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09 novembre 09 novembre 2010 2010 La violenza domestica e La violenza domestica e relazionale: relazionale: evoluzione giuridica, breve evoluzione giuridica, breve analisi dell’art. 612 bis e analisi dell’art. 612 bis e approfondimenti sugli approfondimenti sugli strumenti preventivi strumenti preventivi introdotti dalla legge introdotti dalla legge 38/2009. 38/2009.

09 novembre 2010 La violenza domestica e relazionale: evoluzione giuridica, breve analisi dell’art. 612 bis e approfondimenti sugli strumenti preventivi

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09 novembre 09 novembre

20102010

La violenza domestica e La violenza domestica e

relazionale: relazionale:

evoluzione giuridica, breve evoluzione giuridica, breve

analisi dell’art. 612 bis e analisi dell’art. 612 bis e

approfondimenti sugli approfondimenti sugli

strumenti preventivi introdotti strumenti preventivi introdotti

dalla legge 38/2009.dalla legge 38/2009.

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sommario

• analisi giuridica sulla violenza domestica

e relazionale;

• la nuova fattispecie di reato ex art. 612

bis;

• approfondimenti sugli strumenti

preventivi introdotti dalla legge

38/2009;

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violenza domestica/relazionale

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1 su 3un omicidio volontario su tre viene perpetrato tra le mura

domestiche

La spirale della violenza domestica/relazionale

192 nel 2006

195 nel 2007

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1. Intimidazione

2. Isolamento

4. Segregazione

3. Svalorizzazione 5. Violenza fisica

6. Violenza sessuale

7. False rappacificazioni

8. Ricatto (sui figli)

La spirale della violenza domestica/relazionale

violenza domestica/relazionale

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La spirale della violenza domestica/relazionale

• forme di isolamento;

Limitazione dei rapporti con la famiglia originaria o con amici soprattutto non comuni Limitazione od impedimento dell’accesso allo studio, al lavoro a frequentazioni professionali

• forme di violenza economica;

controlla costante della spesaLimitazione od impedimento dell’utilizzo del denaro non accesso alle informazioni sull’ammontare del reddito familiare

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• forme di controllo;

Sui contatti con altre persone (in particolare altri uomini)Imposizioni sul come vestirsi, pettinarsi o comportarsi in pubblicoCostante clima dubbioso sulla fedeltàinformazioni pressanti ed invasive sugli spostamenti e sulle comunicazioni o controllo diretto degli spostamenti

La spirale della violenza domestica/relazionale

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La spirale della violenza domestica/relazionale

• svalorizzazione

• intimidazioni

anche in pubblico, con critiche per l’aspetto esteriore e per la gestione della casa e dei figli;Umiliazioni ed offese di fronte ad altre persone Marginalizzazione in publico ed in privatoinsulti e maltrattamenti verbali

come la minaccia di distruggere oggetti di proprietà della donna, di suicidarsi, di fare del male ai figli, a persone a lei care o ai suoi animali

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La spirale della violenza domestica/relazionale

analisi ISTAT

Il 21 febbraio 2007 l’Istat ha presentato i risultati dell’indagine: La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia (anno 2006).

L’indagine è interamente dedicata al fenomeno delle violenza fisica e sessuale contro le donne.Il campione sulla sicurezza delle donne comprende 25 mila donne tra i 16 e i 70 anni, intervistate su tutto il territorio nazionale dal gennaio all’ottobre 2006 con tecnica telefonica

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La spirale della violenza domestica/relazionale

analisi ISTAT

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In italia 7 milioni 134 mila donne hanno subito o subiscono violenza psicologica

La spirale della violenza domestica/relazionale

Il 43,2% delle donne ha subito violenza psicologica dal partner attuale e di queste:•3 milioni 477 mila l’hanno subita sempre o spesso (il 21,1%)•6 milioni 92 mila donne hanno subito solo violenza psicologica dal partner attuale (il 36,9% delle donne che attualmente vivono in coppia);•1 milione 42 mila donne hanno subito oltre alla violenza psicologica, anche violenza fisica o sessuale (18,2 %);

analisi ISTAT

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Strumenti normativi

prima del 2009

• tutela individuale per la violenza fisica;• tutela dei maltrattamenti solo all’interno

della famiglia civile;• disciplina civilistica dei rapporti

patrimoniali;

prima inversione di strategia

legge n.66 del 15 febbraio 1996

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i reati di violenza sessuale (artt 609 bis a 609 decies) vengono collocati

Viene modificata la sistematica del codice

dal titolo dei delitti contro moralità pubblica

al titolo dei delitti contro la persona capo III delitti contro la libertà individuale

Strumenti normativi

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Legge 4 aprile 2001 n. 154 Misure contro la violenza nelle

relazioni familiari

Strumenti normativi

si apre la strada delle misure di cautela personale per la

violenza in ambito familiare

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art. 660 c.p. molestia o disturbo alle persone

Chiunque, in un luogo pubblico od aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda fino a euro 516

La riforma

Art. 572 c.p. Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli

per fatti di maggiore gravità ed in ambito familiare

per la tutela contro comportamenti costituenti manifestazione di condotte persecutorie (violenza psicologica), le uniche misure di contrasto erano rappresentate da :

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La riforma

D.L. 23 febbraio 2009, n. 11, convertito in legge, con modificazioni,

dalla L. 23 aprile 2009, n. 38.

“Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di introdurre misure per assicurare una maggiore tutela della sicurezza della collettività, a fronte dell'allarmante crescita degli episodi collegati alla violenza sessuale, attraverso un sistema di norme finalizzate al contrasto di tali fenomeni e ad una più concreta tutela delle vittime dei suddetti reati, all'introduzione di una disciplina organica in materia di atti persecutori……”

premessa al decreto legge

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Art. 612-bis cp. atti persecutori: sistematica

Sezione III Dei delitti contro la libertà morale

Codice penale

Libro II - Dei delitti in particolare

Titolo XII Dei delitti contro la persona

Capo IIIDei delitti contro la libertà individuale

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Art. 612-bis cp. atti persecutori: struttura

Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno

ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva

in modo da cagionare

un perdurante e grave stato di ansia o di paura

ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.

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Art. 612-bis cp. atti persecutori: condotta

reiterazione di minacce o di molestie

Le modalità più diffuse in termini di condotta sono comunque strutturate sulla ricerca insistente del contatto/comunicazione (fisico o tecnologico) con la vittima, contro la sua volontà ed in un ambiente di possibile/necessario incontro.

condotta tipica

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Art. 612-bis cp. atti persecutori: concorso di reati

il reato di minaccia viene assorbito

il reato di violenza privata va verificato in base al criterio di specialità

il reato di molestie rappresenta una specie rispetto al genus degli atti persecutori

le incriminazioni di minaccia, molestia e violenza privata continuano a sussistere quale autonoma incriminazione nell’ipotesi di singolo episodio o di non configurabilità degli atti persecutori

clausola di sussidarietà

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Art. 612-bis cp. atti persecutori: condotta minatoria

minacciare taluno: alcuni spunti giurisprudenziali

la struttura della minaccia è di reato formale di pericolo e, come tale, non richiede l'effettiva intimidazione del soggetto passivo, essendo sufficiente che il male minacciato sia tale, in relazione alle concrete circostanze di fatto, da incutere potenzialmente timore e, quindi, da incidere sulla sfera di libertà psichica del destinatario della minaccia.

rapporti con la fattispecie ex art. 612 cp

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perdurante e grave stato di ansia o di paura

ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità:•propria •di un prossimo congiunto•di persona al medesimo legata da relazione affettiva

ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita

Art. 612-bis cp. atti persecutori: evento

reato di evento per la cui consumazione occorre la realizzazione alternativa di una delle tre situazioni indicate dalla norma

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La pena è aumentata

Art. 612-bis cp. atti persecutori: aggravanti

se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato

da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa.

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La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso

Art. 612-bis cp. atti persecutori: aggravanti

• a danno di un minore

• di una donna in stato di gravidanza

• di una persona con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104

• ovvero con armi o da persona travisata

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Art. 612-bis c.p. condizione di procedibilità

il delitto è punito a querela della persona offesa. il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. Si procede tuttavia d'ufficio se il fatto è

commesso nei confronti • di un minore; • di una persona con disabilità ex legge n.

104/92; • nonché quando il fatto è connesso con altro

delitto per il quale si deve procedere d'ufficio.

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Misure preventive: l’ammonimento

Fino a quando non è proposta querela per il reato di cui all’art. 612 bis c.p.

La richiesta è trasmessa senza ritardo al Questore, il quale assunte se necessario informazioni, ove ritenga fondata l’istanza, ammonisce oralmente il soggetto nei cui confronti è stato richiesto il provvedimento, invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge, redigendo processo verbale.

la persona offesa può esporre i fatti all’autorità di pubblica sicurezza avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confronti dell’autore della condotta.

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Misure preventive: l’ammonimento

Il questore valuta l’eventuale adozione di provvedimenti in materia di armi o munizioni.

La pena per il delitto di cui all’art. 612 c.p. è aumentata se il fatto è commesso da soggetto già ammonito.

Si procede di ufficio quando il fatto è commesso da soggetto ammonito.

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Misure coercitive: gli ordini di protezione

Legge 4 aprile 2001 n. 154 Misure contro la violenza nelle relazioni

familiari

introduce nel codice civile il titolo IX del libro primo:Ordini di protezione contro gli abusi familiari.Art. 342 bis c.c. Ordini di protezione.

introduce nel codice di procedura penale una nuova misura cautelare personale: l’art. 282 bis “Allontanamento dalla casa familiare”

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Art. 282-bis cpp. Allontanamento dalla casa familiare

con il provvedimento che dispone l'allontanamento prescrive all'imputato

di lasciare immediatamente la casa familiare, ovvero di non farvi rientro, e di non accedervi senza l'autorizzazione del giudice che procede. L'eventuale autorizzazione può prescrivere determinate modalità di visita.

il giudice

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qualora sussistano esigenze di tutela dell'incolumità della persona offesa o dei suoi prossimi congiunti, può inoltre prescrivere all'imputato

Art. 282-bis cpp. Allontanamento dalla casa familiare

di non avvicinarsi a luoghi determinati abitualmente frequentati dalla persona offesa, in particolare il luogo di lavoro, il domicilio della famiglia di origine o dei prossimi congiunti, salvo che la frequentazione sia necessaria per motivi di lavoro. in tale ultimo caso il giudice prescrive le relative modalità e può imporre limitazioni.

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può altresì ingiungere il pagamento periodico di un assegno a favore delle persone conviventi che, per effetto della misura cautelare disposta, rimangano prive di mezzi adeguati. determina la misura dell'assegno tenendo conto delle circostanze e dei redditi dell'obbligato e stabilisce le modalità ed i termini del versamento. Può ordinare, se necessario, che l'assegno sia versato direttamente al beneficiario da parte del datore di lavoro dell'obbligato, detraendolo dalla retribuzione a lui spettante. L'ordine di pagamento ha efficacia di titolo esecutivo.

Art. 282-bis cpp. Allontanamento dalla casa familiare

il giudice, su richiesta del pm,

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I provvedimenti indicati possono essere assunti anche successivamente al provvedimento di allontanamento sempre che questo non sia stato revocato o non abbia comunque perduto efficacia. Essi, anche se assunti successivamente, perdono efficacia se è revocato o perde comunque efficacia il provvedimento di allontanamento.Il provvedimento patrimoniale, se a favore del coniuge o dei figli, perde efficacia, inoltre, qualora sopravvenga l'ordinanza prevista dall'articolo 708 del codice di procedura civile ovvero altro provvedimento del giudice civile in ordine ai rapporti economico-patrimoniali tra i coniugi ovvero al mantenimento dei figli.

Art. 282-bis cpp. Allontanamento dalla casa familiare

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Art. 282-bis cpp. Allontanamento dalla casa familiare

Qualora si proceda per uno dei delitti previsti dagli articoli 570, 571, 600-bis, 600-ter, 600-quater, 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinquies e 609-octies del codice penale, commesso in danno dei prossimi congiunti o del convivente, la misura può essere disposta anche al di fuori dei limiti di pena previsti dall'articolo 280.

Il provvedimento patrimoniale può essere modificato se mutano le condizioni dell'obbligato o del beneficiario, e viene revocato se la convivenza riprende.

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Codice Civile   Libro I - Delle persone e della famigliaTitolo IX-bis - Ordini di protezione contro gli abusi familiari

342-bis. Ordini di protezione contro gli abusi

familiari.

Quando la condotta del coniuge o di altro

convivente è causa di grave pregiudizio all'integrità

fisica o morale ovvero alla libertà dell'altro coniuge

o convivente, il giudice, [qualora il fatto non

costituisca reato perseguibile d'ufficio,] su istanza di

parte, può adottare con decreto uno o più dei

provvedimenti di cui all'articolo 342-ter.

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Art. 342-ter cc. Contenuto degli ordini di protezione

Con il decreto di cui all'articolo 342-bis il giudice ordina al coniuge o convivente, che ha tenuto la condotta pregiudizievole, la cessazione della stessa condotta e dispone l'allontanamento dalla casa familiare del coniuge o del convivente che ha tenuto la condotta pregiudizievole prescrivendogli altresì, ove occorra, di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dall'istante, ed in particolare al luogo di lavoro, al domicilio della famiglia d'origine, ovvero al domicilio di altri prossimi congiunti o di altre persone ed in prossimità dei luoghi di istruzione dei figli della coppia, salvo che questi non debba frequentare i medesimi luoghi per esigenze di lavoro.

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Art. 342-ter cc. Contenuto degli ordini di protezione

Il giudice può disporre, altresì, ove occorra l'intervento dei servizi sociali del territorio o di un centro di mediazione familiare, nonché delle associazioni che abbiano come fine statutario il sostegno e l'accoglienza di donne e minori o di altri soggetti vittime di abusi e maltrattati; il pagamento periodico di un assegno a favore delle persone conviventi che, per effetto dei provvedimenti di cui al primo comma, rimangono prive di mezzi adeguati, fissando modalità e termini di versamento e prescrivendo, se del caso, che la somma sia versata direttamente all'avente diritto dal datore di lavoro dell'obbligato, detraendola dalla retribuzione allo stesso spettante.

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Con il medesimo decreto il giudice, nei casi di cui ai precedenti commi, stabilisce la durata dell'ordine di protezione, che decorre dal giorno dell'avvenuta esecuzione dello stesso. Questa non può essere superiore a un anno e può essere prorogata, su istanza di parte, soltanto se ricorrano gravi motivi per il tempo strettamente necessario .Con il medesimo decreto il giudice determina le modalità di attuazione. Ove sorgano difficoltà o contestazioni in ordine all'esecuzione, lo stesso giudice provvede con decreto ad emanare i provvedimenti più opportuni per l'attuazione, ivi compreso l'ausilio della forza pubblica e dell'ufficiale sanitario.

Art. 342-ter cc. Contenuto degli ordini di protezione

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Art. 282-ter cpp. Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa

novità introdotta dalla disciplina del 2009

divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa

Art. 282-ter cpp.

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Art. 282-ter cpp. Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa

Con il provvedimento che dispone il divieto di avvicinamento il giudice prescrive all'imputato di non avvicinarsi a luoghi determinati abitualmente frequentati dalla persona offesa ovvero di mantenere una determinata distanza da tali luoghi o dalla persona offesa.

Qualora sussistano ulteriori esigenze di tutela, il giudice può prescrivere all'imputato di non avvicinarsi a luoghi determinati abitualmente frequentati da prossimi congiunti della persona offesa o da persone con questa conviventi o comunque legate da relazione affettiva ovvero di mantenere una determinata distanza da tali luoghi o da tali persone.

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Il giudice può, inoltre, vietare all'imputato di comunicare, attraverso qualsiasi mezzo, con la persona offesa o con i prossimi congiunti della persona offesa o con persone con questa conviventi o comunque legate da relazione affettiva.Quando la frequentazione dei luoghi sia necessaria per motivi di lavoro ovvero per esigenze abitative, il giudice prescrive le relative modalità e può imporre limitazioni.

Art. 282-ter cpp. Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa

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Art. 282-quater cpp. Obblighi di comunicazione

I provvedimenti di cui agli articoli 282-bis e 282-ter sono comunicati all'autorità di pubblica sicurezza competente, ai fini dell'eventuale adozione dei provvedimenti in materia di armi e munizioni. Essi sono altresì comunicati alla parte offesa e ai servizi socio-assistenziali del territorio.

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Incidente probatorio. Art 392 cpp. Casi

…1-bis. Nei procedimenti per i delitti di cui agli articoli 572, 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinquies, 609-octies, 612-bis, 600, 600-bis, 600-ter, anche se relativo al materiale pornografico di cui all'articolo 600-quater.1, 600-quinquies, 601 e 602 del codice penale il pubblico ministero, anche su richiesta della persona offesa, o la persona sottoposta alle indagini possono chiedere che si proceda con incidente probatorio all'assunzione della testimonianza di persona minorenne ovvero della persona offesa maggiorenne, anche al di fuori delle ipotesi previste dal comma 1.

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5-bis. Nel caso di indagini che riguardino ipotesi di reato previste dagli articoli 600, 600-bis, 600-ter, anche se relativo al materiale pornografico di cui all'articolo 600-quater.1, 600-quinquies, 601, 602, 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-octies e 612-bis del codice penale, il giudice, ove fra le persone interessate all'assunzione della prova vi siano minorenni stabilisce il luogo, il tempo e le modalità particolari attraverso cui procedere all'incidente probatorio, quando le esigenze di tutela delle persone lo rendono necessario od opportuno. A tal fine l'udienza può svolgersi anche in luogo diverso dal tribunale, avvalendosi il giudice, ove esistano, di strutture specializzate di assistenza o, in mancanza, presso l'abitazione della persona interessata all'assunzione della prova. Le dichiarazioni testimoniali debbono essere documentate integralmente con mezzi di riproduzione fonografica o audiovisiva…...... Dell'interrogatorio è anche redatto verbale in forma riassuntiva. La trascrizione della riproduzione è disposta solo se richiesta dalle parti

Art.398 cpp. Provvedimenti sulla richiesta di incidente probatorio.

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quadro legale di riferimento

area penale delitti contro la

famiglia delitti contro

l’assistenza familiare

delitti contro la persona

delitti contro la vita e l’incolumità personale

art. 570 violazione degli obblighi di

assistenza

Art. 572 Maltrattamenti in

famiglia

art. 575 omicidio

art. 582 lesione personale

art. 581 percosse

art. 584 omicidio preterintenzionale

art. 571abuso dei mezzi di correzione

art. 580 istigazione al

suicidio

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Art. 570 cp. Violazione degli obblighi di assistenza familiare

Chiunque, abbandonando il domicilio domestico, o comunque serbando una condotta contraria all'ordine o alla morale delle famiglie, si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla patria potestà, [alla tutela legale] o alla qualità di coniuge, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da euro 103 a euro 1.032.Le dette pene si applicano congiuntamente a chi:1. malversa o dilapida i beni del figlio minore o del pupillo o del coniuge;2. fa mancare i mezzi di sussistenza ai discendenti di età minore, ovvero inabili al lavoro, agli ascendenti o al coniuge, il quale non sia legalmente separato per sua colpa.Il delitto è punibile a querela della persona offesa salvo nei casi previsti dal numero 1 e, quando il reato è commesso nei confronti dei minori, dal numero 2 del precedente comma.

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Art. 571 c.p. Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina

Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, ovvero per l'esercizio di una professione o di un'arte, è punito, se dal fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi.Se dal fatto deriva una lesione personale, si applicano le pene stabilite negli articoli 582 e 583, ridotte a un terzo; se ne deriva la morte, si applica la reclusione da tre a otto anni.

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Art. 572 cp. Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli.

Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, maltratta una persona della famiglia, o un minore degli anni quattordici, o una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l'esercizio di una professione o di un'arte, è punito con la reclusione da uno a cinque anni.Se dal fatto deriva una lesione personale grave, si applica la reclusione da quattro a otto anni; se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni; se ne deriva la morte, la reclusione da dodici a venti anni

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Art. 575 cp. Omicidio

Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno

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Art. 576 cp. Circostanze aggravanti

Si applica la pena di morte [ergastolo] se il fatto preveduto dall'articolo precedente è commesso:1. col concorso di taluna delle circostanze indicate nel n. 2 dell'articolo 61;2. contro l'ascendente o il discendente, quando concorre taluna delle circostanze indicate nei numeri 1 e 4 dell'articolo 61 o quando è adoperato un mezzo venefico o un altro mezzo insidioso, ovvero quando vi è premeditazione;5. in occasione della commissione di taluno dei delitti previsti dagli articoli 609-bis, 609-quater e 609-octies;5.1. dall'autore del delitto previsto dall'articolo 612-bis nei confronti della persona offesa ;5-bis. contro un ufficiale o agente di polizia giudiziaria, ovvero un ufficiale o agente di pubblica sicurezza, nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni o del servizio .

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Art. 580 cp. Istigazione o aiuto al suicidio

Chiunque determina altrui al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima.Le pene sono aumentate se la persona istigata o eccitata o aiutata si trova in una delle condizioni indicate nei numeri 1 e 2 dell'articolo precedente. Nondimeno, se la persona suddetta è minore degli anni quattordici o comunque è priva della capacità d'intendere o di volere, si applicano le disposizioni relative all'omicidio.

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Art. 581 cp. Percosse

Chiunque percuote taluno, se dal fatto non deriva

una malattia nel corpo o nella mente, è punito, a

querela della persona offesa, con la reclusione

fino a sei mesi o con la multa fino a euro 309.

Tale disposizione non si applica quando la legge

considera la violenza come elemento costitutivo

o come circostanza aggravante di un altro reato

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Art. 582 cp. Lesione personale

Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale,

dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente,

è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni.

Se la malattia ha una durata non superiore ai venti

giorni e non concorre alcuna delle circostanze

aggravanti previste negli articoli 583 e 585, ad

eccezione di quelle indicate nel numero 1 e nell'ultima

parte dell'articolo 577, il delitto è punibile a querela

della persona offesa.

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Art.584 cp. Omicidio preterintenzionale

Chiunque, con atti diretti a commettere uno dei delitti preveduti dagli articoli 581 e 582, cagiona la morte di un uomo, è punito con la reclusione da dieci a diciotto anni.

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Art. 585 cp. Circostanze aggravanti

Nei casi preveduti dagli articoli 582, 583 e 584, la pena è aumentata da un terzo alla metà, se concorre alcuna delle circostanze aggravanti prevedute dall'articolo 576; è aumentata fino a un terzo, se concorre alcuna delle circostanze aggravanti prevedute dall'articolo 577, ovvero se il fatto è commesso con armi o con sostanze corrosive.

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615-bis. Interferenze illecite nella vita privata

Chiunque mediante l'uso di strumenti di ripresa

visiva o sonora, si procura indebitamente notizie o

immagini attinenti alla vita privata svolgentesi nei

luoghi indicati nell'articolo 614, è punito con la

reclusione da sei mesi a quattro anni.

Alla stessa pena soggiace, salvo che il fatto

costituisca più grave reato, chi rivela o diffonde,

mediante qualsiasi mezzo di informazione al

pubblico, le notizie o le immagini ottenute nei modi

indicati nella prima parte di questo articolo.

……

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Art.616 cp. Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza

Chiunque prende cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa, a lui non diretta, ovvero sottrae o distrae, al fine di prenderne o di farne da altri prendere cognizione, una corrispondenza chiusa o aperta, a lui non diretta, ovvero, in tutto o in parte, la distrugge o sopprime, è punito, se il fatto non è preveduto come reato da altra disposizione di legge, con la reclusione fino a un anno o con la multa da euro 30 a euro 516.Se il colpevole, senza giusta causa, rivela, in tutto o in parte, il contenuto della corrispondenza, è punito, se dal fatto deriva nocumento ed il fatto medesimo non costituisce un più grave reato, con la reclusione fino a tre anni.

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Art. 617 cp. Cognizione interruzione o impedimento illeciti di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche

Chiunque fraudolentemente, prende cognizione di una comunicazione o di una conversazione, telefoniche o telegrafiche, tra altre persone o comunque a lui non dirette, ovvero le interrompe o le impedisce è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.….la stessa pena si applica a chiunque rivela, mediante qualsiasi mezzo di informazione al pubblico, in tutto o in parte, il contenuto delle comunicazioni o delle conversazioni indicate nella prima parte di questo articolo……

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Art. 617-bis cp. Installazione di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche

Chiunque fuori dei casi consentiti dalla legge, installa apparati, strumenti, parti di apparati o di strumenti al fine di intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone è punito con la reclusione da uno a quattro anni.La pena è della reclusione da uno a cinque anni se il fatto è commesso in danno di un pubblico ufficiale nell'esercizio o a causa delle sue funzioni ovvero da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o servizio o da chi esercita anche abusivamente la professione di investigatore privato.