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Andrea Gallo, Arianna Previdi, Andrea Rinaldi, Francesco Bolzoni
Lo sport nella cultura ellenicaAndrea Gallo
I Greci, anche se non diedero mai vita ad uno stato unitario, avevano in comune religione,
tradizioni e lingua (seppur con differenze dialettali).
Nacque così la consapevolezza di appartenere ad una sola patria, L’Ellade.
Furono questi i presupposti per un’unità di popolo sempre più forte, i cittadini erano anche uniti
da un forte legame religioso (credenze negli Dei dell’Olimpo).
Nella cultura Ellenica lo sport nasce grazie alle idee che si erano sviluppate in passato (mentalità
della civiltà greca arcaica): ad esempio il “culto della vergogna”, secondo il quale contava apparire
e godere della pubblica stima (presupposti per gli ideali dell’uomo greco).
Le prime “associazioni” che legarono le polis greche furono le Anfizionie, che avevano lo scopo di
amministrare, in collaborazione con diverse città, un santuario particolarmente importante (es.
Santuario di Apollo, Delfi), celebrando feste e organizzando giochi sacri in onore delle divinità.
Infatti le feste religiose che si tenevano presso questi santuari erano spesso accompagnate da
Giochi, che divennero poi occasione di confronto tra le varie polis. Le prime attività sportive e
ludiche nascono quindi con le feste religiose.
I giochi più importanti erano le Olimpiadi, che si svolgevano ad Olimpia, anche se esistevano altre
competizioni importanti:
I Giochi Istmici (in onore di Poseidone)
Giochi Pitici (Delfi, in onore di Apollo)
Giochi Nemei (in onore di Zeus)
Questi giochi venivano detti Panellenici, ovvero aperti a tutte le città greche: era questo un segno
della comune appartenenza dei Greci ad un unico mondo culturale, il cui filo conduttore nonché
elemento “legante” era la Religione e i culti ad essa associata.
I giochi Olimpici erano sicuramente i più importanti: venne scelta la città di Olimpia in quanto,
secondo la leggenda, era il luogo in cui Pèlope vinse una gara di carri, ottenendo come premio il
poter sposare la figlia del re locale: le gare olimpiche intendevano rinnovare la sua impresa e
perpetuare la fama dell’eroe, trasmettendola quindi ai vincitori dei giochi; inoltre i Greci iniziarono
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a contare gli anni proprio dalla data del primo svolgimento dei giochi di Olimpia (776 A.c.), tale
era la considerazione verso quest’evento.
Per i Greci il momento sportivo non era di tipo ludico, ma si associava alla formazione del carattere
dei giovani (futuri cittadini).
Olimpia era una città consacrata a Zeus, sul suo territorio era vietato portare armi e/o compiere
atti di violenza: questa particolarità si estese ai giochi, dando vita alla cosiddetta “Tregua
Olimpica”, durante la quale veniva sospeso ogni tipo di conflitto in corso.
I giochi Panellenici furono un importante strumento di diffusione e consolidamento dell’identità
nazionale greca, del sentimento di comune appartenenza ad una patria: inoltre erano occasione di
incontro fra i rappresentanti di città diverse, occasioni quindi per stringere alleanze ed accordi.
Oltre a questi aspetti, prevaleva naturalmente la rivalità agonistica tra i partecipanti: gli atleti
dovevano dimostrare di possedere “l’areté”, il valore e l’eccellenza, ottenibile solo mediante duro
allenamento e disciplina. Si sintetizza così l’ideale dell’uomo greco: forte, valoroso, desideroso di
primeggiare e bello esteriormente (simbolo per i greci della qualità interiore dell’uomo).
Un modello per l’educazione del giovane greco è quello dei poemi omerici , dove troviamo
quell’ideale di forza e coraggio che dà all’uomo la capacità di superare le difficoltà della vita.
Per questo motivo l’attività atletica diventò fondamentale nell’educazione dei giovani, allo stesso
livello dell’educazione intellettuale, infatti gli edifici in cui venivano educati i giovani vennero
chiamati “ginnasi”.
La vittoria era l’obiettivo principale dell’atleta greco, che rappresentava non solo sé stesso, ma
un’intera Polis: la vittoria equivaleva a prestigio, permettendo quindi anche una carriera politica.
Possiamo quindi distinguere i Giochi Olimpici "attuali” (istituiti nel 1896) da quelli “Antichi”, che si
svolgevano in Grecia a partire dal 776 A.C. (le prime testimonianze di discipline sportive correlate
alla celebrazione di divinità risalgono però ad anni prima).
I termini più utilizzati dai greci per descrivere queste attività furono:
Gymnastique (da gymnos, nudo), perché gli atleti si confrontavano nudi;
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Agon (concorso, lotta)
Athlos (combattimento)
Athlon (sforzo, lotta)
Da qui nascono gli aggettivi “agonistico” e “atletico”.
Olimpia, le olimpiadi e il tempo di Zeus (video)
Il video illustra le caratteristiche dei giochi che si svolgevano ad Olimpia, e la loro importanza.
https://www.youtube.com/watch?v=VdHHus8IgYA
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La nascita delle OlimpiadiArianna Previdi
Le Olimpiadi (o Giochi olimpici) sono il complesso di competizioni sportive internazionali, istituite nel 1896 per iniziativa del barone Pierre de Coubertin, che
intendeva far rivivere lo spirito dei più famosi giochi sacri dell’antichità, celebrati in onore di Zeus a Olimpia. Sono organizzate ogni 4 anni dal Comitato internazionale
olimpico, in città diverse e con regole precise. A esse si affiancano anche le Olimpiadi invernali, dal 1924, e le Paralimpiadi, dedicate ad atleti disabili, organizzate a partire
dal 1960. Le discipline sportive praticate sono 28, per un totale di 301 specialità.
I Giochi olimpici dell’antichità
I Giochi olimpici nascono nell’antica Grecia, erano celebrati in onore degli dei dell’Olimpo. La loro
cronologia inizia con l’anno 776 a.C. Inizialmente, si disputavano solo alcuni tipi di corse podistiche
alle quali si aggiunsero poi pentathlon, pugilato, corse con i cavalli, corse con i carri e il pancrazio
(unione di pugilato e lotta). Alle gare non erano ammessi stranieri, schiavi e persone disonorate. Le
donne, alle quali era vietato persino assistere alle gare (almeno fino al 396 a.C.), organizzavano ad
Argo, sin dal 6° secolo a.C., i giochi Erei, perché dedicati a Era. I Giochi proseguirono per tutta
l’epoca romana, fino al 393 d.C., quando furono vietati dall’imperatore romano (cristianizzato)
Teodosio I, in quanto ritenuti uno spettacolo pagano.
La rinascita dei Giochi olimpici
Con la scoperta, nel corso dell’Ottocento, delle rovine dell’antica città di Olimpia si rinnovò
l’interesse per lo spirito dei Giochi dell’antichità. Pierre de Coubertin, pedagogista e sociologo,
riuscì a riproporre i Giochi sia come parte di un ampio discorso sull’importanza dello sport nella
formazione dei giovani, sia come strumento di pace tra i popoli. Nel 1894, al termine di un
congresso internazionale, si stabilì che i primi Giochi olimpici dell’Era moderna si sarebbero svolti
ad Atene nel 1896 e si istituì il Comitato internazionale olimpico (CIO) per curarne l’organizzazione.
A questi primi Giochi parteciparono solo 250 atleti. Fu comunque la manifestazione sportiva più
importante organizzata fino a quel momento. Il CIO ritenne opportuno che ogni edizione fosse
ospitata da un paese diverso, proprio per sottolineare il carattere universale dell’iniziativa.
Nel dettaglio:4
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Le Olimpiadi sono più complesse di quanto si possa immaginare; non solo comprendono
solamente l’insieme degli sport più celebri, ma presentano alcune particolarità.
Il pentathlon
È uno sport, presente alle Olimpiadi, dalle origini antiche, praticato già al tempo dei Greci, in cui
gli atleti si misurano in cinque diverse discipline. Ad oggi, comprende: il tiro a segno, la scherma,
l'equitazione e la corsa. Il pentathlon moderno è uno sport in cui i partecipanti devono dar prova
non solo delle loro qualità fisiche e tecniche , specifiche relativamente ad ognuna delle discipline,
ma anche delle loro abilità di concentrazione, versatilità e velocità. Non è quindi un caso se nelle
Olimpiadi antiche venne considerato come la sintesi, l'apice della ginnastica greca , per l'armonia
delle forme, per la forza e l'agilità del corpo umano. La prima competizione di pentathlon moderno
ebbe luogo durante le Olimpiadi del 1912. In un primo momento la sfida era solo maschile; dalle
Olimpiadi di Sydney 2000 è stata aperta anche alle donne.
Le Olimpiadi invernali
Due sport su ghiaccio furono inseriti nel programma olimpico già nelle prime edizioni, (il
pattinaggio artistico e l’hockey). L’accresciuta popolarità degli sport invernali, in particolare dello
sci, imponeva un riconoscimento olimpico, ma risultava davvero complicato organizzare queste
gare nell’ambito delle Olimpiadi, che si svolgevano tradizionalmente nei mesi estivi. Nacquero così
le Olimpiadi invernali, che raggruppano gli sport sulla neve e sul ghiaccio e si svolgono ogni
quattro anni, a due di distanza da quelle estive. Il cerimoniale è lo stesso, ma il numero di
discipline è inferiore: 7 in tutto, con 15 specialità.
Discipline olimpiche
Il programma delle prime Olimpiadi comprendeva nove discipline sportive: atletica leggera,
ciclismo , ginnastica , lotta , nuoto, scherma , sollevamento pesi, tennis e tiro sportivo ; era
inizialmente previsto anche il canottaggio. A questo primo nucleo di discipline se ne sono
progressivamente aggiunte molte altre. Nelle prime edizioni il programma era affidato alle scelte
degli organizzatori. Il CIO ha poi deciso di stabilire criteri precisi , anche per dare continuità al
programma, e di privilegiare le discipline largamente diffuse in tutto il mondo. Ne sono state
incluse di nuove (le ultime sono il beach volley e lo snowboard). La crescita del numero di 5
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discipline crea oggi problemi organizzativi non indifferenti, si discute la possibilità di escludere
prove complesse da allestire. Nel 2002, il CIO ha comunque stabilito un tetto massimo di 28
discipline per un totale di 301 specialità e 10.500 atleti.
Le Paralimpiadi
Le Paralimpiadi sono una manifestazione sportiva internazionale dedicata agli atleti con una
disabilità fisica (handicap). Sono state organizzate per la prima volta a Roma nel 1960. Oggi, sia
quelle estive sia quelle invernali, si svolgono due settimane dopo le Olimpiadi, nella stessa città.
Dal 1924 ogni quattro anni vengono organizzati giochi specifici per gli atleti sordi, detti “Giochi
silenziosi”.
La bandiera olimpica
La bandiera olimpica appare per la prima volta nel 1913, è formata da cinque cerchi, che sono il
simbolo più noto e immediato del movimento olimpico.
« La Bandiera Olimpica ha un fondo bianco, con cinque anelli intrecciati al centro: azzurro, giallo,
nero, verde e rosso. Questo disegno è simbolico; rappresenta i cinque continenti abitati del
mondo, uniti dall'Olimpismo; inoltre i sei colori sono quelli che appaiono fino ad ora in tutte le
bandiere nazionali. »
(Pierre de Coubertin, 1931)
I primi giochi olimpici
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Andrea Rinaldi
Anno: 1896
Locazione: Atene
I Giochi della I Olimpiade furono un enorme successo, nonostante lo scarso livello tecnico degli
atleti (che dovevano essere non professionisti), ma fu per l'epoca il più grande evento sportivo
internazionale mai organizzato, per merito soprattutto dell'entusiasmo espresso dagli spettatori
greci. Ad esclusione dei Giochi olimpici intermedi del 1906, considerati non ufficiali dal CIO, i
Giochi non tornarono in Grecia fino al 2004, quando si disputarono i Giochi della XXVIII Olimpiade.
La gara ritenuta più importante dai greci è la maratona. Per prima cosa il campione greco Spiridon
Louis digiunò 2 giorni; gli atleti erano Louis, un francese, un americano che ed un altro atleta che
solitamente correva solo i 1500m. Quindi fu abbastanza facile vincere: Louis vinse e per
“sbeffeggiare” i suoi avversari al Km 10 si fermò a bere del vino.
Giochi olimpici più importanti
Le donne iniziarono a partecipare solo nella II olimpiade, tenutasi a Parigi (anche se solo nelle
discipline di tennis e golf). Le prime olimpiadi completamente accessibili per loro furono quelle
di Amsterdam del 1928 .
Sicuramente la più famosa Olimpiade resterà quella del 1936 di Berlino per molteplici cause: Il più
importante fu sicuramente il caso “Owens”, che batté un’atleta di razza ariana; si narra che Hitler
non si degnò di salutare lo statunitense (anche se ciò è stato smentito), mentre il presidente
statunitense Roosevelt non lo invitò alla casa Bianca per congratularsi con lui (per paura di
perdere voti dai conservatori).
Un’altra questione che ha fatto la storia delle Olimpiadi è sicuramente quella avvenuta durante la
19^Olimpiade a Città del Messico del 1968: Tommie Smith, dopo essere sceso sotto il muro dei
20’’ nei 200m per la prima volta, salì sul podio assieme al suo connazionale Carols scalzo, e
durante la durata di tutto l’inno restò con un pugno alzato coperto da un guanto nero.
Smith fece tutto ciò per protestare contro quello che accadeva in quel periodo negli Stati Uniti,
cioè la discriminazione e la segregazione razziale contro la popolazione nera.
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Un’altra olimpiade da ricordare fu quella del 1972 di Monaco di Baviera nella quale ci fu un
attentato nei confronti degli atleti israeliani e purtroppo persero la vita 11 israeliani, i 5 terroristi e
un poliziotto tedesco.
Federico Buffa e le olimpiadi del 1936
Giochi della XI Olimpiade (Berlino 1936)
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Le Olimpiadi Oggi
Francesco Bolzoni
I Giochi della XXXI Olimpiade si terranno a Rio de Janeiro, Brasile, dal 5 agosto al 21 agosto 2016.
La città brasiliana diventa la prima sudamericana ad ospitare un'edizione dei Giochi olimpici : il
mondo si appresta a vivere un nuovo appuntamento olimpico.
Al di là dell’imponente battaglia pubblicitaria di cui i Giochi olimpici sono oggetto, è innegabile che
essi conservano un richiamo simbolico molto potente.
Dietro e dentro la competizione fra gli atleti, ci si ripresenta il set dei valori olimpici: fair play,
partecipazione, amicizia, lealtà, solidarietà, impegno, rispetto, coraggio, miglioramento di sé,
pace, uguaglianza e internazionalismo. È questo “umanesimo illuminato” che conferisce ai Giochi
un’attrattiva capace di coinvolgere il mondo intero, a prescindere dalle differenze culturali, e che
va oltre il puro spettacolo sportivo. Per questo essi racchiudono un potenziale senza uguali per
dare forma a una cultura popolare a livello globale.
Al tempo stesso i Giochi sono un processo gigantesco ed estremamente complesso: tra l’inizio
della pianificazione e l’effettivo svolgimento della manifestazione passa almeno un decennio. Di
conseguenza, i cicli olimpici ormai si sovrappongono: mentre assistiamo ai Giochi di Londra – la
cui prima proposta per la candidatura fu avanzata alla fine del 2000, si stanno già preparando
quelli di Rio de Janeiro 2016 e almeno cinque città stanno lavorando sulla candidatura per il 2020,
oltre alla quindicina che l’hanno già ritirata, come Roma. La “macchina” di progettazione,
realizzazione ed esecuzione di questi eventi, che mette in gioco migliaia di persone, risorse ingenti,
contatti e relazioni ai livelli più vari, dal locale al globale, è continuamente in movimento.
Le Olimpiadi sono dunque una manifestazione di portata straordinaria, dalle molteplici dimensioni
e plurime finalità, tra le quali non è difficile rintracciare tensioni e contraddizioni. Possono essere
osservate a partire da più prospettive, che evidenziano valori e interessi spesso contrastanti,
dando origine a un miscuglio nel quale si declinano concretamente i valori olimpici. Ma
nonostante le ambiguità, anche evidenti, le speranze che i valori olimpici mettono in moto non
vengono cancellate. In questo senso si tratta davvero di eventi che condensano molte dinamiche
del nostro mondo, e possono quindi aiutarci a comprenderlo meglio.
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Presentazione Rio 2016
Rio 2016
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