6 - note sull'Illuminismo - · PDF fileMax Horkheimer e Theodor W. Adorno (Dialettica dell'illuminismo, 1947) 1. DIFFUSIONE E CONSUMO DELLA CULTURA: ASSOCIAZIONI, PERIODICI, LETTURA

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  • Prof. Monti classe IV Illuminismo: introduzione a.s. 2016/2017

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    Introduzione allIlluminismo "Lilluminismo luscita delluomo dallo stato di minorit che egli deve imputare solo a se stesso. Minorit lincapacit di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Sapere aude!" Immanuel Kant (fine 700) "Lilluminismo, nel senso pi ampio di pensiero in continuo progresso, ha perseguito da sempre l'obiettivo di togliere agli uomini la paura e di renderli padroni. Ma la terra interamente illuminata splende all'insegna di trionfale sventura" Max Horkheimer e Theodor W. Adorno (Dialettica dell'illuminismo, 1947)

    1. DIFFUSIONE E CONSUMO DELLA CULTURA: ASSOCIAZIONI, PERIODICI, LETTURA Il Secolo dei Lumi fu il secolo dei salotti, club, dei gabinetti di lettura, tea-houses e coffee-houses, delle associazioni nate per il miglioramento delle scienze o dellagricoltura... Un po ovunque le persone colte cominciarono a riunirsi per discutere, leggere e commentare il contenuto di riviste (stabilmente stampate dalla fine del 600 in poi). Chi sono i convenuti? Nobili, mercanti, ecclesiastici, professionisti: in questi salotti tutti i partecipanti sono eguali, diversamente da quanto accade fuori, nel mondo. Si form una microsociet, egualitaria e protesa verso il nuovo, allinterno della macrosociet, ancora fortemente legata a vecchi modelli culturali. Durante il 700 in tutta Europa, soprattutto nelle grandi citt, nacquero associazioni laiche che si diedero il compito di diffondere la cultura tramite la libera socializzazione. In cambio di una quota annuale, i soci avevano accesso a biblioteche ben fornite e riviste in quantit: tutto materiali su cui discutere. - Un altro fattore (che accenniamo solamente) che contribu alla diffusione delle nuove idee fu la massoneria. Si tratta di unassociazione segreta, fondata in Inghilterra attorno al 1720, che ben presto si diffuse in tutta Europa perseguendo ideali di tolleranza universale. - I ceti, o corpi, lo sappiamo, erano piuttosto chiusi: aristocratici, mercanti e artigiani, uomini di cultura, ecclesiastici. Ogni corpo costituiva un gradino a se stante della scala gerarchica sociale, un sistema basato, nel complesso, sulla ineguaglianza dei diritti. Lappartenenza a un corpo era fondamentale per garantirsi dei diritti: oggi chiamiamo quei diritti col nome di privilegi, ma allepoca si parlava di libert, come ben sapete. La libert non era basata sulluguaglianza, ma, anzi, rappresentava il possesso di qualche diritto peculiare e specifico, qualcosa di cui non tutti potevano godere.

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    Con le nuove istituzioni di socializzazione questi mondi separati hanno la possibilit di mescolarsi: almeno allinterno del circolo, tutti erano eguali. Comincia cos a formarsi una societ nella societ, una societ basata su regole nuove e diverse, dove il rango come valore lascia posto al merito individuale. Si trattava di isole di uguaglianza e libert, piccole repubbliche aperte a chiunque potesse permettersi di pagare la quota e fosse possessore di una sufficiente cultura: per lo meno saper leggere e scrivere, magari in pi lingue. Occorre comunque fare attenzione: non dobbiamo formarci unimmagine troppo idilliaca dell'Illuminismo, infatti le caratteristiche appena citate erano possedute da un numero assai limitato di persone! comunque assai significativo il fatto che, fra 1680 e 1780, il numero delle persone capaci di leggere aument di dieci volte. Si trattava sempre di una piccola minoranza della popolazione, certo, ma il cambiamento fu netto. In genere, nellEuropa cattolica lalfabetizzazione fece progressi pi lenti rispetto ai paesi aderenti a qualche fede riformata (si ricordi, a questo riguardo, limportanza del principio luterano della libera interpretazione: il fedele deve accostarsi direttamente alle Sacre Scritture, senza essere obbligato ad avvalersi della mediazione del clero). Pochi i lettori, dunque, ma in grande aumento; pochi in grado di aderire a queste associazioni culturali, ma il fenomeno fu comunque assai importante ed esteso se paragonato a quanto scarsa fosse la circolazione dellalta cultura sino a quel momento. Naturalmente le persone appartenenti a diversi corpi sociali avevano anche prima lopportunit di incontrarsi, in particolare in occasione delle cerimonie religiose. Grandi erano per le differenze fra le due situazioni: in chiesa si stava passivamente in ascolto della parola di Dio, quindi le distanze permanevano inalterate. Nei gabinetti culturali si era invece protagonisti attivi della discussione e questo favoriva il mescolarsi delle persone. La socializzazione, poi, consentiva lorgoglioso sfoggio delle virt personali, soprattutto le capacit intellettuali, cosa che normalmente non poteva accadere. Linteresse maggiore, nel 700, si concentrava sulle acquisizioni delle scienze, la nuova frontiera del pensiero filosofico. Ampia fu anche la discussione relativa ai contrasti fra ragione e fede.

    2. SCIENZA E FILOSOFIA FRA 600 E 700 Nel 600 le parole dordine della scienza, come vedremo meglio in filosofia, riguardavano i nuovi strumenti tecnici (per esempio il cannocchiale, il barometro, il termometro, ecc.) e il metodo scientifico/sperimentale, metodo che porta a numerose scoperte che contraddicono direttamente il dettato della tradizione e della religione. Inghilterra e Olanda erano, allepoca, i paesi ove gli scienziati avevano maggior libert di azione e di espressione. Il metodo scientifico trov nel concetto di esperimento uno dei suoi dati fondanti. Il filosofo inglese Francis Bacon attribuiva enorme rilievo alla pratica, sostenendo che i fenomeni della natura vanno osservati (con opportuni strumenti) e classificati, per poi formulare ipotesi da verificare tramite la sperimentazione. Nel 700 gli scienziati e i loro risultati cominciarono a destare linteresse di un pi vasto pubblico. La vocazione sperimentale cominci a divenire patrimonio comune, talvolta anche al prezzo di alcune semplificazioni e banalizzazioni. Tutto questo interesse, comunque, favor lapplicazione pratica delle scoperte scientifiche. In effetti, al pubblico colto interessavano soprattutto i risvolti pratici: tecniche agrarie, macchine, cure mediche, ecc. Oltre che per i suoi risvolti pratici, la scienza interessava per anche come strumento di critica in ambito politico-sociale e religioso. Per esempio, lautoritarismo di

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    cui abbiamo tanto parlato in relazione al 600 (pensate alla figura di Luigi XIV), comincia ad essere sentito come mortificante della libert e intelligenza umana. La riflessione filosofica viene, in questo periodo, orientata con forza anche contro il potere della tradizione culturale (anche filosofica!) e del dogma religioso. - centri di diffusione della cultura: salotti, ecc. - Interesse verso la divulgazione, che diventa quasi un dovere morale (cosmopolitismo), un compito del dotto: la ragione che illumina le tenebre del dogmatismo, della ignoranza, della superstizione... - Ecco che, al di l dei suoi contenuti (interesse per la scienza e, soprattutto, per gli aspetti pi pratici), la cultura diviene strumento di critica politica e religiosa.

    3. DALLA FILOSOFIA ALLA CRITICA DELLA SOCIET Gli illuministi sostenevano che, alla base della ragione (che quel Lume naturale a tutti comune, da guardare come guida dellagire di ogni uomo) c lesperienza sensibile ( questo, il sensismo di Condillac: la sensazione fisica sta alla base di ogni sapere): quanto DAlembert scrive nellintroduzione alla celebre Enciclopedia. Solo losservazione sperimentale, si pensa, pu dare cognizione esatta delle cose. Il connubio di ragione e di esperienza, come gli scienziati del 600 avevano illustrato tramite i loro successi, costituiva per i philosophes la strada maestra del progresso del genere umano. Altri illuministi, pi radicali (La Mettrie, Helvtius, dHolbach) , partendo da questo presupposto sensista giungevano a sostenere che non esiste nulla se non la materia (materialismo), si spingevano, cos, a negare idee ormai consolidate da molti secoli, idee come quelle di anima e di Dio (ateismo)! Per dHolbach la parola creazione priva di senso: la materia, come voleva Aristotele, esiste da sempre e luniverso una catena ininterrotta di cause ed effetti. Un altro filone di pensiero illuminista fu quello utilitaristico e individualista, che sottolineava limportanza della felicit terrena, dunque del piacere contro il dolore (Hume, Bentham, Beccaria). Dalla equilibrata ricerca dellutile personale, poi, pu derivare la massima felicit per il maggior numero di persone. Ogni individuo deve essere libero di inseguire la propria felicit, in ogni campo. Nel campo delleconomia, questo significa che la funzione dello Stato solo quella di eliminare ogni vincolo alla libera contrattazione e attivit economica. Il mercato non ha bisogno di essere governato, ma si regola naturalmente grazie alle leggi naturali della domanda e dellofferta. Una naturale "mano invisibile", sostiene Smith, fa s che l'azione di ciascuno vada al di l delle intenzioni dell'individuo, spesso egoistiche, contribuendo al benessere generale. Questo il liberismo di Adam Smith, cos come viene espresso nel suo testo "Ricerche sopra la natura e la causa della ricchezza delle nazioni". A gettare le basi della teoria liberista di Smith (contro il sistema tradizionale delle corporazioni) fu, in Francia, la scuola fisiocratica (Francois Quesnay), la quale individuava nellagricoltura la fonte di ogni ricchezza. Alla base di tutto ci sarebbe la libera circolazione delle derrate agricole. Si tratta, nel complesso, di una visione delluomo ottimistica, un uomo teso alla conquista di una felicit terrena, dove il bene coincide con lutile. Al progresso umano, allopera di rischiarame