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Profilo Contatti e Indirizzi Servizi per Clienti Marchi trattati Richiesta intervento Certificazioni Normative News Sitemap Approfondimenti sul DPR 74/13 Regolamento in materia di esercizio, conduzione e controllo degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva DPR 74/2013 Il Dpr 74/2013, ha concluso il recepimento della direttiva europea 2002/91/CE riscrivendo le regole inerenti "l'esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione e l'ispezione" degli impianti termici degli edifici, ed in particolare estendendole anche ad altre tipologie (come ad esempio i condizionatori d'aria) dopo l'avvio da parte della commissione europea di una procedura di infrazione a nostro carico con richiesta di condanna alla Corte di giustizia europea. La normativa di riferimento rimane il D.lgs. 192/2005 che con il DL 63/2013 è stato grandemente modificato, riscrivendo tra l’altro la definizione degli impianti termici. Questi sono gli impianti tecnologici destinati ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, compresi gli impianti individuali di riscaldamento. Le stufe e i caminetti sono assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali per unità abitativa è maggiore di 5 kW. Viene trasferita nel nuovo decreto la norma relativa alle temperature massime degli ambienti nelle unità immobiliari e ai limiti di esercizio degli impianti, prima contenuta nel Dpr 412/93, ( vedi Art 3 e 4 del DPR 74/13). L'esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione degli impianti termici nonché il rispetto di tutte le leggi in materia gravano sul "responsabile dell'impianto”, cioè sul proprietario, chi occupa l’unità immobiliare dove questo si trova, oppure è l'amministratore nel caso di impianti condominiali. Il soggetto responsabile deve mantenere in esercizio l'impianto e provvedere affinché' siano eseguite le operazioni di controllo e di manutenzione secondo quanto prevede la legge. Se ciò non avviene è passibile di una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3000 euro. Può essere nominato un “Terzo Responsabile”, ma qui cambiano un po’ le regole rispetto al passato. La delega al terzo responsabile non è consentita nel caso di singole unità immobiliari residenziali in cui il generatore o i generatori non siano installati in locale tecnico esclusivamente dedicato. In caso di impianti non conformi non si può fare la delega salvo che nell'atto di delega sia conferito l'incarico di procedere alla loro messa a norma. (nota: comunicare termine lavori entro cinque giorni lavorativi). In caso di interventi va usata la forma scritta e c’è l’obbligo di risposta entro 10 giorni. In caso contrario decade la delega. Il terzo responsabile deve comunicare alla Regione o l'organismo delegato entro 10 gg la delega, mentre entro 2 gg la revoca, rinuncia o i cambi di titolarità impianto. Gli impianti avranno il Libretto di impianto per la climatizzazione. La norma dice inoltre che i modelli del libretti di impianto e dei rapporti di efficienza energetica verranno redatti con decreto entro il 1° luglio 2013, Il Responsabile, chiunque esso sia, deve mantenere aggiornato il “Libretto di impianto per la climatizzazione”. MANUTENZIONE E CONTROLLO DEL RENDIMENTO ENERGETICO Manutenzione impianto - DPR 74/2013 (art. 7) Il DPR 74/2013 chiarisce che la manutenzione dell’ impianto (art. 7) e il controllo del rendimento energetico (art. 8) sono due operazioni diverse e distinte con tempistiche che non coincidono e sono entrambe obbligatorie. Nel DPR 74/2013 inoltre viene esplicitato che le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione (ordinaria) dell'impianto devono essere eseguite da ditte abilitate ex Dm n. 37/2008. MA.GE. Srl Assistenza, Manutenzione, Consulenze, Servizi F-GAS, PED Page 1 of 5 Approfondimenti sul DPR 74/13 - Mage Srl 30/04/2015 http://www.magesrl.com/index.php/news/21-approfondimenti-sul-dpr-74-13.html

21 Approfondimenti Sul Dp

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  • Profilo Contatti e Indirizzi Servizi per Clienti Marchi trattati Richiesta intervento Certificazioni Normative News Sitemap

    Approfondimenti sul DPR 74/13

    Regolamento in materia di esercizio, conduzione e controllo degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva DPR 74/2013

    Il Dpr 74/2013, ha concluso il recepimento della direttiva europea 2002/91/CE riscrivendo le regole inerenti "l'esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione e

    l'ispezione" degli impianti termici degli edifici, ed in particolare estendendole anche ad altre tipologie (come ad esempio i condizionatori d'aria) dopo l'avvio da parte della

    commissione europea di una procedura di infrazione a nostro carico con richiesta di condanna alla Corte di giustizia europea.

    La normativa di riferimento rimane il D.lgs. 192/2005 che con il DL 63/2013 stato grandemente modificato, riscrivendo tra laltro la definizione degli impianti termici.

    Questi sono gli impianti tecnologici destinati ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, compresi gli impianti individuali di riscaldamento.

    Le stufe e i caminetti sono assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali per unit abitativa maggiore di 5 kW.

    Viene trasferita nel nuovo decreto la norma relativa alle temperature massime degli ambienti nelle unit immobiliari e ai limiti di esercizio degli impianti, prima contenuta

    nel Dpr 412/93, ( vedi Art 3 e 4 del DPR 74/13).

    L'esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione degli impianti termici nonch il rispetto di tutte le leggi in materia gravano sul "responsabile dell'impianto, cio sul

    proprietario, chi occupa lunit immobiliare dove questo si trova, oppure l'amministratore nel caso di impianti condominiali.

    Il soggetto responsabile deve mantenere in esercizio l'impianto e provvedere affinch' siano eseguite le operazioni di controllo e di manutenzione secondo quanto

    prevede la legge. Se ci non avviene passibile di una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3000 euro.

    Pu essere nominato un Terzo Responsabile, ma qui cambiano un po le regole rispetto al passato.

    La delega al terzo responsabile non consentita nel caso di singole unit immobiliari residenziali in cui il generatore o i generatori non siano installati in locale tecnico

    esclusivamente dedicato. In caso di impianti non conformi non si pu fare la delega salvo che nell'atto di delega sia conferito l'incarico di procedere alla loro messa a

    norma. (nota: comunicare termine lavori entro cinque giorni lavorativi).

    In caso di interventi va usata la forma scritta e c lobbligo di risposta entro 10 giorni. In caso contrario decade la delega.

    Il terzo responsabile deve comunicare alla Regione o l'organismo delegato entro 10 gg la delega, mentre entro 2 gg la revoca, rinuncia o i cambi di titolarit impianto.

    Gli impianti avranno il Libretto di impianto per la climatizzazione. La norma dice inoltre che i modelli del libretti di impianto e dei rapporti di efficienza energetica verranno

    redatti con decreto entro il 1 luglio 2013,

    Il Responsabile, chiunque esso sia, deve mantenere aggiornato il Libretto di impianto per la climatizzazione.

    MANUTENZIONE E CONTROLLO DEL RENDIMENTO ENERGETICO

    Manutenzione impianto - DPR 74/2013 (art. 7)

    Il DPR 74/2013 chiarisce che la manutenzione dell impianto (art. 7) e il controllo del rendimento energetico (art. 8) sono due operazioni diverse e distinte con

    tempistiche che non coincidono e sono entrambe obbligatorie.

    Nel DPR 74/2013 inoltre viene esplicitato che le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione (ordinaria) dell'impianto devono essere eseguite da ditte abilitate ex

    Dm n. 37/2008.

    MA.GE. SrlAssistenza, Manutenzione, Consulenze, Servizi F-GAS, PED

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  • La periodicit degli interventi di controllo sono quelle indicate nelle istruzioni tecniche di uso e manutenzione rilasciate dallinstallatore (INSTALLATORE). Nel caso non

    siano presenti queste istruzioni valgono le prescrizioni e periodicit indicate nelle istruzioni tecniche di prodotto (FABBRICANTE). In ultima, se non ci sono le indicazioni

    di cui sopra, valgono le prescrizioni e periodicit indicate nelle normative UNI (NORMA: per le caldaie UNI 10435 o 10436).

    Gli installatori e i manutentori devono comunque dichiarare esplicitamente in forma scritta le operazioni di controllo e manutenzione e la frequenza di queste operazioni.

    Controllo dell'efficienza energetica e tempistiche degli impianti termici - DPR 74/2013 (art. 8 e allegato A)

    Le operazioni di controllo dellefficienza energetica comprendono il controllo del sottosistema di generazione; la verifica della presenza e della funzionalit dei sistemi di

    regolazione della temperatura centrale e locale nei locali climatizzati; nonch la verifica della presenza e della funzionalit dei sistemi di trattamento dell'acqua, dove

    previsti. Questi andranno svolti secondo i rispettivi rapporti di controllo di efficienza energetica (indicati allallegato A).

    Questi controlli andranno svolti in occasione degli interventi di manutenzione di cui all'articolo 7, con le tempistiche minime di cui allallegato A. Inoltre i controlli andranno

    svolti in occasione della prima messa in esercizio dell'impianto, sostituzione del generatore e nel caso di interventi che modifichino l'efficienza energetica.

    Allegato A

    Tipologia Impianto Alimentazione Potenza termica (kW)

    Cadenza controlli di efficienza

    energetica (anni)

    Impianti con

    generatore

    di calore

    a fiamma

    Generatori alimentati a combustibile liquida o solido

    1010 4

    Impianti cogenerativi Microcogenerazione Pel =50 2

    Al termine delle operazioni di controllo, l'operatore che effettua il controllo provvede a redigere e sottoscrivere uno specifico Rapporto di controllo di efficienza energetica.

    Una copia del Rapporto di controllo di efficienza energetica viene rilasciata al responsabile dell'impianto, che lo allega al Libretto di impianto per la climatizzazione;

    una copia va trasmessa a cura del manutentore all'indirizzo indicato dalla Regione, con la cadenza indicata all'Allegato A.

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  • Nel caso in cui il rendimento di combustione fosse inferiore ai livelli di cui allallegato B del DPR 74/2013, deve essere sostituito il generatore entro 180 giorni solari a

    partire dalla data del controllo.

    Le pompe di calore per le quali sia stato rilevato che i valori dei parametri di efficienza energetica sono inferiori del 15 per cento rispetto a quelli definiti dal fabbricante e

    misurati in fase di collaudo e riportati sul libretto di impianto, devono essere riportate alla situazione iniziale.

    IL NUOVO SISTEMA DI RESPONSABILITA PER I CONTROLLI

    Il catasto degli impianti e le ispezioni sugli impianti termici

    Il legislatore ha ritenuto necessario per effettuare delle ispezioni sui controlli creare un catasto degli impianti stessi.

    Il proprietario, il conduttore, l'amministratore di condominio, o il terzo responsabile devono comunicare entro 120 giorni all'ente competente in materia di controlli

    sugli impianti termici l'ubicazione e le principali caratteristiche degli impianti di propriet o dai medesimi gestiti nonch le eventuali successive modifiche

    significative.

    Le societ di distribuzione dei diversi tipi di combustibile, a uso degli impianti termici, comunicano all'ente competente in materia di controlli sugli impianti termici

    l'ubicazione e la titolarit delle utenze da esse rifornite al 31 dicembre di ogni anno.

    Le ispezioni sugli impianti termici

    Le ispezioni si effettuano su impianti di climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale non minore di 10 kW e di climatizzazione estiva di potenza termica

    utile nominale non minore di 12 kW. Per gli impianti di potenza inferiore a 100 kW l'accertamento del rapporto di controllo di efficienza energetica inviato ritenuto

    sostitutivo dell'ispezione.

    Le ispezioni sono programmate dando priorit agli impianti per cui non sia pervenuto il rapporto di controllo di efficienza energetica, oppure che abbiano una

    anzianit superiore a 15 anni, altrimenti siano dotati di generatori a combustibile liquido o solido e infine gli impianti per i quali dai rapporti di controllo dell'efficienza

    energetica risulti la non riconducibilit a rendimenti superiori a quelli fissati nell'Allegato B.

    Entro il 31 dicembre 2014 la Regione deve inviare al Ministero una relazione sulle ispezioni dellultimo biennio e la stessa deve essere aggiornata con frequenza

    biennale.

    Cosa fare nel periodo transitorio

    Intanto il 20/06/2014 stata emanata una proroga alla scadenza del 01/06/2014 al 15/10/2014 fino ad allora , si continueranno ad usare il libretto di impianto e di

    centrale, insieme agli allegati F e G del D.lgs. 192/2005.

    Pare invece non del tutto chiaro la competenza sui controlli e si in attesa di chiarimenti in sede regionale.

    Riportiamo qui a seguito gli Art. 3 e 4 del DPR 74/13 che cambiano in modo sostanzioso il concetto di climatizzare gli ambienti, che fino ad ora abbiamo avuto, infatti per

    alcune tipologie di edifici non potr pi essere possibile mantenere temperature in ambiente superiori a quelle imposte dal DPR. In fatti :

    Art. 3 Valori massimi della temperatura ambiente

    1. Durante il funzionamento dell'impianto di climatizzazione invernale, la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti riscaldati di ciascuna unit immobiliare, non deve superare:

    a) 18C + 2C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attivit industriali, artigianali e assimilabili;

    b) 20C + 2C di tolleranza per tutti gli altri edifici.

    2. Durante il funzionamento dell'impianto di climatizzazione estiva, la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti raffrescati di ciascuna unit immobiliare, non deve essere minore di 26C - 2C di tolleranza per tutti gli edifici.

    3. Il mantenimento della temperatura dell'aria negli ambienti entro i limiti fissati ai commi 1 e 2 ottenuto con accorgimenti che non comportino spreco di energia.

    4. Gli edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili, ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, nonch le strutture protette per l'assistenza e il recupero dei tossicodipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici, sono esclusi dal rispetto dei commi 1 e 2, limitatamente alle zone riservate alla permanenza e al trattamento medico dei degenti o degli ospiti. Per gli edifici adibiti a piscine, saune e assimilabili, per le sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali non ubicate in stabili condominiali, le autorit comunali possono concedere deroghe motivate ai limiti di temperatura dell'aria negli ambienti di cui ai commi 1 e 2, qualora elementi oggettivi o esigenze legati alla specifica destinazione d'uso giustifichino temperature diverse di detti valori.

    5. Per gli edifici adibiti ad attivit industriali, artigianali e assimilabili, le autorit comunali possono concedere deroghe ai limiti di temperatura dell'aria negli ambienti di cui ai commi 1 e 2, qualora si verifichi almeno una delle seguenti condizioni:

    a) le esigenze tecnologiche o di produzione richiedano temperature diverse dai valori limite;

    b) l'energia termica per la climatizzazione estiva e invernale degli ambienti derivi da sorgente non convenientemente utilizzabile in altro modo.

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  • Art. 4 Limiti di esercizio degli impianti termici per la climatizzazione invernale

    1. Gli impianti termici destinati alla climatizzazione degli ambienti invernali sono condotti in modo che, durante il loro funzionamento, non siano superati i valori massimi di temperatura indicati all'articolo 3 del presente decreto.

    2. L'esercizio degli impianti termici per la climatizzazione invernale consentito con i seguenti limiti

    relativi al periodo annuale e alla durata giornaliera di attivazione, articolata anche in due o pi sezioni:

    a) Zona A: ore 6 giornaliere dal 1 dicembre al 15 marzo;

    b) Zona B: ore 8 giornaliere dal 1 dicembre al 31 marzo;

    c) Zona C: ore 10 giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo;

    d) Zona D: ore 12 giornaliere dal 1 novembre al 15 aprile;

    e) Zona E: ore 14 giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile;

    f) Zona F: nessuna limitazione.

    3. Al di fuori di tali periodi, gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l'esercizio e, comunque, con una durata giornaliera non superiore alla met di quella consentita in via ordinaria.

    4. La durata giornaliera di attivazione degli impianti non ubicati nella zona F compresa tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno.

    5. Le disposizioni di cui ai commi 2, 3 e 4 non si applicano:

    a) agli edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, nonch alle strutture protette per l'assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;

    b) alle sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali, che non siano ubicate in stabili condominiali;

    c) agli edifici adibiti a scuole materne e asili nido;

    d) agli edifici adibiti a piscine, saune e assimilabili;

    e) agli edifici adibiti ad attivit industriali ed artigianali e assimilabili, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione.

    6. Le disposizioni di cui ai commi 2, 3 e 4, limitatamente alla sola durata giornaliera di attivazione, non si applicano nei seguenti casi:

    a) edifici adibiti a uffici e assimilabili, nonch edifici adibiti ad attivit commerciali e assimilabili, limitatamente alle parti adibite a servizi senza interruzione giornaliera delle attivit;

    b) impianti termici che utilizzano calore proveniente da centrali di cogenerazione con produzione combinata di elettricit e calore;

    c) impianti termici che utilizzano sistemi di riscaldamento di tipo a pannelli radianti incassati nell'opera muraria;

    d) impianti termici al servizio di uno o pi edifici dotati di circuito primario, volti esclusivamente ad alimentare gli edifici di cui alle deroghe previste al comma 5, per la produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari, nonch al fine di mantenere la temperatura dell'acqua nel circuito primario al valore necessario a garantire il funzionamento dei circuiti secondari nei tempi previsti;

    e) impianti termici al servizio di pi unit immobiliari residenziali e assimilate dotati di gruppo termoregolatore pilotato da una sonda di rilevamento della temperatura esterna con programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli della temperatura ambiente nell'arco delle 24 ore;

    questi impianti possono essere condotti in esercizio continuo purch il programmatore giornaliero venga tarato e sigillato per il raggiungimento di una temperatura degli ambienti pari a 16C + 2C di tolleranza nelle ore al di fuori della durata giornaliera di attivazione di cui al comma 2 del presente articolo;

    f) impianti termici al servizio di pi unit immobiliari residenziali e assimilate nei quali sia installato e funzionante, in ogni singola unit immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore e un sistema di termoregolazione della temperatura ambiente dell'unit immobiliare stessa dotato di un programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli di detta temperatura nell'arco delle 24 ore;

    g) impianti termici per singole unit immobiliari residenziali e assimilate dotati di un sistema di termoregolazione della temperatura ambiente con programmatore giornaliero che consenta la regolazione di detta temperatura almeno su due livelli nell'arco delle 24 ore nonch lo spegnimento del generatore di calore sulla base delle necessit dell'utente;

    h) impianti termici condotti mediante "contratti di servizio energia" ove i corrispettivi sono correlati al raggiungimento del comfort ambientale nei limiti consentiti dal presente regolamento, purch si provveda, durante le ore al di fuori della durata di attivazione degli impianti consentita dai commi 2 e 3, ad attenuare la potenza erogata dall'impianto nei limiti indicati alla lettera e).

    7. Presso ogni impianto termico al servizio di pi unit immobiliari residenziali e assimilate, il proprietario o l'amministratore espongono una tabella contenente:

    a) l'indicazione del periodo annuale di esercizio dell'impianto termico e dell'orario di attivazione giornaliera prescelto;

    b) le generalit e il recapito del responsabile dell'impianto termico;

    c) il codice dell'impianto assegnato dal Catasto territoriale degli impianti termici istituito dalla Regione.

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  • RIASSUMENDO le novit introdotte dal DPR 74/13 sono :

    -Il nuovo libretto dimpianto obbligatorio per tutti gli impianti di climatizzazione invernale e/o estiva, indipendentemente dalla loro potenza termica, sia esistenti che di nuova installazione.

    -Nuovi Valori massimi di temperatura durante la climatizzazione invernale ed estiva

    -Nuovi criteri e requisiti per la delega del Terzo Responsabile

    -Gli installatori ed i manutentori degli impianti termici devono definire e

    dichiarare al committente o allutente, IN FORMA SCRITTA, quali siano le

    operazioni di controllo e manutenzione da eseguire e con quale frequenza

    vadano eseguite.

    -Obbligatoriet del trattamento delle acque suglimpianti termici e sanitari

    -Nuovi rapporti di controllo tecnico

    -Manutenzione e controllo impianti di climatizzazione estiva di Pn maggiore a 12 kW

    -Nuove periodicit del controllo dellefficienza energetica degli impianti termici

    -Nuove modalit ispettive sugli impianti di climatizzazione invernale ed estiva.

    -La Manutenzione:Il responsabile dellimpianto, deve curare che le operazioni di controllo e manutenzione dell'impianto, siano affidate ad imprese abilitate ai sensi del decreto del ministro dello Sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37. e non eseguite da personale interno.

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