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Filosofia della mente(prima parte - mod. A)Alfredo Paternoster
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Per cominciare
La filosofia della mente ha per oggetto alcune questioniriguardanti la natura dei fenomeni mentali:
- Pensiero (ragionare, giudicare, decidere, comprendere)
- Percezione (vedere, udire, toccare, )- Emozione (essere tristi, avere paura, arrabbiarsi, )
- Memoria
-
Alcune domande:Qual il posto dei fenomeni mentali nellordine naturale? Cherelazione c tra i fenomeni mentali e i fenomeni fisici? Comefacciamo a conoscere la nostra mente? possibile avere accessoalla mente altrui?
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Stati mentali
Pensieri o credenzeDesideri
Intenzioni
Esperienze percettive (percezioni/sensazioni)
Emozioni
Stati danimo
Da Descartes in poi la sfera mentale coincide con la sferadella soggettivit. Non c distinzione tra mente eanima (la sfera del mentale comprende anche gli aspettitradizionalmente relativi allanima)
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Token/type
Una cosa sono i concettiopropriet mentali [= tipi, types],unaltra gli eventimentali [= occorrenze o esemplificazioni,tokens].
I primi sono universali e astratti, i secondi sono particolari econcreti, localizzati nello spazio/tempo. (behnello spazio nonproprio!)
Una cosa , ad esempio, il desiderio, o il pensiero, di essere inspiaggia che nutro in questo istante; unaltra il desiderio opensiero di essere in spiaggia considerato in generale, che tutti
noi possiamo nutrire in un momento o nellaltro.
la stessa distinzione che passa tra concetto e oggettoparticolare o tra genere ed esemplificazioni (il concetto di gatto,o il gatto come genere, vs. i singoli gatti particolari)
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Credenze (beliefs)
Quando diciamo, ad es., che X crede che Bergamo sia a nord-estdi Milano, non intendiamo che tale pensiero stia attraversandola testa di X. Intendiamo dire che X, se interrogato al riguardo,affermerebbe o assentirebbe allenunciato corrispondente. come se X avesse in memoria quellinformazione e sapesserievocarla a piacere al momento opportuno.
In altre parole il concetto di credenza spesso disposizionale. Lecredenze non sono eventi bens disposizioni.
Tuttavia ci sono anche eventidi credenza ma pi di sovente cisi riferisce ad essi con la parola pensieri (thoughts)
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Psicologia del senso comune(folk psychology)
Teoria ingenua della mente o autorappresentazioneintuitiva dellinteriorit in base alla quale:
1) Gli stati mentali sono cause delle nostre azioni o
comportamenti;
2) Gli stati mentali causano altri stati mentali;
3) Almeno alcuni tipi di stati mentali vertono su oggetti,
eventi e stati di cose del mondo (= almeno alcuni statimentali sono stati rappresentazionali) alcuni statimentali sono veri o falsi (soddisfatti o meno dallecircostanze)
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Psicologia del senso comune(folk psychology)
Il cuore della psicologia del senso comune lidea secondocui agiamo in base a certe ragionio motivazioni che, inqualche modo, stanno nella nostra testa.
La psicologia del senso comune quindi una cornice teoricain base alla quale interpretiamo il comportamento (nostro ealtrui) perprevederlo oppure spiegarlo, razionalizzarlo .
Questioni: qual la vera natura della psicologia del sensocomune? Quanto essa davvero importante?
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Il problema mente/corpo
Che relazione c tra gli stati mentali e gli stati fisici(cerebrali)?
Pu esistere una mente senza un corpo?Se s, qual la sua natura?
Se no, come fa il corpo a produrre i fenomenimentali?
Come pu la mente (se non fisica) agire sul mondofisico?
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Dualismo/monismo
Sono le due posizioni (molto generali) fondamentali sulproblema mente/corpo.
MONISMO (fisicalistico): i fenomeni mentali dipendono
ontologicamente dai fenomeni fisici (niente menti senza corpi)
DUALISMO: i fenomeni mentali non dipendono ontologicamentedai fenomeni fisici (le menti possono esistere senza corpi).
Ci sono in realt diversi tipi di dualismo. Ma quello che abbiamoappena formulato quello pi genuino e, soprattutto, quelloche ha segnato il dibattito da Cartesio in poi.
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Il dualismo cartesiano
(Meditazioni Metafisiche, 1641)
La mente una sostanza indipendente dal corpo.
La mente una res cogitans: una cosa che pensa,immateriale, inestesa.
Il corpo una res extensa: una cosa materiale, estesa,soggetta a leggi meccaniche.
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Largomento di Descartes (I): il cogito
Posso dubitare di qualsiasi mia esperienza e conoscenza ma non
posso dubitare di dubitare, dunque di pensarelesistenza della (mia) mente mi data come una conoscenzacerta e infallibile.Nel Cogito siamo certi dellesistenza della mente e del fatto che
noi siamo la nostra mente.
Tre punti cruciali:
1) Il referente del pronome io il soggetto dellattivitpsichica;2) Il pensiero una propriet essenziale (necessaria e
costitutiva) dellio.3) Il possesso di un corpo una propriet accidentale dellio.
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Largomento di Descartes (I): il cogito
Perch il possesso del corpo una proprietaccidentale? E perch il corpo non potrebbe pensare?
In effetti Descartes ha soltanto dimostrato che nonpossiamo essere certi di possedere un corpo. Maquesto non prova che, di fatto, la mente siaindipendente dal corpo ( Arnauld, quarta obiezione)
(le premesse epistemologiche, in generale, nonautorizzano conclusioni ontologiche)
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Largomento di Descartes (II):premesse ulteriori
- Possiamo concepire in modo chiaro e distinto che lamente pu sussistere indipendentemente dal corpo.(questo per non consente di sottrarsi allobiezione di Arnauld)
- Il corpo localizzato nello spazio e ha parti; la mentenon localizzabile nello spazio e non scomponibile inparti.
- Il corpo soggetto a leggi deterministiche (meccanicismo); la mente libera e creativa.
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Il problema pi serio del dualismo
Come possono mente e corpo interagire in modosistematico se sono due realt indipendenti?
una volta posta la distinzione tra res cogitans e res
extensa, appare molto difficile parlare di unacommistione o unione sostanziale tra di esse () Larigidit del dualismo sostanzialistico richiede che r.c. er.e. possano s interagire, ma appartengano a piani
ontologici alternativi. Ci rende il rifiuto della metaforadel nocchiero molto meno convincente: una voltaintese come sostanze radicalmente differenti si apre ildifficile problema del rendere conto dellinterazione
() di anima e corpo. (Di Francesco 1998, p. 37).
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Il monismo fisicalista
La filosofia della mente contemporanea in larga partematerialista. Ci significa, innanzitutto, che anti-dualista: c un unico tipo fondamentale di realt,quella materiale (monismo).
Oggi si preferisce parlare difisicalismo invece che dimaterialismo, perch questultimo suggerisce che larealt sia interamente composta di materia, laddove
della realt (fisica) fanno parte anche enti o proprietnon materiali, come le forze, le onde, i campi.
( da Newton in poi la fisica non puramentemeccanicistica nel senso pi tradizionale del termine)
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Il monismo fisicalistico
Tuttavia, proprio come il dualismo (pi o meno cartesiano)era una visione cos radicata da non poter essere messa indiscussione, cos il monismo fisicalistico odierno rischia diessere pi unideologia dominante che lesito diargomentazioni stringenti.
Due buone ragioni intuitive per il monismo fisicalistico:
- Il successo della teoria dellevoluzione (luomo un
organismo tra gli altri, con una natura biologica)- il successo delle scienze della natura e della fisica inparticolare (la natura non sembra celare misteri e la scienzala spiega senza ricorrere a principi estranei a quelli fisici).
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Filosofia e scienza della mente nelNovecento
In psicologia domina, specialmente in USA, ilcomportamentismo, fin dagli anni Dieci.
In filosofia (prima in Europa poi in USA) il movimento dimaggior rilievo (almeno per i nostri interessi) ilneopositivismo.
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Il comportamentismo psicologico
- Gli inosservabili non sono accettabili in una scienza empirica- Lintrospezione inaffidabile
Ogni riferimento a stati mentali va bandito. Ilcomportamento va spiegato esclusivamente in termini direazioni deterministiche a stimoli.
Lo psicologo deve limitarsi a registrare connessioni associativetra classi di input ambientali (o storie di esposizione agli inputambientali) e classi di output comportamentali. Quel cheaccade dentro la testa, fra linput e loutput, dicompetenza della fisiologia (immagine della scatola nera)
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Il comportamentismo psicologico
Il comportamentismo psicologico una tesi metodologica;tuttavia, nella misura in cui la psicologia pu spiegare icomportamenti senza ricorrere agli stati mentali, si suggerisceche gli stati mentali non esistono (se davvero si pu spiegare il
comportamento senza invocare stati mentali, perchdovremmo supporre che esistono stati mentali?).
Quel che accade dentro la testa non mentale. Il dualismo quindi falso.
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Comportamentismo logico (o filosofico)
- Gli enunciati contenenti termini psicologici devonoessere tradotti in enunciati che contengono soltantotermini che fanno riferimento a comportamenti o altri entifisici (Hempel 1949 e neopositivisti in genere)
- I termini mentali, lungi dal riferirsi a fantomatici statiinterni, designano disposizioni al comportamento (Ryle1949)
- Gli stati mentali del senso comune (credenze, desideriecc.) sono concetti (abstracta) introdotti per spiegare ilcomportamento (Ryle nellinterpretazione di Dennett)
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Comportamentismo logico
- Diversi predicati mentali (paradigmaticamente:credenza) designano disposizioni e non eventi.
- La reificazione dei fenomeni mentali un errorecategoriale: la teoria ufficiale rappresenta i fatti della vitamentale come se appartenessero a un determinato genereo categoria logica, quando in realt essi appartengono a unaltro tipo o categoria (Ryle 1949, trad. it., p. 11)
La mente un insieme di capacit e disposizioni, non dientit ineffabili.
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Comportamentismo logico
La posizione di Ryle non particolarmente materialista, inquanto:
- Gli stati mentali non risultano in alcun modo proiettabili
su stati cerebrali (pensare che lo siano commettere unerrore categoriale)
- La mente cos come concepita dal senso comune non ha
alcuna realt materiale o psichica.
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Critica del comportamentismo psicologico
Anche il comportamento dei ratti nelle gabbie mediato da rappresentazioni mentali (Tolman)
Il linguaggio troppo complesso per poter esserespiegato in termini di reazioni a stimoli (Chomsky)
Le nozioni di stimolo e risposta sono interdefiniteallinterno di scarni contesti sperimentali (Chomsky)
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Lesperimento di Tolman
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Problemi del comportamentismo logico
a) Le analisi disposizionali non funzionano:
- sono circolari perch i predicati psicologicisono interdefiniti
- la lista di disposizioni pertinenti indefinitamente aperta
b) Gli stati fenomenici (le sensazioni) sembranosfuggire a una caratterizzazione in terminiesclusivamente comportamentali.
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Problemi del comportamentismo logico
Esempi di a e b:
X crede che piover = se il cielo fosse nuvoloso Xprender lombrello posto che non X non desideribagnarsi.
X ha mal di denti = X ha la disposizione aprendere un analgesico, andare dal dentista,lamentarsi, mettersi a letto ecc.
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La teoria dellidentit
Le sensazioni sono identiche a processi fisici (Place 1956; Smart1958)
E un identit in tipo: un tipo di stato mentale identico a un tipodi stato fisico (abbiamo a disposizione due termini o descrizioni,uno mentale e uno fisico, che tuttavia si riferiscono alla stessaentit, il processo fisico).
Ma attenzione, non nel senso che i concettimentali sono identici aiconcetti fisici, ma nel senso che linsieme degli eventi sussuntosotto un concetto mentale sussumibile sotto uno stesso concetto
fisico.
Identit estensionale empirica (a posteriori) emetafisicamente contingente (lidentit sarebbe anche potuta nonvalere).
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La teoria dellidentit
Le sensazioni sono identiche a processi fisici
significa:
I predicati mentali hanno la stessa estensione (= si
applicano agli stessi eventi) dei predicati cerebrali
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Estensionale/intensionale
Si consideri la presunta identit:Creature dotate di cuore = creature dotate di reni
A sinistra e a destra delluguale ci sono due concetti
diversi ma equivalenti in estensione, in quanto si dil caso che tutti gli esseri che hanno un cuore hannoanche i reni e viceversa.
Analogamente, in Credere che Q = Stato fisico P
potremmo avere due concetti diversi ma equivalentiin estensione (se la teoria dellidentit vera).
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La teoria dellidentit
Esempio:Avere unimmagine postuma di unarancia (statomentale M) identico a un certo stato o processofisico P.
significa:Ogni volta che ha luogo levento mentale di avereunimmagine postuma di unarancia, ha luogo ilprocesso cerebrale P (ovvero: tuttigli eventi di tipoM sono eventi di tipo P esemplificazioni del tipofisico P).
M = P
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La teoria dellidentit
I primi identitisti (Place, Smart, Feigl) pensavano chelidentit mente-cervello fosse contingente perch laconsideravano una tesi empirica, quindi a posteriori.
Inoltre essi erano ben consapevoli del fatto che la
correlazione sistematica tra due eventi, uno di tipocerebrale e uno di tipo mentale, non necessariamenteinterpretabile come unidentit; in diversi casi essaindica lesistenza di un nesso causale. E se A causa di B,
A non pu essere identico a B. Lesistenza di unacorrelazione compatibile anche col dualismo.
Dunque le correlazioni da sole non bastano; essedevono essere presenti sullo sfondo di una teoria.
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La teoria dellidentit
Sostenere che gli identitisti avessero una vera e propriateoria in grado di giustificare lidentit un poesagerato; essi si basano semmai su unanalogia conidentit teoriche come acqua= H2O, calore=moto
molecolare, geni=filamenti di DNA, fulmine=scaricaelettrica,
Lidea cio che:
trattiamo due insiemi di osservazioni comeosservazioni dello stesso evento in quei casi in cuilinsieme delle osservazioni scientifiche stabilite nelcontesto di un appropriato corpo di teorie scientifiche cifornisce una spiegazione immediata delle osservazioniche facciamo comunumente. (Place 1956)
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Riduzionismo ontologico
La teoria dellidentit corrisponde a una versione diriduzionismo ontologico.
Lidea infatti che i fenomeni mentali si riduconoa fenomeni fisici, cio non sono nientaltro chefenomeni fisici sotto una diversa descrizione.
Trattandosi di unidentit, si potrebbe sostenereanche lopposto, ma lidea degli identitisti dispiegare i fenomeni mentali in termini di fenomenifisici, non viceversa.
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Riduzionismo ontologico
Una buona definizione di riduzionismo ontologico:
Una riduzione identifica le entit di un dominio conuna sottoclasse delle entit di un altro (H. Price).
Se A si riduce a B, allora A=B, ma non viceversa.
Nondimeno asserire lidentit psico-fisica il modo piforte e lineare di essere riduzionisti ontologici. Tuttavia ilriduzionismo non soltanto una faccenda ontologica
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Riduzionismo esplicativo(riduzioni interteoriche)
Il senso delle riduzioni quello di spiegare meglio certifenomeni. Quando riusciamo a operare un riduzioneabbiamo una comprensione pi profonda di unfenomeno.
Esempi:-riduzione della termodinamica alla meccanica statistica
- riduzione della teoria dellereditariet alla genetica
molecolareMa per conseguire questo obiettivo la riduzioneontologica non n necessaria n sufficiente. Ci che richiesto la riduzione interteorica.
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La riduzione interteorica
E una relazione tra teorie.Il modello di E. Nagel (1961):
Una teoria T si riduce a una teoria T* sse ogni legge
d i T deducibile da una o pi leggi di T*.Poich tipicamente T e T* usano predicati almenoparzialmente diversi, affinch la riduzione siapossibile necessario che esistano leggi-ponte,
cio enunciati della forma MP, dove M unpredicato di T e P un predicato di T*
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La riduzione interteorica
Le leggi ponte sono identit estensionali: essespecificano le equivalenze fra i termini della teoriada ridurre e i termini della teoria riducente.
[Ci sono tuttavia altri modelli di riduzioneinterteorica, che non richiedono lesistenza di leggi-ponte]
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Il pregio della teoria dellidentit
Se MENTE = CERVELLO (sia pure limitatamente adalcuni stati mentali)
allora
perfettamente comprensibile come mente e corpopossono interagire. Linterazione un normaleprocesso fisico.
(i fenomeni mentali non sollevano alcun mistero)
La teoria dellidentit il modo pi semplice elineare di essere monisti fisicalisti.
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Obiezioni alla teoria dellidentit
- Argomento della realizzabilit multipla (Putnam1967)
- Argomento dellalterit delle propriet
- Argomento dellidentit necessaria (Kripke 1970)
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Largomento dellalterit delle propriet
Se due cose sono identiche, allora devono condivideretutte le propriet (principio di indiscernibilit degliidentici, Leibniz).
Ma uno stato mentale e uno stato fisico noncondividono tutte le propriet.
Quindi il mentale non identico al fisico.
E simile allargomento cartesiano basato sullopporreestensione spaziale e scomponibilit a non-estensionee unit non scomponibile.
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Largomento dellalterit delle propriet
ReplicaA seconda di come concettualizziamo un certofenomeno o entit, gli attribuiamo propriet diverse.Ma il fenomeno o entit non cessa di essere unico.
In altre parole, largomento dellalterit delle proprietrichiede identit intensionale, mentre la teoriadellidentit richiede soltanto identit estensionale.
Cfr. creature dotate di cuore = creature dotate direni.(propriet diverse, stesso insieme)
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Largomento dellalterit delle propriet
Replica (segue)Possiamo avere la forte impressione che un eventomentale abbia propriet che nessun evento fisico puavere (e viceversa), ma ci presuppone di essere in grado
di individuare senza fallo tanto levento fisico quantoquello mentale, e di non sbagliarci nellattribuire loro lerispettive propriet.
E ci equivale a presupporre la questione in gioco, cio laverit del dualismo psico-neurale.
(= largomento dellalterit delle propriet una petizionedi principio).
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Largomento dellidentit necessaria
1) Le identit teoriche sono (se vere)necessariamente vere (= vere in ogni mondopossibile)
2) Presunte identit come dolore = stimolazionedelle fibre-C sono contingenti.
Quindi: le presunte identit psico-neurali non sono
affatto identit.(la forma logica dellargomento un modus tollens:
PQ, non Q, quindi non P)
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Largomento dellidentit necessaria
La premessa 1.E una conseguenza della teoria della designazione
rigida: i nomi si riferiscono alla stessa entit inogni mondo possibile.
Es. Acqua = H2O
Nel nostro mondo la parola acqua designa H2O; etanto acqua quanto H2O designano la stessa
sostanza in ogni mondo possibile.Quindi: non possibile che lacqua non sia H2O (non
c un mondo possibile in cui lacqua n on H2O).
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Largomento dellidentit necessaria
La premessa 2.E perfettamente concepibile che una stimolazione delle
fibre-C non dia luogo a una sensazione di dolore, o dialuogo a una sensazione diversa.
Questa concepibilit corrisponde a una genuina possibilit,a differenza che nel caso di acqua/H2O. Quandoconcepiamo lidea che lacqua non sia H2O, ci checoncepiamo non possibile; in effetti ci checoncepiamo che qualcosa che sembra acqua in realtnon acquanonH2O.
Ma qualcosa che sembra dolore dolore, perch il dolore una propriet intrinsecamente fenomenica.
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Largomento dellidentit necessaria
ReplichePi facile respingere la premessa 2, provando a sostenere
che concepire lidea che il dolore non sia lastimolazione delle fibre-C non corrisponde aunautentica possibilit.
Se le fibre-C sono state selezionate per il dolore, questa una necessit naturale.
Una volta che levoluzione o, se preferite, Dio ha
selezionato le fibre per il dolore, istituendo in tal modouna connessione tra un certo tipo di sensazione e undanno ai tessuti, non si vede proprio come tale nessopossa essere (nomologicamente) contingente ()
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Largomento dellidentit necessaria
() Certo, levoluzione (o Dio) avrebbe potuto, perassurdo, farci sentire un danno come solletico, maquesto non muterebbe la specificit dellasensazione, la sua funzione di informarci su una
condizione di danno dellorganismo; soltanto,sarebbe il solletico a portarci quelle informazioni.Date le cose come sono in realt, e cio che lafenomenologia del dolore ad essere associata alla
condizione di danno, non sembra esserenaturalmente possibile che, in presenza di un certopattern stimolatorio delle fibre per il dolore, lasensazione sia di solletico o magari di piacere.
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Largomento dellidentit necessaria
Insomma, la seconda premessa dellargomento diKripke si fonda su una discutibile distinzione tranecessit fisica (o nomologica) e necessitmetafisica.
Tuttavia altri autori (es. Chalmers 1996; 2003) hannoinsistito sul fatto che una spiegazione dei fenomeni
mentali in termini fisici richiede proprio lanecessit metafisica.
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Largomento della realizzabilit multipla( Putnam 1967)
Se M = P, p. es. dolore = stimolazione fibre-C, alloraogni evento di dolore deve essere un evento distimolazione delle fibre-C .
Ma creature molto diverse luna dallaltra, consistemi nervosi diversi, possono provare dolore:uomini, topi, uccelli, polpi,
Quindi non possibile che la base fisica del dolore
sia unica.Un certo tipo di stato mentale deve ammettererealizzazioni fisiche differenti
7/29/2019 50817 Mente Corpo 1
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Largomento della realizzabilit multipla
Replica 1:
Potremmo porre M=(P1 v P2 v Pn)dove P1, P2, Pn sono i vari stati fisici che realizzano lo
stato mentale M.
Questa risposta poco soddisfacente, perch implicache ogni evento di tipo M appartiene a un insieme dieventi fisici eterogeneo (in quanto costituito da eventi
fisici differenti).
In altre parole, il problema che una disgiunzione distati (fisici) unastrazione concettuale, non unacategoria plausibile.
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Largomento della realizzabilit multipla
Replica 2:
Non corretto scegliere predicati mentali cos
generali come dolore. Gli stati mentali candidatialla riduzione devono essere pi specifici, comeminimo relativi a una specie:
Dolore nelluomo = P1Dolore nel topo = P2Dolore nel polpo = P3
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Largomento della realizzabilit multipla
La replica 2 ha certamente una sua plausibilit.Tuttavia resta il fatto che c qualcosa che il dolorenelluomo e il dolore nel polpo hanno in comune. Lateoria dellidentit non in grado di catturare queste
generalizzazioni (Crane 2001). Ma perch dovrebbe?
Inoltre lobiezione della multirealizzabilit potrebbeessere reiterata allinterno di una data specie: che
ragioni abbiamo di supporre, ad es., che quandodesidero di essere in spiaggia oggi mi trovo nellostesso stato cerebrale di quando ho desiderato diessere in spiaggia ieri?
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Conclusioni sulla teoria dellidentit
La teoria dellidentit deve far fronte a forti obiezioni.Ci sono risposte a queste obiezioni, ma la veritdella teoria dellidentit dipende comunque inmodo cruciale dallesistenza di correlazioni
empiriche sistematiche che siamo ben lontanidallaver attestato.
Nei limiti in cui ha senso parlare di identit psico-
fisica, si tratta di unipotesi che allo stato attualeha scarso riscontro empirico.
La teoria dellidentit una sorta di scommessa (nontroppo azzardata?) sui futuri sviluppi della ricerca.