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16 n 31 del 10 settembre 2012

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Periodico di cultura, ambiente e politica dei Castelli Romani

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Page 1: 16 n 31 del 10 settembre 2012

Periodico indipendente di politica, cronaca, ambiente e cultura da Ariccia e dintorni -Albano-Genzano-Nemi-Lanuvio-Velletri-Lariano-Castel Gandolfo-Marino-Rocca di Papa-Grottaferrata-Artena-Frascati-Monteporzio Catone- Montecompatri-Rocca Priora

ECO 1 6 Aut.ne Tribunale Civile di Velletri N° 1 3/201 0 del 1 8/08/201 0 Direttore responsabile Giuseppe Gambacorta - Stampa Euro Pubbly Consulting srl via delle Viti, 1 Albano Laziale

Sede Via Laziale 41 00040 Ariccia RM - Tel 33911 88937 email [email protected] Distribuzione gratuita Anno 2 N° 31 Lunedì 10 Settembre 2012

Altre foto, notizie e approfondimenti relative ai servizi su

ECO 16 si possono trovare al sito web

www.ecodiariccia.blogspot.com dove se vorrete potrete lasciare i

vostri commenti e le vostre opinioni.

IL PROSSIMO NUMERO DI ECO 16 USCIRÀ AD OTTOBRE

ALL'INTERNO:AMBIENTE, POLITICA, CINEMA, MUSICA,

CULTURA , SPORT

“La nazione che distrugge il suosuolo, distrugge se stessa. Le forestesono il polmone della nostra terra,purificando l'aria e dando nuova

forza al nostro popolo”.

Franklin Delano Roosevelt(Trentaduesimo Presidente degli Stati

Uniti 1882 – 1945)

“I problemi del mondo d’oggi non

possono essere risolti facendo

ricorso allo stesso tipo di pensiero

che li ha creati”.

(Albert Einstein 1879 - 1955)

FATTA LA FESTA (?) …Fatta la festa , gabbato lo santo dicevano i nostri vecchi. Un detto antico che è ancoraattualissimo e potremmo applicare a tanti campi delle attività umane, nel caso nostro nelmodo in cui vengono amministrate le nostre comunità. Ad esempio alle promessemirabolanti che vengono fatte in campagna elettorale per essere puntualmente disattesedai nostri politici.Un altro calzante esempio sono le splendide sagre che “adornano” i nostri Castelli,esempio di capacità organizzative: alcune di queste e mi viene in mente quella del FungoPorcino di Lariano, della Castagna di Rocca di Papa o quella della Porchetta diAriccia (ma quest'anno la faranno?). Tutto questo successo, frutto del sagace lavorodell’associazionismo e delle imprese, le nostre amministrazioni non sono in grado però dicapitalizzarlo, ad esempio creando i presupposti per fare sì che il circuito produttivocastellano possa beneficiarne 365 giorni l’anno anziché per un giorno solo.Un amico che ha la ventura di amministrare la cosa pubblica (di cui non farò il nome) miha confessato che, a causa del dedalo di leggi e leggine, per una giunta comunale è assaipiù semplice finanziare una festa di contrada piuttosto che asfaltare una strada. La cosapurtroppo non può stupire: ricordiamo ci che abitiamo nel paese in cui, per aggirare laburocrazia, si utilizzava la Protezione Civile per organizzare il G8 o per restauraremonumenti o bonificare la Maddalena con le storture che sono oggi al vaglio dellamagistratura.Cosa fare per migliorare le cose? Innanzitutto non mettere la testa sotto la sabbia, mapartecipare alla vita della comunità anche semplicemente segnalando al nostro (vostro)giornale quello che non va ma anche quello che funziona nei nostri paesi.ECO 16 è una piccola voce che rimbalza fra i 16 comuni dei Castelli che si fa sentire.Sappiamo da fonte certa che l’ intervista sul numero scorso a Daniele Castri delmovimento No Inc ha fatto sobbalzare dalla poltrona più d’uno fra imprenditori e politicilocali. Altro caso è quello delle campane della differenziata a Cecchina che poco giornidopo l’articolo della nostra Elena Taglieri sono state prontamente sostituite con dellenuove.A Lariano qualcosa si muove. Non siamo qualunquisti e non ci rassegneremo allafilosofia del “è tutto un magna magna” e vogliamo segnalarvi anche quando ci sonoiniziative positive. Fra queste quella del neo sindaco Caliciotti , che non è mai stato fra inostri favoriti, i cui primi passi però sembrano improntanti al buon senso, come lamanutenzione ordinaria degli edifici scolastici, strade e spazi verdi riavviata dopo anni eper la quali è stato fatto semplicemente valere il rispetto dei contratti di appalto già inessere. Dovrebbe essere risolto in poco tempo il problema della messa in sicurezza dellascuola di Colle Fiorentino che aveva costretto alunni e docenti ai doppi turni. Da unsindaco ci aspettiamo molto di più ma se il buongiorno si vede dal mattino. E attenti anon farvi gabbare.

Giuseppe Gambacorta

COSÌ È, IN VERITÀARTICOLATO INTERVENTO DI ROBERTODI FELICE SU TEMI DI ATTUALITÀNAZIONALE E LOCALE

Egregio direttore,oltre alla solita litania di parole e locuzioni straniere,come spread e spending review, che, seppur abbianointelligibili corrispondenze nella nostra lingua(“differenziale” e “revisione della spesa”, per gli esempiportati), sono assai usate dai politici e dalle loro cortimegafoniche di giornalisti, per far passare senza sussultisociali politiche economiche tese a spennare sempre glistessi polli, stante l’effetto cloroformizzante le mentiche in genere producono tutte le espressioniincomprensibili, oltre a ciò – dicevo – la coda diquest’estate rovente ci ha consegnato due eventirilevanti. (segue a pag 3)

ULIM'ORALA PROCURA DI ROMA INDAGASULL'INCENERITORE DI ALBANO.L'inchiesta nasce da una denuncia per violazione delsegreto industriale della società svizzera Thermoselectche rivendica la proprietà dei brevetti. I Carabinieri delNoe dovranno accertare i fatti. Approfondimenti suwww.ecodiariccia.blogspot.com

LETTOILGIORNALENONGETTARLOVIAMAFALLOLEGGEREAQUALCUNALTRO

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ECO 16 Anno 2 n° 31 Lunedì 10 Settembre 2012 pag 2

C'è sono due grossi ostacoli che ritardano edimpediscono la raccolta differenziata, auspicando lacostruzione di inceneritori e discariche comesoluzione definitiva al problema rifiuti: la quantità e laqualità delle cose di cui ci circondiamo.La filosofia del usa e getta, quella del prodottoeconomico, se fino a poco tempo fa costituiva unacomoda pigrizia, ora, in tempo di crisi, licenziamenti eprecariato, di spending review, diventa quasiun'esigenza di sopravvivenza. Ed anche in situazionidi oculato controllo delle spese e dei bilanci personalidifficilmente si rinuncia al superfluo. È la nostraabitudine ad acquistare spesso cose inutili, è questaSindrome del Criceto (il grazioso roditore che amariempirsi le guance di scorte alimentari) che, anchequando maschera compensazioni di tipo psicologico,ci porta a far provviste di ogni genere, bombardaticome siamo da volantini pubblicitari delle offerte. Ilbuonsenso ci fa cogliere al volo le occasioni per farquadrare il bilancio domestico, ma è anche vero chemolto dell'approvvigionamento alimentare finisceinevitabilmente nella pattumiera perché scade. Questolo sanno le industrie e lo sanno i supermercati, che conla loro strategia economica nell'essere in continuacompetizione fra loro, snelliscono le loro giacenze dimagazzino altrimenti perse con gravi ripercussionisugli utili. Ma a noi consumatori piace comunquequesto frenetico sport delle promozioni 3x2 e tutto a 1euro, spiluccando i vari centri commerciali come l'apedi fiore in fiore.Altro discorso, invece, riguarda gli oggetti cheacquistiamo: accessori vari, elettronica di consumo,mobili, tutto ciò che poi sembra “magicamente” mal-funzionare proprio quando termina il periodo dellagaranzia. . . Ripararli costa più del ricomprarli;mancano gli artigiani e, laddove esistono, la loromanodopera supera giustamente il costo del prodottonuovo di zecca, e quindi tranquillamente scegliamo leofferte del sottocosto dell'ultimo depliant arrivatocinella cassetta postale.Già, perché esiste una sottile equazione secondo cuichi produce deve vendere, ma non beni durevoli,altrimenti nessuno comprerebbe più con sistematica eprevedibile frequenza, col rischio di un conseguenteaccumulo della sovrapproduzione. Per questo motivoc'é la gara sfrontata del miglior offerente e la gimcanasfrenata dei consumatori in continuo affanno.L'accaparramento di oggetti dovuto all'economicitàdel prodotto esiste anche perché la filiera industrialeitaliana è pressoché scarsa e carente, a differenzadella realtà produttiva che ci proviene dal Paese delDragone Rosso. Con il conseguente fenomeno che sista allargando anche nel territorio dei Castelli Romani,

dapprima a macchiadi leopardo,progressivamente amacchia d'olio lacrescita esponenzialedi negozi cinesi che,per un curiosoalgoritmo spuntanocome funghi edaprono alla chiusura

di precedenti esercizi commerciali nostrani i quali, unpo' per difficoltà a sostenere spese e tasse, un po' invista del guadagno immediato, si affrettano a venderelicenze e locali agli orientali, con lo stesso entusiasmodi fronte ad una schedina del “gratta e vinci”, senzaconsiderare che questo tipo di svendita è una perditanazionale e locale, che silenziosamente diventa unasorta di conquista straniera territoriale edeconomica, lenta e senza l'uso ed il bisogno dellearmi.E non ci viene di aiuto neppure la politica, giacchéabbiamo assistito già nei precedenti governi degliultimi vent'anni al consolidamento di patticommerciali e delocalizzazione import­export con ilpaese del Dragone Rosso, e ancor di più di recente conl' ultimo viaggio del Presidente del Consiglio Montiin Cina, finalizzato proprio al rafforzamento di unulteriore partenariato economico-commerciale.E se il problema “quantità” è comunque rilevante aifini di una corretta gestione dei rifiuti (quantocompriamo ma anche per quanto inutili e troppi sianogli imballaggi dei prodotti) più fondamentale ancora èla qualità di ciò che acquistiamo, nel momento in cuiandrebbe e dovrebbe virtuosamente essere eliminato.Troppo spesso la merce ''Made in China”, tuttarigorosamente low cost, è in realtà uno specchietto perle allodole che stentano a riconoscere la verità insitanel proverbiale detto :“tanto costa, tanto vale”. Cosìgli abiti a prezzo “stracciato” poi diventano veri epropri “straccetti” dopo qualche lavaggio. Ma siccomecostano poco, vengono facilmente buttati e rimpiazzatida altrettanto abbigliamento quasi sempre sintetico.Idem dicasi per tutti gli altri oggetti che si rivelanomal rifiniti, difettosi e di materiale dubbio: mollettedel bucato che si sbriciolano, pennarelli secchi escoloriti, cacciaviti che si piegano come fossero diburro, ombrelli tascabili che si spezzano persino alsoffio dello scirocco, penne che non scrivono,quaderni ruvidi, grembiuli da cucina, tovaglie epresine in PVC(! ) facilmente infiammabili, bigiotteriaverniciata e con presenza di nickel; eppoi scarpe,borse, abiti e biancheria intima al 95% di poliestere edaltre sigle praticamente derivanti dal petrolio, ed

ancora,oggettistica diplastica grezza epuzzolente,oggetti di vetrocon altapercentuale dipiombo.L'elencopotrebbe

continuare a lungo. Praticamente nulla che unavolta eliminato possa essere riciclabile!Da non dimenticare poi le notizie quasi quotidiane suTv e giornali che ci raccontano di tonnellate di mercecontraffatta, sequestrata dalle Forze dell'Ordine,pronta ad essere venduta sulle bancarelle abusive (edevasive! ) nonché a riempire gli scaffali dei negozi,dove abitualmente crediamo di risparmiare, ulteriorequantità abnorme e qualità zero sommergono i varitipi dei nostri cassonetti.Purtroppo la caratteristica di questi prodotti, tra cuigiocattoli e cosmetici, è spesso quella di esseretossici: dal materiale che li costituisce, ai coloranti.Il grande problema del ciclo rifiuti e della raccoltadifferenziata sta soprattutto nella qualità del materialeusato, per cui qualora non potesse essere riciclabilenon diverrà mai preziosa risorsa, ma qualcosa dadover distruggere per quello che è, cioè verràsmaltito, e in gergo tecnico lo smaltimento sta aintendere il diretto conferimento in discarica onell'inceneritore.Se non cambieranno le condizioni politiche perfermare questo fenomeno di selvaggio mercato dicolonizzazione economica orientale ci ritroveremo(oltreché poveri) con la triste eredità di notevoliripercussioni sui versanti ambiente e sanità. Inutileparlar tanto di biologico, ecologico, sostenibile,rinnovabile, quando poi squallidamente saremosommersi da ciarpame di oggetti ibridi, tossici,contaminati e dalle loro esalazioni.Se la volontà di (non) risolvere il problema rifiutisenza discariche ed inceneritori soprattutto nelterritorio dei Castelli Romani è direttamenteproporzionale alle sciagurate scelte economico-politiche di questo tipo di globalizzazione, sta a noiconsumatori italiani e castellani esigere il made inItaly e rispedire al mittente tutto ciò che non concorrealla eco-sostenibilità igienico-sanitaria del territorio.Ma una cosa è certa: la Terra non potrà più tollerare iveleni che noi stessi produciamo e rammentiamouna volta per tutte che su questo pianeta noiabitiamo in affitto.

Elena Taglieri ([email protected])

L' INSOSTENIBILE PESANTEZZA DELL'AVERELA “SINDROME DEL CRICETO” E “IL PAESE DEL DRAGONE ROSSO”

“TOGLIERE A PIETRO PER DARE A PAOLO” (E VICEVERSA)GIOCHI DI PRESTIGIO CON LE CAMPANE DELLA DIFFERENZIATA

L'articolo precedente sullecampane fatiscenti delladifferenziata a Cecchina(quelle di viale Spagna difronte al Campo Sportivo) hasortito l'effetto dovuto appenaqualche giorno dopo ladistribuzione di ECO 16.Sono comparse due campaneper la plastica (foto 1), ma aben vedere da vicino, su diesse c'è ancora una locandinaconsumata dalle intemperieche pubblicizza un Veglione diCapodanno, di un annoimprecisato poichè il foglio èstrappato (foto 2), macomunque in località Velletri.Due campane che sicuramentestavano bene dove erano edora alcuni residenti veliternine sono privi?. . .Giochi di prestigio, dunque,dove nulla cambia.Eppure sempre a Cecchina siripropone uno scenario similea quello di un mese fa. Presso

l' incrocio di via Tor Paluzzi con via Campania ci sono rifiuti a cieloaperto in un contenitore dissestato (foto3).Su tutte queste campane c'è la targhetta “Provincia di Roma”(foto 4 e 5).

Ora sappiamo chi le distribuiscee le procura.Una Giunta Zingaretti che vuolerisparmiare sui contenitori delladifferenziata, ma che spende 260milioni di euro per una nuovasede come già riportato su ECO16 di luglio, in base alladenuncia presentata dalConsigliere ProvincialeFrancesco Petrocchi (Pdl) inaula provinciale.

Elena Taglieri([email protected])

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ECO 16 Anno 2 n° 31 Lunedì 10 Settembre 2012 pag 3(segue da pag 1)Il primo è la morte di un gigante della Chiesacattolica, il cardinale Carlo Maria Martini; ilsecondo è il prorompere dalla periferia dellageografia politica italiana, con la candidaturaalle primarie nazionali del P.D., del sindaco diFirenze.Nulla in comune hanno i due: sia per ladiversità della loro veste nel mondo; sia per ladiversità dell’orizzonte mirato dal loro sguardo,quello dell’uno attento sì alle questionimondane ma teso all’eterno e alla realtàultraterrena e quello dell’altro teso alla realtàterrena e alle questioni dell’oggi e del futuro;sia, infine, per lo stile comunicativo, pacatoquello del primo e tranciante quello dell’altro.Nulla in comune se non un tratto: il linguaggiodella verità.Il cardinale Martini, affrontando con parole diverità, mente aperta e visione profetica temisociali ed etici di grande attualità, ha indicatoalla gerarchia ecclesiastica, che pare, tranneeccezioni, aver dimenticato la lezione delConcilio ecumenico Vaticano II, sentieri nuoviper far recuperare alla Chiesa la funzionemagistrale e carismatica che le appartiene perpropria natura, ma che oggi appare perduta.Matteo Renzi, anch’egli con parole di verità evisione lungimirante, ha indicato lucidamenteche, per trascinare l’ Italia lontano dalprovincialismo politico e dalle posizioni diretroguardia nel campo economico, è necessario“rottamare” la compagnia di giro dei diversisepolcri imbiancati del suo partito, responsabilidel crepuscolo italiano al pari dei diversisepolcri imbiancati del P.d.L., che oggi, sia gliuni che gli altri, vogliono riciclarsi, nonostantela loro attestata incapacità e cortomiranza, comeguaritori della malattia che essi stessi hannoprovocato; sarebbe veramente salutare per labuona politica e l’ Italia se anche nel P.d.L. siaffermassero uno o più soggetti volenterosi diliquidare la stagione berlusconiana, ma non nevedo all’orizzonte.Grandi resistenze, anche se felpate come è nellostile ecclesiastico, incontrò Martini nella suaopera di conciliazione delle posizionidottrinarie della Chiesa con le istanze sociali edetiche della modernità; grandi resistenze e fortiostilità incontrerà il sindaco fiorentino nel suotentativo di svecchiare il P.D. e modernizzare lapolitica, come dimostrano le avvisaglie sguaiatedei gattopardisti del suo partito cui s’è accodatodalla Puglia il narratore di chiacchiere, tuttiinteressati ad ammantare il vecchio con nuoveparole d’ordine per fingere di voler cambiaretutto affinché tutto resti come prima, cioè congli stessi di sempre a occupare, scambiandosele,

le poltrone del potere: lo dimostra la chiusura dipiù maggiorenti del P.D. alla proposta direintrodurre le preferenze per eleggere ideputati.Le parole di verità sono indigeribili per gliimbroglioni e provocano in questi e nella caneadei loro seguaci reazioni ignobili; anche dallenostre parti ne è stata data prova mesi fa.Ora, visto che si parla di verità, trattiamo dicose vere di Ariccia.SAGRA DELLA PORCHETTA. Unesponente della cessata amministrazionecomunale ha detto che, se la sagra non si fa, èper il vuoto della politica, alludendo allagestione commissariale. L’unica cosa giusta inquesta enunciazione è la parola “vuoto”, ma ilvuoto vero è un altro: quello delle cassecomunali lasciato da loro e a cui sta cercando diporre rimedio il commissario prefettizio.D’altro canto, quando, con lo stringimento deicordoni della borsa comunale dopo laturbolenta e politicizzata vicenda del cambiodel parroco, la festa di Santa Apollonia èscaduta dallo splendore del passato al grigioredegli ultimi tempi, che vuoto c’era? Facilerispondere: il vuoto del buon senso.RACCOLTA DIFFERENZIATA DEIRIFIUTI. Nella pubblicazione dedicata allaraccolta differenziata dei rifiuti nei Comuniitaliani nel 2011 , Legambiente attesta che adAriccia la percentuale di raccolta differenziata èstata al di sotto del 65. Che mistero è questo, seil corifeo e i suoi coristi fecero credere a tantiariccini, nel lontano luglio del 2010, che questasoglia era stata raggiunta e, a ridosso delleelezioni comunali, che la percentuale erabalzata al 70 e oltre? Fecero anche credere,sempre ad elezioni vicine, che la tariffa eradiminuita, mentre, in verità, il piano finanziariopredisposto dalla ditta appaltatrice prevedeaumenti annuali del costo del servizio fino allascadenza dell’appalto. Tanto per informare ilettori, quest’anno il costo passa a 3.593.678euro dai 3.298.289 del 2010.Per restare al tema dei rifiuti, sorprende ilcontenuto di uno scritto messo in circolazionetra i membri della setta somigliante a quella deiBeati Paoli e guidata dall’ecologista cacciatore(senza commenti: proprio due parole che fannoa pugni tra loro! ). Che cosa sorprende? È ilplauso alla decisione del Consiglio di Stato cheha ribaltato la sentenza del T.A.R.sull’ inceneritore di Albano Laziale. Gli autoridello scritto hanno visto nella decisione che –parole loro – «il Consiglio di Stato ha fattoricorso all’ interpretazione di una norma dicarattere generale per motivare giuridicamentel’esigenza di far prevalere un interesse pubblico

rilevante rispetto all’applicazione di normeaventi contenuto formale». Qual è l’ interessepubblico prevalente? Lo scritto non lo dice.Perché? Perché il Consiglio di Stato non neparla affatto, afferma soltanto che «in base alprincipio di separazione dei poteri sotteso alnostro ordinamento costituzionale, solol’amministrazione è in grado di apprezzare, invia immediata e diretta, l’ interesse pubblicoaffidato dalla legge alle sue cure».Ora è vero che l’ecologista cacciatore fu unodei nove magnifici paladini dell’ecologismo(solo) pre-elettorale che nel 2007 diedero allacostruzione dell’ inceneritore ad Albano Lazialeuna spinta rappresentando a Marrazzo, con unalettera, la considerazione della necessità digiungere alla chiusura del ciclo integrato deirifiuti in loco (in pratica, a realizzarvil’ inceneritore); è vero anche che era il referentead Ariccia del consigliere regionale, oggidefunto, del P.D., che, tra i politici, era il piùvicino al monopolista delle discariche con cuimangiava la coda alla vaccinara (ricordate ilfuori onda della trasmissione televisivaReport?); vero tutto ciò, sembrava però chel’ecologista cacciatore avesse fatto dietrofront,che fosse, in breve, pentito di quellaimprovvida lettera del 2007 e che cercasse,piuttosto tardivamente, di riparare all’errorefacendosi vedere nelle manifestazioni di piazzacontro la costruzione dell’ inceneritore.Adesso, plaudendo alla decisione del Consigliodi Stato, un altro dietrofront. Perché? Con lascoperta che il presidente del collegio delConsiglio di Stato che decise sull’ inceneritore èlo stesso del collegio chiamato ad affrontare iricorsi contro le sentenze del T.A.R. diannullamento delle operazioni elettorali adAriccia, chiaro è apparso il fine del plauso:adulare quel presidente. Che altro aggiungere,se non parole di commiserazione perl’ecologista cacciatore costretto a innumerevoligiri di valzer?PONTE MONUMENTALE. Sa il lettorequanto costano ai contribuenti del Lazio ladeviazione dei percorsi dei mezzi di trasportopubblico e il servizio dei bus navetta? Lo dicein una lettera l’amministratore delegato delCOTRAL: oltre 600.000 euro l’anno. Amen (inebraico ha il valore di “così è, in verità”).

Roberto Di Felice

BUCA! Era il gennaio 2011 quando su ECO 16 segnalavamo per la primavolta, grazie alla lettera di una lettrice, una buca transennata in via della Croce. La lettrice sichiedeva come mai l'amministrazione, che si vantava proporre grandi progetti, non fosse ingrado di riparare una buca che era presente già da molto tempo. Ebbene sono passati 1 9 mesidalla nostra segnalazione e nulla è stato fatto, né dall'amministrazione decaduta in oltre unanno anno di tempo, né dalla gestione commissariale. Siamo stupiti e preoccupati per questocomportamento sintomo che davvero qualcosa non va ad Ariccia! Che cosa ha aspettato la

passata gestione a porre rimedio a questo ea tante altre situazioni che potrebberoanche peggiorare e portare danni ancorapiù grandi? Che cosa aspetta l'attuale?Non vogliamo pensare che nelle casse delComune non ci siano neanche i soldi pergestire quelle che dovrebbero esseresituazioni di normale amministrazione emanutenzione. (BUCO!?) Nel frattemponella buca, ancora transennata, sonocresciute alte e rigogliose delle piante.Ancora un po' e ci coltiveranno ipomodori, sempre che prima, per leinfiltrazioni d'acqua, non si crei unavoragine!

Fabio AscaniGENNAIO 2011 AGOSTO 2012

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ECO 16 Anno 2 n° 31 Lunedì 10 Settembre 2012 pag 4

TIRIAMO LESOMME

INIZIARE AD IMPOSTARE UNAPOLITICAMIRATAAL BENESSERE DEICITTADINI E DELLA SALVAGUARDIA

DEI TERRITORILa lunga lotta contro l’ inceneritore dei CastelliRomani - che compie in queste settimane cinqueanni - contro il VII invaso di Roncigliano e,soprattutto, contro la modalità di raccoltaindifferenziata dei rifiuti urbani, ancora non èfinita.E la querelle estiva che, tutti i giorni, in primapagina sui giornali nazionali e locali, ha visto ilballetto di ipotesi e di tesi relative alla scelta delsito alternativo, prima provvisorio e poi definitivo,alla discarica per rifiuti indifferenziati più granded’Europa, Malagrotta, ha cementato in tutti noi,ancora di più, come se poi ce ne fosse bisogno,l’esigenza di pretendere una nuova modalità diraccolta, gestione e chiusura del ciclo dei rifiutiurbani. Abbiamo capito, di sicuro, che la modalitàdi raccolta più efficace e salubre dei rifiuti urbaniè la raccolta differenziata porta a porta: la raccoltae suddivisione, per “materie prime”, degli scartiurbani, a cominciare dal compost o umido – datrattare nelle compostiere (possibilmentepubbliche! ! ); nonché delle diverse altre frazionimerceologiche: carta, plastica, vetro, alluminio,ferro. Binomio che, unito alla riduzione, al ricicloed al riuso, costituisce l’unico modo, dal punto divista sanitario, per contenere quanto più possibilegli effetti nocivi, ormai a tutti noti, prodotti invecedall’attuale sistema di gestione e chiusura delciclo dei rifiuti basato, purtroppo, su discariche edinceneritori. Per non parlare, poi, dell’aspettoeconomico: che pure sappiamo essere favorevolealla modalità di raccolta differenziata porta aporta: in termini di occupazione, certo, chesappiamo crescere notevolmente ma anche, comese non bastasse, anche di possibilità di rivendere atonnellata le “materie prime” raccolte in modo

differenziate, adesempio, alleinnumerevoli aziendeprivate che operano nelsettore del riciclo. Cene sono una infinitàanche nei CastelliRomani.Il contatto, che vaavanti da mesi, con glialtri comitati sortiormai un po’ ovunquenel Lazio ha, perl’appunto, questo motivo dominante: pretendere,da parte delle pubbliche amministrazioni, l’avviodella raccolta differenziata porta a porta e lapredisposizione delle isole ecologiche, non solo aparole, magari per convincere i cittadini durante lacampagna elettorale, ma con un crono programmadettagliato e “DEFINITIVO” che informi ecoinvolga anche la popolazione. E le richieste nonsi fermano qui. Si parla, anche, della necessitàdella creazione d’un indotto che, poi, subito dopo,sia in grado di gestire correttamente la fasesuccessiva di gestione di queste “materie prime”.Per evitare, in sostanza, come proposto adesempio dal Ministro Clini, che la carta, laplastica ed il legno, spesso chiamatiimpropriamente eco-balle, vengano bruciati negliinceneritori. Parlo, in modo particolare, dei “centridi trattamento” specializzati nel recupero dellematerie prime: per l’appunto le aziende in gradodi riciclare, materialmente, la plastica, la carta, illegno, etc. E di dargli una “nuova vita”. Perché, sidice da parte di molti, non sviluppare delleaziende pubbliche, con un indotto gestito dallepubbliche amministrazioni, per questo tipo ditrattamento di materi prime e doversi, viceversa,appoggiare al privato? Mi riferisco, anche, inmodo particolare, per la parte umida, al così dettocompost, ed alle così dette compostiere: siti moltograndi, di solito inseriti in aree di campagna, incui sotterrare - in modo del tutto naturale - gliscarti alimentari delle nostre abitazioni: gli scartidi origine vegetale, come quelli della frutta e dellaverdura, e assimilati, che dopo pochi mesi

trascorsi sotto terra diventanofertilizzante pronto alla venditaed all’uso. Questo perché, daparte di alcuni, si vorrebbecostruire, viceversa, degliimpianti industriali – chegodono anche in questo caso delsostegno improprio dei fondipubblici - denominati a bio-massa (in realtà dei piccoliinceneritori! ) che sonoprogettati, in sostanza, perbruciare o direttamente o

indirettamente – con la combustione diretta dellematerie prime o indiretta dei gas prodotti dallaloro degenerazione - “la parte umida” dei rifiutiurbani, come ad esempio, gli sfalci erbacei, gliscarti alimentari domestici ed assimilati.Alle difficoltà, che non sono poche, di spingere leamministrazioni pubbliche a cambiare il“sistema” di raccolta e, poi, di gestione dei rifiutiurbani, si aggiungono altri problemi, anche inquesto caso, non certo meno gravi. A cominciaredal monopolio attualmente esistente nella gestionedel ciclo dei rifiuti nella Regione Lazio checostituisce, di certo, un ostacolo al cambiamento.In realtà la soluzione è a portata di mano, quelloche manca è la volontà politica, e proprio questo,ha portato moltissimi cittadini a prendere ledistanze da un mondo, quello politico, troppodiverso dal loro. Dalla gestione dei rifiuti allasanità , passando per il caro benzina e ladisoccupazione a livelli record la classe dirigentedovrebbe comprendere la gravita’ della situazione,fare un passo indietro ed iniziare ad impostare unapolitica mirata al benessere dei cittadini e dellasalvaguardia dei territori. Tutto questo è possibile.Io credo, ancora, e lo credo fermamente, chel’ impegno congiunto tra le parti sociali e leamministrazioni pubbliche possa essere l’unicomodo, in questo momento, di rendere vivibile unpaese che vivibile non lo è più.Ancora una volta: uniti vinciamo noi: siamol’Italia che cambierà l’Italia.

Simone Carabella

ELETTROSMOG: I CITTADINI DIALBANO E DEI CASTELLI ROMANIQUANTO DOVRANNO ANCORA

ASPETTARE?

4 AGOSTO 2011 – 4 AGOSTO 2012.E’ trascorso più d’un anno dal giorno in cui il Consiglio Comunale diAlbano votò, all’unanimità, un ordine del giorno sul tema elettrosmog:“ridefinizione del piano antenne per telefonia mobile e radio e relativoregolamento.” Ad Albano, viceversa, ancora oggi, è vigente il Pianoantenne adottato da Mattei nel 2007. Piano antenne che prevede ladisponibilità di nove aree private per l’ installazione di nuove antenneper telefonia mobile oltre alle 24 già presenti. Comitati civici eassociazioni di cittadini, da tempo, rilevano dubbi sulla legittimità sia dialcune delle 24 antenne preesistenti (come quella di Via della Vignetta,installata proprio davanti la sede del comune) sia di antenne telefoniche eradio “sospette” spuntate dal 2007 in varie zone di Albano (Foto n. 1 e 2).A causa dell’evidente situazione di caos, il 4 Agosto 2011 il ConsiglioComunale di Albano – su istanza del consigliere di Cecchina SalvatoreTedone - votò all’unanimità un ordine del giorno sull'elettrosmog poidivenuto una delibera comunale, la n. 61 . Delibera che lasciava bensperare tanti cittadini di Albano e dei Castelli Romani poiché impegnaval'Amministrazione Marini a:1 ) Avviare una campagna preliminare - condotta dall’Arpa Lazio - per ilmonitoraggio preliminare dell’ inquinamento elettromagnetico presentesull’ intero territorio comunale con relativa mappatura dei livellid’ inquinamento.2) Installare, accanto ad ogni singola antenna, una centralina dimonitoraggio H-24 delle emissioni prodotte con pubblicazione dei relatividati sul sito comunale.3) Rivisitare il piano antenne in applicazione del principio di salvaguardiadella salute pubblica, minimizzazione dell’esposizione dei cittadini alleonde elettromagnetiche e, solo in subordine, delle esigenze di “copertura”telefonica del territorio.L’ordine del giorno votato ad Albano nel 2011 ebbe un eco talmentepositivo che venne utilizzato, poco dopo, dal Comune di Rocca di Papa,

come spunto per il recente intervento didiminuzione delle antenne presenti sul notosito di Monte Cavo. Diminuzione erazionalizzazione delle antenne su MonteCavo conseguente, tra l’altro, proprio laproficua collaborazione con l’Arpa Lazio.Gli impegni assunti dall’AmministrazioneMarini, invece, ancora non sono statimantenuti. A più d’un anno di distanzadalla delibera comunale, inoltre, sullastampa locale si è cominciato a parlare di“antenne future ad Albano” e dellanecessità di uno “sforzo diconsapevolezza”. Ma in assenza d’unmonitoraggio preliminare dell’ArpaLazio che permetta di conoscere, conesattezza, il livello attuale di esposizione

dei cittadini alle ondeelettromagnetiche,quale consapevolezzavi può essere nellenuove installazioni?Senza conoscere qualizone del territoriorispettano o meno illimite di leggeinderogabile dei 6Volt/Metro com’èpossibile pensare diprocedere in ossequio

al principio di salvaguardia della salute pubblica? Quando verrannoinstallate, inoltre, nei pressi delle antenne preesistenti, le centraline dicontrollo H-24 delle emissioni elettromagnetiche? E gli altri comuni deiCastelli Romani conoscono il livello di esposizione elettromagnetica a cuisono esposti i cittadini? Monte Cavo, certo, ma anche Santa Palomba,Colle Pardo, Monte Savello … i cittadini di Albano e dei Castelli Romaniquanto dovranno ancora aspettare?

D. Castri

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ECO 16 Anno 2 n° 31 Lunedì 10 Settembre 2012 pag 5

L’ACEA, AD ALBANO, SI “RICICLA”: MA LA “MUSICA” E’ DAVVERO CAMBIATA?

PERCHÉ L’ACEAHA FINANZIATO L’ANFITEATRO FESTIVAL DI ALBANO?Dal 28 Luglio al 16 Agosto 2012, nella magnificacornice dell’Anfiteatro Severiano di Albano,l’Amministrazione Marini ed Europa Musica,hanno organizzato l’Anfiteatro Festival: concerti,opera, danza, teatro, jazz. L’evento è statoorganizzato col contributo economico, tra gli altri –come ben visibile nella locandina pubblicitaria -anche dell’ACEA. Proprio la stessa ACEA che,come noto, compartecipa – insieme alla PontinaAmbiente del magnate dei rifiuti della RegioneLazio Avvocato Manlio Cerroni ed all’Ama - alCo.E.Ma. (Consorzio Ecologico Massimetta). Eproprio quello stesso consorzio - voluto dall’exAssessore Regionale ai rifiuti Mario di Carlo - chepretende, costi quel che costi, ed oggi come ieri, dicostruire il mega inceneritore “più granded’Europa” all’ interno della discarica diRoncigliano (a Cecchina di Albano Laziale). Solopoche settimane fa, per l’esattezza il 4 Luglio2012, il Presidente di ACEA Giancarlo Cremonesi,ha reso alla stampa nazionale le seguentidichiarazioni sul tema inceneritore dei CastelliRomani : 'Il Tar ha dato via libera, ma c'è ancoraun po' di tensione sociale sul territorio. Speriamoche ci si convinca che l'impianto non èassolutamente nocivo per la salute e per la qualitàdell'aria. Mi auguro che presto si capisca chequesti impianti sono indispensabili sul territorionazionale perché, una volta realizzati, metterannoin sicurezza il sistema e la gestione finale deirifiuti. Sul gassificatore di Albano vorrei ci fosseserenità e pace sociale, convinzione che è unimpianto che non creerà disagio. Prima di metteremano in modo importante al cantiere vorremmo cifosse una conoscenza da parte dei cittadini chequesto impianto non pregiudicherà la qualità dellaloro vita''. Il giorno successivo il comitato No Incha risposto così, dalle colonne di 5Giorni, alpresidente Acea Cremonesi: “Il presidenteCremonesi pensi piuttosto all’acqua dei CastelliRomani, che dal 2005 ha percentuali di arsenico efluoro oltre i limiti di legge. Inoltre le schedetecniche dell’inceneritore di Albano dimostranoche l’impianto produrrà diossine, furani, ossidi dizolfo, nano­particelle dannose per la salute umanae l’ambiente. Raccolta differenziata porta a porta,riduzione, riciclo e riuso: queste le soluzioni per ilproblema rifiuti” . Non mi risulta, in tutto questotempo, vi sia stata una risposta ufficiale da partedell’Amministrazione Comunale di Albano, di cui ilSegretario del PD, Alessio Colini, è esimio

esponente. Alessio Colini: segretario del PD diAlbano Laziale nonché delegato alla cultura.Esponente politico silente, insieme al restodell’Amministrazione Marini, anche rispetto adun’altra questione non certo da poco. Mi riferisco,in modo particolare, alle recentissime (3 Luglioscorso) dichiarazioni del segretario nazionale delPD, Luigi Bersani: “A Roma non accetterò accordidi governo con chi nega in principio la possibilitàdi utilizzare termovalorizzatori”. Tutto tace.Lo stesso Alessio Colini che, pochi giorni fa, sullasua pagina FB pubblicava questo post: “Chiusa laprima stagione dell'Anfiteatro Festival di Albano.Ecco alcuni numeri: 8000 presenze di pubblico dicui circa 3000 biglietti acquistati su Roma. 17serate con Uto Ughi, Moni Ovadia, 2 opere, 4concerti, teatro e 8 serate jazz. 2 articoli sugiornali nazionali Corriere della Sera, Repubblica,Il Tempo, Il Messaggero, Trovaroma, 36 passaggitelevisivi su tgr, 45 Secondi di servizio con ilsindaco Marini su RAI UNO, 250 passaggi radio,metropolitane e bus Atac che hanno pubblicizzatol'evento, 250 artisti sul palco, 75 tra operatori etecnici coinvolti. Realizzato uno dei più importanticartelloni del Lazio. Un altro dato che occorreconoscere, abbiamo risparmiato il 75% di spesaper Albano Estate in confronto a quanto speso nel2009. Qualità massima. Er pittoresco Arbano.Basta crederci. Ci vediamo nel 2013.” Eppure –oltre alla questione inceneritore dei Castelli (che diacqua potabile ne consumerebbe davvero tantasottraendola all’uso civile destinato ai “comuni”cittadini) - di gravi problematiche idriche di cuiparlare, ad Albano Laziale ed ai Castelli Romani,non ne mancano di certo.Le deroghe europee, ancora in corso, su Arsenicoe Fluoro valide fino al 31 Dicembre del 2012;l’ interdizione per i bambini da 0 a 3 anni dell’usodell’acqua a fini potabili; l’acqua pagata daicittadini, dal 2005 ad oggi, come buona ma che hapresentato troppo spesso concentrazioni di elementichimici superiori ai limiti di legge (ma il costodella bolletta, in questi casi, non dovrebbe calare?);la carenza di trasparenza dell’ACEA nei confrontidei cittadini e delle amministrazioni; l’ inefficienzaqualitativa sulle modalità e sulle tempistica degliinterventi effettuati; le bollette “ballerine”, ma conscadenze tassative, che a dispetto delle deroghediventano paradossalmente sempre più care; lecopiose e continue perdite d’acqua nei centri storicicome in periferia; le interruzioni non programmate

del servizio idrico, specie in estate; le turnazioni,invece, programmate e non rispettate con i relatividisagi - enormi- per chi la mattina esce di casa perandare a lavorare senza aver potuto usare l’acqua epoi torna a casa, la sera, senza, di nuovo, poter faruna doccia o una lavatrice; e chi più ne ha più nemetta … Alessio Colini, le domande per te,delegato SOLO alla cultura - ma partedell’Amministrazione Marini - a questo punto,sono d’obbligo: 1 )Quando è stata sottoscritta laconvenzione con l’ACEA per la sponsorizzazionedell’Anfiteatro Festival? 2)A quanto ammonta ilcontributo “generosamente” messo a disposizionedall’ACEA per l’organizzazione dell’AnfiteatroFestival di Albano? 3)Possiamo avere copia dellaconvenzione? 4)Consideri opportuna lasponsorizzazione ACEA dell’Anfiteatro Festival diAlbano? A Cerveteri, dove incombe un progettodi discarica alternativa a Malagrotta, un recente enoto Festival artistico comunale è stato titolato:Etruria Eco-Festival! Ad Albano, secondo me, sipoteva fare di meglio: Anfiteatro – NoInceneritore – Festival! ! Ma chissà, mi chiedo, sela “generosa” ACEA ed il Direttore Cremonesiavrebbero gradito?

Daniele Castri

IL SINDACO GABBARINI: “ACEA, BASTA DISSERVIZI”IL PRIMO CITTADINO DI GENZANO SCRIVE NUOVAMENTE AI VERTICI DEL GESTORE IDRICO

E MINACCIA LA DENUNCIAALLAMAGISTRATURA

ANCHE IN ALTRI COMUNI SITUAZIONI DIFFICILI: GRAVI DISAGI AD ARICCIAÈ dall’ inizio dell’estate che Genzano sta vivendo in una situazione dicontinua emergenza in quanto a fornitura idrica. In particolare, la zona piùcolpita è quella di Montecagnolo dove l’acqua in questi mesi è mancata perdiversi giorni di seguito (alcune abitazioni sono arrivate sino a nove giornidi disservizio).“Dopo le ripetute segnalazioni, sia telefoniche che a mezzo fax inviatenelle ultime settimane, sono a constatare che la situazione non è cambiataaffatto. Diverse abitazioni – ha scritto Gabbarini nella nota indirizzata aidirigenti dell’Acea – sono senza acqua da giorni, nonostante il flussoidrico, come da turnazioni da Voi comunicate in data 31 luglio 2012,dovrebbe essere garantito a giorni alterni. Come Sindaco, in qualità digarante della salute pubblica, sono a chiedere la risoluzione immediata delproblema nonché spiegazioni plausibili alla continua sospensione del flussoidrico. In caso di mancato riscontro, e se il problema dovesse ancorapersistere, sarò costretto a rivolgermi alla Magistratura denunciando il

mancato rispetto della Carta dei Servizi e del Regolamento di utenza”.E se la situazione di Genzano è gravissima, anche in altri comuni deiCastelli ci sono stati disagi notevoli. In alcune zone di Ariccia centrostorico troppo spesso, specie nei fine settimana, l'acqua arriva ad unapressione così bassa che non ci si riesce neanche a lavare le mani e spessomanca del tutto e senza preavviso. E poi dal 20 Agosto l'acqua è mancataper 3 giorni in zona Vallericcia e alcuni cittadini del Comitato di quartiere,fra questi Daniele Silvi, dopo aver chiamato il gestore, che non ha saputodire quando l'acqua sarebbe tornata, hanno contattato gli uffici del comuneper avere informazione sui tempi di ripristino del servizio, ma, ci diceSilvi, “abbiamo avuto non poche difficoltà ad avere un colloquio con unimpiegato tecnico e consapevoli del fatto che il servizio è ormai gestitodall'Acea, ci aspettavamo dal Comune almeno un sostegno a livello diinformazione, sostegno che è mancato.”

F.A.PERDITE D'ACQUAAI CASTELLI MENTRE MOLTI

CITTADINI RIMANEVANO A SECCOL'acquedotto dei Castelli Romani è un colabrodo, ci sono perdite un po' ovunque,più o meno gravi. Soltanto ad Ariccia, nel mese di agosto, ci sono state segnalateperdite in via del Parco, in via Flora, in una traversa del corso di fronte alComune, in via Quartogrotte. Le foto si riferiscono a queste ultime due perdite,particolarmente copiose. Riparare in modo serio e definitivo l'acquedotto questadovrebbe essere la priorità, a nostro giudizio, fra i doveri del gestore idrico! Altrefoto e filmati di perdite d'acqua su www.ecodiariccia.blogspot.com

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ECO 16 Anno 2 n° 31 Lunedì 10 Settembre 2012 pag 6

IN RICORDO DELCARDINALE CARLOMARIAMARTINI“LA CHIESA INDIETRO

DI 200 ANNI”“Un tempo avevo sogni sulla Chiesa. Una Chiesache procede per la sua strada in povertà e umiltà,una Chiesa che non dipende dai poteri di questomondo … Una Chiesa che dà spazio alle personecapaci di pensare in modo più aperto. Una Chiesache infonde coraggio, soprattutto a coloro che sisentono piccoli o peccatori. Sognavo una Chiesagiovane. Oggi non ho più questi sogni. Dopo isettantacinque anni ho deciso di pregare per la

Chiesa”.

Carlo Maria Martini “Conversazioni Notturne aGerusalemme”

Si è spento il 31 agosto il Cardinale Carlo MariaMartini che è stato spesso ospite, quando non era aGerusalemme, ad Ariccia, nella casa dei PadriGesuiti di Galloro. Ci sembra giusto ricordarlo perquesto ma anche e soprattutto per la sua grandestatura morale, intellettuale e spirituale. Il CardinalMartini è sempre stato vicino a tutti, ai fedeli dellasua diocesi ma anche a coloro che non avevano il

dono della fede dei qualidiceva: “Mi sono semprechiesto dove sono quelli chenon vedo, quelli che nonvengono in chiesa, e hocercato di arrivare a loro siaattraverso la Cattedra, maanche con tanti scritti sullastampa laica, così da farsentire la voce del Vescovoanche a coloro che noncredono o non praticano. E mi ha stupito il fattoche molte tra le lettere che ho ricevuto lasciando ladiocesi erano di non credenti o di non praticanti,che riconoscevano un qualche legame spiritualecon il mio ministero. Questo mi ha moltoconfortato.” (parole tratte da un'intervista rilasciata

nel 2005 a Cittanostra). E Il Cardinal Martini peressere sempre vicino alla gente, tutta la gente,curava una bella e profonda rubrica sul Corrieredella Sera nella quale aveva un dialogo diretto con ilettori, credenti o laici che fossero. Questa rubrica,dopo circa tre anni, si chiuderà il 24 giugno diquest'anno, con un abbraccio ai lettori e l'intenzionedi continuare il dialogo con il cuore: “Ora viene iltempo in cui l'età e la malattia mi danno un chiarosegnale che è il momento di ritirarsi maggiormentedalle cose della terra per prepararsi al prossimoavvento del Regno. Assicuro della mia preghieraper tutte le domande rimaste inevase. Possa essereGesù a rispondere ai quesiti più profondi del cuore

di ciascuno”.Nei primi giorni di agosto, sempre il Corriere,pubblica alcune riflessioni del Cardinale raccoltedal gesuita Georg Sporschill e da Federica Radice.Sono riflessioni importanti, molto critiche einnovative: “La Chiesa è rimasta indietro di 200anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura?Paura invece di coraggio”? E così affrontaquestioni delicate come la pedofilia fra i preti; lasessualità, “Dobbiamo chiederci se la gente ascoltaancora i consigli della Chiesa in materiasessuale”. E poi la questione se i divorziati possanofare la comunione: “La domanda se i divorziatipossano fare la Comunione dovrebbe esserecapovolta. Come può la Chiesa arrivare in aiutocon la forza dei sacramenti a chi ha situazionifamiliari complesse?” Ma forse la questione piùinteressante è la riflessione sul matrimonio:“L'atteggiamento che teniamo verso le famiglieallargate determinerà l'avvicinamento alla Chiesadella generazione dei figli. Una donna è stataabbandonata dal marito ­ cita come esempio ­ etrova un nuovo compagno che si occupa di lei e deisuoi tre figli. Il secondo amore riesce. Se questafamiglia viene discriminata, viene tagliata fuorinon solo la madre ma anche i suoi figli. Se igenitori si sentono esterni alla Chiesa o non nesentono il sostegno, la Chiesa perderà lagenerazione futura”.

Fabio Ascani

ASSOCIAZIONE CITTÀ DELVINO: GABBARINI

COORDINATORE REGIONALEPER IL LAZIO

“IL NOSTRO COMUNE NEL 1987 È STATO TRA IFONDATORI DELL’ASSOCIAZIONE ED OGGI TORNAAD

ESSERE UNATTORE IMPORTANTE”

Il Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini (foto) è ilCoordinatore regionale per il Laziodell’Associazione nazionale Città del Vino:questo quanto deciso giovedì 30 agosto nel corsodella riunione che si è tenuta nel palazzocomunale di via Italo Belardi. “Il nostro Comunenel 1987 è stato tra i fondatori di Città del vino ed

oggi – ha affermato Gabbarini – torna ad essere un attoreimportante all’ interno dell’Associazione. Si tratta di un ruoloprestigioso – ha proseguito il primo cittadino – che rientra in unprogetto più ampio di promozione del nostro territorio e dellenostre eccellenze. La nostra è un’adesione convinta, che va al di làdel solo vino perché l’obiettivo ultimo, e comune a tutte le Cittàdel Vino, è quello della valorizzazione e della salvaguardiadell’ intero territorio”.“Il mio impegno – ha detto ancora il Sindaco Gabbarini – oltre arappresentare la Regione all’ interno del Consiglio Nazionale, saràanche quello di adottare la Carta della Qualità, uno strumentoimportante previsto nello Statuto che ha l’obiettivo diincrementare la riconoscibilità e le capacità distinitive delle Cittàdel Vino. Seguire tale documento – ha concluso – ci permetterà dimettere in primo piano il nostro vino, dunque la nostra tradizioneagricola, all’ interno dei ristoranti e delle osterie del territorio, dipromuovere la realizzazione di enoteche, dove mettere in mostratutta la produzione enologica del territorio, e di intraprendere unaserie di iniziative artistiche e culturali orientate al mondo del vinoe al mondo rurale in genere”. C. S.

IL 15 E 16 SETTEMBRELAFESTA DEL PANE A

GENZANOSi sono incontrati giovedì 30 agosto i panificatori diGenzano e l’Assessore alle attività produttive RobertoPernaselci, per mettere a punto gli ultimi dettagli delprogramma della XXIV Festa del Pane casareccio diGenzano che si svolgerà sabato 15 e domenica 16settembre. Nel corso dell’ incontro, ribadita la

necessità di una fattiva collaborazione fra le istituzioni e le attività produttivepresenti sul territorio. Red.

L'Infiorta di Pane 2011

LA SAGRA E LA FESTA DELL'UNIONEITALIANA CIECHI DI ARICCIA

La sagra della Porchetta ancora non si è fatta, nonostante sia passata la prima settimana disettembre, e tutt'ora non sappiamo se quest'anno si farà. In proposito ancora non si sonogiunte notizie certe, ci hanno detto che sono sorte questioni su spese e finanziamenti. Staremo

a vedere cosa faranno, se si metteranno d'accordo eorganizzeranno. Una certezza è invece la festa organizzata ElisaValerialla presso la Casa delle Associazioni, per i non vedenti,con l'Unione Italiana Ciechi. Una festa che si sarebbe dovutasvolgere in concomitanza della Sagra, ma, ci ha spiegato lasignora Elisa: “La Sagra si svolge sempre per la prima domenicadi settembre ed io avevo organizzato tutto dai primi di agosto.Ho personalmente contattato l'Unione Italiana Ciechi di Latina,di Pomezia, di Tivoli, di Palestrina ed altri. Ad un certo puntohanno detto che la festa della porchetta non si fa più. Beh, io lafesta la faccio lo stesso! Del resto sarebbe stato ben complicatodisdire e avvertire tutti gli invitati: saranno giunte almeno 120,1 50 persone, non vedenti e ipovedenti. In poche parole abbiamofatto la preporchetta. (ride ndr) Adesso se faranno la festa bene,altrimenti noi la nostra l'abbiamo fatta! ”Poi Elisa Valeri ci spiega che negli anni passati hanno sempre

fatto la festa, integrata con quella della porchetta, a Corso Garibaldi, “la nostra festa è per isoci dell'Unine Italiana Ciechi, per dar modo anche a loro di divertirsi un po'. È una festatotalmente privata fatta in occasione della sagra perché così i ragazzi non vedenti potevanoessere accompagnati dai volontari e portati in giro per la festa e le bancarelle. Una festa nellafesta insomma! Quest'anno le bancarelle non ci sono ma noi abbiamo bai-passatol'amministrazione e abbiamo fatto lo stesso la nostra di festa e ci divertiamo e stiamo benecomunque. Con cinquecento euro c'è da magiare e bere per oltre 120 persone, si balla e sicanta. Magari me la facessero organizzare a me la Sagra della Pochetta! L'Unione ItalianaCiechi ad Ariccia Funziona!” (ancora una bella risata ndr)Fra le prossime iniziative dell'Unione Italiana Ciechi si farà, ci dice Elisa, la Cena al Buiodove si dovrà mangiare, vedenti e non vedenti al buio totale, in una sorta di inversione delleparti in cui ad avere bisogno di aiuto sarà chi ha ancora il dono della vista, non avvezzo atrovarsi in una situazione per lui così insolita e difficile. Un'occasione per capire e stareinsieme, dialogando senza la “distrazione della vista”. L'iniziativa può essere riassunta nelleparole tutti i sensi meno uno.(altre foto e una poesia sulla festa su www.ecodiariccia.blogspot.com)

Elisa in unmomento della festa

FALSA INVALIDAARRESTATA DAI CARABINIERII carabinieri di Ariccia, con un'azione che ha avuto grande impattomediatico, hanno arrestato una falsa invalida, cieca alla guida diun'auto! Il video è su internet e sul nostro blog. L'Unione ItalianaCiechi di Ariccia si dichiara spiacente di questo episodio chepenalizza i veri disabili.

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LUCI IN SALA S P O R TMUSICAECO 16 Anno 2 n° 31 Lunedì 10 Settembre 2012 pag 7

TRIBUTO ADIVAN GRAZIANI

Dopo il successo di Firenze-Lugano no stop, undoppio cd che raccoglie molti dei bellissimi brani diIvan Graziani, più due inediti “Giuliana” e “Il lupo eil bracconiere”, ecco un altro cd tributo al grandecantautore teramano. E’ uscito infatti un doppio cddal titolo “Tributo ad Ivan Graziani” della SonyMusic, la cui direzione artistica è stata affidata alfiglio Filippo Graziani. E’ proprio a lui che è venutal’ idea di non riproporre solo le canzoni del padre, madi farle riarrangiare e interpretare da vari artisti delpanorama italiano. Girando l’Italia da qualche anno,con il tour dedicato a suo padre, “Viaggi eIntemperie” ha potuto rendersi conto di quanto le suecanzoni sono tutt’ora nel cuore della gente, e diquanto incuriosiscano all’ascolto quelle persone chenon ne avevano mai sentito parlare. In una intervistaa XL dice: “Come direttore artistico della raccolta hocercato di riunire insieme quegli artisti per i qualinutro un profondo rispetto e che ero sicuro cheavrebbero lasciato la loro impronta sulle canzoni dimio padre[…]”. I Marlene Kuntz hanno interpretato“Monnalisa”, di cui gira anche un bellissimo videosul loro sito e su Repubblica.it, a seguire poi i Linea77, Roy Paci & Arestuska, Paolo Benvegnù, SimoneCristicchi che interpreta magistralmente “Firenze …canzone triste”, Cristina Donà, Marta sui Tubi,Giovanardi, Raiz, Tre Allegri Ragazzi Morti, LucaMorino, Titor, Rambaldi/Zamboni e lo stesso FilippoGraziani che interpreta la canzone “E sei così bella”,con la sua voce che ricorda in tutto e per tutto quelladi suo padre Ivan.Ivan Graziani è un artista troppo spesso caduto neldimenticatoio, e visti i risultati di vendita a pochigiorni dall’uscita del cd, direi ingiustamente. Si diceinfatti di lui che è scomparso troppo prematuramente,il primo gennaio 1997 all’età di 51 anni, ma a mioparere troppo presto dimenticato. Chissà quantoancora avrebbe potuto arricchirci musicalmente,essendo un vulcano di idee, poco propenso aglistandard che spesso la televisione e le casediscografiche impongono. Ed essendo lui uno cheandava sempre dritto per la sua strada,sperimentando nuove melodie, chissà quante perleaveva ancora da offrirci.

Gianni Casciano

MADAGASCAR 3Prima che i film della mostra di Veneziainvadano le nostre sale concedetevi un’ora emezza di relax e divertimento con i vostri figliportandoli a vedere la terza serie di questocartone.Sono in Africa, a tutti gli ritorna la nostalgia,forse per gli agi, dello zoo di New York, ma chi èin grado di permettere la traversata, cioè ipinguini con il loro “sgarrupato” velivolo, sonopartiti verso Montecarlo per un loro pianoparticolarmente furbesco. E allora via araggiungerli. Nel Principato pero per unamaldestra operazione nel casinò iniziano i loroguai e le peripezie per sfuggire ad una“streghetta” capo della “catturanti animali”.Finiscono in un circo decadente che li porterà apiantare nel Colosseo uno spettacolo che sirivelerà sorprendente. La storia fin qui debole eforzata prende consistenza e si eleva grazie agliintrecci emotivi che pian piano emergono dalvissuto circense.Arriveranno a New York i nostrieroi? Certo che si. Però, c’è un però!Il regista Eric Darvell, rispetto ai primi episodi,costruisce un film prevalentemente d’azione checolpisce più gli occhi che il cuore, tuttavia, tienecon il fiato sospeso i bambini in sala sino alfinale augurato. Non è poco. Eccellente ildoppiaggio e le immagini estremamenteraffinate.

Giuseppe Ferraro

ATLETICALARIPRESA

DELLE ATTIVITÀ

Works in progress! Ancora pochi giorni el'attività sportiva c/o il Campo comunaledi Cecchina riprenderà appieno. A tutticoloro che sono interessati adintraprendere una delle tante disciplinedell'atletica leggera ricordiamo che ilnostro personale sarà presente nei giornidi lunedì mercoledì e venerdì, dalle 17.00alle 1 8.30. Troverete la segreteriaAPERTA ed il nostro staff al completo.Tutta la nostra equipe è facilmentericonoscibile per via della divisa cheindossa: maglia polo bianca con il nostroDRAGHETTO ROSSO e tesserina diriconoscimento bene in vista! Questo perevitare penosi tentativi di "fishing" daparte di "pescatori" stagionali ma, inprimo luogo per fornire un serviziodegno della nostra modesta ma.. . più cheonesta reputazione. Vincenzo, Alfredo,Paola, Sabrina, Alessandro, Franco,Luisa Vi augurano di trascorrere almeglio queste calde giornate di sole, erestano a Vostra completa disposizione. Apresto!

La redazione sportiva

CALCIOCYNTHIA ESORDIO AMARO

Prima partita e primasconfitta in casa per ilCynthia di Genzano, squadradal passato glorioso che nonriesce a ritrovare la suaidentità ormai da troppotempo. Battuta 1 a 3 dalla

Sarnese, formazione che si è dimostratanettamente più in forma dei padroni di casa.Soltanto un mese fa il Cynthia era stataripescata in serie D. Gli affezionati siaspettano decisamente qualcosa in più!

Il Comune di Ariccia in collaborazione conl'Archeoclub d'Italia Aricino-Nemorense

presenta la

I° CAMPAGNAARCHEOLOGICA

di Recupero e Valorizzazionedella

VIAAPPIAANTICAin Valle Ariccia

Venerdì 21 settembre ore 17.30Palazzo Chigi in Ariccia – Sala Bariatinsky

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Hanno contribuito alla realizzazione, pubblicazione e distribuzione di questo numero di ECO 16, senza nulla avere incambio se non la soddisfazione di aver contribuito a fare qualcosa di buono e utile, il direttore Giuseppe Gambacorta, GiuseppeFerraro, Gianni Casciano, Elena Taglieri, Carlo Serilli, Daniele Castri, Simone Carabella, Lucilla Castrucci, Fabio Ascani.

Si ringraziano gli sponsor che credono in noi e nel nostro lavoro, augurandoci che possano aumentare per far si che questogiornale possa continuare a vivere e a dare un'informazione che altrimenti mancherebbe.

Il contenuto degli articoli, dei servizi, foto e luoghi, rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai innessun modo ECO 16, la direzione, la proprietà, che si riservano il pieno ed esclusivo diritto di pubblicazione, modificazione estampa a propria insindacabile discrezione, senza alcun preavviso ne autorizzazioni. Articoli, foto ed altro materiale, anche se nonpubblicati non si restituiscono. La collaborazione a qualsiasi livello e sotto qualsiasi forma è gratuita.

ECO 16 Anno 2 n° 31 Lunedì 10 Settembre 2012 pag 8

TROFEO CITTÀ DI NEMICAMPIONATO ITALIANO DI NUOTO DI FONDO E MEZZOFONDO

UN GRANDE EVENTO UN GRANDE SUCCESSONello scenario naturale del Lago si è svolto il Trofeo Città diNemi, terza edizione del campionato italiano di nuoto di fondo emezzo fondo. Più di 1 50 atleti provenienti da tutt'Italia si sonoiscritti alle competizioni e fra questi campioni come laCampionessa del Mondo 2010 Camilla Frediani a Vitale FedericaArgento Olimpico di Montreal 2005 e Bronzo a Roma 2010 aGiorgia Consiglio prima vincitrice della Capri-Napoli 36 km eancora l'Olimpionico Eroli di Sidney 2008.Più che giustificata, quindi, la soddisfazione del sindaco AlbertoBertucci che ha lodato lo sforzo organizzativodell'amministrazione che è stata in grado di organizzare un eventoche non ha avuto sbavature. E con l'occasione il sindaco haribadito l'impegno amministrativo a valorizzare sempre più ilterritorio ricco di risorse naturali che possono essere cornice dieventi importanti che portano la città alla ribalta nazionale.Quest'anno, tra l'altro, il Lago di Nemi ha ricevuto da GolettaVerde di Legambiente “Tre Vele”, come riconoscimentodell'ottima qualità delle acque sotto il profilo biologico.

Red. Sport

GENZANO PIANGE LAMORTE DI GIUSEPPE GIANNETTOÈ scomparso il 7 agosto a 69 anni Giuseppe Giannetto detto Pino, massaggiatore della Cynthia Calciodi Genzano. Proprio nei giorni in cui cominciava a circolare l'ipotesi di ripescaggio in D, durante unallenamento, Pino si è sentito male sul campo. Soccorso è stato portato all'ospedale di Albano, dove èstata constata la morte.

UN BRONZO OLIMPICO A LARIANOGrandissimasoddisfazionea Lariano perla medaglia dibronzoconquistataalle olimpiadidi Londra2012 dallacampionessa

mondiale Elisa Blanchi con laNazionale di GinnasticaRitmica.“La nostra Elisa – ha detto ilsindaco Maurizio Caliciotti-ha saputo gareggiare conl'umiltà e la capacità che lacontraddistinguono comedonna e come atleta,infiammando i cuori deglisportivi italiani”. E allagiovane ginnasta il sindacoha porto il plauso di tutta lacittà, con la soddisfazione el'orgoglio di aver portatoLariano ai più alti onoriolimpici. Fra i varifesteggiamenti per lacampionessa olimpica cipiace ricordare quello

avvenuto presso la comunità Eunos, unendo così sport ed impegnosociale.Elisa, 1 3 ottobre 1987, ha iniziato a fare ginnastica molto piccola, atre anni e mezzo, e nel corso della sua lunga carriera sportiva havinto 100 medaglie con la squadra nazionale, nella quale entra nel2002, come leggiamo in una sua biografia su Wikipedia. Un'atleta,Elisa, alla quale tutti ai Castelli Romani e a Lariano in particolare,siamo grati per l'onore che ci ha portato in questi anni di sportautentico. Red Sport

Elisa con una piccola fannei festeggiamenti a Lariano

E BRONZO OLIMPICO PERANNALISAMINETTI!

Alle Paralimpiadi di Londra AnnalisaMinetti, che spesso abbiamo vistoallenarsi sul campo di atletica di Albano aCecchina, insieme agli atleti dell'AtleticaCecchina ALPA, guidata in pista da AndreaGiocondi, ha vinto la medaglia di bronzo nei1 500 metri T12 (atleti ciechi o con deficitvisivo). L'ex vincitrice del Festival diSanremo, fra le prime dieci di Miss Italia1997, ha trionfato nella gara stabilendoaddirittura il record del mondo per la suacategoria (4'48"88) ma, visto l'accorpamentocon atlete ipovedenti, ha dovuto

accontentarsi del terzo posto. Grandissima soddisfazione dell'atletache ha detto: “Tutto è possibile, e io ne sono la dimostrazione”.Gioia fra gli amici di Albano, esulta Vincenzo Iacoangeli, presidentead allenatore dell'Atletica Cecchina ALPA che per primo, in unsoggiorno a Sharm el-Sheikh, a contato di Lei per un sogno cheora è divenuto realtà.

FUOCO E FIAMMETROPPI INCENDI AI CASTELLI ROMANI, SPESSO DOLOSI.

IMPORTANTE VIGILARE E PREVENIRE.Un'estate torrida, senza piogge, l'unica acqua che abbiamo visto per giorni egiorni è stata quella dalle perdite dell'acquedotto pubblico. In un clima così seccoil fuoco ha avuto vita facile.In Agosto, ai Castelli Romani il bilancio incendi è pesantissimo: ha preso fuoco ilMonte Artemisio. Sono bruciati i costoni del già tanto sofferente Lago Albano con laconseguenza che ci sono stati cedimenti e frane di terriccio e grossi massi che hannocostretto le autorità a far chiudere la via Olimpica che già anni fa aveva subito lostesso destino sempre a causa di un incendio. A Frattocchie, in via Costa Rotonda,località Marino, le fiamme sviluppatesi da un vigneto hanno minacciato seriamentealcune case che sono state fatte evacuare dai carabinieri di zona, che con l'aiuto dialcuni cittadini sono riusciti a domare l'incendio. Anche i boschi della vicina Artenasono stato colpiti dalle fiamme. Qui, vigili del fuoco e forze dell'ordine si sono trovatea fronteggiare una situazione davvero difficile per la natura selvaggia e intricata dellafitta vegetazione. Le fiamme non hanno risparmiato il Monte Fiore, nel comune diRocca Priora e al Tuscolo, già tante volte martoriato dalle fiamme si è incendiata, laPinetina.Se un'estate secca può aver favorito le fiamme, non c'è dubbio, ma che queste abbianoorigine dolosa è cosa provata dai numerosi focolai individuati dai vigli del fuoco edalle forze dell'ordine. Di fronte all'azione dei piromani il sindaco di Castel GandolfoMilvia Monachesi ha esternato alla stampa il suo disappunto: “Sono moltoarrabbiata – ha detto Monachesi parlando dell'incendio che ha colpito i costoni delLago Albano – perché le persone responsabili di aver appiccato un incendio, in trepunti alla stessa ora, non si rendono conto quale danno stanno provocandoall’ambiente oltre al pericolo al quale espongono le persone”. E con l'incendio èanche emersa l'incivile usanza di tante persone di abbandonare rifiuti di ogni tipo neinostri boschi: le fiamme hanno messo a nudo una vera e propria discarica, in granparte fatta di bottiglie e lattine gettate da chi si ferma a fare merenda sulle piazzole deibel vedere che ora, tradendo il proprio nome, mostrano il triste spettacolo offerto daipiromani. L'amministrazione o chi di dovere dovrà attivarsi per ripulire al più presto lazona per riparare allo spettacolo di inciviltà e per evitare che i rifiuti possano esserenuovo combustibile per altri incendi.Ora, a danni compiuti, come al solito, si chiedono pene più severe per i piromani, veridelinquenti senza scrupoli, e ci si domanda se dietro tanti incendi, spessocontemporanei, e per lo spegnimento dei quali sono stati impiegati elicotteri ecanader, non ci sia una vera e propria regia, un piano criminale per mandare in fumo ilpatrimonio verde del nostro territorio. Lasciamo agli investigatori la risposta a questoquesito. Rimaniamo certi che una maggiore prevenzione, controllo e tutela delle zonea rischio potrebbe portare ad una riduzione consistente dei danni e, come ha affermatoMarco Baccarini, presidente del gruppo di protezione civile di Lanuvio in unadichiarazione alla stampa, “I comuni si dovrebbero impegnare, per la parte dicompetenza , favorendo la creazione delle strutture di coordinamento locale”.Ma certo ci sono anche altre questioni da tenere presenti e ci vengono suggerite da un

altro incendio che si è sviluppato neigiorni scorsi, a pochi passi da CollePardo, al confine tra Ariccia eGenzano, ha preso fuoco la vecchiastruttura, ormai lasciata a se stessa, l'exscuola Cgil. Non abbiamo indagatosulle cause dell'incendio ma ciprefiguriamo quale disastro sarebbepotuto accadere se le forze dell'ordinenon fossero state sufficientementepronte e le fiamme si fossero propagatealle vicine bellezze naturali. Bellezzeche vanno tutelate e difese. A CollePardo, ora al patrimonio di Ariccia,accade che vengano accesi fuochi dibivacco da improvvisati campeggiatori,a volte ragazzini che vanno a bere unabirra o fumare in compagnia. Questo èmolto pericoloso, specie in estate.

Senza alcun velo di polemica ci permettiamo di dire che Colle Pardo dovrebbe esseresorvegliato un po' meglio, dal comune, dalla Collepardo Onlus, da chi ne ha laresponsabilità, così che episodi di questo genere non accadano e non accada neancheche qualche ingegnoso coltivatore ci faccia la personale piantagione di marijuana,come scoperto dai carabinieri di Ariccia pochi giorni prima della manifestazioneCollepardostock con il concerto di Simone Cristicchi. F.A.

resti di fuochi da bivaccofoto scattata il 16 agosto