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“La comunicazione è ormai saldamente riconosciuta tra i doveri dello Stato. E' un mezzo strategico e non sussidiario, per conseguire un bene pubblico . Deve essere realizzata con professionalità , senza improvvisazioni”. (Carlo Azeglio Ciampi)

“ La comunicazione è ormai saldamente riconosciuta tra i doveri dello Stato. E' un mezzo strategico e non sussidiario, per conseguire un bene pubblico

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“La comunicazione è ormai saldamente riconosciuta tra i doveri dello Stato. E' un mezzo strategico e non sussidiario, per conseguire un bene pubblico. Deve essere realizzata con professionalità, senza improvvisazioni”. (Carlo Azeglio Ciampi)

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Comunico, ergo sumEsiste un momento nella vita in cui non comunichiamo?

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Più propriamente, o per convenzione,

si parla di comunicazione quando l’attività avviene tra due soggetti

che entrano così in relazione fra di loro

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Che cosa è la comunicazione?

Comunicazione come trasmissione, passaggio di informazioni

Comunicazione come relazione, mettere in comune, comprensione

Non significa "mandare messaggi", ma va intesa come un atto sociale e reciproco di partecipazione, atto mediato dall'uso di simboli significativi tra individui e gruppi diversi.

Comunicare = interagire, mettere in comune, mettere in relazione

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La comunicazione è cambiamento

Quando comunico, metto in comune una informazione e ricevo un feedback, ho costruito una relazione, ho prodotto un cambiamento sia nel mio interlocutore che in me stesso.

Raccontare il mondo è cambiare il mondo

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Le modalità del comunicare

• Comunicazione verbale: utilizza le parole (scritte e dette)

• Comunicazione non verbale: espressione dei volto, gesti, tono della voce, ecc. E' meno facilmente sottoponibile a "censura", quindi tradisce gli effettivi sentimenti, stati d'animo, opinioni.

• Comunicazione simbolica: il nostro modo di vestire, gli oggetti di cui ci circondiamo, ecc. costituiscono una parte molto significativa della nostra comunicazione. A questa modalità appartiene la comunicazione attraverso le immagini, l’iconografia (impaginazione, colori, dimensione dei caratteri dei titoli ecc.)

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Gestire la comunicazionePer sfruttare coscientemente le possibilità offerte dalla comunicazione, è sempre necessario definire con esattezza:

 1. a chi ci rivolgiamo (chi sono i soggetti con i quali devo entrare in

relazione?)2. l'obiettivo (cosa vogliamo che facciano, pensino, abbiano

presente, al termine della comunicazione?)

Attraverso la risposta a queste domande, è possibile decidere: 3. che cosa comunicare (quali sono i punti fondamentali che devo

comunicare per ottenere l'effetto voluto e creare la relazione?)4. come comunicarlo (quali sono "gli strumenti" di comunicazione più

adatti a ottenere l'effetto voluto? Scritto, orale, ecc. )

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Da evitare

• saturazione : troppi messaggi• presupposti impliciti errati, dare per

scontati atteggiamenti e informazioni posseduti dal destinatario

• cattive e/o deboli connessioni tra gli argomenti

• incoerenza: tra gli argomenti o tra argomenti e scopi, o rispetto a messaggi precedenti

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• informazione = diritto dei cittadini

• trasparenza, imparzialità ed efficienza = obiettivo e dovere dell’AMMINISTRAZIONE

Legge 150/2000

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Scopo della comunicazione• Migliorare la conoscenza dell’istituzione

e della sua attività (informazione)• Favorire la formazione di un giudizio

consapevole (consenso)• Favorire la partecipazione dei cittadini

alla elaborazione delle scelte e alla realizzazione delle decisioni

Legge 150/2000

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è misurata anche dalla

QUALITA’ della COMUNICAZIONE

La QUALITÀ del rapporto

fra CITTADINI e

AMMINISTRAZIONI

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un obbligo istituzionale

che prescinde dalle

dimensioni dei Comuni

Legge 150/2000

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La situazione

in provincia di Cremona

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I canali della comunicazione

sviluppati dai Comuni

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relazioni con i media

rapporti discontinui

comunicati relativi a• ordini del giorno dei consigli comunali • programmi di manifestazioni

Articoli o interviste su opere, decisioni, meglio se condite di polemiche

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conclusionipiccoli centri in difficoltà

processi di comunicazione, in attuazione della legge 150/2000, non attivati

cause• economiche

• culturali

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un progetto per il territorio

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OBIETTIVI

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Rendere accessibilile informazioni

1

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Creare un circuito di scambio tra interno ed esterno delle Amministrazioni

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Requisiti di chiarezza, semplicità e sinteticità

informazione in linea con i requisitidella legge 150/2000

3

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Strutturare la comunicazione per migliorarne

la quantità e la qualità

comunicazione sistematica e fruibile

4

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Creare solide relazioni con i media

5

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Costituire un sistema di rilevamento

delle esigenzeper suggerire alle singole

realtà strumenti e canali più efficaci

E favorire in questo modola partecipazione attiva6

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STRATEGIE

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La COMUNICAZIONE

è un’infrastruttura

della

DEMOCRAZIA

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1. la formazione

Creare la consapevolezza che la comunicazione è lo

strumento fondamentale di interazione

tra i protagonisti della vita pubblica per costruire un consenso sociale

informato e consapevole

strategie

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La RETE di COMUNICAZIONE

é

DEMOCRAZIA che SI ORGANIZZA

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2. la rete

Attivare forme di cooperazione fra gli Enti locali della Provincia per una

gestione associata delle attività di comunicazione

Condividere e ottimizzare le risorse per rendere possibile anche alla piccole Istituzioni

di agire in attuazione della legge 150.

Valorizzare, attraverso la conoscenza reciproca, le esperienze di reti già costituite

strategie

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Le Amministrazioni Comunali della provinciaLe Unioni dei ComuniI consorzi fra Comuni

Destinatari del progetto

Interlocutori / Partners

La Provincia (ruolo imprescindibile di stimolo, coordinamento, sostegno)

UniversitàEnti economici territorialiEnti culturali e sportiviAssociazioni di categoriaAziende di servizio pubblicoOgni altro soggetto coinvolto nello sviluppo del territorio

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strumenti

Una struttura operativa esterna,

dotata di professionalità adeguate,

fortemente integrata con gli enti locali

con i quali condivide il progetto e il percorso

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Grazie dell’attenzione

Fiorenzo Gnesi

[email protected]