02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

Embed Size (px)

Citation preview

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    1/210

    Card. A. I. SCHUSTER, 0. S. B.d e l t i t o l o d i S . Mar t i n o a i Mon t i

    ARCIVESCOVO DI MILANO

    L I B E K S A C E A M E S T O R F M

    NOTE STORICHE E LITURGICHE

    S U L

    MESSALE ROMANO

    TORINO-KOMA

    Casa Editrice MARIETTI fondata nel 1820di MARIO E. MARIETTI - Editore - Tipografo Pontificio

    della S. Congregazione dei Riti e dellArci vescovo di Torino

    1 9 3 3

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    2/210

    Card. A. I. SCHUSTER 0. S. B.d e l t i t o l o d i S . M a r t i n o a i M o n t i

    ARCIVESCOVO DI MILANO

    L I B E R S A C R A M E B T O R U M

    NOTE STORICHE E LITURGICHE

    SUL

    MESSALE ROMANO

    VOL. II.

    L ' i n a u g u r a z i o n e d e l R e g n o M e s s i a n i c o( L a S a c r a L i t u r g i a d a l l A v v e n t o a l l a S e t t u a g e s i m a )

    {quarta tiratura)

    TORINO-ROMA

    Gasa Editrice MARIETTI fondata nel 1820di MARIO E. MARIETTI - Editore - Tipografo Pontificio

    della S. Congregazione dei Riti e dellArcivescovo di Torino

    1933

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    3/210

    Imprimi potest.

    t GitEGOKIUS 0 . S. B.

    Abbas Ord. Montis Cagini et Congreg. Caasin. Praeaea.

    Visto : Nulla osta alla alampa.

    Torino, 23 Gennaio 1931.

    Can. A g o s t i n o P a s s e r a , Bev. Deleg.

    Imprimatur.

    C. FRANCESCO PALEARI, Previe. Gen.

    PROPRIET LETTERARIA (fi-III-20 13-11-33),

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    4/210

    L ' I N A U G U R A Z I O N E D E L R E 6 N O M E S S I A N I C O

    NOMEN MIHI ABERCIVSDISCIPVLVS PASTORIS CASTI

    QVI PASCIT OVIVM GREGESIN MONTIBVS ET AGRISCVI OCVLI SVNT GliANDESVBIQVE CONSPICIENTES.IS ME DOCVITLITTERAS FIDELESQVI ROMAM ME MISITREGNVM CONTEMPLATVRVMVISVRVMQVE REGIN AM AVREA

    STOLA AVREIS CALCEIS DECORAM.IBIQVE VIDI POPVLVM SPLENDIDOSIGILLO INSIGNEM .......... PAVLVM HABENS (comitem)

    Epitaph. Abcrci i ami. ann. 216 post Christ,

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    5/210

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    6/210

    I N T R O D U Z I O N E

    CAPITOLO I.

    Gerarchia e Culto nei primi secoli cristiani a Roma.

    Sullo stelo di lesse, giusta la profezia dIsaia, apparve un vaghissimo fiore, e questo il Cristo. Nulla quindi di pi naturaleche tra la liturgia della Sinagoga e la cristiana ci sia continuazione,in modo che la rivelazione evangelica rappresenti non gi la reazione rivoluzionaria della Diaspora Paolina eontro lintransigenzaIsraelitica, ma lintrinseco, il vitale sviluppo del culto rivelato daIahv, il suo legittimo compimento al tepore meridiano del Sole digiustizia apparso sullorizzonte di Gerusalemme.

    Ci fu un primo periodo quando la Chiesa Apostolica us ogniriguardo per non prevenire precipitosamente la sua separazione dalvecchio tronco del Sanhedrin. Pietro ad Antiochia e Paolo a Gerusalemme spinsero la condiscendenza sino agli estremi limiti del

    possibile; ma l'astio dei Giudei contro Ges fu irriducibile, e laSinagoga, non madre gi, ma perfida matrigna, si assunse linfameincarico sostenuto poi per oltre tre secoli, dincitare il mondo paganoa soffocare nel sangue la nascente Ohiesa. E sempre lantica tatticadel Sinedrio, che assassina il Cristo per mezzo di Pilato.

    In sul principio infatti, le autorit imperiali romane, come ce nefa fede san Luca, avevano confuso i Cristiani cogli Israeliti, cosiche, al dire di Tertulliano, i primi vagiti della Chiesa pargolettaerano stati protetti umbrajoulo religionis msiffttissimae, certo licitae.Fu in questo periodo di transizione che la famiglia cristiana, prendendo lesteriore aspetto legale di comunit Israelitica, ne derivaltres una quantit delementi liturgici, che ancor oggi fanno parte

    1 S c h u s t e k , Lib er Sacram ento rum - IX.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    7/210

    4

    del suo patrimonio sacro, e sono, a dir cosi, come la sua fede diorigine e di discendenza dal seme d'bramo e dIsraele.

    Abbiamo gi, veduto nel volume precedente, come lo schema ge

    nerale della sinassi didascalica cristiana, col sistema della duplicelettura scritturale intercalata dal psalm us responsorius, coUomiliadel preside, colla preghiera litanica finale pei vari bisogni della comunit, ealchi esattamente la falsariga del servizio religioso sabbatico nelle sinagoghe; dobbiamo ora aggiungere, che lo stesso aspettoesteriore del culto e della gerarchia cattolica, specialmente in Romadove lelemento ebreo era assai potente, rispecchi in molti punti esembr come ispirarsi al funzionamento della gerarchia israeliticadelle grandi citt della Diaspora.

    abbastanza nota la costituzione interna delle sinagoghe. Pererigerne una bastavano una diecina di volonterosi, ed in Roma venerano parecchie presiedute ciascuna da un gherusiarca o da un Angelo della Chiesa , assistito da unagherusia o consiglio presbiterale. Lamministrazione economica del comun patrimonio era gestita da sette persone, incaricate altres dell'assistenza dei poverinel rispettivo quartiere. Fuori delle mura ogni zona urbana abitatadai figli dIsraele aveva il corrispondente cimitero. Sono ben notele necropoli giudaiche della via Appia, di Porta Portese, dell'Esqui-lino ecc., dalle quali si rileva che il sistema cimiteriale cristianocoi cubicoli, gli arcosoli, i loculi ecc., derivato dagli Ebrei, coiquali i Cristiani avevano di comune cosi la speranza della finaleresurrezione che lorrore per la cremazione dei loro cadaveri.

    Ora, che cosa noi osserviamo nell'aspetto esteriore della gerarchia romana nei primi secoli? La comunit cristiana di Roma senza dubbio presieduta dal proprio episcopus monarchico, successore di Pietro e capo visibile di tutta intera la Chiesa, il quale hail divino mandato di esercitare il suo episcopato su tu tta la Cristianit. Sin dal tempo immediatamente prossimo agli Apostoli, Egliinsegna a tutti i Cristiani, e interviene a dirimere questioni chesorgono nelle Chiese particolari, per esempio, a Corinto; minacciadi privare della sua comunione i lontani vescovi dAsia, se nonsaccordano con lui in materia puramente rituale; induce perfino undiscepolo di Giovanni Evangelista, san Policarpo, a fare il viaggio

    da Smirne a Roma, affine di piegare il Papa al suo modo dintendere; da ogni parte del mondo un continuo accorrere a Roma didottori cattolici e di eretici onde sollecitare l appoggio del Papa benedictus, il quale non semplieemente lorgano necessario di raccordo dellintera Chiesa, come insegna Ireneo, ma, al dire del sarcastico Tertulliano il Pontifex Mascimus, episcopus episcvporum,'

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    8/210

    il quale pone la sua au torit sopra quella di tutti i vescovi, di tuttigli usi, di tutte le costumanze. Queste prerogative del Primato Pontificio sono sentite da cattolici ed eterodossi nei primi secoli dellaChiesa; esse veng'ono liberamente esercitate, e spesso anzi invocate,

    senza che mai sorga alcuna discussione in proposito, tanto cheIreneo a prova dellApostolicit della Chiesa Universale cita il semplice catalogo delia successione episcopale di Roma, aggiungendoche colla medesima necesse est omnem convenire ecclesiam. Trattasidunque duna prerogativa personale del Papa, e non d'una preminenza o prerogativa della Chiesa Romana, sebbene in alcuni antichidocumenti, per esempio, presso Ignazio d'Antiochia e Clemente I,la persona del Papa resti quasi nascosta dietro la tradizionale formacollettiva che assumeva talvolta la gerarchia cattolica, appunto come

    san Paolo associava alle sue lettere anche i nomi dei propri discepoli. Cosi nellepistola Clementina ai Corinti, la firm ataria la ChiesaRomana ehe scrive a quella di Corinto, onde scongiurare lo scismache la dilaniava. Questa era appunto la forma epistolare in usonelle varie sinagoghe giudaiche, che mantenevano tra loro attivocommercio epistolare ; ma a Corinto i destina tari intendevanoesattamente il vero valore di quel convenzionale frasario di burocrazia, tanto che quasi un secolo dopo, il vescovo Dionisio diCorinto ci assicura del grande credito che riscuoteva ancora nella

    sua Chiesa la lettera di Papa Clemente, la quale veniva periodicamente letta nelle sinassi liturgiche.Nellesercizio del suo ministero il Papa, oltre che da 7 diaconi

    per l am ministrazione del patrimonio ecclesiastico e per la dis tribuzione dei soccorsi ai bisognosi, era assistito da un collegio presbiterale, il quale a tempo di san Cornelio componevas di 42 membri,li numero sempre pi crescente di fedeli assai prima dei tempi diGiustino aveva indotto i Pontefici a ripartire il ministero parrocchialedi Roma in varie zone, o distretti, stabilendo in ciascuna regione

    alcuni titoli o sedi cultua li, con clero, patrimoni, e cimiteri distinti. Ad Alessandria, al tempo di Ario, vigeva la medesima organizzazione, tanto che i preti titolari rassomigliavano a quasi altrettanti vescovi nel territorio delle loro parrocchie.

    I nomi di questi titoli romani, al pari di quelli dei cimiteri, rivelano la loro prima origine.

    Trattasi di propriet private, in genere di matrone cristiane,passate poi in dominio collettivo della Chiesa, quando questa perlegge fu capace di possedere. Nel n i secolo i titoli erano 25, pi

    tardi salirono a 28, il di cui elenco pu desumersi dai firmatari delconcilio Romano sotto papa Simmaco,

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    9/210

    Diamo la precedenza alla domestica ecclesia di Aquila e P riscilla sullAventino, che pretende per s lonore dessere stata menzionata dallApostolo Paolo nell'Ep istola ai Romani (xvi, 3-5) ; un certo

    primato sii tu tte le Chiese di Roma compete pure al titulus Pastors

    0 Ecclesia Pudentana sul Viminale, perch, non ostante l'aggrovigliarsi della leggenda circa le relazioni di san Pietro coi Pudenti,sembra tuttav ia certo che lApostolo per qualche tempo abbia accettato lospitalit in casa loro. Anzi, le memorie delle relazioni diean Pietro con Aquila e Priscilla, coi Pudenti e i Fudenziani convergono poi tutte nella storia del cimitero priscilliano della Salaria,il quale certamente fu inaugurato dalla predicazione di san Pietro,ed accolse le spoglie mortali dei suoi primi seguaci tra il patriziato

    Romano.Tenendo eonto della divisione della citt in sette regioni ecclesiastiche, ciascuna delle quali comprendeva due o pi regioni dellequattordici civili istituite da Augusto, ecco lelenco degli antichititoli urbani, in massima parte ricordati ancor oggi nel Messale enel Breviario Romano.

    La Regio I corrispondeva, almeno in parte, alle regioni I, XII

    e XIII augustee, e comprendeva cinque titoli, la cui giurisdizione ecclesiastica si estendeva sui cimiteri delle ve Ostiense, Appia edArdeatina :

    1) Titulus Sabinae2) Titutus PHscae8) Titulus de fasciola4) TiMlus Balbinae6) Titulus Tigridis (S. Sisto).

    Il ricordo di questaggruppamento di clero dur a lungo, giacch1 preti cardinali di questi titoli sin oltre il secolo zi sostennero lincarico di far successivamente da ebdomadari per la celebrazionedella messa solenne nella basilica di san Paolo.

    La Begio II , il Ooelium et Forum, corrispondeva alle regioni IIe VIII augustee, e aveva tre titoli con giurisdizione sui cimiteri

    della via Latina, e su quelli di Pretestato e ad Catacumbas sul-lAppia;

    1) Titulus Byzants (SS. Oiov. e Paolo)2) Titulus de. Belabro (S. Giorgio)8) Tttulu# Anastasiue.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    10/210

    7

    La Regio III, VEsquilnum et Coelium, corrispondeva alle regioni III e V augustee, e comprendeva 5 titoli con giurisdizione suicimiteri di Ciriaca, dIppolito sulla via Tiburtiua, nonch dei santiPietro e Marcellino sulla Labicanas

    1) Titulus Clements2) Titulus Eusebii8) T itulu s Apostolorum (Eudosiae)4) Titu lus A egui ti i (S. Martino)5) Titu lus Praxedis6) Titulus Matthaei in Merulana.

    La Regio IV , il Quirinalis et ViminaUs, corrispondeva alle regioni IV e VI augustee, con 4 titoli ed esercitava la giurisdizione

    sui cimiteri della via Nomentana;1) Titulus Vestinae (S. Vitale)2) Titulus Gyriaci3) Titu lus Susannae4) Ecc lesia pudenta na.

    La Regio V, la Va Lata, Pallacines, corrispondeva alla regione VII e in parte alla IX augustea, con due titoli che esercitavano la loro giurisdizione sui cimiteri delle vie Salaria, Pinciana eFlaminia :

    1) Titulus Martell i2) Titulus Marci iuscta Pallacinas.

    La Regio VI, corrispondente alla IX augustea, aveva anchessadue titoli soli:

    1) Ti tu lus Ludnae2) Titu lus Damasi .

    La Regio VII, comprendente il Vaticano, il Trastevere ecc./aveva tre titoli con giurisdizione sui cimiteri delle vie Trionfale,.Portuense, Aurelia:

    1> Titulus Chrysogoni2) Titulus Caedliae3) Titulus Callisti (Iulii).

    A questi titoli bisogna aggiungere parecchie chiese di minoreimportanza, quali la Chiesa di santa Bonosa, di santIppolito, di san

    Saturnino, di santa Kuiina ecc., siccome pure le cappelle gentilizieerette nei palazzi dei patrizi.Quasi tutti i titoli urbani risalgono ai primi anni del iv secolo,,

    poco prima della pace costantiniana. Parecchi di essi dovettero cer~

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    11/210

    tamente cadere sotto la conflsea durante la persecuzione di Diocleziano, giacch Eusebio aiferma che fu solo Costantino a rendere aiCristiani gli edifci ove erano sta ti soliti dadunarsi, e che appartenevano, non gi ai privati, ma alla comunit.

    Sembra che in origine a ciascun titolo fossero addetti, come aCartagine, due presbiteri, di cui luno era propriamente il titolare,laltro fungeva da coadiutore. Un'epigrafe del 521-525 nel cimitero di san Pancrazio, ricorda, vero, un prete prior, un seeundus,un tertius, un quartus; ma nei primi tre secoli il clero era assaiscarso e i 46 presbiteri del tempo di papa Cornelio potevano appena bastare, perch ciascun titolo avesse l'assistenza di due sacerdoti.

    Mentre i presbiteri, gli accoliti e i lettori prendevano in Roma

    il nome dalla Chiesa a cui erano addetti, i diaconi e i suddiaconisi denominavano invece dalla regione alla quale erano preposti ; ondenelle antiche epigrafi, a lato dei presbiteri titilli Sabnae, Nicormdis,de Velabro ecc., si ricordano i diaconi regioni quartae, secundaeecc.Solo pili tardi a fianco delle diaconie del periodo bizantino venneroerette delle Chiese, quando cio il fine primario della diaconia, cheera quello di servir di magazzino e dufficio per la gratuita frum en-tatto ai poveri, per difetto di mezzi durante levo langobardo vennea mancare, e allo scopo filantropico si sostitu esclusivamente quelloreligioso e liturgico. Lamministrazione ordinaria dei Sacramentiaveva regolarmente luogo nei titoli urbani; le catacombe nei primiquattro secoli servivano a semplice scopo funerario, e in tempi normali non vi si tenevano altre sinassi che le esequiali, delle qualiin un certo senso facevano parte anche le commemorazioni festivedei Martiri nel di anniversario della loro morte. quindi destituitadi prove lopinione volgare che i Cristiani durante i primi secoli celebrassero il loro culto nei cimiteri sotterranei; anzi, che vi si ce

    lassero in tempo di persecuzione, e quasi vivessero come talpe traquelle tenebre di morte. Oltre che la precauzione sarebbe stata perfettamente inutile, giacch lo stato doveva certamente avere lelencodeglimmobili ecclesiastici insieme colla lista dei capi rappresentantidella Comunit Cristiana, essa di pi appare inverisimile, quandosi riflette al numero enorme di fedeli dogni et, sesso e condizioneche sin dal tempo di Tertulliano avrebbero dovuto far sciopero dafioma, per fuggirsene sotterra a vivere nelle catacombe.

    Le fonti storiche invece ci tracciano un quadro ben diverso dellavita cultuale cristiana, quale si svolse in Koma nei primi tre secoli.D a principio i patrizi posero a disposizione della Ecclesa fratrum qualche aula del loro palazzo, e 11 allombra del sacro diritto dipropriet privata, sub titulo quindi dun nome potente e del us do-

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    12/210

    9 -

    mciliare, i fedeli del vicinato si adunavano a periodi, determinatiperle cerimonie del culto, questo il significato legale del nomedel primitivo proprietario associato sempre a quello del suo titolo:titulus Ttgrids, titulus Nicomedis ecc., senza alcuna dedicazione a

    Santo di sorta. Solo pi tardi i titoli romani presero il nome dailoro celesti Patroni, e a questo influ in parte la circostanzache,essendo stato attribuito culto agiografico a parecchi tra i fondatoridei primitivi titoli, per esempio il titulus Eusbii, titulus Susannae,titulus Cyriaci, titulus Caeciliae, ecc., anche le altre chiese denominate gi da persone affatto private, titulus Sabinae, titulus BUrnae,ecc., vennero col tempo dedicate ad omonimi Martiri, le di cui Reliquie, a cagione appunto di questa omonimia, furono trasferite ia quelle vetuste aule. Cosi il titulus Sabinae, Balbinae, Anastasiae,

    divennero alla loro volta il titulus Sanctae Sabinae, titulus SanctaeBalbinae, titu lus Sanctae Anastasiae, eco., senza che queste Sante abbiano avuto alcuna relazione colle rispettive fondatrici di quelle chiese.

    E giacch siamo a parlare di titoli domestici denominati dailoro primi padroni, giova avvertire che in Roma un buon numerodantiche chiese, anche non titolari, dedicate a Martiri, conservaAncora la memoria della loro privata abitazione. In quei primi tempi,il culto dei Martiri aveva carattere eminentemente locale. Fuori del

    pomerio romano, noi lo vediamo localizzato quasi esclusivamente neicimiteri suburbani, attorno alla loro tomba, mentre nell internodella citt, se troviamo qualche chiesa eretta al nome dun Martire,la ragione sempre perch l conservavasi la memoria della sua abitazione; di guisa che ledifcio stesso in certo modo veniva considerato come un santuario ed una Reliquia del Santo. Le indagini egli scavi pi reeenti non fanno che dare una conferma a quest'antico principio liturgico romano posto in evidenza dal De Rossi, inmodo che possiamo ritenere che tutte le antiche chiese urbane dedi

    cate ai Martiri, indicano regolarmente il luogo della loro abitazione.Eceo un elenco delle principali di queste chiese, sorte sul luogo

    della casa del rispettivo Santo Titolare :

    1) Basili ca Apo&tolorum ad Catacum bas sulla via Appia.2) D om inicum Clementis presso il Laterano.8} Titulus Caeciliae nel Trastevere.4) Memoria S. M a rtyr is E yp p o liti presso il titolo Fndenziano,6) Basil ic a S . Bonosae nel Trastevere.6) T itulu s Ohrysogoni > s ,

    1) Titu lus B yza ntii (SS. Io ha nn is et Paul!) su l Celie., ;8) TititiuH Callisti nel Trastevere,9) Titulus Cyriaci presso le Tenne Dioclesiiane.

    10) Titu lus Susannae

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    13/210

    - 1 0 -

    11) Ti tulus P raxedis ani Viminale.12) Titulus Pudentia 13) Oratorium ubi Decollatus est Xystus sul Cimitero di Callisto.14) Ecc lesia SS. HtufiThae et Secundae (?) presso il t itolo di Callisto.15) Basil ica S, BiM anae suirEsquilino, presso il Ninfeo dAlessandro Severo.

    16) Titulus Aequit i i presso le terme di Traiano,17) Ti tulu s Nicomedis.18) Ecclesia S. Felicitatis presso il titolo di Clemente.19) D om in icum E usbii suUEsqnilino, presso il Ninfeo dAlessandro Severo.20) Titulus Lucinae sulla Yia Lata-.21) Titulus Damasi (9. Laurentii) presso il teatro di Pompeo dov*erano gli an-

    tioM archivi de lla Chiesa, e dove forse il gran de Arc idiacono avevarisieduto dufficio.

    22) S. Saturn in i sul Quirinale, distrut ta sotto Paolo V.

    *$ *

    Perch il concetto dellunit della Chiesa sotto lunico epscopusnon venisse troppo indebolito dalla moltiplicazione di tu tti questiminori centri di culto con clero e cimiteri speciali, il Papa in ciascun giorno di festa era solito di trasmettere per mezzo degli acco

    liti ai preti titolari una particella della propria Eucharista, affinchdeposta nel loro calice consacrato, simboleggiasse come un sacrumferm entum che, pervadendo tutta la massa dei fedeli, desse gusto esapore dunit cattolica al loro sacrificio. Questa disciplina devessere incominciata gi nel n secolo al sorgere dei titoli romani, e visi riferisce probabilmente lepisodio dell'accolito Tarsicio, che pervia cadde vittima della brutalit pagana, perch non volle svelareagli infedeli i Sacri Misteri che portava celati in petto. Nel v secolo essa era tuttavia in vigore, e forse, almeno per qualche solennericorrenza, com'era la settimana pasquale, si protrasse sino al medioevo inoltrato. Da una lettera d'Innocenzo I al vescovo Decenzio diGubbio si rileva, che a questa trasmissione della particola dellEucaristia da parte del vescovo sannetteva il significato che, senzal'autorizzazione episcopale, ai semplici presbiteri non era lecito dicelebrare in citt le sinassi Eucaristiche. Questa disciplina ha riscontro nellaltra prescrizione che impone ancor oggi ai preti damministrare la Chrismatioe l estrema unzione coll'Olio consacrato an

    nualmente dal proprio Vescovo.Unaltra istituzione rituale destinata a garantire il concetto ma

    gnifico dellunit liturgica in Roma, era quella delle stazioni. Comeosserva Tertulliano, Statio de militari exemplo nomen accepit, nam

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    14/210

    et militia Dei sumus In fa tti a Roma, sin dal tempo dErma, la di*sciplina stazionale importava, oltre la preghiera collettiva, anche ildigiuno protratto sino a nona, quando cio, celebrata la Binassi eucaristica, i fedeli ritornavano a casa a ristorarsi. Il concetto del

    limminenza della parasi pu forse aver contribuito a dare il nomespeciale di stazione a questo montar la guardia dei fedeli nellattesa dellarrivo del Signore che viene allimpensata, come un ladrone notturno. A Soma, per esempio, conosciamo le classiches ta tiolcohortis, stailo annonae, stato aquarum , e con quel nome designa-vasi la caserma o il luogo dove risiedevano glimpiegati duna amministrazione; cosicch la ffTHTtovw dE rm a, andrebbe tradotta in senso spiritualistico: esser di guardia, montar la sentinella.

    ** *

    H trionfo del Cristianesimo allevo costantiniano arrec un immenso sviluppo a queste eucaristie collettive, celebrate nei santuari

    pi venerati dellUrbe, spesso presiedute dal Papa, collintervento

    di grande stuolo di fedeli.Verso il 460 Ilaro ne affid p articolar incarico ai minsteriales:

    constituit in Urbe minsteriales, qui cireumirent constitutas statones* :il che ci autorizza a credere che il clero parrocchiale non venisse

    punto mobilitato a cagione della stazione, la quale dopo il iv secolo, dimenticato ormai il primitivo suo elemento penitenziale eoidigiuno protratto sino a nona, importava semplicemente la processione litanica seguita dallofferta del Sacrificio. Questa processione

    popolare veramente l elemento nuovo che caratterizza il tipo posteriore della stazione romana, quale si svolse dopo la pace costantiniana. Litania e corteo non vanno per considerati isolatamente,ma fanno parte di tutto un complesso di riti designati assai impro

    priamente col nome d1antifonia, ed inaugura ti la prima volta adAntiochia per opposizione al partito degli arianeggianti. Codestanuova foggia dantifonia importava dei canti popolari di propagandacattolica, in mezzo ad un agitarsi di stendardi e di croci adorne diceri, con cori di musici, processioni per le vie della citt ; era la

    liturgia che pei nuovi bisogni della famiglia di Dio usciva dal chiuso

    i De Oratione, o. xsx, F . L . I, col. 1287-88.* Jj, C. Pontijc* E d i s s , D u c h e s s e , I*

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    15/210

    e scendeva in piazza, onde imporsi allopinione popolare collapparato scenico e collo strepito. Questa fortunata innovazione, dalle rivedell'Oronte, per opera del Crisostomo venne introdotta a Costantinopoli, e di 11 a Milano sotto santAmbrogio.

    Ora, attesa linfluenza ehe questo santo Dottore esercit sullanimo di papa Damaso, assai probabile che il Pontefice dei Martiri, quegli che consacr la sua mite musa a cantare le lodi deitestimoni della Fede sepolti nelle catacombe, quegli che comp immensi lavori di sterro, di rinforzo, d'adornamento per rimetterne invenerazione i dimenticati sepolcri, quegli infine che deriv da Milano ed introdusse in Roma la preghiera salmodica e l'ufficiaturaliturgica, assai probabile, dico, che papa Damaso abbia tolto adimprestito dalla chiesa Ambrosiana, non semplicemente il canto dei

    salmi, ma integralmente il mos orientalium partium , come sesprimeil biografo dAmbrogio, la processione cio stazionale col rito eucaristico che la seguiva. Certo che le processioni notturne colle immaginidella Vergine, le Croci stazionali e le celebri fiaccolate per le viedellUrbe descritte negli Ordines Romani nelle viglie delle maggiori solennit Mariane, ricordano troppo gli usi dAntiochia e diCostantinopoli, per non pensare subito che tali ri ti di l appunto sianoderivati sulle rive del Tebro. Ma anehe lordinaria processione

    stazionale ehe in Soma parte dalla chiesa della e Colletta colla crocealzata, col codice dei Vangeli, colia eapsella della santa Eucaristia ,coi turiboli fumiganti, e al canto della litan ia si dirige alla voltadella basilica designata per la stazione, non differisce sostanzialmentedalle precedenti teorie notturne, perch non si debba riconoscere nelrito stazionale romano, cosi come venne celebrato dopo il secolo IV,una forte influenza di costumi orientali.

    San Gregorio Magno nel vn secolo diede un novello impulsoallosservanza delle processioni stazionali, ne riordin definitivamente la serie, cosi che, tran ne poche eccezioni, anche oggi la listadelle basiliche ove si celebra la stazione quella appunto descrittanel Sacramentario Gregoriano. Non sempre si comprende il criterioseguito nel distribuire le varie stazioni, specialmente quelle quaresim ali; ma per le maggiori solennit il redattore ha dovuto certamente conformarsi a delle norme uniformi e tradizionali.

    Lantica e la vera cattedrale di Roma san Pie tro. Era l cheal custodiva la cattedra dellApostolo, che si amministrava il Batte

    simo, che nel sabato dei Quattro Tempi si celebravano le vigilie notturne colle Sacre Ordinazioni, che si consacrava il Papa, che a ttorno alla confessione apostolica riposavano i Pontefici nel loro sonnodi morte, In una parola, il Vaticano colle sue memorie storiche e

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    16/210

    13

    colla sua liturgia , a preferenza del Laterano, residenza ordinaria d e l.Papa nel medio evo, era lespressione pi viva ed autorevole delpontificato Romano. Il qual concetto assai elegantemente venne tradotto nei segmenti versi, che i pii romei del v i i secolo ricopiarono

    appunto nel battistero damasiano, presso il sepolcro di san Pietro :A u j 'i t Apostolicae gem in atim i Sedis hon orem

    Ckristus, et ad caelum hanc dedit esse viam ;N a m cui sid erei com mis ti lim in a re gni,

    S ic habet in terris ttera claustra poli .

    Onde unaltra epigrafe del medesimo battistero vaticano, ri avvicinando i due concetti del lavacro di rigenerazione amministrato

    dal successore di san Pietro, e quello della cattedra lignea dellApostolo custodita nel battistero, dava senz 'altro al tempio vaticano iltitolo di Petri sedes nel senso da noi sopra accennato:

    Una Pe tri Sedes, un u m verumque lavacrum,Vincula nulla tenent quem liquor iste lavai.

    Coerentemente a questo principio, in tutte le maggiori solennitdell'anno, a Natale, per lEpifania, a Pasqua, allAscensione, per la

    Pentecoste ece,, la messa stazionale era sempre a san Pie tro. Al La-terano restava la gloria d essere labituale dimora del Pontefice, 11quale solo eccezionalmente celebrava i solenni uffici nella basilica delSalvatore, quando cio qualche motivo consigliava di risparmiare alpopolo la fa tica della processione stazionale.

    Cosi, per esempio, nella grande feria quinta in Coena Domini,le tre messe per la riconciliazione dei penitenti, per la consacrazionedel Crisma e per la Comunione pasquale, si celebravano tutte nella

    basilica del Salvatore; perch diversamente, non sarebbe stato possibile ai fedeli di recarsi in quel giorno tre volte fuori del recinto urbano, dove allo ra stava san Pietro.

    Nel iv secolo, il battesimo pasquale fu certamente amministratoin Vaticano ; ma poi, man mano che il genio e la potenza dei P ontefici accrebbero lo splendore e limportanza del Laterano, invalseluso di conferire il Sacramento di rigenerazione nel battistero late-ranense di Sisto III, il qual rito appunto quello che troviamo codificato negli Ordini Romani. Per, tanto per dare un compenso asan Pietro, siccome originariamente a Roma il giorno di Pasqua nondoveva forse esservi messa stazionale, a cagione della veglia sostenu ta tutta la no tte, cosi fu riservata al Vaticano la stazione del lunedseguente.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    17/210

    14

    Un altro strappo ai privilegi di san Pietro, fu fatto verso il secolo xi. Dinverno, colle giornate corte e piovose che rattristano lafine di dicembre a Soma, la terza messa, o meglio, lunica e veramessa stazionale a san Pietro in die sancto di Natale, doveva riu

    scire estremamente incomoda ; tanto pi che, durante gli scismi occasionati dalla lotta contro le investiture, Ildebrando e i suoi primisuccessori non potevano troppo facilmente azzardarsi duscir da Romaper recarsi a san Pietro, senz'arrischiare la vita, o esporsi al pericolo di ritrovare poi al ritorno chiuse e barricate le porte dellacitt.

    Passando perci sopra ai diritti della basilica Vaticana, la stazione venne definitivamente indetta a santa Maria Maggiore, dove il

    pensiero liturgico in quel giorno era specialmente attratto dal Presepe di Sisto III.

    Sono originarie per la basilica lateranense del Salvatore le celebri stazioni dellinitium quadragesimae,del principio de-Mhebdomada

    paschals nella domenica intitolata poi dalle palme, le tre messe delgioved santo e quella della conclusione della solennit, pasquale, ilsabato in albis. E singolare invece il fatto che il giorno di Pasquala stazione si celebri nella basilica Liberiana, e non in quella del

    Salvatore; ma probabilmente questordinamento non primitivo, eiascelta di santa Maria Maggiore pu essere stata suggerita da un certocriterio di comoda variet, giacch la basilica Liberiana sorge pocodiscosto dal Laterano, dove appunto dopo il vi secolo si era solitidi celebrare la veglia battesimale.

    La basilica di san Paolo ha regolarmente 1 onore della messastazionale in uno dei primi giorni che seguono le grandi solennitdi Pasqua e di Natale. Ma il luogo troppo remoto dal centro abi

    tato, cos che, se nel mercoled dopo la IV domenica di quaresima,per speciale devozione allApostolo, il tipo dei convertiti, vi si celebrano i grandi scru tini battesimali, se inoltre la buona volont diGregorio Magno che vi aveva la sua tomba gentilizia, riesce ad istituirvi un a stazione penitenziale la domenica di Sessagesima, nellasettimana per di Pentecoste, il lungo cammino e 1 afa del sole diRoma nel mese di giugno sconsigliano i Pontefici di celebrarvi lastazione, che invece viene trasferita al titolo bizantino di santAna

    stasia, presso il Velabro.La basilica Liberiana, oltre le stazioni solenni della vigilia di

    Natale, della festa di san Giovanni Evangelista, del d di Pasqua &dellAssunzione della beata Vergine, ha di regola la messa stazionale in ciascun mercoled dei Quattro Tempi. Nel successivo venerdla stazione si celebrava normalmente nelV Apostoleion di Narsete,,

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    18/210

    15

    mentre la pannuchis domenicale costituiva un privilegio esclusivodella basilica di san Pietro.

    San Lorenzo all'Agro Verano, non ostante la sua distanza dalcentro abitato, ha una quantit di feste stazionali ehe ci attestanolantica celebrit del culto del Martire, la cui basilica, a preferenzadi santa Maria Maggiore, sin da antico venne sempre annoverata frale patriarcali. Perci al primo eominciar della Settuagesima, allamet del ciclo quaresimale, al mercoled della settimana di Pasquae di Pentecoste la liturg ia romana soleva gu idare i fedeli in piopellegrinaggio alla tomba dello Stauroforo della Chiesa, alle cuipreghiere sin dal tempo di Prudenzio si attribuiva il trionfo delCristianesimo che apre levo Costantiniano.

    L Aposioleion di Narsete, al pari del titolo dAnastasia, se ha

    avuto il suo quarto dora di fama, stato specialmente in graziadella corte bizantina. Perci in tutti i venerd dei Quattro Tempi ilMessale assegna la stazione alla basilica dei Dodiei Apostoli, alle radici del Quirinale, dove parimenti si celebra la sinassi del gioveddi Pasqua, I Sacramentari Medievali hanno attribuito sXVAposto-

    Imon una sinassi stazionale nella domenica (vacai) IV dAvvento.Ma trattasi d una innovazione posteriore, che aveva per oggetto lafesta di santEugenia, le cui Eeliquie erano custodite appunto inquello splendido tempio. Siccome il suo natale cade ai 25 dicembre,

    se ne anticipava perci la solennit nella precedente domenica.Il titolo di santAnastasia nel periodo bizantino fungeva quasi

    da chiesa di corte. Non quindi meraviglia se le furono attribuitianche dei notevoli privilegi, cosicch il secondo giorno della primasettimana di quaresima, dopo la sinassi del lunedi a san Pietro inVincoli, subito ricorreva la stazione al titolo Anastasiano. Unaltrafamosa stazione a santAnastasia era quella della terza festa di Pentecoste, quando invece sarebbe toccata la messa alla basilica di sanPaolo, se la stagione estiva non lavesse impedito.

    Dopo la dedicazione del Pantheon per opera di Bonifacio IV, larotonda di santa Maria ad Martyres,o di santa Maria M artyra, comela chiamavano, sal anchessa a grande celebrit. Vi si teneva lastazione per l ottava di Natale, il venerd di Pasqua e la domenica

    precedente la festa della Pentecoste, quando dallalto dell'im mensacupola si faceva cadere sul popolo una pioggia di rose in figurartiSpiriius Sanati,

    Anche il titolo di Pammachio sul Celio aveva il privilegio dunatriplice stazione annuale ; cio dopo la Teofania, il venerd di Quinquagesima e il mereoled di Pentecoste. La prima e lultima stazionesono per scomparse da gran tempo dal nostro Messale, il quale

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    19/210

    16 -

    nel medio evo ha parim enti spogliato della solennit, stazionale ilvetusto titolo de fascola sulla via Appia, per attribuirla invece illunedi santo al titolo esquilino di Prassede, il quale sino a quel tempoaveva indarno desiderato quellonore. Unaltra spogliazione liturgica

    a carieo dellodierno Messale quella inflitta parimenti il sabatoSitientesalla basilica Laurenziana del Ver ano. per concedere invecela celebrit stazionale alla chiesa di san Nicola in Carcere, la quale,in grazia dei vieini Fierleoni, verso il secolo x i era salita a grandeimportanza nellUrbe.

    Nella lista Gregoriana delle stazioni, si ricercano tu ttavia in utilmente gli antichi santuari dei Martiri nei eimiteri suburbani. Mentreil Sacramentario Leoniano tiene esatto conto anche delle tradizionali

    messe che celebravansi nelle catacombe, per esempio sulla tomba disan Silvestro o su quelle dei Sette Fratelli Martiri, nel Gregorianoinvece non v' indicazione di sorta relativa a queste sinassi estra-murali, di guisa che le 4 messe del 10 luglio assegnate dal Leoniano ai quattro distinti eimiteri in cui riposavano i figli di santaFelicita, nel Sacramentario Gregoriano, o meglio, in quello dAdriano,vengono ridotte ad una sola sinassi collettiva in memoria di tutto ilgruppo dei Sette Fratelli.

    noto tuttavia che anche S. Gregorio I celebrava regolarmentenei cimiteri le tradizionali feste dei Martiri, e parecchie anzi dellesue omilie sono state recitate appunto in tali solenni occasioni.Delle 40 Omilie della collezione gregoriana, ecco la lista di quelledette nelle catacombe suburbane :

    1) Mom.il, I I I in basi lica S. Felicitatis, die nettai, eiu s cim itero di Massimosulla via Salaria.

    2) H om iL V I in basilica- SS. M arc ell in i et P etr iT Domin ica I I I A dven tu s Yia Labicana.

    3) Homil . I X iti basilica S. S il vestr i, die natal. eius cimiti di Prisc illa, YiaSalaria.

    4) Hom. X I in "basilica S. Agnetis, die nata l. e iu s ciudi. Agalli > via Nora entana .

    6) Hom, X I I in basi lica 5. A gnetis, d ie na ta l eius oimit. Agelli vi a No-mentana.

    6) H om il. X I I I in basilica S. Felic iSj die nata l. eiu s cim it, via Po rtneu se oS, Felice in Pincis.

    7) Hom il . X X V I I in basilica S. P ancrati i, die nateti, e iu s cimit. Calepodiovia Anrelia.

    8) Homil . X X V I I I in basi lica SS. Nere i et AchiUeif die n a ta l>e orum cimit.di DomitiUa, via rdeatina.

    9) Homil . X X X I I in basilica SS. Process i et M artin ia n i, die natal. eor. Via Anrelia,

    10) H omil . X X X V I I in basi lica 8. Sebastiani, die nata l. eiu s alle Catacombe,via Appa.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    20/210

    17

    Lesame dell'omiliario Gregoriano ci conduce anche art unaltraconstatazione. Le stazioni ricordate nei titoli delle prediche, a menoche non siano erra ti i mas., cosa che non sempre facile a determinarsi, abbastanza spesso non corrispondono a quelle del Sacramen-*

    tario; la quale circostanza, riavvicinata allaltra delle stazioni cimiteriali frequentate dal Santo, ma di cui non fa motto il Sacramentario,cinduce a sospettare che l ' attua le lista stazionale trasmessaci nelMessale, o per Io meno posteriore alla redazione dellOmiliario,ovvero san Gregorio non vi si attenne rigorosamente. Lordine stessodelle pericopi evangeliche non sempre identico, ed accusa anzi unrimaneggiamento avvenuto forse negli ultimi tempi del pontificatodel grande Dottore.

    Per la storia della liturgia stazionale, lelenco di queste divergenze ha la sua importanza.

    Omiliario di S. Gregorio,

    Doni. II dAvvento. Predica a i SS. P ietro eMarcellino.

    Sa ba to dei XV Tem pi d Av vento . Predica in Late rano.

    Gioved di Paaqna. Predica in Laterano.

    Dom enica in Albis , Pre dica in Latera no.Yenerd dei IV Tempi di Settembre. Predica a S. Clemente.

    Domenica dautmmo. Predica ai SS. Giov. ePaolo.

    Domenica H dopo Pentecoste. Predica aiSS. Dodici Apostoli.

    Domenica XIX dopo Pentecoste. Predica a,S. Clemente.

    Domenica IX dopo Pentecoste. Predica in Laterano.

    Predica a S. Lorenzo, s i t vangelo del Crapulo ne.

    Messale Romano.

    Staz. a S. Croce in Gerusalemme*

    Staz* a S. Pietro.

    Staz. ai SS. Dodici Apostoli.

    Sfeaz. a S. Pancrazio.Staz. ai SS. Dodici Apostoli.

    Il Yangelo corrisponde al la IHdopo Pentecoste.

    Nulla.

    Nulla.

    N u lla .

    Perioope sbalzata fuori di sede, rimessa- da Gregorio II algioved della seconda Betti*mana di Quaresima.

    Ma qualunque sia stata la serie delle sinassi stazionali in usoprima di Gregorio Magno, opportuno di constatare che quella delSacramentario dAdriano esclude sistematicamente le stazioni subur

    bane nei cimiteri, i quali, del resto, sin dal tempo dei Langobardi

    erano diventati mal sicuri.Sotto Giovanni III (560-73), ad assicurare in qualche modo ilservizio religioso sulle tombe pi venerate dei Martiri, lamministrazione pontificia del Patriarchio aveva dovuto avocare la cosa a s,

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    21/210

    incaricandone i preti del turno, e sostenendo le spese di quelle Binassi rurali. La vicinanza del cimitero dOttavilla sulla via Aureliae fa celebrit del culto di san Pancrazio, fecero appena trovar grazia

    a questo Martire quattordicenne, il quale anche oggi conserva nelMessale lonore della stazione la domenica in Albis. Ma airinfuoridelle tombe apostoliche dei santi Pietro e Paolo e di quella di san Lorenzo, gli altri santuari estrani tirali, quello di san Sebastiano, peresempio, di santlppolito, di santAgnese, perfino gli antichi cenotafldi san Pietro e san Paolo ad catacumbas, rimasero esclusi dalle listestazionali.

    Sarebbe interessante di scoprire il criterio col quale vennero di

    stribuite le stazioni del ciclo quaresimale. Talora sembra che siasivoluto tener conto delle differenti regioni urbane, ma la primitivalista ha subito certamente delle alterazioni, ed il filo conduttore assaispesso interrotto.

    Per comodo degli studiosi, ne presento la lista giusta la recensione poetica che ne fece gi Pomponio Leto, il celebre umanistadel Rinascimento. Il testo quello edito dal Morin nella Bevue IS-ndictne (Janvier 1923, pp. 20-23) da un ms. (cod. sign, f. 36. sup.

    fol, 83-4) deH'Ambrosiana.

    Qtr tua praesidio Sanctoratit crmina tolli Qttaesieris, voti m e duce compos eris :

    Festa, quadra genae, nee s it grave, te mpora serva,Quaeque dies venam continuata dabit,

    P rim its A veniinum labor est conscendere monU m,Audvxi u t p rim a s diva Sabina preces;

    Pro icimus, ut subeas quae tempia Georgim offer,Quae fora nane etiam ds bove nomen habent.

    H n c P aulum fratrem que sim u l venerare lohannem ,In de Triphon h u m ili voce rogandus erit .

    M ox subeunda genu Late rana pala tia fieno,Templaque quae FePri ferrea vincia tenent.

    Sit tiui Anastasiae post hos venerabile numen,Virgolile maior culta sub aede parens.

    Teque in pansperna excipiat La ure ntius ara,

    Dic taque Apostolico nom in e fa n a petas.E t Vaticani venerers lim ina P e tn ,H uic dedit in terris iu ra superna Deus.

    R ine adeas Mariae tem plu m cui Dotnnica nomen,Cui iacet ante psas parvula eymba fures.

    Olementis subetmda etiam dtlubra benigni,Qua Nera deductas stare coegit aquas.

    E t Ubi Balb in ae vis enda es virginis ara ,E d ita A ven tn i quam iuga montis habent.

    Mere, delle CeneriReg. I.

    d ' introduzione poster iore.

    Eeg, II .dintroduis. poster.

    l .a Dom. di Quaresima Reg . IH.Btg. II.Seg . I I I .

    d'infcrod. post.Beg, Y.

    $,a DomenicaBeg. I I .

    Reg . HI .

    Eeg. I.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    22/210

    Caedliaeque sacrum flavas trans Tybrids nudai Te vocat, et Christi transtiberina Farcita.

    Subque Quirinali, Vitalis, eolie rogeris,E t Marcellino tu qu oque Petre comes.

    Te sacer hinc extra videat Laurentius urbent, Terreat accessus nec via longa tw s .

    Inde colas Mo/rcwn, cui celsapalatia aurguntF undata aaspic iis, P anie se cunde, tuis.

    E st qu oque patr ic io venera nda P uden tia vico>E t pis cin a fu i t publiea X ystu s tib i.

    Fra treq ue cum Cosma D am ia ni nu meri ad ora, Quorum stvnt sacrae fa n a propinqua viae.

    M ox in Lucin a L auren ti us aede co endus ,F lantinia e Trp hali qua tegit arcua iter*

    Inde Quirinalem, cum so l re m eari t, ad ibis,A n n u a t u t p red b us virgo Susanna tu ia .

    A tq ue Crucia D om in i sa cra s accesseris aras,Post ubi Sa nctoru rft quatu or ossa ia cent ;

    E t pe te qua coli tu r Dam asi L auren tiu s aedem ,Suic furant Magni iuncta theatra loco.

    Nec pig ea t Tyberis , p e r quam pe ti s lio st ic i, porta E fferr e ad P au li m axim a tem pia pedem.

    Quaeque Ubi in summis fuerat, M artine, carinis Silvestro nunc est rite dicala dies.

    Fana quoque E usebii} M ari i vic in a irop ha cis,

    Carcere sacratum Nicoleonque petas.

    Ecce aute m P etr us revo ca i tu a vo ta pre cesq ue;Posi quem Chrysogoni numina sancia colia,

    lu lita m p r Qyriaco Q uiricumque rogabis,Quia data sunt Nervae proxima tempia foro.

    E t qu od Marcello p o su it Lucin a sacel lum In Lata tib i sit cura su bir e via .

    Mox in F la m in ii s p ra ts pete poll in is aid em .Saec Apollinaris dcere metra vetant.

    Sphaerca dehinc Stephani studiosus jana requiras,

    Coelius in summo mons habet illa iugo.Tempia Iohannis f idi portae mox iuncta Latinae ,

    E t Late ranensi te d a colenda solo.Confer in Exquliis hinc te Praxeds ad aram,

    Priacaque Aventino colte ro ganda tibi est;M aiorem qu e Pare ns te Virgo repos ci t ad aedem.

    E t Late ra na dom us te rtia vo ta peti t.C rux repetenda etiam t cui ISfevia pr ox im a po rta e st;

    Tempia habeant quartas et Luterana preces.A diice p raem is sis pasc alia fe sta diebu s,

    Ut veniae referas uberiors opem.

    Reg. VII,dintrodaz. poster.

    Reg. IV,Reg. III .

    3. a Dom enica Fuori del Pomerio,

    Reg. T.

    Reg. IT.Reg. I.

    diutroduz. poster.

    Rag. TI .

    Reg, IT.

    4ta D omenica Reg. II.Reg, TI.

    Fuori del Pomerio.

    Reg. HI*

    Reg. III*

    Reg. II.Dom enica d i Pass io ne

    Fuori del Pomerio,Reg . YU.Reg. II,

    Reg. V.

    Reg. VI,

    Reg. II.

    Reg. I.

    Dom enica delle Paltne

    Reg. I II .Reg, I II .Reg. I.Rag. I II .Reg. I II .Reg. H I.J*eg. III.

    2 S ch us ter, L ib er Sacram ento ru m - II.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    23/210

    20

    Curaque maiorem st tertia visere Ma treni,Tertms et Petri tempia subire labor.

    E xped it et P au lum gem inato accedere voto :

    Hat labor, a t m eriti gratia m aior erit .Maenia. teque etiam vo cat L aurentiua extr a,E t bis Apostolici nom inis arca petit.

    Pantheon hln c adeas, Mariae nunc tempia rotu ndae,CiArum opus Agrippae, eonspiauwnque decus.

    E t Late ranensi celebratus in aede lo hannes,E xcp ia t quin ta * qua p r iu s aure preces.

    L ltm us em erito Pancratiu s ore ro getu r.E t tua sic ta lli crim ina posse p u ta .

    Come rilevasi dal presente catalogo, la distribuzione delle sinassi stazionali a seconda delle regioni, un criterio che troppospesso fallisce ; bisogner forse contentarsi di sapere che le stazioni,senza verun ordine topografico o di gerarchia, si seguono e si avvicendano in modo che, durante la Quaresima, vengano visitati i titoli

    pi vasti e pi insigni dellUrbe.Questa distribuzione del servizio liturgico nei diversi santuari

    della citt, non esclusivamente propria di Roma. Nel medio evoanche le pi celebri citt d'Italia, di Francia e di Germania avevano le proprie liste stazionali, il che contribuiva grandemente aimprimere alla liturgia un certo aspetto drammatico, popolare, vitale, che la rendeva accessibile e cara alle turbe. In questo, il cultocristiano non ha fatto che beneficiare quanto gi era nella tradizioneclassica latina, giacch chi conosce gli antichi calendari romani, sabene che a fianco delle le ttere alfabetiche corrispondenti ai giornidel mese, erano indicate le cerimonie religiose, i sacrifici e le aredove dovevano celebrarsi, appunto come nel nostro Feriale Filocalianoche segna i luogni dove festeggiavansi i natalizi dei Martiri e deiPontefici, presso le loro tombe cimiteriali.

    E cos va fatto, mentre per ogni popolo veramente civile, chesente cio ed onora la libert, il problema religioso non qualchecosa che riguarda esclusivamente lindividuo nelle intime latebredella sua coscienza, ma il primo postulato dogni vero progresso

    sociale. Bisogna quindi che la liturgia, non solo erompa dal cuore ditutti i fedeli, ma sia come laura sociale che ne avvolge lo spirito 1;

    1 Xta pru de nz a su gg erir ne i sing oli casi ci che espediente di pro pu gn are.Ma certo no n sapremm o ap prova re incond izionatam ente pei nos tri paesi cattolicidItalia una troppo comoda politica di rinunzie, cos che anche nellB piccole terres intro du ce T u b o di po rtare perfino i l Santo V iatico a glinfermi in forma assolutamente privata, quasi fossimo iu terra dinfedeli.

    Pasq uafiog. III.

    Fuori del Pomerio.Fuori del Pomerio.

    Fuori del Pomerio*Reg. Y.Rag. VI.

    Reg. III .

    Fuori del Pomerio*

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    24/210

    21 -

    che esca, dunque, dai tempi e dalle sacrestie, ed inceda maestosa per le piazze e per le vie, onde educare, raffermare le coscienze troppo timide, contribuendo cosi potentemente, come nellaantichit, a quel lavoro d'intima cristianizzazione di tutta la vitaodierna, la qualo ignora quasi il Cristo, da cui sola pu speraresalute.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    25/210

    CAPITOLO II.

    Il Calendario Romano.

    L'annuo eiclo liturgico ha per oggetto essenziale ladorazione inspirito e verit, la lode, la propiziazione ed il ringraziamento versoDio uno e trino, a cagione della sua immensa gloria e della bontsua. Questa gloria e questa bont si manifestano soprattutto nell opera

    della creazione cosmiea e della umana redenzione ; onde nell an tichit queste due teofanie, chiamiamole cos, della magnificenza divina, come fornivano il tema essenziale dell'anafora eucaristica,dettero altres lispirazione al eiclo liturgico, tanto a quello ebdomadario, che allannuale.

    Nellantica li tu rgia italica, a Roma, a Milano, per tacere dellealtre Chiese, il servizio religioso settimanale ed annuo costituiva pertanto due cicli distinti, con caratteri assolutamente determinati. I

    giorni della settimana commemorano l'Exameron del Creatore nellaformazione dellorbe ; il corso annuale ricorda inveee 1 opera dellaRedenzione. Lesponente classico dell7Sxameron ebdomadario restasempre santAmbrogio coi suoi splendidi inni vespertini, in cui sidescrive lopera di ciascun giorno della creazione, I misteri invececompiuti dal Salvatore lungo il cammino della redenzione, vengonovenerati mediante il ciclo festivo che dallAvvento, per mezzo delNatale, della quaresima, di Pasqua e delle 24 domeniche dopo Pen

    tecoste, armonizzando stupendamente l ordine logico colla successionecronologica dei fatti, abbraccia tutto lanno. Il corso settimanale hapertanto un carattere eminentemente trinitario, mentre quello annuale a preferenza soteriologico ed escatologico ; 1' uno e 1* altroper hanno determ inatamente per oggetto Dio nelle sue manifestazioni di potenza e damore.

    Su questo primo sfondo teologico singemmano sin dal secondosecolo alcune rare commemorazioni di Martiri, le quali si distingue

    vano dai comuni riti funerari adoperati pei semplici defunti, special-mente a motivo del loro carattere trionfale e festivo; cos che, mentreper gli altri morti si offriva il divin Sacrificio in loro suffragio, peiMartiri veniva invece celebrato in loro onore, ed in ringraziam entoa Dio che aveva trionfato in essi, e li aveva coronati. Pei defuntisi pregava; pei Martiri invece, come osserva santAmbrogio, sarebbe

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    26/210

    23

    stato quasi un far loro ingiuria se si fosse interceduto per loro,mentre sono proprio essi che, riuniti in cielo al Capo dei Martiri,Cristo, intercedono pei peccati dei popoli.

    11 primo impulso pel culto verso i Martiri essendo derivato dalla li

    turgia funebre delle catacombe, non meraviglia se nei primi secoline conserv parzialmente i caratteri. Qui intendiamo parlare esclusivamente del culto liturgico, il quale, a differenza della venerazioneprivata , da principio ebbe carattere locale, ristretto cio al cimiteroove trovavasi la tomba venerata del Confessore della fede. La suafesta, il Natalia,era determinato e localizzato attorno al suo sepolcro,e questa la ragione per cui lantico Feriale Filocaliano in generalenon tiene conto dei Martiri dei primi due secoli, neppure di quelli della

    persecuzione Neroniana, neppure di Giustino e d'Ignazio , giacch latradizione ecclesiastica non aveva conservato alcuna memoria delleloro tombe nelle cave cimiteriali. Allistituzione del culto liturgicomancava, a dir cosi, il segno materiale attorno al quale esplicarsi.

    Questo primitivo carattere locale, sarei anzi per dire sepolcrale,,delle solennit dei Martiri, si rileva facilmente dagli antichi feriali, ove ciascuna depositio o natale reca regolarmente lindicazionedel luogo ove doveva adunarsi la stazione : Momae in Callisti, Xystiepiscopi; oppure : via Ostiensi VII ballstaria, Cyriaci, Larg etc.Fuori del cimitero, nei titoli urbani, per esempio, la festa non avevaquasi motivo, tanto che, mentre i devoti affollavansi fuori del Po-merium a prender parte alla solennit cimiteriale, il clero addettoal servizio delle chiese titolari continuava nell'Urbe la celebrazionedei divini Uffici, giusta il consueto ciclo ebdomadario. Fu solo in seguito, verso il secolo vili, quando cio anche nelle chiese dellUrbe-cominciarono a moltiplicarsi gli altari colle Reliquie dei Santi, chel'antico principio di localizzare il culto liturgico dei Martiri nei solisantuari sepolcrali ricevette una pi larga interpretazione, sicch-

    dappertutto dove cera un altare colle Reliquie dalcun Santo generalmente dei semplici veli applicati al loro originario sepolcro se ne celebrava la Depositio. Era per sempre necessario 1 altare frqualche altra memoria del Santo, perch la festa avesse, almeno peruna certafictio iuris,un cara ttere sepolcrale, e quindi dindole locale.

    L Ordo romanusdi Montpellier leco dellantica disciplina dellaSede Apostolica, quando alla messa papale, poco prima della Comunione, pone in boeca dellarcidiacono questintimo : Illa fe ria .....veniente natalis est illius... Sancii, sive Martyrum ,sve Confessorum*.

    in ilio loco '. Pi tardi Gregorio III (731-41) eresse a san Pietro una.

    i BATjFfOL.. ffis to ir e d u Brvia ire Bomain , 96, not. 2.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    27/210

    24 -

    cappella, in eui volle ehe i monaci celebrassero quotidianamente unUfficio supplementare in onore dei Santi quorum natalcia fuerint*, iquali, cadute ormai in abbandono le catacombe, correvano pericolodandame dimenticati. Adriano I fu quello che dispose: Passionessanctorum vel gesta psorum usque ad Hadriani tempora tantum/modoibi legbantur ubi ecclesia ipsius sancii, vel titulus erat. Ipse vero atempore suo renuere iussit, ut (et) in ecclesia sancti Petri legendasesse constituit. Era questo un allargamento della legge ed una speciedi privilegio accordato alloratorio vaticano dedicato da Gregorio IIIad onore del Salvatore, della Vergine Maria , degli Apostoli, dei Martri, dei Confessori e di tutti i giusti. Le altre ehiese se ne giovarono in seguito, ma molto sobriamente, cosi che il Calendario Vaticano del secolo xu ancora un calendario essenzialmente romano edindole locale; in esso appariscono quasi esclusivamente le feste deiSanti Romani, o che a cagione della loro chiesa, avevano contrattoa Roma un quasi-domicilio.

    Sarebbe troppo lungo far qui la storia generale del Calendariodella Chiesa Romana. Per lo scopo del nostro lavoro baster di presentare allo studioso per mezzo delle tavole seguenti quasi un quadrosinottico della formazione e dello sviluppo del Calendario di Romasino al giorno in cui, in grazia sovrattutto degli Ordini Mendicanti,nel secolo xm esso si trasform in Feriale della Chiesa Universale,

    Cominciamo da llelencare i documenti seguenti :

    a) Epigrafia cimiteriale. Non di rado alle note cronologiche delleepigrafi cimiteriali si aggiunge la menzione del Santo nel cuinatale il defunto discese nella tomba. Talora anche i proscinemigraffiti dai pellegrini sulle pareti delle Catacombe contengonodelle notizie agiografiche assai preziose.

    b) Feriale Filocaliano. Il pi antico calendario romano che abbiamo, quello contenuto nellalmanacco di Furio Dionisio Filocalo, ilcalligrafo di papa Damaso. Esso comprende due liste, una colledepositiones episcoporum, l'altra coi natalitia Martyrum,le qualiambedue dovettero essere redatte verso il 336, ma non ricevettero forma definitiva che nel 354, quando vi fu aggiunta lamorte di papa Giulio (f 352).

    e) Sacramentari Leoniano, Gelasiano e Gregoriano. Gi conosciamoil valore di questi nomi dati ai tre Sacramentari. Romani finora

    i BiTisfifOL., loc. cit. p. 99.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    28/210

    - 25

    conosciuti. Nelle tavole seguenti li distingueremo per mezzo dilettere : Leoniano = L . ;Gelasiano - G. ; Gregoriano = Gr. ;aggiungiamo ad essi nomi dei Santi contenuti nel CapiulareEvangeliorum del codice di Wurzburg che del secolo vm = W.

    d) Calendario d S. Pietro. quello che trovasi nel celebre antifonario del secolo s u della basilica vaticana. Esso stato illustrato dal Batiffol nella sua Storia del Breviario Romano *.

    Seguono le Tavole della formazione e dello svilu pp o del Calendario Homano.

    t ffi s to ire tfw Brva ire Rem ain , I I I p. 155 sg.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    29/210

    26 - 27

    Epigrapli. Coemeter.

    ann. 348,16 genn, olmit. ad Catacumbas(S. i la re olio)

    STVDENTIAE Deposi taMARCELL I - DEE Na tali

    CONS SALL1ES

    G e n a a * o

    Laterculus Filocalian.Depositi. Eplso,

    10 Miltiadis in Cai'Usti.

    lo Marcellini (?) in Pr isc ll ae .

    20

    21

    N a ta li ti a Marty *.

    Fabiani in CttlZigg;et Sebastiani f jcatacumbas.

    Agnetis in Nomai*tana .

    Sacramentaria

    1 G. In Oct* Dm. Gr* In Oct. Dni.

    6

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    30/210

    F e b b r a i o

    Epigraph. Coemeter, Laterculus Flocalian.Deposlt. Episo. N a ta li tl a ffl art yr,

    ann, 401, 11 febr. cimit, S. Paolo

    (S. Sotere)H10 POSITVS EST BITALIS PISTOB MTAh i c e s n e i n q v i b i c x i t a n NV S PL MIN VS N XL V PE P OSITVS IN PACI . . . DEP IN NATA LE D I

    OMNE SITIRET IS TERTTIVM IDYS FEBR - CONSVLATVM PL VINCENTI VVO

    CONSS

    Cimitelo Oallistiano\.S. Gaio)

    T ai o Y g j E M ctxmt

    KAT 0

    n p o .. . KAL M A t v

    N ato le P et ri de Cfrtbedra.

    S 0 , Porif. S. Mariae Or . Yppapant i .

    fi S . 8. A#ftthi Gr . S. AgatimB.

    Sacramentarla '

    11 Q. 8 . Seteria, SS. Ta lentisi, Vitr tlis etFelioulae Gr. S . Volentiui ~

    W. S. Valentini.

    17Q.S. Julianae.

    M a r z o

    12 Jnli in via ott-relia,m in , m inCalisti.

    13 G. 8 . Enphlmiae.14L. S, Tibm tii eto, Gr , S. Tiburtii

    et22 Gai in Calisto.

    1 23L. 8, Ge orgii ? Gr , S. Georgi!26 Gr. L e tam a um ior.

    128 Or, S. Yitalis W, S. Yitalis.

    2 Pnrifieat. B. M. Y. S. Simeoni*. 8S. Rlaaii A lla su a ab ba zia ad Captum

    sece uta e. 6 S. Agathae Al le su e va ri e chi ese a n

    tiche, tra cui quella detta Gotorum,riconciliata da Gregorio Magno.

    103. SchoItiena.11 S. Valenti A l su o ci mi ter o su lla

    Fl am in ia .

    Kalend. Vatlcanum

    22 Cathedra S. Patri qua primum Bomaosedit. - i S , Pi et ro .

    24 S. ite Ap ost. A S. M ar ia Ma g*gir ne.

    GLuci in Callisti.7 Perpetuaet Feli- 7ir.SS. Perpetraneet leloitats.

    citataAfricae,

    12 Gr. S. Gregoiii,

    126G.Aduanciat. S.Mari&eGr.dni i*

    3. Mariae,Apr ile

    10 SS. XL. Martyr. A lla lor o ch ies a nelTrastevere.

    12 S. G rego rii P ap. A S. Pi etr o e aS. And rea al Clivo di Scauro.

    21 S. Benedieti Ne lle va ri e ab baz ie ro mane.

    26 Ann tmc. B. M. V irg. A S. Ma ria

    Ma ggi ore .

    14 SS, Tburtii, Valeriani et Maslml AlTitolo di S. Cecilia.

    23 8 , Georgii A l s uo Tit olo al Ve la ro. 25 S. Marci Ai Titolo di S. Marco. 26 S. Cleti A ,S. Pietro. 28 S. Vitalis A l su o Ti to lo al le fa ld e del

    Quirinale. -

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    31/210

    30 31 -

    *

    M a #

    Epigraph. Coemeter.

    Grafflt. nel Cimit. di Callisto

    11 id. Fetir, Par the ni Ma it, Calo ceri Mart.

    Laterculus Filocalian,Deposit. Bpisc.

    19 N ataJ, Mart. P ar-theni et Caloceriin Calisti, Dio-clet. IX et Maxi-miano YlIIconss.(ann. 304).

    N a ta ll tl a Bff^rtyr,

    i o

    Sacramentaria

    1

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    32/210

    m

    32

    Gi

    Eplgraph. Coemeter. Laterculus Filocalian.Deposit, Eplsc. Natalitia Martyr,

    28

    gno

    Sacramentaria

    Petr i i n 0 a t a a ba s et Pauli 0s>teme , Tua co elBa sso Gowsuibas(ann.

    j Gr. Dedicat. S, Nicomedis.2 ff. SS. Petri et Marcellini Or. SS. Mar-

    cellini et Petri W. SS. Murcollinlet Petri.

    g W. SS. Primi et Feliciani.

    12 & SS. Oyrini, Naboris et Nazari!W. 9. Basilidie.

    1& G. S. Viti,

    18 G, SS. Marci et Marcelliani Gr.SS- Marci et Ma rcelliani W.SS. Marci et Marcelliani,

    19 &. SS. G-erbasii et Protasii Gr.SS. Pro tas ii et Crervaaii W .SS. Gerii asai P rotassi.

    23 G. Vig. S, Johannis Bapt. Gr. Vi gilia S. Johannis Bapt, W. Vig,Joh. Bapt ,

    2i L. Nat. S, Johannis G. Nat. S. Jo-hannis Bapt. Grr.Nat. S. Jolianme

    W, S. Johannis Bapt.25 G. In vig, Mart. Johannis et

    Paioli,23 L . SS. Johannis et Pauli G. I n n a t .

    SS. Johannis et Pauli Gr. SS. Jo-hannis et Pauli W. SS, Johannis

    et Pauli,28 G. In Yig. Apost. Gr. Nat. S, Leonia

    W. Vig. Apost.29L, Nat. SS. Petri eli Pa uli (?. In nat-

    Apost. P etri et P aul i TP!. Nat, ApostPetri et Pauli.

    Gr. Natal. S.S, Paulanau

    Pauli W. Ad

    33

    Kalend, Vaticanum

    1 S. Nicomedis A l pro prio Tit ol o, 2 SS. Petri et Marcellini. S. Erasmi A l

    pr op ri o Ti tol o. S. Er as m o era fes teg gi ato a l pr op ri o m on as te ro s u l Celio.

    9 SS. Primi et Felioiani A S. St efa no su l Celi o.

    11 S, Barnabae.12 SS, Basilidis, Cyrini, Naboris et Naza

    ri! A l l oro Cim ite ro su ll a vi a Au reli o

    La ch ies a d i S . B as il id e s u ll a vi a Me*rulan a fu restaurata da S. Leone 111.

    15 SS. Vitij Modesti et Crescenfciae Alpr op ri o tit ol o dia con ale .

    18 SS. Marci et Maxcelliani A l loro Ti tolo .

    19 SS, Gervasii et Protasii A l lor o Tit olodi Vestina.

    24 Nativ.S. Joli&nnis Bapt, I n L at er an o,

    26 SS. Johannis et Panl A l loro Tit olo su l Celio.

    28 S. Leonis secando A S. Pi etr o in Va ticano.

    29 SS. Petri efc Pauli I n Va tic an o e su ll avia Ostiense, alle loro basiliche.

    80 Comm. S. Pauli A ll a p ro pr ia bas ilic aostiense,

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    33/210

    34

    L u i

    Latercuus Filocalian.Depositi, Epieo. N atalltla Martyr.

    Ba silica di S. M aria in Trastevere, digno tapro venienza

    (SS. TK fratel l i Mart .)

    SCLEMIIfA I t j l c E QVE VES1T AET HAB E DEPOVSIONE DIE VOD IE MOYHII IR ID IE MABT V'EOrum.OBA IT IN PACE VIS YIXIT AN N

    Epigraph. Coemeter.

    Cimit. SS. Processo et Martiniano 1 BA DIEPECOEI DYLCIS ANIMA BBNIT IN OIMITEBIO VII ID IVL DEP POSTE

    MARTYBORV

    Sulla comici d 'un tabernacolo sepolcralenel cimit. Priscilliano

    MABTIRYMP I L IC I S F I L I P P I

    VITA(lis) MABT(ialia)

    {natalis VI id) IVLIAS

    Graffito nel cimitero di Ponziano

    d ie : n n n a t s c i m i l i x m a r t eto.

    * I l defunto venne tra sp or tato al cimitero il 9 luglio, ma fu tum ula to Iil , il giorno..dopo il natale dei Sette Martiri. Tutte ledifficolt mosse da a lcun i archeologi i qualisono a nd ati a ricercare il dies martyrortwiil 9 luglio, imm aginand o u n otta va dei Martiri Processo e M artinano, no n hanno fondamento. II 9 luglio la salma di Pecorio fubens tra sp o rta ta a l cim itero , m a effe ttivamente la tum ulazion e segu due g iorni dopo,TU luglio.

    10

    30

    Felicis et Philippiin PriscU lae ; etin Jordanorun H artia lis, Vitali^Alexandri ; et i\

    J fa x im i SilanI

    (hune Silanammarfcyrem Novatifu ra ti sunt) ; et in

    P raete xta t Ja-nuaril .

    Ahdos et Semnesin P ontiani,quodest ad TJrsumPileatum.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    34/210

    - 35

    l i 0

    Sacramentaria

    2 Or. SS. Processi et Martinianl* W . SS. Processi et Kartiniani.

    Q Q. In Oct. Apo stol. Gr,Oot. Apost, W. Oot. Apostol.

    10L. SS. Mm. Felieis, PhlHppifrj coemekFrisc illae. Yitalia, Martialis et le-xandri in coemet. Jorda norum ,et Sileni in coemet. Maximi via Salariare t Jauu ar iiwi coemet. Praetextati va

    App ia (ir. SS, VII Fratrum W. Na t . VU Fra t rum, Appia , Sala ria. Prima miesa ad Aquilonem, ae*cunde. ad S. Alexandrum , ad S. F elicitatelo..

    21 W. S. Fraxedis,

    28 Nat. S. pollinarB.

    29 (?. SS- Simplicii, Fanstiui et Y5atnci& Or. S. Felieis. SS. Simplicii, Fa&stimet Viatrieis W. SS. Felieis, Simplieiietc.

    30 G. SS. Abdo et Sen is Cto'. Abdom BtSennem W*SS. Abdon et Sennem.

    Kalend. Vafcicanum

    3. SS, Processi et Martiniaiii A l propriocimitero sulla via Aurelia.

    6. Ootav. A po stol. I n Vaticano e 3Ulavia Ostiense.

    10, SS. YII Fratrum. SS. Rufmae et Secun-dae A i ris petti vi cim iteri e p er ledue Martiri di Silva Candida , al battistero Lateranense.

    12 SS, Naboris Bt Felieis, S. Pii.13 S. Anacleti A S. P ie tr o . 15 SS. Oyri et Johannis Sulla via Por-

    tuense. 17 S. Alexii A lla su a ch iesa su lV Aven

    tino. 18 SS, Symphoroaae et filior. A S. A n

    gelo in Pescher ia.21 S, Praxedis All* Omonim o Titolo su i-

    VEsquilino. 22 S. Mariae Magdal. AUa propria chiesa

    in Vaticano. a3 S. pollinaris A lle sue varie chiese

    in Vaticano eco- 24 S. Ohristinaef25 S. Jacobi.26 S. Pastoria A l proprio Titolo su l Vi

    minale. 27 S. Pantaleonis A lle sue varie chiese. 28 S. Nazarii, S. Yictoris S, Vittore sulla

    via Aurelia. 29 S. Felieis. SS. Simplieii, Faustlni et Yia-

    tricis Alle loro ba si liche su lla viaPortuense.

    SO SS, A dd oii.e t S en n en . A l Cimitero diPons iano sulla P tftu e n se ,

    3 Schus te r, Lib er Sacramento rum - II.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    35/210

    37

    A g o

    Epigraph. Coemeter. Laterculns Filocalian.Beposit, Eplao. Na talit la MartyT,

    2 Staffimi in Cali-sti.

    10

    13

    28

    Xiati in C alisti et in

    Pra etec ctat i;A Rap it i et fe lic iss im i*

    SecTmdi, Carpofo ri, Vio torini et Seve- S. Andrene

    Gr. S. .Luciae-

    i?. S. Thomae.

    ff. Vig. Nat. Dni Gr . Vig-, Nativ.h. Pastoris, Basilei et Soviani et Vi-

    ctorini et Engenlae et Felicitati^ etAnaBta&iae Natal. Dni Q. Nat.Dui Gr . Nat. Dni.

    G. S. Stephani Gr. S. Stephani.

    L. Si Joh&nms Ev. G. S. JohanniaGh\ S, Joh&nnis.

    . SS. Innocentini!! G. SS. Inno*oentinm Gr SS, Innooentitun.

    I. S. Silvestri Gr . S. Silvestri.

    2 S, Bibianae A ita su a ba sil ica . 4 S. Barbarae A lle su e va ri e chi es e

    S. Jnliana.5 S. Saba A l su o mo na ste rio su ll A ven

    tino* 6 S. Nicolans A ll e va ri e su e chi ese

    S. S&vini.7 S, Ambrosi! Al le va ri e su e chies e-

    Kalend. Vaticanum

    10 S. Damasi A l su o tit ol o . -13 S. Luci ae A ll e va ri e su e chi ese

    S. Enstratii,21 S. Thomae A S . To mm as o i n\ F or m is,

    su l Celio e alt rov e. 23 S. Gregoiii Spolet.

    25 Nativ. Dni, S. Ana&taeiae Quest*ultimafe st a al p ro pr io tit ol o s. Engen iae A l su o cim it. su ll a vi a L at in a.

    26 B, Stephani Sul Celio al suo titolo nelVantico oratorio presso la basilica di san Paolo.

    27 S. Johann is A S. M ar ta Ma gg ior e e inLat era. no.

    28 SS. Innocentium A *S. Pa olo ,

    81 S. Silvestri A? cimit. Prisciliano e

    al la pre gna basil ica urbana.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    41/210

    46

    A questi documenti di primordine e di carattere generale,non inutile daggiungere la doppia notitia JSatalcorum dellabasilica di san Silvestro in capite, importantissima per la storia del

    culto di molti Martiri antichi, i quali non hanno trovato alcunposto nel Calendario Romano, sebbene gli antichi Itinerari deiromei attestino la celebrit dei loro primitivi sepolcri nelle Catacombe.

    Le facciamo precedere, a titolo derudizione, dalla splendidaepigrafe posta da Damaso nella cripta papale del cimitero calli-Stiano, in cui si rievocano tutti i fasti agiografi ci di quell ' insignenecropoli :

    HIC CONGESTA IACET - QVAEKIS SI TVBBA PIORVM

    COHPOBA - SAHOTORYM - BE TIN EN T VENERANDA SEPV LCBA

    SVBLIMES ANI11AS RAPVIT SIBI REGIA CABLI

    HIC COMITKS X Y ST Ii- POKTANT QVt EX HO STE TBOPA EA i

    HIC NYMERVS PBOCERYM SERI AT QVI - 'A I/iA itlA CH BIS TI *

    HIC - PO SITV S L ON GA V IX IT QVI UT F ACE SACEBJDOS 3

    HIC CONFESSOBES SANCTI QVOH GBAECIA MISIT *HIC IW E N E S PY EBIQ VE - SENES CASTI QVE - NEPO TES

    QVIS MAGE V IBGINEVM PLACVIT BE TIN EB E PVDOREM

    H IC FA TE OB DAM ASVS VOLTE MEA CO NDE BE MEMBRA

    SED C INE BE S TIM VI SANCTOS VE XA BE - PIOBYM 5

    1 1 4 diaconi di Sisto sorpresi col papa dui soldati pag ani m entre celebravano

    lEucaristia,, ed uccisi nel medesimo cimitero callistiano ; gli altri due diaconi

    Felicissimo ed A gapito Tennero tu m ulati n ellattigua necropoli.di Pretestato,

    mentre Lorenzo, l 'arcidiacono, ucciso tre di appresso, fa sepolto nel cimitero

    di Ciriaca.

    * N um erus procerttm} cio la serie dei pontefici del h i secolo sepo lti attor no a

    Sisto II nella cripta perci denominata papale,

    3 Longa qu i v ix i t in pa ce sacerdos, cio papa Melchiade, il quale vide finalmente

    il trionfo della Chiesa sotto Costantino.

    * Qwos Graecia misit, un gruppo speciale di Martiri Greci sepolti nelle arene Cai-

    lis tia ne, cio Eusebio* Marcello, Ip po lito , Massimo, Adri&A Maria, N eone,

    Paolina eco.

    S Secl cintres Umili, ed inf atti, egli, pu r di stare vicino ai M artiri, sebbene fa ori

    dal sacro suolo del cimitero* s'eresse a breve distanza un proprio ipogeo se

    polcrale .

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    42/210

    f IN N DN HAEC NO I NAT liCarum

    HIG B EQU IESCElprimn

    MENSE MAB.T D X V U I I N SCAB DABIAE t

    ET HILABIAE VMENSE AVO- 1> V il i N SCAB MEMMIAE*

    ET ITL1AXAK 0

    D IE V in i M SS N SCAE ABTHEMIAE 3

    D I E X I I I S S K S CA E CO NC OB DIA E *

    MENSE SEPT D XXX N SCAB SOFIAE *

    FIST IS H EL PIS ET AGAPE >

    MENSEOOT D X I I I N SCAB CONCHYLEbD X V n i M SS S CA E T E IF O N I A E

    o xxvni m sa - w s c a e c y b i l l a j s

    l Daria la compagno di martirio a Crisante. I lari appa rtiene a s u gruppo di

    pare cchi mar tri* L Tu n a e V al tra er ano se polte n e l cim itero di T ra sone su lla

    Salaria nuova.

    1 Queste due Sante fanno parte dnn gruppo di Martiri r icordate oggi dal Gero-

    mmiano sulla via Ostiense.

    9 Non riusciamo a identificarla.

    * la m artire sepo lta ne l oimitero dIppolito.

    5 Erano venerate nel cimitero Callistiano, e il prete Giovanni per incarico di

    S. Gregorio Magno ne riport gli olii a Monza alla regina Teodolinda.

    8 T rattas i nuova m ente di sant Concordia sepolta nel cim itero dIpp olito ?

    5 la m artire sepolta nel cimitero d Ippolito, che gli antichi itine rari designano

    come la sposa dellimperatore Secio, martirizzata insieme colla figlia Cirilla

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    43/210

    48

    IN BN I HAEC EST XO TITTA. PrATALICIOEVH

    SOOBVM HIC BEQVIESCENTIV.V1

    MENSE IANVABIO D IE H I NAT SCI AN TH EBI PAPAE DIE X M SS N SCI MLLTIADIS PAPAE i

    ME SSE FEBB DIE S I N - SOOBUM CALOCEBI ET P A B T H ElflI *

    MEN SE M AST IO DIE! H N SCI LV CII PA PA E 4

    D IE Y i n M SS N SCOBVM QVORVM NOM D SOIT 5

    DIE XYII I M SS T ' SCI PYMEOTI PB ET MABT D IE X V IIII M SS N SCOBVM CHRYSANTKI 1

    ET THBASON IS >

    D I E X X I i n M S S ' N s c i Q V IR I N I - M AH .T 3

    M E N S E A P R I L D X X I I N S C I C A D P A P A E 3

    D I E X X V M S S N A S C I M I L I T I M A R I w

    M E N S E M A IO D X I I IT S C O B U M T B O S T M I

    ET CALO CEB I g

    MENSE IVIi lO D IE XX Vi \A T SCEVM Z E i l l t lN I PAPA E

    ET TARSICI! MAB.TYRIS li

    t E ra sepolto n el la c rip ta p ap ale d el cimitei'O C allistiano , ed Teoenslto que

    stoggi nel Geronimiano.

    5 E ra sepolto n el cimitero Ca llistiano, ed recensito que st'oggi dal Gormilfmujio

    3 Sepolti in Callisto e recensiti oggi nel martirologio Geronimiano,

    4 Sepolto nella cripta papale Callistlana, e recensito oggi dal G-eronimano.

    5 Dimpossibile identificazione, se pure non trattasi dun gruppo di Martiri se-po lti in C all is to e recensiti n el G eronim iano i l 4 del corren te ,

    6 recensito oggi nel Martirologio, ed era sepolto in. PoiiZnno.

    1 Sembra essere il compagno di Daria, sepolto nel cimitero di Tracolle.

    6 il martire sepolto in Protestato.

    9 F u sepolto in Ca llisto e 1* odiern a festa re cen sita d al "Geronimiano.

    W i l Mlixsepolto presso Abdon e Seimen nel cimitero di Ponziano,lt il terzo del grap po di Q uarto, Quinto e Trofimo sepolti su lla via L atina

    presso san Gordia no. San Calocero il M arti re tu m ulato con Parten io nel ci

    mitero Callistiano.

    li Era no sepolti insiem e n el cimitero Callistiano. Per [il G eronimiano pone il

    natalo di Zflirino il 23 dicembre.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    44/210

    49

    MENSE AYGYSTO DIE *YIII *NA SCORTJM

    QYIRIACI - LARG *ET SMARAGDI A^OEL tt

    D I E X Ttl I S S N SC I T I T O L I T I $

    MENSE SEPTIMBRIO DIE X N SCI GOTtGONII ET ALIOI* QYO$ *NOM DS SCIT (> ts

    D I E X X * M - SS * N SCI lA N V A RH D X X I I N

    SCORYM PA M FIL I 7 ET PA VL IMITIS

    MENSE OCT *DIE YHII *N * SCRYM * MV LTO0 M ART ia

    DIE X III M SS - N SCORYM PROIEC TI ET SEB EB I 0

    MENSE HOT D XX V H N 3 OPTATI ET POLYCHAMI *0

    D * X I M SS* N SCOItVM - YIGIN TI QYINQYE 0

    MENSE DEC D * XX YII ' N S C DYONTSU - PAPAE

    D * x x v n n M SS N SCI NEMISI DIACONI

    S un gruppo di Martiri sepolti Bulla via Ostiense,

    i* Dopo il bagno penale d Sardegna, il suo corpo fu portato in Roma insieme con

    quello di pap a Ponziano , gi ano competitore. Il pontefice legttimo ebbe posto

    nella cripta p apa le C allistiana : l A ntipapa, ritorn ato po i alla u nit cattolica,

    fu sepolto nell 'Ag ro Verano, dove i suoi am m iratori gli elevarono perfino un a

    statua,

    15 Gorgonio fu messo a m orte in Nicomedia, e le sue Re liquie ven nero depostesulla via Labicana presso un gruppo anonimo di Mart ir i , a cui al lude papa

    Damaso nell* epigrafe sepolcrale {lei medesimo Gorgonio.

    16 Poich n on pu tra tta rs i qui del celebre vescovo Napoletano* p o tr identificarsi

    1* odierno Genn aro coll'om onim o m artire sepolto nello crip te d i Pro testa to,

    17 g. Panfilo il tito lar e dun celebre cimitero sulla Sa laria vec chia; Pau linitis

    scon osciuto, almen o che no n si tr a tti duno sbag lio di lezione, invece di

    Paulina, che era sepolta nel cimitero di Trason,

    18 Mancano elementi per identificarli,

    d Non Sono punto recensiti nei documenti agiografici romani.

    so Sepolti ambedue nei pressi della cripta papale Callistiana.

    si Mancano dati per identificarli.

    Era sepolto nella cripta papale Callistiana, ed il feriale filocaliano lo comme

    mora in questo medesimo giorno.

    ia II m artirolog io .lo ricord a il SI Ottobre : era sep olto su lla v ia Latina*

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    45/210

    50 1

    Rimettendo l analisi delle varie feste indicate da questi ferialial commento del Messale, dobbiamo tuttavia sin dora rilevarne i caratteri generali. Lindole loro anzitutto locale. Sino al secolo xnil calendario di Roma non recensisce regolarmente che santi ro

    mani, romani o per martirio o per quasi-domicilio, nel senso spiegato pi sopra. E siccome da principio non si erigevano chiese ai Martiri che allo scopo di depositarvi qualche loro Reliquia, rimanesempre salvo lantico canone che non si celebravano feste di Santi,la deposttio, il natals, se non presso la loro tomba, Fu solo dopo ilsecolo x i i i che il feriale di Roma, trasportato un po dappertutto

    per opera specialmente degli Ordini Mendicanti che non avevanosede o diocesi fissa, divenuto il Calendario del mondo latino, ed

    ha dovuto quindi rivestirsi dun certo tal quale aspetto internazionale che gli ha tolto il primitivo carattere.Le attuali divisioni del Messale e del Breviario col Proprio de

    tempore e il Proprio dei Santi, datano dagli ultimi tempi del medioevo. Negli antichi calendari, le solennit dei Santi a data fissa tro-vansi frammischiate in mezzo agli uffiei a data mobile nel corsodell'anno, della quale disposizione ce ne rimane ancora un esempiotipieo in quello strascico di feste che segue il Natale. L'ordinamento

    e le suddivisioni dellanno liturgico sispirano parimenti a questa medesima unit, o fusione tra l elemento santorale e l'ufficiatura ebdomadaria dellanno, come pu rilevarsi dalla seguente tabella:

    a) Natale e strascico di feste natalizie, sino al terzo giorno dopo la Teofania.b) Otto 1 set t imane p ost Teophaniorm.f) Cinque settimane di Quaresima.d) Quindicina di Passione.e) Pas qu a con prolungam ento festivo di cinqu anta giorni. Il quarantesim o giorno

    si festeggia l 'ascensione del Signore, ma senza vigilia giacch non la per

    metteva i l carat tere fest ivo del tempo pasquale n ot tava, mentre tut ta lacinquantina dopo Pasqua costituisce un unico dolo solenne.

    f ) Pentecoste,g) Domeniche dopo Pentecoste, prima del Natale degli apostoli Pietro e Paolo. Il

    num ero di q ueste domeniche differisce secondo i va ri sistemi. I l codice W,t i e nconto di due, al pari del Calendario di Fronteau; lomiliario di Carlo Magnoinvece ne conta tre,

    h) Domeniche dopo il Natale degli Apostoli , generalmente sette.i) Domeniche dopo la festa di san Lorenzo, spesso quattro o cinque.I) Dom eniche dopo la festa di S. Cipriano, o dopo le Tem pora dau tun no . T alora erano

    6 sino a llA vvento, m a in parecc hi L ezion ari ritrovas i anche il oiolo seg uente :7H) domeniche post S. Angeli (dedicationem) sino allAvvento.

    1 Cos ne l Codice W. / m ale t re set t im ane di preparazione al la quaresima, in trodotte circa i tempi di san G-regorio, ridussero notabilmente qnesto ciclo domenicale post-natalizio.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    46/210

    51

    Generalmente tra la Pentecoste e lAvvento intercedevano nelSacramentario solo nna ventina di domeniche; quelle che mancavano, si toglievano ad imprestito, come si fa anche adesso, dal ciclodomenicale dopo lEpifania.

    Data l'indole del Calendario moderno preposto al Messale Romano, esso non ha pi alcun carattere locale, e quindi non si puesigere che in una teoria rappresentativa di Santi della Ghiesa Universale si tengano in maggior conto le tradizioni agiografche di Roma.Perci alcune feste che comparivano nei pi antichi fasti liturgicidella Chiesa Romana, quali i Martiri Calocero e Partenio, santaSotere, i santi Papia e Mauro, santa Priscilla eec., sono scomparsidal Calendario del Messalo Romano senza lasc iar traccia di s, perfar posto invece ad altre solennit pi recenti, ma dimportanza agio-

    grafica pi generale.Non si pu semplicemente dire che il Proprium de tempore dal

    secolo vi in qua abbia preso un grande sviluppo; per qualche festa vi stata pure aggiunta, come la santissima Trinit, il Corptis Domini,il Cuore Santissimo di Ges, per non dire delle numerose ottaveoggi rinfarcite nel Calendario Romano, laddove in origine l ottava,in ossequio alla "pura tradizione Israelitica, era una speciale caratteristica della solennit pasquale.

    Le altre solennit cristologiche, la Teofania e la Pentecoste, ave

    vano solo uno strascico di due o tre giorni di festa e nulla pi,mentre verso il secolo vili a rilevare di grado il santo Natale, glisi attribu una specie di ottava, che per consist in una semplicemessa stazionale il 1 gennaio. Nellodierno Messale Romano noi possiamo facilmente distinguere tutte le ottave istituite nellalto medioevo, da quelle introdotte posteriormente. Le prime hanno il privilegiodella messa propria in ciascun giorno del settenario, mentre le moderne ripetono monotonamente lo stesso formulario, come appunto si

    fa per lEpifania, l'Ascensione, il Corpus Domini ece.Anche talune vigilie segnate oggi nel Messale, non sono originarie. Appartengono a questo numero quelle che precedono lEpifania e l Ascensione, e la ragione si che il ciclo festivo in cuiricorrono, escludeva il rito vigiliare che, importando il digiuno,aveva sempre carattere penitenziale.

    Il Santorale del Messale Romano si presta a numerose osservazioni, che per rimanderemo comodamente al commento del testo delSacramentario. Per ora facciamo soltanto osservare, che alcune feste

    ricorrenti nel calendario, invece del d obituale del Martire, ricordano il giorno della dedicazione del suo santuario urbano, comil caso per i santi Apostoli Filippo e Giacomo, san Pietro in Vin-

    4 S g h c s t e r , Idt/e r Sacram eli to rum - II.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    47/210

    52

    coli, san Giovanni a porta Latina, santrppolito, santa Cecilia, i Mac*cabei eec. Infatti, in Roma nella dedica di qualche santuario si cele

    brava tradizionalmente la messa e l ufficio in onore del Santo da

    cui esso prendeva il nome; il che differisco, dalluso liturgico moderno,il quale annovera le feste delle dedicazioni delle chiese tra le solennit del Signore.

    Il 28 gennaio la commemorazione liturgica di santAgnese avevaper oggetto, per quanto sembri strano, non gi lottava del suoNatalis, come hanno immaginato liturgisti pi reeenti, ma la stessanascita temporale della Martire, E un'anomalia liturgica questa, dicui difficile render conto, e che si pu solo spiegare attribuendola alla grande venerazione e alla popolarit del culto della Santatra gli antichi.

    La festa della Cattedra di san Pietro il 22 febbraio, a differenzadell'altra gallicana del 18 gennaio, sicuramente dorigine romana,ES3a comparisce nel iv secolo nel Latercolo Filocaliano, ma viene

    poi omessa in tu tti i Sacram entari e calendari romani successivi,probabilmente perch cadeva il pi delle volte in quaresima, e nonse ne celebrava perci la festa. La traslazione poi della Cattedradell'Apostolo dal cimitero ad nymphas ubi Petrus baptzabat alla

    basilica Vaticana, spostando al popolo il punto topografico dove egliconveniva a celebrare quella commemorazione, pu aver contribuitoa rendere la solennit meno popolare, tanto che nellalto medio evoessa fu considerata come una semplice festa locale del tempio Vaticano.

    Il 28 giugno cade lanniversario della traslazione delle Reliquiedi san Leone Magno dal portico della basilica Vaticana allaltarenellinterno del tempio eretto in suo onore da Sergio I (687-701).

    questa la seconda commemorazione liturgica che Roma celebra inonore del gran Papa: sancii Leonis seeundo, ed quindi uno spiacevole equivoco quello dei moderni, che hanno attribuita la festadel Leonis seeundo al pontefice Leone II, il cui papato non durche una dozzina di mesi.

    Il 22 novembre la festa d san ta Cecilia non che la dedicazione del suo titolo trasteverino ; l anniversario del suo martirio sicelebrava il 16 settembre, di che ancora traccia nei Sacramentari.

    Pi difficile il render conto della presenza di santAnastasianellufficiatura mattutina del Natale. Trattasi della celebre Martiredi Syrmum, il cui culto dopo la traslazione delle sue Reliquie aBisanzio, si diffuse rapidamente nel mondo bizantino. Perch lan-,niversario del suo martirio ricorreva il 25 dicembre, a Roma neltitulus Anmtasiaf'.. ad imitazione di quanto avveniva a Costantinopoli

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    48/210

    w

    53

    che ancora non aveva accettato in quel giorno la festa della nativit del Signore, si celebrava la solennit della Martire la mattinastessa del Natale. La messa dellaurora a Roma era interamente dedicata a santAnastasia, sicch lapparente singolarit di quel giorno

    distinto con triplice messa stazionale, rientra pienamente nella regola. La messa notturna al Presepio Liberiano ad galli cantus, lamessa vigiliare ; quella al titolo anastasiano , forma una specie di

    paren tesi, una cosa a s : la commemorazione bizantina della Martire di Sirmio importata nella Chiesa di corte ai piedi del Palatinodai Greci; la terza messa a san Pietro , la vera ed unica messadel santo giorno di Natale.

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    49/210

    CAPITOLO III.

    La genesi e lo sviluppo dell1 Ordinarnm Missae .

    Immaginiamoci un gran palazzo del rinascimento, il quale neldecorso dei secoli, per essere stato continuamente abitato, ha dovuto

    pi volte subire delle modificazioni, dei restauri, degli adattamentiagli usi ed ai gusti dei suoi inquilini. Ognuno ha voluto, accomodarselo a proprio modo, sicch ledificio, pur serbando intatte le

    linee essenziali dell'archite ttura primitiva, riveler una quantit dielementi posteriori, che faranno fede delle varie modificazioni daquello subite.

    Tale pur ci sembra la storia dellOrdinarium Missae dal giornoin cui gli Apostoli lo redassero estemporaneamente sotto l influssodei carismi paraeletici sino al presente, quando la Congregazione deiRiti si costituisce vindice e tutrice del suo carattere definitivo ed immutabile. Accenneremo in breve alla genesi ed allo sviluppo di tutto

    questo formulario.

    In nomine Domini. Incipit Liber Saeramentorum de crculo anni,expositum a saneto Gregorio Papa lomanu, editum ex authenticojlibrobibliothecae Cubiculi, scriptum : Qualiter Missa Romana celebratur.

    Hoc est, in prim is introitila, qualis fuerit statutis temporibus, seudiebus festis, sive quotdianis. DeindeKyrie eleison. lim i diciturGloriain excelsis Deo, s episcopus fuerit, tantummodo die domnco, sive

    festis diebus. A presbyteris autem minime dicitur, nisi solo in Pascila,Quando vero Letania agitur, neque Gloria in excelsis Deo, nequeAlleluia cantur. Postmodum dicitur oraiio. Deinde sequitur Apostolus.

    Itera graduila, seu Alleluia. Postmodum legitur evangelium. Deindeoffertorium et dicitur orai io super oblatam. Inde dieit sacerdos excelsavoce: Per omnia saecula etc Sursum corda e segue lanaforaconsaeratoria che comprende lattuale prefazio col Canone sino allafrazione dellOblata.

    Eceo V Ordinarium Missae del Sacramentario Gregoriano, cherappresenta luso di Roma ai tempi dAdriano I.Rileviamo anzitutto lassenza del Salmo 42 ludica coi versetti

    che seguono, e che ripetono la loro origine dalle Apologiae Sacerdoti);, e dalle altre preghiere di devozione privata che nel medio toi saeri ministri cominciarono a recitare, in parte prima di recarsi

  • 7/23/2019 02. Liber Sacramentorum, Dall'Avvento Alla Settuagesima

    50/210

    55

    allaltare, in parte prima di ascenderne i gradini, frattanto ehe icantori eseguivano le melodie dellintroito. La cosa naturale.Lintroito era fatto per rendere pi solenne l entrata processionaledel Papa nella chiesa stazionale. Trasportata la liturgia romna

    fuori dellTTrbe, dal momento che non pot pi eseguirsi la processione, il sacer