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Misure di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro

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Le misure di prevenzione e protezione da adottare nei luoghi di lavoro con particolare riferimento alla formazione, informazione, i dispositivi di protezione individuale (DPI), la segnaletica di sicurezza, la sorveglianza sanitaria e la manutenzione

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Misure di prevenzione e protezione

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Valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza; Eliminazione dei rischi e, ove ciò non è possibile,

loro riduzione al minimo Riduzione dei rischi alla fonte; Programmazione della prevenzione mirando ad

un complesso che integra in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell'azienda nonché l'influenza dei fattori dell'ambiente e dell’organizzazione del lavoro;

Misure generali di tutela – art.15

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Sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;

Rispetto dei principi ergonomici nella organizzazione del lavoro concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;

Priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;

Misure generali di tutela – art.15

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Limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al

rischio; Utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e

biologici, sui luoghi di lavoro;

Controllo sanitario dei lavoratori

Misure generali di tutela – art.15

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Allontanamento del lavoratore dall'esposizione a rischio, per motivi sanitari inerenti la sua persona e l’adibizione ove possibile ad altra mansione;

Misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave ed immediato;

Misure generali di tutela – art.15

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Uso di segnali di avvertimento e di sicurezza; Regolare manutenzione di ambienti, attrezzature,

macchine ed impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti;

Informazione, formazione adeguate per i lavoratori, RLS, dirigenti, preposti ovvero dei loro rappresentanti, sulle questioni riguardanti la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro;

Istruzioni adeguate ai lavoratori;

Misure generali di tutela – art.15

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Misure generali di tutela – art.15

Partecipazione e consultazione dei lavoratori e degli RLS;

Programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti.

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La prevenzione

Insieme di misure attuate all’interno dell’azienda che tendono ad eliminare o ridurre la probabilità di accadimento sia esso un infortunio o una malattia professionale

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Protezione

Insieme di misure adottate, necessarie a ridurre le conseguenze dannose di un dato evento che potrebbe verificarsi nonostante le misure di prevenzione adottate

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Formazione e informazione dei lavoratori

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Autotutela

Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.

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Formazione e informazione

Formazione: educare l’uomo nella sua globalità: mente, cuore, mano:

L’obbligo di formazione è una novità introdotta dal D.Lgs.626/94 ripresa dal D.Lgs.81/08

Informazione:Fornire notizie (a livello verbale o scritto):

L’obbligo già presente nella legislazione precedente

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Informazione art. 36 D.Lgs. 81/08 (1)

Il datore di lavoro deve assicurare a ciascun lavoratore (anche ai lavoratori a domicilio) informazione adeguata e specifica su: I rischi “ambientali”, legati all’intero processo

produttivo; I rischi legati alla mansione specifica

(normativa e disposizioni aziendali); Sulle misure di prevenzione e protezione

adottate; Il contenuto dell’informazione deve essere

facilmente comprensibile.

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Inoltre su: I pericoli relativi all’uso di sostanze e

preparati pericolosi Le procedure di a) Pronto soccorsob) Lotta antincendioc) Evacuazione Il nominativo del RSPP e del medico

competente I nominativi degli addetti alle emergenze

Informazione

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Che deve essere rapportata al soggetto che ne è destinatario.

Che deve essere commisurata ai rischi esistenti.

Che deve avere carattere dinamico.

Che occorrono molteplici mezzi di informazione (opuscoli, cartelli, avvisi in bacheca, comunicazione faccia a faccia, ecc.)

Informazione adeguata significa:

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Al momento dell’assunzione Al momento del trasferimento o cambiamento

di mansione In occasione di cambiamenti

dell’organizzazione aziendale:1) Nuove attrezzature2) Nuove tecnologie3) Nuove sostanze o preparati pericolosi

Formazione e informazione quando?

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Formazione art.37 D.Lgs.81/08

AI LAVORATORI: avviene durante l’orario di lavoro; senza oneri a carico dei lavoratori;

AGLI ADDETTI ALLE SITUAZIONI DI EMERGENZA: sulla base dei rischi specifici dell’azienda o unità produttiva; formazione organizzata previa consultazione RLS;

RLS; AI DIRIGENTI; AI PREPOSTI.

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Addetti alle emergenze

Primo soccorso Evacuazione dei lavoratori Prevenzione e lotta antincendio Gestione dell’emergenza

IN NUMERO ADEGUATO!

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La formazione del RLS

Consiste in 32 ORE minime per l’espletamento delle sue funzioni.

PROGRAMMA BASE: conoscenze generali sulla normativa, sui rischi e sulle relative misure di prevenzione, metodologie sulla valutazione del rischio, metodologie minime di comunicazione.

SCOPO: rendere effettivo il ruolo partecipativo e il potere di proposta e consultazione del RLS in merito alla valutazione dei rischi.

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Chi può promuovere formazione?

Gli organismi paritetici territoriali Il RSPP

Il medico competente

Il RLS

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La formazione dei lavoratori

È un obbligo del datore di lavoro e del dirigente

Deve essere sufficiente e adeguata

Riguarda concetti generali e rischi specifici del settore e della mansione di appartenenza

Durata, contenuti e modalità dei corsi sono demandati alla Conferenza Stato Regioni

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Accordo Stato Regioni

Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per la formazione dei lavoratori ai sensi dell’art. 37, comma 2 del D.Lgs.81/2008.

Pubblicato l’11 gennaio 2012

Entrata in vigore: 11 o 26 gennaio 2012

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Contenuti e durata

Generale: 4 ore per tuttianche e-learning

Specifica: 4 o 8 o 12 oresecondo ATECOno e-learning?

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Durata complessiva

Durata complessiva della formazione per i tre differenti livelli di rischio

Generale Specifica Totale

Basso 4 4 8

Medio 4 8 12

Alto 4 12 16

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Ampliamenti e integrazioni

Sono obbligatori per: Cambiamenti significativi Necessità particolari riscontrate Percorsi formativi esplicitamente richiesti dai

requisiti legali applicabili Rischi emergenti Addestramento

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Quando realizzare formazione

GENERALE E SPECIFICACostituzione del rapporto di lavoro

SOLO LA FORMAZIONE SPECIFICA- Trasferimento o cambio di mansioni- Nuove attrezzature o tecnologie, - Nuove sostanze o preparati pericolosi

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Aggiornamento

Periodicità quinquennale Durata minima di 6 ore, indipendentemente dai

livelli di rischio

Non la solita minestra, ma: significative evoluzioni e innovazioni; applicazioni pratiche; approfondimenti tecnici e giuridici; sistemi di gestione e organizzazione; Nuovi rischi ergonomici e psicosociali.

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Crediti formativi

Formazione generale Formazione specifica solo tra aziende dello

stesso settore produttivo e per mansioni con equivalenti profili di rischio

Formazione specifica nella stessa azienda solo in assenza di cambiamenti significativi sotto il profilo di rischio

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Metodologia di apprendimento

Centralità del lavoratore  Lezioni  frontali,  esercitazioni teoriche e

pratiche, discussioni e lavori di gruppo Metodologie  di  apprendimento  interattive

applicate a simulazioni e situazioni di contesto specifico,

Dimostrazioni, simulazioni in contesto lavorativo e prove pratiche;

Metodologie di apprendimento innovative, con l'impiego di strumenti informatici quali canali di divulgazione.

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Requisiti dei docenti

In attesa che la Commissione consultiva (ex art. 6 T.U.) emani criteri di qualificazione formatori:Docenti interni o esterni all’azienda che possono dimostrare di possedere esperienza triennale di insegnamento o professionale, in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro

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Organizzazione dei corsi

Soggetto organizzatore del corso; Un responsabile del progetto formativo; Nominativi dei docenti; Numero massimo di partecipanti pari a 35; Registro di presenza dei partecipanti; Obbligo di frequenza del 90% delle ore; Programma del corso tenendo presenti: le

differenze di genere, di età, di provenienza, di lingua, nonché quelle contrattuali.

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Lavoratori stranieri

Obbligatoria verifica della comprensione e conoscenza della lingua veicolare;

Eventuale presenza di un mediatore interculturale o di un traduttore;

Eventuale specifici programmi di formazione preliminare in modalità e-Learning.

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Attestati

Indicazione del soggetto organizzatore del corso;

Normativa di riferimento; Dati anagrafici e profilo professionale del

corsista; Specifica della tipologia di corso seguito con

indicazione del settore di riferimento e relativo monte ore frequentato;

Periodo di svolgimento del corso; Firma del soggetto organizzatore del corso.

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Formazione e-learning

L’utilizzo è consentito per: la formazione generale per i lavoratori; la formazione dei dirigenti; i corsi di aggiornamento; prima parte della formazione dei preposti; progetti sperimentali approvati dalle Regioni

La verifica dell’apprendimento deve avvenire “in presenza”

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Requisiti e-learning

Ambiente informatico interattivo e realizzato previa collaborazione interpersonale all’interno di gruppi didattici strutturati (aule virtuali tematiche, seminari tematici) o semistrutturati (forum o chat telematiche).

Non limitato alla semplice fruizione di materiali didattici via internet, all’uso della mail tra docente e studente o di un forum online.

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Articolo 37 comma 12

La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire, in collaborazione con gli organismi paritetici, ove presenti nel settore e nel territorio in cui si svolge l’attività del datore di lavoro, durante l’orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori.

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Enti bilaterali - paritetici

Il datore di lavoro è responsabile delle attività di formazione;

Invia la richiesta di parere all’ente bilaterale o all’organismo paritetico che può dare riscontro entro 15 giorni;

Ove la richiesta di cui al precedente periodo non riceva riscontro, il datore di lavoro procede autonomamente;

Presunzione semplice di conformità.

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Dispositivi di protezione individuale (DPI)

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Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo

Categoria I: destinati a proteggere da danni fisici di lieve entità

Categoria II: non rientrano in nessuna delle altre due classificazioni

Categoria III: destinati a proteggere da lesioni gravi, permanenti o morte

Definizione

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Solo quando non sia possibile attuare misure di prevenzione dei rischi, adozione mezzi di protezione collettiva, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Misure tecniche

Protezione collettiva

Riorganizzazione del lavoroRISCHIO RESIDUO

DPI

Quando si usano i dpi

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Adeguati ai rischi da prevenire senza comportare di per sé un rischio aggiuntivo

Rispondenti alle esigenze ergonomiche o di salute

Adattabili all'utilizzatore secondo le sue necessità

Compatibili fra loro in caso di rischi multipli Conformi al D.Lgs. 475/92 (marcatura CE)

Istruzioni sulle modalità di deposito, impiego, pulizia e manutenzione, disinfezione

Come devono essere i DPI (art.76)

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Segnaletica

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Cos’è la segnaletica di sicurezza?

La segnaletica di sicurezza è una segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad un’attività o ad una situazione determinata, fornisce un’indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di lavoro

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Segnaletica di sicurezza

Segnale di divieto: vieta un comportamento che potrebbe causare pericolo

Segnale avvertimento: avverte di un rischio o pericolo

Segnale di prescrizione: prescrive un comportamento

Segnale salvataggio o soccorso: indicazioni su uscite di sicurezza o mezzi di soccorso

Segnale di informazione: dettaglio informativo

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Segnaletica di sicurezza

Sono considerati segnali di sicurezza anche: Segnali acustici Segnali sonori in codice Comunicazione verbale Segnale gestuale convenzionale

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Segnaletica di sicurezza

Obblighi del Datore di lavoro Il ricorso alla segnaletica di sicurezza va

effettuato in tutti quei casi nei quali risultino rischi che non possono essere evitati o sufficientemente limitati con misure preventive di organizzazione del lavoro o con misure protettive di carattere tecnico

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Avvertire di un rischio o di un pericolo le persone esposte

Vietare comportamenti pericolosi Prescrivere indicazioni e comportamenti ai fini

della sicurezza

Scopi della segnaletica di sicurezza

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Segnaletica permanente

Indica: Divieto Avvertimento Obbligo Ubicazione mezzi salvataggio, pronto soccorso

antincendio

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Non deve essere compromessa dalla presenza di altra segnaletica

Non deve essere compromessa dalla cattiva progettazione, dall’ubicazione irrazionale, dal cattivo stato o cattivo funzionamento dei mezzi

Evitare di disporre un numero eccessivo di cartelli troppo vicini gli uni agli altri

Non utilizzare contemporaneamente due segnali luminosi che possano confondersi

Non utilizzare contemporaneamente due segnali sonori

Efficacia della segnaletica

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Manutenzione

I mezzi e i dispositivi segnaletici devono, a seconda dei casi, essere regolarmente puliti, sottoposti a manutenzione, controllati riparati,e, se necessario, sostituiti, affinché conservino le loro proprietà intrinseche o di funzionamento

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Qualora i lavoratori interessati presentino limitazioni delle capacità uditive o visive, eventualmente a causa dell’uso di mezzi di protezione personale, devono essere adottate adeguate misure supplementari o sostitutive

Misure particolari

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Generalità dei cartelli segnaletici

I pittogrammi devono essere il più semplici possibili

Il materiale dei cartelli deve essere il più possibile resistente agli urti ed alle intemperie

Le dimensioni e le proprietà colorimetriche e fotometriche devono essere tali da garantire una buona visibilità

Per le caratteristiche cromatiche e fotometriche dei materiali si devono consultare le norme di buona tecnica dell’UNI

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Dimensioni dei cartelli

La superficie del cartello, espressa in mq, deve essere superiore a la distanza, espressa in metri, alla quale il cartello deve essere leggibile = A > L2/2000

La formula è applicabile fino ad una distanza di 50 m

Un cartello avente dimensioni di 130 x 185 mm che ha quindi superficie pari a 0,024 mq può essere

utilizzato per una distanza massima di 24 m

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Condizioni di impiego dei cartelli

I cartelli vanno sistemati tenendo conto:

Eventuali ostacoli

Altezza e posizione appropriata rispetto alla visuale

Ingresso alla zona interessata

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Condizioni di impiego dei cartelli

Immediate vicinanze di un rischio specifico

In prossimità di un oggetto che si intende segnalare

In caso di cattiva illuminazione naturale è opportuno utilizzare cartelli con colori fosforescenti, materiali riflettenti o ricorrere all’illuminazione artificiale (di emergenza)

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Cartelli di divieto

Forma rotonda Pittogramma nero su fondo bianco Bordo e banda rossi, per il 35% della superficie Banda verso il basso da sinistra a destra con

inclinazione di 45 °

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Cartelli di avvertimento

Forma triangolare Pittogramma nero su fondo giallo Il giallo copre il 50% della superificie Bordo nero

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Cartelli di prescrizione

Forma rotonda Pittogramma bianco su fondo azzurro Il colore azzurro deve ricoprire il 50% della

superficie del cartello

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Forma quadrata o rettangolare Pittogramma bianco su fondo verde Il colore verde deve coprire almeno il 50% della

superficie

Cartelli di salvataggio

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Cartelli per le attrezzature antincendio

Forma quadrata o rettangolare Pittogramma bianco su fondo rosso Il colore rosso deve coprire almeno il 50% della

superificie

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Per segnalare i rischi di urto contro ostacoli, di caduta da parte delle persone si usano bande gialle nere o bianche e rosse

Le sbarre gialle/nere o rosse/bianche devono avere un’inclinazione di 45° e dimensioni più o meno uguali tra loro

Segnalazione di ostacoli e zone pericolose

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La luce emessa deve produrre un contrasto luminoso adeguato senza provocare abbagliamento per intensità eccessiva

La superficie luminosa che emette il segnale può essere di colore uniforme o recare un simbolo su un fondo

Segnali luminosi

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Segnali acustici

Un segnale acustico deve avere un livello sonoro nettamente superiore al rumore di fondo, in modo da essere udibile, senza essere eccessivo o doloroso

Un segnale sonoro deve essere facilmente riconoscibile in rapporto alla durata degli impulsi e alla separazione fra impulsi e serie di impulsi , e distinguersi nettamente sia da altri segnali acustici, sia dai rumori di fondo

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Comunicazione verbale

La comunicazione verbale s’instaura tra un parlante o un emettitore e uno o più ascoltatori

I messaggi verbali devono essere il più possibile brevi, semplici, chiari

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Comunicazione verbale

La comunicazione verbale può essere diretta o indiretta

Le persone interessate devono conoscere bene il linguaggio utilizzato per essere in grado di pronunciare e comprendere correttamente il messaggio verbale e adottare, in funzione di esso, un comportamento adeguato nel campo della sicurezza e della salute

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Segnali gestuali

Un segnale gestuale deve essere:

Semplice

Ampio

facile da eseguire

nettamente distinto da un altro segnale gestuale

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Segnali gestuali

La persona che emette i segnali, segnalatore, impartisce le istruzioni di manovra al destinatario dei segnali, operatore

Il segnalatore deve rivolgere la propria attenzione esclusivamente al comando delle manovre

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Sorveglianza sanitaria

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Movimentazione manuale di carichi

Movimenti ripetuti degli arti superiori

Attività a unità videoterminale

Esposizione ad agenti fisici (rumore, ultrasuoni, infrasuoni, vibrazioni meccaniche, campi elettromagnetici, radiazioni ottiche, microclima, atmosfere iperbariche)

Sorveglianza Sanitaria – quando?

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Sorveglianza Sanitaria – quando?

Esposizione a sostanze pericolose: chimiche, cancerogene, mutagene, agenti biologici

Lavori su impianti elettrici sotto alta tensione.

Mansioni definite dalla Conferenza Stato Regioni del 30 ottobre 2007 (accertamento assenza tossicodipendenza)

Mansioni definite dalla Conferenza Stato Regioni del 16 marzo 2006 (accertamento assenza alcol - dipendenza)

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Manutenzione

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Manutenzione

Una manutenzione regolare è essenziale per mantenere attrezzature, macchinari e ambiente di lavoro sicuri ed affidabili.E’la "combinazione di tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali, eseguite durante il ciclo di vita di un elemento destinate a preservarlo o a riportarlo in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta".

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Manutenzione

Manutenzione è un termine generico che si riferisce a una serie di compiti svolti in settori molto diversi fra loro e in tutti i tipi di ambienti di lavoro. Le attività di manutenzione comprendono:

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Procedure di lavoro sicuro

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Procedure di lavoro sicuro

Sottoporre ad analisi quello che si fa quotidianamente

Come lo si fa (è il modo più sicuro?) Concordare tutti in azienda su questo “come” Farne oggetto di informazione e formazione Attenersi a ciò che si è stabilito, aggiornando e

incrementando le procedure di sicurezza