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2 SETTEMBRE_DICEMBRE_2013 In copertina: Foto di Laura Bettoli, il gruppo sul lungo crinale che va dal Lago Scaffaiolo alla cima del Libro Aperto. ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA E’ convocata per mercoledì 11 Dicembre 2013, alle ore 12, ed in seconda convocazione per giovedì 12 Dicembre 2013, , , , , alle ore 21,00 l’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci della Sezione di Faenza, presso la Sede Sociale in via Campidori 28, Rione Rosso, Sala del Baiocchino, per discutere il seguente ORDINE DEL GIORNO 1. Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea; 2. Lettura verbale dell’Assemblea precedente (marzo 2013); 3. Relazione del Presidente sull’attività svolta nel 2013; 4. Approvazione quote associative per l’anno 2014; 5. Approvazione Bilancio preventivo anno 2014; 6. Comunicazioni del Presidente, varie ed eventuali. Dalle ore 20,30 del 12 Dicembre 2013 funzionerà la verifica dei poteri. Si ricorda che all’Assemblea avranno diritto di voto i Soci in regola con il tesseramento 2013. Il Presidente Ettore Fabbri Dei Soci della Sezione di Faenza del Club Alpino Italiano SERATE DI PROIEZIONI IN SEDE - ULTIMO GIOVEDI’ DEL MESE Tornano in sede le serate di proiezioni dei nostri Soci, a documentare viaggi o gite in montagna in Italia o in giro per il mondo. L’appuntamento è per l’ultimo giovedì di ogni mese, in sede, alle ore 21,30 (durata un’ora circa) nel corso del quale verranno presentate proiezioni in digitale o filmati con il seguente programma: Giovedì 28 Novembre Multiproiezione di Andreuccio Reciputi, “Dalle Alpi agli Appennini, in montagna col CAI; anche oltre i settant’anni” Giovedì 19 Dicembre Le immagini scattate durante le uscite C.A.I. dell’anno 2013, di autori vari, montate da Laura Bettoli Giovedì 23 Gennaio Remo Fabbri presenta, “Come eravamo” in escursione col CAI, quando ancora avevamo i capelli colorati e la “pancetta” era tutto muscolo. Serata dedicata ai vecchi amici che vogliono rivedersi giovani Giovedì 27 Febbraio Escursione sul granito, dal sentiero Roma in val Masino,all’alta via della val di Fundres, in Alto Adige. A Cura di Stefano Bentivogli e Stefania Ghetti Giovedì 27 Marzo Mauro Cappelli, istruttore di Alpinismo, presenta 10 anni di Alpinismo Domande e risposte sull’Alpinismo, immagini prestate dalla Montagna a Mauro Cappelli Note Organizzative: L’orario d’inizio spostato alle 21,30 permette ai Soci presenti in sede, interessati ai servizi di segreteria oppure presenti per gli accordi delle gite domenicali, di avere il tempo per organizzarsi. Durante la proiezione, dalle ore 21,30 alle ore 22,30 circa, il servizio di segreteria sarà sospeso. Confidiamo in tutti i Soci perché la proiezione possa svolgersi senza disturbo. I Soci interessati a proiettare le loro immagini/filmati possono prenotare in sede una serata da inserire nel programma di aprile/giugno prossimi. rivista 3_2013.p65 04/10/2013, 18.00 2

2013 bollettino 3 parte 1

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2SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

In copertina: Foto di Laura Bettoli, il gruppo sul lungo crinale che va dal Lago Scaffaiolo alla cima del Libro Aperto.

ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIAE’ convocata per mercoledì 11 Dicembre 2013, alle ore 12, ed in seconda convocazione per giovedì 12Dicembre 2013, , , , , alle ore 21,00 l’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci della Sezione di Faenza, pressola Sede Sociale in via Campidori 28, Rione Rosso, Sala del Baiocchino, per discutere il seguente

ORDINE DEL GIORNO 1. Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea; 2. Lettura verbale dell’Assemblea precedente (marzo 2013); 3. Relazione del Presidente sull’attività svolta nel 2013; 4. Approvazione quote associative per l’anno 2014; 5. Approvazione Bilancio preventivo anno 2014; 6. Comunicazioni del Presidente, varie ed eventuali.

Dalle ore 20,30 del 12 Dicembre 2013 funzionerà la verifica dei poteri. Si ricorda che all’Assemblea avrannodiritto di voto i Soci in regola con il tesseramento 2013.

Il PresidenteEttore Fabbri

Dei Soci della Sezione di Faenza del Club Alpino Italiano

SERATE DI PROIEZIONI IN SEDE - ULTIMO GIOVEDI’ DEL MESETornano in sede le serate di proiezioni dei nostri Soci, a documentare viaggi o gite in montagna in Italia o ingiro per il mondo.L’appuntamento è per l’ultimo giovedì di ogni mese, in sede, alle ore 21,30 (durata un’ora circa) nel corso delquale verranno presentate proiezioni in digitale o filmati con il seguente programma:

Giovedì 28 Novembre Multiproiezione di Andreuccio Reciputi, “Dalle Alpi agli Appennini,in montagna col CAI; anche oltre i settant’anni”

Giovedì 19 Dicembre Le immagini scattate durante le uscite C.A.I. dell’anno 2013,di autori vari, montate da Laura Bettoli

Giovedì 23 Gennaio Remo Fabbri presenta, “Come eravamo” in escursione col CAI,quando ancora avevamo i capelli colorati e la “pancetta” era tutto muscolo.Serata dedicata ai vecchi amici che vogliono rivedersi giovani

Giovedì 27 Febbraio Escursione sul granito, dal sentiero Roma in val Masino,all’alta viadella val di Fundres, in Alto Adige.A Cura di Stefano Bentivogli e Stefania Ghetti

Giovedì 27 Marzo Mauro Cappelli, istruttore di Alpinismo, presenta 10 anni di AlpinismoDomande e risposte sull’Alpinismo, immagini prestate dalla Montagnaa Mauro Cappelli

Note Organizzative:L’orario d’inizio spostato alle 21,30 permette ai Soci presenti in sede, interessati ai servizi di segreteria oppure presenti per gli accordi delle gitedomenicali, di avere il tempo per organizzarsi.Durante la proiezione, dalle ore 21,30 alle ore 22,30 circa, il servizio di segreteria sarà sospeso. Confidiamo in tutti i Soci perché la proiezione possasvolgersi senza disturbo.I Soci interessati a proiettare le loro immagini/filmati possono prenotare in sede una serata da inserire nel programma di aprile/giugno prossimi.

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Editoriale

La sezione del C.A.I. di Faenza è posta in Via Campidori, 28 (sede Rione Rosso).Tel. 0546 22966 - La Sede Sociale della Sezione è aperta a tutti il

giovedì dalle ore 20,30 alle ore 23,00 ed il sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00.giovedì dalle ore 20,30 alle ore 23,00 ed il sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00.giovedì dalle ore 20,30 alle ore 23,00 ed il sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00.giovedì dalle ore 20,30 alle ore 23,00 ed il sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00.giovedì dalle ore 20,30 alle ore 23,00 ed il sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00.

SEDE E ORARI DELLA SEZIONE C.A.I. DI FAENZA

È possibile effettuare le iscrizioni e rinnovare l’adesione al club:A FA FA FA FA FAENZA:AENZA:AENZA:AENZA:AENZA: Presso la Sede Sociale negli orari sopra indicati;

Presso la Ferramenta Chesi, Centro Commerciale Cappuccini, Via Canal Grande,Tel. 0546 21616 (ore negozio);

A TREDOZIO:A TREDOZIO:A TREDOZIO:A TREDOZIO:A TREDOZIO: Presso Gabriele Ferrini, Via XX Settembre, 65 - Tel. 0546 943929;A RUSSI:A RUSSI:A RUSSI:A RUSSI:A RUSSI: Presso Ballardini Luigi, Via Molinaccio, 61 - Tel. 339 2625666;A RIOLO TERME:A RIOLO TERME:A RIOLO TERME:A RIOLO TERME:A RIOLO TERME: Presso Piero Pasini, Via Zauli, 9 - Tel. 0546 70871.

Informazioni sull’attività della Sezione:A FA FA FA FA FAENZA:AENZA:AENZA:AENZA:AENZA: nella bacheca di Via Severoli (angolo palazzo comunale di fronte alla Pretura).A TREDOZIO:A TREDOZIO:A TREDOZIO:A TREDOZIO:A TREDOZIO: nella bacheca di Via XX Settembre.A RUSSI:A RUSSI:A RUSSI:A RUSSI:A RUSSI: nella bacheca di Piazza Dante, Sede Banca S. Geminiano e S. Prospero.A CASTEL BOLOGNESE:A CASTEL BOLOGNESE:A CASTEL BOLOGNESE:A CASTEL BOLOGNESE:A CASTEL BOLOGNESE: nella bacheca di Via Garavini (di fronte Credito Romagnolo),

con informazioni presso il Sig. Sportelli Domenico, Via Giovanni XXIII, 333.A RIOLO TERME: A RIOLO TERME: A RIOLO TERME: A RIOLO TERME: A RIOLO TERME: nella bacheca di Via Aldo Moro (di fronte al Comune)

Cari Soci,La Legge Regionale sulla rete sentieristica è stata approvata. Avrei voluto parlarvi dei benefici che avrebbe portatoall’escursionismo ed al territorio montano, ma non lo posso fare; l’Assemblea Regionale ha ceduto alle pressioni deimotociclisti e, modificando la proposta iniziale, ha emanato una brutta legge che scontenta il CAI e tutte le Associazioniambientaliste. Il presidente del Gruppo Regionale del CAI ha emesso un Comunicato che esprime il disappunto dei Soci;io non aggiungo altro e ve lo propongo.

Il PresidenteEttore Fabbri

COMUNICATO STAMPAAPPROVATA LA LEGGE REGIONALE SULLA RETE ESCURSIONISTICA:LA REGIONE PERDE L’OCCASIONE PER TUTELARE I SENTIERI DELL’EMILIA-ROMAGNALa legge regionale sui sentieri, approvata il 24 luglio a Bologna, è una pessima legge, forse la peggiore tra quelle invigore nelle altre regioni. Concepita con il nobile intento di tutelare i sentieri escursionistici e valorizzare il turismo abasso impatto ambientale e a forte valenza culturale e salutistica, si è piegata alle lobby motoristiche, con un testopasticciato che peggiora la precedente situazione di ingovernabilità. Due i punti chiave, entrambi in uno sciaguratoarticolo 4 inserito grazie a un emendamento in Commissione. Sono stati introdotti prima la possibile fruizione con mezzimotorizzati, poi, dopo aver riaffermato le tutele del Piano Paesistico (e ci mancherebbe), un passaggio ambiguo che difatto smantella le già poco osservate Prescrizioni di Massima di Polizia Forestale, che vietavano i sentieri ai mezzi moto-rizzati. Il nuovo testo affida ai Comuni la facoltà, “in coerenza” con esse, di “interdire anche parzialmente il transitomotorizzato”, declassando le PMPF da norme vincolanti a semplici principii discrezionalmente utilizzabili.Ne risulterà una situazione a macchia di leopardo, nessuna certezza per chi si muove a piedi, che si troverà ad esserel’utente debole anche sui sentieri, gravi danni per l’ambiente, dovuti a rumori e gas di scarico, e per il fondo dei sentieriche i volontari CAI mantengono faticosamente e senza oneri pubblici.Tutto l’impianto positivo delle legge, che in gran parte rimane, come la costituzione del Catasto Sentieri, la dichiarazionedi pubblica utilità degli stessi, e le dichiarazioni di intenti finali, viene svuotato e reso inefficace dagli emendamentiintrodotti nella fase finale della approvazione e da altri piccoli “bocconi avvelenati” distribuiti nel testo approvato. Il CAIrifiuta questa legge e si riserva di prendere tutte le iniziative di protesta che riterrà opportune, compresa la non collabo-razione negli organismi consultivi previsti dalla legge e l’interruzione delle attività di manutenzione dei sentieri.

Il PresidenteVinicio Ruggeri

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Un anno… l’amico Pastamatik, come è ovvio, è ancoravivo nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuto eavvicinandoci alla data di quel malaugurato inciden-te, in tanti modi, si è rinnovato il suo ricordo. Primafra tutti, è senz’altro la preziosainiziativa che ha portato a dedi-care all’amico scomparso un in-tero settore di arrampicata nellapalestra di roccia di Perticara.L’iniziativa, proposta dalla “Scuo-la di Alpinismo, Scialpinismo eArrampicata Libera Pietramora”,è stata portata avanti, grazie an-che al contributo della sez. CAI Faenza, dal lavoro ditracciatura e chiodatura di Emilio Borin e Tonino Noie dal supporto degli istruttori Renato Placuzzi e An-drea Lorenzetti. Il risultato è stato la realizzazione diun settore che porta il nome di “Pastamatik”, con al-cune vie di media difficoltà, ma con una generosa chio-datura che consente una grande sicurezza, una in par-ticolare: la via “Pasta”, molto logica e ben protetta, èil fiore all’occhiello dell’intero settore.L’altro grande ringraziamento va rivolto alla “Pro Loco”di Perticara che, in occasione dell’inaugurazione, hainterpretato perfettamente la parte del padrone di casa.L’inaugurazione si è svolta sabato 03 agosto davantiad un nutritissimo gruppo di amici, con la partecipa-zione di Riccarda e Noemi (moglie e figlia di Gianlu-ca), tutti commossi per il breve e toccante discorsodel Presidente del CAI Faenza. A rendere l’atmosferapiacevolmente serena, così come è giusto che sia, ognivolta che si ricorda l’amico Pasta, ci ha pensato l’or-ganizzazione della “Pro Loco” che, in un secondo tem-po, ci ha guidato in un’interessante visita al locale Gianluca e le Torri del Vajolet

Museo dell’ex miniera, conclusasi con un “romagno-lissimo” buffet a base di piadina, salame, prosciuttoed ottimo vino.Ma dopo questa cronaca di un evento che tutti abbia-

mo molto apprezzato, non possotralasciare di ricordare quanto cimanchi Gianluca, ed allo scade-re di questo anniversario, in tantiabbiamo manifestato, ognuno allapropria maniera, il nostro affettoper lui.Fra tutti c’è un evento che mi pia-ce menzionare: quest’anno è sta-

to l’amico Guido, Istruttore di Alpinismo di frescanomina, a dirigere il Corso Roccia della Scuola Pie-tramora, Direttore che ha caparbiamente voluto por-tare il Corso, nella sua uscita finale, sulle Torri delVajolet nonostante le difficoltà rappresentate dalla tan-ta neve presente in quota; l’uscita per questo motivoè stata spostata nel mese di luglio. Proprio su quelle

di Gigi Mazzotti

E’ GIA’PASSATOUN ANNO

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Torri che Pastamatik amava tanto e dove lui è salitodecine e decine di volte: “Lo spigolo Piaz alla TorreDe Lago lo ha consumato lui!”, era una battuta cheripetevamo spesso. Quel giorno, Guido ed io, dove-vamo portare i nostri allievi sulla torre Stabeler, ma

causa il traffico di cordate su quella via, ci siamo spo-stati proprio sulla De Lago, sullo spigolo; mi è diffici-le descrivere le emozioni di quel giorno in quella sa-lita, e sono certo che anche per Guido fossero le stes-se: quel giorno Pasta arrampicava con noi.

Il settore PastamaticDa destra verso sinistra, i nomi delle vie:Pasta: Pasta: Pasta: Pasta: Pasta: 60metri, 4 tiri, massimo 6b+ ma completamen-te azzerabile.Classica:Classica:Classica:Classica:Classica: 70metri, 3 tiri, massimo 6c+ i primi 5mt(azzerabili) poi tutto 5 a manettoni. Per la discesa, -una volta in cima andare a sinistra dove si incontra ilsentiero che scende a piedi fino al cartello del settore.Riky e NoemiRiky e NoemiRiky e NoemiRiky e NoemiRiky e Noemi - partenza insieme, poi si dividono:RikyRikyRikyRikyRiky: a destra 2 tiri, massimo 6a+ chiodatura legger-mente più lunga, discesa come per la ClassicaClassicaClassicaClassicaClassicaNoemiNoemiNoemiNoemiNoemi: dopo i primi metri in comune con la RikyRikyRikyRikyRiky,andare a destra e seguire una bella fessura per 2 tiri,primo tiro 6a secondo tiro 5 con un passaggio di 6ain uscita ben protetto; la prima sosta è in comune conRikyRikyRikyRikyRiky e c’è l’anello con moschettone per calata per chivoglia fare solo il primo tiro.Ridi che ti passaRidi che ti passaRidi che ti passaRidi che ti passaRidi che ti passa: spigolo, 4 tiri; primo: 6 , ben pro-tetto, secondo: 5c+, con traverso delicato ma protet-to, terzo: 6c, fessurina strapiombo, quarto: 7a . Dopoil secondo tiro si può attraversare a destra (protetto) eandare a fare l’ultimo tiro di Riky-NoemiRiky-NoemiRiky-NoemiRiky-NoemiRiky-Noemi (più facile).

La parete del settore Pastamatic con lo sviluppo delle vietracciate

L’inaugurazione del settore Pastamatic

Le tabelle poste all’inizio del settorePastamatic

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6SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

Parete N/W settore “Pastamatik” Via “ Pasta”Parete N/W settore “Pastamatik” Via “ Pasta”Parete N/W settore “Pastamatik” Via “ Pasta”Parete N/W settore “Pastamatik” Via “ Pasta”Parete N/W settore “Pastamatik” Via “ Pasta”Grado di difficoltàGrado di difficoltàGrado di difficoltàGrado di difficoltàGrado di difficoltà: 6b+ 6a/A0Lunghezza della viaLunghezza della viaLunghezza della viaLunghezza della viaLunghezza della via: 60mt

L1- 25 metri 5c, 6a, 6a+L2- 10 metri 5a,L3- 25 metri 5c, 6a, 6b+, 6L4- 15 metri 5c

Cenni storiciCenni storiciCenni storiciCenni storiciCenni storici: chiodata da Emilio Borin nell’estate 2013Materiale:Materiale:Materiale:Materiale:Materiale: per una ripetizione occorrono circa 15 rin-vii, ghiere e cordini per le soste tutte con tre ferle masprovviste di collegamento, e materiale per le doppiedi discesa.AAAAAvvicinamentovvicinamentovvicinamentovvicinamentovvicinamento: arrivati in macchina a Perticara si par-cheggia al vecchio museo, si prosegue a piedi su unastrada sterrata oltrepassando un vecchio cancello, dopopochi metri sulla destra c’è un cartello doppio che indica l’inizio del settore “Pastamatic”; si prende il sentierinoe al primo bivio si segue il sentiero a destra ”settore A”, si prosegue per circa 20 metri e sulla sinistra, alla basedi un cono di terra, c’è una targhetta metallica dove si trova l’attacco della via.Relazione:Relazione:Relazione:Relazione:Relazione: una via di più tiri a Perticara, con difficoltà medie ma interamente azzerabile, la roccia purtroppo èarenaria ed è polverosa, ma l’arrampicata è sempre bella ed a volte faticosa.1 tiro- Salire la fessura fino a tre quarti del tiro dove c’è il passaggio più impegnativo su uno strapiombetto conpiccole prese fino alla sosta su tre ferle.2 tiro- Traversare a destra con passaggio delicato ma sempre protetto fino alla sosta sotto all’incombentediedro su tre ferle.3 tiro- Tiro chiave, salire il diedro a volte strapiombante muovendosi bene, fino al primo dei due cordoniaggiunti per facilitarne il passaggio, poi segue l’altro cordone sul passaggio più duro di tutta la via (6b+), poila difficoltà cala e piegando a destra si arriva alla sosta sotto ad una parete verticale con fessura.4 tiro- Bella fessura su buona roccia con uscita tecnica e sosta sull’anello delle reti parasassi subito sulladestra.Discesa:Discesa:Discesa:Discesa:Discesa: seguire le reti parasassi stando al loro interno, quando si giunge ad un taglio delle reti uscire eseguirle ancora ma stando all’esterno (attenzione esposto), poco dopo su di un albero c’è la prima catena.

Salita della via Pasta, il tiro chiave

Si informano i soci che la sezioneC.A.I. di Faenza ha raggiunto un

accordo coin lo studio legale

AVV. MARCO SOLAROLIsito n Faenza, via Firenze 1/3

tel. 054628847mail: [email protected]

in base al quale i tesserati inregola con l’iscrizione annualepossono godere di un primo

consulto gratuito e di tariffe age-volate nel caso di prosecuzione

dell’incarico professionale.

Con una corda da 70 metri si arriva a terra, oppure ametà c’è un’altra catena per spezzare la discesa.

Congratulazioni al Socio

SERGHEY REGNOLIfresco titolato Istruttoredi Arrampicata Liberache andrà a rinforzare

l’organico dellaScuola Pietramora.

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7SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

Alcune foto delle nostre gitedi Maurizio Solaroli, con foto di autori vari

Come di consueto, inseriamo in queste pagine un brevissimo resoconto delle uscite fino a qui effettuate,accompagnate da alcune foto scattate dai partecipanti. Senza nulla togliere alle numerose uscite domenicali suisentieri dei nostri Appennini, fra l’altro quasi tutte con una buona partecipazione di Soci, inserisco di seguitosolo le uscite di più giorni.

Iniziamo dal 16 e 17 Febbraio, con due giorni di cia-spole, zona Misurina e rifugio Città di Carpi, nevepolverosa, l’ideale per muoversi divertendosi con leciaspole.

A seguire, lo strano andamento nivometeo dello scor-so inverno ci porta nei tre giorni di ciaspole nel Tarvi-siano/Sella Nevea, a calpestare tanta neve, come noinon siamo abituati a fine Marzo. Molto particolare ilprimo giorno la salita al santuario di Monte Lussari,coronato dal bellissimo tramonto.

A metà Aprile come “gita Sociale” ci aspettano i sen-tieri del Parco dell’Uccellina nella Maremma Tosca-na, la traversata sui sentieri dell’isola del Giglio e, aconcludere i tre giorni, un itinerario sui sentieri degliEtruschi.

Il 25 Aprile risaliamo faticosamente il vallone dell’In-fernaccio fino alla cima del Monte Nerone, nell’Ap-pennino Marchigiano, dove ci aspetta una copiosa fio-ritura multicolore.

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8SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

Grazie all’aiuto di diversi istruttori di alpinismo dellaSezione, in questi mesi si sono svolte due uscite diarrampicata in falesia: 3 Marzo e 28 Aprile.

L’uscita in ferrata del 1 Maggio ci ha visto salire ilSass Brusai.

Diverse sono state le uscite organizzate per gli ap-passionati di Mountain Bike: 7 Aprile, 30 Giugno, 22Settembre.

Tre giorni di impegnative escursioni ci portano a metàgiugno a scoprire i sentieri del Parco Nazionale dellaMaiella, salendo dalla profonda valle dell’Orfento finoal Blockhaus. Il giorno seguente riscendiamo a valletoccando i famosi eremi della Maiella, incastonati nellaroccia.

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9SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

Siamo così a fine Settembre in Valsugana, il sabato ciaspetta un simpatico anello di sentieri fra i laghettidel gruppo dei Lagorai, la domenica invece ad ammi-rare le curiose opere tutte naturali di Land Art.

Il 28 e 29 Giugno due splendide giornate di sole ciaccompagnano sull’Altopiano di Asiago, il sabato frai sentieri del labirinto di campi solcati del Castellonedi San Marco, la domenica un interessante tuffo neiluoghi della prima guerra mondiale lungo un sentierosapientemente ripristinato.

Fra fine Giugno ed inizio Luglio le condizioni meteosulle Dolomiti e sulle Alpi fanno un brusco salto in-dietro di almeno un mese, con copiose nevicate; pur-troppo siamo costretti a rinunciare alla tradizionaleuscita su ghiacciaio di inizio Luglio, prevista sul ghiac-ciaio della Mer de Glace: si sarebbe potuta svolgerecon gli sci ai piedi. Di conseguenza, quando al 20 diLuglio andiamo con un gruppo di 22 appassionati divie ferrate a percorrere le cenge che attraversano ilgruppo del Brenta, c’è ancora tanta neve, addiritturaalcuni tratti di ferrate sono stati aperti solo qualchegiorno prima del nostro passaggio, comunque tre gior-ni di tempo splendido.

Appena la calura estiva molla la presa, ai primi diSettembre percorriamo il sentiero 00/GEA, da Prac-chia al rif. Scaffaiolo al Corno alle Scale, per prose-guire il giorno dopo fino al Passo dell’Abetone: il lun-go sentiero corre in cresta fra colorati prati di erica edi mirtilli maturi.

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Eppure ero partito per vivere il terzo giorno. Quelgiorno mi chiamava forte, come un canto di sirena.Irresistibile. Non sapevo perché, ma ero partito pervivere quel terzo giorno.Tuttavia non avevo vissuto i primi due giorni nell’atte-sa. Partiti di notte dalla Romagna, le Dolomiti ci hannoaspettato pazienti, e si sono schiuse al nostro arrivo.Gares, porta settentrionale delle Pale di San Martino.Tiriamo fuori le mountain bike dalbaule e, carichi con gli zaini e latenda sulle spalle, ci lanciamonella scoperta. Il fondovalle delBiois, le malghe e i rododendridel Valles, la Val Venegia al co-spetto del Cimon, i tritoni nel la-ghetto di Baita Segantini, la pic-chiata dai laghi di Colbricon verso San Martino or-mai al crepuscolo. L’ebbrezza della gioia correva sui

di Ettore Silvagni

copertoni di una coppia di ruote in parallelo. Ma sa-pevo di non essere venuto per questo.Poi la notte in tenda nel campeggio, poche ore di son-no freddo ed agitato, l’attraversamento di San Marti-no che dorme ancora, la rampa nel bosco e sui ghia-ioni, l’attacco della prima ferrata della mia vita, la si-curezza che m’infonde il mio amico più esperto, seb-bene anch’egli dissimuli (da campione) una non so-

spetta paura. La roccia sui piedi,sulle mani, sul naso. Il mondoverticale sotto di noi. E il bivaccosulla cima, l’altopiano innevato eimmenso (sbucassero i Tartarinon mi stupirei), i ramponi ai pie-di, il nevaio in discesa, “long longvalley downwards”, il sole poten-

te, la pace del rifugio. Ma sapevo, dentro di me, dinon essere venuto nemmeno per questo. Non soloper questo.Poi la fame atomica, il sonno ristoratore, l’alba del-l’ultimo giorno dalla cima Rosetta, la lunga discesanella val delle Comelle, infinito sogno d’infanzia chesi realizza.Finché, finalmente, lei.Era lei, la mia sirena che mi chiamava e per cui erovenuto. Leggerezza, grazia e magia.Dall’orrido cupo e tenebroso, coperto da una linguadi nevaio addormentato in questa estate generosa diacque, saltava nel vuoto per metri il velo di una spo-sa, la piuma di un airone. E la cascata, delicata e fu-gace come lacrima, accarezzava il nevaio sottostante,lo lavorava, lo plasmava a suo piacere, e vi creava incentro il suo spazio in cui immergersi, la camera dei

L’effimeroper sempre

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sogni. Dalle finestre di neve scorgevi le Pale nel sole,per tetto una volta bianchissima di zucchero e per let-to la vita che scorre a dar vita al mondo, l’acqua deltorrente proiettata nel futuro.Il sorriso della montagna.In quel paradiso effimero e fugace come una zollettadi zucchero, traballante ed incerto come fune sospe-sa, e che già è morto, io getto le basi del mio futuro.Perché non c’è nulla di più fugace di un sorriso, masui sorrisi si costruisce il domani.E quel giorno la montagna ha sorriso.

Continua anche per i prossimi mesi l’offerta di escursioni per i nostri soci giova-ni e le loro famiglie, in collaborazione col Gioca Faenza Tanti Sport. Le usciteconcordate sono le seguenti:

Domenica 6 ottobre Escursione dal Passo della Collaa Casaglia

Domenica 27 Ottobre Giochi e breve escursione alla Torre di Oriolodei Fichi. A seguire polentata per tutti.

Domenica 10 Novembre Escursione da Crespino a Biforco

Domenica in Gennaio 2014 Uscita escursionistica con ciaspole.La data dell’uscita e l’itinerario verrannodecisi nei primi giorni di Gennaio, in baseall’innevamento presente in Appennino.

Domenica in Marzo 2014 Uscita escursionistica con ciaspole.La data dell’uscita e l’itinerario verrannodecisi nei primi giorni di Marzo, in baseall’innevamento presente in Appennino.

Il punto di ritrovo e partenza per tutte queste escursioni è il parcheggio di Piaz-zale Tambini, di fronte ai campi sportivi della Graziola. Per i trasferimenti allelocalità di partenza delle escursioni, verranno utilizzati mezzi propri.Per orari ed informazioni su queste uscite, contattare la responsabile AnnaSavorani (cell.3389342225), oppure visitare il sito www.giocafaenza.it.

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ESCURSIONIPER I SOCI GIOVANICOL GIOCA FAENZA

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12SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

A pochi chilometri dal Passo della Calla (o da Casta-gno D’Andrea a seconda della provenienza) ristagnaun acquitrino vagamente sinistro, la Gorga Nera.É possibile raggiungerlo facilmente a piedi, io consi-glio la passeggiata che dal Passo della Calla arrivaalla Gorga Nera passando per la vetta di Monte Falte-rona. Il termine “gorga nera” indicava i luoghi in cuisi orginavano (o si pensava che si originassero) tuo-ni o boati che si manifesta-vano con l’avvicinarsi delleperturbazioni atmosferiche,in genere tali rumori eranoconsiderati anche nefasti. Lavicinanza della Gorga Neracon la Fonte del Borbotto se-condo me pare confermarel’origine del nome, che quindi precedente è rispettoalla formazione del lago. Sembra, inoltre, che la sor-gente dell’Arno e l’area della Gorga Nera fossero col-legate con un tunnel all’interno del quale Dante, visi-tandolo, immaginò “la selva oscura”.La genesi dell’acquitrino è storicamente documenta-ta, così come l’apparizione di una strana creatura, ilbadalischio. Nell’anno 1335 una frana proveniente dalMonte Falterona distrusse il centro abitato di Casta-gno e formò un lago, forse abbastanza grande e pro-fondo (considerato senza fondo e connesso con ilmare dagli abitanti del luogo). Il movimento franosocausò l’intorbidimento delle acque dell’Arno, la cuisorgente è vicina, per due mesi. Nell’anno 1641, unafrana del Monte Faino colmò in parte il lago e trasci-nò a valle con il terreno, alberi, serpi e pesci dallapelle nera, ma dalla carne bianchissima. Di MonteFaino non ho trovato traccia nelle carte geografiche,potrebbe essere l’attuale Monte Falco. Nell’anno 1827una frana, sempre del Monte Faino, non coinvolse laGorga Nera, ma convogliò terreno argilloso all’inter-no del Fiume Arno che colorò le acque di rosso finoal mare. Oggi alla Gorga Nera resta un piccolo acqui-trino, probabilmente poco profondo, sulla frana diCastagno D’Andrea. Infatti, le frane di grandi dimen-sioni spesso creano sulla propria superficie delle con-tropendenze che possono formare bacini d’acqua.La leggenda racconta che durante una delle frane chehanno creato i presupposti per l’attuale acquitrino,probabilmente quella del 1641, sia nato (o forse me-glio) si sia liberato un badalischio (o badalisco, non

basilisco che è una creatura diversa, anche se spessolo si trova come sinonimo). Il badalischio è una crea-tura simile ad un serpente (pare di grandi dimensio-ni), a volte con ali cartaliginose e testa di uccello, spes-so con una corona o un diadema che copre gli occhirossi. Lo sguardo paralizza (o uccide) persone e ani-mali e l’alito (o il verso) fa avvizzire le piante vicinequando non trova prede. Sembra che la natura del

badalischio sia associata piùall’avvizzimento di piante chealla paralisi (o morte) di per-sone e animali. Attualmenteil badalischio si nascondenella vicina località “Fossodel Diavolo”. Non ho mai in-contrato il badalischio (non

potrei raccontarlo) e non l’ho neppure intravisto, for-se dubito anche dell’esistenza (anche se non si sa mai),ma posso testimoniare la presenza di rane rosse pres-so l’acquitrino alla Gorga Nera. La rana temporaria èpresente nel Parco delle Foreste Casentinesi in po-chissime aree, la più importante presso l’acquitrinodella Gorga Nera. Si tratta di una rana con colorazionivariabili, le parti superiori brune, grigie, rossastre conmacchie scure e le parti inferiori più chiare; caratteri-stica è la macchia scura dietro gli occhi. Nel periododella riproduzione i maschi entrano in competizioneed emettendo suoni gutturali sordi (ritorna il tema deirumori legati alla Gorga Nera).Resta inteso che le passeggiate alla Gorga Nera (earee limitrofe) alla ricerca del badalischio non devo-no disturbare minimamente le rane (o gli altri anima-li). Ho scritto questa breve nota basandomi su alcuneletture e ricerche di modesta entità senza la pretesa diessere esaustivo, esatto o completo, ma spero soloun poco interessante.

Il Badalischiodella Gorga Nera

di Alessandro Rivalta

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14SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

All’inizio dell’estate Giorgio Cicognani, un mio amicomedico allora presidente del Rotari, mi disse: “SaiStefania, mi piacerebbe promuovere a Faenza un’atti-vità di camminate in città. Studi medici dimostranoche una regolare attività fisica, come camminare peralmeno un’ora a passo spedito due tre volte alla setti-mana, aiuta a contrastare molte malattie e può essereinoltre un momento di incontro e socializzazione. Tu,che fai parte del CAI, cosa ne pensi, mi daresti unamano?”.L’idea di camminare non solo per un mio piacere comefaccio in montagna, ma anche con un obiettivo socia-le mi è subito piaciuta. Ne ho parlato a Ettore, ilpresidente del CAI Faenza, scoprendo che anche ilcomune di Faenza aveva espresso lo stesso desideriochiedendo il supporto di CAI e UOEI, e cosi è partita...Il comune ha dato visibilità all’iniziativa e il supportodegli assistenti civici, il Rotari e Phisiomedica hannosponsorizzato i manifesti e i gi-let, il CAI e l’UOEI hanno definitoi percorsi e trovato volontari peraccompagnare i partecipanti e adinizio luglio l’iniziativa ha presoil via.Al primo appuntamento in piaz-za, venerdì 5 luglio, eravamo 226e devo dire che partire per la pri-ma volta alla testa di un similegruppo mi ha un po’ emozionato. Da allora non sia-mo mai stati meno di 150 e martedì scorso (17 set-

tembre) abbiamo toccato il record di 325 partecipan-ti.Ciò che più mi fa piacere è vedere che le persone ap-prezzano l’iniziativa e tornano all’appuntamento suc-

cessivo, ma non solo, si informa-no su internet per conoscere ilpercorso della serata e si impe-gnano a tenere il passo. Ogni voltaarrivo in piazza dieci minuti pri-ma delle 20,00 e vedendo qual-che persona che aspetta alla fon-tana penso: chissà, stasera sare-mo in pochi, ma poi improvvisa-mente la piazza si riempie e alle

otto in punto Annamaria fischia e tutti partono comeper una corsa.

I dati dell’iniziativa:Serate di martedì e venerdìRitrovo: Piazza della Libertà di Faenza, di fron-te alla fontana monumentale, alle ore 20,00Percorso cittadino della lunghezza di circa 5kmDurata: circa un’ora

I percorsi sono pubblicati il giorno preceden-te su facebook e sul sito del Comune di Faen-za:http://www.comune.faenza.ra.it/In-evidenza/Faenza-passo-dopo-passo

P.S. C’e’ qualcuno interessato a dare una manocome accompagnatore?

FAENZAPASSO

DOPO PASSOdi Stefania Ghetti

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15SETTEMBRE_DICEMBRE_2013 LXVIII - LE ORCHIDEE

FIORI SPONTANEI DELL’APPENNINO

ROMAGNOLO (a cura di Ettore Contarini)

20 – LE ORCHIDEE (4o)

Viticcìni autunnali [Spiranthes spiralis (L.) Koch]fusto: alto di solito 2-3 dm, sottile, gracile, dotato di 2-3segmenti radicali fusiformi e carnosi;foglie: di forma ovato-ellittica, poste in rosetta basaleeccentrica, laterale, lunghe fino a 25-30 mm; sul fustonon sono presenti foglie vere ma solamente delle squa-me (Fig. 1);fiori: in lunga infiorescenza caratteristicamente a spira-le, appressati l’uno all’altro, di colore biancastro a vol-te tendente al verdiccio; tepali tutti conniventi,lanceolati, di 5-6 mm; labello privo di sperone, dilatatoall’apice (Fig. 2);frutti: piccole capsule ripiene di minutissimi semi, comein tutte le orchidee;habitat: prati e pascoli asciutti; non sale in Italia oltre i900 m di altitudine;fioritura: molto tardiva, generalmente in ottobre-novem-bre;distribuzione: europeo-caucasica;etimologia: sia il primo che il secondo nome del binomioscientifico si riferiscono alla particolare torsione dell’as-se dell’infiorescenza che determina una distribuzionea spirale dei fiori lungo l’asse stesso.

NOTA: d’aspetto molto simile, ma se ne distingue davari caratteri tra cui le foglie lineari e più o meno erette,è la specie congenere viticcini estivi (Spiranthesaestivalis (Lam.) L. C. Rich.

Seràpide con la lingua (Serapias lingua L.)fusto: alto fino a 3 dm, eretto, foglioso soltanto nellametà inferiore (Fig. 3), dotato alla base di bulbi di colo-re chiaro, quasi sferici;foglie: strette, da lineari a lanceolato-lineari, general-mente larghe poco meno di 1 cm e lunghe anche finoa 8-9 cm, molto appuntite, scanalate, le superiori sem-pre più ridotte;fiori: generalmente pochi (2-4) ma a volte fino a 6-8 eraramente 1 soltanto; brattee lineari lanceolate di lun-

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16SETTEMBRE_DICEMBRE_2013LXV - LE ORCHIDEE

Fig. 1 – Viticcìni autunnali[Spiranthes spiralis (L.) Koch].Aspetto di pianta in fioritura(Foto G. Rivalta).

Fig. 3 – Seràpide con la lingua(Serapias lingua L.).Pianta intera fiorita(Foto P. L. Stagioni).

Fig. 4 – Seràpide con la lingua(Serapias lingua L.).Fiore in primo piano(Foto P. L. Stagioni).

ghezza 2-3 cm, dall’aspetto di foglie, di solito di coloreviolaceo o rosato; corolle rosee, porporine, violacee,con ampi passaggi di sfumature; labello con ipochilo abordo purpureo e epichilo sporgente in avanti e in bas-so, generalmente lanceolato-cordato, roseo-purpureovenato e a volte tendente al giallo (Fig. 4);frutti: piccole capsule contenenti moltissimi semi piccolie scuri;habitat: prati e incolti, di solito abbastanza aridi ma avolte anche tendenti all’umido; in Italia non sale oltre i1200 metri di altitudine e in Romagna, come specie net-tamente meridionale, appare limitata alla fasciacollinare forlivese;fioritura: in aprile-maggio (al sud anche in marzo);distribuzione: elemento mediterraneo, a baricentro oc-cidentale, raro in tutto il nord d’Italia, Romagna com-presa;etimologia: Seriapas è nome istituito da Linneo pren-dendolo a prestito da una divinità degli antichi Egizi cheaveva nella città di Canope il suo tempio più celebre.Il secondo nome del binomio scientifico, lingua, derivadalla forma del labello che sporge in fuori come unabocca umana che fa le linguacce!

Seràpide maggiore [Serapias vomeracea (Burm.) Briq.]fusto: simile alla specie prececente (vedi) ma alto finoa 5 dm; anche i bulbi sono simili a S. lingua;foglie: pure l’aspetto delle foglie si avvicina molto aquello della specie qui precedente (vedi);fiori: infiorescenza di solito composta da 4-8 corolle,grandi, spesso molto rav-vicinate tra loro, di colorepurpureo-violaceo, conbrattee pure violacee lun-ghe fino a 7 cm; labellocon ipochilo del tutto rac-chiuso nel casco tepalico,sul bordo più scuro;epichilo, invece, rivolto inbasso o più o meno rifles-so, acuto-lanceolato, dicolore rugginoso o spessoanche giallastro con venepiù scure e peli lunghi 1,5-1,8 mm (Fig. 5);

Fig. 2 – Viticcìni autunnali[Spiranthes spiralis (L.) Koch].Primo piano dei fiori; si noti la ca-ratteristica distribuzione dellecorolle poste a spirale intorno al-l’asse portante (Foto G. Rivalta).

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17SETTEMBRE_DICEMBRE_2013 LXX - LE ORCHIDEE

Fig. 5 – Seràpide maggiore[Serapias vomeracea (Burm.)Briq.].Primo piano del fiore(Foto P. L. Stagioni).

Fig. 6 – Seràpide cuoriforme(Serapias cordigera L.).Aspetto di pianta intera in fioritu-ra (Foto P. L. Stagioni).

Fig. 7 – Seràpide cuoriforme(Serapias cordigera L.).Fiore in posizione frontale con illabello rosso in primo piano(Foto P. L. Stagioni).

Fig. 8 – Orchide piramidale[Anacamptis pyramidalis (L.) L. C.Rich.].Pianta completa in fioritura(Foto E. Contarini).

Fig. 9 – Orchide piramidale[Anacamptis pyramidalis (L.) L. C.Rich.]. Infiorescenza in primo pia-no, già in stadio maturo(Foto E. Contarini).

frutti: piccole capsule ripiene di minutissimi semi scuri;habitat: prati aridi, cespuglieti radi e soleggiati, mac-chie xero-termiche; in Italia sale fino a 1200 m di altitu-dine; in Romagna la specie appare rara e confinataalla fascia calda collinare;fioritura: aprile-giugno;distribuzione: la specie risulta presente in tutte le terreintorno al Mediterraneo (elemento euri-mediterraneo);etimologia: del primo nome del binomio scientifico giàsi è detto alla specie precedente (vedi); il secondo vo-cabolo, vomeracea, secondo certi autori deriverebbeda vòmere (ossia la lama dell’aratro) per la forma del-le grandi brattee violacee.

Seràpide cuoriforme (Serapias cordigera L.)fusto: alto 2-4 dm, molto simile alle 2 specie precedenti(vedi); (Fig. 6); anche i bulbi non differiscono molto;foglie: anch’esse appaiono simili a quelle delle 2Serapias già viste;fiori: posti su una infiorescenza compatta formata di so-lito da 8-10 corolle scure; brattee lunghe 2-4 cm, gene-ralmente più brevi del casco e di colore grigio-violaceo;labello con ipochilo di norma quasi interamente rac-chiuso nel casco tepalico, di colore rosso-scuro orugginoso; epichilo, invece, pendulo o comunque rifles-so in fuori, di forma cordata, di lunghezza 2-3 cm e cosìanche di larghezza, di colore rugginoso scuro e coper-to di peli lunghi 10-15 mm (fig. 7);frutti: piccole capsule ripiene di semi minutissimi, comein tutte le orchidee;

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18SETTEMBRE_DICEMBRE_2013LXXI - LE ORCHIDEE

habitat: prati e cespuglieti radi in ambiente da media-mente umido a paludoso; in Italia la specie non superai mille metri di altitudine; in Romagna si ferma a livellocollinare ed è rara;fioritura: da aprile a giugno, secondo le regioni e l’alti-tudine;distribuzione: elemento floristico diffuso in tutte le terreintorno al Mediterraneo (euri-mediterraneo);etimologia: del primo nome del binomio scientifico,Serapias, già si è parlato (vedi); il secondo nome,cordigera, deriva verosimilmente dalla formadell’epichilo (vedi sopra) che appare cordato, ovverocuoriforme.

Orchide piramidale [Anacamptis pyramidalis (L.) L. C.Rich.]fusto: eretto, alto generalmente 3-5 dm ma a volte an-che di più, cilindrico, foglioso fin su all’infiorescenza,glabro e lucido (Fig. 8);foglie: lineari e carenate; quelle basali di larghezza 1,5-2 cm e lunghe fino a 15 cm, con apice molto acuto edivergente; le cauline progressivamente sempre più ri-dotte salendo e avvolgenti strettamente il fusto;fiori: fittissimi, posti all’inizio della fioritura in una strutturaconica di circa 3x3 cm, poi più allungata fino anche a6-7 cm di altezza (Fig. 9); corolle inodori; bratteelesiniformi di colore violaceo; ovario incurvato a “s”;corolla rosea, a volte un po’ tendente a porporino;tepali interni patenti, ovato-lanceolati, di circa 5 mm;tepali esterni conniventi lunghi quasi come quelli inter-ni; labello trilobo a segmenti un po’ oblunghi, di circa 5mm tutti; sperone filiforme (di sezione 0,7 mm), flessuo-so, lungo 12-15 mm;frutti: piccole capsule ripiene di minutissimi semi;habitat: prati di ogni tipo, da più aridi a più umidi, spon-de erbose di strade e sentieri, luoghi soleggiati di ognigenere;fioritura: maggio-giugno; alle maggiori altitudini ancheluglio; in Italia non supera i 1400 metri di altitudine; inRomagna sale fino a mille metri di quota e oltre;distribuzione: tutt’intorno al bacino del Mediterraneo(elemento euri-mediterraneo);etimologia: del primo termine del binomio scientifico,Anacamptis, non si è trovata la derivazione (se non ana,dal greco simile, uguale; quindi simile a….?); il secondotermine invece, pyramidalis, è ovviamente riferito allacaratteristica forma dell’infiorescenza a piramide, spe-cialmente nel primo periodo della fioritura.

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19SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

Alcuni mesi fa chiesi a Don Antonio se, come CAI diFaenza, potevamo contribuire alla ristrutturazione diLozzole, offrendo in regalo due tavoli e quattro pan-che, da sistemare nella loggetta di sinistra a fiancodella chiesa, per sostituire quelle attuali, molto di “for-tuna”.La risposta, molto spontanea enello stile del folkloristico Don,fu: “Era ora che vi decideste a re-galarmele”.Detto, fatto! Grazie al lavoro pre-ciso e puntuale dei Soci GiorgioCasadio, Giuliano Valli ed Anto-nio Lama, nel giro di poco tempola nostra proposta ha preso for-ma.Un altro ringraziamento va anche al Socio Fulvio Gran-di per averci regalato il legno per costruire i cavallettidelle tavole, e alla Ditta Travi Lamone di San Cassia-no per la fornitura del legno per le tavole ad un prezzodi favore.

Così l’8 settembre scorso, caricato il furgone di DonAntonio, sempre i soliti volontari hanno provveduto atrasportare in loco tutto il materiale che vedete nellefoto.Al termine della giornata, dopo aver posizionato ta-

vole e panche al loro posto, unsoddisfatto Don Antonio ha escla-mato: “molto bene, proprio un bellavoro, quando mi fate tavoli epanche da mettere nella loggiadalla parte opposta?”.Tornati a casa i nostri tre volon-tari si sono messi subito al lavo-ro, autotassandosi, ora il lavoroè finito e nei prossimi giorni sifarà un altro viaggio per portarli

a destinazione.In sede è presente una cassettina per i Soci che vo-gliano contribuire alle spese per questa ultima realiz-zazione.Grazie.

di Maurizio Solaroli,foto di Giorgio Casadio

TAVOLIPER

LOZZOLE

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30SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

NOTIZIE DALLA SEGRETERIAA cura di Claudio Patuelli

Rinnovo delle iscrizioni per l’anno 2013.Ricordo a tutti i Soci che non hanno provveduto a rinnovare l’iscrizione, che il termine ultimo di rinnovo è il 31ottobre 2013. Dopo tale data non saranno più accettate dalla Sede Centrale né domande di associazione nédi rinnovo relative al 2013.ATTENZIONE! A PARTIRE DAL TESSERAMENTO 2014 NEL MOMENTO DEL RINNOVO E PRIMA ISCRI-ZIONE SARÀ NECESSARIO PRODURRE COPIA DEL TESSERINO CON IL CODICE FISCALE.Le quote associative per l’anno 2013 sono le seguenti:

ordinari E 41,00familiari E 22,00giovani E 16,00

I Soci che da giovani (minori di anni 18) passerebbero ad ordinari, fino ai 21 anni pagano solo E 30,00(invece che 41,00), mentre la quota è di 22 euro se rimangono nel nucleo e sono quindi familiari. Inoltre peri nuclei familiari in cui è presente almeno un Socio ordinario ed un giovane, gli eventuali altri Soci giova-ni presenti nel nucleo pagano solo 9,00 Euro.La quota associativa garantisce copertura assicurativa per spese di soccorso in caso di incidenti in montagna.E’ inoltre comprensiva di polizza infortuni, che copre esclusivamente i Soci in attività sociale, con iseguenti massimali: caso morte E 55.000, caso invalidità permanente E 80.000, spese mediche E 1.600.Tali massimali possono venire raddoppiati per il caso morte e invalidità permanente con una richiesta dasottoscrivere all’atto del rinnovo ed il versamento aggiuntivo di E 3,40.Il rinnovo delle iscrizioni è possibile sia in sede, il giovedì sera e il sabato mattina, sia presso i fiduciari esterniindicati nel riquadro in altra pagina del Bollettino.

Rinnovo tessera per i Soci lontaniPer i Soci che non hanno la possibilità di venire a Faenza è possibile rinnovare la tessera tramite Vaglia Postaleintestato a : CAI FAENZA - Via Campidori 28 – 48018 Faenza indicando chiaramente cognome e nome delSocio (o dei Soci) di cui si chiede il rinnovo. L’importo va aumentato dell’importo del francobollo per laspedizione del bollino.In alternativa si può fare un bonifico bancario a favore di CAI FAENZA sui seguenti c/c:

- Credito Cooperativo Ravennate e imolese – Sede di FaenzaIBAN IT 61 Q 08542 23700 000000086438

- Banca di Romagna - ag. 4 FaenzaIBAN IT 37 L 06205 23708 000000053084

indicando chiaramente nella causale il nome e cognome del/dei Socio/i di cui si chiede il rinnovo e aumentan-do la quota dell’importo del francobollo per l’invio del bollino.

Cambi di indirizzoInvito tutti i Soci a segnalare eventuali variazioni di indirizzo per non pregiudicare il ricevimento della Rivistadel CAI Centrale “Montagne 360 ” e del nostro Bollettino sezionale.La segnalazione si può fare anche attraverso posta elettronica inviando una mail a:

[email protected] Internet della Sezione di Faenza: www.caifaenza.it

Rivista CAI nazionale on-line: www.loscarpone.cai.it

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31SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

NOTIZIE DALLA SEGRETERIAA cura di Claudio Patuelli

* Convenzione sconto ai soci CAI presso negozio Decathlon di FaenzaRiceviamo e proviamo a spiegarvelo in due parole, la nuova convenzione sconti.I soci interessati a una raccolta punti per accumulo di uno sconto, devono passare in sede e ritirare unaTessera Fedeltà Decathlon, che va esibita ad ogni acquisto. Sulla tessera verranno caricati dei punti pari a 10ogni 8,00 euro di spesa. Ogni 400 punti si accumula uno sconto di 6,00 euro che si può decidere di scontareda un prossimo acquisto, ecc. La tessera è valida per acquisti nei negozi Decathlon su qualsiasi genere dimateriale, e non più come era in passato solo per materiale da montagna. In sede abbiamo tutto il materia-le informativo. Chi crede può attivare la tessera anche presso il punto vendita di Faenza.Grazie ai vostri acquisti anche la sezione riceverà una percentuale di punti, con i quali a fine anno potràacquisire materiale tecnico da utilizzare durante le uscite sezionali.

Di seguito i negozi convenzionati con la nostra sezione:* DECATHLON Centro Comm.le Le Maioliche Faenza (sconto, vedi sotto)ERBORISTERIA BELLENGHI Via Castellani Faenza – Sconto 10%IL GRANDE SLAM A.s.d. Palestra Via Volta Faenza – Sconti fino al 10%BETTOLI SPORT Corso Garibaldi Faenza – Sconto 15%CAPO NORD Corso Mazzini Forlì – Sconto 15%FERRAMENTA CHESI Centro Comm.le Cappuccini Faenza – Sconto 10%CICLI TASSINARI – Via Strocchi 17 Faenza – Sconto 10%CARTOLERIA LEGA – Corso Mazzini 33 Faenza – Sconto 10%OUTDOOR & TREKKING STORE - Via Trieste 48/a Ravenna - Sconto 15 %Convenzione Salewa.Comunichiamo a tutti i soci, quanto inviatoci dal punto vendita OutletSalewa di Castel Guelfo. Tutti i soci dietro presentazione tessera CAI otter-ranno uno sconto del 10% sul materiale ad eccezione di quello già inofferta, o in saldo. La promozione vale comunque anche negli altri OutletSalewa in Italia.

Bollettino CAI Faenza: Direttore Responsabile Prof. Domenico Tampieri.Redaz. e amministraz.: Via Campidori, 28 - 48018 FAENZA (RA) - Tel. 0546 22966 - 0546 21616 (c/o Chesi).Riunioni, Biblioteca, iscrizioni ed escursioni: ogni giovedì dalle ore 20,30 alle ore 22,30. Sabato dalle 10,00 alle 12,00.Redazione: Maurizio Solaroli, Fabbri Ettore, Mauro Renzi, Irene Bandini, Laura Bettoli, Claudio Patuelli, Mario Cortesi,Dalla Vecchia Pierluigi, Bisello Riccardo.Impaginazione: Romano Leonardi e-mail: [email protected] - Ivan Calamelli e-mail: [email protected]: Tipografia Romagna - Faenza - Tel. 0546 31314 - Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 711 del 5/7/1982.

GIOVANI:Liverani MircoAfronio RacheleSoglia AlessandroZerulo DavideGhiselli AchilleMontanari DarshaMontanari ElektraRossi Alice

Nuovi Soci iscritti dal 21 maggio al 30 settembre 2013.ORDINARI:Marra MarcoReggi LindaAfronio NicolaPonti ClaudiaOriani FabioServadio DanieleGalamini RobertoCosta AlessioAmadori Valentina

FAMILIARI:Benericetti MaraBianchedi StefaniaFoschini SilviaMondini FedraMartini Pier PaoloFiorentini CinziaConti Francesca

Brondino GiovannaMerloni Maria CristinaPirazzini AlessandroBarchi GabrieleCignani ValerioPenazzi AdrianoCiottoli CarloValterini RobertoIacopini MarcoPorco Damiano

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