10 Ottobre 02

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fotbal

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  • www.allenatore.net - Magazine n.02 Ottobre 2003Ecco i palinsesti delle sezioni Focus e Studios A seguire presentiamo i palinsesti delle sezioni Focus e Studios on line nel mese di Ottobre.

    Focus

    A R T I C O L O 1

    Ricominciano i problemi !!!La presentazione del palinsesto del mese

    A cura di Team www.allenatore.net

    A R T I C O L O 2

    La pianificazione ottimale degliobiettivi della scuola calcio.

    I passi da compiere per migliorare, conprofitto, le qualit del "bambino-calciatore".

    A cura di Emanuele Aquilani

    A R T I C O L O 3

    La seduta di rifinitura.

    Linee guida ed esercitazioni per la sedutadi rifinitura.

    A cura di Giovanni Bonocore

    A R T I C O L O 4

    Attaccare la difesa a 3.

    Principi e tecniche per superare il repartoarretrato costituito da tre difensori.

    A cura di Massimo Lucchesi

    A R T I C O L O 5

    Allenare il colpo di testa.I principi tecnico-tattici e la progressione didatticaper migliorare il colpo di testa nelle varie catego-rie.

    A cura di Alessandro Giuliano

    A R T I C O L O 6

    Portiere: come uscire su palla bas-sa. Analisi teorica ed esercitazioni per l'insegnamentodell'uscita su palla bassa.

    A cura di Claudio Rapacioli

    A R T I C O L O 7

    L'allenamento della potenza aero-bica nel mesociclo.

    Consigli ed esercitazioni per allenare mensil-mente la potenza aerobica nei dilettanti.

    A cura di Carlo Del Fiorentino

    A R T I C O L O 8

    Filippo Inzaghi: il goal nel sangue.

    Il ritratto tecnico per capire astuzie, movimenti esegreti del superbomber rossonero.

    A cura di Luca Prestigiacomo

    A R T I C O L O 9

    Difendere con il Fuorigioco.

    Fari puntati su una della tattiche pi in voga neglianni passati.

    A cura di Massimo Lucchesi

    A R T I C O L O 1 0

    Attacking Plan

    Come strutturare la strategia offensiva di unasquadra di calcio.

    A cura di Stefan Chiancone

    Studios

    R E P O R T 1

    Serie A, 5 Ottobre 2003 INTER - MILAN

    L'analisi tattica del derby di Milano.

    R E P O R T 2

    Euro 2004, 11 Ottobre 2003

    ITALIA - AZERBAIJAN

    Una gara a senso unico in cui gli azzurricercano il visto per le fasi finali dell'Europeoche si solger in Portogallo a Giugno.

    R E P O R T 3

    Seria A, 19 Ottobre2003

    MILAN - LAZIO

    Rossoneri e biancocelesti si sfidano in una garadai contenuti tecnico-tattici di livello assoluto.

    R E P O R T 4

    Champions, 22 Ottobre 2003 CHELSEA - LAZIO

    Far puntati ancora sulla Lazio di Mancini che vaa Londra per sfidare i blues di Ranieri.

    WWW.ALLENATORE.NET - MAGAZINE una pubblicazione mensile edita da

    edizioni www.allenatore.net ed iscritta nel

    registro Periodici del Tribunale di Lucca con

    il n.785 del 15/07/03 Direttore Responsabile: Fabrizio Ferrari

    Coordinatore tecnico: Massimo Lucchesi

    Luogo di stampa: Bozzano, via Francalanci

    418 (LU)

    Provider-stampatore: REGISTER.IT SpA

    (Web: we.register.it)

    via A.Ponti, 6 - 24126 Bergamo

    EDIZIONI WWW.ALLENATORE.NET

    SEDE: Via E.Francalanci, 418 - 55050 Bozzano (LU)

    Partita IVA: 01781660467, C.C.I.A.A. Lucca, R.E.A.

    170681, Reg. Imp. 21776

    TEL: +390584976585 - FAX: +390584977273 -

    E-MAIL: [email protected]

    Alla realizzazione del presente

    numero hanno collaborato:

    Prestigiacomo L., Chiancone S.,

    Giuliano A., Rapacioli C., Del

    Fiorentino C., Bonocore G.,

    Lucchesi M., Aquilani E.

  • Ripartono i campionati, ricominciano i problemi !!! A cura di TEAM www.allenatore.net

    La presentazione del palinsesto di Ottobre.

    Siamo in Ottobre, i problemi estivi sembrano ormai superati ed i presidenti possono focalizzare lattenzione su squadra ed allenatore. In Seria A dopo laddio al Bologna di Guidolin saltato Menichini sostituito da Sonetti ed altri cambi sono gi nellaria e potrebbero concretizzarsi nel corso del mese. Ma se lattenzione dei media tutta focalizzata verso il massimo campionato noi vogliamo ricordare altri due cambi clamorosi avvenuti sulle panchine di Ravenna e Grosseto. Dopo le prime quattro giornate le due compagni erano ben assestate in classifica e al di l di ci avevano in panchina due tecnici (Gadda e Melotti) che la dirigenza aveva confermato dopo la positiva stagione terminata appena lo scorso Giugno. Insomma i presidenti dopo aver fatto baccano tutta lestate continuano ad animare a modo loro il palcoscenico. Lo sforzo da parte nostra e di tutti i mister che ci seguono deve comunque essere rivolto a crescere e migliorare senza tener conto di eventuali battute darresto, che feriscono sia lorgoglio che limmagine, ma che vengono spesso decise da persone che non hanno poi tutta quella gran competenza. In fondo la Federazione impone criteri molto selettivi per diventare allenatori mentre qualsiasi pseudo Forrest Gump con un po di soldi da parte (ed a volte senza neanche quelli) pu ricoprire la carica di presidente senza alcun tipo esame da superare. E proprio delle regole per accedere ai corsi discuteremo questo mese nella nostra sezione CLUB. Sono giusti i criteri imposti dalla Federazione? E giusto che calciatori in attivit possano comunque accedere ai corsi e prendere il patentino? Ed ancora: corretto che a giudicare squadre, allenatori e giocatori siano giornalisti che nella stragrande maggioranza dei casi non conosce il significato di potenza aerobica, uscita difensiva o controllo orientato? In sostanza, possibile fare il presidente o il giornalista sportivo senza troppi vincoli mentre per fare lallenatore bisogna obbligatoriamente esser stati buoni giocatori. Mettendo da parte una piccola vena polemica veniamo a presentare il palinsesto della sezione FOCUS. Questo mese occhi puntati sul giocatore protagonista assoluto a Settembre, ovvero quel Pippo Inzaghi che con i suoi goal ha trascinato prima gli azzurri del Trap e poi il Milan di Ancelotti. Una scheda di Prestigiacomo illustra pregi, difetti, caratteristiche del superbomber rossonero e ci aiuta a capire come lattaccante di Piacenza sia in grado di realizzare cos tanti goal. La parte tecnica della sezione inoltre ricca di altri interessantissimi contributi. Si parla del mesociclo aerobico, della seduta di rifinitura, degli esercizi per linsegnamento del colpo di testa, dellimportanza della programmazione nella scuola calcio, dei principi e delle esercitazioni per difendere con il fuorigioco, dellattacking plan ed infine delle tecniche per superare la difesa a 3 (articolo free per tutti gli utenti registrati). Insomma c n per tutti i gusti ed inoltre nel corso del mese andremo ad analizzare, come nessun giornale o rivista riesce a fare, il derby di Milano, la trasferta della Lazio a Londra contro il Chelsea, la supersida tra gli uomini di Mancini ed Ancelotti e lincontro che gli azzurri dovranno affrontare con lAzerbaijan per ottenere la sospirata qualificazione per Portogallo 2004.

    Team www.allenatore.net

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    RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO

    SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU) TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

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  • La pianificazione ottimale degli obiettivi della scuola calcio. A cura di EMANUELE AQUILANI

    I passi da compiere per migliorare, con profitto, le qualit del bambino-calciatore.

    Come strutturare una stagione di lavoro con i bambini. Lattivit della scuola calcio volta ad avviare i ragazzi alla pratica sportiva ed in particolar modo al calcio. Essa va concepita nel rispetto dei diversi stati di sviluppo e maturazione psicomotoria che accompagnano i bambini durante tutto larco di frequenza della scuola calcio. Da qui lesigenza di elaborare un programma, suddiviso per cicli di et, avente il duplice obiettivo di conseguire sia una preparazione generale che una specifica conoscenza della disciplina CALCIO. Programmare significa progettare una strada da percorrere. Andare avanti senza una meta, senza obiettivi e senza mezzi idonei per realizzare gli indirizzi programmatici una cosa da evitare sia per le societ professionistiche che dilettantistiche. Gli interrogativi e la programmazione didattica:

    1. chi e come sono i miei allievi ? = valutazione iniziale 2. dove voglio condurli ? = definizione degli obiettivi 3. cosa devo fare ? = organizzazione delle attivit 4. cosa devo far fare per ? = organizzazione dei metodi 5. cosa mi occorre per ? = organizzazione dei materiali 6. che cosa devo osservare ? = valutazione finale

    Caratteristiche degli obiettivi :

    1. chiari e definiti 2. vicini nel tempo 3. realizzabili/possibili (evitare errori di sopra/sottovalutazione) 4. verificabili 5. motivanti 6. gratificanti 7. scelti (dallallievo, dallistruttore, dal gruppo)

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    RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO

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    Progettazione dellallenamento:

    1. pianificazione = divisione in momenti calendarizzazione 2. programmazione = per ogni periodo cosa apprendere 3. periodizzazione = modulazione del carico quando e quanto 4. unit di allenamento = per ogni seduta quale lavoro

    Il significato della programmazione deve essere visto in funzione del raggiungimento degli obiettivi stabiliti in precedenza. Chi opera nella scuola di calcio deve essere professionale e avere doti umane che devono diventare dei punti fermi perch il tutto deve essere finalizzato alla crescita della persona prima e del calciatore poi. Lattivit di base deve avere determinate caratteristiche:

    1. non selettiva; 2. ricreativa; 3. polivalente e multilaterale; 4. approccio allattivit di tipo induttivo e globale.

    Nel processo di crescita del bambino diventa fondamentale il contributo dellistruttore che agir seguendo quei principi che regolano una equilibrata maturazione. Il bambino deve riuscire ad assimilare quegli aspetti di formazione psicomotoria che saranno gli strumenti di base dai quali potr ricavare le variabili necessarie alla soluzione delle situazioni di gioco. Ci si pu ottenere con una serie di proposte varie, motivanti e correlate allattivit presente e futura. E possibile che questa metodologia non porti ad ottenere nellimmediato una crescita in termini specialistici, come avviene con i metodi monovalenti. Questo confermerebbe un apprendimento aperto, con lobiettivo di creare un ampio substrato di esperienze motorie che in seguito offriranno stabilit e solidit nella ricerca di una attivit pi orientata e consona alle proprie attitudini.

    Come valutare le attitudini del bambino. Valutare le attitudini di base per intraprendere lattivit calcistica uno dei compiti impossibili dellistruttore.

    Lutilizzo di test analitici o test situazionali pu contribuire alla misurazione delle capacit e alla valutazione del futuro calciatore.

    I test analitici costituiscono uno strumento molto utile per avere informazioni sulle capacit e sullo sviluppo motorio di ogni allievo in funzione di un successivo ed adeguato intervento tecnico.

    Partendo infatti da presupposti chiari, reali ed imparziali, si pu affrontare la programmazione dellallenamento in modo pi scientifico.

    I test situazionali contengono gli elementi essenziali del contesto partita. Nel loro insieme questi elementi creano le pressioni psicologiche tipiche della competizione, nella quale a ogni giocatore richiesto di risolvere problemi tattici esprimendo gesti tecnici in condizioni di carico emozionale. Rispetto ai test analitici, il controllo meno preciso, perch si vuole dare la maggiore libert decisionale ed esecutiva ai soggetti in esame per accertarne le abilit. Per poter adattare le attivit alle diverse fasce det e ai differenti livelli di abilit, listruttore dovr variare spazi e distanze di gioco. Infatti, secondo le fasce di et e le categorie, gli aspetti da osservare sono diversi. Inoltre, i bambini/ragazzi fra gli 8 e i 15 anni si attraversano fasi di sviluppo fisico e caratteriale differenti. E bene per precisare che nel gioco del calcio, per la complessit della prestazione, rimane sempre difficile valutare tramite test il valore effettivo o lo stato di forma dellatleta. Ai risultati dei test, pertanto, non bisogner mai attribuire valore assoluto, ma solo relativo. La prestazione agonistica resta sempre lunico test veramente probante, perch realizzato contro avversari veri ed in quelle situazioni ambientali che solo in gara si possono trovare. Tuttavia,

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    lutilizzazione di una batteria di test risulter di notevole importanza per lenorme quantit di dati analizzabili dallallenatore. Ecco un esempio pratico per la valutazione di un gruppo squadra della categoria pulcini (8 10 anni):

    I Test per i pi piccoli. I primi giorni sar importante analizzare il punto di partenza constatando il livello tecnico dei singoli e quello globale del gruppo in modo da pianificare gli obiettivi della programmazione annuale. Per fare questa analisi si possono utilizzare una serie di test analitici o test situazionali. Io ritengo molto utile effettuare una specie di preparazione pre-campionato con sedute di allenamento finalizzate allanalisi globale delle capacit coordinative, tecniche e condizionali della squadra.

    TEST ANALITICI GUIDA DELLA PALLA. Guida lineare della palla con cambio di senso a met percorso. Si valuter il tempo migliore fra due prove ed eventualmente il numero di tocchi di palla. DOMINIO ALTERNATO. Palleggio libero iniziando con palla in mano e valutando il miglior risultato fra 3 prove. FINTA E DRIBBLING. Lobiettivo superare un difensore posto a difesa di una linea larga 8 mt . CAPACITA COORDINATIVE GENERALI. Percorso motorio con differenti stazioni. Ad esempio: corsa laterale, frontale, posteriore, slalom, salti mono e bipodalici, capovolta, equilibrio dinamico, ecc CAPACITA CONDIZIONALI. Forza: con salto in lungo da fermo; Velocit: con sprint rettilineo sui 10 mt. MINI PARTITA. 3 vs 3 + portieri in un campo 25 x 30 mt Lesercitazione utile per valutare gli elementi tecnici e tattici. PASSAGGIO. Calciare una palla ferma dentro una mini porta (2 mt) da 8 mt di distanza e valutando, in 12 tentativi, quanti saranno stati quelli corretti eseguiti. TIRO IN PORTA. Calciare da una distanza di 10 mt. una palla ferma (da posizione centrale) in una porta 4 x 2 mt. senza portiere, La porta suddivisa in vari settori con un valore prestabilito. Sommando i punti corrispondenti per ogni settore centrato in 10 tentativi si definir il valore della prova. CONDUZIONE. Guida della palla a slalom in andata e ritorno superando 5 coni distanti 2 mt ciascuno. RICEZIONE SUL POSTO. Fermare allinterno di un cerchio di 3 mt una palla lanciata a parabola.

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    TEST SITUAZIONALI sotto forma di Preparazione Precampionato 1 LEZIONE 10 palleggio libero. 5 mobilit articolare. 15 partitelle 5 vs 5: v passaggio e ricezione con le mani; v passaggio di collo piede e ricezione con le mani; v passaggio di interno piede e ricezione con le mani; v passaggio di coscia e ricezione con le mani.

    20 tecnica individuale: v allinterno di un campetto 5 giocatori palleggiano altri 5 effettuano esercizi di mobilit articolare; v 5 giocatori restano fermi mentre altri 5 conducono la palla passando tra i compagni; v 5 conducono la palla e 5 si muovono palleggiando tipo basket; v tutti e 10 conducono palla nello spazio.

    30 minitorneo 5 vs 5. 5 palleggio libero. Obiettivo primario: guida della palla, passaggio, dribbling Obiettivo secondario: equilibrio dinamico e statico 2 LEZIONE 5 palleggio libero. 5 di palleggio con un pallone per 3 giocatori. 10 3 vs 3 per portare la palla oltre la linea di meta avversaria. 10 3 vs 3 per fare gol (la squadra che difende avr un giocatore in porta). 20 percorso tecnico per la conduzione della palla. 20 1 vs 1 per conquistare lo spazio. 30 minitorneo 7 vs 7 a 3 squadre. Obiettivo primario: guida e controllo della palla Obiettivo secondario: capacit di ritmizazzione 3 LEZIONE 15 calcio tennis 4 vs 4. 5 mobilit articolare. 20 esercizi per la conduzione della palla a file contrapposte. 10 2 vs 2 per portare la palla oltre la linea di meta. 20 1 vs 1 per il tiro in porta. 15 partitella. Obiettivo primario: guida della palla, finta e dribbling Obiettivo secondario: percezione e orientamento spazio temporale

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    4 LEZIONE 15 tecnica individuale: palleggi e controllo al volo. 10 partitella con le mani 3 vs 3 per dare palla a un compagno posto dopo la linea di meta che si pu muovere solo in orizzontale. 10 si ripete la partitella con i piedi. 10 di skip utilizzando paletti dis tesi per terra. 20 tecnica individuale a coppie con un pallone. 10 2 vs 1 per mantenere il possesso palla. 15 2 vs 1 doppio: due attaccanti cercano di superare un difensore nella prima met del campetto e se ci riescono sono affrontati da un altro difensore nellaltra met. Obiettivo degli attaccanti portare il pallone oltre la seconda linea di meta. 15 partitelle 3 vs 3 pi portieri. Obiettivo primario: dominio e controllo della palla Obiettivo secondario: equilibrio statico e dinamico 5 LEZIONE 15 palleggio in avanzamento. 5 mobilit articolare. 30 partite 7 vs 7 con tre squadre (tempi da 10) la squadra che riposa gioca a calcio tennis. 20 di tiro in porta: v con la palla in mano corro nel quadrato, la appoggio a terra e calcio con breve rincorsa; v si ripete lesercizio precedente con i piedi e fermando la palla con la suola; v conduco nel quadrato e calcio in corsa; v breve passaggio nel quadrato, rincorro la palla e calcio.

    30 partite 7 vs 7 con tre squadre (tempi da 10) la squadra che riposa gioca a calcio tennis.

    Obiettivo primario: controllo della palla, tiro in porta Obiettivo secondario: equilibrio, accoppiamento e combinazione dei movimenti 6 LEZIONE 10 esercitazioni di psicocinetica in due spazi di 20 x 25 mt con 10 giocatori in ognuno distinti da colori diversi: v passaggi con mano a colore diverso; v passaggi con piedi a colore diverso; v uno-due con colore uguale e passaggio a colore diverso.

    5 mobilit articolare. 10 partitelle 4 vs 4 per dare palla al compagno oltre la linea di fondo (5 con le mani 5 con i piedi). 10 skip e rapidit. 10 2 vs 1 per conquistare spazio. 10 2 vs 1 il difensore parte fuori dal campetto alle spalle dei 2 attaccanti. 10 2 vs 2 per conquistare spazio. 20 minitorneo 5 vs 5. Obiettivo primario: guida della palla e passaggio Obiettivo secondario: orientamento spazio temporale 7 LEZIONE 20 tecnica per la ricezione della palla. 10 partitelle 5 vs 5 per portare palla oltre la linea di meta.

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    5 mobilit articolare. 10 partitelle 5 vs 5 per portare palla nelle due porticine laterali. 20 1 vs 1 per fare gol. 15 1 vs 1 per fare gol. 20 partitelle 7 vs 7 gol valido solo se tutta la squadra nella met campo avversaria (la squadra che realizza un gol resta 45 in inferiorit numerica). Obiettivo primario: ricezione, guida della palla, finta e dribbling Obiettivo secondario: reazione, percezione e orientamento spazio temporale 8 LEZIONE 15 v palleggio di testa individuale; v palleggi di testa a coppie; v palleggi di testa in quattro.

    10 partitella con le mani e gol di testa. 10 skip e rapidit. 30 progressione situazionale per il colpo di testa: v un giocatore porta la palla con le mani in un quadrato posto tra larea di rigore e la linea laterale e poi crossa per un altro compagno che pu colpire solo allinterno di un altro quadrato posto al centro dellarea; v si ripete lesercizio precedente ma con il portiere in porta; v un giocatore conduce la palla nel quadrato e crossa in corsa per il compagno in area che marcato attivamente.

    30 partitelle 7 vs 7 (3 tempi da 10) dove il gol di testa vale 3 punti.

    Obiettivo primario: colpo di testa, cross Obiettivo secondario: percezione spazio temporale 9 LEZIONE 10 calcio tennis 3 vs 3. 10 3 vs 1 per il possesso palla. 10 3 vs 3 per fare gol, la squadra che difende giocher con il portiere in inferiorit numerica. 15 esercitazione tecnica per dare e ricevere la palla (a coppie). 10 4 vs 2 per il possesso palla. 20 esercizi a coppie e a terne per il tiro in porta (senza difensori). 15 partitella gioco libero. Obiettivo primario: ricezione e trasmissione della palla Obiettivo secondario: orientamento spazio temporale

    Suggerimenti. Occorre impostare le basi per creare un gruppo unito, seguendo delle regole utili per crescere e vivere insieme. E buona norma fare in modo che i piccoli giocatori siano sempre in contatto con il pallone, evitando pertanto di creare inutili tempi morti in cui i giovani atleti restino inoperosi. Bisogna accompagnare il giovane atleta alla scoperta di se stesso e delle sue potenzialit, esaltando le singole doti e curando i limiti.. I bambini devono essere seguiti per far loro comprendere limportanza di dare sempre un senso a ci che si fa.

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    Quali obiettivi perseguire:

    Piccoli amici (6 8 anni) Gli obiettivi di questo primo ciclo riguarderanno principalmente: v lorganizzazione degli schemi motori di base v la strutturazione e lo sviluppo dello schema corporeo v la coordinazione e lo sviluppo oculo manuale v la lateralizzazione v lorganizzazione spazio temporale v lequilibrio

    Pulcini ( 8 10 anni) Gli obiettivi da raggiungere in questo secondo ciclo riguarderanno lo sviluppo delle capacit coordinative ritenute responsabili dellorganizzazione e del controllo dei movimenti:

    v reazione v orientamento spazio temporale v combinazione e accoppiamento dei movimenti v trasformazione del movimento v equilibrio v differenziazione v ritmizzazione

    Gli obiettivi tecnici riguarderanno la conoscenza e lacquisizione dei fondamentali tecnici quali: v il dominio della palla v la trasmissione della palla v il tiro in porta da fermo v il dribbling v il saper giocare 7 vs 7 v il saper giocare 9 vs 9

    Esordienti (10 12 anni) : Principali contenuti dellattivit di formazione in questo terzo ciclo della scuola calcio: v addestramento tecnico in forma analitica e globale v sviluppo delle capacit coordinative v insegnamento dei comportamenti tattici individuali e collettivi v esercizi di flessibilit v esercizi di velocit e rapidit v corsa lunga e lenta

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    Didattiche e metodi da utilizzare. Il bambino e ladolescente non possono essere considerati come degli adulti dalle dimensioni ridotte, ma vanno visti come entit biologiche del tutto particolari, per cui appare impensabile che ad essi si possano impartire automaticamente tutte le forme di movimento praticate dagli adulti, con il semplice accorgimento di ridurre lentit degli sforzi richiesti.

    I modelli valevoli per gli adulti non possono dunque essere ricopiati per lallenamento dei giovani. Anzi, in et giovanile sar invece richiesto un costante adeguamento dellattivit motorio sportiva e delle sue motivazioni ai continui cambiamenti delle caratteristiche fisiologiche, antropometriche e psicologiche che si verificano nel corso del progressivo sviluppo dei giovani. Laddestramento calcistico deve passare gradatamente dal facile al difficile, facendo acquisire al ragazzo lesatta esecuzione di tutti i gesti tecnici fondamentali. Nellinsegnamento dei fondamentali listruttore deve prestare una particolare attenzione alleliminazione degli errori principali per evitare che le ripetizioni del movimento portino al loro consolidamento. Lallenatore dovr aiutare ogni allievo a sviluppare al massimo le proprie potenzialit, proponendo diverse procedure esecutive. Assegner quindi compiti motori ben precisi, che devono tenere conto delle diversit dei giovani calciatori, allo scopo di favorire la comprensione di aspetti significativi delle attivit ludiche. In conseguenza di ci, una equilibrata relazione tra lutilizzo di metodi deduttivi e metodi induttivi e il continuo feed-back aiuter la ricerca e lo sviluppo delle varianti da apportare al programma precedentemente impostato.

  • La seduta di rifinitura. A cura del Prof. GIOVANNI BONOCORE Preparatore atletico professionista Empoli f.c. sett.giovanile

    Linee guida ed esercitazioni per la seduta di rifinitura.

    Cos la seduta di rifinitura ? E la seduta che conclude il microciclo settimanale ed la seduta che precede linizio della partita. Quindi risulta un allenamento di estrema importanza in quanto vengono eseguite le ultime prove prima dello spettacolo. Nelle societ professioniste in questo giorno puoi avere il piacere di vedere il presidente che vuole dare le sue parole di carica alla squadra, vuole confessare magari qualche giocatore che ha avuto una settimana particolare con la stampa; si intrattiene con lallenatore per strapparglile ultime decisioni sulla formazione; parla con il preparatore per sapere le condizioni fisiche dei singoli. E un giorno particolare perch se la seduta e svolta a porte aperte, ci saranno ancora piu persone di sempre visto che di solito siamo al sabato; ci saranno troupe televisive e giornalisti per apprendere le ultime informazioni della squadra. Insomma ..un giorno particolare!! Nelle societ pi piccole sar lo stesso un giorno magico. Si rivede laccompagnatore ufficiale che avevamo lasciato la domenica, verremo a sapere lorario ed il luogo della gara, ci saranno le convocazioni.

    Le qualit fisiche da stimolare. Il training settimanale oramai svolto, adesso.attenzione a non combinarla grossa !! Infatti con i giocatori che saranno convocati per la domenica, non si pu tornare indietro. Nel senso che non abbiamo pi tempo di correggere un eventuale errore di preparazione che stato fatto durante la settimana, pena la non brillante condizione del singolo durante la partita. Nella seduta di rifinitura non dobbiamo stancare il calciatore, ma lucidargli la condizione psico-fisica su cui abbiamo lavorato per tutta le settimana. Darei quindi maggiore spazio a quelle esercitazioni che non andranno ad intossicare i muscoli dei nostri atleti. Rapidit, reattivit e forza esplosiva sono le qualit che secondo me devono essere stimolate nel calciatore a fine settimana. Per il resto dovr essere una prova generale dove la componente tecnico-tattica la far da padrona.

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    RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO

    SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU) TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

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    Le varie sedute di rifinitura:

    1 - La squadra amatoriale Concluder il suo microciclo settimanale al gioved o al venerd. Giocando al sabato o alla domenica, il giocatore avr modo di recuperare abbastanza. Per cui, considerando che questo sar il suo secondo o terzo allenamento della settimana, non possiamo fare a meno che organizzare una seduta allenante. Includerei in tale seduta esercitazioni di forza e rapidit. Esempio: dopo il riscaldamento, 4 ostacoli alti x 5 ripetizioni x 2/3 serie. Recupero tra le serie 2 - 3 minuti. Dopo ogni serie un esercizio di rapidit (vedi esempi a pag.4)

    2 - La squadra di settore giovanile Di solito lultimo allenamento settimanale avviene il venerd. Se la partita al sabato pomeriggio potremmo proporre la seduta di forza evidenziata sopra. Se la partita di domenica possiamo incrementare leggermente il carico, specie se questo risulta il secondo o terzo allenamento settimanale. Includerei quindi un lavoro di PFSle (prep.fisica speciale) con palla, organizzato in modo tale da stimolare la resistenza allo scatto. Il tutto va condito con alcune esercitazioni di tipo esplosivo per la parte superiore del corpo: addominali esplosivi (3 x 6 -10 ripetizioni), piegamenti esplosivi delle braccia (3 x 5 - 8 rip.)ecc. Tutto ci in considerazione del fatto che questo periodo risulta essere anche una fase di costruzione muscolare di tutto il corpo.

    3 - La squadra professionista La seduta di rifinitura viene svolta il sabato mattina (o pomeriggio). In questo caso assistiamo ad una squadra che minimo ha gi svolto nella settimana 5 sedute di allenamento. Come ho detto in precedenza opportuno effettuare solo di un breve ripasso delle cose da svolgere in partita. Mentre dal punto di vista fisico dovremo stimolare solo la componente reattiva e non fare lerrore dello studente che passa la notte in bianco a studiare tutto prima dellesame!! Penso che, come il riscaldamento pre-gara, anche durante la rifinitura ci debba essere un momento di personalizzazione del training. E intelligente da parte nostra lasciare alcuni minuti liberi al giocatore affinch lui possa compiere determinati gesti necessari ai fini di una migliore performance personale. Cos come potr in quei minuti decidere di riposare. A seconda di come stata trascorsa la settimana, lo staff tecnico potr decidere anche di anticipare la seduta di rifinitura al venerd, dando alla squadra il sabato di riposo. Questa pu risultare una decisione saggia, specie se la settimana trascorsa stata dal punto di vista fisico molto impegnativa, oppure se il carico di lavoro tattico stato pi elevato di sempre. Per accorgersi di questo, oltre ad un buon occhio, lo staff dovr quotidianamente archiviare nei minimi dettagli, e quindi avere una statistica aggiornata, tutti i carichi di lavoro svolti: PTT (prep.tecnico-tattica), PFS.le, PFSica (prep.fisica specifica), PFG (prep.fisica generale). Oltre a conoscere i carichi della squadra importante, dal punto di vista fisico, aver sottocontrollo anche quelli individuali.

    Come organizzare la seduta di rifinitura. Ci possono essere due tipi di sedute: a) Breve

    b) lunga

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    Seduta breve. Se la seduta breve vuol dire che lallenatore non vuole confondere la squadra. Magari in settimana ha visto i ragazzi concentrati, che hanno ben appreso le sue nozioni, oppure ha notato in loro apprensione per il match domenicale e vuole magari sdrammatizzare. La seduta breve pu anche essere sinonimo di squadra stanca e allora non si vuole peggiorare le cose ulteriormente. ESEMPIO: 1) Stretching iniziale pi prolungato del solito (10-15) da effettuarsi in palestra (se freddo) o in campo (tempo buono). 2) Il riscaldamento si pu fare in tre maniere:

    Riscaldamento Tattico (Es.: partita ombra) Riscaldamento Psicocinetico con palla Riscaldamento a secco ( Skip vari ritmati e non).

    3) PTT (preparazione tecnico-tattica) 4) PFSica (Rapidit)

    Seduta lunga. Si decide una seduta pi lunga quando dal punto di vista tattico lallenatore deve dire e dare ancora qualcosa alla squadra, oppure quando in extremis ha deciso di cambiare atteggiamento tattico visto le condizioni di alcuni singoli o perch sono giunte informazioni particolari della squadra avversaria. ESEMPIO: 1) Stretching 2) Riscaldamento a secco o psicocinetico 3) PFSica (Rapidit) 4) PTT (preparazione tecnico-tattica)

    Alcune sottigliezze.. Nella seduta finale della settimana dovremo considerare anche gli squalificati o i non convocati. Se giochiamo in casa potremmo far loro seguire il solito programma di allenamento della squadra e decidere di allenarli a parte la domenica mattina. Se giochiamo fuori casa e vogliamo dargli una domenica pi tranquilla, gli faremo svolgere al termine della seduta della squadra alcune esercitazioni pi impegnative. Oppure se questi giocatori sono in una condizione fisica particolare per cui hanno bisogno di allenarsi con cura, li potremo far lavorare sia il sabato che la domenica mattina con programma individualizzato. Attenzione anche alle condizioni climatiche e del terreno di allenamento. In caso di condizioni climatiche pessime (freddo, neve) o di terreno allentato (fango, acqua), meglio non far svolgere la seduta di allenamento. Potremmo rischiare la salute di alcuni giocatori che fino a quel momento erano in buone condizioni (caso di freddo, pioggia, neve) oppure trovarsi allindomani una squadra lenta e poco reattiva (caso di terreno fangoso). Mi ricordo sempre di un episodio toccato da me con mano. La nostra squadra in ritiro da una settimana per una gara fondamentale fuori casa. Tutta la settimana ceravamo allenati su di un campo pesante e il sabato mattina decidemmo di allenarci sul piazzale asfaltato davanti allo stadio per recuperare un po di quella reattivit ..forse persa (la domenica per fortuna o per altroand bene).

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    Alcune esercitazioni da utilizzare nella rifinitura. Skip con over frontale frontale + scatto 5 mt (vedi Fig.1) laterale dx/sx laterale dx, a met over veloce torsione e laterale sx laterale + torsione-veloce di 90 + scatto 5 mt laterale + scatto 5 mt (faccio una L) (vedi Fig.2) laterale su 3 over a navetta laterale su 3 over a navetta + torsione (90/360) + scatto 5 mt

    Nel quadrato con palloni

    Un giocatore posto in mezzo ad un quadrato di 2 x 2 mt. Ad ogni angolo vi un pallone ed una casacca di colore diverso appoggiata sul paletto. Il preparatore urla il colore verso il quale il giocatore dovr andare, toccando il pallone con il piede senza per spostarlo. Ogni volta il giocatore dovr quindi tornare al centro del quadrato ed esser pronto a ripartire. I colori devono essere urlati con breve intervallo. Al fischio il giocatore abbandoner il quadrato per scattare a 5 mt da esso (vedi Fig.3).

    Fig.Fig. 3 3

    2 mt.

    2 mt.

    Fig.Fig. 1 1

    5 mt.

    SKIP FRONTALE

    SCATTO

    Fig.Fig. 2 2

    5 mt.SKIP LATERALE

    SCATTO

  • Attaccare la difesa a 3. A cura di MASSIMO LUCCHESI

    Principi e tecniche per superare il reparto arretrato costituito da tre difensori.

    Le caratteristiche principali della difesa a 3. Analizzando la dislocazione in campo dei giocatori di un reparto arretrato a 3 (fig.1) possibile delineare i seguenti aspetti:

    densit/concentrazione nella zona centrale

    del campo; impossibilit, da parte dei 3 difensori, di

    poter gestire l'ampiezza del campo (difficolt nella gestione delle zone laterali evidenziate);

    possibilit di poter gestire la profondit (con il "libero" o con un centrale, nelle situazioni di contrapposizione a due attaccanti avversari).

    L'analisi delle caratteristiche peculiari riportate sopra, ci porta ed evidenziare quelli che possono essere i "punti deboli" di una difesa a tre e conseguentemente le "armi" da utilizzare nello sviluppo del gioco offensivo. Il punto debole per eccellenza della difesa a tre relativo alla difficolt nella gestione

    dell'ampiezza ed in particolare degli spazi laterali. E' possibile, per la squadra in possesso palla, attaccare le zone laterali tramite una ottimale contrapposizione di sistema o sfruttando il movimento degli attaccanti.

    Attacco di sistema alla difesa a 3. Presupponendo di dover affrontare una squadra schierata con il 3-4-1-2 possibile ottimizzare la contrapposizione tattica offensiva in vari modi. Il 4-3-3 pu, ad esempio essere, un buon sistema per mettere in difficolt la disposizione avversaria. Dalla figura 2 si evince che i centrocampisti del 4-3-3 trovano una contrapposizione naturale nei confronti del trequartista e dei mediani avversari. A livello di reparto difensivo il 4-3-3 gode di superiorit numerica nei confronti delle punte avversarie (4 vs 2). Mentre i nostri tre attaccanti (ed in special modo le ali) sono nelle condizioni ottimali

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    Fig. 1Fig. 1

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    per attaccare in ampiezza e profondit il reparto a tre avversario. Il problema da risolvere relativo alle chiusure sui laterali avversari. In linea di massima sono due le opzioni a cui poter ricorrere: possibile "alzare" il terzino (con il reparto arretrato che gode comunque di un 3 vs 2 favorevole, come mostra la figura 2) o in alternativa (ed in determinate zone di camp o) chiedere all'ala di abbassarsi di qualche metro in situazione di non possesso. Se la squadra che deve affrontare la difesa a 3 dispone di due soli attaccanti opportuno "svincolare" un centrocampista da compiti difensivi dandogli la possibilit di fungere da incursore laterale. E' possibile delegare tale compito al trequartista (che si muove "aprendosi" verso l'esterno) o a un centrocampista laterale. Ecco un ulteriore esempio di come un 4-4-2 "camuffatto" possa mettere in difficolt un 3-4-3 (vedi fig.3). Considerando che gli avversari hanno tre attaccanti stretti e due laterali di spinta possibile costruire un 4-4-2 asimmetrico per ottimizzare la contrapposizione difensiva e ripartire su una delle fasce laterali. Gli aggiustamenti al 4-4-2 classico vedono l'accentramento di un terzino (nell'esempio raffigurato quello di sinistra) con l'abbassamento del laterale vicino e lo spostamento in avanti della catena laterale sul lato opposto del campo. In pratica sui tre attaccanti stretti si viene a creare una situazione di 3 vs 3 con il terzino destro ed il laterale sinistro che coprono gli spazi laterali e sono pronti ad uscire a pressione sull'esterno avversario di riferimento. A centrocampo sui due mediani avversari agiscono in modo "naturale" i nostri centrocampisti centrali, mentre in situazione di possesso palla sar possibile sfruttare gli spazi di cui gode il nostro incursore esterno di destra (a cui abbiamo chiesto di non abbassarsi troppo e di partire "sopra" il laterale avversario).

    Attacco di reparto alla difesa a 3. Dopo aver evidenziato l'utilit di attaccare le difesa a tre (e lo schieramento avversario generale) attraverso un'ottimale contrapposizione tattica veniamo ad analizzare alcune soluzioni utili a superare la difesa a tre con il reparto di attacco.

    A. Attaccare la difesa a 3 con due punte. Per limitare al minimo gli svantaggi derivanti dall'inferiorit numerica occorre che gli attaccanti siano bravi e preparati nel leggere tatticamente le varie situazioni di gioco. Abbiamo gi evidenziato che uno dei punti deboli della difesa a 3 relativo alla "scopertura" delle zone laterali. E' possibile attaccare tali zone con il movimento a sfilare della punta

    FIG. 2FIG. 2

    4-3-3

    3-4-1-2FIG. 3FIG. 3

    4-4-2(asimmetrico)

    3-4-3

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    lontana (vedi fig.4) che scappa dietro al difensore (in zona cieca) per ricevere l'assist del compagno. E' da notare che se la difesa a 3 avversaria gioca con un giocatore staccato (il "libero") possibile per l'attaccante effettuare il movimento di taglio divergente in profondit senza contromovimento. Qualora invece l'organizzazione difensiva avversaria preveda una difesa a zona opportuno che l'attaccante porti fuori il difensore diretto con un movimento incontro alla palla, in modo da crearsi i presupposti per il successivo taglio in profondit (vedi fig.5).

    Una ulteriore opportunit per superare la zona difensiva a 3 il taglio convergente della punta lontana. Tale taglio opportuno effettuarlo alle spalle (in zona cieca) del difensore centrale in modo da impedire a quest'ultimo la copertura (vedi fig.6) Una terza opportunit per superare la difesa a zona vede la combinazione stretta dei due attaccanti. Con la punta vicina che si muove incontro (creandosi lo spazio per ripartire) e quella lontana che si dispone per la sponda, possibile tagliare fuori il difensore centrale a copertura. Ottimale deve essere per lo smarcamento della punta preposta a ricevere la sponda che deve attaccare lateralmente il difensore diretto come mostra la figura 7 (ed impedendo di fatto al centrale di poter scalare con tempismo).

    B. Attaccare la difesa a 3 con tre punte. E' possibile attaccare la difesa a 3 sia con tra attaccanti "larghi" che con 3 punte "strette". Nel caso in cui la disposizione del tridente offensivo sia quella classica (due ali + un centrattacco) le giocate da ricercare sono:

    1 vs 1 - ala contro difensore laterale (vedi fig.8); combinazione ala-centravanti-ala (vedi fig.9); taglio in profondit del centravanti (vedi fig.10).

    Fig. 4Fig. 4 Fig. 5Fig. 5

    Fig. 6Fig. 6 Fig. 7Fig. 7

    1

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    La prima soluzione prevede il confronto diretto dell'attaccante con palla (ala) nei riguardi del difensore laterale. Solitamente una squadra cha accetta il 3 vs 3 a livello di reparto difensivo nei confronti di un tridente classico vede i

    difensori rimanere "dentro il campo" ed uscire a pressione sul possessore di palla solo quando quest'ultimo sta per ricevere o ha gi ricevuto. La possibilit per l'attaccante di poter ricevere con buona tranquillit facilita il cosiddetto "primo controllo" e permette alla punta di poter orientarsi per portare il dribbling sul difensore. Una seconda opportunit per poter "scardinare" un reparto a 3 la combinazione tra centravanti ed ala. Con l'ala che punta il difensore diretto, il centrale deve comunque far copertura al compagno (per poter essere in grado di tamponare l'eventuale percussione verso la porta dell'ala). Ci permette al centravanti di potersi smarcare dentro il campo per far da sponda al compagno che attaccher a seguire la profondit (vedi fig.9). Una terza soluzione efficace vede il centravanti tagliare in profondit per ricevere il filtrante dall'ala. Questa giocata opportuna quando il centrale pensa pi a marcare che a fare copertura. Passare alle spalle del centrale (sul lato cieco come mostra la fig.10) spesso la soluzione pi intelligente per rubare il tempo al difensore.

    Quando viceversa il tridente offensivo stretto (col le 3 punte che occupano in ampiezza 20-25 mt. di campo) le soluzioni da attuare sono:

    spizzata di testa del centravanti per l'attaccante laterale (vedi fig.11 sopra) sponda della punta "lontana" per quella "vicina" (vedi fig.12) sfilata laterale dell'attaccante esterno sul lato debole (vedi fig.13)

    La prima soluzione vede il centrattacco servire di testa uno dei due attaccanti laterali che attaccano la profondit. Se disponiamo di un attaccante forte nel gioco aereo, il riuscire a mettere una palla veloce alle spalle della difesa una delle opportunit migliori per mettere in difficolt gli avversari che si ritroveranno quanto meno a rincorrere la palla con la faccia rivolta alla propria porta (e quindi in situazioni complesse per l'eventuale disimpegno o rinvio). La seconda soluzione vede la giocata (sponda) di un attaccante per l'altro. Questa giocata una alternativa alla spizzata

    Fig. 8Fig. 8

    1

    2

    Fig. 9Fig. 9

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    4

    Fig. 10Fig. 10

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    Fig. 11Fig. 11

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    di testa quando in squadra non si hanno attaccanti particolarmente abili nel gioco aereo.

    La terza soluzione (sfilata laterale dell'attaccante esterno sul lato debole) gi stata esaminata allorch si trattato l'attacco alla difesa a 3 con due punte. Qua viene riproposta in quanto la concentrazione centrale di attaccanti e difensori presuppone zone di smarcamento utili sull'esterno. La tecnica di smarcamento della punta identica a quella trattata in precedenza.

    Fig. 12Fig. 12 Fig. 13Fig. 13

  • Allenare il colpo di testa. A cura di ALESSANDRO GIULIANO

    I principi tecnico-tattici e la progressione didattica per migliorare il colpo di testa nelle varie categorie.

    In un calcio moderno e dinamico, ogni singola componente prende la sua rilevata importanza; laggressivit degli spazi e quindi il pressing asfissiante, portano i giocatori ad utilizzare tutte le tecniche necessarie per essere pronti ad ogni tipo di azione. Una componente tecnica che non deve essere mai trascurata proprio il colpo di testa che viene allenato fin dalla giovane et. Il saperlo usufruire con destrezza permette al giocatore di risolvere problematiche sia offensive che difensive. Esso pu avere due fini essenziali: - La soluzione offensiva; - Il disimpegno difensivo.

    La soluzione offensiva molto importante, in quanto diverse squadre utilizzano specifici moduli di gioco per sfruttare il fattore altezza. Il colpo di testa utile in fase conclusiva, ma non solo, in diverse situazione vediamo la cosiddetta sponda che permette al compagno di andare alla conclusione in maniera imprevedibile. La seconda situazione riguarda la difesa, ovvero nellanticipo di cross effettuati dalle fasce, o semplicemente come impostazione di gioco su una parabola aerea. In base ai movimenti del nostro corpo e quindi allelevazione avremo tre tipi diversi di colpi di testa: - A piedi pari senza elevazione (vedi Foto 1) - Ad un piede con elevazione (vedi Foto 2) - A due piedi con elevazione Il problema principale in qualunque colpo di testa nellessere nella situazione spazio temporale al momento giusto. Quindi il calcolo della traiettoria di fondamentale importanza. La potenza direttamente proporzionale alla

    spinta delle gambe mentre la direzione viene regolata dalla parte superiore della fronte. Ad aumentare la velocit della sfera il colpo di frusta che si ottiene inarcando la schiena. Il colpo di testa a piedi pari, non molto potente, viene utilizzato o da distanza ravvicinata nellarea del portiere o come passaggio di sponda ad un compagno. La seconda soluzione, quella dellincornata ad un piede, molto pi potente ed anche quella pi utilizzata. In questo modo la spinta arriva dalle gambe, il corpo viene protratto contro la sfera e la testa in torsione o meno d la direzione alla palla. In questo modo si riesce ad anticipare un avversario e a sfrutta al massimo lelevazione da terra.

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    La terza situazione viene generalmente utilizzata per i lanci lunghi, la palla viene colpita con la parte inferiore della fronte e schiacciata verso terra. Questo tipo di incornata, rispetto alle precedenti, meno forte ma efficace a distanza ravvicinata; soprattutto nellarea piccola del portiere. Lesecuzione del gesto tecnico come il precedente, le differenze sono: la prima nel momento dellelevazione, dove avviene a due piedi e la seconda nel momento che impattiamo con la fronte, ovvero imprimendo alla sfera una traiettoria dallalto verso il basso Per imparare ad utilizzare meglio il colpo di testa bene insegnarlo i maniera progressiva col decorso degli anni. Ora viene effettuata una suddivisione per categorie dove si analizzeranno le problematiche e gli esercizi in base alla fascia di et.

    Le esercitazioni per le categorie Pulcini e Piccoli Amici Il colpo di testa, deve essere insegnato fin dalla giovane et, in quanto una componente importante per la tecnica di base. La problematica pi comune di queste categorie la cosiddetta fobia del pallone. Essa pu essere procurata da unerrata valutazione della traiettoria della palla (in queste categorie frequente) in quanto la sfera anzich impattare sulla fronte, finir per colpire il viso o il naso recando al bambino immediate e future paure. Per far fronte a questo problema, conviene utilizzare dei palloni di spugna per la categoria piccoli amici, di plastica leggera per i pulcini. Per insegnare al meglio il colpo di testa, lallenatore, impiegher tutti i mezzi a sua disposizione per effettuarlo sotto forma di gioco, per far divertire il bambino e nello stesso tempo insegnargli la tecnica corretta. Lutilizzo di questo gesto tecnico deve avvenire in maniera progressiva cos come le esercitazioni. Ora verranno illustrati una serie di esercizi. Il giocatore A inizia con la palla in mano ed esegue lo slalom. Giunto in A1, si autolancia la sfera in modo da colpirla di testa e direzionarla in uno dei cerchi colorati. Il mister ad ogni cerchio avr attribuito un punteggio, in base alla distanza. Vince il primo che arriva a 10. E molto importante utilizzare una sfera di spugna per la categoria piccoli amici mentre di plastica leggera per i pulcini (fig.1). VARIANTE PER LA CATEGORIA PULCINI: Guidare la palla di interno destro e sinistro, giunti in A1 alzare la sfera con i piedi per poi direzionarla di testa nel cerchio detto antecedentemente dal Mister. Questo esercizio prevede lutilizzo della porta ed utile per imparare a colpire la sfera saltando e nello

    stesso tempo dare la direzione. Nella categoria piccoli amici non viene richiesta nessuna torsione del capo. Lallenatore si posiziona dietro alla porta, sulla quale vengono appese due casacche. Il mister lancer la sfera al giocatore che dovr con unincornata colpire e far cadere la casacca. La gara a punti, vedere i risultati dopo 5 tentativi (fig.2). VARIANTE PER LA CATEGORIA PULCINI: Il mister anzich essere dietro alla porta sar disposto lateralmente in modo tale da far compiere al giocatore la torsione del collo.

    FOTO 2

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    In questa esercitazione, A viene posto allinterno di un quadrato 10 per 10 metri. A turno, B, C, D ed E gli lanciano, con le mani, la sfera. A deve restituirla, di testa, a B da fermo, a C in elevazione a D da fermo e a E in elevazione. Lobiettivo di far passare la palla sopra il nastro e imparare la differenza tra un colpo di testa da fermo e uno in movimento (fig.3). N.B.: Questo esercizio conviene utilizzarlo nella categoria pulcini con luso di palloni appropriati. A passa la sfera di piatto al blu e corre dietro al cono per ricevere il passaggio di rientro in A1. Qui colpir la palla di testa per poi, dopo un rimbalzo, concludere a rete. Un punto per ogni gol eseguito la gara ai 10 (fig.4). N.B.: Il passaggio del giocatore blu nella categoria piccoli amici viene effettuato con le mani mentre nel secondo e terzo anno dei pulcini con i piedi.

    Le esercitazioni per Esordienti, Giovanissimi ed Allievi In queste categorie, la parte ludica del calcio inizia ad essere tralasciata, le esercitazioni sono decisamente a carattere tecnico e dalla categoria giovanissimi a livello tattico. In molti contesti il colpo di testa viene abbinato alla parte atletica, generalmente alla rapidit. In queste categorie si cerca di analizzare il gesto tecnico nella sua completezza cercando di affinare la qualit imparata precedentemente. Per cui le torsioni, il colpo di testa in tuffo verranno insegnate nel minimo dettaglio in modo da preparare il giocatore in maniera completa per la juniores e successivamente per la prima squadra. In queste fasce di et si privilegiano gli esercizi a tre, quattro persone, completati da movimenti coordinativi quali il dribbling, il tiro e il passaggio. La complessit delle esercitazioni maggiore e richiede una base della tecnica acquisita in precedenza. In questa esercitazione si vuole insegnare il colpo di testa allindietro, utilizzato o come retropassaggio o

    come sponda per un compagno. B inizia con la palla in mano e la trasmette ad A che di testa (nuca) la passa a C. Questultimo con una torsione del capo la indirizza sul movimento di A in A1. Il giocatore, dopo aver controllato la sfera, aggirer il cono e giunto in A2 dovr direzionare la sfera in un quadrato 2x2 metri (fig.5 a pagina precedente).

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    N.B.: Bisogna notare come in un semplice esercizio vengono sollecitate diverse attivit motorie sotto elencate. - Colpo di testa allindietro di A - Colpo di testa in torsione di C - Stop a seguire in A1 - Dosaggio della forza in A2 - Rapidit nel movimento di A in A1 Questo esercizio viene svolto a coppie, A e B si trasmettono la sfera con colpi di testa frontali. Dopo 10 palleggi scattare sul cono posto a 15 metri e toccarlo con mano (A1 e B1) per poi in seguito recuperare la palla. Il primo che arriva dovr guidare la medesima oltre i coni (fig.6). N.B.: in questo esercizio vengono sviluppati: - Colpo di testa frontale; - Contrasto spalla contro spalla; - Rapidit sui 15 metri. Uno strumento che viene molto utilizzato per colpire di testa la sfera la forca. Esso viene abbinato, generalmente, ad una parte atletica come la rapidit. In questo esercizio A supera una serie di ostacoli per andare in seguito a colpire la palla di testa. La stessa esercitazione la effettua B ma accanto. Dopo aver svolto lesercizio, entrambi si dirigeranno allinterno dellarea di rigore per concludere di testa su un cross di C in B1 o A1 (fig.7). In questa esercitazione E si trova al centro di un rombo e deve passare la palla di testa ad ogni singolo compagno. Dopo aver effettuato due giri completi, in senso orario e antiorario con i compagni A, B, C, D scatta in E1. A effettuer un lancio per C in C1, questultimo crosser al centro dellarea per E1 che a sua volta sar disturbato da D in D1 (fig. 8).

    Le esercitazioni per Juniores e Adulti In queste categorie, si nota che la componente tecnica del colpo di testa deve essere solo rifinita in quanto gi acquisita in precedenza. Ora lobiettivo sar spostato sulla parte tattica, ovvero il superamento delluomo in una determinata zona del campo,nelle soluzioni offensive su cross derivanti dalle fasce o come semplice sponda per servire un

    compagno pi avanzato. Le esercitazioni che verranno indicate, danno per scontato lapprendimento del colpo di testa in quanto sono esplicitamente a carattere tattico.

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    A si posiziona sulla parte destra del campo, effettua un lancio a parabola in direzione di B che, utilizzando un colpo di testa con la fronte, superer un raddoppio di marcatura. La sfera sar direzionata a C che riservir il compagno per luno due in B1 (fig.9). La soluzione della sponda come colpo di testa pu essere impiegata in fase offensiva, per mettere in condizione un attaccante di segnare. In questo esercizio A scende palla al piede sulla fascia destra, effettua un cross in direzione di B che, facendo sponda di testa, trasmetter il passaggio allaccorrente C. Questultimo tirer in porta da fuori area (fig.10). N.B.: La sponda di testa serve per passare la palla ad un compagno meglio posizionato Questo tipo di esercizio prevede la partecipazione attiva di tre giocatori. A effettua un passaggio rasoterra a B che crossa per C. Questultimo girer la palla di testa ad A1 che giunto in A2 crosser per C1. Il giocatore ora dovr andare alla conclusione di testa. N.B.: Due sono i colpi di testa del giocatore C: il primo come sponda per A1 e il secondo per la conclusione. Col colpo di testa si possono costruire delle imprevedibili soluzioni offensive.

  • Portiere: come uscire su palla bassa. A cura di CLAUDIO RAPACIOLI Prepar.Portieri Sett. Giov. Brescia Calcio

    Analisi teorica ed esercitazioni per linsegnamento delluscita su palla bassa.

    In questo articolo viene esaminato il fondamentale delluscita su palla bassa. Per una migliore comprensione dei concetti esposti, a chi non lo avesse gi fatto, si consiglia la lettura di Come, quando e perch uscire dai pali apparso sul primo numero del magazine, dove venivano esposti i concetti generali sulla difesa dello spazio. Ripartendo da quei concetti, suddividiamo per comprendere al meglio i contenuti del gesto tecnico, le componenti dellintervento in due fasi, la prima di anticipazione, la seconda di valutazione.

    Fase di Anticipazione La prima fase, che ha come collocazione temporale gli attimi che precedono la giocata dellavversario ed ha come componenti tecniche peculiari la postura e la posizione che il portiere deve assumere in ragione dei fattori sotto esposti: La posizione della palla ed il suo stato La posizione ed il movimento dellavversario in possesso della palla La posizione ed il movimento degli avversari La posizione ed il movimento dei compagni Le condizioni climatiche e del terreno In base a questi punti il portiere deve scegliere quale sia la posizione e la postura pi corretta da assumere per difendere lobiettivo assegnatogli (spazio o spazio e porta). Inizialmente, prima di passare alle esercitazioni sul campo si pu utilizzare una lavagna per illustrare le varie situazioni ed i relativi comportamenti da assumere in ragione della posizione della palla e degli avversari, aiutandosi con pennarelli o pedine di colore diverso. Innanzitutto si deve curare la postura che il portiere deve assumere in base allobiettivo da difendere, a seconda che debba essere pi pronto a scattare (difendere lo spazio) oppure a parare (difendere la porta). POSTURA Postura per la difesa dello spazio. In questo caso lobiettivo principale del portiere quello di difendere lo spazio alle spalle della linea difensiva perci la sua postura deve essere pi elastica, e meno esplosiva.

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    Nella maggioranza dei casi gli sar richiesto di eseguire uno scatto in avanti o avanti laterale per intercettare la palla. Ritengo che per poter essere pi veloce in partenza e data anche la distanza della palla dalla porta, la postura pi corretta (derivata degli sprinter) deve essere quella di avere una gamba pi avanti dellaltra (vedi figure di fianco). Se la palla nella met verticale di destra del campo la gamba pi avanzata la sinistra, al contrario la gamba avanzata la destra. Questa postura permette al portiere di avere un campo visivo pi ampio e di trovare anche pi riferimenti spaziali per valutare al meglio la propria posizione.

    Postura per la difesa della porta e dello spazio In questo caso lobiettivo principalmente quello di difendere la porta perci la postura deve essere pi esplosiva che elastica, detta anche di difesa della porta (vedi figura a lato). Il portiere deve comunque essere pronto a scattare nel caso la situazione di giuoco si sviluppi con una palla filtrante anzich con un tiro. POSIZIONE La posizione che il portiere deve assumere, come detto, varia in base ai parametri precedentemente esposti, e pu essere classificata di 3 tipi: (i numeri sono i riferimenti nella figura.

    1) - ALTA Quando la palla a met campo o da una zona pi lontana dalla propria porta. Difende solo lo spazio. 2) - MEDIA Quando la palla sulla . Difende lo spazio ma pone una piccola attenzione alla porta. 3) - BASSA Quando la palla nei pressi dellarea di rigore. Difende la porta ma anche lo spazio in quanto la palla a una distanza da dove pu anche essere scoccato un tiro.

    ESERCITAZIONI 1) - Porre dei palloni in varie zone del campo con il corrispondente numero. In base al numero ed al lato chiamato il portiere deve assumere la corretta postura e posizione. Per le posizioni 1,2,3 centrali chiamare solo il numero, mentre per le altre chiamare il numero e il lato es. 1-Destra, 4 Sinistra ecc. (Vedi fig.2) 2) - Disporre con i paletti, 3 linee di difesa bassa (verde), media (gialla) e alta (rossa). In base ai colori chiamati o mostrati dallallenatore, il portiere deve assumere la corretta posizione e relativa postura. Successivamente si potr sviluppare questa esercitazione statica in dinamica inserendo dapprima il

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    Fig. 2Fig. 2

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    Fig. 1Fig. 12

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    pallone indicando al portiere se lultimo che ha toccato il pallone stato un difensore o un attaccante cos che il portiere chiamato a gestire una situazione reale con le mani o con i piedi. Successivamente verranno introdotti anche degli attaccanti, in un primo tempo passivi e poi attivi, che contenderanno il pallone al portiere, ed infine dei difensori (che sostituiranno i paletti) che avranno il compito di aiutare il portiere, ricostruendo cos nel modo pi veritiero possibile la situazione di gara (vedi fig.3).

    3) - I portieri tranne uno, si sparpagliano occupando in modo dinamico tutta la met campo e si passano la palla. Il portiere, posizionato a difesa della porta, deve continuare a mutare la propria posizione in ragione degli spostamenti effettuati dalla palla 4) - Il portiere si orienta in relazione alla palla (distanza) con posizione e postura adeguate (vedi punti precedenti). Contemporaneamente deve stimolare lampiezza del campo visivo imparando a ricevere segnali da posizioni diverse da quella della palla: es. istruttore o compagno posti in posizione laterale opposta che indicano numeri, colori, ecc.

    Fase di Valutazione Quando la palla stata calciata i parametri che il portiere deve valutare il pi velocemente possibile per decidere se intervenire o meno sono i seguenti: La velocit della palla La traiettoria del pallone Il movimento degli avversari e dei compagni Il gesto tecnico da effettuare A questo punto, se decide di intervenire, il portiere deve scegliere quale gesto tecnico attuare. Nel caso la giocata effettuata dallavversario richieda unuscita bassa i gesti tecnici che il portiere deve conoscere e sapere eseguire sono i seguenti: In anticipo A contrasto A copertura della porta 1 vs 1 I sopracitati gesti tecnici possono essere eseguiti sia con le mani che con i piedi e in fase di programmazione riteniamo che debbano essere allenati almeno una volta alla settimana. Per gli interventi eseguiti con i piedi si rimanda a successivi articoli che tratteranno questo argomento, fermo restando che lintervento in scivolata sia in anticipo o a contrasto ed il rilancio di prima intenzione sono gli interventi pi utilizzati in questo tipo di situazione. Analizziamo ora lintervento eseguito con le mani. Le componenti del gesto sono molto simili a quelle del tuffo su palla rasoterra perci la progressione didattica da attuare con i portieri pi giovani la seguente. 1. Stati della palla: Palla ferma Palla in mano al portiere Palla calciata dallallenatore

    2. Traiettorie: rasoterra battuta altezza

    Fig. 3Fig. 3

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    2. Le posizioni di partenza saranno per ogni tipologia di palla le seguenti:

    DECUBITO SEDUTO GINOCCHIO GINOCCHIO IN PIEDI

    Nellosservare lesecuzione della progressione, lallenatore deve avere un occhio di riguardo verso la discesa strisciata delle mani e del tronco e soprattutto dellangolo di attacco al pallone che deve approssimativamente attorno ai 140-170 gradi. Le componenti principali di questo gesto tecnico sono: ATTACCO ALLA PALLA Nelleseguire questo gesto tecnico, il portiere deve cercare di sfruttare al massimo la propria statura e la propria forza

    eseguendo luscita il pi possibile in avanti mettendo la testa tra le braccia che fungono cos da scudo per il viso. I passi di approccio devono essere effettuati velocemente. La gamba che esegue lultimo appoggio di spinta omologa al lato di tuffo e la punta del piede deve essere posta in direzione del pallone. Al momento del caricamento la testa, le braccia e il busto devono essere gi oltre il piede di appoggio che effettuer la spinta con lavanpiede cos da consentire un migliore sfruttamento della forza e fornire un pieno attacco al pallone. La spinta deve essere effettuata almeno a 2 mt. dalla palla. ESERCITAZIONI PER LATTACCO ALLA PALLA 1) Porre un ostacolino alto al massimo 20 cm su una palla laterale o frontale, il portiere esegue la corsa di avvicinamento, passa sopra lostacolo e per arrivare sulla palla come primo appoggio utilizzare il piede opposto e successivamente il piede omologo al lato di tuffo una sola volta. Questo esercizio pu essere eseguito sia con palla ferma che con palla in movimento (vedi Fig.4). 2) Esecuzione delluscita bassa cercando di intercettare il pallone (che pu esser fermo o in movimento) passando sotto un nastro posto in orizzontale rispetto alla direzione di corsa (vedi Fig.5). 3) Disporre, a ventaglio, 5 palloni nellara piccola numerandoli. Il portiere dovr attaccare il pallone chiamato.

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    Fig. 5Fig. 5

    M

    Fig. 4Fig. 4

    Spinta congamba sx

    Spinta congamba dx

    e tuffo

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    CORAGGIO Come accennato nellarticolo precedente lesecuzione di questo gesto tecnico non esente da rischi in quanto la possibilit di scontro fisico non una eventualit poi cos remota, particolarmente quando il campo scivoloso. Perci il portiere per eseguire questo fondamentale deve avere coraggio. Questa sicuramente una dote innata ma pu comunque essere allenata, dimostrando ai portieri che se il gesto tecnico eseguito correttamente i rischi di scontro fisico calano notevolmente.

    ESERCITAZIONI PER IL CORAGGIO Il portiere posizionato a 4 - 5 metri dallallenatore gli appoggia un pallone rasoterra, non appena lallenatore lo controlla il portiere esegue luscita. Una variante potrebbe essere che lallenatore tiene il pallone in mano, lo lancia leggermente verso lalto e cerca di colpirlo in mezza girata. Il portiere prima che il mister calci deve intercettare in presa o in deviazione il pallone . Eseguire delle situazioni 1vs 1, a ritmo pi lento del normale, dove il portiere deve intercettare il pallone utilizzando solo la testa, tenendo le braccia dietro al corpo. Il portiere posizionato sul palo con lo sguardo verso lesterno, a comando si gira e facendo un solo passo

    deve coprire con il corpo la porta su un tiro al volo effettuato dallallenatore. ESERCITAZIONI E SITUAZIONI PER LE USCITE BASSE 1) Vengono posti 2 palloni allaltezza dei pali sulla riga dellarea piccola, il mister partendo spalle alla porta scatta verso uno dei due palloni. Il portiere deve intervenire cercando di anticipare o contrastare il calcio dellallenatore. 2) Due portieri A e B sono posti frontalmente a circa 15 mt. di distanza, tra di loro due palloni uno a destra e laltro a sinistra. Al via dellallenatore eseguono uno scatto. Una volta passati tra la portina A decide quale palla andare a calciare, B deve cercare di anticiparlo o quantomeno contrastarlo (vedi Fig.6). 3) Il portiere si posiziona per parare un tiro da una posizione semi laterale. Il compagno posizionato sul pallone pu calciare verso la porta oppure pu passare la palla allallenatore che posizionato sul lato opposto, in questo caso il portiere deve correre a coprire lo specchio della porta, senza per andare a parare fuori dallo speccho. (vedi Fig.7) 4) Lallenatore calcia dei cross tesi o bassi oppure rimbalzanti dalla posizione laterale verso larea. Il portiere deve anticipare (attaccando sempre il pallone) lintervento dei giocatori in area che fungono da attaccanti dapprima passivi, successivamente attivi (vedi Fig.8).

    Fig. 6Fig. 6

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    Fig. 7Fig. 7

    M

    Fig. 8Fig. 8

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    Situazioni di 1 VS 1 Sono situazioni di gara che si presentano molto spesso nellarco della stagione e che richiedono un allenamento particolare e continuo. Molti portieri eseguono questo gesto talvolta con rassegnazione o comunque poco convinti di riuscire a contrastare efficacemente lavversario. Questo ritengo sia dovuto oltre ad un fattore mentale anche alla mancanza di allenamento specifico teso a migliorare e rassicurare il N.1 sulle possibilit di effettuare con successo lintervento, che potrebbe equivalere ad un rigore parato. Le componenti principali di questo gesto sono: LAVANZAMENTO IN CHIUSURA

    Deve essere fatto con passi brevi e veloci cercando di non scoprire troppo lo specchio della porta cos da evitare dei pallonetti. Nel momento in cui lavversario pu toccare la palla il portiere deve sempre essere fermo a piedi pari pronto ad intervenire su un eventuale tiro. Una volta ridotto lo spazio tra se e lattaccante, il portiere deve assumere una postura molto bassa, a gambe strette e pronto ad intervenire non appena questi calcia o si allunga il pallone. NON CONCEDERE MAI VANTAGGI ALLAVVERSARIO

    In questa fase il portiere pu contare anche su fattori di ordine psicologico, in quanto lavversario ha innanzitutto il problema di fare gol, probabilmente inseguito da qualche difensore e deve cercare di concludere lazione il pi presto possibile. Perci il portiere deve cercare di ritardare al massimo lesecuzione avversaria, non deve concedere vantaggi eseguendo uscite avventate e soprattutto deve rimanere in piedi il pi possibile evitando lerrore pi classico che un portiere pu commettere in questa situazione, quello di finire con il sedere per terra precludendosi cos ogni possibilit di intervento.

    ESERCITAZIONI E SITUAZIONI PER LE SITUAZIONI 1 VS 1 1) Lallenatore di fronte al portiere con una palla ferma esegue delle finte verso destra o sinistra. Il portiere deve rimanere fermo e intervenire solo quando il pallone viene spostato. 2) Si definisce un campo di circa 15 metri di lunghezza e 10 di larghezza. Nel campo si affrontano due portieri A e B. A parte dalla sua porta palla al piede e deve cercare guidando il pallone di saltare il portiere B e portare la palla in porta. B a sua volta deve cercare di rubare con le mani la palla ad A diventando a sua volta attaccante e portare la palla nella porta di A che assume cos il ruolo del portiere. La durata di ogni incontro di 60-90 secondi (vedi Fig.9). 3) Utilizzando gli altri portieri a disposizione (A,B,C,) si creano delle situazioni di 1 vs 1. Questi dopo avere eseguito una slalom tra i paletti si presentano davanti al portiere P e si giocano una situazione di 1 vs 1 che potranno risolvere calciando o cercando di dribblare il portiere. E importante che chi funge da attaccante esegua lazione alla massima velocit e senza arrestare mai la corsa (vedi Fig.10).

    Fig. 9Fig. 9

    15 mt.

    10 mt.

    Fig. 10Fig. 10

    A

    BC

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    Ci sono alcune situazioni in cui non e consigliabile eseguire luscita come ad esempio, quando lavversario e molto defilato rispetto alla porta cio nei pressi della linea di fondo campo, la luce della porta che vede molto poca, di conseguenza le possibilit di conclusione diretta sono minime ed un passaggio allindietro verso il centro area pu risultare la soluzione migliore, il portiere deve cercare di intercettare la palla avendo come obiettivo la difesa della porta traslata (vedi N.1 Settembre 2003). Unulteriore situazione nella quale ritengo molto pericoloso uscire quando la palla rimbalzante cos che una conclusione a scavalcare pu risultare vincente anche con un minimo tocco di palla. Inoltre nel caso in cui la palla ha una traiettoria esterna alla porta, se il portiere non pi che sicuro di essere ampiamente in anticipo rispetto allavversario, non e consigliabile uscire, in quanto questi, allargando ulteriormente la sfera, avrebbe vita molto facile nel saltare il portiere oppure a procurarsi un calcio di rigore. ESERCITAZIONI RIEPILOGATIVE E DI SITUAZIONE

    1) Lallenatore si posiziona sul disco del rigore, un altro portiere (A) scambia il pallone con lui posizionato sulla lunetta dellarea di rigore. Dopo qualche tocco il portiere A pu calciare direttamente in porta (1) , oppure lallenatore pu controllare e girarsi (2) oppure ancora, pu eseguire un appoggio laterale verso A, che cercher di calciare la palla (3). In base ad ogni situazione il portiere deve fornire la risposta tecnica corretta (vedi Fig.11). 2) Lallenatore parte appena dopo il centrocampo palla al piede, seguito lateralmente da due portieri A e B uno a destra e laltro a sinistra. Ad un certo punto effettua un passaggio filtrante verso uno dei due laterali. Il portiere valuta la situazione ed interviene eseguendo luscita o con le mani o con i piedi. Come variante si pu inserire un comando o un colore che pu simulare se la palla stata toccata per ultimo da un avversario o da un compagno (vedi Fig.12). Una ulteriore alternativa prevede la possibilit di ricostruire una situazione di 1 vs 1 inserendo un difensore. 3) A parte palla al piede e guidandola il pi veloce possibile entra nella portina fatta con due paletti rossi. A questo punto sceglie se andare sempre guidando la palla verso sinistra o destra. P girato verso la porta. Non appena con la vista periferica vede verso quale parte ha deciso di andare A corre a fare la chiusura della zona compresa tra il paletto e la porta. A non pu calciare la palla prima di aver superato il paletto di riferimento (vedi Fig.13 a pagina seguente). 4) I portieri a dis posizione A, B, C, D palleggiano o

    guidano ciascuno un pallone rimanendo allesterno della zona delineata da alcuni cinesini. A un certo punto uno di loro decide di partire e puntare la porta ed entra nella zona compresa tra le due file di cinesini, nella quale pu solo guidare la palla, ma non pu effettuare tiri verso la porta. Il portiere deve essere rapido ed andarlo ad affrontare in questa zona, in situazione di 1 vs 1 o di uscita bassa in attacco. Una volta superata la linea tratteggiata lattaccante pu continuare a guidare la palla oppure pu eseguire il tiro verso la porta (vedi Fig.14 a pagina seguente) 5) Questa situazione viene sviluppata per simulare un cross dal fondo con difesa della porta traslata (vedi N.1 Settembre 2003) utilizzando i portieri a disposizione per effettuare i cross dal fondo mentre lallenatore posizionato a centro area funge da attaccante. Il portiere P deve cercare di difendere la porta traslata e nel caso non ci riuscisse o il cross fosse troppo esterno deve risolvere la situazione parando il tiro o uscendo sui piedi dellallenatore (vedi Fig.15 a seguire).

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    Fig. 11Fig. 11

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    Fig. 12Fig. 12

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    Fig. 13Fig. 13

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    A

    Fig. 14Fig. 14

    D CB

    A

    Fig. 15Fig. 15 A

    M

    Bibliografia Lorenzo Di Iorio Lallenamento dei

    portieri Claudio Del Ciello Lallenamento

    tattico del giovane portiere Massimo Biffi Capacit di reazione e

    uscite nei giovani portieri Rivista Nuovo Calcio

  • Lallenamento della potenza aerobica nel mesociclo. A cura del Prof. CARLO DEL FIORENTINO Preparatore atletico professionista

    Consigli ed esercitazioni per allenare mensilmente la potenza aerobica nei dilettanti.

    Qual limportanza dellallenamento del meccanismo aerobico nel calcio? Orientarsi, ma soprattutto farsi unidea corretta di come proporre gli allenamenti aerobici, nei molti lavori che troviamo su tutte le riviste specializzate non facile. Molte sono le tendenze e le ragioni portate a supporto per esporre e proporre un mezzo di allenamento, un test, o addirittura in alcuni casi discutere se sia importante o meno lavorare sul meccanismo aerobico. Come tutti sappiamo, il calcio uno sport considerato, dal punto di vista dellutilizzo dei meccanismi energetici, aerobico anaerobico alternato. Ma in pratica qual il significato di questa affermazione? Come ben spiegato dal Prof. Bacconi Le comuni azioni di gioco sono caratterizzate da un continuo e situazionale variare di scatti massimali e submassimali, con cambi di direzione, arresti, recuperi a velocit blanda di corsa, recuperi al passo, allunghi ad andatura costante, salti, balzi, contrasti e spostamenti improvvisi in ogni direzione e senso. Questa ampia casistica di movimenti si ripete senza una precisa sequenza, quindi il lavoro proprio del calciatore e di tipo anaerobico alattacido, ma nellarco dei 90, egli chiamato a nuove situazioni di gioco massimali senza aver ancora recuperato gli sforzi precedenti. Per questa ragione il sistema energetico spesso cambia qualit, ed entra in gioco il meccanismo anaerobico lattacido, provocando un accumulo di lattato. Il recupero di questo debito contratto strettamente correlato alla potenza aerobica.

    Perch allenare la potenza aerobica limportanza di un sistema aerobico efficiente.

    E importante sottolineare che i meccanismi energetici non lavorano a compartimenti stagni, ma si modulano luno sullaltro, ed attraverso un sistema aerobico efficiente che possiamo compiere molti sforzi massimali durante una partita. Veniamo adesso a proposte concrete su come allenare il sistema aerobico, considerando di primaria importanza migliorae la capacit, da parte dellorganismo, di riutilizzare il lattato prodotto durante gli sforzi in situazione di gara durante le fasi di recupero in corsa lenta. A nostro parere il lavoro intermittente il pi congeniale per la prestazione calcistica, esso si avvicina molto al lavoro compiuto in gara, ma sono molto importanti anche le esercitazioni in situazione che, se ben eseguite possono dare gli stessi risultati di un lavoro cos detto a secco.

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    RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO

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    I mezzi di Allenamento. Questi sono solo alcuni mezzi di allenamento utili ad allenare la potenza aerobica del calciatore. Lavoro intermittente: 8 veloce 20 lento (da 8 a 20 di lavoro) 15 veloce 45 lento (10 + 10 di lavoro con recupero di 5) Lavoro in situazione (7 contro 7 su campo a 1 tocco per 30 di lavoro) Corsa con variazione di ritmo: 5 (1 lento - 30 veloce); 5 (30 lento - 30 veloce); 5 (30 lento - 15veloce). (da Bacconi, modificato).

    La programmazione mensile. Dopo aver evidenziato alcuni dei pi importanti mezzi per allenare la potenza aerobica veniamo a dare alcune indicazioni utili a programmare il lavoro mensile. Innanzitutto importante sottolineare che, allinterno del microciclo, lallenamento aerobico collocato allinizio della settimana. Il mesociclo invece, pu essere impostato con 2 settimane di carico e 1 di scarico, oppure 3 di carico e 1 di scarico oppure senza la settimana di scarico. Di seguito proponiamo alcuni esempi di lavoro:

    esempio A - 3 settimane di carico e 1 di scarico:

    Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3 Settimana 4

    15 riscaldamento, 10 8 veloce 20 lento, 20 Lavoro in situazione (7 contro 7 su campo a 1 tocco).

    15 riscaldamento, 10+10con 5 recupero 45 lento-15 veloce, 20 Lavoro in situazione (7 contro 7 su campo a 1 tocco).

    15 riscaldamento, 15 corsa con variazione di ritmo: 5 1 lento-30 veloce; 5 30 lento-30 veloce; 5 30 lento-15veloce, 30 Lavoro in situazione (7 contro 7 su campo a 1 tocco).

    15 riscaldamento, 8 8 veloce 20 lento, 15 Lavoro in situazione (7 contro 7 su campo a 1 tocco).

    esempio B - 2 settimane di carico e 1 di scarico:

    Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3

    15 riscaldamento, 8+8con 5 recupero 45 lento-15 veloce, 20 Lavoro in situazione (7 contro 7 su campo a 1 tocco).

    15 riscaldamento, 15 corsa con variazione di ritmo: 5 1 lento-30 veloce; 5 30 lento-30 veloce; 5 30 lento-15veloce, 30 Lavoro in situazione (7 contro 7 su campo a 1 tocco).

    15 riscaldamento, 8 8 veloce 20 lento, 15 Lavoro in situazione (7 contro 7 su campo a 1 tocco).

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    esempio C - 3 settimane senza (come consigliato da alcuni autori, alla fine della settimana 3 si

    riparte dalla settimana 1) :

    Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3

    15 riscaldamento, 10 8 veloce 20 lento, 20 Lavoro in situazione (7 contro 7 su campo a 1 tocco).

    15 riscaldamento, 8+8con 5 recupero 45 lento-15 veloce, 25 Lavoro in situazione (7 contro 7 su campo a 1 tocco).

    15 riscaldamento, 15 corsa con variazione di ritmo: 5 1 lento- 30 veloce; 5 30 lento 30 veloce; 5 30 lento-15veloce, 30 Lavoro in situazione (7 contro 7 su campo a 1 tocco.

    Ricordiamo infine che tutte le indicazioni riportate sono di massima. Anche se abbiamo la giusta e sacrosanta idea di razionalizzare i cicli di allenamento, utile evidenziare che gli sport di squadra non si prestano ad una programmazione cos analitica come gli sport individuali (come ad esempio latletica leggera). Lasciamo quindi allesperienza dellallenatore la facolt di pesare le esercitazioni che devono essere sempre adattate alla realt del campo.

    Bibliografia: Bacconi Mazzali, La preparazione fisica del calciatore, Koala Libri.

  • Filippo Inzaghi: il goal nel sangue. A cura di LUCA PRESTIGIACOMO

    Il ritratto tecnico per capire movimenti, astuzie e segreti del superbomber rossonero.

    La storia. Filippo Inzaghi sicuramente una delle punte pi forti del campionato italiano nonch dEuropa. Nato a Piacenza il 9/8/73, sulla cresta dellonda da ormai parecchie stagioni. Cresciuto nel Piacenza, la squadra della sua citt, col Parma che si fa conoscere al grande pubblico. Era la stagione 95/96, ed Inzaghi stup tutti in una partita di Coppa Coppe disputata coi gialloblu. La stagione successiva pass allAtalanta, dove si fece definitivamente apprezzare da pubblico ed addetti ai lavori, segnando ben 24 reti in 33 partite. Ormai tutte le grandi squadre avevano messo gli occhi su di lui, entusiasmate dalla sua abilit di rendersi pericoloso e spesso implacabile nellarea rivale e dalla sua facilit di andare in rete.E la Juventus ad accaparrarselo nel 97, strappandolo al Parma, che ne conservava ancora la propriet. I bianconeri guidati da Lippi a fine stagione vinsero lo Scudetto, anche grazie allapporto di Inzaghi, che and a rete 18 volte in 31 gare. Nella stessa annata, con la Juve Inzaghi vinse anche la Supercoppa Italiana. In bianconero rimase per quattro stagioni, sino al 2000/01, non vincendo per altri trofei, ma continuando a fornire il suo apporto alla squadra a suon di gol. Proprio alla Juventus, nel corso della stagione 98/99 inizi il suo rapporto con lattuale suo tecnico Carlo Ancelotti. A dir la verit, il tecnico emiliano pareva non dovesse avere un rapporto idilliaco col calciatore. Infatti, nellestate 97 Ancelotti, allora alla guida del Parma, diede il suo consenso affinch Inzaghi venisse ceduto alla Juventus. Ma poi i rapporti fra i due, quando i loro destini si incrociarono nuovamente a Torino, furono sempre positivi, tant che ancora oggi lavorano ancora assieme al Milan. Inzaghi si trasfer nella squadra rossonera nellestat e 2001, quando a guidare il team era il turco Fatih Terim, che fu sostituito da Ancelotti dopo pochi mesi dallinizio del campionato. Anche con la maglia rossonera, lattaccante piacentino non ha deluso, segnando, in campionato, 10 goal nella prima stagione, e 17 nella seconda. Proprio a maggio 2003, al termine di unannata estremamente positiva per lui e per la squadra, Inzaghi ha avuto lonore di inserire nel suo palmares personale la Champions League. Il Milan ha conquistato il pi importante trofeo continentale anche con il grande apporto di Inzaghi, protagonista di primo livello delledizione 2002/03 con 10 reti. Col Milan ha vinto altres una Coppa Italia (2002/03) e la Supercoppa Europea di questa stagione. Anche in nazionale Inzaghi ha avuto finora una carriera di tutto rispetto. In maglia azzurra esord l8 giugno 1997 (3 -3 col Brasile in un torneo in Francia). Il bilancio attuale di 47 presenze e 19 goal. Prima di essere convocato nella nazionale maggiore, Inzaghi ha vinto due campionati europei con lUnder 21. In tutte le squadre in cui ha militato e con tutti i tecnici avuti, Inzaghi sempre stato impiegato come prima punta il pi delle volte in un attacco a 2, affiancato da una seconda punta, da un giocatore con caratteristiche da rifinitore o da unaltra punta di peso.

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    La scheda tecnica. Inzaghi, prima punta mobile e veloce (possiamo definirlo un brevilineo), ha come caratteristica principale la sua eccezionale capacit di andare in rete. Dotato di uno straordinario senso del goal, molto abile nel muoversi sempre in maniera ottimale, con palla in possesso dei suoi compagni. Infatti, Inzaghi, si smarca sempre negli spazi, nei tempi e nei modi pi adeguati. Poi, una volta ricevuta palla, abilissimo nel difenderla e nel calciare in porta con una freddezza assoluta. Vedere la porta e piazzare la stoccata vincente, infilando con precisione il portiere rivale, per la punta del Milan e della Nazionale relativamente cosa semplice. Inzaghi dotato di un tiro preciso, potente al punto giusto. A differenza di altri attaccanti, non ha nel suo repertorio colpi di classe con i quali firmare le proprie reti, ma lefficacia con la quale segna in ogni maniera a renderlo uno dei pi implacabili centravanti del mondo. Infatti, Inzaghi andato a segno con entrambi i piedi, di testa (pur non eccellendo in questa specialit) e su calcio di rigore. La maggior arte dei suoi goal sembrerebbero in apparenza facili. Molte sono infatti le reti segnate da tiri ravvicinati in cui Inzaghi ha dovuto solo spingerla dentro. Ma non bisogna togliere merito al giocatore, alludendo allo scarso livello spettacolare dei suoi goal e alla loro apparente facilit. Lenorme merito di Inzaghi infatti quello di trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto, e quello di saper indirizzare con freddezza e decisione la sfera oltre le spalle del portiere. Sono queste due peculiarit che gli permettono di segnare con una continuit davvero rara, garantendo alla sua squadra un ragguardevole numero di goal a stagione. La freddezza sotto porta un pregio che poche punte vantano per davvero. Furbizia, opportunismo e fiuto del goal sono quindi le sue armi principali. Per quanto riguarda le altre caratteristiche tecniche, Inzaghi non ha nel passaggio uno dei suoi requisiti salienti. Egli si limita infatti ad effettuare disimpegni semplici ma efficaci. Nei casi in cui, venendo incontro ai centrocampisti, riceve palla con le spalle girate, subito effettua lo scarico e raramente tenta di girarsi per effettuare un passaggio smarcante. Sebbene in diverse occasioni abbia fornito passaggi decisivi per i compagni, lassist non ci che lo ha fatto emergere. Come gi detto, Pippo ha segnato parecchi goal su colpo di testa, ma non al livello dei migliori saltatori presenti sulla scena internazionale. E molto abile nel difendere la palla quando si trova con le spalle girate alla porta, ma non tenta il dribbling o la percussione, in quanto privilegia sempre il passaggio allazione individuale. La partecipazione alla fase difensiva da parte del giocatore non molto consistente, in quanto deve restare pronto a proporsi in profondit o incontro, a seconda delle situazioni tattiche non appena la squadra riconquista palla. Al massimo, si limita ad accorciare verso i centrocampisti oppure ad infast