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01/06/2011
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La consulenza educativaTratto da D. Simeone, La consulenza educativa, Vita e Pensiero 2002
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Università Cattolica del Sacro Cuore
Corso di laurea in Scienze Infermieristiche
Corso integrato in Scienze Umane FondamentaliEducazione Permanente e degli Adulti – prof. Bonometti
La relazione di aiuto
Processo complesso
Relazione di scambio
Rapporto asimmetrico
Relazione integrativa e
integrante
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La relazione di aiuto
La relazione di aiuto si prefigge di migliorare le abilità decisionali del soggetto, fornendogli gli strumenti concettuali per compiere scelte di valore e per individuare criteri secondo i quali orientare la propria vita
La consulenza educativa
Mira al superamento delle
difficoltà che la persona
incontra nel proprio
cammino di crescita e di
sviluppo, aumentando la
sua capacità di chiedere
aiuto e di mettere in atto
strategie efficaci per
affrontare i compiti
evolutivi che la vita
richiede.
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La consulenza educativa si differenzia da altre forme di aiuto
DARE CONSIGLI
DARE INFORMAZIONI
AZIONE DIRETTA
INSEGNAMENTO
Obiettivi della consulenza educativa
Aumentare la conoscenza di sé e l’autoconsapevolezza dell’utente;
Sviluppare le risorse dell’utente;
Promuovere la crescita della persona, della coppia, della famiglia;
Aiutare l’utente ad affrontare i momenti di crisi e di difficoltà;
Favorire l’autonomia e l’autodeterminazione, sviluppando l’autoefficacia;
Incrementare le competenze progettuali e decisionali.
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EmpowermentProcesso di ampliamento delle potenzialità
del soggetto, in modo da aumentare le abilità
personali e le possibilità di controllare
attivamente la propria vita
Interventi centrati sul problema
Sottovalutazione
delle potenzialità
Svilimento delle abilità
Utenti passivi
Rinforzo dell’idea
di sé come inadeguato
Aumento
della dipendenza
dagli esperti
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Interventi centrati sulle competenze
Avvaloramento
delle risorse
Collaborazione.
Ruolo attivo dell’utenza
Definizione di sé
in termini di capacità
Aumento
dell’autonomia
Partire dalle risorse presenti
Tratto da “Tra le nuvole”
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La considerazione positiva incondizionata
Si ha un atteggiamento di “considerazione
positiva” quando si sente di accettare con
calore ogni aspetto dell’esperienza
dell’altro, in quanto parte essenziale di
esso. Si manifesta un atteggiamento di
interesse “aperto”, privo di pregiudizi che
incoraggia l’espressione spontanea dell’altro.
Per un ascolto efficaceAscoltare per capire che cosa si vuol dire, non per essere
pronto a replicare
Ciò che viene detto dall’altro contiene qualcosa di più significativo delle parole che si trovano nel dizionario che egli usa
Non interpretare troppo rapidamente, cercare di mettersi nei panni dell’altra persona
Mettere da parte le opinioni e il proprio punto di vista mentre si ascolta
Non preparare la risposta mentre si ascolta
Mostrare interesse
Non interrompere
Cercare aree di accordo
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Le domande
Domande aperte
Domande chiuse
Domande interlocutorie
Domande indirette
Domande proiettive
La risposta al contenuto
La risposta al sentimento
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Alcuni suggerimenti
Tipo di risposta Frase utilizzabile Caratteristiche
Risposta al contenuto In altre parole… Focalizzazione sugli ‘elementi oggettivi' emersi dal racconto del cliente (Come negli esempi precedenti)
Al sentimento Ti senti……. Focalizzazione su emozioni/i sentimenti espressi o percepiti nel cliente (es: ‘Ti senti triste' )
Al contenuto e al sentimento Ti senti…….. perché…….. Focalizzazione su elementi oggettivi e emozioni/sentimenti (es: ‘Ti senti triste perché non hai amici')
Al sentimento e al contenuto con riferimento al bisogno di aiuto della persona
Ti senti…. perché … da qui si può …
Focalizzazione su sentimento e situazione descritta con riferimento alla richiesta di aiuto espressa dalla persona (es: ‘Ti senti triste perché non riesci ad avere degli amici, il fatto che tu sia qui è già importante' )
Al sentimento e al contenuto con incluso desiderio progettuale
Ti senti … perché non riesci a…. e vorresti….
Focalizzazione su sentimento e situazione oggettiva descritta con riferimento alla difficoltà e alle abilità sociali sperimentate dalla persona, con aggiunta di un possibile obiettivo (es: ‘Ti senti triste perché non riesci ad avere degli amici, hai risorse importanti, cosa vorresti raggiungere? Proviamo a capire’.)
La riformulazione -riflesso
Consiste nel parafrasare, o “riflettere” la comunicazione appena ricevuta dal soggetto. Non basta dare un segno di approvazione dicendo “si” di tanto in tanto, ma bisogna fare in modo che il soggetto comprenda che l’intervistatore ha capito. Attraverso ciò gli dimostra concretamente che si è pensato “con lui” e non soltanto “a lui”.
La maniera più semplice di riformulare consiste nella risposta-eco. Riproporre le medesime parole.
La riformulazione-riflesso utilizza altre parole considerate come equivalenti ed è una tecnica superiore, nella misura in cui evidenzia meglio il tentativo di comprensione.
Una maniera un po’ più complessa di riformulazione-riflesso è la riformualzione-riassunto, che tende a riformulare ciò che è essenziale per il soggetto. Non è un’interpretazione.
La riformulazione: rovesciamento del rapporto figura-sfondo
Il cambiamento figura-sfondo non aggiunge né toglie nulla a ciò che viene presentato, ma fa apparire qualcosa che fino a quel momento era rimasto latente. Si dà al soggetto la possibilità di vedere in un altro modo la propria percezione. Per il carattere particolarmente penetrante della procedura, il tono della risposta deve essere più che mai empatico.
La riformulazione-chiarificazione
La chiarificazione è l’obiettivo più difficile e più efficace della riformulazione, essa consiste nel mettere in luce e nel “rinviare” al soggetto il “senso” di ciò che ha detto. Esiste il grande rischio di sconfinare in una interpretazione.
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Atteggiamento A
ValutazioneImplicano un’opinione etica personale e
comportano un giudizio (di critica o di approvazione) nei confronti degli altri.
Il rischio è quello di assumere un atteggiamento da censore morale
Atteggiamento B
Interpretazione
Vi è la tendenza a comprendere ciò che si vuole capire
Si cerca ciò che sembra essenziale all’operatore
Si cerca una spiegazione
Il rischio è quello di deformare il pensiero dell’altro
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Atteggiamento C
Sostegno
Risposte che mirano ad incoraggiare, consolare o compensare situazioni difficili
Atteggiamento conciliante
Obiettivo: evitare drammatizzazione
Atteggiamento D
Indagine
Desiderio di sapere di più
Il colloquio è orientato a raccogliere informazioni
Si cerca l’essenziale, senza perdere tempo
Il rischio è quello di avere un atteggiamento sbrigativo e di assumere un atteggiamento incalzante
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Atteggiamento E
Soluzione
Tendenza a raggiungere una soluzione immediata del problema
Si reagisce con l’azione
L’operatore vede subito la soluzione e cerca di imporre la soluzione che ritiene più utile senza aspettare di saperne di più
Il rischio è quello di sbarazzarsi rapidamente dell’utente
Atteggiamento F
Comprensione
Risposte che cercano di entrare sinceramente nel problema così come è vissuto dall’altro
Si cerca di aver ben capito ciò che è stato detto
Questo atteggiamento dà fiducia all’interlocutore e fa sì che si esprima più facilmente
È la prova che si è disposti ad ascoltare senza pregiudizi.