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A conclusione del ciclo di scuola primaria, la classe 5^A del plesso S. Martino ha messo in scena una commedia musicale intitolata:

A conclusione del ciclo di scuola primaria, la classe … simboli: “il gatto e la volpe”, “il paese dei balocchi”, “Lucignolo”… « Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli

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Page 1: A conclusione del ciclo di scuola primaria, la classe … simboli: “il gatto e la volpe”, “il paese dei balocchi”, “Lucignolo”… « Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli

A conclusione del ciclo di scuola primaria, la classe 5^A del plesso S. Martino ha messo in scena una commedia musicale intitolata:

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Dove trovare miglior storia per raccontare l'iniziazione alla vita? Pinocchio nasce bambino imperfetto – non a caso simboleggiato da un burattino tozzo e spigoloso – per potersi tramutare via via in un piccolo uomo. Dall'asprezza del legno alla sensibilità della carne. In questa sua metamorfosi lo accompagna una coscienza esterna (il mitico grillo parlante), che egli, nel suo percorso, dovrà dimostrare di aver interiorizzato. Passando per i classici pericoli, disseminati sul percorso dalla fanciullezza all'età adulta: le cattive compagnie, l'ignoranza e l'inesperienza, l'incapacità di sottostare alle regole, la bugia come arma di difesa, Pinocchio smette di essere fanciullo per diventare uomo maturo e responsabile.

Secondo questa prospettiva il burattino di legno è metafora della fanciullezza che si oppone al processo educativo e formativo: il mito del bambino che vuol rimanere per sempre tale, qui si risolve con l’accettazione graduale del processo di crescita, anzi, negli ultimi capitoli, il protagonista desidera fortemente che tale processo si attui. E’ questa la storia di ciascuno dei “miei bambini”, dei vostri figli, che, mescolando paura e divertimento, desiderio ed angoscia, attueranno il loro progetto di vita, improntato ad un sistema comune di valori: rispetto per i genitori, generosità, spirito di sacrificio, ubbidienza, tenacia nel perseguimento dei propri obiettivi, maturità, consapevolezza del valore dell’istruzione…, insomma a quei principi che rendono una testa ben fatta, piuttosto che ben piena!

La maestra Rossana

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"Pinocchio" è uno spettacolo teatrale con la struttura della commedia musicale:

un testo da recitare, delle canzoni da cantare e coreografare.

La sceneggiatura del testo teatrale cerca di rispettare l'originale storia di Collodi con un certo scrupolo: troverete infatti anche tipici termini come "bizzosissimo, grurerello, zoppisce, luccioloni…".

PRESENTAZIONE

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Il testo è stato tratto dall’ «Accademia dello spettacolo» e ciascun bambino ha scelto liberamente la sua parte dopo aver letto il copione ed aver visto un video dello spettacolo già realizzato.

La scenografia è stata realizzata dagli alunni che hanno riciclato e riutilizzato alcuni materiali e oggetti… vedete cosa si può fare con un cestino e della carta da pacco!

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Paura e divertimento

permeano insieme le avventure di Pinocchio e il lettore vi può riconoscere i

propri desideri e le proprie angosce.

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« Com’ero buffo,

quand’ero un burattino! E come ora son contento di

essere diventato un

bambino vero!»

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In questa sua metamorfosi (trasformazione da burattino a

bambino) Pinocchio è accompagnato da una coscienza esterna (il mitico grillo parlante), che egli, nel suo percorso, dovrà dimostrare di aver interiorizzato

passando per i classici pericoli disseminati sul

percorso dalla fanciullezza all'età adulta: le cattive

compagnie, l'ignoranza e

l'inesperienza, l'incapacità di

sottostare alle regole, la bugia come arma di

difesa…

In questo modo, “Le avventure di Pinocchio” diventa un luogo di potentissimi simboli: “il gatto e la volpe”, “il paese dei balocchi”, “Lucignolo”…

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«Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli

che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono

matti o imbroglioni!» Collodi

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Dove son quei lucciconi,

quegli occhietti assai smarriti,

che cercavano la mamma,

qui, tra i banchi della scuola?

Nel baule dei ricordi or si fanno compagnia: lì c’è un voto, qui una gita, lì una foto, qui una recita…

Ai miei alunni

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Tutto quanto è sempre vivo; nella mente e nel mio cuore ogni cosa trova posto: c’è uno strillo, un bel sorriso, una gioia, un dispiacere…

C’è la vita, che ogni giorno noi scriviamo con amore, con fatica, con passione,

affrontando ogni lezione, per creare una canzone ,

dove voci alte e basse, trovin sempre il loro spazio

e s’innalzino nell’aria a seguir la loro via.

Rossana Gigliotti

Pozzuoli, 7 giugno 2016