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I RISCHI CARATTERISTICI DELL’ATTIVITA’ BANCARIA
I RISCHI DI CREDITO E DI TASSO DI INTERESSE: APPROCCI BASE DI VALUTAZIONE E GESTIONE
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I PUNTI PRINCIPALI DELLA LEZIONE
La gestione bancaria e i rischi
La gestione del rischio di credito
La gestione del rischio di interesse
L’approccio del maturity gap
L’approccio del duration gap
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GLI OBIETTIVI DELLA LEZIONE
Spiegare che l’assunzione di rischi e la loro gestione è un aspetto intrinseco della attività delle istituzioni finanziarie
Indicare alcuni principi base della gestione del rischio di credito
Comprendere la natura e i fattori determinanti del rischio di interesse
Spiegare l’approccio del maturity gap per misurare la esposizione della redditività della banca alla variabilità dei tassi di mercato
Spiegare l’approccio del duration gap nella misurazione dell’impatto della variazione dei tassi sul valore di mercato del capitale netto delle banche
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LA GESTIONE BANCARIA E I RISCHI
La gestione delle istituzioni finanziarie si svolge in un contesto di incertezza ed è strettamente connessa alla gestione dei rischi
La gestione è strutturalmente esposta alla volatilità dei tassi di interesse, dei tassi di cambio, dei prezzi di mercato dei titoli e alla potenziale insolvenza delle controparti
Inoltre, la gestione bancaria è soggetta alla possibilità di perdite o danni dalla manifestazione dei rischi operativi
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LA GESTIONE BANCARIA E I RISCHI
La regolamentazione si preoccupa di fissare regole idonee a limitare la dimensione dei rischi che una banca può assumere
La ragione delle regole è che vi è un interesse generale nella stabilità delle banche e dei sistemi finanziari
Fallimenti di singole istituzioni finanziarie o crisi di sistema possono avere costi sociali altissimi
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IL RISCHIO DI CREDITO (l)
Le banche devono valutare la solvibilità dei debitori in modo da assicurarsi che i crediti concessi siano rimborsati
Si è già osservato che il credito è il core business e il rischio di credito è, in genere, la componente principale dei rischi
La qualità del processo di valutazione del credito è rilevante per
Le performance della banca: minimizza le perdite su crediti…
L’efficienza allocativa: le risorse scarse vengono destinate agli imvestimenti più produttivi
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IL RISCHIO DI CREDITO (ll)
Selezione ex-ante Le banche devono valutare la qualità dei richiedenti credito A tal fine, si ricorre a processi di analisi più o meno complessi,
basati su dati quantitativi e su informazioni qualitative In parte, l’informazione può derivare da relazioni di lungo
termine con la clientela Dati e informazioni possono alimentare veri e propri modelli di
rating che stimano la probabilità di insolvenza del debitore Monitoraggio ex-post
Una volta concesso il credito la banca deve gestire la relazione per la durata del contratto
In particolare è necessario monitorare i comportamenti del debitore, per evitare manifestazioni di azzardo morale
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IL RISCHIO DI CREDITO (lll)
La conclusione del processo di valutazione del rischio di credito ha due soluzioni possibili Concedere il prestito Rifiutare il prestito
In realtà, spesso, la decisione di concedere il credito è più articolata
Al fine di gestire l’esposizione al rischio, la banca può Adottare misure di mitigazione del rischio
Garanzie (collaterals) Covenants
Razionare il credito, ovvero concedere credito per un importo inferiore a quello richiesto
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LA GESTIONE DEL RISCHIO DI INTERESSE
La variabilità dei tassi di mercato si ripercuote in modo diretto sul bilancio della banca e influenza la sua redditività
Il processo di gestione del rischio di interesse rende opportuno:
Identificare e misurare, all’interno del bilancio, quali poste dell’attivo e del passivo sono sensibili alle variazioni dei tassi di mercato
Valutarne l’impatto economico a fronte dei diversi scenari possibili
Decidere come gestire il rischio: eliminare, coprire, tenere
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LA GESTIONE DEL RISCHIO DI INTERESSE
L’esposizione al rischio di interesse, cioè la sensibilità di attivo/passivo ai tassi di mercato dipende
Dalle forme contrattuali: scadenze contrattuali e regime di definizione dei tassi (fisso o variabile)
Dal mix con cui le diverse forme entrano nell’attivo e passivo
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LA GESTIONE DEL RISCHIO DI INTERESSE: IL MATURITY GAP
L’analisi dei gap è una delle metodologie utilizzate per valutare l’esposizione della redditività di una banca alle variazioni dei tassi di interesse di mercato
GAP= AST- PST
dove AST= Attività sensibili ai tassi
PST= Passività sensibili ai tassi
Naturalmente va definita la scadenza che si assume come confine tra ‘sensibile’ e ‘non sensibile’: 12 mesi, ad esempio
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LA GESTIONE DEL RISCHIO DI INTERESSE: IL MATURITY GAP
Moltiplicando poi il GAP per la variazione dei tassi di interesse, evidenziamo l’impatto della variazione stessa sui redditi della banca:
ΔI= GAP * Δi
Dove: ΔI rappresenta la variazione dei redditi della banca e Δi rappresenta, invece, la variazione dei tassi di interesse
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IL MATURITY GAP:VANTAGGI E LIMITI
Il vantaggio è che il metodo è estremamente semplice
In realtà, è anche molto approssimato
Una delle ragioni è che classifica attivo e passivo in due macro classi: sensibili e ‘non sensibili’
Ciò non segnala la effettiva distribuzione di scadenze
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IL MATURITY GAP:VANTAGGI E LIMITI
Un esempio può segnalare l’utilità del maturity bucket approach
ATTIVO PASSIVO
Entro 12 m 100 Entro 12 m 200
Tra 1 e 2 a 100 Tra 1 e 2 a 200
Tra 2 e 3 a 100 Tra 2 e 3 a 100
Tra 3 e 4 a 100
ATTIVO PASSIVO
Entro 12 m 50
Entro 12 m 150
Tra 1 e 2 a 450
Tra 3 e 4 a 350
Supponiamo che i tassi di mercato siano destinati a diminuire: entrambi i casi hanno Gap -100, quindi ugualmente in posizione per trarre vantaggio.Ma oltre i 12 mesi? Il secondo caso appare molto esposto….
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LA GESTIONE DEL RISCHIO DI INTERESSE: IL DURATION GAP
Il maturity gap ci fa capire che la variazione dei tassi di mercato si riflette sulla redditività della banca
Le banche, come le altre istituzioni finanziarie in genere, hanno la necessità di misurare l’effetto della variazione dei tassi sul valore di mercato del capitale netto.
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LA GESTIONE DEL RISCHIO DI INTERESSE: IL DURATION GAP
Il metodo del Duration Gap esamina appunto la sensibilità del valore di mercato del capitale netto alle variazioni nei tassi di interesse di mercato
La sua applicazione richiede di calcolare la duration delle attività e delle passività
E quindi di utilizzarla per misurare gli effetti di una variazione dei tassi di mercato sul valore economico del capitale netto
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DURATION GAPUN ESEMPIO
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ESEMPIO (segue)
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DURATION GAP E IMPATTO SUL CAPITALE NETTO
Il duration gap è la differenza tra la duration dell’attivo e la duration del passivo (quest’ultima ponderata per il rapporto P/A)
DURgap = DURa - (P/A x DURp)
L’effetto sul valore del capitale netto di una variazione dei tassi sarà ricavabile dalla relazione
∆NW/A = - DURgap x Δi/(i+i)
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DURATION GAP E IMPATTO SUL CAPITALE NETTO
Riprendendo i dati delle tabelle sulla duration e ipotizzando che i tassi di mercato varino da 10% a 11%, si può calcolare l’impatto sul valore economico del capitale netto
DURgap = 2,70 – (95/100)x1,03 = 1,72
∆NW/A = - 1,72 X 0,01 /(1+0,1) = -1,6%
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LIMITI DEI MATURITY E DURATION GAP
In primo luogo c’è una ipotesi irrealistica la pendenza della “yield curve” non cambia, ovvero il livello
dei tassi di interesse varia nello stesso modo su tutte le scadenze
In secondo luogo, l’analisi si basa su stime degli attivi e passivi da classificare sensibili e non sensibili Nel caso dei mutui, nonostante la lunga durata contrattuale, è
necessario tener conto delle clausole di rimborso anticipato Nel caso dei depositi a vista, formalmente sensibili,
l’esperienza dice che c’è una base stabile (non sensibile)
…e dunque? Le applicazioni sono meno semplici di quanto appaia Comunque, le banche utilizzano metodi più complessi per
stimare il rischio sui tassi (per esempio metodo del VaR)
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STRATEGIE DI GESTIONE
Una volta che l’istituzione finanziaria ha previsto un certo scenario e ha calcolato gli impatti sul bilancio Redditività Valore del capitale netto
Si tratta di prendere le decisioni gestionali In linea generale, le opzioni aperte sono due
ridurre il GAP per “immunizzare” il bilancio, agendo sul bilancio stesso, modificando l’equilibrio sensibili/non sensibili
Utilizzare i contratti di copertura (con strumenti derivati, ad esempio), in modo da ridurre l’impatto delle variazione dei tassi di interesse senza agire sulla composizione attivo/passivo