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IL FUTURO DELLE ARTI VISIVE CONTEMPORANEE IN ITALIA 2010-2015 Indagine realizzata da S3.Studium su incarico di Terna

Il futuro delle arti visive contemporanee - Slide

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L'indagine sul futuro delle arti visive contemporanee è stata commissionata da Terna alla S3.Studium nel 2009. E' stata presentata a Ravello (Sa) in occasione del II Premio Terna per le arti visive.

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IL FUTURODELLE ARTI VISIVECONTEMPORANEEIN ITALIA2010-2015

IL FUTURODELLE ARTI VISIVECONTEMPORANEEIN ITALIA2010-2015

Indagine realizzata da S3.Studium su incarico di Terna

Page 2: Il futuro delle arti visive contemporanee - Slide

ESPERTI CONSULTATI

Achille Bonito Oliva (“Sapienza” Università di Roma)

Fulvio Carmagnola (Università Bicocca di Milano)

Mirta D'Argenzio (Art Basel)

Claudia Gian Ferrari (Galleria Gian Ferrari)

Rocco Orlacchio (Collezionista)

Michele Trimarchi (Università di Catanzaro)

Valentina Valentini (“Sapienza” Università di Roma)

Achille Bonito Oliva (“Sapienza” Università di Roma)

Fulvio Carmagnola (Università Bicocca di Milano)

Mirta D'Argenzio (Art Basel)

Claudia Gian Ferrari (Galleria Gian Ferrari)

Rocco Orlacchio (Collezionista)

Michele Trimarchi (Università di Catanzaro)

Valentina Valentini (“Sapienza” Università di Roma)

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SOCIETÀ, CULTURA E ARTE

•ESPRESSIONI DELLA CRISI. Tematiche sociali (povertà, etnia, multiculturalismo), arte più impegnata, “passione del reale”.

•L’ARTISTA POLIGLOTTA. Compresenza di linguaggi nello stesso artista (pittura, fotografia, video, installazioni, scultura).

•SINGOLARITÀ PULVISCOLARI. Assenti tendenze: poca visibilità.

•IL GENIUS EMARGINATO. Rari artisti italiani nei circuiti internazionali, si investe poco sui giovani. Tendenze italiane influenzate dall’estero, non viceversa: cultura visiva marginale rispetto a “mainstream” (al contrario di moda e design).

•CHOC E CONTROCHOC. Più gli eventi sociali sono mediatici, più l’arte accorcia i tempi di reazione (come per Twin Towers).

•ESPRESSIONI DELLA CRISI. Tematiche sociali (povertà, etnia, multiculturalismo), arte più impegnata, “passione del reale”.

•L’ARTISTA POLIGLOTTA. Compresenza di linguaggi nello stesso artista (pittura, fotografia, video, installazioni, scultura).

•SINGOLARITÀ PULVISCOLARI. Assenti tendenze: poca visibilità.

•IL GENIUS EMARGINATO. Rari artisti italiani nei circuiti internazionali, si investe poco sui giovani. Tendenze italiane influenzate dall’estero, non viceversa: cultura visiva marginale rispetto a “mainstream” (al contrario di moda e design).

•CHOC E CONTROCHOC. Più gli eventi sociali sono mediatici, più l’arte accorcia i tempi di reazione (come per Twin Towers).

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LA FRUIZIONE DELL’ARTE

•LA BANALIZZAZIONE DELL’OFFERTA. Appiattimento dell’offerta, per la rinuncia delle istituzioni al ruolo di salvaguardia e promozione.

•MEDIALITÀ E CULTURA. Emerge il formato-festival, sempre più l’arte come evento culturale ad alto investimento mediatico.

•LA PRODUZIONE DI CONSAPEVOLEZZA. Domanda culturale in fermento: bisogno del capitalismo avanzato. Cresce il pubblico (anche grazie alla maggior relazione con cinema, moda, etc.).

•RICONOSCERE SENZA CONOSCERE. Prevale fruitore generico, di cultura medio-bassa, disimpegnato, privo di conoscenza specifica. Ma anche più multietnico e multigenerazionale.

•LA BANALIZZAZIONE DELL’OFFERTA. Appiattimento dell’offerta, per la rinuncia delle istituzioni al ruolo di salvaguardia e promozione.

•MEDIALITÀ E CULTURA. Emerge il formato-festival, sempre più l’arte come evento culturale ad alto investimento mediatico.

•LA PRODUZIONE DI CONSAPEVOLEZZA. Domanda culturale in fermento: bisogno del capitalismo avanzato. Cresce il pubblico (anche grazie alla maggior relazione con cinema, moda, etc.).

•RICONOSCERE SENZA CONOSCERE. Prevale fruitore generico, di cultura medio-bassa, disimpegnato, privo di conoscenza specifica. Ma anche più multietnico e multigenerazionale.

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IL CONTESTO ISTITUZIONALE

•DEBOLEZZE SISTEMICHE. Limiti sistemici pesano sul Paese: ignoranza del moderno, il ’900 trascurato nella scuola, strutture pubbliche carenti, pochi rapporti dei collezionisti con i musei stranieri, media disinteressati ai contemporanei.

•CRISI DI CREDIBILITÀ. Crisi d’immagine del Paese pesa su arte. Inoltre, istituzioni deboli nella promozione (che verrà da fiere internazionali e istituzioni come Biennale di Venezia).

•L’ARTE DELLA DISPERSIONE. Abitudini “spot”, ci si concentra su festival. Territori scollegati, manca visione d’insieme.

•SPEZZARE L’ISOLAMENTO. Aree metropolitane distanti da sperimentalità, città minori lanciano progetti insoliti e puntano sul contemporaneo per superare provincialismo e isolamento.

•DEBOLEZZE SISTEMICHE. Limiti sistemici pesano sul Paese: ignoranza del moderno, il ’900 trascurato nella scuola, strutture pubbliche carenti, pochi rapporti dei collezionisti con i musei stranieri, media disinteressati ai contemporanei.

•CRISI DI CREDIBILITÀ. Crisi d’immagine del Paese pesa su arte. Inoltre, istituzioni deboli nella promozione (che verrà da fiere internazionali e istituzioni come Biennale di Venezia).

•L’ARTE DELLA DISPERSIONE. Abitudini “spot”, ci si concentra su festival. Territori scollegati, manca visione d’insieme.

•SPEZZARE L’ISOLAMENTO. Aree metropolitane distanti da sperimentalità, città minori lanciano progetti insoliti e puntano sul contemporaneo per superare provincialismo e isolamento.

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IL MERCATO DELL’ARTE

•LA FEBBRE DELLA QUALITÀ. Crisi: fase di maturità del mercato (che tiene, mentre altrove cala), con più qualità.

•LIBERARSI DALL’ANSIA DA PRESTAZIONE. Reazione contro quotazioni folli, speculatori fuori dal mercato. Non si chiedono più molte opere ad artisti (che devono dedicarsi alla vendita)

•I SOLDI DEGLI ALTRI. Si affacciano nel mercato mondiale i nuovi paesi ricchi, anche ampliando il proprio settore museale.

•SOCCORSO PRIVATO. La crisi modifica i rapporti fra attori: meno fondi per istituzioni, aumenta la presenza degli sponsor privati, galleristi e collezionisti chiamati a dare supporto.

•FIUTO, GUSTO E PARSIMONIA. Un collezionismo più attento e aggiornato (inteso come investimento, ma dettato dal gusto).

•LA FEBBRE DELLA QUALITÀ. Crisi: fase di maturità del mercato (che tiene, mentre altrove cala), con più qualità.

•LIBERARSI DALL’ANSIA DA PRESTAZIONE. Reazione contro quotazioni folli, speculatori fuori dal mercato. Non si chiedono più molte opere ad artisti (che devono dedicarsi alla vendita)

•I SOLDI DEGLI ALTRI. Si affacciano nel mercato mondiale i nuovi paesi ricchi, anche ampliando il proprio settore museale.

•SOCCORSO PRIVATO. La crisi modifica i rapporti fra attori: meno fondi per istituzioni, aumenta la presenza degli sponsor privati, galleristi e collezionisti chiamati a dare supporto.

•FIUTO, GUSTO E PARSIMONIA. Un collezionismo più attento e aggiornato (inteso come investimento, ma dettato dal gusto).

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LE CONTAMINAZIONI DELL’ARTE

•SACCHEGGI E COLLABORAZIONI. Crescenti intrecci fra arti visive e altri generi e discipline (anche scienza e industria).

•CANCELLI APERTI. Mercato parallelo dell’arte, in cui entra il design (in pezzi unici, con relative quotazioni di mercato). “Creatività artistica”: una nozione comune con design e moda.

•LA TRASPARENZA POETICA. Fine della “sbornia tecnologica”: uno strumento maturo, “trasparente” rispetto ai messaggi.

•LA TERZA GAMBA. Arte contemporanea, con pubblicità e marketing, sempre più parte della creazione di simboli e della trasmissione di valori. E arte stessa non fa più a meno del marketing. Si rischia però di applicare criteri di comunicazione poco pertinenti all’arte.

•SACCHEGGI E COLLABORAZIONI. Crescenti intrecci fra arti visive e altri generi e discipline (anche scienza e industria).

•CANCELLI APERTI. Mercato parallelo dell’arte, in cui entra il design (in pezzi unici, con relative quotazioni di mercato). “Creatività artistica”: una nozione comune con design e moda.

•LA TRASPARENZA POETICA. Fine della “sbornia tecnologica”: uno strumento maturo, “trasparente” rispetto ai messaggi.

•LA TERZA GAMBA. Arte contemporanea, con pubblicità e marketing, sempre più parte della creazione di simboli e della trasmissione di valori. E arte stessa non fa più a meno del marketing. Si rischia però di applicare criteri di comunicazione poco pertinenti all’arte.

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LAVORO E ORGANIZZAZIONE SOCIALE

•LA SPAZIALITÀ DELLE EMOZIONI. Arti visive conquistano web e spazi pubblici, ridefinendoli esteticamente.

•UN PAESE SENZA SPERANZA. Lenta omologazione del mercato del lavoro, ma resta improvvisazione. Giovani emigrano, perché il Paese è considerato senza speranza anche nell’arte.

•I PROFESSIONISTI DI UN MERCATO RAREFATTO. Professioni più ibride, a tempo limitato, riferite a mercati complessi.

•CREATIVITÀ COLLETTIVA. Più lavoro di gruppo, divisione del lavoro, presenza di funzioni di marketing e comunicazione.

•ARTE DI ARRANGIARSI. Remunerazione ibrida: necessario muoversi fra molteplicità di luoghi e modi di creare valore.

•LA SPAZIALITÀ DELLE EMOZIONI. Arti visive conquistano web e spazi pubblici, ridefinendoli esteticamente.

•UN PAESE SENZA SPERANZA. Lenta omologazione del mercato del lavoro, ma resta improvvisazione. Giovani emigrano, perché il Paese è considerato senza speranza anche nell’arte.

•I PROFESSIONISTI DI UN MERCATO RAREFATTO. Professioni più ibride, a tempo limitato, riferite a mercati complessi.

•CREATIVITÀ COLLETTIVA. Più lavoro di gruppo, divisione del lavoro, presenza di funzioni di marketing e comunicazione.

•ARTE DI ARRANGIARSI. Remunerazione ibrida: necessario muoversi fra molteplicità di luoghi e modi di creare valore.