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Banca europea investi
3-:̂ οοπ onnazioni
3 - 2 0 0 0 - N . 106 ISSN 0250-3905
•^^-tï-'f^ri^syfr ^ --li-j'yartö&i'TM· '
ommario Lo sviluppo regionale al centro dell'azione della
Forum BEI 2000 Sviluppo regionale: utilizzare in modo efficiente le risorse finanziarie
La BEI ospita la Conferenza sulle RTE «Reti transeuropee di trasporto: bilancio e prospettive» 11
Due nuovi Vicepresidenti 1
Nuove nomine 1
il FEl: strumento del Gruppo BEI specializzato in capitale di rischio 16
i finanziamenti BEI nei Balcani 1 _
L'iniziativa «Innovazione 2000» in breve 2
f
Il sesto Forum annuale BEI aveva come tema lo svi luppo regionale, compito principale della Banca.
Circa 300 esperti, t ra esponenti di governi e ambienti politici, istituzioni comuni tar ie e mondo amministrat ivo, industr iale e bancario hanno discusso dei f a t t o r i che hanno determinato il successo ο l'insuccesso delle iniziative di sviluppo regionale.
Philippe Maystadt, Presidente della BEI, ha così spiegato la scelta del t e m a del Fo rum: «È necessario scambiare informazioni sulle esper ienze f a t t e per poter mig l io rare
costantemente il nostro operato e renderlo più incisivo. Lo dobbiamo agli azionisti della BEI e lo dobbiamo ai c i t t a d i n i e u r o p e i . Invest i re in progett i non validi è uno spreco di r isorse f i n a n z i a r i e : impedisce di s f ru t ta re il po tenz ia le di crescita dell 'Europa e porta alla perdita di posti di lavoro».
Questo numero di BEI
Informazioni è incentrato sul tema
dello sviluppo regionaL·, anche sotto
ilprofiL· deUa riforma dei fondi
strutturali dell'Unione europea e
deUe attività deUa BEI che a tali
fondi sono connesse.
Altre informazioni sul Forum BEI 2000 alle pp. 6-10
// 90% circa dei f inanziamenti BEI
per strutture ospedaliere
e ist i tut i d'istruzione sono
destinati alle zone in r i tardo d i sviluppo «»» Lo sviluppo regionale:
al centro dell'azione della BEI H I I É É
// Trattato di Amsterdam indica nel rafforzamento della coesione economica e sociale, teso a realizzare lo sviluppo armonioso di tutte le regioni dell'Unione, l'asse prioritario delle politiche comunitarie
Esso riconferma cosi l'obiettivo di uno sviluppo equilibrato già insito fin dal 1958 nel Trattato di Roma, che affidava alla BEI quale compito primario quello di f inanziare progetti che contribuissero alla valorizzazione delle regioni meno sviluppate.
L'estensione degli ambiti di attività della Banca - diversificazione delle politiche comunitarie e adesione di nuovi Stati membri - non ha modificato questo ruolo specifico né il carattere prioritario assegnato allo sviluppo regionale.
Tale carattere prioritario è stato ribadito nel Piano di attività della
Banca (PAB) per il periodo 2000-2001 che conferisce priorità assoluta allo sviluppo regionale e alla coesione dell 'Unione nel quadro del l 'attuazione del l ' «Agenda 2000».
Dopo la riforma dei fondi strutturali, attuata nel 1989, la BEI ha accordato circa 133 miliardi di euro per investimenti situati nelle zone di sviluppo regionale. Gli interventi sono avvenuti sotto forma di mutui individuali (104 miliardi) nonché di crediti su prestiti globali (29 miliardi) per progetti di piccola e media dimensione nel settore delle infrastrutture e a favore delle PMI.
p i i ^ l t t l l 1 I BKI I N F O R M A Z I O N I Ì - 2 0 0 0
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
ίο sviluppo regionale: al centro dell'azione della BEI
Bilancio del periodo 1994-1999: 86 miliardi di euro
Prendendo in esame, in particolare,
il p e r i o d o di a p p l i c a z i o n e del
secondo programma d'attività dei
fondi strutturali, i mutui individuali
accordati per lo sviluppo regionale
sono ammontati a 66,5 miliardi di
euro , par i al 70% dei m u t u i
ind iv idual i erogat i complessiva
mente dalla Banca nell'Unione.
L'analisi se t to r ia le ev idenzia
l ' importante contributo dato dalla
Banca alla realizzazione d'investi
menti che favoriscono la creazione
e lo sviluppo di attività produttive e
di servizi. Le infrastrutture, fattore
essenziale dello sviluppo equilibrato
delle regioni , hanno benef ic iato
de i r84% del totale, con la quota
magg io re assegnata al le ret i di
t r aspo r to e te lecomun icaz ione
(55%) nonché agli investimenti che
consentono l'accesso alle reti.
I progetti nel settore dei trasporti
r iguardano in prevalenza grandi
reti stradali e ferroviarie d'interesse
europeo, mentre gli investimenti
nelle telecomunicazioni interessano
reti e servizi d'interesse nazionale ο
internazionale.
Finanziamenti in rapida espansione
(1,7 miliardi nel periodo considerato)
sono quelli a favore di progetti per
lo svi luppo del capita le umano.
Finanziando strutture ospedaliere,
l a b o r a t o r i , i s t i t u t i d ' i s t r u z i o n e
secondaria e universitaria situati per
il 9 1 % nel le zone in r i t a r d o di
sv i luppo, la BEI c o n t r i b u i s c e a
garantire ai cittadini dell'Unione la
par i tà di accesso ai servizi p iù
avanzati in questi settori.
La ripartizione per obiettivo indica
la p r io r i t à assegnata agl i inve
stimenti per progett i situati nelle
regioni ammesse a beneficiare dei
finanziamenti a titolo degli obiettivi 1
(zone in r i tardo di sviluppo) e 6
( reg ion i nord iche scarsamente
popolate) : complessivamente 31
miliardi, pari al 46%. Nelle aree in
questione, la Banca finanzia priori
tariamente il potenziamento delle
infrastrutture di base - trasporti, ener
gia e telecomunicazioni - per alle
viare i disagi dovuti alla distanza geo
grafica di molte delle regioni interessate.
Una quo ta impo r t an te degl i
interventi è destinata ai Paesi della
coesione (Spagna, Grecia, Irlanda,
Portogallo): nell'arco del periodo in
esame, questi Paesi hanno bene
ficiato di oltre un terzo dell'importo
accordato sot to fo rma di mutu i
individuali a t i to lo dello sviluppo
regionale.
Le zone impegnate in un processo
di ristrutturazione economica (obiet
t i v i 2 e 5b) hanno benef i c ia to
d'interventi per 23,3 miliardi (pari al
35% dei finanziamenti accordati per
lo sviluppo regionale).
Ad integrazione di tali interventi a
favore dello sviluppo regionale sono
stati accordati prestiti globali che
favor iscono gl i inves t iment i di
piccola e media dimensione effet
tuati dalle PMI e quelli riguardanti
in f ras t ru t ture di ut i l i tà pubblica
( interventi di riassetto urbano su
scala ridotta, gestione delle acque,
infrastrutture stradali locali, ecc.).
Nel per iodo 1994-1999 l ' importo
accordato annualmente attraverso
questa categoria di finanziamenti si
è più che raddoppiato, mentre i
mutui individuali sono aumentati di
poco più del 25%. Passando da circa
1,9 miliardi nel 1994 a 4,6 miliardi
nel 1999, gli interventi sono ammon
ta t i compless ivamente a 19,5
mi l iard i , pari al 5 1 % dei presti t i
globali firmati nell'Unione. I crediti
su prestiti globali vanno prevalen
temente a vantaggio delle zone a
sviluppo economico più avanzato,
caratterizzate da un maggior bi
sogno d'investimenti.
Con lo strumento del prestito glo
bale, la BEI ha dato un forte contri
buto alle attività produtt ive delle
PMI, fattore essenziale della crea
zione di occupazione nel territorio
dell'Unione.
La comp lemen ta r i t à f ra m u t u i
individuali, destinati soprattutto a
finanziare grandi progetti, e prestiti
g loba l i per g l i i nves t iment i di
piccola dimensione ha costituito un
pun to di fo rza d e l l ' o f f e r t a di
finanziamenti della Banca a favore
dello sviluppo regionale.
Gli interventi della Banca hanno un
e f f e t t o non t rascurab i le sul
sostegno economico fo rn i t o alle
reg ion i interessate: il va lore
complessivo dei progetti finanziati è
stato par i , annua lmente , a l l ' 8%
circa degli investimenti effettuati in
Europa, in termini di formazione
lorda di capitale fisso (FLCF).
Una quota considerevole dei finanziamenti BEI per la promozione dello sviluppo regionale va alle reti di trasporto e telecomunicazione
Si calcola inoltre che la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali finanziate dalla Banca nelle zone di sviluppo regionale contribuisca ogni anno a mantenere circa 300 000 posti di lavoro e che i progett i di PMI cofinanziati t ramite i prestiti globali della Banca servano a tenere in essere ο a creare circa 30 000
posti di lavoro duraturi.
BEI INPORMAZIONI 3 - 2 0 0 0 I p a g i n a 3
Gli interventi strutturali dell'Unione dal 2000 al 2006
Il 24 e 25 marzo 1999, il Consiglio europeo di Berlino ha adottato ['«Agenda 2000» contenente tra l'altro il progetto di regolamentazione degli aiuti strutturali per il periodo 2000-2006. La dotazione finanziaria complessiva dei fondi strutturali è stata fissata in 195 miliardi di euro. Gli obiettivi prioritari sono stati portati da sette a tre; due di questi interessano in modo particolare la BEI:
• Obiettivo 1: promozione dello sviluppo e dell'adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo (dotazione: 135,9 miliardi).
Sono interessate da questo obiettivo: - le regioni con un PIL per abitante inferiore al 75% della media comunitaria; - le regioni ultraperiferiche nonché le zone oggetto dell'ex obiettivo 6 (zone artiche a scarsa densità
demografica).
L'elenco delle regioni che possono beneficiare di finanziamenti a titolo dell'obiettivo 1 è stato pubblicato il 1° luglio 1999.
• Obiettivo 2: sostegno alla riconversione economica e sociale delle zone colpite da difficoltà strutturali (dotazione: 22,5 miliardi).
Δ_
Sono interessate da questo obiettivo: - le zone rurali in declino; - le zone urbane densamente
popolate e in difficoltà; - le zone che dipendono dalla
pesca; - le zone colpite da gravi problemi
strutturali ο con tassi elevati di disoccupazione.
L'elenco delle regioni che possono beneficiare di finanziamenti a titolo dell 'obiettivo 2 è stato compilato solo nel maggio 2000;
• esistono inoltre alcune regioni che continuano a beneficiare, in via transitoria, del sostegno dei fondi strutturali. Si tratta delle zone dell'ex obiettivo 1 e di quelle degli ex obiettivi 2 e 5b. Tale sostegno transitorio viene concesso dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2005 ο 2006.
06/eff/VoI
^ 1 Obiettivo 1
I Sostegno transitorio
(fino al 31.12.2005/2006)
I Programma speciale
Obiettivo 2
^ 1 Obiettivo 2
^ 1 Obiettivo 2 (parzialmente)
pagina 4 I BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
Lo svi luppo regionale: al centro del l 'az ione della BEI
Evoluzione dell'attività della BEI
Gli interventi della Banca a favore
del lo sv i luppo reg iona le hanno
r icevuto, per i prossimi anni , un
nuovo orientamento in occasione
della de f in iz ione del te rzo pro
gramma di a t t i v i t à dei f ond i
strutturali per il periodo 2000-2006.
La Banca seguirà la politica indicata,
che r ientra nel quadro d 'azione
delle politiche comunitarie struttu
rali e di coesione, in stretta colla
borazione con la Commissione ma
anche con interventi complemen
tar i . Di fa t to , la BEI continuerà a
operare in quegli ambiti, geografici
ο s e t t o r i a l i , che in f u t u r o non
potranno più beneficiare di aiuti.
Tale intensificazione dei f inanzia
ment i a sostegno del lo svi luppo
regionale è perfettamente coerente
con l'iniziativa «Innovazione 2000»,
Sostegno ai Paesi dell'Europa centrale candidati all'adesione
Lo S t rumento s t ru t tu ra le di preadesione (SSPA), con una dotazione di 7,28 miliardi di euro, contribuisce alla realizzazione degli obiettivi, definiti nel parteniariato di adesione, relativi al miglioramento dell'ambiente e delle infrastrutture di trasporto nei Paesi candidati dell'Europa centrale.
Na tura lmente , la BEI partecipa at t ivamente all 'opera di preparazione di questi Paesi all'adesione, intensificando i suoi interventi diretti aventi gli stessi obiettivi di quelli degli Stati membri e aiutando le istituzioni comunitarie a individuare le operazioni a maggior priorità e validità economica, da finanziare con il bilancio comunitario.
Dal 1990, la Banca è la più importante fonte di finanziamenti internazionali per i Paesi dell'Europa centrale. Essa ha accordato in questi Paesi finanziamenti per 11 miliardi di euro, con una media annua di 2 miliardi negli ultimi tre anni.
Nei prossimi anni, il volume dei finanziamenti a favore di questi Paesi continuerà a crescere, sostenendo in via prioritaria:
• l'espansione delle reti transeuropee di trasporto e comunicazione e quelle di trasmissione dell'energia, nonché il loro raccordo alle reti comunitarie;
• gli investimenti connessi alla tutela ambientale;
• le attività industriali e le PMI che contribuiscono alla creazione di posti di lavoro e allo sviluppo economico delle regioni interessate.
La BEI continuerà a operare in stretta collaborazione con la Commissione per sfruttare al meglio le sinergie tra i diversi strumenti finanziari dell'Unione e potenziarne al massimo l'impatto. La maggior parte dei progetti di reti transeuropee finanziati dalla Banca beneficia già dell'intervento congiunto BEI/Commissione.
un programma d'azione concreto
volto a costruire un'Europa basata
sulla conoscenza e sull'innovazione.
La Banca intende seguire per i suoi
interventi alcune direttr ici essen
ziali:
• finanziare le infrastrutture di base
occorrenti per l' insediamento di
a t t i v i t à p rodu t t i ve nel le zone
meno sviluppate;
• apportare un maggior sostegno
alle imprese innovatrici, in parti
colare alle PMI mediante i prestiti
globali;
• svi luppare le in f ras t ru t tu re e i
servizi della società de l l ' i n fo r
mazione, in particolare le reti che
consentono la d i f fus ione del le
i n f o rmaz ion i nonché i servizi
connessi;
• contribuire a migliorare l'ambien
te urbano e, più in generale, la
tutela dell'ambiente;
• sostenere i proget t i nel campo
dell'istruzione e della formazione
nonché l'accesso di tutt i ai servizi
sanitari, contribuendo in tal modo
a creare una forza lavoro compe
tente;
• proseguire l'opera d'integrazione
delle regioni meno sviluppate e
più periferiche, migliorando le reti
t ranseuropee e l'accesso al le
stesse. •
Jacqueline RALET
Dipartimento Informazione e
Comunicazione
Tel.: ^352 4379 3119
e-maii: [email protected]
BEI INFOR.MAZIONI 3 - 2 0 0 0 I pag ina 5
Forum BEI 2000 (da p. 1)
II Forum BEI
2000, tenutosi
a fine ottobre,
ha trattato il
tema dello
sviluppo
regionale e
dell'utilizzo
efficiente delle
risorse
finanziarie.
Proponiamo
alcuni estratti
significativi
degli
interventi,
reperibili in
forma integrale
sul sito:
vvww.bei.org/
Forum2000
Philippe Maystadt, Presidente della BEI:
L'allargamento: la sfida più impegnativa
«Per lo svi luppo regionale sono
disponibili risorse considerevoli. Solo
lo scorso anno, l'Unione europea ha
messo a disposizione, con i suoi
f o n d i s t r u t t u r a l i , di sv i luppo
regionale e di coesione, un importo
complessivo di circa EUR 34 miliardi.
A questi interventi si aggiungono,
anche tramite sgravi fiscali, congrui
aiuti a livello nazionale che sono
tu t tav ia d i f f ic i l i da quant i f icare,
anche in te rmin i approssimativi .
In tegrano ta l i con t r i bu t i i
f inanz iament i della BEI, che nel
1999 sono ammontati a circa EUR 17
mi l iard i per p roge t t i nelle aree
assistite dell'Unione.
Nonostante le consistenti risorse
f i nanz ia r ie dest inate alla
promozione dello sviluppo regio
nale, non possiamo ancora dirci
soddisfat t i dei r isu l ta t i . Eviden
temente, le disparità tra regioni
erano più profondamente radicate
di quanto si potesse immaginare. È
i ndubb io che t ra i s ingol i Stati
membri i risultati economici sono
più u n i f o r m i che in passato.
Tuttavia, al loro interno - anche nel
caso degl i Stati più f l o r i d i -
permane un certo divario econo
mico fra le diverse regioni.
Sarà l 'allargamento dell 'Unione a
cost i tu i re il banco di prova più
impegnativo per la politica regionale
europea. In particolare, con l'adesione
dei Paesi del l 'Europa centrale e
orientale, la divergenza regionale
all'interno dell'Unione toccherà livelli
senza precedenti e sarà inevitabile
chiedersi fino a che punto l'Unione
allargata potrà tollerare le disparità
regionali senza mettere in pericolo la
sua coesione economica e sociale.
Dubito che ai futuri Stati membri si
possa forn i re lo stesso l ivel lo di
assistenza di cui hanno goduto in
passato, e tut tora beneficiano, gli
attuali Paesi della coesione.
L'assetto f i nanz ia r io ind icato
dall'«Agenda 2000» per il bilancio
comuni tar io nel per iodo f ino al
2006 non prevede incrementi di
ri l ievo della spesa per la polit ica
reg ionale . Ciò signif ica che per
o t tenere r isu l ta t i m ig l i o r i nei
prossimi anni si dovrà necessaria
mente pensare ad un util izzo più
efficiente delle risorse finanziarie
esistenti.» •
Hans Eichel, Ministro delle Finanze della Germania:
Le politiche comunitarie dovranno essere ripensate
«Dopo l ' a l l a rgamento a est, le
a t t ua l i po l i t i che comun i ta r ie
dovranno evolversi sotto molteplici
aspett i . È d i f f ic i le , per esempio,
immaginare che l 'attuale politica
agricola possa essere presa cosi
com'è e applicata ai Paesi dell'Euro
pa orientale. Lo stesso vale per la
po l i t i ca di coesione. Le risorse
disponibili sono limitate, su tut t i i
fronti . La strategia dei singoli Stati
membr i , tesa a perseguire la
stabi l i tà, è vincolante anche per
l'Unione nel suo insieme e i limiti di
bilancio non possono essere superati.
centrale e singoli Länder. I principi
che in tendiamo seguire per tale
processo possono forse essere
per t inen t i anche per la pol i t ica
regionale a livello comunitario. Il
pr inc ip io cardine è quel lo del la
solidarietà: il forte aiuta il debole.
Trasfer i to a l ive l lo de l l 'Un ione
europea, ciò significa anche che gli
Stati membr i p iù f o r t i devono
risolvere autonomamente i propri
problemi regionali interni. L'allarga
men to a est rende necessaria
l'applicazione di tali limitazioni alla
politica regionale comunitaria.
In Germania, sta per essere varata la Occorre aprire il dibattito su come
r i forma relativa alla r ipart iz ione procedere per l'effettiva riduzione
delle risorse finanziarie tra governo della spesa relat iva alla pol i t ica
strutturale comunitaria. Si potreb
bero, ad esempio, indirizzare più
risorse verso gl i Stati membr i
maggiormente bisognosi e verso
settor i che presentano un fo r te
interesse comune, come i trasporti e
l'ambiente. Ritengo inoltre sensato
ridurre l'entità dell'assistenza. A mio
parere, un cofinanziamento comu
n i ta r io al 50% è su f f i c ien te . Il
ricorso a nuovi strumenti , quali i
prestiti e le garanzie in luogo degli
aiuti non rimborsabili, servirebbe
pagina 6 BEI I N F O R M A Z I O N I 3 - 2 O O O
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
Forum BEI 2000
non solo a ridurre la spesa ma anche dal la t rasparenza e da pr inc ip i venti di assistenza allo sviluppo,
a determinare una ripartizione più semplici, important i anche ai f in i La collaborazione con le banche
efficiente delle risorse, rendendo della polit ica regionale europea,
o l t r e t u t t o più d i f f i c i l e l 'uso
improprio dei fondi. La stretta cooperazione fra la BEI e
la Commissione europea ha
L 'accet tazione genera le del le imped i t o che vi fosse sov rap -
poli t iche è for temente agevolata pos iz ione t ra i r i spe t t i v i Inter-
dei s ingol i Paesi le ha rese più
c o m p e t i t i v e , a i u t a n d o l e a
sv i l uppa rs i . Per queste rea l i z
zaz ioni , desidero r ingraziare la
BEI.»B
Jaroslaw Baue, Ministro delle Finanze della Polonia:
Fase iniziale dello sviluppo regionale
«A causa del le inef f ic ienze che
af f l iggono l 'agricoltura e del l ' in
sufficiente sviluppo dell'industria e
del terziario, le zone orientali della
Polonia sono in genere più povere
del resto del Paese. Siamo solo agli
inizi di un approccio sistematico
allo sviluppo regionale. Le riforme
hanno f i no ra r i gua rda to in
via pr ior i tar ia la stabil i tà macro
economica e il passaggio ad una
società orientata al libero mercato;
poca è stata l ' a t tenz ione alle
questioni regionali.
Per uno sv i luppo reg iona le più
equi l ib ra to , occorre sciogliere le
r ig id i tà del mercato del lavoro, dedicando una particolare at tenzione ai fattori che ne favoriscono la f lessibi l i tà e che promuovono la mobil i tà della forza lavoro, ossia: po l i t i che di ed i l iz ia ab i ta t i va , istruzione e formazione, coordinamento dei sistemi di previdenza sociale e sviluppo delle infrastrutture di trasporto.
Occorre ino l t re che il Paese si impegni nella r istrut turazione di quei compart i industr ial i , tra cui l'industria siderurgica e quella della difesa, che meno di altr i sono in grado di a f f ron ta re le pressioni competit ive.»·
Monika Wulf-Mathies, Consigliere per le polit iche c o m u n i t a r i e del Cancelliere tedesco Gerhard Schröder ed ex
Commissario europeo responsabile della politica regionale:
La BEI ha un ruolo da svolgere nel migliorare la qualità dei proget t i
«L'Europa ha ancora molto terreno
da recuperare, se si pensa che il
20% circa della popolazione dell'U
nione vive ancora in regioni con
un PIL pro capite inferiore al 75%
della media comunitar ia, mentre
negli Stati Uniti si trova in queste
cond iz ion i meno del 2% del la
popo laz ione e le d ispar i tà t ra i
singoli Stati sono meno della metà
di quelle esistenti tra regioni simi
lari dell'Unione europea. E questo,
senza considerare l 'ulteriore sfida
rappresentata dal la fu tu ra ade
sione dei Paesi del l 'Europa cen
trale e orientale, di Cipro e di Malta.
La BEI con t inuerà a perseguire
la sua strategia di sviluppo regio
nale in stretta collaborazione e co
mplementarità con la Commissione
europea, in linea con la volontà
politica dei responsabili delle istitu
zioni europee espressa sotto forma
di un Accordo di cooperazione tra la
Commissione e la Banca, firmato nel
gennaio 2000.
Questa cooperazione raf forzata
si esprimerà nella partecipazione
della Banca alle fasi preparatorie
di programmazione e negoziato
delle operazioni strut tural i , nella
consu l taz ione t ra le i s t i t uz ion i
in meri to alle operazioni di cof i
nanz iamento , nonché in servizi
tecnici (istruttoria di progetti) che
la Banca potrà forn i re alla Com
missione.
I servizi tecnici e di consulenza che
la BEI è in grado di fornire possono
contr ibu i re a risparmiare risorse
pubbliche già scarse e a migliorare
la qualità dei progetti.» •
BEI INFORMAZIONI 3 - 2 0 0 0 I pag ina 7
Charlie McCreevy, Ministro delle Finanze dell'Irlanda:
Gli insegnamenti da trarre da un «miracolo economico»
«La recente espansione dell 'eco
nomia ir landese, benché spesso
definita un "miracolo economico",
non è stata un fenomeno improv
viso, bensì il risultato finale di anni
di fat icoso, ta lvo l ta d i f f i co l toso
impegno per creare i presupposti di
uno sviluppo sostenibile.
Per avere un andamento positivo,
l'economia di un Paese deve pog
giare su un insieme organico e coe
rente di politiche di lungo termine
capaci di garant ire uno sviluppo
economico e sociale durevole.
Innanzitutto le risorse vanno create,
prima di poterle distribuire. È au
spicabile che vi sia consenso generale
sulle politiche da adottare per gene
rare ricchezza e, come dimostra l'e
sperienza irlandese, è più facile rag
giungere tale obiettivo attraverso il
consenso sulla distribuzione della
ricchezza creata.
lungimiranti, favorevoli all'impren
ditorialità, basate sul principio della
concorrenza e messe in a t t o in
modo imparziale e trasparente. La
loro attuazione deve inoltre essere
coerente nel tempo, per consentire
a t u t t i g l i opera to r i del mondo
economico di pianificare con fiducia
per il futuro, nella certezza che non
vi saranno improvvisi e arbi t rar i
cambiamenti di rotta che facciano
venir meno i presupposti sui quali
essi si sono basati.
Terzo, lo sv i luppo del le risorse
umane é una componente essen
ziale di un'espansione economica e
sociale duratura. Non si tratta solo
di t rasmet te re l ' i s t ruz ione e le
competenze necessarie per operare
nel l 'era de l l ' i n f o rmaz ione , ma
anche di impar t i re una buona
istruzione di base e tenere in vita
arti e mestieri più tradizionali dei
quali ci sarà sempre bisogno.
risorse, già scarse in par tenza,
a l l ' i s t ruz ione e alla fo rmaz ione
poiché, in assenza di opportunità di
lavoro nel Paese, è probabile che i
beneficiari di tali risorse finiscano
per emigrare. E, di fa t to , proprio
questo è avvenuto in Irlanda per
diverse generazioni. Il fenomeno si
è r ivelato part icolarmente acuto
negli anni '80 e nei primi anni '90,
quando la crema della nostra gio
ventù, la cui istruzione e forma
zione tanto era costata al Paese, se
ne andava al l 'estero in cerca di
occupazione. Tuttavia, in tempi più
recenti quelle ondate di emigra
zione sono tornate a nostro bene
ficio, poiché molti di coloro che se
ne erano andat i sono t o r n a t i ,
por tando con sé le competenze
acquisite all'estero.» •
Poiché il Ministro non ha potuto presenziare, la sua comunicazione è stata presentata dall'ambasciatore d'Irlanda in Germania, Noel Fahey
In secondo luogo, per poter creare È comprensibile che in un'economia
risorse sono necessarie pol i t iche sottosviluppata si esiti a destinare
Günter Grass
Nel suo discorso durante la cena di gala, Günter Grass, Premio Nobel 1999 per la letteratura, ha affrontato la questione dell'attività delle banche a favore anche di obiettivi sociali e ha fatto un parallelo fra la BEI e il Monte dei Paschi di Siena, istituto di credito fondato in Toscana sul finire del XV secolo. Parlando di tale istituzione che attualmente è in parte banca e in parte fondazione di diritto pubblico, impegnata nella promozione della scienza, dell'i
struzione e della sanità oltre che dell'arte. Grass ha rivolto alla BEI un invito ad ampliare il suo raggio d'azione a favore del «capitale umano».
«La Banca non ha scopo di lucro, effettua interventi di lungo termine ed investe nei settori che più necessitano di essere sostenuti. E l'Europa di oggi, con le sue enormi disparità fra ricchi e poveri, offre indubbiamente molte opportunità d'intervento a favore delle regioni meno sviluppate.»
Grass si è soffermato anche su quella che ha definito come la più grande minoranza europea, ossia il popolo Rom, che ha una propria lingua (romanesh). Egli ha invitato la BEI a finanziare programmi nel settore educativo a favore di tale minoranza, presente su tutto il territorio europeo, per tenere in vita la lingua di quel popolo anche in forma scritta, poiché «una nazione esiste solo quando scrive».
pagina 8 1 BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI Forunf) BEI 2000
Osservazioni conclusive
Wolfgang Roth, Vicepresidente della BEI:
L'importanza cruciale del coordinamento «Per avere successo occorre sempre
avere un obiettivo preciso e un'or
ganizzazione efficiente, e questo
vale anche per lo sviluppo regio
nale: la buona r iuscita r ichiede
organizzazione.
P. Mayet ci ha mostrato ciò che oc
corre con l'esempio del Gruppo So
fia Antipolis: una "visione" chiara, la
mobilitazione di tutte le risorse per
una strategia volta a trasformare la
"visione" in realtà e, infine, il coor
dinamento tra tutte le parti interes
sate.
Il coordinamento è d' importanza
cruciale.
Tutt i i soggetti che nella regione
sono in g rado di con t r i bu i re al
successo devono essere conquistati
alla causa dello sviluppo regionale e
devono operare in sinergia, come
evidentemente hanno fatto nel caso
di Sofia An t ipo l i s . Non t u t t e le
regioni saranno in grado di emulare
l 'esperienza del Gruppo Sofia
Antipolis. Ogni area ha i suoi punti
di forza e di debolezza. E questo
sot to l inea quanto a f fe rmato da
A. Steinherr, secondo il quale non
tutte le regioni, ad esempio, hanno
bisogno delle stesse infrastrutture.
Tu t tav ia , come ev idenz ia to da
N. Fahey che ha citato l'esempio
dell'Irlanda, tut te le regioni hanno
b isogno di un 'ammin i s t raz ione
che, pur restando flessibile, sia ben
funzionante, comprenda i bisogni
de l l 'economia e sia prevedib i le
nelle sue decisioni. Per dirla con
un'espressione moderna, hanno
bisogno di una buona governance.
G. Mllbradt ha chiarito il concetto
citando l'esempio della Sassonia.
Tutti i nuovi /.ander federali dispon
gono ormai di ottime infrastrutture
di base. Ciò che serve ora è attirare
il know- t iow e poi r innovarlo ed
espanderlo, soprattutto facendo in
modo che restino nella regione i
de ten to r i del know-how, ossia i
lavorator i qual i f icat i . Le regioni,
i no l t re , devono imparare a
comportarsi come aziende e non
come organismi burocratici: devono
corteggiare con solerzia la forza
lavoro specializzata.
Vi è inoltre necessità di coordina
mento tra le regioni e il governo
centrale. I rappresentanti nazionali
devono rivolgersi a Bruxelles come
gruppo, e Bruxelles ha bisogno di
un i n te r l ocu to re . R. Segura ha
spiegato in che modo viene attuato
tale coordinamento in Spagna.
Facendo r i f e r imen to alla Scozia
come esempio, C. Imrie ha spiegato
come la concessione di autonomie
{devo lu t ion ) abbia aper to alla
Scozia nuove prospettive e abbia
attribuito maggiori responsabilità ai
polit ici scozzesi. L'accresciuta re
sponsabilità ha ovviamente miglio
rato l'efficienza della politica regio
nale, proprio perché avere maggiori
attribuzioni significa anche doverne
render conto agli elettori.
J.-C. Leygues sostiene che le regioni
dovrebbero avere un'amministra
zione fo r te ed eff ic iente, poiché
questo darebbe a Bruxelles una
certa garanzia di uti l izzo respon
sabile dei fondi strutturali.
Mi si consenta a questo punto di fare un'osservazione: la richiesta di
Pierre Mayet
Alfred Steinherr
Ewald Nowotny, Georg Milbradt
Ricardo Segura
Colin Imrie
Jean-Charles Leygues
Jacques Guerber
Ingrid Matthäus-Maier
Péter Medgyessy
Ari Tolppanen
BEI INFORMAZIONI 3 - 2 0 0 0 • p a g i n a 9
Programma
19 ottobre 2000 FO R υ 2 0 0 0 Β « E M E I APERTURA DEL FORUM
Philippe Maystadt, Presidente della BEI
PRIMA SESSIONE: «Politict)e di sviluppo regionale -
Fattori d i successo»
Moderatore: Ewald Nowotny, Vicepresidente della BEI
• Georg Milbradt, Ministro di Stato, Ministero delle Finanze della
Sassonia, Germania
• Noel Fahey, Ambasciatore d'Irlanda in Germania
• Jaroslaw Baue, Ministro delle Finanze, Polonia
• Colin Imrie, Capo del Dipartimento fondi strutturali. Esecutivo
scozzese
• Monika Wulf-Mathies, Consigliere del Cancelliere tedesco per
le politiche comunitarie
CENA DI GALA con ospite d'onore
Günter Grass, Premio Nobel 1999 per la letteratura
20 ottobre 2000 SECONDA SESSIONE: «Esperienze di politica regionale e di finanziamento dello sviluppo regionale» Introduzione: Alfred Steinherr, Ch/effconom/st della BEI
SOTTOSESSIONE1: «Insegnamenti da trarre dall'esperienza in materia di poiitichie regionali»
• Rudolf Schicker, Membro del Consiglio comunale di Vienna, Austria • Pierre Mayet, Presidente del Gruppo di coordinamento
interministeriale. Sofia Antipolis, Francia • Pawel Samecki, Ministro, Ufficio del Comitato per |
l'integrazione europea, Polonia • Jean-Charles Leygues, Direttore, Direzione generale Politica regionale. Commissione europea
• Ricardo Segura, Consigliere del Ministro dell'Ambiente, Spagna
SOTTOSESSIONE 2: «Finanziare io sviluppo regionale»
• Jacques Guerber, Presidente del Comitato esecutivo, Dexia -Public Finance Bank, Francia
• Ingrid Matthäus-Maier, Consigliere di amministrazione, Kreditanstalt für Wiederaufbau, Germania
• Péter Medgyessy, Presidente del Consiglio di amministrazione, Inter-Europa Bank, Ungheria
• Ari Tolppanen, Presidente della CapMan Partners, Finlandia; Presidente dell'EVCA (European Private Equity and Venture Capital Association)
CONCLUSIONI Wolfgang Roth, Vicepresidente della BEI
CHIUSURA DEL FORUM Hans Eichel, Ministro delle Finanze e Governatore BEI per la Germania
amministrazioni regionali più e f f i c i en t i po t rebbe essere interpretata come interferenza, da par te di Bruxelles, negl i affari interni ο nell 'equil ibrio
interno dei poteri dei singoli
Stati. D'altra parte, é noto che un certo grado di autonomia amministrativa porta a comportament i p iù e f f i c i en t i : ed è propr io l 'efficienza che dobbiamo promuovere se vogliamo un ut i l izzo responsabile dei grandi volumi di risorse finanziarie destinate allo sviluppo regionale.
Sulla quest ione dei prest i t i intesi a f inanziare la politica regionale possiamo affermare che negli attuali Stati membri non esistono più gravi impedimenti. Il problema, come so t to l i nea to da J. Guerber, esiste p iu t t os to a l ive l lo di progetti d'investimento. Anche alla BEI siamo del lo stesso parere. Eventual i s t re t to ie f i nanz ia r ie possono essere superate con le partnerstiips tra pubblico e privato. In questo caso, è pur sempre vero che i t emp i di a t tuaz ione sono dettati dal partner più lento e che, anche qu i , il successo dipende molto da un'amministrazione efficiente.
A mio parere, ne l l 'Europa centrale e orientale è importante, come sottolineato anche dalla Sig.ra I. Matthäus-Maier e da P. Medgyessy, garantire alle piccole e medie imprese un più faci le accesso al cap i ta le . Agevolare lo sviluppo delle PMI è t a n t o più impo r tan te in quan to questa categor ia di imprese crea un nuovo strato sociale che contribuisce a dare s tabi l i tà pol i t ica ai Paesi dell'Europa centrale e orientale.
Come ci ha spiegato A.
Tolppanen, è importante che
anche nell'Europa orientale si
affermino i fondi di capitale di
rischio per il finanziamento di
imprese che operano nei settori
a più rapida crescita, come
Internet, le nuove tecnologie e
le telecomunicazioni, affinché il
know- t ìow disponibi le possa
trasformarsi d i re t tamente in
prodotti e contribuire a creare
nuove imprese e posti di lavoro.
Per questi motivi anche la BEI
ha deciso di estendere le sue
operazioni su capitali di rischio,
tramite il Fondo europeo per
gl i inves t iment i , ai Paesi
dell'Europa centrale e orientale.
I fondatori della BEI nutrivano
la convinzione che i prest i t i
fossero uno strumento migliore
delle sovvenzioni per promuo
vere lo sv i luppo reg iona le :
poiché debbono essere rimbor
sati e prevedono il pagamento
di interessi, essi possono costi
tuire un forte incentivo all' im
piego efficiente delle risorse e
ad una stretta collaborazione
tra tu t t i i soggetti interessati
allo sviluppo regionale.
II Presidente Mays tad t ha
espresso dubbi sulla possibilità
di garantire ai Paesi dell'Europa
centrale e orientale, una volta
divenuti Stati membri, lo stesso
l ivel lo di a iu t i al lo svi luppo
accordato finora ai Paesi della
coesione. Il Ministro Eichel ci
ha de t to con assoluta chia
rezza che ques to non sarà
possibile. Ma ciò significa solo
che in f u t u r o la BEI, s t r u
m e n t o f i n a n z i a r i o d e l l ' U
n ione , avrà un r uo l o p iù
importante da svolgere nello
sviluppo regionale.» •
Per ulteriori informazioni sul Forum BEI 2000, visitare il sito Internet www.bei.org/Forum 2000 ο rivolgersi a:
Dipartimento Informazione e Comunicazione, Yvonne Berghorst, tei.: +352 4379 3154, e-mail: y.berghorst®bei.org
Il Forum BEI 2001, che si terrà In Italia, a Sorrento, verso la fine di ottobre, avrà come tema la cooperazione nel Mediterraneo.
pagina IO I BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
La BEI ospita la Conferenza sulle RTE
La BEI ospita la Conferenza sulle RTE «Reti transeuropee di trasporto:
bilancio e prospettive»
Come principale fonte di risorse finanziarie per le infrastrutture di trasporto transeuropee, la BEI intende apportare il suo contributo al dibattito sulle nuove priorità in materia di trasporti ospitando a Strasburgo, il 14 febbraio 2001, una Conferenza sulle RTE
La Commissione europea e gli Stati membri stanno riflettendo a nuove priorità nel settore dei trasporti. Quelle finora seguite erano state adottate al Consiglio europeo di Essen, nel 1994, per accelerare lo sviluppo delle reti transeuropee.
Per il 2005 è prevista la revisione degli orientamenti comunitari per il settore dei trasporti. In vista di tale riesame organico della materia, la Commissione europea ha varato un progetto di ricerca per definire 1 bisogni in materia di trasporti da qui al 2020.
Occorre incrementare gli investimenti nei trasporti, non solo per superare le gravi situazioni di ostacolo alla fluidità del traffico che affliggono l'Unione europea, ma
anche per soddisfare la crescente domanda, per far fronte ai problemi posti dal prezzo dell'energia e per migliorare i collegamenti tra i Paesi dell'Europa centrale e orientale e l'attuale mercato interno. La realizzazione di un'efficace rete transeuropea multimodale è di vitale importanza per l'integrazione economica degli Stati membri e dei Paesi limitrofi, nonché per lo sviluppo delle zone più svantaggiate.
È necessario inoltre rivedere le politiche di prezzo per i servizi di trasporto, offrendo in particolare maggiori incentivi per il trasporto di merci su rotaia rispetto a quello su gomma. In una prospettiva temporale più lunga, occorrerà investire in nuovi tipi d'infrastrutture.
BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000 • pagina
/ lavori delia Conferenza della BEI
sulle RTE ver teranno su alcune
questioni d'importanza cruciale, quali:
• Cosa è stato realizzato finora, e
qua l i p r o b l e m i si sono in
contrati?
• Quali sono le nuove priori tà da
perseguire?
• C o m e m o d i f i c a r e la po l i t i ca
economica per incent ivare gl i
investimenti in mezzi di trasporto
alternativi?
• Cosa occorre per una rap ida
a t t u a z i o n e di nuov i p r o g e t t i
d'investimento?
Interverranno rappresentanti della
Commissione europea, del Parla
mento, della BEI ed autorità respon
sabili dei trasporti di Stati membri e
di Paesi terzi, oltre ad operatori dei
trasporti e ad esponenti del mondo
bancario.
Si prevede la presenza di circa 200
persone, tra esponenti degli enti
europei e nazionali responsabili dei
t rasport i , p romotor i di p roget t i ,
g rand i imprese di cos t ruz ion i ,
esponenti del mondo accademico
che si occupano di po l i t ica dei
trasporti, banchieri specializzati nel
finanziamento di progetti relativi ai
t rasport i , parlamentari europei e
nazionali, ONG.
La partecipazione alla Conferenza
del la BEI sul le RTE, che avrà
luogo a Strasburgo il 14 febbraio
2001 , è solo su i nv i t o ; per
ul ter ior i informazioni rivolgersi a:
In funzione un nuovo collegamento RTE
La BEI è stata un'importante fonte di finanziamenti per la realizzazione del collegamento ferroviario/stradale fisso suirÖresund tra Malmö (Svezia) e Copenaghen (Danimarca). Per questo progetto, che è operativo dal luglio di quest'anno, la BEI ha accordato finanziamenti per un totale di circa 1,2 miliardi di euro.
Oltre ad essere un progetto di RTE, il collegamento suirOresund è anche un esempio di partnership tra pubblico e privato (PPP). Per tutti i progetti relativi ad infrastrutture di trasporto e telecomunicazione, la Banca ha dato un appoggio significativo alle PPP. Grazie all'esperienza acquisita nel corso degli anni, la
BEI continua ad apportare valore aggiunto, specialmente nel settore dei trasporti nel quale la politica comunitaria si pone come obiettivo primario l'integrazione tra gli Stati membri e migliori collegamenti con i Paesi terzi, in particolare con quelli candidati all'adesione.
Tra gli altri progetti significativi finanziati dalla BEI con la formula della PPP sono da segnalare: l'aeroporto di Atene, il collegamento TAV fra Londra e il tunnel sotto la Manica, il nuovo tunnel sotto l'Elba, ad Amburgo, l'autostrada E18 in Norvegia e numerosi tratti autostradali nel Regno Unito e in Portogallo.
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pagin BEI INFOR.MAZIONI 3-2OOO
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTLMENTI
La BEI ospita la Conferenza sulle RTE
Reti transeuropee finanziate dalla BEI: contratt i d i f inanziamento per EUR 41 mil iardi f i rmat i dal 1995 a l i 999
(Milioni di euro)
1999
1998
1997
1996
1995
2 000 4 000 6 000 8 000 10 000
^ Trasporti Telecomunicazioni
^ Energia
Dal 1993, a seguito delle r a c c o m a n d a z i o n i del g r u p p o ad al to livello presieduto dal Commis sario C h r i s t o p h e r s e n e d o p o che il Cons ig l io europeo di Essen nel 1994 aveva individuato i progetti p r io r i t a r i , la BEI ha intensificato i suoi interventi a sostegno delle reti t r a n s e u r o p e e (RTE) di trasporto, di energia e di telecomunicazione e della loro estensione alle regioni l imi t rofe d e l l ' U n i o n e europea, in particolare ai Paesi cand ida t i a l l ' adesione.
La BEI ha approvato, dal 1 9 9 3 , f i nanz i amen t i destinati a RTE all'interno e fuori dell'Unione per 65 miliardi di euro, contr i buendo a realizzare progetti per un costo complessivo stimato in circa 206 miliardi.
Verso infrastrutture transeuropee
Going trans-European. Planning and financing transport netiuorks for Europe, Pergamon, Elsevier Science, Oxford, 1999 (374 pagine) è un volume scritto da Mateu Turró, Consigliere economico della Direzione Progetti della BEI, che per la prima volta presenta la politica europea dei trasporti in un ottica globale.
Poiché è imminente il riesame degli orientamenti relativi alle RTE, che dovranno essere estese ai Paesi candidati, Turró ritiene che sia giunto il momento di ridefinire la politica dei trasporti e propone le misure che le singole istituzioni do\ rebbero adottare per realizzare una rete transeuropea multimodale più efficiente a benefìcio degli Stati membri e dei Paesi limitrofi.
Turró sottolinea la necessità di un nuovo approccio integrato che consenta interventi coordinati sulle varie modalità di trasporto ai diversi livelli (nazionale, regionale e locale).
Nell'arco dei prossimi 20 anni le RTE multimodali possono comportare un investimento del valore di 200-300 miliardi di euro. L'unica fonte specifica di sovvenzioni comunitarie per questi progetti è una linea di bilancio che dovrebbe stanziare 4,6 miliardi nel periodo 2000-2006. Molto più congrui saranno invece, per talune aree specifiche, gli apporti provenienti dai Fondi di coesione e di sviluppo regionale dell'UE e le risorse messe a disposizione dalla BEI in tutti gli Stati membri attraverso i suoi finanziamenti.
M. Turró sostiene la necessità di disporre di maggiori risorse finanziarie, specialmente sotto forma di sovvenzioni, per sostenere la politica delle RTE. Le infrastrutture di trasporto sono ancora, per la maggior parte, finanziate dal settore pubblico. Ma iT contesto finanziario è in rapida evoluzione, ora che la globalizzazione impone un ridimensionamento della presenza dello Stato e un migliore utilizzo delle forze di mercato. L'autore esamina approfonditamente le sfide finanziarie poste dalle RTE multimodali nonché le difficoltà e le opportunità del finanziamento delle infrastrutture di trasporto da parte del settore privato.
Turró ha la cattedra di economia dei trasporti all' Universität Politècnica de Catalunya, a Barcellona, ed ha maturato un'esperienza diretta cfell'argomento presso la BEI, dove lavora dal 1988. La Banca ha sponsorizzato l'opera, accordando al Dr. Turró una borsa per un periodo di studio {Visiting Fellowship) presso il St Antony's College (Oxford), ma il libro è un progetto individuale che rispecchia le opinioni dell'autore. Cionondimeno, la BEI lo considera un valido punto di riferimento per l'elaborazione di una politica europea in materia d'infrastrutture di trasporto.
Per ulteriori informazioni, consultare il sito: http://www.goingTENs.homepage.com
BEI INFORMAZIONI 3 - 2 0 0 0 I pag ina 13
Due nuovi Vicepresidenti alla BEI
lsabel Martin Castella
Isabel MARTIN CASTELLA è entrata
a far parte del Comitato dirett ivo
della BEI a settembre. Tra i suoi
ambiti di responsabilità in quanto
Vicepresidente rientrano: il coordi
namento dei f inanziamenti strut
turati e lo sviluppo di nuovi prodotti
f inanziari; il Dipart imento Opera
zioni della Direzione Affari giuridici;
le operazioni di f inanziamento in
Spagna e Portogallo, Belgio, Lus
semburgo e Paesi Bassi, nonché
America latina e Asia. È inoltre re
sponsabile delle relazioni della BEI
con la Banca in teramer icana di
sv i luppo e la Banca asiatica di
sviluppo.
In q u a n t o esperta di quest ion i
commerciali e economiche (Tècnico
Comercial y Economista dei Estado),
Isabel Mart in Castella giunge alla
BEI con un considerevole baga
glio di esperienza in ambito ban
cario, avendo svolto 16 anni della
sua carriera professionale nel set
tore. Nel 1987 è entrata al Banco
Hispanoamericano con il t i to lo di
Vicedirettore Generale delle Finan
ze internazionali, una qualifica che
ha continuato a rivestire presso il
Banco Central Hispano (BCH) e
quindi presso II Banco Santander
Central Hispano (BSCH) dopo le
successive fusioni intervenute tra
queste istituzioni finanziarie. In tale
qualità, ha avuto un ruolo attivo in
molti dei recenti sviluppi che hanno
interessato i mercat i f i nanz ia r i
i n te rnaz iona l i , così come nel le
privatizzazioni attuate in vari Paesi
e, in particolare, nell'America latina.
Conseguita la laurea in economia
alla Universidad Complutense di
Madrid, ha rivestito diversi incarichi
nel Segretar ia to di Stato per il
Commercio, per passare poi nel
1985 a l l ' / ns t / fu to Nacional de
Industria (INI) dove era incaricata
del le relazioni con le Comuni tà
europee. Dal 1986 al 1988 ha lavo
rato al Comitato economico e so
ciale dell 'Unione europea, in rap
presentanza del settore pubblico. È
stata membro del Consigl io di
amministrazione di varie imprese
industriali del Gruppo INI, oltre che
della Compania Espanola de Finan
ciación del Desarrollo (COFIDES) e
del la Compania Espanola de
Seguro de Crédito a la Exporta
ciôn (CESCE). m
Michael G. TUTTY, irlandese, ha
assunto la carica di Vicepresidente
della BEI in ottobre.
Tra le sue responsabilità alla BEI
rientra la supervisione delle opera
zioni di finanziamento in Irlanda e
Danimarca e nei Paesi d'Africa, dei
Caraibi e del Pacifico (ai sensi dell'Ac
cordo di Cotonou); egli è inoltre
responsabi le del le a t t i v i t à di
sviluppo regionale della Banca, oltre
che della valutazione dei progetti e
della valutazione ex post.
Prima di assumere il nuovo incarico,
M.G. Tutty è stato dal 1994 Secondo
Segretario Generale, a capo della
Divisione Economia e Bilancio al
Ministero delle Finanze a Dublino. È
stato responsabile della strategia e
del coordinamento generale del
bilancio, della politica fiscale, della
politica economica e delle previsioni
congiuntural i , oltre ad aver fa t to
parte del Gruppo di politica fiscale
del l 'Unione europea, del Gruppo
per il codice di comportamento e
del Comitato economico e f inan
ziario dell'UE.
Dopo un diploma universitario in
Commercio e una laurea in Scienze
economiche conseguita aW'Univer-
sity College di Dublino, seguita da
una laurea in Gestione strategica
del settore pubblico, conseguita al
Trinity College di Dublino, è entrato
nel 1968 al Ministero delle Finanze
di Dublino in qualità di Funzionario
ammin is t ra t i vo . D ivenuto Vice
Funzionario Capo nel 1973, è poi
passato nel 1981 alla Sezione
Bilancio, con la responsabilità del
pagina 14 I BEI INFOR.MAZIONI 3-2000
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
Nomine alla BEI
coordinamento di bilancio oltre che
della politica in materia di IVA e
dazi doganali. Nel 1985 è passato
alla Divisione Finanze per occuparsi
di quest ioni monetar ie in terna
zionali, tra cui la politica dei cambi,
la liberalizzazione dei movimenti di
capitali e aspetti relativi al FMI e alla
Banca mondiale.
Dopo la promozione a Vice Segre
ta r io Generale del la Divis ione
Finanze (1987-1994), si è occupato
di: coordinamento delle questioni
comunitarie, tra cui ECOFIN, bilan
cio comunitario e negoziati relativi
al trattato UE, come ad esempio gli
aspetti del t ra t ta to di Maastricht
attinenti all'UEM; politica regionale.
Nomine
anche in re laz ione ai Fondi
strutturali, preparazione dei Piani di
sviluppo nazionale dell ' Ir landa e
negoziaz ione dei Quadri comu
nitari di sostegno; politica dei cam
bi, legislazione bancaria e politica di
v ig i lanza sulle is t i tuz ioni f i nan
ziarie; servizi contabili del Ministero.
Ha svolto inoltre l'incarico di sup
p len te nel Comi ta to mone ta r io
dell'UE nonché quello di presidente
dei supplenti (1993-1994). •
Francisco de Paula Coelho
Antonio PUCjLIESE è stato nominato Direttore del Dipartimento Mediterraneo e Balcani alla Direzione dei Finanziamenti fuori dell'Unione europea. Assume l'incarico dopo un periodo di transizione trascorso a Roma per coordinare il trasferimento del portafogl io operazioni della Banca in Grecia al Dipartimento Italia, Grecia, Cipro e Malta.
A. Pugliese entra alla Banca nel 1977 come economista. Nel 1982 viene trasferito al Dipartimento Italia, a Roma, con la funzione di loan officer. Rientrato a Lussemburgo nel 1990, si occupa delle operazioni di finanziamento a favore delle regioni autonome della Spagna. Nel 1995 è nominato Capo della Divisione Grecia e Finlandia, quindi Capo della Divisione Infrastrutture al Dipartimento Italia. Nel 1999 è promosso tra i quadri dir igenti della Banca con il t i tolo di Direttore del Dipartimento Grecia, Finlandia, Danimarca e Svezia.
Pier Luigi GILIBERT è stato nominato Direttore Generale del Dipartimento Rischi di credito.
Pier Luigi Gilibert entra alla Banca nel 1984 nel Dipartimento Studi finanziari e nel 1996 passa al Dipartimento Rischi di credito. È laureato in economia all'Università di Torino e a quella di Rochester
(N. Y., USA). Prima di entrare alla Banca ha lavorato all'Ufficio Studi e al Servizio Estero della Banca Commerciale Italiana a Milano.
Per JEDEFORS é stato nominato Direttore per le operazioni al Dipartimento Rischi d i credito.
Per Jedefors entra alla BEI nel marzo 2000 dopo essere stato Direttore dei programmi per la Corea alla Banca mondiale (Washington). Distaccato alla Banca mondiale dalla Skandinaviska Enskilda Banken (SEB), aveva ricoperto presso quest'ultima diversi incarichi: Capo del Gruppo UEM, Responsabile generale dei crediti, Direttore delle relazioni con la clientela e Chief Financial Officer & Controller. Per la SEB era stato Presidente del Consiglio di amministrazione delle sue affil iate a Singapore, Hong Kong, Tokyo, Sydney e Lussemburgo. Prima di entrare alla SEB era stato Senior Engagement Manager presso la McKinsey & Company in Scandinavia e aveva lavorato a Wew York presso una società privata.
Alfonso QUEREJETA é stato nominato Direttore del Dipartimento Spagna e Portogallo alla Direzione Europa occidentale.
Giurista (dottorato all'Università di Bologna), riveste, dal 1986, varie funzioni alla Direzione degli Affar i giuridici. A l momento della sua nomina era Capo della Divisione Spagna e Portogallo al Dipartimento
Operazioni.
Francisco DE PAULA COELHO è stato nominato Direttore del Dipartimento Pianificazione e regolamento delle operazioni alla Direzione delle Finanze.
Francisco de Paula Coelho entra alla Banca nel 1987 come loan officer del Dipartimento Africa, Caraibi e Pacifico alla Direzione dei Finanziamenti fuori dell'Unione europea. Dal 1989 al 1996 opera alla Gestione del portafogl io nel Dipartimento Tesoreria, per po i diventare Capo della Divisione Back-office Finanziamenti al Dipartimento Pianificazione e regolamento delle operazioni. Prima di entrare alla Banca, ha lavorato presso la Banca mondiale a Washington.
Joachim LINK è stato nominato Direttore del Dipartimento Germania e Austria alla Direzione Europa centrale.
Dal 1982 Joachim LINK contribuisce allo sviluppo dei finanziamenti della BEI nell'Unione europea. Le sue aree di responsabilità sono: dapprima la Francia, quindi la Germania e la Danimarca, dal 1990 in po i i Lander orientali (ex Germania orientale) e infine Austria, Norvegia e Svezia nella fase di preadesione.
Nel 1994 assume le funzioni di Capo della nuova Divisione Germania (Länder meridionali) e Austria.
A l fonso Querejeta
BEI INFORMAZIONI 3 - 2 0 0 0 I pag ina 15
// Gruppo BEI promuove
le nuove tecnologie e
l'innovazione con operazioni su
capitali di rischio e finanziamenti
Risale al 1997 il compito conferito alla Banca dal Consiglio europeo di Amsterdam d'investire nello sviluppo del capitale di rischio per ampliare la gamma delle sue attività a sostegno della crescita e dell'occupazione in Europa
Tale compito è stato riconfermato,
nel marzo 2000, dal Consigl io
europeo di Lisbona, che ha invitato
il Gruppo BEI ad espandere le
propr ie operazioni di capitale di
rischio e di finanziamento a lungo
te rm ine a favore del le nuove
tecno log ie e de l l ' I nnovaz ione .
Quanto alle operazioni su capitali di
rischio:
•da l la fine del 1997 il Gruppo ha
sostenuto oltre 100 fondi per un
importo totale di 1,2 miliardi di
euro; 1 fondi in questione ope
rano in t u t t i gl i Stati membr i
dell'Unione;
• le operazioni condotte dal Gruppo
evidenziano una grande varietà di
strumenti e di modalità d'inter
vento: esse hanno riguardato prevalen temente f ond i tecno log ic i e generalisti, ma anche fondi di fondi (in Francia e nel Regno Unito), con ope ra to r i , a seconda dei casi, pubb l ic i ο p r i v a t i . Più che alla «forma», si è guardato agli obiettivi da conseguire e ai set tor i da raggiungere, mentre ha rappresentato un criterio d' importanza decisiva la qual i tà dei gruppi di gestori;
• il Gruppo ha inoltre prestato una part icolare at tenzione ai fondi paneuropei, ai quali riserva congrui invest iment i ; t ra questi si possono citare, quali leader nei rispettivi settori: Merlin (biotecnologie) . Gilde Agr i foods (agroal imentare) . Barings European (generalista).
La r i fo rma del g iugno 2000
Per rispondere al meglio all ' invito del Consigl io europeo e per raf forzare la propr ia azione nel settore del capitale di rischio, la BEI ha razional izzato e mig l iorato il p ropr io d isposi t ivo di f i n a n ziamento. In precedenza, la BEI e il Fondo europeo per gli investimenti (FEl) operavano entrambi su capitali di rischio. Quest'ultimo gestiva una parte del le risorse BEI (il Meccanismo europeo per le tecnologie -MET) oltre che fondi comunitari nel quadro del «MET-Avviamento». Dal giugno 2000, pur conservando la sua natura tripartita, che vede tra i suoi soci la Commissione europea, un certo numero di banche commercial i e la BEI, il FEl si è t rasformato in filiale del Gruppo BEI, con il compito di effettuare tutte le operazioni su capitali di rischio del neocostituito «Gruppo». Si è così realizzata una semplificazione che è stata apprezzata dagli operatori del mercato.
pagina i6 1 BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
// FEl: s t rumento del Gruppo BEI special izzato in capitale di r ischio
La r i forma comporta un dopp io trasfer imento: da un lato, quel lo del la t o t a l i t à del p o r t a f o g l i o operaz ion i su capi ta l i di r ischio sottoscritte dalla BEI nel periodo 1997-2000, quando essa le attuava in propr io ; da l l 'a l t ro , quel lo del miliardo aggiuntivo che nel giugno 2000 i Governatori della BEI, ossia i ministri delle Finanze (per l'Italia, del Tesoro) de l l 'Un ione , hanno i nv i t a to la Banca a me t te re a disposizione sui suoi saldi attivi di gest ione a copertura del rischio legato alle nuove operaz ion i su cap i ta l i di r ischio che il FEl realizzerà entro il 2003. A queste risorse vanno ad aggiungersi quelle s tanz ia te dal la Commissione europea sul bilancio comunitario e affidate in gestione al FEl.
Le risorse a disposizione rendono il FEl un opera to re essenziale del mercato europeo del capitale di rischio, che nel 1999 ha mobil itato 25 mi l ia rd i di euro, con t ro 45 mil iardi negli Stati Unit i , dove la californiana Silicon Valley rappresenta da sola un mercato paragonabile a quello dei 15 Stati membri. Da qui al 2003, il FEl dovrebbe essere in grado d'investire un importo dell'ordine di 3 miliardi di euro.
Quadro d'intervento, ruolo e valore aggiunto del FEl
Il FEl è rimasto una struttura agile, reattiva, in costante contatto con gli investitori privati e con l'evoluzione del mercato. Ma è anche un'istituzione finanziaria i cui obiettivi sono in l inea con que l l i de l l 'Un ione : rafforzamento della competit ività delle imprese (in particolare delle PMI), promozione dell'innovazione e della tecnologia, stimolo ad una crescita e ad un 'occupaz ione di qualità, sviluppo regionale equilibrato. La sua collaborazione con la Commissione europea e con gli Stati membri è dunque naturale e permanente.
La politica del FEl per la sua presenza sul mercato europeo del capitale di rischio s'ispira ad alcuni principi cardine:
• in quanto investitore pubblico, il FEl si p r o p o n e , con le sue operazioni, di avere un ef fe t to «ca ta l i z za to re» , f i n a n z i a n d o fondi e settori che, senza il suo i n t e r v e n t o , non av rebbe ro po tu to decol lare con la stessa rapidità, raggiungendo la stessa dimensione ο lo stesso successo;
• il FEl cerca inoltre di anticipare
gl i svi luppi del mercato, inter
venendo laddove la scarsità di fondi propri ostacola la creazione di un merca to eu ropeo di capi ta le di r ischio eff icace ed omogeneo. Le carenze possono esistere a livello di dimensione deg l i i n v e s t i m e n t i , di area geografica ο di settore e si evol
vono con rapidità.
At tualmente, ad esempio, si constata una certa sovrabbondanza di offerta nella cosiddetta net-economy (Business-to-Consumer, Business-to-Business).
Il FEl deve dunque orientarsi verso altri segmenti tecnologici: le telecomunicazioni, la biotecnologia, il settore agroalimentare, quello dei «contenuti multimediali», lo sviluppo sostenibile, la nanotecnologia (la tecnologia del l ' inf in i tamente piccolo) e altri che presentano ottime prospett ive di crescita e rappresentano settori chiave della nuova economia. Inf ine, il FEl punta al capitale di sviluppo e alla creazione di fondi regionali, vettori essenziali di d i f fus ione de l l ' i nnovaz ione nell'insieme del tessuto economico: in a l t re paro le , ciò che viene definito e-migration.
Il FEl ha uno staff di 47 persone addette alle operazioni su capitali di rìschio e a quelle di
garanzia
Il FEl pone ino l t re l 'accento
sull ' interazione tra ricerca, d i f fu
sione dell'innovazione e creazione
di nuove imprese, nonché sui
collegamenti tra università e nuove
imprese, con un'attenzione part i
colare al finanziamento di strutture
quali gli «incubatoi di nuove realtà
imprenditoriali» e i «parchi scienti
fici».
Un impegno particolare è dedicato
allo sviluppo di fondi paneuropei
che siano in grado di avere un ruolo
propulsore a l ivel lo del l 'Europa
intera. Di fatto, il fattore «dimen
sione dei fondi» è determinante e a
tal proposito è d'obbligo osservare
che negl i Stati Uni t i i g rupp i di
gestori dispongono spesso di mezzi
molto più consistenti che in Europa.
L'azione del FEl, i n f ine , non è
l imitata agli Stati membri del l 'U
nione europea; dal giugno 2000 il
FEl è abilitato ad intervenire anche
nei t redic i Paesi candidat i a l l 'a
desione. Per i settori f inanziari di
questi Paesi, al di là della pura e
semplice at t iv i tà d ' invest imento,
esso avrà un ruolo molto interes
sante di diffusione di know-f iow e
di catalizzatore di finanziamenti sui
mercati locali ancora scarsamente
sviluppati. •
Marc SCHUBLIN, FEl
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e-maii: [email protected]
Per ulteriori informazioni, consultare il sito: www.eif.org
BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000 • pagina 17
Il volume delle
operazioni BEI nei
Balcani
occidentali avrà
un notevole
incremento nel
prossimo futuro
I finanziamenti BEI nei Balcani »»"
La BEI è pronta a finanziare progett i nella Repubblica federale di Iugoslavia
La BEI pronta a operare nella Repubblica federale di lugosUvia non appena avrà il via libera dall'Unione europea
La recente evoluzione in senso democratico della Repubblica federale di Iugoslavia e l'arrivo al potere dell 'opposizione con l'elezione di V. Kostunica a Presidente della Federazione hanno indotto l'Unione europea a rivedere radicalmente la propria politica nei confronti di questo Paese. Alla riunione del Consiglio «Affari generali» del 9 ottobre 2000, ί Ministri hanno deciso di abolire le sanzioni contro la Repubblica federale di Iugoslavia e di inserire il Paese nel cosiddetto «processo di stabilizzazione e associazione». Si è inoltre deciso di ammettere la Iugoslavia a beneficiare degli aiuti del programma CARDS oltre a quelli dei programmi umanitari che negli ultimi anni sono stati attivati a favore della popolazione.
La Repubblica federale di Iugoslavia è inserita in due progetti regionali del cosiddetto Quick-Start Package per la ricostruzione postbellica dell'area dei Balcani: il ripristino della navigabilità del Danubio, con la rimozione di tre ponti distrutti a Novi Sad nella primavera 1999, per un costo totale di EUR 24 milioni e uno studio regionale sulle infrastrutture di trasporto, volto a individuare le priorità d'investimento in questo settore nell'Europa sudorientale, per un valore di circa EUR 2,3 milioni.
La BEI ha le migliori credenziali per finanziare progetti infrastrutturali nella Repubblica federale di Iugoslavia, considerata la sua lunga e positiva esperienza d'interventi nel Paese.
La Banca ha cominciato a finanziare progetti strategici nei settori dei trasporti e dell'energia nell'ex Repubblica
federale socialista di Iugoslavia nel 1977, dopo la «dichiarazione di Belgrado» sulla cooperazione tra la Repubblica federale socialista di Iugoslavia e l'UE.
Nel periodo 1977-1990 i finanziamenti della BEI .sono ammontati in totale a EUR 760 milioni, dei quali 668 sono andati prevalentemente alla rete stradale e ferroviaria transiugoslava che collega Slovenia, Croazia, provincia autonoma di Vojvodina, Serbia e Macedonia nonché i Paesi limitrofi: Austria, Italia e Grecia. Interventi per EUR 92 milioni sono serviti a finanziare progetti per ammodernare ed espandere le linee elettriche, anche attraverso interconnessioni con le reti di Grecia e Italia.
La maggior parte dei finanziamenti proviene dai tre Protocolli finanziari (per un importo fino a EUR 1 miliardo) relativi all'Accordo di cooperazione tra Unione europea e Repubblica federale socialista di Iugoslavia, accordo che ribadiva l'intenzione comune di questo Paese e dell'UE di rafforzare le proprie relazioni economiche e commerciali nell'ambito di una più vasta politica comunitaria di cooperazione con i Paesi terzi del Mediterraneo.
Dopo la disgregazione della Repubblica federale socialista di Iugoslavia, la BEI ha ricominciato a operare nella regione con interventi nella Ex Repubblica iugoslava di Macedonia nel 1998 e in Bosnia-Erzegovina nel 1999. Ben presto la Banca comincerà a operare anche in Croazia e nella Repubblica federale di Iugoslavia, concentrando i suoi interventi nei settori dei trasporti e dell'energia.
pagina BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2OOO
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI
/ finanziamenti BEI nei Balcani
A testimonianza del suo impegno per l'opera di ricostruzione postbellica nell'area dei Balcani, la BEI ha contribuito alla messa a punto del Patto di stabilità per l'Europa sudorientale adottato alla Conferenza ministeriale di Colonia del giugno 1999
Dopo che il Gruppo di alto livello e il Patto di s tab i l i tà le avevano assegnato un ruolo di primo piano nel mettere a punto e coordinare i programmi d' investimento per le infrastrutture di base nella zona, la reazione della BEI è stata quella di creare subito una task force per i Balcani con il compito di valutare gli investimenti necessari e individuare gli interventi postbellici più urgenti da attuare nell'Europa sudorientale. L'area comprende: Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Repubblica federale di Iugoslavia (formata da Serbia e Montenegro), Ex Repubblica iugoslava di Macedonia (ERIM), o l t re che Bulgar ia e Romania.
Nel se t tembre 1999, la BEI ha presentato una pr ima relazione sulle opere di ricostruzione necessarie, in cooperazione con la Commissione europea e con le al t re istituzioni finanziarie multilaterali.
I progett i da realizzare sono stati raggruppati nel cosiddetto Quick-Start Package d ' inves t iment i in
conto cap i ta le , con in iz io del la messa in a t to , ο aggiudicazione
degli appalti, entro marzo 2001, e in
un p a c c h e t t o a breve t e r m i n e
d'investimenti che a prima vista si
presentano come economicamente
accettabili e non sollevano grandi
problemi settoriali ο progettuali.
L'elenco è formato da un totale di 85 progetti per un costo di circa EUR 4 miliardi. Di questi, 35 appartengono al Quick-Start Package, per un valore di EUR 1,1 miliardi. La BEI ha un ruolo guida per 14 di essi, con un valore calcolato in circa EUR 800 milioni, pari al 72% del totale. Per i restanti 50 progetti a breve termine il costo complessivo è di circa EUR 3 mi l iard i . La BEI dovrebbe partecipare alla realizzazione di 18 di essi, per un valore di circa EUR 1 miliardo, pari al 33% del totale.
I 14 progetti a partenza immediata, per i qua l i la BEI ha il ruo lo di «Agenzia capofila», sono a un buon livello di avanzamento: contratti per finanziamenti BEI a lungo termine per un tota le di EUR 548 mil ioni (pari al 59% della quota di progetti a par tenza immed ia ta di cui la Banca è capofila) sono stati firmati in relazione a 5 progetti nel settore dei t r aspo r t i , dei qual i uno in Bosnia-Erzegovina (tratti stradali del Qu in to co r r ido io per EUR 57 mil ioni), due nella Ex Repubblica iugoslava di Macedonia (circonvallaz ione di Skopje e val ico di frontiera con la Grecia passando per Gevgelija: EUR 70 milioni), uno in Bulgaria (ammodernamento dell'aeroporto di Sofia: EUR 150 milioni) e uno in Romania ( t ra t to stradale Bucarest-Cernavoda: EUR 270 milioni).
Oltre ad operare nel quadro del programma di ricostruzione, la BEI f inanz ia p r o g e t t i nei Balcani nel l 'ambito della sua normale att iv i tà di f inanziamento nell 'area.
In Albania, Bosnia-Erzegovina ed ERIM la Banca opera a t i to lo del mandato attualmente in vigore per l 'Europa cent ra le e o r ien ta le , conferitole dal Consiglio europeo per il periodo 2000-2007, in virtù del qua le la BEI può concedere
f i nanz iamen t i a concorrenza di EUR 8,7 mi l ia rd i nei dieci Paesi candidati e in tre Stati balcanici che non hanno ancora lo status di Paesi cand i da t i : A lban ia , Bosnia-Erzegovina ed ERIM. L'attuale mandato verrà presto esteso alla Croazia e alla Repubblica federale di Iugoslavia (formata da Serbia e Montenegro). In Bulgaria e Romania, la Banca può accordare finanziamenti, oltre che nel quadro del suddetto mandato, a titolo del suo secondo Sporte l lo preadesione, au to r i zza to dal Consigl io dei governator i , che mette a disposizione della BEI un importo f ino a EUR 8,5 miliardi per interventi nei Paesi candidati dell'Europa centrale e orientale, nonché a Cipro e Malta, nel periodo 2000-2003.
La BEI ha effettuato operazioni di finanziamento nei Balcani occidentali per un totale di EUR 323 milioni, così r i p a r t i t i : EUR 68 m i l i on i al l 'Albania, accordati dal 1995 in poi, per i settori trasporti, energia e PMI; EUR 125 mil ioni alla Bosnia-Erzegovina (dal 1999) per progetti nei settori trasporti ed energia, e EUR 130 milioni all'ERIM, dal 1998 in poi, per i trasporti.
Il volume delle operazioni BEI nei Balcani occidentali avrà un notevole incremento nel prossimo futuro, con l'accelerazione delle fasi di preparazione dei p roge t t i grazie alla sempl i f icazione del le procedure legali, amministrative e tecniche. Come al solito, la BEI effettuerà i suoi interventi di finanziamento in s t re t ta co l laboraz ione con la Commissione europea e le a l t re istituzioni multi laterali, con un'att enz ione par t ico lare ai se t to r i trasporti ed energia. I
Helen Kawadla Dipartimento Informazione e
Comunicazione Tei.:+352 4379 3146
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La BEI effettuerà i
suoi interventi
di finanziamento
in Stretta
collaborazione
con la
Commissione
europea e le altre
istituzioni
finanziarie
multilaterali
BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000 I pagina 19
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QH-AA-0(WX)3-rr-C
L'iniziativa «Innovazione 2000» in breve
II Consiglio del governatori della BEI - formato dai Ministri delle Finanze degli Stati membri (per l'Italia il Ministro del Tesoro) - ha approvato in giugno l'iniziativa «Innovazione 2000» volta a sostenere gli investimenti che promuovono la società dell'informazione, l 'att ività di ricerca e svi luppo, l ' innovazione e la compet i t iv i tà , lo sviluppo del capitale umano. Per intervenire in questi set tor i , la Banca potrà contare nei prossimi tre anni su risorse finanziarie appositamente stanziate che ammontano a EUR 12-15 mil iardi. Più che rappresentare un incremento del volume
dei finanziamenti, il programm'a comporterà un riorientamento qual i ta t ivo delle t radiz ional i operazioni della BEI.
Aspetto cardine dell ' iniziativa «Innovazione 2000» è l'espansione dell'attività della Banca nel settore del capitale di rischio con operazioni a favore delle PMI. Lo stanziamento in risorse proprie per questi interventi a beneficio delle piccole e medie imprese è infatti raddoppiato, passando a EUR 2 mi l iard i . Oltre a ciò, il Fondo europeo per gli investimenti (FEl) è diventato lo strumento del Gruppo BEI specializ-
Un nuovo video sulla BEI
Un nuovo video della durata di
dieci minuti illustra il funziona
mento della BEI. Per banche e
a l t re i s t i tuz ion i f i nanz ia r ie ,
camere di commercio e dell ' in
dustria, istituzioni comunitarie e
loro uff ic i al l 'estero, associa
z ion i europee di ca tegor ia ,
università e scuole oltre che per
le emit tent i televisive il video
può cost i tu i re un u t i le s t ru
mento di presentazione della
BEI, l ' i s t i tuz ione f inanz ia r ia
dell'Unione europea.
Il f i l m a t o r iguarda in modo
particolare l'attività della BEI sui
mercato dei cap i ta l i , le
operazioni di tesoreria e quelle
di finanziamento. Esso illustra la
posiz ione del la Banca nel
mondo del la f inanza e il
contributo che essa apporta allo
sv i luppo economico e alla
qualità della vita negli attuali e
futuri Stati membri, oltre che in
altre parti del mondo. Il video si
sofferma anche sulle operazioni
su capitali di rischio, gestite dal
Il Premio BEI 2001
S' inv i tano gl i interessat i a
presentare la propria candida
tura per il Premio BEI, assegnato
ogni due anni per brevi saggi su
argoment i economici e f inan
z iar i re la t iv i al le ques t ion i
europee.
/ premi da assegnare sono:
EUR 15 ODO (primo premio)
EUR 7 ODO (secondo premio)
EUR 3 eoo (terzo premio)
oltre a tre premi di EUR 1 DOG
per e labora t i p resentat i da
persone di età inferiore ai 30
anni. Le candidature sono da
presentare entro il Γ febbraio
2001.
Per poter partecipare al Premio
BEI, i candidati devono avere la
nazionalità di uno degli Stati
membri dell'Unione europea, di
uno degli Stati membri dell'As
sociazione europea di l ibero
scambio-EFTA (Norvegia, Sviz
zera, Islanda e Liechtenstein) ο
zato in operazioni su capitali di rischio. Il FEl ha mantenuto la sua natura t r ipart i ta (con capitale detenuto dalla BEI, dalla Commissione europea e da un certo numero di banche commerciali), ma la BEI ne è diventata il socio di maggioranza, con il control lo della direzione del Fondo.
Un opuscolo (16 pagine) sulle at t iv i tà svolte dalla BEI per promuovere l'economia basata sulla conoscenza è reperibile in inglese, francese e tedesco sul sito w/ww.eib.orq/lnnovation 2000
Initiative. U
Fondo eu
ropeo per
gli investi
menti (FEl),
a f f i l i a t o
alla Banca.
Il v ideo è
disponibile
in inglese, francese e tedesco.
Copie in VHS (betacam per le
emittenti televisive) si possono
o t tenere g r a t u i t a m e n t e dal
Dipar t imento Informazione e
Comunicazione, Sophie Decelle,
100, bd. Konrad Adenauer ,
L-2950 Lussemburgo, tei.: +352
4379 3141, fax: +352 4379 3189,
e-mail: [email protected] •
di un Paese europeo che abbia concluso un Accordo di associazione con l'Unione europea (Cipro, Malta, Turchia, Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Ungher ia , Le t ton ia , L i tuan ia , Polonia, Romania, Repubblica slovacca e Slovenia).
Una giuria indipendente at t r i buisce i premi ai saggi sottoposti al suo esame. I premi e i relativi certificati saranno consegnati ai vincitori nel settembre 2001. Per ulteriori informazioni, consultare i i sito www.eib.org/2001 EIB Prize •