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1^ Giornata dell’economia - 1
L’economia bresciana: L’economia bresciana: una prima analisi dei datiuna prima analisi dei dati
a cura di Giancarlo Provasi a cura di Giancarlo Provasi
1^ Giornata dell’economia5 maggio 2003
Camera di Commercio, Industria, Artigianato e AgricolturaBrescia - Polo fieristico
1^ Giornata dell’economia - 2Giancarlo Provasi
SommarioSommario
La congiuntura al 1° trimestre 2003
L’economia bresciana a confronto con l’economia lombar-da e italiana
I fattori strutturali di forza e di debolezza dell’economia bresciana
1^ Giornata dell’economia - 3Giancarlo Provasi
Fatturato e produzione industrialeFatturato e produzione industriale
-2
-1
0
1
2
3
4
5
6
Fatturato Produzione
10-49 50-99 >199 Totale
Si avvertono modesti segni di ripresa rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (+0,38 di fatturato e + 0,29 di pro-duzione industriale).
Risentono maggiormente della crisi le pic-cole imprese: la ripresa è infatti “tirata” soprattutto dalle medio-grandi.
Positivo il fatto che si registri una accele-razione rispetto al trimestre precedente (+0,52 di fatturato e + 1,82 di produ-zione industriale).
Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere, 1T 2003
1^ Giornata dell’economia - 4Giancarlo Provasi
Fatturato per attività economicaFatturato per attività economica
-15
-10
-5
0
5
10
15 Segni di ripresa si avvertono nei settori della siderurgia, metalli non ferrosi, meccanica, alimentare e carta-editoria.
Perdura la crisi dei mezzi di traspor-to, gomma-plastica e, soprattutto, del comparto tessile-abbigliamento e calzature.
Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere, 1T 2003
1^ Giornata dell’economia - 5Giancarlo Provasi
Andamento dell’occupazioneAndamento dell’occupazione
-1-0,5
00,5
11,5
22,5
33,5
4
Ali
men
tare
Ca
rta
e s
tam
pa
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last
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no
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big
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Ca
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ure
Il mercato del lavoro continua sostanzialmente a tenere: l’in-dagine congiunturale di Union-camere registra un leggero sal-do positivo pari allo 0,47% dell’ occupazione industriale.
Contenuto anche ricorso alla CIG pari allo 0,12% sul monte ore trimestrale (concentrato nei set-tori siderurgico e tessile).
Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere, 1T 2003
1^ Giornata dell’economia - 6Giancarlo Provasi
Mortalità delle impreseMortalità delle imprese
CessateNuove iscritte
Totale
3° trimestre 2002 912 1.436 110.303
4° trimestre 2002 1.731 2.078 110.658
Né sembrano esservi ripercussioni gravi sul numero delle imprese. Anche se nel quarto trimestre il numero di impre-se cessate è quasi raddoppiato rispetto al terzo trimestre, è altresì cresciuto il numero di nuove imprese e il saldo resta positivo nonostante la crisi (+ 355).
Fonte: Infocamere, Movimenti delle imprese, 2003
1^ Giornata dell’economia - 7Giancarlo Provasi
Prospettive per il 2° trimestre 2003Prospettive per il 2° trimestre 2003
Produzione
Aumento Stabile Diminuzione
Migliorano le prospettive circa l’anda-mento della produzione per il secondo trimestre 2003 (con la sola eccezione del comparto tessile-abbigliamento e calza-ture).
Sono soprattutto le imprese medio-grandi quelle che esprimo aspettative più forti di ripresa.
Più pessimiste le previsioni sull’anda-mento dell’occupazione (saldo negativo tra ottimisti e pessimisti pari a -1,6)
38%
39%
33%
Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere, 1T 2003
1^ Giornata dell’economia - 8Giancarlo Provasi
Congiuntura vs. strutturaCongiuntura vs. struttura
Ma al di là della indubbia capacità reattiva che il sistema economico brescia-no sta ancora una volta dimostrando (grazie soprattutto alla varietà dei settori e dei mercati e alla flessibilità complessiva), quale è in prospettiva il suo grado di competitività rispetto agli scenari che si vanno delineando? Più in particolare:
quale è la posizione dell’economia bresciana a confronto con l’economia della Lombardia e del resto d’Italia?
quali sono i punti di forza e di debolezza del sistema Brescia?
Per rispondere a queste domande i dati del Rapporto predisposto per questa 1^ Giornata dell’economia risultano
particolarmente interessanti
1^ Giornata dell’economia - 9Giancarlo Provasi
Capacità di generare redditoCapacità di generare reddito
0 5000 10000 15000 20000 25000 30000
VA
CO
SO
MI
BG
BS
PV
CR
MN
LC
LO
Lombardia
Italia
Reddito pro capite 2001
32,9
24,9
25,2
25,5
28,7
25,7
19,8
30,9
34,1
26,3
26,6
% 2001/199
5
Brescia è la terza provincia della Lombardia per reddito pro capite (22.739 €) dietro a Milano (29.286) e a Mantova (23.571).
Supera nettamente il reddito medio italiano (18.794) ma è inferiore a quello lombardo (24.578) e a quello del nord-ovest (23.299), più o meno pari a quello del nord-est (22.766).Negli ultimi sei anni ha perso di velocità rispetto a ben 6 su 11 province lombarde e ha perso 3 posizioni nella graduatoria italiana (da 11^ a 14^).
Fonte: Unioncamere 2003, Tav. 1.4.3.
1^ Giornata dell’economia - 10Giancarlo Provasi
Propensione ad intraprenderePropensione ad intraprendere
-1 -0,5 0 0,5 1 1,5 2
VA
CO
SO
MI
BG
BS
PV
CR
MN
LC
LO
2001-2002 1998-2002
Brescia è la provincia che ha avuto nel 2002 il più alto tasso di sviluppo delle imprese tra le province lombar-de: l’1,9% contro l’1,2% della media lombarda e italiana.
Il tasso medio di sviluppo degli ultimi cinque anni è stato dell’1,4%, supe-rato solo da Milano e Lodi (1,7%) e da Como (1,5%)
Continua ad avere però una dimen-sione media molto bassa (4,2 addetti per impresa), nonostante negli anni ‘90 siano cresciute di più le piccole che le micro imprese (ma sono dimi-nuite le medie e le grandi).
Fon
te:
Un
ion
cam
ere
20
03
, Tav. 1
.1.2
b. e
1.1
.5.
Tasso di sviluppo delle imprese
1^ Giornata dell’economia - 11Giancarlo Provasi
Composizione per dimensioniComposizione per dimensioni
Agricoltura
Industria
1-9 10-49 50-249 >249
Servizi
Soprattutto nel settore prima-rio e nei servizi predominano le micro-imprese (1-9 addetti).
Nel settore industriale preval-gono le piccole imprese (da 10-49 addetti). Le medie e medio-grandi raggiungono ap-pena il 31,8% degli addetti totali del settore.
Fon
te:
Un
ion
cam
ere
20
03
, Tav.
1.2
.2.
1^ Giornata dell’economia - 12Giancarlo Provasi
Valore aggiunto per addettoValore aggiunto per addetto
0 20 40 60 80
VA
CO
SO
MI
BG
BS
PV
CR
MN
LC
LO Con 46 mila Euro per addetto, la provincia di Brescia è il fa-nalino di coda (insieme a Ber-gamo e a Como) per valore aggiunto prodotto.
Il dato è inferiore non solo alla media lombarda (56,1) ma an-che a quella italiana (48,0) e del nord-ovest (54,0), di poco superiore a quello del nord-est (45,4).
Fonte: Unioncamere 2003, Tav. 3.1.4
Italia
Lombardia
Valore aggiunto per addetto (società di capitali)
1^ Giornata dell’economia - 13Giancarlo Provasi
EsportazioniEsportazioni
-15 -10 -5 0 5 10
VA
CO
SO
MI
BG
BS
PV
CR
MN
LC
LO
Nonostante i segni di leggera ripre-sa congiunturale, la provincia di Brescia è tra le province lombarde quella che ha subito la maggiore contrazione delle esportazioni nel corso del 2002 (-10,2).Anche se la sua vocazione industria-le fortemente orientata all’export (verso i paesi europei più colpiti dal-la crisi) può in parte spiegare il fe-nomeno, il dato (per la sua entità) non può non far riflettere.
ItaliaLombardi
a
Fon
te:
Un
ion
cam
ere
20
03
, Tav.
1.5
.1.
% esportazioni 2002/2001
1^ Giornata dell’economia - 14Giancarlo Provasi
Prima sintesiPrima sintesi
Elevata propensione all’ imprenditività nonostante la crisi
Varietà e flessibilità che garantiscono una buona reattività anche in situazioni di difficoltà
Dimensioni troppo piccole delle imprese
Valore aggiunto per addetto tra i più bassi della Lombardia
Contrazione preoccupante delle esportazioni
Perdita di velocità nella produzione del reddito rispetto al resto della Lombardia e dell’Italia
1^ Giornata dell’economia - 15Giancarlo Provasi
Composizione per settoriComposizione per settori
0% 20% 40% 60% 80% 100%
VA
CO
SO
MI
BG
BS
PV
CR
MN
LC
LO
Agr Ind Ser
Brescia resta (non solo per addetti ma anche per valore aggiunto) una delle province della Lombardia a più alta vocazione industriale (39,1), superata solo da Lecco (44,3), Bergamo (43,4) e Como (40,0).Il peso del settore industriale supera non solo quello medio della Lombardia (34,3) ma anche quello del nord-ovest (32,7) e del nord-est (32,2).Tenendo conto della presenza significa-tiva anche del settore agricolo, Brescia ha un terziario contenuto (57,6) rispetto alla media lombarda (64,1) e di poco superiore solo alle province di Mantova, Lecco e Bergamo.
Fonte: Unioncamere 2003, Tav. 1.4.2.
% Valore aggiunto per settori
1^ Giornata dell’economia - 16Giancarlo Provasi
Valore aggiunto per settoriValore aggiunto per settori
0
10
20
30
40
50
60
70
80
BS BG MI LO CR LOM NO NE
Agr Ind Ser
La produttività per addetto nel settore agricolo è tra le più alte (38.100 euro) superata in Lombar-dia solo da Lodi.
La produttività industriale (50.000) è tra le più basse della Lombardia (superiore solo a Como e Bergamo).
Molto bassa è anche la produttività del terziario (38.800) rispetto non solo alla media lombarda ma anche a quella del nord-ovest (comparabi-le con quella del nord-est).
Fon
te:
Un
ion
cam
ere
20
03
, Tav.
3.1
.4.
Valore aggiunto pa in società di capitali
(migliaia di Euro/anno)
Il modello che sembra delinearsi è quello di una economia industriale a basso valore aggiunto, simile al modello del nord-est, ma lontana sia dalle province
industriali del nord-ovest che da quelle agro-industriali “padane”.
1^ Giornata dell’economia - 17Giancarlo Provasi
Valore aggiunto e costo del lavoroValore aggiunto e costo del lavoro
0
10
20
30
40
50
60
70
80
VA CO SO MI BG BS PV CR MN LC LO
Costo lav. Dif VA-CL
Le province con il valore aggiunto più alto (Milano, Cremona, Lodi, Sondrio) sono anche quelle che hanno il più alto differenziale tra costo del lavoro e valore aggiunto.Le province con il valore aggiunto più basso (Como, Bergamo, Bre-scia) sono quelle che, nonostante il costo del lavoro basso, hanno i differenziali minori.
20,6 18,8 30,3 33,8 19,9 21,8 27,9 35,7 22,0 22,0 27,1
Valore aggiunto – Costo del lavoro(settore industriale)
Costo lavoro Lombardia
Fon
te:
Un
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cam
ere
20
03
, Tav. 3
.1.4
. e
3.1
.5.
Valore agg. Lombardia
Dif VA-CL
1^ Giornata dell’economia - 18Giancarlo Provasi
Ritorno degli investimentiRitorno degli investimenti
0 2 4 6 8 10
VA
CO
SO
MI
BG
BS
PV
CR
MN
LC
LO Il ROI industriale medio per gli anni 1997-2000 è stato per Brescia pari al 7,0%, superiore a quello delle province di Cremona, Como, Vare-se e Mantova, pari a Bergamo ma inferiore a Lodi, Pavia, Sondrio, Mi-lano e Lecco.
Se si escludono le province di Cre-mona e Lecco (anomale per certi versi), il ROI risulta tanto maggiore quanto maggiore il differenziale tra Valore aggiunto e Costo del lavoro industriale.
27,1
22,0
22,0
35,7
27,9
21,8
19,9
33,8
30,3
18,8
20,6
Dif VA-CL
ROI settore industriale(media 1997-2000)
Fonte: Unioncamere 2003, Tav. 3.1.2.
1^ Giornata dell’economia - 19Giancarlo Provasi
Seconda sintesiSeconda sintesi
Brescia è una provincia a forte vocazione industriale, con un costo del lavoro contenuto, ma anche con un valore aggiunto per addetto basso.
Anche il settore terziario si caratterizza per un valore aggiunto per ad-detto basso, segno di un terziario “tradizionale” e non di servizi innova-tivi ad alto valore aggiunto per le imprese (anche industriali).
Ne risentono così negativamente il Reddito pro capite e il ROI.
Cominciano a soffrirne anche le esportazioni.
Quali fattori possono migliorare questa situazione oggettivamente “a rischio”?
1^ Giornata dell’economia - 20Giancarlo Provasi
Quali fattori per la competitività?Quali fattori per la competitività?
Reddito pc
VA Servizi
VA Industria
Innovazione
Apertura
Soc. cap. e Gruppi
Infrastrutture
Qualità profes.
Una prima (e del tutto provvisoria) analisi dei dati contenuti nel volume permette di identificare alcuni fattori che si accompagnano (con coefficienti di correlazione significativi) ai livelli di Valore aggiunto dell’industria e dei servizi e alla ricchezza prodotta nelle 11 province lombarde.
1^ Giornata dell’economia - 21Giancarlo Provasi
InnovazioneInnovazione
Invenzioni Inv/Imp1
Brescia 120 10,8
Italia 8.837 15,2
Lombardia 3.123 34,4
Milano 2.784 66,7
Varese 68 9,9
Mantova 37 8,9
Cremona 25 8,6
Invenzioni depositate all’Ufficio brevetti nel 2002
1 Numero di invenzioni ogni 10.000 imprese
Anche se Brescia è la prima pro-vincia della Lombardia dopo Mila-no per il numero di invenzioni de-positate ogni 10.000 imprese, re-sta molto distante dalla media italiana, dalla Lombardia e, sopra tutto, da Milano.
Il numero poi di invenzioni non è cresciuto negli ultimi anni in modo significativo, a differenza di quanto accaduto per Varese e Cremona.
1999 2000 2001 2002
Brescia 118 126 115 120
Fon
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Un
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03
, Tav.
3.6
.1.
1^ Giornata dell’economia - 22Giancarlo Provasi
Qualità professionaleQualità professionale
0
2
4
6
8
10
12
14
VA CO SO MI BG BS PV CR MN LC LO
Professioni ad elevata specializzazione1
1 Previsione di assunzione di lavoratori appartenenti alle profes-sioni intellettuali, scientifiche e a elevata specializzazione nel 2002 sul totale delle previsioni
Fon
te:
Un
ion
cam
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20
03
, Tav. 1
.3.
Buona la domanda di nuove assun-zione di personale ad elevata spe-cializzazione evidenziate dal sistema Brescia rispetto alle altre province lombarde. Molto inferiore comunque sia al valore di Milano che alla me-dia lombarda e italiana.
Lombardia
Italia
1^ Giornata dell’economia - 23Giancarlo Provasi
AperturaApertura
0
5
10
15
20
25
30
35
VA CO SO MI BG BS PV CR MN LC LO
Attrazione Delocaliz. Il fattore maggiormente correlato con il Valore aggiunto è la Deloca-lizzazione (indice di imprese dina-miche alla ricerca di condizioni ter-ritoriali ottimali).
Brescia presenta un medio coeffi-ciente di Attrazione e uno dei più bassi coefficienti di Delocalizazione a livello regionale. Fo
nte
: U
nio
nca
mere
20
03
, Tav.
3.3
.1.
Attrazione1 e delocalizzazione2
(valori percentuali)
1 Attrazione: dipendenti in imprese con sede fuori dalla provincia
2 Delocalizzazione: dipendenti fuori provincia di imprese con sede in provincia
1^ Giornata dell’economia - 24Giancarlo Provasi
AperturaApertura
0
2
4
6
8
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16
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VA CO SO MI BG BS PV CR MN LC LO
Esteri ItalianiIl fattore maggiormente correlato con il Valore aggiunto è rappresentato dagli Investimenti esteri nella provincia con-siderata (indice di fattori territoriali rite-nuti interessanti da imprese estere).
Brescia presenta uno degli indici più bassi di Investimenti esteri, mentre ha un buon indice di Investimenti propri all’estero (seconda solo a Milano e alla pari con Bergamo).Fo
nte
: U
nio
nca
mere
20
03
, Tav.
3.7
.1.
Investimenti esteri in Italia e italiani all’estero
(% sul reddito provinciale)
1^ Giornata dell’economia - 25Giancarlo Provasi
AperturaApertura
0
10
20
30
40
50
60
VA CO SO MI BG BS PV CR MN LC LO
Importaz. Esportaz. Il fattore maggiormente correlato con il Valore aggiunto è quello relati-vo alle Importazioni high tech (indice di una provincia che investe in alta tecnologia).
Brescia presenta una buona percen-tuale di Esportazioni specializzate, ma un più modesto tasso di importa-zioni high tech.
Fon
te:
Un
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20
03
, Tav.
1.5
.8.
Importazione ed esportazione di prodotti specializzati e high tech1
1 Percentuale del valore di beni importati ed esportati asse-gnabili alla categoria dei prodotti specializzati e high tech di Pavitt sul totale provinciale
1^ Giornata dell’economia - 26Giancarlo Provasi
Dotazione infrastrutturaleDotazione infrastrutturale
Indice generale 1999
Brescia 89.9
Nord-est 102,0
Nord-ovest 119,3
Lombardia 132,6
Milano 177,2
0
50
100
150
200
250
300
350Strade
Ferrovia
Aereoporti
EnergiaTelecom.
Credito
Istruzione
Brescia Milano Lombardia Nord-ovest
Fon
te:
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03
, Tav.
3.5
.1.
Brescia presenta una dota-zione infrastrutturale insuffi-ciente, soprattutto per quelle infrastrutture software (teleco-municazioni, credito e istruzio-ne) maggiormente correlate con il Valore aggiunto.
1^ Giornata dell’economia - 27Giancarlo Provasi
Società di capitali e gruppi di impresaSocietà di capitali e gruppi di impresa
0
5
10
15
20
25
30
35
40
VA CO SO MI BG BS PV CR MN LC LO
Soc. di cap. GruppiAlta è la correlazione della presen-za di società di capitali e gruppi di impresa con il Valore aggiunto (soprattutto nei servizi).
Brescia ha una buona presenza di società di capitali (collocandosi su-bito dietro Bergamo e Milano) e, soprattutto di imprese appartenen-ti a gruppi (seconda ad una incolla-tura da Milano) anche se in ter-mini di fatturato viene dopo non solo a Milano ma anche a Ber-gamo, Como e Varese.
Fonte: Unioncamere 2003, Tav. 1.1.6. e 3.2.1.
Numero di società di capitali e di imprese appartenenti a gruppi sul
totale
1^ Giornata dell’economia - 28Giancarlo Provasi
Sintesi finaleSintesi finale
Varietà, flessibilità, alta propensione ad intraprendere sono indiscutibili punti di forza, che fanno di Brescia una provincia capace di reagire con tempestività e determinazione ai venti di crisi.
Il valore aggiunto per addetto del settore industriale è troppo basso per mantenere Brescia ai primi posti nella produzione della ricchezza.
Servizi a basso valore aggiunto non aiutano l’industria a crescere in qualità (più che in quantità). E anche le esportazioni cominciano a risentirne.
Le piccole dimensioni aziendali e l’assenza di imprese leader sono oggettivi punti di debolezza: i gruppi di impresa possono essere una risposta?
La relativa “chiusura” ai flussi esterni (finanziari, tecnologici e di cultura manageriale) e la debolezza nelle dotazioni infrastrutturali più moderne contribuiscono a ritardare il processo di rinnovamento.