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Strategia Digitale
Comunicare in modo efficace
su Internet e i Social Media
Mi presento
Digital strategist: aiuto le aziende e le persone a stare in rete
raggiungendo i loro obiettivi.
Collaboro con un’agenzia digital, KIWI, come Head of Strategy e sono
coordinatrice del Master in Social Media and Digital PR dello IED.
Ho pubblicato un libro, scritto insieme a Roberto Venturini, che si
intitola Strategia digitale. Il manuale per comunicare in modo
efficace su internet e i social media, edito da Hoepli e giunto alla
seconda edizione.
Scrivo (raramente) sul mio blog, giulianalaurita.com
Il libro
Un manuale
per chi lavora in azienda e vuole capire
come si fa,
per chi lavora in agenzia e deve far
capire al cliente ”come funziona”,
per chi lavora nel digitale e vuole
adottare un punto di vista strategico,
per chi vuole iniziare a lavorare nel
mondo del digitale.
Qual è il contesto?
Il social ha
cambiato pelle L’omnicanalità
La sharing
economy
I Millennials e
la Generazione Z Whatsapp
e Snapchat
Comunicazione è
avere una pagina
Internet,
che paura!
Digitale =
virtuale
Che cosa significa
per un’azienda
intraprendere
un cammino nel digitale?
Per un’azienda il digitale non è cambiare come si fa la
pubblicità.
È cambiare il modo di essere azienda
Mutamenti così radicali della società richiedono una
riorganizzazione del modo di essere sul mercato.
Coinvolgendo modelli di pricing, di distribuzione,
comunicazione e servizio.
Il digitale è una rivoluzione, in azienda
La strategia digitale è la
definizione della presenza in
rete di un brand: il suo modo
di stare al mondo – nel
mondo digitale
Obiettivi di business
Strategia di marketing
Strategia di comunicazione
Strategia digitale
Dove si colloca?
I soldi
Il tempo
Le persone
Tre cose con le quali fare subito i conti
4 domande prima di iniziare
Perché noi?
Cosa abbiamo da offrire? Cosa succederà se ci daranno retta? Perché dovrebbero dedicarci del tempo?
Quale problema
risolviamo con il nostro
prodotto/servizio?
Definire come interveniamo nella vita delle persone ci aiuta a definire i tratti della marca
Su quale insight
lavoriamo? Conosciamo davvero le persone a cui ci rivolgiamo? Ci stiamo inventando bisogni che non esistono?
Come essere rilevanti? Dobbiamo giocare un ruolo chiaro, definito nella vita delle persone. Essere interessanti, appropriati.
Se siete stati
spietati nel darvi
una risposta,
potete partire.
1. A che punto siamo
• Lo stato attuale del business, del marketing e
della comunicazione dell’azienda.
• Lo stato, i trend, gli elementi significativi del
mercato. Le attività di marketing (per esempio
lanci di prodotto, cambi di prezzo, campagne
pubblicitarie) che avranno luogo nel periodo per
cui dovrà essere sviluppata la strategia di
comunicazione digitale.
2. Dove vogliamo
andare
• La direzione che sta prendendo l’azienda:
eventi, azioni future che influenzeranno la
comunicazione e/o che da questa dovranno
essere supportate.
• Cosa l'azienda (o la marca) vuole diventare.
3. Gli obiettivi
• Chiari
• Misurabili
• Specifici e focalizzati
• Comprensibili e condivisi/condivisibili all’interno
• Raggiungibili
• Razionali ma coraggiosi
Se tutto ha la stessa importanza, nulla è
veramente importante. Definire un ordine di priorità
fra i vari obiettivi guiderà anche l’allocazione
efficiente delle risorse disponibili
4. Le risorse
• Il budget.
• Cosa l’azienda può mettere a disposizione del
progetto e cosa deve essere procurato
all'esterno: persone, competenze, asset.
5. Il target
I target sono frammentati: ogni persona è
diventata più unica e diversa dai suoi simili.
• Sporchiamoci le mani: stiamo tra la gente.
• Ascoltiamo le persone.
• Ascoltiamo il mercato.
• Comprendiamo le meccaniche.
6. L’insight
• L’insight è il distillato della comprensione di un
aspetto psicologico, profondo e non banale, del
nostro target, uno spunto riguardante il nostro
prodotto che ci permetta di costruire una
comunicazione rilevante, che parli alle emozioni
del target.
7. Il concept
• L’idea creativa che racchiude il mondo della
marca, il messaggio che vogliamo comunicare,
la promessa che intendiamo fare, le ragioni per
cui le persone dovrebbero sceglierci.
• Deve dire una cosa sola, la più potente, la più
utile; fare la promessa più rilevante e
coinvolgente rispetto al nostro target.
• Funziona su tutti i touchpoint interessanti? Se
un’idea funziona bene su un solo strumento e
non su tutti, non è un’idea efficace per la nostra
attività di comunicazione.
8. La strategia
• Strategie di visibilità
• Strategie di contenuto
• Strategie di data base
• Spesso le strategie sono diverse. L’una non
esclude l’altra, l’importante è che ci conducano,
tutte insieme, agli obiettivi che ci siamo posti.
9. Che cosa
facciamo
• Le attività concrete, le azioni che
intraprenderemo per mettere in pratica ciò che
abbiamo pensato.
• Avremo bisogno di competenze professionali ed
esperienza. Valutare quindi l'intervento di
specialisti.
10. Il piano B
• Identificare i rischi
• Valutare la gravità di ogni rischio e assegnare
delle priorità
• Sviluppare i piani di risposta
• Sviluppare gli automatismi di risposta
• Attivare un sistema di Early Warning
La cosa più importante è evitare le crisi. Evitiamo
i rischi inutili. Lavoriamo per prevenire i problemi,
più che per risolverli.
11. La misurazione
La misurazione serve a capire, a imparare, a dare indicazioni di quanto
vicino o lontani siamo dal raggiungimento degli obiettivi, a individuare
cosa abbiamo fatto bene e cosa non ha funzionato.
a) Decidere quali sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere con la
comunicazione
b) Darci un valore quantitativo (entro un tempo dato) per gli obiettivi
che vogliamo raggiungere
c) Capire come possiamo monitorare il raggiungimento degli obiettivi
d) Costruire progetti funzionali al monitoraggio
e) Raccogliere i dati
f) Valutare i dati e capire, imparare
g) Tornare al punto “a” e ricominciare.