2015 Carte Del Paesaggio

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    QUODLIBET

    RIPROGETTAREI TERRITORIDELLURBANIZZAZIONE

    DIFFUSA

    a cura diAnna Marson

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    RIPROGETTARE I TERRITORI DELLURBANIZZAZIONE DIFFUSA

    Prima edizione novembre 2013

    Seconda ristampa luglio 2015ISBN 978-88-7462-635-9

    2015 Quodlibet s.r.l.via Santa Maria della Porta, 4362100 Maceratawww.quodlibet.it

    QUODLIBET STUDIO. CITT E PAESAGGIOCollana a cura di Manuel OraziComitato scientifico: Sara Marini (Universit IUAV di Venezia), Gabriele Mastrigli(Universit degli Studi di Camerino), Stefano Catucci (Universit degli Studi di Roma

    La Sapienza), Luca Emanueli (Universit degli Studi di Ferrara)

    progetto graficoFranco Nicole Scitte

    impaginazioneEmilio Antinori

    stampaBieffe s.p.a., Recanati

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    INDICE

    6 Introduzione. Non pi campagna, non ancora citt:una sfida progettualeAnna Marson

    7 La citt diffusa: un tema apparentemente maturo10 Lo sguardo orientato al progetto cambia la lettura12 Le politiche di contrasto al consumo di suolo,

    presupposto necessario16 Riprogettare la citt diffusa: con quali metodi e tecniche?

    22 La dimensione storica dellinsediamentodiffuso in Veneto e FriuliMoreno Baccichet

    36 Insediamenti allungati lungo corsi dacqua attivi39 Insediamenti allungati lungo paleodossi fluviali

    41 Insediamenti allungati lungo corsi dacqua attivi e depressi45 Insediamenti allungati lungo sistemi di risorgenze48 Campagne con colonizzazioni sparse antiche54 Insediamenti sparsi inglobati nelle moderne espansioni urbane

    56 Il grande vivente nella citt diffusaNadia Breda

    62 Piccola etnografia dellalbero nella citt diffusa. Alberofobie72 Il grande vivente75 Decostruire lalberofobia: tra decolonizzazione e dubmusicale77 Piccola etnografia della resistenza e dellamore per lalbero

    88 Per una nuova cultura biosociale dellalbero92 Ritorno alla periferia diffusa: una letteratura per gli alberi94 Conclusioni

    98 Esercizi di riprogettazioneAntonino Marguccio

    99 Il contesto formativo degli esercizi e il progetto di territorio

    100 La forma-laboratorio e il progetto: una questione aperta102 Esercizi di riprogettazione: terraferma veneziana106 Esercizi di riprogettazione: laguna nord di Venezia e territori

    perilagunari113 Esercizi di riprogettazione: area intercomunale di Padova118 Riflessioni sullesperienza di laboratorio

    122 Forme ibride e diffuse come nuovi materiali di progettoFrancesco Berni

    125 Partire dai casi studio per ripensare le regole del gioco138 Forma e progetto: partire dallo spazio per ripensare i criteri140 Potenzialit e limiti del progetto: tracce comuni tra i casi affrontati146 Appunti e riflessioni per il nord-est Veneto

    162 Appendice. La dimensione progettuale delle chartespaysagres come strumento di contenimento dellosprawlAnna Marson, Moreno Baccichet

    198 Riferimenti bibliografici

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    APPENDICELA DIMENSIONE

    PROGETTUALEDELLE CHARTESPAYSAGRESCOME STRUMENTODI CONTENIMENTO

    DELLOSPRAWLAnna Marson, Moreno Baccichet

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    CHARTE PAYSAGRE ET COLOGIQUEDE LA COMMUNAUT DAGGLOMRATION

    DES PORTES DE LEURE(2006-2010)

    LA STRUTTURA DELLO STRUMENTOLindagine preliminare propone una doppia lettura del territo-rio tenendo separate le categorie individuate per il paesaggiopercepibile e la componente ecologica.La Carta individua una serie di unit di paesaggio che ricono-scono ambiti geografici diversi affrontando il tema del ricono-scimento di macro-paesaggi. Le macro aree sono le seguenti:

    Les plateaux:- Le plateau dEvreux et Saint-Andr, au Sud de la valle de lEure;- Le plateau de Madrie, entre Seine et Eure;- Le plateau du Vexin, aux franges nord-est du territoire.

    Les grandes valles:- La valle de la Seine;- La valle de lEure;- La valle de lEpte.

    Les petites valles:

    - Le vallon de Saint-Ouen;- Le vallon sec de Boisset (ou Val David).

    Un paesaggio esaltato nei quadri di Bonnard, di Turner e diMonet viene riconosciuto per ambiti geografici complessi.Diverso latteggiamento della seconda parte dello strumen-to, quella della diagnosi che individua diversi valori allinter-no delle macro aree.La lettura degli ambienti secondo quattro prospettive, i terri-tori aperti, i paesaggi edificati, i paesaggi dellacqua e i luoghipercepiti dalle reti di comunicazione, tende a semplificare inmodo sistemico lanalisi territoriale.Questi quattro assi di indagine vengono affiancati da una spe-cifica ricerca sui valori ambientali dellarea, considerandolambiente nelle sue forme percettive e nellinfluenza delladiffusa attivit delluomo.La terza parte della Carta si divide in tre strumenti: il primodel 2007 un quadro dellassetto paesaggistico e naturaledella regione, la seconda costituita da un documento diorientamento che individua cinque assi progettuali e la terza

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    1 I principali percorsi che attraversano La Cape vengono letti nella lorocapacit di essere strumenti per la lettura del paesaggio2 Losservazione delle modalit duso del territorio urbanizzato permettedi individuare regole condivise da proporre ai PLU come i percorsi pedonalilungo la massima pendenza e la formazione di piccoli spazi pubblicia belvedere sulla valle

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    3 La Charte propone di costruire uno spazio pubblico attraversatoda un percorso sul limite tra i giardini privati e lo spazio agricolo.Questo bordo diventa un limite allespansione delle frange urbane

    4 Il bordo dellinsediamento urbano viene trattato con lidea di creareun filtro verso il territorio agricolo adiacente, costruendo uno spaziodi potenziale verde urbano pubblico

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    1695 La Charte molto efficace nel descrivere glielementi negativi nella costruzione del paesaggiodelle espansioni6 In questo caso il disegno esprime il sensopaesaggistico che la nuova viabilit dovrebbeavere rendendo pi forte il senso della stradae degli edifici ad allineamento variabile7 In molti casi pi che la proposta di nuovi progettila Charte propone forme di attivazione di pratichedello spazio pubblico

    8 La Charte pone attenzione anche al recuperodei paesaggi ordinari attraverso la cura deldisegno stradale

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    9 Carta interpretativa delle trame ecologiche del territorio10 Carta delle pressioni antropiche sui sistemi paesaggisticie ambientali

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    11gestione dei caratteri dellagricoltura, il terzo asse si interes-sa alla valorizzazione dellagricoltura attraverso il turismo ele iniziative di promozione territoriale.

    Le schede sono elementi facilmente utilizzabili nelladefinizione dei PLU e affrontano problemi tra loro molto di-versi. Per quanto riguarda la ricerca e quindi i rapporti conlurbanizzazione diffusa, le schede da analizzare non sono poimoltissime. Per esempio nel Piano dAzioni allazione 17 sianalizzano le ipotesi legate alle interferenze esistenti trazone agricole e urbanizzate. Resta debole ogni proposta op-erativa perch la Carta si limita a descrivere gli obiettivi e adefinire alcuni strumenti progettuali come lo sviluppo di unaagricoltura periurbana, o la costruzione di sistemi boscati.

    GLI ESITI FORMALIIl documento in esame ha una sorta di doppia misura nel suoapparato formale. La prima parte della Carta, quella destinataalla diagnosi, senza dubbio pi elaborata della seconda, sianelle forme della rappresentazione che su quello della sempli-cit della comunicazione.Se lanalisi dei paesaggi elaborata attraverso un laboratoriofotografico aperto stata senza dubbio una esperienza di co-municazione ben riuscita, le schede delle azioni sono tanto

    semplificate e generiche da non essere facilmente trasporta-te allinterno dei PLU in modo semplice e spontaneo.Anche luso degli schemi strutturali in fase di progetto statoscarsamente esplorato, mentre invece nella parte dellanalisipresentava delle occasioni di interesse.Allo stesso modo gli schizzi sono stati solo brevemente utiliz-zati per costruire quadri progettuali, per cui nelle schede sirintracciano quasi esclusivamente sezioni fluviali e stradalitipo, mentre il rapporto con la frangia urbana non assoluta-mente approfondito con schemi e schizzi planivolumetrici.Limitarsi a enunciare in modo generico lattenuazione della

    transizione tra linsediamento e la campagna produttiva sta-ta senza dubbio una occasione perduta.

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    11 Lettura dello sviluppo territoriale dellarea di Nimes con una

    visione al 203012 Si esplorano le possibilit di resistenza alla dispersione fornitedal potenziamento dei paesaggi dellagricoltura e dellambiente

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    13 Proposte per la mitigazione dei grandi volumi costruiti14 Proposte per migliorare il paesaggio agricolo e gli insediamenti15 Iniziative per promuovere limmagine del paesaggio delle vigne

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    16 Una linea ideale divide le due principali regionipaesaggistiche del Pays Beaujolais, a destrail fondovalle urbanizzato e i versanti ricchidi vigneti e a sinistra i territori delle prateriee dei boschi17 Indicazione dei fondovalle occidentali sottopostialla pressione dellurbanizzazione

    18 Linsediamento della valle nei secoli ha rinforzatogli insediamenti rivieraschi caratterizzati ancheda alti valori di naturalit

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    19 La carta mostra i settori pi sottoposti alla pressionedellurbanizzazione20 La carta mostra le grandi aree agricole da salvaguardare,gli ambiti di connessione ecologica da valorizzare nei confronti

    degli ambienti contermini e lampia frangia verde e agricolache mette in collegamento il fondovalle urbanizzato con i versantipi naturali

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    21del documento da parte della popolazione. Gli schizzi che evi-denziano il ruolo della nuova edificazione nel contesto di unaauspicabile ricucitura di tessuti diffusi e moderni sono di faci-

    le comprensione, intuitivi al punto che il testo del documen-to pu essere ridotto ai minimi termini.

    GLI ESITI FORMALIFin dallinizio il documento rende esplicita una strategia di ri-composizione paesaggistica che considera il patrimonio am-bientale del corso della Sane come uno dei principali oggettiterritoriali a cui far riferimento nel progetto di riorganizzazio-ne delle periferie diffuse.

    In sostanza lo strumento definisce una serie di politiche terri-toriali, gli obiettivi che si ritiene raggiungere e gli eventualipartner. Per esempio, la conoscenza del patrimonio territoria-le e paesaggistico non pu essere ricondotto alle sole opera-zioni di formazione del PLU, ma deve coinvolgere anche lecompetenti direzioni regionali. Viceversa il trattamento pae-saggistico delle frange urbane viene rinviato allo strumentourbanistico comunale, pur fornendo una sorta di abaco di so-luzioni possibili per le diverse morfologie di frangia urbana e dicontesto paesaggistico. Da questo punto di vista rivestono unospeciale interesse gli schemi che definiscono la costruzione di

    un ambito di mitigazione appresso agli insediamenti attrezza-to con una viabilit ciclopedonale pubblica e trattato con la ve-getazione a filare o a siepe.Infatti, lo strumento pone una grande attenzione al trattamen-to degli spazi pubblici e alla delimitazione di quelli privati neltentativo di omogeneizzare i margini tra gli spazi. Nel farlo af-fronta il tema della tipizzazione delle sezioni stradali e del loroarredo in funzione di un ruolo nuovo del verde urbano. Ruolonel quale si integrano lazione del pubblico e quella dei privati.

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    21 Il dettaglio individua in giallo le aree agricole da tutelare e i corridoinaturalistici che dovranno garantire la funzionalit ecologica nel

    rapporto con la sponda sinistra del fiume22 Modalit di rappresentazione degli effetti della dispersioneinsediativa sui paesaggi

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    23 Esempi di densificazione delle piccole borgate

    24 Proposte progettuali per la ricostruzione della frangia tra abitatoe campagna con linsedimento di percorsi e aree verdi trattati con siepio filari

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    25 Studio sui morfotipi delle espansioni urbane26 Indicazioni progettuali da trasferire ai piani di urbanizzazionecomunale

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    27 La tavola che descrive le principali Unit di Paesaggio

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    28 Schema sintetico delle strategie. In viola la conurbazione insediati-va e in rosso (4) la previsione della frattura infrastrutturale cheprodurr la prevista linea LGV29 Sceniario progettuale

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    30 Schema progettuale del settore 1

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    31 Schemi progettuali in aree di diffusione insediativa32 Proposte per lo spazio pubblico33 Indicazioni e schemi progettuali per i PLU locali34 Proposte per linserimento paesaggistico della Ligne Grande Vitesse (LGV)

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    35 Schema degli indirizzi paesaggistici di progetto che individuai principali valori paesaggistici

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    comunale, ma manca ogni obiettivo di costruire un originalestrumento di conoscenza e di partecipazione. Lattenzione del-lo strumento ai paesaggi contemporanei e in modo particolare

    alle frange poco dense degli agglomerati urbani, ha come ri-caduta progettuale unazione che, dopo aver enunciato gli obi-ettivi da raggiungere, si limita a trasferire ogni approfondimen-to ai PLU comunali.Proprio dove sarebbe stato utile lelaborazione di diversi sce-nari di trasformazione dellambiente la Charte pi debole alpunto di vanificare gli sforzi fatti solo tre anni prima dalla scuo-la di Versailles.Si fa fatica a comprendere come le dieci azioni proposte alla pi-anificazione comunale possano essere risolutive dei problemidettati dallurbanizzazione diffusa.

    La genericit degli obiettivi e delle proposte progettuali non stata in grado di garantire nemmeno un approccio esemplifica-tivo al problema.

    GLI ESITI FORMALISe si escludono le diverse planimetrie della cartografia tema-tica e di quella di indirizzo, la Charte non ha uno speciale valo-re nel suo dispositivo formale, mentre invece il documento del-la scuola di Versailles aveva esplorato diverse possibilit di

    espressione dei valori paesaggistici dellarea attraverso il dise-gno. Lorganizzazione della fase conoscitiva poteva essere ri-solta in un modo maggiormente partecipato attraverso lusodel disegno, ma si preferito costruire un insieme di schedeche di fatto demandano il progetto a una scala di maggior det-taglio. Di fatto questa Charte sconta un approccio ai temi delladiffusione influenzato dal fatto che si tratta di una esperienzarelativamente vecchia da un punto di vista metodologico e tan-to pi sul fronte degli esiti formali e comunicativi dello stru-mento.La carta si limita a individuare i luoghi della dispersione elen-cando le politiche e rinunciando a costruire rappresentazionigrafiche utili per la comunicazione e capaci di evocare scenarialternativi. Si tratta di schemi che sarebbero stati utili allinter-no di un processo partecipativo per far comprendere alla popo-lazione i motivi per una messa in valore dei luoghi.Senza un approfondimento di questo tipo ogni PLU legittima-to a costruire una sua speciale strategia di contrasto della dif-fusione insediativa nel rapporto con i paesaggi pi preziosi.

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    36 Scheda delle azioni proposte per il rispetto delle forme urbane

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