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S.A. 03.03.2014 1 ******* Verbale del Senato Accademico, costituito ai sensi dell’art. 27, dello Statuto dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, pubblicato sulla G.U. Serie Generale n. 157 del 07.07.2012 ed emanato ai sensi della Legge 30 dicembre 2010 n. 240. VERBALE N° 04/2014 Seduta del 03.03.2014 Si riunisce alle ore 16,15. P = Presente A = Assente AG = Assente giustificato P A AG - Il Magnifico Rettore, prof. Antonio Felice URICCHIO, Presidente; x Rappresentanti dei Direttori di Dipartimento Macroarea n. 1 scientifica tecnologica - il prof. FRACASSI Francesco x - il prof. ALTOMARE Francesco x Macroarea n. 2 scienze biologiche, agrarie e veterinarie - il prof. MIANO Teodoro x - la prof.ssa SVELTO Maria x Macroarea n. 3 scienze mediche - il prof. BATTAGLIA Michele x

04 verbale SA 03.03.2014 - Università degli Studi di Bari Aldo Moro · 2014. 3. 27. · S.A. 03.03.2014 1 ***** Verbale del Senato Accademico, costituito ai sensi dell’art. 27,

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S.A. 03.03.2014

1

*******

Verbale del Senato Accademico, costituito ai sensi dell’art. 27, dello Statuto dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, pubblicato sulla G.U. Serie Generale n. 157 del 07.07.2012 ed emanato ai sensi della Legge 30 dicembre 2010 n. 240.

VERBALE N° 04/2014

Seduta del 03.03.2014

Si riunisce alle ore 16,15.

P = Presente A = Assente AG = Assente giustificato

P A AG

- Il Magnifico Rettore, prof. Antonio Felice URICCHIO, Presidente; x

Rappresentanti dei Direttori di Dipartimento Macroarea n. 1 scientifica tecnologica

- il prof. FRACASSI Francesco x

- il prof. ALTOMARE Francesco x

Macroarea n. 2 scienze biologiche, agrarie e veterinarie

- il prof. MIANO Teodoro x

- la prof.ssa SVELTO Maria x

Macroarea n. 3 scienze mediche

- il prof. BATTAGLIA Michele x

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S.A. 03.03.2014

2

P

A

AG

- la prof.ssa SERIO Gabriella x

Macroarea n. 4 scienze umanistiche

- il prof. MASELLA Luigi x

- la prof.ssa JACQUET Marie Thérèse x

Macroarea n. 5 scienze giuridiche ed economiche

- il prof. DELL’ATTI Vittorio x

- il prof. DI RIENZO Massimo x

Sede decentrata

- il prof. NOTARNICOLA Bruno, x

Rappresentanti di area scientifico-disciplinare Per i professori di I fascia

- il prof. TOMA Ernesto area n. 13 (scienze economiche e statistiche) x

- la prof.ssa DA MOLIN Giovanna area n. 11 (scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche)

x

Per i professori di II fascia

- il prof. ANGELINI Leonardo area n. 2 (scienze fisiche) x

- il prof. LAVIANO Rocco area n. 4 (scienze della terra) x

- la prof.ssa OTRANTO Rosa area n. 10 (scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico artistiche)

x

- il prof. CRESCENZO Giuseppe area n. 7 (scienze agrarie e veterinarie)

x

- la prof.ssa COLUCCI Silvia Concetta area n. 5 (scienze biologiche) x

Per i ricercatori

- il prof. STELLA Alessandro area n. 6 (scienze mediche) x

- il prof. MAVELLI Fabio area n. 3 (scienze chimiche) x

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S.A. 03.03.2014

3

P

A

AG

- il prof. CAIVANO Danilo area n. 1 (scienze matematiche e informatiche)

x

- il prof. CASCIONE Giuseppe area n. 14 (scienze storiche e sociali) x

- il prof. STEFANI’ Paolo area n. 12 (scienze giuridiche) x

Rappresentanti del personale tecnico-amministrativo

- il sig. POLISENO Michele x

- il sig. SILECCHIA Francesco x

- il sig. CAMPOBASSO Rocco x

Rappresentanti degli studenti

- il sig. ARDITO Vito x

- il sig. DELMEDICO Pietro Paolo x

- il sig. CASCARDI Eliano x

- il sig. SECONDO Luigi x

- il sig. CAVALLERA Pietro x

Rappresentante dei dottorandi di ricerca

- la dott.ssa STRIPPOLI Nicoletta x

Partecipano senza diritto di voto:

• il Pro-Rettore vicario, Prof. Angelo Tursi, che in caso di assenza o

impedimento del Rettore presiede il Senato Accademico con diritto di voto;

• il Direttore Generale, Avv. Gaetano Prudente, con funzioni di Segretario

verbalizzante.

Dalle ore 17,20 alle ore 17,50 le funzioni di Presidente della seduta sono state svolte dal ProRettore, prof. A. Tursi.

Il Presidente, constatata la validità dell’adunanza, dichiara aperta la seduta.

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S.A. 03.03.2014

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L’ordine del giorno è il seguente:

− Approvazione verbale riunione del 11.02.2014

− Comunicazioni del Rettore

I. AMMINISTRAZIONE 1. Proposta conferimento titolo di prof. emerito al prof. Pasquale Voza 2. Piano Strategico 2014/2016 e Documento strategico in materia di didattica e ricerca 3. Consorzio UNI.VERSUS CSEI: designazione rappresentante Università degli Studi di

Bari Aldo Moro nel Comitato tecnico-scientifico

4. Regolamento Cultore della Materia: esito lavori Commissione 5. Regolamento di Ateneo in materia di sicurezza e di salute nei luoghi di lavoro: esito

lavori apposito Gruppo di lavoro

6. Regolamento per la determinazione di tasse e contributi: parere III. DIDATTICA, RICERCA, PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO 7. Protocollo d’Intesa tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro a. ed il Forum Terzo Settore Puglia (FTS), per promozione e realizzazione di

iniziative, progetti e programmi su temi di reciproco interesse e designazione referente

b. e la Cooperativa Sociale “Occupazione e solidarietà” per collaborare nella costruzione di un sistema integrato e policentrico di soggetti a vario titolo portatori di interesse e designazione n. 3 componenti Comitato di cui all’art. 3)

8. Convenzione tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro a. e l’Istituto Forestale Sloveno e designazione referente e componente

commissione preposta all’elaborazione dei protocolli esecutivi

b. (Dipartimento Interateneo di Fisica), il Politecnico di Bari e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) per collaborazione su temi di comune interesse nell’ambito del Master in “Tecnologie per il telerilevamento spaziale”

c. (Centro Linguistico di Ateneo) e l’Istituto di istruzione secondaria “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo per realizzazione corsi di formazione linguistico-comunicativa e metodologico-didattica in lingua inglese per docenti scuola primaria

9. Accordo di collaborazione tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro a. ed il Biotecnology Research Centre di Tripoli (Libia) b. e Czech University of Life Sciences Prague (CUSL) – Repubblica Ceca 10. Programmazione triennale 2013/2015 e Piano triennale 2013/2015 per la

programmazione del personale (D.M. n. 827/2013, Dlgs n. 49/2012 e Nota MIUR n. 21381 del 17.10.2013)

11. Regolamento Didattico di Ateneo – Proposta di istituzione Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni culturali (abilitante ai sensi del D.lgs n. 42/2004) - classe LMR/02 – A.A. 2014/2015: adeguamento parere del CUN reso nell’adunanza del 11.02.2014

12. Richiesta potenziale formativo corsi programmati a livello nazionale (art. 1, comma 1, lett. a) Legge 02 agosto 1999 n. 264) – A.A. 2014/2015

13. Individuazione Dipartimento di riferimento per corso di studio CL 94/S Storia e Società

VI. STRUTTURE DIDATTICHE, DI RICERCA E DI SERVIZIO 14. Proposta di modifica di denominazione delle UU.OO.CC. di Ginecologia ed Ostetricia I

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S.A. 03.03.2014

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e III 15. Centro di Studi e Formazione nelle Relazioni Interadriatiche (CESFORIA): proposte di

modifica allo Statuto e designazione rappresentanti

16. Proposte di: a. disattivazione del Centro Interfacoltà di Servizi “Rete Puglia” b. costituzione del Centro Interuniversitario di Ricerca sull’invecchiamento sano e

attivo (CRISA)

c. costituzione del Centro interdipartimentale di Ricerca di Informatica, Diritto, Economia e Ambiente (IDEA)

VII. PERSONALE 17. Stipula contratti di diritto privato di lavoro autonomo per affidamento insegnamenti, a

titolo gratuito, ai sensi dell’art. 23 comma I, della Legge n. 240/2010 – A.A. 2013/2014

XI. OGGETTI DIVERSI 18. Ratifica Decreti Rettorali a. n. 421 del 10.02.2014 (Atto aggiuntivo di modifica della Convenzione tra

l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e l’Azienda farmaceutica Roche SpA per il finanziamento di un posto di ricercatore a tempo determinato per il SSD MED/16)

b. nn. 365 e 429 del 06 e 12.02.2014 (Istituzione-attivazione-bando di selezione Corsi di Master di II livello - Università degli Studi di Bari Aldo Moro/Politecnico di Bari, nell’ambito del “Progetto di potenziamento delle strutture e delle dotazioni scientifiche e tecnologiche del Polo scientifico tecnologico Magna Grecia” PONA3 00298 - A.A. 2013/2014)

c. n. 522 del 18.02.2014 (Convenzione tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro – CEDICLO e la Croce Rossa italiana – Comitato Regionale per la Puglia CRI)

- Varie ed eventuali

Nel corso della seduta alcuni componenti sono entrati nella sala di riunione, altri se ne sono allontanati senza che sia mai venuto a mancare il numero legale ai fini della validità dell'adunanza.

Con il consenso unanime dei senatori presenti, ha presenziato alla odierna riunione,

in relazione alle proposte di delibera di rispettiva competenza, al fine di fornire, ove necessario, puntuale supporto istruttorio alle delibazioni del Senato Accademico, il Dirigente dei Dipartimenti amministrativi Risorse Umane e Organizzazione e per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni esterne, dott.ssa P. Rutigliani.

Su invito del Rettore, ha inoltre presenziato alla riunione il Capo di Gabinetto del

Rettore, dott. Raffale Elia.

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S.A. 03.03.2014/saluto

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SALUTO NUOVA SENATRICE

In apertura dei lavori, il Rettore, dopo aver comunicato che, con D.R. n. 479 del

17.02.2014, è stata proclamata eletta rappresentante dei Direttori di Dipartimento nel

Senato Accademico, per la macroarea 4 Scienze umanistiche, per lo scorcio del triennio

accademico 2012/2015, la prof.ssa Marie Thérèse Jacquet, rivolge alla stessa un cordiale

benvenuto e l'augurio di un sereno e proficuo lavoro quale componente il Senato

Accademico.

Il Senato Accademico si unisce con un plauso.

La prof.ssa Jacquet esprime sentiti ringraziamenti per l’accoglienza ricevuta,

assicurando il massimo impegno nel mettere le proprie capacità e competenze a servizio

di questa Università.

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S.A. 03.03.2014/apprverb

7

APPROVAZIONE VERBALE RELATIVO ALLA SEDUTA DEL 11.02.2014

Il Rettore sottopone all’approvazione del Senato Accademico il verbale relativo alla

riunione del 11.02.2014.

Il Senato Accademico, con l’astensione degli assenti alla suddetta riunione, approva

il verbale relativo alla succitata seduta.

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S.A. 03.03.2014/comunic.

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COMUNICAZIONI DEL RETTORE

Il Rettore dà lettura delle seguenti comunicazioni, allegate al presente verbale con il

numero 1, già poste a disposizione dei senatori:

A) nota, prot. n. 10575 del 11.02.2014, da parte del Ministro dell’Istruzione,

dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, concernente il conferimento

del titolo di “Professore emerito” al prof. Antonio Di Vittorio, già ordinario del SSD

SECS-P/12 presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Metodi Matematici di

questa Università;

B) nota, in data 20.02.2014, a firma dell’Ambasciatore della Repubblica di Lettonia,

Artis Bertulis, di ringraziamento per l’accoglienza e la disponibilità mostrati dal

Rettore di questa Università in occasione della prima visita ufficiale nella città di

Bari, il giorno 11.02.2014;

C) nota mail, in data 24.02.2014, da parte di Giorgio La Malfa, di ringraziamento per la

collaborazione del Rettore e dell’Università di Bari alla presentazione del Rapporto

sulle Imprese Industriali del Mezzogiorno;

D) documenti della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) concernenti:

− “Appello dei Rettori al nuovo Governo”,

− “La CRUI – Prospettive e attività per il 2014”;

E) nota, prot. n. 14529 del 26.02.2014, da parte del Collegio dei Garanti dei

Comportamenti di questa Università, a firma del Presidente, prof. Ugo Villani,

concernente “Richiesta di interpretazione dell’art. 12 del Codice dei comportamenti

nella comunità accademica”;

F) nota mail, in data 24.02.2014, da parte del Presidente della Scuola di Medicina,

prof. P. Livrea, di trasmissione del documento dell’Assemblea dei Docenti

Universitari componenti della suddetta Scuola, riunitasi in data 20.02.2014,

concernente le determinazioni approvate in ordine all’applicazione del Lodo

Arbitrale Università di Bari – Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico del

20.04.2012;

G) delibera del Consiglio comunale di Brindisi, assunta nella riunione del 06.02.2014,

concernente “Convenzione per il finanziamento quindicennale di spese per il

personale dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro: proposta di approvazione

dello schema novato. Riproposizione.”;

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S.A. 03.03.2014/comunic.

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H) nota mail, in data 28.02.2014, da parte del Dirigente dell’Ufficio I della Direzione

Generale per l’Università, lo studente e il diritto allo studio universitario del MIUR,

dott. Gianluca Cerracchio, di trasmissione della nota MIUR, prot. n. 4773 del

28.02.2014, a firma del Direttore Generale, dott. D. Livon, concernente “Idoneità a

professore di II fascia”;

I) nota, prot. n. 0000193 del 18.02.2014, da parte del Ministero dell’Istruzione,

dell’Università e della Ricerca – Ufficio di Gabinetto, a firma del Capo di Gabinetto,

dott.. Luigi Fiorentino, concernente “Concorso indetto dalla Presidenza del

Consiglio dei Ministri per l’assegnazione del Premio nazionale intitolato a Giacomo

Matteotti”;

J) nota, prot. n. 3583 del 19.02.2014, assunta al protocollo con il n. 14004 in data

24.02.2014, da parte del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca –

Dipartimento per l’Università, l’Alta Formazione artistica, musicale e coreutica –

Direzione Generale per l’Università, lo studente e il diritto allo studio universitario, a

firma del Direttore Generale, dott. D. Livon, concernente “R.A.D. – Istituzione di

corsi di studio o modifica di corsi di studio già istituiti – DM 270/2004”;

K) parere del Consiglio Universitario Nazionale, reso nell’adunanza del 26.02.2014, in

ordine alle proposte di modifica agli ordinamenti didattici dei corsi di studio di

questa Università, per l’a.a. 2014/2014

Egli, quindi, nel comunicare di aver invitato all’inaugurazione dell’a.a. 2013/2014 di

questa Università, prevista per il giorno 24.03.2014, in rappresentanza del territorio e delle

istituzioni, la senatrice e conterranea Angela D’Onghia, nominata sottosegretario del

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nell’ambito del rinnovato Governo

della Repubblica, informa circa l’incontro della scorsa settimana della CRUI con il neo

Ministro Stefania Giannini, nel corso del quale sono state ribadite da parte della

Conferenza dei Rettori alcune proposte di riforma del sistema universitario, già oggetto

del documento recante le “18 proposte per una nuova Università”, dell’Assemblea CRUI

del 23.01.2014, auspicando un atteggiamento di maggiore apertura da parte del nuovo

Ministro rispetto all’uscente ed una fruttuosa interlocuzione.

Egli, altresì, richiama brevemente le recenti notizie di stampa circa lo studio che i

tecnici MIUR avrebbero condotto sui finanziamenti ed i bilanci delle Università del Sud,

consegnando al Ministro uscente un dossier “segreto”, cui i Rettori delle Università

pugliesi hanno fermamente replicato, sottolineando, in particolare, che “…I rapporti

“segreti” e quindi ignoti a chi sarebbe “oggetto” della indagine rappresentano già una

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S.A. 03.03.2014/comunic.

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evidente anomalia dell’approccio. Il fatto che un tale rapporto sarebbe limitato solo alle

Università del Sud renderebbe, se vera, la cosa ancora più preoccupante, tendendo a

dividere il sistema universitario nazionale in un momento in cui ancora maggiore valore

assume l’unità. …Volere a tutti i costi rappresentare una realtà differenziata in maniera

omogenea e sostanzialmente negativa, quando dagli stessi dati emerge una realtà ben

più sfaccettata tra i vari atenei significa voler partire da un pregiudizio nei confronti delle

Università meridionali…Le Università pubbliche pugliesi, pur tra le difficoltà di contesto

che caratterizzano il loro operato, sono infatti sostanzialmente sane, forniscono una

formazione qualificata e rappresentano luoghi in cui si fa ricerca di qualità e in molti casi di

eccellenza, riconosciuta a livello internazionale, come dimostrano ranking internazionali e

le stesse classifiche ministeriali. Siamo pronti al confronto con il nuovo governo e con la

nuova Ministra, sui fatti e sui dati che possano essere utili al miglioramento e a una

valutazione corretta che per primi desideriamo”.

Entra, alle ore 16,20, il prof. Dell’Atti.

Egli, quindi, dopo aver richiamato i contenuti delle comunicazioni contrassegnate

con le lett. B) e C), informando, inoltre, in merito alla Sua recente nomina quale

componente della Governance and advisory board in rappresentanza delle Università

europee aderenti al Progetto ARELEN, che mira a favorire la cooperazione nel campo

dell’alta formazione e della ricerca tra le Università arabe ed europee, dà lettura della nota

prot. n. 14529 del 26.02.2014 (comunicazione E), con la quale il Presidente del Collegio

dei Garanti dei Comportamenti di questa Università, prof. U. Villani, fornisce esaustiva

risposta alla richiesta di interpretazione dell’art. 12 del vigente Codice dei comportamenti

nella comunità accademica, formulata dai senatori accademici Caivano, Cascione,

Mavelli, Stefanì e Stella.

Egli, quindi, passa ad approfondire la problematica di cui al documento prodotto

dall’Assemblea dei docenti universitari della Scuola di Medicina di questa Università del

24.02.2014, in ordine all’applicazione del Lodo Arbitrale Università di Bari – Azienda

Ospedaliera Universitaria Policlinico del 20.04.2012 (comunicazione F), fornendo ulteriori

chiarimenti circa l’impegno di questa Amministrazione nel sollecitare gli Organi regionali a

voler provvedere al tempestivo versamento a favore dell’Università delle somme dovute

per il periodo 01.01.2000-30.04.2012, pari a 43 milioni di euro - di cui solo 18 a copertura

di cassa per anticipazioni -, al fine di poter provvedere alla relativa erogazione a favore

degli aventi titolo, segnalando talune ulteriori criticità in ordine alla necessità,

rappresentata nel documento de quo, di procedere alla revisione delle schede contabili

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S.A. 03.03.2014/comunic.

11

errate (anzianità e posizione), tenuto conto che le imprecisioni lamentate sono di diversa

natura e non imputabili a questa Amministrazione.

Intervengono sull’argomento il prof. Battaglia, il quale ringrazia per l’attenzione

mostrata alla problematica de qua, sottolineando la finalità della citata Assemblea, di

ottenere che le somme dovute vengano anticipate a favore, in primis, delle fasce meno

privilegiate del personale avente titolo; la prof.ssa Serio, la quale, nell’evidenziare che i

surriportati ammontari attengono al periodo fino ad aprile 2012, e non coprono le attività

degli anni successivi, sottolinea l’importanza di un’operazione congiunta con l’Azienda e

la Regione per la definizione delle modalità di gestione e dei necessari adeguamenti

relativamente anche agli anni 2013 e 2014; il sig, Campobasso, il quale sottolinea

l’opportunità di un tavolo sindacale di confronto, anche con la parte docente, in ordine alle

molteplici criticità connesse alla problematica di che trattasi, cui il Rettore si mostra

favorevole.

Il Rettore, quindi, dopo aver aggiornato in ordine alla delibera del Consiglio

comunale di Brindisi, relativa alla riunione del 06.02.2014, concernente la convenzione -

nel testo novato -, per il finanziamento quindicennale di spese per il personale di questa

Università (comunicazione G), si sofferma sulla nota MIUR prot. n. 4773 del 28.02.2014, a

firma del Direttore Generale, dott. D. Livon (comunicazione H), con la quale il Ministero,

nel fornire precisazioni al quesito posto da questa Università in ordine alla chiamata come

professore di II fascia del dott. R. Filotico, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato

n. 2935/2011, chiarisce le condizioni cui è subordinato il reclutamento dei professori

associati a valere sul Piano straordinario, nel senso che “…il piano straordinario di

reclutamento degli associati è riservato alle chiamate ex art. 18 (cui possono partecipare,

tra gli altri, gli abilitati ex art. 16 della legge n. 240/2010 e gli idonei ex legge n. 210/08) e

alle procedure di cui all’art. 24, comma 6 della predetta legge (cui, a differenza delle

prime, possono partecipare solo gli abiliti ex art. 16, legge n. 240/2010, in possesso degli

altri requisiti ivi previsti – e non gli idonei ex legge n. 210/1998-).

Chiede ed ottiene la parola il prof. Stefanì, il quale, nel manifestare talune

perplessità circa la suddetta interpretazione, ritenendo, in particolare, improprio l’utilizzo

del concetto di “chiamata diretta” ex Legge n. 240/2010 attraverso il richiamo all’art. 24,

comma 6 della medesima legge, ne evidenzia, al contempo, il notevole impatto sulle

decisioni programmatorie di reclutamento, di cui tenere conto adeguatamente.

Entra, alle ore 16,40, il prof. Stella.

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S.A. 03.03.2014/comunic.

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Il Direttore Generale fornisce ulteriori chiarimenti in merito alla problematica de qua,

precisando che le assunzioni di professori di II fascia a valere sui P.O. assegnati a questa

Università dal Piano straordinario 2012-2013 per la chiamata di professori di seconda

fascia, deliberate dagli Organi di governo nel febbraio 2013, risultano pressoché in toto

sanate – ad eccezione dei casi di idoneità scadute -, con il caricamento dei nominativi dei

docenti, nel suddetto ruolo, sul CINECA, avendo il Ministero riconosciuto quanto

sostenuto da questa Università circa l’equivocità delle disposizioni in materia – comprese

quelle ex D.I. 28 dicembre 2012, concernente il “Piano straordinario 2012-2013 per la

chiamata di professori di seconda fascia” -, nella memoria presentata al Ministero nel

mese di luglio 2013 e condivisa dall’allora Capo dell’Ufficio legislativo del MIUR, prof. B.

Mattarella, fermo restando, per il futuro, la necessità di adeguarsi alle sopracitate

indicazioni ministeriali nell’ambito della programmazione del reclutamento del personale.

Il Rettore, altresì, sottolinea l’impegno di questo Ateneo a riallacciare una proficua

interlocuzione con il Ministero, tenuto conto dei cambiamenti nell’organico ministeriale

determinati dal cambio dei vertici governativi, ricordando di aver sollecitato, in particolare,

la risposta al quesito concernente il reclutamento di professori di prima fascia a valere su

finanziamento esterno (allegato n. 1A al verbale del 11.02.2014), tenuto conto della

prossima scadenza dei termini (19 aprile) per la sottoscrizione della Convenzione con la

Regione Puglia per il finanziamento quindicennale di spese per il personale docente di I

fascia di questo Ateneo in SSD che consentano di rispettare le finalità ex art. 38, allegato

sub A della Legge regionale Puglia n. 45/2012.

Egli, infine, preannuncia il rinvio alla prossima riunione dell’argomento di cui al punto

10) dell’ordine del giorno, concernente la programmazione triennale 2013-2015 (D.M. n.

827/2013), invitando il gruppo di lavoro - coordinato dal Rettore o ProRettore e composto

dai Delegati del Rettore alla Didattica ed alla Ricerca, rispettivamente proff. M. Di Rienzo

e A. Vacca e dai senatori L. Angelini, M. Svelto, M. Battaglia, F. Mavelli, R. Otranto, V.

Ardito e M. Poliseno -, ad approfondire gli esiti dei lavori, già sottoposti all’esame di

questo Consesso, nella riunione del 11.02.2014, alla luce del D.M. n. 104/2014 “Indicatori

e parametri per il monitoraggio e la valutazione dei programmi delle Università 2013-

2015” e del D.D.G n. 444/2014 “Modalità telematiche di presentazione della

Programmazione triennale 2013-2015”, emanati in data 14.02.2014, mentre ricorda il

conferimento da parte del Ministero del titolo di professore emerito al prof. Antonio Di

Vittorio (comunicazione contrassegnata con la lett. A), confermando l’iniziativa di una

cerimonia di presentazione ufficiale dei professori di questa Università riconosciuti dal

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S.A. 03.03.2014/comunic.

13

Ministero Professori Emeriti e Onorari, in occasione della prossima inaugurazione

dell’anno accademico.

Il Senato Accademico prende nota.

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S.A. 03.03.2014/p.1

14

I. AMMINISTRAZIONE PROPOSTA CONFERIMENTO TITOLO DI PROF. EMERITO AL PROF. PASQUALE

VOZA

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Risorse Umane e Organizzazione – Divisione Personale Docente – Area Docenti –

Settore Professori di I e II fascia ed invita il Senato Accademico a pronunciarsi in merito:

““L’ufficio riferisce che i Proff. Francesco Fistetti, Pietro Totaro, Grazia Distaso e altri docenti appartenenti alla stessa macro area scientifica cui afferisce il Dipartimento di Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze Sociali (ultimo Dipartimento di afferenza del candidato), hanno presentato proposta di conferimento del titolo di “Professore Emerito” al Prof. Pasquale VOZA, già professore di ruolo di I fascia, nominato professore straordinario il giorno 8 giugno 1987 e collocato a riposo per raggiunti limiti di età il 1°.11.2012, secondo quanto previsto dal Regolamento per il conferimento dei titoli di Professore emerito e di Professore onorario, emanato con D.R. n. 1990 del 13.05.2013.

Il Collegio dei Direttori di Dipartimento e Presidenti di Scuole/Facoltà, in data 15.10.

2013, “valutando positivamente l’apporto all’istituzione che il prof. Pasquale Voza, ha reso con l’attività didattica e di ricerca,”, ha espresso parere favorevole a riguardo.

Acquisito tale parere, il Direttore del Dipartimento di Filosofia, Letteratura, Storia e

Scienze Sociali ha convocato la riunione del Consiglio ristretta ai professori di ruolo ed ai ricercatori che, nella seduta del 10 gennaio 2014, valutata la documentazione trasmessa dal candidato ai fini della verifica della sussistenza dei requisiti previsti dall’art. 2 del citato Regolamento, ha espresso parere favorevole con n. 28 voti a favore.

In merito, l’Ufficio ha accertato che la delibera del suddetto Consiglio di Dipartimento

è stata assunta nel rispetto di quanto previsto dal citato Regolamento, essendo presente alla riunione la maggioranza assoluta degli aventi diritto (professori di ruolo e ricercatori afferenti: n. 49; presenti: n. 28); ed avendo espresso, a scrutinio segreto, parere favorevole l’unanimità dei presenti (n. 28).

Ha altresì accertato che il Prof. Pasquale VOZA ha prestato almeno venti anni di

servizio in qualità di professore ordinario e che, come da documentazione dallo stesso prodotta ed allegata alla proposta di conferimento del suddetto titolo: a) non ha riportato condanne penali o civili, passate in giudicato; b) non ha subito alcun provvedimento disciplinare; c) non è incorso in violazione del Codice dei Comportamenti.””

Sull’argomento si svolge un breve dibattito, nel corso del quale, il prof. Stefanì rileva

l’opportunità, già rappresentata nella riunione del 28.01.2014, che nelle delibere dei

Consigli di Dipartimento emerga con maggiore evidenza l’elevato spessore ed il rilievo

accademico-scientifico dei docenti proposti per il prestigioso riconoscimento,

preannunciando, per il futuro, il proprio voto contrario in mancanza di detti elementi; i

proff. Jacquet, Fracassi, Battaglia e Serio, si soffermano sulla procedura di conferimento

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S.A. 03.03.2014/p.1

15

dei titoli di professore emerito e di professore onorario di cui all’art. 3 dell’apposito

Regolamento, emanato con D.R. n. 1990 del 13.05.2013, svolgendo considerazioni sulle

prerogative dei Consigli di Dipartimento e del Collegio dei Direttori di Dipartimento e

Presidenti di Scuole ivi previste.

Il Rettore, nel fornire ulteriori chiarimenti in merito alle motivazioni della proposta in

esame, richiamando l’istanza dell’interessato, le delibere del Consiglio del Dipartimento di

Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze Sociali, relative alle sedute del 21.11.2013 e

10.01.2014 ed il parere reso dal Collegio dei Direttori di Dipartimento e Presidenti di

Scuole/Facoltà, nella seduta del 15.10.2013, fa presente, come da richiesta della prof.ssa

Da Molin e da delibera di questo Consesso del 28.01.2014, che in occasione

dell’inaugurazione dell’A.A. 2013/2014 ricorderà ufficialmente, oltre ai docenti scomparsi, i

professori di questa Università riconosciuti dal Ministero professori emeriti e onorari.

Egli, altresì, raccogliendo le osservazioni emerse nel corso del dibattito, propone,

per il futuro, di invitare i Dipartimenti ad esplicitare, nelle deliberazioni dei rispettivi

Consigli, le motivazioni poste a base delle proposte di conferimento dei succitati titoli, in

riconoscimento di alti meriti scientifici e di encomiabili attività didattiche ed accademiche

svolte presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO l’art. 15, comma 2, della Legge 18.03.1958, n. 311;

VISTO il Regolamento per il conferimento dei titoli di Professore emerito

e di Professore onorario, emanato con D.R. n. 1990 del

13.05.2013;

VISTA la proposta di conferimento del titolo di Professore Emerito al Prof.

Pasquale VOZA presentata dai Proff. Francesco Fistetti, Pietro

Totaro, Grazia Distaso ed altri docenti appartenenti alla stessa

macro-area scientifica cui afferisce il Dipartimento di Filosofia,

Letteratura, Storia e Scienze Sociali;

VISTO il “parere motivato sulla proposta di conferimento del titolo di

Professore Emerito al Prof. Pasquale VOZA”, espresso dal

Collegio dei Direttori di Dipartimento e Presidenti di

Scuole/Facoltà di questa Università, nella seduta del 15.10.2013;

VISTI gli estratti dai verbali del Consiglio del Dipartimento di Filosofia,

Letteratura, Storia e Scienze Sociali, relativi alle sedute del

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S.A. 03.03.2014/p.1

16

21.11.2013 e 10.01.2014, di approvazione della succitata

proposta;

ACCERTATA la regolarità del procedimento;

SENTITO l’orientamento emerso dal dibattito, in particolare circa l’esigenza,

di una maggiore puntualizzazione, nelle deliberazioni dei Consigli

di Dipartimento, delle motivazioni poste a base delle proposte di

conferimento dei titoli di professore emerito e di professore

onorario, in riconoscimento di alti meriti scientifici e di encomiabili

attività didattiche ed accademiche svolte presso questa Università,

DELIBERA

• di approvare la proposta in ordine al conferimento del titolo di Professore Emerito al

Prof. Pasquale VOZA, già professore di ruolo di I fascia;

• di invitare i Dipartimenti ad esplicitare, nelle deliberazioni dei rispettivi Consigli, le

motivazioni poste a base delle proposte di conferimento dei titoli di professore emerito

e di professore onorario, in riconoscimento di alti meriti scientifici e di encomiabili

attività didattiche ed accademiche svolte presso l’Università degli Studi di Bari Aldo

Moro.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014

17

Il Rettore informa che l'oggetto relativo all'argomento posto con il n. 2) all'ordine del

giorno dell'odierna riunione, deve intendersi modificato come segue:

PIANO STRATEGICO 2014/2016 E DOCUMENTO RELATIVO ALLA SOSTENIBILITÀ

ECONOMICO-FINANZIARIA ED ALLE RISORSE DI DOCENZA, COMPRESA LA

PROGRAMMAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ A REGIME DEI CORSI DI STUDIO

DELL’ATENEO – ANNO 2014

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S.A. 03.03.2014/p.2

18

I. AMMINISTRAZIONE PIANO STRATEGICO 2014/2016 E DOCUMENTO RELATIVO ALLA SOSTENIBILITÀ

ECONOMICO-FINANZIARIA ED ALLE RISORSE DI DOCENZA, COMPRESA LA

PROGRAMMAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ A REGIME DEI CORSI DI STUDIO

DELL’ATENEO – ANNO 2014

Entra, alle ore 17,10, il prof. Toma.

Il Rettore, dopo aver richiamato gli adempimenti richiesti agli Atenei in ordine alla

presentazione dei documenti concernenti “Politiche di Ateneo e Programmazione” e

“Progettazione del CdS”, di cui alle linee guida ANVUR, del 16.12.2013, per le valutazioni

pre-attivazione dei Corsi di studio da parte delle Commissioni di Esperti della Valutazione

(CEV), ai sensi dell’art. 4, comma 4 del DM n. 47/2013, ricordando, altresì, il percorso

partecipato che si è inteso intraprendere ai fini dell’elaborazione del Piano strategico di

questa Università, attraverso la preliminare trasmissione dello schema di piano ai Dirigenti

dei Dipartimenti amministrativi, ai componenti del Senato Accademico e del Consiglio di

Amministrazione ed ai Direttori di Dipartimento, con invito a formulare proposte e

suggerimenti in materia, sottopone all’esame del Consesso la bozza del Piano strategico

dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro 2014/2016 nella versione condivisa con il

gruppo di lavoro per lo studio del D.M. 15 ottobre 2013, n. 827 concernente “Definizione

delle linee generali di indirizzo della programmazione delle Università, per il triennio

2013/2015”, già posta a disposizione dei presenti.

Egli, quindi, passa ad illustrare i principali contenuti del documento de quo,

articolato secondo “aree strategiche di intervento”, motivando, in particolare, la scelta

dell’arco temporale triennale di riferimento, reputato adeguato anche nell’ottica di

un’incisiva azione di monitoraggio, verifica e valutazione in itinere del raggiungimento

degli obiettivi prefissati.

Egli invita, quindi, il Senato Accademico a pronunciarsi in merito.

Si svolge sull’argomento un ampio dibattito, nel corso del quale la prof.ssa Jacquet

propone la seguente integrazione della bozza in esame, con riferimento all’Area strategica

C: Terza missione”, paragrafo C.2 Linee di intervento per la formazione e sviluppo del

capitale umano, sulla base del documento di lavoro ANVUR del 12.04.2013 concernente

“La Terza Missione nelle Università e negli enti di ricerca italiani, tenuto conto

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S.A. 03.03.2014/p.2

19

dell’opportunità di valorizzare profili riguardanti la terza missione già in atto da parte di

questo Ateneo:

− “Promozione di tutti i beni ad alto contenuto culturale aperti alla comunità, che possono essere realizzati anche in collaborazione con il territorio nei suoi vari organismi di riferimento: poli museali, scavi archeologici, divulgazione scientifica, organizzazione di mostre, esposizioni, concerti, conferenze e letture, etc;

− Realizzazione di progetti regionali, nazionali ed internazionali con scuole di vario ordine e grado;

− Consulenze volontarie rivolte alla comunità per individui e gruppi marginali e/o in difficoltà.”

Il sig. Poliseno esprime talune perplessità circa la formulazione della voce F. Area

strategica: Valorizzazione del personale tecnico-amministrativo e revisione degli assetti

organizzativi, nella parte che recita:

“…La redistribuzione del personale all’interno delle strutture risponderà a criteri quali, per esempio, il volume delle attività dei diversi uffici, il livello delle performance del personale e di soddisfazione per i servizi erogati, e terrà conto anche del parere dei preposti organismi di valutazione (Nucleo di valutazione). Particolare attenzione sarà posta anche alla numerosità del personale utilizzato per funzioni di supporto (gestione delle risorse umane, sistemi informativi, servizi manutentivi e logistici, affari generali, provveditorati, economato e contabilità, segreterie, ecc.), in modo che esso non superi l’8% delle risorse umane complessivamente utilizzate (come previsto dalla legge n. 296/2007)

tenuto conto dell’improprio richiamo al criterio della performance, che non si applica

ancora al personale tecnico-amministrativo non dirigente, giusto D Lgs. n. 141/2011

recante “modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 in materia

di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle

pubbliche amministrazioni, a norma dell'articolo 2, comma 3, della legge 4 marzo 2009, n.

15”. Egli chiede, pertanto, la riscrittura del citato passo in linea con quanto da Egli stesso

proposto in seno al sopradetto gruppo di lavoro, in fase redazionale del piano.

Il prof. Di Rienzo chiarisce, in particolare, la scelta di dedicare al personale tecnico-

amministrativo ed alla revisione dei relativi assetti organizzativi una voce a se stante,

rispetto alla bozza provvisoria del piano, che enunciava tali aspetti nell’Area strategica:

Ricerca, reputata incongrua in considerazione del carattere trasversalmente funzionale a

tutte le missioni che riveste il ruolo e l’azione del personale T.A. all’interno dell’Università.

Il Rettore, in considerazione di quanto argomentato dal sig. Poliseno, invita il

medesimo senatore, unitamente alla prof.ssa Otranto a voler elaborare una proposta di

riformulazione del suddetto periodo, da sottoporre all’attenzione del Consesso nel

prosieguo della trattazione dell’argomento in oggetto.

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S.A. 03.03.2014/p.2

20

A causa di un improrogabile e concomitante impegno, si allontana, alle ore 17,20, il

Rettore e assume la Presidenza il ProRettore, prof. A. Tursi.

Il prof. Battaglia condivide la proposta integrativa formulata dalla prof.ssa Jacquet; il

prof. Stefanì, nell’esprimere apprezzamento per il documento de quo, che sapientemente

coniuga e bilancia ciò che questa Università già fa con la progettualità futura, sottolinea

l’importanza di favorire la ricerca internazionale, puntando sulla creazione di un asse di

formazione congiunta docenti-personale T.A. e di strutture di supporto amministrativo di

elevata professionalità per attrarre risorse esterne, suggerendo, infine, la cassazione, nel

paragrafo 3. “Valori”, del richiamo al principio del pareggio di bilancio.

Il Direttore Generale sottolinea l’esigenza di espungere dal primo periodo della voce

“Anagrafe della ricerca” del par. B.2.3. il riferimento al Dipartimento Amministrativo per il

coordinamento dell’Azione amministrativa con le funzioni di Governo, proponendone la

seguente riformulazione: “Successivamente all’attivazione e all’implementazione del sito

U-Gov, l’Ateneo si dà l’obiettivo operativo di strutturazione della raccolta e

dell’organizzazione dei dati della ricerca ai fini dell’implementazione di una banca dati

dedicata”.

Il sig. Silecchia, nel soffermarsi sulle linee strategiche delineate con riferimento al

personale tecnico-amministrativo, auspica che siano maturi i tempi per procedere ad

un’effettiva redistribuzione del personale e che la formazione del personale possa rivestire

concretamente un ruolo sempre più preponderante.

Il prof. Mavelli, nel sottolineare l’opportunità di far emergere un’idea di Università

dinamica e non appiattita su valori medi, riconoscendo l’esistenza di una differenziazione

tra Dipartimenti sotto il profilo dei risultati della ricerca – come risulta dall’ultima VQR, oltre

che dall’utilizzo dell’indicatore IDVA (ANVUR) -, propone la riformulazione di uno dei

“punti di forza” ed uno dei “punti di debolezza” elencati nel documento in esame come di

seguito indicato:

− Punto di forza: “presenza in vari settori di Dipartimenti e gruppi di eccellenza

nella ricerca”;

− Punto di debolezza: “non adeguata (in sostituzione di “limitata”) capacità di

attrazione di risorse esterne rispetto alle potenzialità di Ateneo.

Entra, alle ore 17,30, il sig. Delmedico.

I proff. Svelto, Serio e Stefanì esprimono perplessità in merito alla proposta del prof.

Mavelli, sottolineando che il piano strategico riguarda l’Ateneo nel suo complesso e,

pertanto, che le formulazioni dei punti di forza e di debolezza dovrebbero rispecchiare la

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S.A. 03.03.2014/p.2

21

visione generale di questa Università, tenuto conto, tra l’altro, del recente processo di

riorganizzazione dipartimentale.

Il prof. Stella sottolinea l’importanza della collaborazione sinergica per migliorare la

performance di Ateneo nella ricerca; il prof. Fracassi condivide le osservazioni formulate

dal prof. Mavelli, sottolineando l’opportunità, in un’ottica propositiva, di una

rappresentazione fedele del livello dei Dipartimenti dell’Ateneo barese rispetto ai risultati

della ricerca; il prof. Angelini, nell’evidenziare come il documento strategico non si

esaurisca nella declinazione di obiettivi e fini, ma renda necessario anche individuare gli

strumenti atti a realizzarli e, successivamente, a valutarli, rappresenta l’esigenza che

l’Ateneo si doti di una struttura ad hoc cui affidare la responsabilità ed il monitoraggio del

processo attuativo del Piano.

Rientra, alle ore 17,50, il Rettore che riassume la Presidenza.

Il Rettore reputa accoglibili le proposte integrative ed emendative formulate dalla

prof.ssa Jacquet e dal Direttore Generale, mentre pone in votazione la surriportata

proposta formulata dal prof. Mavelli di riformulazione del “punto di forza”. Votano a favore

i soli senatori Fracassi, Mavelli, Cascione, Altomare ed Angelini, mentre si astengono i

senatori Svelto, Poliseno e Campobasso. La proposta viene, pertanto, respinta.

Il Rettore, quindi, pone in votazione la proposta formulata dal prof. Mavelli di

riformulazione del “punto di debolezza”, come sopra specificato. Votano a favore i

senatori Fracassi, Mavelli, Caivano ed Altomare, mentre si astengono i senatori Poliseno,

Campobasso e Stefanì. La proposta viene, pertanto, respinta.

Il Rettore, da ultimo, dopo aver risposto al prof. Stefanì in ordine all’opportunità di

confermare, nel paragrafo 3. “Valori”, il richiamo al principio del pareggio di bilancio,

trattandosi di principio costituzionale, concede la parola alla prof.ssa Otranto, la quale dà

lettura della proposta, concertata con il sig. Poliseno, di riformulazione del surriportato

periodo inserito nell’ambito della voce F. Area strategica: Valorizzazione del personale

tecnico-amministrativo e revisione degli assetti organizzativi, convergendo, infine, il

Consesso per la seguente riscrittura del passo de quo:

“La politica di gestione del personale sarà adeguata alle necessità funzionali dell’Amministrazione Centrale/Dipartimentale e alle esigenze tecnico-scientifiche dei dipartimenti.”

Il Rettore, quindi, pone in votazione il testo integrale del Piano strategico

dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro 2014/2016, come emendato nel corso del

dibattito.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

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22

VISTE le linee guida ANVUR, del 16.12.2013, per le valutazioni pre-

attivazione dei Corsi di studio da parte delle Commissioni di

Esperti della Valutazione (CEV), ai sensi dell’art. 4, comma 4 del

DM n. 47/2013, in ordine alla presentazione da parte degli Atenei

dei documenti concernenti “Politiche di Ateneo e

Programmazione” e “Progettazione del CdS”;

VISTE le linee di azione strategica 2014, già presentate dal Rettore agli

Organi di Governo;

VISTA la nota mail, in data 18.02.2014, recante lo schema di piano

strategico, inoltrata ai Dirigenti dei Dipartimenti amministrativi,

componenti del Senato Accademico e del Consiglio di

Amministrazione ed ai Direttori di Dipartimento, con invito a

formulare proposte entro il 27.02.2014;

VISTA la bozza del Piano strategico dell’Università degli Studi di Bari

Aldo Moro 2014/2016, sottoposta dal Rettore nella versione

condivisa con il gruppo di lavoro per lo studio del D.M. 15 ottobre

2013, n. 827 concernente “Definizione delle linee generali di

indirizzo della programmazione delle Università, per il triennio

2013/2015”;

UDITA l’illustrazione del Rettore;

SENTITO l’orientamento emerso nel corso del dibattito;

CONDIVISA la proposta di integrazione alla suddetta bozza, con riferimento

all’Area strategica C: Terza missione”, paragrafo C.2 Linee di

intervento per la formazione e sviluppo del capitale umano,

formulata dalla prof.ssa Jacquet, sulla base del documento di

lavoro ANVUR del 12.04.2013 concernente “La Terza Missione

nelle Università e negli enti di ricerca italiani;

ACCOLTA la proposta di riformulazione del primo periodo della voce

Anagrafe della Ricerca del paragrafo B.2.3. Attivazione di

strumenti informatici per la gestione della ricerca;

VISTO l’esito delle votazioni sulle proposte emendative formulate dal prof.

Mavelli all’elencazione dei “punti di forza” e “punti di debolezza” di

cui al documento de quo;

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S.A. 03.03.2014/p.2

23

TENUTO CONTO di quanto argomentato dal sig. Poliseno a proposito della voce F.

Area strategica: Valorizzazione del personale tecnico-

amministrativo e revisione degli assetti organizzativi,

DELIBERA

di approvare, per quanto di competenza, il Piano strategico dell’Università degli Studi di

Bari Aldo Moro 2014/2016, come emendato nel corso del dibattito, nella formulazione

allegata al presente verbale con il n. 2A.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

Il Rettore, successivamente, nel richiamare nuovamente le linee guida ANVUR, del

16.12.2013, in ordine alla presentazione da parte degli Atenei anche del documento

“Sostenibilità economico-finanziaria”, apre il dibattito sul documento del Presidio della

qualità di Ateneo “Documento relativo alla sostenibilità economico-finanziaria e alle

risorse riferite alla docenza, ivi compresa la programmazione della sostenibilità a regime

di tutti i corsi di studio dell’Ateneo”, per l’anno 2014, già posto a disposizione dei presenti,

invitando il Senato Accademico a pronunciarsi in merito.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTI i DD.MM. n. 47/2013 e n. 1059/2013, concernenti

“Autovalutazione, Accreditamento iniziale e periodico delle sedi e

dei corsi di studio e valutazione periodica”;

VISTO il calendario di compilazione scheda SUA-CdS – a.a. 2014/2015,

allegato alla nota MIUR n. 0000213 del 08.01.2014;

VISTE le linee guida ANVUR, del 16.12.2013, per le valutazioni pre-

attivazione dei Corsi di studio da parte delle Commissioni di

Esperti della Valutazione (CEV), ai sensi dell’art. 4, comma 4 del

succitato DM n. 47/2013, in ordine alla presentazione da parte

degli Atenei del documento “Sostenibilità economico-finanziaria”;

VISTA la propria delibera del 28.05.2013 per quanto concerne

l’argomento di che trattasi;

VISTO il documento del Presidio della qualità di Ateneo “Documento

relativo alla sostenibilità economico-finanziaria e alle risorse

riferite alla docenza, ivi compresa la programmazione della

sostenibilità a regime di tutti i corsi di studio dell’Ateneo”, per

l’anno 2014,

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S.A. 03.03.2014/p.2

24

DELIBERA

di approvare, per quanto di competenza, il documento del Presidio della qualità di Ateneo

“Documento relativo alla sostenibilità economico-finanziaria e alle risorse riferite alla

docenza, ivi compresa la programmazione della sostenibilità a regime di tutti i corsi di

studio dell’Ateneo”, per l’anno 2014, di cui all’allegato n. 2B al presente verbale.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.3

25

I. AMMINISTRAZIONE CONSORZIO UNI.VERSUS CSEI: DESIGNAZIONE RAPPRESENTANTE UNIVERSITÀ

DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO NEL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO

Esce, alle ore 18,00, la prof.ssa Colucci e si allontana il prof. Dell’Atti.

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Area Partecipazioni e

Convenzioni di Ricerca – Settore I:

““L’Ufficio informa che con nota pervenuta 14 gennaio 2014, il prof. Carmine Viola, Legale Rappresentante del Consorzio Uni.Versu-Csei, ha rappresentato quanto segue:

^^^Gentilissimi, con la presente desidero sottoporre alla Vostra attenzione la presa d'atto

dell'Assemblea dei Soci del 23 dicembre 2013 relativa all'indirizzo strategico di riposizionamento del Consorzio Universus delineato dal CdA e la conseguente decisione che ciascun Socio designi un proprio rappresentante per la costituzione di un Comitato Tecnico Scientifico ad hoc che abbia come precipuo compito la elaborazione dei piano strategico esecutivo dell'ipotesi progettuale che si allega alla presente.

Tale piano esecutivo sarà successivamente proposto per l'approvazione nella prossima Assemblea dei Soci che si terrà, presumibilmente, nella prima metà di febbraio.

Si sottolinea l'urgenza di procedere in tempi brevi alla condivisione e nomina dei membri dei nuovo CTS, per consentire a tale organo di essere già operativo da gennaio, in previsione delle già importanti opportunità di finanziamento lanciate dal Programma Horizon 2020 l'11 dicembre scorso ed in scadenza ad aprile 2014.^^^

L’Ufficio informa altresì, che con nota pervenuta il 3 febbraio 2014, lo stesso prof.

Viola ha rappresentato quanto segue: ^^^Sigg. SOCI, facendo seguito alla comunicazione del 9 gennaio 2014, Prot. n. 07/Presid/ab, non

ho ad oggi ricevuto alcun riscontro in merito alla richiesta di nomina, da parte di ciascun socio, di un proprio rappresentante al fine di costituire un Comitato Tecnico Scientifico ad hoc (temporaneo) con il compito di elaborare il piano strategico esecutivo dell'ipotesi progettuale trasmessa sempre in data 9 gennaio.

Mi permetto di rammentare la particolare urgenza di procedere in tempi brevi alla condivisione e nomina dei membri del nuovo CTS, per consentire a tale organo di contribuire alla elaborazione del piano esecutivo da proporre per l'approvazione nella prossima Assemblea dei Soci che si terrà, presumibilmente, nella prima metà di febbraio.

Mi preme sottolineare l'impellenza di rendere operativo al più presto il nuovo CTS, in previsione delle già importanti opportunità di finanziamento lanciate dal Programma Horizon 2020 l'11 dicembre scorso ed in scadenza ad aprile 2014. Ogni ulteriore ritardo può, infatti, solo determinare un grave danno al già difficile percorso di risanamento che il Consorzio sta affrontando.

Confido, dunque, nella Vostra volontà di sostenere concretamente e tempestivamente il forte impegno che Universus sta mettendo in campo per venire fuori da una situazione difficile di crisi e per riorientare le proprie strategie di business verso la logica del reale servizio ai Soci.^^^

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S.A. 03.03.2014/p.3

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L’Ufficio fa presente che, allo stato, i soci del Consorzio Uni.Versu-Csei sono: • Politecnico di Bari • Università degli Studi di Bari Aldo Moro • Università del Salento – Lecce • Banca Popolare di Bari””

Egli, nel fornire ulteriori chiarimenti, su richiesta del prof. Fracassi, circa la

situazione attuale del Consorzio de quo, invita il Senato Accademico a pronunciarsi in

merito alla designazione del rappresentante di questa Università ai fini della costituzione

di un Comitato Tecnico Scientifico ad hoc che abbia come precipuo compito la

elaborazione del piano strategico esecutivo dell’ipotesi progettuale concernente: “Ipotesi

di riposizionamento Universus”, proponendo il nominativo del prof. Agostino Marengo,

previa accettazione.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTE le note pervenute in data 14.01.2014 e 3.02.2014, da parte del

prof. Carmine Viola, Legale rappresentante del Consorzio

Uni.Versus-Csei;

CONSIDERATO quanto fatto presente nella relazione istruttoria del Dipartimento

per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Area

Partecipazioni e Convenzioni di Ricerca – Settore I -

Partecipazioni;

UDITA l’illustrazione del Rettore;

CONDIVISA la proposta del Rettore in ordine al nominativo del rappresentante

di questa Università ai fini della costituzione di un Comitato

Tecnico Scientifico ad hoc che abbia come precipuo compito la

elaborazione del piano strategico esecutivo dell’ipotesi progettuale

concernente: “Ipotesi di riposizionamento Universus”,

DELIBERA

di designare, per l’approvazione da parte dell’Assemblea dei Soci UNI.VERSUS-CSEI, il

prof. Agostino Marengo, previa accettazione, quale rappresentante dell’Università degli

Studi di Bari Aldo Moro, ai fini della costituzione di un Comitato Tecnico Scientifico ad hoc

che abbia come precipuo compito la elaborazione del piano strategico esecutivo

dell’ipotesi progettuale concernente: “Ipotesi di riposizionamento Universus”.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.4

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I. AMMINISTRAZIONE REGOLAMENTO CULTORE DELLA MATERIA: ESITO LAVORI COMMISSIONE

Il Rettore, nel ricordare quanto deliberato da questo Consesso, nella riunione del

20.12.2013, circa l’affidamento alla Commissione per l’adeguamento normativo del

compito di rivisitare il testo del Regolamento cultore della materia, emanato con D.R. n.

6428 del 03.11.2011, tenendo conto delle osservazioni di cui alla nota prot. n. 76372 del

21.11.2013, a firma dei rappresentanti dei dottorandi di ricerca nei Consigli dei

Dipartimenti di “Farmacia-Scienze del farmaco” e di “Scienze Politiche”, rispettivamente

dott. Andrea Panella e Antonello Mariella, apre il dibattito sulle seguenti proposte di

modifica al suddetto Regolamento, come formulate dalla citata Commissione:

““REGOLAMENTO CULTORE DELLA MATERIA

Art. 1 La qualifica del cultore della materia può essere attribuita ad un esperto e studioso non appartenente ai ruoli del personale docente o ricercatore dell’Università che abbia acquisito documentate esperienze e competenze in uno specifico ambito disciplinare. Requisito essenziale è il possesso, da almeno 3 anni, di laurea magistrale, ovvero laurea rilasciata ai sensi dell’art. 3 della legge 341/90 (L) o laurea specialistica/magistrale (LS/LM) rilasciata ai sensi dell’art. 3, comma 1, lettera b, del D.M. 03.11.1999, n. 509 come modificato dal D.M. 22.10.2004, n. 270, ed essere in possesso di almeno uno dei seguenti titoli: I) Dottore di ricerca o Specializzato; II) Titolare di borsa di studio almeno biennale; III) Laureato inquadrato nei ruoli del personale tecnico-amministrativo dell’Università; IV) Ricercatore di Enti di Ricerca pubblici, previo nulla-osta dell’Ente di appartenenza; V) Assegnista di ricerca; VI) Altro titolo scientifico o professionale predeterminato dal Consiglio di Dipartimento in relazione ad uno specifico ambito disciplinare. Possono essere proposti alla nomina di cultori della materia i dottorandi e gli specializzandi che siano stati ammessi al secondo anno. I Consigli di Dipartimento, in base alle proprie esigenze didattico-scientifiche individuano, con propria delibera, ulteriori requisiti necessari a determinare il possesso di documentata attività scientifica. Il titolo di studio e gli altri titoli di cui si richiede il possesso devono essere congruenti con l’insegnamento per il quale viene richiesta l’attribuzione di tale qualifica.

Art. 2 La qualifica di cultore della materia è attribuita ai fini della composizione delle Commissioni d’esame dal Consiglio di Dipartimento di riferimento, sulla base di comprovate esigenze, acquisito il parere del Consiglio di Corso di Studio. o dove presenti, del Consiglio di classe/interclasse, su proposta del docente titolare dell’insegnamento per il quale il titolo è richiesto, con il consenso dell’interessato. La proposta dovrà essere corredata da un curriculum sull’esperienza e sulle competenze acquisite dall’interessato, dimostrabili anche attraverso pubblicazioni scientifiche, e dalla dichiarazione di non intrattenere e/o aver intrattenuto nei due anni precedenti rapporti di collaborazione con enti o istituzioni extra-universitarie che forniscano servizi di

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preparazione o assistenza per gli studi universitari, nonché di non essere incorso, durante la carriera universitaria e/o professionale, in provvedimenti disciplinari superiori al rimprovero verbale. Nel caso in cui le succitate incompatibilità sorgessero dopo la nomina di cultore della materia, è fatto obbligo allo stesso di astenersi da qualunque attività e di comunicare immediatamente, in forma scritta, l’insorgere di tale situazione al Direttore di Dipartimento per i provvedimenti consequenziali. Contestualmente alla comunicazione di attribuzione della qualifica, al cultore della materia viene consegnata una copia del codice di comportamento in vigore presso l’Università conferente; codice che il cultore si obbliga a rispettare nell’esercizio/svolgimento delle funzioni connesse alla qualifica. L’elenco dei cultori della materia è reso pubblico sul sito del Dipartimento.

Art.3 La qualifica di cultore della materia ha validità triennale ed è rinnovabile secondo le modalità indicate all’art.2 del presente regolamento, dopo l’ulteriore verifica di un’apprezzabile continuità di studio e di ricerca documentata.

Art.4 Il cultore della materia può far parte delle commissioni d'esame per gli insegnamenti per i quali è stata attribuita la qualifica, secondo quanto indicato all’art. 30, comma 6 del Regolamento Didattico di Ateneo. La partecipazione alle commissioni d’esame non dà diritto a compenso, sotto nessuna forma e ad alcun titolo. Il cultore della materia può fare uso della qualifica di “cultore della materia presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro” soltanto nel periodo di attribuzione della stessa da parte del Dipartimento e con l’indicazione dell’insegnamento.

Art. 5 Il presente regolamento, emanato con Decreto Rettorale, si applica a partire dalla costituzione delle Commissioni d’esame dell’anno accademico 2014-2015”.””

Egli, quindi, nel condividere l’opportunità di modificare il Regolamento de quo,

prevedendo che possano essere proposti alla nomina di cultore della materia oltre ai

dottorandi e specializzandi, anche altri soggetti in possesso di titoli di elevato e

comprovato rilievo professionale ed esperienza, che secondo le vigenti disposizioni

regolamentari non sarebbero ricompresi nel novero degli aventi titolo, invita il prof. Di

Rienzo a voler relazionare in merito.

Il prof. Di Rienzo fornisce ulteriori chiarimenti in merito alle sopraindicate proposte di

modifica, sottolineando, in particolare, la scelta della Commissione di conservare la

struttura originaria del Regolamento, nonché di preservare l’autonomia dei Dipartimenti

nell’individuazione, in base alle relative esigenze didattico-scientifiche, di ulteriori requisiti

necessari a determinare il possesso di documentata attività scientifica.

Rientra, alle ore 18,45, il prof. Dell’Atti.

Si svolge, quindi, sull’argomento, un breve dibattito, nel corso del quale la prof.ssa

Jacquet, nell’esprimere apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione,

apportando alcune modifiche al testo regolamentare di che trattasi, e limandone, al

contempo, talune anomalie, sottolinea l’opportunità di tener conto, nelle valutazioni ai fini

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del rinnovo dell’attribuzione della qualifica di cultore della materia, di cui all’art. 3, anche di

eventuali “esperienze documentate” maturate dall’interessato, mentre, nel riferire di

essersi confrontata fin da subito, in qualità di Direttore di Dipartimento, con la

problematica concernente l’uso talora indebito del titolo di cultore della materia, segnala

l’opportunità di una formulazione più puntuale dell’art. 4, nel senso che il cultore della

materia possa fare uso della qualifica di “cultore della materia presso l’Università degli

Studi di Bari Aldo Moro” indicando precisamente l’insegnamento ed il periodo di validità

del titolo attribuito dal Dipartimento. Ella, infine, ravvisa l’opportunità di anticipare

l’applicazione del nuovo Regolamento, rispetto a quanto disposto dal surriportato art. 5, al

fine di consentire l’integrazione delle Commissioni già costituite per le sessioni d’esame

dell’a.a. 2013/2014.

La prof.ssa Svelto chiede chiarimenti in merito alla possibilità che il titolo di “cultore

della materia”, per i dottorandi, rilevi non solamente ai fini della partecipazione alle

Commissioni d’esame, ma anche per lo svolgimento delle ore di didattica integrativa, che

vengono forniti dal Rettore rappresentando l’opportunità di mantenere separati i due

aspetti, tenuto conto che l’attivita didattica integrativa da parte dei dottorandi è oggetto di

una regolamentazione ad hoc.

Il prof. Altomare esprime talune perplessità rispetto alla formulazione del primo

comma dell’art. 2, recante la procedura ai fini del conferimento della qualifica de qua,

proponendone la seguente riscrittura:

“La qualifica di cultore della materia ai fini della composizione delle Commissioni d’esame è proposta dal docente titolare dell’insegnamento per il quale il titolo è richiesto, con il consenso dell’interessato, al Consiglio di Dipartimento di riferimento, che delibera in proposito, acquisito il parere del Consiglio di Corso di Studio o, dove costituiti, del Consiglio di classe/interclasse.”

Il sig. Delmedico invita a riflettere sull’opportunità di precisare, nell’art. 2, comma 2,

che l’interessato non debba aver intrattenuto nei due anni precedenti “rapporti di

collaborazione volti alla preparazione e assistenza per gli studi universitari con enti o

istituzioni extra-universitarie…”, al fine di non estromettere dalla possibilità di proporsi per

la qualifica de qua coloro che abbiano svolto collaborazioni di differente natura con i citati

enti.

Il prof. Toma chiede chiarimenti in ordine al disposto “Possono essere proposti alla

nomina di cultori della materia i dottorandi e gli specializzandi che siano stati ammessi al

secondo anno.”, di cui all’art. 1, che il prof. Stefanì puntualmente fornisce precisando che

la suddetta previsione regolamentare costituisce eccezione a quanto disciplinato nel

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medesimo articolo, in ordine ai requisiti essenziali richiesti ai fini dell’attribuzione della

qualifica di che trattasi.

Il prof. Crescenzo sottolinea il carattere volutamente ampio della disposizione ex art.

3, circa la verifica di un’apprezzabile continuità di studio e di ricerca documentata, ai fini

della rinnovabilità della qualifica di cultore della materia, in modo da potersi attagliare alle

diverse esigenze rappresentate dai Dipartimenti.

Al termine del dibattito, il Rettore, nel riassumere le considerazioni emerse, propone

le seguenti modifiche e/o integrazioni al testo regolamentare in esame, reputando, altresì,

accoglibile la sopradetta proposta del prof. Altomare di riformulazione dell’art. 2, comma

1:

− all’art. 1, comma 2, lett. VI: “Altro titolo scientifico, didattico o professionale predeterminato dal Consiglio di Dipartimento in relazione ad uno specifico ambito disciplinare”;

− all’art. 1, comma 3: “Possono essere proposti alla nomina di cultori della materia i dottorandi e gli specializzandi che siano stati ammessi almeno al secondo anno”;

− all’art. 2, comma 2, parte finale: “…in provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale”;

− all’art. 2, comma 3: “Contestualmente alla comunicazione della nomina, al cultore della materia viene consegnata una copia del codice di comportamento in vigore presso l’Università conferente per accettazione; …”;

− all’art. 3, parte finale: “…dopo l’ulteriore verifica di una apprezzabile continuità di studio, di ricerca e di didattica documentata”;

− all’art. 4, ultimo periodo: “Il cultore della materia può fare uso della qualifica di “cultore della materia presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro” soltanto per la durata di cui all’articolo precedente e con l’indicazione dell’insegnamento”;

− all’art. 5: “Il presente Regolamento si applica a partire dalla data di emanazione del relativo Decreto Rettorale”.

Egli, quindi, invita il Senato Accademico a deliberare in merito all’approvazione del

Regolamento cultore della materia dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, come

sopra emendato, con invito al competente ufficio del Dipartimento per la ricerca, la

didattica e le relazioni esterne, a procedere in tempi brevi ai conseguenti adempimenti.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO l’art. 42 del Regolamento studenti approvato con R.D. 04 giugno

1938 n. 1269;

VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo emanato con Decreto

Rettorale n. 4318 del 11.12.2013, in particolare l’art. 30, comma 6;

VISTO il D.R. n. 6428 del 03.11.2011, di emanazione del Regolamento

cultore della materia dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro;

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VISTA la propria delibera del 20.12.2013, di affidamento alla

Commissione per l’adeguamento normativo del compito di

rivisitare il testo del succitato Regolamento, tenendo conto delle

osservazioni di cui alla nota prot. n. 76372 del 21.11.2013, a firma

dei rappresentanti dei dottorandi di ricerca nei Consigli dei

Dipartimenti di “Farmacia-Scienze del farmaco” e di “Scienze

Politiche”, rispettivamente dott. Andrea Panella e Antonello

Mariella;

VISTA la bozza di Regolamento proposta dalla predetta Commissione;

CONDIVISE le proposte di modifica alla suddetta bozza di Regolamento

emerse nel corso del dibattito,

DELIBERA

di approvare il Regolamento cultore della materia dell’Università degli Studi di Bari Aldo

Moro, così come di seguito riformulato, con invito al competente ufficio del Dipartimento

per la ricerca, la didattica e le relazioni esterne, a procedere in tempi brevi ai conseguenti

adempimenti:

““REGOLAMENTO CULTORE DELLA MATERIA

Art. 1 La qualifica del cultore della materia può essere attribuita ad un esperto e studioso non appartenente ai ruoli del personale docente o ricercatore dell’Università che abbia acquisito documentate esperienze e competenze in uno specifico ambito disciplinare. Requisito essenziale è il possesso, da almeno 3 anni, di laurea magistrale, ovvero laurea rilasciata ai sensi dell’art. 3 della legge 341/90 (L) o laurea specialistica/magistrale (LS/LM) rilasciata ai sensi dell’art. 3, comma 1, lettera b, del D.M. 03.11.1999, n. 509 come modificato dal D.M. 22.10.2004, n. 270, ed essere in possesso di almeno uno dei seguenti titoli: I) Dottore di ricerca o Specializzato; II) Titolare di borsa di studio almeno biennale; III) Laureato inquadrato nei ruoli del personale tecnico-amministrativo dell’Università; IV) Ricercatore di Enti di Ricerca pubblici, previo nulla-osta dell’Ente di appartenenza; V) Assegnista di ricerca; VI) Altro titolo scientifico, didattico o professionale predeterminato dal Consiglio di Dipartimento in relazione ad uno specifico ambito disciplinare. Possono essere proposti alla nomina di cultori della materia i dottorandi e gli specializzandi che siano stati ammessi almeno al secondo anno. I Consigli di Dipartimento, in base alle proprie esigenze didattico-scientifiche individuano, con propria delibera, ulteriori requisiti necessari a determinare il possesso di documentata attività scientifica. Il titolo di studio e gli altri titoli di cui si richiede il possesso devono essere congruenti con l’insegnamento per il quale viene richiesta l’attribuzione di tale qualifica.

Art. 2

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La qualifica di cultore della materia ai fini della composizione delle Commissioni d’esame è proposta dal docente titolare dell’insegnamento per il quale il titolo è richiesto, con il consenso dell’interessato, al Consiglio di Dipartimento di riferimento, che delibera in proposito, acquisito il parere del Consiglio di Corso di Studio o, dove costituiti, del Consiglio di classe/interclasse. La proposta dovrà essere corredata da un curriculum sull’esperienza e sulle competenze acquisite dall’interessato, dimostrabili anche attraverso pubblicazioni scientifiche, e dalla dichiarazione di non intrattenere e/o aver intrattenuto nei due anni precedenti rapporti di collaborazione con enti o istituzioni extra-universitarie che forniscano servizi di preparazione o assistenza per gli studi universitari, nonché di non essere incorso, durante la carriera universitaria e/o professionale, in provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale. Nel caso in cui le succitate incompatibilità sorgessero dopo la nomina di cultore della materia, è fatto obbligo allo stesso di astenersi da qualunque attività e di comunicare immediatamente, in forma scritta, l’insorgere di tale situazione al Direttore di Dipartimento per i provvedimenti consequenziali. Contestualmente alla comunicazione della nomina, al cultore della materia viene consegnata una copia del codice di comportamento in vigore presso l’Università conferente per accettazione; codice che il cultore si obbliga a rispettare nell’esercizio/svolgimento delle funzioni connesse alla qualifica. L’elenco dei cultori della materia è reso pubblico sul sito del Dipartimento.

Art.3 La qualifica di cultore della materia ha validità triennale ed è rinnovabile secondo le modalità indicate all’art.2 del presente Regolamento, dopo l’ulteriore verifica di una apprezzabile continuità di studio, di ricerca e di didattica documentata.

Art.4 Il cultore della materia può far parte delle commissioni d'esame per gli insegnamenti per i quali è stata attribuita la qualifica, secondo quanto indicato all’art. 30, comma 6 del Regolamento Didattico di Ateneo. La partecipazione alle commissioni d’esame non dà diritto a compenso, sotto nessuna forma e ad alcun titolo. Il cultore della materia può fare uso della qualifica di “cultore della materia presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro” soltanto per la durata di cui all’articolo precedente e con l’indicazione dell’insegnamento.

Art. 5 Il presente Regolamento si applica a partire dalla data di emanazione del relativo Decreto Rettorale.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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I. AMMINISTRAZIONE REGOLAMENTO DI ATENEO IN MATERIA DI SICUREZZA E DI SALUTE NEI LUOGHI

DI LAVORO: ESITO LAVORI APPOSITO GRUPPO DI LAVORO

Il Rettore sottopone all’attenzione del Senato Accademico la bozza del

Regolamento di Ateneo in materia di sicurezza e di salute nei luoghi di lavoro, già posta a

disposizione dei presenti, come licenziata dall’apposito gruppo di lavoro, nominato dal

Consiglio di Amministrazione nella riunione del 09.12.2013 – composto dall’avv. Paolo

Squeo, Dirigente del Dipartimento Tecnico e per la Sicurezza, dal prof. ing. Carlo

Mongelli, dal prof. Domenico Garofalo e dai consiglieri Gianfranco Berardi e Salvatore

Fedele – e, nel preannunciare il rinvio di ogni determinazione in merito ad una prossima

riunione, nelle more del preventivo esame del testo regolamentare de quo da parte

dell’Osservatorio permanente su Ambiente, Igiene e Sicurezza sul lavoro e delle

Organizzazioni Sindacali, ne illustra comunque i principali contenuti ed elementi di criticità

– rappresentati, in primis, dall’individuazione del “datore di lavoro”, delle funzioni

delegabili e dei soggetti delegati - con invito ai senatori a trasmettere, in tempi brevi,

eventuali proposte di modifica e/o suggerimenti a riguardo, nell’ottica di una

partecipazione condivisa alla definizione della materia di che trattasi.

Si svolge sull’argomento un ampio dibattito, nel corso del quale vengono

manifestate da parte di alcuni Direttori di Dipartimento forti perplessità circa le previsioni

regolamentari di delega ai Direttori dei Dipartimenti di Didattica e di Ricerca di molti

adempimenti in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro,

condividendo, pertanto, l’opportunità di un approfondimento della problematica di che

trattasi anche in seno al Collegio di Direttori di Dipartimento e Presidenti di Scuole.

In particolare, la prof.ssa Svelto reputa il Regolamento de quo piuttosto policentrico

nel riversare molte responsabilità in capo ai Direttori di Dipartimento, sottolineando

l’esigenza di approfondire quali funzioni siano delegabili agli stessi e quali, invece, da

attribuire all’Area Tecnica; il prof. Fracassi evidenzia i rischi connessi alla delega di

funzioni ai Direttori di Dipartimento nella materia di che trattasi, tenuto conto che il

Direttore non ha potere decisionale sugli interventi tecnici, né potere dispositivo sui relativi

impegni di spesa, rappresentando, pertanto, l’esigenza, in generale, di maggiore

chiarezza a riguardo, e, più specificatamente, per quanto attiene la definizione dei

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meccanismi da instaurarsi nei rapporti con gli Enti convenzionati; il prof. Notarnicola

condivide le osservazioni testé espresse, ritenendo poco plausibile un così oneroso

travaso di responsabilità in capo ai Direttori di Dipartimento, come rappresentato nel

Regolamento de quo, ancora di più con riferimento alla sede tarantina, per la quale è

tutt’ora incerta l’attribuzione al Dipartimento jonico della titolarità delle ex Facoltà tarantine

rispetto alle sedi didattiche; la prof.ssa Serio si associa alle suesposte considerazioni e,

nell’illustrare le specificità dell’area medica, sottolineando le maggiori complicazioni nella

definizione della problematica de qua che discendono dal rapporto convenzionale con

l’Azienda ospedaliera, rappresenta l’esigenza di collegare al quadro organizzativo delle

responsabilità un piano della sicurezza, ritenendo comunque insufficienti le somme a tal

fine appostate in bilancio; il prof. Altomare, nel condividere le perplessità sopra

rappresentate, sottolinea, ulteriormente, l’importanza che all’attribuzione di compiti ai

Direttori di Dipartimento in materia, anche nella sola forma dell’obbligo di segnalazione,

faccia riscontro una pronta e chiara azione da parte dell’Ufficio tecnico; il prof. Battaglia

evidenzia la necessità di dotarsi di un piano della sicurezza, mappando rischi e procedure

tecniche di intervento, preliminarmente alla definizione di un documento regolamentare in

materia.

Esce, alle ore 19,25, il prof. Fracassi.

Intervengono, altresì, il sig. Campobasso, il quale si sofferma su taluni aspetti

meritevoli di più puntuale definizione, concernenti la determinazione del numero dei

“Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza” (RLS), di spettanza delle organizzazioni

sindacali – diversamente da quanto disposto dall’art. 18, comma 2 del testo

regolamentare de quo -; il concetto di “plesso universitario”, specificando le strutture che

vi sono ricomprese e le procedure da seguire rispetto al personale conferito in

convenzione, tenuto conto che il Regolamento, per l’applicazione ed il coordinamento

delle norme prevenzionistiche, rinvia, genericamente, ad un accordo con le singole

strutture sanitarie od aziende sanitarie (art. 2, comma 3); il prof. Stefanì, il quale, nel

concordare in ordine alla complessità della problematica di che trattasi, avendo, in

particolare, trovato conferma, in un colloquio con il prof. Garofalo, del carattere cruciale e

delicato del ruolo da attribuire ai Direttori di Dipartimento nelle dinamiche regolamentari in

materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, sottolinea l’opportunità di audire il suddetto

docente, in questo Consesso ovvero in seno al Collegio dei Direttori di Dipartimento e

Presidenti di Scuole, al fine della risoluzione delle rappresentate pregiudiziali criticità.

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S.A. 03.03.2014/p.5

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Il Direttore Generale chiarisce il ruolo ed i compiti dell’Ufficio tecnico nel complesso

governo del patrimonio immobiliare di questa Università, mentre il Rettore fornisce ulteriori

delucidazioni sul precipuo compito dei Direttori di Dipartimento nella materia in esame, “di

segnalare al Servizio di Prevenzione e Protezione ogni situazione di rischio e pericolo per

la salute e l’incolumità dei dipendenti, degli studenti e di chi frequenti con titolo la struttura,

nonché l’inosservanza da parte di costoro delle norme di sicurezza, ai sensi dell’art. 13

del Regolamento de quo, illustrando nel dettaglio la filiera della sicurezza, attraverso

l’attribuzione a ciascuno dei sei Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione dei

Rischi (RSPP) di un ambito di spazi e luoghi di controllo, con la sovrintendenza del

Dirigente del Dipartimento Tecnico e per la Sicurezza, avv. Squeo. Egli concorda, infine,

con la possibilità di audire, eventualmente e nella sede più opportuna, il prof. Garofalo e

l’avv. Squeo, componenti per la parte tecnico-giuridica del gruppo di lavoro che ha

predisposto il Regolamento in esame, per un produttivo confronto in merito alle criticità

rappresentate, rinnovando l’invito ai senatori a trasmettere, in tempi brevi, eventuali

proposte di modifica e/o suggerimenti in materia.

Esce, alle ore 19,35, il prof. Dell’Atti.

Alla luce di quanto precisato dal Rettore e di quanto emerso nel corso del dibattito, il

Senato Accademico delibera di rinviare ogni determinazione in ordine all’argomento in

oggetto ad una prossima riunione, nelle more del preventivo esame del testo

regolamentare de quo da parte dell’Osservatorio permanente su Ambiente, Igiene e

Sicurezza sul lavoro e delle Organizzazioni Sindacali, con invito ai senatori a trasmettere,

in tempi brevi, eventuali proposte di modifica e/o suggerimenti in materia, condividendo,

altresì, l’opportunità di un approfondimento della problematica di che trattasi anche in

seno al Collegio di Direttori di Dipartimento e Presidenti di Scuole.

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I. AMMINISTRAZIONE REGOLAMENTO PER LA DETERMINAZIONE DI TASSE E CONTRIBUTI: PARERE

Il Rettore introduce l’argomento in oggetto, evidenziando come, in considerazione

della complessiva situazione economico-finanziaria dell’Ateneo e della necessaria

adozione di un piano di rientro dal disavanzo di amministrazione accertato, si imponga

una seria revisione delle strategie di intervento e prima ancora della stessa metodologia di

approccio alla problematica. Tra le iniziative avviate, utili nella prospettiva del

risanamento, vi è quella intesa ad innovare il sistema delle tasse universitarie,

aumentandone l’incidenza sulle entrate complessive dell’Università, attraverso la

revisione del Regolamento per la determinazione di tasse e contributi, cui gli uffici stanno

lavorando, che sottoporrà all’esame del Senato Accademico in una prossima riunione.

A tale riguardo, Egli fa presente che, in linea con le altre Università pugliesi e senza

ledere il diritto allo studio dei meno abbienti, si intende procedere ad un riordino della

contribuzione studentesca nella direzione di una maggiore equità, sussidiarietà ed

equilibrio di sistema, attraverso le seguenti ipotesi di intervento, già contemplate nel Piano

strategico 2014/2016, su ciascuna delle quali fornisce dettagliati chiarimenti in merito:

• applicazione di una regola di progressività della imposizione solo su scaglioni

reddituali superiori alla fascia massima attualmente prevista e sino al raggiungimento

di un tetto massimo predeterminato;

• possibile conversione della restituzione delle somme agli studenti che concludano i

propri studi nella durata legale ed in luogo della abolizione secca di tale restituzione, in

grant da utilizzare per la frequenza a corsi post-laurea presso l’Ateneo di Bari;

• intensificazione delle azioni di contrasto all’evasione contributiva mettendo a regime la

convenzione già stipulata con la Guardia di Finanza, nonché avvalendosi dell’incrocio

dei dati informativi con banche dati.

Interviene sull’argomento il sig. Delmedico, per manifestare l’esigenza che la

problematica de qua trovi ampia partecipazione da parte degli studenti soprattutto

attraverso il Consiglio degli Studenti, massimo organismo rappresentativo degli stessi,

evidenziando l’opportunità di prestare attenzione alla tassazione sulle fasce alte, sulla

quale è favorevole anche se il ricavato non dovrebbe essere destinato alla copertura di

ammanchi del passato, nonché sulla condizione degli studenti che non riuscendo a

laurearsi entro il mese di marzo sono costretti ad effettuare l’iscrizione, pagando le tasse,

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per l’intero anno accademico successivo, pur terminando gli studi entro pochi mesi. Egli,

infine osserva come l’aumento di tassazione sulle fasce alte possa far propendere gli

interessati verso le Università private, certamente in grado di offrire servizi più adeguati e

personalizzati.

Il Rettore assicura che si terrà conto di quanto rappresentato dal sig. Delmedico e

che la problematica sarà sottoposta al Consiglio degli Studenti, immaginando anche

forme di sospensione del prelievo fiscale in caso di comprovate ed imprevedibili esigenze

(quale ad esempio il licenziamento del genitore), che saranno identificate attraverso una

specifica casistica. Egli, altresì, sottolinea l’aspetto importante del reinvestimento sul

miglioramento dei servizi agli studenti delle somme rivenienti dal succitato riordino

equitativo della tassazione, precisando che il livello di tassazione media di questa

Università si attesta intorno ai 707 € pro-capite contro i circa 3000 € dell’Università

privata con tassazione più bassa (LUM di Bari) ed i circa 9000 € della Bocconi di Milano e

fornendo ulteriori chiarimenti sul bacino degli studenti universitari pugliesi, stimato in circa

100.000, di cui mediamente 70.000 studiano in Puglia, mentre 30.000 si recano altrove

per varie ragioni su cui raramente incide il livello di tassazione massima, che per questa

Università è pari a circa 1250 €, risultando inferiore alla tassazione media di 30 Atenei del

nostro Paese.

Il prof. Angelini fornisce ulteriori precisazioni sulle tabelle relative al gettito delle

tasse e contributi degli studenti di cui al piano strategico 2014/2016 innanzi approvato, da

una delle quali risulta che, rispetto ai mega Atenei, questa Università ha il più basso

gettito pro capite di tassazione, evidenziando la scadenza ministeriale del 05.05 p.v. della

Sezione “Qualità” della Scheda SUA-CdS nel cui ambito ricade, tra l’altro, il Regolamento

de quo.

Il sig. Campobasso rileva l’opportunità di porre in evidenza l’andamento delle tasse

e contributi degli studenti, che non è mutato negli ultimi 10 anni pur in presenza di una

serie di fattori negativi, quali la contrazione del FFO e del personale docente e tecnico-

amministrativo, ponendo in risalto la linea mantenuta da questa Università con sacrifici da

parte di tutti.

Il sig. Silecchia, nel reputare i succitati interventi doverosi nella situazione attuale,

osserva come per la prima volta si stia cercando, invertendo i termini della questione, di

venire incontro a situazioni di particolare disagio sociale, auspicando che l’impegno

profuso nella direzione indicata dal Rettore porti ai risultati annunciati e che i succitati

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miglioramenti ai servizi degli studenti, da porre in essere anche attraverso sacrifici del

personale tecnico-amministrativo, trovino ampio consenso da parte degli stessi.

Il sig. Cavallera, nel condividere pienamente l’intervento del senatore Delmedico,

vede con favore la previsione di un tavolo in cui si discuta con gli studenti del

Regolamento tasse, pur esprimendo preoccupazione per la drastica riduzione delle

iscrizioni presso questa Università dall’A.A.2010/2011 ad oggi, che, come si evince da

una delle tabelle di cui al piano strategico 2014/2016 (punto 2 odg), si attesta al 10,8%,

che a suo avviso non potrà migliorare a seguito dei succitati interventi, seppure posti in

essere in misura contenuta.

Al termine, il Senato Accademico rinvia l’argomento in oggetto ad una prossima

riunione, condividendo la succitata metodologia proposta dal Rettore.

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III. DIDATTICA, RICERCA, PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO ED

IL FORUM TERZO SETTORE PUGLIA (FTS), PER PROMOZIONE E REALIZZAZIONE

DI INIZIATIVE, PROGETTI E PROGRAMMI SU TEMI DI RECIPROCO INTERESSE E

DESIGNAZIONE REFERENTE

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Area Convenzioni per

la didattica – Settore II:

““L’Ufficio fa presente che, con nota del 29.1.2014, la Segreteria Tecnica di questa Università, ha trasmesso il testo del Protocollo d’Intesa proposto dal Forum Terzo Settore Puglia (FTS) con sede in Bari, per la promozione e realizzazione di iniziative, progetti e programmi su temi di reciproco interesse.

Per dovere di informazione, l’Ufficio fa presente, altresì, che il Forum Terzo Settore rappresenta circa 70 organizzazioni nazionali di secondo e terzo livello – per un totale di oltre 94.000 sedi territoriali – che operano negli ambiti del Volontariato, dell’Associazionismo, della Cooperazione Sociale, della Solidarietà Internazionale, della Finanza Etica, del Commercio Equo e Solidale del nostro Paese. Sulla base di un patto coerente con quello nazionale si sono costituiti 16 forum regionali, numerosi forum provinciali e locali cui aderiscono le realtà della società civile che operano a livello territoriale.

Di seguito si riporta integralmente il Protocollo d’Intesa in questione: “PROTOCOLLO DI INTESA

tra L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO (denominata di seguito

Università), codice fiscale n. 80002170720, con sede in Bari, Piazza Umberto I. n. 1, rappresentata dal prof. Antonio Felice Uricchio, Rettore dell’Università, nato a Bitonto (BA), il 10 luglio 1961

E IL FORUM TERZO SETTORE PUGLIA (denominato di seguito FTS) codice fiscale

n. 93391500720 con sede in Bari via de Bellis nr.37, rappresentata dal dr. Gianluca Budano, nato a San Pietro Vernotico il 14/01/1981 − Vista la Legge 11/8/91 n.266, Legge quadro sul Volontariato; − Visto il D.M. del Tesoro del 8/10/97 − Visto il D.lgs. 18/08/00 n. 267, Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti

locali; − Vista la Legge 383/2000 sugli enti e associazioni di promozione sociale; − Vista la Legge 08/11/00 n. 328, Legge quadro per la realizzazione del sistema

integrato di interventi e servizi sociali; − Viste le Leggi Regione Puglia n.11/94 e 19/06; − Visto Il Decr. Rett. dell’Università di Bari nr.91 del 8/1/2007 (artt. 68 e 69) − Considerato che:

a) l’Università, riconosce e agevola il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della cooperazione, delle associazioni e degli enti di promozione sociale, delle organizzazioni di Volontariato e degli altri soggetti privati nella

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programmazione, nella organizzazione e nella gestione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nonché nella promozione della cittadinanza attiva;

b) sul territorio una parte consistente di cittadini aderisce ad organizzazioni di Terzo Settore, ad associazioni di promozione sociale, ed altre associazioni senza finalità di lucro;

c) il FTS della Puglia, soggetto di rappresentanza politica, ha lo scopo di sostenere e qualificare l’attività di Terzo settore per aggiungere valore alle risorse esistenti sul territorio, attraverso un lavoro di rete che permetta alle esperienze ed al patrimonio dell’impresa sociale di essere riconosciuto, valorizzato e diffuso fra i gruppi e le associazioni; approntare strumenti ed iniziative per la crescita della cultura della solidarietà e sussidiarietà; promuovere di nuove iniziative di terzo settore ed il rafforzamento di quelle esistenti; offrire consulenza ed assistenza qualificata nonché strumenti per la progettazione, l’avvio e la realizzazione di innovazioni sociali e lo sviluppo del welfare comunitario; assumere iniziative di formazione e qualificazione nei confronti degli aderenti ad organizzazioni non profit; fornire informazioni, notizie, documentazione e dati sulle attività di terzo settore locale e nazionale; il tutto favorendo la partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla definizione delle politiche locali, allo sviluppo dei servizi di interesse generale ed alla salvaguardia e valorizzazione dei Beni Comuni;

d) il FTS Puglia intende rivestire un ruolo fondamentale nella costruzione di un sistema di referenti attivi con il compito di svolgere le funzioni istituzionali di informazione, formazione e consulenza per il terzo settore;

e) l'Università attraverso il settore Politiche sociali collabora con Organismi vari per promuovere interventi ed iniziative: per valorizzare i diritti delle persone con disabilità; per rafforzare e implementare attività specifiche nell’ambito del Volontariato come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo della comunità; per formare figure professionali capaci di rispondere alla crescente domanda di analisi dei fenomeni migratori e dei processi sociali; per realizzare attività formative finalizzate all'acquisizione delle conoscenze relative ai fenomeni sociali e allo sviluppo di competenze orientate all'intervento professionale nei sistemi di welfare; per il rafforzamento della governance territoriale tra i sistemi dell’istruzione e della formazione nell’ambito del sistema dei servizi e delle politiche per il lavoro; al fine di favorire l’occupazione e l’occupabilità dei giovani;

f) le parti riconoscono e promuovono la centralità della persona nella definizione delle politiche sociali, nell'intento comune di partecipare all'opera di rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini all'organizzazione politica, economica e sociale del paese, così come sancito dall'Art. 3 della Costituzione Italiana;

g) le parti intendono definire le linee generali all'interno delle quali formalizzare un rapporto di collaborazione permanente, finalizzato alla promozione del ruolo di rappresentanza del TS nella società e del suo contributo allo sviluppo sociale ed economico della Puglia, nonché alla sua partecipazione alla programmazione ed offerta di servizi.

IL MAGNIFICO RETTORE DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI

e IL PORTAVOCE DEL FORUM TERZO SETTORE PUGLIA

convengono di istituire un rapporto organico tra le parti sottoscriventi che, con l'impiego di mezzi e risorse propri, si attui attraverso:

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1. lo sviluppo di azioni informative finalizzate ad aumentare e migliorare la conoscenza delle realtà associative e dei bisogni dell’Università nel settore del non profit, in un'ottica di valorizzazione e utilizzazione dei dati nell'ambito delle programmazioni territoriali e di diffusione delle conoscenze nel territorio;

2. l'individuazione, la sperimentazione e la promozione di forme di rappresentanza degli organismi di terzo settore, al fine di agevolare la comunicazione, la partecipazione, la consultazione e la concertazione dell’Università con il privato sociale;

3. la realizzazione di percorsi formativi rivolto a gruppi di studenti, docenti, enti ed istituzioni e altre persone, eventualmente integrati con l’Università e con altri operatori dei servizi sociali, finalizzati all'acquisizione di strumenti, metodologie e modalità procedurali comuni di pianificazione, programmazione, organizzazione e gestione di imprese, politiche e servizi in tutte le aree di interesse del Terzo Settore (Area sociale, sanitaria, ambientale, culturale, sportiva, educativa, ecc.);

4. la diffusione dei risultati ottenuti nello svolgimento delle attività previste nel presente protocollo mediante la realizzazione congiunta di convegni, seminari, incontri pubblici, pubblicazioni e altri strumenti per la diffusione delle informazioni;

5. a realizzazione congiunta di eventi di promozione del Terzo Settore; 6. la sottoscrizione di apposito atto convenzionale disciplinante le modalità per lo

svolgimento delle azioni concordate; 7. la progettazione e la realizzazione congiunta di ricerche, studi e pubblicazioni; 8. l'organizzazione di stages, tirocini ed altre tipologie di formazione on the job da

realizzare a favore degli studenti universitari presso le organizzazioni di Terzo Settore della Puglia;

9. lo start up e l'incubazione di imprese sociali innovative, anche in collaborazione con le Camere di Commercio e altri Enti e Istituzioni interessati;

10. la collaborazione in percorsi formativi di particolare interesse per il Terzo Settore quale, a titolo di esempio, il progetto FQTS (Formazione Quadri del Terzo Settore Meridionale) e l’istituzione di percorsi specifici di formazione finalizzati a trasmettere competenze e conoscenze specifiche che promuovano:

− profili professionali specifici per chi opera nel mondo del Terzo Settore; − caratterizzazioni specifiche a profili professionali già presenti che trovino nel

Terzo Settore, nel mondo dell’economia sociale e civile e nei percorsi di responsabilità sociale di impresa, la vocazione sociale a cui ogni ognuno di essi può ispirarsi.

Il presente Protocollo d’Intesa entra in vigore dalla data della sua sottoscrizione e avrà la durata di quattro anni e potrà essere rinnovato su richiesta di una delle parti ed accettazione dell’altra.

Per qualunque controversia relativa al presente Protocollo d’Intesa non risolvibile in via amichevole è competente il foro di Bari.

Le spese di bollo del presente Atto sono a carico dell’Ente contraente. Il presente Protocollo d’Intesa sarà registrato solo in caso d’uso e le spese saranno

a carico del richiedente. Bari, lì Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari Prof. Antonio Felice Uricchio

___________________________________ Il Portavoce del Forum Terzo Settore Puglia Dr. Gianluca Budano

__________________________________”

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S.A. 03.03.2014/p.7A

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Alla luce di quanto indicato nel testo negoziale, l’Ufficio propone l’inserimento di un nuovo “punto”, di seguito riportato, che preveda che per la realizzazione delle attività oggetto della collaborazione non vi siano oneri a carico del bilancio universitario:

“11. Il presente Protocollo d’Intesa non comporta oneri per l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Per la realizzazione delle singole attività sarà cura delle Parti individuare le fonti di finanziamento, eventualmente necessarie, da indicare espressamente in ciascun Atto attuativo, che dovrà essere approvato dagli Organi di Governo dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro”.

L’Ufficio propone altresì di sostituire la denominazione “Ente contraente” con Forum Terzo Settore Puglia laddove si dispone relativamente alle spese di bollo.

In caso di approvazione del Protocollo d’Intesa in questione da parte di questo Consesso, l’Ufficio evidenzia la necessità di individuare un referente dell’Università per l’attuazione delle attività oggetto del medesimo Protocollo.

L’Atto negoziale in argomento è disciplinato dall’art. 68 del vigente Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità, specifico per gli accordi di collaborazione.

In merito a quanto esposto, il Dirigente del D.A.R.D.R.E. attesta che il testo negoziale in questione non comporta oneri di spesa a carico dell’Università.””

Egli, quindi, nel manifestare la propria disponibilità ad essere referente, per questa

Università, per l’attuazione delle attività oggetto del Protocollo de quo, avendo seguito fin

dall’inizio l’iniziativa di collaborazione di che trattasi, invita il Senato Accademico a

pronunciarsi in merito.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTA la nota prot. n. 7363 del 29.01.2014, da parte della Segreteria

Tecnica di questa Università, di trasmissione del Protocollo

d’intesa da stipularsi tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e

il Forum Terzo Settore Puglia (FTS);

VISTO il testo del Protocollo de quo, per la promozione e realizzazione di

iniziative, progetti e programmi su temi di reciproco interesse;

VISTO l’art. 68 del vigente Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione,

la Finanza e la Contabilità;

CONSIDERATO quanto fatto presente dal competente Settore dell'Area

Convenzioni per la Didattica del Dipartimento Amministrativo per

la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne (DARDRE);

TENUTO CONTO di quanto attestato dal Dirigente del D.A.R.D.R.E.;

MANIFESTATA da parte del Rettore la disponibilità ad essere referente, per

questa Università, per l’attuazione delle attività oggetto del

medesimo Protocollo,

DELIBERA

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− di approvare il Protocollo d’Intesa da stipularsi tra l’Università degli Studi di Bari Aldo

Moro e il Forum Terzo Settore Puglia (FTS), nella formulazione riportata in narrativa,

con le modifiche e integrazioni proposte dall’Ufficio, per la promozione e realizzazione

di iniziative, progetti e programmi su temi di reciproco interesse, dando fin d’ora

mandato al Rettore ad apportarvi eventuali modifiche, di carattere non sostanziale,

che si rendessero necessarie in sede di stipula;

− di designare il prof. Antonio Felice Uricchio quale referente per questa Università per

l’attuazione delle attività oggetto del Protocollo de quo.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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III. DIDATTICA, RICERCA, PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO E

LA COOPERATIVA SOCIALE “OCCUPAZIONE E SOLIDARIETÀ” PER COLLABORARE

NELLA COSTRUZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO E POLICENTRICO DI

SOGGETTI A VARIO TITOLO PORTATORI DI INTERESSE E DESIGNAZIONE N. 3

COMPONENTI COMITATO DI CUI ALL’ART. 3)

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Area Convezioni per la

Didattica – Settore II:

““L’Ufficio fa presente che, per le vie brevi, è pervenuta da parte del prof. Giuseppe Elia, afferente al Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione, il Protocollo d’Intesa con la società cooperativa sociale “Occupazione e Solidarietà”, per collaborare nella costruzione di un sistema integrato e policentrico di soggetti a vario titolo portatori di interesse, che possa costituire la necessaria massa critica a supporto dell’implementazione dei risultati di studi e ricerche, volti a favorire la conoscenza delle cooperative e delle imprese sociali, la definizione di normative e politiche a livello comunitario e di Stati membri che ne garantiscano un efficace sviluppo.

Per dovere d’informazione, l’Ufficio evidenzia che dalle premesse del testo convenzionale si evince che la citata societa’ cooperativa nasce come cooperativa sociale di tipo A nel 1995, ai sensi della 381/91, con un duplice scopo: la lotta contro la disoccupazione e l’impegno civile, politico e gestionale nei confronti delle fasce più deboli, in riferimento al territorio dove opera, che prevalentemente si inquadra nella città di Bari e nella sua Provincia. Oggi, dopo anni di attività, la Cooperativa si occupa prevalentemente di minori e famiglie e di disabili e anziani. Occupazione e Solidarietà ha creato, attraverso un finanziamento regionale denominato “Piccoli Sussidi” una Cooperativa di inserimento lavorativo (di tipo B sempre secondo quanto previsto dalla L. 381/91) dove la maggioranza dei soci sono persone abitanti del Campo Rom autorizzato di Bari – Japigia, denominata ARTEZIAN ScS.

Di seguito si riporta integralmente il Protocollo d’Intesa in questione: “PROTOCOLLO DI INTESA

tra L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO (denominata di seguito

Università), codice fiscale n. 80002170720, con sede in Bari, Piazza Umberto I n. 1, rappresentata dal prof. Antonio Felice Uricchio, Rettore dell’Università, nato a Bitonto (BA), il 10 luglio 1961

E Occupazione e Solidarietà, società cooperativa sociale di tipo A ai sensi della

381/91, (denominata di seguito Cooperativa), con sede legale ed amministrativa in Bari, rispettivamente alla via Clinia n. 4/A e via Papalia n. 3 Pal. A1, rappresentata dal dott. Moretti Giuseppe nato a Bari il 23/11/1970;

PREMESSO CHE

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• Il Parlamento europeo, nel maggio 2013, nella risoluzione sul contributo delle cooperative al superamento della crisi, ha rilevato, fra l’altro: “che le cooperative, unitamente alle altre imprese dell'economia sociale, svolgono un ruolo essenziale nell'economia europea, specie in tempi di crisi, in quanto coniugano redditività e solidarietà, creano posti di lavoro di alta qualità, rafforzano la coesione sociale, economica e regionale e generano capitale sociale”; “la necessità di disporre di un quadro normativo più chiaro e coerente per tali soggetti, tenendo debitamente conto della ricchezza rappresentata dalla loro diversità e specificità”; “i consorzi di cooperative industriali e di servizi hanno avuto un impatto fondamentale sullo sviluppo regionale in alcune delle regioni più industrializzate dell'UE”; “le cooperative sono divenute un modello per i lavoratori autonomi e le professioni liberali, un modello che si è sviluppato notevolmente in nuovi settori, ad esempio nei servizi sociali, sanitari, digitali, di supporto alle imprese e nei servizi di interesse generale precedentemente erogati dal settore pubblico (ad es. servizi ambientali e gestione delle aree naturali, istruzione e cultura, produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili)”; “le cooperative svolgono un ruolo molto importante nell'UE in termini economici, sociali, occupazionali e di sviluppo sostenibile”; “sono un motore di innovazione sociale – aspetto cui viene dato grande rilievo sia nella strategia Europa 2020 che nell'ambito di Orizzonte 2020 – e contribuiscono alla realizzazione dell'obiettivo dello sviluppo economico e sociale sostenibile delle comunità regionali e locali”; “il modello imprenditoriale cooperativo contribuisce a un vero pluralismo economico, rappresenta un elemento indispensabile della "economia sociale di mercato" ed è pienamente in linea con i valori del trattato UE e con gli obiettivi della strategia Europa 2020”; “lo sviluppo di cooperative si è dimostrato più idoneo a rispondere alle nuove esigenze e a stimolare la creazione di posti di lavoro rispetto ad altri modelli, grazie alla loro grande capacità di adattarsi ai cambiamenti e di conservare la propria continuità operativa nel perseguimento delle finalità istituzionali, anche in situazioni di rischio”; “in periodi di recessione, le cooperative possano promuovere efficacemente l'imprenditoria su scala micro–economica, in quanto consentono ai piccoli imprenditori – spesso gruppi di cittadini – di assumere responsabilità imprenditoriali”; “la maggiore resilienza delle cooperative sia in gran parte dovuta al modello cooperativo di governance, che si basa sulla proprietà congiunta, sulla partecipazione economica e sul controllo democratico dei soci, sull'organizzazione e direzione a cura dei soci–stakeholder e sull'impegno verso la comunità”; “la resilienza si deve anche al metodo per esse tipico dell'accumulazione di capitale, che è meno dipendente dall'evoluzione dei mercati finanziari ed è legato sia all'allocazione delle eccedenze a fondi di riserva in parte (se possibile) indivisibili (in particolare sotto forma di attivi – che rafforzano il movimento cooperativo in generale – al netto dei pagamenti a fronte di debiti pendenti in caso di liquidazione) sia all'implementazione degli obiettivi delle imprese, obiettivi che denotano un equilibrio fra finalità sociali ed economiche e l'intento di migliorarne l'attività e l'operatività”;; “le imprese cooperative sono in grado di soddisfare in modo efficace ed efficiente bisogni nuovi ed esistenti, in aree come la gestione delle risorse culturali e della creatività e la sostenibilità ambientale in rapporto a nuovi stili di vita e di consumo”; “le cooperative hanno messo in campo anche valori come la tutela della legalità: ne è un esempio l'Italia dove viene loro affidata la gestione dei beni confiscati alla mafia”; ”le cooperative debbono essere pienamente inserite negli obiettivi della politica industriale dell'UE e

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nelle azioni intraprese nell'ambito di quest'ultima, anche in considerazione del loro fondamentale contributo alle ristrutturazioni industriali in quanto capitolo essenziale della nuova politica industriale europea”; “sono identificabili, nei vari Stati membri, molte buone prassi che mostrano gli eccellenti risultati raggiunti dalle imprese cooperative in termini di crescita, occupazione, tassi di sopravvivenza e nuove start–up...”;

• Il Parlamento Europeo ha quindi invitato la Commissione a: “esaminare in maniera approfondita le buone prassi e a valutare l'opportunità di inserirle nel quadro delle politiche europee a favore delle imprese”; “rivalutare il ruolo della Società Cooperativa Europea (SCE), incoraggiando la creazione di nuove cooperative su scala europea, nonché favorendo il raggruppamento di cooperative nazionali di differenti Stati membri; “passare al vaglio le legislazioni in vigore per cercarne linee comuni ed armonizzarne gli elementi chiave, nel rispetto della sussidiarietà, onde rimuovere gli ostacoli che si frappongono allo sviluppo delle cooperative”; la capacità di resilienza “debba essere rafforzata tenendo debitamente conto di tali realtà in tutte le politiche dell'UE concepite per contribuire a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, anche tramite un diverso modello di sviluppo economico che rispetti il modello sociale europeo, e semplificando le vigenti norme dell'Unione in materia di cooperative; in particolare, a far riferimento all'importante ruolo delle cooperative nel Piano d'azione Imprenditorialità 2020”; “adottare le misure necessarie per garantire parità di condizioni tra cooperative e altre forme di impresa, preservando allo stesso tempo le finalità e i metodi di lavoro delle cooperative e il loro carattere sociale”; “rafforzare i propri servizi istituendo un'Unità competente per le cooperative e le altre organizzazioni socio–economiche (quali le mutue, le fondazioni e le associazioni che esercitano attività economiche e finanziarie) e ponendo maggiormente l'accento su interventi atti a garantire un adeguato livello di risorse e a permettere lo sviluppo e il monitoraggio di politiche per le organizzazioni di questo tipo”; “concentrarsi in particolare sulla trasformazione in cooperative delle industrie e delle imprese di servizi in crisi o senza successori creando servizi specificamente preposti a tale compito”; ”una maggiore flessibilità normativa per le imprese autogestite che partecipano agli appalti pubblici, ad esempio prevedendo una riserva temporanea”;

• Il Parlamento Europeo ha quindi invitato gli Stati membri: “in linea con la raccomandazione n. 193/2002 dell'OIL, a rivedere la normativa applicabile alle cooperative in generale, e in particolare a specifiche tipologie come le cooperative di lavoro, le cooperative sociali, le cooperative artigiane e le cooperative bancarie, al fine di adottare una politica organica atta a sostenere il modello imprenditoriale cooperativo e di creare un contesto normativo favorevole al riconoscimento del ruolo delle cooperative e della loro struttura gestionale e al loro sviluppo, specialmente nei settori e nelle aree dove questo modello ha dimostrato di produrre un valore aggiunto sul piano sociale, economico e ambientale”; “in cooperazione con le parti sociali e gli altri soggetti interessati a livello regionale e locale, a identificare i settori strategici che si prestano a progetti cooperativi, sottolineando il ruolo attivo delle cooperative sociali nelle ristrutturazioni delle PMI, in particolare attraverso gli "spin–off sociali", che favoriscono l'integrazione dei lavoratori definibili come svantaggiati e in situazione occupazionale critica, rafforzando, attraverso la solidarietà, la capacità di rispondere alla domanda sociale”; “affinché la forma cooperativa d'impresa sia definitivamente ricompresa nei curriculum delle università e delle scuole

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di management, partendo dall’ osservazione che molto spesso il problema riscontrato nei trasferimenti di imprese ai dipendenti non riguarda solo la durata dei relativi iter ma anche e soprattutto la scarsa conoscenza di tale scenario aziendale tra i professionisti del settore (per esempio avvocati e commercialisti) e nel mondo legale e scolastico e che quindi la formazione e la sensibilizzazione di tutti gli attori coinvolti nella creazione o nel trasferimento della proprietà delle imprese ai dipendenti contribuirebbero in modo significativo alla promozione di tale pratica; “facilitare e promuovere la nascita di cluster di cooperative e imprese sociali per aiutarle a reperire le risorse di cui hanno bisogno per occupare un ruolo di maggior rilievo all'interno della catena di produzione e distribuzione e per sostenere le economie di scala necessarie a finanziare le attività di ricerca, sviluppo e innovazione”; “in sede di adozione di programmi operativi, porre l'accento su una più agevole creazione di nuove cooperative e sul sostegno allo sviluppo sostenibile delle imprese e alla ristrutturazione responsabile – comprese in particolare le misure relative ai trasferimenti di imprese a cooperative sociali e di dipendenti – nonché sulla promozione del ruolo di tali imprese ai fini dello sviluppo locale e dell'innovazione sociale, tecnologica e di processo, tramite il ricorso a sovvenzioni globali e ad altri strumenti finanziari, compreso il Fondo di adeguamento alla globalizzazione; nell'ambito della programmazione finanziaria unionale e nazionale, a dedicare particolare attenzione alle cooperative che hanno lo scopo di favorire l'accesso al lavoro delle persone svantaggiate come definite anche dal regolamento (CE) n.2204/2002, al fine di sviluppare e consolidare maggiori e migliori livelli di protezione sociale”; “elaborare iniziative di sostegno all'occupazione giovanile nel settore delle cooperative”; “incoraggiare la diffusione del modello cooperativo, quale strumento privilegiato per la creazione di nuova occupazione”; “adottare misure che facilitino l'accesso delle cooperative all'intera gamma di servizi di sostegno alle imprese, in modo che possano essere assistite nello sviluppo sostenibile delle loro attività”; “a tal riguardo, esorta gli Stati membri a introdurre misure atte a facilitare l'accesso al credito da parte delle cooperative, in particolare le cooperative di lavoratori, le cooperative sociali, le cooperative artigiane e le cooperative di microimprese”; “incoraggiare le reti di collaborazione tra le PMI, come quelle che esistono già nell'UE per le forme cooperative (cooperative artigiane, cooperative di PMI, cooperative di occupazione e impresa ecc.), dato che tali reti rafforzano in modo significativo la creazione e la sostenibilità delle piccole imprese e delle microimprese grazie a distribuzione, acquisti e servizi comuni, e le aiutano a divenire fonti di innovazione”; “per sostenere la creazione di nuove cooperative, sviluppare servizi per le start–up di tipo cooperativo”; “promuovere il modello cooperativo tra nuovi potenziali imprenditori (ad esempio tramite i curriculum universitari)”;

• L’Università ritiene sua missione istituzionale promuovere l’innovazione finalizzata allo sviluppo economico e sociale sostenibile, interagendo e valorizzando gli apporti di tutti gli stakeholder; è co–attore delle politiche attive del lavoro, promuovendo e realizzando iniziative di job placement, con il coinvolgimento delle diverse realtà del mondo produttivo, per favorire la conoscenza negli studenti delle diverse forme di imprenditorialità e favorire la creazione di imprese innovative; promuove studi e ricerche a supporto dei policy maker; formula la sua offerta formativa, prestando particolare attenzione ai profili professionali emergenti ed in stretta collaborazione con le organizzazioni datrici di lavoro per favorire

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conoscenze, competenze ed abilità atte a garantire un efficace inserimento in un mondo del lavoro in continuo cambiamento;

• L’Università riconosce e agevola il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della cooperazione, delle associazioni e degli enti di promozione sociale, delle organizzazioni di Volontariato e degli altri soggetti privati nella programmazione, nella organizzazione e nella gestione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nonché nella promozione della cittadinanza attiva;

• La Cooperativa nasce come cooperativa sociale di tipo A nel 1995, con un duplice scopo: la lotta contro la disoccupazione e l’impegno civile, politico e gestionale nei confronti delle fasce più deboli, in riferimento al territorio dove opera, che prevalentemente si inquadra nella città di Bari e nella sua Provincia;

• Oggi, dopo anni di attività, la Cooperativa ha sicuramente raggiunto i suoi scopi occupazionali (COMPAGINE SOCIALE: 12 soci lavoratori; 8 soci volontari; 2 soci persone giuridiche “Associazione Oikos – Valenzano” “Associazione famiglie per i tossicodipendenti – Bari”; PERSONALE: 295 dipendenti di varie qualifiche, tutti assunti a tempo determinato o indeterminato secondo quanto definito dal contratto collettivo di lavoro applicato dalle Cooperative Sociali) e continua il suo impegno per le fasce più deboli;

• La Cooperativa si occupa prevalentemente di minori e famiglie e di disabili e anziani. Occupazione e Solidarietà ha creato, attraverso un finanziamento regionale denominato “Piccoli Sussidi” una Cooperativa di inserimento lavorativo (di tipo B sempre secondo quanto previsto dalla L. 381/91) dove la maggioranza dei soci sono persone abitanti del Campo Rom autorizzato di Bari – Japigia, denominata ARTEZIAN ScS;

• La Cooperativa, gestendo tante attività, ha adeguato ed aumentato i suoi obiettivi che sono diventati anche la creazione di contesti lavorativi sereni e rilassanti sia per gli operatori e sia per gli utenti, il perseguimento della professionalità e della competenze dei propri operatori attraverso la formazione continua e la gestione delle proprie attività attenendosi a quanto previsto sia nelle normative in materia di qualità e sia rispetto alle normative sulla sicurezza.

TANTO PREMESSO Le Parti, attraverso il presente Protocollo, formalizzano la comune volontà di

instaurare un rapporto sistematico di collaborazione che consenta a ciascuna, attraverso la contaminazione di esperienze e competenze, il miglioramento delle proprie azioni e di promuovere e realizzare prassi, ricerche e percorsi formativi finalizzati più in generale a sostenere politiche di sviluppo sostenibile.

In particolare, stipulano e convengono quanto segue. ART. 1

Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente Protocollo.

ART. 2 Le Parti si impegnano prioritariamente a collaborare nella costruzione di un

sistema integrato e policentrico di soggetti a vario titolo portatori di interesse, che possa costituire la necessaria massa critica a supporto dell’implementazione dei risultati di studi e ricerche, volti a favorire la conoscenza delle cooperative e delle imprese sociali, la definizione di normative e politiche a livello comunitario e di Stati membri che ne garantiscano un efficace sviluppo; studi e ricerche condotti in forma collaborativa e che trovino auspicabilmente sostegno finanziario nelle opportunità lanciate a livello comunitario, nazionale e regionale.

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Le Parti si impegnano altresì a collaborare nella attività di seguito indicate: • Ricerche volte all’ individuazione dei bisogni emergenti della collettività ed

all’individuazione di risposte innovative agli stessi, valorizzando le esperienze e competenze della Cooperativa e la capacità di innovazione anche tecnologica dell’ Università;

• Promozione di contratti di rete fra cooperative; • Progettazione e realizzazione di percorsi formativi di aggiornamento/

perfezionamento professionale per coloro che già operano nelle imprese sociali, con particolare riferimento ai profili manageriali;

• Progettazione e realizzazione di moduli formativi, rivolti a tutti gli studenti universitari, finalizzati all’acquisizione di conoscenze in materia di organizzazione e gestione di imprese, politiche e servizi del Terzo Settore, con particolare riferimento alle imprese operanti negli ambiti di Area sociale, sanitaria, ambientale, culturale, sportiva ed educativa;

• Promozione e sostegno all’avvio, attraverso consulenza ed assistenza qualificata, ciascuna per le parti di competenza, di spin off che operino nel sociale. In particolare, la Cooperativa si impegna a collaborare con gli operatori dell’Ufficio Orientamento al lavoro e dell’Ufficio Trasferimento Tecnologico, partecipando ai laboratori di presentazione delle imprese cooperative e di fertilizzazione delle idee di impresa sociale eventualmente presentate agli stessi Uffici;

• Lo start up e l'incubazione di imprese sociali innovative, anche in collaborazione con le Camere di Commercio e altri Enti e Istituzioni interessati;

• L'organizzazione di stages, tirocini ed altre tipologie di formazione on the job da realizzare a favore degli studenti universitari;

• La diffusione dei risultati ottenuti nello svolgimento delle attività previste nel presente protocollo mediante la realizzazione congiunta di convegni, seminari, incontri pubblici, pubblicazioni e altri strumenti per la diffusione delle informazioni;

• La realizzazione congiunta di eventi di promozione del Terzo Settore. ART. 3

Le Parti si impegnano a costituire, entro trenta giorni dalla data di sottoscrizione del presente Protocollo, un apposito Comitato composto da tre membri di Cooperativa e tre membri designati dall’Università, con il compito di elaborare i piani di attuazione del presente accordo e di proporre, per l’approvazione dei competenti Organi, gli accordi attuativi ed i relativi piani finanziari, nonché monitorare e notificare periodicamente i risultati della collaborazione.

ART. 4 Il presente Protocollo d’Intesa entra in vigore dalla data della sua sottoscrizione,

avrà la durata di quattro anni e potrà essere rinnovato su richiesta di una delle parti ed accettazione dell’altra.

Per qualunque controversia relativa al presente Protocollo d’Intesa non risolvibile in via amichevole è competente il foro di Bari.

ART. 5 Le spese di bollo del presente Protocollo sono a carico di Cooperativa. Il presente Protocollo d’Intesa sarà registrato solo in caso d’uso e le spese

saranno a carico del richiedente. Bari, lì Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari Chiar.mo Prof. Antonio Felice Uricchio

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Il Presidente della Cooperativa _________________________” L’Ufficio sottolinea che l’Atto negoziale in argomento è disciplinato dall’art. 68 del

vigente Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità, specifico per gli accordi di collaborazione.

In merito a quanto esposto, il Dirigente del D.A.R.D.R.E. attesta che la convenzione in questione non comporta oneri di spesa a carico dell’Università.””

Egli, quindi, invita il senato Accademico a pronunciarsi in merito, proponendo i proff.

Giuseppe Elia, Giovanna Da Molin e Lidia Greco, quali componenti del Comitato previsto

dall’art.3 del Protocollo de quo.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO il testo del Protocollo d’Intesa da stipularsi tra l’Università degli

Studi di Bari Aldo Moro e la Cooperativa sociale “Occupazione e

Solidarietà”, per collaborare nella costruzione di un sistema

integrato e policentrico di soggetti a vario titolo portatori di

interesse;

VISTO l’art. 68 del vigente Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione,

la Finanza e la Contabilità;

CONSIDERATO quanto fatto presente dal competente Settore dell'Area

Convenzioni per la Didattica del Dipartimento Amministrativo per

la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne (DARDRE);

TENUTO CONTO di quanto attestato dal Dirigente del D.A.R.D.R.E.;

CONDIVISA la proposta del Rettore in ordine ai nominativi dei componenti del

Comitato previsto dall’art. 3 del Protocollo de quo,

DELIBERA

− di approvare il Protocollo d’Intesa, riportato in narrativa, da stipularsi tra l’Università

degli Studi di Bari Aldo Moro e la Cooperativa sociale “Occupazione e Solidarietà”, per

collaborare nella costruzione di un sistema integrato e policentrico di soggetti a vario

titolo portatori di interesse, dando fin d’ora mandato al Rettore ad apportarvi eventuali

modifiche, di carattere non sostanziale, che si rendessero necessarie in sede di

stipula;

− di designare i proff. Giuseppe Elia, Giovanna Da Molin e Lidia Greco, quali

componenti del Comitato previsto dall’art.3 del Protocollo de quo.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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Il Rettore propone al Senato Accademico di esaminare, in analogia al punto testè

esaminato, il seguente argomento.

PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO

(DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELL’ANTICHITÀ E DEL TARDOANTICO - SCUOLA DI

SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHEOLOGICI) E LA REGIONE PUGLIA

Il Senato Accademico, all’unanimità, approva.

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PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO

(DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELL’ANTICHITÀ E DEL TARDOANTICO - SCUOLA DI

SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHEOLOGICI) E LA REGIONE PUGLIA

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Area Partecipazioni e

Convenzioni di Ricerca – Settore II ed invita il Senato Accademico a pronunciarsi in

merito:

““L’Ufficio informa che con nota e-mail del 13.12.2013 il Prof. Antonio Enrico Felle, Presidente della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici afferente al Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del Tardoantico, ha trasmesso la documentazione relativa al Protocollo d’Intesa da stipularsi tra questa Università e la Regione Puglia al fine di ottenere l’approvazione dello schema nonché della stipula.

Lo schema del Protocollo in questione viene qui di seguito riportato: PROTOCOLLO D’INTESA

TRA La Regione Puglia, C.F. 80017210727, con sede legale in Bari, Lungomare Nazario Sauro

33, rappresentata dal…., autorizzato/a alla sottoscrizione del presente atto con deliberazione di Giunta regionale n. ,

E L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, con sede legale in Bari, P.zza Umberto I, n.1,

rappresentata dal Magnifico Rettore, Prof. Antonio Felice Uricchio, PREMESSO CHE:

− con la Legge Regionale 25 giugno 2013, n. 17 Disposizioni in materia di beni culturali e s.s.m.i.i., la Regione Puglia ha aggiornato il quadro normativo in materia di beni culturali, in ragione delle innovazioni intervenute nelle politiche di settore e della necessità di disciplinare gli strumenti di valorizzazione del patrimonio culturale, ha disposto che: la sussidiarietà, la partecipazione, il pluralismo e la leale collaborazione sono i principi cui conformare l’attività dei soggetti pubblici e privati che operano nel settore dei beni culturali, al fine di perseguire la promozione della conoscenza, salvaguardia, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale nell’ambito delle politiche di sviluppo della cultura, nonché la cooperazione e l’interazione tra i diversi livelli istituzionali tra i quali sono ripartite le competenze in materia di conoscenza, salvaguardia, conservazione e valorizzazione dei beni culturali; l’integrazione è metodo prioritario di valorizzazione del patrimonio culturale con gli interventi connessi alla tutela e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, e inoltre con le politiche culturali e le politiche attinenti la ricerca, l’istruzione e gli altri servizi sociali; la Regione promuove la valorizzazione del patrimonio culturale in un sistema regionale integrato e accessibile dei beni e delle istituzioni culturali, anche tramite attività volte alla conoscenza del patrimonio culturale da valorizzare, favorendo lo studio, la ricerca e la diffusione dei risultati; la Regione opera congiuntamente con gli enti locali, promuove e favorisce intese con lo Stato e con soggetti pubblici e privati, ivi comprese le istituzioni universitarie, di ricerca e di cultura, nel rispetto dei principi di leale collaborazione e di sussidiarietà, al fine di creare il sistema regionale integrato dei beni culturali ed in questa direzione essa promuove forme di coordinamento con lo Stato, le istituzioni universitarie, autonomie scolastiche, associazioni operanti nel settore, istituti di ricerca, di studio e di documentazione operanti in ambito

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regionale ed extraregionale, al fine di individuare progetti di interesse comune, di razionalizzare gli interventi e favorire l’uso integrato del patrimonio culturale e delle risorse finanziarie";

RITENUTO CHE:

− la legge regionale summenzionata costituisce lo strumento con cui la Regione Puglia intende promuovere la "partecipazione ai processi conoscitivi del rilievo culturale dei beni e alla definizione delle strategie e modalità di conservazione, valorizzazione e promozione dello stesso patrimonio culturale", nonché "innovare nelle forme organizzative e gestionali, mediante l’uso di metodologie scientifiche per la raccolta, la gestione, l’inventariazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, e nelle forme di diffusione della conoscenza, attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e dello scambio di esperienze e buone pratiche";

− la Regione predispone di intesa con le università e le organizzazioni professionali, percorsi di formazione che favoriscano l’occupazione giovanile qualificata nel campo dei beni culturali e di formazione permanente del personale occupato nel settore dei beni culturali;

RILEVATO CHE:

− la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", istituita con D. R. n. 9741 del 14.07.2008, come da proprio Statuto, "si propone di formare specialisti con uno specifico profilo professionale nel settore della conoscenza, tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico" e che al suo interno "la formazione professionale si svolge in una prospettiva interdisciplinare, con particolare attenzione agli aspetti contestuali, territoriali e della cultura materiale e artistica"

− ai fini dello svolgimento di tirocini e stage, la Scuola stipula convenzioni con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e con le istituzioni pubbliche e private a livello regionale e territoriale" al fine di valorizzare l'iter formativo degli specializzandi che è concluso con la presentazione e discussione di una “tesi di Diploma che deve presentare carattere di elaborato originale sotto forma di progetto scientifico-gestionale relativo, ad esempio, alla conoscenza integrata di un territorio, allo scavo, al restauro, alla valorizzazione di aree archeologiche, all’allestimento museale di beni archeologici, alla promozione e comunicazione delle attività relative”.

− I vari laboratori di Archeologia della Scuola, nonché il Laboratorio di Storia e Critica della Museologia e della Museografia, si propongono anche come naturali elementi di giunzione fra luoghi della formazione e realtà del territorio (enti locali, musei e parchi archeologici, patrimoni privati), come strumenti operativi finalizzati ad operare per il saper conoscere, saper fare, saper operare, al fine di favorire forme di best practice e di crescita del sapere comune. In questa direzione si individuano quali attività privilegiate le seguenti: • Censire, catalogare e archiviare i già esistenti lavori di ricerca su musei, collezioni, nonché

in generale sul patrimonio culturale legato a istituzioni pubbliche e anche private della regione pugliese;

• Fare ricerca e censire, attraverso metodi di catalogazione scientifica e aggiornata, le collezioni e i patrimoni non ancora individuati, relativi a da fondi pubblici e privati;

• Approfondire temi di ricerca sui musei in Puglia e sulle loro collezioni studiandone gli standard espositivi, didattici, comunicativi e di servizi offerti ;

• Promuovere sul territorio regionale indagini sull’offerta culturale dei musei, sulla fruizione e sulla didattica offrendo anche elaborazioni su circuiti e sistemi museali e dei parchi archeologici;

• Elaborare studi sulle reti museali e sugli standard qualitativi degli stessi; • Elaborare ricerche che attualizzino la museologia e la museografia in rapporto con

analoghe esperienze italiane ed estere allargando la visione del tema dal museo/parco archeologico al paesaggio come sistema integrato della sedimentazione e della trasformazione storica del territorio;

• Organizzare workshop e seminari ad hoc sul territorio per diffondere la conoscenza sui temi di ricerca e studio della scuola ;

• Offrire stage e momenti formativi on the job per la ricerca, l’assistenza e l’offerta di competenze specialistiche disciplinari.

TANTO PREMESSO

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LE PARTI STIPULANO E CONVENGONO QUANTO SEGUE: ART. 1 Le premesse costituiscono parte integrante del presente Protocollo d’Intesa. ART. 2 (Oggetto e finalità) Il presente Protocollo d’Intesa disciplina le finalità, le modalità organizzative, le strutture

interessate e i compiti di ciascuna di esse per l'attivazione di una collaborazione interistituzionale fra la Regione Puglia e l’Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" attraverso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici nel campo delle seguenti azioni: • individuazione, ricerca, valorizzazione e fruizione di beni archeologici; • iniziative di natura scientifica, formativa e culturale, ai fini della valorizzazione e fruizione

diffusa del patrimonio archeologico del territorio regionale ART. 3 (Strutture interessate, attività e impegni reciproci) La Regione Puglia partecipa attraverso l’Area per le Politiche di Promozione del Territorio,

dei Saperi e dei Talenti, che farà da raccordo anche con le altre Aree di coordinamento regionale eventualmente interessate ad iniziative rientranti nell’oggetto del presente protocollo d’intesa.

L'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" partecipa attraverso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Università degli Studi di Bari (Cattedre e Laboratori di Archeologia; Laboratorio di Museografia e Museologia)

La collaborazione interistituzionale si organizza attraverso quattro principali attività: - indagini e ricerche scientifiche sui Beni Culturali di interesse archeologico nel pieno rispetto

delle prescrizione del Codice dei Beni Culturali ; − scambio di dati e informazioni; − sviluppo di iniziative e progetti. − incontri tematici finalizzati alla valorizzazione del patrimonio archeologico del territorio

regionale; Le parti si impegnano a concertare, in forma libera e non esclusiva, azioni comuni mirate a

temi orientati alla valorizzazione dei territori o a scambi territoriali e interistituzionali, anche attraverso iniziative che favoriscano l’accesso ai programmi a diretta gestione dell’Unione europea e di cooperazione internazionale relativi all'ambito culturale (ad esempio Horizon 2020).

La Regione Puglia si impegna a: − fornire all'Università degli Studi di Bari materiale documentario sulle attività legislative,

amministrative e di attuazione nel campo della valorizzazione e fruizione diffusa del patrimonio archeologico del territorio regionale.

− favorire lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento, promossi dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", presso l’Area per le politiche di Promozione del territorio, dei Saperi e dei Talenti, sui temi della valorizzazione e fruizione diffusa del patrimonio archeologico.

L'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", attraverso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, si impegna a: − fornire alla Regione Puglia i risultati di indagini e ricerche sui temi della valorizzazione e

fruizione diffusa del patrimonio archeologico del territorio regionale; − informare la Regione Puglia delle iniziative tecnico-culturali, formative, divulgative organizzate

nell'ambito della propria attività istituzionale sui temi della valorizzazione e fruizione diffusa del patrimonio archeologico del territorio regionale.

ART.4 (Durata) Il presente Protocollo d’Intesa avrà durata quinquennale a decorrere dalla data di

sottoscrizione e potrà essere rinnovato, per ugual periodo, previa manifestazione di volontà in tal senso delle parti firmatarie e apposito provvedimento.

ART. 5 Per quanto non espressamente previsto dal Protocollo d’Intesa, le parti rinviano alle

disposizioni del codice civile.

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S.A. 03.03.2014/p.7analogia

55

L’Ufficio fa presente che il Protocollo in questione è stato approvato dal Consiglio della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici nella seduta del 04.09.2013 e dal Consiglio del Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del Tardoantico nella seduta del 24.01.2014.

L’Ufficio, esaminato l’atto in questione, considerate le finalità dello stesso, ritiene di inquadrarlo nella disciplina prevista dall’art.68 del Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità, che disciplina gli accordi di collaborazione.

In merito il Dirigente del DARDRE attesta che il Protocollo de quo non comporta oneri di spesa a carico dell’Università.””

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTA la nota mail, in data 13.12.2013, con la quale il Presidente della

Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, afferente al

Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del Tardoantico, prof.

Antonio Enrico Felle, ha trasmesso la documentazione relativa al

Protocollo d’Intesa da stipularsi tra questa Università e la Regione

Puglia per lo svolgimento di attività in mutua collaborazione

nell’ambito della individuazione, valorizzazione e fruizione dei Beni

Archeologici sul territorio regionale;

VISTO il testo del suddetto Protocollo;

VISTO l’estratto dal verbale del Consiglio della succitata Scuola di

Specializzazione, relativo alla riunione del 04.09.2013;

VISTO l’estratto del verbale del Consiglio del Dipartimento di Scienze

dell’Antichità e del Tardoantico tenutosi il 24.01.2014;

CONSIDERATO quanto ritenuto dal competente Settore dell’Area Partecipazioni e

Convenzioni di Ricerca del Dipartimento Amministrativo per la

Ricerca, la Didattica e le Relazioni esterne (DARDRE);

TENUTO CONTO di quanto attestato dal Dirigente del DARDRE,

DELIBERA

− di approvare il Protocollo d’Intesa da stipularsi tra l’Università degli Studi di Bari Aldo

Moro (Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del Tardoantico - Scuola di

Specializzazione in Beni Archeologici) e la Regione Puglia per lo svolgimento di

attività in mutua collaborazione nell’ambito della individuazione, valorizzazione e

fruizione dei Beni Archeologici sul territorio regionale, dando fin d’ora mandato al

Rettore ad apportarvi eventuali modifiche, di carattere non sostanziale, che si

rendessero necessarie in sede di stipula.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.8A

56

III. DIDATTICA, RICERCA, PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO E

L’ISTITUTO FORESTALE SLOVENO E DESIGNAZIONE REFERENTE E

COMPONENTE COMMISSIONE PREPOSTA ALL’ELABORAZIONE DEI PROTOCOLLI

ESECUTIVI

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Area Relazioni

Internazionali – Settore II ed invita il Senato Accademico a pronunciarsi in merito:

““L’Ufficio riferisce che il Prof. Giovanni Sanesi, in data 28.01.2014, ha inviato la nota con la quale, a seguito della collaborazione nell'ambito di un progetto Life + con l'Istituto Forestale Sloveno, chiede la sottoscrizione di un Accordo tra l'Università degli Studi di Bari e il suddetto Istituto.

L'Ufficio riferisce, altresì, che il prof. Sanesi ha inviato la bozza di detto Accordo, il cui testo risulta essere conforme allo schema tipo di convenzione approvato dagli Organi di Governo.

L'Ufficio riferisce, inoltre, che il Consiglio di Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali, nella seduta del 19.12.2013, ha evidenziato che: "la Cooperazione riguarderà essenzialmente lo sviluppo delle relazioni accademiche, culturali e scientifiche nonché la realizzazione di soggiorni di studio e/o insegnamento di professori, ricercatori e studenti delle sedi interessate per periodi da stabilirsi con riguardo a progetti di ricerca e formazione in materie di interesse comune".

Il succitato Consiglio, vista la bozza di convenzione per scopi didattici e scientifici, preso atto che i programmi, i periodi e le modalità della Cooperazione saranno eventualmente perfezionati con protocolli esecutivi predisposti di comune accordo ha approvato, all'unanimità, la stipula della convenzione su indicata ed ha individuato come referente nei rapporti con l'Istituto Forestale Sloveno il prof. Giovanni Sanesi.

L'Ufficio, in merito alla stipula della suddetta convenzione, rappresenta che eventuali Protocolli esecutivi dovranno essere sottoposti all’approvazione da parte degli Organi di Governo previo parere del Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali e che gli stessi dovranno prevedere anche il regime della “Proprietà Intellettuale” dei risultati degli studi e ricerche condotti congiuntamente.

L'Ufficio, infine, riferisce che il prof. Sanesi, con nota in data 07.02.2014, ha proposto il nominativo del prof. Raffaele Lafortezza quale componente della Commissione preposta all’elaborazione di protocolli esecutivi, di cui all’art. 2 della citata Convenzione.””

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTA la nota mail, in data 28.01.2014, da parte del prof. Giovanni

Sanesi, di richiesta di sottoscrizione della Convenzione tra

l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e l'Istituto Forestale

Sloveno per scopi didattici e scientifici;

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S.A. 03.03.2014/p.8A

57

VISTA la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze agro-

ambientali e territoriali, di cui all’estratto dal verbale della seduta

del 19.12.2013, con il quale si esprime parere favorevole alla

stipula della suddetta Convenzione;

VISTO il testo della Convenzione a stipularsi;

CONSIDERATO quanto rappresentato dal competente Settore dell’Area Relazioni

Internazionali del Dipartimento Amministrativo per la Ricerca, la

Didattica e le Relazioni Esterne;

TENUTO CONTO che il Consiglio del Dipartimento di Scienze agro-ambientali e

territoriali, nella succitata riunione, ha individuato il prof. Giovanni

Sanesi quale referente nei rapporti con l'Istituto Forestale Sloveno;

VISTA la nota mail, in data 07.02.2014, con la quale il prof. Sanesi

propone il nominativo del prof. Raffaele Lafortezza, quale

componente della Commissione preposta all’elaborazione di

protocolli esecutivi, di cui all’art. 2 della citata Convenzione;

DELIBERA

− di approvare la Convenzione, che costituisce l’allegato n. 3 al presente verbale, da

stipularsi tra l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e l'Istituto Forestale Sloveno per

scopi didattici e scientifici, dando fin d’ora mandato al Rettore ad apportarvi eventuali

modifiche, di carattere non sostanziale, che si rendessero necessarie in sede di

sottoscrizione;

− di riservarsi l’approvazione dei Protocolli esecutivi, volti a disciplinare le modalità degli

studi e delle ricerche condotti congiuntamente, previa approvazione del Dipartimento

di Scienze agro-ambientali e territoriali;

− di designare il prof. Giovanni Sanesi, quale referente delle attività connesse alla

predetta Convenzione ed il prof. Raffaele Lafortezza, quale componente della

Commissione preposta all’elaborazione di protocolli esecutivi, di cui all’art. 2 della

citata Convenzione.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014

58

Il Rettore informa che l'oggetto relativo all'argomento posto con il n. 8B) all'ordine

del giorno dell'odierna riunione, deve intendersi modificato come segue:

CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO

(DIPARTIMENTO INTERATENEO DI FISICA) E L’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA (ASI)

PER COLLABORAZIONE SU TEMI DI COMUNE INTERESSE NELL’AMBITO DEL

MASTER IN “TECNOLOGIE PER IL TELERILEVAMENTO SPAZIALE”

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S.A. 03.03.2014/p.8B

59

III. DIDATTICA, RICERCA, PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO

(DIPARTIMENTO INTERATENEO DI FISICA) E L’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA (ASI)

PER COLLABORAZIONE SU TEMI DI COMUNE INTERESSE NELL’AMBITO DEL

MASTER IN “TECNOLOGIE PER IL TELERILEVAMENTO SPAZIALE”

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Area Convenzioni per

la Didattica – Settore I ed invita il Senato Accademico a pronunciarsi in merito:

““L’Ufficio ricorda che a partire dall’anno accademico 2001/2002 è stato istituito ed attivato presso questa Università il Master di II livello in “Tecnologie per il Telerilevamento Spaziale”, in collaborazione con il Politecnico di Bari e l’Agenzia Spaziale Italiana, finalizzato alla formazione di un numero adeguato di specialisti nelle tecnologie di elaborazione digitale di segnali multi-dimensionali, capaci di sviluppare e gestire le nuove tecniche e i sistemi di trattamento delle informazioni ottenute da sensori satellitari e le relative applicazioni, la cui gestione amministrativa é stata affidata al Dipartimento Interateneo di Fisica “M. Merlin”.

L’Ufficio ricorda, altresì, che nel 2007, previa approvazione degli Organi di Governo di questa Università, il citato Dipartimento interateneo di Fisica ha stipulato con l’Agenzia Spaziale Italiana, la convenzione quadro per una collaborazione su temi di comune interesse, nell’ambito del predetto master.

Con nota prot. n. 55 del 08.01.2014, l’A.S.I. ha trasmesso a questa Università la nuova convenzione quadriennale, di pari tematica, a sottoscriversi con il suddetto Dipartimento.

L’Ufficio ha chiesto, pertanto, al Dipartimento di Fisica di conoscere il parere in ordine all’Atto negoziale in questione. Lo stesso Dipartimento, con nota prot. n. 280 del 07.02.2014, ha inviato l’estratto dal verbale del Consiglio del medesimo Dipartimento che, nella seduta del 25.11.2013, ha approvato la proposta di convenzione quadro a stipularsi con l’Agenzia Spaziale Italiana, che di seguito riporta integralmente:

“CONVENZIONE tra

AGENZIA SPAZIALE ITALIANA con sede legale in Viale del Politenico s.n.c. - 00133 ROMA

e DIPARTIMENTO INTERATENEO DI FISICA dell'UNIVERSITA' e del

POLITECNICO DI BARI con sede e domicilio fiscale in Via Amendola, 173 - 70126 BARI

Premesso che − attualmente esiste una disponibilità di sistemi satellitari per le osservazioni della Terra

e lo sviluppo dei nuovi sistemi previsti per l'immediato futuro anche in Italia, come la costellazione Cosmo - Skymed in fase di avanzata realizzazione da parte del Telerilevamento Satellitare, che riguardano sia i problemi del clima su scala planetaria quali la Meteorologia, la Fisica dell'Atmosfera, l'Oceanografia, sia problemi di interesse economico e sociale quali il monitoraggio delle risorse agricole e forestali, l'individuazione ed il monitoraggio delle aree di pesca, l'inquinamento marino ed

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S.A. 03.03.2014/p.8B

60

atmosferico, lo studio dell'evoluzione delle aree urbane, l'individuazione tempestiva di aree interessate da alluvioni, incendi od affette da altre grandi calamità naturali, ecc.;

− l'Agenzia Spaziale Italiana, tra i compiti istituzionali, promuove la diffusione della cultura e della conoscenza della relativa ricerca, tra cui la valorizzazione ai fini produttivi e sociali e il trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca nel settore spaziale e aerospaziale. Promuove altresì la formazione e la crescita professionale dei ricercatori italiani nel campo delle scienze e tecnologie spaziali e aerospaziali e delle loro applicazioni attraverso assegnazioni di borse di studio e assegni di ricerca. Inoltre, promuove e realizza, sulla base di apposite convenzioni con le Università, corsi di dottorato di ricerca anche con il coinvolgimento del mondo produttivo;

− il Dipartimento Interateneo di Fisica dell'Università e del Politecnico di Bari, che è sede di consolidate attività di ricerca scientifica in ordine a problematiche di osservazione della Terra e dallo Spazio e cura la formazione di specialisti nel campo dei segnali derivanti da strumentazione satellitare dedicata alle osservazioni della Terra, ha istituito dal 2001, in collaborazione con L'Agenzia Spaziale Italiana, il Master Universitario sulle Tecnologie per il Telerilevamento Spaziale. Questo Master Universitario è di durata annuale e prevede un'attività di stage, di durata semestrale da svolgersi presso aziende aerospaziali convenzionate o presso i laboratori del Centro di Geodesia dell'Agenzia Spaziale Italiana a Matera;

− l'Agenzia Spaziale Italiana e il Dipartimento Interateneo di Fisica dell'Università e del Politecnico di Bari hanno riconosciuto da tempo il mutuo interesse a sviluppare un rapporto di collaborazione, nel quale le attività di formazione, di studio e di ricerca condotte in campi affini si possano utilmente integrare con l'utilizzo di risorse qualificate e strumenti adeguati.

− il DPR n. 382/80 prevede la possibilità di pervenire a forme di collaborazione tra le Università e gli enti pubblici e privati per quanto riguarda lo svolgimento di attività didattiche integrative (art. 27) e per le attività di ricerca e consulenza (art. 66);

− l’art. 15 della Legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modificazioni e integrazioni, disciplina lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune tra pubbliche amministrazioni;

− le parti sono interessate a sviluppare organicamente rapporti di collaborazione sui temi di interesse comune, intendono stipulare una Convenzione per regolare tali rapporti di collaborazione.

Tutto ciò premesso,

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE Art. 1 — Oggetto L'Agenzia Spaziale Italiana e il Dipartimento Interateneo di Fisica dell'Università e

del Politecnico di Bari si impegnano a collaborare al fine di: a) favorire la formazione di specialisti mediante la definizione dei temi di studio per il

Master in Tecnologie per il Telerilevamento Spaziale oltre che per tesi di laurea e di dottorato e assegni di ricerca su aree di interesse comune (art. 2, art. 3);

b) favorire le iniziative per l'aggiornamento tecnico e scientifico del personale dell'Università e dell'Agenzia Spaziale Italiana nel campo dell'utilizzo di sensori spaziali e dell'elaborazione dei segnali e delle immagini per l'osservazione planetaria e della Terra, anche mediante l'organizzazione di corsi di aggiornamento / formazione da farsi utilizzando le strutture universitarie o quelle dell'Agenzia Spaziale Italiana;

c) favorire la definizione di temi specifici per la ricerca universitaria che meglio rispondano alle esigenze dei programmi realizzativi anche per favorire la partecipazione congiunta a programmi di ricerca nazionali ed internazionali;

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S.A. 03.03.2014/p.8B

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d) favorire iniziative di collaborazione per attività di ricerca su temi specifici di comune interesse.

Tali collaborazioni potranno divenire operative a seguito di accordi presi tra le parti, attraverso la stipula di specifici accordi o di progetti formativi.

Art. 2 — Collaborazione per le attività formative del Master in Tecnologie per il Telerilevamento Spaziale

L'Agenzia Spaziale Italiana e il Dipartimento Interateneo di Fisica dell'Università e del Politecnico di Bari intendono collaborare nella definizione dei curricula formativi di dettaglio per gli indirizzi di interesse comune del Master. A tal fine l'Agenzia Spaziale Italiana si impegna a: a) collaborare allo svolgimento delle attività didattiche autorizzando suoi specialisti a

tenere corsi monografici o gruppi di lezioni su tematiche particolari di loro specifica competenza;

b) ospitare in un laboratorio appositamente allestito, situato presso il Centro di Geodesia Spaziale di Matera, parte dell'attività d'aula;

c) ospitare presso le proprie strutture le attività di stage per uno o più allievi del Master, su proposta dei responsabili del Corso, consentendo anche l'eventuale utilizzo di particolari attrezzature e specifici impianti presso la propria sede di Matera.

Art. 3 — Modalità di svolgimento delle attività Nei mesi di corso dedicati alla formazione d'aula, l'Università e il Politecnico di Bari

insieme all'Agenzia Spaziale Italiana mettono a disposizione presso le proprie strutture (il Dipartimento Interateneo di Fisica per l'Università e il Centro di Geodesia Spaziale di Matera per l'Agenzia Spaziale Italiana) un laboratorio per le attività didattiche. Parte del periodo formativo sarà svolto presso il Dipartimento di Fisica di Bari e parte in residenzialità presso il Centro di Geodesia Spaziale. Il periodo, le modalità e i contenuti dei corsi saranno concordati con il Consiglio dei Docenti del Master. Entrambe le parti consentiranno al personale incaricato il libero accesso, limitatamente alle aree che verranno individuate di volta in volta e nel rispetto delle disposizioni e dei regolamenti vigenti. Potranno essere concordate saltuariamente trasferte degli allievi specializzandi presso altre località.

Art. 4 — Modalità di svolgimento dello stage L'attività di stage corrisponde al tirocinio curriculare, attivato ai sensi dell'art. 18,

comma 1 della legge 196/97, e non costituisce rapporto di lavoro. Per ciascun tirocinante accolto presso l'Agenzia Spaziale Italiana, lo stage sarà disciplinato secondo le regole poste dalla facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università degli Studi di Bari e seguirà le linee guida del progetto formativo e di orientamento (allegato sub lettera) contenente:

a) il nominativo del tirocinante; b) i nominativi del tutore responsabile dell'Agenzia Spaziale Italiana; c) nominativo del tutore responsabile designato dal soggetto promotore (Dipartimento

di Fisica) d) obiettivi e modalità di svolgimento del tirocinio con l'indicazione dei tempi di

presenza presso l'Agenzia Spaziale Italiana e del periodo di tirocinio; e) le strutture dell'Agenzia Spaziale Italiana (sedi, reparti e uffici) presso cui si svolge

il tirocinio; f) gli estremi identificativi delle assicurazioni INAIL per la responsabilità civile; g) qualora siano previste, le condizioni di facilitazioni per lo svolgimento dello stage.

Art. 5 — Oneri economici L'Agenzia Spaziale Italiana si impegna a collaborare, con le modalità descritte nel

precedente art.2, senza alcun onere economico. Eventuali oneri economici aggiuntivi dovranno essere espressamente previsti

attraverso la stipula di appositi accordi.

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S.A. 03.03.2014/p.8B

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Art. 6 — Diritti sui prodotti Nel caso in cui i risultati dell'attività condotta congiuntamente (ad esclusione di

quelle preesistenti detenute da una parte e messe a disposizione dall'altra per lo svolgimento delle attività congiunte) siano brevettabili, il Dipartimento Interateneo di Fisica dell'Università e del Politecnico di Bari e l'ASI convengono sin da ora ed accettano che il diritto alla titolarità di tali eventuali brevetti sarà congiunto. L'utilizzo dei risultati brevettabili sarà disciplinato con apposito atto tra le Parti, nel rispetto delle norme di legge vigenti in materia di brevetti. Rimane fermo il diritto degli inventori ad essere menzionati, in quanto tali, nelle eventuali domande di brevetto, secondo le leggi vigenti. Al completamento delle attività i suddetti risultati potranno di norma essere oggetto di pubblicazioni, salvo il rispetto di eventuali vincoli disposti al riguardo. In particolare, per studi o ricerche, classificati come "riservati" le parti si impegnano a non divulgare i risultati, salvo esplicita autorizzazione scritta.

Art. 7 - Riservatezza L'Università si impegna alla più rigorosa riservatezza circa tutte le informazioni, dati

e documenti di proprietà dell'Agenzia Spaziale Italiana di cui dovesse venire a conoscenza e/o in possesso in relazione allo sviluppo delle attività di cui alla presente convenzione, nonchè a non eseguire e a non permettere che altri eseguano copia, estratti, note o elaborazioni di qualsiasi genere di tali informazioni, dati e documenti.

Art. 8 - Copertura assicurativa Ciascun ente provvederà alla copertura assicurativa di legge del proprio personale

che, in virtù della presente convenzione, verrà chiamato a frequentare le sedi di esecuzione delle attività. Il personale di ciascun Ente sarà tenuto ad uniformarsi ai regolamenti disciplinari e di sicurezza in vigore nelle sedi di esecuzione delle attività attinenti alla presente convenzione.

Art. 9 - Responsabili della convenzione L'Agenzia Spaziale Italiana indica come proprio referente e responsabile della

presente convenzione l'Ing. Cosimo Marzo. Il Dipartimento di Fisica indica come proprio referente e responsabile della presente

convenzione il Prof. Luciano Guerriero. Art. 10 - Durata La presente convenzione entrerà in vigore in seguito alle firme dei responsabili per

l'Agenzia Spaziale Italiana e per il Dipartimento di Fisica, rimarrà in vigore per quattro anni e potrà essere rinnovata per successivi periodi, previo accordo tra le Parti. Le parti si danno reciprocamente atto che, nel periodo di vigenza dell'accordo, entrambe avranno la facoltà di recedere dalla presente convenzione in qualsiasi momento, con comunicazione scritta da inviarsi all'altra parte, a mezzo lettera raccomandata A.R., con preavviso di almeno 6 mesi.

Art. 11 - Responsabilità L'Agenzia Spaziale Italiana è sollevata da ogni responsabilità per qualsiasi evento

dannoso che possa accadere al personale dell'Università ed agli allievi del Corso durante la permanenza presso i suoi stabilimenti salvo i casi di dolo e di colpa grave. L'Università da parte sua è sollevata da ogni responsabilità per qualsiasi evento dannoso che possa accadere al personale dell'Agenzia Spaziale Italiana durante la permanenza presso i propri locali, salvo i casi di dolo e di colpa grave. Ciascuna delle parti risponderà direttamente di eventuali danni da essa parte recati a terzi durante l'esecuzione dell'attività oggetto della presente convenzione.

Art. 12 — Foro competente Le parti convengono di definire amichevolmente qualsiasi vertenza che possa

nascere dalla presente convenzione. Nel caso in cui non sia possibile raggiungere in

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S.A. 03.03.2014/p.8B

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questo modo l'accordo, qualsiasi controversia sarà devoluta al giudice amministrativo, ai sensi dell'art. n. 133 del D. Lgs. 02/07/2010 n.104.

Art. 13 - Registrazione La presente convenzione è da considerarsi soggetta a registrazione solo in caso

d'uso, in base agli artt. 5, 6, 39 e 40 del DPR n. 131 del 26.4.1986. Roma, 2/12/2013 Bari, Agenzia Spaziale Italiana Dipartimento Interateneo di Fisica ” In merito, l’Ufficio evidenzia la necessità di sostituire, all’art 4 del testo

convenzionale de quo, l’indicazione della facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università degli Studi di Bari con il Dipartimento Interateneo di Fisica, tenuto conto che, ai sensi della riforma universitaria – Legge n. 240/2010 – e dello Statuto, emanato con D.R. n.2959 del 14.06.2012, le Facoltà hanno cessato di esistere.

L’Ufficio ritiene, inoltre, che l’Atto negoziale in argomento configura un accordo di

collaborazione che trova fondamento nell’art. 47 del predetto Statuto ed è disciplinato dall’art. 68 del vigente Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità, specifico per gli accordi di collaborazione. Detto articolo prevede espressamente che gli accordi di collaborazione siano stipulati dal Rettore, previa delibera del Senato Accademico, sentito il Consiglio di Amministrazione.

Il testo convenzionale di cui trattasi, invece, presuppone la sottoscrizione da parte del Direttore del Dipartimento Interateneo di Fisica, in contraddizione con la predetta disposizione.

Tuttavia se ne propone la conservazione, in considerazione della proposta formulata in tal senso dal Rettore in deroga al Regolamento, emersa nel corso del dibattito del Senato Accademico, nella seduta del 07.02.2007, in sede di approvazione della convenzione con la Geocart srl di pari tematica.””

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTI l’art. 47 del vigente Statuto e l’art. 68 del Regolamento di Ateneo

per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità;

VISTA la propria delibera del 07.02.2007;

VISTA la Convenzione quadro tra il Dipartimento interateneo di Fisica di

questa Università e l’Agenzia Spaziale Italiana, stipulata nell’anno

2007, per una collaborazione su temi di comune interesse

nell’ambito del Master universitario in “Tecnologie per il

Telerilevamento Spaziale”;

VISTO l’estratto dal verbale del Consiglio del suddetto Dipartimento,

relativo alla seduta del 25.11.2013;

VISTA la nota prot. n. 7287 del 29.01.2014, con la quale il Responsabile

RES dell’Agenzia Spaziale Italiana, Fabrizio Zucchini, ha

trasmesso il testo della nuova convenzione quadriennale di pari

tematica;

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VISTE le note, in data 07 e 18.02.2014, da parte del Direttore del

Dipartimento Interateneo di Fisica, prof. Salvatore Vitale Nuzzo;

VISTO il testo convenzionale a stipularsi tra il Dipartimento Interateneo di

Fisica di questa Università e del Politecnico di Bari e l’Agenzia

Spaziale Italiana (ASI);

CONSIDERATO quanto fatto presente dal competente Settore dell'Area

Convenzioni per la Didattica del Dipartimento Amministrativo per

la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne,

DELIBERA

− di approvare la Convenzione quadro, riportata in narrativa, da stipularsi tra il

Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e del

Politecnico di Bari e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), per una collaborazione su temi

di comune interesse, nell’ambito del Master universitario in “Tecnologie per il

Telerilevamento Spaziale”, previa sostituzione, all’art. 4, delle parole “dalla Facoltà di

Scienze MM.FF.NN. dell'Università degli Studi di Bari” con le parole “dal Dipartimento

Interateneo di Fisica”;

− di delegare il prof. Salvatore Vitale Nuzzo, Direttore del Dipartimento Interateneo di

Fisica, alla sottoscrizione della Convenzione de qua, dando sin d’ora mandato al

medesimo Direttore ad apportarvi eventuali modifiche, di carattere non sostanziale,

che si rendessero necessarie in sede di stipula.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.8C

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III. DIDATTICA, RICERCA, PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO (CENTRO

LINGUISTICO DI ATENEO) E L’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA “BASILE

CARAMIA-GIGANTE” DI LOCOROTONDO PER REALIZZAZIONE CORSI DI

FORMAZIONE LINGUISTICO-COMUNICATIVA E METODOLOGICO-DIDATTICA IN

LINGUA INGLESE PER DOCENTI SCUOLA PRIMARIA

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Area Convenzioni per

la Didattica – Convenzioni per la formazione non istituzionale ed invita il Senato

Accademico a pronunciarsi in merito:

““L’Ufficio fa presente che il prof. Pasquale Guaragnella, Direttore del Centro Linguistico di Ateneo, con nota pervenuta in data 12.02.2014, ha trasmesso la convenzione da stipulare con l’Istituto di Istruzione secondaria superiore “Basile Caramia-Gigante di Locorotondo, per promuovere la realizzazione di iniziative di formazione linguistico-comunicative e metodologico-didattiche in lingua inglese per docenti della scuola primaria.

Per maggiore chiarezza, l’Ufficio ritiene opportuno evidenziare quanto indicato dal MIUR, tra gli altri, agli Uffici Scolastici Regionali in ordine all’iniziativa di cui trattasi; detta iniziativa si inserisce nel piano pluriennale di formazione per lo sviluppo di competenze linguistico-comunicative e metodologico-didattiche in lingua inglese dei docenti della scuola primaria per dotare questo segmento del percorso formativo di docenti specializzati nell’insegnamento della lingua inglese, in applicazione dell’art. 10 del DPR n. 81 del 20.03.2009. Lo stesso MIUR, con nota prot. n. 1766 del 19.03.2013 richiamata nelle premesse della convenzione in questione, ha comunicato all’Istituzione scolastica “Basile Caramia-Gigante” l’assegnazione delle risorse finanziarie per la realizzazione delle attività formative descritte nel citato “Piano di formazione di lingua inglese”, a favore di 135 docenti della scuola primaria. Il MIUR, con nota prot. 12335 del 14.11.2013, sempre richiamata nelle premesse della convenzione a stipularsi, nel fornire alle istituzioni Scolastiche le indicazioni per l’avvio delle attività, ha precisato che gli Uffici Scolastici regionali e i Dirigenti Scolastici delle scuole capofila, d’intesa con i Dirigenti delle scuole interessate, determinano il numero dei corsi che è possibile attivare in ciascun territorio e che le strutture universitarie sono i soggetti istituzionali cui far riferimento in prima istanza per l’erogazione dei corsi di lingua.

Nel testo convenzionale viene richiamato, altresì, l’accordo di rete stipulato in data 13.12.2013 tra la scuola capofila IISS “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo e 4 scuole pugliesi del I ciclo di istruzione: I.C. “Mazzini-Modugno” di Bari, 14°C.D. “Re David” di Bari, 1° C.D. “De Amicis” di Trani e C.D. “Rodari” di Vieste, ciascuna sede di 1 corso di formazione in lingua inglese. Detti corsi di formazione linguistica saranno tenuti da docenti-formatori in servizio presso i Centri Linguistici di Ateneo.

Tenuto conto del criterio della territorialità, al Centro Linguistico di Ateneo di questa Università saranno assegnati i corsi di formazione dell’I.C. Mazzini-Modugno e C.D. Re David di Bari.

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S.A. 03.03.2014/p.8C

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Per il corretto svolgimento delle 100 ore di attività formative l’ISS “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo erogherà al Centro Linguistico la somma di € 5.280,00 per ciascun corso, per un totale di € 10.560,00, esente IVA ex art. 10 n. 20) del D.P.R. del 26 ottobre 1972 n.63.

Di seguito si riporta integralmente il testo negoziale di cui trattasi, approvato dal Consiglio Direttivo del Centro Linguistico nella riunione del 19.12.2013:

“CONVENZIONE TRA

L’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

“BASILE CARAMIA-GIGANTE” DI LOCOROTONDO E

CENTRO LINGUISTICO DI ATENEO UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO

“Piano di formazione in lingua inglese per docenti di scuola primaria”

L’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo, con sede in Locorotondo (BA), Via Cisternino n.284, C.F. 82021460728, legalmente rappresentato dal Dirigente Scolastico pro-tempore, prof. Raffaele Fragassi, nato a Modugno (BA) il 20.05.1953

e il Centro Linguistico di Ateneo – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, con

sede legale in Bari, Piazza Umberto I n.1, Partita IVA 01086760723, rappresentato per il presente atto dal Rettore, prof. Antonio Felice Uricchio, nato a Bitonto (BA) il 10.07.1961

VISTO il D.P.R. n.89 del 20.03.2009 “Revisione dell’assetto ordinamentale,

organizzativo e didattico della scuola dell’Infanzia e del I ciclo di istruzione”; VISTO l’art.10, comma 5, del D.P.R. n.81 del 20.03.2009 recante “Norme per la

riorganizzazione della rete scolastica e il razionale utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell’art.64, c.4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n.112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133”;

VISTA la nota prot. n.1766 del 19.03.2013 del MIUR – Direzione Generale per la politica finanziaria e per il bilancio – Ufficio V, che assegna all’Istituzione scolastica capofila di rete “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo risorse finanziarie per la realizzazione del “Piano di formazione per la lingua inglese per il conseguimento della certificazione delle competenze linguistico-comunicativa e metodologiche-didattiche per l’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria”.

VISTA la nota prot. n.12335 del 14.11.2013 del MIUR – Direzione Generale per il personale scolastico – Ufficio VI, che fornisce all’Istituzione scolastica capofila di rete “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo indicazioni per l’utilizzo delle risorse finanziare assegnate con la citata nota prot.AOODGPFB1766 del 19.03.2013 finalizzate all’organizzazione di corsi per la formazione linguistico-metodologica in lingua inglese di docenti di scuola primaria;

PRESO ATTO dell’Accordo di rete stipulato in data 13.12.2013 tra la scuola capofila IISS “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo e 4 scuole pugliesi del I ciclo di istruzione, l’I.C. “Mazzini-Modugno” di Bari, il 14°C.D. “Re David” di Bari, il 1° C.D. “De Amicis” di Trani e il C.D. “Rodari” di Vieste, che saranno ciascuna sede di 1 corso di formazione in lingua inglese per docenti di scuola primaria;

STIPULANO E SOTTOSCRIVONO LA PRESENTE CONVENZIONE Art.1 – Finalità

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La presente convenzione ha per fine generale la collaborazione fra l’I.I.S.S. “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo e il Centro Linguistico di Ateneo (CLA) dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro per promuovere la realizzazione di iniziative di formazione linguistico-comunicativa e metodologico-didattica in lingua inglese per docenti di scuola primaria, tenuto conto di quanto previsto dall’art.10, comma 5, del DPR n.81/2009.

Art.2 – Oggetto La presente convenzione ha per oggetto la realizzazione di corsi di formazione

linguistico-comunicativa e metodologico-didattica in lingua inglese per docenti di scuola primaria, in servizio nelle 4 scuole del I ciclo di istruzioni che hanno stipulato apposito Accordo di rete con l’IISS “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo (I.C. “Mazzini-Modugno” di Bari, 14° C.D. “Re David” di Bari, 1° C.D. “De Amicis” di Trani, C.D. “Rodari” di Vieste) nonché per i docenti in servizio in altre Istituzioni scolastiche presenti nel territorio limitrofo alle sopraindicate scuole.

In particolare, avuto riguardo al finanziamento di cui alla nota prot.AOODGPFB1766 del 19.03.2013, per il corrente anno scolastico, sarà realizzato presso ciascuna delle sedi delle scuole sopraindicate n.1 corso linguistico-comunicativo in lingua inglese per il livello di competenze A0-A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER).

I corsi di formazione linguistica di livello A0-A1 del QCER, della durata massima di 100 ore, delle quali 60 svolte in presenza e 40 online, saranno tenuti, secondo quanto indicato dalla citata nota prot.AOODGPER12335, da docenti-formatori in servizio presso i Centri Linguistici di Ateneo.

Tenuto conto del criterio della territorialità, si schematizza nella seguente tabella l’assegnazione dei docenti-formatori del CLA di Bari ai corsi di formazione da realizzare.

Corsi di formazione Prov. Docenti-formatori I.C. “Mazzini-Modugno” di Bari BA CLA-Università di Bari 14° C.D. “Re David” di Bari BA CLA-Università di Bari

Il CLA di Bari realizzerà le attività oggetto della presente convenzione con proprio personale e comunque con personale regolarmente incaricato e contrattualizzato presso l?università degli Studi di Bari Aldo Moro,, assumendosi a tal fine ogni onere ed adempimento di legge.

L’attività formativa dei corsisti si concluderà con il superamento con esito positivo di un esame finalizzato alla verifica del raggiungimento del livello di competenza linguistica A1 del QCER e si svolgerà presso le sedi dei corsi di formazione a cura dei formatori.

I formatori comunicheranno ai Direttori dei corsi i risultati di dette verifiche, per consentir loro di rilasciare ai corsisti un attestato relativo alla raggiunta competenza linguistica di livello A1 del QCER.

Art.3 – Destinatari Alle attività formative di cui all’art.2 parteciperanno da 25 a 30 docenti di scuola

primaria in servizio nelle scuole aderenti alla Rete costituita il 13.12.2013 dall’IISS “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo nonché in altre Istituzioni scolastiche presenti nel loro territorio di riferimento delle suddette 4 scuole e che siano privi dei requisiti per l’insegnamento della lingua inglese secondo quanto previsto dal DPR n.81/2009.

Nel caso in cui un corso di formazione è frequentato da meno di 10 corsisti per 3 incontri consecutivi sarà sospeso. Il docente-formatore è tenuto a comunicare immediatamente detta circostanza al Direttore del corso, per consentire eventuali sostituzioni o nuovi inserimenti di docenti nel corso di formazione stesso.

In caso di impossibilità del Direttore del corso ad effettuare le suddette attività il corso di formazione stesso sarà annullato.

Art.4 – Durata La formazione di cui all’art.2 avrà la durata massima di 100 ore, delle quali 60 ore

da svolgere con lezioni in presenza e 40 ore online.

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Le attività formative si svolgeranno nel periodo tra dicembre 2013 e aprile 2014. Art.5 – Finanziamento Per il corretto svolgimento delle 100 ore di attività formative l’IISS “Basile Caramia-

Gigante” di Locorotondo, scuola promotrice dell’iniziativa ed assegnataria delle risorse finanziarie, sulla base di quanto previsto dalla citata nota prot.AOODGPER12335 del 14.11.2013, erogherà al CLA dell’Università di Bari un finanziamento di €5.280,00 per ciascun corso. Pertanto, il CLA di Bari riceverà una risorsa finanziaria complessiva corrispondente a €10.560,00.

Il CLA di Bari, nei termini e alle condizioni stabiliti nella presente convenzione, si impegna a garantire tutte le condizioni didattiche ed organizzative necessarie alla buona riuscita delle attività didattiche dei 2 corsi di formazione con sede Bari, di cui all’art.2 della presente convenzione.

L’IISS “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo, sulla base di quanto previsto dalla citata nota prot.AOODGPER12335, erogherà a ciascuna delle scuole sede di corso l’importo di €220, destinate alle spese per la direzione del corso, il personale ATA, l’acquisto di materiali didattici e di cancelleria, ecc.

L’erogazione del finanziamento avverrà a seguito di trasmissione all’IISS “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo della presente convenzione firmata dal Rettore dell’Università degli Studi di Bari, secondo le seguenti modalità: 1. acconto corrispondente all’50% del finanziamento complessivo previsto per il CLA di

Bari dell’importo di €10.560,00, entro i 10 giorni successivi al ricevimento da parte del MIUR dell’effettiva erogazione del finanziamento assegnato con nota prot.AOODGPFB1766 del 19.03.2013 nonché successivi all’effettivo avviamento delle attività didattiche;

2. saldo corrispondente al 50% del finanziamento complessivo previsto per ciascun CLA entro 10 giorni dalla trasmissione dell’attestazione di positiva conclusione dei corsi da parte del CLA di Bari e da parte dei Direttori dei corsi di formazione di cui all’art.2 della presente convenzione, unitamente alla rendicontazione dei costi reali ed ammissibili sostenuti secondo quanto previsto dal precedente art.2.

Art.6– Rimborso del finanziamento Nel caso in cui dalla rendicontazione risulti che il totale dei costi reali ammissibili sia

inferiore a quanto già erogato, l’IISS “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo procederà a richiedere il rimborso della somma versata in eccesso.

L’IISS “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo potrà chiedere il rimborso parziale o totale dei finanziamenti erogati qualora il CLA non adempia la propria prestazione secondo le modalità convenute ovvero nel caso un corso di formazione venga sospeso o annullato prima del suo completamento, ai sensi del precedente art.3.

Art.7 – Modifiche alla convenzione Ogni modifica alla presente convenzione potrà avvenire esclusivamente mediante

altro atto sottoscritto da entrambe le parti, a nulla valendo eventuali accordi verbali presi tra le parti. Le richieste di modifica alla presente convenzione dovranno pervenire inderogabilmente almeno 30 giorni prima della data di conclusione delle attività di cui all’art.4.

Art.8 – Trattamento dei dati personali Tutte le informazioni, i dati, le notizie e i documenti attinenti all’esecuzione della

presente convenzione sono considerati riservati e non potranno essere portati a conoscenza di terzi. Gli stessi saranno trattati in conformità alle misure e agli obblighi imposti dal D.Lgs. n.196/2003.

Art.9 – Risoluzione delle controversie e foro competente Le parti convengono di definire amichevolmente qualsiasi vertenza che possa

nascere dall’interpretazione della presente convenzione.

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Per la soluzione di eventuali controversie relative all’interpretazione, determinazione e liquidazione dei compensi non risolvibile in via amministrativa sarà competente in via esclusiva il Foro di Bari, il quale escluderà ogni altro possibile Foro con particolare riferimento sia al Foro generale che ai Fori facoltativi previsti dall’art.20 del C.P.C.

Bari, IL DIRIGENTE SCOLASTICO IL RETTORE I.I.S.S. “B.Caramia-Gigante” di Locorotondo Università degli Studi di Bari Aldo Moro” Raffaele Fragassi Antonio Felice Uricchio” L’Ufficio evidenzia che la convenzione de qua è inquadrabile nella disciplina prevista

dal Regolamento per prestazioni a pagamento, contratti di ricerca, consulenza, servizi e contributi alla ricerca, emanato con D.R. n. 7553 del 27.12.2011.

In merito, l’Ufficio sottolinea che il citato Consiglio Direttivo del Centro Linguistico, nella suddetta riunione del 19.12.2013, ha approvato, altresì, il seguente piano di spesa: − 0% spese − 100% fondo ripartibile, di cui:

• 60% collaboratori diretti • 30% Centro Linguistico di Ateneo • 10% Fondo comune Ateneo, Quota Bilancio, Oneri Fiscali e Ricerca di base.

In merito a quanto esposto, il Dirigente del D.A.R.D.R.E. attesta che il testo

negoziale in questione non comporta oneri di spesa a carico dell’Università.”” Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTE le note MIUR prot. n. 1766 del 19.03.2013 e n. 12335 del

14.11.2013;

VISTE le note, in data 30.01 e 12.02.2014, da parte del Direttore del

Centro Linguistico di Ateneo di questa Università, prof. Pasquale

Guaragnella;

VISTO il testo della Convenzione a stipularsi tra l’Università degli Studi di

Bari Aldo Moro e l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore

“Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo, per la realizzazione di

due corsi di formazione linguistico-comunicativa e metodologico-

didattica in lingua inglese per docenti della scuola primaria;

VISTO il Regolamento per prestazioni a pagamento, contratti di ricerca,

consulenza, servizi e contributi alla ricerca;

CONSIDERATO quanto rappresentato dal competente Settore dell’Area

Convenzioni per la didattica del Dipartimento Amministrativo per la

Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne (DARDRE);

TENUTO CONTO di quanto attestato dal Dirigente del D.A.R.D.R.E.,

DELIBERA

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− di approvare, per gli aspetti di competenza, la Convenzione da stipularsi tra

l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro (Centro Linguistico di Ateneo) e l’Istituto di

Istruzione Secondaria Superiore “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo, per la

realizzazione di due corsi di formazione linguistico-comunicativa e metodologico-

didattica in lingua inglese per docenti della scuola primaria, dando fin d’ora mandato al

Rettore ad apportarvi eventuali modifiche, di carattere non sostanziale, che si

rendessero necessarie in sede di stipula.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014

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Il Rettore propone al Senato Accademico di esaminare, in analogia al punto testè

esaminato, il seguente argomento.

CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO

(DIPARTIMENTO DI INFORMATICA) E IL CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO

NAZIONALE PER L’INFORMATICA (CINI).

Il Senato Accademico, all’unanimità, approva.

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S.A. 03.03.2014/p.8analogia

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CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO

(DIPARTIMENTO DI INFORMATICA) E IL CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO

NAZIONALE PER L’INFORMATICA (CINI).

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Area Partecipazioni e

Convenzioni di Ricerca – Settore II ed invita il Senato Accademico a pronunciarsi in

merito:

““L’Ufficio informa che con nota prot.n.1388 del 09.01.2014 il Prof. Donato Malerba, in qualità di Rappresentante dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro nel Consiglio Direttivo del Consorzio CINI ha rappresentato quanto segue:

“Magnifico Rettore, in qualità di rappresentante dell’Università di degli Studi di Bari Aldo Moro nel Consiglio

Direttivo (2013-2015) del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'informatica (CINI) la porto a conoscenza di alcune iniziative avviate dal Consiglio Direttivo e sintetizzate nel piano di mandato pubblicamente disponibile su: http://www.consorzio-cini.it/

Fra le iniziative in essere, particolarmente interessanti per l’Unità CINI di Bari a cui aderiscono numerosi docenti del Dipartimento di Informatica, risultano essere i nuovi Laboratori Nazionali tematici a rete, che costituiscono uno strumento operativo per sviluppare in autonomia attività sistemiche di ricerca e trasferimento tecnologico sia sul territorio sia a livello nazionale.

Attualmente sono stati attivati quattro Laboratori: 1. Laboratorio CFC: Competenze ICT, Formazione, Certificazione 2. Laboratorio AsTech: Assistive Technologies 3. Laboratorio Big Data 4. Laboratorio InfoLife: Metodi Formali e Algoritmici per le Scienze della Vita

II Regolamento di Funzionamento degli Organi e delle Strutture CINI stabilisce che ciascun Laboratorio Nazionale è organizzato come rete di uno o più Nodi, che ciascun Nodo è caratterizzato da una sede fisica presso la quale si svolgono le attività di ricerca e trasferimento tecnologico, e che la sede fisica del Laboratorio Nazionale è costituita dall'insieme delle sedi fisiche dei Nodi afferenti.

La Direzione del CINI ha già provveduto a predisporre una bozza di convenzione (vedi Allegato) per le Università partecipanti al Consorzio interessate a costituirsi Nodi di uno o più Laboratori attraverso un’unica sede distaccata del CINI oppure attraverso sedi distinte per ogni Laboratorio Nazionale.

Pertanto, con la presente si chiede a codesta Università di procedere all'approvazione della suddetta convenzione con il CINI. All’uopo si fa presente che lo scorso 19/11/2013 il Consiglio del Dipartimento di Informatica ha già deliberato in modo favorevole alla concessione in comodato d'uso gratuito di uno spazio di circa 15 m2, situato al piano terra del building che ospita il Dipartimento di Informatica, alla sede distaccata del CINI al fine di ospitare i Laboratori CINI (vedi allegato estratto del Verbale del Consiglio del 19/11/2013).

In attesa di un Vs. riscontro, si inviano Distinti saluti”. Lo schema della Convenzione in questione viene qui di seguito riportato:

CONVENZIONE Tra

L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, codice fiscale n. 80002170720, rappresentata dal Rettore Prof. Antonio Felice Uricchio, domiciliato per la carica presso la sede legale dell'Università sita in Bari, Piazza Umberto I n°1, nel seguito denominata "Università" o “Ateneo”;

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E Il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica, codice fiscale n. 03886031008,

con sede legale in Roma, via Salaria n. 113, e sede amministrativa in Roma , via Ariosto, 25, rappresentato dal Presidente Prof. Paolo Prinetto, nel seguito denominato “CINI”;

Nel seguito entrambi indicati come le "Parti". Premesso che

o Le Università sono sedi primarie della ricerca scientifica nazionale e che è compito delle Università elaborare e trasmettere criticamente le conoscenze scientifiche promuovendo forme di collaborazione con Istituti extrauniversitari di ricerca;

o Il CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) è un Consorzio tra Università pubbliche italiane per lo sviluppo di attività di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico nel settore dell’Informatica, costituito con atto sottoscritto in data 6 dicembre 1989;

o Il CINI è riconosciuto con DM pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 125 del 29.05.92 e posto sotto la vigilanza del Ministero competente per l’Università e la Ricerca;

o L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro ha aderito al CINI come da atti approvati dagli organi competenti il 29.10.1994.;

o Il CINI, ai sensi dell’Art. 1 del proprio Statuto, si propone di promuovere e coordinare tra le Università Consorziate le ricerche sia di base sia applicative e le altre attività scientifiche e di trasferimento nel campo dell’Informatica;

o Il CINI è un Consorzio Interuniversitario valutato ANVUR; o Ai sensi dell’art. 14 dello Statuto, i Laboratori Nazionali sono strutture appositamente costituite

per il raggiungimento degli scopi istituzionali del Consorzio, previa autorizzazione del Consiglio Direttivo.

o In data 29.11.2013 il CINI ha approvato l’attivazione di Laboratori Tematici Nazionali a Rete, secondo quanto previsto dallo Statuto e dai Regolamenti del CINI;

o L’Università ha manifestato l’interesse, sulla base delle esperienze e delle competenze scientifiche dell’Unità di Ricerca, e del Rappresentante di Ateneo nel Consiglio Direttivo CINI prof. Donato Malerba, per l’attivazione di una sede distaccata CINI (nel seguito “Sede”);

o Le Parti ritengono inoltre che le collaborazioni e gli scambi rappresenteranno il punto di partenza per la predisposizione di progetti congiunti e per la partecipazione a bandi locali, regionali, nazionali ed europei;

o La collaborazione di cui sopra si espleterà nella partecipazione di membri dell’Unità di Ricerca CINI dell’Università alle attività scientifiche previste presso la Sede e attraverso la messa a disposizione della Sede per attività didattiche avanzate connesse ai progetti di cui sopra;

Le Parti, come sopra rappresentate, CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE

Art. 1 - Valore delle premesse e delle considerazioni La premessa e le considerazioni costituiscono parte integrante della presente Convenzione.

Articolo 2 – Oggetto Oggetto della presente Convenzione è l’attivazione della Sede da insediare presso

l’Università che renda possibile per il personale afferente dell’Unità di Ricerca e del CINI l’organizzazione e lo svolgimento di attività di ricerca, anche tramite la partecipazione a bandi, lo scambio di informazioni e di dati, la condivisione di strumenti di elaborazione e la sperimentazione di attività innovative di didattica avanzata presso la Sede.

Art. 3 - Referenti Le Parti individuano come referenti della presente Convenzione: per l’Università, il prof. Donato Malerba; per il CINI, dott.ssa Angela Miola (Direttore Esecutivo).

Articolo 4 - Impegni dell'Università L'Università si impegna a:

a) mettere a disposizione del CINI, in comodato d'uso gratuito, per la durata della presente convenzione, locali situati nell’Edificio “ISI Bari” (Dipartimento di Informatica) presso il Campus Universitario, via Orabona 4 - Bari, da destinarsi a uso esclusivo della Sede;

b) consentire, senza oneri per lo stesso CINI, l'interconnessione della Sede alla proprie reti telefoniche e telematiche per il periodo di validità del presente accordo;

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c) consentire al CINI, per il periodo di validità del presente accordo, di installare, presso la Sede, eventuali attrezzature di ricerca acquisite e da acquisire nei progetti che saranno sviluppati presso la Sede stessa.

Articolo 5 - Impegni del CINI Il CINI si impegna a:

a) Farsi carico delle spese per il traffico telefonico verso l’esterno della Sede. installare nei locali della Sede le attrezzature di ricerca acquisite e da acquisire nei progetti di cui è soggetto attuatore, per tutta la durata dei progetti stessi, e a renderli disponibili a titolo gratuito a ricercatori dell'Università, compatibilmente con le attività previste dai progetti con i cui finanziamenti esse sono acquisite.

b) Ospitare nella Sede studenti dei corsi di laurea, di laurea specialistica e di dottorato dell’Università, per attività di tesi, di formazione e ricerca, nonché per attività di tirocinio, secondo i progetti formativi individuali concordati con i relativi Corsi di Studio dell’Università.

c) Farsi carico delle spese di eventuali riadattamenti dei locali attribuiti, a uso delle esigenze della Sede, nonché degli arredi necessari. Tali interventi dovranno essere preventivamente autorizzati dall’Università e successivamente verificati.

Il CINI assume la piena responsabilità per i danni a cose o a persone nello svolgimento delle attività di competenza, ferma restando la responsabilità dell’Università connessa al corretto adempimento degli obblighi di manutenzione straordinaria.

Articolo 6 – Progetti e ANVUR I progetti che il CINI svilupperà presso la Sede saranno regolati tramite o un accordo quadro

o accordi specifici, relativi ai singoli progetti, che regoleranno i termini del coinvolgimento delle Parti nei progetti stessi.

Ai fini della Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), il CINI si impegna ad ascrivere all’Università i finanziamenti ricevuti dall’Ente Finanziatore per progetti derivanti dalla partecipazione congiunta a programmi di ricerca nazionali e internazionali, in quota parte per le spese riferite al personale dell’Università coinvolto sui progetti.

Articolo 7 – Responsabilità Ciascuna parte resta responsabile, nei confronti del proprio personale dipendente e di quello

legittimato a frequentare la Sede, per quanto riguarda gli obblighi previdenziali e assicurativi propri dello stato giuridico di ciascun soggetto, compresi quelli relativi alla copertura di ogni rischio connesso alle o derivante dalle attività specifiche.

In materia di rischi, infortuni, igiene e sicurezza sul lavoro il CINI e l’Università provvedono alla attuazione di quanto richiesto dalla normativa vigente per la parte di loro competenza.

A norma del D.L.gs. 626/94 e successive modifiche e integrazioni, il Presidente del CINI è individuato quale “datore di lavoro” del personale dipendente CINI, per l’Università il “datore di lavoro” è individuato nel Rettore.

Il Referente identificato ai sensi dell’art. 3 svolge anche funzioni di Responsabile della sicurezza.

Qualora lavoratori dell’Università frequentassero, per motivi di ricerca o didattica, la Sede, il Datore di lavoro dell’Università curerà che tali attività siano svolte nel rispetto del Regolamento di Ateneo.

Per le apparecchiature di uso comune, il proprietario ne garantisce la conformità alle norme di sicurezza sia all’atto dell’installazione sia per l’intero periodo di utilizzo.

La sorveglianza sanitaria del personale dei due Enti è di competenza dei rispettivi datori di lavoro che definiranno le modalità per uno scambio di informazioni in merito.

Articolo 8 – Richiami Per tutto quanto non previsto dalla presente convenzione si rinvia agli articoli 1803 e

seguenti del codice civile in materia di comodato. Articolo 9 – Durata

La presente convenzione ha durata di tre anni a decorrere dalla data della sottoscrizione e potrà essere rinnovata a seguito di espressa volontà delle parti, da comunicarsi almeno tre mesi prima della scadenza.

Ciascuna parte può, prima della scadenza, recedere dalla convenzione con comunicazione scritta a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento, con un preavviso di almeno tre mesi.

Articolo 10 – Foro Competente

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S.A. 03.03.2014/p.8analogia

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Per qualunque controversia che dovesse nascere dal presente rapporto contrattuale, le parti stabiliscono la competenza del Foro di Bari.

Articolo 11 – Registrazione e spese La presente Convenzione è redatta in duplice copia originale, una per ciascuna Parte. Potrà

essere registrata in caso d’uso a cura e spese del richiedente. L’Ufficio fa presente che la Convenzione in questione è stata approvata dal

Consiglio del Dipartimento di Informatica, nella seduta del 19.11.2013 il cui Omissis dal verbale viene qui di seguito riportato:

OMISSIS 22. Richiesta di spazi per i Laboratori Nazionali Telematici a rete del CINI Il Direttore comunica che il Prof. Donato Malerba, in qualità di rappresentante dell’Università

degli Studi di Bari Aldo Moro nel Consiglio Direttivo del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica (CINI), ha fatto richiesta di disponibilità di spazi da individuare nel building ISI Bari ove ha sede il Dipartimento di Informatica per l’allocazione del Laboratorio CINI.

Fra le iniziative in essere, particolarmente interessanti per l’Unità CINI di Bari a cui aderiscono numerosi docenti e assegnisti di ricerca del Dipartimento di Informatica, risultano essere i nuovi Laboratori Nazionali tematici a rete, da attivare come strumento operativo per sviluppare in autonomia attività sistemiche di ricerca e trasferimento tecnologico sia sul territorio sia a livello nazionale.

Attualmente il piano di mandato prevede l’istituzione di quattro Laboratori: 1. Laboratorio-CFC:Competenze-ICT,Formazione,Certificazione 2. Laboratorio As Tech: Assistive Teclmologies 3. Laboratorio Big Data 4. Laboratorio InfoLife: Metodi Formali e Algoritmici per la Scienza della Vita

alcuni dei quali sono di sicuro interesse per diversi colleghi del Dipartimento di Informatica. Il Regolamento generale dei Laboratori Nazionali stabilisce che la sede fisica del Laboratorio

Nazionale sia costituita dall'insieme delle sedi fisiche dei Nodi afferenti. Uno dei Nodi dei Laboratori Nazionali viene identificato come sede di riferimento.

La Giunta del Dipartimento di Informatica del 22 ottobre 2013 propose di assegnare alla sede distaccata del CINI la stanza situata a piano terra (ex stanza Daisy-net) di circa 15 m².

Il Consiglio, all'unanimità, approva la proposta della Giunta e delibera che si conceda in comodato d'uso gratuito la stanza situata a piano terra (ex stanza Daisy-net) come da piantina allegata (All. n. 1), alla sede distaccata del CINI al fine di ospitare i Laboratori Nazionali del CINI di interesse per l’Unità CINI dell’Università di Bari.

L’Ufficio fa presente che con nota del Dirigente del DARDRE, datata 15.01.2014, è

stato richiesto il parere del Dipartimento Tecnico e per la Sicurezza e del Dipartimento Affari Generali e Sanità.

Il Dipartimento Tecnico e per la Sicurezza si è così espresso: “Vista la documentazione allegata alla nota in oggetto, si esprimono, per quanto di

competenza, i seguenti rilievi. 1. Con riferimento alla bozza di Convenzione e, in particolare: - art.7 - terzo periodo; si segnala la necessità di aggiornare il riferimento normativo inerente la tutela della

sicurezza e della salute sui posti di lavoro sostituendo le parole "D.Lgs. 626/94" con le parole "D.Lgs. 81/2008".

2. Si segnala, inoltre, che la bozza di Convenzione prevede (art.4 - lett.c); art.5 - lett.a) - secondo periodo) l'installazione, presso la sede distaccata del CINI situata al piano rialzato del Palazzo ISI, di non meglio specificate attrezzature di ricerca acquisite e da acquisire nei progetti che saranno sviluppati presso tale sede.

A tal proposito si fa presente che, qualora le suddette attrezzature risultino di peso considerevole, dovrà essere richiesta alla Divisione Tecnica la verifica del non superamento del carico massimo ammissibile sul solaio, secondo quanto richiesto dalla normativa vigente (Decreto Ministero Infrastrutture 14/01/2008 - Allegato: Norme tecniche per le costruzioni - cap.3 - par. 3.1: Carichi variabili).

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S.A. 03.03.2014/p.8analogia

76

Con i migliori saluti.” L’Ufficio fa presente altresì che il Dipartimento Affari Generali e Sanità, con nota

del 19.02.2014, ha espresso parere favorevole alla sottoscrizione della Convenzione in questione, fatte salve alcune annotazioni da apportare al testo negli artt.4 e 7.

L’Ufficio, sulla base dei predetti pareri, propone le seguenti modifiche alla Convenzione in questione:

Ultima modifica Art. 4 a) mettere a disposizione del CINI, in

comodato d'uso gratuito, per la durata della presente convenzione, locali situati nell’Edificio “ISI Bari” (Dipartimento di Informatica) presso il Campus Universitario, via Orabona 4 - Bari, da destinarsi a uso esclusivo della Sede;

b) consentire, senza oneri per lo stesso CINI, l'interconnessione della Sede alle proprie reti telefoniche e telematiche per il periodo di validità del presente accordo;

c) consentire al CINI, per il periodo di validità del presente accordo, di installare, presso la Sede, eventuali attrezzature di ricerca acquisite e da acquisire nei progetti che saranno sviluppati presso la Sede stessa.

Art. 4 a) mettere a disposizione del CINI, in

comodato d'uso gratuito, per la durata della presente convenzione, locali situati nell’Edificio “ISI Bari” (Dipartimento di Informatica) presso il Campus Universitario, via Orabona 4 - Bari, di cui all’allegata planimetria, da destinarsi a uso esclusivo della Sede;

b) consentire, senza oneri per lo stesso CINI, l'interconnessione della Sede alle proprie reti telefoniche e telematiche per il periodo di validità del presente accordo;

c) consentire al CINI, per il periodo di validità del presente accordo, di installare, presso la Sede, eventuali attrezzature di ricerca acquisite e da acquisire nei progetti che saranno sviluppati presso la Sede stessa.

Qualora le suddette attrezzature risultino di peso considerevole, dovrà essere richiesta alla Divisione Tecnica la verifica del non superamento del carico massimo ammissibile sul solaio, secondo quanto richiesto dalla normativa vigente (Decreto Ministero Infrastrutture 14/01/2008 - Allegato: Norme tecniche per le costruzioni - cap.3 - par. 3.1: Carichi variabili).

Art. 7 Ciascuna parte resta responsabile, nei

confronti del proprio personale dipendente e di quello legittimato a frequentare la Sede, per quanto riguarda gli obblighi previdenziali e assicurativi propri dello stato giuridico di ciascun soggetto, compresi quelli relativi alla copertura di ogni rischio connesso alle o derivante dalle attività specifiche.

In materia di rischi, infortuni, igiene e sicurezza sul lavoro il CINI e l’Università provvedono alla attuazione di quanto richiesto dalla normativa vigente per la parte di loro competenza.

A norma del D.L.gs. 626/94 e successive modifiche e integrazioni, il Presidente del CINI è individuato quale “datore di lavoro” del personale dipendente CINI, per l’Università il “datore di lavoro” è individuato nel Rettore.

Il Referente identificato ai sensi dell’art. 3

Art. 7 Ciascuna parte resta responsabile, nei

confronti del proprio personale dipendente e di quello legittimato a frequentare la Sede, per quanto riguarda gli obblighi previdenziali e assicurativi propri dello stato giuridico di ciascun soggetto, compresi quelli relativi alla copertura di ogni rischio connesso o derivante dalle attività specifiche.

In materia di rischi, infortuni, igiene e sicurezza sul lavoro il CINI e l’Università provvedono alla attuazione di quanto richiesto dalla normativa vigente per la parte di loro competenza.

A norma del D.L.gs. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni, il Presidente del CINI è individuato quale “datore di lavoro” del personale dipendente CINI, per l’Università il “datore di lavoro” è individuato nel Rettore.

Il Referente del CINI identificato ai sensi

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S.A. 03.03.2014/p.8analogia

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svolge anche funzioni di Responsabile della sicurezza.

dell’art.3 svolge anche funzioni di Responsabile della sicurezza.

L’Ufficio, esaminato l’atto in questione, ritiene che lo stesso sia da ritenersi un

contratto atipico a contenuto misto, in quanto configura sia un accordo di collaborazione tra i due enti interessati finalizzato alla predisposizione di progetti congiunti e alla partecipazione a bandi locali, regionali, nazionali ed europei, sia un accordo di comodato d’uso gratuito in quanto prevede la messa a disposizione del CINI di locali situati presso il Dipartimento d’Informatica di questa Università.

In merito il Dirigente del DARDRE attesta che la Convenzione de qua non comporta oneri di spesa a carico dell’Università.””

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTA la nota prot.n.1388 del 09.01.2014 con cui il prof. Donato Malerba,

in qualità di Rappresentante dell’Università degli Studi di Bari Aldo

Moro nel Consiglio Direttivo del Consorzio Interuniversitario

Nazionale per l’Informativa (CINI), ha trasmesso la

documentazione relativa alla proposta di Convenzione da

stipularsi tra questa Università ed il Consorzio de quo;

VISTO il testo della suddetta Convenzione;

VISTO l’estratto dal verbale del Consiglio del Dipartimento di Informatica,

relativo alla riunione del 19.11.2013;

VISTI i pareri del Dipartimento Tecnico e per la Sicurezza e del

Dipartimento Affari Generali e Sanità di questa Università, resi con

note rispettivamente prot. n. 10226 del 07.02.2014 e n. 12739 del

19.02.2014;

CONSIDERATO quanto ritenuto dal competente Settore dell’Area Partecipazioni e

Convenzioni di Ricerca del Dipartimento Amministrativo per la

Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne (DARDRE);

TENUTO CONTO di quanto attestato dal Dirigente del DARDRE,

DELIBERA

di approvare, per gli aspetti di competenza, la Convenzione da stipularsi tra l’Università

degli Studi di Bari Aldo Moro (Dipartimento di Informatica) ed il Consorzio

Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI), con le modifiche sottoriportate,

finalizzato alla predisposizione di progetti congiunti e alla partecipazione a bandi locali,

regionali, nazionali ed europei, nonché alla messa a disposizione del CINI in comodato

d’uso gratuito di locali situati presso il Dipartimento d’Informatica di questa Università: “Articolo 4 - Impegni dell'Università

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S.A. 03.03.2014/p.8analogia

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L'Università si impegna a: a) mettere a disposizione del CINI, in comodato d'uso gratuito, per la durata della presente

convenzione, locali situati nell’Edificio “ISI Bari” (Dipartimento di Informatica) presso il Campus Universitario, via Orabona 4 - Bari, di cui all’allegata planimetria, da destinarsi a uso esclusivo della Sede;

b) consentire, senza oneri per lo stesso CINI, l'interconnessione della Sede alle proprie reti telefoniche e telematiche per il periodo di validità del presente accordo;

c) consentire al CINI, per il periodo di validità del presente accordo, di installare, presso la Sede, eventuali attrezzature di ricerca acquisite e da acquisire nei progetti che saranno sviluppati presso la Sede stessa.

Qualora le suddette attrezzature risultino di peso considerevole, dovrà essere richiesta alla Divisione Tecnica la verifica del non superamento del carico massimo ammissibile sul solaio, secondo quanto richiesto dalla normativa vigente (Decreto Ministero Infrastrutture 14/01/2008 - Allegato: Norme tecniche per le costruzioni - cap.3 - par. 3.1: Carichi variabili).” “Articolo 7 – Responsabilità Ciascuna parte resta responsabile, nei confronti del proprio personale dipendente e di quello legittimato a frequentare la Sede, per quanto riguarda gli obblighi previdenziali e assicurativi propri dello stato giuridico di ciascun soggetto, compresi quelli relativi alla copertura di ogni rischio connesso o derivante dalle attività specifiche. In materia di rischi, infortuni, igiene e sicurezza sul lavoro il CINI e l’Università provvedono alla attuazione di quanto richiesto dalla normativa vigente per la parte di loro competenza. A norma del D.L.gs. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni, il Presidente del CINI è individuato quale “datore di lavoro” del personale dipendente CINI, per l’Università il “datore di lavoro” è individuato nel Rettore. Il Referente del CINI identificato ai sensi dell’art.3 svolge anche funzioni di Responsabile della sicurezza. Qualora lavoratori dell’Università frequentassero, per motivi di ricerca o didattica, la Sede, il Datore di lavoro dell’Università curerà che tali attività siano svolte nel rispetto del Regolamento di Ateneo. Per le apparecchiature di uso comune, il proprietario ne garantisce la conformità alle norme di sicurezza sia all’atto dell’installazione sia per l’intero periodo di utilizzo. La sorveglianza sanitaria del personale dei due Enti è di competenza dei rispettivi datori di lavoro che definiranno le modalità per uno scambio di informazioni in merito.”

− di dare fin d’ora mandato al Rettore di apportare alla Convenzione de qua eventuali

modifiche, di carattere non sostanziale, che si rendessero necessarie in sede di

stipula.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.9A

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III. DIDATTICA, RICERCA, PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO

MORO ED IL BIOTECNOLOGY RESEARCH CENTRE DI TRIPOLI (LIBIA)

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Area Relazioni

Internazionali – Settore Internazionalizzazione dei sistema universitario:

““L’Ufficio riferisce che il prof. Giuseppe De Mastro, docente afferente al Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali, in data 22.01.2014, ha inviato la nota di seguito riportata:

" Magnifico Rettore ho il piacere di inoltrarLe la proposta di Accordo di internazionalizzazione con il

Biotechnology Research Centre di Tripoli- Libia, Referente prof. Giuseppe De Mastro. L'Accordo intende promuovere la cooperazione negli ambiti della ricerca scientifica

nei settori di interesse comune, attraverso lo scambio di soggiorni di studio di professori, di ricercatori e studenti delle sedi interessate.

Tale accordo è frutto di una attività di collaborazione, già avviata da oltre un anno, e che ha avuto come primo risultato l'attivazione di un Master su Biotecnologie Applicate alle Piante Officinali con la richiesta di iscrizione di 14 studenti tutti provenienti dal Biotechnology Research Centre di Tripoli- Libia.

A riguardo Le allego l'estratto del Consiglio di Dipartimento dove è stato espresso, all'unanimità parere favorevole circa la proposizione dell'Accordo di Cooperazione internazionale con il Biotecnology Research Centre di Tripoli-Libia ed individuati i proff. G. De Mastro, A. D'alessandro e L. Ricciardi, come referenti dello stesso.

Tale accordo è "propedeutico" all'iscrizione del 14 candidati ammessi al Master e pertanto Le sarei grato di un tempestivo riscontro della richiesta di firma dello stesso.

Certo della Sua attenzione, porgo cordiali saluti. prof. Giuseppe De Mastro" L'Ufficio riferisce, inoltre, che il prof. De Mastro ha allegato alla suddetta nota la

bozza della Convenzione in lingua inglese, che viene qui di seguito riportata, tradotta dallo stesso prof. De Mastro in lingua italiana:

"CONVENZIONE TRA

UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI BARI “ALDO MORO” (Italia) E

BIOTECHNOLOGY RESEARCH CENTRE (Tripoli – Libia)

PREMESSA Tra l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” (Bari – Italia), rappresentata dal

Rettore in carica Prof. Antonio Felice Uricchio e il Biotechnology Research Centre (Tripoli - Libia), rappresentata dal Presidente in carica Dott. Nabil S. Enattah nell’esercizio delle rispettive competenze, si stipula la presente convenzione.

Art. 1 – OBIETTIVI

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S.A. 03.03.2014/p.9A

80

Con la presente Convenzione l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” (di seguito denominata "Università") e il Biotechnology Research Centre (di seguito denominato "Centro") intendono promuovere lo sviluppo congiunto della ricerca e della formazione in settori di reciproco interesse, di soggiorni di studio e/o insegnamento di professori, ricercatori, personale altamente specializzato e studenti di entrambe le sedi ed il reperimento di finanziamenti congiunti.

Art. 2 – PROGRAMMI DI COOPERAZIONE

I programmi, i periodi e le modalità della Cooperazione saranno stabiliti in corrispondenti protocolli o convenzioni esecutive, sottoscritti dal Rettore dell'Università e dal Presidente del Centro, la cui validità non sarà inferiore ad un anno né superiore a tre e che produrranno effetti a cominciare dal primo giorno successivo alla firma.

I protocolli e le convenzioni esecutive saranno predisposti di comune accordo da una Commissione composta dal Rettore, o suo Delegato, in qualità di Coordinatore, e da due referenti da parte di ciascuna istituzione. La Commissione avrà il potere di designare degli esperti.

Lo scopo di questo accordo comprende: ⋅ attivazione di Master su argomenti di reciproco interesse; ⋅ realizzazione di progetti di ricerca congiunti ed istituzione di corsi di Dottorato

congiunti; ⋅ scambio a breve termine di borsisti post-dottorato, professori, ricercatori e personale

altamente specializzato.

Art. 3 – ISTITUZIONE DI PROGRAMMI DI MASTER PER LO SCAMBIO DI STUDENTI

L'obiettivo è quello di promuovere l’attivazione di Master su argomenti di reciproco interesse delle due istituzioni per favorire lo scambio di studenti libici ed italiani.

La partecipazione al Master dovrà prevedere la frequenza per almeno un intero anno del Master presso l'istituto ospitante. Requisito minimo per ottenere il diploma di Master sarà aver acquisito un minimo di 60 crediti (ECTS) o il suo equivalente nel sistema educativo libico.

Il programma dei corsi ai quali parteciperanno gli studenti del Master sarà deciso da entrambe le istituzioni, e deve essere in linea con le norme del programma di studio accademico dell'istituzione ricevente. Gli studenti stranieri faranno riferimento ad un supervisore nominato dal collegio dei docenti del Master ed eventualmente da tutor nominati dal Centro.

Tutte le spese per gli studenti coinvolti in questo programma di scambio, quali le tasse universitarie - se del caso e non previsto nella convenzione generale tra l'Università e il Centro -, le spese di viaggio e alloggio, saranno pagate dagli studenti. Entrambe le istituzioni si adopereranno per trovare ulteriori fonti di sostegno per coprire i costi di partecipazione al Master, delle spese di viaggio e di soggiorno.

Art. 4 – DEFINIZIONE DI PROGETTI DI RICERCA CONGIUNTI

Entrambe le istituzioni si adopereranno per la proposizione di progetti di ricerca congiunti. Gli stessi riguarderanno aree di studio di interesse comune per promuovere la collaborazione tra gruppi di ricerca dell'Università e del Centro. Verranno attivate tutte le forme di supporto per i ricercatori di entrambe le istituzioni atte a favorire la progettazione di proposte di ricerca per bandi pubblici e privati a livello nazionale, comunitario ed internazionale.

Art. 5 – ISTITUZIONE DI DOTTORATI DI RICERCA IN COLLABORAZIONE

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S.A. 03.03.2014/p.9A

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Interesse comune delle Istituzioni sarà la proposizione di programmi di Dottorato di Ricerca congiunti, su temi di interesse comune. Le attività del Dottorato potranno essere svolte secondo una tempistica, definita dal Collegio dei Docenti, presso le due Istituzioni. I risultati saranno oggetto di lavori scientifici pubblicati congiuntamente su riviste internazionali con peer- review e/o impact factor.

Art. 6 - PROGRAMMA VISITE DI PROFESSORI, RICERCATORI, BORSISTI

POST-DOTTORATO, PERSONALE ALTAMENTE SPECIALIZZATO Al fine di stimolare la formazione reciproca e lo scambio di informazioni, di

consolidare ed estendere i progetti di ricerca congiunti, e per favorire la collaborazione a lungo termine ai sensi del presente contratto, sia l'Università che il Centro lavoreranno per facilitare lo scambio di docenti, ricercatori, borsisti post-dottorato e personale altamente specializzato per visite brevi, di durata semestrale e, nel caso, anche annuali. L'iniziativa è rivolta ad organizzare almeno un corso breve ogni anno sia nell’Università che nel Centro, su un argomento concordato, con seminari tenuti dai ricercatori dell’istituzione in visita. Il rimborso delle spese sostenute per la partecipazione a tali iniziative sarà a carico delle due istituzioni, caso per caso, ed entrambe si impegneranno ad individuare opportune risorse economiche a supporto.

Art. 7 – DURATA DELLA CONVENZIONE

La presente Convenzione è vincolante nel rispetto delle parti contraenti per una durata di tre anni dalla data di approvazione. Essa può essere rinnovata di comune accordo, o risolta da ciascuna istituzione con preavviso scritto di sei mesi. In caso di risoluzione non verrà pregiudicata ai partecipanti la possibilità di completare la loro attività presso l’istituto ospitante.

Art. 8 – MODIFICAZIONI

La presente Convenzione può essere modificata o implementata con ulteriori informazioni che andranno specificate in accordi supplementari da aggiungere come integrazioni. Una volta approvate e sottoscritte da entrambe le istituzioni, diventeranno parte integrante della presente Convenzione.

Art. 9 – TESTO AUTENTICO DELLA CONVENZIONE

La presente Convenzione viene formalmente redatta in lingua italiana ed in lingua inglese.

Entrambi i testi sono autentici. BARI,………… IL RETTORE IL DIRETTORE Università degli Studi di Bari Aldo Moro Biotechnology Research Centre Prof. Antonio Felice Uricchio Dott. Nabil S. Enattah" L'Ufficio riferisce, inoltre, che il Presidente del Consiglio di Dipartimento di Scienze

Agro-Ambientali e Territoriali, nella seduta del 22.01.2014, ha evidenziato che tale accordo è frutto di una attività di collaborazione già avviata da oltre un anno dal suddetto prof. Giuseppe De Mastro e che ha avuto come primo risultato l'attivazione di un master su Biotecnologie Applicate alle Piante Officinali, con l' iscrizione di 14 studenti tutti provenienti dal Biotechnology Research Centre di Tripoli; inoltre il Presidente del suddetto Consiglio ha, altresì, proposto la candidatura del Prof. De Mastro, quale coordinatore della

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S.A. 03.03.2014/p.9A

82

Commissione preposta all’elaborazione di protocolli esecutivi, di cui all’art. 2 della citata Convenzione e dei proff. Angela D'Alessandro e Luigi Ricciardi, quali componenti della stessa Commissione.

Il Consiglio, vista la bozza di convenzione per scopi didattici e scientifici, preso atto che i programmi, i periodi e le modalità della cooperazione saranno eventualmente perfezionati con protocolli esecutivi predisposti di comune accordo, preso atto che nessun onere finanziario graverà sul bilancio di Ateneo, all’unanimità, ha approvato la stipula della Convenzione tra l'Università di Bari Aldo Moro e il Biotechnology Research Centre di Tripoli- Libia.

L'Ufficio, in merito alla stipula della suddetta Convenzione, fa presente che la stessa non si discosta sostanzialmente nel contenuto dallo schema-tipo adottato da questa Università e approvato dagli Organi di Governo, in quanto è stata redatta sulla base dei modelli predisposti dall'Università di Bari Aldo Moro e dal Biotechnology Research Centre di Tripoli.

L'Ufficio, infine, riferisce che il programma e le attività del master, i progetti di ricerca congiunti, l'istituzione di dottorati di ricerca, nonché lo scambio di visite di docenti, ricercatori, post-dottorato, personale altamente specializzato, previsti rispettivamente dagli articoli nn. 3,4,5,6, saranno regolamentati in protocolli esecutivi i quali saranno sottoposti all’approvazione degli Organi di Governo, previo parere del Consiglio di Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali e che gli stessi dovranno prevedere anche il regime dalla “Proprietà Intellettuale” dei risultati degli studi e delle ricerche condotti congiuntamente.””

Egli, quindi, richiama i nominativi proposti dal Consiglio del Dipartimento di Scienze

agro-ambientali e territoriali, nella riunione del 22.01.2014, quali coordinatore della

Convenzione de qua e componenti della Commissione preposta all’elaborazione di

protocolli esecutivi, di cui all’art. 2 della medesima Convenzione, invitando il Senato

Accademico a pronunciarsi in merito.

La prof.ssa Svelto propone la prof.ssa Mariateresa Volpicella, docente afferente al

Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica, quale componente della

Commissione preposta all’elaborazione di protocolli esecutivi, di cui all’art. 2 della

medesima Convenzione, tenuto conto dell’interesse anche del suddetto Dipartimento

all’iniziativa de qua.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTA la nota, in data 22.01.2014, da parte del prof. Giuseppe De

Mastro, di trasmissione della proposta di accordo di

collaborazione internazionale tra l'Università di Bari Aldo Moro e il

Biotechnology Research Centre di Tripoli (Libia);

VISTA la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze agro-

ambientali e territoriali, di cui all’estratto dal verbale relativo alla

seduta del 22.01.2014, con la quale si esprime parere favorevole

alla stipula dell’accordo de quo;

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S.A. 03.03.2014/p.9A

83

VISTO il testo della Convenzione a stipularsi, che prevede, tra l’altro,

l'attivazione di un Master in Biotecnologie Applicate alle Piante

Officinali;

TENUTO CONTO di quanto rappresentato dal competente Settore dell’Area

Relazioni Internazionali del Dipartimento Amministrativo per la

Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne

CONSIDERATE le proposte formulate dal Consiglio del suddetto Dipartimento,

nella succitata riunione, in ordine ai nominativi del coordinatore

della Convenzione de qua e dei componenti della Commissione

preposta all’elaborazione di protocolli esecutivi, di cui all’art. 2

della medesima Convenzione, nonché quella emersa a riguardo

nel corso del dibattito,

DELIBERA

− di approvare la Convenzione, riportata in narrativa, da stipularsi tra l'Università di Bari

Aldo Moro e il Biotechnology Research Centre di Tripoli (Libia), dando fin d’ora

mandato al Rettore ad apportarvi eventuali modifiche, di carattere non sostanziale,

che si rendessero necessarie in sede di sottoscrizione;

− di riservarsi l’approvazione di protocolli esecutivi in merito al programma e alle attività

del Master in Biotecnologie Applicate alle Piante Officinali, ai progetti di ricerca

congiunti, all'istituzione di dottorati di ricerca, nonché allo scambio di visite di docenti,

ricercatori, post-dottorato, personale altamente specializzato, previsti rispettivamente

dagli articoli 3,4,5,6, previa approvazione del Dipartimento di Scienze agro-ambientali

e territoriali;

− di designare il prof. Giuseppe De Mastro, quale coordinatore della Convenzione de

qua e le prof.sse A. D’Alessandro e M. Volpicella quali componenti della Commissione

preposta all’elaborazione di protocolli esecutivi, di cui all’art. 2 della medesima

Convenzione.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.9B

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III. DIDATTICA, RICERCA, PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO

MORO E CZECH UNIVERSITY OF LIFE SCIENCES PRAGUE (CUSL) – REPUBBLICA

CECA

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Area Relazioni

Internazionali – Settore Internazionalizzazione del sistema universitario ed invita il Senato

Accademico a pronunciarsi in merito:

““L’Ufficio riferisce che il Prof. Giovanni Sanesi, in data 28.01.2014, ha inviato una nota con la quale chiede la sottoscrizione del Memorandum of Understanding tra l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e la Czech University of Life Sciences, Praga (CULS), redatto in lingua inglese, la cui traduzione in lingua italiana, fornita dal prof. Sanesi, è qui di seguito riportata:

"MEMORANDUM D'INTENTI

TRA L'UNIVERSITA' CECA DELLE SCIENZE DELLA VITA Praga (CUSL) Repubblica

Ceca Rappresentata dal prof. Ing. Jiři Balìk, CSc. Rettore

e L'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DIBARI ALDO MORO Rappresentata dal Rettore prof. Antonio Felice Uricchio CONSIDERANDO che: Le Parti intendono stabilire un contributo reciproco alla

formazione accademica e sviluppo di entrambe le parti; Le Parti convengono quanto segue: Art . 1. La cooperazione tra le parti dovrà essere effettuata, in base alla disponibilità

di fondi, all'approvazione di entrambe le parti e sulla base di reciprocità, attraverso tali attività o programmi come:

1 . Scambio di studenti e personale; 2 . Attività di ricerca congiunte; 3 . Partecipazione a seminari e incontri accademici; 4 . Scambio di informazioni accademiche e materiali di studio; 5 . Attività di pubblicazione dei reciproci interessi. Art . 2. La cooperazione di cui sopra sarà in ogni caso subordinata alla disponibilità

dei fondi necessari, sia da parte di entrambe le parti o da entrate esterne. Entrambe le parti, separatamente o congiuntamente, cercheranno di allocare le fonti.

Art . 3. I settori di cooperazione comprendono, previo consenso reciproco, tutti il

programmi offerto da entrambe le parti e considerati desiderabili e che rappresentano un potenziale contributo alla missione e all'efficacia delle parti e/o contribuiscono a promuovere il rapporto di collaborazione tra le parti.

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S.A. 03.03.2014/p.9B

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Art . 4. I termini e budget necessario per ogni programma e attività saranno descritti in Lettere di Accordo che verranno stilati successivamente al presente memorandum d'intesa e firmate da entrambe le parti prima dell'inizio di un programma o di attività di cooperazione. Ogni programma e attività saranno negoziate su base annuale. Ciascuna parte designerà una persona di contatto che sarà responsabile per l'attuazione della Lettera di Accordo.

La persona di contatto di CULS sarà ......................... La persona di contatto dell'Università di Bari Aldo Moro sarà ........................... Art. 4.1. Per quanto riguarda un programma di scambio e di ricerca in

collaborazione, i seguenti argomenti saranno organizzate con il consenso reciproco: • requisiti in materia di ammissione degli studenti ; • il numero e la durata degli scambi; • obiettivo dello scambio o la ricerca in collaborazione; • servizi offerti da ciascuna delle parti. Art. 5. Per quanto riguarda i programmi di scambio di personale e ricerca in

collaborazione le parti concordano quanto segue: • l'istituto inviante pagherà tutte le spese di viaggio, vitto e alloggio; • l'istituto ospitante troverà alloggio per i partecipanti in visita; • i partecipanti in visita saranno responsabili nell' ottenimento la copertura

assicurativa necessaria (medica, assicurazione danni , ecc.). L' istituto ospitante non può essere ritenuto responsabile per eventuali danni subiti o causati da un partecipante in visita. Un partecipante in visita deve essere in grado di mostrare il contratto di assicurazione sulla richiesta dell'amministratore responsabile dell'istituzione ospitante. I partecipanti in visita dovranno rispettare le norme e i regolamenti dell'istituzione ospitante e delle leggi locali.

Art . 6. Riguardo i programmi di scambio degli studenti, le parti concordano inoltre

che : • Gli studenti di scambio che studiano per un semestre o un anno accademico non

pagano tasse e contributi (politica di rinuncia). Gli studenti iscritti a corsi di laurea presso l'ente ricevente ( 2 anni accademici o più ) pagano tasse e contributi, a condizione che l'ente ricevente richieda tali pagamenti o che entrambe le parti accettino una condizione specifica nella Lettera di accordo.

• l'istituto ospitante rinuncerà alle tasse e contributi accademici per gli studenti di scambio per un semestre o un anno accademico .

• ogni anno accademico una istituzione consentirà a non più di 5 studenti provenienti da altra istituzione di iscriversi come studenti di scambio. Il numero effettivo di studenti che saranno in mobilità sarà determinata ogni anno dalla consultazione reciproca in anticipo.

• le spese per l'assicurazione, per i viaggi da e per il soggiorno nel paese ospitante, saranno a carico dello studente partecipante.

• i dipartimenti coinvolti nello scambio presso l'istituto ricevente metteranno a disposizione la consulenza accademica, al fine di garantire che tutti i corsi accademici siano riconosciuti dall'istituzione inviante.

• le informazioni relative ai tipi di formazione coinvolti e la loro modalità di accesso, i diplomi e / o certificati che possono essere concessi, e le informazioni sui programmi di ricerca e come anche i gruppi che sono coinvolti, saranno sistematicamente fornite vicendevolmente scambiati tra le due parti .

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S.A. 03.03.2014/p.9B

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Art . 7. Il presente protocollo d'intesa viene firmato per 5 anni (cinque anni), a partire

dalla data della sua stipula tra le parti , ed è rinnovabile tacitamente per periodi uguali. Ciascuna delle parti può recedere dal presente memorandum d'intesa mediante lettera (registrata) ricevuta dalla controparte sei mesi prima della fine di ogni anno solare.

Art. 8. Nel caso in cui uno o più elementi di questo accordo sia ritenuta inapplicabile

a causa di alcune decisioni giudiziarie prevalenti o atti legislativi, le parti cercheranno accordi alternativi su questo o questi punti di disputa. Tuttavia, tutti gli altri elementi applicabili al presente accordo rimarranno in vigore, ma solo per il proseguimento dell'anno in corso.

Art. 9. Il presente protocollo d'intesa è scritto in lingua inglese in due (2) copie

identiche, ogni copia sarà firmata dai rappresentanti delle parti e legalizzato con un timbro ufficiale.

FIRMATO DA

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BARI Prof. Ing. Jiří Balík, CSc.

Aldo Moro Rector prof. Antonio Felice Uricchio Czech University of Life Sciences Prague"

L'Ufficio riferisce, inoltre, che il Consiglio di Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali

e Territoriali, nella seduta del 19.12.2013, ha evidenziato che: "la Cooperazione riguarderà essenzialmente lo sviluppo delle relazioni accademiche, culturali e scientifiche nonché la realizzazione di soggiorni di studio e/o insegnamento di professori, ricercatori e studenti delle sedi interessate per periodi da stabilirsi con riguardo a progetti di ricerca e formazione in materie di interesse comune".

Il Consiglio, vista la bozza del Memorandum per scopi didattici e scientifici, preso atto che i programmi, i periodi e le modalità della Cooperazione saranno eventualmente perfezionati con protocolli esecutivi predisposti di comune accordo, all’unanimità, ha approvato la stipula del Memorandum su indicato ed ha individuato il Prof. Sanesi, quale referente nei rapporti con Czech University of Life Sciences di Praga.

L'Ufficio, in merito alla stipula del suddetto Memorandum, fa presente che, lo stesso non si discosta sostanzialmente nel contenuto dallo schema-tipo adottato da questa Università e approvato dagli Organi di Governo.

L’Ufficio, inoltre, in relazione all'art. 4 nel testo del Memorandum, - "I termini e budget necessario per ogni programma e le attività saranno descritti in lettere di accordo che verranno preparate successivamente al presente memorandum d'intesa e firmate da entrambe le parti prima dell'inizio di un programma o di attività di cooperazione. Ogni programma e le attività saranno negoziate su base annuale. Ciascuna parte designa una persona di contatto che sarà responsabile per l'attuazione della Lettera di accordo.

La persona di contatto di CULS sarà ............... La persona di contatto dell'Università di Bari Aldo Moro. sarà ..........", fa presente

che il prof. Sanesi, nel rappresentare la necessità che anche per l’Università di Bari sia designata la persona disponibile al coordinamento del suddetto Memorandum, dichiara la propria disponibilità ad essere referente dello stesso, affiancato dal prof. Raffaele Lafortezza, come indicato nella nota del 07.02.2014.

L'Ufficio, infine, riferisce che il programma e le attività di cooperazione indicati nel predetto art. 4 dovranno essere sottoposti all’approvazione degli Organi di Governo previo parere del Consiglio di Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali e che gli

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S.A. 03.03.2014/p.9B

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stessi dovranno prevedere anche il regime dalla “Proprietà Intellettuale” dei risultati degli studi e ricerche condotti congiuntamente.””

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTA la nota, in data 28.01.2014, da parte del prof. Giovanni Sanesi,

relativa alla richiesta di sottoscrizione del Memorandum of

Understanding tra l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e la

Czech University of Life Sciences, Praga (CULS);

VISTA la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze agro-

ambientali e territoriali, di cui all’estratto dal verbale relativo alla

seduta del 19.12.2013, con la quale si esprime parere favorevole

alla stipula del suddetto Memorandum;

VISTO il testo dell’Accordo di collaborazione a stipularsi, per scopi

didattici e scientifici;

CONSIDERATO che il Consiglio del Dipartimento di Scienze agro-ambientali e

territoriali, nella suddetta riunione, ha individuato il prof. Giovanni

Sanesi quale referente nei rapporti con la Czech University of Life

Sciences, Praga (CULS);

VISTA la nota, in data 07.02.2014, con la quale il prof. Sanesi ha

proposto il nominativo del prof. Raffaele Lafortezza per affiancarlo

nella predisposizione di programmi e attività di cooperazione

connesse all’Accordo de quo;

TENUTO CONTO di quanto rappresentato dal competente Settore dell’Area

Relazioni Internazionali del Dipartimento Amministrativo per la

Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne,

DELIBERA

− di approvare il Memorandum of Understanding, riportato in narrativa, da stipularsi tra

l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e la Czech University of Life Sciences, Praga

(CULS), dando fin d’ora mandato al Rettore ad apportarvi eventuali modifiche, di

carattere non sostanziale, che si rendessero necessarie in sede di sottoscrizione;

− di riservarsi l’approvazione dei programmi e delle attività di cooperazione, volti a

disciplinare le modalità degli studi e delle ricerche condotti congiuntamente, previa

approvazione del Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali;

− di designare, il prof. G. Sanesi. quale referente di contatto per questa Università delle

attività connesse al suddetto Memorandum, di cui all’art. 4 del medesimo Accordo,

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S.A. 03.03.2014/p.9B

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affiancato dal prof. R. Lafortezza per la predisposizione di programmi e attività di

cooperazione connesse all’Accordo de quo.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.10

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III. DIDATTICA, RICERCA, PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO PROGRAMMAZIONE TRIENNALE 2013/2015 E PIANO TRIENNALE 2013/2015 PER LA

PROGRAMMAZIONE DEL PERSONALE (D.M. N. 827/2013, D.LGS. N. 49/2012 E NOTA

MIUR N. 21381 DEL 17.10.2013)

Il Rettore, come preannunciato in sede di comunicazioni, propone di rinviare ogni

determinazione in merito alla programmazione triennale 2013-2015 (D.M. n. 827/2013)

alla prossima riunione, che preannuncia sarà posticipata dal 13 al 18.03.2014,, con invito

al gruppo di lavoro - coordinato dal Rettore o ProRettore e composto dai Delegati del

Rettore alla Didattica ed alla Ricerca, rispettivamente proff. M. Di Rienzo e A. Vacca e dai

senatori L. Angelini, M. Svelto, M. Battaglia, F. Mavelli, R. Otranto, V. Ardito e M.

Poliseno, ad approfondire gli esiti dei lavori, già sottoposti all’esame del Senato

Accademico nella riunione del 11.02.2014, alla luce del D.M. n. 104/2014 “Indicatori e

parametri per il monitoraggio e la valutazione dei programmi delle Università 2013-2015”

e del D.D.G n. 444/2014 “Modalità telematiche di presentazione della Programmazione

triennale 2013-2015”, emanati in data 14.02.2014.

Egli propone, altresì, di rinviare ogni determinazione in merito al piano triennale per

la programmazione del personale (D.Lgs. n. 49/2012), nelle more del riscontro

ministeriale ai quesiti tecnici posti da questa Università con apposite note al Ministro

dell’Istruzione, dell’università e della Ricerca ed al Dipartimento della Funzione Pubblica.

Il Senato Accademico, all’unanimità, approva.

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S.A. 03.03.2014/p.11

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III. DIDATTICA, RICERCA, PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO REGOLAMENTO DIDATTICO DI ATENEO – PROPOSTA DI ISTITUZIONE CORSO DI

LAUREA MAGISTRALE A CICLO UNICO IN CONSERVAZIONE E RESTAURO DEI

BENI CULTURALI (ABILITANTE AI SENSI DEL D.LGS N. 42/2004) - CLASSE LMR/02 –

A.A. 2014/2015: ADEGUAMENTO PARERE DEL CUN RESO NELL’ADUNANZA DEL

11.02.2014

Il Rettore sottopone alla ratifica del Senato Accademico il seguente Decreto

Rettorale (allegato n. 4 al presente verbale):

DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO PER LA RICERCA, LA DIDATTICA E LE

RELAZIONI ESTERNE – DIVISIONE PER LA DIDATTICA – AREA OFFERTA

FORMATIVA – SETTORE I

D.R. n. 548 del 19/2/2014 Corso di studio in Conservazione e restauro dei beni culturali – Classe LMR/02 Approvazione modifiche ordinamento didattico in adeguamento ai rilievi del CUN - adunanza 11/2/2014

Il Senato Accademico, all’unanimità, ratifica il succitato Decreto Rettorale.

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S.A. 03.03.2014/p.12

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III. DIDATTICA, RICERCA, PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO RICHIESTA POTENZIALE FORMATIVO CORSI PROGRAMMATI A LIVELLO

NAZIONALE (ART. 1, COMMA 1, LETT. A) LEGGE 02 AGOSTO 1999 N. 264) – A.A.

2014/2015

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Divisione per la

didattica – Area Offerta Formativa – Settore I ed invita il Senato Accademico a

pronunciarsi in merito:

““L’Area offerta formativa ricorda che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha trasmesso la nota prot. 1891 del 30/1/2014 con la quale ha comunicato che, al fine dell’emanazione del decreto per la definizione del numero delle possibili immatricolazioni ai corsi di cui alla legge 2 agosto 1999 n.264 ,art. 1, comma 1, lettera a), si rende necessario acquisire la potenziale offerta formativa deliberata dagli organi accademici di Ateneo perché sia oggetto di valutazione da parte dello stesso Ministero.

Per tale finalità, come di consueto, nella procedura informatizzata realizzata dal

CINECA, sono state rese accessibili, le apposite schede di rilevazione, che non hanno subito alcuna modifica rispetto agli anni precedenti.

Per i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e

Medicina Veterinaria, le cui prove sono calendarizzate ad aprile, la procedura è stata resa disponibile per la compilazione delle relative schede dal 3 febbraio al 18 febbraio 2014.

Per i corsi di laurea e laurea magistrale delle Professioni Sanitarie la scadenza per la compilazione delle schede è stata fissata al 28 febbraio 2014.

Nelle schede di rilevazione la procedura ha consentito di inserire il numero di posti riservati agli studenti extracomunitari residenti all’estero ai sensi dell’art.46 del D.P.R. 31 agosto 1999 n.394, nonché il numero di posti destinati agli studenti comunitari nonché agli studenti non comunitari residenti in Italia, di cui all’art.26 della legge 30 luglio 2002, n.189.

Inoltre il MIUR ha informato che per tutti gli altri corsi di laurea presenti nella banca

dati SUA-CdS la procedura per l’inserimento dei posti riservati agli studenti stranieri non residenti in Italia sarà disponibile dal 1° febbraio al 10 marzo 2014 sul sito miur.cineca.it/studenti stranieri.

Ai fini della valutazione dell’offerta formativa il MIUR terrà conto esclusivamente dei

dati che risulteranno dal sistema alla chiusura della procedura e ha chiarito che nessun documento cartaceo dovrà essere inviato al Ministero.

L’Area informa che la Scuola di Medicina e il Dipartimento di Medicina Veterinaria

hanno fatto pervenire i verbali dei rispettivi Consigli del 10/2/2014 e del 12/2/2014 con i quali è stato deliberato in merito al potenziale formativo dei corsi a programmazione nazionale.

Successivamente hanno provveduto, secondo lo scadenzario, a riportare tali dati nelle schede di rilevazione previste dalla procedura MIUR-CINECA e precisamente entro

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S.A. 03.03.2014/p.12

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il 18 febbraio quelle dei corsi di Medicina e Chirurgia classe LM 41, Medicina e chirurgia (corso in lingua inglese) classe LM41, Odontoiatria e protesi dentaria classe LM46 e Medicina Veterinaria classe LM42; entro il 28 febbraio quelle dei corsi di laurea e laurea magistrale delle professioni sanitarie.

L’Area offerta formativa ha effettuato, negli stessi termini, l’upload di tali schede

firmate dal Magnifico Rettore, come da allegati.”” Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTA la nota MIUR prot. n.1981 del 30.01.2014;

VISTA la delibera adottata dal Consiglio della Scuola di Medicina, nella

riunione del 10.02.2014, e relativi allegati;

VISTA la delibera adottata dal Consiglio del Dipartimento di Medicina

Veterinaria, nella riunione del 12.02.2014, e relativi allegati,

DELIBERA

di ratificare, per quanto di competenza, il potenziale formativo per i corsi programmati a

livello nazionale per l’a.a. 2014/2015 così come formulati con delibere adottate

rispettivamente dal Consiglio della Scuola di Medicina, nella riunione del 10.02.2014 e del

Consiglio di Dipartimento di Medicina Veterinaria, nella riunione del 12.02.2014, che

costituiscono gli allegati nn. 5A e 5B al presente verbale.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.13

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III. DIDATTICA, RICERCA, PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO INDIVIDUAZIONE DIPARTIMENTO DI RIFERIMENTO PER CORSO DI STUDIO CL 94/S

STORIA E SOCIETÀ

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni Esterne – Divisione per la

didattica – Area Offerta Formativa ed invita il Senato Accademico a pronunciarsi in merito:

““L’Area offerta formativa ricorda che il Senato Accademico nelle sedute del 13 e 28 novembre 2012 e 27 febbraio 2013 ha deliberato l’afferenza dei corsi di studio ai relativi dipartimenti di riferimento.

L’Area informa che è pervenuto un estratto del verbale del Consiglio del

Dipartimento di Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze sociali (FLESS) del 29/1/2014 nel quale si comunica che, da una ricognizione effettuata, “risulta esservi ancora uno studente iscritto al corso di laurea in Storia e società (vecchio ordinamento)”.

Il Consiglio di Dipartimento FLESS nella stessa seduta ha deliberato che ritiene opportuno, considerati il numero dei crediti e la collocazione dei docenti, che il corso di laurea in Storia e società afferisca al proprio dipartimento all’interno dell’Interclasse di Scienze storiche e della documentazione storica così come deliberato anche dal Consiglio di interclasse dell’11.12.2013.

L’Area offerta formativa precisa che il corso di laurea in Storia e società appartiene

alla classe 94/S delle lauree specialistiche in Storia contemporanea di cui al DM 509/99.””

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, emanato

con D.R. n. 2959 del 14.06.2012, pubblicato nella G.U. n. 157,

Serie Generale, del 07.07.2012;

VISTO il Regolamento didattico di Ateneo, emanato con D.R. n.4318 del

12.11.2013, in adeguamento al nuovo Statuto di Ateneo, ed in

particolare l’art. 18;

VISTE le proprie delibere del 13 e 28.11.2012 e del 27.02.2013;

VISTA la delibera del Consiglio del Dipartimento di Filosofia, Letteratura,

Storia e Scienze sociali (FLESS), adottata nella riunione del

29.01.2014;

TENUTO CONTO di quanto precisato dall’Area Offerta Formativa del Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni esterne,

DELIBERA

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S.A. 03.03.2014/p.13

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di individuare il Dipartimento di Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze sociali (FLESS)

quale Dipartimento di riferimento del Corso di laurea specialistica in Storia e Società -

classe 94/S delle lauree specialistiche in Storia contemporanea.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.14

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VI. STRUTTURE DIDATTICHE, DI RICERCA E DI SERVIZIO PROPOSTA DI MODIFICA DI DENOMINAZIONE DELLE UU.OO.CC. DI GINECOLOGIA

ED OSTETRICIA I E III

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Affari Generali e Sanità – Area per i Rapporti con il Servizio Sanitario Nazionale e

Regionale:

““L’Ufficio rende noto che il Prof. Ettore Cicinelli, Direttore dell’U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia 3^, con nota prot. n° 194 del 7.3.2013 (all. 1), ha chiesto di cambiare la denominazione delle UU.OO.CC. di Ginecologia ed Ostetricia dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria Policlinico di Bari - attualmente contraddistinte con i numeri ordinali 1^, 2^ e 3^ - utilizzando << … il nome di ginecologi che abbiano portato lustro alla Facoltà di medicina e Chirurgia>>. Il suddetto docente rende noto di aver interpellato al riguardo il prof. Luigi Selvaggi, Direttore dell’U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia 1^, ricevendo il proprio assenso all’iniziativa e la proposta di intitolare al Prof. Franco Crainz l’U.O.C. da lui diretta; contestualmente il Prof. Cicinelli propone il nome del Prof. Ettore De Biase per la terza clinica ostetrica.

L’ufficio, con nota rettorale prot. n° 28443 del 23.04.2013(all. 2), ha inviato la suddetta proposta al Presidente della Scuola di Medicina con preghiera di volerla sottoporre all’attenzione del competente Consiglio. Il Consiglio della Scuola di Medicina nella seduta del 20.05.2013 (vedi nota prot. n° 2825 del 26.11.2013, assunta al protocollo generale di questa Università sotto il n° 4581 in data 21.01.2014, allegato 3) ha esaminato la proposta in parola. Nel corso della discussione il Presidente ha riferito che il Prof. Giuseppe Loverro, Direttore dell’U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia 2^, con nota prot. n° 285 del 14.05.2013 (all. 4) ha comunicato di << … essere all’oscuro dell’iniziativa … >> e che << … l’argomento … sollevato dal Prof. Cicinelli solo nell’ambito del Consiglio D.A.I, … è stato rimandato al prossimo autunno>> e, pertanto, ha chiesto al Consiglio di pronunciarsi in merito ad un eventuale rinvio dell’argomento. Lo stesso Consiglio ha deliberato, a maggioranza, di procedere alla votazione della proposta di cambio di denominazione ed ha, quindi, approvato, sempre a maggioranza, i cambi di denominazione proposti.””

Egli, quindi, nel far presente che il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del

21.02.2014, ha espresso parere favorevole in ordine alla proposta di modifica di

denominazione di che trattasi, invita il Senato Accademico a pronunciarsi in merito.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTA la proposta formulata dal Direttore dell’U.O.C. di Ginecologia e

Ostetricia 3^, prof. Ettore Cicinelli, concernente la modifica della

denominazione delle UU.OO.CC. di Ginecologia ed Ostetricia

dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Bari;

VISTA la delibera assunta dal Consiglio della Scuola di Medicina, nella

seduta del 20.05.2013;

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S.A. 03.03.2014/p.14

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VISTA la delibera del Consiglio di Amministrazione, assunta nella

riunione del 21.02.2014,

DELIBERA

di esprimere, per quanto di competenza, parere favorevole in ordine alla proposta di

modifica di denominazione dell’attuale U.O.C. di Ginecologia ed Ostetricia 1^ in U.O.C. di

Ginecologia ed Ostetricia “Franco Crainz” e dell’attuale U.O.C. di Ginecologia ed

Ostetricia 3^ in U.O.C. di Ginecologia ed Ostetricia “Ettore De Biase”, conferendo

mandato al competente Ufficio di proporre all’Azienda Ospedaliero-Universitaria

Policlinico di Bari i suddetti cambi di denominazione.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.15

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VI. STRUTTURE DIDATTICHE, DI RICERCA E DI SERVIZIO CENTRO DI STUDI E FORMAZIONE NELLE RELAZIONI INTERADRIATICHE

(CESFORIA): PROPOSTE DI MODIFICA ALLO STATUTO E DESIGNAZIONE

RAPPRESENTANTI

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Risorse Umane e Organizzazione – Settore Pianificazione Organizzativa:

““Questo Consesso, nella seduta del 28.01.2014, ha deliberato:

• “di esprimere parere favorevole, per quanto di competenza, in ordine alla modifica degli artt. 3, comma 1 e 5, comma 1, dello Statuto del Centro di Studi e di Formazione nelle Relazioni Interadriatiche (CESFORIA), come di seguito riportato:

TESTO ORIGINALE TESTO MODIFICATO

Articolo 3 – Il Consiglio direttivo 1. Il Consiglio direttivo è composto dal Rettore dell’Università degli studi di Bari A. Moro che lo presiede o suo delegato, scelto fra studiosi dei problemi delle relazioni interadriatiche anche non appartenenti all’Università di Bari, dall’Assessore al Mediterraneo della regione Puglia o suo delegato, dai Direttori dei Dipartimenti di Lettere, Lingue, Arti: Italianistica e Culture Comparate e del Dipartimento di Scienze Politiche.

………………

Articolo 5 – Il Comitato scientifico Del Comitato scientifico fanno parte il Presidente o suo delegato, i Direttori del Dipartimento di Lettere, Lingue, Arti: Italianistica e Culture Comparate e del Dipartimento di Scienze Politiche nonché un docente nominato da ciascuno dei due Dipartimenti per un triennio.

………………

Articolo 3. Il Consiglio direttivo 1. Il Consiglio direttivo è composto dal Rettore dell’Università degli studi di Bari A. Moro che lo presiede o suo delegato, scelto fra studiosi dei problemi delle relazioni interadriatiche appartenenti all’Università di Bari, dall’Assessore al Mediterraneo della regione Puglia o suo delegato e da due componenti designati dal Senato Accademico.

………………..

Articolo 5 – Il Comitato scientifico Del Comitato scientifico fanno parte il Presidente o suo delegato, e tre componenti designati dal Senato Accademico.

……………….

• di invitare il competente ufficio del Dipartimento Risorse Umane e Organizzazione a

verificare la possibilità di incardinare il predetto Centro, per l’organizzazione e la gestione, nel Dipartimento del Presidente, con modifica degli articoli statutari connessi”.

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L’Ufficio competente, pertanto, propone a questo Consesso: − di modificare gli artt. 2 – “Organi del Centro”, 4 – “Il Presidente” e 8 –

“Coordinamento, organizzazione e gestione” secondo lo schema sotto riportato:

TESTO ORIGINALE TESTO MODIFICATO

Articolo 2 – Organi del Centro Sono organi del Centro: Il Consiglio direttivo, il Presidente ed il Comitato scientifico.

………………

Articolo 4 – Il Presidente

a) Rappresenta il Centro verso l’esterno; b) Coordina le attività del Centro;

c) predispone i bilanci, le relazioni generali

annuali, programmatica e consuntiva, sulle attività del Centro e le presenta al Consiglio direttivo per l’approvazione.

………………

Articolo 8 –Coordinamento, organizzazione e gestione

Il Centro ha gestione autonoma. Il sostegno organizzativo è assicurato

dalle strutture delle Facoltà di Lingue e di Scienze politiche e quello gestionale dal Dipartimento per lo Studio delle Società mediterranee.

Articolo 2 – Organi del Centro Sono organi del Centro: Il Consiglio direttivo, il Presidente o suo delegato ed il Comitato scientifico.

………………

Articolo 4 – Il Presidente a) Il Presidente è il Rettore dell’Università

degli Studi di Bari Aldo Moro o suo delegato, scelto fra studiosi dei problemi delle relazioni interadriatiche appartenenti all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro;

b) Rappresenta il Centro verso l’esterno; c) Coordina le attività del Centro;

d) predispone i bilanci, le relazioni generali

annuali, programmatica e consuntiva, sulle attività del Centro e le presenta al Consiglio direttivo per l’approvazione.

………………

Articolo 8 – Coordinamento, organizzazione e gestione

Il sostegno organizzativo e gestionale è assicurato dal Dipartimento cui afferisce il Presidente o dal Dipartimento cui afferisce il suo delegato.

− di designare, rispettivamente, due componenti nel Consiglio Direttivo e tre componenti

nel Comitato Scientifico.”” Egli, quindi, nel reputare accoglibili le surriportate proposte di modifica agli artt. 2, 4

ed 8 dello Statuto del Centro de quo, con la precisazione – ritenuta opportuna in relazione

alla richiesta di chiarimenti da parte del prof. Stefanì – che il Dipartimento che dovrà

assicurare il sostegno organizzativo e gestionale di cui all’art. 8 sarà individuato dal

Presidente, ricorda che, in precedenza, si occupavano delle attività del Centro i proff.

Botta – collocato in quiescenza -, Guaragnella e Triggiani, proponendo, ai fini delle

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designazioni dei componenti il Comitato Scientifico, la riconferma dei proff. P. Guaragnella

ed E. Triggiani, mentre, per il Consiglio Direttivo, il prof. A. Tursi ed invitando a formulare

eventuali proposte ai fini delle ulteriori designazioni di competenza, nel Consiglio Direttivo

e nel Comitato Scientifico, ai sensi dei surriportati artt. 3 e 5 dello Statuto del Centro de

quo.

I proff. Masella e Cascione manifestano la propria disponibilità a far parte

rispettivamente del Comitato Scientifico e del Consiglio Direttivo del Centro di che trattasi.

Il Rettore, quindi, invita il Senato Accademico a pronunciarsi in merito.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO l’art. 47 dello Statuto dell’Università degli Studi Aldo Moro

pubblicato sulla G. U. Serie Generale n. 157 del 7.07.2012;

VISTA la propria delibera del 28.01.2014;

TENUTO CONTO di quanto rappresentato nella relazione istruttoria del Dipartimento

Risorse Umane e Organizzazione – Settore Pianificazione

Organizzativa, in particolare in ordine alla proposta di modifica agli

artt. 2 (Organi del Centro), 4 (Il Presidente) e 8 (Coordinamento

organizzativo e gestione) dello Statuto del Centro di Studi e di

Formazione nelle Relazioni Interadriatiche (CESFORIA), secondo

la riformulazione riportata in narrativa;

RAVVISATA l’opportunità di precisare che il Dipartimento che dovrà assicurare

il sostegno organizzativo e gestionale di cui all’art. 8 sarà

individuato dal Presidente;

CONDIVISE le proposte di nominativi formulate nel corso del dibattito ai fini

della designazione dei componenti di competenza nel Consiglio

Direttivo e nel Comitato Scientifico del Centro de quo,

DELIBERA

− di esprimere parere favorevole in ordine alla modifica agli artt. 2 (Organi del Centro), 4

(Il Presidente) e 8 (Coordinamento organizzativo e gestione) dello Statuto del Centro

di Studi e di Formazione nelle Relazioni Interadriatiche (CESFORIA), secondo la

formulazione riportata in narrativa, con la precisazione che il Dipartimento che dovrà

assicurare il sostegno organizzativo e gestionale di cui all’art. 8 sarà individuato dal

Presidente;

− di designare, nel Consiglio Direttivo, i proff.ri: Giuseppe Cascione e Angelo Tursi e nel

Comitato Scientifico i proff.ri: Pasquale Guaragnella, Luigi Masella ed Ennio Triggiani.

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Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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VI. STRUTTURE DIDATTICHE, DI RICERCA E DI SERVIZIO PROPOSTA DI DISATTIVAZIONE DEL CENTRO INTERFACOLTÀ DI SERVIZI “RETE

PUGLIA”

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Risorse Umane e Organizzazione – Settore Pianificazione Organizzativa ed invita il

Senato Accademico a pronunciarsi in merito:

““Il Centro Interfacoltà di Servizi “Rete Puglia è stato costituito con D.R. n. 1737 del 11.02.2005.

A seguito della disattivazione delle Facoltà, il prof. Sebastiano Impedovo, già

Presidente del Centro di che trattasi, si era fatto promotore della trasformazione dello stesso in Centro Interdipartimentale di Ricerca, iniziativa sostenuta dai Dipartimenti di Medicina (DIM), dell’Emergenza e dei Trapianti di Organi (DETO), Scienze Biomediche e Oncologia Umana e Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione, come da verbali dei relativi Consigli.

La Commissione per l’approfondimento delle problematiche legate ai procedimenti

di mobilità dei docenti tra Dipartimenti, nonché ai procedimenti costitutivi o modificativi dei Centri interdipartimentali e interuniversitari (CO.MO.DO.C.), nella seduta del 14.06.2013, “esaminata la documentazione pervenuta, eccepisce la mancanza di definizione di un obiettivo specifico di ricerca del Centro Interfacoltà di Servizi Rete Puglia che meglio si configurerebbe come Centro Interdipartimentale di Servizi, onde evitare la eventuale sovrapposizione di finalità di ricerca con quelle di altre strutture, conservando la sua natura e salvaguardando le finalità per le quali lo stesso è stato istituito”.

Con nota prot. gen. n. 47026 del 9.07.2013 è stato comunicato ai Dipartimenti

interessati quanto eccepito dalla citata Commissione e solo il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione, con delibera di Consiglio del 17.10.2013, ha approvato la proposta di trasformazione in Centro Interdipartimentale di Servizi.

Il Prof. Impedovo, con nota assunta al prot. gen. n. 7382 del 30.01.2014, ha

rappresentato la necessità di sospendere l’iter di trasformazione del Centro di cui sopra, poiché “…nonostante gli enormi sforzi fatti anche nell'anno 2013, offrendosi il centro per l'erogazione di servizi di formazione a favore dei colleghi dell'intera Università interessati all' apprendimento all'uso di sistemi editoriali multimediali per la preparazione di learning objets da erogare attraverso il centro e i ripetuti appelli diramati, nessuno si è dichiarato interessato a tali servizi.

Sebbene alcuni corsi preparati nel corso degli anni passati siano stati erogati fin tutto il mese di dicembre scorso, ultimamente prima di insistere sul rinnovo del contratto di manutenzione con la Telecom del Fortigate 1000 che serve quale firewall un servizio utile, attraverso la fibra ottica attestata nel centro,…., mi sono visto costretto ad inviarLe una lettera di sospensione della procedura di rinnovo del contratto avendo verificato che i software installati sono divenuti ormai obsoleti….

E' però mia personale opinione che i servizi WIFI offerti con l'immatricolazione agli studenti e la possibilità che ognuno di essi ha di fruire di prodotti didattici messi a

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disposizione attraverso gli abbonamenti alle biblioteche elettroniche di livello globale ha reso per alcuni versi il centro parzialmente superato.

… Da ultimo va anche detto che la messa in vendita dell'intero stabile in cui il centro è allocato senza l'individuazione della nuova sede, ha reso molto incerto il mantenimento in vita del centro stesso intorno al quale con l'istituzione del Dipartimento di Informatica sono sorte nei componenti il Dipartimento diverse perplessità sulla opportunità di aderire alla trasformazione del centro da Centro di Servizi in Centro di Ricerca Interdipartimentale confermando l'intero Dipartimento in un fermissimo diniego a far parte del costituendo Centro Interdipartimentale di Ricerca.

…Mi preme anche sottolineare che i miei mandati come Presidente del Centro Rete Puglia e Coordinatore del Comitato per l’e-learning sono scaduti già nel 2011 ed ho continuato ad impegnarmi come presidente facente funzione soltanto per richiesta del precedente Rettore Petrocelli”.

Considerata la suddetta documentazione, si sottopone, a questo Consesso, la

proposta di disattivazione del Centro di che trattasi per il parere di competenza.””

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO il vigente Statuto di Ateneo, ed in particolare l’art. 57;

VISTO il D.R. n. 1737 del 11.02.2005, costitutivo del Centro Interfacoltà di

Servizi “Rete Puglia”;

VISTA la nota prot. n. 7382 del 30.01.2014, a firma del Presidente del

Centro “Rete Puglia” facente funzioni, prof. Sebastiano Impedovo;

TENUTO CONTO di quanto rappresentato dal Settore Pianificazione Organizzativa

del Dipartimento Risorse Umane e Organizzazione,

DELIBERA

di esprimere parere favorevole alla disattivazione del Centro Interfacoltà di Servizi “Rete

Puglia”.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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VI. STRUTTURE DIDATTICHE, DI RICERCA E DI SERVIZIO PROPOSTA DI COSTITUZIONE DEL CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI RICERCA

SULL’INVECCHIAMENTO SANO E ATTIVO (CRISA)

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Risorse Umane e Organizzazione – Settore Pianificazione Organizzativa ed invita il

Senato Accademico a pronunciarsi in merito:

““Con note del 2.07.2013 e del 16.07.2013 sono pervenuti, rispettivamente, dal Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione di questa Università:

− l’estratto dal Verbale del Consiglio di Dipartimento, relativo alla seduta del

18.04.2013, con cui, su proposta del dott. Carmine Clemente, Ricercatore confermato - SSD SPS/07 – afferente alla citata struttura, è stata proposta l’adesione al costituendo Centro Interuniversitario di Ricerca sull’invecchiamento Sano ed Attivo (C.R.I.S.A.), fra le Università degli Studi di Macerata (sede amministrativa), Bari Aldo Moro, Salerno, Bergamo, Catanzaro ‘Magna Grecia’, Roma ‘La Sapienza’, e Pisa, con designazione dello stesso ricercatore quale referente;

− la bozza di Convenzione istitutiva per il Centro di che trattasi. Con nota del 6.12.2013, assunta al prot. gen. n. 520 del 3.01.2014, sono pervenuti

dall’Università degli Studi di Macerata:

− il D.R. n. 565 del 3.12.2013 costitutivo del Centro Interuniversitario di Ricerca sull’Invecchiamento sano ed attivo (C.R.I.S.A.), nelle cui premesse, è stato specificato che le Università degli Studi di Bergamo e Roma ‘La Sapienza’ al momento non sono in grado di sottoscrivere l’adesione al citato Centro;

− n. 5 copie della Convenzione, già sottoscritte dal Rettore di codesto Ateneo, per la formalizzazione da parte delle Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, di Catanzaro ‘Magna Grecia’, di Pisa, di Salerno, secondo lo schema sotto riportato, in cui sono state recepite le proposte di modifiche formali alla convenzione medesima avanzate dal citato Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione:

CONVENZIONE PER L’ISTITUZIONE

DEL CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI RICERCA SULL’INVECCHIAMENTO SANO ED ATTIVO (C.R.I.S.A.)

TRA

l’Università degli Studi di Macerata, rappresentata dal Rettore pro-tempore prof.

Luigi Lacchè, debitamente autorizzato alla firma del presente atto giusta deliberazione del Consiglio di amministrazione del 27.09.2013;

e

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l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, rappresentata dal Rettore pro-tempore

Prof. ……………….., debitamente autorizzato a firmare il presente atto con delibera del Consiglio di Amministrazione del ……..;

l’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. …………….., debitamente autorizzato a firmare il presente atto con delibera del Consiglio di Amministrazione del ……..;

l’Università di Pisa, rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. …………….., debitamente autorizzato a firmare il presente atto con delibera del Consiglio di Amministrazione del ……..;

l’Università degli Studi di Salerno, rappresentata dal Rettore pro-tempore Prof. …………….., debitamente autorizzato a firmare il presente atto con delibera del Consiglio di Amministrazione del ……..,

ai sensi e per gli effetti dell’articolo 91 del D.P.R. 11 luglio 1980 n. 382 e delle

disposizioni, di rango statutario e regolamentare, vigenti presso ciascuna delle istituzioni aderenti si conviene e si stipula quanto segue:

Articolo 1 – Costituzione e denominazione

del Centro interuniversitario

1. Tra le Università indicate in epigrafe è costituito il Centro interuniversitario (di seguito “Centro”) denominato “Centro interuniversitario di ricerca sull’invecchiamento sano ed attivo” (C.R.I.S.A.), composto dalle seguenti unità di ricerca: − Università degli Studi di Macerata – Dipartimento di Scienze della formazione, dei

beni culturali e del turismo; − l’Università degli Studi di Bari – Dipartimento di Scienze della formazione,

psicologia, comunicazione; − l’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro – Dipartimento di Scienze

della salute; − l’Università degli Studi di Pisa – Dipartimento di Scienze politiche; − l’Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Medicina e Chirurgia.

Articolo 2 – Sede amministrativa

1. Il Centro ha sede amministrativa presso l’Università degli Studi di Macerata –

Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo, sito a Macerata in Piazzale Bertelli – Località Vallebona. La sede amministrativa può essere variata previo accordo unanime delle Università aderenti al Centro.

Articolo 3 – Finalità del Centro

1. Le finalità del Centro sono:

a) promuovere e coordinare indagini nel campo degli studi sociologici e gerontologici sul processo d’invecchiamento, con particolare riguardo alle tematiche dell’invecchiamento sano ed attivo, nella prospettiva dell’internazionalizzazione della ricerca e della creazione e partecipazione a reti di ricercatori coinvolti in bandi e progetti europei ed internazionali;

b) favorire la collaborazione e lo scambio di informazioni e di esperienze tra Centri interuniversitari, Dipartimenti e Centri interdipartimentali delle Università che svolgono

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S.A. 03.03.2014/p.16B

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attività di ricerca nel campo sopra indicato e altri Centri ed Enti pubblici e privati che operano nel settore, sia in Italia che all’estero;

c) stimolare iniziative di divulgazione scientifica e di collaborazione interdisciplinare nell’ambito degli studi sull’invecchiamento, sia a livello nazionale sia a livello internazionale;

d) avviare rapporti di collaborazione con Istituzioni ed organizzazioni internazionali esistenti ai fini della promozione e della realizzazione di studi sul settore;

e) collaborare, con istituzioni pubbliche ed organizzazioni private, alla realizzazione ed implementazione di progetti di intervento, sperimentazione e ricerca-azione riguardanti: la promozione dell’invecchiamento attivo; la promozione dell’invecchiamento sano; la promozione di campagne di sensibilizzazione per l’invecchiamento sano ed attivo; la promozione del dialogo e della cooperazione tra generazioni; la promozione di una maggiore accessibilità alle ICT da parte della popolazione anziana; il contrasto alle diseguaglianze sociali nell’accesso ai servizi di welfare da parte della popolazione anziana e vecchia;

f) costituire banche-dati specializzate di ricerca nel settore; g) organizzare seminari e convegni sulle tematiche di riferimento; h) curare la pubblicazione di studi scientifici del settore.

Articolo 4 – Personale aderente al Centro

1. Alle attività del Centro possono partecipare i professori e i ricercatori appartenenti alle Università convenzionate, che svolgono ricerca scientifica nei settori di interesse del Centro stesso, su domanda inoltrata al Direttore e da questi trasmessa al Consiglio che ne delibera l’accettazione.

2. Possono collaborare alle attività del Centro borsisti di ricerca o assegnisti delle Università convenzionate o, sulla base di specifici accordi convenzionali, di Enti e Centri italiani e stranieri, pubblici e privati.

3. Alle attività amministrative necessarie allo svolgimento dei programmi di ricerca del Centro provvede il personale tecnico amministrativo in servizio presso le unità di ricerca di cui all’art.1.

Articolo 5 – Organi del Centro

1. Sono organi del Centro:

a) il Direttore; b) il Consiglio; c) il Comitato scientifico; d) l’Assemblea.

Articolo 6 – Il Direttore

1. Il Direttore del Centro è nominato dal Rettore dell’Università dove ha sede amministrativa il Centro stesso su elezione del Consiglio, che lo sceglie fra i propri componenti; dura in carica un triennio e il mandato è rinnovabile una sola volta.

2. Il Direttore svolge le seguenti funzioni: a) coordina e promuove le attività del Centro; b) predispone il programma delle attività del Centro ed elabora il budget di entrate

e uscite relative all’anno finanziario di competenza; c) predispone, al termine dell’esercizio, una relazione sulle attività svolte dal

Centro e sulle spese sostenute;

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d) informa annualmente le Università aderenti per quanto concerne l’attività svolta e i programmi di sviluppo futuri.

3. Nel caso di assenza o di temporanea indisponibilità del Direttore le sue funzioni sono svolte dal Vice Direttore, nominato dal Direttore contestualmente alla sua designazione.

Articolo 7 – Il Consiglio

1. Il Consiglio, presieduto dal Direttore, è costituito da: a) un componente per ciascuna

delle Università aderenti al Centro, nominato dai competenti organi delle unità di ricerca; b) esperti italiani o stranieri di alta qualificazione scientifica, specializzati nelle attività che rientrano nei programmi del Centro, cooptati dal Consiglio, fino ad un massimo di tre.

2. Il Consiglio è costituito con decreto del Rettore dell’Università dove ha sede amministrativa il Centro, resta in carica per tre anni a decorrere dalla data del provvedimento di costituzione e i suoi componenti sono rieleggibili consecutivamente una sola volta.

3. Il Consiglio è convocato dal Direttore. Per la validità delle adunanze è necessaria la presenza di almeno la metà più uno dei componenti; sono esclusi dal computo gli assenti giustificati. Le decisioni sono assunte a maggioranza dei presenti.

4. Il Consiglio: a. elegge il Direttore del Centro; b. approva la cooptazione, quali membri del Consiglio, di esperti italiani o stranieri

di alta qualificazione scientifica, specializzati nelle attività che rientrano nei programmi del Centro, cooptati dagli altri membri, fino ad un massimo di tre;

c. approva le domande d’adesione al Centro presentate da docenti e ricercatori delle Università aderenti, di altre Università italiane o straniere o di Centri ed Enti pubblici e privati che operano nel settore, sia in Italia che all’estero;

d. può nominare un Presidente onorario da scegliere tra esperti italiani o stranieri di alta qualificazione scientifica nell'ambito delle aree di ricerca afferenti al Centro;

e. approva, su proposta del Direttore e sentito il Comitato Scientifico, il programma di attività del Centro e il relativo piano di spesa;

f. approva il budget di entrate e uscite relative all’anno finanziario di competenza e la relazione sulle attività svolte nell’esercizio precedente, predisposti dal Direttore a norma dell’articolo 6, da comunicare al Consiglio del Consiglio del Dipartimento presso cui il Centro ha la propria sede amministrativa;

g. delibera sulle proposte di attività del Centro; h. delibera su ogni altro argomento sottoposto al suo esame dal Direttore.

5. Il Consiglio è convocato almeno due volte all'anno per l’approvazione del programma delle attività del Centro, del budget preventivo e del rendiconto consuntivo. È altresì convocato ogni volta che il Direttore lo reputi necessario o lo richieda un terzo dei suoi componenti.

Articolo 8 – Il Comitato scientifico

1. Il Comitato scientifico è composto:

a) dal Direttore del Centro, che lo presiede; b) da un componente per ciascuna delle unità di ricerca delle Università aderenti;

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c) da altri componenti, sino ad un massimo di cinque, designati dal Consiglio e scelti fra studiosi italiani o stranieri che si siano distinti per rilevanti contributi dati nell’ambito dei settori scientifici di riferimento.

2. Il Comitato Scientifico dura in carica tre anni a decorrere dalla data del provvedimento di costituzione. I suoi componenti possono essere confermati una sola volta.

3. Il Comitato Scientifico collabora – con funzione consultiva – alla definizione delle linee generali delle attività scientifiche del Centro ed esprime il suo parere sul programma di attività del Centro.

4. Per la validità delle adunanze del Comitato è necessaria la presenza di almeno la metà più uno dei suoi componenti, esclusi gli assenti giustificati. I pareri di competenza sono assunti a maggioranza dei presenti.

Articolo 9 – L’Assemblea

1. L’Assemblea è composta dai docenti e ricercatori delle Università aderenti, di altre

Università italiane o straniere, o di Centri ed Enti pubblici e privati che operano nel settore, sia in Italia che all’estero, che abbiano presentato, al Direttore, domanda d’adesione al Centro. Le domande d’adesione sono approvate dal Consiglio a maggioranza assoluta.

2. L’Assemblea si riunisce, su convocazione del Direttore, almeno una volta all’anno, per valutare l’attività del Centro e formulare eventuali proposte in merito da presentare al Consiglio.

Articolo 10 – Adesioni di altre università

1. Possono aderire al Centro università italiane e straniere, previa delibera favorevole del

Consiglio. Le nuove adesioni sono formalizzate mediante appositi atti aggiuntivi alla presente convenzione.

Articolo 11 – Collaborazioni con altri organismi

1. Per lo svolgimento dei suoi compiti il Centro può stabilire, con enti pubblici o privati,

italiani o stranieri, anche attraverso apposite convenzioni approvate dal Consiglio, forme di collaborazione per l’approfondimento di temi di ricerca o per la risoluzione di problematiche nell’ambito dei settori scientifici di riferimento.

Articolo 12 – Finanziamenti e gestione amministrativa

1. Il Centro opera mediante finanziamenti provenienti dal Ministero dell’Università e della

Ricerca, dalle Università convenzionate, da enti e istituzioni di ricerca, italiane o straniere, istituzioni ed organizzazioni internazionali e da ogni altro soggetto pubblico o privato.

2. I fondi sono assegnati all’Università dove ha la sede amministrativa il Centro, con vincolo di destinazione al medesimo.

3. La gestione amministrativa e contabile del Centro è effettuata secondo le disposizioni del regolamento per l’amministrazione, la finanza e la contabilità vigente presso l’Università sede amministrativa del Centro.

Articolo 13 – Durata e recesso

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1. La convenzione istitutiva del Centro è stipulata inizialmente per una durata di sei anni, ed è rinnovabile per un uguale periodo previo accordo scritto tra le parti, approvato dai competenti organi.

2. È ammesso il recesso di ciascuna Università, previa disdetta con preavviso di sei mesi inviata al Direttore del Centro.

Tanto si sottopone a questo Consesso per il parere previsto. L’Ufficio competente rappresenta che, ai fini della sottoscrizione della Convenzione

di che trattasi, conforme alla normativa vigente, è necessario, in primo luogo, aprire le adesioni ai docenti interessati che saranno sottoposte all’esame di questo Consesso riservandosi di valutare la congruità delle stesse con lo scopo del Centro.””

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO il vigente Statuto di Ateneo e, in particolare l’art. 55;

VISTO l’art. 89 del Regolamento Generale di Ateneo;

VISTE le note prot. n. 45436 del 02.07.2013 e n. 48627 del 16.07.2013,

da parte del Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia,

Comunicazione, concernenti la Convenzione per l’istituzione del

Centro Interuniversitario di Ricerca sull’Invecchiamento sano ed

attivo (C.R.I.S.A.);

VISTO il D.R. n. 565 del 3.12.2013 con cui è stato costituito

dall’Università degli Studi di Macerata il Centro di che trattasi;

TENUTO CONTO di quanto rappresentato dal Settore Pianificazione Organizzativa

del Dipartimento Risorse Umane e Organizzazione,

DELIBERA

di esprimere parere favorevole alla istituzione del Centro Interuniversitario di Ricerca

sull’invecchiamento sano ed attivo (C.R.I.S.A.) tra le Università degli Studi di Macerata

(sede amministrativa), di Bari Aldo Moro, di Catanzaro “Magna Grecia”, di Pisa e di

Salerno, secondo la Convenzione riportata in narrativa, invitando l’Ufficio ad aprire la fase

delle adesioni e riservandosi di valutare la congruità delle stesse con lo scopo del Centro.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.16C

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VI. STRUTTURE DIDATTICHE, DI RICERCA E DI SERVIZIO PROPOSTA DI COSTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA

DI INFORMATICA, DIRITTO, ECONOMIA E AMBIENTE (IDEA)

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Risorse Umane e Organizzazione – Settore Pianificazione Organizzativa ed invita il

Senato Accademico a pronunciarsi in merito:

““L’art. 55, comma 2, dello Statuto recita, tra l’altro, che: “I Centri interdipartimentali di ricerca possono essere costituiti per la realizzazione di attività di ricerca connesse a progetti di durata triennale, rinnovabile, cui aderiscono non meno di quindici docenti…”.

Con nota assunta al prot. gen. n. 52936 del 5.08.2013 è stato trasmesso l’estratto

dal verbale del Consiglio del Dipartimento di “Informatica”, relativo alla seduta del 16.07.2013, in cui è stata approvata l’istituzione del costituendo Centro Interdipartimentale di ricerca di “Informatica, Diritto, Economia e Ambiente (IDEA)” ed è stato approvato lo Statuto, trasmesso a questo Ufficio con nota prot. gen. n. 58571 del 17.09.2013.

La richiesta di costituzione del citato Centro sui temi del rapporto tra Informatica e

Diritto, è stata avanzata dalla prof.ssa Teresa Roselli, docente di II fascia afferente al Dipartimento di che trattasi poiché “…nasce dalla stretta collaborazione tra docenti delle discipline informatiche e giuridiche sul territorio jonico e che tale proposta consentirebbe di mettere a valore le risorse esistenti e di sviluppare ulteriormente le opportunità di ricerca e occupazionali offerte dal territorio tarantino oltre a costituire per quest’ultimo un riferimento certo della presenza del Dipartimento di Informatica, insieme ai colleghi che erano incardinati sulla sede di Taranto…”.

Con nota assunta al prot. gen. n. 57386 dell’11.09.2013, è stato trasmesso l’estratto

dal verbale del Consiglio del Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture” relativo alla seduta del 6.02.2013, in cui è stato approvato lo Statuto, trasmesso a questo Ufficio con nota prot. gen. n. 65495 dell’11.10.2013, che si riporta con le osservazioni dell’Ufficio come di seguito evidenziate:

STATUTO DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA

INTERDIPARTIMENTALE DI INFORMATICA, DIRITTO, ECONOMIA E AMBIENTE

IDEA (�δέα) Art. 1 – Istituzione

E’ costituito presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, il Centro Interdipartimentale di ricerca interdipartimentale di Informatica, Diritto, Economia e Ambiente – I.D.E.A. (di seguito denominato “CENTRO”) promosso dai Dipartimenti di Informatica e Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture”.

Art. 2 – Sede Il CENTRO ha la sede operativa presso la sede della disattivata II Facoltà di

Scienze MM FF NN - quartiere Paolo VI - Taranto. La sede amministrativa e contabile è presso il Dipartimento cui afferisce il Coordinatore del CENTRO.

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S.A. 03.03.2014/p.16C

110

Art. 3 – Finalità Le attività del CENTRO si svolgono essenzialmente nel campo scientifico

proseguendo, così, i programmi di ricerca e le iniziative che vedono i Dipartimenti di Informatica e Jonico in Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture fortemente impegnati sul territorio tarantino.

Nel perseguimento dei propri fini istituzionali, il CENTRO favorisce la costituzione di un’area di interesse finalizzata alla produzione, valorizzazione e disseminazione di forme di sapere multidisciplinare e interdisciplinare dedicata alla ricerca scientifica su temi legati alla realtà ambientale tarantina.

Sulla base di queste finalità di ordine generale, il CENTRO si pone i seguenti scopi: a. promuovere rapporti di collaborazione scientifica tra studiosi/e di diverse

discipline al fine di individuare nuove linee di ricerca di interesse nazionale e internazionale;

b. realizzare ricerche su temi legati alla Computer Science quali l’intelligenza computazionale, il data mining, l’acquisizione della conoscenza e l’apprendimento delle macchine, i sistemi di supporto alle decisioni, l’interazione, i metodi per la comunicazione digitale e l’ingegneria del software, coniugati con temi di ricerca giuridica, economica, statistica e ambientale che abbiano come oggetto specifico l’ambiente, la tutela della salute e del territorio, volti anche alla valorizzazione dei saperi e delle culture dello spazio euro-mediterraneo.

c. promuovere la pubblicazione di studi e ricerche realizzate dal CENTRO; d. organizzare convegni, incontri, seminari e sostenere ogni altra iniziativa volta a

diffondere e valorizzare le tematiche indicate; e. favorire occasioni di incontro, confronto e collaborazione tra mondo accademico,

società civile ed enti pubblici e privati volti alla creazione di reti di ricerca nazionali e internazionali;

f. promuovere la collaborazione tra centri universitari, nonché partecipare a iniziative e progetti che valorizzino il lavoro di ricerca attraverso reti informatiche.

Il CENTRO si propone di collaborare a progetti di Ateneo e/o interateneo e prevede

inoltre la possibilità di attivare forme di collaborazione nazionali ed internazionali con ricercatori esterni, Enti pubblici e privati, associazioni a carattere scientifico e associazioni della società civile nel rispetto delle disposizioni del Regolamento di Ateneo e della normativa universitaria vigente. Potranno quindi essere assunte attività di ricerca commissionate da Enti pubblici e privati su contratto o convenzione. Nel rispetto della normativa vigente, e con finanziamenti specificamente destinati a tale scopo da uno o più finanziatori, potranno inoltre essere istituiti premi di ricerca.

Art. 4 - Durata del CENTRO Il CENTRO ha la durata di tre anni accademici, rinnovabile. La durata decorre dalla

completa costituzione degli Gli organi del CENTRO devono essere costituiti, da effettuarsi entro tre mesi dalla data di emanazione del Decreto istitutivo del CENTRO medesimo, pena scioglimento del CENTRO dello stesso.

Al termine di ogni triennio accademico, il Consiglio del CENTRO presenta una relazione sulle attività svolte ed eventuale istanza motivata di rinnovo.

Alla proposta di rinnovo dovrà essere allegata una dettagliata relazione sulle attività svolte e sulle prospettive di attività future.

Art. 5 – Organi del Centro Sono Organi del CENTRO

− Il Coordinatore

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S.A. 03.03.2014/p.16C

111

− Il Consiglio II Coordinatore è eletto dai componenti il Consiglio fra i professori di ruolo a tempo

pieno aderenti al CENTRO a maggioranza assoluta in prima convocazione e a maggioranza relativa nella convocazione successiva ed è nominato con Decreto Rettorale. Dura in carica un triennio accademico ed è rieleggibile consecutivamente una sola volta.

Il Coordinatore: − cura l'organizzazione del lavoro e delle attività del CENTRO; − è direttamente responsabile delle attrezzature scientifiche e didattiche in

dotazione al CENTRO. Il Consiglio è composto dai docenti aderenti al CENTRO e deve essere convocato

non meno di una volta all’anno. Il Consiglio:

− determina le linee di indirizzo scientifico del CENTRO e ne controlla l'attuazione;

− delibera sugli aspetti generali tecnici e organizzativi e su quelli didattico-scientifici di pertinenza del CENTRO;

− approva le modifiche del presente Statuto, il regolamento di funzionamento del CENTRO e le eventuali modifiche;

− delibera sulle richieste di adesione ai sensi del successivo art. 6; − promuove lo sviluppo delle attività del CENTRO deliberando l'acquisizione di

nuove attrezzature; − detta i criteri generali per l'utilizzazione dei fondi a disposizione del CENTRO

e approva lo stato previsionale delle spese, il bilancio preventivo e il conto consuntivo.

Art. 6 Composizione del Centro e modalità di adesione In fase di attivazione il CENTRO, promosso dai Dipartimenti di cui all’art. 1, è

formato da non meno di 15 docenti, che abbiano espresso formale richiesta di adesione e possano documentare attività scientifica in linea con le finalità del CENTRO stesso. Ciascun docente può aderire a non più di due Centri.

Al CENTRO potranno successivamente aderire: - singoli docenti e ricercatori, previa domanda al Magnifico Rettore, da questi

rimessa al Consiglio del CENTRO che dovrà pronunciarsi sulla richiesta; - professori, ricercatori, studiosi e studiose di ambiti scientifici di interesse del

CENTRO, compresi esperti di chiara fama nazionale e internazionale, che manifestino la volontà di partecipare al programma di ricerca del CENTRO medesimo;

- altri Dipartimenti che dovranno farne richiesta motivata con delibera del Consiglio di Dipartimento contenente l’indicazione delle risorse (finanziarie, umane, scientifiche, strumentali, ecc.) che il Dipartimento metterà a disposizione del CENTRO. La richiesta inviata al Coordinatore del CENTRO, previo parere del Consiglio dello stesso e è rimessa al Magnifico Rettore e successivamente agli Organi accademici.

Art. 7 - Modalità per la collaborazione con Enti Soggetti esterni Il CENTRO, per il raggiungimento dei propri scopi istituzionali, potrà stipulare

apposite convenzioni quadro di collaborazione con soggetti esterni, Enti ed organismi pubblici o privati, italiani o stranieri. La convenzione dovrà essere sottoposta all’approvazione del Consiglio del CENTRO e successivamente degli Organi accademici.

Possono, altresì, collaborare professori, ricercatori, studiosi e studiose di ambiti

scientifici di interesse del CENTRO, compresi esperti di chiara fama nazionale e

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S.A. 03.03.2014/p.16C

112

internazionale, che manifestino la volontà di partecipare al programma di ricerca del CENTRO medesimo.

Art. 8- Fonti di finanziamento, personale e attrezzature a disposizione del CENTRO

Le risorse necessarie per il funzionamento dei Centri dovranno essere prioritariamente garantite dai Dipartimenti che ne hanno promosso la costituzione.

I fondi necessari per il funzionamento del CENTRO potranno essere costituiti da fondi di ricerca assegnati al CENTRO, derivanti da contratti e convenzioni stipulati per l’esecuzione di specifiche ricerche, donazioni, eventuali contributi dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, finanziamenti di Enti pubblici e/o privati.

Nella ripartizione dei fondi dovrà essere prevista anche una quota delle spese generali a favore del Dipartimento cui afferisce il coordinatore del CENTRO. Eventuali deroghe potranno essere deliberate dal Consiglio del Dipartimento suddetto, in relazione all’entità dell’attività svolta dal CENTRO.

Per lo svolgimento dell’attività il CENTRO utilizza locali, attrezzature e personale messi a disposizione dai Dipartimenti partecipanti, come dichiarato in sede di delibera di adesione al CENTRO.

Il CENTRO può avvalersi, anche temporaneamente, di attrezzature e personale messi a disposizione da strutture esterne convenzionate. Le convenzioni con tali strutture dovranno regolamentare l’utilizzo delle risorse, sia del CENTRO sia della struttura esterna, nel rispetto della normativa sulla sicurezza e salute sul luogo di lavoro.

Art. 9 - Modalità per la gestione amministrativo-contabile Fermo restando l’autonomia decisionale disposta dal presente Statuto, la gestione

amministrativa e contabile del CENTRO è affidata al Dipartimento cui afferisce il coordinatore del CENTRO.

Il Dipartimento cui è affidata la gestione amministrativo-contabile opera attraverso i propri organi amministrativo-contabili, d’intesa con il Coordinatore del CENTRO, il quale si impegna a presentare al Dipartimento tutta la documentazione contabile del CENTRO in tempo utile affinché il medesimo Dipartimento possa predisporre il bilancio rispettando le scadenze stabilite dalla normativa d’Ateneo. Per quanto non disposto nel presente Statuto, si rinvia alle disposizioni di cui al “Regolamento d'Ateneo per l'amministrazione, la finanza e la contabilità”, nonché ad ogni altra disposizione giuridica vigente in merito.

Art. 10- Regole per la modifica del regolamento del CENTRO Il regolamento del CENTRO potrà essere modificato, nel rispetto delle norme per la

costituzione ed il funzionamento dei Centri, con delibera del Consiglio, assunta con la maggioranza dei due terzi dei componenti ordinari e sottoposte all’approvazione degli Organi di Governo dell’Università.

Art. 11 - Clausole di recesso e di scioglimento Qualora un dipartimento aderente al CENTRO dovesse decidere di recedere dal

CENTRO stesso dovrà darne comunicazione agli Organi preposti entro i tre mesi precedenti la data del recesso. Il dipartimento recedente rimane obbligato a concludere gli impegni verso terzi già assunti dal CENTRO.

Qualora il CENTRO, per qualunque motivo, ivi compreso il venir meno del numero minimo di strutture necessarie, dovesse cessare la propria attività, il Consiglio del CENTRO lo dichiarerà con apposita delibera, che dovrà essere trasmessa all’Amministrazione centrale per gli adempimenti conseguenti.

La delibera dovrà altresì dare conto della situazione finanziaria e patrimoniale del CENTRO.

I beni e le attrezzature del CENTRO, nonché il numerario, assolti i debiti, restano di proprietà dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, che provvede alla loro destinazione con apposita delibera del Consiglio di Amministrazione.

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S.A. 03.03.2014/p.16C

113

Lo scioglimento del CENTRO potrà altresì essere disposto dagli Organi di Governo dell’Ateneo, in mancanza di relazione e di istanza di rinnovo, trascorsi sei mesi dal termine fissato.

Art. 12 - Norme finali e di rinvio Per tutto quanto non espressamente previsto nel presente Statuto regolamento si

rinvia alla normativa vigente, in particolare alle norme statutarie e regolamentari dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

Tanto si sottopone a questo Consesso per il parere previsto. L’Ufficio competente rappresenta che, ai fini dell’Istituzione del Centro di che

trattasi, conforme alla normativa vigente, è necessario, in primo luogo, aprire le adesioni ai docenti interessati che saranno sottoposte all’esame di questo Consesso riservandosi di valutare la congruità delle stesse con lo scopo del Centro.””

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO l’art.55 dello Statuto di Ateneo;

VISTI l’estratto dal verbale del Consiglio del Dipartimento di Informatica,

di cui alla riunione del 16.07.2013, e relativa integrazione

concernente lo Statuto del costituendo Centro interdipartimentale

di ricerca di Informatica, Diritto, Economia e Ambiente (IDEA);

VISTI l’estratto dal verbale del Consiglio del Dipartimento Jonico in

“Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società,

ambiente, culture”, di cui alla riunione del 06.02.2013, e relativa

integrazione;

TENUTO CONTO delle osservazioni formulate dal Settore Pianificazione

Organizzativa del Dipartimento Risorse Umane e Organizzazione

al testo statutario di che trattasi,

DELIBERA

di esprimere parere favorevole alla costituzione del Centro Interdipartimentale di Ricerca

di Informatica, Diritto, Economia e Ambiente (IDEA), tra i Dipartimenti di Informatica e

Jonico in Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture,

secondo lo Statuto, di cui alla formulazione emendata dall’Ufficio e riportata in narrativa,

invitando l’Ufficio ad aprire la fase delle adesioni e riservandosi di valutare la congruità

delle stesse con lo scopo del Centro.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.17

114

VII. PERSONALE STIPULA CONTRATTI DI DIRITTO PRIVATO DI LAVORO AUTONOMO PER

AFFIDAMENTO INSEGNAMENTI, A TITOLO GRATUITO, AI SENSI DELL’ART. 23

COMMA I, DELLA LEGGE N. 240/2010 – A.A. 2013/2014

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Risorse Umane e Organizzazione – Divisione Personale Docente – Area Contratti per la

didattica – Settore Professori a contratto ed invita il Senato Accademico a pronunciarsi in

merito:

““Il Consiglio del Dipartimento di Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze Sociali (FLESS), con delibera motivata del 17.6.2013 (prot. del 30.1.2014), ha proposto contratti di diritto privato di lavoro autonomo, a titolo gratuito, ai sensi dell’art. 23 comma 1° della Legge n. 240/10 per lo svolgimento di incarichi di insegnamento, per l’a.a. 2013/2014 a favore dei seguenti docenti collocati in quiescenza.

Lo stesso Dipartimento, nella predetta delibera, ha comunicato il non superamento del 5% dei professori e ricercatori afferenti al proprio organico, nell’attribuzione di contratti a titolo gratuito per l’a.a. 2013/14 come previsto ex art. 3 del Regolamento vigente per la disciplina degli incarichi di insegnamento.

Per completezza di informazione, l’Ufficio fa presente che, non risulta superata la percentuale del 5% dell’organico dei professori e ricercatori di ruolo in servizio presso questo Ateneo, per l’a.a. in corso di cui all’art. 23 comma 1° della Legge n. 240/10, relativamente alle proposte di contratti a titolo gratuito ad oggi pervenute.

ANGLANI Bartolo

Corso ufficiale di Letteratura italiana

Corso di laurea in Filosofia - sede di Bari

L-FIL-LET/10 63 ore Cfu 9

CERA Giovanni

Corso ufficiale di Filosofia della storia

Corso di laurea in Scienze storiche - sede di Bari

M-FIL/03 42 ore Cfu 6

CERA Giovanni

Corso ufficiale di Filosofia teoretica

Corso di laurea in Filosofia - sede di Bari

M-FIL/01 63 ore Cfu 9

CORSI Pasquale

Corso ufficiale di Storia bizantina

Corso di laurea in Scienze storiche - sede di Bari

M-STO/01 42 ore Cfu 6

MASSAFRA Angelo

Corso ufficiale di Problemi e metodi della ricerca storica sull'Età moderna

Corso di Laurea in Storia e Scienze Sociali - sede di Bari

M-STO/02 42 ore Cfu 6

“”

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO il D.Lgs. n. 368 del 06.09.2001;

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S.A. 03.03.2014/p.17

115

VISTA la Legge n. 240 del 30.12.2010 e s.m.i. ed in particolare l’art. 23;

VISTO il Regolamento per il conferimento di incarichi di insegnamento e

didattica integrativa per affidamento o per contratto ai sensi

dell’art. 23 della Legge n. 240/2010 e s.m.i.;

VISTA la delibera del Consiglio del Dipartimento di Filosofia, Letteratura,

Storia e Scienze Sociali (FLESS), relativo alla seduta del

17.06.2013;

TENUTO CONTO di quanto rappresentato dal competente Settore dell’Area Contratti

per la Didattica del Dipartimento Risorse Umane e

Organizzazione,

DELIBERA

di approvare, per gli aspetti di propria competenza, la stipula dei contratti di diritto privato

di lavoro autonomo per affidamento di insegnamenti a titolo gratuito, ai sensi dell’art. 23

comma 1 della Legge n. 240/10, per l’a.a. 2013/2014, con i sottoindicati docenti:

ANGLANI Bartolo

Corso ufficiale di Letteratura italiana

Corso di laurea in Filosofia - sede di Bari

L-FIL-LET/10 63 ore Cfu 9

CERA Giovanni

Corso ufficiale di Filosofia della storia

Corso di laurea in Scienze storiche - sede di Bari

M-FIL/03 42 ore Cfu 6

CERA Giovanni

Corso ufficiale di Filosofia teoretica

Corso di laurea in Filosofia - sede di Bari

M-FIL/01 63 ore Cfu 9

CORSI Pasquale

Corso ufficiale di Storia bizantina

Corso di laurea in Scienze storiche - sede di Bari

M-STO/01 42 ore Cfu 6

MASSAFRA Angelo

Corso ufficiale di Problemi e metodi della ricerca storica sull'Età moderna

Corso di Laurea in Storia e Scienze Sociali - sede di Bari

M-STO/02 42 ore Cfu 6

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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S.A. 03.03.2014/p.18A

116

XI. OGGETTI DIVERSI RATIFICA DECRETO RETTORALE N. 421 DEL 10.02.2014 (ATTO AGGIUNTIVO DI

MODIFICA DELLA CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO

MORO E L’AZIENDA FARMACEUTICA ROCHE SPA PER IL FINANZIAMENTO DI UN

POSTO DI RICERCATORE A TEMPO DETERMINATO PER IL SSD MED/16)

Il Rettore sottopone alla ratifica del Senato Accademico il seguente Decreto

Rettorale:

DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO PER LA RICERCA, LA DIDATTICA E LE

RELAZIONI ESTERNE – AREA CONVENZIONI PER LA DIDATTICA – SETTORE I

D.R. n. 421 del 10.02.2014 approvazione dello schema dell’Atto aggiuntivo di modifica alla convenzione del 21.12.2012, parte integrante del decreto, tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro – Dipartimento Interdisciplinare di Medicina e l’Azienda farmaceutica Roche S.p.A., nonché autorizzazione alla stipula, per il finanziamento di un posto di ricercatore universitario a tempo determinato, in regime di tempo definito ai sensi dell’art. 24 comma 3 lettera a) Legge n. 240/2010.

Il Senato Accademico, all’unanimità, ratifica il succitato Decreto Rettorale.

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S.A. 03.03.2014/p.18B

117

XI. OGGETTI DIVERSI RATIFICA DECRETI RETTORALI NN. 365 E 429 DEL 06 E 12.02.2014 (ISTITUZIONE-

ATTIVAZIONE-BANDO DI SELEZIONE CORSI DI MASTER DI II LIVELLO -

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO/POLITECNICO DI BARI,

NELL’AMBITO DEL “PROGETTO DI POTENZIAMENTO DELLE STRUTTURE E DELLE

DOTAZIONI SCIENTIFICHE E TECNOLOGICHE DEL POLO SCIENTIFICO

TECNOLOGICO MAGNA GRECIA” PONA3 00298 - A.A. 2013/2014)

Il Rettore sottopone alla ratifica del Senato Accademico i seguenti Decreti Rettorali:

DIPARTIMENTO PER GLI STUDENTI E LA FORMAZIONE POST LAUREA –

DIVISIONE MASTER-CORSI DI PERFEZIONAMENTO-ALTA FORMAZIONE E

TIROCINI

D.R. n. 365 del 6 febbraio 2014 - istituzione e attivazione di Master di II Livello presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e il Politecnico di Bari, A.A. 2013/2014, nell’ambito del Progetto PONA3_00298 denominato “Progetto di Potenziamento delle strutture e delle dotazioni scientifiche e tecnologiche del Polo Scientifico Tecnologico Magna Grecia”

D.R. n. 429 del 12 febbraio 2014 - bando di ammissione a Master di II Livello,

istituiti ed attivati presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e il Politecnico di Bari, A.A. 2013/2014, nell’ambito del Progetto PONA3_00298 denominato “Progetto di Potenziamento delle strutture e delle dotazioni scientifiche e tecnologiche del Polo Scientifico Tecnologico Magna Grecia”

Il Senato Accademico, all’unanimità, ratifica i succitati Decreti Rettorali.

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S.A. 03.03.2014/p.18C

118

XI. OGGETTI DIVERSI RATIFICA DECRETO RETTORALE N. 522 DEL 18.02.2014 (CONVENZIONE TRA

L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO – CEDICLO E LA CROCE ROSSA

ITALIANA – COMITATO REGIONALE PER LA PUGLIA CRI)

Il Rettore sottopone alla ratifica del Senato Accademico il seguente Decreto

Rettorale:

DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO PER LA RICERCA, LA DIDATTICA E LE

RELAZIONI ESTERNE – AREA CONVENZIONI PER LA DIDATTICA – SETTORE II

D.R. n. 522 del 18.02.2014 approvazione dello schema della convenzione tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro (CEDICLO) e la Croce Rossa Italiana Comitato regionale Puglia, nonché autorizzazione alla stipula, per promuovere la cooperazione negli ambiti di ricerca scientifica e della didattica.

Il Senato Accademico, all’unanimità, ratifica il succitato Decreto Rettorale.

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S.A. 03.03.2014/fine

119

Il Rettore, esaurita la trattazione degli argomenti posti all’ordine del giorno, dichiara

sciolta la seduta alle ore 20,25, ricordando che la prossima riunione del Senato

Accademico, già programmata per il giorno 13.03.2014, è posticipata al giorno

18.03.2014.

IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE

(avv. Gaetano PRUDENTE) (prof. Antonio Felice URICCHIO)

Per l’argomento trattato dalle ore 17,20 alle ore 17,50

IL PRESIDENTE (prof. Angelo TURSI)