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Castellaneta, 20 settembre 2013
geom. Carlo NARDULLI Presidente Consiglio comunale
p.c. avv. Giovanni GUGLIOTTI
Sindaco Comune CASTELLANETA
dott. Eugenio DE CARLO Segr. Gen. Comune CASTELLANETA
Oggetto: interrogazione su impianti pubblica illuminazione
PREMESSO che: ‐ nel 2012 il Comune di Castellaneta ha speso per consumi di energia elettrica
oltre un milione di euro, di cui quasi 2/3 (640.000 euro) ascrivibile alla pubblica illuminazione;
‐ ai suddetti oneri occorre aggiungere la spesa per manutenzione impianti, che è risultata pari all’incirca a 110 mila euro;
SOTTOLINEATO che: ‐ gli impianti di pubblica illuminazione (salvo alcuni limitati adeguamenti,
realizzati in epoca più recente per il lungoburrone adiacente via Mercato, il centro storico e altre aree del centro abitato, nonchè il lungomare di Castellaneta Marina) sono stati realizzati diversi decenni fa;
‐ stante la significativa vetustà (talvolta persino fatiscenza) e l’inadeguata manutenzione strutturale, gli impianti di pubblica illuminazione costituiscono fonte di gravi pericoli per la privata e pubblica incolumità, con elevati rischi di elettrocuzione (scariche elettriche), scarsa staticità dei pali e debole illuminazione, nonché fonte di spreco di energia e sperpero di denaro pubblico;
‐ nel territorio di Castellaneta risultano attualmente attivi circa 3.270 punti luce (1.800 nel centro abitato e dintorni e 1.470 in Castellaneta Marina);
‐ la gran parte dei corpi illuminanti (esclusi gli adeguamenti realizzati per il lungomare di Castellaneta Marina, il lungoburrone, il cento storico e altre aree) risulta equipaggiata con lampade a vapore di mercurio da 125 W e alimentatore di tipo ferromagnetico da 15 W (con un consumo, quindi, di 140 watt cadauno), con flusso luminoso pari a 6.800 lumen;
‐ i pali risultano realizzati in acciaio, materiale che in particolare a Castellaneta Marina risulta facilmente aggredibile dalle nebbie saline che ne provocano una rapida ossidazione (fenomeno peraltro largamente
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presente anche nel centro abitato di Castellaneta, anche a causa dell’inesistente manutenzione strutturale e protezione attraverso una periodica pitturazione, nonché per l’assenza di colletto bituminoso di protezione alla base degli stessi);
‐ la gran parte dei cavi necessita di una pressoché generalizzata sostituzione; RILEVATO che nonostante le consistenti risorse finanziarie pubbliche a ciò destinate, il nuovo impianto di pubblica illuminazione realizzato sul lungomare di Castellaneta Marina non appare adeguato alle prescrizioni dell’apposita normativa regionale (la n. 15 del 2005), in quanto determina sovra‐illuminazione, abbagliamento e illuminamento molesto, con enorme spreco energetico, sperpero di denaro pubblico (50 mila euro l’anno circa di spesa e consumi superiori a 200.000 kw/h l’anno), scadente estetica dei corpi illuminanti, inter‐distanza tra i pali eccessivamente ridotta e non idonea resa cromatica; CONSIDERATO che: i costi crescenti dell’energia, le risorse finanziarie sempre più limitate a disposizione degli enti locali, la vetustà della rete e la condizione di continuo e grave pericolo per la privata e pubblica incolumità (derivante in primo luogo dalla continua caduta dei pali e dalla non funzionalità dei “salvavita”) richiedono l’urgente adozione di misure, tecnologie e impianti in grado di:
garantire risparmi di risorse finanziarie;
evitare spreco di denaro pubblico;
ridurre i consumi energetici,
sostituire i pali in gran parte ossidati e i cavi non idonei e non a norma;
garantire la pubblica e privata incolumità; EVIDENZIATO che l’ammodernamento strutturale e tecnologico degli impianti della pubblica illuminazione consentirebbe inoltre di: a) realizzare reti capillari in grado di garantire contemporaneamente anche la
videosorveglianza (in particolare di ‘aree sensibili’), migliorare la sicurezza dei cittadini e realizzare il controllo del traffico, con un monitoraggio continuo dei flussi di transito e informazioni in tempo reale sulla mobilità;
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b) realizzare sistemi di “illuminazione adattiva”, in funzione dei flussi di traffico e della circolazione delle persone, con notevoli risparmi in termini di energia consumata;
c) ottenere differenti indici di “resa cromatica”, in funzione delle specificità architettoniche e dei contesti urbanistici delle varie zone.
TENUTO CONTO che: ‐ esistono per esempio in commercio tipologie di lampade a ioduri metallici
da 70 watt e alimentatore elettronico da 5‐7 W (con consumi quindi dimezzati rispetto alle attuali a vapore di mercurio), che emettono un flusso luminoso maggiore, pari a 7.500 lumen (a fronte dei 6.800 attuali);
‐ l’adozione delle predette lampade garantirebbe una migliore illuminazione e, al contempo, il dimezzamento dei consumi e della spesa;
‐ a ciò si potrebbe aggiungere l’utilizzo di alimentatori di tipo ‘dimmerabile’, ossia di sistemi che offrono la possibilità di controllare, variare e, quindi ridurre il flusso luminoso e con esso anche il consumo energetico e la potenza assorbita;
‐ il ragguardevole contenimento (peraltro ulteriormente espandibile) dei consumi di energia elettrica determinerebbe il dimezzamento dell’attuale spesa con un risparmio stimabile annuo pari all’incirca a 300 mila euro che, proiettati su un arco temporale di venti anni, assommerebbe ad una cifra complessiva di 6 milioni di euro, in termini di valore attuale, senza considerare ulteriori risparmi rapportabili ai prevedibili aumenti di tariffe nell’arco temporale in esame;
‐ la massa ingente di risorse risparmiate consentirebbe di finanziare, senza oneri a carico della collettività, la progettazione e l’ammodernamento strutturale e tecnologico degli impianti di pubblica illuminazione, con contestuale tele‐gestione in remoto e per via telematica e una pluralità di servizi aggiuntivi integrati (variabilità illuminazione, controllo traffico, monitoraggio flussi, videosorveglianza di ‘aree sensibili’ e strategiche, ottimizzazione manutenzione, ecc.);
RICORDATO che: la legge regionale n. 15 del 23 novembre 2005, recante “Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico” obbliga tra l’altro i Comuni ad:
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a) adottare il piano comunale per il risparmio energetico e il contenimento dell’inquinamento luminoso, da inserire nel Piano Urbanistico Generale (PUG) e nel Piano Urbanistico Esecutivo (PUE);
b) adeguare il regolamento edilizio e dotarsi del piano di illuminazione (per la disciplina delle nuove installazioni e l’adeguamento di quelle preesistenti);
c) vigilare sulla corretta applicazione delle norme da parte dei privati; d) pianificare i provvedimenti in modo da non superare l’aumento annuo dell’1
% dei consumi energetici;
il sottoscritto consigliere comunale interroga il Sindaco per sapere se non ritenga di avviare l’iter per:
a) la progettazione e la realizzazione di nuovi impianti di pubblica illuminazione in Castellaneta, Castellaneta Marina e altre aree del territorio, che costituirebbero: ‐ un lungimirante e strategico impegno del Comune a tutela e salvaguardia dell’ambiente, per la riduzione di consumi elettrici, il contenimento dell’inquinamento luminoso e una significativa riduzione di emissione di CO2;
‐ un concreto e tangibile impegno del Comune per la riduzione della spesa pubblica e dei costi di funzionamento degli impianti di pubblica illuminazione;
‐ un eccezionale volano per la ripresa economica, l’occupazione, il lavoro, l’attività delle imprese locali in vari campi di attività, quali a es. l’impiantistica elettrica, il movimento terra, i lavori edili e stradali, ecc;
b) il completo rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione in
Castellaneta, Castellaneta Marina e altre aree del territorio comunale, prevedendo (anche per step successivi) la sostituzione dei corpi illuminanti, degli alimentatori, dei pali e dei cavi di alimentazione, volto ad assicurare anche la realizzazione di: * reti capillari di videosorveglianza (a supporto della sicurezza dei
cittadini), controllo del traffico, monitoraggio dei flussi e informazioni in tempo reale sulla mobilità;
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* sistemi di “illuminazione adattiva”, in funzione dei flussi di traffico e della circolazione delle persone, con notevoli risparmi in termini di energia consumata;
* differenti indici di “resa cromatica”, in funzione delle specificità architettoniche e dei contesti urbanistici delle varie zone;
c) l’attuazione e il rispetto della legge regionale n. 15 del 23 novembre 2005 (Misure per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico).
dott. Leonardo Rubino