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Ortognatodonzia, 24 Settembre Testo suggerito ma non necessario è Trophy. Esame scritto a quiz a fine corso, forse prova in itinere. DEFINIZIONE DI ORTODONZIA. Branca dell’odontostomatologia che riguarda lo stato ed il monitoraggio della crescita cranio-facciale, lo sviluppo dei rapporti dentari, il trattamento delle anomalie dento-scheletriche e il miglioramento dell’aspetto estetico dento-facciale. TIPOLOGIE DI TRATTAMENTI 1. Esclusivamente ortodontici 2.Ortopedici/ortodontici Quando parliamo di ortopedia cranio-facciale ci riferiamo alla possibilità di regolare la crescita delle ossa mascellari. Ovviamente la condizione necessaria è che ci sia crescita ossea, quindi un soggetto adulto non potrà essere coinvolto dato che ha terminato la crescita. Nella definizione data, abbiamo introdotto il concetto dell’estetica: questa disciplina in rarissime condizioni si occupa di situazioni patologiche. Ci si occupa di alterazioni di crescita delle ossa mascellari, condizione raramente che rientra all’interno di una patologia. Le cure vengono eseguite per finalità estetiche, lato importante in questa attività. Obiettivi dell’ortodonzia: Raggiungimento di una occlusione funzionalmente corretta, stabile nel tempo, nel rispetto dell’integrità dei tessuti dento-parodontali. Ciò significa dare un’occlusione che funzioni bene sia staticamente che dinamicamente; tale risultato 1

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Ortognatodonzia, 24 Settembre

Testo suggerito ma non necessario è Trophy.

Esame scritto a quiz a fine corso, forse prova in itinere.

DEFINIZIONE DI ORTODONZIA. Branca dell’odontostomatologia che riguarda lo stato ed il monitoraggio della crescita cranio-facciale, lo sviluppo dei rapporti dentari, il trattamento delle anomalie dento-scheletriche e il miglioramento dell’aspetto estetico dento-facciale.

TIPOLOGIE DI TRATTAMENTI

1. Esclusivamente ortodontici2. Ortopedici/ortodontici

Quando parliamo di ortopedia cranio-facciale ci riferiamo alla possibilità di regolare la crescita delle ossa mascellari. Ovviamente la condizione necessaria è che ci sia crescita ossea, quindi un soggetto adulto non potrà essere coinvolto dato che ha terminato la crescita.

Nella definizione data, abbiamo introdotto il concetto dell’estetica: questa disciplina in rarissime condizioni si occupa di situazioni patologiche. Ci si occupa di alterazioni di crescita delle ossa mascellari, condizione raramente che rientra all’interno di una patologia. Le cure vengono eseguite per finalità estetiche, lato importante in questa attività.

Obiettivi dell’ortodonzia:

Raggiungimento di una occlusione funzionalmente corretta, stabile nel tempo, nel rispetto dell’integrità dei tessuti dento-parodontali. Ciò significa dare un’occlusione che funzioni bene sia staticamente che dinamicamente; tale risultato occlusale deve essere stabile nel tempo. Il tutto deve essere conseguito nel rispetto dei tessuti dento-parodontali.

Ottenimento di un’estetica dento-facciale armonica.

Il concetto di estetica è culturale ed è difficile generalizzarlo.

La craniostenosi è una patologia che vede una precoce saldatura delle suture e quindi il cranio non può espandersi, se non nei fori naturali, per cui si ha esoftalmo (orbite prominenti).

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In passato l’ortodonzia era la disciplina che si occupava solamente dei bambini; attualmente vengono trattati anche gli adulti e c’è un forte e crescente coordinamento con le altre specialità odontostomatologiche.

DIFFERENZA TRA ODONTOSTOMATOLOGIA E ORTODONZIA. Nella prima generalmente si tende al ripristino di condizioni pre-esistenti (es. restauro di dente cariato togliendo il tessuto danneggiato e mettendone nuovo per ritornare alla forma iniziale), nella seconda si tende spesso al raggiungimento di un modello ideale, che il paziente dovrebbe avere a fine crescita.

Per la complessità di questa disciplina, la scelta di diventare ortodontista esclude le altre discipline.

Cenni di storia. Già dal 1000 a.C. il disallineamento dentario, la presenza di denti protrusi ed irregolari costituivano un problema per alcuni soggetti.

Edward H. Angle può essere considerato il padre della ortodonzia moderna. Sviluppò il concetto di occlusione nella dentatura naturale. Sviluppò la classificazione che porta il suo nome e che viene ancora oggi utilizzata. L’aspetto relativo alla estetica dentaria e facciale venne risolto con il postulato che l’estetica di raggiunge sempre quando il paziente ha una ideale occlusione.

Subito dopo la seconda guerra mondiale venne introdotta la cefalometria (calcolo millimetrico che ci permette di conoscere il rapporto tra i due mascellari, sia a livello osso che coi denti) che permetteva di misurare i cambiamenti dentari e scheletrici prodotto dalla crescita e dai trattamenti. Così si affinò il concetto di trattamenti ortopedici soprattutto in Europa. L’ottenimento di corretti rapporti scheeltrici divenne l’obiettivo delle terapie nel ventunesimo secolo.

Secondo WR Proffit, “Le potenzialità ed i limiti della moderna ortodonzia e della chirurgia ortognatica sono determinati dai tessuti molli facciale e non solo dai denti o dalle ossa”. Questo orientamento comporta una maggiore attenzione all’esame clinico piuttosto che ai modelli di gesso o alle radiografie.

CENNI DI EPIDEMIOLOGIA

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I dati derivanti dalle ricerche epidemiologiche del passato sono difficilmente interpretabili a causa della non omogeneità dei parametri malocclusivi adottati. Dal 1970 sono comparsi studi già strutturati e negli anni 90 è stato condotto uno studio estremamente significativo che ha coinvolto 14mila soggetti americani statisticamente rappresentativi di circa 150milioni di persone, suddivisi per razza/etnia e fasce di età.

I parametri considerati erano:

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...

Risultati:

30% nessun tratto malocclusivo 50/55% malocclusioni in classe I 15% malocclusioni in classe II 1% malocclusioni in classe III

Risultava quindi che il 70% della popolazione presentava malocclusione, ovviamente non tutti questi avevano bisogno di trattamenti ortodontici. Inoltre i risultati hanno mostrato che la classe II prevalente in razza caucasica, la classe III nella asiatica, grande variabilità nella razza negroide.

Perché le malocclusioni sono così frequenti nella popolazione? Per una progressiva diminuzione delle dimensioni delle ossa mascellari solo in parte compensata dalla riduzione numerica dei denti (scomparsa dei terzi laterali, dei terzi premolari e dei quarti molari nei primati e attualmente stanno scomparendo i secondi laterali, i secondi premolari ed i terzi molari). La malocclusione aumenta al passaggio dalla vita rurale a quella industriale, legata a minori necessità di masticazione per dieta con cibi molli/cotti.

Chi necessità di trattamenti e per quali motivi:

1. Problemi psicologici per lo stato estetico2. Impedimento alle funzioni orali (masticazione, deglutizione,

fonazioni; disturbi articolari)3. Prevenzione dei traumi, carie e malattie parodontali

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L’eziopatogenesi delle alterazioni morfo-scheletriche è multifattoriale. Riconosciamo tre ordini di fattori: ereditari, congeniti e acquisiti. i tre ordini si sovrappongo.

FATTORI EREDITARI

Ereditarietà poligenica ad espressività variabile. In linea generale è di fondamentale importanza, per pianificare la terapia e valutare la prognosi, valutare la ereditarietà di una disgnazia. A noi interessa la ricorrenza familiare o in un gruppo di persone un determinato tratto malocclusivo. Negli ultimi dieci anni questa disciplina si è basata sui limiti del trattamento, per cui alcuni difetti si possono risolvere solo chirurgicamente.

Se devo fare una prognosi, so che l’asimmetria è un problema difficle da risolvere. La prognosi a distanza per un ragazzo, rispetto a una ragazza, è molto peggio: i maschi crescono fino a tardi e la mandibola è l’ultimo osso a terminare la crescita, per cui l’asimmetria si accentuerà.

A carico del sistema neuromuscolare abbiamo due condizioni che comportano alterazioni a carico delle ossa mascellari: macro- e microglossia. Tra i fattori ereditari a carico della dentatura abbiamo alterazioni di:

Numero, dimensioni e forma dei denti (agenesie, ecc.) Direzione, eruzione e posizione degli abbozzi (frequente a

livello familiare ad es. l’inclusione canina) Tempi della permuta dentaria

Prima regola: bisogna sempre visitare un bambino intorno ai 5-6 anni con la panoramica, altrimenti la diagnosi potrebbe essere inesatta.

La valutazione della famigliarità di un difetto ci permette di stimare, durante la crescita di un soggetto, l’evoluzione probabile di una disgnazia. Le disgnazie possono manifestarsi più evidentemente con la crescita.

FATTORI ACQUISITI O AMBIENTALI

Tutti quei fattori che intervengono durante la gravidanza (congeniti) o dopo la nascita (acquisiti). I fattori congeniti più importanti sono: farmaci,....

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Le malformazioni congenite più frequenti sono da rosolia, toxoplasmosi, fetopatia alcolica dovuta ad alcolismo materno.

I fattori congeniti provocano danni a carico dei tessuti molli, dei muscoli e delle ossa:

fessure facciali (labiopalatoschisi ed altre) HemiFacialMicrosomia (riferibile all’emorragia di un vaso

durante la gravidanza)

Fattori acquisiti dopo la nascita

Parafunzioni (succhiamento, respirazione orale, deglutizione atipica, onicofagia ecc.)

Traumi, la cui conseguenza più rilevante è un’asimmetria faciale

o Prenatalio Da partoo Post-natalio Dentari post-natali

Pre-eruzione dei decidui In dentatura decidua In dentatura permanente

Patologie infiammatorie Patologie neoplastiche

La cosa importante da ricordare è una formula:

Causa + Tempo + Tessuto = Malattia

Es. di due fumatori, che fumano ugualmente dallo stesso tempo, solo uno potrebbe sviluppare la malattia. Questo perché la malattia deve interagire con l’ospite.

Es. iposviluppo della premaxilla + succhiamento protratto = riduzione dell’effetto

La prognosi di qualsiasi caso è in funzione di:

1. Ereditarietà del difetto

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2. Tipo di difetto3. Tempo di intervento

Parlando invece di prevenzione (che si suddivide in primaria, secondaria e terziaria), noi possiamo fare poca prevenzione primaria, molta secondaria (riuscire a intercettare precocemente condizioni che potrebbero aggravare la malattia) e terziaria (prevenzione della recidiva).

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