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Prove di verifica 1 Dallo Stilnovo a Tasso Alunno Classe I I iìr 1 : CONSEGNE i DOCUMENTO r. tutto mi salva... salutare: il_suo saluto è per me fonte di perfetta salvezza. z.E fr rinovellar... vertute: e la sua virtù rinnova la vita sulla DocuMENro a i. - "-----.- ..-- -:-----È . ARGOMENTO F : ..-E r. Biltà: bellezza. 2. saccente core: cuore te, cioè animo saggio. terra e nell'aria e riempie di gioia (..fa... rallegrar") il cielo. 3. fuor tai: furono tali. 4. per: per mezzodi. 5. adorna: ornata delle sue virtù. Data 6. danen: diviene. 7. <<Ove m'ascondol»... fore: <<Dove mi nascondolr; per timore (.<temar) di perdersi («morir») vuole fuggire lonta- no («fore»). 8. ch'abassi.,. rispondo: rispondo al villano (l!<om») che egli allora abbassi gli occhi, non guardi. Prima prova. Tipologia B - io breve o articolo di giornale Ambito artistico-letterario InuacrNr DEL FEMMINILE NELLA PoESIA DEL DUECENTo Per le consegne del Ministero vedi vol. Guida allo studio e all'esame di stato, p.222. 10 Tutto mi salva il dolce salutarel che ven da quella ch'è somma salute, in cui le grazie son tutte comPiute: con lei va Amor che con lei nato pare. E fa rinovellar Ia terra e l'àre, e rallegrar lo ciel la sua vertute2: giammai non fuor tai3 novità vedute quali ci face Dio pera lei mostrare. Quando va fuor adornas, par che '1 mondo sia tutto pien di spiriti d'amore, ch'ogni gentil cor deven6 giocondo. E Io villan domanda: .Ove m'ascondo?»; per tema di morir vòI fuggir fòre7; ch'abassi li occhi l'om allor, rispondo8. Cino da Pistoia (1270-1337), Rime Biltàt di donna e di saccente core2 e cavalieri armati che sien genti3; carrtar d'augellia e ragionar d'amore; adorni legni'n mar forte correntis; aria serena quand' apar l'albore6 e bianca neve scender senza venti; "irvera7 d'acqua e prato d'ogni fiore; oro, argento , azzl)ro8'n ornamentie: 3. genti: gentili, cortesi. 4. augelli: uccelli. 5 adomi... correnti: navi (.legni») che corrono rapide nel mare. 6. apar l'albore: sorge l'alba 7. rivera: fiume. 8. aauro: lapislazzul i. 9. 'n ornamenti: da usare come ornamenti. l, 2 3 4 q 5 sapren-

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Prove di verifica 1

Dallo Stilnovo a Tasso Alunno

Classe

I

I

iìr1

: CONSEGNE

i DOCUMENTO

r. tutto mi salva... salutare: il_suo

saluto è per me fonte di perfetta

salvezza.z.E fr rinovellar... vertute: e la

sua virtù rinnova la vita sulla

DocuMENro a

i. - "-----.- ..-- -:-----È

. ARGOMENTO F: ..-E

r. Biltà: bellezza.

2. saccente core: cuorete, cioè animo saggio.

terra e nell'aria e riempie di gioia

(..fa... rallegrar") il cielo.

3. fuor tai: furono tali.

4. per: per mezzodi.

5. adorna: ornata delle sue virtù.

Data

6. danen: diviene.

7. <<Ove m'ascondol»... fore:<<Dove mi nascondolr; pertimore (.<temar) di perdersi(«morir») vuole fuggire lonta-

no («fore»).8. ch'abassi.,. rispondo: rispondoal villano (l!<om») che egli alloraabbassi gli occhi, non guardi.

Prima prova. Tipologia B - io breve o articolo di giornale

Ambito artistico-letterario

InuacrNr DEL FEMMINILE NELLA PoESIA DEL DUECENTo

Per le consegne del Ministero vedi vol. Guida allo studio e all'esame di stato, p.222.

10

Tutto mi salva il dolce salutarelche ven da quella ch'è somma salute,in cui le grazie son tutte comPiute:con lei va Amor che con lei nato pare.

E fa rinovellar Ia terra e l'àre,e rallegrar lo ciel la sua vertute2:giammai non fuor tai3 novità vedutequali ci face Dio pera lei mostrare.

Quando va fuor adornas, par che '1 mondosia tutto pien di spiriti d'amore,sì ch'ogni gentil cor deven6 giocondo.

E Io villan domanda: .Ove m'ascondo?»;per tema di morir vòI fuggir fòre7;

ch'abassi li occhi l'om allor, rispondo8.

Cino da Pistoia (1270-1337), Rime

Biltàt di donna e di saccente core2

e cavalieri armati che sien genti3;

carrtar d'augellia e ragionar d'amore;adorni legni'n mar forte correntis;

aria serena quand' apar l'albore6e bianca neve scender senza venti;

"irvera7 d'acqua e prato d'ogni fiore;oro, argento , azzl)ro8'n ornamentie:

3. genti: gentili, cortesi.

4. augelli: uccelli.

5 adomi... correnti: navi (.legni»)

che corrono rapide nel mare.

6. apar l'albore: sorge l'alba

7. rivera: fiume.

8. aauro: lapislazzul i.

9. 'n ornamenti: da usare comeornamenti.

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La poesia italiana tra '

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t. Becchin'amorl: "Becchina,amore!". Becchina è la don-na amata dal poeta.z. falsotradito: bugiardo tra-ditore.

3. Mezé: pietà.

4. gecchito: umile.

5. Che sarammi pegnoì:qualì garanzie avròl

Alunno

Classe

5. La buona fe: la buona fede,la lealtà.

7. No inver'di te: non neituoi confronti.8. Non... vegno: non tenta-re di calmarmi, perché ne hoappena fatto esperienza.

9. fallai: ho sbaglìato.ro. Tu... udito: tu sai che

Data

l'ho sentito dire.u. un segno: un colpo.12. mi par mill'anni: nonvedo l'ora-t3. Tu non di' ben: tu nonparli bene.ì4. Omè... inganni!: ahimè,peccato che sia un altroingannol

ro. passa... valenza: supera la

bellezza (.beltate.) e la virtù.rr. gentil coraggio: nobile cuore.rz. sì... guarda: tanto che tuttociò che è stato elencato in prece-denza appare di minor valore a

chi lo guarda.13. e tanto... maggio: ed ella ha

tanta più virtù (<<canoscenza>>)

di ogni altra donna, quanto il

cielo è più grande (<<maggio»)della terra.t4. A simil... non tarda: a unadonna tanto perfetta per naturanon può mancare (.<tarda.) i!

bene, cioè la bontà.

t5. Die,.. vail: "Dio te lo per-donil". "Perché non te nevaiì"t6. Tegnoti... panni: ti trat-tengo forse per i vestitilt7. E terrò co'tuo'guai: e loterrò per la tua rovina!

rz. sì ch'om non ti senta: cosìche non ti si senta; ..omr, dallatino homo, uomo, ha valore dipronome indefinito, in italìano"si", in francese on.r3. Però... paventa: poiché tutto

oocurvrir.rrò lil

ciò passa la beltate e la valenzalo10 de la mia donna e'l su'gentil coraggioll,

sì che rasembra vile a chi ciò guardal2;

e tanto più d'ogn'altr'ha canoscenza,quanto lo ciel de la terra è maggiol3.A simil di natura ben non tardara.

G. CavaÌcanti (1259 ca.-1300), Liriche

nBecchin' ?morl r » n Che r,,uo', falso tradito2?,nChe mi perdoni». «Tu non ne se'degno».nMerzé3, per Deo!» nTu vien'molto gecchitor».nE verrò sempre». nChe sarammi pegno?s»

"La buona fé6r. nTu ne se' mal fornitor.nNo inver' di te7". nNon calmal ch'i' rle Vegflo8».nln che fallaie?, uTu sa' ch'i'l'abbo uditot0».nDimmel', amor». nVa', che ti vegn'un segfloll!»nVuol pur ch'i'muoia?» «Anzi mi par mill'anni12,.oTu non di'ben13r. nTu m'insegnerai».uEd i'morròr. oOmè, che tu m'inganni!ra,nDie tel perdoni». nE ché, non te ne vai?1s»nOr potess'is!» «Tegnoti per ii panni?16»«Tu tieni '1 cuore,. «E terrò co'tuo' suai17».

Cecco Angiolieri (1260- 1313 ca.), Sonetti

10

ooculaeNro ,fl Dol.unque vai contecol porli il cesso2,

oi buggeressa3 vecchia puzzolente,che quale-unque personaa ti sta pressosi tura il naso e fugge inmantenentes.

Li dent'i le gengìe tue ménar gresso6,ché li taseva l'alito putenteT;le selle paion legna d'alcipressoinver'lo tuo fragor, tant'è repente8.

Ch'e'par che s'apran miÌìe monimentaequand'apri il ceffol0: perché non ti spolperlo ti rinchiude, sÌ ch'om non ti sental2?

6. Li dent'... gresso: i denti nelle te (dei cessi) sembrano legnotue gengive producono tartaro di cìpresso a paragone del tuo(<<gresso>>). puzzo, tanto è forte.

7, ché.". putente: poiché li inta- 9. monimenta: tombe.sa l'alito puzzolente. ro. il cefo: la bocca.8. le selle... repente: le tavolet- rr. ti spolpe: crepi.

10

r. conteco: con te.z. il cesso: il ianfo del cesso.

3. buggeressa: sudicia.

4. che quale-unque persona: chequalunque persona, chiunque.

5. inmantenente: im mediatamente. f

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riI Prove di verifica I I

i »atlo Sti-lnovo a Tasso i

Alunno

Classe

Però che tutto'l mondo ti paventar3in corpo credo figlinti le volpela,ta.lezzors n'esce fuor, sozza giomental6

R. Filippi (1230 ca.-1295 caJ, Sonetti

il mondo ti teme («paventa).r4 in corpo... volpe: credo che nel

tuo corpo partoriscano (<<figlinti,,)

Data

le volpi (nel Medioevo la volpe era

simbolo di sporcizia).15. lerz.o'. puzzo.

t6. sozza giomenta: sudiciavacca.

] TRACCIA

Prima prova. Tipologia C - Tema di ento storico

Nell'Europa a cavallo fra XIII e XfV secolo si assiste al declino delle due mas-sime autorità: da una parte la crisi dell'impero con la conseguente frammenta-zione dei poteri in Italia e in Germania, dall'altra il fallimento del tentativo diBonifacio VIII di riaffermare il potere universale del papato. In questo conte-sto si affermano e si evolvono i comuni italiani, si scatenano Ie lotte fra oppo-ste fazioni e si afferma il ceto borghese. Affronta l'argomento con riferimentialle tue conoscenze.

Prima prova. Tipo ia D - Tema di ordine generale

nTale è la nostra capacità di ricordare che, per non dimenticare, abbiamo isti-tuito i "giorni della memoria". I Greci avevano addirittura demandato a unadivinità, Mnemosine ("colei che ci fa ricordare"), la personificazione dell'atto. I1

rapporto tra memoria e oblio è uno dei nessi più inestricabili che la storia dellacultura abbia tramandato; nei racconti, nelle manifestazioni, nelle teche tuttosembra parlare a favore della memoria, la quale, a differenza dell'oblio, gode diuna trattatistica persino esuberante, (Aldo Grasso).Esprimi le tue riflessioni sulle parole di Aldo Grasso mettendo in luce i motiviper cui oggi si awerte sempre di più il dovere di ricordare date ed eventi che

hanno segnato la storia passata.

É

F:

TRACCIA

--à,

#r3

Confronto o La cCI&c*z:*sle della d*irna a*lla pq>*sia itatràar:a tra*ai**ent* e Tr*cemt*

Completa il testo.

a) Nella poesia siciliana la donna è descritta come una creatura

ha un atteggiamento di ; ma in realtà occupa un posto

I'attenzione del poeta si concentra soprattutto sulla propria

b) Nello Stilnovo la donna è concepita come una creatura

mo può a Dio. Della donna viene esaltata la

, verso la quale l'uomo

..........:

, grazie alla quale l'uee spesso le

sue virtù sono da esprimere compiutamente.

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Prove di verifica 1

Dallo Stilnovo a Tasso

!

j

nData

: r. Comprensione complessiva l

'a-;---:*""j

r.t Riassumi la novella in un massimo di 8 righe.

; z. Analisi del testo

z.r Aqualefunzionestilisticarispondelascelta,dapartedel narratore, diutilizzare periodi brevi ecostrutti sintatticisempliciì

z.z La novella presenta la contrapposizionefra due diversi ceti sociali: qualil2.3 ll confronto fra l'arcivescovo e il medico assume il valore di exemplum di due opposte concezioni della società,

una appartenente al passato, l'altra ormai vincente. lllustrale in breve.

2.4 Qual è l'argomento addotto dal medico per giustificare le proprie scelte)2.5 A quale pubblico si rivolge, secondo te, il narratore)

3. lnterpretazione complessiva e approfondimenti.

3.1 La novella manifesta la simpatia del narratore per la nuova classe emergente borghese, ma anche l'awenutaacquisizione, da parte di questo ceto, dei valori un tempo peculiari dell'aristocrazia feudale, alla quale non resta-

no ormai che I'arroganza e la superbia. Contestualizza questa transizione, considerando:a) altri testi, in prosa o in poesia, dai quali emergano le caratteristiche della società borghese dell'epoca;b) la situazione sociale e politica dell'epoca, contraddistinta dal venir meno delle due grandi autorità universali

(papato e impero) e dall'emergere di nuove e più moderne forme di partecipazione al potere; ì.gl

digt

m2.

g2

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Prima prova. Tipologia B - Saggio breve o articolo di giornale

Ambito socio-economico

SocTE a MERCANTILE E NUOVE ESIGENZE CULTURALI

Per le consegne del Ministero vedi vol. Guida allo studio e all'esame di stato, P.222.

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.ò"tià*i

: DOCUMENTO

E.

F"

Lattività commerciale richiedeva preparazione, compreso il possesso diun'istruzione. Il mercante analfabeta awebbe difficilmente potuto svolgerecon successo i propri affari. Nelle città, e non solo in quelle grandi, ma anchenelle relativamente piccole fanno la loro comparsa le scuole laiche; i figli deipossidenti abbienti vi imparano a leggere, scrivere e far di conto. Mentre nellascuola religiosa si studiavano i testi sacri e l'aritmetica veniva richiesta soprat-tutto per osservare il calendario, nella nuova scuola urbana le conoscenze siacquistavano per scopi pratici. Di conseguenzarnutarono anche i metodi d'in-segnamento. Nell'istmzione il centro di gravità si spostò dalle scienze classi-che alle applicate. I bisogni del ceto mercantile contribuirono al passaggiodalle cifre romane alle arabe, più adatte per la contabilità commerciale, eall'introduzione dello zero.

NeillucorRa,

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La prosa italiana traDuecento e Trecento

i;il;*'? E*I

r. John Mandeville: scrittore in-glese a cui si attribuì la paternitàdi un libro di viaggi che ebbegrande successo nella secondametà del XIV secolo.z. poÉolani: manuali per la navi-gazione, contenenti descrizioni e

notizie utili.

Alunno

Classe Data

linfluenza della classe mercantile sull'insegnamento doveva farsi sentire so-prattutto in quattro campi: la scrittura, iI calcolo, la geografia, le lingue vive.Scrivere tutto scriverlo subito e bene, ecco la regola d'oro del mercante. [...]Assieme alla scrittura, il calcolo. La sua utilità per il mercante è ancora più evi-dente. Il suo insegnarnento inizia con l'uso di strumenti pratici che servono acalcolare prima allo scolaro, poi al finanziere, al commerciante: l'abbaco, lo scac-chiere - «umili antenati delle moderne macchine calcolatrici,. A partire dal XIIIsecolo i manuali d'aritmetica elementare si moltiplicano, a partire da quello scrit-to nel 1340 da Paolo Dagomari di Prato, soprannominato Paolo dellAbbaco. [...]

Altro campo d'investigazioni necessarie al mercante: la geografia pratica,in cui si mescolano i trattati scientifici, i racconti di viaggio e la cartografia. Ilfamoso Milione di Marco Polo è stato un best-seller del Medioevo ed il gustodel libro d'awenture, anche rolrranzato, era così sviluppato in tale periodo daassicurare il successo al libro apocrifo di sir John Mandevillet, in cui entravauna gran parte di immaginazione. Le scuole cartografiche genovesi e catalanehanno prodotto ammirevoli poftolani2, descrizioni dei porti, delle rotte marit-time, delle condizioni di navigazione corredate con cafte. [...]

Per il mercante è inoltre indispensabile la conoscenza delle lingue volgariper entrare in contatto con i clienti. Ben presto in lingua volgare si tengono ilibri dei conti, si scrivono gli atti commerciali e, malgrado l'esistenza di inter-preti nei principali centri di scambio, si redigono dizionari ad uso dei mercanti,come un glossario arabo-latino, come soprattutto un dizionario trilingue in la-tino, kumano (lingua turca che era il gergo commerciale dal Mar Nero al MarGiallo) e persiano. [...] Non c'è da meravigliarsi del fatto che il progresso dellelingue volgari sia stato legato allo sviluppo della classe mercantile e delle sue at-tività. Fra i più antichi testi conosciuti in lingua italiana sono i Frammenti d'unlibro di conti di banchieri fiorentini, databili ai primi decenni del XII secolo.

J. Le Goff, Tèmpo della Chiesa e tempo del mercante, Torino, Einaudi, 1977

OPERA: Un mercato del TrecentoDATA:XW secoloTIPOLOGIA: miniatura

DOCUMENTO

Nella miniatura vieneillustrata l'animata attivitàcommerciale in PiazzaRavegnana a Bologna.

Page 6:  · Created Date: 7/24/2015 2:40:26 PM

Prove di verifica 1

Dallo Stilnovo a Tasso

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I COttSECNe +i .-- ,-

DOCUMENTO

DOCUMENTO

Ambito artistico-letterario

LE CONCBZIONE DELL,AMORE IN POETI DEL DUECENTO E DEL TRECENTO

per le consegne del Ministero vedi vol. Guida allo studio e all'esame di stato, P' 222'

il- H[:ffii:T,:H ;?.*:ff:,,è h occhi in Prima3 generan I'amore

e 1o core li dà nutricamento4'

il -- oe cose solamente mi so'n gradol,

-*

1" quali posso non ben ben fornire2:

5 Ben è alcuna fiata om amatoresenza vedere so 'namoramentos,

ma quell'amor che stringe con furoreda la vista de li occhi ha nascimento6:

ché Ii occhi rapresentanT a lo core

10 d'onni cosa che veden bono e rio8,

com'è formata naturalementee;

e Io col che di zo è concePitorelo,

imagina, e ii Piace quel desioll:e questo amore regna fra la gentel2'

JacopodaLentini(12|Oca.1260ca.),Rime,Torino,Einaudi-Gallimard,1997

urp(de

6.cc

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ce

7.p(

(u

ca

r. desio: desiderio. (*om,,, forma impersonale deri- 8. d'onni cosa"' rio: il bene ("bo-

,. p* ,u.iariza... piacimento: ùata dal latino homo) ouò anche no,) e il male ("rioo) di ogni cosa

per abbondanza di piacere (..pia- (..Ben») innamorarsi senza vede- che vedono; ..bono" e "rio" sono

:#ffi;;iil;";;t"iù;ii. i" l'ogs"tto delsuo amore' È un aggettivisostantivati'

;: il;;, r;, ait tto, i|in"il. attacàJ ai sostenitori dell,amore 9. com'è formata naturalemente:

4. e... li dà nutricamento: mentre th" n"t" senza vedere' com'è creata secondo natura'

ì:*i ti .;";; gli i..li,1 di nuiri à. ha nascimento: nasce, ha ori- ro. e lo cor... concep'rbre: ma

mento, lo alimenta. ' glnet (<e>>) il cuore' che concepisce ("è

5. Ben-. 'namoramento: qualche i' if'e fi occhi rapresentan: per- :::::?l::"iì tutto ciò ("zo>>); la

volta (..alcuna fiata.1 l'uom*J lf.'J jf i ottf''i mostiano' congiunzione «e'> ha qui valore

awersativo; <<zo>> è forma siciliana.

rr. imagina... desio: fissa l'im-

magine (..irn2gina.) e gli Piacequel desiderio (..quel desio');.<imagina» Può essere inteso

anche come "fantastica intorno a

quell'immagine".ì2. e questo amore... gente: ed è

questo tipo di amore a essere Più

diffuso (..regna,) tra gli uomini.

ciO e h donna, la taverna e'l dado;

queste mi fanno'1 cuor lieto sentire'

.5 Ma sì me 1e conven usar di rado,

ché la mie borsa mi mett'al mentire3;

e quando mi sowien, tutto mi sbradoa

ch;i'perdo Per moneta'l mie disires'

r. mi so,n grado: mi aggradano, costretto («me.le conven») a per- 4' e quando"' mi sbrado: parla' partecipazione emotiva

mi procurano piacere. mettermeìe ,oto ai ,"ào,'pllt,,e ; q;rrà; ci. penso (..mi sov- a quanto detto nel predicato'

z. leouali...fornirc: che non pos- Ia mia borsa lcioe l, mìa'plve,ta; vien»), sbraito, impràco ("mi come. nell'espressione "che mi

i;l,Hll;#'ii"rii,."ii"L 'n è una unoNrvrn), .i i'ri"ntir.", sbradà'; "mi" è un dativo etico, combini!")'

fondo (<.ben ben»). cioè mi costringe , n"g;;aÉ una costruzione derivata dal lati- 5. ch'i' perdo"' disire: per man-

3. Ma sì... mentire: ma sono i.*i ,u,,'rf ."itir"r1. -"

no che indica, da parte di chi canza di soldi ('<moneta>>; è

'L

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Data

prima prova. Tipologia g - Saggio bte'e o aÉ

Page 7:  · Created Date: 7/24/2015 2:40:26 PM

=-:iii 5Francesco Petrarcae 7l Canzoniere

Alunno

Classe Data

E dico: «Dato li sia d'una lancia6!"10 Ciò a mi'padre, che mi tien sì magro,

che tornare' senza logro di FranciaT.

Trarl'un denai'di man serÌa più agro,la man di pasqua che si dà la mancia,che far pigliar la grrr ad un bozzagro8.

Cecco Angiolieri (1260-1313 ca.), Rime, Milano, BUR, 2000

un'altra metonimia) perdo la

possibilità di procurarmi ciò chedesidero (<<'l mie disire»).5. Dato... lancia: venga colpitocon una lancia. [Ìimprecazione,come chiarisce subito il verso suc-cessivo, è rivolta al padre avaro.

7. che tornare'... di Francia: chepotrei ritornare dalla Francia(usata genericamente per indi-care un luogo lontano) senza

dimagrire (.<senza logro») più dicosì (perché nemmeno la faticadel viaggio potrebbe consumarlodi più). ll termine ..logro,,, oltrea significare "magrezza", "dima-grimento", indica un supportosu cui veniva collocato il cibo perrìchiamare i falconi durante l'ad-destramento alla caccia, periodoin cui gli animali venivano lascia-ti senza mangiare. lJespressione

<<senza logro>> potrebbe quindisignificare anche "senza necessi-tà di richiamo" (perché il bisognodi denaro sarebbe sufrìciente, dasolo, a farlo ritornare).8. Trarl'un denai',.. bozzagro:togliergli dei soldi (..Trarl'undenai'») dalla mano (,<di man,)la mattina di un giorno festivo(..1a man di pasqua»), in cui(<<che.) si è soliti essere genero-

10

r. Pace... guerra: non trovo pacee non ho alcuna ragione perfare la guerra (cioè per smetteredi amare Laura). lJespressione«non ò da far guerra>> può essereinterpretata anche come "nonpossiedo mezzi per fare la guer-ra", cioè "non ho mezzi per libe-rarmi del tormento interiore" o"per far sì che Laura ricambi ilmio amore".2. e temo, et sPero: e temo (dinon essere amato) e al tempostesso spero (di esserlo).

3. et ardo... ghiaccio: e bruciodi passione e mi ghiaccio per ladelusione.

4. et nulla,.. abbraccio: e nonottengo nulla (dalla mia donna)e a volte mi sembra di possederetutto il mondo.

5. Tal m'à... serra:Amore («Tal»)mi imprigiona così che non milibera ("m'apps») né mi tienerinchiuso G.serra"). Altri inter-pretano: non mi respinge né mitrattiene.5. né per suo... il laccio: non mi

tiene prigioniero, né mi sciogliedai lacci.

7. et non m'ancide... sferra: nonmi dà il colpo di grazia (,<anci-de»), né mi toglie il ferro, lecatene (<<sferra»).

8. ne mi trae d'impaccio: né misalva.

9. Veggio senza occhi,.. grido:la passione mi ha reso cieco(.<senza occhi») ma continuo avedere; il tormento mi ha toltola facoltà di parlare (..non ò lin-gua>,), ma grido per il dolore.

ìo. et bramo... cheggio aita: edesidero morire e chiedo aiuto(<<cheggio aita»).rr. altrui: cioè Laura.'t2. Pascomi: mi nutro.t3. piangendo rido: si tratta di unossrr,,rono, cioè di un accostamentodiretio di due parole di significatoopposto, utilizzato per renderel'immagine più suggestiva.r4. mi spiace morte et vita: nonmi sono gradite né la morte néla vita.r5. per voi: a causa vostra.

- ;"!';:-it il ......pace non trovo, et non ò da far suer.,.al;

e temo, et spero2; et ardo, et son un ghiaccio3;et volo sopra '1 cielo, et giaccio in terra;et nulla stringo, et tutto 'l mondo abbraccioa.

Tal m'à in pregion, che non m'apre né serras,né per suo mi riten né scioglie il laccio6;et non m'ancide Amore, et non mi sferraT,né mi r,uol vivo, né mi trae d'impaccio8.

Veggio senza occhi, et non ò lingua et gridoe;et bramo di peri4 et cheggio aitalo;et ò in odio me stesso, et amo altmirl.

Pascomil2 di doloq piangendo rido13;egualmente mi spiace morte et vitala:in questo stato son, donna, per voils.

F. Petrarca (1304-1374),Canzoniere (134), Torino, Einaudi, 1964

si (<<si dà la mancia»), sarebbepiù difficile («più agro»), che farcatturare una gru a una poiana(r.bozzagror'; tra gli uccelli rapa-ci, la poiana è la meno adattaa cacciare animali veloci e digrandi dimensioni come le gru).Cecco sta ìnsomma dicendo chestrappare a suo padre una picco-la somma di denaro, anche neigiorni di festa, è impossibile.

Page 8:  · Created Date: 7/24/2015 2:40:26 PM

Giovanni Boccaccioe il Decameron

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Prima prova. Ti Ej_Aggio breve o articolo di giornale

Ambito storico-politico

r ARGOMENTO B

: CONSEGNE +.--.-_ n

La ppsrs oBr 1348

Per le consegne del Ministero vedi vol. Guida allo studio e all'esame di stato, p.222.

Dato il terrore causato dalla peste, dato il frequente rifiuto dei medici a visi-tare i malati, non deve poi troppo stupire che non si individuassero i sintomicapitali. [...] Non sorprende dunque che, stando così Ie cose, non si sapesseroindicare rimedi. Per la profilassil i trattati d'allora consigliarono di aitenersiad una condotta ispirata alla temperanza, perché così il corpo awebbe avutosomma resistenza al male, e suggerirono che ci si astenesse dal fare il bagno(c'era, infatti, la possibilità che il bagno aprisse i pori all'entrata del miasmainfetto), che ci si guardasse dal respirare aria corrotta, soprattutto quella cheveniva da finestre aperte a sud, e che si praticassero in casa delle fumigazioni2bruciando, ad esempio, rami di ginepro. [...]

J. Larrre4 L'Italia nell'etòi di Donte, Petrarca e Boccaccio, Boiogna, Il Mulino 1982

Il primo assalto della malattia (1346-50) fu violento. La moria variò sensibil-mente. Alcune piccole comunità subirono I'estinzione totale; altre, come peresempio Milano, sembrano esserle sfuggite completamente. Leffetto letaledella peste potrebbe essere stato acuito dal fatto che essa venne propagatanon solo dalla puntura delle pulci, ma anche attraverso il contatto interperso-nale, in conseguenza dell'inalazione delle particelle contenenti i bacilli -".r"in circolazione dalla persona infetta che tossisce o starnutisce; [...]

che nel XIV secolo gli Europei fossero colpiti dalla peste polmonare o no,la mortalità rimaneva altissima. [...] È bene rendersi conto ché prima de|1943,quando gli antibiotici ridussero la malattia a un nonnulla, nonostante tutte lecure che era possibile prestare in un moderno ospedale, la mortalità mediarestava fra il 60 per cento e il 70 per cento dei colpiti.

A dispetto di tale virulenza, i modelli di comunicazione dell'Europa medie-vale non erano così fitti da far sì che tutti fossero esposti alla malatiia, anchese una nave alla deriva e una popolazione di ratti infetti riuscirono a portarela peste nella remota Groenlandia e in zone ugualmente distanti e isolate ne]cuore del continente europeo. Complessivamente, la miglior valutazione dellamortalità dovuta alla peste, dal1346 al i350, nell'insieme dell'Europa, è quelladi un terzo dell'intera popolazione. [...]

La scossa apportata alle abitudini e alle aspettative consuete fu grave. Inoltre,la peste non scomparve dall'Europa dopo il primo, imponente attacco. Anzi,pestilenze ricorrenti si susseguirono a intervalli irregolari e con diversificate mo-dalità d'incidenza, talvolta aumentando di gravità per poi recedere nuovamente.[...] Quando la malattia tornava in luoghi in cui aveva già infuriato, quelli che sierano rimessi da un episodio precedente erano, or,wiamente, immuni, così che iltasso di mortalità tendeva a concentrarsi nell'ambito dei nati dopo l'anno in cuisi era verificata lultima pestilenza.

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t. profilassi: prevenzione.z. fumigazioni: inalazioni disostanze medicinali.

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W.H. McNeill, In peste nella storia, Torino, Einaudi, 1981

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Prove di verifica 1

Dallo Stilnovo a TassoData

AUTORE:AnonimoOPERA: kionfo delln morte

DATA:XfV secoloTIPOLOGIA: aftresco

Trionfo della morte, Palermo,Calléria Nazionale della5rcrlra.

Lartista, un ignoto Pittorecatalano, raPPresenta la

peste come uno scheletroche avanza, trionfante, sui

cadaveri. Come si vede

dall'affresco, le vittimesono sia uomini che donne,ricchi e poveri, laici ed

ecclesiastici.

La tabella mostraI'andamento dellapopolazione italianadal I sec. d.C. al t4oo'permettendo di cogliereie variazioni demografi che

negli anni.

DocuùrENro a Annodi riferimento

Popolazione in milionidi abitanti

I 7

'roo 7,7

200 8,5

30e '__ 8

400 7,7

500 5,2

5oo 4,2

70o 4

8oo 4,2

goo 4,5

looo 5,2

ro5o 5,8

l too 6,s

1150 7,3

1200 8,5

125o to,l

r3oo lt

r 350 9,5

'r40o 8