14
Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017 1 The Voice The Voice Secondo numero di THE VOICE, il nostro giornalino interno della Scuola Dame Inglesi di Vicenza. Un’edizione speciale, monotematica dedicata interamente al Natale e alla stagione invernale. Qui potrete leggere approfondimenti generali sulla figura di Babbo Natale, sull’origine dell’albero di Natale, la tregua di Natale del dicembre 1914 primo anno della Grande Guerra e le tradizioni natalizie di vari paesi del mondo. Il tutto si conclude con un approfondimento sugli sport invernali e i risultati di alcuni nostri giovani atleti della scuola Primaria. Un ringraziamento ad alcuni alunni della classe I Secondaria che hanno curato la realizzazione degli articoli e un caro augurio di buon Natale e di felice anno nuovo 2018! BUONA LETTURA A TUTTI!!!

2 DICEMBRE The Voice - dameinglesi.it · gemella. Questa usanza venne ... quella notte chiara e silenziosa. Quando il canto è finito, ... Per la verità non eravamo bravi a cantare

Embed Size (px)

Citation preview

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

1 The Voice

The Voice

Secondo numero di THE VOICE,

il nostro giornalino interno

della Scuola Dame Inglesi di

Vicenza. Un’edizione speciale,

monotematica dedicata

interamente al Natale e alla

stagione invernale. Qui potrete

leggere approfondimenti

generali sulla figura di Babbo Natale, sull’origine dell’albero di Natale, la tregua di

Natale del dicembre 1914 primo anno della Grande Guerra e le tradizioni natalizie

di vari paesi del mondo. Il tutto si conclude con un approfondimento sugli sport

invernali e i risultati di alcuni nostri giovani atleti

della scuola Primaria. Un ringraziamento ad alcuni

alunni della classe I Secondaria che hanno curato la

realizzazione degli articoli e un caro augurio di buon

Natale e di felice anno nuovo 2018!

BUONA LETTURA A TUTTI!!!

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

2

LA LEGGENDA DI BABBO NATALE

In Lapponia viveva un simpatico vecchietto che si

chiamava Natale. Abitava in una capanna del

bosco, ogni giorno coltivava il suo orticello, curava

le sue otto renne e intagliava il legno. Si vestiva

sempre di rosso, il suo colore preferito. Era un

vecchietto assai buono e generoso con una lunga

barba bianca. Un giorno pensò fosse troppo poco

quello che stava facendo e si mise a pensare:

voleva trovare un modo per poter dare agli altri

qualcosa di più. Quella sera fece un sogno: nel

sogno gli apparve un angioletto, con una dolce

vocina, gli spiegò che nel mondo c'erano tanti bambini poveri e non potevano

permettersi niente. Anche loro come tutti gli altri fanciulli desideravano dei

giocattoli, ma non avrebbero mai potuto averli. Il cuore dell'angelo era colmo di

tristezza e un lacrima cominciò a scorrergli sul viso. Natale chiese all'angioletto

cosa potesse fare per far sorridere tutti i bambini e portare un po' di gioia nei loro

cuori. L'angelo rispose che se voleva aiutarli, sarebbe dovuto partire caricando sulla

sua slitta trainata dalle sue renne un sacco pieno di doni da consegnare a ciascun

bambino la notte santa, in cui nacque Gesù. "Ma dove posso trovare i giocattoli per

tutti i bambini del mondo? E come posso farcela a consegnarli tutti in una sola

notte e ad entrare nelle case? Ci

saranno tutte le porte chiuse!" disse

il vecchietto all'angioletto. L'angelo

gli disse che Gesù Bambino l'avrebbe

aiutato a risolvere ogni problema. Fu

così che il Redentore nominò Natale

papà di ogni bambino donandogli il

nome di Babbo Natale. I primi giochi

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

3

che regalò furono costruiti con le sue stesse mani: intagliò nel legno bambole,

macchinine, pupazzi ed ogni sorta di giocattoli. Gesù Bambino mandò a Babbo

Natale degli Elfi che altro non erano che piccoli angeli che lo aiutavano a costruire i

giocattoli, a caricarli sulla slitta e a consegnarli in tempo ogni anno la notte di

Natale! Gesù Bambino fece anche un piccolo miracolo: concesse alla slitta e alle

otto renne il dono di poter volare nel cielo. Babbo Natale può, quindi, entrare in

ogni casa calandosi dal camino e riempiendo le calze che ogni bimbo appende sotto

al camino e posando i pacchetti più grossi sotto agli alberi. Questi ultimi erano

adornati con luci e addobbi vari: palline, candeline, bastoncini di zucchero. Nelle

case delle famiglie più povere venivano invece decorati con noci, mandarini, frutta

secca, che venivano poi mangiati in famiglia tutti insieme. Grazie alla magia

dell'amore, Babbo Natale, nella notte santa, riesce a consegnare i suoi doni per

poter far felici tutti i bambini del mondo!

Testo di Lucrezia Caoduro e Caterina Timpretti, classe I Secondaria

LA NASCITA

DELL'ALBERO DI

NATALE

Sembra che l'albero di Natale, così come

viene usato oggi, sia nato a Tallinn, in

Estonia nel 1441, quando fu eretto un

grande abete nella piazza del Municipio,

attorno al quale giovani uomini e donne

ballavano insieme alla ricerca dell'anima

gemella. Questa usanza venne poi ripresa

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

4

in Germania: una cronaca di Brema del 1570 racconta di un albero che veniva

decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta. Anche la città di Riga (in Lettonia) è

fra quelle che si proclamano sedi del primo albero di Natale: vi si trova infatti una

targa scritta in otto lingue, secondo cui il "primo albero di capodanno" fu

addobbato in questa città nel 1510. Un'altra notizia sull'uso dell'albero di Natale

viene dall'Alsazia: una cronaca di Strasburgo annota nel 1605: "Per Natale i

cittadini si portano in casa degli abeti ('Dannenbaumen' nel tedesco dell'epoca), li

mettono nelle stanze, li ornano con rose di

carta di vari colori, mele, zucchero, oggetti

di similoro". Un'antecedente dell'albero

potrebbe essere l'antico rito pagano di

portare in casa, prima del nuovo anno, un

ramo beneaugurante. Nel Medioevo si

diffonde la tradizione degli "Adam und Eva

Spiele" (giochi di Adamo ed Eva) che

prevedevano la ricostruzione nelle chiese

dello scenario del paradiso in terra, proprio

il 24 di dicembre, alla vigilia di Natale, con

tanto di alberi di frutta, simboli

dell'abbondanza e del mistero della vita.

Poi, a questi alberi di frutta si preferirono sempre di più gli abeti. L'abete, il

"Tannenbaum", ha la caratteristica "magica" di essere sempreverde, che, secondo

una favola, ha avuto come dono da Gesù stesso, per avergli offerto rifugio. Per

molto tempo, la tradizione dell'albero di Natale rimase tipica delle regioni a nord

delle Alpi. All'inizio, i cattolici la consideravano un uso protestante e solo nel '900

questa tradizione si diffuse anche nel mondo cattolico.

Testo di Lucrezia Caoduro e Caterina Timpretti, classe I Secondaria

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

5

La Tregua di Natale

La notte di Natale del 1914,

durante la prima guerra

mondiale, nelle trincee del

fronte occidentale ci fu una

tregua. Si trattò di una

eccezionale circostanza dettata

dalla semplicità di un

sentimento di fratellanza

universale, più forte persino del

rombo dei cannoni. Non la ordinarono i comandi supremi che, di contro, fecero di

tutto per far sì che non si ripetesse in futuro. I soldati di entrambe le fazioni

uscirono allo scoperto, si abbracciarono, fumarono, cantarono insieme, si

scambiarono doni e organizzarono persino delle divertenti partite di calcio. Gli Stati

Maggiori coinvolti nella guerra fecero di tutto per nascondere l'accaduto e

cancellarne ogni traccia o memori; però recentemente sono emerse dagli archivi

militari di tutta Europa, lettere, diari e persino fotografie che affermano che la

tregua avvenne realmente per più giorni nel periodo Natalizio del 1914, anche se

non ufficialmente.

Qui sotto la preziosa testimonianza di un soldato inglese che ebbe modo di

assistere di persona a questo evento.

"Janet, sorella cara, sono le due del mattino e la maggior parte degli uomini

dormono nelle loro buche, ma io non posso addormentarmi se prima non ti scrivo

dei meravigliosi avvenimenti della vigilia di Natale. In verità, ciò che è avvenuto è

quasi una fiaba, e se non l'avessi visto coi miei occhi non ci crederei. Prova a

immaginare: mentre tu e la famiglia cantavate gli inni davanti al focolare a Londra,

io ho fatto lo stesso con i soldati nemici qui nei campi di battaglia di Francia! "Le

prime battaglie hanno fatto tanti morti, che entrambe le parti si sono trincerate, in

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

6

attesa dei rincalzi. Sicché per lo più siamo rimasti nelle trincee ad aspettare. Babbo

Natale in Trincea in un bozzetto del 1914 ma che attesa tremenda! Ci aspettiamo

ogni momento che un obice d'artiglieria ci cada addosso, ammazzando e mutilando

uomini. E di giorno non osiamo alzare la testa fuori dalla terra, per paura del

cecchino. E poi la pioggia: cade quasi ogni giorno. Naturalmente si raccoglie

proprio nelle trincee, da cui dobbiamo aggottarla con pentole e padelle. E con la

pioggia è venuto il fango, profondo un piede e più. S'appiccica e sporca tutto, e ci

risucchia gli scarponi. Una recluta ha avuto i piedi bloccati nel fango, e poi anche le

mani quando ha cercato di liberarsi...» «Con tutto questo, non potevamo fare a

meno di provare curiosità per i soldati tedeschi di fronte noi. Dopo tutto affrontano

gli stessi nostri pericoli, e anche loro sciaguattano nello stesso fango. E la loro

trincea è solo cinquanta metri davanti a noi." "Tra noi c'è la terra di nessuno, orlata

da entrambe le parti di filo spinato, ma sono così vicini che ne sentiamo le voci.

Ovviamente li odiamo quando uccidono i nostri compagni. Ma altre volte

scherziamo su di loro e sentiamo di avere qualcosa in comune. E ora risulta che

loro hanno gli stessi sentimenti. Ieri mattina, la vigilia, abbiamo avuto la nostra

prima gelata. Benché infreddoliti l'abbiamo salutata con gioia, perché almeno ha

indurito il fango." "Durante la giornata ci sono stati scambi di fucileria”. “Soldati

che fraternizzano durante la tregua di Natale 1914. Ma quando la sera è scesa sulla

vigilia, la sparatoria ha smesso interamente. Il nostro primo silenzio totale da mesi!

Speravamo che promettesse una festa tranquilla, ma non ci contavamo, soldati che

fraternizzano fuori

dalle trincee "Di

colpo un camerata

mi scuote e mi

grida: Vieni a

vedere! Vieni a

vedere cosa fanno i

tedeschi! Ho preso il

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

7

fucile, sono andato alla trincea e, con

cautela, ho alzato la testa sopra i

sacchetti di sabbia”. “Non ho mai

creduto di poter vedere una cosa più

strana e più commovente. Grappoli di

piccole luci brillavano lungo tutta la

linea tedesca, a destra e a sinistra, a

perdita d'occhio. Che cos’è? ho

chiesto al compagno, e John ha

risposto: 'alberi di Natale!'. Era vero. I tedeschi avevano disposto degli alberi di

Natale di fronte alla loro trincea, illuminati con candele e lumini." "E poi abbiamo

sentito le loro voci che si levavano in una canzone: “stille nacht, heilige nacht…”. Il

canto in Inghilterra non lo conosciamo, ma John lo conosce e l'ha tradotto: 'notte

silente, notte santa'”. “Non ho mai sentito un canto più bello e più significativo in

quella notte chiara e silenziosa. Quando il canto è finito, gli uomini nella nostra

trincea hanno applaudito. Sì, soldati inglesi che applaudivano i tedeschi! Poi uno di

noi ha cominciato a cantare, e ci siamo tutti uniti a lui: 'The first novell, the angel

did say…'. Per la verità non eravamo bravi a cantare come i tedeschi, con le loro

belle armonie. Ma hanno risposto con applausi entusiasti, e poi ne hanno attaccato

un'altra: 'o tannenbaum, o tannenbaum…'. A cui noi abbiamo risposto: 'o come all

ye faithful…'. E questa volta si sono uniti al nostro coro, cantando la stessa

canzone, ma in latino: 'adeste fideles…'». «Inglesi e tedeschi che s'intonano in coro

attraverso la terra di nessuno!" "Non potevo pensare niente di più stupefacente,

ma quello che è avvenuto dopo lo è stato di più. 'Inglesi, uscite fuori!', li abbiamo

sentiti gridare, 'voi non spara, noi non spara!'”. “Nella trincea ci siamo guardati non

sapendo che fare. Poi uno ha gridato per scherzo: 'venite fuori voi!'. Con nostro

stupore, abbiamo visto due figure levarsi dalla trincea di fronte, scavalcare il filo

spinato e avanzare allo scoperto." "Uno di loro ha detto: 'Manda ufficiale per

parlamentare'. Ho visto uno dei nostri con il fucile puntato, e senza dubbio anche

altri l'hanno fatto - ma il capitano ha gridato 'non sparate!'. Poi s'è arrampicato

fuori dalla trincea ed è andato incontro ai tedeschi a mezza strada. Li abbiamo

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

8

sentiti parlare e pochi minuti dopo il capitano è tornato, con un sigaro tedesco in

bocca!" "Nel frattempo gruppi di due o tre uomini uscivano dalle trincee e venivano

verso di noi”. “Alcuni di noi sono usciti anch'essi e in pochi minuti eravamo nella

terra di nessuno, stringendo le mani a uomini che avevamo cercato di ammazzare

poche ore prima». «Abbiamo acceso un gran falò, e noi tutti attorno, inglesi in kaki

e tedeschi in grigio. Devo dire che i tedeschi erano vestiti meglio, con le divise

pulite per la festa. Solo un paio di noi parlano il tedesco, ma molti tedeschi

sapevano l'inglese. Ad uno di loro ho chiesto come mai. 'Molti di noi hanno lavorato

in Inghilterra', ha risposto. 'Prima di questo sono stato cameriere all'Hotel Cecil."

"Forse ho servito alla tua tavola!' 'Forse!', ho risposto ridendo. Mi ha raccontato

che aveva la ragazza a Londra e che la guerra ha interrotto il loro progetto di

matrimonio. E io gli ho detto: 'non ti preoccupare, prima di Pasqua vi avremo

battuti e tu puoi tornare a sposarla'. Si è messo a ridere, poi mi ha chiesto se

potevo mandare una cartolina alla ragazza, ed io ho promesso. Un altro tedesco è

stato portabagagli alla Victoria Station.

Mi ha fatto vedere le foto della sua famiglia che sta a Monaco. Anche quelli che non

riuscivano a parlare si

scambiavano doni, i loro sigari

con le nostre sigarette, noi il tè e

loro il caffè, noi la carne in

scatola e loro le salsicce. Ci

siamo scambiati mostrine e

bottoni, e uno dei nostri se n'è

uscito con il tremendo elmetto

col chiodo! Anch'io ho cambiato

un coltello pieghevole con una

cintura di cuoio, un bel ricordo che ti mostrerò quando torno a casa." "Ci hanno

dato per certo che la Francia è alle corde e la Russia quasi disfatta.

Noi gli abbiamo ribattuto che non era vero, e loro. 'Va bene, voi credete ai vostri

giornali e noi ai nostri». «E' chiaro che gli raccontano delle balle, ma dopo averli

incontrati anch'io mi chiedo fino a che punto i nostri giornali dicano la verità. Questi

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

9

non sono i 'barbari selvaggi' di cui abbiamo tanto letto. Sono uomini con case e

famiglie, paure e speranze e, sì, amor di patria. Insomma sono uomini come noi.

Come hanno potuto indurci a credere altrimenti? Siccome si faceva tardi abbiamo

cantato insieme qualche altra canzone attorno al falò, e abbiamo finito per intonare

insieme - non ti dico una bugia - 'Auld Lang Syne'. Poi ci siamo separati con la

promessa di rincontraci l'indomani, e magari organizzare una partita di calcio. E

insomma, sorella mia, c'è mai stata una vigilia di Natale come questa nella storia?

Per i combattimenti qui, naturalmente, significa poco purtroppo. Questi soldati

sono simpatici, ma eseguono gli ordini e noi facciamo lo stesso. A parte che siamo

qui per fermare il loro esercito e rimandarlo a casa, e non verremo meno a questo

compito." "Eppure non si può fare a meno di immaginare cosa accadrebbe se lo

spirito che si è rivelato qui fosse colto dalle nazioni del mondo." "Ovviamente,

conflitti devono sempre sorgere. Ma che succederebbe se i nostri governanti si

scambiassero auguri invece di ultimatum? Canzoni invece di insulti? Doni al posto

di rappresaglie? Non finirebbero tutte le guerre?

---------------------------------------------------------------Il tuo caro fratello Tom.

Testo di Lucrezia Caoduro e Caterina

Timpretti, classe I Secondaria

TRADIZIONI

NATALIZIE

Abbiamo scoperto che esistono davvero tante tradizioni del Natale sono. Adesso ve

ne diremmo alcune:

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

10

Tradizione italiana: nella media di tutte le regioni italiane la tradizione consiste

principalmente in Babbo Natale che si cala giù per il camino, per mettere i regali

sotto l’albero. Nel passato si farebbe il 24 Dicembre (la Vigilia di Natale), poi fu

spostato l’8 dello stesso mese.

Tradizione spagnola: in Spagna, le celebrazioni natalizie iniziano l’8 di Dicembre

con L’ Immacolata Concezione e si terminano il 6 Gennaio. Già da Novembre la

strade della città iniziano ad addobarsi. Qui le tradizioni abbandonano, infatti gli

spagnoli, tengono molto a festeggiare il Natale in modo vistoso e tradizionale.

Tradizione tedesca: come in tutti i paesi nordici il Natale in Germania ha

qualcosa di magico. I festeggiamenti iniziano la prima settimana di Dicembre, per

la celebrazione di San Nicola, il 5 e il 6 Dicembre. La tradizione nordica vuole che

alla vigilia di San Nicola i bambini lascino fuori dalla porta la loro scarpe o

stivalletti, perchè poi la notte il santo passa a

mettere regali e dolciumi.

Tradizione colombiana: in Colombia le festività

natalizie iniziano con un rito particolare. Si tratta

dell’accensione delle candele, che viene realizzata

nel giorno dell’Immacolata. Sia nelle case che in

strada si possono vedere numerose candele. Nella

notte di Natale si celebra la messa di mezzanotte

e si attua lo scambio dei regali, che vengono

portati dal Bambino Gesù e non da Babbo Natale.

Tradizione francese: in Francia le tradizioni variano da regione in regione però

quello che è certo, che in ogni regione ci saranno manifestazioni e luci degne delle

grandi città. La festa segna l’inizio delle celebrazioni natalizie.Nelle famiglie francesi

a Natale si prepara il presepe formato da piccole statuine d’argilla e con costumi

tradizionali estremamente curati.

Testo di Giacomo Bellunato ed Ettore Raspi, classe I Secondaria

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

11

GLI SPORT INVERNALI

Le attività più

divertenti sul ghiaccio

e sulla neve

Il termine “sci” si usa per indicare una pratica sportiva che si divide in tre grandi

categorie:

Lo sci alpino è uno sport invernale che consiste nello scendere a valle lungo un

pendio montano, più o meno ripido, scivolando sulla neve grazie a un paio di sci ai

piedi, agganciati ad appositi scarponi. La variante "fuoripista" viene praticata su

terreni innevati non battuti e spesso si associa alla pratica di una disciplina affine,

ma distinta dallo sci alpino che è lo scialpinismo. Lo sci è entrato a far parte del

programma dei Giochi olimpici invernali per la prima volta in occasione dei IV

Giochi olimpici invernali di Garmisch-Partenkirchen in Gerrmania nel 1936.

Lo sci di fondo è uno sport invernale, appartenente al gruppo dello sci nordico. È

molto popolare nei Paesi nordici, nelle

regioni alpine e nel Canada, ma

anche nelle zone vicine a noi come

nell’Altopiano di Asiago.

Per praticarlo si usano sci privi di

lamine e di una larghezza media di 4,5

centimetri attaccati con scarpette particolari, che si fissano solo

in punta, consentendo al tallone di sollevarsi liberamente.

Lo sci orientamento è una specialità della disciplina

sportiva dell’orientamento (noto anche col termine

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

12

inglese orienteering), in cui gli atleti, utilizzando tecniche e attrezzature da sci da

fondo, devono compiere un percorso predefinito caratterizzato da punti chiamati

“lanterne” con l'aiuto esclusivo di una bussola e di una cartina topografica a scala

ridotta che contiene particolari del luogo da percorrere.

Nella nostra scuola tante famiglie sfruttano le vacanze natalizie per andare in

montagna a praticare sia lo sci alpino, sia lo sci di fondo, per hobby e per divertirsi.

Ma alcuni studenti della nostra scuola praticano lo sci come attività agonistica per

tutto il tempo dell’anno. Marta Giaretta di 5^B lo scorso anno ha vinto il trofeo

internazionale del Pinocchio Sugli Sci dell’Abetone. Speriamo che quest’anno ci

regali nuove soddisfazioni!

Il bob (dall'inglese bobsleigh) è uno sport invernale nel quale delle squadre

(composte da 2 o 4 persone) eseguono discese cronometrate lungo una pista

ghiacciata, stretta e tortuosa, a bordo di un mezzo dotato di pattini sterzanti

(chiamato appunto bob, o guidoslitta), spinto all'avvio dai membri della squadra e

successivamente dalla forza di gravità. A seconda del numero di componenti

dell'equipaggio si parla di Bob a due o di Bob a quattro. La nazionale di bob della

Giamaica fece il suo debutto ai Giochi olimpici invernali di Calgary del 1988 , grazie

alla passione di un allenatore statunitense.

L'hockey su ghiaccio è uno sport di squadra in cui i pattinatori attraverso

l'utilizzo di un bastone ricurvo indirizzano il puck (oppure "disco") nella porta della

squadra avversaria. Viene definito generalmente uno sport veloce e fisico.

L'hockey su ghiaccio è lo sport più popolare in quelle nazioni dal clima

sufficientemente freddo da permettere la formazione di una copertura naturale di

ghiaccio in ambienti esterni, come il Canada, la Repubblica Ceca, la Lettonia, i

paesi nordici (in particolare Finlandia e Svezia), gli Stati Uniti, la Russia, la

Slovacchia e la Svizzera. Con l'avvento delle piste di ghiaccio artificiali si è potuto

iniziare a praticarlo anche nei mesi caldi e soprattutto nei paesi dal clima più caldo.

L'hockey su ghiaccio è riconosciuto come uno dei quattro principali sport americani.

A livello mondiale infatti il campionato più importante è la National Hockey League

(NHL), che raccoglie le migliori squadre degli Stati Uniti e del Canada. Inoltre è lo

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

13

sport nazionale del Canada, dove esso gode di una grandissima popolarità. In

Italia una della più forti squadre di serie A è l’hockey Asiago, team fondato nel

1935.

Lo snowboarding, conosciuto in Italia più semplicemente come snowboard, è

uno sport di scivolamento sulla neve, nato negli anni sessanta negli Stati Uniti. Lo

si pratica utilizzando una tavola costruita a partire da un'anima di legno e provvista

di lamine, simili a quelle dello sci.

Lo snowboard è divenuto disciplina olimpica nel 1998. Ai Giochi olimpici si sono

disputate anche le gare di snowboardcross, sia maschile che femminile, una

competizione in cui un gruppo di atleti parte insieme e vince chi taglia per primo il

traguardo.

Tra tanti sport conosciuti ecco una curiosità: l’ice series.

Una competizione automobilistica italiana che si

svolge su piste ghiacciate nel nord Italia

esclusivamente nel periodo invernale e in

montagna.

C’è solo l’imbarazzo della scelta. Ancora cinque

giorni di scuola e poi ci ritroviamo tutti in

montagna …… magari soltanto per una mega battaglia a palle di neve!

Testo di Alessandro Bonadeo e Ettore Terreni, classe I Secondaria

NOTIZIE SPORTIVE DEGLI

ATLETI DELLE DAME INGLESI

Marta Giaretta, Sofia Guiotto, Riccardo

Guiotto e Smeralda Boniolo ...4 alunni della

scuola Dame Inglesi ma allo stesso tempo 4

"protagonisti " delle gare di sci tenutesi il 15-

Anno 6 - N° 2 DICEMBRE 2017

14

16-17 Dicembre a Prato Nevoso (Cn)

Tre giornate intense di gare, emozioni, fatica , delusioni, affrontate con impegno e

tenacia che hanno saputo instillare in tutti i giovani partecipanti il valore dello

sport, del far parte di una squadra, del saper gioire dei propri successi e di quelli

dei propri amici, e, non ultimo, del saper condividere la delusione dei propri

compagni per un risultato sperato ma non raggiunto. Tutti bravi i nostri allievi che

si sono distinti nelle diverse competizioni

Marta Giaretta 1^classificata Slalom Speciale – 1^ nel Parallelo Notturno, 3 ^ in

Slalom Gigante.

Sofia Guiotto 1^ classificata Slalom Gigante ; 1^ combi Race ; 3^Gimkana veloce

Boniolo Smeralda 5^ classificata in Gimkana veloce

Riccardo Guiotto 6° classificato Slalom Gigante e 5° classificato Gimkana veloce

Complimenti ai nostri 4 alunni che hanno saputo coniugare sport e scuola e che

hanno fatto arrivare la nostra Scuola sulle vette di Prato

Nevoso.. Ai prossimi successi sportivi che ci auguriamo

possano arrivare in tante discipline sportive e coinvolgere

tutti i nostri alunni.