5 Eserc Per Il Fiato

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Esercizi per il fiato

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  • 5 esercizi per il fiato Paolo Zedda

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    5 esercizi per il fiato in una buona coordinazione pneumo-fonica a cura di Paolo Zedda (aggiornamento : 3/2013)

    R1) I rilassamenti della muscolatura antagonista1 (D) : espirare dolcemente piccolissime quantit daria, alternandole al reattivo ingresso di aria, associato allapnea aperta2 e allespansione della muscolatura costo-addominale verso lesterno (inspirazione). Ripetere lesercizio, percorrendo un itinerario sensoriale di controllo: passare le mani nel basso ventre e sentirne lespansione durante linspirazione; passarle poi nella zona tra la parte alta dei fianchi, sotto le coste, ed al di sopra dellombelico; verificare poi il basso schiena, allaltezza delle coste fluttuanti, per imparare a sentirle e tenerle aperte poi durante lespirazione/fonazione in appoggio precisata nellesercizio R3. In questa esplorazione sensoriale, attenti a non irrigidire le spalle, le braccia e/o le mani. Un esercizio che permette di memorizzare sensorialmente R1, pu essere eseguito sulle consonanti sc [], ss [s], o f [f], articolate con mandibola morbida, come uno spiffero daria... Si possono associare poi alle vocali facili3 di ogni cantante : per esempio : scia, sce, sci, scio, ecc. Senza suono :[] D [] D [] D etc... Con suono: 3[a]D 2[a]D 1[a]D etc... Variante dinamica (R1M) in movimento (adatta particolarmente per esercitare il canto moderno, perch associata a movimenti coreografici delle braccia) : con piedi paralleli su un apertura delle gambe (con ginocchia leggermente flesse) corrispondente alle anche, oscillare da sinistra a destra e/o viceversa, senza ancheggiare, cio col bacino che resta parallelo al suolo. Con le mani a tarantella (cio posate al di sopra dei fianchi per tenere pi facilmente le spalle basse!), verificare lespansione soffice della muscolatura allingresso dellaria che spinge verso lesterno il dorso delle mani. a) Espirazione a destra, con rifornimento daria silenzioso a sinistra; poi invertire. b) Poi le espirazioni a destra e a sinistra con rifornimento daria al centro.

    Durante tutti questi esercizi, attenti ad una eventuale sovra-ossigenazione che puo dare capogiri! R2) verificare la buona direzione e la morbidezza della muscolatura antagonista Con laiuto dei fonemi e gruppi consonantici gi utilizzati in R1 : sc [] , ss [s], xs [ks] , stimolate la muscolatura costo-addominale dando piccoli colpetti verso linterno. Attenti a non esagerare questi colpetti in sostegno, e sopratutto a non invertire questo movimento (spingendo verso lesterno, cio in affondo), il che potrebbe compromettere poi un buon appoggio.

    1 La muscolatura in questione detta antagonista ad una rapida risalita del diaframma (*). Essa comprende () zone muscolari che operano dal basso ventre allapertura costale, da sensibilizzare fino al dorso, per ritornare poi davanti fino allepigastro ; una ginnastica muscolare descritta dallimmagine suggestiva della pedagoga inglese Nolle Barker che identifica queste zone come come una geometrica losanga respiratoria estratto da P. Zedda (2010) , Il gesto vocale in : La voce del cantante, Volume sesto, Omega Edizioni, p.16 Nelle pagine che seguono trovate dei disegni che illustrano lapnea aperta, tradotta purtroppo respiration forte (*) In effetti nessun controllo pu essere attuato sul diaframma, se non attraverso la muscolatura che lo attornia . 2 lapnea aperta corrisponde alla silenziosa fase di rifornimento di cui parla Franco Fussi o alla freschezza in fondo alla gola preconizzata da Francesco Lamperti (1813-1892) o alla respirazione profonda evocata dal fonetista svedese Bertil Malmberg, (1974) e dal pedagogo americano R. Miller prima dellinizio di un suono artistico . () nel canto, lattacco coordinato del suono si produce solo se la glottide stata aperta interamente durante linspirazione precedente. Questa apertura totale delle corde vocali seguita da unadduzione netta e precisa. () Da questo controllo dellattacco del suono dipende qualsiasi atto vocale corretto. La preparazione di un buon inizio della fonazione dipende da una inspirazione corretta, seguita da un posizionamento appropriato delle corde vocali (senza provare nessuna sensazione a livello della laringe). (Richard Miller, The structure of singing, 1990 : p.6) 3 Su certe vocali le diverse voci trovano delle posizioni articolatorie che permettono loro unespressione morbida e facile in termini di emissione. Per alcuni pu essere la i o la e per altri la a o la o, ecc.

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    Ogni cantante trover il proprio ritmo, lento allinizio, per controllare le fasi di rilassamento (D), da accellerare poco a poco, fino a poter fare lesercizio del cagnolino (ritmo rapido) con la lingua rilassata e leggermente in fuori! Un vocalizzo che permette di esercitare R2 pu essere :

    3 2 1 chat D chat D chat oppure

    chaud D chaud D chaud; ecc... R3) L appoggio : Utilizzando sempre sc [] e/o ss [s], distillati come attraverso una cannuccia, far passare una piccola quantit daria continua mantenendo dolcemente lapertura costale senza creare irrigidimenti muscolari (lindice deve sempre poter penetrare leggermente la pelle che ricopre le masse muscolari antagoniste) e senza mai consumare completamente tutto il fiato immagazzinato. Al momento dellattacco del suono, i muscoli del basso ventre e quelli al di sopra dellombelico devono compiere un piccolo movimento verso linterno contemporaneamente ad una leggera apertura del basso schiena creando quellequilibrio di forze tra una spintina verso linterno ( sostegno ) e quella verso lesterno ( affondo ) che creano il buon appoggio. Detto in altri termini da A. Juvarra: () il rischio pi grave nellutilizzazione didattica di questo concetto (di appoggio, ndr), che nato come semplice metafora e sensazione cinestetica, quello di allontanarsi dal suo stretto significato letterale, che appunto quello di appoggiare e non di schiacciare o di sollevare. () 4 Anche R3 si pu fare in movimento, camminando lentamente, ed il pi naturalmente possibile, senza irrigidirsi; contemporaneamente si puo verificare che cranio, collo, nuca e mandibola siano liberi di movimento, facendo leggeri movimenti di controllo da destra a sinistra, ecc

    () Un caso esemplare di questo tipo di appoggio quello che possiamo osservare ed ascoltare su YouTube*, nellestratto del baritono Piero Cappuccilli che interpreta Eri tu del Ballo in maschera di Verdi, nella memorabile versione di Covent Garden del 1975, con K. Ricciarelli e P. Domingo, diretta da Claudio Abbado. Nel Link qui sotto verso 1 ora e 29(1) e 1 ora e 30 (2). *(Link valido in marzo 2013 : http://www.youtube.com/watch?v=8CWindFtFJo&playnext=1&list=PLE798028F181FBE4A&feature=results_main dal titolo : Un Ballo in Maschera - Domingo, Ricciarelli, Cappuccilli.mp4). Si vede infatti la parte alta del torso tranquilla, aperta e morbida, ma sopratutto, e chiaramente, il colpetto in sostegno (verso linterno !) dellappoggio, grazie al costume di scena ed alla cintura che mostrano i movimenti della muscolatura costo-addominale ; un piccolo movimento verso linterno, spesso ignorato, ma anche sconsigliato, da molti maestri di canto5

    Osservate attentamente il movimento della cintura, quando appoggiato sul tavolo intona : (1) Eri tu che macchiavi quellanima (D e colpetto in sostegno) la delizia dellanima mia

    poi, pi in l ed altrettanto chiaramente () (2) Traditor che compensi in tal guisa (D e colpetto in sostegno) dellamico tuo primola f.

    Insomma un esempio di accordo pneumo-fonico esemplare per lalta qualit dellemissione che produce, assicurando cos allinterprete morbidezza e longevit vocale ! R4) Apertura del basso dorso (coste fluttuanti) Sempre con le mani a tarantella, pronunciare 5 s-s-s-s-s, articolate e leggermente spezzate, per sostenere poi con lo stesso movimento le diverse linee melodiche dellesercizio vocale associato. 4 Antonio Juvarra, La respirazione e lappoggio nel canto, in La voce del cantante, a cura di Franco Fussi, Volume terzo, Omega Edizioni, 2005, (pp. 171-190) p. 185. 5 Estratto da P. Zedda (2010) , Il gesto vocale in : La voce del cantante, Volume sesto, Omega Edizioni, p.16

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    Questapertura dorsale particolarmente importante per sostenere grandi intervalli e note acute! Dei leggeri movimenti devono anche sentirsi nei muscoli del basso ventre ed intorno allombelico. Se avete difficolt a sentire lapertura dorsale della muscolatura antagonista, inclinatevi in avanti piegando leggermente le ginocchia e ponete il dorso delle mani sul basso della schiena rilassando contemporaneamente il bacino in anteversione; respirate poi tranquillamente ed osservate/sentite i leggeri movimenti di apertura che si producono nella parte bassa della schiena. Con laiuto di sensazioni propriocettive (*) bisogna allora memorizzare poco a poco questi gesti che riassumiamo cos : rilassamento del ventre, apertura delle coste fluttuanti che producono a loro volta unapertura dellepigastro (sotto le sterno). Si disegna cos una sorta di carta geografica che ha la forma di una losanga, cos descritta dalla pedagoga inglese Nolle Barker della Guildhall School of London. (*) La propriocezione una sorta di memoria personale delle sensazioni muscolari, articolatorie, vibratorie Internet e la pedagogia del canto R5) La gola aperta (esercizio di Allan Wright : http://allanwright.fr Le Chanteur Moderne)

    In questo disegno si vedono le false corde in alto e le corde vocali, con i bordi in grassetto, in basso.

    Estratto da : http://allanwright.fr/ Le Chanteur Moderne, Outils et conseils pour les chanteurs futs : Bossons ensemble! Semaine 1 la gorge ouverte (la gola aperta)

    Il disegno a fianco accompagnato dai commenti seguenti : () Nei due disegni in alto si vedono le false corde e le vere corde (in basso) reagire insieme. Nel disegno centrale si nellimpossibilit di cantare con facilit e si rischia di farsi male! (o si producono certi esempi di voce saturata del rock, ndr.) Nel disegno in basso, invece, le vere corde sono in adduzione, ma le false corde sono ben aperte - ci eccellente per una buona igiene vocale ed una produzione sonora agiata. ()

    Per verificare, o imparare, un buon inizio del suono con lapnea aperta (respirazione profonda), tappatevi le orecchie ed ascoltate la molto probabile respirazione rumorosa che producete. Eliminate allora questo rumore, sentendo lapertura della glottide associata ad una sensazione di freschezza: quella che Franco Fussi chiama appunto fase silenziosa di rifornimento. Iniziate tutti i suoni, cercando una coordinazione perfetta di questa sensazione con lappoggio. Nel disegno qui sotto, estratto dal manuale di fonetica di Bertil Malmberg, la ritroviamo nella posizione B. La posizione A e sopratutto la C sono da evitare prima dellinizio del suono.

    Malmberg Bertil, Manuale di fonetica generale, Bologna, Il Mulino, 1977, p. 133.

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    Lappoggio non si pu definire, come si pensa spesso, in termini di sostegno respiratorio , nel senso proprio di questa terminologia, poich lappoggio concerne sia il fenomeno della risonanza che quello del fiato. La scuola italiana di canto storica non conosceva la distinzione tra laspetto motorio e gli aspetti di risonanza che altre scuole hanno praticato. Lappoggio un sistema che permette di combinare ed equilibrare i muscoli del tronco e del collo, controllando le loro relazioni con i risuonatori situati al di sopra della glottide, senza che lesagerazione di una funzione rispetto alle altre predomini il tutto. 6 Attenti sopratutto a non confondere appoggio con affondo Laffondo, largamente diffuso anche nella tecnica respiratoria di molti strumentisti a fiato, utilizzato da molte voci facili e naturali di molti cantanti di vari stili ed emissioni. Allinizio pu anche aiutare lemissione, ma, provocando un collasso sistematico dello sterno, rigidit nella muscolatura antagonista, alla lunga produce una voce instabile (vibrato ampio o stretto!) e forzata. Potete osservarlo in versione giovane ed ancora efficace , associato a respirazione clavicolare, nella giovane interprete di canto moderno di origine filippina Charice, divenuta celebre grazie ad internet. Per esempio in : http://www.metacafe.com/watch/1741814/charice_on_oprah_part_3/ Lestratto che segue mi pare concludere in modo significativo questo capitoletto sul fiato: Alcuni cantanti hanno una sorta di predisposizione naturale a capire, esercitare e sviluppare la mobilit e le buone direzioni da dare alla muscolatura antagonista nella tecnica respiratoria dellappoggio ; altri non ci arrivano mai, per insufficente, o sporadico, lavoro tecnico, scarse capacit di propriocezione, troppo intellettualismo, incredulit o scarsa attenzione, oppure perch privilegiano un lavoro musicale ed interpretativo che li distoglie da questo tipo di preparazione. tecnica, meno lusinghiera e ludica La tecnica dellappoggio fa parte di quei fattori essenziali della buona emissione che bisogna esercitare con ripassi regolari, senza ossessivit, e sopratutto senza arrivare agli eccessi di alcuni pedagoghi che fanno per esempio solo esercizi respiratori per mesi, prima di affrontare un pezzo cantato Nel senso di questo costante ripasso della tecnica del fiato mi pare si possa interpretare la simpatica e provocatoria frase di Renata Tebaldi : - nel canto la prima cosa che conta il fiato , la seconda il fiato , la terza il fiato -7 () vorrei riassumere il buon accordo pneumo-fonico, ricordandone alcuni dati essenziali : una buona divaricazione glottica ( respirazione profonda di Malmberg), associata ad una importante apertura delle false corde (bande ventricolari), prodotte entrambe senza tensioni o volontarismi che irrigidiscono , ben coordinate ad una tecnica di appoggio (equilibrio tra forze di sostegno e di affondo), sia essa completa (canto classico) o incompleta (canto moderno), sono la garanzia di un gesto vocale che produce suoni di buona qualit. 8 La fine del suono si deve ottenere egualmente con unistantanea apertura delle corde vocali, preparando cos leventuale suono successivo.

    P. Z.

    Per ulteriori approfondimenti, consultare : http://zeddap.perso.neuf.fr/paolozsite/ Contatto : [email protected]

    6 Richard Miller , La structure du chant, pdagogie systmatique de l'art du chant, Paris 1990, ditions ipmc, p. 26. 7 M-F. Busnel, C. Demangel, P. Zedda, Le souffle du chant ... (1994), dans MARSYAS N32 . 8 in P. Zedda (2010) , Il gesto vocale in : La voce del cantante, Volume sesto, Omega Edizioni, p.16