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Università di Camerino 29 febbraio 2012 pag 12 - Nuovo Chienti e Potenza Chiara Borghetti Rappresentante degli studenti Rappresentante del Comitato delle Pari Opportunità Saluto tutti gli studenti,il Magnifico Rettore prof. Flavio Corradini, il direttore amministra- tivo Luigi Tapanelli, il presidente CRUI Marco Mancini, il presidente ANVUR Stefano Fanto- ni. Saluto Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, tut- te le autorità civili e militari, i Prorettori, i membri degli organi accademici, i docenti, il personale tecnico amministrativo e tutti voi che siete intervenuti. Università: sapere come risorsa e valutazio- ne come regola. Di fronte ad un tema così preciso e incalzan- te, alcuni miei amici rappresentanti ed io ci siamo sentiti provocati e, confrontandoci, sono sorte alcune domande: cosa significa per noi studenti ‘valutazione come regola’? Come il nostro sapere può diventare risorsa? Partiamo allora dalla prima domanda, che sembra la più stringente. Innanzitutto, cosa si intende per ‘valutazione’? Nella riforma Gel- mini si introduce un sistema di valutazione periodica basato su criteri e indicatori stabili- ti dall’ANVUR, che riguardano i risultati conse- guiti nell’ambito della didattica e della ricer- ca. E’ quindi molto delicata la funzione di questa agenzia. Assegnare un ruolo di così grande importanza alla valutazione può far pensare che la nostra Università sia messa alle strette, dovendo rispondere a degli obiettivi imposti o suggeriti dall’esterno. Il rischio che si corre è perciò quello di sentirsi obbligati a perseguire obiettivi senza considerare l’uma- nità che c’è dietro la ricerca o la didattica. Eppure proprio questo monitoraggio può essere un’occasione per una ripresa. Se, da una parte, infatti, confrontare con qualcuno il proprio risultato potrebbe non corrispondere alle proprie aspettative, e quindi deludere, dal- l’altra, la stessa delusione può essere maestra per un miglioramento. segue su http://d7.unicam.it/inaugurazioneaa/ Irina Korneva Rappresentante degli studenti stranieri Buongiorno, A nome dei dottorandi stranieri della School of Advanced Studies e di tutti gli studenti stra- nieri attualmente presenti all’Università di Camerino, vorrei formulare i nostri migliori auspici e ringraziarvi tutti. Nei sette anni che sono passati, centinaia di giovani provenienti da diversi continenti si sono riuniti in questa antica e bellissima città con sogni e speranze, ed ora assistiamo al fat- to che ogni anno il numero degli studenti internazionali diventa sempre più alto. Noi arriviamo con il nostro bagaglio formativo e culturale e con il desiderio di ampliare le nostre conoscenze e abilità. Siamo felici di contribuire all’internazionalizzazione del- l’università e di scambiare i nostri pensieri sul mondo con i giovani universitari. E questa, credo che sia una delle più interessanti e significative esperienze che si possano fare nella propria vita. È molto emozionante vedere come tutti gli studenti che vengono a Camerino siano così determinati e le loro motivazioni sono forte- mente alimentate dai nostri professori, dallo staff amministrativo dell’università e da tutte le altre persone disponibili che abbiamo intor- no a noi. segue su http://d7.unicam.it/inaugurazioneaa/ Silvia Preziuso Rappresentante del personale docente-ricercatore Magnifico Rettore, Prorettore vicario, Auto- rità presenti, gentili Ospiti, Comunità univer- sitaria, è un grande onore per me portare il saluto dei colleghi docenti e ricercatori in occasione dell’inaugurazione del nuovo Anno Accademico. L’Università italiana, come altri settori, sta attraversando un periodo di profondi cambia- menti e di grande incertezza. A fronte di una progressiva contrazione delle risorse, il perso- nale universitario è sempre più impegnato nel miglioramento continuo delle attività didatti- che, di ricerca ed organizzative. In quest’anno sono state vivaci le richieste di attenzione che i docenti-ricercatori hanno manifestato in molte sedi italiane per evidenziare come la scarsità di risorse sia stata finora colmata dal- la passione, dal senso del dovere e dall’attacca- mento all’Università pubblica dei molti che si sono impegnati ben oltre quanto richiesto dai propri impegni istituzionali. Ci auguriamo che questi esempi di professionalità e di com- prensione delle attuali esigenze didattiche e scientifiche possano trovare una giusta collo- cazione meritocratica, rientrando così in un concetto più ampio di valutazione del merito, che finalmente consideri la figura del docen- te-ricercatore nella complessità delle sue atti- vità e competenze. Confidiamo che le riforme che interessano l’Università siano ultimate e messe in atto, poiché lo scarso sviluppo di cui è stato oggetto il nostro settore, pur senz’altro dettato da pres- santi problematiche politiche ed economiche, non è compatibile con il dinamismo che il contesto internazionale in cui dobbiamo e vogliamo operare ci richiede. La competizione internazionale è sempre più agguerrita. E’ evidente: l’Università deve muoversi in un contesto europeo ed extra- comunitario. Il Prof. Fulvio Esposito, che ha guidato il nostro Ateneo fino allo scorso mese di ottobre, e che ringraziamo sentitamente per il suo impegno in tanti anni di appassiona- ta attività, ci ha sempre invitato e sollecitato a muoverci oltre confine, in un contesto compe- titivo che ha contribuito e contribuisce tuttora alla nostra crescita personale e professionale. In questo senso, la nostra Università può van- tare un’intensa attività internazionale. segue su http://d7.unicam.it/inaugurazioneaa/ speciale speciale Inaugurazione del 676° anno accademico dell’Università di Camerino Pubblichiamo la prima parte degli interventi

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Università di Camerino

29 febbraio 2012pag 12 - Nuovo Chienti e Potenza

Chiara BorghettiRappresentante degli studentiRappresentante del Comitato delle Pari Opportunità

Saluto tutti gli studenti,il Magnifico Rettoreprof. Flavio Corradini, il direttore amministra-tivo Luigi Tapanelli, il presidente CRUI MarcoMancini, il presidente ANVUR Stefano Fanto-ni. Saluto Sua Eccellenza ReverendissimaMonsignor Francesco Giovanni Brugnaro, tut-te le autorità civili e militari, i Prorettori, imembri degli organi accademici, i docenti, ilpersonale tecnico amministrativo e tutti voiche siete intervenuti.

Università: sapere come risorsa e valutazio-ne come regola.

Di fronte ad un tema così preciso e incalzan-te, alcuni miei amici rappresentanti ed io cisiamo sentiti provocati e, confrontandoci,sono sorte alcune domande: cosa significa pernoi studenti ‘valutazione come regola’?Come il nostro sapere può diventare risorsa?

Partiamo allora dalla prima domanda, chesembra la più stringente. Innanzitutto, cosa siintende per ‘valutazione’? Nella riforma Gel-mini si introduce un sistema di valutazioneperiodica basato su criteri e indicatori stabili-ti dall’ANVUR, che riguardano i risultati conse-guiti nell’ambito della didattica e della ricer-ca. E’ quindi molto delicata la funzione diquesta agenzia. Assegnare un ruolo di cosìgrande importanza alla valutazione può farpensare che la nostra Università sia messa allestrette, dovendo rispondere a degli obiettiviimposti o suggeriti dall’esterno. Il rischio chesi corre è perciò quello di sentirsi obbligati aperseguire obiettivi senza considerare l’uma-nità che c’è dietro la ricerca o la didattica.

Eppure proprio questo monitoraggio puòessere un’occasione per una ripresa. Se, dauna parte, infatti, confrontare con qualcuno ilproprio risultato potrebbe non corrisponderealle proprie aspettative, e quindi deludere, dal-l’altra, la stessa delusione può essere maestraper un miglioramento.segue su http://d7.unicam.it/inaugurazioneaa/

Irina KornevaRappresentante degli studenti stranieri

Buongiorno,A nome dei dottorandi stranieri della School

of Advanced Studies e di tutti gli studenti stra-nieri attualmente presenti all’Università diCamerino, vorrei formulare i nostri miglioriauspici e ringraziarvi tutti.

Nei sette anni che sono passati, centinaia digiovani provenienti da diversi continenti sisono riuniti in questa antica e bellissima cittàcon sogni e speranze, ed ora assistiamo al fat-to che ogni anno il numero degli studentiinternazionali diventa sempre più alto. Noiarriviamo con il nostro bagaglio formativo eculturale e con il desiderio di ampliare lenostre conoscenze e abilità. Siamo felici dicontribuire all’internazionalizzazione del-l’università e di scambiare i nostri pensieri sulmondo con i giovani universitari. E questa,credo che sia una delle più interessanti esignificative esperienze che si possano farenella propria vita.

È molto emozionante vedere come tutti glistudenti che vengono a Camerino siano cosìdeterminati e le loro motivazioni sono forte-mente alimentate dai nostri professori, dallostaff amministrativo dell’università e da tuttele altre persone disponibili che abbiamo intor-no a noi.segue su http://d7.unicam.it/inaugurazioneaa/

Silvia PreziusoRappresentante del personale docente-ricercatore

Magnifico Rettore, Prorettore vicario, Auto-rità presenti, gentili Ospiti, Comunità univer-sitaria, è un grande onore per me portare ilsaluto dei colleghi docenti e ricercatori inoccasione dell’inaugurazione del nuovo AnnoAccademico.

L’Università italiana, come altri settori, staattraversando un periodo di profondi cambia-

menti e di grande incertezza. A fronte di unaprogressiva contrazione delle risorse, il perso-nale universitario è sempre più impegnato nelmiglioramento continuo delle attività didatti-che, di ricerca ed organizzative. In quest’annosono state vivaci le richieste di attenzione chei docenti-ricercatori hanno manifestato inmolte sedi italiane per evidenziare come lascarsità di risorse sia stata finora colmata dal-la passione, dal senso del dovere e dall’attacca-mento all’Università pubblica dei molti che sisono impegnati ben oltre quanto richiesto daipropri impegni istituzionali. Ci auguriamoche questi esempi di professionalità e di com-prensione delle attuali esigenze didattiche escientifiche possano trovare una giusta collo-cazione meritocratica, rientrando così in unconcetto più ampio di valutazione del merito,che finalmente consideri la figura del docen-te-ricercatore nella complessità delle sue atti-vità e competenze.

Confidiamo che le riforme che interessanol’Università siano ultimate e messe in atto,poiché lo scarso sviluppo di cui è stato oggettoil nostro settore, pur senz’altro dettato da pres-santi problematiche politiche ed economiche,non è compatibile con il dinamismo che ilcontesto internazionale in cui dobbiamo evogliamo operare ci richiede.

La competizione internazionale è semprepiù agguerrita. E’ evidente: l’Università devemuoversi in un contesto europeo ed extra-comunitario. Il Prof. Fulvio Esposito, che haguidato il nostro Ateneo fino allo scorso mesedi ottobre, e che ringraziamo sentitamenteper il suo impegno in tanti anni di appassiona-ta attività, ci ha sempre invitato e sollecitato amuoverci oltre confine, in un contesto compe-titivo che ha contribuito e contribuisce tuttoraalla nostra crescita personale e professionale.In questo senso, la nostra Università può van-tare un’intensa attività internazionale. segue su http://d7.unicam.it/inaugurazioneaa/

specialespeciale

Inaugurazione del 676° anno accademico dell’Università di CamerinoPubblichiamo la prima parte degli interventi

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Stefano BelardinelliRappresentante del personale tecnico-amministrativo

Gentile Dott. Fantoni, Magnifico Rettore,Pro Rettore, Direttore Amministrativo, Autori-tà ecclesiastiche, civili e militari intervenute,comunità universitaria tutta, signori e signorepresenti per il tramite della mia persona vigiunga il saluto di tutto il personale tecnicoamministrativo dell’Università di Camerinoche ho l’onore di rappresentare.

L’Università: sapere come risorsa e valuta-zione come regola.

Questi due fondamentali aspetti sui quali,come dirò, l’Università di Camerino si è impe-gnata e lavora ormai da tempo, vanno sicura-mente contestualizzati.

Siamo in un momento di rilevante crisi disistema con la nostra Europa messa in discus-sione e che non costituisce più un esempiopositivo di integrazione regionale.

Le previsioni danno oramai certa per ilnostro paese, l’Italia, una riduzione del pro-dotto interno lordo, mentre accennano unatimida tenuta, che non ci conforta, per Ger-mania e Francia. A ciò si aggiunge il vero pro-blema, l’occupazione e la prospettiva di ognifamiglia di vivere con serenità e far crescere ipropri figli in modo dignitoso e nel rispettodella democrazia.

Da anni all’interno delle università provava-mo a segnalare all’esterno l’importanza dellaricerca, della formazione, come elementinecessari da inserire nel sistema produttivo edeconomico per prevenire futuri problemi dicompetizione internazionale e per consentirealle nostre economie di continuare a progredi-re. Questi messaggi sono stati in gran parteinascoltati e questo è accertato dagli investi-menti in ricerca e formazione che il nostropaese ha fatto.

In questo contesto, però, l’Università diCamerino, non direi in modo controcorrente,ma sicuramente in modo più determinato dialtri Atenei ed Enti, ha capito che i propri valo-ri interni potevano diventare delle grandirisorse e i veri fattori della produzione per lenostre aziende, per il nostro territorio regiona-le, nazionale, europeo e non solo. Tutti i lavo-ratori dell’Università di Camerino si sonomessi a disposizione e hanno dato se stessi neltrasferire, non solo il sapere, ma anche le pro-prie esperienze ai giovani e soprattutto alleaziende. Sicuramente il trasferimento tecno-logico ha costituito una punta di eccellenza,ma tanti altri aspetti delle conoscenze e del

lavoro dell’Università di Camerino hanno ini-ziato a dare un contributo positivo a tutto ilterritorio. Quest’azione è stata accompagnatada una sana amministrazione con un equili-brio di bilancio, un’attenzione al patrimonio.I riconoscimenti arrivati all’Università diCamerino anche in termini di classifiche stila-te da famosi giornali nazionali, che riguarda-no soprattutto la qualità e quindi l’efficacia,spesso non evidenziano anche un ordine inter-no, un’efficienza gestionale essenziali perguardare un po’ più serenamente al futuro,anche in tempi di grave crisi. E’ evidente chel’Università di Camerino ha prima di tuttivoluto, e non semplicemente accettato, lavalutazione. Tra i primi atenei italiani a dotar-si di un nucleo di valutazione anche in perio-di in cui non tutti erano convinti, ha volutosottoporsi al giudizio di organismi non nazio-nali, come ad esempio la Conferenza dei Ret-tori Europei.segue su http://d7.unicam.it/inaugurazioneaa/

Luigi TapanelliDirettore Amministrativo

Studentesse, studenti, Magnifico Rettore, Pre-sidente Mancini, Presidente Fantoni, signoree signori, desidero innanzi tutto ringraziare il personaletecnico amministrativo, i ricercatori ed idocenti che, nonostante le difficoltà economi-che connesse alle manovre di contenimentodella spesa pubblica disposte del governo Ber-lusconi prima e dal governo Monti poi hannogarantito con il consueto impegno l’alta quali-tà della ricerca, della didattica e dei serviziagli studenti. E’ per la loro dedizione e per ilcostruttivo confronto con le organizzazionisindacali che oggi registriamo con soddisfazio-ne un incremento delle immatricolazioniintorno al 10%.Sono ormai anni che il sistema universitarioitaliano si confronta con problemi di caratterefinanziario e con riforme più o meno parziali.L’anno accademico che il rettore Corradini siaccinge ad inaugurare è il primo dopo l’entra-ta in vigore della legge 240/2010, la cosiddettariforma Gelmini.Diverse sono le novità introdotte: in materia digovernance, di reclutamento dei docenti e deiricercatori ma soprattutto in materia di quali-tà ed efficienza del sistema universitario. Aquest’ultimo aspetto è dedicato l’intero TitoloII della legge. L’obiettivo è quello della valoriz-

zazione della qualità e dell’efficienza delleuniversità e conseguente introduzione di mec-canismi premiali nella distribuzione dellerisorse pubbliche sulla base di criteri definitiex ante, anche mediante previsione di un siste-ma di accreditamento periodico delle sedi edei corsi di studio universitari. La sfida che ciattende è quindi ardua; dipenderà dalla quali-tà delle nostre performance, individuali edorganizzative, il futuro della nostra università.La sfida sarà poi proibitiva nell’ ipotesi in cuisi dovesse arrivare, come pure si è discusso inqueste ultime settimane, all’abolizione delvalore legale del titolo di studio. A quel puntola sopravvivenza di ciascun ateneo sarebbelegata all’indice di reputazione che riuscirà acrearsi presso il mercato del lavoro e di rifles-so all’indice di attrattività nei confronti deigiovani e delle loro famiglie. Ma anche qualo-ra ciò dovesse verificarsi siamo certi che lanostra comunità universitaria saprà confron-tarsi alla pari con gli altri atenei italiani e stra-nieri. Così come non ci sono nell’eurozona paesibuoni e paesi cattivi ma tutti dobbiamo sentir-ci corresponsabili sia per le cose fatte in passa-to sia per la costruzione dell’avvenire, comeaffermato dal presidente Monti nel suo inter-vento al parlamento europeo il 15 scorso aStrarburgo, così non ci sono nel sistema uni-versitario italiano atenei buoni e atenei cattivima tutti possono e debbono contribuire allaformazione dei giovani e quindi allo sviluppodel paese tenuto conto delle specificità di cia-scuno.Ricordo, sperando di aver ben compreso il suopensiero, che il presidente Fantoni, che oggi cionora della sua presenza, il 4 maggio scorso,due giorni dopo l’insediamento dell’ANVURche egli presiede in un convegno sulla riformaGelmini che si tenne a Roma nella sede delCNR ebbe a dire che lo scopo della valutazionedelle università non è quello di redigere unagraduatoria di merito (buoni e cattivi appun-to) quanto piuttosto quello di individuare ipunti di forza e di criticità di ciascun ateneo.Saranno poi gli organi di governo ad adottarele misure necessarie per rafforzare i primi edeliminare i secondi.segue su http://d7.unicam.it/inaugurazioneaa/

Lo speciale ‘Inaugurazione’ segue nel prossimo numero

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Nuovo Chienti e Potenza - pag 1329 febbraio 2012