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SVILUPPO DEL SISTEMA DI E-GOVERNMENT REGIONALE NELL’AREA VASTA SUD SALENTO SALENTO 2020 Offerta Tecnica 09 Luglio 2012 Pag. 1 1.1.1 Servizi per il Sistema Informativo Territoriale Scelte architetturali e standard adottati Quale SIT utilizzare L’obbiettivo da perseguire in primis è il riutilizzo di tutti i programmi e di tutte le basi in- formative disponibili perché realizzate con le risorse di precedenti finanziamenti pubblici, alcuni dei quali recentissimi. A questo proposito il Capitolato menziona i due più recenti investimenti in Area Vasta Sud Salento aventi come oggetto la realizzazione di due sistemi informativi territoriali distinti per comuni (salvo un comune che compare in entrambi i SIT) e per tematismi. Vista la complessità dei temi, la quantità di informazioni e il grande nu- mero di enti locali coinvolti, anche a posteriori, ben si comprende la scelta di tenere sepa- rata la pianificazione urbanistica dalle infrastrutture (la prima all’interno del progetto SIT Area Vasta con 19 comuni, e le seconde all’interno del progetto Mosaic con 12 comuni). Il Capitolato tecnico prevede l’utilizzo del SIT Regionale solo in subordine, dopo aver però dimostrato l’impossibilità di estendere a tutti comuni dell’Area Vasta Sud Salento gli esiti dei 2 SIT esistenti. Da ultimo: i SIT esistenti sono, ovviamente, ambedue disallineati rispet- to al CRIPAL, standard regionale pubblicato successivamente alla loro realizzazione. Come si evince da queste poche note, le variabili da prendere in considerazione sono molte e ognuna delle due opzioni presenta difficoltà non banali sia dal punto di vista quantitativo (ricordiamo come la Provincia di Foggia abbia solo 61 comuni, 5 in meno dell’Area Vasta Sud Salento) sia dal punto di vista tecnico: vedi, di seguito, le metodiche da mettere in at- to per il recupero dei piani vettorializzati prodotti in ambiente Autodesk su una base carto- grafica non più prevista dal CRIPAL. Ovviamente i punti, le linee e poligoni catturati su una base cartografica (ad es.: la Carta Tecnica Provinciale Numerica 1:10.000) non saranno automaticamente riutilizzabili su un’altra base ad una scala maggiore (es. 1:5.000). Il caso del SIT Mosaic : qui si presenta l’opportunità di recuperare le basi informative con i moduli destinati alla gestione, cosa che verrà effettuata solo una approfondita analisi: Il caso del SIT Area Vasta : qui si prospetta l’ipotesi del recupero integrale del programma e insieme ai suoi 19 piani vettorializzati e delle relative Norme Tecniche d’Attuazione digita- lizzate, con la possibile implementazione degli altri piani vettorializzati o da vettorializza- re nel corso del nuovo progetto SIT. Tutte le nostre scelte discendono dagli esiti della ricognizione effettuata nell’ambito della preparazione della nostra Offerta tecnica. L’hardware a disposizione, al controllo visivo, risulta essere compatibile con quanto de- scritto nel documento rilasciato da Area Sistema, ma i contratti di assistenza sono esauriti già da tempo Le funzioni/comandi GIS sono quelle più comuni, in più sono presenti alcune funzioni per- sonalizzate attive a livello di singolo comune: Visualizzazione delle NTA (collegamento non raggiungibile); Emissione del CDU; Visura catastale;

1.1.1 Servizi per il Sistema Informativo Territoriale ... SIT_METODOLOGIA... · Per le interviste integrali da noi realizzate e le nostre analisi in prima approssimazione, vedi Allegato

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SVILUPPO DEL SISTEMA DI E-GOVERNMENT REGIONALE NELL’AREA VASTA SUD SALENTO – SALENTO 2020

Offerta Tecnica

09 Luglio 2012 Pag. 1

1.1.1 Servizi per il Sistema Informativo Territoriale

Scelte architetturali e standard adottati

Quale SIT utilizzare

L’obbiettivo da perseguire in primis è il riutilizzo di tutti i programmi e di tutte le basi in-formative disponibili perché realizzate con le risorse di precedenti finanziamenti pubblici, alcuni dei quali recentissimi. A questo proposito il Capitolato menziona i due più recenti investimenti in Area Vasta Sud Salento aventi come oggetto la realizzazione di due sistemi informativi territoriali distinti per comuni (salvo un comune che compare in entrambi i SIT) e per tematismi. Vista la complessità dei temi, la quantità di informazioni e il grande nu-mero di enti locali coinvolti, anche a posteriori, ben si comprende la scelta di tenere sepa-rata la pianificazione urbanistica dalle infrastrutture (la prima all’interno del progetto SIT Area Vasta con 19 comuni, e le seconde all’interno del progetto Mosaic con 12 comuni). Il Capitolato tecnico prevede l’utilizzo del SIT Regionale solo in subordine, dopo aver però dimostrato l’impossibilità di estendere a tutti comuni dell’Area Vasta Sud Salento gli esiti dei 2 SIT esistenti. Da ultimo: i SIT esistenti sono, ovviamente, ambedue disallineati rispet-to al CRIPAL, standard regionale pubblicato successivamente alla loro realizzazione. Come si evince da queste poche note, le variabili da prendere in considerazione sono molte e ognuna delle due opzioni presenta difficoltà non banali sia dal punto di vista quantitativo (ricordiamo come la Provincia di Foggia abbia solo 61 comuni, 5 in meno dell’Area Vasta Sud Salento) sia dal punto di vista tecnico: vedi, di seguito, le metodiche da mettere in at-to per il recupero dei piani vettorializzati prodotti in ambiente Autodesk su una base carto-grafica non più prevista dal CRIPAL. Ovviamente i punti, le linee e poligoni catturati su una base cartografica (ad es.: la Carta Tecnica Provinciale Numerica 1:10.000) non saranno automaticamente riutilizzabili su un’altra base ad una scala maggiore (es. 1:5.000). Il caso del SIT Mosaic: qui si presenta l’opportunità di recuperare le basi informative con i moduli destinati alla gestione, cosa che verrà effettuata solo una approfondita analisi:

Il caso del SIT Area Vasta: qui si prospetta l’ipotesi del recupero integrale del programma e insieme ai suoi 19 piani vettorializzati e delle relative Norme Tecniche d’Attuazione digita-lizzate, con la possibile implementazione degli altri piani vettorializzati o da vettorializza-re nel corso del nuovo progetto SIT. Tutte le nostre scelte discendono dagli esiti della ricognizione effettuata nell’ambito della preparazione della nostra Offerta tecnica. L’hardware a disposizione, al controllo visivo, risulta essere compatibile con quanto de-scritto nel documento rilasciato da Area Sistema, ma i contratti di assistenza sono esauriti già da tempo

Le funzioni/comandi GIS sono quelle più comuni, in più sono presenti alcune funzioni per-sonalizzate attive a livello di singolo comune:

� Visualizzazione delle NTA (collegamento non raggiungibile); � Emissione del CDU; � Visura catastale;

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� Ricerca per dati catastali (intestatario, particella, fabbricato, mappale?); � Ricerca per via e numero civico. Sembrerebbe avere un significato negativo il fatto che attualmente il SIT venga utilizzato da soli 2 comuni del consorzio dei 19 comuni e che solo 1 di questi lo utilizzi per l’emissione del CDU (fonte: Area Sistema). Esaminando la questione da un altro punto di vi-sta, benché in numero ridottissimo, questi utenti sono la dimostrazione che questo SIT fun-ziona, benché non sia conforme alle norme CRIPAL. Allora dovremo rivolgere l’attenzione verso gli altri 17 comuni che non adoperano affatto il SIT per motivi che adesso ignoriamo: sempre nel corso del primo seminario, che realizzeremo nello start up, sarà nostra cura in-tervistare questi comuni al fine di trarne indicazioni utili per migliorare il nostro lavoro.

Aspetti che non giocano a favore del riuso del SIT Area Vasta Sud Salento

Dei due SIT da indagare, solo il SIT Area Vasta Sud Salento avrebbe le caratteristiche per accogliere anche gli altri piani urbanistici vettorializzati. È stato sviluppato a suo tempo sulla piattaforma Autodesk MapGuide versione 6.5 ad oggi non più commercializzata ed è stato questo il primo dei motivi che ci ha spinti a prendere in considerazione la possibilità di implementare questo SIT con gli altri piani in quanto occorrerebbe, in primis, valutare l’eventuale possibilità di un supporto tecnico da parte di Autodesk. Per adeguare il contenuto cartografico del SIT Area Vasto Sud Salento a quanto pubblicato dalla Regione Puglia mediante il SIT Regionale occorre integrare la cartografia tematica (CTR, Uso del Suolo, altre carte specifiche) le ortofoto aggiornate (2010, coste) e i dati del DTM. Per adeguare il SIT alle specifiche CRIPAL occorrerebbe dotare il SIT attuale delle funziona-lità di pubblicazione dei dati cartografici mediante WMS, delle funzioni di esportazione e delle funzioni di ricerca indicate nella direttiva. Inoltre gli strati cartografici dovrebbero essere completati con le informazioni riguardanti i metadati, secondo le specifiche CRIPAL e afferenti. Questi obiettivi di compatibilità e interoperabilità col SIT Regionale non possono essere raggiunti utilizzando l’attuale piattaforma Autodesk perché la stessa presenta notevoli li-miti di scalabilità, inoltre l’architettura dell’impianto GIS risulta macchinosa oltre che ob-soleta a danno di affidabilità e performance. In ragione delle analisi elaborate a seguito delle ricognizioni, siamo costretti a rinunciare alla prospettiva di estendere il SIT dei 19 comuni agli altri 47 comuni dell’Area Vasta Sud Salento, essendo costretti a optare per l’utilizzo del Sit Regionale, strada che per altro si presenta certamente meno accidentata.

Il progetto affronterà, comunque, il recupero delle basi informative realizzate dai due pro-getti e, per completare la descrizione di quale impegno comporti la scelta del recupero, anche se parziale, dell’esistente, come nel caso dei soli piani vettorializzati e delle relati-ve Norme Tecniche di Attuazione. Questa parte, di notevole importanza nell’economia del progetto, sarà meglio sviluppata in seguito nella nostra Offerta Tecnica. Per comprendere quali impegni comporti la scelta del recupero dell’esistente, occorrerà leggere i compiti delle Unità Operative di seguito descritte. In particolare sono esemplifi-cative le attività della 2ª Unità Operativa, dedicata al recupero del contenuto informativo dei 2 SIT esistenti di Area Vasta, di tutti gli altri PdF e PRG vettorializzati. L’Unità Operati-va individuerà inoltre il rapporto da instaurare con i 3 SIT comunali funzionanti (vedi il caso di Gallipoli, Alliste e Morciano di Leuca), nessuno dei quali risulta, dalle nostre interviste,

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che stia utilizzando il PUG: questo è un dettaglio che verificheremo nel corso del primo seminario nel corso dello start up.

Analisi dello stato di fatto presso ciascun Comune per quanto attiene il FORMATO dei piani vigenti e l’ITER in atto dei piani in lavorazione.

I comuni dell’area vasta sono stati più volte oggetto di indagine per quanto attiene lo strumento urbanistico in dotazione (PdF, PRG o PUG), il formato (cartaceo o vettoriale) e lo stato d’avanzamento nella produzione di PUG in sostituzione dei precedenti strumenti, il più vecchio dei quali, il PdF di Scorrano, sembra risalga al 1953. Sono a noi note almeno due inchieste organiche sui 66 comuni: la prima è dell’inizio del 2009, la seconda dell’inizio del 2010. Si tratta di una realtà in continuo movimento e anche l’indagine di so-lo due anni fa non è più utilizzabile per pianificare la realizzazione di quanto previsto dal Capitolato Tecnico. Nello scorso mese di Giugno di quest’anno noi abbiamo provveduto con interviste a tappeto e con domande personalizzate proprio a partire dagli esiti dell’ultima indagine di Area Vasta Sud Salento.

Esiti delle nostre interviste del giugno 2012, comparate all’inchiesta dell’aprile 2010 rea-lizzata da Area Vasta “Salento 2020”.

Si nota un generale “spostamento” verso l’adozione dei PUG, ma anche delle evidenti in-congruenze: molte amministrazioni, dopo due anni, sono sempre nella stessa casella: “PUG in fase iniziale di elaborazione”. In un paio di casi la posizione è addirittura arretrata da “fase avanzata” a “fase iniziale”. Eventuali errori nell’interpretazione delle nostre doman-de da parte dei funzionari degli uffici tecnici comunali da noi intervistati ed eventuali erro-ri di interpretazioni delle risposte da noi ricevute, non inficiano la rappresentazione dello stato dell’arte della pianificazione urbanistica dell’Area Vasta Sud Salento e del relativo piano d’informatizzazione. Inoltre tutti gli equivoci saranno dipanati nell’ambito del primo seminario che si terrà nel corso dello start up.

Nel “Quadro di sintesi degli strumenti urbanistici vigenti in Area Vasta Sud Salento - 2012” (vedi: Allegato n. 1) sono riportati integralmente gli appunti riguardanti le interviste con-dotte telefonicamente dagli operatori Memar Monteassegni con metodicità presso tutte le 66 amministrazioni. Gli operatori non sono riusciti a intervistare solo 7 comuni. Solo in que-sto caso, nel comporre il quadro di sintesi, abbiamo recuperato e valorizzato le risposte date dagli stessi comuni 2 anni prima. L’escamotage utilizzato per questi sette comuni (so-lo il 10%) non inficia, anche in questo caso, la rappresentazione dello stato dell’arte della pianificazione urbanistica dell’Area Vasta Sud Salento e del relativo programma di informa-tizzazione. Come già detto al punto precedente, le informazioni mancanti saranno recupe-rate nell’ambito del primo seminario che si terrà nel corso dello start up. L’indagine pubblicata su Piano Strategico di Area Vasta "Salento 2020", e risalente all’aprile del 2010, conteneva le informazioni che si sono trasformate nelle domande che gli operatori Memar hanno rivolto ai funzionari degli Uffici Tecnici dei 59 Comuni.

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I risultati delle due indagini sono da studiare con attenzione per individuare il possibile trend di elaborazione e adozione di PUG e della loro informatizzazione. Nota bene: gli esiti delle due indagini non sono comparabili in valore assoluto dal momento che alle nostre in-terviste non hanno potuto rispondere 7 uffici comunali (10%): a questi comuni abbiamo at-tribuito la posizione dichiarata nell’aprile 2010. Il quadro di sintesi dei 66 comuni è stato poi scomposto in molteplici tabelle per categorie di comuni in base alla posizione occupata nell’abaco. Alleghiamo di seguito uno dei confronti più significativi, da dove si evince che, anche se lentamente, le amministrazioni procedono con l’elaborazione dei PUG verso la so-stituzione dei vecchi strumenti.

PUG IN ITINERE

Aprile 2010

Giugno 2012

PUG adottato 4 9

PUG in fase iniziale dell’itinere 16 14

PUG in fase avanzata dell’itinere 15 19

PUG con vettorializzazione finanziata dalla Regione Puglia 16 16

Per le interviste integrali da noi realizzate e le nostre analisi in prima approssimazione, vedi Allegato n. 1: “Quadro di sintesi degli Strumenti urbanistici vigenti 2010-2012” dove sono riportate integralmente le interviste alle 66 amministrazioni interessate (solo 7 non hanno risposto). Tutte le informazioni raccolte saranno aggiornate nell’ambito del primo seminario che si terrà nel corso dello start up.

Dall’indagine sui 66 comuni al Crono-programma per la realizzazione del SIT

La pianificazione urbanistica dei 66 comuni da inserire nel SIT si presenta in modo variega-to per tipologia di strumenti urbanistici (PdF, PRG e PUG), per stato di avanzamento dell’aggiornamento mediante PUG (“in fase iniziale”, “in fase avanzata”, “adozione” “in-formatizzazione”) e per condivisione fisica degli elaborati (“cartacei” e “vettorializzati”). Di seguito esponiamo la tabella con le 16 diverse posizioni in cui può trovarsi uno dei 66 comuni per quanto attiene le tre caratteristiche alla base della pianificazione del lavoro e dei crono-programmi realizzativi ad ogni unità operativa. Questa tabella è arricchita dalle voci “elaborazione iniziale” e “elaborazione avanzata” perché, come vedremo in seguito,

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finiscono per determinare la posizione del piano urbanistico nel crono-programma dell’unità operativa.

n tipo di piano tipo di supporto In lavorazione

1 PdF cartaceo nessuna elaborazione PUG

2 PRG cartaceo nessuna elaborazione PUG

3 PdF vettorializzato nessuna elaborazione PUG

4 PRG vettorializzato nessuna elaborazione PUG

5 PdF cartaceo elaborazione iniziale PUG

6 PRG cartaceo elaborazione iniziale PUG

7 PdF vettorializzato elaborazione iniziale PUG

8 PRG vettorializzato elaborazione iniziale PUG

9 PdF cartaceo elaborazione avanzata PUG

10 PRG cartaceo elaborazione avanzata PUG

11 PdF vettorializzato elaborazione avanzata PUG

12 PRG vettorializzato elaborazione avanzata PUG

13 PdF cartaceo PUG adottato

14 PRG cartaceo PUG adottato

15 PdF vettorializzato PUG adottato

16 PRG vettorializzato PUG adottato

Questa tabella è sempre “in movimento” perché in ogni momento uno dei comuni può a-vanzare di grado, sino a raggiungere la meta finale di “PUG vettorializzato con inoltro al SIT Regionale”. Si ricorda che i movimenti dei singoli strumenti urbanistici sono dovuti an-che e in massima parte alle “varianti” alle quali è sottoposto negli anni ogni singolo piano prima di essere definitivamente abbandonato.

Metodologie di analisi e progettazione del SIT

Per definire le metodologie di analisi e per procedere con la progettazione del SIT, era ne-cessario operare delle scelte di fondo che nel nostro caso sono scaturite dalle convinzioni maturate a seguito delle ricognizioni nei siti dove si conservano gli esiti dei 2 SIT di Area Vasta. Le ricognizioni sono entrate nel merito all’hardware e del software rilasciati al Committente e nel merito delle informazioni prodotte in formato vettoriale, raster e database alfanumerico.

In ragione delle nostre analisi inserite in incipit dell’Offerta tecnica, il nostro progetto si vede costretto a rinunciare alla prospettiva di estendere il SIT dei 19 comuni agli altri 47 comuni dell’Area Vasta Sud Salento e deve necessariamente optare per l’utilizzo del Sit Regionale sul quale, per definizione, ci sono le più ampie garanzie sotto tutti i punti di vi-sta. Il nostro progetto dovrà affrontare, ovviamente, il recupero delle basi informative rea-lizzate dai due progetti e di seguito sono esposte le metodiche interdisciplinari da mettere in campo.

Dopo aver sposato l’opzione di utilizzare il SIT Regionale che si presenta già strutturato in tutte le sue parti, l’attenzione del progetto si rivolge quasi esclusivamente al recupero dei

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piani già vettorializzati fuori standard e alla vettorializzazione dei PdF e dei PRG ancora in formato cartaceo, ai quali, ovviamente, non sarà possibile applicare lo stesso standard CRIPAL previsto per la vettorializzazione dei PUG. Tuttavia sarà possibile, utilizzando le procedure previste per l’implementazione del SIT Regionale, inserire i PdF e i PRG che noi andremo a vettorializzare seguendo i criteri squisitamente urbanistici di seguito esposti nei compiti della 3ª Unità Operativa (URBANISTICA). Ovvero: occorre leggere le metodiche da mettere in atto per preparare i vecchi PRG e gli ancora più vecchi PdF da parte dell’Urbanista senior. Ma la nostra attenzione andrà oltre la pianificazione urbanistica: occorrerà vidimare e im-plementare la Toponomastica regionale e grandissima importanza assumerà la verifica e l‘implementazione della Carta dei Beni Culturali del SIT Regionale, attività da noi proposta con alcune fondamentali migliorie.

1.2 CARATTERISTICHE DELLE SOLUZIONI APPLICATIVE PROPOSTE IN RELAZIONE AD EVENTUALI FUNZIO-

NALITÀ AGGIUNTIVE MIGLIORATIVE RISPETTO AI REQUISITI ESPRESSI NEL CAPITOLATO TECNICO

Proponiamo di validare i punti di valore culturale e turistico presenti sul SIT Regionale sotto l’aspetto della loro esatta denominazione, dell’esatto indirizzo postale e dell’esatta posizione geografica mediate GPS. Per tutti i punti proponiamo la documenta-zione fotografica di qualità e per i musei, per i parchi archeologici, per i teatri, ecc., proponiamo di aggiungere i numeri di telefono, l’indirizzo di posta elettronica e il sito web, tutte informazioni che arricchiranno notevolmente il database dei punti d’intesse del Sud Salento. Le informazioni sul patrimonio culturale, così infittite e così organizzate, daranno disponibili sia per la pianificazione urbana e territoriale, sia per la valorizzazione anche sotto l’aspetto turistico. Nota bene: Il valore aggiunto di questa proposta non consiste solo nella validazione dei beni culturali collocati in zona extraurbana (gli unici presenti sul SIT Regionale), ma nel completamento dell’inventario del patrimonio in area urbana assente del tutto dalla Carta dei Beni culturali. Procederemo con i criteri delle Soprintendenze statali e dell’ICCD: tutti gli edifici religiosi e i monumenti principali (palazzi, castelli, torri, ecc.).

L’implementazione della Carta dei Beni Culturali con l’Archivio dei Beni Culturali di Memar

“La Carta dei Beni Culturali della Puglia”, ha come oggetto il censimento georeferenziato dei beni immobili e delle aree di valore culturale e paesaggistico localizzati in aree e-xtraurbane, già editi, anche di rilevanza locale, o i cui dati erano presenti negli archivi delle Soprintendenze (beni vincolati e non), delle Università o di altri enti di ricerca che abbiano operato sul territorio pugliese, o ancora in vario modo censiti da precedenti stru-menti di pianificazione a livello regionale (PUTT/P e relativi adeguamenti dei piani comu-nali), provinciale (PTCP) e comunale (PRG o PUG).”

Memar ha realizzato recentemente (2010-2011) con fondi propri una campagna di cataloga-zione del patrimonio monumentale architettonico (chiese, palazzi, ecc.) e archeologico (specchie, menhir e dolmen) in area extraurbana e urbana dell’intera provincia di Lecce, con documentazione fotografica digitale di ottimo livello e con strumentazione GPS. Sono

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stati anche censiti tutti gli indirizzi utili (municipi, teatri, forze dell’ordine, pronto soccor-so, ecc). Questa imponente e preziosa documentazone costruita da Ca 3.000 punti d’interesse è stata tutta posizionata su foto aeree per il collaudo dell’esatta posizione dei punti e, recentemente, è servita per testare la precisione dei punti presenti sul portale re-gionale www.viaggiareinpuglia.it. Questo significa che Memar, avendo lavorato per tre de-cenni con le Soprintendenze Statali in tutta Italia e con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è in grado di vali-dare e implementare in modo significativo il grande archivio del patrimonio culturale terri-toriale regionale.

I punti in possesso di Memar serviranno a testare quelli presenti sul SIT Regionale sotto l’aspetto della esatta denominazione, dell’esatto indirizzo e dell’esatta posizione. Per me-glio illustrare la quantità e la qualità dei dati in possesso di Memar mostriamo qui un e-stratto della scheda di Ugento (sono state censiti e georeferenziati anche tutti gli eventi ri-correnti) per un totale di 155 dei punti d’interesse (in Allegato 2: la scheda completa di Ugento). Abbiamo omesso di mostrare i numeri di telefono, l’indirizzo di posta elettronica e il sito web, informazioni che arricchiscono notevolmente il database dei punti d’intesse del Sud Salento.

denominazione indiriz-

zo lat lon descrizione

Necropoli messapica (dal VI al III sec. a.C.) [Ugento]

via Casa-rano

39,937289 18,161079 Nella località S. Antonio, nel 1986-1987, è stata scavata par-te di una necropoli in uso dall’epoca arcaica a quella elleni-stica (dal VI al III sec. a.C.) che doveva essere piuttosto e-stesa e costituiva un tutt’uno con quella nella vicina località Crocefisso, oggi tagliata da via Casarano. Una trentina di tombe a fossa, originariamente ricoperte da lastroni, le cui pareti, in alcuni casi, risultano intonacate e caratterizzate da una decorazione dipinta a fasce rosse e blu. Non visitabi-le.

Via Madonna della Luce [Ugento]

via della Luce

39,930812 18,162404 Lungo via Madonna della Luce, che prosegue verso nord via Salentina, in prossimità dell’incrocio con via Cavour, sono stati messi in luce, in varie occasioni tra il 1974 ed il 1991, i resti di alcune fornaci medievali (XIII-XIV sec.) e scarichi di materiali ceramici di scarto.

Tratto muro messapico (IV sec a.C:) [Ugento]

via Ac-querelli

39,926127 18,155845 E' possibile ammirare il settore meglio conservato della cinta muraria messapica. Questa, costruita presumibilmente nel corso della seconda metà del IV sec. a.C., aveva una lun-ghezza di 4.900 metri e racchiudeva una superficie di circa 145 ettari, rendendo Ugento il più grande centro della Mes-sapia. La larghezza ricostruibile delle fortificazioni in questo punto è di circa m. 6.

Menhir della Visitazione [Ugento]

via Fon-tana

39,909505 18,192448 Posto vicino la chiesa omonima in Gemini, alto 1,95 m

Menhir La croce [Ugen-to]

via Fon-tana

39,911917 18,185171 Voluta agli inizi del '600 dal vescovo ugentino Ximenez, è alto 2,90 m

Specchia Artanisi (II millennio a.C) [Ugento]

via vici-nale Ar-tanisi

39,899096 18,136232 Sito interessato da recenti scavi. E' stato individuato un vero e proprio sito archeologico con un grande tumulo poi deno-minato 'Specchia Artanisi' con strutture megalitiche, cerami-che e bronzi risalenti al II millennio a.C., assieme a diversi resti scheletrici.

Torre San Giovanni (XVI sec) [Ugento]

Lungo-mare Jonio

39,886508 18,11384 Voluta da Carlo V nel XVI secolo come sito di difesa da parte dei Turchi, si trova su un piccolo promontorio proteso in ma-re che divide idealmente a metà la costa ugentina. Da torre di vedetta è diventata faro, per aiutare i naviganti, che da sempre incappano nelle pericolosissime secche, non solo col

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denominazione indiriz-

zo lat lon descrizione

segnale luminoso ma anche con una discutibile piastrellatura a scacchi bianchi e neri. Attualmente è di proprietà della Marina Militare in quanto è sede della Guardia Costiera.

Castello (XVII sec) [U-gento]

via ca-stello

39,929725 18,161984 D'origine normanna, il Castello fu più volte ristrutturato, so-prattutto dopo la sua parziale distruzione nel 1537. Riedifi-cato nel 1642 ad opera del conte Vaaz De Andrada, ha assun-to l'assetto originario tra la fine del '600 e gli inizi del '700 grazie alle trasformazioni volute dai D'Amore. In parte visi-tabile.

Torre Mammalie (XV-XVI sec) [Ugento]

S. P. Felline-Torre San Gio-vanni

39,903025 18,120528 La Masseria delle Mammalie sarà sorta verso il 1400-1500. Non si conosce l'epoca precisa della sua edificazione, ma si può ritenere giusta tale affermazione per vari motivi, uno fra i tanti é lo stile architettonico della Torre che lascia po-chi dubbi al visitatore. La Torre delle Mammalie, infatti ha l'aspetto più di una fortezza che di una masseria, e sorse sicuramente prima che Carlo V ravvedesse la necessità di costruire le torri costiere per l'avvistamento e la difesa del litorale.

Torre del Balzo (XIV sec) (o del Parco) [U-gento]

via Rovi-go

39,926456 18,16354 La Torre del Parco in antichi documenti é chiamata anche Palombaro di Pirro.Sorgeva nel grande parco della famiglia del Balzo. Conserva ancora la sua elegante struttu-ra,nonostante le deturpazioni subite nei secoli e le strutture murarie che le sono state addossate. La sua costruzione risa-le intorno alla fine dell'anno 1300

Come tutti i 66 comuni dell’Area Vasta Sud Salento, anche i punti d’interesse di Casarano sono all’interno del database Memar della provincia di Lecce. Alleghiamo un piccolo estrat-to.

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Sistema Informativo Territoriale

� Manuali operativi per la raccolta ed il recupero degli strumenti urbanistici dei comuni in forma cartacea e digitale.

� Linee Guida per la predisposizione dei PdF e dei PRG cartacei (Tavole di Progetto, Norme Tecniche d’Attuazione e Relazioni illustrative) e per la loro vettorializzazione successiva.

� Manuale d’uso delle Workstation Grafiche e del software Web Gis per la vettorializza-zione dei Piani e delle Varianti alle Norme Tecniche d’Attuazione e alle Tavole di Pro-getto.

� Manuale d’uso delle Workstation Grafiche e del software Web Gis per l’implementazione del SIT Regionale con tematismi vari (Toponimi, Beni Culturali isola-ti, Parchi archeologici, ecc.).

� Manuale d’Uso del software Web Gis DBMap ASJ per la progettazione, l’implementazione la pubblicazione su web di sistemi territoriali 2D (con le annotazioni e le integrazioni degli operatori).

� Manuale d’Uso del software DbMAP 3D per la progettazione, la realizzazione e la pub-blicazione di contenuti a base geografica, visualizzabili in 3D attraverso il web (con le annotazioni e le integrazioni degli operatori).

1.3 METODOLOGIE E STRUTTURE ORGANIZZATIVE UTILIZZATE PER LA RACCOLTA E RECUPERO DEI DATI

E DEI CONTENUTI INFORMATIVI DAI SISTEMI ESISTENTI

1.3.1 Raccolta e recupero dati per il Sistema Informativo Territoriale

Unità Operative dedicate alla realizzazione del SIT e professionalità degli operatori.

Per il sotto-progetto SIT saranno impiegati 6 tecnici esperti organizzati su 3 unità operati-ve, a loro volta coordinate da 3 esperti senior (architetti-urbanisti) e tutte assistite da un informatico con competenze GIS:

� 1 architetto senior esperto nella gestione dei progetti complessi e per il coordinamen-

to con le altre parti del progetto: sarà responsabile diretto dell’archiviazione della pia-nificazione comunale e della vidimazione e implementazione dei Beni Culturali presenti sul SIT regionale, attività affidate alla 1ª UO.

� 1 tecnico esperto in rilievi territoriali e nella catalogazione del patrimonio culturale

architettonico e assisterà le operazioni della 2° UO nell’ambito della TOPONOMASTICA.

� 1 urbanista senior, esperto in pianificazione comunale, sarà responsabile dell’analisi e

della preparazione degli strumenti urbanistici cartacei a cura della 3ª UO.

� 1 informatico esperto in GIS che presidierà alla produzione degli Shapefile e al loro ca-

ricamento nel SIT Regionale, affiancando la 1ª UO per la Carta dei Beni Culturali, la 2ª UO per il recupero dei PdF e dei PRG precedentemente vettorializzati e per la Topo-nomastica e la 3ª UO per i piani cartacei da vettorializzare.

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I curricula per le figure professionali richieste sono riportati in allegato

Lo sviluppo del SIT affidato a tre Unità Operative

Per lo sviluppo del SIT saranno impegnati in tutto 10 operatori organizzati in 3 Unità Opera-tive con compiti convergenti:

� La 1ª Unità Operativa (ARCHIVIO) si occuperà della raccolta degli originali degli stru-

menti urbanistici, ad iniziare dagli archivi dei precedenti progetti oramai chiusi, per poi rivolgersi alle singole amministrazioni comunali per gli altri piani. L’Unità operativa si dedicherà alla validazione e l’implementazione delle informazioni riguardanti i beni culturali contenuti in tre carte distinte: la Carta del Paesaggio, la Carta Archeologica e la Carta del Patrimonio monumentale e storico-culturale.

� La 2ª Unità Operativa (TOPONOMASTICA) sarà composta da 2 operatori esperti e si de-

dicherà in primis al recupero dei PdF e dei PRG già vettorializzati e allo studio dei 3 SIT comunali già in funzione. L’Unità operativa si dedicherà alla validazione e implementa-zione dei dati di Toponomastica presenti nel SIT regionale. Da ultimo l’Unità Operativa si dedicherà all’assistenza delle varie amministrazioni nei processi di digitalizzazione in atto dei PUG in elaborazione.

� La 3ª Unità Operativa (URBANISTICA) sarà composta da 2 operatori e si occuperà della lavorazione delle Tavole di Piano e delle Norme Tecniche di Attuazione degli strumenti urbanistici ancora in formato cartaceo.

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L’Hardware e il Software a disposizione delle Unità Operative per l’implementazione del SIT Regionale

La 1ª Unità Operativa (ARCHIVIO) per sviluppare le attività sarà dotata di: è � EPSON GT-20000N Pro

− scanner a colori a piano fisso con ADF, A3. − 23ppm B/N e 15ppm Colore

− 600x1200dpi. − 48 bit colore input e 24bit colore output.

− I/F USB 2.0 High Speed, Ethernet e SCSI. � Contex SD4410 Scanner 44’’

− Larghezza utile 1118 mm − Risoluzione 1200dpi − USB Hi-speed

� Dell Vostro Notebook 3560 − Intel Core I3 2370M 2,4Ghz

− 4Gb RAM

− Schermo 15,6’’ 720p

− Microsoft Windows 7 64bit − Intel HD Graphics Integrated

− HD 500Gb 7200rpm

� DBMap ASJ − Software sviluppato per la progettazione, l’implementazione e la pubblicazione

su web di sistemi territoriali 2D integrabili con i maggiori sistemi informativi di-sponibili sul mercato.

La 2ª Unità Operativa (TOPONOMASTICA) e la 3ª Unità Operativa (URBANISTICA) saranno così attrezzate:

� Dell Vostro Notebook 3560 − Intel Core I3 2370M 2,4Ghz

− 4Gb RAM

− Schermo 15,6’’ 720p

− Microsoft Windows 7 64bit − Intel HD Graphics Integrated

� DBMap ASJ − Software sviluppato per la progettazione, l’implementazione e la pubblicazione

su web di sistemi territoriali 2D integrabili con i maggiori sistemi informativi di-sponibili sul mercato.

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La Raccolta dei dati è affidata alla 1ª Unità Operativa

La 1ª Unità Operativa (ARCHIVIO) sarà composta da 2 operatori esperti che si dedicherà al-la validazione e implementazione dei beni culturali presenti nel SIT Regionale, inoltre si occuperanno della raccolta degli originali degli strumenti urbanistici, ad iniziare dagli ar-chivi dei precedenti progetti oramai chiusi, per poi rivolgersi alle altre amministrazioni comunali; procederà, inoltre, al completamento della riproduzione digitale, all’inventariazione e alla conservazione di tutti i documenti presi in carico. La riproduzione digitale sarà immediatamente messa a disposizione delle altre Unità Operative. Oggetto della raccolta e dell’elaborazione sono tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica co-munale (PdF e PRG) in formato cartaceo, raster e vettoriale. In particolare: le Tavole di Pi-ano, le Norme Tecniche di Attuazione, le Relazioni Illustrative in formato cartaceo e in formato PdF o Word. Si procederà alla raccolta vera e propria del materiale nel seguente modo nel corso di una prima fase dei lavori tesa ad instaurare un rapporto di collaborazione con le amministra-zioni coinvolte dal progetto. La raccolta dei documenti conservati negli uffici tecnici dei comuni oggetto della ricerca inizia circa un mese dopo l’avvio operativo del progetto:

� Nel corso della seconda settimana dalla firma del contratto sarà inviata una lettera a

tutte le amministrazioni comunali invitandole a partecipare ad un seminario nel corso del quale potranno consegnare copia della pianificazione nei vari formati in loro pos-sesso.

� In primis sarà verificata la consistenza delle basi dei 19 piani già vettorializzati e con-servate presso gli uffici di Area Sistema, così come abbiamo appreso nel corso della no-stra ricognizione propedeutica alla stesura della presente offerta tecnica.

� Nella lettera d’invito si farà esplicito riferimento alle forme di consegna dei piani ur-banistici (Tavole di progetto, Norme Tecniche di Attuazione, Relazioni illustrative); si darà enfasi al fatto che saranno prese in carico solo le copie “conformi all’originale”, pena l’impossibilità di procedere nella certezza di disporre del “piano vigente”; inoltre le varianti approvate dovranno risultare inserite organicamente nelle Tavole di proget-to e nelle Norme Tecniche di Attuazione.

� Le richieste alle Amministrazioni comunali saranno programmate in ragione della lavo-razione in atto dei PUG e della loro consegna stimata (ovviamente non si richiederà la copia del PdF se il PUG è in fase di adozione, salvo verifica semestrale come meglio de-scritto in seguito).

� Il seminario si svolgerà in più giorni nel corso dell’ultima settimana del primo mese di lavoro, in modo che gli amministratori possano scegliere il giorno migliore a loro piaci-mento; in quei giorni sarà illustrato il progetto, sarà ritirata formalmente la copia della pianificazione urbanistica e si dialogherà con i rappresentanti dei comuni (amministra-tori e tecnici).

� Si procederà con la creazione di un archivio della pianificazione dei comuni per essere utilizzata in primis dal progetto SIT, ma con l’obbiettivo di crearne, per ricaduta, un vero e proprio “bene archivistico” riguardante l’intera area; l’archivio confluirà in parte nel SIT e tanto più sarà interessante quanto più le amministrazioni vorranno con-ferire anche le analisi propedeutiche alla stesura del piano, come ad esempio tutta la documentazione riguardante il patrimonio culturale urbano ed extraurbano (chiese, pa-lazzi, masserie, dolmen, menhir, specchie, cripte, frantoi ipogei, ecc.).

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Il Recupero dei dati e dei contenuti è affidato alla 2ª Unità Operativa

La 2ª Unità Operativa (TOPONOMASTICA) sarà composta da 2 operatori esperti che si dedi-cheranno al recupero della pianificazione vettorializzate e alla validazione dei dati di To-ponomastica presenti nel SIT regionale. Da ultimo l’Unità operativa si dedicherà all’assistenza alle varie amministrazioni nei processi di digitalizzazione in atto in diverse amministrazioni. Come specificheremo in seguito a proposito del recupero dei 2 SIT, per poter procedere con il recupero e con il riutilizzo di PdF e PRG già vettorializzati si avvierà un’attività di analisi preliminare dei dati cartografici utile ad una classificazione per tipologia, sistema di riferimento e formato digitale. Oltre ai dati cartografici si valuterà quali contenuti infor-mativi di tipo alfanumerico e documentale, come ad esempio le Norme tecniche di Attua-zione relative alla pianificazione urbanistica, potranno essere recuperati e rielaborati per un successivo utilizzo. Sulla base dei contenuti dell’analisi svolta, caso per caso, la 2ª Unità Operativa potrà fare le opportune valutazioni riguardo il livello qualitativo dei dati, lo sta-to di aggiornamento in funzione della cartografia generale vigente in ambito Regionale, la possibilità di riutilizzo ed eventualmente di adeguamento degli strumenti urbanistici già di-gitalizzati. Inoltre si potrà valutare quale tipo di trasformazione applicare ai dati vettoriali per renderli compatibili e adatti ad essere inseriti nel SIT regionale mediante le funzioni messe a disposizione tramite il portale tematico. In sintesi: oltre ai dati cartografici si valuterà quali contenuti informativi di tipo alfanume-rico e documentale, come ad esempio le Norme tecniche di Attuazione relative alla pianifi-cazione urbanistica, potranno essere recuperati e rielaborati per un successivo utilizzo. I dati cartografici esistenti potranno preventivamente essere caricati su una postazione di lavorazione (back-office) al fine di ottenere una copia da utilizzare come base di verifica della correttezza dei contenuti informativi. Per questa attività sarà fatta una formazione specifica al personale dell’unità operativa che si occuperà della digitalizzazione dei piani. Ai 19 piani del SIT Area Vasta, occorrerà aggiungere anche i 16 comuni finanziati indivi-dualmente dalla Regione Puglia perché portassero sino in fondo l’adozione del PUG me-diante la sua vettorializzazione. In altre parole nel nostro progetto non si prevede la vetto-rializzazione di piani inseriti in progetti appena conclusi e collaudati e non si vettorializze-ranno piani per i quali sono già stati assegnati risorse notevoli dalla Regione (€ 12.000/PUG vettorializzato per un totale di € 192.000). Il progetto assisterà invece i conservatori di questi piani per completare i lavori nel rispetto dello standard regionale.

Gestione dei PUG dei comuni già finanziati per la loro vettorializzazione

I comuni che nell’ambito di un progetto finanziato direttamente dalla Regione hanno prov-veduto autonomamente all’informatizzazione del PUG dovranno rendere disponibili i dati vettoriali per il successivo caricamento all’interno del SIT regionale.

Allo scopo di procedere con l’attività di verifica, si produrrà un documento di check-list la cui finalità sarà quella di annotare le azioni di verifica della congruenza degli elaborati con quando richiesto nelle istruzioni tecniche per l’informatizzazione dei PUG redatte dalla Re-gione Puglia. Il documento di check-list conterrà una sequenza di controlli corrispondenti nel numero ai layer fisici richiesti, a questi saranno poi associate le informazioni riguardo i tracciati record alfanumerici richiesti per descrivere ogni singolo poligono e per ogni trac-ciato record si valuterà la presenza delle informazioni obbligatorie. Lo schema del docu-mento di verifica sarà messo a disposizione delle amministrazioni comunali quale strumen-

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to integrativo di controllo della congruità dei dati prodotti e comunicati alla Regione Pu-glia. Successivamente all’attività di validazione dei dati vettoriali relativi ai PUG informatizzati sarà possibile procedere con il caricamento degli stessi sul SIT della Regione Puglia per mezzo delle funzioni avanzate dedicate a tale scopo. Per questo saranno utilizzate le fun-zioni avanzate e dedicate alle amministrazioni locali messe a disposizione nel portale SIT della regione Puglia.

1° LOTTO della 2ª Unità Operativa

Se si procedesse senza indugi all’inserimento nel SIT degli strumenti che si presentano già vettorializzati rischieremmo una decisione errata. Infatti, per alcuni di questi strumenti, la sostituzione con il PUG sembrerebbe imminente. Procederemo con piani senza PUG all’orizzonte. Si tratta di 7 Comuni con PDF e PRG già VETTORIALIZZATI e senza PUG in cantiere; a questi Piani abbiamo attribuito PRIORITA’ 1.

Da verificare se il comune di Gallipoli, oltre ad essere dotato di un SIT comunale funzio-nante, non abbia contemporaneamente in programma l’elaborazione del PUG.

2° LOTTO della 2ª Unità Operativa

Dei restanti comuni con strumento urbanistico vettorializzato, alcuni hanno il PUG in fase iniziale di elaborazione: saranno messi in lavorazione immediatamente dopo il primo lotto. Tuttavia si può dubitare che il loro iter si acceleri in modo tale da completare l’iter proget-tuale e procedurale, entro i 18 mesi del nostro progetto, sino ad arrivare all’adozione di tutti i PUG e alla loro vettorializzazione affidata agli stessi progettisti. I vecchi piani dei comuni che non dovessero riuscire a fornirsi di PUG saranno affidati alla 3ª Unità Operativa per essere vettorializzati. Si tratta di 14 Comuni con PUG in fase iniziale di elaborazione: di questi, 4 comuni si pre-sentano con PUG in fase di vettorializzazione e 3 di questi ultimi con vettorializzazione già finanziata dalla Regione Puglia; a questi Piani abbiamo attribuito PRIORITA’ 2

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3° LOTTO della 2ª Unità Operativa

Dei restanti comuni con strumento urbanistico vettorializzato, alcuni presentano il PUG in fase avanzata di elaborazione. Il fatto che questi piani vengano messi in lavorazione (o me-glio: si proceda con l’assistenza ai comuni per il completamento dei lavori) dopo quelli precedenti che sono solo in fase iniziale è una contraddizione solo apparente: di fatto si giudica che il tempo di elaborazione dei piani urbanistici generali sia mediamente troppo lungo e pertanto si preferisce dare più chance ai piani che erano già in avanzata fase di e-laborazione.

In complesso si tratta di 20 Comuni con PUG in fase avanzata di elaborazione: di questi, 10 comuni si presentano con PUG in fase di vettorializzazione e 10 di questi con vettorializza-zione già finanziata dalla Regione Puglia;A questi Piani abbiamo attribuito PRIORITA’ 3

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Da verificare se il comune di Alliste sia davvero dotato di un SIT comunale funzionante e se, contemporaneamente, abbia il PUG adottato in fase di elaborazione avanzata con vet-torializzazione in atto già finanziata dalla Regione Puglia.

4° LOTTO della 2ª Unità Operativa

Rimangono alcuni comuni, solo 9, che hanno dichiarato di aver adottato il PUG con la vet-torializzazione a vari stadi: di questi, 4 piani sono in fase di vettorializzazione, 2 piani sono con vettorializzazioni finanziate dalla Regione Puglia mentre un solo piano già vettorializ-zato sembrerebbe sia stato consegnato al SIT Regionale. L’azione dell’UO si svilupperà assi-stendo gli operatori pubblici e privati dedicati alla vettorializzazione dei PUG, anche quelli non finanziati dalla Regione Puglia. In complesso si tratta di 9 comuni con PUG adottato; a questi Piani abbiamo attribuito PRIORITA’ 4

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Gestione PUG in fase di “redazione iniziale” e in fase di “redazione avanzata”

Al fine di rendere tracciabili le fasi di realizzazione del PUG si utilizzeranno le funzioni de-dicate, messa a disposizione direttamente dal SIT Regionale, che consentono di seguire e agevolare il processo, prevedendo, a seconda dei diversi momenti previsti: � l’archiviazione (inserendo note e altre informazioni specifiche, aggiungendo allegati);

� l’invio e-mail (con la possibilità di gestire una mail-list, inserire allegati, inviare link); � l’avanzamento di stato (automatico o manuale); � l’attivazione servizio segnalazione tra enti;

� l’attivazione servizio segnalazione pubblico; � le elaborazioni statistiche.

Si rende necessario l’utilizzo in toto delle funzionalità messe a disposizione dal SIT della regione Puglia, nello specifico il Procedimento Redazione Piano consente di eseguire fisi-camente l’Avvio del Procedimento, selezionando il tipo di piano (nell’elenco di quelli di-sponibili), inserendo i dati generali del Piano ed avviando l’iter procedurale ove disponibi-le. Inoltre consente di cancellare un Piano, far avanzare il piano secondo l’Iter e le relati-ve funzionalità predefinite, visualizzare i piani attivi (con la possibilità di visualizzare in dettaglio le informazioni connesse al Piano selezionato). Inoltre la funzione per Gestire Strati Informativi del PUG consente di procedere alle operazioni di editing degli Strati In-formativi minimi previsti dalle Istruzioni Tecniche, sia di tipo geometrico che alfanumerico (nel qual caso, in riferimento alle categorie chiuse il Sistema precarica gli attributi possibili tra cui l’utente deve scegliere). Utilizzando questa importante funzionalità si potranno predisporre tutti gli scheletri dei PUG per i quali sarà avviata la redazione da parte dei co-muni, fornendo agli addetti tecnici uno strumento standard in grado di soddisfare i requisiti dettati dal CRIPAL. Per completare la suite di funzioni messe a disposizione dal portale regionale si potrà se ri-chiesto configurare ed utilizzare la funzione atta a Gestire una Relazione che consente, nel caso di un Piano a cui sia associato un Iter che prevede una Relazione, di:

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� creare una nuova Relazione caricando a Sistema un file testuale precedentemente creato dall’utente sul proprio desktop;

� caricare gli allegati associati alla Relazione;

� modificare una Relazione (come download del file testuale, eventuale modifica lato desktop utente e successivo caricamento) per sovrascrivere la versione precedente;

� stampare una Relazione (come download della relazione e/o dei singoli file allegati e successivamente dell'invio alla stampa):

� salvare una Relazione in formato PDF (come download della relazione e degli eventuali allegati e nella generazione dei file PDF a lato desktop; tali file potranno poi essere ca-ricati a Sistema all’interno della Relazione corrente);

� inviare la relazione in Regione (consiste nella definizione di destinatari e-mail e testo dell’e-mail cui saranno allegati la Bollettino Ufficiale 730 della Regione Puglia - n. 3 del 07-01-2010 Relazione e gli Allegati associati)

Le funzioni esposte saranno opportunamente descritte in tutte le loro caratteristiche qua-lora non fossero esaustivi i documenti forniti direttamente dalla Regione Puglia.

SIT di livello comunale già funzionanti

Compete sempre alla 2ª Unità Operativa attivare incontri tecnici con i comuni forniti di SIT funzionanti (vedi il caso di Gallipoli, Alliste e Morciano di Leuca) posizionati su tre lotti di-versi: sarà esaminato la congruenza con il SIT regionale e si procederà con l’esame di que-sti casi al fine di recuperare, nel caso peggiore, al Sit Regionale le basi informative prodot-te e le NTA. ). Come già detto precedentemente, nessuno dei 3 comuni risulta, dalle nostre interviste, che stia utilizzando il PUG come base del proprio SIT: questo è un dettaglio im-portante che verificheremo nel corso del primo seminario nel corso dello start up.

Il recupero del SIT Area Vasta Sud Salento e del SIT Mos@ic affidato alla 2ª Unità Opera-tiva (TOPONOMASTICA)

Dei PRG risulta caricata e consultabile la zonizzazione di progetto (zone A, B, C, D, E) così come risultano inserite le Norme Tecniche di Attuazione. I Piani sono stati digitalizzati con AutoCAD e convertiti successivamente nel formato GIS proprietario di Autodesk “SDF”, questi elaborati sono potenzialmente convertibili nel formato più comune ESRI Shapefile con delle procedure di esportazione proprie dell’ambiente operativo AutoCAD. Il prodotto ottenuto dovrà però essere sottoposto ad un controllo visivo/oggettivo ed eventualmente relazionato con le NTA, se si volesse raggiungere l’obiettivo di emissione del CDU. Inoltre è certo che la perimetrazione delle zone dei PRG è stata fatta sulla base della CTR provincia-le, meno recente rispetto a quella regionale e quindi non in linea con i requisiti del bando.

Per poter procedere al recupero e al riutilizzo dei 19 piani vettorializzati dal SIT Area Vasta e degli esiti di Mos@aic si avvierà un’attività di analisi preliminare dei dati cartografici uti-le ad una classificazione per tipologia, sistema di riferimento e formato digitale. Oltre ai dati cartografici si valuterà quali contenuti informativi di tipo alfanumerico e documentale, come ad esempio le Norme tecniche di Attuazione relative alla pianificazione urbanistica, potranno essere recuperati e rielaborati per un successivo utilizzo. Sulla base dei contenuti dell’analisi svolta, caso per caso, la 2ª Unità Operativa potrà fare le opportune valutazioni riguardo il livello qualitativo dei dati, lo stato di aggiornamento in funzione della cartogra-

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fia generale vigente in ambito Regionale, la possibilità di riutilizzo ed eventualmente di adeguamento degli strumenti urbanistici già digitalizzati. Inoltre si potrà valutare quale ti-po di trasformazione applicare ai dati vettoriali per renderli compatibili e adatti ad essere caricati nel SIT regionale mediante le funzioni messe a disposizione tramite il portale te-matico.

Vettorializzazione dei PdF e dei PRG di carta

La 3ª Unità Operativa (URBANISTICA) sarà composta da 2 operatori e si occuperà della la-vorazione delle Tavole di Piano e delle Norme Tecniche d’Attuazione degli strumenti urba-nistici ancora in formato cartaceo. Si potrebbe procedere immediatamente con la vettoria-lizzazione degli strumenti urbanistici di questi comuni, ma questa decisione non prende-rebbe in considerazione quei comuni con il PUG attualmente in fase di elaborazione. Per individuare correttamente le priorità sarà sufficiente valutare i dati esposti nel “Quadro di sintesi degli Strumenti urbanistici vigenti” aggiornati dalla nostra inchiesta effettuata nel mese di Giugno 2012. Anche in questo caso le eventuali modifiche apportate ai PUG “adot-tati” in sede di “approvazione” delle Tavole, delle Norme di Attuazione e della Relazione Illustrativa, saranno introdotte in seguito con la procedura di cui il SIT sarà dotato.

1° LOTTO della 3ª Unità Operativa

Si tratta di 14 Comuni con PIANI CARTACEI senza PUG in cantiere; a questi Piani abbiamo attribuito PRIORITA’ 1

I Comuni con PUG in fase iniziale di elaborazione sono 14 e sono stati già attribuiti priorita-riamente alla 2ª Unità Operativa; di questi 14 piani, 4 si presentano con PUG in fase di vet-torializzazione e 3 di questi ultimi con vettorializzazione già finanziata. Si possono nutrire

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seri dubbi sul fatto che questi comuni in blocco adottino e vettorializzino il PUG che si tro-va attualmente agli inizi dell’esito procedurale e, pertanto, potranno essere inseriti nei compiti della 3ª Unità Operativa.

2° LOTTO - 3ª Unità Operativa

Si tratta di 11 Comuni con PIANI CARTACEI e con PUG in elaborazione iniziale; a questi Pia-ni abbiamo attribuito PRIORITA’ 2

Si stima che escano da questa lista i comuni con PUG in fase di vettorializzazione già finan-ziata. Pertanto si stima che i PDF e i PRG che potranno essere vettorializzati nel corso del progetto siano 25. La preparazione del lavoro della 3ª Unità Operativa (URBANISTICA) è esemplificativa ai fini della comprensione dell’analisi da mettere in campo per vettorializzare quei piani di carta per i quali non si veda il relativo PUG all’orizzonte. L’impianto del database degli strumenti urbanistici distingue librerie di testi, di immagini e di geometrie, messe a disposizione di una multi-utenza secondo approcci diversificati. Non è quindi pregiudizialmente orientata secondo modelli (propri di alcuni datati procedimenti di “mosaicatura” di PRG) di semplificazione topologica e di omogeneizzazione tassonomica; esso recepisce e traduce fedelmente e immagazzina in linguaggio informatico lo strumento urbanistico generale esistente in formato cartaceo, conservando la varietà di tipologie di segni, di norme e di apporti illustrativi originale. Il progetto prevede l’acquisizione numeri-ca dei dati dei Piani vigenti o adottati senza apportare modifiche dovute ad interpretazio-ni, senza perdita di informazioni definite alla scala dell’assetto urbanistico. Le informazio-ni di progetto alla scala edilizia, come ad esempio nel caso delle discipline attinenti i sin-goli edifici o le prefigurazioni di assetto urbano, preliminarmente suggerite al livello del piano urbanistico generale, ma fondamentalmente stabilite poi al livello attuativo, sono

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conservate nella forma immagine. L’oggetto del database è costituito dalla zonizzazione di piano, dai vincoli, dai rispetti e da tutte quelle entità geometriche areali, lineari, puntuali oggetto di attenzione normativa. Il processo di digitalizzazione ha bisogno di un'attività preliminare di predisposizione che sostanzialmente definisca: � gli oggetti da acquisire,

� i livelli di acquisizione, � le relazioni tra le entità geometriche e le entità testuali a contenuto normativo.

Quanto segue illustra l’approccio proposto per l’esecuzione di tale attività e prescinde dal progetto di SIT-GIS che sarà elaborato.

Materiali di lavoro

I materiali originali di lavoro sono costituiti dagli elaborati progettuali a contenuto pre-scrittivo e a carattere illustrativo degli strumenti urbanistici vigenti o adottati dei comuni che dispongono attualmente di piani in formato cartaceo, salvo successive verifiche e ag-giornamenti in corso d’opera atti a censire l’avvenuta dotazione da parte di alcuni di tali comuni di nuovi strumenti urbanistici già informatizzati. In fase di acquisizione verrà redat-ta dal tecnico deputato alla raccolta dei documenti una scheda relativamente a ciascuno strumento urbanistico generale riportante le seguenti informazioni: � denominazione comune;

� codice ISTAT comune; � tipologia dello strumento urbanistico generale da informatizzare e stato di aggiorna-

mento relativo a varianti approvate e già integrate negli elaborati cartografici e nor-mativi ed estremi degli atti deliberativi;

� varianti allo strumento urbanistico generale approvate e vigenti (di cui sono forniti gli atti) non integrate negli elaborati cartografici e normativi ed estremi degli atti delibe-rativi. Non sono di norma operabili varianti prive di adeguati elaborati tecnici, la sola fonte dell’atto deliberativo non essendo sufficiente a determinare la modalità di inte-grazione nell’elaborato originale;

� elenco degli elaborati che sostanziano la componente progettuale prescrittiva dello strumento urbanistico generale e che sono consegnati in copia cartacea atta alla acqui-sizione con scanner.

Elaborazioni previste

Le elaborazioni previste, in fase preliminare alla digitalizzazione, sui materiali degli stru-menti urbanistici vigenti o adottati redatti nel solo formato cartaceo riguardano:

a) La predisposizione della documentazione illustrativa dello strumento urbanistico

generale da assumere nel SIT attraverso acquisizione di immagine (a cura della 1ª Unità Operativa). L’inserimento degli elaborati illustrativi, normalmente costituiti dalla sola Relazione illustrativa del Piano, ha lo scopo di fornire all’utente l’opportunità di comprensione delle tematiche generali affrontate dallo strumento di pianificazione e delle principali soluzioni progettuali proposte in fase adottiva del piano stesso. In tal senso non sono comprese eventuali allegati o elaborati distinti di carattere specifico o settoriale (quali ad es. relazioni socioeconomiche o ambienta-li, relazioni geologiche, schedature di beni culturali, ecc.). Non sono parimenti ac-quisite le relazioni illustrative attinenti le fasi di procedimento successive (contro-

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deduzioni, approvazioni, varianti) in quanto normalmente di carattere parziale e non obiettivamente comprensibili senza la identificazione cartografica degli ele-menti oggetto di modifica in tale fase del procedimento.

b) La predisposizione del testo normativo, con la individuazione all’interno del cor-po normativo delle parti da relazionare alle geometrie del piano da informatizzare in modo atto a rappresentare la disciplina urbanistica da applicarsi in riferimento alle stesse. Le norme degli strumenti urbanistici generali verranno acquisite (a cura della 1ª Unità Operativa) nel formato Word (ovvero altri formati nel caso di presen-za di parti non testuali) e saranno organizzate poi in ipertesto. L’individuazione del-le suddette parti è effettuata secondo il criterio di coincidenza testuale (caso in cui zona e articolo hanno la medesima denominazione) o dell’aderenza logica (caso in cui le regole di trasformazione edilizia urbanistica, che attengono un certo ambito o elemento, sono da reperire in contesti differenziati rispetto a quello della descri-zione dell’ambito o elemento stesso) e della completezza di senso (viene identifica-ta la norma o l’insieme di norme che definiscono con sufficiente dettaglio le regole fondamentali degli assetti edilizi e urbanistici, senza ripercorre l’intera catena del-le disposizioni e definizioni normative). A tal scopo le parti normative sono ritenute rispondenti sotto questo profilo se contengono la disciplina urbanistica pertinente quantomeno la trasformabilità, la destinazione funzionale, la modalità attuativa ed i principali parametri di esecuzione.

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Nella normalità dei casi si prevede che le parti normative individuate corrispondano ciascuna ad un articolo delle norme, ma potranno sussistere casi di più articoli, pro-gressivi o discontinui. L’accesso alle parti normative così individuate è effettuato partendo dai singoli elementi delle geometrie informatizzate ovvero anche dalle vo-ci di legenda informatizzate attraverso un’apposita codifica. Operativamente sarà prodotta una tabella del tipo:

Sono possibili relazioni non biunivoche (relazioni 1 a n tra voci di legenda e articoli delle norme come pure tra questi e le voci di legenda). Non si procederà normalmente a partizioni in unità di testo normativo inferiori all’articolo, tranne casi particolari di estensione rilevante delle relative parti te-stuali. Non saranno trattate discipline speciali (di carattere specialistico o settoriale quali ad es. le normative geologico sismiche, la disciplina del commercio, ecc.) o particolareggiate (quali ad es. quelle pertinenti gli edifici dei centri storici ) ovvero le schede grafiche normative orientate a predefinire l’assetto all’interno di compar-ti soggetti a pianificazione urbanistica attuativa Operativamente si procederà riportando sulla copia cartacea o digitale del testo normativo dello strumento urbanistico generale il riconoscimento di ciascuna parte testuale con relativa codifica di riferimento secondo quanto indicato in tabella.

c) La predisposizione degli elaborati cartografici per la successiva digitalizzazione

degli elementi di assetto territoriale del piano. Il passaggio dalla forma analogica alla forma vettoriale richiede la predisposizione dei documenti del piano secondo modalità atte alla memorizzazione delle sue componenti selezionate e gerarchizza-te secondo specifiche idonee alla successiva implementazione di funzioni di elabo-razione dati, di editazione e output, di revisione e aggiornamento. Nella prassi oc-corre scomporre il piano in alcuni livelli fondamentali, normalmente stabiliti dai protocolli dei sistemi informativi territoriali che sono deputati a conservare, orga-nizzare e gestire i dati. Nel caso dell’Area Vasta del Sud Salento si assumono le seguenti condizioni di fatto:

a. presumibile disomogeneità nelle modalità di rappresentazione degli assetti territoriali dei diversi piani (con riferimento a quadri legislativi differenti e a pratiche di elaborazione urbanistica fortemente asincrone);

b. presumibile elevato grado di diversità nell’articolazione degli elementi di as-setto territoriale (con riferimento minimo, comunque, alle tipizzazioni del DM 1968 o eventualmente a fonti diverse) ;

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c. presumibile evoluzione in tempi non lunghi, degli strumenti urbanistici in cartaceo, verso strumenti urbanistici di nuova generazione (PUG) informatiz-zati: è opportuno fare i conti allora con la tendenziale rapida obsolescenza degli strumenti urbanistici di cui si programma la informatizzazione e di con-seguenza la limitata, nel tempo, fungibilità di tale operazione;

d. problematicità o impossibilità del riferimento, nel procedimento di informa-tizzazione degli strumenti urbanistici redatti in formato cartaceo (e quindi presumibilmente di non recente formazione), alle categorie e alle specifiche definite per la costruzione nel SIT Regionale (NOTA BENE: le Istruzioni Tec-niche per l’informatizzazione dei PUG risulterebbero infatti sostanzialmente inapplicabili nelle procedure di informatizzazione dei PdF o dei PRG).

Considerata la non spendibilità del modello d'informatizzazione regionale per gli strumenti urbanistici storicamente datati, si propone per le prestazioni da effet-tuarsi un modello di acquisizione fondato su 6 livelli, pertinenti rispettivamente:

− il sistema infrastrutturale per la mobilità, − la classificazione in territorio urbano e territorio extraurbano,

− le zone territoriali omogenee ex DM 1968, − la zonizzazione di piano,

− i vincoli, le tutele e i rispetti, − altri elementi dell’assetto territoriale.

Operativamente si procederà su un unico elaborato cartaceo (o serie di elaborati cartografici su cui è rappresentato il piano da informatizzare) all’evidenziazione con sovrassegni opportunamente differenziati in rapporto ai livelli sopraddetti de-

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gli elementi identificanti le componenti dell’assetto territoriale da digitalizzare ed assegnando a ciascuno di questi la relativa codifica.

Descrizione dei livelli del modello di acquisizione

1° livello. Il sistema infrastrutturale per la mobilità

Il sistema infrastrutturale per la mobilità di tipo lineare (strade e ferrovie) viene rappre-sentato secondo le geometrie definite nella cartografia dello strumento urbanistico senza inserimento di elementi interpretativi o correzioni logiche: vale a dire che ove, ad es., la viabilità non abbia continuità tra territorio urbano e territorio rurale sarà rispettata tale discontinuità, ovvero ove la viabilità non sia riconoscibile come elemento progettuale ma sia solo elemento costitutivo della base cartografica, non sarà riprodotta in fase di restitu-zione digitale. Le sovrapposizioni areali (intersezioni a più livelli, sovrappassi o sottopassi, ecc.) saranno risolte assegnando prevalenza all’elemento al suolo rispetto a quello in sottosuolo o so-praelevato: in tali casi saranno aggiunti elementi grafici atti a rappresentare visivamente la continuità degli elementi infrastrutturali e rendere comprensibile l’assetto fisico degli stes-si.

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Il sistema stradale è rappresentato come areale unitario, normalmente continuo senza arti-colazione in classi. L’attribuzione di classi (funzionali, amministrative, proprietarie, e al-tro) eventualmente assegnate dallo strumento urbanistico generale potrà essere effettuata nei confronti dell’elemento assiale di ciascun tronco stradale differenziato, qualora venga redatto e reso disponibile all’uopo un grafo del sistema viario.

Il sistema stradale rappresentato sarà comprensivo di tutte le aree ad esso riferite dallo strumento urbanistico generale, quali slarghi, aree di sosta, aree di servizio, ecc.

Parimenti nell’areale riferito al sistema ferroviario sarà ricompreso l’insieme delle infra-strutture e impianti che lo strumento urbanistico ricomprende nella medesima tipologia di zona (stazioni, scali, ecc.). Non sono ricompresi in questo livello gli elementi di assetto infrastrutturale per la mobilità pedonale e ciclabile, in quanto solitamente non costituenti un sistema continuo ma ele-menti funzionali all’assetto delle zone urbanistiche cui si sovrappongono. Il sistema infrastrutturale per la mobilità rappresentato nel piano digitalizzato costituisce la griglia sulla quale vengono individuati gli areali pertinenti i successivi livelli.

2° livello. Definizione del territorio urbano

Il perimetro del territorio urbano viene digitalizzato, se e in quanto rappresentato dallo strumento urbanistico; ne consegue, per differenza rispetto all’intero territorio comunale, la definizione del territorio extraurbano o rurale. Il perimetro del territorio urbano può far riferimento a diversi dispositivi di legge e deve quindi essere rappresentato mantenendo tali specificità: � centro abitato di cui all’art. 19 L. 765/1967,

� centro edificato di cui all’art. 18 L. 865/1971, � art. 4 L 285/1992.

� Operativamente nell’elaborato di predisposizione all’informatizzazione viene identificato con idoneo sovrassegno l’elemento pertinente il presente livello. In caso di coincidenza della traccia grafica di tale elemento con gli elementi grafici che definiscono la maglia in-frastrutturale rappresentata al livello 1, il sovrassegno si attesterà al limite degli stessi senza sovrapporsi, risultando di tutta evidenza la continuità dello stesso.

3° livello. Delimitazione delle ZTO ex DM n. 1444/1968

Le delimitazioni delle Zone territoriali omogenee individuate in ottemperanza al D. M. n. 1444/1968 vengono riconosciute così come e se esposte negli strumenti urbanistici generali da informatizzare; non si procederà a interpretazioni, integrazioni di eventuali lacune o differenziazioni. Pertanto nel caso esistano nello strumento urbanistico generale da infor-matizzare tipologie di zone non inquadrate all’interno della classificazione suddetta, le stesse verranno riprodotte all’interno di una altra e diversa unica tipologia.

Operativamente nell’elaborato di predisposizione all’informatizzazione vengono identificati con idoneo sovrassegno gli elementi pertinenti il presente livello. In caso di coincidenza della traccia grafica di tali elementi con gli elementi grafici che definiscono la maglia in-frastrutturale rappresentata al livello 1 o con gli elementi grafici che definiscono il perime-tro dell’urbano di cui al livello 2, il sovrassegno si attesterà al limite degli stessi senza so-vrapporsi, risultando di tutta evidenza la continuità dello stesso. Con il medesimo colore

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sarà posta all’interno della zona la lettera che la contraddistingue secondo la classificazio-ne del D.M.

4° livello. Zonizzazione di piano

L’articolazione delle zone di piano viene rappresentata come definizione di sub-zone all’interno delle geometrie già rappresentate nei livelli 1, 2 e 3. La ZTO “A” (“zona storica”) viene rappresentata indivisa al suo interno (ovvero frazionata, se così definita dallo strumento urbanistico, dal sistema della mobilità – vedi livello 1): la eventuale presenza di una disciplina particolareggiata degli edifici, individuata tanto nell’elaborato cartografico di zonizzazione quanto in diverso specifico elaborato cartogra-fico, viene acquisita nella banca dati degli strumenti urbanistici come immagine raster op-portunamente connessa e visitabile a partire dalla cartografia vettoriale (1ª Unità Operati-va). Non sarà vettorializzata, bensì acquisita per scansione di immagine, la rappresentazione dell’assetto urbanistico di progetto di dettaglio all’interno delle zone (particolarmente nel-le zone di espansione o di ristrutturazione/riqualificazione), qualora individuata in elabora-ti specifici (allegati o schede normative e altro) diversi dalla carta di zonizzazione del pia-no e andrà a costituire elemento della libreria di immagini del piano, dotata degli opportu-ni link alla cartografia vettoriale.

Operativamente la predisposizione degli elaborati per la vettorializzazione della cartogra-fia dello strumento urbanistico generale prevede la identificazione con idoneo sovrassegno degli elementi pertinenti il presente livello. In caso di coincidenza della traccia grafica di tali elementi con gli elementi grafici che definiscono la maglia infrastrutturale rappresen-tata al livello 1 o con gli elementi grafici che definiscono il perimetro dell’urbano di cui al livello 2 o con gli elementi grafici che definiscono le zone territoriali omogenee di cui al li-vello 2, il sovrassegno si attesterà al limite degli stessi senza sovrapporsi, risultando di tut-ta evidenza la continuità dello stesso. Con il medesimo colore sarà posta all’interno della zona la lettera che la contraddistingue secondo la codifica riportata nella tabella di corri-spondenza cartografia-legenda-norme.

Livello 5. Vincoli, tutele e rispetti

Le delimitazioni pertinenti a vincoli, tutele e rispetti che, per natura giuridica e genesi le-gislativa, non hanno carattere di zone urbanistiche, ma ad esse si sovrappongono, interse-candosi eventualmente anche tra di loro non solo per gli aspetti fisico geometrici ma anche per quelli normativi, risultando la disciplina d’uso del territorio condizionata dalle rispetti-ve limitazioni poste dai sistemi normativi di riferimento, sono rappresentate in più strati appartenenti al presente livello. Tali elementi potranno essere definiti da poligonali chiu-se, e in tal caso costituiranno areali, ovvero da poligonali aperte. Tali sono ad esempio i rispetti stradali e ferroviari, le misure di tutela da pozzi o sorgenti, i rispetti cimiteriali, le distanze di tutela da corsi d’acqua, in vincoli paesaggistici, ecc. Operativamente saranno riportati sull’elaborato di predisposizione dello strumento urbani-stico generale alla digitalizzazione, le individuazioni, con apposito sovrassegno, degli ele-menti pertinenti il presente livello, ciascuno identificato con la apposita codifica riportata nella tabella di corrispondenza cartografia-legenda-norme.

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Livello 6. Altri elementi

Le tipologie di oggetti grafici non ricomprese fra gli elementi descritti ai livelli precedenti sono rappresentate in separato livello: potranno essere di tipo areale, lineare, puntuale, simbolico o alfanumerico associati a punti e potranno identificare elementi territoriali qua-li: edifici tutelati o cui sono associate particolari disposizioni, impianti di varia natura, im-pianti tecnologici a rete, perimetri obbligati di strumenti urbanistici attuativi, percorsi pe-donali o ciclabili, tipologie di servizi esistenti o di progetto, identificazione di aree deman-date a piani attuativi, settoriali o speciali (zone PEEP, PdR, aree estrattive, ecc.).

Saranno identificati nella tabella di corrispondenza cartografia-legenda-norme, mentre non saranno identificati nell’elaborato di predisposizione dello strumento urbanistico generale alla digitalizzazione.

La metodologia esposta, prevede come oggetto di consegna agli operatori dedicati all’acquisizione vettoriale, i seguenti materiali relativi ai comuni che dispongono attual-mente di piani in formato cartaceo, a meno di quelli che risultino, in successive verifiche e aggiornamenti in corso d’opera, essersi dotati di nuovi strumenti urbanistici già informatiz-zati:

a) la tabella di corrispondenza cartografia-legenda-norme,

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b) la individuazione, su copia delle norme di attuazione dello strumento urbanistico generale da informatizzare, delle parti testuali atte a identificare per ogni elemen-to di assetto territoriale la disciplina urbanistica ,

c) la individuazione, su copia cartacea dell’elaborato dello strumento urbanistico con-tenente la zonizzazione, degli elementi di assetto territoriale appartenenti ai diver-si livelli con relativa codifica.

1.3.2 Piano di progetto per i servizi relativi al SIT (Memar Monteassegni).

L’offerta tecnica disegna il Piano di Progetto generale per poi esploderlo in specifici “cro-no-programma per la Realizzazione del SIT” sino a mostrare i nomi dei Comuni. Questa parte dell’offerta riveste un particolare valore in quanto, più di ogni altro passaggio, è in grado di dimostrare la conoscenza della complessa problematica della strumentazione ur-banistica comunale, delle procedure e dei tempi. Se non si dettagliasse in sede di offerta il crono-programma complessivo si finirebbe per recuperare anche strumenti urbanistici obso-leti in quanto sul punto di essere sostituiti nell’arco di pochi mesi. Se si procedesse da su-bito al recupero di tutti i piani urbanistici generali già vettorializzati e alla vettorializza-zione di tutti quelli cartacei, allora questa sarebbe una procedura errata, dal momento che il Progetto sposterebbe in avanti nel tempo una notevole diseconomia: poco dopo la fine dei lavori, infatti, bisognerebbe vettorializzare i PUG giunti nel frattempo alla fine dell’iter procedurale. Ovviamente occorrerà pianificare i lavori in modo da dare tempo a quanti più strumenti possibili, anche a quelli adesso in fase di lavorazione, in modo che alcuni di loro arrivino almeno all’“adozione” formale, dal momento che solo se adottato lo strumento potrà essere “lavorato”.

Il periodo di 18 mesi previsti sembra essere un periodo sufficientemente lungo per poter mettere in atto una strategia che favorisca l’adozione dei PUG in ritardo. Eventuali modifi-che apportate in seguito in fase di “adozione” e di “approvazione definitiva”, come ve-dremo meglio in seguito, saranno introdotte agevolmente nel SIT. Pertanto, per evitare gravi ed inutili diseconomie, occorrerà dettagliare il Crono-programma organizzando ad hoc la lavorazione dei 66 strumenti urbanistici che si presentavano alla data della ricognizione in modo piuttosto articolato. Il Piano per lo sviluppo del SIT

Dopo la “consegna dei lavori” da parte del Committente, nel cantiere SIT potranno iniziare le attività e, nel nostro caso, le assistenze dell’ente appaltante si realizzeranno in più mo-menti nel corso dello sviluppo del progetto:

� la “Consegna dei lavori” sarà effettuata nel corso di un incontro in 2 sedi da stabilirsi

per la presa in carico delle informazioni vettorializzate e di tutte le basi cartacee rac-colte per lo sviluppo dei due progetti;

� si richiederà la presenza del Committente nel momento della presentazione alle 66 amministrazioni comunali delle società appaltatrici dei lavori per lo sviluppo del pro-getto;

� ogni sei mesi circa l’equipe preposta allo sviluppo del SIT intende discutere con il Committente e con i 66 gli amministratori interessati lo stato d’avanzamento dei lavo-

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ri, i risultati e le eventuali difficoltà nei rapporti reciproci, gli esiti degli incontri con i comuni provvisti di SIT (Gallipoli, Alliste e Morciano); In realtà nel corso dei 18 mesi previsti, diversi comuni potranno adottare i propri PUG e si ritiene indispensabile un incontro formale. Nel corso del terzo seminario l’ente appaltante potrà prendere atto delle attività svolte dal soggetto appaltatore e delle volontà e delle argomentazioni delle amministrazioni che non avranno voluto partecipare alla realizzazione del SIT.

L’immagine seguente rappresenta la sequenza delle principali azioni (raccolta e prepara-zione dei piani, vettorializzazione, ecc.) e la loro sovrapposizione (recupero PdF e PRG precedentemente vettorializzati, vettorializzazione PdF e PRG cartacei per i quali non si prevede la loro sostituzione con PUG, supporto al completamento della vettorializzazione dei PUG in produzione).

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All’interno di questo “schema di lavoro” sarà necessario predisporre ad incastro più crono-progammi (almeno uno per ognuna delle unità operative dedicate allo sviluppo dei lavori) e per poter fare ciò è stato necessario sviluppare analisi specifiche a partire dalle informa-zioni contenute nel “Quadro di sintesi degli Strumenti urbanistici vigenti” realizzato a se-guito di un’indagine condotta all’inizio del 2010, analisi da noi verificate e aggiornate alla fine dello scorso mese di Giugno, mediante contatto diretto con tutte le 66 amministrazioni comunali.

Descrizione sintetica per ogni Workpackage delle attività/risorse/tempi

Crono-programma della 1ª Unità Operativa per la raccolta delle copie dei PdF e PRG

L’offerta tecnica descrive nei dettagli come s’intenderà procedere nella raccolta della strumentazione urbanistica presso le 66 amministrazioni comunali interessate, e alla sua successiva elaborazione per l’inserimento nel SIT Regionale.

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Crono-programma della 2ª Unità Operativa per il recupero dei PdF e dei PRG vettorializza-ti e per il supporto alla vettorializzazione dei PUG.

Dopo una verifica generale e dei comuni di Alliste e di Collepasso che non siamo riusciti a contattare, il CRONOPROGRAMMA della 2ª Unità Operativa prevede la gestione dei 4 lotti sopra descritti. Da verificare se il comune di Morciano di Leuca sia davvero dotato di un SIT comunale funzionante e se, contemporaneamente, abbia il PUG in fase iniziale di elabora-zione con vettorializzazione in atto già finanziata. NOTA BENE: è possibile che i 10 comuni non finanziati dalla Regione di questo lotto, poiché si trovano solo in fase iniziale di elabo-razione, siano consegnati alla 3ª Unità Operativa per la vettorializzazione dei vigenti PdF e PRG.

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Crono-programma della 3ª Unità Operativa per la vettorializzazione dei piani cartacei

Il crono-programma della 3ª Unità Operativa prevede la gestione dei 2 lotti sopra descritti, dopo una verifica generale e, in particolare, del comune di Nociglia che non siamo riuscito a contattare.

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1.4 PIANO DI VERIFICA E CONFORMITÀ FINALE

1.4.1 Collaudo del SIT

I collaudi intermedi si svolgeranno periodicamente al passaggio delle informazioni dalla 1ª Unità Operativa alla 2ª Unità Operativa o alla 3ª Unità Operativa. Il collaudo sarà effettua-to direttamente dai responsabili. Benché provenienti da due origini diverse (da piani già vettorializzati fuori standard e da piani cartacei) i risultati sono identici: file nel formato Shapefile con i quali implementare il SIT Regionale. I file prima di essere inviati al SIT Regionale saranno caricati su una nostra Workstation Grafica per essere testati: in pratica costruiremo in ufficio una copia perfettamente funzionante della pianificazione ur-banistica, man mano che si procederà con la produzione o con il recupero di piani vettoria-lizzati. Con il SIT completato si procederà al collaudo finale interno in presenza di tutti i coordinatori. La medesima procedura sarà utilizzata per la Toponomastica, i Beni Culturali, ecc. I lavori affidati alla Memar Monteassegni SpA, all’interno del più vasto progetto di SVILUPPO DEL SISTEMA DI E-GOVERNMENT REGIONALE NELL’AREA VASTA SUD SALENTO, riguardano la realizzazio-ne del Sistema Informativo Territoriale della pianificazione urbanistica generale dei 66 co-muni consorziati. Per dare un’idea in prima approssimazione delle dimensioni del lavoro, basterà ricordare che l’intera Regione Puglia

In realtà il SIT è quello regionale e il progetto provvederà ad alimentarlo con Piani Regola-tori