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Giovedı ` 15 aprile 2010 360ª e 361ª Seduta Pubblica ORDINE DEL GIORNO alle ore 10,30 Seguito della discussione dei disegni di legge: GIULIANO. – Modifiche al regio decreto-legge 27 novem- bre 1933, n. 1578, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio 1934, n. 36, in materia di riforma dell’accesso alla professione forense e raccordo con l’istruzione universi- taria. (601) – CASSON ed altri. Disciplina dell’ordinamento della professione forense. (711) – BIANCHI ed altri. – Norme concernenti l’esercizio dell’atti- vita ` forense durante il mandato parlamentare. (1171) – MUGNAI. – Riforma dell’ordinamento della professione di avvocato. (1198) – Relatore Valentino. TIPOGRAFIA DEL SENATO (510) SENATO DELLA REPUBBLICA XVI LEGISLATURA

360ª e 361ª Seduta Pubblica - senato.it · 360ª e 361ª Seduta Pubblica ORDINE DEL GIORNO alle ore 10,30 Seguito della discussione dei disegni di legge: ... n. 36, in materia di

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Giovedı 15 aprile 2010

360ª e 361ª Seduta Pubblica

ORDINE DEL GIORNO

alle ore 10,30

Seguito della discussione dei disegni di legge:

GIULIANO. – Modifiche al regio decreto-legge 27 novem-bre 1933, n. 1578, convertito, con modificazioni, dalla legge22 gennaio 1934, n. 36, in materia di riforma dell’accessoalla professione forense e raccordo con l’istruzione universi-taria. (601)

– CASSON ed altri. – Disciplina dell’ordinamento dellaprofessione forense. (711)

– BIANCHI ed altri. – Norme concernenti l’esercizio dell’atti-vita forense durante il mandato parlamentare. (1171)

– MUGNAI. – Riforma dell’ordinamento della professione diavvocato. (1198)

– Relatore Valentino.

TIPOGRAFIA DEL SENATO (510)

SENATO DELLA REPUBBLICAX V I L E G I S L A T U R A

alle ore 16

Interpellanze e interrogazioni (testi allegati).

– 2 –

INTERROGAZIONI SUL CENTRO NERVIANO MEDICALSCIENCES

(3-00635) (24 marzo 2009)

GARAVAGLIA Massimo. – Ai Ministri dello sviluppo economico e

del lavoro e delle politiche sociali. – Premesso che:il Nerviano Medical Sciences (NMS), in provincia di Milano, cen-

tro di eccellenza nella lotta ai tumori e nella ricerca, rischia di chiudere i

battenti nel giro di pochi mesi per le difficolta di carattere finanziario ed

operativo che sta incontrando;lo smantellamento lascerebbe a casa circa 650 ricercatori, ovvero

addirittura 1.000 persone se si considera anche l’indotto;storicamente, si ricorda, il polo di Nerviano e stato il fiore all’oc-

chiello di Farmitalia Carlo Erba, quindi e passato a Pharmacia nel 1994,

poi a Pharmacia & Upjohn, in seguito alla nuova Pharmacia (dopo la fu-

sione con Monsanto-Searle) per essere quindi acquisito da Pfizer nel 2002;

nel maggio 2004 il centro ricerche e stato acquisito al 100 per cento dalla

Congregazione dei figli dell’Immacolata concezione (CFIC), che lo ha tra-

sformato in una societa biotech con una operazione di spin-off da Pfizer,

divenendo cosı Nerviano Medical Sciences (NMS). La CFIC e una societa

di diritto vaticano, gia proprietaria a Roma e nel Lazio di una societa far-

maceutica (I.D.I.), di un ospedale specializzato nella dermatologia, oltre

ad altre attivita ospedaliere in Italia e all’estero;uscendo dal centro ricerche, Pfizer ha lasciato alla CFIC l’intero

complesso (terreni e fabbricati) oltre ad una «dote» di circa 200 milioni

di euro in contanti e 50 milioni in commesse; inoltre sono stati lasciati

a NMS alcuni progetti di ricerca innovativi nel campo oncologico. Dal

2004 al 2008 i costi di gestione sono passati da 110 milioni di euro annui

a 65 milioni grazie a risparmi operativi e ad attivita per conto terzi delle

unita addette alla materia prima farmaceutica, al prodotto finito ed agli

studi di tossicologia e farmacocinetica preliminari alla sperimentazione

clinica di qualsiasi nuovo potenziale farmaco;grazie alla predetta dotazione di mezzi ed ai progetti in corso,

NMS ha proseguito le propria attivita mantenendo sostanzialmente inalte-

rata l’occupazione e rimanendo la piu grossa societa biotech italiana e tra

le maggiori in Europa nella ricerca di farmaci antitumorali;la qualita scientifica ed industriale del centro e inequivocabilmente

dimostrata dalla serie di successi conseguiti nel tempo e celebrati persino

sulla prima pagina del «Wall Street Journal»: a) la trattativa in corso con

Pfizer per la vendita di un innovativo farmaco oncologico (inibitore di Au-

rora, proteina coinvolta nello sviluppo tumorale); b) la recente autorizza-

zione (prima al mondo) da parte della FDA, l’authority sanitaria Usa, alla

sperimentazione clinica di un nuovo farmaco antitumorale, il Danusertib

– 3 –

(inibitore di CDC7, altra importante proteina coinvolta nello sviluppo tu-

morale); c) i contratti stipulati nel 2007 e 2008 con BMS e Genentech (tra

le prime multinazionali nel settore) per lo sviluppo di loro progetti di ri-

cerca, che, oltre al pagamento delle spese sostenute, hanno un valore a re-

gime di 300 milioni di dollari; d) i numerosi contratti stipulati dalle unita

dedicate al lavoro per conto terzi nel settore della preparazione della ma-

teria prima farmaceutica (il cosiddetto bulk), del prodotto finito e delle in-

dagini tossicologiche, per cui e gia stata scorporata una societa apposita

(Accelera); e) tre nuovi potenziali farmaci pronti per gli studi clinici da

quest’anno e almeno sei progetti in fase avanzata (tra gli oltre 20 comples-

sivi) che stanno per produrre nuove molecole per la sperimentazione cli-

nica entro il 2010;purtroppo, pero, i costi della ricerca sono spesso ignoti e per rien-

trare dalle spese sostenute bisogna attendere che i farmaci arrivino sul

mercato: il centro ha gia «consumato» i 200 milioni lasciati in dote dalla

Pzifer e i 130 milioni di prestiti ottenuti da Unicredit e, nonostante i suc-

cessi ottenuti, la posizione finanziaria dell’azienda ha illustrato una perdita

netta nel 2008 di circa 60 milioni di euro;il piano «anti crac» avviato nel 2008 prevede la divisione del

gruppo NMS in quattro societa, una per ogni attivita presente a Nerviano

(ricerca oncologica, produzione principi attivi, produzione prodotto finito

e studi tossicologici), separando la ricerca, attivita in perdita, dalle altre

attivita in grado di autosostenersi, in modo da cercare partner e/o finan-

ziatori differenti per ognuno dei quattro business (nel caso specifico della

societa dedicata all’oncologia la banca Rotschild e stata nominata, ad ini-

zio 2009, advisor per la ricerca del partner industriale) ed al contempo un

ingresso delle case farmaceutiche nell’azionariato NMS (la Pfizer ha

tempo fino a luglio 2009 per esercitare il diritto di prelazione sul lancio

commerciale del Danusertib, ma a seguire sono gia interessate altre grandi

case farmaceutiche);ovviamente il successo delle eventuali trattative richiede tempo,

mentre le risorse economiche per NMS sono agli sgoccioli ed il rischio

e che, in mancanza di soldi e con un fatturato che copre appena un terzo

dei costi, l’azienda si veda costretta a chiudere l’attivita essendo insol-

vente verso i fornitori;l’obiettivo nel breve periodo e, dunque, quello di trovare i finan-

ziamenti per scongiurare la paralisi della ricerca ed arrivare in estate,

quando ci sara il lancio del prodotto antitumorale Danusertib;una boccata d’ossigeno per il centro sarebbero i 50 milioni di euro

stanziati dall’allora Governo Berlusconi attraverso la legge finanziaria per

il 2006 (art. 1, comma 581, della legge 23 dicembre 2005, n. 266), mai

giunti a Nerviano per i tagli alla ricerca effettuati dal successivo Governo

Prodi,l’interrogante chiede di sapere:

quali siano le intenzioni del Governo e quali misure intenda adot-

tare a salvaguardia dei livelli occupazionali dei circa 1000 posti di lavoro,

– 4 –

tra ricercatori diretti ed indotto, nonche di un patrimonio inestimabile di

professionalita per il tessuto economico lombardo e del nostro Paese;se il Governo non intenda doveroso, al fine di garantire la soprav-

vivenza del piu grande centro di ricerca biomedica italiano, porre in essere

attivita di moral suasion nei confronti della proprieta, affinche rispetti gli

impegni presi e, conseguentemente, permetta di superare l’attuale mo-

mento di difficolta finanziaria, di arrivare alla conclusione delle trattative

con Pfizer e di trovare i partner industriali adatti al proseguimento delle

attivita.

(3-00660) (1 aprile 2009)

ROILO, ADAMO, BASSOLI, FONTANA, VIMERCATI. – Ai Mini-

stri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. – Pre-

messo che:a seguito di una drammatica insolvenza per mancanza di liquidita,

nei prossimi giorni rischia la chiusura definitiva il Nerviano Medical

Sciences che, oltre ad essere il piu grande stabilimento di ricerca farma-

ceutica presente nel nostro Paese, e anche una delle aziende piu presti-

giose e rinomate d’Europa nella ricerca e nello sviluppo di rimedi in

campo oncologico;il perdurante stato di crisi nonche i gravi problemi finanziari ed

operativi che da tempo attanagliano la suddetta azienda stanno compro-

mettendo irrimediabilmente la sopravvivenza di una delle realta industriali

piu preziose ed interessanti del nostro Paese;presso il suddetto centro di ricerca sono attualmente impiegate

circa 800 persone, di cui 650 ricercatori altamente qualificati che da

anni lavorano in stretto contatto con colleghi appartenenti alle piu impor-

tanti strutture di ricerca e sviluppo del mondo;le molteplici attivita di ricerca svolte presso il Nerviano Medical

Sciences attraverso l’utilizzo di tecnologie d’avaguardia in campo farma-

cologico, chimico e di sviluppo preclinico, fanno del suddetto centro un

polo di eccellenza che per molto tempo ha attratto ricercatori provenienti

da diversi Paesi del mondo; in particolare, presso tale Centro e attual-

mente in corso un’importante ricerca per la creazione di un nuovo farmaco

anti-tumorale che parte dall’identificazione dei meccanismi biologici im-

plicati nel tumore fino ad arrivare all’ideazione e allo sviluppo di nuove

molecole;il centro e stato creato nel 1965 da Farmitalia Carlo Erba, quindi e

passato a Pharmacia nel 1994, poi a Pharmacia & Upjohn, successiva-

mente alla nuova Pharmacia, per poi essere acquisito da Pfizer nel 2002;nel maggio del 2004 l’intero capitale del Centro Ricerche di Ner-

viano e stato acquisito dalla Congregazione dei figli dell’Immacolata con-

cezione (CFIC), che lo ha trasformato in una societa biotech con un ope-

razione di spin-off da Pfizer, cambiando il nome in Nerviano Medical

Sciences (MNS); con il passaggio di proprieta alla CFIC, la Pfizer ha tra-

sferito in capo alla CFIC anche l’intero complesso di beni (terreni e fab-

– 5 –

bricati), oltre a 220 milioni di euro in contanti, a 50 milioni di euro in

commesse e ad alcuni progetti di ricerca in campo oncologico;la CFIC e una societa di diritto pontificio, gia proprietaria a Roma

e nel Lazio della societa farmaceutica IDI, oltre che di un ospedale spe-

cializzato in dermatologia e di altre attivita operanti nel settore ospeda-

liero presenti sia in Italia che all’estero;dal 2004 fino al 2008, grazie alla suddetta «dote» ricevuta dalla

Pfizer, nonche alla riduzione di alcuni costi e allo svolgimento di varie

attivita per conto terzi, il NMS e riuscito a proseguire la propria attivita

mantenendo sostanzialmente inalterata l’occupazione; in particolare, in

tale periodo i costi di gestione sostenuti dall’azienda si sono ridotti da

110 a 65 milioni di euro annui;nonostante i numerosi e brillanti successi conseguiti dal NMS negli

ultimi anni, l’azienda ha registrato nel corso del 2008 una perdita netta di

circa 60 milioni di euro dovuti principalmente agli alti costi sostenuti

(circa 90 milioni di euro) rispetto ai ricavi ottenuti (circa 30 milioni di

euro);attualmente i finanziamenti necessari per il proseguimento delle at-

tivita sono stati ottenuti attraverso la contrazione di un mutuo decennale

concesso da Unicredit, e da alcune sovvenzioni del Ministero dell’istru-

zione, universita e ricerca;per cercare di far fronte alle gravi perdite subite nel 2008, il centro

ricerche di Nerviano ha previsto la divisione del gruppo Nerviano Medical

Sciences in quattro societa, una per ogni attivita svolta presso il centro di

Nerviano (ricerca oncologica, produzione principi attivi, produzione pro-

dotto finito e studi tossicologici), anche al fine di favorire l’ingresso di

nuovi partner nonche finanziatori interessati ai diversi settori;considerato che:

a tutt’oggi non sono state trovate soluzioni concrete atte a risolvere

la difficile situazione finanziaria attraversata dal centro di Nerviano;la fortissima preoccupazione per il futuro dell’azienda e degli oc-

cupati ha portato nelle ultime settimane ad una massiccia mobilitazione

dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali;considerato, inoltre, che la chiusura del centro di ricerche di Ner-

viano oltre a rappresentare una grave sciagura per il personale attualmente

impiegato nella struttura stessa, e da ritenersi, a giudizio degli interroganti,

un’azione insensata, anche tenendo conto del grande valore scientifico

contenuto nei vari progetti di ricerca che si avviano a conclusione e su

cui sono riposte le speranze di molte persone colpite dal cancro,si chiede di sapere:

quali misure il Governo intenda adottare, con la massima sollecitu-

dine, per contrastare il grave stato di crisi finanziaria che ha investito la

societa Nerviano Medical Sciences s.r.l. al fine di scongiurare la chiusura

del piu grande centro di ricerca farmacologica presente nel nostro Paese

nonche di un polo di eccellenza per la ricerca in campo oncologico di

grande fama internazionale;

– 6 –

quali urgenti iniziative si intendano mettere in campo per salva-guardare i posti di lavoro dei tanti ricercatori e dipendenti che attualmenteprestano la loro attivita presso la suddetta azienda, nonche presso leaziende dell’indotto, anche in considerazione dell’alta professionalita equalificazione raggiunta dai ricercatori impiegati presso tale struttura, rico-noscendo in tal modo il valore di chi e depositario, trasmettitore e diffu-sore delle conoscenze in senso teorico e applicativo;

se non si ritenga opportuno intervenire presso la CFIC affinche at-traverso azioni concrete consenta al centro di ricerche di Nerviano di pro-prieta della stessa di superare l’attuale momento di difficolta, impegnan-dosi a tal fine a rispettare gli impegni assunti in precedenza, a procederecon la massima sollecitudine alla conclusione delle trattative in corso conla Pfizer e a mettere in campo tutte le strategie utili ad attrarre partner

industriali in grado di garantire il proseguimento dell’attivita di ricercasvolta dall’azienda;

se, a fronte di tale grave situazione, non si ravvisi la necessita diattivare urgentemente un tavolo istituzionale tra Governo, Regioni e ivari soggetti interessati al fine di individuare le misure strutturali idoneea limitare gli effetti negativi sul piano occupazionale.

– 7 –

INTERPELLANZA SULLE CONSEGUENZE DEL REGIMEPROIBIZIONISTA

(2-00152) (20 gennaio 2010)

PORETTI, PERDUCA. – Al Presidente del Consiglio dei ministri. –

Premesso che:la sezione di cronaca di Torino del quotidiano «La Stampa» del 12

gennaio 2010 riporta un articolo di Massimo Numa dal titolo «Una mole-

cola killer ha ucciso 27 eroinomani – La scoperta dopo gli esami della

Scientifica»;il pezzo suddetto riporta la notizia che i laboratori della Polizia

scientifica hanno individuato uno stupefacente oppioide particolare, deno-

minato «6-Mam», di provenienza afgana, che avrebbe provocato la morte

di 27 cittadini tossicodipendenti, in provincia di Torino, nell’estate del

2009;il pezzo suddetto riporta anche le seguenti dichiarazioni del prof.

Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento per le politiche antidroga

della Presidenza del Consiglio dei ministri: «Alcuni cadaveri sono stati

trovati con ancora le siringhe conficcate nelle braccia. Una morte fulmi-

nea. Il tempo di assimilazione della molecola e di pochi secondi, molto

piu veloce dell’eroina (...) Allora, non fu perso un solo istante. Deci-

demmo di istituire il livello di massima allerta 24 ore dopo avere ricevuto,

dagli organismi locali, i dati sul numero e sulle circostanze dei decessi.

Ma il caso Torino e stato unico in Italia, in quel periodo, e ci ha consen-

tito di studiare a fondo ogni dettaglio di questa vera e propria strage». Ri-

spetto al perche e stato immessa sul mercato criminale uno stupefacente

cosı letale, Serpelloni dichiara: «Impossibile ricostruire questo tipo di sce-

nari, noi possiamo solo accertare il tipo di sostanza utilizzata, le caratteri-

stiche chimiche, le aree di provenienza. E cercare di evitare, in futuro, con

la prevenzione, una catena di morti di queste dimensioni spaventose»;considerato che il decreto 23 gennaio 2009 del Sottosegretario di

Stato alle Politiche per la Famiglia, per il Contrasto alle Tossicodipen-

denze e Servizio Civile (Decreto organizzazione interna della struttura

di missione «Dipartimento per le politiche antidroga»), e in particolare,

l’art. 2, comma 6 (Funzioni del Dipartimento per le politiche antidroga),

cosı recita: «Il Dipartimento, mediante sistemi di allerta precoce e il coor-

dinamento delle altre amministrazioni centrali coinvolte, provvede alla

sorveglianza epidemiologica, delle caratteristiche delle sostanze stupefa-

centi circolanti, dei comportamenti di abuso e dei fenomeni droga corre-

lati, per l’evidenziazione precoce dei rischi e delle possibili conseguenze

rilevanti per la salute della popolazione»,

– 8 –

si chiede di sapere:quale sia la finalita del «sistema di allerta precoce», la cui istitu-

zione e gestione rientra fra i compiti del Dipartimento per le politiche an-tidroga della Presidenza del Consiglio, tenendo conto che tale istituto none riuscito ad evitare nemmeno una delle 27 morti per overdose citate inpremessa;

tenendo conto che solamente una piccola parte dell’opinione pub-blica (i lettori dell’articolo de «La Stampa» citato in premessa) e venuta aconoscenza dei risultati dei laboratori della Polizia Scientifica non durantel’escalation delle morti bensı alcuni mesi dopo le overdose mortali;

se il Governo non ritenga che un sistema di somministrazione con-trollata di eroina – sull’esempio di quello esistente in Svizzera, a centochilometri da Torino – avrebbe evitato alcune di quelle overdose mortali,se non tutte;

se non reputi che la presenza di una o piu narcosale nella citta diTorino – sull’esempio di quelle operanti da un ventennio in varie citta eu-ropee – avrebbe evitato alcune di quelle overdose;

se non pensi che l’utilizzo dell’oppio afgano per produrre morfina– come proposto prima dai radicali e poi dal Parlamento europeo –avrebbe impedito la trasformazione di quell’oppio in eroina e, nel casospecifico, in «6-Mam», il conseguente smercio sulla piazza criminale to-rinese e la conseguente morte di 27 persone;

se, alla luce delle considerazioni esposte, non ritenga che il regimeproibizionista esistente su alcune droghe sia il vero responsabile dei 27 de-cessi per overdose a Torino dell’estate del 2009 e non lo stupefacente «6-Mam»;

in definitiva, se non ritenga che il regime proibizionista sia essostesso un crimine.

– 9 –

INTERROGAZIONE SU UNA CONCESSIONEDEMANIALE MARITTIMA IN SICILIA

(3-01256) (7 aprile 2010)

VICARI, AZZOLLINI, TOMASSINI, SCARPA BONAZZA

BUORA, PICCIONI, ESPOSITO, COSTA. – Ai Ministri dell’economia

e delle finanze e delle infrastrutture e dei trasporti. – Premesso che:il 10 agosto 1909 veniva costituita a Bruxelles la societa Mondello

immobiliare italo-belga;la citata societa e titolare di concessione ventennale balneare da

parte dell’Assessorato regionale territorio ed ambiente rilasciata il 17 ago-

sto 1992 (D.A. n. 707/92) per 36.000 metri quadri di area demaniale ma-

rittima da destinare a complesso turistico-balneare;in detta superficie oggetto di concessione ricade un manufatto di

1.120 metri quadri denominato «Charleston» – forse il piu famoso risto-

rante sul mare presente in Sicilia – gestito dalla societa Normanna;l’appalto di servizio con cui la societa Mondello immobiliare italo-

belga ha affidato alla societa Normanna il ristorante e scaduto dall’inizio

del 2010;considerato, in particolare, che:

in data 15 dicembre 2009 l’Assessorato trasmetteva alla Capitane-

ria di porto di Palermo copia della comunicazione di fine rapporto tra la

societa Mondello e la societa Normanna, datata 30 ottobre 2009;l’Assessorato citato, inoltre, chiedeva alla medesima Capitaneria di

porto di Palermo se fossero state rilasciate autorizzazioni sulla predetta ge-

stione ex art. 45-bis del Codice della navigazione, di cui al regio decreto

n. 327 del 1942, e successive modifiche e integrazioni (affidamento ad al-

tri soggetti delle attivita oggetto della concessione);la Capitaneria di porto di Palermo rispondeva comunicando la non

esistenza di autorizzazioni rilasciate ex art. 45-bis e specificava che il con-

tratto tra la societa Mondello e la societa Normanna era di appalto con

diretta responsabilita nella gestione dei servizi da parte della societa con-

cessionaria;tale fattispecie non e prevista dal citato articolo 45-bis;la societa Mondello risulterebbe non avere mai fatto istanza per ot-

tenere autorizzazioni ex art. 45-bis del Codice della navigazione;considerato, infine, che:

gia nel 1985 la societa Mondello immobiliare italo-belga era stata

invitata dall’Assessorato regionale territorio e ambiente a risolvere il con-

tratto di affitto al tempo stipulato con la societa A. Ingrao e A. Glorioso,

oggi Normanna srl;

– 10 –

nel 1987 la societa Mondello provvedeva alla risoluzione del citato

contratto di affitto e stipulava un nuovo contratto di appalto per la forni-

tura dei servizi e beni necessari per l’attivita del bar ristorante;tale nuova stipula, in realta, ad avviso degli interroganti, sarebbe

esclusivamente il prosieguo del precedente contratto di locazione, oppor-

tunamente trasformato in contratto di affido di servizi;infatti, da ben 40 anni la medesima societa Normanna utilizza le

strutture del «Charleston» per svolgere in proprio attivita di ristorazione,

trattenendo le somme destinate alle spese di gestione e quelle destinate

alla manutenzione e ristrutturazione dell’immobile;rilevato che:

la societa Normanna avrebbe detenuto sia le chiavi di accesso al

ristorante che quelle del cancello;la societa Normanna avrebbe trattenuto l’85 per cento degli introiti

(utilizzati anche per il pagamento di fornitori e stipendi dei dipendenti)

lasciando il restante 15 per cento alla societa Mondello come quota oneri

per gli affitti;rilevato, inoltre, che:

il contratto di servizi stipulato tra le due societa sarebbe un con-

tratto di appalto o organizzazione di tutti i servizi connessi allo svolgi-

mento dell’attivita di ristorazione;la societa Normanna si sarebbe fatta carico, oltre che dei costi ne-

cessari per l’espletamento di tali servizi, anche delle spese relative a tutte

le utenze quali energia elettrica, acqua e gas;preso atto che:

l’Assessorato regionale territorio e ambiente inviava, in data 18 di-

cembre 2009, la «Direttiva in materia di rinnovo delle concessioni dema-

niali per finalita turistico-ricreativa» nella quale precisava che «l’Autorita

garante della concorrenza e del mercato, con la segnalazione del 21 otto-

bre 2008, segnalava che (...) sarebbe opportuno ridurre la discrezionalita

amministrativa nella scelta dei concessionari (...) pertanto la selezione

del concessionario dovrebbe essere informata a criteri oggettivi, traspa-

renti, non discriminatori e concludersi con un provvedimento adeguata-

mente motivato»;la citata direttiva concludeva asserendo che «pertanto, venuti meno

i motivi di eccezionalita a suo tempo invocati, provvedera a comunicare

(...) che le concessioni alla loro scadenza non saranno piu tacitamente rin-

novate e che il nuovo affidamento della concessione di demanio marittimo

avverra con gara di evidenza pubblica come richiesto dalla Comunita Eco-

nomica Europea e dal Codice della Navigazione»;preso atto, inoltre, che:

la Capitaneria di porto di Palermo, lo scorso 4 marzo 2010,

avrebbe elevato due sanzioni amministrative a carico della societa Nor-

manna e della societa Mondello immobiliare italo-belga, attualmente Im-

mobiliare italo-belga, per violazione dell’articolo 45-bis del Codice della

navigazione, secondo il disposto dell’art. 30 del medesimo Codice (uso

del demanio marittimo) che testualmente recita: «l’amministrazione della

– 11 –

marina mercantile regola l’uso del demanio marittimo e vi esercita la po-lizia»;

la Capitaneria di porto di Palermo, il 5 marzo 2010, avrebbe infor-mato l’Assessorato sui rapporti intercorrenti tra le due societa rimettendoal citato Assessorato la possibilita di avviare il procedimento di decadenzaa carico della predetta Immobiliare Italo Belga e di emettere apposita in-giunzione di sgombero;

l’Assessorato e competente in merito alla possibilita di avviare ilprocedimento di decadenza a carico della societa Immobiliare italo-belgae di intimare lo sgombero dei locali del «Charleston» alla societa Nor-manna,

l’interrogante chiede di sapere:se i Ministri in indirizzo, ciascuno per quanto di competenza, siano

a conoscenza di quanto sopra riportato;se risultino le modalita in base alle quali si e proceduto alla ge-

stione dell’area demaniale marittima in concessione alla societa Mondelloimmobiliare italo-belga e se in detta gestione siano rilevabili eventuali in-congruenze e/o irregolarita;

se e in quali modi intendano intervenire, se necessario, al fine direvisionare la citata concessione riguardante 36.000 metri quadri di areademaniale marittima;

se risultino essere stati corrisposti i canoni demaniali o se risultinodanni erariali e, eventualmente, se e in quali modi intendano intervenire alfine di procedere al recupero delle somme dovute;

se risultino i motivi in base ai quali non e stato dato seguito alleindicazioni dell’Autorita garante della concorrenza e del mercato;

se ritengano di dover intervenire al fine di verificare la legittimitadella normativa regionale in materia di concessioni demaniali;

se risultino avviati procedimenti di decadenza a carico della societaMondello immobiliare italo-belga per violazione dell’art. 45-bis del Co-dice della navigazione, avendo la societa predetta posto in essere, piuvolte, atti negoziali finalizzati ad eludere il rispetto del citato articolo dilegge.

– 12 –

INTERROGAZIONE SULL’AGENZIA GIORNALISTICARADIOFONICA GRT

(3-01094) (17 dicembre 2009)

DI GIOVAN PAOLO. – Al Ministro del lavoro e delle politiche so-

ciali. – Premesso che:la Grt, agenzia giornalistica radiofonica che fornisce informazione

a piu di 60 emittenti regionali e locali raggiungendo migliaia di persone,specie nelle piccole realta, e coinvolta in uno scontro con il sindacato deigiornalisti a causa della mancanza di trasparenza rispetto ai soci apparte-nenti alla cooperativa, all’utilizzo delle risorse e alla linea politico-edito-riale, questioni tipizzate anche dal contratto di lavoro nazionale;

come si apprende da organi di stampa, i servizi offerti dall’agenziaGrt sono riconosciuti ai fini dell’accesso ai rimborsi per le radio localiprevisti dalla vigente legge sull’editoria e la stessa agenzia ha accessoai contributi per le cooperative e gode di convenzioni pubbliche ad esem-pio come quella con il Ministero degli affari esteri;

i giornalisti-soci denunciano da tempo il fatto di essere tenuti all’o-scuro riguardo alle decisioni aziendali e per il suddetto motivo e stato ri-chiesto l’intervento dei sindacati nazionali e locali i quali hanno propostoun confronto con la dirigenza aziendale che, a quanto risulta all’interro-gante, non solo si e sottratta, ma ha avviato una serie di licenziamentidi dubbia liceita nei confronti di alcuni giornalisti;

l’agenzia Grt godendo di convenzioni e finanziamenti pubbliciavrebbe dovuto dimostrare una maggiore apertura al dialogo con i sinda-cati regionali e nazionali, dando attuazione a criteri di chiarezza e buonafede, richiesti non solo alla pubblica amministrazione, ma anche a servizisovvenzionati dallo Stato e che in particolare si ricollegano all’informa-zione;

un sistema democratico, quale l’ordinamento italiano, che tutela egarantisce la liberta d’informazione, il pluralismo e l’autonomia dei gior-nalisti, non ammette atti che possano ledere il diritto dei cittadini di essereinformati e il diritto dei giornalisti di informare nell’ambito del rispettodelle norme sul lavoro e sulla deontologia professionale,

si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intendamettere in atto per far luce sulla vicenda e per garantire i diritti dei lavo-ratori, nonche degli utenti dell’agenzia Grt, creando le premesse, attra-verso fattive proposte ed il coinvolgimento delle parti coinvolte (anchemediante una convocaziobne ad hoc) per una soddisfacente soluzionedei richiamati problemi di lavoro.

– 13 –

INTERROGAZIONE SULLA RICOSTRUZIONE DELLACASA DELLO STUDENTE DISTRUTTA DAL SISMA DE

L’AQUILA

(3-01194) (2 marzo 2010)

MASCITELLI, BELISARIO. – Al Ministro dell’istruzione, dell’u-

niversita e della ricerca. – Premesso che:la Casa dello studente in via XX Settembre a L’Aquila, in ragione

del numero e della giovane eta delle vittime che vi erano ospitate, e dive-

nuta il simbolo del disastroso terremoto del 6 aprile 2009;il Ministro in indirizzo, nei primissimi giorni successivi al terre-

moto, ebbe a dichiarare testualmente: «La Casa dello studente e uno dei

simboli della devastazione del terremoto e deve essere tra i primi ad es-sere ricostruito. (...) Con il presidente Berlusconi abbiamo trovato 16 mi-

lioni di euro per ricostruire questo edificio»;lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri annuncio lo stanzia-

mento di 16 milioni di euro dal Fondo per l’edilizia universitaria, finaliz-

zati a consentire l’immediata ricostruzione della Casa dello studente;a distanza di quasi un anno dal tragico evento, e sotto gli occhi di

tutti la situazione di estremo disagio in cui versano gli studenti universitari

de L’Aquila, anche per la ridottissima disponibilita di alloggi, peraltro

usufruibili a prezzi esorbitanti;mancano, ad oggi, strutture pubbliche in grado di ospitare gli stu-

denti universitari, i quali sono costretti a percorrere giornalmente enormidistanze, ovvero a ridurre o modificare il proprio piano di studi universi-

tari, limitando la frequenza dei corsi;il futuro della citta de L’Aquila e dell’intera provincia, ancor piu

dopo il terremoto del 6 aprile 2009, e strettamente correlato e dipendente

dalla permanenza e vitalita della locale universita, come da tutti sostenuto

e ricordato anche da autorevoli esponenti di Governo;la ferma volonta degli studenti, del corpo docente e amministra-

tivo, della dirigenza universitaria ha fatto sı che fosse scongiurato il peri-

colo di un azzeramento o sottodimensionamento eccessivo del numero de-gli studenti iscritti, potendosi giustamente vantare, per l’anno 2009-2010,

il ragguardevole numero di circa 23.000 studenti, con una riduzione di

solo il 20 per cento rispetto al precedente anno;le notizie di stampa degli ultimi giorni forniscono il resoconto di

uno spiacevole quanto ingiustificabile contenzioso, sorto in merito alla di-

sponibilita di alcuni locali della caserma Campomizzi, promessi agli stu-denti universitari ma occupati da cittadini «sfollati»,

si chiede di sapere:se sia da ritenersi reale e ancora sussistente lo stanziamento di 16

milioni di euro per la ricostruzione della Casa dello studente de L’Aquila,

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solennemente annunciato dal Ministro in indirizzo e riconfermato dal Pre-sidente del Consiglio dei ministri, con dichiarazioni rese alla stampa indata 9 aprile 2009;

in caso affermativo, da quali atti e decisioni ufficiali risulti lo stan-ziamento effettivo dei fondi promessi e quali siano i motivi che ne ritar-dano l’erogazione;

se i fondi in questione siano stati erogati e se la loro gestione siastata affidata al Dipartimento della Protezione civile;

ovvero, in mancanza delle necessarie certezze, a che cosa sianoserviti i 16 milioni di euro annunciati, e propagandati dai mass media, ein che modo si intenda recuperarli per la ricostruzione della Casa dellostudente.

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INTERROGAZIONE SULLA CELEBRAZIONE NELLESCUOLE DELLA GIORNATA DEL RICORDO

(3-01160) (11 febbraio 2010)

GASPARRI, GRAMAZIO. – Al Ministro dell’istruzione, dell’univer-

sita e della ricerca. – Premesso che:il «Giorno del ricordo» in Italia, istituito con la legge n. 92 del 30

marzo 2004, si celebra il 10 febbraio in memoria delle vittime delle foibe

e dell’esodo giuliano-dalmata;con l’approvazione della citata legge la Repubblica italiana, quindi,

oltre a concedere un riconoscimento ai congiunti degli infoibati, ha voluto

istituire anche una ricorrenza al fine di non far cadere nell’oblio la grande

tragedia che colpı tanti italiani e tutte le vittime delle foibe;a seguito dell’approvazione della citata legge, infine, anche la co-

munita internazionale ha mutato atteggiamento nei confronti degli esuli

giuliani;rilevato che:

secondo notizie di stampa, il 10 febbraio 2010 i dirigenti e gli in-

segnanti di alcuni istituti scolastici romani si sarebbero rifiutati di cele-

brare il Giorno del ricordo all’interno delle proprie scuole;tali atteggiamenti, assunti da coloro i quali dovrebbero essere pre-

posti all’educazione e alla formazione delle giovani generazioni, non pos-

sono che suscitare un profondo senso di indignazione;gli studenti hanno denunciato che nonostante una specifica circo-

lare chiedesse un minuto di silenzio e un momento di riflessione per la

Giornata del ricordo, questo invito in alcune classi non sarebbe stato ri-

spettato;all’Universita di Roma «La Sapienza» i collettivi universitari di

estrema sinistra, al grido di «viva le foibe», hanno tentato di strappare

via il fiocco tricolore che Azione universitaria di Roma aveva calato

dal tetto del Rettorato;considerato che il Presidente della Repubblica, in occasione delle

celebrazioni al Quirinale per il Giorno del ricordo, ha parlato di «oblio

e forme di rimozione diplomatica che hanno pesato nel passato e causato

pesanti sofferenze agli esuli e ai loro familiari» e ha espresso anche impe-

gno «per la soluzione dei problemi ancora aperti nel rapporto con le nuove

istituzioni e autorita slovene e croate»;preso atto che la ricerca accademica ha ormai ampiamente chiarito

gli accadimenti storici e ristabilito la veridicita dei fatti relativi alla trage-

dia delle foibe,

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l’interrogante chiede di sapere:se il Ministro in indirizzo abbia emanato una circolare indirizzata a

tutti gli istituti scolastici con la quale invitava alla commemorazione delGiorno del ricordo;

se e in quali istituti scolastici detto invito non era stato accolto;se e quali iniziative intenda assumere nei confronti di quei dirigenti

e/o di quegli insegnanti che si sono rifiutati di celebrare il Giorno del ri-cordo;

infine, se ritenga opportuno istituire una commissione ministeriale,composta da indiscusse, riconosciute ed eminenti personalita del mondodella cultura, al fine di verificare se i libri di testo attualmente in uso nellescuole e nelle universita narrino la storia del ’900 nella sua realta ogget-tiva, quale e oggi conclamata.

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INTERPELLANZA CON PROCEDIMENTO ABBREVIATO,AI SENSI DELL’ART. 156-BIS DEL REGOLAMENTO, SUL

FINANZIAMENTO DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI

(2-00160 p. a.) (17 febbraio 2010)

BASTICO, RUSCONI, CERUTI, FRANCO Vittoria, GARAVAGLIA

Mariapia, MARCUCCI, PROCACCI, SERAFINI Anna Maria, VITA,

ADAMO, AMATI, ANTEZZA, BASSOLI, BERTUZZI, BIONDELLI,

BLAZINA, CARLONI, CECCANTI, CHIURAZZI, DELLA SETA, DO-

NAGGIO, FIORONI, GHEDINI, GRANAIOLA, INCOSTANTE, MON-

GIELLO, MUSI, NEROZZI, PIGNEDOLI, PINOTTI, SANNA, SOLIANI,

VITALI. – Al Ministro dell’istruzione, dell’universita e della ricerca. –

Premesso che:le scuole patiscono, gia da molti mesi, una grave situazione finan-

ziaria, dovuta in particolare alla massiccia riduzione di risorse attuata dal

Governo fin dal suo insediamento;l’inadeguatezza delle risorse trasferite dallo Stato – che rappresen-

tano la principale fonte di finanziamento delle istituzioni scolastiche –

ostacola il normale funzionamento didattico e impedisce regolarita: nel pa-

gamento degli stipendi ai supplenti (conseguentemente ostacolando la no-

mina dei sostituti dei docenti assenti); nella remunerazione del salario ac-

cessorio e del dovuto per gli esami di Stato ai docenti; nel saldo delle

spese per le utenze, per gli appalti di pulizia e per le forniture di materiale

didattico e di consumo;attualmente, gli istituti scolastici vantano, nei confronti del Mini-

stero dell’istruzione, universita e ricerca, crediti per circa un miliardo di

euro, accumulati negli anni anticipando risorse per affrontare le citate

spese obbligatorie sostenute per conto dello Stato;sono pertanto assai numerosi gli istituti che hanno maturato un cre-

dito di centinaia di migliaia di euro che, se non restituito, ne decretera non

solo il dissesto finanziario, ma anche l’impossibilita di assolvere, nei fatti,

alla propria funzione educativa, costituzionalmente prevista;la legge di bilancio 2010, rispetto alla legge di assestamento 2009,

ha ridotto gli stanziamenti dei capitoli destinati alle «competenze dovute

al personale delle istituzioni scolastiche, con esclusione delle spese per sti-

pendi del personale a tempo indeterminato e determinato» e al «funziona-

mento delle istituzioni scolastiche» (fondi istituiti con la legge finanziaria

per il 2007 del Governo Prodi per sostenere l’autonomia scolastica e noti

come «capitoloni»); tali capitoli, presenti in ciascuno dei programmi ri-

guardanti la scuola dell’infanzia, la scuola primaria, la scuola secondaria

di primo e di secondo grado, sono stati decurtati per un ammontare com-

plessivo di 226.838.243 euro, di cui 97.988.043 euro per il funzionamento

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e 128.850.200 euro per il personale, riportandoli ai livelli gia gravemente

inadeguati stabiliti nella legge di previsione del bilancio 2009;la sofferenza finanziaria e la conseguente difficolta di gestione de-

gli istituti scolastici sono state ulteriormente aggravate dalla recente nota

ministeriale (prot. n. 9537 del 14 dicembre 2009) della Direzione generale

per la politica finanziaria e per il bilancio sulle «Indicazioni riepilogative

per il programma annuale delle istituzioni scolastiche per l’anno 2010»,

con la quale il Ministero ha dato istruzione alle scuole per la predisposi-

zione dei bilanci 2010 e ha comunicato le risorse finanziarie cui possono

fare affidamento per redigere i suddetti bilanci. Peraltro si rileva negativa-

mente che le scuole, tenute alla redazione dei propri bilanci entro il 15

dicembre, sono venute a conoscenza della suddetta circolare, e quindi

delle risorse a loro disposizione, solo il 22 dicembre 2009;detta nota, che, ad avviso degli interpellanti, e in contrasto con la

normativa vigente, non fa riferimento a due «pilastri» dell’autonomia

(quali il regolamento di contabilita e i «capitoloni») non si limita a con-

fermare l’inadeguatezza delle risorse destinate alle supplenze e agli esami

di Stato e l’assenza di quelle per il funzionamento didattico e amministra-

tivo, ma modifica pesantemente la normativa per il finanziamento delle

scuole (con particolare riferimento ai regolamenti vigenti disciplinati dal

decreto ministeriale n. 44 del 2001 e dal decreto ministeriale n. 21 del

1º marzo 2007), arrecando ostacoli al servizio e pregiudizio all’autonomia

delle scuole;essa, ad esempio, assume un indefinito «tasso d’assenteismo medio

nazionale per tipologia di scuola» per attribuire eventuali risorse aggiun-

tive per le supplenze, la cui spesa e pero vincolata ad un’autorizzazione

del Ministero; tale «innovazione» burocratica rendera di fatto impossibile

procedere alla sostituzione dei docenti in tempo reale (cioe secondo le esi-

genze delle classi che restano «scoperte») e alle scuole non restera che di-

stribuire in custodia i ragazzi nelle altre classi oppure anticiparne l’uscita;

entrambi i rimedi – peraltro gia in uso, ma destinati ad essere incrementati

– danneggiano la qualita del servizio scolastico, oltre ad essere in contra-

sto con il diritto all’istruzione;per quelle scuole che non rientreranno nel tasso fissato dal Mini-

stero, e configurabile il rischio di non ottenere la necessaria copertura fi-

nanziaria nemmeno per le supplenze relative ad assenze lunghe, sulle

quali il dirigente scolastico non ha discrezionalita; la disposizione prevista

risulta oltremodo illogica se si considera che le scuole pagano anche i sup-

plenti sui posti che si rendono liberi dal 1º gennaio di ogni anno e fino al

termine delle lezioni (articolo 4 della legge n. 124 del 1999);peraltro, la citata previsione contraddice due recenti indicazioni

dello stesso Ministero: la prima (contenuta nella nota n. 3545 del 29 aprile

2009) ribadisce che: «va comunque assicurato l’ordinato svolgimento delle

attivita di istruzione, di formazione e di orientamento, giacche il diritto

allo studio va in ogni caso garantito»; la seconda (prot. n. AOODGPER

14991 del 6 ottobre 2009) afferma la necessita di procedere alla nomina

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del personale a tempo determinato «al fine primario di non incorrere in

una sospensione della didattica nei riguardi degli allievi interessati»;la circolare dispone, altresı, benche il regolamento di contabilita

non lo preveda, che per coprire possibili «deficienze di competenza»

(eventualita peraltro non prevista nelle norme di contabilita) la scuola uti-

lizzi l’avanzo di amministrazione non impegnato, nel quale confluiscono

anche i contributi provenienti dalle famiglie, dagli enti locali e dai privati;

in genere, tale avanzo rappresenta un accantonamento destinato ad investi-

menti a medio termine o acquisti particolarmente onerosi (quali la realiz-

zazione di laboratori); tale decisione appare grave e iniqua poiche dispone

che al mancato finanziamento dello Stato – ad avviso degli interpellanti

responsabile delle suddette «deficienze» e testimonianza diretta di un pro-

gressivo arretramento dello Stato nell’assolvere al suo mandato costituzio-

nale – si provveda con le risorse provenienti da soggetti terzi e che sono

gia state finalizzate dalla programmazione della scuola stessa; la disposi-

zione in parola rende sempre piu concreto il rischio di una gestione se-

condo i principi del bilancio di cassa, che impedirebbe la possibilita di

programmare le attivita scolastiche oltre ad ostacolare pesantemente le in-

novazioni introdotte dall’autonomia e dai «capitoloni»;la nota del 14 dicembre 2009 impone anche il taglio del 25 per

cento delle spese degli appalti alle ditte esterne che eseguono le pulizie,

la sorveglianza e la manutenzione ordinaria; tale sensibile riduzione di

spesa, intercorsa a meta anno scolastico e riguardante anche i contratti

in essere, impedira adeguati livelli di pulizia nelle aule e nei bagni, oltre

che determinare meno controlli negli edifici; l’effetto di tale norma e la

riduzione del personale delle ditte appaltatrici in servizio e corrisponden-

temente un aumento dei carichi di lavoro del personale collaboratore sco-

lastico statale, gia ridotto per effetto dei tagli agli organici. Oltre ad un

peggioramento complessivo del servizio, questa previsione determina, se-

condo gli interpellanti, una doppia esposizione sul versante della respon-

sabilita giuridica del dirigente scolastico, costretto, da un lato, a rimettere

in discussione con la ditta di appalto i termini del contratto stipulato e in

corso di esecuzione e, dall’altro, a gestire la riduzione del servizio di pu-

lizia e del servizio di vigilanza. Del resto, appare improprio il richiamo al

regio decreto n. 2440 del 1923 che, all’articolo 11, stabilisce che a fronte

di una diminuzione, nel limite del 20 per cento nelle opere, lavori o for-

niture l’appaltatore e tenuto ad assoggettarvisi; al contrario, nel caso della

scuola non c’e una diminuzione delle opere, ma una riduzione immotivata

delle risorse che determina una corrispondente compressione delle presta-

zioni;sempre la citata circolare impone che i crediti che gli istituti sco-

lastici vantano nei confronti del Ministero (prevalentemente spese gia li-

quidate), non siano piu parte attiva del bilancio, ma siano ascritti in un

modulo «aggregato Z», con l’evidente intenzione di non restituirli piu

alle scuole. Si tratta di un miliardo di euro di fatto sottratto alle istituzioni

scolastiche che, nel quadro negativo dei trasferimenti dello Stato, non po-

tranno garantire l’offerta formativa e saranno indotte a chiedere maggiori

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contributi alle famiglie per far fronte al funzionamento ordinario e ai di-savanzi di bilancio determinati dagli insufficienti trasferimenti dello Stato:una richiesta, ad avviso degli interpellanti, assolutamente deprecabile,inaccettabile e lesiva del diritto costituzionale allo studio;

inoltre la circolare in questione, tace sulla copertura di voci dispesa obbligatorie e non programmabili quali: le ore eccedenti per la so-stituzione dei colleghi assenti; le indennita di funzioni superiori; i corsi direcupero; la terza area negli istituti professionali; i compensi ai revisoriper le scuole capofila; tale silenzio induce a ritenere che anche la coper-tura delle suddette spese possa essere posta in capo alle famiglie;

infine, come e noto al Ministero, tutti i problemi segnalati sonostati ampiamente evidenziati e denunciati da centinaia di documenti appro-vati da diverse associazioni di scuole autonome e dai presidenti dei consi-gli di istituto di numerose scuole del Paese. Peraltro, la gravita della situa-zione finanziaria che colpisce gli istituti e quella che si configura comeuna mancanza di trasparenza nell’assegnare loro i fondi sta allarmandonon solo la comunita scolastica, ma tutto il Paese,

si chiede di sapere:se il Ministro in indirizzo non ritenga urgente ed inderogabile, alla

luce di quanto riportato in premessa, rivedere le indicazioni impartite conla nota n. 9537 del 14 dicembre 2009;

quali iniziative urgenti intenda adottare per incrementare i finan-ziamenti necessari al regolare funzionamento, ora ad avviso degli interpel-lanti pesantemente decurtati, e per soddisfare i crediti vantati dalle scuolenei confronti dello Stato, al fine di garantire la corretta attuazione dell’of-ferta formativa, l’ordinata programmazione da parte degli istituti scola-stici, nel rispetto della loro autonomia, e la piena esigibilita del diritto al-l’istruzione da parte dei ragazzi e delle loro famiglie.

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