56° Atlante Politico Indagine Demos & Pi per la Repubblica · Non molto diverso il caso di Napoli, dove Luigi de Magistris è accreditato, al primo turno, di un risultato molto elevato,

56° Atlante Politico Indagine Demos & Pi per la Repubblica

Rapporto, maggio 2016

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NOTA INFORMATIVA

Il sondaggio è stato realizzato da Demos & Pi per La Repubblica ed è curato da Ilvo

Diamanti, insieme a Roberto Biorcio, Fabio Bordignon, Martina Di Pierdomenico e

Alice Securo. La rilevazione è stata condotta nei giorni 9-18 maggio 2016 da

Demetra (metodo mixed-mode CATI-CAMI). I campioni intervistati sono

rappresentativi per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della

popolazione, di età superiore ai 18 anni, residente in cinque comuni:

Torino (N=1.004; rifiuti/sostituzioni: 8.445; margine di errore 3.1%).

Milano (N=1.028; rifiuti/sostituzioni: 7.339; margine di errore 3.1%).

Bologna (N=1.028; rifiuti/sostituzioni: 11.056; margine di errore 3.1%).

Roma (N=1.025; rifiuti/sostituzioni: 8.243; margine di errore 3.1%).

Napoli (N=1.022; rifiuti/sostituzioni: 9.085; margine di errore 3.1%).

Documentazione completa su www.sondaggipoliticoelettorali.it

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COMUNALI 2016, NEL PAESE DEI PAESI UN REFERENDUM SU

RENZI

di Ilvo Diamanti

Mancano due settimane alle elezioni amministrative, che interesseranno oltre 1.300

comuni. Di questi, tredici superano i 100mila abitanti. È, dunque, un appuntamento

importante. Per i cittadini, per la società locale. E per il governo. In Italia, infatti, non

c'è elezione che non abbia interesse "nazionale". In questa occasione forse più che in

altre.

Perché il risultato influenzerà il clima d'opinione, in vista del referendum costituzionale

del prossimo ottobre. Scelto da Matteo Renzi per legittimare se stesso. Come premier

e come leader. Ma il significato di questa scadenza dipende anzitutto dall'importanza

delle città dove si vota. In primo luogo, Roma capitale. Quindi Milano, Napoli, Torino.

Anch'esse "capitali". E Bologna. A sua volta, storicamente, capitale dell'Italia "rossa".

Si vota, ovviamente, anche in altri comuni importanti. Ma queste città ci sono apparse

particolarmente significative per svolgere un sondaggio, su campioni rappresentativi

della popolazione. Consapevoli che il rischio di "non prenderci" è elevato. Come

avviene regolarmente. Per ragioni che, dopo il voto, vengono invocate come scuse.

Ma sono reali. Fra tutte: l'elettore è sempre più mobile. Disilluso. E l'offerta politica -

partiti, coalizioni, leader - cambia. Sempre più. Così è complicato cogliere tendenze

finite e definite. Perché i sondaggi non "pre-vedono", ma, se va bene, "vedono". Ciò

che avviene in un determinato momento. E due settimane sono un periodo lungo,

considerati i tempi di (in)decisione del voto.

Tuttavia, alcuni orientamenti appaiono piuttosto chiari. A Bologna, Torino, Napoli, in

particolare, dove si sono ricandidati i sindaci in carica. Un fattore che conta, nelle

scelte degli elettori. Infatti, sembrano tutti vicini alla conferma. Anche se non è certo

che riescano a imporsi al primo turno. E ciò costituisce comunque un rischio. Anche

quando la soglia del 50% è vicina. Basti pensare al precedente di Bologna, appunto.

Quando, nel 1999, Silvia Bartolini, candidata Ds, dopo essersi avvicinata al 47% al

primo turno, perse il ballottaggio con Giorgio Guazzaloca. In questa occasione Virginio

Merola, sindaco uscente, pare molto vicino alla maggioranza assoluta. Potrebbe

farcela. Ma non è possibile, comunque, fare previsioni certe. Neppure sullo sfidante.

Massimo Bugani, candidato del M5S, e Lucia Borgonzoni, sostenuta da Lega e FI,

sono molto lontani da Merola. Ma vicini fra loro. Entrambi poco sopra il 15%. In caso

di ballottaggio, comunque, l'esito appare scontato. Troppo largo il distacco perché si

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ripeta la sorpresa del 1999. Anche altrove, fra le città "sondate", emerge un dubbio

analogo. Relativo, cioè, allo sfidante più che al vincente.

A Roma e a Napoli, in particolare. Nella Capitale, infatti, Virginia Raggi, candidata del

M5S, al primo turno, appare in testa. Oltre il 30%. Ma non è chiaro chi affronterà, nel

ballottaggio, fra Giorgia Meloni e Roberto Giachetti, candidati della Destra, la prima, e

del Pd, l'altro. Entrambi sopra il 20%, ma non di molto. Mentre appare fuori gioco Alfio

Marchini. Poco sopra il 10%. Penalizzato, fra l'altro, dall'immagine di "ruota di scorta"

di Berlusconi. Che aveva puntato, fino all'ultimo, su Guido Bertolaso. Più dietro c'è

Stefano Fassina, il cui risultato, però, "pesa" perché erode consensi al centro-sinistra.

Nel ballottaggio, comunque, nessun candidato sembra avere chances, nel confronto

con Virginia Raggi. Che potrebbe insediarsi e insediare l'antipolitica al centro della

politica. Il M5S: al governo di Roma.

Non molto diverso il caso di Napoli, dove Luigi de Magistris è accreditato, al primo

turno, di un risultato molto elevato, oltre il 40%. Inavvicinabile per i possibili sfidanti,

Matteo Brambilla, M5S, Gianni Lettieri, FI, e (ultima) Valeria Valente, Pd. Tutti lontani

dal sindaco in carica, secondo le stime elettorali. Tanto più in caso di ballottaggio.

Anche a Torino i dati del sondaggio di Demos-Repubblica, lasciano prevedere la

conferma di Piero Fassino. Ma, di nuovo, dopo un ballottaggio con la candidata del

M5S, Chiara Appendino.

Resta Milano. La Capitale del Nord. In particolare, della Lega Nord, che la "conquistò"

nel 1993. Quando Formentini divenne sindaco. Ebbene, 23 anni dopo Milano resta un

teatro esemplare del cambiamento avvenuto, dopo il crollo della (cosiddetta) "Prima

Repubblica". A Milano, infatti, si confrontano due figure per molti versi simili. Due

tecnocrati. Evocano il "governo degli esperti", che ha guidato l'Italia, per alcuni anni.

L'era del "montismo", che il "renzismo" sembra aver destinato al "governo" della

capitale economica. Milano, appunto. Dove, secondo il sondaggio di Demos-

Repubblica, Beppe Sala, il candidato del Pd e del Centrosinistra, appare favorito su

Stefano Parisi. Rispetto al quale risulta davanti nel primo turno. Mentre nel

ballottaggio il suo vantaggio cresce e risulta più ampio di quanto è emerso in altri

sondaggi.

A favore di Sala giocano, sicuramente, la popolarità del sindaco in carica, Pisapia. E il

giudizio positivo espresso dai cittadini nei confronti del lavoro dell'amministrazione

uscente.

Peraltro, nelle città dove si è svolto il sondaggio di Demos per Repubblica si rileva una

maggioranza di sì (superiore al 40%) al referendum costituzionale del prossimo

autunno.

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Nell'insieme, questo sondaggio conferma l'immagine di un Paese di paesi. E di città.

Perché, per citare Carlo Azeglio Ciampi, l'Italia è unita dalle sue diversità. La riforma

del 1993 ha rafforzato questo profilo. Perché ha introdotto l'elezione diretta dei

sindaci. E, al tempo stesso, ha "personalizzato" le specificità del territorio e della

società. Per questo, il voto amministrativo costituisce un'importante occasione di

verifica "popolare" sui governi e sui sindaci delle nostre città. Che si tradurrà,

inevitabilmente, in un giudizio sul Sindaco d'Italia.

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BOLOGNA

BOLOGNA

di Fabio Bordignon e Alice Securo

Pochi margini di sorpresa, ma nessuna certezza nel panorama elettorale di Bologna.

Con il 49,8% registrato da Demos, infatti, l'attuale sindaco Virginio Merola sarebbe a

un soffio dalla riconferma diretta. Unico caso tra le cinque città interessate dal

sondaggio, tutte apparentemente destinate al ballottaggio.

Una prospettiva, quella del ritorno alle urne, che non dovrebbe comunque

impensierire Merola. In tutti gli scenari più probabili, il primo cittadino supera la soglia

del 65% nei confronti degli avversari, chiamati così a contendersi il ruolo di sfidanti. La

partita è aperta tra la candidata unica del centro-destra Lucia Borgonzoni - il sostegno

di Lega Nord, Forza Italia e FdI le assicurerebbe il 17,7% di voti al primo turno - e il

pentastellato Massimo Bugani (16,5%). Distaccato, con il 10,3%, il "civico" Manes

Bernardini, già secondo nel 2011 (da candidato di PdL e Lega).

La frammentazione della sinistra, con Sel–SI a supporto di Federico Martelloni (4,7%),

non ostacolerebbe quindi la corsa di Merola, il cui primo mandato viene promosso dal

55% dei cittadini. Nonostante alcuni nodi critici - tra cui quello della criminalità,

denunciato come prioritario dal 35% dei bolognesi - la sua reputazione resta salda e

trasversale. Dai giovani (46%) ai più anziani (59%), dagli operai (43%) ai lavoratori

autonomi (48%), la città sembra compatta nel ribadire la propria fiducia.xxx

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STIME ELETTORALI: I CANDIDATI SINDACO Se oggi si votasse per eleggere il sindaco, lei chi voterebbe tra… (valori%)

Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Maggio 2016 (base: 102 8 casi)

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STIME ELETTORALI: I BALLOTTAGGI In un eventuale ballottaggio, lei chi voterebbe tra… (valori % )


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IL REFERENDUM COSTITUZIONALE Nei prossimi mesi si terrà il referendum costituzionale sulla riforma del Senato e di altri punti della Costituzione. Lei pensa che voterà… (valori% tra “Tutti” e “Tra chi sicuramente andrà a votare”)


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LA VALUTAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE USCENTE Quale valutazione esprime sul lavoro svolto dall’amministrazione comunale guidata da Merola? (valori%)


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IL GRADIMENTO DEI CANDIDATI SINDACO Che voto darebbe, su una scala da 1 a 10, a… (valori %)


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I PROBLEMI DELLA CITTÀ Quale ritiene, oggi, il problema più grave che l’amministrazione comunale di Bologna dovrebbe affrontare per migliorare l’attuale livello di vita? (valori %; tra parentesi la somma della prima e della seconda scelta)


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AMMINISTRATIVE 2016: VOTI ALLE PRINCIPALI LISTE

BOLOGNA

NOTA: Vengono riportate solo le stime delle liste che superano la soglia del 3%


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MILANO

61% DÀ UN GIUDIZIO POSITIVO SULLA GIUNTA USCENTE,

CRESCONO I TIMORI PER I REDDITI E L'IMMIGRAZIONE

di Roberto Biorcio

Continuerà l'esperienza della amministrazione "arancione" a Milano?

Cinque anni fa la vittoria di Pisapia era stata festeggiata da molti milanesi che

attendevano grandi cambiamenti nella gestione della città. E il giudizio

sull'amministrazione uscente è positivo per il 61% degli intervistati dal sondaggio di

Demos.

Sebbene sia cresciuta la preoccupazione per una serie di problemi: la

disoccupazione, i bassi livelli di reddito, la qualità dei servizi da una parte, la

criminalità e l'immigrazione dall'altra. Chi sarà in grado di affrontarli?

I due principali candidati, Beppe Sala e Stefano Parisi, appaiono per molti versi simili,

qualificati soprattutto per le loro esperienze di manager e tecnocrati. Sala, alla guida

della coalizione di centrosinistra, è favorito nel primo turno (39,2%) e, soprattutto, al

ballottaggio (54,1%). Può sfruttare la popolarità dell'amministrazione uscente, oltre

alla personale notorietà per la gestione dell'Expo. La sua designazione a candidato

sindaco non è però accettata da una parte della sinistra, che preferisce sostenere il

presidente del Consiglio comunale uscente Basilio Rizzo (7.1%).

Il centrodestra ha invece messo da parte le divisioni fra le sue componenti per provare

a riconquistare, con il "moderato" Parisi, la guida della città. Il M5S è emerso come

terza forza politica, passando dal 3% del 2011 al 13.3% di oggi: voti che potrebbero

risultare decisivi in vista del secondo turno.

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STIME ELETTORALI: IL BALLOTTAGGIO SALA-PARISI In un eventuale ballottaggio, lei chi voterebbe tra… (valori % )


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LA VALUTAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE USCENTE Quale valutazione esprime sul lavoro svolto dall’amministrazione comunale guidata da Pisapia? (valori%)


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I PROBLEMI DELLA CITTÀ Quale ritiene, oggi, il problema più grave che l’amministrazione comunale di Milano dovrebbe affrontare per migliorare l’attuale livello di vita? (valori %; tra parentesi la somma della prima e della seconda scelta)


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MILANO



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NAPOLI

NAPOLI

di Fabio Bordignon e Martina di Pierdomenico

Dopo De Magistris c'è De Magistris, per Napoli. I risultati del sondaggio di Demos

lasciano pochi dubbi sulla riconferma dell'attuale primo cittadino. Anche se quasi

sicuramente non al primo turno. L'interesse — e l'incertezza — si sposta dunque sul

possibile avversario, con Gianni Lettieri (centrodestra), Matteo Brambilla (M5s) e

Valeria Valente (Pd) separati da pochi punti. Difficile immaginare sorprese, quando il

sindaco uscente si ripresenta al voto con il gradimento di oltre la metà dei cittadini. È il

caso di Luigi De Magistris, le cui quotazioni elettorali sono oggi al 42%. Troppo poco

per evitare il ballottaggio. Ma abbastanza per guardare con ottimismo all'imminente

appuntamento elettorale. Il principale competitor, Gianni Lettieri, sostenuto da FI e

dalle altre formazioni di centrodestra (ma non da FdI) si ferma infatti al 19,7%. Matteo

Brambilla, per il M5s, con 17,3% supera di una incollatura la candidata Pd Valeria

Valente (16,4%). In questo modo, pur senza il sostegno dei partiti maggiori — anzi,

giocando il ruolo di sindaco "contro Roma" — , De Magistris si affermerebbe con oltre

il 60% in tutte le ipotesi di ballottaggio. Al suo arrivo a Palazzo San Giacomo, il

"nuovo" sindaco troverà comunque sul tavolo i problemi di sempre. La

disoccupazione, innanzitutto, posta dal 41% dei napoletani in cima alla lista delle

priorità. Al secondo posto, il tema della criminalità (29%).

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LA VALUTAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE USCENTE Quale valutazione esprime sul lavoro svolto dall’amministrazione comunale guidata da De Magistris? (valori%)


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I PROBLEMI DELLA CITTÀ Quale ritiene, oggi, il problema più grave che l’amministrazione comunale di Napoli dovrebbe affrontare per migliorare l’attuale livello di vita? (valori %; tra parentesi la somma della prima e della seconda scelta)


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AMMINISTRATIVE 2016 - VOTI DI LISTA

NAPOLI

NOTA: vengono riportate solo le stime delle liste che hanno superato la soglia del 3%


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ROMA

LA CAPITALE ANCORA SCOSSA DAL TORMENTATO EPILOGO

DELLA GIUNTA GUIDATA DA IGNAZIO MARINO

di Fabio Bordignon

Una capitale 5 stelle? È questo l'esito più probabile suggerito da Demos nel

sondaggio per

Repubblica sul voto a Roma.

Virginia Raggi mantiene un certo margine sui principali inseguitori. E appare in netto

vantaggio nei ballottaggi. Alle sue spalle, si profila una volata tra Roberto Giachetti e

Giorgia Meloni. In una Roma ancora scossa dal tormentato epilogo dell'era-Marino -

decoro cittadino (30%) e lotta alla corruzione (24%) sono i primi problemi segnalati dai

cittadini - il M5S sembra in grado di centrare il successo più importante. La candidata

grillina si attesta oltre il 30%. Soprattutto, grazie alla capacità del Movimento di

"pescare" in bacini eterogenei, supererebbe di oltre dieci punti i potenziali sfidanti al

ballottaggio: Giachetti e Meloni.

Il rappresentante Pd parte in leggero vantaggio (24,5%). Ma la candidata di Fratelli

d'Italia e Lega - forte del proprio status di leader nazionale, che le assegna il primato

nella graduatoria degli aspiranti sindaco (41%) - segue a poco più di un punto. E

sembra aver già vinto il "derby" tra il centro-destra a trazione populista e il centro-

destra "moderato" incarnato da Alfio Marchini, che nonostante il sostegno di Forza

Italia si ferma all'11%. Poco più di Stefano Fassina (Sinistra Italiana) che raccoglie un

lusinghiero 8%.

Nell'ultimo scenario testato dal sondaggio - arretramento 5S e duello Giachetti-Meloni

- la corsa sarebbe appesa ad un pugno di voti.

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LA VALUTAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE USCENTE Quale valutazione esprime sul lavoro svolto dall’amministrazione comunale guidata da Marino? (valori %)


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I PROBLEMI DELLA CITTÀ Quale ritiene, oggi, il problema più grave che l’amministrazione comunale di Roma dovrebbe affrontare per migliorare l’attuale livello di vita? (valori %; tra parentesi la somma della prima e della seconda scelta)


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ROMA



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TORINO

IN CIMA ALLE PRIORITÀ DEL FUTURO PRIMO CITTADINO C' È LA

DISOCCUPAZIONE, PRINCIPALE PAURA DEI RESIDENTI

di Roberto Biorcio

Molto probabile, a Torino, una riconferma di Piero Fassino, nettamente in testa nelle

intenzioni di voto per il primo turno (42.5%). Ampiamente prevedibile anche la sua

vittoria al ballottaggio (56.8%), secondo i dati raccolti dal sondaggio di Demos.

D'altra parte, il giudizio sull'amministrazione uscente è positivo per il 59% dei torinesi.

Nelle precedenti elezioni, Fassino si era affermato al primo turno con il 57%, ma

difficilmente potrà ottenere questi risultati. Il quadro sociale e politico, del resto,

appare oggi molto diverso rispetto alle elezioni del 2011.

Gli elettori torinesi si dicono preoccupati soprattutto per la disoccupazione (40%): la

principale emergenza su cui la futura amministrazione si dovrà impegnare. Decisive,

inoltre, le divisioni nel centrosinistra, che vedono in campo Giorgio Airaudo, ex-

segretario della Fiom torinese sostenuto da diverse liste civiche di sinistra e

dell'arcipelago ambientalista (7.3%).

Anche il centrodestra si è frammentato, dividendosi fra tre candidati sindaco: Osvaldo

Napoli, sostenuto da FI; Alberto Morano, per la Lega e FdI; Roberto Rosso, sostenuto

dall'Udc, da Area popolare e dai settori più moderati del centrodestra. Nessuno

appare però in grado di accedere al ballottaggio. Come possibile alternativa

all'amministrazione Fassino, emerge quindi, anche a Torino, il M5S, stimato intorno al

23%.

Sarà probabilmente la sua candidata, Chiara Appendino, a confrontarsi con il sindaco

uscente al secondo turno.

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STIME ELETTORALI: IL BALLOTTAGGIO FASSINO-APPENDINO In un eventuale ballottaggio, lei chi voterebbe tra… (valori % )


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LA VALUTAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE USCENTE Quale valutazione esprime sul lavoro svolto dall’amministrazione comunale guidata da Fassino? (valori%)


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I PROBLEMI DELLA CITTÀ Quale ritiene, oggi, il problema più grave che l’amministrazione comunale di Torino dovrebbe affrontare per migliorare l’attuale livello di vita? (valori %; tra parentesi la somma della prima e della seconda scelta)


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TORINO



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56° Atlante Politico Indagine Demos & Pi per la Repubblica · Non molto diverso il caso di Napoli, dove Luigi de Magistris è accreditato, al primo turno, di un risultato molto elevato,