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linee d’orizzonte Hugo Pratt rassegna stampa marzo 2018 07.04.2018 – 24.03.2019 Mostra, Lione

07.04.2018 – 24.03.2019 Mostra, Lione › fr › system › files › dossier... · precolombiana, Isola di Pasqua), l'Africa di Maschere e guerrieri, il tempo degli Indiani (d'America),

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linee d’orizzonteHugo Pratt

rassegna stampamarzo 2018

07.04.2018 – 24.03.2019 Mostra, Lione

2 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Contatti stampa

Musée des Confluences Mathilde Virat [email protected] Tel. +33 (0)4 28 38 12 23

Agenzia Alambretcommunication Perrine [email protected] Tel. +33 (0)1 48 87 70 77

Kathy [email protected]. +33 (0)6 11 43 50 69

Comunicati, cartellee illustrazioni (dati di accesso disponibili su richiesta alservizio stampa)www.museedesconfluences.fr/fr/espace_presse

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 3

Il percorso della

mostraHugo Pratt, il creatore

del Mare Aperto— 9

Orizzonti— 12

Immaginari— 26

Biblioteca— 27

Per saperne di più

Gli autori della mostra— 30

Le edizioni: l'avventura

continua— 32

Hugo Pratt: la realtà

distillata in un racconto

immaginario— 36

Corto Maltese, la nascita

di un eroe— 38

Visitare in modo nuovo— 40

Lione, città di fumetti— 41

Qui a fianco—

Scudo raffigurante “The Phantom”

(Seconda metà del Novecento, Oceania,

Papua Nuova Guinea, Altopiani Occidentali,

villaggio di Banz, popolazione wahgi). Musée

des Confluences, Lione.

Acquisito grazie al mecenatismo della società

River Side

Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

Copertina—

design grafico Agenzia KIBLIND

4 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Dedicando una mostra a Hugo Pratt (1927 – 1995), il Musée des Confluences vuole rendere omaggio a uno dei più grandi fumettisti mettendo a confronto la sua produzione con le culture e le civiltà che l'hanno ispirata, affinché vibrino in risonanza. Mettere in correlazione le sue creazioni e un centinaio di oggetti del museo (armi, gioielli, parure, capi d'abbigliamento, statue...) significa anche proiettare il suo immaginario, incontrare le sue fonti di ispirazione e illustrare il suo gusto per l'insolito e l'incredibile.

La mostra si apre con il percorso biografico di un artista che divideva la sua vita tra l'Europa, l'Africa e le Americhe. Autore influenzato dal fumetto americano, la letteratura d'avventura e il cinema hollywoodiano, Pratt aveva una passione per la poesia, i dimenticati della Storia e i destini romantici.

Vero e proprio percorso di immersione, la mostra propone di intraprendere un viaggio verso i territori cari a Hugo Pratt: il Grande Oceano (Oceania), le Amazzonie, i Popoli del sole (America precolombiana, Isola di Pasqua), l'Africa di Maschere e guerrieri, il tempo degli Indiani (d'America), il Grande Nord (canadese).

Per ognuna di queste regioni del mondo vengono presentate delle tavole originali della sua opera. Alcuni dei disegni vengono riprodotti in grande scala: enormi riquadri di fumetti da cui emergono gli oggetti etnografici.

Hugo Pratt, Linee d’orizzonte Da un concept originale sviluppato da Cong e il Musée des Confluences

Dal 7 aprile 2018 al 24 marzo 2019 Sala 11 – 750 m2

Comunicato

stampa

"Deserto e mare mi affascinano: sono linee all ’orizzonte, al di là delle quali mi viene sempre da chiedermi cosa c’è." —Hugo Pratt

La scenografia

La scenografia viene realizzata

dallo staff interno del Musée

des Confluences. Il lavoro è

stato arricchito dallo sguardo

esperto del grafico Tiphaine

Massari (c-album). La scelta di

un grafico è stata guidata dalla

volontà di rendere il disegno

l'elemento strutturale: le vetrine

diventano riquadri per fumetti,

con accentuati stipiti neri, che

rappresentano strisce a fumetti in

L'obiettivoIl lavoro di ricerca condotto dal

Musée des Confluences dimostra

che spesso Hugo Pratt ha tratto

ispirazione dagli oggetti osservati

nei grandi musei occidentali e

nei relativi cataloghi stampati.

La mostra propone per la prima

volta un confronto tra i suoi

disegni e gli oggetti, provenienti

principalmente dalle collezioni del

museo o presi in prestito da altre

grandi istituzioni.

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 5

La mostra

in cifre94 oggetti presentati

alla mostra

130 tavole e acquerelli originali di

Hugo Pratt esposti

oltre 50 riproduzioni di riquadri

di fumetti da 3 a 7 metri di altezza

390 ritratti formano la galleria dei

personaggi creati da Hugo Pratt, tutti

presentati alla mostra

Corteccia battuta dipinta, maro smo

Agus Ongge (seconda metà del XX secolo,

Indonesia, Nuova-Guinea occidentale, provincia

della Papua, lago Sentani). Musée des Confluences,

Lione. Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

6 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Responsabile di progetto

Yoann Cormier, Musée des Confluences

Curatori ospiti

Patrizia Zanotti, direttrice generale di CongMichel Pierre, storico e scrittore

Esperti associati

Sergio Purini, conservatore onorario delle Collezioni America presso i Musei reali dell'arte e della storia, BruxellesThierry Wendling, antropologo, ricercatore presso il CNRS

Direzione artistica

Tiphaine Massari (c-album)

Scenografia

Gilles Mugnier, Musée des Confluences

Coordinamento Cong

Maria-Grazia Lacidogna

Desideriamo ringraziare calorosamente i responsabili delle collezioni pubbliche e i collezionisti privati per i prestiti concessi.

il Musée du quai Branly – Jacques cHirac, Parigi

il Museo del cinquantenario, Bruxelles (Musei reali dell'arte e della storia) tHe oHio state university - Billy ireland cartoon liBrary & MuseuM, coluMBus (stati uniti)denis Buffenoir

claudine gay e gilles sournies

nadine girard

Bertrand ouillon

sergio Purini

felix roelandt

6 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 7

Incontrare un'eredità

Dedicato alle culture e alla civiltà di tutto il mondo, il Musée des Confluences è dedicato anche a tutte le forme di creazione artistica. A tal proposito, abbiamo avuto l'opportunità di avvicinarci all'opera di Hugo Pratt, considerato uno dei maggiori esponenti della storia del fumetto. È stato uno dei primi a voler trovare nuove strade tra il racconto e l'immagine, a definirsi romanziere e disegnatore al tempo stesso, ad arrivare a una rara osmosi tra testo e stile grafico.

Dalle sue svariate geografie e dai suoi viaggi nasce l'idea di creare un dialogo tra il suo universo e le collezioni del Musée des Confluences. Con la complicità della società Cong e su iniziativa della direttrice Patrizia Zanotti, abbiamo sviluppato il progetto di una mostra in cui la tavola disegnata, l'acquerello, il dettaglio di un riquadro ritrovassero l'oggetto, l'immagine o il racconto che avevano potuto ispirarlo.

Rendere omaggio agli orizzonti di Hugo Pratt, illustrarli, rivelarli, significa percorrere un'opera e incontrare un'eredità di sogni e segni, di ricordi e letture dimenticati, di film scomparsi dalla nostra memoria.

Hélène Lafont-CouturierDirettrice del Musée des Confluences

Sopra— foto Henri Grandjean

A fianco—

Canoa tradizionale realizzata da Edmond Dubé (2001 - America, Canada, Quebec, popolazione atikamekw di Manawan). Musée des Confluences, Lione. Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

8 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Il percorso

della mostra

Hugo Pratt (1927-1995) è un fumettista dallo stile grafico e dall’arte del racconto inconfondibili. Ha popolato il nostro immaginario di un’infinità di personaggi e arricchito la nostra geografia con luoghi e orizzonti tra i più incredibili.

Mettendo in relazione 130 delle sue opere con gli oggetti etnografici, il Musée des Confluences guarda da una nuova prospettiva una produzione monumentale e decisamente moderna.

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 9

1. Hugo Pratt, il creatore

del Mare Aperto

Prima di lanciarsi nel mondo delle geografie di Hugo Pratt, il percorso della mostra si concentra sulla vita, le influenze, le fonti di ispirazione dell'artista. È stato veneziano, argentino, americano, europeo nel corso della vita e la sua curiosità abbracciava tutto il globo terrestre.

La sua apertura verso il mondo e la sua ispirazione sono state alimentate dalla letteratura anglosassone dedicata all'avventura (Robert-Louis Stevenson, Jack London), dal cinema narrativo classico portato in auge da Hollywood (Corto Maltese è ispirato all'attore Burt Lancaster) e dai fumetti americani (soprattutto quelli di Milton Caniff):

Hugo Pratt nasce a Rimini il 15 giugno 1927 da genitori veneziani, britannico d’ascendenza paterna.Nel 1937 la famiglia si reca in Etiopia, da poco colonia italiana, dove il padre era stato arruolato. Al termine dell’occupazione italiana, sul finire del 1942, il giovane Pratt viene rimpatriato a Venezia con la madre.Portato per il disegno, Hugo vuole farne una professione. Viene perciò assunto da un editore di fumetti argentino nel 1949 e trasloca a Buenos Aires, dove rimane per una decina d’anni. Fa ritorno in Europa nei panni di un autore dalla notorietà crescente, soggiornando a Londra, Italia e Francia. Nel 1984 si trasferisce in Svizzera, vicino a Losanna in Svizzera, dove trascorre gli ultimi dieci anni della sua vita.

Sopra, dall'alto in basso—

Hugo Pratt à Venezia (1945) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Hugo Pratt à Venezia (Anni 60) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Pagina precedente—

Maschera (XX secolo - Papua Nuova Guinea, regione del Sepik).

Collezione Claudine Gay e Gilles Sournies. Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

10 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Una cultura dell’Occidente

Le letture dell’infanzia e dell’adolescenza forgiano la vita adulta. Quelle di Hugo Pratt si tuffano nei racconti di avventura di autori essenzialmente britannici (Stevenson, Kipling, Haggard…) e americani (Curwood, Melville, Jack London…), ma anche italiani (Emilio Salgari). La sua opera, che definiva “letteratura disegnata”, è una loro discendente diretta. Verrà ispirato anche dai poeti francesi (Villon, Rimbaud) e, successivamente, dalla letteratura sudamericana (Borges, Lugones...).

Le ispirazioni del cinefilo

Hugo Pratt lavorava ai suoi fumetti con lo stesso approccio di un regista cinematografico. Era sceneggiatore e, al tempo stesso, regista, cameraman, tecnico del montaggio e degli effetti speciali, nonché compositore della musica e della colonna sonora. Costruisce le sue avventure come veri e propri storyboard. I riquadri seguono il modello delle inquadrature: campi lunghi, stretti, dall'alto verso il basso e viceversa. È l'eredità di una passione che coltiva fin da giovanissimo per il cinema narrativo classico hollywoodiano. La mostra punta i riflettori su alcuni estratti dei lungometraggi che segnarono il suo percorso, fra cui His Majesty O'Keefe (Il trono nero) con Burt Lancaster, che avrà un ruolo predominante nella creazione del personaggio di Corto Maltese, o Footlight Parade (Viva le donne!), film musical americano in cui una stupefacente scena cantata porta alla nascita di un altro personaggio, femminile, Shanghai Lil.

Corto Maltese - Tango (1985) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Cartellone pubblicitario del film "Il trono nero" ("His Majesty O'Keefe") di Byron Haskin

© Warner Bros Productions

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 11

Un precursore: Milton Caniff

Nato in Ohio nel 1907 e morto a New York nel 1988, Milton Caniff è stato uno dei fumettisti americani più di talento. Le sue serie Terry e i pirati (1934) e Steve Canyon (1947) sono state tradotte e pubblicate in tutto il mondo. Attraverso una straordinaria padronanza del bianco e nero, il senso di suddivisione delle immagini e il ritmo degli scenari, ha esercitato un’influenza fondamentale su Hugo Pratt. Quando, nel 1945, sceglie di anglicizzare il nome passando da Ugo Prat a Hugo Pratt, forse vuole creare un riferimento grafico alla firma del maestro raddoppiando la consonante finale?

Corto Maltese, nascita di un eroe

Nel 1967 viene pubblicato il primo numero di Una ballata del mare salato di Hugo Pratt, all’interno della rivista di fumetti italiana Sgt. Kirk. È qui che prende vita il personaggio di Corto Maltese: marinaio avventuriero emerso dalle acque, legato su una zattera come un martire del mare e ripescato da un pirata molto più di pirata di lui, un tale Rasputin. Tre anni più tardi, Hugo Pratt lo sceglie come eroe principale di episodi brevi e adattati per la rivista settimanale Pif Gadget, che contribuisce pian piano a farlo conoscere in Francia. Arriva così il successo di pubblico e critica per un ciclo che racchiude un totale di 29 avventure ambientate verosimilmente tra il 1904 e il 1925.

Corto Maltese - Favola di Venezia (1977) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

12 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

2. Orizzonti

È il cuore della mostra, in cui il visitatore naviga liberamente, tra gli approdi, i percorsi marittimi e quelli terrestri. L'opera di Hugo Pratt si sviluppa qui in un labirinto in cui incontrare i popoli e le culture testimoniati da decine di opere e oggetti.

Gli orizzonti di Hugo Pratt sono quelli dei viaggi, delle esperienze e dei soggiorni che ha vissuto. A tali realtà si lega l'immaginario scaturito dalla letteratura, il cinema, il reportage, gli articoli accademici e gli incontri ordinari o straordinari. A volte, la sua immaginazione prende il sopravvento e confonde ogni traccia. Assistiamo così alla nascita di una geografia “prattiana”, in sovrimpressione alla geografia reale.

Tutti territori che diventano punti di approdo dei suoi personaggi: il Grande Oceano (Oceania), le Amazzonie, i Popoli del sole (America precolombiana, Isola di Pasqua), l'Africa di Maschere e guerrieri, il tempo degli Indiani (d'America), il Grande Nord (canadese). Questi stessi universi sono quelli percorsi dai viaggiatori, i geografi e gli etnologi dell’Occidente. Il risultato è un dialogo che mescola questa eredità alle culture e alle civiltà che hanno ispirato Hugo Pratt, un dialogo portato in scena da gigantesche riproduzioni di riquadri di fumetti da cui emergono gli oggetti etnografici.

Ai bordi di queste installazioni spettacolari, 130 tavole e acquerelli originali si inseriscono in un percorso più lineare.

Gli album presentati nella mostraI Corto Maltese: Una ballata del mare salato; Corto Maltese sempre più lontano; Tropico del Capricorno; Le etiopiche; Favola di Venezia; Tango; Mū, la città perdutaCapitan Cormorant – Anna nella giungla – Wheeling – la serie dei Sgt. Kirk – Jesuit Joe – Cato Zulù

Grande

Oceano

Jesuit Joe – L'uomo del Grande Nord (1980) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Papuani della Nuova Irlanda Avevo un appuntamento (1994) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Corto Maltese – Avevo un appuntamento (1994) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 13

Grande

Oceano

La mappa delle geografie “prattiane”

Al centro delle geografie, un dispositivo audiovisivo interattivo presenta la mappa dell'immaginario prattiano. Alla stregua di una tavola di orientamento, guida il visitatore in quest'area labirintica e lo conduce all'incontro con gli spazi reali o sognati, solcati o immaginati da Hugo Pratt e i popoli che vi collocava. La mappa prende forma da Venezia, punto di partenza del suo immaginario e del suo rapporto con la luce e i colori.

Mappa Tiphaine Massari (c-album)

Venezia

Maschere e

guerrieri

Amazzonie

I Popoli

del sole

Grande Nord

e Indiani

Indiani (1969) Illustrazione per la campagna pubblicitaria delle cucine Dixie © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Anna nella giungla – Wambo è morto... Wambo ritorna (1959) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Papuani della Nuova Irlanda Avevo un appuntamento (1994) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

14 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Il Grande Oceano

Per lungo tempo avvolto nel mistero in occidente, l’Oceano Pacifico ha fatto sognare attraverso i racconti dei grandi navigatori che l’hanno solcato, le descrizioni dei popoli che ne abitavano le isole e gli arcipelaghi, le figure ricorrenti del cannibale, della Vahine, del guerriero e del marinaio maori. È inoltre una geografia di mostri marini, vulcani, tempeste, naufragi ed eroi scomparsi.

Dall'alto in basso—

Corto Maltese - Una ballata del mare salato (1967) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Maschera (XX secolo - Papua Nuova Guinea, regione del Sepik) Collezione Claudine Gay e Gilles Sournies Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 15

Da sinistra a destra—

Corto Maltese - Una ballata del mare salato (1967) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Modello in scala ridotta di piroga doppia, vëkêkaré (XIX sec.- Nuova Caledonia, Île des Pins) Deposito delle Pontificie Opere Missionarie di Lione Musée des Confluences, Lione Foto Olivier Garcin - Musée des Confluences

Dall'alto in basso—

Corto Maltese - Una ballata del mare salato (1967) © Cong S.A. Svizzera

Tutti i diritti riservati

Maschera, kavat (2009, Papua Nuova Guinea, arcipelago di Bismarck,

Nuova Britannia, villaggio di Goalim, popolazione baining).

Musée des Confluences, Lione foto Olivier Garcin – Musée des

Confluences

16 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Foreste amazzoniche

L’esteso bacino del fiume più lungo al mondo descritto da conquistadores, geografi ed esploratori ha fatto sognare di donne guerriere, da cui ha preso il nome, delle città d’oro di Cibola e del regno di Eldorado. Essi raccontano anche di serpenti giganti, caimani, piranha, malefici della foresta e incontri con popoli rimpicciolitori di teste.

Dall'alto in basso—

Quetzal splendente Pharomachrus mocinno (XIX secolo - America centrale) Deposito del Museo dell’Arte e dell’Industria di Saint-Étienne Musée des Confluences, Lione. Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

Corto Maltese - Mū, la città perduta (1988) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 17

Sopra, dall'alto in basso—

Cravatta Tsõrebdzu (fine del XX secolo - Brasile,

Mato Grosso, popolazione xavante) Donazione del dottor Aldo Lo Curto.

Musée des Confluences, Lione Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

Corto Maltese - Appuntamento a Bahia (1970) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Sotto, da sinistra a destra—

Vaso con ansa a doppio collo (100 - 600 d. C. - America precolombiana

Perù, cultura nazca) Musei reali dell'arte e della storia, Bruxelles

foto MRAH, Bruxelles

Corto Maltese - Teste e funghi (1970) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

18 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

I Popoli del sole

Olmechi, Maya dello Yucatan, Toltechi, Aztechi di Città del Messico, Inca delle Ande... da secoli tutte le grandi culture e civiltà amerindiane affascinano scrittori e cineasti. Piramidi e sacrifici umani, culti solari e architetture monumentali, miti meravigliosi, uccelli celesti, canali e giardini: Hugo Pratt ha colto e mescolato gli elementi di questo universo, poi ricreato in assoluta libertà all'interno di Mū, la città perduta, portando a compimento un lungo viaggio scandito da numerose tappe, come su una mappa misteriosa trovata a San Francesco del Deserto nella Laguna di Venezia.

Da sinistra a destra—

Riproduzione di una testa colossale (da un originale risalente al 900 - 400 a. C. - America precolombiana, Messico, cultura olmeca) Musei reali dell'arte e della storia, Bruxelles

Corto Maltese Mū, la città perduta (1988) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 19

Da sinistra a destra—

Corto Maltese - Mū, la città perduta (1988) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Lazo con boleadoras (fine del XIX secolo - Argentina, popolazione charrúa) Musée des Confluences, Lione. Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

Dall'alto in basso—

Copia del Codice Zouche-Nuttall mixteco (XIX secolo - Messico) Musée des Confluences, Lione Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

Corto Maltese Mū, la città perduta (1988) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

20 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Maschere e guerrieri

Nel 1959, Anna nella Giungla è la prima opera per la quale Hugo Pratt si occupa sia dello scenario sia dei disegni. Ritroviamo l’influenza del fumetto americano (Tim Tyler’s Luck di Lyman Young, Cino e Franco per il pubblico italiano) oltre ad elementi della sua adolescenza trascorsa in Etiopia, utilizzati anche nella serie Gli scorpioni del deserto. L’Africa è presente anche in Le Etiopiche e in Cato Zulù con riferimenti a nuovi viaggi e letture.

Da sinistra a destra—

Young Zulu Cato Zulù (1990) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Scudo (inizio del XX secolo- Africa del Sud, gruppo Ngoni, popolazione Zulù (?)) Musée des Confluences, Lione Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 21

Da sinistra a destra—

Acconciatura (XX secolo - Etiopia, valle dell’Omo, popolazione mursi) Donazione di Antoine de Galbert. Musée des Confluences, Lione Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

Anna nella giungla - La città perduta di Amon-Ra (1959) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Dall'alto in basso—

Corto Maltese - Nel nome di Allah misericordioso e compassionevole (1972) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Pugnale, jambiya (XX secolo- Yemen) Prestito di Nadine Girard. Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

22 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Il tempo degli Indiani

Wheeling è una cittadina della Virginia occidentale segnata dalle guerre di fine Settecento. Qui la resistenza delle nazioni indiane s’intreccia con l’inesorabile avanzata dei coloni, mentre sullo sfondo vi sono l’inizio della guerra d’Indipendenza americana e le rimanenti tracce di una presenza francese. È da questa città e dalla sua storia, di cui Hugo Pratt diventa poco a poco un sorprendente conoscitore, che l’artista sviluppa la sua idea del West americano mediante i propri testi e immagini.

Dall'alto in basso—

Canoa tradizionale realizzata da Edmond Dubé (2001 - Canada, Quebec, popolazione atikamekw di Manawan). Musée des Confluences, Lione Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

L’assalto al forte (1963) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

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Dall'alto in basso—

Wheeling (1962) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Arco e freccia (XIX secolo– America del Nord, regione delle Pianure) Deposito delle Pontificie Opere Missionarie di Lione Musée des Confluences, Lione Foto Olivier Garcin - Musée des Confluences

Da sinistra a destra—

Sgt. Kirk - I visi falsi (1956) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Bambola Kachina, talavai (XX secolo - Stati Uniti, Nord-Est dell'Arizona, popolazione hopi) Collezione privata. Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

24 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Il Grande Nord

Influenzato dalla lettura delle opere di James-Oliver Curwood e Jack London, Hugo Pratt rende a sua volta omaggio al Grande Nord canadese e al corpo di polizia a cavallo di questo territorio, passaggio obbligato delle geografie del romanzo d'avventura. In Jesuit Joe, ricrea la violenza della natura che non ha nulla da invidiare a quella umana. Pratt si compiace nel disegnare la massa scura delle foreste, il bianco della neve e dei fiumi ghiacciati, il rosso scintillante delle uniformi e la precisione etnografica degli oggetti e degli abiti degli Indiani.

Dall'alto in basso—

Progetto di una storia incompiuta (Anni 60) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Paio di ciaspole, di tipo “coda di merluzzo” (XX secolo - Canada, Quebec, popolazione huron di Wendake) Musée des Confluences, Lione Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 25

Dall'alto in basso e da sinistra a destra—

Modello in scala ridotta di slitta con cani (fine del XIX secolo– America del Nord, regione subartica occidentale) Deposito delle Pontificie Opere Missionarie di Lione Musée des Confluences, Lione Foto Olivier Garcin - Musée des Confluences

Malamute eschimese L’uomo del Grande Nord (Jesuit Joe) (1984) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Arpione (XX secolo - Canada, Nunavut, Cape Dorset, popolazione inuit). Musée des Confluences, Lione. Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

26 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

3. Immaginari

Il fumetto non è mai un'arte dell'immagine immutabile, tutto si muove, trasmette suoni e movimenti da un riquadro all'altro, da una pagina a quella successiva. È un'opera completa, che questa parte della mostra si propone di illustrare con uno spazio in stile "lanterna magica" in cui prendono corpo figure, stelle e quarti di luna, ombre e nuvole.

Corto Maltese dà vita a un'allegra danza macabra. Il culto vudù è al culmine. Lo sciamano si avventura nel futuro. Le farfalle sono dee e i dervisci roteano all'infinito. Hugo Pratt è stato un illustre compositore sinfonico dei suoni dell'avventura: amava le danze e gli stati di trance, i rumori del vento e il fragore delle armi, la cornamusa e le orchestre di jazz e i bandoneón del tango.

Lanterna d'IMMAGINARI. Crediti La Méduse

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 27

4. Biblioteca

Le pagine di Linee d’orizzonte presentano come ultimo capitolo una vera e propria biblioteca. Ritroviamo tutta la produzione di Hugo Pratt, tutti i racconti che vedono in scena Corto Maltese, ma anche le serie degli Scorpioni del deserto e del Sgt. Kirk, la saga di Wheeling, l'Africa di Cush, di Anna nella giungla e di Cato Zulù, i Cangaçeiros de L'uomo del Sertão, i cieli lontani di Antoine de Saint-Exupéry e la Laguna di Venezia come ultima cornice di Morgan, la sua ultima opera.

Galleria di ritratti

Partendo da tutti i libri della sua ampia biblioteca, dalle mappe percorse, dagli articoli scoperti, dalle illustrazioni studiate, ha forgiato centinaia di personaggi protagonisti, secondari, eroine, comparse, da soli o in gruppo. Hugo Pratt è stato probabilmente il più grande demiurgo del mondo dei fumetti. Per la prima volta, la mostra presenterà la totalità dei 390 ritratti in bianco e nero dei personaggi creati e citati da Pratt: da Cush, guerriero ribelle africano, a "Bocca dorata", la strega brasiliana, passando per Rasputin, il gemello malvagio di Corto Maltese, e Jesuit Joe, indiano meticcio dal grilletto facile...

Una vita tra le riviste

Questo brulicante universo lo si nota anche nell’infinita varietà di copertine di riviste che Pratt realizza nel corso della sua vita. Inizialmente il fumetto si fa conoscere grazie alla stampa quotidiana e alle riviste, che ne assicuravano il successo con le copertine settimanali o mensili. Hugo Pratt questo l’aveva capito benissimo e infatti durante tutto l’arco della vita artistica ne ha realizzate a centinaia. La mostra offre una panoramica della miriade di riviste che pubblicarono Pratt presentando una parete di "prime pagine" originali: Misterix, Hora Cero, Corriere dei Piccoli, Sgt. Kirk, Frontera, Asso di Picche...

“Hugo Pratt, trait pour trait”

Il documentario "Hugo Pratt, trait pour trait" (Hugo Pratt, tratto per tratto) segue le orme di Hugo Pratt a Venezia, dove ha trascorso l'infanzia, ma anche in Africa, Argentina, Amazzonia, Brasile, a Londra, Genova, Parigi e Losanna. Grazie ad alcuni archivi inediti, si può viaggiare accanto a Pratt e ascoltarlo mentre rievoca i suoi ricordi. Coprodotto da Arte, "Hugo Pratt, trait pour trait" di Thierry Thomas è uscito nel 2016.

TURUO

AVOCAT KERSTER

FENG

BRUKOÏ

DANDY ROLL

APARIA

ABU FIRAS

KALEU VON MÖLTKE

BARIN

BUTCH CASSIDY

STEVANI

© Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

28 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Per saperne

di più

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28 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 29Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 29

30 | Hugo Pratt, linee d'orizzonte

Gli autori della mostra

Patrizia Zanotti, curatrice ospitePatrizia Zanotti gestisce e dirige la società Cong, che si occupa della valorizzazione delle opere di Hugo Pratt, dal 1995. Ha iniziato a lavorare con Hugo Pratt a 17 anni, nel 1979, dapprima colorando le storie dei suoi fumetti, poi occupandosi dei rapporti con gli editori, dello stile grafico e della stampa dei libri. Pian piano, è divenuta la curatrice di tutte le mostre dedicate a Pratt e Corto Maltese nel mondo: da Buenos Aires a Parigi, da Venezia a Milano, Roma, Siena, Bologna. Nel 1994 ha fondato a Roma la casa editrice Lizard, divenuta oggi Rizzoli-Lizard.

Michel Pierre, curatore ospiteProfessore associato di storia e laureato in storia dell'arte e archeologia, è specializzato in storia coloniale e autore di numerose opere (tra cui Sahara, le grand récit (Sahara, il grande racconto), Belin, 2014 e Le temps des bagnes (Il tempo delle galere), Tallandier, 2017). Fu anche vicino a Hugo Pratt, con il quale pubblicò Corto Maltese. Memorie e Le donne di Corto Maltese (in Francia editi da Casterman), oltre ad essere stato il coordinatore di molte edizioni speciali sulla sua opera per l’Histoire/Marianne, L’Express e Ouest-France.

Yoann Cormier, responsabile del progettoYoann Cormier è responsabile della mostra al Musée des Confluences e responsabile di progetto della mostra Hugo Pratt, linee d'orizzonte. Per quasi un anno, ha riunito diversi specialisti delle opere di Hugo Pratt e di oggetti etnografici, ricercatori e collezionisti. Sulla base di questo lavoro, assimilabile a una vera e propria inchiesta al centro dell'opera di Pratt, ha elaborato l'obiettivo della mostra e l'ha trasformato in un racconto facendo dialogare i disegni di Hugo Pratt e gli oggetti etnografici.In passato, ha prodotto Le specie, il tessuto del vivente nel quadro del percorso permanente e ha diretto le mostre temporanee L'arte e la macchina (2015/2016) e Potières d’Afrique (2016/2017).

Gilles Mugnier, scenografoGilles Mugnier è scenografo e responsabile del servizio tecnico culturale presso il Musée des Confluences. Per Hugo Pratt, linee d'orizzonte, ha organizzato l'installazione della mostra, lavorando con il grafico Tiphaine Massari (c-album), per la quale ha reso possibile la costruzione della sua proposta estetica generale (design degli arredi, scelta delle vetrine...). Gli ampi volumi della sala (11 m di altezza) hanno lasciato spazio all'esplorazione di nuove forme espositive-grafiche per il museo, ricorrendo soprattutto a cornici di tela in grande formato.In passato, ha supervisionato la scenografia delle mostre: Il Musée des Confluences svela le sue riserve al museo gallo-romano di Lione nel 2011, Potières d’Afrique (2016/2017), Cataloghi di collezioni (2017/2018), Tuareg (2017/2018).

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Thierry Wendling, esperto associatoThierry Wendling è antropologo, ricercatore all'IIAC - Istituto Interdisciplinare di Antropologia della Contemporaneità (CNRS - EHESS). Le sue ricerche sulle pratiche ludiche si concentrano sia sul gioco degli scacchi a livello internazionale (cfr. Ethnologie des joueurs d'échecs (Etnologia dei giocatori di scacchi), PUF, 2002), che sulle corse in slitta in Alaska. Si interessa anche alla storia dell'etnologia e al dialogo di artisti e scrittori con l'antropologia. Autore di numerosi articoli su Hugo Pratt, prepara un'Etnografia di Corto Maltese.

Sergio Purini, esperto associatoConservatore onorario delle collezioni America presso i Musei reali dell'arte e della storia di Bruxelles, Sergio Purini ha curato la nascita di diverse mostre, quali Inca-Perù, gli Aztechi, Metropoli maya, Un certo sogno indiano... Contemporaneamente, conduce diverse missioni archeologiche in Perù, Messico e Colombia. Appassionata di culture tradizionali americane, si è interessato alla rappresentazione dell'“indiano” nel fumetto.

Marie-Paule Imberti, referente collezioniMarie-Paule Imberti è responsabile delle collezioni delle Americhe e del Circolo Polare al Musée des Confluences, nonché referente scientifica della mostra Hugo Pratt, linee d'orizzonte. Si è occupata della ricerca degli oggetti che potessero completare la mostra, provenienti dalle collezioni del museo, da altre istituzioni e da privati. Ha seguito anche il lavoro di restauro di alcuni oggetti. Grazie alle sue ricerche, ha scoperto, ad esempio, che la famiglia di sculture a fungo dell'album Mū, la città perduta è ispirata all'opera Plants of the Gods (Le piante degli Dei) di Schultes e Hofmann.

Tiphaine Massari, c-album, direzione artisticaTiphaine Massari, grafico associato, lavora presso l'agenzia c-album. L'agenzia, fondata nel 1996 da Laurent Ungerer, concepisce grafica, segnaletica, identità visiva, design per diverse istituzioni culturali, quali il Museo nazionale di Storia naturale o la Comédie-Française a Parigi. Collabora regolarmente con La Méduse, creatore di installazioni audiovisive e interattive. Il Musée des Confluences le ha affidato la direzione artistica della mostra Hugo Pratt, linee d'orizzonte per elaborarne l'estetica generale. In passato, Tiphaine Massari ha lavorato per il Musée des Confluences nel quadro della mostra inaugurale Nella camera delle meraviglie (2014/2016).

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Le edizioni:

l'avventura continua

L'album e il catalogo della mostra riuniscono un insieme di testimonianze, ognuna una prospettiva diversa su Hugo Pratt e sulla sua opera. Immergono il lettore in un universo di avventure: quelle dei suoi personaggi e la sua personale.

L'album della mostra

Coedito con le Éditions Courtes et Longues, l’album della mostra mette in risalto l’evidente legame dell’autore con i musei e le collezioni etnografiche. Tra disegni e fotografie, l'opera prende le forme di un leporello: si apre a fisarmonica, come un invito a viaggiare nell'universo visivo di Hugo Pratt.

Basandosi su una conversazione tra il Musée des Confluences, Sergio Purini e Thierry Wendling, l'album ritraccia il gioco di riferimenti nell'opera di Hugo Pratt, il suo immaginario e il lavoro di ricerca condotto per ritrovarne le fonti.

Estratti selezionati

Gli estratti selezionati sono al centro delle interviste dell'album della mostra. Illustrano il gioco tra l'immaginario e il reale che lega l'intera produzione di Hugo Pratt, divenendo il filo conduttore della mostra.

All'origine della mostra

"All'origine del progetto della mostra, c'è una riflessione condivisa dal museo e Patrizia Zanotti, direttrice della società Cong, oggi responsabile della valorizzazione delle opere di Hugo Pratt. Volavamo instaurare un dialogo tra le opere e ciò che aveva potuto ispirarle in termini di oggetti etnografici. Presentare la mostra al Musée des Confluences sembrava ovvio! Gli spazi e l'altezza considerevole del soffitto si prestavano alla perfezione. Emergeva la necessità di una riflessione estetica tra lo stile grafico di Pratt e la bellezza degli oggetti del museo. Ed è così che è nato il progetto!"

Yoann Cormier

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L'album della mostra 48 pagine In vendita al Musée des Confluences e in libreria a 16 € (IVA inclusa) Disponibile dal 7 aprile

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Ritrovare l'universo di Pratt nelle collezioni del museo

"Al museo, l'idea era di partire dal lavoro che aveva fatto lei, Thierry, ed estenderlo agli altri orizzonti di Hugo Pratt: principalmente l'Oceania, l'America e l'Africa. Potevamo fare il suo stesso lavoro nelle nostre collezioni. Così, partendo dagli oggetti disegnati nelle tavole, semplicemente abbiamo provato a trovare degli oggetti di riferimento nelle nostre collezioni. Non sono necessariamente identici, ma sono tipologie di oggetti che hanno influenzato il disegno di Pratt nel momento in cui creava i suoi album."

Marie-Paule Imberti

Il lavoro sulle fonti

"[...] lo immagino bene come uno che lavora incessantemente sulle fonti, ma anche uno che sogna molto. Che sogna e trova nelle immagini, nelle fotografie di oggetti oceaniani, di luoghi in cui non è stato, una fonte di ispirazione per quel racconto che scriveva giorno dopo giorno. [...] In che modo l'Hugo Pratt narratore, trovando tutti quegli elementi che ogni giorno saziavano la sua sete [...] li assimilava e li ritrascriveva a modo suo, nelle tavole?"

Thierry Wending

Tra fantasia e realtà

"Con la mia analisi sul mondo americano, ho distinto due produzioni di Hugo Pratt. Da una parte, la produzione Corto Maltese, in cui [...] si passa nella dimensione del sogno, onirica. [...] E, dall'altra, le opere come Jesuit Joe, Fort Wheeling [...] e anche i Sgt. Kirk, le prime opere, che sono molto più ancorate alla realtà."

Sergio Purini

Il catalogo della mostra

Pubblicato dalla Réunion des Musées Nationaux (RMN) in coedizione con Cong, tutto il catalogo, alla stregua di un percorso di immersione, offre un viaggio attraverso l'opera dell'artista grazie a moltissime tavole originali, se non inedite, ad archivi e a fotografie, soprattutto del noto fotografo svizzero Marco D'Anna, che ha percorso i luoghi di Corto Maltese insieme allo scrittore Marco Steiner.

Sotto la direzione di Patrizia Zanotti e Michel Pierre.

Il catalogo della mostra 240 pagine, formato 25 x 22,5 cm 300 illustrazioni In vendita al musée des Confluences e in libreria a 39,90 € (IVA inclusa) Disponibile dal 7 aprile

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Sommario

Un monde d’aventures Patrizia Zanotti, Michel Pierre

UNE VIE, UNE ŒUVRE

Hugo Pratt, la nostalgie créatrice Dominique Petitfaux

Hugo Pratt et Federico Fellini, correspondances ou l’assomption du ver à soie Thierry Thomas

Hugo Pratt et Milton Caniff Dean Mullaney

L’éclat du noir, lettre de Will Gould

Hugo Pratt, le romancier qui dessine Didier Platteau

Galerie de portraits Michel Pierre

HORIZONS

Chroniques des mers du Sud Thierry Wendling

Un retournement d’image Michel Pierre

L’Amérique plurielle de Hugo Pratt Sergio Purini

Afrique(s), masques et guerriers Bertrand Ouillon

Ann de la jungle, un hommage à Lyman Young Michel Pierre

Sur les routes d’Asie Jean-Michel Geneste

Escales magiques et reliques sacrées Daniel Couvreur

LE SECRET DES IMAGES

Les trésors du voyage Marco Steiner

Les trois lettres d’un maudit farceur Daniel Couvreur

L’ombre, le double et la marionnette Massimo Schuster

Danses et transes Benoît Mouchart

La figure du héros Sven Ortoli

Les silences de Corto Stefano Cristante

Le vrai et le faux Laurent Beauvallet

Les univers de Corto Sven Ortoli

La part de rêve Mathias Enard

L’élégance du héros Catherine Ormen

Les séduisantes Teresa Cremisi

L’amitié, plus forte que tout Didier Platteau

La mort en son dessin Michel Pierre

Résistances et libertés Dominique Lanni

L’éternité, c’était cela Juan Díaz Canales

AU-DELÀ DE CORTO

Dans les nuages du temps, vagabonder comme Hugo Pratt Marco Steiner et Marco D’Anna

Liste des œuvres exposées Œuvres de Hugo Pratt Objets exposés au musée des Confluences, Lyon

Biographie

Bibliographie

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HO

RIZ

ON

S

Sous son crayon, Raspoutine s’avère également être un amateur d’arts premiers, car on devine à l’arrière-plan de sa cabine la représentation d’un esprit kokorra, emblématique de l’île Buka (attenante à l’île Bougainville). Pour le dessiner, Pratt s’est inspiré d’une pagaie cérémonielle conservée au musée d’ethnographie de Budapest (fig. 48a-b) où fi gure cet être surnaturel. Sans le dire, Pratt construit un réseau de sens graphique qui relie les grandes explorations du xviiie siècle, l’imaginaire occidental du Pacifi que, l’impé-rialisme colonial et les arts de l’Océanie.

Sur son bateau, Raspoutine détient prisonniers deux cousins, Caïn et Pandora. Quand le premier tente de s’échapper, se déroule une sorte de comédie de séduction (p. 28-29) où la jeune femme minaude pour retenir Corto Maltese et donner ainsi plus de chances à son cousin. La fi n de la scène révèle cependant que Corto n’était pas dupe et qu’il a feint de se laisser manipuler. Or ce jeu de fl irt est accompagné, dans le fond des cases, par un puis deux masques (fig. 49a-b) qui traduisent le travestissement des sentiments auquel procèdent les protagonistes.

De fait, ces masques sont inspirés d’une plaque peinte où fi gurent deux faces, collectée dans la région du Maprik (actuelle Papouasie-Nouvelle-Guinée) pour le musée des Cultures de Bâle. Ici, comme pour beaucoup d’autres cas traités dans cet article, Pratt noie l’objet dans le décor

en n’en montrant qu’une infi me partie (et en convertissant les couleurs originales en noir et blanc), mais il reprend en même temps des détails si signifi catifs (par exemple le décroché d’un triangle sur le front) que l’identifi cation ne fait aucun doute.

Le village côtier où échouent par la suite Corto, Pandora et Caïn a été nommé par Pratt « Senik », allusion évidente au Sepik, le grand fl euve de Nouvelle-Guinée connu et célébré depuis les surréalistes pour les productions artis-tiques des cultures qui vivent le long de ses rives. Pour le peupler, Pratt a fait appel à une lointaine société des hauts plateaux, de la vallée Wahgi, reconnaissable aux plumes d’oiseaux de paradis dont ses représentants parent leur coiffure. Il a décoré la case où est gardé Caïn d’une série de représentations masquées ; on y distingue un ornement de faîtage Abelam (de l’American Museum of Natural History à New York), un pupitre d’orateur du lac Tchambuli, un mas-que Eharo, probablement de la baie d’Orokolo (de l’ancien Museum of Primitive Art, maintenant au Metropolitan à New York). De plus, la « grande maison » de ces Senik est inspirée d’une photographie d’une « Haus tambaram », typique de la société Abelam, parue dans le National Geo-graphic en 1951. Ces éléments empruntés à des sociétés très différentes de la Nouvelle-Guinée composent ainsi un collage qui peut sembler réaliste au profane, mais qui n’existe en fait que dans le musée imaginaire de Pratt. >

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48a | Pagaie, ose, de pirogue, fi n du xixe – début du xxe sièclePapouasie-Nouvelle-Guinée, région autonome de Bougainville, sud de l’île de Buka Bois et pigmentsParis, musée du quai Branly – Jacques Chirac

48b | Corto Maltese – La Ballade de la mer salée, 1967Encre de Chine

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49a | Élément d’un linteau de façade de maison cultuelle, milieu du xxe sièclePapouasie-Nouvelle-Guinée, East Sepik Province, district de Maprik, population AbelamBois et pigmentsParis, musée du quai Branly – Jacques Chirac

49b | Corto Maltese – La Ballade de la mer salée, 1967Encre de Chine

50a | Corto Maltese – La Ballade de la mer salée, 1967Encre de Chine

50b | Proue de pirogue, avant 1934Papouasie-Nouvelle-Guinée, East Sepik Province, district d’Angoram, village de Kambaramba, population KaprimanLanbowiBois et pigmentsParis, musée du quai Branly – Jacques Chirac

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DANS LES NUAGES DU TEMPS VAGABONDER COMME HUGO PRATT

Hugo Pratt a créé Corto Maltese en 1967, et cinquante ans plus tard son personnage, plus que jamais actuel, de-meure une icône de liberté, de curiosité et de respect des différentes cultures, sans distinction de races ni de points cardinaux. Mais quel est le lien entre Pratt et Corto, et, surtout, quel est l’esprit qui anime leur voyage ? Il existe un lien subtil entre les îles et les terres que Corto Maltese aime fréquenter, de Malte à Escondida, de la toundra sibé- rienne à la pampa argentine, des brouillards qui voilent les pierres celtiques aux Moai de l’île de Pâques. C’est un fil rouge qui relie les aventures et les rencontres de Corto à la vie réelle de Hugo Pratt, une géographie imparfaite, la carte d’un dépaysement qui possède le pouvoir d’annuler distances et frontières, de les transformer en transits, et de susciter des synchronies, des vibrations de l’imaginaire qui dépassent et relient des lieux et des moments différents.

Le cheminement de Corto est celui du nomade à la recher- che de l’eau, sa navigation est celle du marin en quête de nouvelles terres, à la découverte des couleurs et des par-fums ; en effet, la vie de Pratt a été une recherche physique et intellectuelle des images qu’il a vécues enfant, poursui-vies dans les films et rêvées dans les pages des livres, dans un kaléidoscope de visions superposées, à retrouver ou à réinventer en parcourant le monde.

Et Pratt voyage, il accomplit un périple vagabond qui part des Scorpions dans les déserts de la Dancalie, puis il em-barque et traverse l’Atlantique pour rencontrer les gauchos, les chevaux sauvages et les récits de la pampa argentine, pour écouter les notes du tango et se perdre dans les bois silencieux des Indiens Iroquois de Wheeling, marcher dans

les étendues de bruyère battues par le vent d’Irlande, ou sillonner les mers du Sud tant désirées. Escondida, l’île du moine de la Ballade, n’est pas loin de l’inaccessible tombe de Stevenson, cachée peut-être au sommet de l’île au trésor où commença son grand labyrinthe harmonique. Ce voyage incessant, physique et mental, est un trésor de visions à contempler sous le vent des routes du monde, un aiguillon pour avancer, chercher encore pour continuer à rêver.

Mais rien n’est prévisible, car Pratt trace sur ses feuilles blanches des lignes et des bandes, puis les fait briser par Corto, Cush, Tir Fixe, Bouche Dorée, Banshee, Dandy Roll, ou par le marin Sardane qui attendait depuis des siècles dans le monde disparu de Mū. C’est alors qu’il est beau de se perdre et d’errer avec eux, en chantant et en dansant sur les notes de Boccherini, ou de voler dans les nuages à la recherche d’étoiles dont la lumière guide mieux qu’un phare, car elles sont lointaines, au-delà des cartes, mais par-tout visibles pour ceux qui savent lever la tête et regarder le ciel. Et Pratt nous fait voler là-haut, en commençant par regarder Corto, tous ses personnages, et nous les lecteurs, droit dans les yeux. C’est la clé de la porte secrète pour atteindre le campiello vénitien où le temps et l’espace dis- paraissent, deviennent des passages vers le vrai voyage : la surprise, l’amusement léger, la curiosité profonde.

C’est ce que j’ai tenté de faire avec Marco D’Anna depuis quatorze ans : parcourir et inventer des itinéraires sur les traces de Corto Maltese, en recherchant des vibrations et des musiques qui nous emmènent vagabonder dans le temps, dans ses histoires, même quand cela semblait im-possible car aujourd’hui tout a changé. >

Marco Steiner, écrivain, Marco D’Anna, photographe,des voyageurs à la recherche de l’imaginaire de Hugo Pratt

Union Island, Grenadines

page de droite Apia, Upolu, îles Samoa

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Hugo Pratt: la realtà

distillata in un racconto

immaginario

Fulcro della mostra, alcuni oggetti testimoniano il grande fascino degli occidentali per il resto del mondo, a partire dalle grandi esplorazioni e l'insediamento degli imperi coloniali nel XVIII secolo.

Da allora, il mondo occidentale, avido di esotismo e mistero, espone gli oggetti più insoliti nelle camere delle meraviglie. In risposta alla forte richiesta, si moltiplicano gli oggetti falsi, che alimentano ancor di più l'immaginario occidentale.

Questo fascino era ancora preponderante negli anni 60, anni in cui Hugo Pratt dà vita al personaggio di Corto Maltese...

Il teschio di cristallo

Il mistero dei tempi dimenticati appassiona Hugo Pratt. Lui stesso infiamma la nostra curiosità per lo straordinario disseminando nei suoi album artefatti archeologici enigmatici. I teschi di cristallo, attribuiti, all'inizio del secolo scorso, alla cultura azteca e alla visione macabra e spettacolare che ne aveva allora l'Occidente, sono l'esempio perfetto. In Appuntamento a Bahia, Hugo Pratt si diverte a mettere tra le mani di un tenebroso prete sacrificatore dalle sembianze precolombiane uno di questi contraffatti, prodotti in realtà in Europa nell'Ottocento.

Da sinistra a destra—

Rappresentazione di teschio umano (XIX secolo - Messico, distretto federale della Città del Messico) Donazione di Alphonse Pinart Musée du quai Branly – Jacques Chirac, Parigi

Corto Maltese Appuntamento a Bahia (1970) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 37

Da sinistra a destra—

Tsantsa (XIX secolo - Perù, Ecuador, popolazione jivaro). Musée des Confluences, Lione. Foto Olivier Garcin – Musée des Confluences

Corto Maltese - Teste e funghi (1970) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Le tsantsas degli Jivaros

La tecnica di riduzione delle teste dei nemici (tsantsas), praticata fino agli anni 60 dagli Shuar (indiani Jivaros) delle foreste dell'Alta Amazzonia suscita terrore e fascino al tempo stesso. Dalla fine dell'Ottocento, questi trofei rituali iniziarono a incuriosire i musei occidentali e i collezionisti privati, favorendo la nascita di un traffico di falsi, realizzati soprattutto con teste di scimmie. La tsantsa è un motivo ricorrente nell'opera di Pratt.

Il tatuaggio maori

Praticata sia sulle donne che sugli uomini, la tradizione oceanina del tatuaggio ha segnato l'immaginario occidentale. Le prime descrizioni dei tatuaggi maori arrivarono dagli esploratori inglesi Wallis e Cook, ma anche dal francese Bougainville, nel Settecento. Di origine divina, il moko è un simbolo di spiritualità ed esprime l'identità della persona: la sua genealogia, il rango sociale e i successi personali. Considerato barbaro per via delle tecniche impiegate (ossa tagliate, denti di squalo e legno), poco dopo il 1797 l'arte del tatuaggio viene proibita dai missionari. Riemergerà solo molto più tardi, dopo gli anni 70.

Le linee e le spirali che decorano il viso di Tarao, personaggio ricorrente delle avventure di Corto Maltese, riprendono i motivi di quest'arte corporale tradizionale. Rievocano la sua posizione di signore del mare.

Tarao Corto Maltese - Una ballata del mare salato (1967) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

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Corto Maltese,

nascita di un eroe

Quando Hugo Pratt dà vita a Corto Maltese, non sa fino a che punto quel personaggio stravolgerà la sua vita e, ben al di là, tutto il panorama del fumetto. Fa la sua apparizione nel 1967, nelle prime pagine di Una ballata del mare salato: l'album diventa così il primo di una lunga serie, che l'autore porterà avanti per tutta la vita.

Documenti, prego

Quando Hugo Pratt deve definire l’identità del suo eroe, sceglie di farlo nascere nel cuore del Mediterraneo, a Malta, e di farlo risiedere ad Antigua, nel Mar dei Caraibi. Corto Maltese è un marinaio a cavallo di due isole, tra una vecchia terra d’Europa percorsa dalle invasioni e una nuova terra d’America legata a pirati e corsari. E basta far nascere l’eroe da un padre marinaio originario della Cornovaglia e da una madre gitana di Gibilterra per aprire un campo di possibilità infinite.

Come ti sembro?

Il giaccone alla marinara si porta con il colletto alzato, lasciando però intravedere l’anello all’orecchio sinistro. La sottile cravatta non è mai rigorosamente annodata e il cappello, appena appoggiato sul capo, resta saldo anche durante la peggiore delle tempeste. Con un fisico slanciato contraddistinto da un pantalone bianco della marina, Hugo Pratt ha conferito al suo eroe uno stile immediatamente riconoscibile e una straordinaria eleganza.

Corto Maltese (1978) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

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Le seducenti

Hugo Pratt è l’ideatore delle figure femminili più seducenti dell’universo dei fumetti e la sua intera produzione ne è pervasa. Queste donne circondano, in particolare, Corto Maltese: lo tentano, lo affrontano, sanno emozionarlo, respingerlo, guardarlo con antipatia o dritto negli occhi. Sono nel cuore della narrazione, ma di rado in quello dell’eroe, il quale, un giorno, è stato innamorato senza che a noi fosse concesso di conoscerne i dettagli.

Corto collezionista

Che sia chiaro, Corto Maltese non vive nella miseria. Possiede un bell’appartamento a Hong-Kong, in un quartiere “pieno di briganti e di belle donne”. Un pianoforte a coda troneggia al centro del salone alla cui parete è affisso un Modigliani, e un tempo, anche un Gauguin rubato da Rasputin. Corto Maltese è inoltre collezionista di maschere africane, tessuti preziosi e dipinti cinesi e giapponesi.

Corto Maltese - Leopardi (1973) © Cong S.A. Svizzera Tutti i diritti riservati

Corto Maltese - Concerto in o' minore per arpa e nitroglicerina (1972) © Cong SA, Svizzera. Tutti i diritti riservati

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Visitare in modo nuovo

Il museo propone incontri ed eventi sulla mostra: visite ludiche per famiglie, dibattiti sul dietro le quinte della mostra...

A giugno 2018

Visita per famiglie - "Come un gioco da bambini"2, 16 e 30 giugno / ore 10:30 / durata 1,5 ore / a partire da 6 anniUna visita ludica sul tema dell'isola del tesoro, guidata da un mediatore con il supporto di dispositivi digitali.

Visita fastGiovedì 7 giugno / ore 12:30 / durata 1 ora / a partire da 13 anniUna visita rapida per scoprire la mostra in pausa pranzo.

Visite straordinarieSabato 9 e domenica 10 giugno Nel quadro del Lyon BD Festival, verranno proposte delle visite straordinarie alla mostra.

Visita di una seraGiovedì 14 giugno / ore 20:00 / durata 1,5 ore / a partire da 13 anniVisita della mostra con Yoann Cormier, responsabile di progetto della mostra, e Michel Pierre, storico e scrittore, curatore ospite.

Tavola rotonda– La séquence du visiteur (La sequenza del visitatore) Giovedì 7 giugno / ore 19:00 / durata 1,5 ore / a partire da 12 anniCon Yoann Cormier, responsabile di progetto della mostra, Michel Pierre, storico, e Tiphaine Massari, grafico c–albumDietro le quinte della realizzazione della mostra. Un appuntamento Confluences des savoirs.

Una programmazione che si estende per tutta la durata della mostra e accessibile a tutti, da consultare mese dopo mese sul sito Web www.museedesconfluences.fr

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Lyon BD Festival

La 13esima edizione del Lyon BD Festival si terrà il 9 e 10 giugno 2018. Nel quadro di questo week-end aperto al grande pubblico, i professionisti vengono accolti in occasione di una giornata a loro dedicata venerdì 8 giugno. Nel corso di tutto il mese, la città è in fibrillazione per questo appuntamento fumettistico: una cinquantina di luoghi, fra cui le maggiori istituzioni culturali di Lione e della Metropoli, ospiteranno eventi, mostre, spettacoli per la programmazione "off" del festival. Creazione originale degli autori, approccio transdisciplinare, insieme alle arti performative e internazionali, saranno i capisaldi di una programmazione eclettica e contemporanea sulla nona arte.

Si attendono più di 200 autori nel corso del week-end del festival e 80.000 visitatori nell'arco di tutto il mese di giugno.

Rassegna stampa completa disponibile su richiesta a [email protected]

Appuntamento all'Hôtel de Ville

Facendo eco alla mostra, il Lyon BD Festival propone una mostra dedicata alla ripresa della serie Corto Maltese ad opera di Rubén Pellejero e Juan Díaz Canales. I due autori ripercorrono la loro storia e il loro particolare legame con l'opera di Hugo Pratt e l'universo di Corto Maltese. Oltre alla presentazione delle tavole originali, la mostra racconta il lavoro su questa serie attraverso i due album usciti negli ultimi anni: Equatoria e Sotto il sole di mezzanotte (in Francia editi da Casterman).

Lyon BD Festival: 9 e 10 giugno 2018 - Hôtel de Ville, Place des Terreaux, Opéra de Lyon, Teatro Comédie Odéon, Galerie des Terreaux, Museo d'arte contemporanea… Mostra sul lavoro di Rubén Pellejero e Juan Díaz Canales all'Hôtel de Ville di Lione, il 9 e 10 giugno 2018

Lione, città di fumetti

Juan Díaz Canales Rubén Pellejero

Equatoria

Aventurier charmeur et ironique, Corto Maltese

– amoureux de sa liberté et des femmes – traverse

le monde, toujours en quête d’un trésor caché,

d’un ami à sauver… ou d’une cause perdue à défendre.

Par Hugo Pratt

1 La Ballade de la mer salée2 Sous le signe du Capricorne3 Corto toujours un peu plus loin4 Les Celtiques5 Les Éthiopiques6 Corto Maltese en Sibérie7 Fable de Venise8 La Maison dorée de Samarkand9 La Jeunesse10 Tango11 Les Helvétiques12 Mū la cité perdue Par Rubén Pellejero et Juan Díaz Canales

13 Sous le soleil de minuit14 Equatoria

1911, de la Méditerranée au cœur de l’Afrique équatoriale, Corto est sur la piste d’un mystérieux artefact, Le Miroir du Prêtre Jean. Comme toujours, sa route sera ponctuée de rencontres : journaliste anglaise, nationalistes grecs, trafiquant français… et surtout une séduisante allemande d’origine somalienne, à la recherche de son père, administrateur colonial porté disparu.

9:HSMCKD=U^WVVW:ISBN 978-2-203-09211-2N001 16 €

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Henri Grandjean - collettivo ITEM Lyon BD festival 2017

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Lavoro inedito nel panorama dei musei europei, il musée des Confluences instaura un dialogo tra le scienze per comprendere la storia dell'umanità. Sito sulla confluenza della Saona e del Rodano, nel cuore di un'architettura nata con l'intento di essere un luogo di incontri e interrogativi, il musée des Confluences affronta grandi tematiche universali: l'origine e il divenire dell'umanità, la diversità delle culture e delle società ma anche il posto dell'essere umano nel contesto della biodiversità. Nasce così un percorso permanente di 4 mostre che propongono ai visitatori qualcosa di inedito: un approccio interdisciplinare. Libere da barriere, le scienze si confrontano per capire e risolvere la complessità del mondo. Attraverso l'emozione e la meraviglia, il musée des Confluences ci apre le porte del sapere. Con quasi 725.000 visitatori nel 2017, il musée des Confluences è il museo più visitato in Francia (esclusa Parigi).

Informazionipratiche

Apertura del museoDal martedì al venerdìdalle 11:00 alle 19:00Sabato e domenicadalle 10:00 alle 19:00Giovedì serale fino alle 22:00

Accessowww.museedesconfluences.fr/ fr/informations-pratiques

TariffeIngresso 9 euro per tutte le mostre, gratuito per i minori di 18 anni e per gli studenti di età inferiore ai 26 anni. www.museedesconfluences.fr/ fr/tarifs-expositions

Prenotazioni e informazioni+33 (0)4 28 38 12 12Dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 17:00Biglietteria online:www.museedesconfluences.fr/ fr/billetterie-reservation

Foto Maxime Brochier

Il musée des

Confluences

Hugo Pratt, linee d’orizzonte | 43

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Contemporaneamente

Foto Charles Fréger

Cataloghi di collezioni Fino al 9 settembre 2018

Con una scenografia che rievoca l'atmosfera delle sue riserve, il Musée des Confluences svela le collezioni di etnologia e scienze naturali.La mostra porta alla scoperta del modo in cui queste collezioni si sono formate nel tempo, grazie alle spedizioni scientifiche organizzate dal museo e alle donazioni ricevute da militari, amministratori coloniali, missioni religiose, commercianti del XIX secolo e collezionisti dai profili variegati fino ai giorni nostri.Elementi del patrimonio materiale e immateriale dell'umanità, rappresentazioni di una biodiversità indebolita, le collezioni continuano a crescere, per conservare sin da oggi quello che sarà il patrimonio del futuro.

Tuareg Fino al 4 novembre 2018

La mostra propone la scoperta dell'universo estetico della popolazione tuareg attraverso le parure, gli oggetti artigianali e la poesia, che detengono un ruolo importante nella costruzione dell'individuo e nei rapporti sociali. La mostra svela quanto questi oggetti siano il supporto privilegiato dell'espressione e della trasmissione dello stile tuareg, ma anche in che modo testimonino la dinamicità di una società in costante evoluzione.

Yokainoshima, gli spiriti del GiapponeDal 7 luglio 2018 La vita quotidiana e l'immaginario dei giapponesi sono popolati da divinità, mostri e spiriti. Ed è a questi spiriti fantastici che, oggi, fanno riferimento i personaggi dei videogiochi Yo-kai watch o dei film di animazione di Miyazaki. Se la loro immagine, veicolata dalla cultura popolare, è divenuta a noi familiare, la loro origine e la loro storia spesso non sono conosciute.La mostra mette in risalto i legami intessuti tra i giapponesi e i mondi soprannaturali, attraverso rituali e pratiche celebrative.La mostra Yokainoshima, gli spiriti del Giappone è nata dall'incontro tra le collezioni del musée des Confluences e il lavoro di Charles Fréger, fotografo contemporaneo.

www.museedesconfluences.fr

"Mio padre aveva ragione, ho trovato la mia isola del tesoro. L 'ho trovata nel mio mondo interiore, nei miei incontri, nel mio lavoro. La mia isola del tesoro è stato vivere all 'interno di un mondo immaginario."

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