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Created Date: 7/12/2015 4:34:24 PM

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tE VITTIME DEIYEROIhIAUn morto nel1973,8 ne|1974,17

nel 1975,32 nel 1976,62 nel 1978,70 nei primi otto mesi del 79. Lemorti previste nell'arco dell'interoannosono110.

Le statistiche ufficiali non speci:ficano le cause della morte, in ge-nere attribuila a overdose, mentre,specie negli ultimi anni, la compo-sizione sempre più micidiale deltaglio, la sua assoluta preponde-tanza - fino al 96 per cento della'bustina' - e quindi la totale man-canza di controllo sulla sostanzainiettata, hanno indubbiamente in-ciso sull'andamento delle morti per"assunzione di eroina".

A Roma nei primi otto mesi del'79 sono gtate ricoverate 146 per-

sone affette da intossicazione dadroga, contro le 't 76 del '1978.

Gli assistiti nel reparto per far-maoodipendenti sono stati, semprenei primiotto mesidel 1979, 2558.

Oltre il 20 per cento dei detenutinelle carceri italiane sono tossico-dipendenti. A Regina Coeli oltre400 detenuti sono inrarcerati perreati sulla droga.

Slstema lnglese. ll tossicodipen-dente che si presenta al medico peressere curato o disintossicato vie-ne registrato su un apposito sche-dario. ll suo nome è.trasmesso alchief medical officer"del ministerodegliinterni.

Un volta schedato iltossicomane

può recarsi presso una delle drugdependencj clinics, reparti in cui ladisintossicazione viene effettuatamediante dosi di metadone o eroi-na. Le cliniche sono 15, di cui 12nelllarea urbana londinese nellaquale è concentrato circa l'80 percento dei tossicodipendenti regi-strati. I posti letto nelle cliniche so-no appena 200 mentre gli utentinotial ministero degli interni sono3000 (contro i 1600 del 72). La te-rapia si limita, per lo più, alla som-ministrazione istituzionale delladose necessarla per superare lacarenza o, nei casi più gravi,all'osservazione del ricoverato.

Negli ultimi anni il numero deitossicodipendenti che hanno chie-

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Un morto ne|1973,8 nel19t4,1tnel 1975,32 nel 1976,62 net 1978,70 nei primi otto mesi det 79. Lernoiti previste nell'arco dell'interoanno sono:1 10.

Le statistiche ufficiali non speci-ficano le cause della morte, iÀ ge-nere attribuita a overdose, ment-re,specie negli ultimi anni, la compo-sizione sempre più micidiate deltaglio, la sua assoluta preponde,ranza - fino al 96 per cento della'bustina' - e quindi la totale man-canza di controllo sulla sostanzainiethta, hanno indubbiamente in-ciso sull'andamento delle morti perf ' assunzione di eroina".

A Roma nei primi otto mesi del'79 sono state ricoverate 146 per-

sone affette da intossicazione dadroga, contro le 176 del 1978.

Gli assisJiti nel reparto per far-maoodipendenti sono stati, semprenei primi otto mesi det 1979, 255g.

Oltre il 20 per cento dei detenutinelle.carceri italiane sono tossico-dipendenti. A Regina Coeli oltre400 detenuti sono irrcarcerati perreatisulla droga.

Sistema inglese. ll tossicodipen-dente che si presenta al medico peressere curato o disintossicato vie.ne registrato su un apposito sche-dario. ll suo nome è*trasmesso alchief medical officerbel ministerodegliinterni.

Un volta schedato iltossicomane

puÒ recarsi presso una delle drugdependencj clinics, reparti in cui làdisintossicazione viene effettuatamediante dosi di metadone o eroi-na. Le cliniche sono 15, di cui 12nell'area urbana londinese nellaquale è concentrato circa l'80 percento dei tossicodipendenti regi-strati. I posti letto nelle cliniche so-no appena 200 mentre gli utentinotial ministero degfi interni sono3000 (contlo i 1600 del 72). La te.rapia si limita,, per lo più, alla som-ministrazione istituzionale delladose necessarla per superare lacarenza o, nei casi più gravi,all'osservazione del ricoverato.

Negli ultimi anni il numero deitossicodipendenti che hanno chie-

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Isto aiuto alle cliniche è passato dai1253 del 1970 al 1550 del 1977. Sesi pensa che i tossicodipendentiammontano a circa 10.000, risultachiaro il carattere puramente isti-tuzionale che hanno tali clincis. l1

mercato nero dell'eroina non vieneaffatto intaccato dalla sommini-strazione controllata dalla Statoche contribuisce, invece, a renderepiù stretto il rapporto tra ministerodella sanita e ministero degli inter-ni, favorendo la penetrazione ope-rativa del controllo nel tessuto so-ciale.

Sèmbra, tuttavia, che dopo l'a-dozione di queste misure di 'lega-lizzazione" il popolo dell'eroina siacresciuto solo del 20 per cento afronte di una espansione virtualenettamente superiore.

Ciò può essere spiegato sia conla caduta di interesse da parte deigiovani - verso una trasgressioneche non è più tale; sia con la rego-lamentazione più rigorosa delle fa-sce di consumatori. Mentre il mer-cato nero continuerebbe a riforniresoprattutto b generazioni di neofitie le leve più giovani dei dipendenti,col crescerè dell'età l'interesse deldrogato sisposterebbe verso la piùcomoda'istituzionalizzazione' delbisogno, rappresentata dalle Clini-che diStato.

ll doppio circuito della droga -legale I'uno, illegale I'altroavrebbe quindi, nelle migliori delleipotesi, solo la capacità di conte.nere I'espansione del mercatoclandestino, da un lato stabilizzan-do la richiesta di eroina e dall'altro:discriininando la popolàzione diconsumalori, in base alla genera-,zione e all'età di dipendenza.

ll glro d'allarl dell'erolna' Nella solo Torino sono immessi

sul mercato oltre tre chili di eroinatagliata (oirca un chilo e mezzopura) per un volume di atfari dime:zzo mjlierdo giornal iero.

ln ltalia ll volumed'affariannuo siaggira intorno ai 1800 miliardi, perun totale di circa 5 miliardi al gior.no.

Se si considera che nel 1972 ilrAmo manifatturiero dell'industriaha registrato un prodotto lordo di17.600 rniliardi alla formazione del

quate concorronÒ §ostanzlàlmentesette gruppi a partecipazione pub-blica e nove privati che hanno fat-turato, rispettivamente, per il 1971 ,

6 miliardi e 7 mila miliardi, ci sirende conto dell'importanza della"multinazionale dell'eroina".

Si calcoti, ad esempio, che ungruppo come la Sir-Rumianca hafatturato nel '72 257 rniliardi e laFiat 3 mila miliardi e si consideriche netlò stesso anno le entratedello Stato italiano si aggiravanointorno ai 13 mila miliardi.

Si può quindi concludere che ilmercato dellleroina attiva un'indu-stria al riparo dalla crisi, senzaproblemi politici, con profitti incontinua crescita, il cui latturato èparia quello di uno dei nove mag-giori gruppi privati dell'industriaitaliana.

Continuando nel ratfronto tra in-dustria manifatturiera e industriadella droga I'alta redditività del"ciclo dell'eroina" balza subitoall'attenzione. I valori per addettodi una media industria si aggirava-no negli anni 70 intorno ai5,5 mi-lioni di prodotto lordo annuo. Nelciclo dell:eroina parlare di prodot-to, fatturato e profitto è pratica-mente la stessa cosa data l'esoibi-tante valorizzaùone del'capitale-denaro investito', i costi risibili diproduzione della merce e I'imme-diata monetizzazione del guada-gno. Perciò, valutando il fatturatocome I'espressione monetaria delcapitale investito, moltiplicando al-meno per 10 (1 miliardo di eroinapura si trasforma in 10 miliardi dieroina immessa sul mercato), si hache i circa 100 mila tossicomaniitaliani rendono, pro capite, al net-to, 1 milione e mezzo all'anno alcapitale eriminale investito in que-sto settore.

Una remuneratività che certo al-tre industrie non hanno e, soprat-tutto, un gettito continuo didenaroliquido, pronto per essere conver-tito in molteplici altri investimentiespeculazioni.

Composlzlone dalla drogaLa brown sugar contiene dal 20

al 60 per cento di eroina pura(all'origine), dal 35 al 63 per centodi caffeina, e dallo 0,6 al 4,8 di

,Istricnina. Viene tagliata all'attodella produzione.

I tagli ulteriori, fatti dallo spac-ciatore che la dettaglia, possonoessere formati da: talco (produceembolie), caffeina (dannbsa alcuore), chinino (puo provocareedemi polmonari), arsenico e stric-nina (veleni micidiati anche in pic-cole dosi), codeina (non assimila-bile) ecc.

La dose abituale di eroina venutaal dettaglio (la bustina) contienedal 4 al 7 per cento di eroina pura. llresto della sostanza.è roba di.taglioche contribuisce ad accentuare ladipendenza fisica del consumalo-re, poichè introduce nel corpo so-stanze particolarmente tossiche.L'eroina è dunque presente'in mi-sura infima nella bustina; per cui unconsumatore abituale buca so-prattutto schifezza da taglio. Si puòrealmente dire che qui il feticciocelebra il suo fascino plù nefastoQon la sola magia della parola:Éno.

, Sicalcola che in Europaesistano130 mila eroinomani. ll terrltoriolondinese ne fa registrare 12 mila,di cui tremila schedati. Una recenteinchiesta inedita compilata per I'l-talia dal dott. Letizia, presidentedella lV sezione penale di Roma,afferma che esisterebb€ro 50 mtlaeroinomani e 1 milione d cinquan-tamila persone dedite a rnariluanae haehish. Statistice più tradizionaliparlano dicirca 30 mila tossicoma-ni dioltre 40 mila tossicodipendentie di trenta o quarantamila consu-niatori saltuari di eroina o altredroghe.

Reati indotti dalla tossicadrpen-denza (raffronto 1973-1974) datidisponibili, relativi a un raffronto frail1973 eil1974; la tendenza all'au-mento dèi reati di tossicomani erastata allora del 49,5 per cento inItalia, del 37 per cento in Francia,de!24,73 per cento in Olanda. L'l-talia nel '74 era all'ultimo posto tra iPaesidella Comunità europea, conindice 1,51 reati ogni centomilaabitanti; la Francia al penultimoposto, con indice 6,14, conlro il43,37 della Germania e i[ i24,68dell'lnghilterra. Ma negli anni chesono seguiti le cose devono esser€peggiorate anche da noi.

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