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ANNO XXX N° 31 - 29 Settembre 2013 1.00 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (Conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Dal 22 al 28 settembre si sta svol- gendo il tradizionale pellegrinaggio Nazionale dell’Unitalsi a Lourdes, che quest’anno festeggia i 110 anni dell’Associazione. I pellegrini, circa 10mila quelli previsti, raggiunge- ranno la cittadina mariana da ogni regione d’Italia, con 15 treni, 10 aerei e 2 bus. Sono presenti anche 350 nostri pellegrini accompa- gnati dal Vescovo Mons. Gervasio Gestori. Il Pellegrinaggio a Lourdes è ormai una tradizione che risale al 1903, data del primo pellegrinaggio da Roma a Lourdes effettuato da Gio- van Battista Tomassi, fondatore dell’allora Untal. La prima partenza di un treno bianco UNITALSI verso Lourdes è avvenuta nel 1936. Nel- l’anno del 110.mo anno di fonda- zione dell’Unitalsi, il Pellegrinaggio Nazionale riveste un’importanza particolare. Durante la settimana di pellegri- naggio i partecipanti all’evento po- tranno vivere intensi momenti di spiritualità come la Via Crucis, la celebrazione eucaristica, la Santa Messa Internazionale nella Basilica sot- terranea San Pio X, pre- sieduta dal Cardinale Sal- vatore De Giorgi, la pro- cessione eucaristica, le adorazioni notturne alla Grotta delle Apparizioni, i Passi di Bernadette e il tradizionale “flambe- aux”. Nell’ambito del pel- legrinaggio a Lourdes si svolgeranno anche: il con- vegno medico e gli in- contri culturali in cui sa- ranno presentati gli ultimi lavori letterari di Filippo Anastasi, Rita Coruzzi e Giusy Versace. “Il pel- legrinaggio Nazionale di quest’anno è per l’As- sociazione un’occasione di gioia, di riflessione, di preghiera e di speranza per il proprio futuro, Lourdes, che consideriamo la nostra casa da 110 anni, ha vissuto quest’anno momenti molto difficili, ricordo ancora le due esondazioni che hanno colpito questa parte della Francia e Lourdes in particolare - ha dichia- rato Salvatore Pagliuca, Presidente Nazionale dell’Unitalsi - ma quella è stata anche l’occasione per riscoprire la bellezza del messaggio mariano che questo luogo custodisce, il suo naturale richiamo che apre la propria porta alla fede di milioni di pellegrini, di ammalati e di fedeli”. “Sarà un pellegrinaggio di festa per l’anniversario - conclude il Presidente Pa- gliuca - ma improntato alla sobrietà che i tempi richie- dono, una sobrietà che tiene conto di ciò che è essen- ziale, e cioè di veramente importante, e nulla è più importante della nostra fede in Gesù che è sostenuta dal nostro affidamento a Maria”. A Lourdes, il Pellegrinaggio Nazionale dell’UNITALSI nel 110° anno di fondazione: sono presenti anche i nostri ammalati. Dal 22 al 28 settembre l’Unitalsi sarà nella cittadina mariana ai piedi dei Pirenei, una tradizione che risale al 1936 IL PAPA IN SARDEGNA “Senza il lavoro viene a mancare anche la dignità” La visita a Cagliari segnata dall’incontro con i disoccupati e i giovani ai quali ha raccomandato di “non lasciarsi rubare la speranza”. Grandissima la risposta popolare con circa 400mila persone nelle strade del capoluogo, giunte da ogni angolo dell’isola Una interminabile e intensa do- menica sotto il sole, sulle salite e discese della bellissima città di Cagliari. Circa 400mila persone da tutta la Sardegna (e 350 gior- nalisti) hanno seguito, scarpi- nando, Papa Francesco e le sue parole forti, pronunciate con il cuore e con la determinazione che lo contraddistingue. Non ha perso tempo il Papa argentino, e appena arrivato di buon mattino, dal palco di Largo Carlo Felice, ha deciso di mettere da parte il testo scritto e parlare moltissimo a braccio, invitando i lavoratori e i disoccupati - il diritto al lavoro è stato il tema forte della visita - a “non lasciarsi rubare la speranza” . COMUNICATO Ho la grande gioia di comunicare che la nostra Chiesa dio- cesana, se piacerà al Signore e con la sua grazia, avrà prossi- mamente tre ordinazioni sacerdotali: - il diacono MATTEO CALVARESI, destinato vice-parroco presso le due Comunità di Centobuchi: Parrocchia Regina Pacis e Parrocchia Sacro Cuore; - il diacono GIUSEPPE GIUDICI, destinato vice-parroco alla Parrocchia S. Benedetto Martire, in S. Benedetto del Tronto; - il diacono ROBERTO TRAINI, destinato vice-parroco alla Par- rocchia Cristo Re, in Porto d’Ascoli. Il solenne rito di ordinazione avverrà nella nostra Basilica Cattedrale il giorno 7 dicembre, anniversario della ordinazione di S. Ambrogio e vigilia della solennità dell’Immacolata. Don GUIDO COCCIA passa come vice-parroco nella Co- munità parrocchiale S. Pio V a Grottammare. Il novello presbitero Don GIANNI CAPRIOTTI, viene nominato Vice-parroco per la Parrocchia S. Gabriele dell’Addolorata, a Villa Rosa e collaboratore nell’Ufficio Amministrativo diocesano. Il Signore Gesù, Pastore dei pastori, ci dona questi nuovi presbiteri, perchè annuncino con giovanile entusiasmo la sua Parola nella nostra Chiesa Truentina e amministrino i Sacra- menti della sua grazia alla nostra gente, testimoniando il suo amore fedele a tutti noi. La nostra riconoscenza al Signore è grande e commossa. Accompagniamo il ministero di questi sacerdoti con la nostra preghiera e sosteniamoli con l’ubbidiente ascolto e con la ge- nerosa collaborazione. Auguro a questi nostri sacerdoti un fecondo apostolato, men- tre di cuore li benedico + Gervasio Gestori Vescovo San Benedetto del Tronto, 23 settembre 2013 Memoria di San Pio da Pietrelcina Segue a pag. 2 Segue a pag. 2 Il rischio della frammentazione e dell’indivi- dualismo spinge a pensare l’educazione nella complessità della globalizzazione; d’altro canto, l’esigenza di trovare nella fraternità e nella collaborazione il principio su cui fon- dare la crescita integrale della persona muove gli esperti del settore a incontrarsi e di- scutere nel tentativo di un percorso nuovo. È con questi presupposti che due volontari del Centro Famiglia hanno partecipato al “Learning Fraternity – International meeting of Educa- tion”, l’iniziativa organizzata dalle agenzie edu- cative del Movimento dei Focolari tenutosi il 6, il 7 e l’8 settembre a Castel Gandolfo. “Frater- nità: una proposta per il mondo dell’educa- zione” è stato il tema centrale attorno al quale sono stati sviluppati i tre giorni di incontri e le- zioni con l’intento di offrire nuovi contributi ai protagonisti dell’educazione tout court dalla scuola alla famiglia. Persone e personale provenienti da Asia, Africa, America ed Europa si sono con- frontate sul sistema dell’educazione nel tempo del cambiamento, della globalizza- zione e delle relazioni, ricercando nuovi spunti e nuove prospettive attraverso la- boratori, stand, workshop e conferenze. Learning Fraternity L’esperienza sambenedettese

Anno xxx n 31 29 settembre 2013

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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ANNO XXX N° 31 - 29 Settembre 2013 € 1.00

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (Conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

Dal 22 al 28 settembre si sta svol-gendo il tradizionale pellegrinaggioNazionale dell’Unitalsi a Lourdes,che quest’anno festeggia i 110 annidell’Associazione. I pellegrini, circa10mila quelli previsti, raggiunge-ranno la cittadina mariana da ogniregione d’Italia, con 15 treni, 10aerei e 2 bus. Sono presenti anche350 nostri pellegrini accompa-gnati dal Vescovo Mons. GervasioGestori.

Il Pellegrinaggio a Lourdes è ormaiuna tradizione che risale al 1903,data del primo pellegrinaggio daRoma a Lourdes effettuato da Gio-van Battista Tomassi, fondatoredell’allora Untal. La prima partenzadi un treno bianco UNITALSI versoLourdes è avvenuta nel 1936. Nel-l’anno del 110.mo anno di fonda-zione dell’Unitalsi, il PellegrinaggioNazionale riveste un’importanzaparticolare. 

Durante la settimana di pellegri-naggio i partecipanti all’evento po-tranno vivere intensi momenti di spiritualitàcome la Via Crucis, la celebrazione eucaristica,la Santa Messa Internazionale nella Basilica sot-terranea San Pio X, pre-sieduta dal Cardinale Sal-vatore De Giorgi, la pro-cessione eucaristica, leadorazioni notturne allaGrotta delle Apparizioni,i Passi di Bernadette e iltradizionale “flambe-aux”. Nell’ambito del pel-legrinaggio a Lourdes sisvolgeranno anche: il con-vegno medico e gli in-contri culturali in cui sa-ranno presentati gli ultimilavori letterari di FilippoAnastasi, Rita Coruzzi e Giusy Versace. “Il pel-legrinaggio Nazionale di quest’anno è per l’As-sociazione un’occasione di gioia, di riflessione,di preghiera e di speranza per il proprio futuro,Lourdes, che consideriamo la nostra casa da 110anni, ha vissuto quest’anno momenti moltodifficili, ricordo ancora le due esondazioni chehanno colpito questa parte della Francia e Lourdes

in particolare - ha dichia-rato  Salvatore Pagliuca,Presidente Nazionaledell’Unitalsi - ma quella èstata anche l’occasione perriscoprire la bellezza delmessaggio mariano chequesto luogo custodisce, ilsuo naturale richiamo cheapre la propria porta allafede di milioni di pellegrini,di ammalati e di fedeli”. 

“Sarà un pellegrinaggio difesta per l’anniversario -conclude il Presidente Pa-gliuca - ma improntato allasobrietà che i tempi richie-dono, una sobrietà che tieneconto di ciò che è essen-ziale, e cioè di veramenteimportante, e nulla è piùimportante della nostra fede

in Gesù che è sostenuta dal nostro affidamento aMaria”.  

A Lourdes, il Pellegrinaggio Nazionale dell’UNITALSI nel 110° anno di fondazione: sono presenti anche i nostri ammalati.Dal 22 al 28 settembre l’Unitalsi sarà nella cittadina mariana ai piedi dei Pirenei, una tradizione che risale al 1936

IL PAPA IN SARDEGNA

“Senza il lavoro viene a mancareanche la dignità”

La visita a Cagliari segnata dall’incontro con i disoccupati e i giovani

ai quali ha raccomandato di “non lasciarsi rubare la speranza”.

Grandissima la risposta popolare con circa 400mila persone nelle

strade del capoluogo, giunte da ogni angolo dell’isola

Una interminabile e intensa do-menica sotto il sole, sulle salitee discese della bellissima città diCagliari. Circa 400mila personeda tutta la Sardegna (e 350 gior-nalisti) hanno seguito, scarpi-nando, Papa Francesco e le sueparole forti, pronunciate con ilcuore e con la determinazioneche lo contraddistingue. Non haperso tempo il Papa argentino, eappena arrivato di buon mattino,dal palco di Largo Carlo Felice,ha deciso di mettere da parte iltesto scritto e parlare moltissimo a braccio, invitando i lavoratori e i disoccupati - il diritto allavoro è stato il tema forte della visita - a “non lasciarsi rubare la speranza” .

COMUNICATO

Ho la grande gioia di comunicare che la nostra Chiesa dio-cesana, se piacerà al Signore e con la sua grazia, avrà prossi-mamente tre ordinazioni sacerdotali:- il diacono MATTEO CALVARESI, destinato vice-parrocopresso le due Comunità di Centobuchi: Parrocchia ReginaPacis e Parrocchia Sacro Cuore; - il diacono GIUSEPPE GIUDICI, destinato vice-parroco allaParrocchia S. Benedetto Martire, in S. Benedetto del Tronto; - il diacono ROBERTO TRAINI, destinato vice-parroco alla Par-rocchia Cristo Re, in Porto d’Ascoli.

Il solenne rito di ordinazione avverrà nella nostra BasilicaCattedrale il giorno 7 dicembre, anniversario della ordinazionedi S. Ambrogio e vigilia della solennità dell’Immacolata.

Don GUIDO COCCIA passa come vice-parroco nella Co-munità parrocchiale S. Pio V a Grottammare.

Il novello presbitero Don GIANNI CAPRIOTTI, viene nominatoVice-parroco per la Parrocchia S. Gabriele dell’Addolorata, a VillaRosa e collaboratore nell’Ufficio Amministrativo diocesano.

Il Signore Gesù, Pastore dei pastori, ci dona questi nuovipresbiteri, perchè annuncino con giovanile entusiasmo la suaParola nella nostra Chiesa Truentina e amministrino i Sacra-menti della sua grazia alla nostra gente, testimoniando il suoamore fedele a tutti noi.

La nostra riconoscenza al Signore è grande e commossa.Accompagniamo il ministero di questi sacerdoti con la nostrapreghiera e sosteniamoli con l’ubbidiente ascolto e con la ge-nerosa collaborazione.

Auguro a questi nostri sacerdoti un fecondo apostolato, men-tre di cuore li benedico

+ Gervasio GestoriVescovo

San Benedetto del Tronto, 23 settembre 2013Memoria di San Pio da Pietrelcina

Segue a pag. 2

Segue a pag. 2

Il rischio della frammentazione e dell’indivi-dualismo spinge a pensare l’educazione nellacomplessità della globalizzazione; d’altrocanto, l’esigenza di trovare nella fraternità enella collaborazione il principio su cui fon-dare la crescita integrale della personamuove gli esperti del settore a incontrarsi e di-scutere nel tentativo di un percorso nuovo. Ècon questi presupposti che due volontari delCentro Famiglia hanno partecipato al “LearningFraternity – International meeting of Educa-

tion”, l’iniziativa organizzata dalle agenzie edu-cative del Movimento dei Focolari tenutosi il 6,il 7 e l’8 settembre a Castel Gandolfo. “Frater-nità: una proposta per il mondo dell’educa-zione” è stato il tema centrale attorno al qualesono stati sviluppati i tre giorni di incontri e le-

zioni con l’intento di offrire nuovi contributiai protagonisti dell’educazione tout courtdalla scuola alla famiglia.Persone e personale provenienti da Asia,Africa, America ed Europa si sono con-frontate sul sistema dell’educazione neltempo del cambiamento, della globalizza-zione e delle relazioni, ricercando nuovispunti e nuove prospettive attraverso la-boratori, stand, workshop e conferenze.

Learning Fraternity L’esperienza sambenedettese

Era appena finita la funzione della domenicaa Peshawar e le persone stavano uscendodalla chiesa episcopale “All Saints” quandodue kamikaze sono entrati dalla porta princi-pale e si sono fatti esplodere in mezzo allagente. Il bilancio, cresciuto di ora in ora pertutta la giornata di ieri, è drammatico: le vit-time accertate ad oggi sono 81 e i feriti 145.Si tratta dell’attacco terroristico più efferato

contro la minoranza cristiana in Pakistan.Scosso dalla notizia, da Cagliari - dove erain visita apostolica - Papa Francesco ha ri-volto un pensiero alla comunità di Peshawar.“Oggi in Pakistan, per una scelta sbagliata,di odio, di guerra, è stato fatto un attentato”,ha detto il Pontefice, aggiungendo: “Questastrada non va, non serve. Soltanto la stradadella pace costruisce un mondo migliore”. 

Anno XXX

29 Settembre 2013

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Tante le persone che hanno partecipato a questaopportunità formativa, provenienti dal mondolaico, dei movimenti e della cristianità. A rappre-sentare il Centro Famiglia gli psicologi e psico-terapeuti Mario Bianchini, presidente dell’AipacProject, e Rosanna Vigliarolo, direttrice della Co-munità Santa Gemma Galgani di San Benedettodel Tronto, nonché membri dell’equipe specia-lizzata del Centro Famiglia; presenti anche gio-vanissime educatrici di San Benedetto, comeFederica Lagnese, Ilaria Gabrielli e Silvia Lau-renzi. “Educazione e Globalizzazione” ed “Edu-cazione e Relazione” sono state le due tematicheguida nell’ambito delle quali sono confluite nonsolo contributi teorici condivise in sessioni co-muni, ma anche momenti di specifico approfon-dimento grazie ai diversi stand e opportunità dipartecipare ai workshop.

Al loro ritorno, il Centro Famiglia ha ritenuto im-portante raccogliere le impressioni dei parteci-panti che hanno vissuto i tre giorni a CastelGandolfo sia dal punto di vista tecnico-lavorativoche esperienziale. “Evidente è che la globaliz-zazione ignora la fraternità. – dichiara a caldoMario Bianchini – Il tema caro all’Occidentedella competizione, che avrebbe spinto verso ilmiglioramento continuo, oggi tende a lasciare in-dietro chi non ce la fa. Questo mi ha fatto riflet-tere sull’importanza di una ‘scuola pergenitori’; laddove il sistema è sordo, infatti, puòoffrire un valido aiuto alle famiglie e, in questosenso, l’associazionismo si pone trasversalmenteper dare formazione e informazione”. L’espe-

rienza “Learning Fraternity” avrà un seguito?

“Se prima avevamo dei dubbi sulla scuola per ge-nitori, ora io e Rosanna Vigliarolo torniamo raf-forzati grazie alle tante esperienze condivise. –specifica Mario Bianchini – Interessante sarà nonperdere di vista il forum online che nascerà pro-prio grazie alle esperienze delle persone; potràessere consultato per trarre spunto e migliora-mento della propria realtà educativa, rimettendoal centro la persona prima ancora di ricorrerea sostegni, psicologi e avvocati”. Ma oltre alpunto di vista professionale, i tre giorni hanno ri-servato sorprese anche per le tre educatrici chehanno partecipato al workshop sulla danza inter-culturale. “Siamo rimaste molto colpite dall’uni-versalità dei progetti educativi proposti; coseche abbiamo studiato all’università le abbiamoritrovate a Castel Gandolfo calate in esempi pra-tici, umani. – spiega Federica Lagnese – È la pro-socialità che ha fatto la differenza nell’ottica diuno scambio vicendevole tra persone”. Che va-

lore ha avuto questa esperienza per il vostro ba-

gaglio culturale? “Partecipare ai workshop èstato fondamentale per portare nuovo entusia-smo e nuovi stimoli nel nostro lavoro educa-tivo; la parte pratica è stata necessaria. –confermano all’unisono – D’altro canto il forumdi esperienze interattivo nel tempo della multi-medialità sarà una piattaforma molto utile permettere in contatto le diverse realtà educativedel mondo”. Ebbene, grazie alla condivisione ilCentro Famiglia potrà porsi come associazionedi volontariato all’avanguardia che mette in pra-tica i valori umani, non solo cristiani, della fra-ternità e della prosocialità nell’educazione enell’assistenza che svolge durante l’attivitàquotidiana si sostegno alle famiglie del territo-rio. Dina Maria Laurenzi- Centro Famiglia

Learning FraternityL’esperienza sambenedettese

Proprietà: “Confraternita SS.mo Sacramento e Cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI ASCOLI PICENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Poi la messa sul sagrato del santuario di N.S. di Bonaria, con la sotto-stante piazza dei Centomila piena all’inverosimile, fino al mare. Quindiil seminario regionale e l’incontro in cattedrale con i poveri della Caritas,le comunità rom, i detenuti. Un altro discorso alla facoltà teologica re-gionale per concludere, in grande ritardo sulla tabella di marcia, con lafesta in piazza con i giovani. Qui ha ricordato il Pakistan, ferito ieri daun grave attentato dinamitardo in una chiesa, con oltre 70 vittime.

“Senza lavoro non c’è dignità”. “Io vi dico coraggio, ma non voglio chequesta sia una parola vuota detta con un sorriso - ha detto il Papa, dopoaver ascoltato con grande attenzione i problemi e le richieste di un cassin-tegrato della Sardinia green island, di un imprenditore e di un pastore -.Non voglio fare l’impiegato della Chiesa che dice parole vuote”. ‘‘La man-canza di lavoro - ha scandito - porta alla mancanza di dignità. Non lascia-tevi rubare la speranza, non lasciatevi rubare la speranza”. Il Papa haparlato di sé, tra la com-mozione dei fedeli:“Sono figlio di un papàandato in Argentinapieno di speranza”, cheha conosciuto la soffe-renza e le speranze de-luse degli emigranti inseguito alla crisi deglianni ‘30: “Hanno persotutto, non c’era lavoro, eio ho sentito nella miainfanzia parlarne a casa,non l’ho visto, perchénon ero ancora nato, maho sentito parlare diquesta sofferenza’’.Papa Francesco ha criticato “questo sistema economico globalizzato checi fa tanto male” perché mette “al centro un idolo, il denaro, invece degliuomini e delle donne”. E ha nuovamente contestato la “cultura delloscarto”, come “l’abitudine di non curare gli anziani”, una sorta di “eutana-sia nascosta”.

Un saluto in sardo. All’arrivo al santuario di Bonaria è stato accolto da4.000 bambini, campane a festa, musiche sarde e perfino le sirene di unanave. Sul sagrato, 1.600 malati e persone disabili. Un’omelia tutta cen-trata sullo “sguardo materno di Maria”, conclusa con un saluto in sardo:“Nostra Segnora ‘e Bonaria bos acumpanzet sempre in sa vida”. PapaFrancesco ha salutato personalmente un centinaio di persone disabili, tracui un prete di Sassari in carrozzina e alcuni malati di Sla, poi ha sostatopochi minuti in preghiera nel santuario, a ricordare l’antico legame tra

Cagliari e BuenosAires. Le vie scoscesedel capoluogo sardoerano invase da unafolla incredibile, men-tre il Papa pranzava coni vescovi assaggiando ipiatti tipici, come le fre-gole con le arselle e iculurgiones, ha confi-dato in serata monsi-gnor Arrigo Miglio,arcivescovo di Cagliari.Durante il successivo incontro con il mondo della cultura nella facoltà teo-logica, ha perfino chiesto un po’ di mate, la cui preparazione è stata im-

provvisata al momento. Ovunque andava, accoltodai fedeli in attesa, un po’ provato dai ritmi moltoserrati, non vedeva l’ora di scendere dalla “papamo-bile” per cercare il contatto ravvicinato con la gente,lanciare un sorriso radioso ad una bambina o baciareun neonato. In cattedrale ha incontrato i suoi prefe-riti: i poveri della Caritas, le comunità rom, i detenutidelle carceri cagliaritane. Qui ha invitato a non farebeneficenza e “usare Gesù per vanità, ma seguirlosulla via della carità”. Perché “la carità non è assi-stenzialismo ma una scelta di vita, un modo di es-sere, di vivere”. Al mondo della cultura, riunito nellafacoltà teologica regionale, ha poi chiesto di “cercaree trovare vie di speranza” in questo tempo di crisi. Con i giovani. Il cerchio della lunga giornata caglia-ritana si è chiuso in maniera festosa là dove era ini-ziato, di nuovo in Largo Carlo Felice, incontrando i

giovani, che lo hanno accolto con i canti delle Gmg e l’inno creato perl’occasione “Getta le tue reti”. Papa Francesco anche stavolta ha interlo-quito direttamente con i ragazzi, che dal palco gli hanno rivolto domandeprecise. E ha farcito il testo scritto di ricordi personali e appelli accorati.“Ieri è stato il 60° anniversario dal giorno in cui ho sentito la voce di Gesùnel mio cuore, avevo 17 anni”, ha detto: “Da allora non mi sono mai pen-tito, perché anche nei momenti bui non mi sono mai sentito solo. Fidatevidi Gesù!”. Ma soprattutto, Papa Francesco, ha chiesto ai giovani di “nonlasciarsi vincere da pessimismo e sfiducia”, “non seguire la ‘dea lamen-tela’”, e “non vendere la gioventù ai mercanti di morte”. Le ultime paroleprima di lasciare Cagliari sono state una preghiera per le vittime dell’at-tentato in Pakistan. Un invito ai giovani a “costruire un mondo migliore,di pace. Per favore, pregate per me. E arrivederci”.

Patrizia Caiffa, inviata Sir a Cagliari

IL PAPA IN SARDEGNA

“Senza il lavoro viene a mancare anche la dignità”La visita a Cagliari segnata dall’incontro con i disoccupati e i giovani ai quali ha raccomandato di “non lasciarsi rubare la speranza”.

Grandissima la risposta popolare con circa 400mila persone nelle strade del capoluogo, giunte da ogni angolo dell’isola

Strage di cristiani in Pakistan:il dolore del PapaDrammatico il bilancio dell’attentato alla chiesa episcopale “All Saints”: 81 morti e 145 feriti. La denuncia del vescovoanglicano: “È il fallimento totale del nuovo governo di KPK che non è riuscito a fornire sicurezza alle minoranze”. La condanna dal Consiglio degli Ulema: “Siamo con i nostri fratelli e sorelle cristiani in questo tempo di pena e dolore”

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Parola del SignoreXXVI Domenica Ordinaria C

Dal VANGELO secondo LUCA

Lazzaro e il ricco Epulone(VANGELO DI LUCA 16,19-31)

Il Vangelo di oggi continua il di-scorso sulla ricchezza e contrap-pone in questo brano il ricco(ricco di denaro e ricco di sestesso) al povero, di cui non si ac-corge nemmeno, il povero é il suoprossimo, quello che gli è accantoe che muore di fame. Il suo disin-teresse, per il fratello nell’indi-genza, è totale, è talmente presodalla sua ricchezza e dalla sua in-gordigia che non si avvede cheaccanto a lui c’è un fratello chemuore di fame. Poi il brano ci presenta laloro situazione dopo la morte, e ci fa vedereil povero Lazzaro nella consolazione (nelseno di Abramo) e il ricco nel suo tormento(questa fiamma mi tortura). Abramo spiegaal ricco epulone la distanza e la irrimediabi-lità delle due situazioni, e come egli abbiagoduto senza freni e soprattutto senza condi-visione dei beni ricevuti nel mondo, di comeabbia pensato solo a quelli, senza aiutare innessun modo il fratello bisognoso, per cuiora paga per la sua condotta miserevole.Altra è la situazione del povero che nonavendo avuto in vita altri beni che il suo Dio,ora ne gode l’amore nel seno di Abramo. Aquesto punto il ricco vorrebbe avvisare i fra-telli per farli convertire, ma gli viene spie-gato che essi hanno già ricevuto ogniindicazione e ogni avvertimento tramite idieci comandamenti (Mosé) e tramite tutte leesortazioni e i consigli dei profeti inviati dalSignore proprio per questo scopo. E se lorosono così duri nel loro cuore, così pervicacinella loro idolatria del denaro da non dare

ascolto a Mosé e aiprofeti non riusci-ranno neanche adascoltare Cristo e acredere alla sua re-surrezione. Perché laloro idolatria è cosìforte da non permet-tere alla POVERTA’DI SPIRITO di pe-netrarli e farli con-vertire e cambiarevita. La povertà dispirito è la primabeatitudine indicatada Gesù nel Di-

scorso della Montagna, essa vuole indicarel’atteggiamento fondamentale del cuore, li-bero dalla idolatria delle cose materiali epieno dell’amore di Dio e ad esso fiduciosa-mente abbandonato. Chiediamo al Signorel’aiuto per la nostra conversione, affinché ilnostro cuore non sia così duro da esseresordo alle istanze dei nostri fratelli bisognosi,ma sia sempre pronto ad accoglierli cosìcome vorremmo che il Padre Abramo acco-gliesse noi nel Regno dei Cieli, nel suo senoe nella sua consolazione.

Riccardo

PILLOLE DI SAGGEZZA:IL NON POSSEDERE

È L’ABBANDONO DI OGNI PREOCCUPAZIONE, UNA VITA

SENZA INQUIETITUDINI, UN VIAGGIO SENZA BAGAGLI,

UNA LIBERAZIONE DALLA TRISTEZZA.

(Giovanni Climaco)

3Anno XXX

29 Settembre 2013 PAG

Anno della Fede2012 2013

Nelle vicinanze della Pasqua

127. L’UNZIONE A BETANIA E IL TRADIMENTO DI GIUDA

Leggiamo Mt 25,6-17 che riferisce due fatti: Gesùviene unto con olio profumato; Giuda che fa l’of-ferta di vendere Gesù ai sommi sacerdoti e stipulail contratto con essi.

1. A Betania una donna versa profumi suGesù. L’episodio viene riferito anche da Gv 12,1-8, ma con qualche variante e completamento. Av-viene sei giorni prima di Pasqua, quindi primadell’entrata di Gesù a Gerusalemme; la donna cheunge Gesù è Maria, la sorella di Lazzaro; Giuda ècolui che critica il comportamento di lei. AncheLc 7,36-50 riferisce un fatto simile, ma avvenutodurante il ministero pubblico di Gesù in Galileaed è compiuto da una donna di male affare. Nonsi identifica con quello di Mt. “Mentre Gesù si tro-

vava a Betània, in casa di Simone il lebbroso, 7gli

si avvicinò una donna che aveva un vaso di ala-bastro, pieno di profumo molto prezioso, e glielo

versò sul capo mentre egli

stava a tavola” (Mt 26,6-7).Betània era un villaggio si-tuato sul dorso orientale delmonte degli Ulivi a circa 5km da Gerusalemme, oggichiamato El-Azariyeh, in ri-cordo di Lazzaro. Lì Gesù hala famiglia amica di Lazzarocon le due sorelle Marta eMaria (Gv c.11); lì, per sicu-rezza, passava la nottequando soggiornava a Geru-salemme (21,17); lì avevaanche l’amico Simone il leb-broso, chiamato così perchéforse era stato guarito dallalebbra. La donna che ungeGesù non viene indicata con il nome, perché è ilsuo comportamento che deve essere ricordato.L’alabastro era una pietra luminosa con venaturecolorate e con essa si facevano vasetti per conte-nere profumi. Non viene detto il motivo chespinse quella donna a compiere quel gesto. C’è daritenere che fu tanto conquistata dal fascino so-prannaturale di Cristo da portarla a fare quell’ac-quisto così costoso, col quale esprimere un po’ ilsuo profondo amore. E’ quel gesto che, da solo,deve fa intuire il tutto. Per questo Mt tralasciamolti dettagli che abbiamo in Mc.

2. La risposta di Gesù ai discepoli. “I disce-

poli, vedendo ciò, si sdegnarono e dissero: ‘Per-

ché questo spreco? 9Si poteva venderlo per molto

denaro e darlo ai poveri!’. 10Ma Gesù se ne ac-

corse e disse loro: ‘Perché infastidite questa

donna? Ella ha compiuto un’azione buona verso

di me. 11I poveri infatti li avete sempre con voi, ma

non sempre avete me. 12Versando questo profumo

sul mio corpo, lei lo ha fatto in vista della mia se-poltura. 13In verità io vi dico: dovunque sarà an-

nunciato questo Vangelo, nel mondo intero, in

ricordo di lei si dirà anche ciò che ella ha fatto’”

(Mt 26,8-13). I discepoli si sdegnarono non controla donna, ma contro lo spreco che era stato fatto eche tanto strideva con la loro abituale parsimonia.In più, quel denaro, risparmiato, poteva essereelargito ai poveri. Gesù prende le difese delladonna alla quale indirettamente erano rivolte lecritiche. La loda perché ha compiuto un’azionebuona. Si serve di un’espressione che metteva trale opere buone anche la cura per i moribondi e peri defunti, già raccomandata dal giudaismo tardivo(cf Tobia 1,17-19). Così, “Uomini pii seppellironoStefano e fecero un grande lutto per lui” (At 8,2);Giuseppe di Arimatea seppellì Gesù (cf Mc 16,42-47). A differenza dell’elemosina, l’opera buona ri-chiedeva anche un impegno personale eriguardava sia i poveri che i ricchi. Poi, volgendol’attenzione sull’imminenza della sua fine, Gesùaggiunge che i poveri li hanno sempre con loro,

ma lui no (cf Dt 15,11).Con ciò non vuole disto-gliere l’attenzione dai po-vere, ma semplicementedire: i poveri restano, iono; e che, per la donna,l’occasione di fare l’operabuona si presentava soloin questa circostanza. Ilprofumo che quella donnaha versato su Gesù si im-pregna sulla sua pelle e ri-mane su di lui fino allasua sepoltura, quindi: invista della sua sepoltura.Questo Vangelo, cioèquesto episodio, del com-portamento della donna,

sarà annunciato ovunque, insieme tutto il conte-nuto del Vangelo del regno (Mt 4,23; 24,14).

3. L’offerta di Giuda ai sommi sacerdoti. “Al-

lora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota,

andò dai capi dei sacerdoti 15e disse: ‘Quanto vo-

lete darmi perché io ve lo consegni?’. E quelli gli

fissarono trenta monete d’argento. 16Da quel mo-

mento cercava l’occasione propizia per conse-

gnarlo” (Mt 26,14-16). Il gesto di Giuda è tantosconcertante per la chiesa apostolica, che questapensò all’intervento di satana su di lui: “Satanaentrò in Giuda” (Lc 22,3.4); “il diavolo aveva giàmesso in cuore a Giuda,… di tradirlo” (Gv 13,2).La frase trenta pezzi d’argento proviene da Zc11,32; mentre da Es 21,32 sappiamo che era ilprezzo di uno schiavo.

Conclusione. Riprendiamo per intero la frasealla quale Gesù si rifà parlando dei bisognosi convoi: “I bisognosi non mancheranno mai nellaterra, allora io ti do questo comando e ti dico:‘Apri generosamente la mano al tuo fratello po-vero e bisognoso nella tua terra’” (Dt 15,11).

[email protected]

Domenica 29 settembreOre 09.00 Grottammare

Gran Madre di Dio: S. Messa, con S. Cresime

Ore 11.15 Acquaviva S. Messa, con S. Cresime

Ore 17.00 S. Egidio alla V. S. Messa, con S. Cresime

Mercoledì 2 ottobreOre 10.00 Monteprandone

Santuario S. Giacomo della Marca: S. Messa, per l’I.T.C. “A. Capriotti”

Giovedì 3 ottobreOre 18.00 Cupra Marittima

S. Messa per l’inizio delle Missioni e per l’Istituzione dell’Accolitato

Venerdì 4 ottobreOre 18.00 S. Benedetto Tr. - S. Antonio:

S. Messa

Sabato 5 ottobreOre 17.00 Villa Lempa

S. Messa, con S. Cresime

Domenica 6 ottobreOre 09.00 Martinsicuro

Madre Teresa di Calcutta: S. Messa, con S. Cresime

Ore 10.30 Centobuchi Regina Pacis: Saluto al nuovo gruppo scout

Ore 11.30 S. Benedetto Tr. Sacra Famiglia: S. Messa, con S. Cresime

Ore 19.00 S. Benedetto Tr.- S. Filippo Neri: S. Messa con Battesimo

Incontri Pastorali del Vescovo

DURANTE LA SETTIMANA 29 SETTEMBRE - 6 OTOOBRE 2013

Preti arcobalenoDa una circolare della segreteria generale CEI del 15 marzo scorso risulta che i preti da molti qua-lificati come “stranieri” in servizio pastorale nelle diocesi italiane stanno aumentando. Nel 2005erano 1.780; nel 2006: 1.870; nel 2008, 2.041; nel 2009, 2.145; al 1° maggio 2010, 2.260.Le regioni che hanno oltre il 10% del clero locale sono: Lazio (21%), Abruzzo-Molise (18%),Umbria (11,8%), Toscana (10%). In coda si sono il Triveneto (2%) e la Lombardia (0,9%).Su un totale di 226, sono 160 le diocesi che hanno stipulato convenzioni riguardanti questi pre-sbiteri provenienti dal l’Africa (44/%), dall’Europa (22%), dall’America Latina (20%) e dall’Asiae Oceania (14%). La loro età media è di 44,1 anni; quella dei preti italiani di 60 anni.In breve, i presbitèri diocesani appaiono sempre più colorati. Anche la nostra Diocesi ospita bensei sacerdoti provenienti 3 dall’India e 3 dall’Africa tutti impegnati in diverse parrocchie rimastesenza sacerdote.

4 Anno XXX

29 Settembre 2013PAG

Dall’assistenza alla promozioneIncontro A.V.U.L.S.S. per la cooperazione socio-sanitaria

Nel trentennale del suo radicamento nel territorio, l’A.V.U.L.S.S. onlus di San Benedetto del Trontocon la collaborazione dell’O.A.R.I. organizza l’incontro “Dall’assistenza alla promozione. Promotorie donatori di speranza”. Ebbene, il primo convegno zonale Marche 3 avrà luogo domenica 6 ottobrepresso l’hotel Parco dei Principi a Grottammare; le relazioni si svolgeranno dalle 9 alle 12.30 e ri-prenderanno nel pomeriggio dalle 15 alle 17, dopo la celebrazione eucaristica e la pausa pranzo. L’in-contro, dopo il saluto di Monsignor Gervasio Gestori, avvierà una tavola rotonda intesa come momento

di condivisione per le associazioni di volontari nelleUnità locali dei Servizi Socio-sanitari. Partecipe-ranno al confronto diversi esponenti e attori del-l’assistenza socio-sanitari, compresi gli assessoriai Servizi Sociali Margherita Sorge per San Bene-detto e Donatella Ferretti per Ascoli Piceno. Nelpomeriggio, invece, si succederanno le diverseesperienze dei rappresentanti di tutto il territo-rio marchigiano e dei volontari che operano allaluce dei principi cristiani offrendo un servizio to-talmente gratuito negli ospedali, nelle case di ri-poso, nei centri per portatori di handicap e nelle

case dei malati. Dina Maria Laurenzi

Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò

Essere missionari significa entrare nel

Papa Pio XI nel 1929 proclamò Santa Teresa di

Gesù Bambino patrona delle missioni.

Il 1 ottobre, la Chiesa celebra la Memoria di S. Teresa del Bambino Gesù,

Patrona delle Missioni insieme a San Francesco Saverio. In questo giorno

le religiose sono chiamate a riscoprire la dimensione missionaria

universale della loro consacrazione e a rinnovare il loro impegno per

Il 50° anniversario della “Sacrosanctum Concilium”A tutti i sacerdoti della Diocesi - Ai religiosi e religiose - Agli animatori dei gruppi liturgici par-rocchiali - Ai ministri laici - Ai responsabili dei gruppi ministranti

e.p.c. a S.E. Mons. Gervasio GestoriVescovo diocesano

Carissimi, mentre celebriamo l’Anno della fede, siamo chiamati a un momento d’incontro contutti gli operatori pastorali per ricordare il 50° anniversario della “Sacrosanctum Concilium”.Il culto della Chiesa è inseparabile della professione di fede, anzi non possiamo dimenticare checelebriamo il Mistero in cui crediamo e per il quale viviamo. Il Concilio Vaticano II ha affermatoche, pur se la liturgia non esaurisce tutta l’azione della Chiesa, essa costituisce la fonte e il culminedi ogni suo agire (cfr. Sacrosanctum Cconcilio, 9-10). La liturgia diviene, infatti, il luogo privile-giato in cui Dio parla al suo Popolo, lo nutre, lo educa e lo trasforma (cfr. Verbum Domini,2.24.52). Nella liturgia, la bellezza dell’evento di Cristo, centro della Rivelazione, si manifestaconsentendo a ogni uomo di far esperienza del Mistero della Salvezza (cfr. Verbum Domini, 7).La liturgia ci consente di contemplare la bellezza della Risurrezione di Cristo e dell’eternità delVerbo e ci introduce nella lode del Mistero Trinitario, rendendo sempre più intima e profonda lapropria appartenenza a Colui che è morto per noi (cfr. Sacramentum Caritatis, 36.76).Tale centralità e bellezza del mistero celebrato non può che essere motivo di riflessione e di con-fronto tra i credenti e proprio per questo la Commissione Regionale di Pastorale Liturgica ha or-ganizzato un incontro regionale a Loreto, al Centro Giovanni Paolo II – Montorso, sabato 12Ottobre tentando di sensibilizzare e ripartire con il rinnovamento liturgico nelle nostre diocesicreando un’occasione di personale formazione.S’invita, perciò, a fare l’impossibile per non mancare a tale appuntamento.San Benedetto del Tronto, 17/09/2013

Il Direttore dell’ULD

Don Luis R. Sandoval

ARCHIDIOCESI DI URBINOURBANIA - SANT’ANGELO IN VADO

La liturgia è la più alta manifestazione dellaChiesa, per questo essa deve essere al centro dellenostre attenzioni. Tutti ci siamo resi conto in questi anni dopo ilConcilio che cambiare i riti o le forme esterioridelle celebrazioni è relativamente facile, mentreentrare con lo spirito giusto in esse è solo fruttodi una fede autentica e di una formazione chepurtroppo non sempre si realizza. Vorremmo of-frire a livello regionale, a tutti coloro che “inter-vengono” a vario titolo nella liturgia (sacerdoti,diaconi, accoliti, lettori, cantori, cerimonieri,semplici fedeli, gruppi per la liturgia delle variecomunità o parrocchie) l’opportunità di un incon-tro fatto di ascolto e di confronto, per un appro-fondimento dei vari aspetti delle celebrazioni. Ciauguriamo che questo sia l’inizio di un cammino,che possa creare una sensibilità sempre più con-divisa fra le nostre Diocesi, affinché gradual-mente rifluisca nelle varie comunità qualchecontributo per vivere sempre meglio i “sacri mi-steri” della nostra fede.

+ Giovanni Tani Arcivescovo di Urbino – Urbania - Sant’Angelo in Vado

Delegato Regionale per la Liturgia

Monteprandone

Catechismo: si ricomincia.Domenica 6 ottobre tutti pronti ai nastri di par-tenza. L’appuntamento per i bambini è alle10,30 nella chiesa parrocchiale in cui avverràla suddivisione delle classi in base all’età diciascun bambino. Il programma della matti-nata prevede, come ogni domenica, la cele-brazione della S.Messa in cui i catechistiriceveranno il mandato per il nuovo anno ca-techistico.Sabato 12 ottobre alle ore 15,30 è la data uf-ficiale in cui tutti i bambini e ragazzi, insiemeai loro genitori, dovranno trovarsi nella chiesaparrocchiale ed iniziare il loro impegno in que-sto anno dedicato alla Fede. Ogni sabato,dunque, si svolgerà il catechismo per i ragazzidella parrocchia e alle 17,00 la S.Messa.

Cari ragazzi tanti auguri e buon lavoro!FC.

La Missione Popolare a Cupra Marittima

5Anno XXX

29 Settembre 2013 PAG

Papa Francesco ha concesso una lunga intervistapubblicata dalla rivista “La Civiltà Cattolica” econtemporaneamente da altre 16 riviste dellaCompagnia di Gesù in tutto il mondo. L’intervistaè stata rilasciata dal Papa, nell’agosto scorso, nelsuo studio privato a Santa Marta, nel corso di trelunghi colloqui di oltre sei ore, con il direttore de“La Civiltà Cattolica”, Padre Antonio Spadaro.Nelle circa 30 pagine, Papa Francesco parla congrande franchezza di se stesso, anche delle suepreferenze artistichee letterarie (Dosto-ïevski e Hölderlin,Borges e Cervantes,Caravaggio e Cha-gall, ma anche ilFellini de “La Stra-da”, Rossellini, il“Pranzo di Babet-te”, Mozart e il Wa-gner de “La Tetra-logia), della suaesperienza nellaCompagnia di Gesùe quale Arcivescovodi Buenos Aires e per definirsi afferma: “Non soquale potrebbe essere la risposta esatta... Sonoun peccatore. Questa è la definizione più esatta.E non si tratta di un modo di parlare o di ungenere letterario. Sono un peccatore”. “Il miomodo autoritario e rapido di prendere decisioni -afferma il Papa riferendosi al periodo in cui eraProvinciale della Compagnia di Gesù - mi haportato ad avere seri problemi e a essere accusatodi essere ultraconservatore”. Questa esperienzaperò ha fatto comprendere l’importanza dellaconsultazione. “Penso che la consultazione siamolto importante - afferma Papa Francesco - IConcistori, i Sinodi sono, ad esempio, luoghiimportanti per rendere vera e attiva questa con-sultazione”, ma devono essere “meno rigidi nellaforma”. Il Papa spiega che la sua formazione dagesuita e in particolare il discernimento lohanno portato a vivere meglio il suo ministero.“Molti, ad esempio, pensano che i cambiamentie le riforme possano avvenire in breve tempo. Iocredo che ci sia sempre bisogno di tempo perporre le basi di un cambiamento vero, efficace. Equesto è il tempo del discernimento. (...). La sa-pienza del discernimento compensa l’inevitabileambiguità della vita e fa in modo che troviamoi mezzi più opportuni, che non sempre si iden-tificano con ciò che appare grande o forte”.Per il Papa la necessità più importante dellaChiesa attuale è: “la capacità di curare le ferite edi riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, laprossimità. (...) Io vedo la Chiesa come unospedale da campo dopo una battaglia. Èinutile chiedere a un ferito grave se ha il colesteroloe gli zuccheri alti! Si devono curare le sueferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curarele ferite, curare le ferite... Si deve cominciaredalle cose più elementari (...). La Chiesa a voltesi è fatta rinchiudere in piccole cose, in piccoliprecetti. La cosa più importante è invece il primo

annuncio: ‘Gesù Cristo ti ha salvato!’”. Percui “Il popolo di Dio vuole pastori e non fun-zionari o chierici di Stato. Invece di esseresoltanto una Chiesa che accoglie e riceve, tenendoaperte le porte, cerchiamo di essere una Chiesache cerca strade nuove, capace di uscire da sestessa andando verso colui che non la frequenta,andando verso chi si è allontanato, verso chi èindifferente”. Riferendosi a questioni complessecome l’omosessualità o i casi dei divorziati ri-

sposati, il Papa insistesulla necessità di“sempre considerarela persona. Qui - af-ferma - entriamo nelmistero dell’uomo.Nella vita Dio accom-pagna le persone, enoi dobbiamo accom-pagnarle a partire dal-la loro condizione.Bisogna accompagna-re con misericordia”.Il Papa aggiunge che“gli insegnamenti del-

la Chiesa, dogmatici o morali, non sono tuttiequivalenti”. Una pastorale missionaria non “èossessionata dalla trasmissione disarticolata diuna moltitudine di dottrine da imporre con insi-stenza. (...) Dobbiamo quindi trovare un nuovoequilibrio. (...) La proposta evangelica deve esserepiù semplice, profonda, irradiante. È da questaproposta che poi vengono le conseguenze morali”.Riferendosi al ruolo della donna nella ChiesaPapa Francesco ribadisce che: “Il genio femminileè necessario nei luoghi in cui si prendono ledecisioni importanti. La sfida oggi è proprioquesta, riflettere sul posto specifico della donnaanche proprio lì dove si esercita l’autorità neivari ambiti della Chiesa”. Un altro tema affrontatonell’intervista è il Concilio Vaticano II che “èstato una rilettura del Vangelo alla luce dellacultura contemporanea”. Il Concilio “ha prodotto- afferma il Papa - un movimento di rinnovamentoche semplicemente viene dallo stesso Vangelo. Ifrutti sono enormi. Basta ricordare la liturgia. Illavoro di riforma liturgica è stato un servizio alpopolo come rilettura del Vangelo a partire dauna situazione storica concreta. Sì, ci sono lineedi ermeneutica di continuità e di discontinuità,tuttavia una cosa è chiara: la dinamica di letturadel Vangelo attualizzata nell’oggi, che è statapropria del Concilio, è assolutamente irreversibile”.Negli ultimi passaggi dell’intervista Papa Francescoparla della tentazione di “cercare Dio nel passatoo nei futuribili” ed afferma. “Dio è certamentenel passato, perché è nelle impronte che halasciato. Ed è anche nel futuro come promessa.Ma il Dio ‘concreto’, diciamo così, è oggi. Perquesto le lamentele mai mai ci aiutano a trovareDio. Le lamentele di oggi su come va il mondo‘barbaro’ finiscono a volte per far nascere dentrola Chiesa desideri di ordine inteso come puraconservazione, difesa. No: Dio va incontrato nel-l’oggi”. Vis

“Siamo ai primi mesi del papato, per cui il giudizioaffrettato non è mai possibile. Posso soltanto dire lamia personale impressione: siamo di fronte ad atteg-giamenti, pronunciamenti e posizioni, comportamenti,assolutamente rivoluzionari. Non si tratta più dicredere o non credere, di fare una distinzione tra i‘salvati’ e i ‘sommersi’. Papa Francesco si pone difronte all’umanità in quanto tale”: “prima di affermareil dogma”, che “va raccordato all’esperienza storicae alla vita di ognuno” chiede di “attenersi alla grandevirtù cristiana della misericordia”. Così il sociologoFranco Ferrarotti, commenta al Sir la lunga intervista,circa 30 pagine, che Papa Francesco ha rilasciato a“La Civiltà Cattolica”, uscendo contemporaneamentesu altre 16 riviste della Compagnia di Gesù in tuttoil mondo. Nell’intervista il Papa traccia un identikitinedito di sé stesso, comprese le preferenze artistichee culturali; parla della Compagnia di Gesù; analizzail ruolo della Chiesa oggie indica le priorità del-l’azione pastorale, toc-cando anche molti temiscottanti. Ecco il pareredi Ferrarotti su alcuni pas-saggi.Papa Francesco tornaa chiedere una Chiesache ha “la capacità dicurare le ferite e di ri-scaldare i cuori dei fe-deli, la vicinanza, laprossimità”. Dicendo,più avanti, che “la pro-posta evangelica deveessere più semplice, pro-fonda irradiante. Daquesta proposta poi ven-gono le conseguenze mo-rali”. Che ne pensa?“Siamo a pochi mesi dallasua elezione ma questoPapa è un fatto straordinario, è un innovatore, checon un salto quasi mortale si collega direttamente aGiovanni XXIII e il Concilio Vaticano II, un Papaveramente rivoluzionario. La Chiesa sembra avervissuto, da allora ad oggi, una stasi che si prepara aduna esplosione. Parlo da esterno ma anche dacoinvolto, perché so che l’esperienza del sacro insenso intimo profondo è fondamentale per qualsiasisocietà. In Papa Francesco trovo dei momenti stra-ordinari: prima di affermare il dogma chiede diattenersi alla grande virtù cristiana della misericordia.Una volta intervenuta la misericordia, quindi il per-dono, solo allora si può enunciare il dogma. SimoneWeil diceva che i dogmi sono qualcosa da non affer-

mare ma esistono. Io non credo chePapa Francesco andrà contro il dogma,ma lo ricollegherà all’esperienza storicavissuta di oggi. Questa è la grandenovità”.Il Papa afferma infatti di avere“una certezza dogmatica: Dio ènella vita di ogni persona. Anche sela vita di una persona è un terrenodi spine ed erbacce, c’è sempre unospazio in cui il seme buono può cre-scere”…“Cero. Qui non si tratta solo di ritrovarela pecorella smarrita, ma di entrarenel buio delle coscienze perdute. Que-sto è straordinario. Vuol dire che ilmomento umano è prioritario rispetto

alla salvezza ultraterrena. A mio sommesso parerequi il dogma si realizza storicamente cercando ilraccordo con gli uomini e le donne, che sono stori-camente datati e vissuti. Non è solo un cambiamentodi prospettiva o di punto di vista. È un radicale rove-sciamento della posizione stessa della Chiesa rispettoagli erranti: non sono più erranti ma umani immersinella nebbia dell’incoscienza, che vanno seguiticome tali, compresi nei loro errori e richiamati inqualche modo, come membri potenziali del corpomistico. Qui c’è un riferimento a Tertulliano e allasua teoria sulla verità evangelica diffusa, per cuimolti sono cristiani senza saperlo. Papa Francesco èconvinto che nel fondo di ogni essere umano c’èuna risonanza cristiana di cui non è perfettamenteconsapevole. Cade quindi la cesura tra peccatore ecredente ligio alle regole. Cade addirittura il concettomarmoreo di regola, perché è la regola per l’uomo e

non viceversa, così comeCristo aveva detto ‘Il sabatoè per l’uomo e non l’uomoper il sabato’”.Anche su temi quali i di-vorziati risposati, l’aborto,le persone omosessuali,Papa Francesco invita ad“accompagnare le personea partire dalla loro condi-zione”…“Qui c’è un grande insegna-mento per i credenti ma an-che per i non credenti. Bi-sogna considerare l’uomoin situazione. Non più con-siderare l’uomo in terminidi natura umana granitica,metastorica. Ogni uomocompie un gesto che lo salvao lo perde: in ogni caso bi-sogna accompagnarlo. Ildogma va raccordato al-

l’esperienza storica e alla vita di ognuno. Sarà sicu-ramente accusato di estremo progressismo, ma luiprocede con una tranquillità quasi infantile diinnocenza totale, come l’evangelico ‘se non diventeretecome bambini non entrerete nel regno dei cieli’.Questa è la sua forza, pur nella sicurezza: si muovesenza protezione, senza vetri anti proiettili, offrendosicompletamente alla gente. C’è qualcuno che diceche l’accettazione di tutti, la misericordia universalenega il contrasto, perché la polemica e il conflittosono alla radice di ogni dialettica. Sono persone giàsuperate”.Quando usa l’immagine di una Chiesa “come unospedale da campo dopo la battaglia” dice: “Èinutile chiedere a un ferito grave se ha il colesteroloo gli zuccheri alti. Si devono curare le sue ferite.Poi potremo parlare di tutto il resto”. Una metaforapotente?“Sì. La Chiesa, a suo giudizio, non deve più domandarealle persone chi è o chi non è. Qui siamo più che inpresenza del ‘buon samaritano’. Siamo in presenzadel ‘buon commilitone’, il compagno che rompe ilpane insieme, che cura senza domandare chi sial’altro. C’è un valore umano che viene prima diqualsiasi ritualistica accettazione. C’è una concezionerivoluzionaria del corpo mistico. Ci sono nella storiadei cattolici riluttanti che non si sono mai decisi aentrare in Chiesa: per il Papa anche loro fanno partedella Chiesa. Papa Francesco sta realizzando l’assurditàdi considerare membri della Chiesa coloro checredono di esserne fuori. Questa è la sfida”.

INTERVISTA A PAPA FRANCESCO PUBBLICATA DA CIVILTÀ CATTOLICA

LO SGUARDO DEL SOCIOLOGO

Lui ci chiede di entrare nel buio e nella nebbia delle coscienze perduteFranco Ferrarotti rivisita l’intervista concessa da Papa Francesco a “La Civiltà

Cattolica”: “Con un salto quasi mortale si collega direttamente a Giovanni XXIII

e il Concilio Vaticano II, un Papa veramente rivoluzionario”. Per lui “non si

tratta solo di ritrovare la pecorella smarrita… è un radicale rovesciamento della

posizione stessa della Chiesa rispetto agli erranti: non sono più erranti ma

umani immersi nella nebbia dell’incoscienza, che vanno seguiti come tali”Patrizia Caiffa

Monteprandone: Nozze d’oro di Galliano e AscenzaEra il 28 settembre 1963 quando il compianto e amatoparroco, Don Armando Alessandrini, benedì, nella splendida chiesa parrocchiale di “S. Nicolò”, l’unionematrimoniale di Campanelli Galliano e Rossi Ascenza.Domenica prossima, 29 settembre, alle ore 11,00, Galliano e Ascenza tornano solennemente in chiesa perfesteggiare 50 anni del loro matrimonio insieme alle lorofiglie Valeria e Tiziana, i generi Renzo e Mario, i nipoti Morena, Roberto, Lucrezia e Riccardo, che formulano ai loro nonni i più cordiali e affettuosi auguri. Cinquant’anni matrimonio vissuti sempre nell’onestà, nella completa dedizione al lavoro

e alla famiglia. Auguri vivissimi. FC.

6 Anno XXX

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Chiara e Slava e il loro desiderio di una famiglia cristiana

I due giovani sposi sono stati accolti da Papa Francesco durante l’udienza del mercoledìAbbiamo intervistato Chiara e Slava una giovane coppia di sposi no-velli di Grottammare che ci hanno testimoniato il loro percorso dicoppia, l’incontro con Papa Francesco e come desiderano costruirela loro famiglia.Chiara come ti sei conosciuta con Slava?Io e Slava ci siamo conosciuti quando eravamo piccoli. Slava origi-nario della Russia veniva ospitato dai miei zii ogni estate per le va-canze. Crescendo, sentendosi accolto con molto amore e gioia, unavolta compiuta la maggiore età decise di rimanere in Italia per sem-pre. Durante gli anni, abbiamo condiviso molte giornate insieme ecosì tra noi è nata una bellissima amicizia. Poi pian piano questa ami-cizia si è tramutata in amore che ci ha legato fino ad oggi.Cosa vuol dire sposarsi oggi?Siamo cresciuti in famiglie che ci hanno da sempre trasmesso ivalori dell’amore, del perdono, e del rispetto per l’altro. Il matrimo-nio è un punto di inizio, da cui si parte per amarsi ogni giorno, vuoldire sacrificarsi per l’altro, perdonarsi a vicenda, è un legame indis-solubile che unisce l’uomo alla donna e dà loro la grazia di conviveresantamente, ed educare cristianamente i figli.Quali difficoltà avete incontrato?Non abbiamo avuto grandi difficoltà perché siamo sempre stati unitiin questo percorso e abbiamo sempre creduto nel matrimonio e nella preghiera. Insieme stiamofacendo un cammino di fede che ci ha aiutato moltissimo a mettere sempre Cristo al primo posto:il cammino neo-catecumenale.Cosa vi ha detto Papa Francesco quando lo avete incontrato durante l’udienza del merco-ledì?Papa Francesco, è una persona semplice, molto umile e affettuoso, sembra un ‘nonno’.Eravamoemozionatissimi prima di incontrarlo. Il Papa avvicinandosi, ha rotto subito il ghiaccio con il suosorriso, chiedendoci da dove eravamo venuti. Poi ci ha dato la sua benedizione e un piccolo ri-cordo: il rosario. È stato un momento molto commovente e pieno di felicità.Cosa desideri per la tua famiglia?Quando parliamo della famiglia ci viene subito in mente la luce di un fuoco che arde in un cami-netto, essa è calore, unità, è luce che possiamo vedere negli occhi di chi si sveglia insieme a noial mattino, perché ci si vuole bene l’uno con l altro, e non si è soli. Anche noi, sulla base dell’edu-cazione ricevuta e grazie alle nostre famiglie che ci hanno dato l’esempio, desideriamo costruireuna famiglia che sia così piena di luce e di amore, fondata su Cristo... una famiglia cristiana.

Simone Incicco

Comunicato stampa n. 10 Prot. 0007351 del 17/09/2013

LA CAMERA DI COMMERCIO DI ASCOLI PICENO PREMIA LE ECCELLENZE LOCALI

Una grande festa per celebrare coloro che nell’arco degli ultimi decenni hanno saputo investire sul proprio lavoro e diventare esempio per la collettività. Si è svolta presso il Centro Congressi della Camera di Commercio, la quarta edizione del premio “Fedeltà al lavoro e progresso economico”, che ha insignito di attestati, targhe e medaglie 24 cittadini del territorio che hanno dimostrato di possedere doti di spiccata professionalità e valenza imprenditoriale.

L’evento ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e la presenza di alte autorità: il Presidente della Regione dott. Spacca, il Prefetto di Ascoli dott.ssa Patrizi, i Sindaci di Ascoli Castelli, di San Benedetto del Tronto Gaspari, di Castignano Corradetti, di Cupra Marittima D’Annibali, di Montefiore dell’Aso Castelli, di Palmiano Amici, il Presidente della Provincia Celani, il deputato on. Agostini, il Consigliere regionale Perazzoli, il Comandante della Guardia di Finanza Paoluzi, il Vice Comandante dei Carabinieri Scalinci, il Vice Questore Vicario Sambrotta, il Comandante della Capitaneria di Porto Lo Presti, il Vice Comandante del Reggimento Silvestri, tutti i Presidenti delle Camere di Commercio delle Marche, qualificati rappresentanti del mondo bancario e delle associazioni di categoria.

L’appuntamento, che in apertura ha visto i saluti del Prefetto Graziella Patrizi, del Presidente della Camera di Commercio Adriano Federici e del Governatore della Regione Marche Gian Mario Spacca, prima della cerimonia di premiazione ha permesso a relatori del calibro di Roberto Grandinetti, docente dell’università di Padova e di Ferruccio Dardanello, Presidente nazionale dell’Unioncamere, di cimentarsi in ambiti di natura economica riferiti allo scenario nazionale ed internazionale. Interventi focalizzati sulla necessità di una ripresa al nostro paese, toccando argomenti come competizione globale e cambiamento: temi affrontati con l’ausilio di slide anche dal preside dell’Università di Economia Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, illustrando attraverso i grafici il momento di economia reale che stiamo vivendo.

Poi è stata la volta della consegna dei riconoscimenti: i premi speciali sono stati assegnati a Nazario Sauro Ramadori, colonna del passato della Camera di Commercio di Ascoli; alla veterana Marianna Virgili e ai suoi 60 anni di lavoro; a Pio Antognozzi e al suo impegno tra i giovani per la cultura d’impresa; infine a una celebrità dello spettacolo, l’affermato regista cinematografico Giuseppe Piccioni, da tutti conosciuto per i suoi film di qualità e di successo (Il grande Blek, Chiedi la luna, Condannato a nozze, Cuori al verde, Fuori dal mondo, Luce dei miei occhi, La vita che vorrei, Giulia non esce la sera, Il rosso e il blu).

Quattro i premi ai lavoratori dipendenti: Antonio Peroni, Vincenzo Mancini, Settimio Agostini ed Emidio Cinelli. Tre i riconoscimenti agli amministratori e ai dirigenti d’azienda: Renato Mazzocconi dell’Imac Spa di Montefiore, Antonio Barra della Niba di San Benedetto del Tronto e Gino Marini della Banca Picena Truentina di Acquaviva Picena. Dodici le assegnazioni rivolte alle imprese: la sambenedettese A-Z Ufficio Snc di Maria Pia Calendi; Gabriele Cameli per l’omonima agenzia di viaggio e trasporti; Mario Sestili per l’attività di riparazione di ascensori ad Ascoli; Sergio Eusebi per la nota azienda di falegnameria a Ripatransone; la Casa di Cura Villa San Marco, rappresentata dal dott. Antonio Romani; la Picena Pneumatici; la merceria castignanese di Giuseppina Liberi; l’enogastronomia ascolana di Giorgio Loreti; lo studio fotografico di Emidio Campanelli a Centobuchi; la lavanderia a secco di Anna Maria Pompa nel capoluogo piceno; la macelleria a San Benedetto del Tronto di proprietà di Vittorio Piunti; l’atelier di abbigliamento ad opera dell’ascolano Franco Mariani.

Riportiamo di seguito la lettera di FrancescoBelletti, presidente del Forum delle Associazioni

Familiari, indirizzata ai parlamentari italiani, in

occasione del voto sulla legge contro l’omofobia.

La nave Italia attraversa acque molto pericolose,agitate dalla crisi economica e da una tempestapolitica incombente. Eppure allaCamera non si discute di tagli al fi-nanziamento pubblico dei partiti,di lavoro dei giovani, di legge elet-torale. No, i comandanti della naveItalia, novelli Schettino, portano lanave a fare un pericoloso inchinoad una lobby piccola ma determi-nata e ricca di potere e di mezzieconomici, che dietro la sacrosantalotta alla discriminazione e al pre-giudizio nascondono un attacco di-retto all’identità stessa dellafamiglia e della persona. La naveItalia, con una serie di colpi dimano (leggi: riunioni notturne eforzature dei regolamenti) si avvi-cina pericolosamente agli scogliinfidi e pericolosi per ogni popoloe società. L’arroganza di pochitenta di introdurre aggravanti estrumenti giuridici che renderannoimpossibile e illegittimo, persino perseguibile pe-nalmente, affermare – e persino pensare – che“per educare un bambino servono un padre e unamadre”, e che chi usa questi termini, anziché i po-liticamente corretti “genitore A e genitore B”, èomofobo. La sentiamo ripetere con sempre mag-giore frequenza, questa accusa, a chi difendel’identità della famiglia naturale, fondata sulla re-lazione eterosessuale, aperta alla vita e fondatasul matrimonio (art. 29 della Costituzione: ma perl’ideologia gay, cosa conta questo pezzo di

carta?). Se questa legge verrà approvata con iprincipi che stanno vincendo alla Camera, do-mani questa accusa la sentiremo ripetere solo intribunale: vorrà dire che la nave Italia si è ormaischiantata sugli scogli di un’ideologia che vuolecancellare ogni legame tra le persone e negare

ogni valore alladifferenza. Non votate questalegge, perché, unavolta sugli scogli,non è detto che sa-premo raddrizzarela nave Italia. Lanave raddrizzataall’isola del Gigliosi chiama Concor-dia: questa leggeinvece genereràtale e tanta ingiustadivisione nel no-stro Paese, che bi-sognerà pensarcibene, prima di ap-provare una leggeipocrita e falsa, cheper gli ideologiciinteressi dei pochi

attacca al cuore i valori dei tanti. E se votazioneci dovrà essere, e se decisione sbagliata si vorràprendere, meglio il voto palese: così ognunodovrà metterci la propria faccia, in primis i par-lamentari che si ispirano alla Dottrina socialedella Chiesa, e dimostrare quanto vale la loro coe-renza, rispetto alla disciplina di partito, o alla col-lusione con una ideologia che genererà una Italiameno giusta, meno solidale, meno libera.

Zenit

Omofobia, non votate quella legge Il presidente del Forum delle Famiglie, Francesco Belletti,

lancia un appello ai parlamentari italiani

Dopo il GMG, eco da Rio“DAME UN ABRAZO” “ARMAR LIO” di Giuseppe Paolini

Papa Francesco è tornato nel suo continente, anche se non nel suo paese – con ironia ha detto che era un miracoloche i brasiliani, facessero tanta festa ad un argentino – e il suo linguaggio si è fatto ancora più spontaneo e dotto.Sono due le frasi in spagnolo più significative del viaggio in Brasile. Da una parte il cartello esibito da unapersona della folla con scritto “Dame un abrazo”, e dall’altral’invito del papa ai giovani “armar lìo”. La prima frase rivelache la gente ha capito perfettamente in quale modo il Papa entriin rapporto con le moltitudini che lo acclamano, in Brasile e aRoma: cercando cioè un contatto diretto con ciascuno, abbrac-ciando ogni persona facendola sentire unica e amata. Con i suoisaluti personalizzati, sembra dire: anche se ci fossi solo tu difronte a me sarebbe bello, sarebbe valsa la pena del viaggio edella fatica. Così ogni abbraccio, pur così individuale, si dilataa tutti perché tutti si sentono percepiti come persone singole,amate e accettate per quello che sono. Quella frase sul cartellorivela insomma che ognuno non solo può sperare nel suo ab-braccio, ma può contarci. Si tratta un approccio alla folla nuovo,un approccio che richiede una grande in- tensità e che implicaquindi un grande dispendio di energie. Ma la sensazione che dàPapa Francesco è di averne molta di energia e di essere molto più giovane della sua età. La provocazione ai gio-vani con l’invito ad “armar lìo”, seppure espressa in modo meno colloquiare è quindi meno efficace, ormai faparte della sua missione e ne costituisce il cuore. Papa Francesco, infatti vuole sollecitare tutti, fedeli e non, acombattere per migliorare il mondo, per cancellare le ingiustizie e la povertà, per fare del cristianesimo una te-stimonianza concreta e non una dottrina morale. E quando arrivano i suoi inviti al risveglio ci accorgiamo diquando siamo caduti in una palude di indifferenza, quanto siano appannate le nostre speranze. In un mondo cosìpiatto, così freddo, anche i giovani sembrano incapaci di lottare per il loro futuro ed è proprio questo che il Papavede e cerca di cambiare. Anche per avviare questo processo di risveglio di nuova speranza ci vuole moltaenergia e ci vuole un cuore che, come si dice, vada oltre l’ostacolo. Il compito di Papa Francesco quello che si èscelto e che intende portare a termine, è quindi molto pesante, anche considerando questi due soli aspetti.

Una grande festa per celebrare coloro che nell’arcodegli ultimi decenni hanno saputo investire sul propriolavoro e diventare esempio per la collettività. Si è svoltapresso il Centro Congressi della Camera di Commercio,la quarta edizione del premio “Fedeltà al lavoro e pro-gresso economico”, che ha insignito di attestati, targhee medaglie 24 cittadini del territorio che hanno dimo-strato di possedere doti di spiccata professionalità e va-lenza imprenditoriale. L’evento ha visto lapartecipazione di un pubblico numeroso e la presenzadi alte autorità: il Presidente della Regione dott. Spacca,il Prefetto di Ascoli dott.ssa Patrizi, i Sindaci di AscoliCastelli, di San Benedetto del Tronto Gaspari, di Casti-gnano Corradetti, di Cupra Marittima D’Annibali, diMontefiore dell’Aso Castelli, di Palmiano Amici, il Pre-sidente della Provincia Celani, il deputato on. Agostini,

il Consigliere regionale Perazzoli, il Comandante dellaGuardia di Finanza Paoluzi, il Vice Comandante dei Ca-rabinieri Scalinci, il Vice Questore Vicario Sambrotta,il Comandante della Capitaneria di Porto Lo Presti, ilVice Comandante del Reggimento Silvestri, tutti i Pre-sidenti delle Camere di Commercio delle Marche, qua-lificati rappresentanti del mondo bancario e delleassociazioni di categoria. L’appuntamento, che in aper-tura ha visto i saluti del Prefetto Graziella Patrizi, delPresidente della Camera di Commercio Adriano Fede-rici e del Governatore della Regione Marche GianMario Spacca, prima della cerimonia di premiazione hapermesso a relatori del calibro di Roberto Grandinetti,docente dell’università di Padova e di Ferruccio Darda-nello, Presidente nazionale dell’Unioncamere, di ci-mentarsi in ambiti di natura economica riferiti alloscenario nazionale ed internazionale. Interventi focaliz-zati sulla necessità di una ripresa al nostro paese, toc-cando argomenti come competizione globale ecambiamento: temi affrontati con l’ausilio di slide anchedal preside dell’Università di Economia Politecnicadelle Marche, Gian Luca Gregori, illustrando attraversoi grafici il momento di economia reale che stiamo vi-vendo. Poi è stata la volta della consegna dei riconosci-

menti: i premi speciali sono stati assegnati a NazarioSauro Ramadori, colonna del passato della Camera diCommercio di Ascoli; alla veterana Marianna Virgili eai suoi 60 anni di lavoro; a Pio Antognozzi e al suo im-pegno tra i giovani per la cultura d’impresa; infine a unacelebrità dello spettacolo, l’affermato regista cinemato-grafico Giuseppe Piccioni, da tutti conosciuto per i suoifilm di qualità e di successo (Il grande Blek, Chiedi laluna, Condannato a nozze, Cuori al verde, Fuori dalmondo, Luce dei miei occhi, La vita che vorrei, Giulianon esce la sera, Il rosso e il blu). Quattro i premi ai la-voratori dipendenti: Antonio Peroni, Vincenzo Mancini,Settimio Agostini ed Emidio Cinelli. Tre i riconosci-menti agli amministratori e ai dirigenti d’azienda: Re-nato Mazzocconi dell’Imac Spa di Montefiore, AntonioBarra della Niba di San Benedetto del Tronto e Gino

Marini della Banca Picena Truentina di Acquaviva Pi-cena. Dodici le assegnazioni rivolte alle imprese: lasambenedettese A-Z Ufficio Snc di Maria Pia Calendi;Gabriele Cameli per l’omonima agenzia di viaggio etrasporti; Mario Sestili per l’attività di riparazione diascensori ad Ascoli; Sergio Eusebi per la nota aziendadi falegnameria a Ripatransone; la Casa di Cura VillaSan Marco, rappresentata dal dott. Antonio Romani; laPicena Pneumatici; la merceria castignanese di Giusep-pina Liberi; l’enogastronomia ascolana di Giorgio Lo-reti; lo studio fotografico di Emidio Campanelli aCentobuchi; la lavanderia a secco di Anna Maria Pompanel capoluogo piceno; la macelleria a San Benedetto delTronto di proprietà di Vittorio Piunti; l’atelier di abbi-gliamento ad opera dell’ascolano Franco Mariani. L’ul-timo riconoscimento, è stato consegnato dal PresidenteFederici al titolare di brevetti Giovanni Silvestri, am-ministratore della Safe Way, società ascolana che svolgeattività di progettazione, produzione e commercializza-zione di calzature di lavoro. Un premio rivolto alla ri-cerca, dato che l’azienda brevetta modelli distraordinaria innovazione, ma anche ai risultati mon-diali, visto che tra i tanti accordi commerciali spiccaquello con la casa automobilistica Ford.

LA CAMERA DI COMMERCIO DI ASCOLI PICENOPREMIA LE ECCELLENZE LOCALI

TANTI AUGURI ALLA NEOLAUREATA AGNESE NERONI! di Chiappini Janet

ACQUAVIVA PICENA - Mercoledì 11 settembre presso l’Università degli Studi di Urbino“Carlo Bo”, Agnese Neroni, componente del coro della parrocchia di San Niccolò, ha conse-

guito la laurea in Scienze Psicologiche dell’Intervento Cli-nico - Età Evolutiva con una tesi dal titolo “La Sindromedi Williams”, una rara malattia genetica non degenerativasulla quale la neolaureata ha condotto delle ricerche perdeterminarne le caratteristiche. Ad Agnese vanno le congratulazioni della famiglia, delfidanzato Marco e famiglia, e di tutte le amiche che l’hanno sostenuta in questi mesi di dura preparazione. Tanti au-guri dotto-ressa e inbocca allupo per ituoi pro-getti futuri!

Brunilde Neroni, nota scrittrice e poetessa di Ripatransone, ha avuto di recente un altro suc-cesso letterario in due città del Nord, dove, sabato 14 Settembre 2013 a Treviso, nella libreriaLovat e domenica 15, a Trieste, nell’omonima libreria di Viale XX Settembre, ha presentatol’ultima sua opera dal titolo: GANDHI PER GIOVANI PACIFISTI, edito dalla Adriano Sa-

lani S.p.A. In ambedue le sedi a condurre la presentazione è statol’attore e regista Paolo Trevisi, estimatore convinto della Professo-ressa Neroni, alla presenza di un folto e qualificato pubblico, tra ilquale, a Treviso è stata notata la direttrice del premio letterario “Gio-vanni Comisso”; notata pure a Trieste una troupe della televisioneslovena. Rispondendo alle numerose domande rivoltele, la Prof.ssaNeroni ha approfondito alcuni aspetti del libro, dove spiega e rac-conta Gandhi: tale libro aiuta soprattutto i giovani a riflettere sutemi come: la guerra, la religione, le azioni e i dirittidell’uomo.Inoltre ha presentato una selezione degli scritti più si-gnificativi di Gandhi, quali: Non ho nulla di nuovo da insegnare

al mondo. La verità e la non-violenza sono vecchie quanto le mon-

tagne. Io non ho fatto altro che tentare di mettere in pratica en-

trambe e su scala più vasta possibile. La vita e tutti i suoi problemi

sono così diventati per me altrettanti esperimenti nell’esercizio

della verità e della non-violenza. BRUNILDE NERONI, figliadel famoso cantante lirico Luciano (1909-1951), docente universitaria a Padova, tradut-

trice e scrittrice, come italianista si dedica alla poesia e alla prosa del Novecento, e comeorientalista ha tradotto molte opere di Tagore e di altri importanti scrittori orientali; ha pubbli-cato una traduzione esemplare del Bhagavadīgītia, libro sacro dell’Induismo. Nota ecologistae pacifista, ha pubblicato libri di poesie e di racconti presso le più importanti case editrici ita-liane.

A Ripatransone, l’amministrazione comu-nale, la Banca di Credito Cooperativo e l’As-sociazione Musicale R.O.L.F., per i giorni23-26 Ottobre 2013 hanno programmato il VConcorso Internazionale di Canto Lirico, cheporta il nome di Luciano Neroni, noto cantanteripano, nato nel 1909 e morto nel 1951. Il con-corso è riservato a cantanti lirici di ambo i sessie di ogni nazionalità, nati dopo il 1° Gennaio1971; non sono richiesti titoli di studio speci-fico; ciascun concorrente sarà valutato per lesue effettive qualità vocali e artistiche. I can-didati che intendono partecipare, entro martedì15 Ottobre 2013, dovranno spedire per posta oper e-mail debitamente compilata e firmata, lascheda d’iscrizione, allegando la fotocopia diun documento d’identità, un breve curriculumartistico e la ricevuta comprovante il paga-mento della quota d’iscrizione di euro 65,00,non rimborsabili in ogni caso. Nella domandaandranno indicati il registro vocale e il titolo dialmeno cinque brani operistici a scelta del can-didato (da eseguire in lingua e tonalità origi-nali) completi, ove previsto, di recitativo, ariae cabaletta. Per le arie non di repertorio abi-tuale, si prega d’inviare fotocopia degli spartiti.

I premi in denaro del concorso sono: 1° “Cittàdi Ripatransone”: borsa di studio di euro 1.800;2°, borsa di studio di euro 1.300; 3°, borsa distudio di euro 1.000; premio speciale “LucianoNeroni” alla migliore voce di basso: borsa distudio di euro 750; premio speciale R.O.L.F.per il bicentenario della nascita di GiuseppeVerdi, al finalista che ha ottenuto il migliorpunteggio sui brani tratti dalle opere: La Tra-

viata, Il trovatore, Un ballo in maschera, Don

Carlo, Aida: borsa di studio di euro 500. Lacommissione giudicatrice è presieduta dal ba-ritono Ettore Nova; fanno parte del comitatod’onore, oltre al sindaco Prof. Remo Bruni edal presidente della Banca di Ripatransone Dott.Michelino Michetti, la Prof.ssa Brunilde Ne-roni, docente presso l’Università degli Studi diPadova. Per altri dettagli sul concorso e per ilmodulo d’iscrizione gli interessati possonoconsultare il sito del Comune di Ripatransone:www.comune.ripatransone.ap.itRecapiti: telefonico: 0735 917317fax: 0735 917333 e-mail: [email protected]: Comune di Ripatransone, Piazza XXSettembre, 1 - 63065 Ripatransone (AP)

Da Ripatransone a cura di A.G. - I.A.

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29 Settembre 2013 PAG

Imponenti vestigia della romanità, borghi me-dievali dai tratti fiabeschi, coste alte e frasta-gliate che si alternano ad altre sabbiose epaludose, un clima ideale, caldo ma non troppo,e soprattutto secco: questi sono stati gli elementicaratterizzanti la gita-pellegrinaggio organizzatain Provenza dalla parrocchia in collaborazionecon l’agenzia Marintur. Ma perché proprio laProvenza è stata scelta da don Gabriele e dal suogruppo? Perchè è da lì che, secondo una tradi-zione, il cristianesimo si è diffuso in Europa,precisamente dal pittoresco paesino di SaintesMaries de la Mer, alla foce del Rodano. SaintesMaries de la Mer è una tappa fondamen-tale sul Cammino di Santiago, il percorsoche fin dai tempi più antichi conduceva alSantuario di San Giacomo il Maggiore, aCompostela. Il paese deve il suo nomealla tradizione secondo cui, nei primi annidel Cristianesimo, qui approdarono quasimiracolosamente le tre Sante Marie:Maria Salome, Maria di Giacomo (oMaria Jacobi) e Maria Maddalena. Le tredonne erano state presenti alla crocifis-sione di Gesù (Mc 15-40; Mt 27,56), poistettero “ad osservare dove veniva depo-

sto” (Mc 15,47) e, trascorso il sabato,“comprarono oli aromatici per andare ad

imbalsamare Gesù” (Mc 16,1). Furonoquindi le prime testimoni della Resurrezione diCristo e ricevettero l’incarico di diffondere lanotizia. Dopo questi avvenimenti nei VangeliCanonici non si parla più di loro. Esiste, però,tutta una tradizione parallela secondo cui, acausa delle persecuzioni contro i Cristiani, le treMarie furono arrestate insieme alla serva Saraed imbarcate su una nave priva di remi e di veleche, guidata dalla Provvidenza, raggiunse lerive della Provenza. L’imbarcazione approdòproprio nel luogo che da loro prese il nome di“Saintes-Maries-de-la-Mer” e lì fu costruita lachiesa che noi, moderni pellegrini, con devo-zione abbiamo visitato. È un dato storicamente

attestato che il Cristianesimo si sia diffuso inEuropa proprio dalla Gallia, che divenne quindila porta d’ingresso della nuova religione in Eu-ropa.  Si è trattato quindi di un viaggio dovesacro e profano si sono intrecciati realizzandoun connubio armonioso: all’elemento paesaggi-stico dominante nel borgo roccioso di Les Bauxen Provence o nella laguna paludosa della Ca-margue si sono alternati le meraviglie prodottedall’uomo con la realizzazione dello straordina-rio Pont du Gard, con la complessa costruzionedel Palazzo dei Papi di Avignone o della doppiacinta muraria della medievale città di Carcas-

sonne. E per tutto il viaggio ci ha accompagnatol’intenso profumo della lavanda che, ancora inpiena fioritura, ha creato un’atmosfera magicadavanti all’abbazia di Senanque. Sono proprioil viola della lavanda, l’azzurro della Costa Az-zurra, il bianco dello sperone calcareo su cuisorge Les Baux en Provence i colori che con-noteranno per sempre nei nostri ricordi questagita-pellegrinaggio, quando con la mente rivi-vremo i tanti momenti piacevoli della gita checi ha dato l’opportunità di fare “un bagno diumanità” e ci ha fatto sperimentare, una voltadi più, la grandezza e la bontà del Creatore.

Parrocchia S. Filippo Neri

DALLA PROVENZA L’ANNUNCIO CRISTIANO PER L’EUROPA

Anche quest’anno Don Gabriele mi ha chiestodi far parte dello staff degli educatori per ilcampo scuola che si è tenuto ad Ussita dal 21al 28 luglio, proposta che ho accettato conmolto entusiasmo.Ussita si trova nel cuore del parco nazionaledei Monti Sibillini, circondata da un tipicopaesaggio montano e prende il nome dal-l’omonimo torrente che nasce nella Valle delPanico alle pendici del Monte Bove, luoghiche grazie all’attenta guida di Don Gabrieleabbiamo potuto visitare, ammirando la ric-chezza della flora e della fauna. Il campo scuola è un’esperienza di vita comu-nitaria formativa e di crescita che consente airagazzi di trascorrere diversi giorni insieme,all’insegna di preghiera, conoscenza di Gesù, condivisione e sano divertimento. I ragazzipossono stare così una settimana fuori casa,lontano dalla PlayStation, dai videogiochi, dalcomputer, per trascorrere gran parte del tempocon altri coetanei e con noi educatori, impa-rando a trovare punti in comune in caso di di-versità di idee, ed aiutarsi reciprocamente.Tutto questo richiede anche molta fatica, per-

ché bisogna esser disposti a mettersi in gioco,ma aiuta a costruire autentiche relazioni. Pernoi educatori un campo scuola è certamenteimpegnativo, ma ci regala grandissime soddi-sfazione. Grazie a Dio abbiamo sperimentatola certezza del suo immenso amore per noi,ora, sarà meno difficile trovare il sentiero bat-tuto che ci conduca fino in cima. RingrazioDon Gabriele di avermi permesso di vivereancora una volta questa stupenda esperienzadel campo, grazie ai ragazzi ed agli educatoriper la fantastica esperienza.

Tra i monti sibillini

V Concorso Internazionale di Canto Lirico “L. Neroni”,23-26 Ottobre

Presentato con successo a Treviso ed a Trieste un libro di Brunilde Neroni

VITA COMUNE TRA I MONTI SIBILLINI

Gruppo educatori a Forca di Presta

il campo scuola che si è tenuto ad Ussita dal 21 al 28 luglio , proposta che ho accettato con molto entusiasmo. Ussita si trova nel cuore del parco nazionale dei Monti Sibillini, circondata da un tipico paesaggio

nte che nasce nella Valle del Panico alle pendici del

ammirando la ricchezza della flora e della fauna. e di crescita che consente ai ragazzi

sano divertimento. I ragazzi possono stare così una settimana fuori casa, lontano dalla PlayStation, dai videogiochi, dal computer, per trascorrere gran parte del tempo con altri coetanei e con noi educatori, imparando a trovare punti in comune in caso di diversità di idee, ed aiutarsi reciprocamente. Tutto questo richiede anche molta fatica, perché bisogna esser disposti a mettersi in gioco, ma aiuta a costruire autentiche relazioni. Per noi educatori un campo scuola è certamente impegnativo, ma ci regala grandissime soddisfazione. Grazie a Dio abbiamo sperimentato la certezza del suo immenso amore per noi, ora, sarà meno difficile trovare il sentiero battuto che ci conduca fino in cima. Ringrazio Don Gabriele di avermi permesso di vivere ancora una volta questa stupenda esperienza del campo, grazie ai ragazzi ed agli educatori per la fantastica esperienza.

Dal 7 al 13 Settembre si è svoltoa Boston (USA) il CongressoMondiale di Flebologia che hariunito più di 1800 chirurghi va-scolari, angiologi, cardiologi,dermatologi, internisti, radiologidi oltre 100 paesi. Durante lostesso si sono tenute le elezioniper il comitato esecutivo della In-ternational Union of Phlebology(IUP), l’Unione di tutte le societànazionali dei cinque continentidedite alla gestione della flebo-logia, cioè della scienza inerentealle malattie della circolazionevenosa. Attualmente più di 60società iscritte e poco meno diventimila membri costituisconola base della IUP ed ogni quattroanni vengono rinnovati gli organismi dirigentidella stessa società internazionale. Nell’oc-casione delle elezioni il Dr. Attilio Cavezzi,medico e cittadino sambenedettese, è statoeletto vicepresidente mondiale della stessaIUP, quale riconoscimento per le sue molte-plici iniziative culturali, educative ed umani-tarie in varie parti del mondo. Il Dr.Cavezziha avuto di fatto modo di pubblicare molti ar-

ticoli e libri di flebologia e linfologiain varie lingue e di coordinare mol-teplici conferenze e linee guida in-ternazionali; lo stesso poi tienecorsi educativi ed avanzati di fle-bologia in molte nazioni e ha po-tuto prestare la sua opera inmissioni umanitarie in alcuni paesitra i più poveri del mondo. Perqueste ed altre ragioni ha potutoraccogliere così i frutti della suaopera addivenendo una figura diriferimento anche a livello “poli-tico” dirigenziale. Questo incaricoad un nostro medico arricchisce lanostra cittadina di ulteriori onorifi-cenze nel segno di altri valenti col-leghi conterranei noti a livellointernazionale. Ci piace ricordare

che il Dr Cavezzi fa parte del gruppo dei dot-tori che hanno dato la loro disponibilità a vi-sitare gratuitamente presso l’ambulatoriodella Caritas Diocesana.

Auguriamo al Dr. Cavezzi un proficuo lavoroall’interno di questo organismo internazio-nale, con la certezza che egli possa rappre-sentare le qualità migliori del nostro popolosambenedettese, già capace di conquistare

il mondo in millealtri ambiti so-ciali e culturali.

“Un così gran vicino l’ha il Re quando scrivela legge, seduto sul suo trono, e l’ha il mendi-cante seduto su la pietra del cimitero a man-giare il pane della carità”.È un passo dello studioso e scrittore Cesare An-gelini riportato da un libro realizzato a piùmani, che ha come argomento i celesti visita-tori: “Angeli. Presenze di Dio tra cielo eterra” (Morcelliana, 267 pagine). Attenzione,non è uno degli ormai consueti e personalissimi“diari” delle proprie frequentazioni con gli an-geli, ma un insieme di lavori di spessore scien-tifico, che esperti in vari campi, dalla teologiaalla filosofia agli apocrifi hanno realizzato suuno dei temi maggiormente tornati d’attualitàcon la crisi del pensiero moderno. La cosiddetta New age, per esempio, nota AldoNatale Terrin, ha ripreso alla grande questa te-matica, assemblando elementi provenienti dallateosofia, dalla Bibbia, dall’Apocalisse, in un di-scorso che tiene conto anche di suggestioniorientali. Questo approccio è ricco di stimoli,perché lo studioso affronta la causa fondamen-tale della rinascita di queste suggestioni: sonocaduti “i grandi miti sociali” e “la scienza e latecnica hanno mostrato la loro vera natura di-sumanizzante”. Il sacro cacciato dalla portad’ingresso è rientrato dalla finestra della mede-sima casa. Il lettore troverà qui approcci divario tipo, dalla presenza degli angeli nelle ci-viltà pre-bibliche, soprattutto quella eblaita eugaritica, di Pelio Fronzaroli, alla tradizionedell’angelo nell’ebraismo, di Piero Capelli. Daqui si capisce meglio come si sia formata l’im-magine angelica, e come essa talvolta sia an-

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Sabato 26 Ottobre 2013ore 7,00 - Partenza in pullman

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ore 12,00 - Raduno delle famigliea Piazza del Popolo

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ore 14,30 - Pellegrinaggio delle famiglieverso Piazza S. Pietro

ore 17,00 - Incontro di preghiera e professione di fede

con il Santo Padre

ore 23,30 circa - Rientro a S. Benedetto

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Quota di partecipazione: Euro 20,00

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Un riconoscimento internazionale ad un medico sambenedettese

Il Dr. Attilio Cavezzi Vice Presidente mondiale della IUP

LEGGERE È PENSARE Cosa sappiamo degli angeliUn volume della Morcelliana, scritto a più mani, ci può aiutare e sorprendere

data, fin dall’antichità, soggetta a confusioni:l’angelo è figura divina, o è un semplice emis-sario? Quali poteri egli ha realmente? Qualisono le sue funzioni, e quali i suoi rapporti conl’uomo? Altro argomento affascinante è trattato nellostudio di Claudio Doglio, in cui si affronta ilmistero dell’identificazione delle figure ange-liche nell’Apocalisse di Giovanni: l’angelo di-viene interprete della volontà divina, ma tienea mostrare la sua subordinazione a Dio e il ri-schio di confusione presente nell’uomo. Nonsolo: lo studioso riprende l’annosa questionedella identificazione di Babilonia; qui emergeuna ragionevole esegesi che fa di quel nome unsimbolo profondo del male, della corruzione,della decadenza: non solo Roma, insomma, maanche la prefigurazione del vero male che si an-nida nell’umanità. Il fascino dell’angelo non èmai tramontato: ha conosciuto momenti dimaggiore o minore visibilità, ma esso è conge-nito nello stesso bisogno dell’uomo di trovarechiavi di accesso al mondo del divino: non è uncaso che alcune religioni contemplino questafigura che sempre più appare come messaggeroo ambasciatore, anche se permangono elementidi discussione sulla sua natura e su alcuni par-ticolari della sua identificazione in figure di al-cuni testi sacri. Ha fatto bene la curatrice GiusiQuarenghi a sottolineare la presenza dell’an-gelo nella poesia moderna, laddove la scepsi ela spocchia intellettuale seminavano dubbi al-tezzosi su ogni credo non materialistico. In que-sto modo abbiamo la possibilità di leggere glistupendi versi di Rafael Alberti sull’angelo,“non quello che ai suoi capelli/ legò la morte”,bensì quello che “ai suoi capelli/ legò il silen-zio”. Migliaia di sculture, liriche, racconti e ro-manzi, quadri o affreschi, musiche e danze,opere anche di laicissimi autori, hanno vistocome protagonista il celeste visitatore, che tal-volta ci aiuta, nel modo meno spettacolare pos-sibile, a ritrovare la forza per riprendere ilcammino interrotto. Marco Testi