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FRANCESCO CIUSA FRANCESCO CIUSA

Francesco Ciusa

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FRANCESCO CIUSAFRANCESCO CIUSA

La vitaLa vita

Francesco Ciusa (Nuoro, 1883 — Cagliari, 26 febbraio 1949) è il più importante artista Sardo, tanto da essere considerato il primo scultore dell’epoca moderna in Sardegna. La sua fama inizia con l’opera “La madre dell’ucciso” che fu premiata nel 1907 alla Biennale di Venezia. La premiazione viene interpretata dai conterranei come un evento simbolico: alla Sardegna, terra periferica ed arretrata, era stato finalmente riconosciuto diritto di cittadinanza nella più grande manifestazione artistica italiana ed europea.

A cura di Ilaria Zangaris

La madre La madre dell’uccisodell’ucciso

L’immagine rappresenta una vecchia contadina che, accovacciata a terra, compie il rito nuorese de sa ria (la veglia funebre) provocando una suggestione che proviene dal contrasto tra la posa, rigida e bloccata, e il naturalismo della resa: l’osservazione minuziosa dei dettagli, le rughe che scavano profondamente il viso, la descrizione attenta del panneggio dell’abito. Ciusa in effetti semplifica fino all’osso forme che appaiono ancora classiche e rinascimentali, eredità dei suoi studi fiorentini: il modo in cui riesce a conciliare la solidità del volume e il ritmo delle linee create dalle pieghe del vestito e della benda, dalle vene e dai tendini delle mani provate dal lavoro, deriva per esempio da Donatello. A cura di Ilaria Zangaris

DettagliDettagli

A cura di Ilaria Zangaris

A cura di Ilaria Zangaris

Lavorazione dell’operaLavorazione dell’opera

A cura di Ilaria Zangaris

Analisi dell’operaAnalisi dell’operaOcchi semichiusi, piedi nudi e compostezza immota: tutto racconta sofferenza. Arte verista e regionalista che rappresenta il linguaggio artistico dell’Italia d’inizio secolo non ancora travolto dagl’ideali spavaldi e macchinici dell’arte marinettiana. Temi ruralistici e populisti, di lotta operaia e questione meridionale, diventano punto di partenza di molte ideologie della fine del ‘800, impegnate nell’utopia di realizzare un’arte nuova di valore universale, capace per evitare l’anonimato, di attingere alle diverse realtà regionali ed etniche, purché non interpretate in senso pittoresco o folcloristico. 

A cura di Ilaria Zangaris

CanovaCanova

A cura di Ilaria Zangaris

CiusaCiusa

IL PANEIL PANE

A cura di Ilaria Zangaris

Il paneIl pane

A cura di Ilaria Zangaris

La scultura rappresenta una popolana mentre lavora il pane. Intensa interpretazione del lavoro, trasfigurato in un gesto rituale e sacro, l'opera fu pensata dall'artista come parte del ciclo scultoreo «I Cainiti», poema plastico cui Ciusa attribuì il compito di raccontare la Sardegna dell'entroterra barbaricino agli inizi del XX secolo.

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PPAANNEE

A cura di Ilaria Zangaris

A cura di Ilaria Zangaris

A cura di Ilaria Zangaris

L’acquaiolaL’acquaiola

A cura di Ilaria Zangaris

Il gesso l’acquaiola rappresenta una donna che si reca alla fonte con un’anfora in capo, lo sguardo triste fisso all’orizzonte ritratta con un realismo che si carica però anche di oscuri simboli dolorosi

A cura di Ilaria Zangaris

L’acquaiolaL’acquaiola

A cura di Ilaria Zangaris

‘‘Maria Rita’Maria Rita’

FINE FINE

PRESENTAZIONEPRESENTAZIONE

A cura di Ilaria Zangaris