35
DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18 1 8.18 Requisiti specifici per l’accreditamento delle Strutture di Pneumologia

8.18 Pneumologia

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

1

8.18

Requisiti specifici per l’accreditamento delle

Strutture di Pneumologia

Page 2: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

2

Premessa

L’Unità Operativa di Pneumologia è una struttura con funzione specialistica finalizzata al soddisfacimento dei bisogni di salute generati dalle malattie dell’apparato respiratorio, per la cui cura le UU.OO. di Pneumologia erogano prodotti assistenziali a specifico contenuto professionale, utilizzando, diffondendo e promuovendo le conoscenze e le abilità tecnico-professionali della disciplina specialistica denominata “malattie dell’apparato respiratorio”, d’ora in poi più semplicemente denominata Pneumologia. La loro missione è produrre ed erogare le attività assistenziali indirizzate alla prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione delle malattie, situazioni patologiche, condizioni disfunzionali ed eventi in genere che coinvolgono l’apparato respiratorio e toraco-polmonare. Modalità assistenziali

Le modalità (processi) assistenziali fondamentali della struttura di pneumologia sono: a. ricovero ordinario b. Day Hospital /Day Service c. ambulatoriale d. assistenza pneumologica nella continuità assistenziale domiciliare e. tecniche e tecnologie pneumologiche specifiche individuabili come prodotto dei

sottosistemi di specialità quali:

- Terapia Semintensiva Pneumologica - Fisiopatologia Respiratoria - Pneumologia Interventistica - Pneumologia Oncologica - Infettivologia Respiratoria e Tisiologia - Riabilitazione Respiratoria - Allergologia Respiratoria

Tali sottosistemi della specialità pneumologica sono aree di produzione, identificabili nel contesto generale della pneumologia sulla base di indicatori quali uso prevalente di specifiche expertise e conoscenze, modalità e contesto assistenziale, necessità di specifico supporto strutturale e tecnologico.

I percorsi assistenziali pneumologici

I percorsi assistenziali pneumologici sono una modalità organizzativa di erogazione di prodotti sanitari orientata a priori sul bisogno della persona malata in un’ottica di sistema di rete interdisciplinare ospedale-territorio. La struttura del percorso ha l’obiettivo di ricomporre ed adattare la filiera produttiva alle modalità con le quali si manifesta il bisogno di assistenza della persona malata.

La patologia respiratoria è una delle maggiori cause di morte e morbilità nel mondo e le attese per il futuro ventennio prospettano un aumento in frequenza delle morti causate dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), causa più frequente di invalidità respiratoria, e del cancro del polmone, forme entrambe ricollegabili ai rischi fumo ed ambiente; si attende al contrario

Page 3: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

3

una riduzione in frequenza delle patologie infettive, con l’eccezione della TB. Le cause di morte relative a questi gruppi rappresentano in Italia più del 14% dei decessi annuali e l’impatto delle malattie respiratorie sulla struttura sanitaria ospedaliera italiana supera annualmente il 6,5% dei ricoveri ordinari. Tali eventi sono raggruppabili nei seguenti principali gruppi di condizioni patologiche:

a) patologie respiratorie che causano invalidità respiratoria, in particolare bronchite cronica, enfisema polmonare ed asma bronchiale

b) cancro del polmone c) patologie respiratorie infettive non tubercolari d) patologia tubercolare per la specificità del modello di prevenzione-trattamento

Le patologie respiratorie si differenziano per la durata della storia naturale della malattia, o degli episodi di malattia e per la loro modalità evolutiva, che è possibile così riassumere: a) lunga evoluzione cronica multidecennale, con fasi di gravità crescente, nelle forme di patologia

respiratoria invalidante più diffuse (BPCO: bronchite cronica ed enfisema polmonare; asma bronchiale) esitanti nella condizione di insufficienza respiratoria: - richiedono modalità di gestione progressivamente più complesse e multiprofessionali; - la presenza di fattori di rischio noti e prevenibili prescrive la messa in opera di specifiche

attività di tipo preventivo primario (attività educazionale ed empowerment del cittadino); - sono previste fasi evolutive iniziali nelle quali applicare modalità di prevenzione secondaria

(diagnostica precoce); - la presenza di condizioni di progressiva invalidità funzionale può essere affrontata con

specifiche modalità riabilitative pneumologiche; - è richiesto un intervento assistenziale stratificato per complessità in base alla gravità tra il

territorio e l’ospedale; b) evoluzione clinica di pochi anni per il cancro del polmone (sopravvivenza in Italia del 10% a 5 anni dalla diagnosi):

- la fase diagnostica e di indirizzo terapeutico (chirurgica e non chirurgica) coinvolge il servizio sanitario in modo ben codificato dalle linee guida;

- la successiva fase di sopravvivenza post-diagnostica presenta una necessità assistenziale di variabile intensità, in relazione alla progressione della malattia;

- la presenza di fattori di rischio noti e prevenibili prescrive la messa in opera di specifiche attività di tipo preventivo primario;

- azioni di prevenzione secondaria e di diagnostica precoce per il cancro del polmone sono tuttora in fase di studio (anche presso la nostra Azienda);

- è richiesto un intervento intenso preventivo (attività educazionale ed empowerment del cittadino);

- ma l’impegno assistenziale è in gran parte ospedaliero nella fase di diagnosi e terapia; c) brevissima evoluzione, in genere acuta e benigna, per le patologie infettive acute non tubercolari:

- si richiede con assoluta prevalenza il ricorso al servizio sanitario sul territorio; - il ricorso all’ospedale è limitato al rischio di rapido aggravamento e morte;

d) evoluzione clinica di mesi per la patologia tubercolare: - impatto numerico molto modesto sull’ospedale e nel territorio; - è richiesta l’eradicazione dell’infezione nei malati; - è richiesto un accurato controllo epidemiologico della diffusione dell’infezione sul territorio;

Page 4: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

4

- è richiesto un intenso intervento multiprofessionale di prevenzione dell’infezione (attività educazionale ed empowerment del cittadino);

Di conseguenza si possono identificare tre principali percorsi assistenziali:

- assistenza alla malattia neoplastica polmonare - assistenza all’invalidità della funzione respiratoria in tutto l’arco temporale della sua

patogenesi ed evidenza clinica ed in tutti gli aspetti nosografici causali - assistenza alle malattie respiratorie infettive, tubercolari e non tubercolari

Page 5: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

5

Area di degenza

Oltre ai requisiti generali e specifici previsti dalla normativa vigente per l’area di degenza, il reparto di degenza di una Pneumologia deve disporre di

A) REQUISITI STRUTTURALI

Per le strutture di nuova costruzione le porte di accesso alle camere di degenza ed ai bagni assistiti devono avere dimensioni tali da consentire il passaggio del letto di degenza su ruote.

B) REQUISITI TECNOLOGICI

In caso di centralizzazione della fonte di vuoto e dell’erogazione di ossigeno gassoso le camere di degenza pneumologica ordinaria devono essere dotate di almeno 1 presa per vuoto per camera e di almeno una presa di ossigeno gassoso per ogni due letti destinati alla camera. In caso di utilizzo di aspiratori elettrici e di erogatori elettrici di ossigeno gassoso devono essere disponibili almeno 1 aspiratore per ogni 4 letti di degenza ordinaria ed almeno 1 erogatore elettrico di ossigeno gassoso per ogni 3 letti di degenza ordinaria.

Per le strutture di nuova costruzione la degenza pneumologica deve disporre di 1 camera, ad uno o due letti, dotata di finestre tali da consentire almeno 2 ricambi/ora di aria con l’esterno, per l’isolamento in camera di malati o sospetti contagianti aerogeni TB. Devono essere previste attrezzature quali: - Saturimetro: 1 per ogni 10 letti - Fibrobroncoscopio e fonte luminosa per assistenza ventilatoria e/o intubazione: disponibilità di accesso rapido a (eventualmente in comune con sala endoscopica peumologica

in area pneumologica) - Ventilatori: disponibilità per interventi di supporto ventilatorio - Apparecchio stroller - Deambulatore - Sollevatore pazienti (uno per reparto) - Sollevatore in grado di garantire la sollevabilità per i grandi obesi (anche in comune con

altre degenze)

Deve esistere un’opportuna sorgente di O2 per la mobilizzazione/riabilitazione del paziente.

In ogni degenza pneumologica deve essere individuata una camera, ad uno o due letti, idonea allo studio dell’IR durante il sonno, opportunamente attrezzata per polisonnografia (anche in comune con altre UUOO).

Page 6: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

6

C) REQUISITI ORGANIZZATIVI

Devono essere disponibili procedure/protocolli/standard di prodotto per: • gestione delle richieste di prestazioni-consulenze ad altri servizi • gestione interventi in modalità assistenziale pneumologica specifica • gestione e precauzioni da adottare per sospetti o malati contagianti aerogeni TB • gestione completamento-chiusura cartelle alla dimissione (archivio referti mancanti alla

dimissione) • gestione/comunicazione ai pazienti/inserimento in cartella clinica del referto BK • gestione archivio dei rapporti di follow up instaurati con i pazienti per: -proseguimento

ricovero in continuità assistenziale -assistenza domiciliare integrata ADI -prescrizione di ossigenoterapia domiciliare -prescrizione di ventiloterapia domiciliare

• gestione percorsi assistenziali attivati • gestione rapporti di funzione di rete attivati

Page 7: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

7

Day Hospital

Il Day Hospital Pneumologico è la struttura di connessione tra ambulatorio e reparto di Degenza ordinaria. Deve essere in stretta connessione con i servizi dell’U.O., Day Service, Broncologia, Laboratorio di Fisiopatologia; ha percorsi definiti, accordi, convenzioni e protocolli con gli altri Reparti di degenza ordinaria ed intensiva e servizi diagnostici. Il Day-Service (DS) potrebbe essere assimilato al day hospital necessitando di struttura organizzativa simile. Oltre ai requisiti generali e specifici previsti dalla normativa vigente per il Day Hospital, il Day Hospital di Pneumologia deve disporre di:

A) REQUISITI STRUTTURALI E TECNOLOGICI

Per le strutture di nuova costruzione, le porte d’accesso al Day Hospital ed ai bagni assistiti devono avere dimensioni tali da consentire il passaggio del letto di degenza su ruote.

Deve essere presente almeno un posto letto e/o poltrona con schienale reclinabile.

Se attivato Night Hospital prevedere locale per polisonnografia.

Se attivata telemedicina prevedere centralina raccolta dati accessibile e controllabile.

Se attivato per procedure allergologiche (test a farmaci – rush immunoterapia) prevedere spazio adeguato per eventuali procedure d’emergenza.

Il locale visita e trattamento deve prevedere attrezzature idonee alle specifiche attività.

B) REQUISITI ORGANIZZATIVI

Devono essere previste procedure per: • gestione – rintracciabilità delle prenotazioni delle liste d’attesa delle urgenze delle

registrazioni utenti e prestazioni • gestione di: consulenze e dei rapporti con degenze, day hospital-day service dimissioni

protette ADI rapporti MMG ed altri specialisti pazienti portatori di insufficienza respiratoria in ossigenoterapia e ventiloterapia domiciliare

I percorsi diagnostico-terapeutici attuati devono soddisfare i requisiti dello standard di prodotto con indicatori di performance individuati e misurabili.

Il DH va organizzato secondo specifiche procedure che seguano una logica di facilitazione dei percorsi diagnostico-terapeutici e che tengano conto anche di una logica di tipo economico-organizzativo.

Terapia semintensiva pneumologica

La Terapia Semintensiva Pneumologica è l’area della U.O. di Pneumologia dedicata al trattamento ed al monitoraggio dei pazienti con insufficienza respiratoria (IR) acuta ed acuta su cronica che

Page 8: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

8

necessitano in prevalenza d’intensità di cure minore rispetto a quelle possibili in una terapia intensiva ma la cui criticità non ne consente un’adeguata gestione in una degenza ordinaria. La funzione può essere collocata anche in un area semintensiva plurispecialistica.

A) REQUISITI STRUTTURALI

L’accesso alla Terapia semintensiva deve essere controllato (non deve esserci transito estraneo all’attività dell’U.O.).

I collegamenti col dipartimento dell’Emergenza urgenza, con il blocco operatorio e con i servizi di supporto devono essere funzionali, ove presenti.

Requisiti strutturali Note L’area deve essere costituita da moduli con un minimo di 6 posti letto, per le nuove attivazioni (4 per le esistenti). La superficie totale dell’area dell’Unità Operativa deve essere almeno 2 volte il totale degli spazi previsti per posto letto, da articolarsi in: zona filtro per i degenti in area adiacente con procedura d’accesso zona filtro per il personale addetto e visitatori in area adiacente con procedura d’accesso locale di lavoro per il personale medico anche in comune con il personale infermieristico e condiviso con il reparto di degenza stanza per il medico di guardia anche in prossimità locale di lavoro per il personale infermieristico anche in comune con il personale medico e condiviso con il reparto di degenza deposito per presidi sanitari e altro materiale deve essere di dimensioni adeguate al

deposito pulito delle apparecchiature deposito per il materiale sporco, dotato di anche condiviso con il reparto di degenza vuotatoio servizi igienici per i pazienti in relazione alla tipologia prevalente dei

pazienti servizi igienici per il personale anche condiviso con il reparto di degenza spogliatoio per il personale anche centralizzato ambiente per disinfezione/lavaggio attrezzature/materiali

dotato di lavelli, prese gas medicali, prese vuoto, prese corrente; anche condiviso con il reparto di degenza

locale per caposala anche condiviso con il reparto di degenza segreteria o area amministrativa deve essere garantita la funzione; anche condiviso con il reparto di degenza cucinetta anche condiviso con il reparto di degenza postazione di lavoro infermieristica, dotata di o centrale di monitoraggio con telecamere centrale di monitoraggio

Page 9: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

9

Requisiti strutturali Note area attesa visitatori nell’immediato esterno dell’area anche condiviso con il reparto di degenza area ricevimento parenti nell’immediato esterno dell’area anche condiviso con il reparto di degenza Devono essere previsti almeno 15 m2/pl Devono essere previsti: superfici di pavimenti, pareti e soffitti continue, non scalfibili, lavabili e trattabili con disinfettanti, raccordate ad angoli smussi ampiezza delle porte e dei percorsi all’interno dell’U.O. tale da consentire lo spostam. dei letti pensili e/o travi a soffitto per l’appoggio di apparecchiature e presidi per favorire l’accesso, le manovre e la pulizia

Deve essere possibile una buona visione dei o centrale di monitoraggio con telecamere

pazienti dalla postazione infermieristica Deve essere previsto un adeguato spazio dietro alla testata letto per garantire le manovre assistenziali

B) REQUISITI TECNOLOGICI

Impianti Note L’impianto di climatizzazione deve garantire: una temperatura interna invernale ed estiva compresa tra i 20 e 24 °C un’umidità relativa estiva e invernale compresa tra 40 e 60% un numero di ricambi aria/ora (aria esterna senza ricircolo) pari a 6 v/h un numero di ricambi aria/ora (aria esterna senza ricircolo) pari a 10 v/h nelle aree destinate allo stoccaggio temporaneo dei materiali sporchi Devono essere garantite: bonifica dell’aria attraverso filtri semiassoluti, in grado di trattenere le particelle del diametro di 5 micron velocità dell’aria nelle zone di degenza non superiore 0.8 m/sec. impianto di aspirazione centralizzato (vuoto) tale da garantire una pressione minima di aspirazione di 500mmHg (40l/min per ciascuna presa)

Page 10: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

10

impianto centralizzato di gas medicali impianto allarme di segnalazione esaurimento dei gas medicali Nell’area. devono essere presenti

Attrezzature Note lampada scialitica anche portatile aspiratori per broncoaspirazione un defibrillatore Corredato di stimolaz. cardiaca transcutane un diafanoscopio a parete frigoriferi per la conservazione dei farmaci ed emoderivati stimolatore cardiaco per stimolazione esterna disponibile sistemi per respirazione in CPAP in relazione al case mix e al n° di pl respiratori automatici dotati anche di allarme per in relazione al case mix e al n° di pl deconnessione dei pazienti bronco fibroscopio disponibile la funzione apparecchio radiologico disponibile attrezzatura per il trasporto su barella del paziente disponibile critico comprendente monitor/defibrillatore con ECG, NIBP; saturimetro, bombola di ossigeno, respiratore portatile una presa per apparecchio di radiologia per area di degenza.

1 lavello ogni 4 pl., con rubinetti ad apertura non anche nelle immediate vicinanze manuale ed asciugatura usa e getta per le strutture esistenti

1 ogni 2 pl per le strutture di nuova progettazione 1 ogni pl per le degenze singole Per ogni posto letto devono essere presenti:

Attrezzature Note 1 sistema di allertamento 1 per le degenza singola 1 per area di degenza una sorgente luminosa 6 prese di corrente per strutture esistenti 10 per le strutture di nuova progettazione, Prese vuoto: 1 per pl 2 auspicabili prese per ossigeno, vuoto, aria Prese per O2 : 1 per pl compressa prese per aria compressa : 1 pl 100% dei posti letto con monitor per la rilevazione dei parametri vitali con trend dei parametri, allarmi sonori e visivi, (ECG, PA non invasiva, pulsossimetro) il 25% dei posto letto deve essere attrezzato auspicabile

Page 11: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

11

anche con canale di monitoraggio emodinamico e capnometria ventilatore meccanico 1 per ogni posto letto (o life-sustaining o life support) + 1 di riserva disponibile apparecchio di emogasanalisi anche condiviso con il reparto di degenza aspiratori anche per broncoaspirazione 1 per posto letto + 1 portatile disponibile Attrezzature Note pompe a infusione Secondo

necessità

pompa per nutrizione enterale 1 per posto letto sistema di pesatura per paziente allettato 1 per struttura

disp onibile

letto tecnico con possibilità di assunzione della posizione di trendelemburg e anti-trendelemburg, dotato di presidi antidecubito sistema di ventilazione manuale sistema di aspirazione MONITORAGGIO DEL PAZIENTE monitor per la rilevazione dei parametri vitali trend dei parametri allarmi sonori e visivi C) REQUISITI ORGANIZZATIVI

Dotazione di personale

La dotazione organica del personale è rapportata alla tipologia delle attività (vedi documento di pianificazione).

Requisiti minimi per la sicurezza

Personale medico

Deve essere garantita la presenza di un medico specialista pneumologo dedicato 8-20, 7 giorni su 7. Nelle ore notturne deve essere garantita la presenza medica specialistica anche tramite guardia interdivisionale.

Deve essere presente un referente per garantire la continuità assistenziale.

Personale infermieristico

1 infermiere ogni 4 pl

Devono essere definiti a livello aziendale protocolli concordati e condivisi con le U.O. interessate per l’accesso e la dimissione dalla Terapia Semintensiva.

Page 12: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

12

Durante il periodo di degenza in Terapia Semintensiva il decorso clinico del paziente deve risultare adeguatamente documentato (set minimo cartella clinica).

Ogni Terapia Semintensiva deve avvalersi di Procedure, Linee Guida, Protocolli per quanto riguarda i principali aspetti/settori dell’assistenza del paziente in Terapia Semintensiva:

− gestione materiale assistenza respiratoria − svezzamento dalla ventilazione invasiva − allergia al lattice − gestione del paziente in ventilazione − prevenzione delle infezioni occupazionali, delle ferite chirurgiche, derivanti dalla gestione dei presidi cardiovascolari, infezioni respiratorie e delle vie urinarie − utilizzo antibiotici − riabilitazione respiratoria precoce − terapia farmacologia dell’insufficienza respiratoria − prevenzione lesioni da decubito − analgesia e sedazione − ammissione/dimissione pazienti − valutazione e trattamento degli stati di malnutrizione − alimentazione artificiale. Set minimo della cartella Terapia Seminitensiva

All’ingresso • Dati anagrafici • Dati antropometrici • Provenienza • Diagnosi • Motivo del ricovero in Terapia Semintensiva • Anamnesi • Obiettività • Inquadramento clinico all’ingresso con Indice di gravità e procedure intraprese • Trattamenti in atto

Foglio Giornaliero (Daily Planning)

• Pianificazione terapeutico diagnostico assistenziale • Registrazione dei trattamenti in atto e delle manovre assistenziali • Evoluzione clinica • Evoluzione di score di gravità generali e mirati • Grafica giornaliera, con possibilità di indicazione oraria dei parametri monitorizzati e clinici,

della terapia programmata ed eseguita e delle modalità di supporto vitale La cartella clinica deve contenere tutti gli esami diagnostici effettuati.

Deve essere previsto un documento di trasferimento che descriva le procedure effettuate e la situazione clinica del paziente.

Page 13: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

13

Ambulatori

All’ambulatorio Pneumologico possono accedere utenti con malattie respiratorie acute e croniche, sospette o già diagnosticate, di tipo allergico, neoplastico ed infettivo (specifico e non), degenerativo (comprese le malattie neurologiche e neuromuscolari) e con patologia respiratoria legata al sonno. Nell’ambulatorio possono essere eseguite indagini diagnostiche come test allergologici, saturimetria, misure funzionali ventilatorie semplici, emogasanalisi arteriose test del cammino, test di utilizzo dell’ossigeno, senza ricovero ma con necessità di osservazione successiva (test allergologici, desensibilizzazione e test di broncostimolazione).

Può essere previsto un ambulatorio funzionalmente dedicato per la patologia polmonare infettiva con percorso-accesso diversificato. È auspicabile l’ubicazione degli ambulatori anche in comune con altre realtà prevedendo precise procedure per l’utilizzo condiviso in spazi contigui al reparto ed ad altri sevizi dell’U.O. (broncologia-DH-DS). Di norma contiguo al laboratorio di fisiopatologia respiratoria, se non possibile per necessità locali (ambulatori succursali in sedi periferiche), deve esistere una procedura di accesso facilitato all’allergologia ed eventuale studio del sonno.

Oltre ai requisiti generali e specifici previsti dalla normativa vigente si deve disporre di

A) REQUISITI STRUTTURALI

Qualora previsto un ambulatorio dedicato per la tubercolosi, deve essere con accesso, percorso e sala di attesa distinte (o ad orari diversi) rispetto a quelli degli altri utenti.

Deve essere previsto un locale per sosta allettati.

Dotazione minima: un locale ambulatorio con area separata per lo spogliatoio, prevedendo, ove possibile, due ambulatori, uno dei quali dedicato allo studio di pazienti con patologia infettiva e sala di attesa collegati ad un laboratorio diagnostico di fisiopatologia respiratoria.

Deve essere collocato in zona tale da favorire l'afflusso di pazienti (piano terra/zona piastra dei servizi/zona prossima all'ingresso) con rampe d'accesso o in altra collocazione con ascensore tanto da facilitare l’accesso ai portatori di handicap generale e specifico respiratorio (uso di protesi ventilatorie).

B) REQUISITI TECNOLOGICI

La dotazione minima di attrezzature e strumentazioni se in comune con altre realtà deve prevedere

Page 14: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

14

procedure per l’utilizzo condiviso.

Attrezzature note spirometro e misuratore di picco di flusso espiratorio (PEF) emogasanalizzatore anche in comune con altri servizi elettrocardiografo anche in comune con altri servizi erogatori di gas medicali - aspiratori anche in comune con altri servizi distanziatori- camere di inalazione saturimetro studio allergologico anche in comune con altri servizi materiale didattico educazionale per il training

all’autogestione della patologia respiratoria (scuola asma, BPCO, allergia, attività antifumo) C) REQUISITI ORGANIZZATIVI

I percorsi diagnostico-terapeutici attuati devono soddisfare i requisiti dello standard di prodotto con indicatori di performance individuati e misurabili.

Devono essere previste procedure per: • gestione – rintracciabilità delle prenotazioni delle liste d’attesa delle urgenze delle

registrazioni utenti e prestazioni • gestione di: consulenze e dei rapporti con degenze, day hospital-day service dimissioni

protette ADI e collegamento in rete territorio-ospedale rapporti MMG ed altri specialisti pazienti portatori di insufficienza respiratoria in ossigenoterapia e ventiliterapia domiciliare

Procedura di gestione • del controllo telematico domiciliare ove attivo • utenti in età pediatrica • percorso gravidanza • procedure allergologiche complesse • percorso latex –free

La gestione di questa organizzazione deve essere diretta da un medico specialista pneumologo (si intende che svolge la sua attività in struttura pneumologica anche se in rotazione tra reparto, ambulatorio, day hospital ed altre attività sub specialistiche tipo broncologia) con almeno un’unità infermieristica.

Page 15: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

15

Laboratorio di Fisiopatologia respiratoria

Il Laboratorio di Fisiopatologia Respiratoria è indispensabile per attuare misure di funzionalità ventilo-respiratoria nei pazienti pneumologici. I test funzionali sono anche richiesti nella valutazione pre e post operatoria, per screening anestesiologici, per studi epidemiologici, in medicina del lavoro, medicina sportiva, per valutazione dei danni da terapia radiante, chemioterapia, in medicina interna, nelle malattie metaboliche, cardiache, nell’obesità, nella medicina delle assicurazioni, in caso di trapianto, per studiare, nei bambini e negli adulti rispettivamente l’accrescimento e il deterioramento fisiologico. In particolare la valutazione funzionale può rilevare un danno precoce da fumo permettendo di attivare precocemente le strategie educazionali e terapeutiche utili a limitarne la progressione.

Oltre ai requisiti generali e specifici previsti per gli ambulatori dalla normativa vigente, devono essere previsti i seguenti requisiti.

A) REQUISITI STRUTTURALI

Ubicazione: in stretta prossimità dell’ambulatorio di pneumologia.

E’ necessario prevedere degli spazi appositi per le apparecchiature di Fisiopatologia Respiratoria.

Lo strumento principe del laboratorio di Fisiopatologia è lo spirometro che, se completo di cabina pletismografica, necessita di adeguato spazio e locale climatizzato con possibilità di isolamento per ottimizzare le manovre di calibrazione dello strumento. Gli esami spirometrici devono essere attuati istruendo l’utente anche con ordini spesso forniti ad alta voce dall’operatore che li esegue. Ciò necessita di un ambiente riservato.

Per il test del cammino deve essere disponibile un ambiente sufficientemente ampio da poter permettere un percorso pedonale ininterrotto per almeno sei minuti.

Per i test di provocazione bronchiale con metacolina è necessario avere un ambiente aerabile (almeno due ricambi completi per ora).

Per i test di provocazione bronchiale specifica deve esserci la cappa aspirante in ambiente chiuso-protetto: cabina secondo norma CEE a cubatura controllata. Deve essere presente materiale per la rianimazione cardio-respiratoria.

L’emogasanalizzatore deve essere posto in uno spazio adeguato ed accessibile.

I test di utilizzazione dell’ossigeno prevedono la permanenza dell’utente in studio anche per alcune ore perciò devono essere attuati in ambiente confortevole.

Page 16: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

16

Dotazione di ambienti- spazi

Ambienti o spazi note

Settore macchine sala spirometro pareti rigide se contiene pletismografo, e comunque isolabile sala emogasanalizzatore anche in comune con altre attività del Laboratorio spazio saturimetria anche in comune con altre attività del Laboratorio spazio test da sforzo anche in comune con altre attività del Laboratorio Attività Correlate spazio adeguato per controllo pazienti anche in comune con altre attività del portatori di insufficienza respiratoria Laboratorio spazio test broncodinamici con almeno due ricambi aria completi per ora spazio test del cammino sala refertazione B) REQUISITI TECNOLOGICI

La standardizzazione delle caratteristiche delle attrezzature utilizzate e l’uniformità delle norme di manutenzione costituiscono una premessa indispensabile per una corretta esecuzione della spirometria. Le manovre di calibrazione degli strumenti sono il momento più importante del controllo di qualità, anche per il controllo delle infezioni e la sicurezza. Le norme standardizzate dell’esecuzione dei test devono essere rispettate come la manutenzione ordinaria e straordinaria. Prevedere verifiche tecnologiche e di sicurezza almeno annuali da parte del team aziendale con registrazione documentale, dell’istruzione fornita anche dalla ditta, aggiornamenti, ecc.

La dotazione minima di attrezzature e strumentazioni deve comprendere: Per un livello di complessità superiore sono previste le seguenti attrezzature presenti in sede o accessibili secondo definiti protocolli di rete:

Attrezzature note spirometro e misuratore di picco di flusso espiratorio emogasanalizzatore elettrocardiografo anche in comune con altri servizi erogatori di gas medicali - aspiratori anche in comune con altri servizi distanziatori- camere di inalazione

Page 17: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

17

Attrezzature note saturimetro kit per studio allergologico anche in comune con altri servizi materiale didattico educazionale per il training

all’autogestione della patologia respiratoria (scuola asma, BPCO, allergia, attività antifumo) analizzatore CO spirometro computerizzato con possibilità di determinazione dei volumi intratoracici test di broncostimolazione e broncodilatazione

Attrezzature note pletismografo corporeo test provocazione bronchiale cicloergometro – treadmil test (eventualmente

in comune con altri) telemetria Qualora sia prevista attività di monitoraggio dei disturbi respiratori legati al sonno deve esistere una stanza di registrazione dell’esame polisonnografico con letto e armadio per gli effetti personali. La stanza può essere situata nell’area dei laboratori o nel reparto di degenza. La stanza per la registrazione deve essere distante dagli spazi comuni per garantire una maggior silenziosità.

Il laboratorio per lo studio dei disturbi del sonno deve avere i seguenti requisiti tecnologici:

Attrezzature, strumentazioni note poligrafo cardiorespiratorio e/o registratore completo

flusso oro-nasale, movimenti toraco-addominali, pulsossimetro, frequenza cardiaca, monitoraggio del rumore respiratorio, monitoraggio della posizione corporea durante il sonno Possibilmente 1 o 2 derivazioni EEG

polisonnigrafo apparecchio per la ventilazione meccanica non invasiva (CPAP o pressometrico bilevel)

N.B. Non si richiedono gli ulteriori requisiti previsti per i laboratori di medicina del sonno in ambito neurologico.

Page 18: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

18

C) REQUISITI ORGANIZZATIVI

I percorsi diagnostico-terapeutici attuati devono soddisfare i requisiti dello standard di prodotto con indicatori di performance individuati e misurabili.

Per un Laboratorio attivo devono essere presenti: un medico Specialista Pneumologo dedicato (si intende che svolge la sua attività in struttura pneumologica in rotazione tra reparto, ambulatorio, day hospital, attività sub specialistiche tipo broncologia) ed un tecnico/infermiere Professionale esperto e con preparazione specifica di Fisiopatologia Respiratoria.

I tecnici di fisiopatologia respiratoria e gli IP, hanno relativa autonomia funzionale (gli esami spesso sono refertati dai medici in modo differito) devono essere accuratamente istruiti con verifiche periodiche dell’aggiornamento continuo. Deve esser garantita la sostituzione da parte di altro personale istruito con procedure di affiancamento (istruzione ed inserimento del neoassunto), emergenza organizzativa e garantite procedure per la continuità del servizio. Le tecniche usate per attuare i test spiromentrici devono essere standardizzate secondo norme internazionali con procedure ad hoc e percorsi con indicatori di qualità

Un laboratorio di Fisiopatologia deve attuare almeno 500 esami spirometrici ogni anno.

La dotazione del personale va commisurata alla attività.

Il Laboratorio di Fisiopatologia Respiratoria è in implementazione di attività perché inserito nei percorsi standard diagnostico-terapeutici di altre specialità mediche e chirurgiche committenti di specifiche indagini che solo questo laboratorio specialistico può effettuare garantendone la qualità del prodotto finale anche attraverso il monitoraggio degli specifici indicatori di performance.

Devono essere previste procedure per: • per la continuità del servizio • gestione – rintracciabilità prenotazioni • gestione – rintracciabilità delle liste di attesa • gestione rintracciabilità delle urgenze • gestione rintracciabilità delle registrazioni utenti e prestazioni • gestione consulenze e dei rapporto con degenze, day hospital-day service • gestione dimissioni protette • gestione ADI • gestione insufficienti respiratori in ossigenoterapia e ventiliterapia domiciliare • verifica delle prestazioni erogate • gestione rapporti MMG ed altri specialisti

Le procedure e le Istruzioni Operative di tutte le manovre funzionali ventilo - respiratorie attuate devono essere rintracciabili e regolarmente aggiornate. I test broncodinamici, specie quelli di provocazione bronchiale, ed i test ergometrici devono essere attuati dal tecnico e contemporaneamente dallo specialista pneumologo in copresenza.

Page 19: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

19

Pneumologia Interventistica

La Pneumologia Interventistica è quel settore di attività pneumologica che si occupa della diagnostica e della terapia delle malattie respiratorie con metodiche invasive. Le attività sono focalizzate sull’utilizzo delle tecniche broncoscopiche (con strumento flessibile e rigido), toracoscopiche e bioptiche in generale, per la diagnosi ed il trattamento di un ampio spettro di patologie dell’apparato respiratorio nell’adulto e nel paziente pediatrico. Vengono incluse le malattie neoplastiche dei bronchi, del polmone e della pleura, le malattie interstiziali polmonari, la patologia infettiva severa, le stenosi tracheobronchiali, la rimozione dei corpi estranei. Le attività, divise in diagnostiche ed operative, richiedono diversi livelli di competenza.

Endoscopia diagnostica Settore caratterizzato soprattutto dall’utilizzo di strumenti flessibili (fibrobroncoscopi) Sono compresi in questo settore attività come la fibrobroncoscopia senza e con prelievi (broncolavaggio, lavaggio bronchioloalveolare, brushing, biopsia mucosa, biopsia transbronchiale senza e con guida fluoroscopica, agoaspirato e agobiopsie transbronchiali), la broncoscopia con autofluorescenza, l’agoaspirato transtoracico, le biopsie pleuriche a “cielo coperto” e la broncoscopia pediatrica.

Endoscopia operativa Oltre alle funzioni esercitate dal livello diagnostico si aggiungono: il trattamento endoscopico delle malattie bronco polmonari, la terapia palliativa e radicale endoscopica dei tumori, la disostruzione tracheobronchiale nelle patologie benigne, l’impianto di protesi, la rimozione dei corpi estranei (procedure che si avvalgono dell’utilizzo prevalente della strumentazione rigida, del laser, della criosonda e dell’elettrocoagulatore), la toracoscopia medica, la ultrasonografia.

Oltre ai requisiti generali e specifici previsti dalla normativa vigente, devono essere previsti i seguenti requisiti.

REQUISITI STRUTTURALI COMUNI

Ambienti o spazi Note Sala endoscopica In relazione all’utilizzo può essere attrezzata

per endoscopia flessibile, rigida, operativa, pediatrica, toracoscopia medica Sala di tipo 2 secondo norme CEI con rispetto della “zona paziente” Rispetto della normativa vigente se previsto l’utilizzo di apparecchiature Laser Rispetto della normativa vigente per la radioprotezione se previsto l’utilizzo di apparecchiatura radiologica

Sala per i prelievi in controllo radiologico Note come per la sala endoscopica più il rispetto della normativa vigente in termini di radioprotezione

Page 20: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

20

Locale/spazio per allestimento dei campioni Diverso dal locale/spazio per attività biologici amministrative/accettazione/archivio/consegna referti

Ambienti o spazi Note Ambulatorio medico Anche in comune con altre funzioni Sala per la osservazione dei pazienti Anche in comune con altre funzioni (es. Day Hospital) REQUISITI TECNOLOGICI PER BRONCOSCOPIA DI I LIVELLO

Sala endoscopica per Broncoscopia con strumento flessibile

Attrezzatura/strumentazione necessaria note 2 Broncoscopi flessibili Armadio porta endoscopi Per stoccaggio strumenti riprocessati o disinfettati ad alto livello, adeguato all’attività svolta Diafanoscopio Carrello porta materiali per esame Lettino endoscopico Preferibilmente lettino chirurgico con possibilità di mobilizzazione del capo Strumenti per prelievi: pinze, pinze per corpi estranei, aghi cito e istologici, brushing, dispositivi per la raccolta, la conservazione e l’invio dei campioni prelevati n. 2 Fonti luminose per flessibile Una di salvaguardia Sistema di registrazione Video dell’esame Opzionale ma consigliato Sistema di monitoraggio paziente: pulsossimetro, ECG, rilievo incruento della pressione arteriosa Materiale per incannulazione e mantenimento via venosa Materiale per il drenaggio del pneumotorace 2 frigoriferi 1 per farmaci ed 1 per campioni biologici anche in comune con altri servizi Sala endoscopica per prelievi in controllo radiologico

Attrezzatura/strumentazione necessaria Note Letto radiotrasparente nella parte di appoggio del torace

Apparecchio radiologico per scopia Possibilmente ad arco a C

Page 21: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

21

Locale/spazio per attività amministrative/accettazione/archivio/consegna referti

Attrezzatura/strumentazione necessaria Note

Schedario/sistema per l’archivizaione dei dati Archivio dati sia cartaceo che informatico. Al di fuori della “zona paziente”

Scrivania con cassetti e sedie Al di fuori della “zona paziente” Locale/spazio per l’allestimento dei campioni prelevati

Attrezzatura/strumentazione necessaria Note

Piano di lavoro lavabile e disinfettabile Zona diversa da quella per la refertazione

Sala Lavaggio

Attrezzatura/strumentazione necessaria note Piano di lavoro lavabile e disinfettabile Lavello preferibilmente in acciaio INOX di dimensioni tali da permettere l’immersione dell’endoscopio per la fase di detersione. NB: gli endoscopi non totalmente immergibili devono essere sostituiti Lavatrice ad ultrasuoni per accessori preferibile Dispositivo per la verifica di tenuta dei fibroscopi Apparato per la disinfezione di alto livello o La disinfezione manuale deve essere sterilizzazione con una lavadisinfetta abbandonata. endoscopi automatica o sterilizzazione stoccaggio e smaltimento del disinfettante secondo la normativa vigente Sorgente di aria compressa medicale o preferibile ossigeno REQUISITI TECNOLOGICI PER BRONCOSCOPIA DI II LIVELLO Oltre ai requisiti previsti per le strutture di broncoscopia I livello devono essere previsti i seguenti:

Page 22: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

22

Sala endoscopica per Broncoscopia operativa

Attrezzatura/strumentazione necessaria note Stessa strumentazione del flessibile Lettino chirurgico ad inclinazione variabile Un tracheoscopio, broncoscopio rigido per Set completo di tracheoscopi e

broncoscopi rigidi adulti di due misure, Ottica rigida a 0°, sistema

di illuminazione Pinze rigide per biopsie e rimozioni corpi estranei Pompa siringa per infusione farmaci Cateteri con palloncino per blocco bronchiale Sondini per aspirazione bronchiale Due aspiratori

Due fonti luminose per rigido Una di salvaguardia

Laser o elettrocoagulatore Aspiratore ambientale per fumi Protesi con introduttori Palloncini dilatatori e sonde guida

Attrezzatura/strumentazione necessaria per endoscopia pediatrica

note

Fibrobroncoscopi pediatrici dal ∅ di 2.8 mm Anche in comune con altre funzioni Set di broncoscopi rigidi pediatrici: Broncoscopio neonatale in ospedali con U.O. -Neonatale di Patologia Neonatale o U.O. di Chirurgia -Calibri esterni crescenti da 4 mm a 8 Pediatrica mm

Attrezzatura/strumentazione necessaria per endoscopia pediatrica

note

Ottiche rigide a 0°, sistema di illuminazione Calibri e lunghezze commisurate ai diversi broncoscopi Pinze rigide per rimozione corpi estranei Calibri e lunghezze commisurate ai diversi broncoscopi Sondini per aspirazione bronchiale Due aspiratori Due fonti luminose

Attrezzatura/strumentazione necessaria per toracoscopia

note

Page 23: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

23

Toracoscopio, trequarti, ottiche, sistema di illuminazione

apparecchio per pneumotorace opzionale

Strumenti per prelievi: pinze per biopsia e per elettrocoagulazione, sondini per aspirazione

Due fonti luminose Una di salvaguardia

Elettrocoagulatore C) REQUISITI ORGANIZZATIVI (PER LE SINGOLE PROCEDURE)

Durante l’attività broncoscopica sono necessari: un medico con formazione specialistica e training specifico endoscopico un infermiere professionale con formazione specifica

Per la attività di endoscopia operativa sono necessari:

un medico (due in caso di toracoscopia) con formazione specialistica e training specifico in endoscopia operativa

un medico anestesista (toracoscopia esclusa) due infermieri professionali con formazione specifica in endoscopia

E’ necessario che in ogni centro dove si pratichi attività di pneumologia interventistica, vi siano almeno due medici competenti, in grado di eseguire autonomamente una indagine di endoscopia diagnostica

E’ necessario che in ogni centro dove si pratichi attività di pneumologia interventistica, vi siano almeno due infermieri competenti, in grado di eseguire autonomamente le attività collegate alla endoscopia diagnostica

Procedure Devono essere definite e adottate le seguenti procedure Procedura per l’esecuzione di agoaspirato transtoracico e della biopsia pleurica Procedura concordata per la attivazione della équipe rianimatoria Procedura per la gestione delle emergenze endoscopiche Procedura per la gestione e rintracciabilità delle richieste e delle prenotazioni Procedura per la registrazione delle complicanze Gestione dei pazienti in età pediatrica (trattabili nel II livello) Redazione, registrazione, gestione e consegna dei referti e archiviazione dei dati Redazione, registrazione, gestione e trasmissione dei referti laboratoristici e di anatomia patologica e archiviazione dei dati raccolti

Page 24: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

24

Page 25: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

25

Acquisizione servizi

Per svolgere in modo ottimale le proprie attività, deve poter disporre di una serie di Servizi che integrano le capacità diagnostiche ed operative specifiche dell’U.O.

Laboratorio Analisi Cliniche e Microbiologiche

Sono concordati con il Laboratorio Analisi:

• le routine per i pazienti in regime di degenza: -pacchetto base per i ricoveri ordinari -esami in urgenza -indagini specifiche in soprannumero per determinati percorsi assistenziali

• protocolli specifici se i materiali vengono esaminati fuori dalla struttura (trasporto, consegna campioni, refertazione)

• i materiali microbiologici raccolti nel corso delle procedure di routine (espettorato, espettorato indotti, lavaggi bronchiali e bronco-alveolari) -devono afferire al settore specifico e registrati per competenza -le richieste devono specificare il tipo di indagine da eseguire e deve essere disponibile un riscontro della congruità esame richiesto/risposta.

Se l’esame evidenzia la presenza di patogeni deve essere possibile eseguire i test di sensibilità a farmaci e il campione deve essere conservato per l’eventuale tipizzazione o studio della concentrazione minima inibente (MIC).

Servizio di Anatomia Patologica

Tutte le U.O. Pneumologiche devono disporre procedure per l’invio di campioni al Servizio di Anatomia Patologica che garantiscono la rapida consegna e un immediato trattamento dei materiali deteriorabili. La refertazione, pur nel rispetto delle competenze specifiche dei Patologi, deve avvenire secondo procedure che riducano al massimo i tempi diagnostici

Servizio di Anestesia e Rianimazione

Deve essere disponibile un protocollo di collaborazione con l’U.O. di Anestesia e Rianimazione per i casi di emergenza/urgenza anche in altri ospedali. Deve essere concordata la presenza dell’Anestesista quando previsto nei protocolli diagnosticoterapeutici ordinari.

Servizio Immunotrasfusionale

Deve essere disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 un’attività immunotrasfusionale che assicuri disponibilità di sangue e suoi derivati.

Page 26: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

26

Specialità Chirurgiche e Specialità Mediche

Si deve poter disporre all’interno della struttura in cui si opera, o a livello aziendale o a livello regionale, di competenze di natura chirurgica specialistica (Vascolare, ORL o Maxillo facciale, Toracica,Toracica, Neurochirurgia, Cardiochirurgia) e di natura internistica specialistica (cardiologica), accessibili secondo procedure concordate, sia in condizioni di elezione che in urgenza/emergenza.

Medicina Nucleare e PET

Devono essere definiti e concordati con il servizio di Medicina Nucleare protocolli di utilizzo per l’attività ordinaria e devono prevedere l’esecuzione rapida di una scintigrafia polmonare perfusionale per la diagnosi di embolia polmonare. Devono essere definiti e concordati protocolli di utilizzo di PET per diagnosi e follow-up della patologia polmonare neoplastica.

Radiologia Tradizionale

Il servizio di Radiologia Convenzionale deve essere disponibile per 7 giorni su sette e 24 ore su 24 e deve essere in grado di fornire una risposta scritta della Rx Torace immediata in caso di urgenza, accompagnata dal supporto diagnostico.

TAC e RM

Deve essere disponibile di un servizio TAC. Devono essere attivati protocolli concordati per l’accesso alla Risonanza Magnetica e ad altri accertamenti diagnostici per l’esecuzione di esami ordinari o urgenti che prevedano modalità di prenotazione, trasporto, tempi di accesso e refertazione.

Fornitura dei Gas Diagnostici e Terapeutici con Aziende Elettromedicali

Devono essere previsti contratti specifici di fornitura di materiali e attrezzatura per l’attività ordinaria della struttura, in particolare per il Laboratorio di fisiopatologia Respiratoria, ma anche per la fornitura domiciliare di macchine per l’erogazione di O2 e ventilatori meccanici. Tali contratti devono prevedere il controllo e la manutenzione delle attrezzature fornite agli utenti e la possibilità di verificare il corretto uso delle strumentazioni e del loro utilizzo.

Centri Antifumo

Si deve poter disporre all’interno della struttura in cui si opera di competenze educazionali ed, in particolare, di un Centro competente per la disassuefazione tabagica o a livello aziendale o a livello regionale, accessibile e secondo procedure concordate. Il Centro deve garantire risultati efficaci.

Page 27: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

27

Clinical competence e formazione

A. Competenza individuale

Livelli di competenza:

Livello I: ha bisogno di training per effettuare il compito specifico

Livello II: ha bisogno di supervisione per effettuare il compito specifico

Livello III: è competente per effettuare il compito specifico senza supervisione

Livello IV: è competente per formare altri ad effettuare il compito specifico

Per i Responsabili di strutture organizzative complesse e i Responsabili di strutture organizzative semplici deve essere prevista una formazione per l’acquisizione di competenze di tipo manageriale.

TERAPIA SEMINTENSIVA PNEUMOLOGICA

Capacità/esperienze

• Fisiopatologia respiratoria • Fibrobroncoscopia diagnostica e interventistica • Intensivologia respiratoria • Fisiokinesiterapia

FISIOPATOLOGIA RESPIRATORIA

Competenze • Emogasanalisi • Gestione dell’insufficienza respiratoria • Prove di funzionalità respiratoria:

Indicazioni, tecnica di esecuzione e Interpretazione dei dati provenienti dalle prove di funzionalità respiratoria e Controllo di qualità degli esami per la determinazione di:

• Capacità vitale lenta e forzata e parametri derivati: VC, VRE, VRI, CV, VEMS, Indice di Tiffeneau, CVF e curva flusso/volume, PEF, MEF

• Spirometria con misura dei volumi polmonari: Con il metodo della diluizione dell’elio Con il metodo pletismografico (e parametri derivati)

• Test di diffusione del CO • Test spirometrici broncodinamici: Test di broncoprovocazione aspecifica e specifica,

Test di broncodilatazione • Controllo della ventilazione a riposo e dopo stimolazione • Spirometria con determinazione delle resistenze delle vie aeree con metodo

pletismografico • Determinazione della massima pressione inspiratoria ed espiratoria (MIP-MEP)

Page 28: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

28

PNEUMOLOGIA INTERVENTISTICA

Capacità ed esperienze

• Capacità ed esperienza in Endoscopia Diagnostica • Capacità ed esperienza in Endoscopia Terapeutica • Organizzazione delle attività endoscopiche • Organizzazione della sala endoscopica

PNEUMOLOGIA ONCOLOGICA

Capacità ed esperienze

• Impostazione di programmi di prevenzione primaria delle neoplasie broncopolmonari • Impostazione di protocolli di anticipazione diagnostica delle neoplasie polmonari • Impostazione, gestione ed esecuzione di protocolli di diagnostica clinica pneumo-

oncologica • Impostazione di protocolli di terapia pneumo-oncologica • Follow-up pneumo-oncologico • Assistenza domiciliare pneumo-oncologica

Page 29: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

29

Qualificazione dei percorsi diagnostico terapeutici e assistenziali

La qualificazione dei percorsi diagnostico/terapeutici ed assistenziali avviene attraverso la identificazione delle interfacce cliniche ed organizzative che sono coinvolte nella diagnosi, trattamento e follow-up delle patologie che, per epidemiologia ed intensità di utilizzo delle risorse, sono da considerarsi come principali in campo pneumologico.

Dovranno essere quindi adottati protocolli e/o linee guida, corredati degli indicatori più avanti riportati per monitorare i processi, nell’ambito di:

- sospetta neoplasia polmonare - malattia respiratoria cronica invalidante (Asma bronchiale - BPCO – insufficienza neuromuscolare) - Insufficienza Respiratoria (IR) - Malattia Tubercolare

Nell’ambito del percorso di definizione dei requisiti specifici per le strutture di Pneumologia, sono stati condivisi percorsi clinico assistenziali che verranno inviati a tutti i soggetti coinvolti in concomitanza all’inoltro del documento dei requisiti specifici medesimo.

Page 30: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

30

INDICATORI

PERCORSO ASSISTENZIALE DEI PAZIENTI CON SOSPETTA NEOPLASIA POLMONARE

N. pazienti con sospetto di neoplasia che ricevono la conferma diagnostica, la stadiazione e l’indicazione terapeutica entro 30 giorni dalla visita pneumologica che formula il sospetto clinico

N. pazienti con sospetto di neoplasia che ricevono la conferma diagnostica, la stadiazione e l’indicazione terapeutica entro 30 giorni dalla visita pneumologica che formula il sospetto clinico/totale pazienti con sospetto di neoplasia che ricevono la conferma diagnostica, la stadiazione e l’indicazione terapeutica dalla visita pneumologica che formula il sospetto clinico, presi in carico *100

Indicatore di attività che serve per rilevare la tempestività alla risposta declinata nelle sue prestazioni: conferma

95% Aziendale Regionale

Documentazione sanitaria

Valutazione annuale a campione a cura dell’U.O.

Indicatore che monitorizza la casistica e può essere utilizzato a fini epidemiologici e gestionali

diagnostica, stadiazione, indicazione terapeutica, nei tempi definiti

DEFINIZIONE CALCOLO (definire

numeratore e denominatore)

ARTICOLAZIONI (ulteriori indicatori)

RAZIONALE STANDARD (se esiste)

LIVELLO DI UTILIZZO (a quale livello

fornisce informazioni)

FONTE DI DATI

LINEE PER LA GESTIONE

DELL’INDICATORE (RILEVAZIONE,

ANALISI E INTERPRETAZIONE

DEI DATI)

IMPLICAZIONI (indicare se

l’indicatore, oltre che per

l’accreditamento, viene già rilevato

per altre necessità)

Page 31: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

31

DEFINIZIONE CALCOLO (definire

numeratore e denominatore)

ARTICOLAZIONI (ulteriori

indicatori)

RAZIONALE STANDARD (se esiste)

LIVELLO DI UTILIZZO (a quale livello

fornisce informazioni)

FONTE DI DATI

LINEE PER LA GESTIONE

DELL’INDICATORE (RILEVAZIONE,

ANALISI E INTERPRETAZIONE

DEI DATI)

IMPLICAZIONI (indicare se

l’indicatore, oltre che per

l’accreditamento, viene già rilevato

per altre necessità)

N. pazienti con Ca polmonare per cui piano terapeutico è stato discusso dal gruppo collegiale

N. pazienti con Ca polmonare per cui piano terapeutico è stato discusso dal gruppo collegiale/totale pazienti trattati per Ca polmonare *100

Indicatore che valuta la conformità del percorso assistenziale a quanto definito collegialmente

Verifica positiva nel 100% dei casi

Aziendale U.O.

Cartella clinica Rilevazione a campione a cura dell’U.O.

Indicatore che misura l’efficienza della presa in carico e del processo di continuità assistenziale

PERCORSO ASSISTENZIALE DEI PAZIENTI CON MALATTIA RESPIRATORIA CRONICA INVALIDANTE % esami ripetuti per tecnica di esecuzione inadeguata inferiore al 15 ± 5%

Numero di esami ripetuti per tecnica di esecuzione inadeguata inferiore al 15 ± 5 %/Tutti gli esami attuati*100

Indicatore che valuta la qualità del percorso assistenziale in termini di efficienza del trattamento

U.O. Documentazione sanitaria

Rilevazione a campione a cura dell’U.O.

% delle richieste di esenzione ticket correlato con l’esecuzione dell’esame broncodinamico

Richieste di esenzione ticket correlato con l’esecuzione dell’esame broncodinamico/Tot ale richieste di esenzione ticket

Indicatore di processo che valuta l’uso della tecnica più appropriata

Aziendale U.O.

Documentazione sanitaria

Rilevazione a cura dell’U.O.

Page 32: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

32

DEFINIZIONE CALCOLO (definire

numeratore e denominatore)

ARTICOLAZIONI (ulteriori

indicatori)

RAZIONALE STANDARD (se esiste)

LIVELLO DI UTILIZZO (a quale livello

fornisce informazioni)

FONTE DI DATI

LINEE PER LA GESTIONE

DELL’INDICATORE (RILEVAZIONE,

ANALISI E INTERPRETAZIONE

DEI DATI)

IMPLICAZIONI (indicare se

l’indicatore, oltre che per

l’accreditamento, viene già rilevato

per altre necessità)

% pazienti con emogasanalisi arteriosa eseguita al momento del ricovero

Pazienti con emogasanalisi arteriosa eseguita al momento del ricovero/Tutti pazienti ricoverati*100

Indicatore di processo che valuta la correttezza del percorso assistenziale

100% U.O. Cartella clinica

Rilevazione a cura dell’U.O.

Valutazione campionaria

Pazienti con BPCO ricoverati con codice di riacutizzazione

N. pazienti con BPCO ricoverati con codice di riacutizzazione/Tota le pazienti PBPCO ricoverati

Indicatore che valuta la qualità del percorso assistenziale

0 U.O. Cartella clinica

Rilevazione a cura dell’U.O.

Valutazione

campionaria

Page 33: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

33

DEFINIZIONE CALCOLO (definire

numeratore e denominatore)

ARTICOLAZIONI (ulteriori

indicatori)

RAZIONALE STANDARD (se esiste)

LIVELLO DI UTILIZZO (a quale livello

fornisce informazioni)

FONTE DI DATI

LINEE PER LA GESTIONE

DELL’INDICATORE (RILEVAZIONE,

ANALISI E INTERPRETAZIONE

DEI DATI)

IMPLICAZIONI (indicare se

l’indicatore, oltre che per

l’accreditamento, viene già rilevato

per altre necessità)

PERCORSO ASSISTENZIALE DEI PAZIENTI CON INSUFFICIENZA RESPIRATORIA CRONICA Insufficienza neuromuscolare Esistenza di un piano terapeutico discusso dal team multidisciplinare

Numero di pazienti con Sclerosi laterale amiotrofica e patologie delle gabbia toracica in ventilazione meccanica il cui piano terapeutico è stato discusso dal team multidisciplinare/To tale pazienti con Sclerosi laterale amiotrofica in ventilazione meccanica

Indicatore di processo che valuta la qualità del percorso assistenziale

U.O. Documentazione sanitaria

Rilevazione a cura dell’U.O. Valutazione annuale su campione statisticamente significativo

Page 34: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

34

DEFINIZIONE CALCOLO (definire

numeratore e denominatore)

ARTICOLAZIONI (ulteriori

indicatori)

RAZIONALE STANDARD (se esiste)

LIVELLO DI UTILIZZO (a quale livello

fornisce informazioni)

FONTE DI DATI

LINEE PER LA GESTIONE

DELL’INDICATORE (RILEVAZIONE,

ANALISI E INTERPRETAZIONE

DEI DATI)

IMPLICAZIONI (indicare se

l’indicatore, oltre che per

l’accreditamento, viene già rilevato

per altre necessità)

PERCORSO ASSISTENZIALE DEI PAZIENTI CON SOSPETTA TBC

Conclusione del trattamento (guariti + trattamenti completati; v. Documento Regionale prot. 21583 del 23/05/2000)

N. casi che hanno concluso il trattamento (guariti + trattamenti completati; v. Documento Regionale prot. 21583 del 23/05/2000) /N. casi di TB diagnosticati

Indicatore che valuta la qualità del percorso assistenziale in termini di efficacia del trattamento

≥75% U.O. Documentazione Rilevazione a cura sanitaria dell’U.O. Valutazione

annuale su

campione statisticamente

significativo

Page 35: 8.18 Pneumologia

DIPARTIMENTO “TUTELA DELLA SALUTE E POLITICHE SANITARIE” Allegato 8.18

35

DEFINIZIONE CALCOLO (definire

numeratore e denominatore)

ARTICOLAZIONI (ulteriori indicatori)

RAZIONALE STANDARD (se

esiste)

LIVELLO DI UTILIZZO (a quale livello

fornisce informazioni)

FONTE DI DATI

LINEE PER LA GESTIONE

DELL’INDICATORE (RILEVAZIONE,

ANALISI E INTERPRETAZIONE DEI

DATI)

IMPLICAZIONI (indicare se

l’indicatore, oltre che per l’accreditamento, viene già rilevato per

altre necessità)

PERCORSO ASSISTENZIALE DEI PAZIENTI SOTTOPOSTI A BRONCOSCOPIA

Tempestività delle risposte per l’esame broncoscopico diagnostico

N° pazienti con tempi di attesa adeguati tra richiesta esame e esecuzione della prestazione

n.b. i tempi si intendono adeguati se variano da 1 a 5 giorni (dipende dall’esame)

Indicatore che valuta i tempi di attesa per accedere alla prestazione

> 90% U.O. Documentazione

Rilevazione a cura dell’U.O.

sanitaria

Valutazione annuale su campione statisticamente significativo Correttezza diagnostica

% diagnosi eziologica corrette /100 esami diagnostici

> 70% U.O. Documentazione sanitaria

Rilevazione a cura dell’U.O.

Valutazione annuale su campione statisticamente significativo

Rilevazione delle complicanze maggiori in corso di Broncoscopia

% complicanze maggiori*100 esami eseguiti

* per Complicanze Maggiori si intendono: Insufficienza respiratoria, Polmonite, Pneumotorace, Broncoostruzione,

< 2% U.O. Documentazione sanitaria

Rilevazione a cura dell’U.O. Valutazione annuale su campione statisticamente significativo

Arresto cardiorespiratorio, Aritmie, Edema polmonare, Emorragie