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Indice

1.0 Concept

1.1 Proposta ideativa iniziale e sviluppo del progetto

1.2 Connessioni ritrovate: le verticalità e la Promenade plantée

1.3 Interventi di riqualificazione ambientale:il Parco della Rocca, le sponde fluviali

1.4 Interventi di riqualificazione urbana

1.5 Intervento di restauro:Mura medioevale, Mura castellane,Torre di Guardia

1.6 Accessi e mobilità

1.7 Stralci funzionali

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1.0 Concept

Non sono di passaggio.Sto bene qui, ma in questo momento, dietro

l'angolo, o in qualche altro punto, c'è qualche altra cosa che suscita la mia attenzione, la luce che

entra in una certa forma, io passo casualmente.

Devo dire che è uno dei miei maggiori piaceri: non essere condotto, ma così passeggiare. E

così mi ritrovo in un viaggio di scoperta.

Peter Zumpthor, Atmosfere

Il Parco, il Castello e la Piazza connotano in modo univoco lo spazio che è insieme luogo fisico e luogo della memoria.La proposta si basa su due operazioni complementari:il capovolgimento del punto di ingresso della città e la connessione di questi tre elementi fondativi.Si vuole, senza segni incisivi o artificiali, capovolgere la prospettiva in cui si osserva e si abita la città. L'ingresso principale a Spilamberto sarà dal piano verdeggiante e ombroso del Parco della Rocca.

Infatti, attraverso il ritaglio nel Parco della Promenade Plantèe, definita dal filare degli alberi esistenti e sempre aperta ai cittadini, si ricuce il margine fluviale con il tessuto urbano. Un disegno chiaro e unitario ricollega e riqualifica le compresenze storiche e paesaggistiche e favorisce nuovi modi quotidiani di vivere il luogo. Percorrendo l'ombrosa Promenade Plantèe, si attraversa una sequenza di spazi aperti, la vivace piazza mercatale (Piazza Terragli di Sotto o Via Savani), la Piazzetta fiorita e l'imponente, litica Piazza della Rocca.

Parlare e ascoltare, vendere e comprare, incontrare e fermarsi e poi, infine,

lentamente passeggiare, in un reiterante viaggio di scoperta.

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1.1 Proposta ideativa iniziale e sviluppo del progetto

Analogamente al progetto della prima fase, la proposta ideativa sucessiva si configura come una rilettura dei segni tangibili del Parco (sottili linee d'acqua) e dei segni

immateriali della Piazza della Rocca (direttrici, allineamenti, convergenze).

Nello specifico, la proposta progettuale della prima fase era incentrata:

A. sulle verticalità ritrovate (connessioni visuali delle torri/campanili, riuso della Torre di Guardia come Belvedere) e sulla ridefinizione della linea fortificata (i Terragli di

Sopra e i Terragli di Sotto).

B. sulla riorganizzazione topologica (valorizzazione della vegetazione esistente attraverso una nuova struttura costituita da radure e macchie boschive) e sulla

rifunzionalizzazione (con orti e nuclei didattici) del Parco della Rocca.

All’interno del centro storico gli interventi proposti consistevano: 1) nella rifunzionalizzazione dell'ala nord della Rocca in Bar-edicola2) nel riuso della Torre di Guardia 3) nella demolizione edifício addossato alle mura castellane e progetto di una struttura multifunzionale.

Nella seconda fase, in seguito a un approfondimento delle fonti di studio della Rocca e del Parco si sono sviluppate le iniziali linee programmatiche perseguendo i medesimi obiettivi.

1) Nel progetto relativo al Bar-edicola si è dato risalto al tratto originario di mura medioevali superstite lungo l'ala nord della Rocca. Per questo si è 'distaccato' l'edificio esistente, adibito a ex magazzino, e rifunzionalizzato, coerentemente al primo progetto, come bar-edicola. La distanza tra tale struttura e le suddette mura medioevali delineano la

contemporaneità dell’intervento.

2) La proposta di riuso della Torre di Guardia, come punto informativo del Parco e belvedere panoramico sulla città è stata approfondita. Si è considerata, inoltre, la possibilità di eseguire una nuova copertura metallica, coerentemente alla logica materica delle altre verticalità urbane (i campanili di San Giovanni e Santa Maria degli Angeli sono in rame). Le torri e i campanili faranno da

lanterne, in un sottile e continuo dialogo reciproco fatto di luce e sguardi da

lontano.

3) La realizzazione dell'edificio polifunzionale che prevedeva la demolizione di un edificio incongruo, addossato alle mura, lungo Via Vischi, è stata in questa successiva fase, ripensata. Sebbene sia nata dall’esigenza plausibile di polarizzare il percorso lungo le mura castellane, si è considerato che la demolizione dell'edificio, residenziale e privato, fosse onerosa e complicata e, dunque, si è optato per una mimesi del suo impatto visivo. Attraverso una tinteggiatura dell'edificio esistente, con cromie consone al contesto storico di particolare rilievo (beige/rosato) tale intervento può essere meno impattivo.

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B. Gli interventi proposti nella prima fase in ambito paesaggistico consistevano:1) nel diradamento e rimboschimento delle aree2) nella apposizione di zone d’ombra puntuali e sedute, che fossero nuclei didattici esplicativi del Parco e della città. In sintesi, durante la successiva fase, è stato approfondito il progetto di base, con il recupero della struttura principale del Parco e dei rapporti contestuali.Contraddistinto da un diradamento di alcune aree e attrezzature leggere e amovibili, lungo percorsi naturali tra le macchie arboree esistenti, tutta l’area a verde si configura come Parco urbano.Il progetto è stato arricchito dalla riscoperta del sistema di canali e pozzi con chiuse, lungo gli assi principali del Parco e da elementi puntuali, artistici o per attività ludiche (área gioco bimbi e area pic-nic), amovibili, leggeri e ecologici.

A differenza della proposta ideativa iniziale, che prevedeva l’esproprio dell’edificio privato addossato alle mura medioevali, in questa fase non è stata considerata necessaria l’alienazione di aree private contigue all’area d’intervento.

Tuttavia si possono coinvolgere i soggetti privati a partecipare direttamente alla riqualificazione dei limiti urbani lungo i Terragli di Sotto e i Terragli di Sopra. Infatti lungo le mura castellane le aree pertinenziali a verde, attualmente in stato di abbandono, possono essere ridisegnate come piccoli orti con alberi da frutto, castagno o gelso. Originariamente a delimitare il margine verso la città dei Terragli di Sopra, c’erano piccoli ritagli ad orti. Questi possono essere riproposti nelle aree pertinenziali private, con delle basse recinzioni, in modo che tutti com gioia possano assistere alla crescita delle piante ortive.Analogamente, sul versante opposto, paralelamente a Via Savani, l’area verso il Parco, adibita ad hortus, può essere data in concessione ad associazioni culturali, anziani e allievi, in modo che la coltivazione sia condivisa, amata, vissuta da tutti.

1.2 Connessioni ritrovate: le verticalità e la Promenade plantée

Le verticalità esistenti rappresentano fari urbani, elementi di riferimento da lontano, che aiutano ad orientarsi in qualsiasi punto della città. Lungo l’asse est-ovest un corridoio verde delimitato da siepi e rampicanti è stato immaginato come una promenade sempre aperta al pubblico e vissuta dai cittadini durante tutto l'arco dell'anno e della giornata.Si apre una nuova porta della città, tra filari di alberi che scandiscono la passeggiata dalla Rocca verso le dolci sponde fluviali e che inquadrano suggestivi scorci panoramici.La Promenade Plantèe accoglie le variegate chiome degli alberi e rappresenta un suggestivo spazio di passaggio em plein air dal fiume alla città.I limiti di questo eco-corridoio (le stesse utilizzate per delimitare tutto il Parco) sono delle barriere vegetali, costituite da una rete metallica. Sono state scelte specie rampicanti sempreverdi o a foglie caduche (Morus nigra e aeba, Juniperus communis).

Collegato al Percorso Natura, che si snoda lungo il Panaro, sarà sempre accessabile

al pubblico, anche durante il periodo (o durante la notte) in cui il Parco della Rocca è chiuso. Durante il periodo di apertura del Parco due accessi opposti permetteranno la fruizione completa dell’area a verde.

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Nel Parco della Rocca, percorsi principali in materiali naturali (terra battuta), accompagneranno le linee d’acqua ritrovate. Verso la Promenade Plantèe il campanile di San Giovanni è visibile e lentamente ogni elemento visivo si ricongiunge e verso l’azzurra linea d’orizzonte del fiume.Un oculo ritagliato in una struttura lignea monolitica (in pioppo), semplice e suggestivo archetipo isolato, inquadra da un lato, verso la Rocca le verticalità urbane e verso il fronte opposto la morbida linea fluviale. Come un oggetto autoreferenziale che entra nel paesaggio e nel quale il paessagio entra, diventando un elemento per la meditazione e l'osservazione.

1.3 Interventi di riqualificazione ambientale:il Parco della Rocca

Il progetto di ridefinizione del Parco si basa sulla duplice valorizzazione: dei objet

trouvés e della vegetazione esistente.Percorrendo il Parco ci si imbatte in una successione di objet trouvés, semplici ma evocativi. Lungo il percorso, un pozzetto ad incrocio dei percorsi principali a forma di T, in cemento, con chiuse metalliche, l’altro con una sottilissima lamina di chiusura, l’altro con una delicata ringhiera in ferro. I percorsi principali sono accompagnati da una incisione della terra, lieve e continua. È la linea d’acqua esistente con pozzetti, che confluisce in piattaforme di materiale naturale, adagiate sul terreno. Gli objet trouvés segnano i nuovi punti di sosta, attorno ai quali sono

organizzate delle piattaforme lignee. Sedute integrate nelle piattaforme, pannelli informativi sulla storia della Rocche locali (Unione Terre dei Castelli) configurano questi spazi della sosta. La valorizzazione botanica e fittosociologica consiste in operazioni di rimboschimento e diradamento, che tendono a chiarificare l’originaria struttura del Parco, impiantato su una superficie pianeggiante.Piantumazioni di scarso rilievo e in cattivo stato sono state rimosse, anche per facilitare attività e eventi all’aperto (concerti, cinema all’aperto, meeting, matrimoni, assemblee di associazioni). L’essenze inserite, a barriera dell’area di gas-acquedotti o a delineare punti nevralgici dell’area, sono connesse alla tradizione dell’Aceto Balsamico. Ad esempio è stata prevista la piantumazione del castagno e del ciliego, molto utilizzati per la realizzazione delle botti per conservare l’aceto balsamico. È, dunque, possibile arricchire il programma del Parco, con installazioni e circuiti esplicativi tematici l’arte di aromatizzare e produrre l’Aceto Balsamico, durante degustazioni nel Parco. Gli arredi temporanei (area pic nic, area gioco bimbi) del Parco sono costituiti in materiali naturali e rendono questa architettura sostenibile e riciclabileI percorsi secondari, che si adagiano sulle dolci curve del terreno, sono costituiti da assi lignei dismessi delle linee ferroviarie. L’utilizzo di elementi di riciclo, carichi della memoria evocativa dell’originario uso, mostrano una sensibilità ambientale che è assolutamente un dovere morale. Unico elemento costruito del Parco è la Torre di Guardia, adibito a punto informativo del Parco, al piano terra e belvedere, al piano superiore.Perduto il carattere fortifizio originario, a seguito di elevazione e chiusura delle merlature medioevali, permane lo specifico carattere isolato. La Torre di Guardia fotografa con una struttura lignea leggermente distaccata e

autoportante le due direzioni principali verso il fiume e verso la Rocca e torna ad

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essere punto di avvistamento della città.L'uso di forme pure e colori neutri si contrappone alla vivacità della vegetazione del Parco e valorizza le qualità tattili e visive dei materiali.

1.4 Interventi di riqualificazione urbana

Materiali semplici, locali, dalle tonalità morbide e serene. Il disegno regolare ricerca allineamenti, si sincronizza con le preesistenze di valore (come i vicoli interni a ridosso di Via Savani) e ristabilisce le proporzioni di simmetria originarie. L’ampliamento dell’area a transito controllato, con un sistema di videocontrollo localizzato in alcuni punti nevralgici, garantirà una migliore vivibilità del centro storico.Si è ritenuto opportuno inserire, in corrispondenza di Via Fabriani e Via Vischi, delle isole ecologiche interrate per la raccolta differenziata. Lungo Via Fabriani sarà possibile integrare questo sistema con le tessere magnetiche introdotte recentemente in città peri residenti.Inoltre si ritiene necessario modificare e, in alcuni punti, potenziare il sistema di illuminazione esistente.Il progetto dell’illuminazione enfatizzerà scenograficamente assi e convergenze,

preesistenze di valore e compresenze temporanee.

Connota gli spazi aperti di incontri e svago, i lenti percorsi nel Parco, gli inaspettati anditi, conferendo un senso di sicurezza e adattandosi alle caratteristiche specifiche del contesto. I corpi illuminanti proposti sono a basso consumo energetico e sono molto semplici, in modo da non interferire con il contesto paesaggistico e urbano di Spilamberto.

Piazza della Rocca

Il lastricato rugoso e fiammato in pietra di Luserna permetterà di definire univocamente il nuovo piano della piazza e i bracci laterali contigui. Il disegno della pavimenazione semplice e complanare ridefinisce il piano della piazza e la fascia d'accesso alle abitazioni, ristabilendo l’originaria gerarchia.La tonalità del materiale, la pietra di Luserna, grigio-verde, definisce un piano duro, in opposizione allo scavo del fossato, ma cromaticamente variegato.Di fronte alla Rocca, verso il centro urbano è stato ritagliato un piano, in modo da riproporre la teknè dell’antico fossato.Il recupero del disegno del fossato serve a restituire il carattere isolato e

imponente della Rocca rispetto alle contrade contigue. Le ombre sul fossato segnano il piano erbato, riquadrando il piano duro della Piazza.È un disegno che denuncia volutamente la contemporaneità, ma che permette di ristabilire la giusta proporzione tra le torri massive della Rocca e l’intorno, escludendo le superfetazioni laterali della Rocca. Come anticamera al Parco, costituirà un’area di riposo e svago per i cittadini, che potranno sedersi e prendere il sole.Sedute semplici e monolitiche in cls lisciato, all’ombra degli alberi esistenti, saranno un altro luogo importante per lo stare e l’incontrarsi.

Piazzetta fiorita

Nell’area ottenuta a seguito della demolizione dell’edificio incongruo si è pensato di ritagliare una piccola piazzetta, incorniciata da una parete vegetale fiorita. La micro-scala della piazza induce a considerarla come un lembo della Piazza della Rocca e, dunque, si è utilizzata la stessa pavimentazione della piazza principale e si è caratterizzata con attrezzature di tipo amovibili e con materiali riciclabili.Sarà attrezzata da un punto di bike-sharing, un punto energetico per le utenze

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elettriche e di wi-fi. I nuovi punti d’accesso si appoggiano alla rete esistente, attraverso armadietti per lo switch del segnale, mentre il cablaggio è previsto tramite fibra ottica.

Piazza Terragli di Sopra o Via Savani

La zona contigua alla Piazza della Rocca, Piazza Terragli di Sopra o Via Savani, destinata a ospitare i dehor e stands fieristici, sarà una superficie mista, con una fascia in pietra di Luserna, per assicurare l’accesso alle residenze, campo centrale in acciottolato e, verso il Parco, verde carrabile. La fascia di verde carrabile, durante tutto l’arco dell’anno, sarà adibita a parcheggio, in parte a pagamento ed, in parte, per i residenti. Questo permetterà, da un lato, di garantire entrate al comune e, dall’altro, sarà indispensabile per una fruizione efficiente veicolare del centro storico.

Via San GiovanniPercorrendo l’asse principale del Corso Umberto I,detto Via di Mezzo, all’incrocio delle due chiese, una pavimentazione in pietra di Luserna, con incisa a bassorilievo Bivium ecclesiae, si stacca dal piano in porfido, evocando suggestive convergenze. Il sedime dell'acciottolato ricongiunge le vie porticate ristabilendo una lettura chiara degli assi viari principali.

Via Terragli di Sopra o Via PiccioliLungo le mura castellane un piano di acciottolato segue l’andamento curvilíneo della strada, mentre una fascia in pietra di Luserna che aumenta in corrispondenza dell’accesso al Parco, distacca il fronte dei fabbricati e permette una fruizione agevole a tutti. L'accesso da Via Terragli di Sopra verso il Giardino pensile della Rocca, realizzato in seguito allo stamponamento dell'apertura occlusa, permette di ristabilire una continuità tra la fascia urbana e la fascia del Parco. La rampa esistente a ridosso delle mura castellane (da recuperare) accompagna questo delicato passaggio riscoperto.

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1.5 Intervento di restauro: Mura medioevale, Mura castellane,Torre di Guardia

Sono stati delineati tre ambiti d’intervento:

1) Mura medioevale: tratto di mura lungo l’ala nord della Rocca2) Mura castellane3) Torre di Guardia

1) Mura medioevale: tratto di mura lungo l’ala nord della Rocca:Brevi cenni storici

Nell'ala nord della Rocca la struttura muraria, sulla quale è addossato un corpo adibito originariamente come magazzino attrezzi, ingloba un tratto di mura della cinta medioevale, dello spessore compreso tra 108-115cm. Questo tratto di mura, attraverso la fruibilità quotidiana del Parco e della struttura come bar/edicola con il cortile annesso, rappresenterà una straordinaria riscoperta per i cittadini.

Analisi dei materiali

Il tratto di mura superstite, a vista non rifinito, è eterogeneo e caratterizzato verso il Parco dalla sovrapposizione di ciottoli di fiume arrotondati di notevoli dimensioni, secondo piani di posa regolari, per un'altezza di circa 8 metri. Verso il cortile, invece, è costituito da corsi regolari di laterizi con inclusi alcuni ciottoli fluviali, per un'altezza di circa 4,50 metri. Analisi del degrado

Lo stato in cui versa questo paramento murario è pessima, a causa dell'incuria e a causa dell'azione prolungata degli agenti atmosferici. Il grado di vulnerabilità sismica potrebbe essere rilevante per l'assenza di setti murari trasversali e perchè il paramento ha subito, nel tempo, varie modifiche e tagli.La maggiore criticità è connessa all’addossamento di un edificio, adibito a magazzino.Si presume che, relativamente di recente, per eseguire un’apertura di questo edificio, ritenuto incongruo, sia stata demolita la parte superiore di un tratto delle suddette mura.Gli altri fenomeni di degrado sono: una macro-lesione passante angolare e micro-lesioni diffuse, la presenza di vegetazione infestante, soprattutto nella parte inferiore e superiore, lo sfaldamento e assenza dei letti di malta di allettamento, umidità di risalita, diffusi depositi superficiali, lacune,elementi incongrui (come tubazione in ferro nella parte superiore ad angolo e cancelli), rappezzi con malta cementizia, soprattutto in corrispondenza del cancello.

Interventi proposti

L’intervento proposto prevede di pulire e mettere a vivo il paramento murario, estirpando le piante infestanti e rimuovendo gli elementi incongrui. Si prevede il taglio della struttura addossata in laterizi e il reintegro delle parti mancanti delle mura medioevali con cromie similari, ma com dimensioni dissimili.Il successivo intervento è il consolidamento delle mura: per le lesioni di ampiezza millimetrica o superiore saranno sufficienti iniezioni di calce idraulica, mentre nei casi di maggior dissesto, dove le lesioni interessano anche i conci della muratura, sarà eseguito l'intervento di cuci-scuci. In particolare sarà effettuata la scucitura della muratura interessata mediante l'asportazione dei suoi elementi degradati e/o lesionati, ivi compresa la malta di

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allettamento esistente.La ricostruzione delle parti rimosse sarà effettuata impiegando elementi ammorsatialla vecchia struttura in ambo i lati, lasciando, tra la vecchia e la nuova struttura, lo spazio necessario all'inserimento di appositi cunei in legno.Si consolidarà la piattabanda dell'apertura tamponata e si eseguirà la stilatura dei giunti con una miscela di calce idraulica pozzolanica ottenuta per cottura di marne e calcari naturali, a basso tenore di sali idrosolubili e compatibile sotto il profilo chimico-fisico con i materiali preesistenti.La parte tamponata presenta lacerti di intonaco cementizio da rimuovere.A protezione della cortina muraria dagli agenti atmosferici si propone la realizzazione di una copertina sulla cimasa muraria. Probabilmente sarà necessaria una stesura di malta grossa per uniformare le irregolarità della superficie, poi, una retina in fibra di vetro ed infine la calce idraulica pozzolanica con cocciopesto ed inerti finissimi.Attraverso un'opportuna lisciatura finale si realizzerà un'adeguata pendenza per il deflusso delle acque reflue.

2) Mura castellane:Brevi cenni storici

Le mura castellane rappresentano una residua arteria al piede del Terraglio di Sopra, che fa da controterra verso l'area cortiliva del Parco della Rocca. Esse non costituiscono la cinta muraria del quadrilatero dell'originario borgo medioevale, bensì furono costruite nel secolo XIII, parallele al tratto più antico (che fu poi demolito), ad una distanza di 20 metri da esso verso il centro storico.Dall'ala meridionale della Rocca Rangoni questa linea fortificata è una importante memoria storica da preservare e riqualificare. Pertanto necessita non solo di un intervento di restauro e consolidamento, ma di un progetto globale di ripensamento degli elementi contigui di arredo, pavimentazione e illuminazione. Lungo via Terragli di Sopra immaginiamo una nuova passeggiata piacevole e ombrosa che sia al contempo un percorso della memoria.

Analisi dei materiali

Da un'analisi della documentazione fotografica e archivistica è stato possibile dedurre le caratteristiche del paramento originario,bdelineando lo stato attuale e risalendo alle principali cause del degrado.Una completa e corretta analisi del quadro delle patologie di degrado delle mura può essere affrontata, tuttavia, solo previa rimozione della vegetazione infestante e previ saggi stratigrafici (non distruttivi),che permettano un'attenta verifica dello stato fisico-materico in loco e una precisa periodizzazione.Questo tratto fortifizio superstite ha un tracciato irregolare (a gomito e che prosegue in modo rettilineo) e segue l'andamento del terreno. Contradistinto da un notevole fuoripiombo e uno spessore ragguardevole, ha un'altezza variabile,da 3 metri in corrispondenza della Rocca, fino a 5,50 m verso la Torre di Guardia.L'apparato murario è eterogeneo e costituito prevalentemente da ciottoli di fiume locali arrotondati di varia dimensione e cromia con interposti dei corsi di laterizio. I cotti sono posticci, posti generalmente di testa, a colmare lacune o modifiche e sono costituiti da differenti componenti (vitrei e ferrosi). La maggiore lacuna,probabilmente causata da azione antropica e tamponata con laterizi è localizzata nella parte inferiore delle mura verso la Torre di Guardia. L'apparecchiatura è, dunque, eterogenea ma caratterizzata, nonostante le malte e i materiali siano poveri, da piani di posa regolari.Verso la Torre di Guardia sono visibili le buche pontaie, disposte secondo una maglia regolare,a quinconce, di circa 1m di larghezza e 2m di altezza.

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Una vasta superficie delle mura castellane, verso il primo tratto, connesso all'ala della Rocca, è ricoperta da lacerti di intonaco di colore grigio scuro. Nel campo centrale delle mura è facilmente leggibile il tamponamento di un'apertura caratterizzata da piattabanda ad arco con laterizi,messi di piatto a giunti sfalsati. Questa infatti rappresenta l'unica apertura con un sistema di risalita sopravvissuta per collegare il prato della Rocca.

Analisi del degrado

I principali fattori di degrado sono stati determinati dalla mancata manutenzione, da azioni di degrado antropico (es.graffiti, apposizione di targa,recinzione metallica sommitale) e da una prolungata azione degli agenti atmosferici (in particolare dilavamento).La principale patologia di degrado riscontrata è la presenza di vegetazione infestante con specie arboree ed erbacee, con muschi,alghe licheni e microflora in profondità,soprattutto nella parte sommitale e nelle lacune interstiziali.Le fessurazioni minori più diffuse sono causate dallo sfaldamento e degradazione dei letti di malta dovute al dilavamento e alle infiltrazioni delle acque meteoriche.Altri fenomeni di degrado riscontrati su tutta la superficie sono: lacune materiche, disgregazione, decoesione, depositi superficiali e croste nere. Sono localizzati dei dissesti della tessitura muraria con fessurazioni dovute al cedimento strutturale per discontinuità materica, soprattutto ad angolo, nella parte sommitale e sul fronte verso il parco.

Interventi proposti

L'approccio generale per il restauro delle mura è di minimo intervento e di tipo conservativo. Si ritiene necessario procedere comprendendo e rimuovendo le cause del degrado, la pulitura e il consolidamento degli elementi della tessitura e dei leganti, l'adeguamento sismico. Inoltre l'illuminazione, la ripavimentazione del tratto lungo la cinta muraria e l'inserimento di un pannello informativo completeranno l'intervento restituendo a Spilamberto il valore storico delle mura.In primis si procederà con il taglio e la rimozione della vegetazione ed interventi di potatura e mondatura delle piante che si trovano a ridosso delle mura, con riporto del terreno e livellamento del piano di campagna verso il giardino pensile della Rocca e sdradicamento completo delle radici dei cespugli invasivi.Si propone l'irrorazione delle radici e dei semi penetrati in profondità con adeguati mezzi.Previe verifiche e sondaggi effettuati, porzioni di muratura potranno essere oggetto di interventi di sottomurazione, in particolare nelle zone dove si prevede la formazione di vespai e intercapedini che avranno anche la funzione di rinforzo, costituendo un importante contrasto della cinta muraria storica.Si prevede un accurato controllo delle stilature e rimozione dei rappezzi costituiti da malte cementizie o decoese. Previa pulitura della superficie con spazzole idonee e abbondante risciacquo con acque di rete,è necessario il ripristino delle porzioni di paramento con malte idrauliche, il rappezzo di lacune,la stilatura sottolivello delle fughe con malta di idonea granulometria. Si cercherà di ottenere un composto simile all'esistente cromaticamente e chimicamente, evitando, in ogni caso, calci con sali addittivati.Sarà necessaria la pulitura dell'intonaco presente ed un'analisi stratrigrafica per stabilire le caratteristiche e l'origine. Nel caso sia di base cementizia o ritenuta incongrua bisogna asportarla e risarcire le sconnessione dell'apparato murario sottostante. Nel caso si ritenga congruo è necessario,al contrario, prevedere un consolidamento e una pulitura idonea. I graffiti possono essere asportati mediante pulitura con microgetti di acqua atomizzata

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nebulizzata.Nella parte sommitale si prevede la rimozione della recinzione metallica presente e uno scavo di circa un metro della terra vegetale,lungo tutto il perimetro delle mura castellane verso il Parco. Questa nuova fascia ribassata farà da barriera per il visitatore e eviterà di inserire altre ringhiere o recinzioni addossate alle mura castellane.La proposta è di rimuovere i laterizi di tamponamento dell'apertura, che ab

origine, permetteva l'accesso allo spalto sud-est. Attraverso una rampa esistente verso il Parco (da restaurare),tale ingresso ricuce i Terragli di sotto con l'area cortiliva della Rocca Rangoni. Si prevede di inserire, a filo interno, un semplice cancello in ferro battuto, analogo a quello realizzato nel cortile dell'ala a sud della Rocca. Sulla cimasa muraria si procederà analogamente al muro medioevale dell'ala nord della Rocca, con una stesura di malta, fibra di vetro e cocciopesto, leggermente aggettante e pendente per il deflusso delle acque meteroriche.Il fabbricato addossato alle Mura, verso via Vischi, di proprietà privata, è ritenuto incongruo. Data la difficoltà di demolire o modificare il corpo si può proporre un intervento di tinteggiatura di colore idoneo (tipo cocciopesto o beige-rosato), in modo da non interferire cromaticamente con la cortina muraria antica.

3) Torre di GuardiaBrevi cenni storici

La Torre di Guardia, di interesse storico-artistico, ai sensi degli artt. 10, comma 1-12 del D.Lgs 22 Gennaio 2004, n.42 e s.m.i.,rappresenta l'ultimo elemento superstite del quadrilatero fortifizio medioevale di Spilamberto.In origine la terminazione era merlata ed, in seguito, fu effettuata una sopraelevazione e coperta con tetto a falde di tegole e coppi.

Analisi dei materiali

Da un'analisi fotografica si è rilevato che la cortina muraria è costituita da laterizi aranciati con giunti sfalsati, con apparecchiatura gotica.Sui prospetti sono facilmente rilevabili le tracce delle merlature e delle antiche aperture, profondamente modificate e tamponate con pignatte. All'ultimo livello si possono notare le caditoie di forma rettangolare ricavate tra i beccatelli, sormontate da sottili laterizi posti di testa. Lungo la fascia inferiore tre file di buche pontaie sono disposte in modo regolare.Sul fronte nord sono visibili lacerti di intonaco di colore bianco sporco e giallo, soprattutto al di sotto del tetto.Il piano di copertura, costituito da travi principali a sezione circolare, laterizi e tegole/coppi, deve essere sottoposto a verifiche strutturali. Nel caso si ritenga opportuno è possibile rimuoverlo e sostituirlo con una copertura metallica a due falde (in zinco). Seguendo la logica costruttiva dei campanili (in rame) la lucentezza della copertura catturerà l’attenzione da lontano.

Analisi del degrado

La vegetazione infestante, con piantumazioni arboree e siepi addossate ha completamente occultato i fronti laterali e il fronte meridionale, verso l'accesso al Parco.Si sono rilevati interventi incongrui, come il tamponamento di feritoie e altre aperture, rappezzi in malta cementizia soprattutto vicino la testa delle travi lignee.

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L'efflorescenza è più concentrata nelle aree tamponate, probabilmente a causa dell'uso di cemento nei giunti.Un completo quadro fessurativo potrà essere effettuato solo in seguito alla pulizia della cortina muraria e l'estirpazione delle piante. Le fessurazioni sono in corrispondenza dei punti di discontinuità del paramento, lungo il limite delle antiche merlature. Altre lesioni sono determinate da cedimenti differenziali delle fondazioni e da carico eccessivo a compressione o da una mancanza di vincolo alla testa della parete o dalla cattiva fattura della muratura.

Interventi proposti

Si propone di rimuovere la vegetazione infestante con metodo analoghi alle altre aree di intervento.In seguito a un'analisi per capire le prestazioni igrometriche dei laterizi impiegati si può stabilire l'intervento più opportuno contro l'efflorescenze. Probabilmente si sono formate a causa dell'uso di malta cementizia nei giunti, dunque le aree attualmente tamponate possono essere pulite ed, in alcuni casi, rimosse e possono essere inseriti degli infissi di vetro. Nel caso sia necessaria la sostituzione di orizzontamenti o setti interni, ritenuti fatiscenti, si eseguiranno in modo da rinforzare strutturalmente l'involucro esterno.Sarà introdotta una nuova struttura lignea esterna all'ultimo livello della torre, che fungerà da belvedere, verso l'ala sud della Rocca e verso il Panaro. Sarà un. La struttura lignea prevista è autoportante, costituita da strati di legno massiccio, a fibre contrapposte, leggermente staccata dal paramento murario preesistente. Assi di legno lamellare scandiscono ritmicamente il belvedere che si configura come doppio canocchiale urbano ainquadrerare suggestivi panorami.

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1.6 Accessi e mobilità

La proposta prevede l'introduzione di accessi lungo i principali assi che strutturano il parco.Il principale ingresso al Parco avviene lungo la principale arteria urbana,Via Peruzza, attrezzata con una fascia di parcheggi. Lungo la Promenade plantèe, ad incrocio con il percorso parallelo al fiume, ci sono due accessi condizionati. Questi ingressi, aperti solo durante il giorno o occasionalmente, per feste o eventi, connettono i percorsi esistenti naturali del Parco. Un altro ingresso, posto, a margine di Via Savani, in direzione di Via Fabriani, permette una fruizione indipendente del ritaglio laterale alla Promenade Plantèe

1.7 Stralci funzionali

L'obiettivo del progetto è una previsione plausibile e efficace, dal punto di vista economico e tempistico, di una sistemazione organica dell’area orientale del centro storico e del Parco.La ripenetrazione dell’area d’intervento, che integra una porzione della Via San Giovanni, Via delle Monache e una porzione di Via Fabriani è stata pensata nell’ottica di ripensare in modo organico il centro storico e non solo una porzione limitata.Gli stralci sono stati definiti cercando di intervenire su aree distinte e limitate, seppure contigue, per ridurre al massimo eventuali inconvenienti ai residenti.

Le fasi sono così suddivise:

1) Realizzazione della Promenade Plantèe, demolizione edificio incongruo, pavimentazione Piazza della Rocca e strade adiacenti, realizzazione bar-edicola, restauro delle mura castellane e del tratto di mura medioevale con illuminazione di tutta l’area. La realizzazione di Parcheggi a pagamento in Via Peruzza e Via Savani.la sistemazione delle isole interrate integrate con il sistema magnetico esistente della raccolta rifiuti, lungo Via Fabriani e Via Vischi.

2) Progetto del Parco della Rocca

3) Progetto di restauro e riuso della Torre di Guardia come punto informativo del Parco e belvedere.