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Formazione, cinema (ed altri linguaggi): immagini evocate, convocate, provocate Sergio Di Giorgi formatore, critico cinematografico, coordinatore AIF FORFILMFEST-Rassegna del cinema per la formazione AIF Piemonte, Torino 22.4.2010

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Formazione, cinema (ed altri linguaggi):

immagini evocate, convocate, provocate

Sergio Di Giorgi

formatore, critico cinematografico, coordinatore AIF FORFILMFEST-Rassegna del cinema per la formazione

AIF Piemonte, Torino 22.4.2010

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DINAMICHE DI SCENARIO NELLA FORMAZIONE DEGLI ADULTI

Importanza crescente della “formazione riflessiva” e della componente“emozionale” per favorire l’apprendimento e generare il cambiamentoindividuale e/o organizzativo;

Diffusione di approcci metodologici di tipo metaforico edesperienziale, sempre più orientati alla persona e al “piccolo gruppo”

Ricorso crescente a metodi e strumenti che utilizzano le narrazioni e i

linguaggi artistici (cinema, letteratura, poesia, teatro, arti visive, ecc.)

“Contaminazioni” formative (confronto con “mondi altri”, incrocio travissuto personale e professionale, mix di metodi innovativi e tradizionali,ecc.);

Spostamento del setting nel tempo e nello spazio, sempre più “oltre“ e

“fuori “ dall’aula (l’ “outdoor”, il “laboratorio”, lo stesso posto di lavoro)

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DINAMICHE DI SCENARIO NEI MEDIA E NEI LINGUAGGI AUDIOVISIVI

Per molti decenni del XX secolo:

cinema come dispositivo principe del “pensiero narrativo”

Oggi:

declino (o fine?) della “centralit{” del cinema come veicolo di immaginario

Riflessi (anche) sulle pratiche formative: affermazione di altri linguaggi ed estetiche (televisione, videoclip, social media, ecc.)

Crescita del “Digital Storytelling”

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Il “cinema” nella formazione:da strumento a risorsa formativa

ovvero, contro un suo uso superficiale, riduttivo, estemporaneo

PERCHE’ IL CINEMA E’:

un “modello” di rappresentazione della realt{

un linguaggio specifico, caratterizzato da una pluralità di codici (del visivo, del sonoro, del montaggio, ecc.)

una forma di narrazione, potentemente simbolica ed emozionale

(pur sempre) un “medium” di massa (un “mediascape” globale), parte integrante dell’immaginario

…E TANTO ALTRO ANCORA, MA DI CERTO NON…UNOSTRUMENTO QUALUNQUE…!

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“Cinema” e Apprendimento: opportunit{ e rischi

E’ un linguaggio metaforico aderente ai paradigmi cognitivi emergenti (ipertestualità, multimedialità, multi/trans-culturalità, contaminazioni/ibridazioni –di “genere”, di “forme narrative”, di “formati”, ecc.)

Rimanda/comprende altri linguaggi, storie, culture, ecc.

Innesca dinamiche psicologiche molto forti ma complesse (proiezioni, identificazioni…)

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Competenze/sensibilità del formatore per un “buon uso” del “cinema”

“cinefilia consapevole” (e “lucida passione”)

conoscenze di base del linguaggio filmico e del “pro-filmico” (per contributo a funzionalit{ progettuale, valorizzazione in chiave formativa, ecc.)

attitudine al dialogo e al confronto dei (diversi) punti di vista; disponibilit{ a “demitizzare” lo “strumento”

attitudine non “manipolatoria” (non canni-banalizzare)

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Principali modalità d’uso del cinema nella formazione degli adulti

Visione “riflessiva” (immagini

“e-vocate” o “con-vocate” dallo sconfinato archivio cinematografico): visioni integrali, “blob”, sequenze, scene, frammenti, ecc.

narrazioni originali per immagini (“pro-vocate”) con finalità (esclusive, o comunque prevalenti) di tipo formativo (da filmati “ad hoc” a “narrazioni strutturate”)

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“VISIONE RIFLESSIVA”:

FINALIZZAZIONI “TIPICHE”

Modello/Esempio

Riflessione critica (individuale e di gruppo), incrocio punti di vista

Rielaborazione (individuale e di gruppo)/Esplorazione/Costruzione di “senso”

Scoperta/Insight

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Due variabili nella scelta delle immagini: dal “modello”…alla “scoperta”

Evidenza (+ o -): ovvero uso letterale/esplicito vs simbolico/ metaforico

Pertinenza (+ o -): rispetto, in particolare, a vissuto professionale destinatari

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NARRAZIONI ORIGINALI PER IMMAGINI

Filmati ad hoc (esclusi filmati “didattici”):

Elementi caratteristici

Realizzati (quasi sempre) dagli stessi partecipanti con l’ausilio/guida di docenti/tutor dei percorsi formativi

Narrazioni “brevi” legate a temi/obiettivi specifici

Diversit{ di “forma narrativa (fiction, docu- fiction, reportage, inchiesta, ecc.)

Attrezzature diffuse e a basso costo

Competenze tecniche di base

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(segue) NARRAZIONI ORIGINALI…

“Narrazioni strutturate”

Elementi caratteristici

Coinvolgimento funzioni organizz.ve (anche top mgmt)

Progettualità di ampio respiro

Ricorso a professionalità specifiche, spesso esterne

Attrezzature professionali o semi-professionali

Forme narrative anche “seriali”

Diffusione multicanale (intranet, web tv aziendali, ecc.)

Incrocio (“zone grigie”) con finalit{ extraformative (Storytelling d’impresa: comunicazione interna/esterna, corporate identity, gestione del brand, ecc.)

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LA “VETRINA” DEL “THE TRAINING SHOW”

(TTS) ALL’INTERNO DEL FORFILMFEST (FFF)

AIF

Dal 2007 è un contenitore-vetrina di esperienze ed applicazioni formative (Progetti/Prodotti) innovative ispirate dal cinema e, più in generale, dai diversi linguaggi audiovisivi

La gamma Progetti/Prodotti selezionati è molto eterogenea (anche per la diversa natura delle organizzazioni che vi partecipano: aziende private, pubbliche, società di formazione/consulenza, ecc.)

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(segue) LA “VETRINA” DEL “THE TRAINING SHOW” (TTS) ALL’INTERNO DEL FORFILMFEST (FFF) AIF

Eterogeneità (oltre a tipo committenza) per variabili:

- Organizzative (es. il livello decisionale, coinvolgimento dipendenti, ecc.)

- Creative/produttive : scelta di linguaggi di riferimento, “forme narrative” (fiction, docu-fiction, inchiesta/reportage, ecc.), format (“corti”, “blob” , episodi in “serie” o “seriali”, reality, ecc.), supporti, ambienti (es. prodotti concepiti nella e per la rete). . .

- Distributive : scelta dei canali di diffusione interni (reti intranet, web-tv, ambienti e-learning) e/o esterni

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(segue) LA “VETRINA” DEL “THE TRAINING SHOW” (TTS) ALL’INTERNO DEL FORFILMFEST (FFF) AIF

Tendenze (innovative) riscontrate nei Progetti presentati al TTS (ipotesi ricerca AIF):

- “blending” metodologico e integrazione linguaggi

- Utilizzo crescente metodologie e strumenti web 2.0

- Auto-narrazione e rielaborazione vissuti professionali

- Coinvolgimento -a vari livelli- lavoratori