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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 10 Ottobre 2011 Campionato Di Calcio Lucano Nessun Telegiornale Ha Avuto Il Permesso Di Diffondere Questa Notizia Eccellenza Lucana. Atellamonticchio-Metapontum Ricordo Del M° Vittorio Piccirillo Il "Porcellum" (la porcata) Venosa. Inizio Anno Scolastico Nel Segno Dell’accoglienza ai Licei “L’ultima Sposa Di Palmira” Di Giuseppe Lupo.

Vulture Magazine, 10 Ottobre 2011

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notizie dal cuore della Basilicata

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VULTURE MAGAZINE 1

Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 10 Ottobre 2011 Campionato Di Calcio Lucano Nessun Telegiornale Ha Avuto Il Permesso Di Diffondere Questa Notizia Eccellenza Lucana. Atellamonticchio-Metapontum Ricordo Del M° Vittorio Piccirillo Il "Porcellum" (la porcata) Venosa. Inizio Anno Scolastico Nel Segno Dell’accoglienza ai Licei “L’ultima Sposa Di Palmira” Di Giuseppe Lupo.

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CAMPIONATO DI CALCIO LUCANO

ECCELLENZA 5^ Giornata Di Andata Domenica 9 Ottobre 2011 Atella M. Vulture Real Metapontino Atella 15.30 0 - 1 Avigliano Calcio Pz Moliterno Avigliano 15.30 1 - 1 Az Picerno Murese 2000 Aurora Picerno 15.30 1 - 2 Gr Valdiano Vultur Lagonegro 15.30 1 - 0 Policoro H. Atletico Potenza Policoro 15.30 0 - 0 Real Tolve Comprensorio Tanagro Tolve 15.30 0 - 1 Viggiano Comprens. Sport Pisticci Viggiano 15.30 0 - 0 Riposa Pietragalla PROMOZIONE 5^ Giornata Di Andata Domenica 9 Ottobre 2011 Aurora Marconia Real Potenza Marconia 15.30 1 - 0 Balvano Pescopagano 1926 Ricigliano 15.30 1 - 0 Bernalda Miglionico Calcio Bernalda 15.30 1 - 0 Controsenso Potenza Real Irsina Viviani - Potenza 15.30 5 - 0 Ferrandina Calcio Soccer Lagonegro 04 Ferrandina 15.30 1 - 1 Grottole Aurora N. Russo Tursi Grottole 15.30 1 - 1 Latronico Terme Santarcangiolese Latronico 15.30 2 - 1 Sporting Pignola Rotondella (SOSPESA inf. arbitro 1-0) 15.30 - PRIMA A 2^ Giornata Di Andata Domenica 9 Ottobre 2011 Albatros Lagopesole Oppido Lucano - Sabato 16.00 0 - 0 Bella Calcio Barrata Bella - Sabato 15.00 1 - 0 Castelpantano Vitalba FIGC Potenza - Sabato 15.00 0 - 3 Fst Rionero S.Angelo Ripacandida 15.30 3 - 0 Foggiano Melfi Castelgrande A. Valerio - Melfi 15.30 0 - 1 Possidente Vietri Di Potenza Possidente 15.30 2 - 1 Ruoti Ruvo Ruoti 15.30 2 - 2 San Nicola Abriola Calcio Club Pietragalla 15.30 2 - 0 PRIMA B 2^ Giornata Di Andata Domenica 9 Ottobre 2011 Accettura G. Colucci Invicta Burgentia Accettura 15.30 2 - 2 Chiaromonte 1984 Sporting Lauria Chiaromonte 15.30 3 - 2 Pomarico Grassano Pomarico 15.30 2 - 2 Real Grumento Libertas Montescaglioso Grumento Nova 15.30 2 - 3 Roccanova Satriano Roccanova 15.30 2 - 0 Sant’angelo 2007 Rotonda Calcio Santriano Di Lucania 15.30 2 - 1 Tricarico Real Ferrandina Tricarico 15.30 0 - 0 Villa D’agri Calcio Salandra Villa D’agri - Sabato 15.00 0 - 0

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ECCELLENZA

Squadra Punti Gioc. Casa Fuori Totale Casa Fuori Totale M.I. V N P V N P V N P F S F S F S Policoro H. 10 5 2 1 0 1 0 1 3 1 1 7 2 2 3 9 5 -1 Real Metapontino 10 5 1 0 1 2 1 0 3 1 1 3 1 3 1 6 2 0 Viggiano 10 5 2 1 0 1 0 1 3 1 1 2 0 4 4 6 4 -1 Atletico Potenza 8 4 1 0 0 1 2 0 2 2 0 4 3 4 1 8 4 1 C. S. Pisticci 8 5 2 0 0 0 2 1 2 2 1 7 0 1 2 8 2 -1 Atella M. V. 8 5 1 1 1 1 1 0 2 2 1 3 2 2 0 5 2 -2 Com. Tanagro 8 5 0 1 1 2 1 0 2 2 1 2 3 4 2 6 5 -1 GR Valdiano 7 5 1 2 0 0 2 0 1 4 0 5 4 1 1 6 5 -2 Moliterno 4 4 0 2 0 0 2 0 0 4 0 0 0 3 3 3 3 -2 Murese 2000 4 4 0 1 0 1 0 2 1 1 2 0 0 4 6 4 6 -2 Pietragalla 4 4 1 1 0 0 0 2 1 1 2 2 1 0 4 2 5 -3 Real Tolve 3 5 0 1 2 0 2 0 0 3 2 0 4 0 0 0 4 -5 Avigliano 3 5 0 3 0 0 0 2 0 3 2 3 3 0 9 3 12 -5 Az Picerno 2 5 0 0 3 0 2 0 0 2 3 2 6 3 3 5 9 -6 Vultur 1 4 0 1 1 0 0 2 0 1 3 1 2 0 2 1 4 -5

PROMOZIONE

Squadra Punti Gioc. Casa Fuori Totale Casa Fuori Totale M.I. V N P V N P V N P F S F S F S Aurora Marconia 11 5 2 1 0 1 1 0 3 2 0 5 1 6 2 11 3 0 Sporting Pignola 10 4 2 0 0 1 1 0 3 1 0 6 1 3 0 9 1 1 Controsenso Pz 10 5 2 0 1 1 1 0 3 1 1 8 3 3 2 11 5 -1 A. N. R. Tursi 9 5 1 1 0 1 2 0 2 3 0 3 1 4 3 7 4 0 Miglionico 8 5 2 0 0 0 2 1 2 2 1 3 1 3 4 6 5 -1 Real Irsina 8 5 1 1 0 1 1 1 2 2 1 6 2 2 6 8 8 -1 Rotondella 7 4 1 1 0 1 0 1 2 1 1 2 1 3 3 5 4 -1 Latronico 7 5 2 1 0 0 0 2 2 1 2 6 2 1 3 7 5 -3 Soccer Lagonegro 04 7 5 2 0 0 0 1 2 2 1 2 3 1 1 6 4 7 -2 Balvano 7 5 2 0 1 0 1 1 2 1 2 2 3 1 4 3 7 -3 Ferrandina 5 5 0 2 1 1 0 1 1 2 2 2 3 3 2 5 5 -4 Real Potenza 5 5 1 1 0 0 1 2 1 2 2 4 3 1 3 5 6 -3 Bernalda 4 5 1 1 1 0 0 2 1 1 3 4 4 3 6 7 10 -5 Grottole 3 5 0 2 1 0 1 1 0 3 2 3 7 1 2 4 9 -5 Santarcangiolese 2 5 0 1 1 0 1 2 0 2 3 1 3 3 5 4 8 -5 Pescopagano 1926 1 5 0 1 1 0 0 3 0 1 4 2 3 1 9 3 12 -6

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NESSUN TELEGIORNALE HA AVUTO IL PERMESSO DI

DIFFONDERE QUESTA NOTIZIA

Il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera come articolo nr. 60. Questo senatore NON fa neanche parte della maggioranza al Governo... il che la dice lunga sulle alleanze trasversali del disegno liberticida della Casta. In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito. Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi, anche se è all'ESTERO; basta che il Ministro dell'Interno disponga con proprio decreto l'interruzione dell'attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete internet. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro. Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena ulteriore da 6

mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'ODIO (!) fra le classi sociali. MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta. In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata. ITALIA: l'unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento. Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche in termini PREVENTIVI. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare. Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l'Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l'Iran. Oggi gli UNICI media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista specializzata "Punto Informatico" e il blog di Grillo. Fatela girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica la "democrazia" è un concetto VUOTO. GABRIELE DI STASIO Presidente BASILICATACINEMA [email protected]

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CAMPIONATO DI CALCIO LUCANO

CALCIO. 9 OTTOBRE 2011. ECCELLENZA LUCANA. ATELLAMONTICCHIO-

METAPONTUM 0-1. L’ATELLAMONTICCHIO HA TUTTE LE RAGIONI PER

LAMENTARSI DELL’ARBITRAGGIO DI

BARBUTO DELLA SEZIONE DI VIBO VALENTIA CHE ALL’88’ HA

ANNULLATO UN GOL REGOLARE DI PIETRAGALLA DELL’ATELLAMONTICCHIO

Atella. 9 ottobre 2011.Calcio. Eccellenza Lucana. La capolista Atellamonticchio perde contro un forte Metapontum grazie ad un gol di Faillace al 75', bravo a sfruttare di testa un preciso assist di Di Sanza, su passaggio filtrante di Lavecchia. Una sconfitta immeritata della capolista che ha avuto anche la forza di reagire in 10 (l'espulsione di Grieco al 25' per una reazione su Di Sanza a gioco fermo, caduto a terra, probabilmente ingiusta) e di pareggiare all'88' con una splendida punizione(era di seconda) di Pietragalla, il suo tiro dalla lunga distanza è stato sicuramente deviato dal portiere, in quanto la palla ha cambiato traiettoria prima di entrare in rete, ma l'arbitro un certo Barbuto di Vibo Valentia (Calabria) ha annullato. Sembra che il suo assistente si era diretto verso il centrocampo e poi si è fermato (come mai non ha alzato la bandierina, visto che stava in posizione migliore dell'arbitro?).

Da segnalare al 40' Barbaro salva su due avversari; al46' Petilli si fa anticipare dal portiere (vedi foto); al 71' Di Sanza e al 73' Lavecchia sbagliano davanti la porta. All'85' è ancora Petilli a fallire davanti la porta(vedi foto). L'arbitro è stato duramente contestato e ritengo che se devono sbagliare così grossolanamente, è meglio evitare di farli venire da lontano che fregano solamente soldi alle società, dalle loro iscrizioni al campionato!

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L’arbitro, il sig. Barbuto è stato contestato dai padroni di casa che hanno subito, durante la partita, un doppio danno, l’espulsione al 25’, a dir poco troppo affrettata, del difensore Grieco, reo, secondo l’arbitro, di aver spintonato a gioco fermo, la palla era già finita a fondo campo, Di Sanza e soprattutto l’annullamento del gol del pareggio all’88’ su una punizione effettuata da Pietragalla da 30 metri finita dentro la porta, il portiere nel tentativo di intervenire, ha solo toccato la palla. Per l’arbitro, il gol era da annullare, in quanto la punizione era di seconda e nessuno è intervenuto sulla palla. A questo punto ci domandiamo come mai l’assistente dell’arbitro, che era in posizione migliore, quando la palla è entrata in rete, si è subito diretto a centrocampo? I dirigenti dell’Atellamonticchio sono stanchi di subire queste ingiustizie. Tutto lo staff della squadra vulturina non accetta questo verdetto: “ nonostante con un giocatore in meno, siamo riusciti a contenere una buona squadra, che nel finale ci ha messo in difficoltà. Oltre al danno subito per una espulsione frettolosa, la beffa dell’annullamento del gol regolare di Pietragalla, pallone deviato sicuramente in rete dal portiere, perchè ha cambiato traiettoria prima di entrare in rete”. Se un arbitro che viene da così lontano, Vibo Valentia, commette errori così gravi (per la tensione che ha scatenato tra i giocatori dopo l’espulsione, alla ripresa del gioco dopo la fine del 1°tempo, toglie dal campo anche i

giornalisti ed il custode del campo dal loro posto abituale invitandoli ad andare in tribuna), come mai la nostra federazione gioco calcio continua a fare questi scambi che servono solo a rimpinguare i guadagni di questi direttori di gara? Lorenzo Zolfo

La foto ritrae l’arbitro ed i suoi assistenti all’ingresso in campo.

L’intero incontro di Calcio lo puoi vedere sul nostro

canale web

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RICORDO DEL M° VITTORIO PICCIRILLO

Nel trigesimo della sua scomparsa da parte di due sinceri amici.

Di Michele Traficante e Leo Vitale

Si era chiuso. Da alcuni d’anni aveva troncato ogni contatto e rapporto con la comunità rionerese. Il M°Vittorio Piccirillo, un gentiluomo, buono e generoso, amato e stimato musicista e docente di educazione musicale e canto corale presso l’Istituto Magistrale “Giustino Fortunato” di Rionero in Vulture, provato dalle inenarrabili amarezze della vita, si era ritirato nella sua abitazione, circondato solo dall’amorevole affetto ed assistenza della moglie Ninetta e della figlia Carmen. Nato a Rionero in Vulture il 27 agosto 1946 da Donato e da De Cesare Carmela, fin da piccolo Vittorio ha respirato l’aria balsamica della musica. Il papà, eccellente filocornino solista e direttore per oltre dieci anni del complesso bandistico “Giuseppe Verdi” di Rionero e che ha formato numerose generazioni di musicisti, lo ha subito avviato allo studio della musica. Vittorio frequenta il Liceo musicale “Umberto

Giordano”, poi Conservatorio, di Foggia ove si diploma in pianoforte e corno. Negli anni 1970-71-72 e 73, ha fatto parte dell’Orchestra del Conservatorio di musica di Foggia. Nel 1976, dopo aver frequentato un corso presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, consegue l’Abilitazione all’insegnamento della Musica e del Canto corale. E’ stato coordinatore regionale dell’Ambima Basilicata per diversi anni. Ha partecipato, con la Bamda musicale “Giuseppe Verdi” di Rionero in Vulture alla festa Nazionale Bandistica svoltasi a Roma nell’ottobre del 1980. Dopo aver insegnato in diverse scuole della provincia di Potenza, ha ricoperto la cattedra di Musica e Canto corale presso l’Istituto Magistrale “Giustino Fortunato” fino al 1999. Il 17 giugno 1984 sposa la giovane Anna Maria Gisondi di Lavello, qui conosciuta quando ha ricostituito il locale complesso bandistico, dalla quale ebbe l’amatissimo figlio Donato. Il 4 marzo 1991 si risposa con Antonia Tursi di Montemilone dal cui matrimonio, il 6 febbraio 1992, nasce la splendida figlia Carmen. Dopo l’immatura scomparsa dell’amata giovane prima moglie, avvenuta nel 1987, il suo caro figlioletto Donato venne affidato ai suoceri residenti a Lavello. Successivamente, per quanto Vittorio ne abbia fatto richiesta in tuttl i modi, il bambino non ritornò più col padre. Ciò provocò in Vittorio un lacerante vuoto che non riuscì a colmare mai, procurandogli stati di frustazione e depressione. Vittorio si è spento, fra il cordoglio di tutti il 2 settembre scorso. È doveroso in chi ha profondo il senso dell’amicizia ricordare una persona cara che non c’è più e con la quale è stato per molti anni da vicino. Vittorio è stato più che un collega, un compagno fraterno che aveva piacere intrattenersi con noi, chiacchierare, confidarsi, consigliarsi. Con tanti altri professori è stato un animatore dell’Istituto Magistrale, innalzandone il prestigio. Era tanto attaccato agli alunni

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da renderli partecipi alla vita della scuola con la musica e il canto: volle che l’Istituto avesse un suo inno e nel 1976 ne mise in armoniose note il testo che riflette il suo amore e la gratitudine per quanto nell’Istituto dal contatto con gli altri riceveva. Ricordiamo l’energia, la forza di carattere, la disponibilità d’animo mostrate anche di fronte alle avversità della vita, che pure ha dovuto subire, ma anche il sorriso gioviale, la dolcezza, il garbo, le sue qualità umane e culturali, la sua fattività. Non è stato mai inoperoso ed impiegava il suo tempo libero nella preparazione privata degli adolescenti e nella composizione di lavori, che riflettono tutta la sua passione per la musica. Ricordiamo Una tradizione musicale popolare nel Vulture. La Banda del 1981, Musicisti e musicanti del Vulture del 1996, Ricordi di vita, una raccolta di poesie del 1986 in cui Vittorio si confessa e mette a nudo la sua sofferenza, ma anche la sua umiltà e la fede in Dio e nei valori veri della vita, come scrive in una dal titolo “Ciò che amo”: “Amo la musica // che per anni // mi ha dato rifugio // colmando un po’ il vuoto della mia vita. // Amo il Signore // che, con la Sua Grazia // e la Sua potenza infinita, // colmerà, tutta, la mia solitudine”. Devotissimo della Madonna, nel 1999, per la ricorrenza del 50° anniversario del Congresso Eucaristico diocesano, compose parole e musica, un bellissimo inno alla Madonna del Carmelo, protettrice di Rionero in Vulture. Questo il testo: “ Com’è caro e consolante / il ricordo di Maria: / dolce sposa di Giuseppe / madre eccelsa di Gesù. / O Madonna del Carmelo / fiore puro e profumato / sempre lungi dal peccato / noi desideriam restar. / Onoriamo la Madonna / per la vita sua esemplare; / imitiamo la sua Fede / e la sua umitlà. / O purissima Signora, / protettrice di Rionero; / oggi noi ti rievochiamo / per la gloria del Signor! Musicista di grande talento e sensibilità, di profonda nobiltà d’animo, modesto,

riservato ma aperto all’amicizia sincera, il prof. Vittorio è stato eccezionale educatore, ma per le avversità della vita e la cagionevole salute dovette anticipare il pensionamento dalla scuola e ritirarsi nel chiuso della sua casa, ove riceveva solo pochi ed intimi amici. Se le note distintive di un docente sono la competenza e la responsabilità nell’assolvimento della sua funzione, siffatte caratteristiche hanno contrassegnato l’amico Vittorio. Gli alunni, si sa, sono giudici e sono i primi a deridere l’insegnante che manca dell’una e dell’altra dote, mentre sono pieni di rispetto per chi le possiede e le trasmette loro. Molti giovani, ieri alunni, oggi professionisti o lavoratori, testimoniano l’efficacia della sua opera didattica, portano nella loro vita quotidiana i segni dell’educazione e della formazione che Vittorio ha saputo sollecitare e favorire. Di Vittorio ricordiamo soprattutto la semplicità e la discrezione, che si contrapponevano al chiacchiericcio di altri, la modestia che non gli ha mai fatto idolatrare il suo ingegno e la sua preparazione, l’umiltà del suo lavoro al servizio degli altri. Per tutte queste qualità egli si è meritato la stima e l’affetto di tutti ed è giusto e doveroso esaltare la sua azione perché la scuola si riempisse di umanità e di simpatia. Non resta, perciò, che dirgli un grazie sentito per quanto ha fatto, per quanto ha dato in amicizia, in affetto e in esempio, per il bene seminato nelle menti e nelle coscienze di tanti alunni che sono passati attraverso il suo insegnamento. Ci piace chiudere per lui con gli stessi versi che Vittorio ha dedicato al padre dopo la sua morte: Dormi, dormi/ / nel tuo sonno di pace / e attendi speranzoso il Giudizio / ché il Signor possa premiar / il tuo sacrificio.

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Il "Porcellum" (la porcata)

Tanti di noi avranno di certo votato il Referendum sulla modifica della legge elettorale per la cancellazione del cosiddetto "Porcellum" uguale (porcata). Contro le 500.000 firme necessarie, ne sono state raccolte più di un milione, dunque, più del doppio di quelle occorrenti. Noi cittadini, ci siamo rallegrati credendo che il referendum sarebbe servito a cancellare quella norma: "E che ci va? il Popolo lo vuole!" Forti della consapevolezza che il Referendum sia un mezzo democratico affinché la volontà del Popolo possa prevalere contro i "mezzucci" adoperati dalla "Casta" dei politicanti che si autorielegge per restare in sella anche contro lo stesso volere del Popolo Sovrano, pensavamo: "finalmente, adesso con le preferenze, chi merita governa, e chi non merita a casa." Tutto inutile: hanno trovato il modo per rendere inutilizzabile anche il Referendum popolare! Infatti, gli abitanti del "Palazzo" prenderanno il risultato del Referendum non come volontà del Popolo ma, prenderanno il risultato del Referendum come "indicazione" a cambiare la legge elettorale. Faranno credere che qualcosa cambierà, ovviamente, senza che in realtà cambi niente: ma .... ! Boh ... ! Va a capire ... ! E che ci vuoi fare ... ? Saluti, Tommaso.

VENOSA. 30 settembre 2011. INIZIO ANNO SCOLASTICO NEL SEGNO DELL’ACCOGLIENZA AL

LICEO CLASSICO E SCIENTIFICO “Q.ORAZIO FLACCO” VISITA ALLA REGGIA DI CASERTA, PATRIMONIO DEI BORBONI

Venosa. Interessante uscita didattica nel segno dell’accoglienza per le prime classi del Liceo Classico e del Liceo Scientifico di Venosa “Quinto Orazio Flacco”. E’ stata visitata la Reggia di Caserta patrimonio dei Borboni, che hanno dominato l’Italia per ben 130 anni, prima dell’Unità D’Italia. 64 alunni accompagnati dai Docenti Allamprese, Liscio, Modugno, Rescigno e Zolfo hanno visitato le numerose stanze reali ed i giardini reali, un immenso verde di 120 ettari. Accompagnati dalla guida regionale professionista, prof. Luigi Fusco (che a fine visita si è complimentato per il comportamento corretto tenuto dai ragazzi di Venosa durante tutta la visita), gli alunni sono stati colpiti in modo negativo da opere di arte moderna, realizzati da artisti contemporanei su decisione della Soprintendenza alle Belle Arti,che si sovrapponevano ai bellissimi affreschi delle sale reali. La visita ai giardini con visita a cavallo col 1° vettorino donna della Reggia,Lerro Maddalena, ed un fuori programma di intrattenimento musicale hanno completato la visita. Avvicinati alcuni alunni, su questa uscita didattica, hanno

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riferito. Paola D’Ercole classe IV A Ginnasio di Spinazzola: “i Borboni li abbiamo studiati a scuola e finalmente ho ammirato con gli occhi quanto hanno realizzato in Italia. E’ stata un interessante e formativa visita didattica, ben spiegata dalla guida”. Cristina Labriola sempre di IV A ha aggiunto: “di quanto visto sono stata colpita dalla stanza della Regina Carolina quando si incontrava con le dame di corte per scambiarsi delle opinioni”.Vykhovanets Oleksandr, un Ucraino, trapiantato da 10 anni nella cittadina oraziana e ben inserito nel gruppo-classe di IV B ha detto: “ non ho compreso bene la unione tra le pitture del ‘700 con la mostra di artisti contemporanei voluta dal Ministero ai Beni Architettonici. Sicuramente è stato fatto per attirare più gente”. Roberto Preite della I B del Liceo Scientifico ha concluso gli interventi: “la Reggia affascina per la sua magnificenza e grandezza, non sono mai venuto, ne è valsa la pena visitarla”. Prima di rientrare a Venosa, gli alunni sono stati coinvolti in un fuori programma, un’associazione di animazione, Patatrac, ha coinvolto gli alunni del Liceo, sui prati davanti la Reggia in una prova di Flash Mob. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono gli alunni con i Docenti ed una stanza arredata.

“L’ULTIMA SPOSA DI PALMIRA” DI GIUSEPPE LUPO.

Romanzo fra i 5 finalisti del “Premio Campiello di Letteratura 2011”

E’ indubbiamente, con il melfitano Raffaele Nigro, uno dei più noti e accreditati scrittori lucani e non solo. Giuseppe Lupo, originario di Atella in provincia di Potenza, ma da tempo trapiantatosi a Milano ove insegna letteratura contemporanea presso l’Università Cattolica, sede di Brescia e di Milano, è ormai un affermato autore di romanzi storico- antropologico e, sul versante saggistico, tra la letteratura italiana del Novecento e i linguaggi dell’espressività. Numerosi i premi attribuitigli a livello regionale e nazionale per i suoi romanzi: “L’americano di Celennne”. Marsilio Editori, nel 2000 (Premio Giuseppe Berto 2001 – Premio Mondello 2001), “Ballo di Agropinto”, Marsilio Editori, 2004, “La carovana Zanardelli”, Marsilio Editori, 2008 ( Premio Grinzane Cavour - Fondazione Carical 2008 e Premio Carlo Levi 2008). E’ stato dal 1996 autore di numerosi saggi e curatore di importanti opere soprattutto del corregionale Leonardo Sinisgalli di Montemurro. Giuseppe Lupo è componente della Giuria della Narrativa e Letteratura spirituale del Premio Basilicata, presieduta da Leone Piccioni. L’ultimo romanzo, in ordine di tempo, di Giuseppe Lupo che sta riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica è “L’ultima sposa di Palmira” finalista alla

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49esima edizione del Premio Campiello Letteratura 2011 e vincitore del Premio Vittorini.

Nei giorni scorsi il volume “L’ultima sposa di Palmira”, Marsilio Editori, Prima edizione: febbraio 2011, Seconda edizione: giugno 2011, pagg. 174, è stato presentato a Rionero in Vulture ad un folto ed attento pubblico presso la Cantina Terra dei Re di Via Monticchio. L’evento, di alto spessore culturale, rientrava nell’ambito della più ampia e prestigiosa rassegna “Sorsi d’autore” che da qualche tempo la nota azienda vitivinicola rionerese porta avanti con meritato successo. La presentazione del libro, o meglio la piacevole e garbata conversazione con l’autore, condotta brillantemente e con la consolidata professionalità dal giornalista Mimmo Sammartino, caporedattore di Potenza della Gazzetta del Mezzogiorno e presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Basilicata, ha pienamente soddisfatto i numerosi presenti i quali si sono vivamente interessati al romanzo, ponendo anche alcune specifiche domande a Giuseppe Lupo sul significato della sua opera letteraria.

Si tratta, come ha sostenuto Mimmo Sammartino di “ …un racconto visionario dentro una realtà reinterpretata. Un mondo mitico che si dice per non dissolversi. E definisce nuovi equilibri con gli spazi della ragione e della scienza. E’ un mondo- aggiunge Sammartino - capace di reinventarsi geografie e nomo. Di tenere insieme il diario della catastrofe (lo sconquasso del 23 novembre 1980 descritto con gli occhi di un’antropologa milanese) e i 21 racconti fantasmagorici in un paese possibile dell’Appennino (Palmira, per l’appunto”. Tramite le intelligenti ed appropriate domande del conduttore che illustrato le linee culturali del romanzo e le peculiarità narrative di Giuseppe Lupo, l’autore con garbo ma con puntualità ha, come suo dirsi, sviscerato il tema della narrazione letteraria, evidenziando come tramite questo suo lavoro ha inteso sacralizzare una civiltà che non c’è più, auspicando, come nella sua “Palmira” in cui convivono, in un quartiere, cristiani, ebrei, mussulmani, una pacifica convivenza fra i popoli. Il romanzo, lungamente meditato nel corso degli anni con dei semplici racconti, parte dal disastroso terremoto del 23 novembre 1980 che quasi rase al suolo numerosi paesi della Basilicata e dell’Irpinia. Un’esperienza vissuta in prima persona dall’autore, allora diciassettenne ( Atella fu uno dei paesi gravemente danneggiati) e che da tempo voleva raccontare, ma non in modo cronachistico con i sui lutti e le sue distruzioni, ma in maniera visionaria che porta però a “ guardare avanti”. Un evento che anche per lui, come confessa - “tutto cambiò. Chiuso in casa, con intorno un mondo distrutto, in mezzo a una via interrotta, iniziai a leggere e la letteratura, da quel momento, entrò sempre più nella mia vita”. E per Lupo la letteratura è per definizione una rielaborazione, una trasfigurazione della realtà. Solo in questo modo, secondo lui, può aspirare a superare la contingenza e

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diventare eterna, durevole chiave interpretativa del mondo. Di qui la storia dell’ultima sposa di Palmira, raccontata da un’antropologa milanese, la dottoressa Pittalunga, che scende nelle zone terremotate per documentarne la tragedia. Arriva a Palmira (un paese immaginario fra l’Irpinia e la Basilicata) completamente distrutto. Si è salvata solo una falegnameria ove il falegname mastro Vito Gerusalemme è alle prese con il completamento del mobilio di Rosa Consiglio, appunto l’ultima sposa di Palmira. Ma mastro Vito Gerusalemme, novello “cantastorie” (evidente il richiamo dell’autore ad un simpatico, saggio e fabulatore falegname di Atella, mastro Silvio Di Pasquale (1906-1981)), intende raccontare alla Pittalunga e soprattutto tramandare sulle ante dei mobili, mediante disegni, la storia di Palmira perché non vada perduta. Qui, secondo lo snodarsi romanzo, in una girandola di fatti e di personaggi, Palmira diventa un paese fantastico, ove succede di tutto, come la scomparsa della salma di Patriarca Maggiore, i viaggiatori invisibili, un muratore che ascoltava gli uccelli, una donna che fece attendere la morte, un raduno di comete, l’edificazione di una casa in una notte ecc. Tutto emerge dai racconti mitici del falegname Vito Gerusalemme all’incredula fredda e razionale antropologa milanese, salvo poi che quest’ultima alla fine capisce e, forse, giustifica il bisogno di un mondo onirico e trovare la forza per “ ripartire”. Un mondo dei sogni e dei miti che tanto affascina l’autore il quale, come egli ha confessato, s’incanta facilmente davanti ai sogni. E la fantasia dell’autore, a volte, prende il sopravvento. Il racconto delle vicende si connota fra storia, leggenda, realtà e qualcosa di miracoloso. La stessa nascita di Palmira, dovuta ad un tal Patriarca Maggiore, mitico personaggio venuto dall’oriente vissuto in epoca medievale, con le sue diverse mogli e i quaranta figli, che danno origine ad una lunga genealogia, assume

carattere leggendario. Intorno alla sua camera da letto sorgono con gli anni e con i secoli case e case tante da dare origine al Paese di Palmira. Ma il terremoto tutto distrugge in pochi minuti. Perché? L’autore non si preoccupa di dare una risposta a tale domanda, ma vuole “sognare” che dalle macerie possa nascere nuova vita, forse migliore di quella passata. Per lo meno bisogna crederci, perché col terremoto non tutto è finito. Come nelle grandi tragedie umane della storia, dopo la caduta c’è sempre stata la ripresa e …la vita continua ( deve continuare). E’ questo forse il messaggio che l’autore vuol dare con questo romanzo. Insomma si tratta di una filosofia di vita dove emerge non un contrasto ma una “convivenza” fra la scienza ( impersonata nella razionale e fredda antropologa milanese) e il mito rappresentato dal falegname Vito Gerusalemme).

Nel romanzo di Giuseppe Lupo non mancano richiami alla sua terra d’origine, come, per esempio, il fiume Levata (richiama un torrente che si versa nella fiumara di Atella), malva e vitalba (richiama il nome della vallata ai piedi del castello di Lagopesole) ecc. A tal proposito abbiamo chiesto a Giuseppe Lupo qual è il suo rapporto culturale con la terra d’origine. “ La Lucania – ci ha risposto – è il magazzino /

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serbatoio della mia immaginazione e delle mie fantasie. Quando devo cominciare un libro nuovo, vengo in Basilicata e ci passo alcuni giorni. Faccio il pieno di creatività e riparto per Milano”. Insomma Giuseppe Lupo con questo suo quarto romanzo, si dimostra un autore di tutto rispetto, certamente avviato ad ulteriori successi editoriali. Michele Traficante

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