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Per una nuova primavera delle Università Rilanciare l'Università, rilanciare il Paese
COME?
RICERCATORI DI SAPIENZARICERCATORI TRA PRECARIATO ED ESAURIMENTO
Sapienza Università di Roma / 21 Marzo 2016
Tra specie in estinzione e specie rare
Chi – RTI / Ricercatori a tempo indeterminato > in ‘esaurimento’ – RTD / Ricercatori a tempo determinato > solo 860 posti (in Italia)
(contro una perdita di oltre 7500 docenti dal 2010 al 2016)
Perché insieme: un’alleanza inattesa?DUE CONDIZIONI DIVERSE, MA NECESSARIO TROVARE UNA SOLUZIONE COMUNE
Perché? – Non lasciare che i problemi relativi alla condizione dei Ricercatori diventino
motivo di spaccatura e conflitto nel Sistema universitario
> Spaccature e conflitti come ingredienti (sapientemente dosati) della crisi dell’Università Pubblica
(Una nuova versione del Divide et Impera ??)
Tutti contro tutti: i ricercatori
• Ricercatori TD pre‐Gelmini ↔ Ricercatori TD Gelmini– Non obbligo/obbligo di didattica curricolare– Stipendio iniziale più basso/più alto
• RTD ↔ RTI– Precariato (a termine) / tempo indeterminato– Fondo straordinario per progressioni di carriera, ma ruolo a esaurimento.
– Obbligo di didattica /didattica (sotto o non) retribuita
Elaborata dalla presentazione di Rete29aprile_ 18‐22 Novembre 2013 ‐ Settimana di mobilitazione NO AL TUTTI CONTRO TUTTI!
SI STA PROGRESSIVAMENTE DEMOLENDO UNA CONDIZIONEFONDAMENTALE DEL BUON FUNZIONAMENTO E DEL BENESSERE DELLACOMUNITÀ SCIENTIFICA: LO SPIRITO DI COLLABORAZIONE
1. Sistema di FINANZIAMENTO
2. Sistema di VALUTAZIONE
3. Sistema di UPGRADING
Tre ‘ingredienti’ fondamentali della crisi ‐ e del malessere dell’Università
1. Sistema di FINANZIAMENTOPerché è necessario investire nell’Università (Pubblica)_1
La riforma dell’università aveva come obiettivo dichiarato quello di aumentare ilnumero dei laureati
> Italia, ultimo dei paesi in EU, e uno dei più bassi tra i paesi OCSE, per % deilaureati
17% In Italia contro media del 33% dei paesi OCSEincongruenza tra impegno preso sul finanziamento dell’Università e sul
perseguimento dell’obiettivo dell’aumento della percentuale di laureati
La riforma è stata attuata ma il risultato non è stato affatto raggiunto, anziI dati più recenti confermano invece la tendenza negativa > una ulteriore diminuzione di studenti, e di conseguenza un ulteriore abbassamento del livello %
Ricerca RES_ Università in declino. Un’indagine sugli atenei da Nord a Sud / a cura di Gianfranco Viesti / APPENDICE ONLINE
Perché il Governo sta investendo sempre meno
> Italia, ultimo dei paesi in EU, e uno dei più bassi tra i paesi OCSE, per quota di finanziamento pubblico
> Incongruenza tra Piano Straordinario contenuto nelle norme transitorie della L. Gelmini (permettere l’avanzamento di carriera dei ricercatori per portare ilruolo effettivamente ad esaurimento) e quanto fatto dai Governi successivi
incongruenza tra impegno preso sul finanziamento dell’Università (% rispetto al PIL)
> 1.26 del PIL in Italia, media OCSE 2.36(D 2.85, F 2.23)
1. Sistema di FINANZIAMENTOPerché è necessario investire nell’Università (Pubblica)_2
L’investimento sul Capitale Umano contenuto nella Legge di Stabilitàcome annunciato dalla Min. GianniniAdnkronos 18 Feb. 2016
2. Sistema di VALUTAZIONE
A partire dalla metà degli anni ‘80, attacco all’Università pubblica, anche attraversola demolizione della sua immagine e credibilità. In realtà:
> i dati sulla valutazione sono contestati, sia in termini qualitativi che quantitativi
> Italia, paese che investe poco e ottiene molto – COME FA?
Se si considera la produttività media (sia in termini quantitativi che qualitativi) rispetto aifinanziamenti, emerge una classifica delle Università OCSE MOLTO DIVERSA da quellache siamo abituati a sentire.
ROAR
S, Giusepp
e De
Nicolao, 13
aprile 2012
da Roars: Per un’università di qualità al servizio dello sviluppo del Paese, pubblicato il 27.10.2015 suMedium Italia
Sempre i ‘migliori’ ci lasciano?
> Il discorso sulla fuga (e il possibile rientro) dei ‘cervelli’ è pretestuoso e arrogante
> laureati italiani impegati all’estero + ricercatori italiani nelle università straniere sono deigeni, rispetto a noi che modestamente rimaniamo qui a tentare di fare il nostro lavoro? Oppure finalmente trovano un sistema capace di accogliere e valorizzare?
> Formiamo ricercatori preparati e anche con grandi capacità di adattamento!
2. Sistema di VALUTAZIONE
3. Sistema di UPGRADINGPerché è necessario investire sull’upgrading dei ricercatori (prima di tutto)_1
Sistema cronicamente malato e intrinsecamente ingiusto‐ didattica non prevista, mal pagata, ruoli e competenze non riconosciute e non valutate ‐Gelmini (formalismo legale, garantismo per l’Istituzione): tetto massimo di didattica erogata – non minimo!
Il 40% della didattica nelle Università italiane è erogata da ricercatori. E’ un Sistema sostenibile???
docenti universitari
2007 2008 2009 2010 2011 Saldo (al 2011)
totale 62554 63249 61236 57966 56582 ‐ 5.972
di cui ricercatori24708
43%
I ricercatori svolgono di fatto tutti i ruoli e le mansioni dei colleghi PA e PO, ma questo non gli viene riconosciuto.
Inoltre, alcuni ruoli gli sono di fatto preclusi (es. Principal investigator di PRIN e di progetti EU).
- Numero di RU ridotto all’interno dei dottorati (incongruenza rispetto alle stesse finalità del ruolo di ricercatore)
- Esclusi dalle Commissioni per selezione RTD (in molti regolamenti di ateneo)- Esclusi da ruoli di direzione, se non gravosi e poco graditi come coordinamento dei
CdL- Ricercatori e PA esclusi dalle Commissioni di concorso / Abilitazione Scientifica
Nazionale
3. Sistema di UPGRADINGPerché è necessario investire sull’upgrading dei ricercatori (prima di tutto)_2
> potenzialità dei ricercatori
Investire sui ricercatori, sul loro upgrading e sulla loro stabilizzazione significaanche:
‐ Allargare la base, garantendo più stabilità e continuità al sistema‐ Diventare più simili al sistema universitario internazionale (solo 2 ruoli)‐ Abbassare la media in termini di età – ponendoci in una situazione più vicina
agli altri paesi EU e OCSE
3. Sistema di UPGRADINGPerché è necessario investire sull’upgrading dei ricercatori (prima di tutto)_1
A causa dell’attuale stato di emergenza, determinato dalla diminuzione del numero di docenti
(per i pensionamenti), dei finanziamenti alla ricerca e alle Università italiane, dall’esiguità di
risorse destinate al reclutamento dei RTD‐B e dal blocco delle procedure di ASN si evidenziano le
seguenti criticità:
• Programmazione a lungo termine
Distribuzione basata su meritocrazia relativa alla ricerca, per le carenze didattiche e per il
turnover dei pensionamenti, e su presenza di RTD A
• Programmazione a breve termine (2016)
Andare oltre lo stanziamento straordinario MIUR per posizioni RTD‐B attraverso un necessario
«Piano Ordinario Sapienza»: adeguati punti organico su FFO destinati al reclutamento di RTD‐B
• Valutazione di RTD‐A nel concorso per RTD B
Emanazione di un regolamento uniforme per la le procedure di concorso per RTD‐B in Sapienza,
in cui il titolo di RTD‐Moratti e di RTD‐A debba essere considerato un titolo da valutare e
valorizzare obbligatoriamente nei concorsi. Entrambi, infatti, svolgono compiti qualificati di
ricerca e di didattica all’interno delle Università e meritano dunque di essere riconosciuti ai fini
concorsuali. 18
PIANO STRAORDINARIO ASSOCIATI > EFFETTO VIRTUOSO SUL SISTEMA
Il piano straordinario è lo strumento introdotto dalla Legge 240/2010‐ per ovviare ad alcuni problemi legati all’esaurimento del ruolo dei Ricercatori a tempo indeterminato e alla conseguente potenziale competizione con le nuove figure previste dalla legge (RTD), per l’acceso al ruolo di Professore di II fascia;‐ nonché per la strutturale carenza di Professori Associati del sistema universitario.
Il piano (art. 29, comma 9) prevedeva i seguenti stanziamenti:§ 13 M EUR per il 2011 (confermato nel DM 439/2011)§ fino a 93 M EUR per il 2012§ fino a 173 M EUR per il 2013
Tali finanziamenti però non sono stati effettuati, se non per una piccola parte, nel periodo 2012‐2014.
Il fabbisogno di personale del sistema universitario, che nel solo periodo 2008‐2014 ha già perso oltre 9.000 professori di prima e di seconda fascia, resta ancora largamente insoddisfatto.
> Piano Straordinario di upgrading
Ricostruire un’informazione corretta sulle Università pubbliche italiane e difenderne l’identità e l’immagine
Riconoscere e sostenere con forza che Ricerca e Formazione sono obiettivi e strumenti fondamentali per la crescita del paese, che riguardano tutti e devono coinvolgere una percentuale di popolazione più ampia possibile
Invertire decisamente la rotta di costante disinvestimento e riconoscere sostendo con forza che Ricerca e Formazione hanno bisogno di risorse erogate in modo regolare e trasparente, con criteri equi e condivisi
Chiarire e sostenere con forza che l’Università non è contraria alla Valutazione, ma rifiuta sistemi poco scientifici, poco trasparenti e insostenibili dal punto di vista dei costi
Adoperarsi affinché le Università italiane tornino a formare un sistema collaborativo a livello di ateneo e nazionale
Punti condivisi con ricercatori e associati della Macroarea D di Sapienza – cf. documento preparato per la ‘Primavera dell’Università’
I dati li conosciamo > Cosa vogliamo fare? Cosa chiedono i ricercatori