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Numero 25 giugno 2010
PARROCCHIA DEI S.S. QUIRICO E JULITTA via S.Quirico, 2/a – 22070 Locate Varesino (CO) – Tel. e Fax 0331-830431 [email protected] --------- www.parrocchialocate.com
40° Sacerdotale di don Luigi Festa Patronale – Festa dell’Oratorio
martedì 15 giugno ore 21.00 in Chiesa don Erminio Villa "Siamo un popolo sacerdotale" riflessione tra il secerdozio ministeriale e il sacerdozio comune dei battezzati
mercoledì 16 giugno – Santi Quirico e Julitta Sante Messe ore 8.30 e 20.30 (con la partecipazione del coro parrocchiale)
giovedì 17 giugno ore 21.00 in Chiesa don Andrea Citterio
“Il sacerdote guida spirituale nella pastorale giovanile”
venerdì 18 giugno ore 21.00 in Chiesa
Confessioni Comunitarie
sabato 19 giugno ore 21.00 in oratorio Mary Poppins Spettacolo teatrale realizzato dal gruppo Adolescenti dell’Oratorio
domenica 20 giugno ore 10.15 in oratorio raduno per tutta la popolazione e le Associazioni Locatesi; i ragazzi dell’oratorio indossino la maglietta colorata! segue il corteo che percorrerà le vie DeWich, Catenacci, Caimi, Parini e piazza sant’Anna; ore 11.00
Santa Messa Solenne animerà la celebrazione il coro Bondeko Ya Bana Congo ore 12.15 Pranzo in Oratorio aperto a tutta la comunità (iscriversi in Chiesa)
nel pomeriggio in oratorio Animazione per tutti in collaborazione con l’Associazione Parsac Esposizione del progetto di ristrutturazione ed ampliamento dell’oratorio ore 20.30 partendo dalla Chiesa
Processione per le vie del Paese con la Statua dei Santi Patroni (la processione percorrerà le vie DeWich, S.Antonio, S.Agostino, Catenacci, Caimi, Parini, piazza sant’Anna, oratorio)
Concerto del Corpo Musicale Parrocchiale
In Ascolto – n° 25 Pagina 2
Editoriale
ORECCHIE TESE PER ESSERE COMUNITA'
Quando un nuovo parroco giunge in città, trascina, dietro di sé una coda lunghissima e variegata fatta
di tutte le esperienze e gli strumenti raccolti durante la sua vita di prete. Nella coda di Don Luigi, in fila
indiana tra preghiere e racconti, c'è anche un fascicolo di fogli che porta scritto in prima pagina "In
Ascolto". Per chi lo accoglie è una vera novità. Perché a Locate Varesino l'idea di un foglio su cui
raccogliere il coro di tutte le voci che ruotano attorno al campanile non si è mai sentita. E, come tutte le
novità che si rispettino, anche questa prova a scardinare qualche vecchia abitudine non più al passo con
i tempi. Propone cioè di superare il vecchio passaparola per raccogliere su carta il racconto di ciò che
accade tra le persone, le associazioni e gli ambienti che animano la vita della parrocchia. E lasciar
trapelare attraverso tali racconti quella Parola da cui tutto ciò prende forma e significato. Uno
strumento per fare comunità, un mezzo per far sentire la presenza di una Chiesa viva e fresca anche a
chi, magari da un po', ha scelto di non correre più fin sotto al campanile per mettersi in ascolto.
Che Don Luigi tenga molto a In Ascolto è una cosa nota a tutti. E in occasione del suo 40° anniversario
di sacerdozio, gli dedichiamo un numero speciale (rivisto nella grafica e straordinariamente stampato in
tipografia), che giunga nelle case della nostra parrocchia accompagnato da un desiderio forte: quello di
riuscire a cogliere e sviluppare tutte le potenzialità di questo foglio, per comunicare con semplicità e
trasparenza ciò che accade nella nostra parrocchia. Con l'augurio che ogni persona, associazione o
gruppo possa cogliere l'occasione che gli viene offerta e spendere qualche energia in più per fare, tutti
insieme, comunità.
Silvia Favasuli
a ricordo dei nostri sacerdoti
L’anno sacerdotale che sta volgendo al termine,
richiede uno sforzo per ripensare alla figura dei
sacerdoti incontrati sul nostro cammino. Per chi ha
condiviso fraternamente alcuni anni della loro vita, il
ricordo è motivo di nostalgia e di un piacevole
frugare nella memoria per ripensare al volto, alla
voce, ai richiami, agli insegnamenti, alla costante
presenza durante l’anno nella vita della parrocchia
che è poi la vita delle proprie famiglie, nella gioia e
nel dolore.
Talvolta si dimostra un certo distacco dai sacerdoti e
anche un atteggiamento di severo giudizio.
Basterebbe riflettere al perché della loro presenza:
essi fin dalla prima giovinezza hanno fatto una scelta
di dedizione al Signore e al servizio del suo popolo
per aiutarlo a capire gli aspetti più profondi della vita
proponendo nel loro Ministero Sacerdotale, le grandi
linee del pensiero di Dio sul senso della vita,
dell’amore, del bene e del male, del dolore e della
morte, del futuro oltre la morte. Questi beni
immateriali ma estremamente importanti in una
società materialista e molto superficiale, riproposti dal
sacerdote, ce lo devono far ammirare e apprezzare
per aver dedicato la propria vita a richiamare tali
valori.
Incontri giovanili, vita oratoriana, spensierate gite in
montagna, colloqui spirituali, preparazione ai
sacramenti, richiami a un metodo di vita più coerente
di vita cristiana, sono arrivati dal nostro sacerdote per
il nostro bene. Nulla della sua figura dobbiamo
rigettare poiché i suoi gesti e le sue parole
provenivano dal desiderio di infondere in noi la
giusta direzione della vita.
Anche le sottolineature difficili e forti che in pubblico
o in privato abbiamo sperimentato, hanno avuto
origine sempre da un cuore che ama e che non
vorrebbe vedere sciogliersi nel banale, la vita
promettente di un giovane, di una famiglia, di una
persona.
I sacerdoti hanno camminato con noi sulle strade
polverose della vita, per indicare sentieri luminosi
dove alla fine prosperano le luci della verità e
dell’amore di Dio.
don Luigi
In Ascolto – n° 25 Pagina 3
il don si racconta……
Quando nel settembre del 1957 entrai nel Seminario
minore di Masnago Varese, il sogno era di diventare
sacerdote. A 11 anni sembra impossibile, oggi, avere
la capacità di pensare ad un traguardo lontano e
difficile. Eppure nella sua sapienza educativa, la
Chiesa era allora capace di suscitare anche in questa
età infantile desideri grandi e sogni straordinari. Lo
stesso profeta Gioele, che naturalmente non
conoscevo in quel momento, è significativo e preciso
quando afferma: “I giovani faranno sogni…”.
Dentro a questo progetto di vita che affascinava
centinaia di altri ragazzi nella Diocesi (e diversi
ragazzi della mia stessa parrocchia di origine) occorre
guardare in profondità per riuscire a
comprendere come poteva accadere che dei
fanciulli potessero incamminarsi su una strada
così difficile.
Contribuiva per un notevole spazio, la capacità
educativa della parrocchia nel suo insieme,
stimata dalla gente come realtà degna di onore
per i valori insostituibili che coltivava nelle
coscienze.
Probabilmente le parrocchie sono più attive oggi
che non un tempo, i sacerdoti sono più bravi
oggi che non quelli di allora, le attività educative
delle parrocchie sono più precise ed efficaci oggi
rispetto a quegli anni, ma il clima che si respirava
rendeva la parrocchia estremamente autorevole e
quindi ascoltata dalla gente come soggetto
trainante della famiglia e del futuro dei figli.
Le famiglie erano poi i soggetti insostituibili di
un’efficace educazione cristiana dove la figura
sacerdotale aveva una posizione preminente
nelle scelte educative: la stima e la
considerazione con cui le famiglie in genere
circondavano il sacerdote, riusciva a creare una
considerazione molto positiva nell’animo anche
dei fanciulli.
Gli orizzonti delle famiglie circa il futuro dei figli
non spaziavano molto verso direzioni di
prestigio: la più parte si accontentava di vedere
sistemati i figli nel lavoro e questo obiettivo non era
difficile da raggiungere.
Anzi, sottrarre un figlio al lavoro poteva costituire un
problema, ma se c’era la buona volontà, i genitori
concedevano volentieri la facoltà di intraprendere gli
studi. Lo stesso valeva per chi desiderava entrare in
Seminario dopo aver percorso un cammino di
preghiera, di fedeltà agli impegni come chierichetti o
come fanciulli della Azione cattolica, per un segreto
desiderio di imitare la figura affascinante del proprio
sacerdote che occupava un grande spazio anche nella
vita dei fanciulli.
Don Luigi, allora Luigino Brambilla, in 2^ media, a Masnago presenta un pensiero al Cardinale G.B.Montini, Arcivescovo di Milano, accanto al Rettore Maggiore Mons. Giovanni Colombo, futuro Arvivescovo. E’ inoltre presente il Rettore del Seminario di Masnago don Vincenzo Vismara.
In Ascolto – n° 25 Pagina 4
L’ingresso in Seminario
Fu così che mi sono ritrovato a 11 anni proiettato
fuori casa senza troppo pensare alla lontananza dalla
famiglia: si tornava a Natale e a Pasqua e le visite dei
famigliari erano rigorosamente disciplinate in tempi
prefissati.
Le persone che ci circondavano erano del tutto
nuove e il sistema di vita improntato alla formazione
spirituale e intellettuale non prevedeva cambiamenti
di sorta. Eppure il clima di convivenza tra i ragazzi
era sereno e piacevole seppur rigoroso e per tanti
versi severo.
In quella atmosfera educativa si andavano forgiando
negli animi dei fanciulli di 11 e 12 anni quegli ideali
che ci avevano spinti a fare il primo taglio con il
nostro brevissimo passato di fanciulli per proiettarci
tutti nel futuro del nostro Sacerdozio.
Ogni giornata era ritmata dalla preghiera, dalla scuola,
dallo studio, dalla ricreazione e dal riposo
accompagnati dai nostri educatori che rendevano
possibile e lieta una vita che ai ragazzi di oggi
certamente riuscirebbe indigesta.
Lo stesso numero di ragazzi era impressionante: a
Masnago eravamo in 220, a Severo i ragazzi delle
Medie raggiungevano il numero di 300. Eppure in
quei cuori di ragazzi e in quelle menti stava crescendo
l’ideale del Sacerdozio. Come tutti i ragazzi, anche noi
avevamo la voglia di giocare, di chiacchierare, di
divertirsi, eppure le motivazioni che ci avevano messi
insieme per arrivare al traguardo ancora lontano,
riuscivano a disciplinare anche la voglia di trasgredire
che sarebbe difficile da guidare senza forti
motivazioni.
Gli anni di studio
Da Masnago dove ho lasciato tanti ricordi, per l’anno
di Terza Media e della Quarta Ginnasio sono stato
trasferito nel Seminario di Seveso, luogo più austero
rispetto alla prima sede, dove è iniziata la fase
adolescenziale con altrettanto bravi educatori nella
persona del Rettore, del Padre Spirituale e di nostri
prefetti, ossia degli assistenti che ci accompagnavano
in tutti momenti liberi dalla scuola e ci organizzavano
nel gioco, nelle passeggiate fatte a piedi con tutte le
classi insieme per le vie del paese: si pensi allo
spettacolo di vedere trecento ragazzi tutti bene
allineati che camminano.
I ricordi non sono precisi, ma l’atmosfera che
riaffiora è quella di un bel periodo di vitalità che si
esprimeva soprattutto nell’impegno profondo nella
preghiera e nello studio e nel seguire le indicazioni
per educare la volontà e soprattutto lo spirito di fede
e di amore che dovevano accompagnare la crescita
della Vocazione.
Nell’anno di Terza Media mi venne affidata con altri
amici, la cappella dove si pregava: era una chiesa che
conteneva più di trecento ragazzi: andava tenuta in
ordine con pulizie settimanali ( il fango che d’inverno
i ragazzi portavano in chiesa nei giorni umidi e
piovosi era immenso). Ogni giorno si preparava
l’altare per le celebrazioni, di domenica poi tutto
doveva essere più solenne. Per dei ragazzi, questo
incarico oltre a cambiare il ritmo della giornata, la
rendeva affascinante.
Dopo la Quarta Ginnasio, poiché il Seminario di
Seveso, capace di oltre 500 posti, si era reso
comunque insufficiente per contenere i nuovi arrivi,
per seguire i corsi di Quinta Ginnasio fummo
trasferiti a Vengono Inferiore che ospitava
solitamente il Liceo e la Teologia.
Questo trasferimento ci fece immensamente piacere:
eravamo molto giovani (solo 15 anni) eppure
potevamo frequentare il Seminario dei “grandi”.
Un’ala del Seminario fu destinata a noi, un
giovanissimo vice-Rettore ci seguiva nella vita
quotidiana e dei bravi insegnanti avevano cura della
nostra formazione intellettuale.
Dopo la Seconda Liceo, poiché il Seminario del
Duomo aveva bisogno di nuove forze per il servizio
da compiere ogni giorno nella Cattedrale (non
c’erano ancora le concelebrazioni e quindi ogni
Monsignore celebrava per conto suo la S.Messa e noi
“chierichetti” eravamo dislocati nei vari altari del
Duomo accanto ad ogni sacerdote celebrante) e nei
giorni festivi in particolare. Fui accettato dopo otto
giorni di “prova” durante il mese di agosto e dopo un
rocambolesco approdo in via delle Ore,5.
A Milano il tempo per lo studio era molto ridotto ma
fu accolto come un’avventura: i nostri insegnanti
erano moto bravi e per molti versi affascinanti
ognuno nella propria materia (perfino la Chimica era
diventata una materia piacevole e desiderata da noi
In Ascolto – n° 25 Pagina 5
alunni, per non parlare del grande fascino che ispirava
in noi tutti l’insegnante di Lettere e di matematica), la
pulizia del Seminario (camere dei superiori comprese)
era affidata a noi ragazzi; anche il servizio a tavola era
svolto a turno da ciascuno di noi. Per il gioco invece
bisognava accontentarsi: tra le statue solenni di Mosè
e del fratello Aronne annerite dallo smog si
giocavano improbabili partite di calcio tra gli sguardi
perplessi degli anziani Monsignori, impiegati nel
lavoro di Curia, che abitavano negli appartamenti
prospicienti il cortile del Seminario.
Dopo gli esami di maturità sostenuti nel 1965 al
Liceo Cairoli di Varese, mi accolse il silenzioso
Seminario di Saronno dove nell’anno così detto di
Propedeutica, siamo stati preparati nella riflessione,
nella preghiera, nello studio delle Scritture ad
affrontare la Teologia vera e propria. Saronno fu un
anno di tirocinio spirituale intenso e benefico, come
un noviziato di grande intensità che spalancò gli
orizzonti della vita spirituale nell’ampio abbraccio di
grandi anime come quella di Charles de Foucauld.
Ritrovarsi poi a Vengono per iniziare la Teologia fu il
coronamento di un grande sogno aperto fin dalla
fanciullezza: passeggiare sotto gli ampi portici della
Teologia non sembrava una cosa reale per noi
“ragazzi” di 20 anni ai quali non mancava la voglia di
correre, ridere e scherzare pur studiando le belle
pagine della gloriosa storia della Reologia e tutti gli
aspetti che svelano gradatamente il Mistero Cristiano.
Sotto la guida di Padre Giuseppe Zanoni come padre
spirituale e di Mons. Bernardo Citterio come Rettore
del Seminario, le nostre anime si formavano al senso
della pastoralità e del sacerdozio ambrosiano che le
nostre grandi guide ed educatori cercavano di
instillare dentro di noi.
Due anni di Teologia li ho trascorsi lontano da
Vengono: uno a Milano in viale Gorizia presso la
Cappella Musicale del Duomo di Milano con lo
scopo di seguire nello studio e nella ricreazione i
ragazzi cantori del Duomo. L’altro anno nel 1968 l’ho
vissuto nel Seminario minore di Arcore insieme a
tanti ragazzi delle Scuole medie che si stavano
preparando anch’essi al sacerdozio e che non
trovavano più posto negli altri Seminari di Masnago e
di Seveso. La bella esperienza di assistenza ai piccoli
seminaristi, mi ha ulteriormente arricchito nelle
capacità di stare con i ragazzi e nel suscitare iniziative
per la loro animazione. Concordare gli studi con il
compito educativo non era facile, tuttavia ci regalava
molti momenti di freschezza giovanile e di
lontananza dalla monotonia.
L’ordinazione Sacerdotale
L’ultimo anno scolastico 1969-70, trascorso a
Venegono ha suggellato l’iter formativo: dopo gli
Ordini Minori, si diventava Suddiaconi e quindi nella
Pasqua del 1970 fui ordinato Diacono e il 27 giugno
dello stesso anno raggiungevo il Sacerdozio,
ricevendo l’ordinazione dalle mani del Cardinal
Giovanni Colombo, l’allora Arcivescovo di Milano.
Dopo un incarico provvisorio nelle vacanze di luglio
presso una sconosciuta comunità di ragazzi scatenati,
Don Luigi Brambilla nel giorno della Celebrazione della Prima Santa Messa.
In Ascolto – n° 25 Pagina 6
fui destinato il 1° agosto 1970 nella parrocchia di
S.Gaudenzio di Fagnano Olona dove iniziai i miei 40
anni di Presbiterato che sto tuttora vivendo con voi
parrocchiani dei SS.Quirico e Julitta di Locate
Varesino dopo altre destinazioni nella parrocchia dei
Santi Marcellino e Pietro di Imbersago e nella
parrocchia di S.Michele di Oreno di Vimercate.
Il cammino sta proseguendo con il desiderio di
arrivare alla méta cercando di dare tutto quello che mi
è possibile offrire con le mie capacità che vanno
continuamente coltivate per essere sacerdote della
Chiesa di Dio.
I tempi sono difficili per la Fede e per i valori
cristiani, ma questo non significa che bisogna
abbandonare il mondo al suo destino perché Gesù
Cristo si sta adoperando ogni giorno per salvarlo.
Riuscire a dargli una mano chiamando tutte le forze
vive per collaborare è il giusto lavoro a cui un
sacerdote è chiamato.
dal 27 giugno 1970 don luigi è “sacerdote per sempre”
La celebrazione del 40.mo anniversario di Messa
coincide quest’anno con la chiusura dell’”Anno
Sacerdotale”, indicato da Papa Benedetto come
occasione per rinnovare nei cuori dei presbiteri la
grazia del sacramento ricevuto e confermare
l’impegno di un ministero fedele a Dio e agli uomini.
Con don Luigi la comunità parrocchiale di Locate
Varesino e l’intero decanato di cui è parte, rendiamo
grazie a Dio per averlo chiamato al sacerdozio ed a
lui per aver corrisposto alle diverse chiamate che
hanno indirizzato il suo apostolato prima a Fagnano
tra i ragazzi e i giovani dell’Oratorio (1970-1985), poi
come parroco nelle parrocchie di Imbersago (1985-
1994), di Oreno (1994-2006) e di Locate Varesino.
Don Luigi Brambilla accolto dai ragazzi dell’oratorio nella sua prima domenica nella nuova parrocchia di Locate Varesino.
In Ascolto – n° 25 Pagina 7
Il numero biblico 40 mi ispira l’aggancio alla nostra
comune esperienza sacerdotale, da cui traggo
qualche augurio per la lieta circostanza.
Come Noè, il salvato dopo 40 giorni e 40 notti di
diluvio, il sacerdote è l'uomo scelto da Dio come
segno e strumento della sua Alleanza con tutti gli
abitanti della terra. Infatti ogni volta che si celebra il
sacrificio della nuova ed eterna alleanza nella Messa,
che è rito di riconciliazione e di pace, un altro Noè
ripete al mondo che il Signore ci ama ancora e ci
perdona sempre.
Caro don Luigi, porta con te nella grande arca
della Chiesa tutti coloro che, ascoltando i tuoi
richiami, eco fedele della Parola del Signore, cercano
"anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia",
preoccupandosi della salvezza eterna. Le coppie di
cui benedici le nozze, i figli che introduci nella
Chiesa attraverso le acque battesimali, i penitenti che
assolvi nel segreto della Confessione, i malati di cui
santifichi il dolore col tuo ministero di consolazione
nonché i ragazzi e i giovani dell’Oratorio con cui stai
insieme volentieri siano la ragione della tua gioia,
con cui Dio ripaga le tue fatiche: nasce lì, all'altare
del Signore, la nuova umanità, riconciliata con Dio e
capace di riconciliazione con tutti.
Come Mosè, il prescelto incaricato di condurre il
popolo di Israele nella terra promessa dopo 40 anni
di deserto, il sacerdote è il condottiero che
accompagna il popolo di Dio pellegrinante in terra
verso la sua definitiva dimora, che è la patria del
cielo. In questo cammino, immagine dell'"itinerario
educativo" in cui egli è maestro, a nome e con
l'autorità di Chi lo manda, ne interpreta la volontà,
porta a tutti la sua Parola, è strumento della sua
carità…
Caro confratello, continua ad essere guida sicura e
saggia per la tua comunità, per esprimere l'unità
di un popolo che cammina col Signore, alla luce
della sua Parola, col sostegno del Pane del cammino,
nella gioia di sentirsi un cuor solo ed un'anima sola,
cittadini del mondo protesi verso il Regno.
Come Gesù, il Messia che inizia la sua missione
dopo 40 giorni e 40 notti di digiuno, il sacerdote,
"scelto e mandato tra gli uomini per le cose che
riguardano Dio", è sottoposto a continue tentazioni,
ma non modifica il suo stile che qualifica la missione
ricevuta: egli deve evangelizzare, cioè dire a tutti in
ogni circostanza ciò che "sta scritto"…
Caro parroco, anche tu, come "buon pastore" del
gregge a te affidato, sei preoccupato dei lupi che
lo minacciano da vicino: tuttavia sai che l'unico
mezzo per vincere è "la nostra fede". La preghiera e
la penitenza sono le armi che abbiamo a
disposizione per sconfiggere il nemico: la storia dà
ragione ai santi che le hanno prese sul serio!
Così vuole il prete la gente. Così lo ispira il Signore.
Così lo plasma anno dopo anno la vita. Ne ho
trovato conferma in un anonimo manoscritto
medioevale: Un prete deve essere contemporaneamente
piccolo e grande: nobile di spirito, come di sangue reale,
semplice e naturale, come di ceppo contadino; una sorgente di
santificazione, un peccatore che Dio ha perdonato; un servitore
per i timidi e i deboli, che non si abbassa davanti ai potenti,
ma si curva davanti ai poveri; discepolo del Signore e capo del
suo gregge; un mendicante dalle mani largamente aperte; una
madre per confortare i malati, con la saggezza dell'età e la
fiducia di un bambino; teso verso l'alto, i piedi sulla terra;
fatto per la gioia, esperto nel soffrire; lontano da ogni invidia,
lungimirante, che parla con franchezza; un amico della pace,
un nemico dell'inerzia, fedele per sempre.
Mi rallegro con tutta la comunità parrocchiale, che,
nel mettere in luce il servizio pastorale di don Luigi,
celebra la sua vita donata, ringrazia Dio di aver
ricevuto molto tramite il suo ministero e si propone
di imitarne l'esempio nel dare a sua volta la vita per il
Signore, credendo fino in fondo al Vangelo. Ogni
dono, infatti, moltiplica la gioia attorno a sé, quando
passa dal cuore di chi lo porge a quello di chi lo
accoglie. Allora la gioia è in tutti e la gioia di tutti è
grande!
don Erminio
decano
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due giorni di mare tra divertimento e preghiera
Sono bastati due giorni trascorsi assieme al mare,
due giorni in compagnia divertendosi e pregando per
scoprire e conoscere meglio il nostro caro Don
Luigi. In un weekend di settembre, il gruppo giovani
ha deciso cosi di passare del tempo assieme alle
Cinque Terre, per cercare di costruire un gruppo che
fosse più coeso al di la degli incontri di catechismo,
per conoscersi nella quotidianità e nel divertimento
nonostante le differenze di età e vissuto. Ma tra il
profumo mediterraneo e il sole ancora caldo
abbiamo scoperto meglio il nostro Don, scavando
più in profondità e trovandoci a fianco di un uomo
dolce, pronto allo scherzo e molto attento alle nostre
esigenze.
A distanza di quasi un anno è ormai difficile
ricordare esattamente tutto quello che abbiamo
fatto, ma rimane forte e viva l’atmosfera che
abbiamo vissuto e soprattutto il desiderio di
riproporre questa esperienza, seppur breve, ricca di
momenti profondi e intensi. La camminata per le
Cinque Terre, la focaccia ligure mangiata
velocemente sulle scalinate di un budello di
Vernazza, il mare, gli ultimi bagni, la cena insieme
nel convento dei Cappuccini di Monterosso fino alla
veglia del sabato sera. Sulla terrazza esposti alla
fresca brezza marina di una sera di fine estate,
abbiamo pregato insieme tra un paesaggio bellissimo
con le barche dei pescatori e la luna che si
specchiavano nel mare e il paese che poco a poco si
spegneva preparandosi alla notte. Un momento solo
per noi giovani, per capire quanto quest’età sia
importante, come fase di passaggio in cui ogni uomo
si mette in gioco per costruire se stesso
ponendosi anche a servizio del prossimo.
Questo tra i messaggi che ci ha dedicato il Don
durante una messa raccolta tutti intorno
all’altare per iniziare la domenica. E poi il
pranzo particolarmente ricco e l’ultimo bagno
sulla spiaggia del Gigante prima di fare ritorno
mal volentieri a casa, continuando a posticipare
l’ora del rientro.
Caro Don Luigi la ringraziamo per averci accompagnato
e per essersi divertito tra noi e con noi, per i momenti più
seri e quelli più leggeri, soprattutto per aver supportato
quest’idea volendo parteciparvi in prima persona
accompagnando i suoi giovani ai quali tiene
particolarmente. Grazie perché si è aperto con noi
permettendoci di conoscerla meglio e di affezionarci a lei.
Dietro un iniziale volto di timidezza e di apparente
serietà si nasconde un uomo attento, desideroso di fare
tanto e soprattutto umano pronto a capire le nostre
necessità e disposto ad adattarsi per queste. Auguri di
cuore per questo suo traguardo!
Con Affetto tutto il gruppo giovani.
Sara Antonini
In Ascolto – n° 25 Pagina 9
nella preghiera l’autentica comunione “il sacerdote infaticabile seminatore della parola”
Un film non molto recente si intitolava: “I miei
primi quarant’anni”, supponeva e dava per scontato
che ce ne fossero altri quaranta, perchè per quaranta
si intendevano anni di vita. Per lei don Luigi quello
che quest’anno festeggia sono 40 anni di vita
sacerdotale. Immagino che per un sacerdote la
ricorrenza della propria ordinazione rappresenti la
data più importante della propria vita, più dello
stesso compleanno. In più questa ricorrenza cade
proprio al termine di un anno che il Santo Padre,
Benetto XVI, ha voluto fosse dedicato alla figura del
Sacerdote. Una ricorrenza nella ricorrenza che
acquista ancor più significato e valore.
Quaranta è un numero biblico importante indica un
passaggio e nel contempo una piena e consapevole
maturità verso altre e nuove mete che il Signore
pone avanti agli uomini. Gli ultimi quattro anni del
suo ministero le ha vissuti in mezzo a noi come
Pastore della nostra comunità.
Come buon pastore ha voluto subito fare
conoscenza, fin dal suo arrivo, del suo gregge in un
instancabile pellegrinaggio tra e nelle case affinché
anche il pastore fosse conosciuto dal suo gregge e
voluto bene.
Fin dal suo arrivo ha posto all’attenzione della
comunità l’importanza dell’opera educativa del
nostro oratorio. La pastorale oratoriana, oggi meglio
e più correttamente la pastorale giovanile, ha colto
essere una priorità nell’azione educativa di una
parrocchia. Azione che non può attivarsi per singole
iniziative, pur belle e valide, senza uno sguardo più
ampio e organino, all’interno di una comunità molto
ricca di iniziative che se non ben coordinate
rischiano di diventare auto referenziali e poco
incisive. Ecco il monito del cardinale di fare meno,
di fare insieme di fare meglio.
Ha voluto che si ponesse, all’attenzione della
comunità, l’urgenza di riporre mano alla
ristrutturazione dell’oratorio partendo da un
progetto educativo ancora pienamente in divenire.
Non posso non ricordare alcune sue passioni per la
musica, quante volte l’abbiamo vista e sentita
suonare l’organo, e per il ping-pong. Ha fatto della
casa parrocchiale un luogo di accoglienza, ha sempre
messo ha disposizione la sua casa, la sua macchina
per i bisogni pastorali.
Le confesso l’immagine più bella che custodisco: è
quella del sacerdote don Luigi in preghiera nella
nostra chiesa e la sua tenacia nel ricordare ai ragazzi,
agli adolescenti e giovani come senza preghiera il
cuore del fedele si inaridisce e intristisce. Nella
preghiera sicuramente ha trovato e cercato le
risposte alle mille preoccupazioni, su cui a volte ci
siamo confidati, in una realtà e in un tempo non
sempre facili da capire, da ascoltare da intuire e
amare.
L’icona evangelica che riassume questi primi suoi 4
anni tra noi mi sembra quella del servo di Dio,
contadino infaticabile nel gettare ovunque il seme
della speranza. Un’icona biblica che abbiamo più
volte condiviso e che lei stesso ha proposto come
immagine per il progetto educativo dell’oratorio. Un
Pastore Buono non smette mai di indicare al suo
gregge il cibo essenziale di cui nutrirsi, anche se a
volte si è presi dalla tentazioni di offrire altri cibi più
allettanti ma meno nutrenti.
L’augurio che le faccio, non sono altri quarant’anni
di sacerdozio, ma di viverli senza lasciarsi vincere
dalle tentazioni di fare troppo, oltre il necessario
essenziale, e di non lasciasi scoraggiare dalle
apparenti sconfitte e infine di avere la stessa
pazienza del contadino perchè lei conosce la
straordinaria forza di quel “Seme” che da
quarant’anni semina tra e per le persone.
L’augurio alla comunità di Locate di trovare sempre
un sacerdote che la sappia sostenere, guidare e
perché no anche rimproverare se necessario.
Una preghiera al Signore perché una comunità
impari a pregare e sostenere i suoi pastori quanto
loro pregano per essa, perché nella preghiera si trova
la vera autentica comunione.
La speranza che in questo anno sacerdotale tanti laici
abbiano colto che accanto al ministero sacerdotale di
tanti presbiteri vi è un sacerdozio comune di tutti i
battezzati.
Luca Simone Giancristofaro
In Ascolto – n° 25 Pagina 10
manda o Signore operai nella tua messe La ricorrenza del 40° di ordinazione sacerdotale del
nostro parroco, Don Luigi Brambilla, è
un’importante occasione di riflessione sulla figura
del sacerdote, del parroco in particolare, e della
parrocchia.
Ogni vocazione è una grazia che il Signore concede.
Ce ne accorgiamo soprattutto in questo tempo nel
quale è sempre meno scontato che una parrocchia
abbia un parroco, o almeno un sacerdote che la
segua e faccia crescere.
Non è così scontato che ci siano sempre persone
che, per scelta, decidano di dedicare la propria vita a
Dio, attraverso il servizio ai fratelli.
Occorre pregare perché questo continui ad avvenire,
perché Cristo continui … a mandare operai nella sua
messe.
Nessuno “esiste da solo”. La via con cui Cristo guida
ciascuno di noi alla salvezza è la Chiesa, il Suo
corpo. La Chiesa come percorso educativo; la
Chiesa, nella sua dimensione cattolica e apostolica.
La Chiesa, nella sua “esperienza di umanità” ha
saputo creare momenti e istituzioni per rispondere
alla domanda profonda delle persone.
La parrocchia è una di queste istituzioni. Attraverso
la presenza capillare delle parrocchie la Chiesa
raggiunge ciascuno di noi.
La parrocchia è la Chiesa concreta, quotidiana, che a
ciascuno offre i Sacramenti (parte del percorso
educativo di salvezza). La parrocchia è la sorgente di
molteplici risposte al bisogno non solo spirituale ma
spesso anche materiale delle persone.
Il parroco è il riferimento naturale e la garanzia,
nell’ottica della fede, di tutte le attività che nascono e
si sviluppano nella parrocchia, come frutto
dell’intelligenza e della passione per l’umano.
Ogni parroco che si succede nelle storia di ciascuna
parrocchia lascia la sua impronta, il suo stile e
“…percepisce” certe priorità; anche don Luigi.
Il questi pochi anni di guida della nostra parrocchia
Don Luigi ci ha incalzato su alcune questioni; tra
queste mi sento di metterne in evidenza due:
- La preoccupazione educativa per i giovani,
attraverso l’impegno, la presenza, la passione
per l’Oratorio e il rapporto personale che ha
cercato di instaurare con ciascun ragazzo.
- L’aspetto culturale avente come obiettivo
l’educazione al giudizio e al discernimento. In
questa ottica si collocano le continue
sollecitazioni domenicali all’utilizzo della stampa
cattolica e degli strumenti di comunicazione
parrocchiale( l’informatore settimanale e il
mensile “In ascolto” ) . Inoltre sono frequenti
gli incontri di catechesi che Don Luigi
instancabilmente propone. L’informatore
parrocchiale, non è un semplice organo di
comunicazione di attività, ma una sollecitazione
a un giudizio di fede sulla realtà.
Suona come urgente in questo tempo
l’invocazione a l Padre che la Chiesa ci fa
leggere nelle lodi del mercoledì: “conformaci a
Cristo, nuovo principio di conoscenza e di
azione”
Paolo Ferrario a nome
del Consiglio Pastorale Parrocchiale
Il giorno 19 giugno 2010 sarà pubblicato il nuovo sito della parrocchia rivisto nella grafica e nei contenuti;
con la speranza che anche questo strumento diventi vero strumento pastorale e di comunicazione vi invitiamo a visitarlo frequentemente!
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un pensiero dal Gruppo Caritas Come Gruppo Caritas Parrocchiale vogliamo esprimere la nostra riconoscenza a Don Luigi in occasione del suo 40° anno di Sacerdozio dedicato a Dio e agli uomini.
E vogliamo dirgli che gli siamo vicini con affetto e spirito di collaborazione perché la fatica che comporta il suo servizio sia condivisa, e forse più leggera.
Preghiera del sacerdote la domenica sera di Michel Quoist
Signore, stasera, sono solo.
A poco a poco, i rumori si sono spenti nella chiesa, le persone se ne sono andate, ed io sono rientrato in casa,
solo. Eccomi, Signore,
solo. Il silenzio mi incomoda, la solitudine mi opprime.
Figlio, non sei solo, Io sono con te,
sono te. Perché avevo bisogno di un'umanità in più
per continuare la Mia Incarnazione e la Mia Redenzione. Dall'eternità Io ti ho scelto,
ho bisogno di te. Ho bisogno delle tue mani per continuare a benedire, Ho bisogno delle tue labbra per continuare a parlare, Ho bisogno del tuo corpo per continuare a soffrire, Ho bisogno del tuo cuore per continuare ad amare,
Ho bisogno di te per continuare a salvare, resta con Me, Figlio mio.
Eccomi, Signore; ecco il mio corpo, ecco il mio cuore, ecco la mia anima.
Concedimi d'essere tanto grande da raggiungere il Mondo,
tanto forte da poterlo portare, tanto puro da abbracciarlo senza volerlo tenere.
Concedimi d'essere terreno d'incontro, ma terreno di passaggio, strada che non ferma a sé,
perché non vi è nulla di umano da cogliervi che non conduca a te.
Signore, stasera, mentre tutto tace e nel mio cuore sento
duramente questo morso della solitudine, io ti ripeto il mio sì, non in una risata, ma lentamente, lucidamente, umilmente.
Solo, o Signore,davanti a te, nella pace della sera.
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Gli Auguri da parte delle Associazioni di Locate VaresinoGli Auguri da parte delle Associazioni di Locate VaresinoGli Auguri da parte delle Associazioni di Locate VaresinoGli Auguri da parte delle Associazioni di Locate Varesino A.C. AZZURRA
A Lei Don Luigi va, il pensiero di tutti noi e al Signore la preghiera, affinchè possa donarLe ancora la forza e la tenacia per continuare la sua missione di "Pastore" e per incoraggiare ciascuno di noi a vivere nel migliore dei modi la propria Fede e Cristianità. A.C.AZZURRA
AMICI DEL CANTUN SOTT
Carissimo Don Luigi quest’anno ricorre il suo quarantesimo anniversario dall'ordinazione sacerdotale e noi vogliamo festeggiarlo con Lei. Vogliamo approfittare di questa occasione per ringraziarLa della sua assistenza, la sua vicinanza, il suo affetto, il suo esserci! Auguri, che il Signore Le dia sempre la forza e l'entusiasmo per servirlo con la stessa passione e con lo stesso Amore. Grazie di cuore a nome degli Amici del Cantun Sott. ASSOCIAZIONE PARSAC
L'associazione Parsac augura a don Luigi tanti auguri
per il suo 40° di sacerdozio.
AVIS
La sezione AVIS di Locate Varesino vuole unirsi a
tutta la popolazione nel fare gli auguri al nostro
parroco per il raggiungimento del traguardo dei 40
anni di ordinazione Augura un futuro pieno di fede e
di soddisfazioni affinchè possa continuare a tenere
viva la speranza nella nostra comunità.
CORPO MUSICALE PARROCCHIALE
Il Corpo Musicale, grato per l'interesse e l'impegno dimostrato da don Luigi in questo primo periodo della sua presenza a Locate, esprime i più fervidi auguri perché anche nei prossimi anni possa continuare questa reciproca collaborazione. GRUPPO TWIRLING
COMPLIMENTI Don Luigi, per questi 40 anni di sacerdozio, da tutto il nostro gruppo. RIONE BACIOC
Carissimo don Luigi, anche noi del rione Bacioc desideriamo esprimerle, in occasione di questa importante ricorrenza della
sua vita sacerdotale, la nostra gratitudine per la sua operosità. Da ormai quattro anni è il pastore della comunità locatese, svolgendo la sua missione con impegno ed entusiasmo e proponendo, di volta in volta, iniziative mirate alla crescita spirituale, individuale e comunitaria dei suoi parrocchiani. Non a caso, infatti, è stato lei a incoraggiare noi del rione Bacioc ad organizzare la Festa di S. Agostino, festa che già in passato veniva celebrata con devozione dagli abitanti di questo rione e dall’intero paese e che da ormai tre anni vede la partecipazione di tanti adulti e bambini, sia ai momenti spirituali sia a quelli ricreativi, ai quali lei è sempre presente, condividendo la preghiera e l’allegria di quanti vi partecipano. Come diceva S. Agostino: “Questa scuola, in cui unico maestro è Dio, richiede buoni discepoli, non scansafatiche, ma operosi”. E lei, don Luigi, un discepolo operoso lo è senz’ombra di dubbio e non solo: dimostra tenacia nel portare a termine le tante iniziative proposte, anche quando la partecipazione di noi parrocchiani non è quella che lei s’aspetta! Ma l’importante, come lei ben sa, è seminare: i frutti si raccoglieranno poi...... Inoltre, non è raro incontrarla a cavallo della sua bicicletta, per consegnare personalmente gli inviti, soprattutto quando si tratta dei giovani, nei quali ripone, giustamente, le sue speranze, in quanto sono la “Chiesa del futuro”. Grazie quindi per tutto ciò che fa e per la comprensione che vorrà avere quando saremo dei “figli” disobbedienti. Rione Bacioc CANTUN SVIZZER
Auguri Don Luigi! Quasi al termine di questo anno sacerdotale indetto da Sua Santità Benedetto XVI, siamo lieti di aver pregato ogni giorno per i sacerdoti ed in particolare per il nostro Parroco Don Luigi che celebra un traguardo importate: il 40° della Sua Ordinazione Sacerdotale. Ringraziamo con lui il “Padrone delle Messe” per averlo chiamato al servizio della Sua Chiesa e della nostra comunità parrocchiale dal 2006. La sollecitudine pastorale di Don Luigi è particolarmente rivolta ad approfondire tratti particolari del Mistero di Cristo, quello stesso Mistero che si manifesta attraverso l’esercizio della pastorale cristiana, la celebrazione dei Sacri Riti, la
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catechesi estesa a tutti e con l’esercizio della Carità Cristiana. Ringraziamo Don Luigi per averci reso consapevoli dell’importanza dell’impegno personale nell’Evangelizzazione e nella trasmissione della Fede, anche se dobbiamo constatare, da parte nostra, molte mancanze e lacune. Invochiamo l’intercessione di Maria, Madre della Chiesa e Aiuto dei Cristiani perché lo assista ancora per moltissimi anni e ci aiuti a corrispondere al suo zelo pastorale a beneficio nostro personale e di tutta la comunità, così che cresca sempre più unita e concorde… e così sia. I componenti del Cantun Svizzer RIONE VIGANA
Caro don Luigi, questo giorno di festa a Lei dedicato per i Suoi quarant’anni di Sacerdozio ci sprona a ripensare all’importanza del Prete, a riflettere sul nostro agire e a pregare. Noi credenti siamo esigenti verso i nostri Sacerdoti, ma riusciamo a capire che essere preti, specialmente oggi, è impegnativo e difficile. Come ha detto il nostro Arcivescovo Dionigi Tettamanzi: “Tante volte i preti si sentono soli”, e noi vorremmo esserLe di aiuto con la nostra amicizia. La Sua presenza e i suoi suggerimenti ci richiamano quotidianamente Gesù e ci guidano sulla via della salvezza.
San Giovanni Maria Vianney, nominato dal Santo Padre Benedetto XVI Celeste Patrono di tutti i Sacerdoti del mondo, sia il Suo sostegno. La Madonna di Fatima che veneriamo nel nostro rione della Vigana, Le sia di aiuto nelle difficoltà del Suo Ministero. Nel ringraziare per il Suo servire devoto e amorevole, vogliamo pregare così: “Signore, riempi di Spirito Santo il nostro Parroco don Luigi, che hai elevato alla dignità Sacerdotale”. RIONE VIGANA SEPRIO RUNNING
Nell’auguraLe un percorso sempre più ricco di gioie e soddisfazioni nella nostra comunità, Le doniamo un caro augurio e un pensiero di Papa Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla) : “L'amore è la forza costruttiva di ogni positivo cammino per l'umanità” Tantissimi auguri !!! da parte di tutti noi della Seprio Running Locate Varesino. ASILO
Dalla scuola materna un grazie sincero per la Sua
presenza fra noi!
Auguri Don Luigi!
Il 10 dicembre 2006 porgevo a nome di tutta l’Amministrazione Comunale e della
Cittadinanza, il saluto ufficiale di benvenuto a Don Luigi Brambilla, nuovo parroco
di Locate Varesino che succedeva a Don Battista.
La venuta di un Parroco è per la nostra Comunità un evento non frequente e, in
quanto tale, portatore di espressioni di accoglienza, di cordialità e di proiezione
verso il futuro, verso il cambiamento.
Locate vive da allora una nuova pagina della sua storia, ricevendo dalla presenza di
Don Luigi un punto solido di riferimento per la nostra grande tradizione di Fede e
per la nostra voglia di crescita spirituale e sociale.
Caro Don Luigi,
sono ben consapevole del delicato ruolo e del difficile compito, anche civile, di un Parroco.
Ho avuto diverse occasioni per partecipare con Lei a momenti di dialogo e di cooperazione e per verificare che con Fede determinata,
Lei persegue chiari e importanti obiettivi.
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Insieme condividiamo molti impegni, numerosi dei quali riguardano e coinvolgono le attività dei Locatesi che, in forme molteplici,
testimoniano un impegno che valorizza in molti campi il volontariato sia parrocchiale sia sociale. Le capacità di ciascuno si
trasformano così in risorse utili per costruire il progetto fondato di vicendevole collaborazione che sta alla base della vita degli uomini.
Personalmente considero la presenza del Parroco, nel contesto delle nostre piccole realtà di paese, come un elemento di particolare
rilevanza ed incisività, sia perché la Sua è una figura in prima linea nel contatto diretto con i cittadini, sia perché Lei dedica una
attenzione particolare e continua alle istituzioni educative e formative, alla famiglia, alla scuola e ai giovani. In qualche modo i nostri
sono compiti similari, pur essendo caratterizzati da sfaccettature differenti.
Mi permetto anche una riflessione più privata per ringraziarLa della Sua presenza.
Il mio matrimonio è stato il primo che Lei ha celebrato a Locate nel 2007 e la mia bambina è stata battezzata da Lei lo scorso
anno: così attraverso questi due eventi Lei è divenuto parte della mia famiglia.
Nel festeggiare questo avvenimento importante, il 40° della Sua Ordinazione Sacerdotale, rinnovo con grande partecipazione la mia
collaborazione e il doveroso sostegno a tutte le iniziative che La vedono promotore, tramite l’ascolto dei Cittadini e il soddisfacimento
delle loro istanze e La ringrazio di cuore per la Sua testimonianza di Fede all’interno della nostra Comunità!
Il Sindaco
Luca Castiglioni
due vignette
Con queste due vignette la nostra animatrice Valentina Pasta ha voluto ritrarre don Luigi in due differenti
momenti della sua attività di parroco. Don Luigi al termine della Messa ci invita a ripetere alcune frasi: nella
vignetta la frase forse più utilizzata! Nella seconda vignetta Don Luigi intrattiene i bambini più piccoli durante le
mattine di oratorio feriale utilizzando divertenti e simpatici bans!
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ristrutturazione dell’oratorio Era l'agosto 2006 quando ho accolto don Luigi, in
visita per la prima volta nel nostro oratorio. In
quell’occasione - era la prima volta che lo
incontravo- sono rimasto colpito dalla sua
determinazione nel voler affrontare in “tempi
rapidi” tutto quanto era inerente al progetto di
ristrutturazione dell’oratorio. Don Luigi non ha
esitato un attimo a lanciare una serie di proposte di
lavori e piccole migliorie che rendessero più
accogliente l’oratorio sin da subito. In particolare, ha
insistito perché ci fosse più verde. Ed ecco che dopo
qualche mese sono “spuntate” le piante davanti al
bar che ora pian piano crescono!
Un desiderio, dunque, di “portare a casa” in tempi
rapidi il progetto del nuovo oratorio…Tempi rapidi
sì, ma ben meditati. Per il primo anno don Luigi si è
limitato ad essere una sorta di “osservatore”,
concedendosi il tempo di conoscere la parrocchia, le
sue abitudini, i suoi parrocchiani e le diverse attività
al fine di avviare uno studio di progetto che
rispecchiasse le reali esigenze della comunità.
Qualche anno prima, infatti, un progetto di
ristrutturazione ed ampliamento dell'oratorio era
stato bocciato dalla Curia poiché considerato
sovradimensionato rispetto ai bisogni della nostra
parrocchia.
Dopo questo primo anno di osservazione, a partire
dal mese di settembre 2007, un’apposita
Commissione ha iniziato a lavorare ad un nuovo
progetto. Alla base una riflessione sulle esigenze
attuali e future della parrocchia, e un’analisi delle
attività attuali e dei bisogni in termini di spazio e
ambienti che esse sollevano.
Non è stato un lavoro facile quello della
Commissione, e i confronti fatti tra il Consiglio
Pastorale e quello dell’Oratorio hanno più volte
messo in luce aspetti positivi e negativi, legati non
solo alla nuova struttura ma anche alle prospettive
circa il futuro stesso dell’oratorio. I nostri ragazzi
continueranno a frequentarlo? E le famiglie? Tutte
queste domande sono state fonte di discussioni, che
ancora oggi continuano a creare dibattito, come è
giusto che sia.
Nel frattempo, però, è stato presentato in Curia il
nuovo progetto che, nella sua modestia, riesce a
soddisfare bisogni realmente presenti, e a rispettare
al contempo anche quei paletti o punti di riferimento
che la Curia pone. Nel mese di dicembre 2009 gli
uffici competenti della Curia hanno espresso in
merito un primo parere positivo. Ottenuto dunque il
via libera, il nostro progettista si è impegnato in
questi mesi nella predisposizione del progetto
esecutivo, ha interpellato i vari enti al fine del rilascio
delle autorizzazioni e ha redatto infine il computo
metrico.
Sarà proprio in occasione dei festeggiamenti del
prossimo 20 giugno che alla comunità
presenteremo il progetto della nuova ala
dell’oratorio e dei suoi costi di realizzazione..
L'effettiva realizzazione di questo progetto è ora
nelle mani di tutti i locatesi… tutti dobbiamo essere
convinti che ancora oggi, in questa società, l’oratorio
è e può essere punto di riferimento per tutti, luogo
educativo e ricreativo. Perché “funzioni” c’è bisogno
dell’aiuto e della partecipazione attiva di ciascuno…
di tutti coloro che si sentono parte dell’oratorio e lo
sostengono!
Marco Ramponi
il progetto in sintesi Il progetto di ampliamento prevede la realizzazione di una nuova ala sull’area occupata dall’attuale salone ex-cinema per il quale la Soprintendenza alle belle arti ha già autorizzato l’abbattimento. Il nuovo edificio sarà realizzato su due livelli: piano interrato e piano terra. Il piano interrato sarà principalmente utilizzato come magazzino mentre al piano terrà troveranno posto una sala polifunzionale, che sostituirà l’attuale aula magna, un locale adibito a cucina attiguo al nuovo salone e un locate ad hoc per attività manuali e/o di laboratorio. Sarà ricavato anche un servizio per i disabili. Sull’attuale edificio (realizzato nel 1962) il principale intervento di manutenzione straordinaria riguarderà la sistemazione della balconata.
Progetto di Ristrutturazione ed Ampliamento dell’Oratorio
Proponiamo in questa pagina una vista prospettica del progetto di ristrutturazione dell’oratorio. Le tavole complete saranno esposte in oratorio nel pomeriggio di domenica 20 giugno.
Vi invitiamo a leggere l’articolo dedicato al progetto nella penultima pagina di questo giornalino.