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SARA Piccola grande www.federtennis.it www.supertennis.tv FED CUP AZZURRE IN SEMIFINALE AD APRILE SFIDIAMO LA REPUBBLICA CECA DI PETRA KVITOVA Anno IX - Numero 1 gennaio-febbraio 2012 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI

AD APRILE SFIDIAMO DI PETRA KVITOVA Piccola grande SARA · professor Dave Martin, durante una partita un giocatore di ... Mario Collarile (affiliati) Segretario Generale Massimo

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SARAPiccola grande

www.federtennis.it www.supertennis.tv

FED CUP AZZURRE IN SEMIFINALE

AD APRILE SFIDIAMO LA REPUBBLICA CECA

DI PETRA KVITOVA

Anno IX - Numero 1 gennaio-febbraio 2012 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI

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La dura verità

3Super Tennis

DI GIANCARLO BACCINI

il fondo

LLaggiù, a Melbourne, il primo Grande Slam del 2012 ha avuto uno straordinario successo di pubblico. Record al botteghino per gli organizzatori della Federazione Austra-liana e record di ascolti per Channel 7, il network che ha tra-smesso tutto il torneo (in chiaro e gratis…) dalla mattina alle ore piccole. All’una e mezzo della notte, quando è finita, la finale del singolare maschile fra Djokovic e Nadal teneva ancora incollati davanti al teleschermo 1.860.000 spettato-ri, con una share nazionale proiettata nella stellare regione dell’80 per cento.Eppure… Eppure, per quanto destinati a restare nella storia del nostro sport per l’incredibile durata (5 ore e 53 minu-ti) e l’epico altalenare del punteggio di questa drammati-ca finale, gli Australian Open 2012 non hanno offerto uno spettacolo di grande qualità tecnica né proposto stimolan-ti novità. Stesse facce e stesso gioco di sempre, quel bim bum bam da fondo campo che si ripropone ovunque grazie alla sostanziale omologazione delle caratteristiche funzio-nali delle diverse superfici e all’ulteriore opera di appiat-timento dovuta all’uso di palle che rallentano gli scambi lì dove il campo è un po’ più veloce o li velocizzano lì dove è un po’ più lento. Ormai non c’è più autentica differenza fra terra, cemento e persino erba: l’appiattimento di tutti i tennisti su un unico modello tecnico-tattico di gioco è do-vuta a questo.Melbourne è addirittura risultato il torneo con i campi più lenti fra quelli in cemento, e ciò si è ulteriormente riflettuto sul livello spettacolare degli incontri. La finale femminile è stata quasi inguardabile e quella maschile, tanto per dirne una, ha visto il vincitore Djokovic commettere la bellezza di 69 errori non forzati contro appena 57 vincenti e cifre ancor peggiori per quanto riguarda lo sconfitto Nadal (71 erro-ri gratuiti e 44 vincenti). E’ davvero inspiegabile che ci sia stato qualcuno che si sia spinto a etichettare la maratona di domenica 30 gennaio come “il più grande incontro di ten-nis della storia”. Lunghezza non è sinonimo di grandezza.Ci crediate o no, almeno stando agli studi dell’Istituto Au-straliano dello Sport citati dal “Sydney Morning Herald”, le quasi 6 ore della maratona Djokovic-Nadal non sono poi state così micidiali da punto di vista dell’impegno atletico come si potrebbe pensare a colpo d’occhio. Secondo il professor Dave Martin, durante una partita un giocatore di tennis sostiene un autentico sforzo fisico soltanto per il 10-15 per cento del tempo totale che intercorre fra il primo e l’ultimo punto. I punti della finale maschile sono stati 360, e ciascuno ha richiesto ai due giocatori di sprintare in me-dia per circa 10 metri, il che fa ammontare a non più di 4 chilometri la distanza effettivamente percorsa sotto sforzo da Nole e da Rafa. Con una particolarità davvero unica, l’in-termittenza (gli scatti totali sono stati più o meno 1.100 a

testa, vale a dire quasi 200 ogni ora: e nessuno allenerebbe un atleta a compiere sforzi di questo tipo), ma con un di-spendio energetico totale non trascendentale.Ciononostante, Djokovic e Nadal sono usciti letteralmente cotti dalla loro estenuante battaglia, e chiaramente dal loro entourage ne hanno approfittato per ripetere le solite accu-se alla durezza di un calendario che i top players – avidi di remunerative e riposanti esibizioni da uno-due giorni - conti-nuano a tentare di accorciare il più possibile attraverso pres-sioni e minacce giustificate, a loro dire, dall’inevitabilità degli infortuni che si procureranno continuando a giocare a que-sto ritmo. In realtà, oggi come oggi il regolamento dell’ATP impone a ciascun top player di disputare obbligatoriamente soltanto 8 tornei Masters 1000 e 4 fra ATP 500 e inferiori. Pur senza citare il fatto che per un top 8 i Masters 1000 cominciano solo al secondo turno, e pur aggiungendoci le 8 settimane da dedicare ai quattro tornei del Grande Slam, questo calendario presunto “spaccaossa” comprende appe-na 20 settimane di lavoro. Né, nonostante i bla-bla-bla dei soliti affaristi, possono costituire un serio aggravio le due-tre settimane eventualmente da dedicare, per chi ancora nutre questi valori, alla Coppa Davis o alla Fed Cup.“E allora, dove sta il problema?”, vi chiederete voi. Perché un problema c’è: gli infortuni si moltiplicano e che alcuni di questi grandi campioni sono spesso costretti ai box. Se a metterli ko non è il superlavoro, a cosa dare la colpa?Personalmente ritengo che la risposta sia sotto gli occhi di tutti. I veri colpevoli della traumaticità del tennis d’oggi sono due: i materiali con cui sono fatte le racchette-fionda, che impongono un certo tipo di gioco; e soprattutto i cam-pi in cemento. E’ un fatto che finché il calendario compren-deva solo tornei su altre superfici – la terra rossa europea, l’erba australian-inglese-americana, i tappeti di gomma indoor – anche i grandi campioni giocavano praticamente tutti i giorni dell’anno senza problemi. Mentre da quando i tornei non europei hanno adottato il cemento quale super-ficie “unica” sono cominciati i dolori veri, anche perché lo spostamento degli equilibri economico-finanziari del mon-do sta progressivamente spostando lontano dall’Europa un numero sempre crescente di eventi tennistici.Chiaro che la storia non può invertire il proprio corso e che, oltretutto, le benemerenze dei campi in cemento sono tali e tante da non autorizzare alcun tipo di demoniz-zazione soltanto perché esasperano gli aspetti traumatici del gioco dei top players. Però non è accettabile che la ri-cerca delle soluzioni al problema reale degli infortuni vada soltanto in direzione della riduzione delle occasioni in cui i Djokovic e i Nadal siano pronti a rischiare una caviglia o un ginocchio compiendo 1.100 scatti da 10 metri sull’impla-cabile durezza del cemento.

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dal 1973

Via Pila Cipolla, 6 - 40026 IMOLA (Bo)[email protected]

Tel 0542.666381Fax 0542.665074

Maestri nel campo

Cremonini S.R.L.

FORNITORE UFFICIALE

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FEDERAZIONE ITALIANA TENNISPresidenteAngelo BinaghiConsiglio FederaleAngelo Binaghi (Presidente)Emanuele Scarfiotti (Vicepresidente vicario)Gianni Milan (Vicepresidente)Fabrizio Gasparini (atleta - Vicepresidente)Giuseppe AdamoIsidoro AlvisiCarlo BuccieroSebastiano MonacoRoland SandrinEmilio SodanoDaniele Bracciali (atleti)Raimondo Ricci Bitti (atleti)Graziano Risi (tecnici)Mario Collarile (affiliati)Segretario GeneraleMassimo VerdinaCollegio dei Revisori dei ContiPresidente: Filippo BonomonteComponenti: Lucio BrunduValeriano CoronaGiorgio Mario LeddaGiuseppe ToscanoSupplenti: Corrado CaddeoVittorio Massimo IranoFEDERAZIONE ITALIANA TENNISStadio Olimpico - Curva NordIngresso 44, Scala G – 00194 RomaTelefono: +39-0636858218 / 8406Fax: +39-0636858166e-mail: [email protected]

DIRETTORE

Angelo Binaghi

COMITATO DI DIREZIONE

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COORDINAMENTO REDAZIONALE

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SUPERTENNIS TEAM

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FOTO

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HANNO COLLABORATO

A QUESTO NUMERO:

Roberto Bonigolo, Massimiliano Brocchi, Dario Castaldo, Roberto Commentucci, Lazzaro Cadelano, Maria Grazia Ciotola, Ferdinando De Fenza, Demetrio De Gaetano, Giovanni Di Natale, Marcello Giordani, Rosaria Ioanà, Marianna La Forgia, Michael John Lazzari, Danilo Manganaro, Ettore Marte, Nicola Pietrangeli, Sergio Pioppi, Marco Preti, Enrico Roscitano, Federico Rossi, Ida Santilli, Roberto Senigalliesi, Fausto Serafini, Mauro Simoncini, Fabio Tedesco, Tiziana Tricarico, Piero Valesio, Ugo Veglia

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6 Fed Cup Tormento ed estasi

10 Australian Open Errani: salto tra le grandi

20 Vita da circolo Un club anche per loro

22 L’angolo tecnico Quando è il caso di … tagliare la corda

26 Focus Insegnamento e federazioni: un grande passo avanti

28 Panorama Lemon Bowl 2012: un’edizione da record Dove si gioca a marzo - News - Paddle - Giudici di gara

32 La voce delle Regioni

41 Beach Tennis Tre le qualifiche professionali

43 Tennis in Carrozzina Australia prima tappa

5Super Tennis

SU QUESTO NUMERO

Le rubriche 15 IL PROCESSO DEL MESE Tennis o Playstation?

17 LARGO AI GIOVANI Stefano Napolitano

19 IL DOTTOR PARRA RISPONDE L’importanza della racchetta

24 MAESTRI La specializzazione (parte terza)

45 MARZO 2012 SU SUPERTENNIS TV

46 LA POSTA DI NICOLA Pietrangeli risponde alle vostre domande

46 PROMOSSI & BOCCIATI Le pagelle di Giancarlo Baccini

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Super Tennis

Tormento ed Le azzurre hanno scritto a Biella un altro pezzo di storia battendo al termine di una sfida dalle mille emozioni l’Ucraina di una sorprendente Lesia Tsurenko. Decisiva la vittoria nel doppio di Flavia Pennetta e Roberta Vinci: la tarantina, imbattuta in Fed Cup, ora detiene il record di successi consecutivi (17). Ad aprile ci sarà la Repubblica Ceca di Petra Kvitova in trasferta: le campionesse in carica contro le regine di tre delle ultime sei edizioni

L’abbraccio delle azzurre dopo il punto decisivo del doppio contro l’Ucraina

fed cup

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Super Tennis

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estasi

Sara Errani parla con il capitano Corrado Barazzutti dopo l’infortunio al ginocchio durante il match contro Lesia Tsurenko. A destra l’esultanza dei tifosi italiani a Biella

Flavia Pennetta e Sara Errani durante il doppio che ha deciso la sfida con l’Ucraina

DALL’INVIATA FRANCESCA PAOLETTI

BIELLA - Non che la nazionale italiana di Fed Cup sia mai stata avara di storie da raccon-tare e vittorie da celebrare, ma difficilmente dimenticheremo quello che è avvenuto a Biella. C’è un non so che di magico in quello che si è visto al Lauretana Forum…Quanto, un urlo e un tuffo nella terra possa-no essere magici, ce lo può dire solo Fran-cesca Schiavone… quanto, duro e snervante sia il passare in poche ore dalla gioia alla paura e dalla vittoria alle lacrime disperate lo può capire solo Sara Errani… E quell’ina-spettato match del dentro o fuori, giocato pur sapendo di non essere al 100% , solo Roberta Vinci e Flavia Pennetta ce lo potran-no raccontare.A Biella un match “facile facile”, uno di quelli da vincere a mani basse, da archivia-re già nel primissimo pomeriggio della do-

menica ha avuto e avrà sempre il merito di averci riproposto in tutta la sua bellezza e potentissima semplicità il valore più grande e puro dello sport italiano…. lo spirito e la forza del gruppo.Il gruppo nel tennis italiano al femminile c’è sempre stato, intendiamoci, ma le vicende di Italia-Ucraina hanno reso ancor più com-patto e unito un dream team che tutto il mondo ci invidia. Biella è un tappeto di neve, ma il gelo e le temperature glaciali tanto care alle ucraine non avevano fatto i conti con il cuore grande delle azzurre e con il calore dei cinquemila del Lauretana Forum. In un palazzetto abituato ai canestri sulla si-rena, alle emozioni sul fil di lana, è andata in scena una due giorni palpitante, dal co-pione scritto con il pathos di chi deve fare i conti con la sfortuna e con una indomabile ragazza di cui sentiremo sicuramente parla-

re. Lesia Tsurenko merita applausi e elogi, ha personalità e buona tecnica e per un pelo ha rischiato di bruciare il cammino 2012 in Fed Cup delle regine italiane.Ma Lesia e quel gruppetto di tifosi ucraini, come detto, non avevano fatto i conti con il cuore grande della squadra italiana che mai come in questa occasione ha dovuto saltare oltre gli ostacoli, gli infortuni, la sfortuna. E che mai come questa volta la squadra si è ritrovata unita: Francesca, Flavia, Roberta e Sara si sono sorrette l’un l’altra e quando una è crollata l’altra era lì pronta a suben-trare. Una semifinale conquistata a denti stretti, che ha un gusto dolcissimo…. Da riassapo-rare lentamente. Se il sabato è andato via velocemente, la domenica è stata da apnea. La schiena della Pennetta consegna a Sara Errani il ruolo di seconda singolarista designata: di fronte alla

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Super Tennis

fed cup

numero 1 della squadra avversaria l’azzurra gioca con lo stesso piglio australiano. Dopo un brillante passato juniores (con tanto di titolo di Wimbledon baby all’attivo), Kateri-na Bondarenko ha fatto solo pochi exploit nel circuito pro, e sempre all’ombra della sorellona Alona. La Errani formato Austra-lian Open, raggiante e super-affamata (“e se magna tutto lei…” dice l’amica-sorella maggiore-compagna di doppio Roberta Vinci), non poteva certo avere problemi. Ita-lia 1, Ucraina 0.Francesca Schiavone è l’esperienza. Lesia Tsurenko è la giovane incognita. Tutti si aspettano il 2 a 0 ma il match diventa più brutto di un incubo. L’azzurra è l’ombra di se stessa, il suo tennis non morde; dall’altra parte l’ucraina, senza alcun timore reveren-ziale, non molla un metro di campo e in poco più di un’ora gela Biella. Italia 1, Ucraina 1. Francesca sembra svuotata e capitan Baraz-zutti è chiamato a scuoterla o a fare delle scelte importanti.Il gruppo, la squadra, e il suo bellissimo spi-rito capiscono che è il momento di agire. Al primo piano dell’hotel Agorà di Biella la squadra organizza uno scherzo: “…Room Service signora…”… e invece la camera di Francesca Schiavone viene invasa dalle com-pagne. Urla, canti, solletico e chissà cosa an-

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del pomeriggio e conclusa alle dieci e mezza della sera.Il tennis non è ancora quello dei tempi mi-gliori, ma la Schiavone ha il cuore grande e lo vuole mostrare a quel bel pubblico appas-sionato. La sfida tra numero 1 con Katerina Bondarenko è una battaglia di nervi; la par-tita a tratti è folle e più volte l’azzurra sem-bra battuta. Ma lì c’è il gruppo ad osservarla e Francesca con due rimonte spettacolari mette alla prova il battito cardiaco del pub-blico. L’ucraina vince il primo set e va avanti per 5 a 1 nel secondo…. Ed ecco la rimonta numero 1. Poi Katerina va avanti di un break anche nel set decisivo…. Ed ecco la rimonta numero 2. Francesca si getta nella terra ros-sa e poi vola tra le braccia della squadra. Per adesso si può tirare un sospiro di sollievo. Italia 2, Ucraina 1.Sara Errani da’ un’ultima sistemata ai capelli e alle corde della racchetta, contro Lesia Tsu-renko vuole firmare il punto della semifinale. La Tsurenko però conferma di essere una ragazza di ottime qualità tecniche e agoni-stiche. Ed è anche una ragazza fortunata. Quando è già sotto di un set, Sara sente una fitta al ginocchio destro. Chi la conosce, e la vede fermarsi provata, sa che deve esse-re un dolore fortissimo. Sara non si arrende mai, ma i medici capiscono che un ulteriore

sforzo potrebbe creare problemi più seri (di quella che sarà poi diagnosticata come una compressione meniscale guaribile in una settimana / dieci giorni). Sara ci prova an-cora per qualche minuto prima di uscire dal

cora… Uno scherzo semplice ma dal valore fortissimo, un abbraccio che vale più di mille parole. La domenica è da apnea. In pochi avrebbe-ro pensato ad una maratona iniziata alla tre

L’esultanza di Francesca Schiavone dopo aver battuto in rimonta Kateryna Bondarenko. Sotto il Lauretana Forum di Biella esaurito durante la sfida tra Italia e Ucraina

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campo in lacrime. Italia 2, Ucraina 2.Capitan Barazzutti deve decidere in fretta: Flavia ha problemi alla schiena e Roberta ha a che fare con un ginocchio affaticato, ma c’è da stringere i denti e chi meglio di queste ragazze ha dimostrato di poterlo e saperlo fare? Tocca a loro. Loro, doppiste fenomenali, ma sempre al fianco di Dulko ed Errani. Loro, cresciute insieme negli ap-puntamenti giovanili pugliesi e poi sbocciate in giro per il mondo, loro che insieme non giocavano da ben nove anni.Loro, chiamate all’impresa proprio all’ultima curva, in quel doppio di spareggio di cui il dream team da quasi cinque anni non aveva più avuto bisogno (l’ultima volta era accadu-to a Castellaneta Marina contro la Francia nel 2007).Al di là della rete ancora l’inesauribile Tsu-renko e Olga Savchuk. Flavia non riesce a servire con efficacia, ma pur rischiando le azzurre vincono il primo set prima di subire un parziale di sette giochi a zero. Il gruppo, la squadra, e il suo bellissimo spirito capiscono che è il momento di agire ancora: il tifo diventa sempre più determi-nante. Mamma e papà Vinci sventolano l’in-separabile tricolore portafortuna; mamma e papà Pennetta sono inesauribili nell’incorag-giare a ogni cambio campo le ragazze. Fran-cesca dalla panchina si alza continuamente in piedi; Sara urla, il tifo cancella per qualche istante il dolore al ginocchio. C’è da stringersi fortissimo le une alle altre ancora una volta. Un ultimo sforzo. Nel terzo set Roberta Vinci fa capire al mondo perché qualcuno nel tour la considera una violini-sta. La tensione è palpabile ma lei decide di mettere in scena un saggio sull’esecuzione di una volée perfetta… una lezione di tennis che spezza le gambe alle avversarie e fa in-namorare il pubblico della sua classe. Il braccio d’oro di Taranto, e i suoi fantastici schemi serve & volley, mettono un solco tra le azzurre e le ucraine. Non a caso Roberta, ancora imbattuta, adesso detiene il record assoluto di vittorie di doppio in Fed Cup (17). Nessuna come lei…. Nessuno come quel meraviglioso gruppo azzurro.“Oje vita, oje vita miaaaaaaaa… Oje core, ‘e chistu coreeeeee... si’ stata ‘o primmo ammo-re…”. Ora è tempo di cantare, è tempo di festeggiare. Un altro pezzo di storia è stato scritto. Ad aprile ci sarà la Repubblica Ceca di Petra Kvitova. Le campionesse in carica di Fed Cup contro le regine di tre delle ultime sei edizioni. Un’altra sfida durissima, un’altra storia da raccontare. Con una sceneggiatura tutta da inventare… che solo un gruppo fe-nomenale come questo potrà scrivere.

AD APRILE SEMIFINALE IN REPUBBLICA CECA L’Italia giocherà fuori casa la sua quarta semifinale consecutiva di Fed Cup (la sesta nelle ultime sette edizioni), il week-end del 21-22 aprile contro la Repubblica Ceca. Sarà l’ottava sfida tra le due nazioni (contando anche quelle contro la Cecoslovacchia) e il bilancio è favorevole alle azzur-re: 4-3. L’Italia si è però aggiudicata le quattro sfide più recenti, l’ultima delle quali valeva un posto per la finale, nel 2010, e si è giocata al Foro Italico. In quell’occasione Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Roberta Vinci e Sara Errani si imposero per 5-0. Si affronteranno, quindi, le ultime due squadre a sollevare al cielo la Fed Cup. Le ceche, rispetto all’ultimo confronto diretto, potranno però contare su una Petra Kvito-va ormai esplosa ai massimi livelli, e su una superficie (si giocherà quasi certamente sul veloce indoor) assai più adatta alle ca-ratteristiche della n.2 del mondo. La cam-pionessa di Wimbledon ha messo insieme tra la fine del 2010 e il primo turno di Fed Cup vinto contro la Germania, la bellezza di 23 vittorie consecutive al coperto, che diventano 27 se si considerano i 4 incontri vinti nella Hopman Cup, competizione mi-sta a squadre riconosciuta dall’Itf. L’ultima giocatrice a sconfiggere la Kvitova in Fed Cup è stata la nostra Flavia Pennetta proprio nell’ultimo confronto diretto tra Italia e Rep. Ceca. Vedremo se il capitano Petr Pala richiamerà all’ovile Lucie Safarova, non un fattore nella finale del-lo scorso anno comunque vinta sulla Russia, sconfitta in cinque degli ultimi sei singolari disputati in Fed Cup, compresa la scoppola subita dalla Schiavone al Foro Italico (60 62) nel 2010. Nella sfida contro la Germania, alla Safarova è stata preferita Iveta Benesova (mancina come Kvitova e Safarova), capace in questo inizio di stagione di eliminare a Brisbane la Stosur e di raggiungere a Melbourne gli ottavi di finale. La scelta di Pala è stata premiata dal successo di quest’ultima contro la n.1 tedesca Sabine Lisicki nel primo turno di Fed Cup. In seconda battuta ci sarebbe anche Lucie Hradecka, grande protagonista nella finale vinta nel 2011 contro Mosca, insieme alla Peschke, nel doppio che regalò il successo finale alla sua squadra. Rispetto all’ultimo precedente di due anni fa, mancherà proprio Kveta Peschke (tra le migliori doppiste del circuito), che ha annunciato al termine della passata stagione di voler rinunciare alla Fed Cup in questa che sarà la sua ultima stagione a livello agonistico.

I PRECEDENTIItalia-Repubblica Ceca 4-3

2010 Roma (terra battuta) - World Group, SemifinaliItalia b. Repubblica Ceca 5-0Pennetta (ITA) b. Hradecka (CZE) 64 75Schiavone (ITA) b. Safarova (CZE) 60 62Pennetta (ITA) b. Kvitova (CZE) 76(3) 62Errani (ITA) b. Hradecka (CZE) 64 62Errani/Schiavone (ITA) b. Hradec-ka/Peschke (CZE) 62 64

2005 Liberec (tappeto indoor) - Spareggio per il World GroupItalia b. Repubblica Ceca 3-2Schiavone (ITA) b. Peschke (CZE) 64 75Vaidisova (CZE) b. Vinci (ITA) 63 64Vaidisova (CZE) b. Schiavone (ITA) 62 75Pennetta (ITA) b. Peschke (CZE) 64 46 62

Schiavone/Vinci (ITA) b. Peschke/Vaidisova (CZE) 64 64

2004 Maglie (terra battuta) - World Group, 1° turnoItalia b. Repubblica Ceca 3-1Schiavone (ITA) b. Strycova (CZE) 57 61 60Farina (ITA) b. Koukalova (CZE) 63 76(6)Strycova (CZE) b. Camerin (ITA) 75 36 75Schiavone (ITA) b. Koukalova (CZE) 16 62 62

1998 Praga (terra battuta) - World Group I, qualifying roundItalia b. Repubblica Ceca 4-1Farina (ITA) b. Bobkova (CZE) 60 64Grande (ITA) b. Hrdlickova (CZE) 76(3) 46 64Farina (ITA) b. Hrdlickova (CZE) 62 61Bobkova (CZE) b. Grande (ITA) 26 63 76 (5)Lubiani/Perfetti (ITA) b. Nemecko-va/Pastikova (CZE) 62 46 75

1993 Francoforte (terra battu-ta) - World Group, 2° turnoRepubblica Ceca b. Italia 2-1Sukova (CZE) b. Bentivoglio (ITA) 64 62Cecchini (ITA) b. Novotna (CZE) 06 62 63Novotna/Sukova (CZE) b. Cecchi-ni/Farina (ITA) 62 62

1983 Zurigo (terra battuta) - World Group, 2° turnoCecoslovacchia b. Italia 2-1Reggi (ITA) b. Sukova (TCH) 64 61Mandlikova (TCH) b. Simmonds (ITA) 63 63Sukova/Mandlikova (TCH) b. Cec-chini/Reggi (ITA) 61 64

1981 Tokyo (terra battuta) – World Group, consolation roundCecoslovacchia b. Italia 3-0Sukova (TCH) b. Simmonds (ITA) 26 60 63Mandlikova (TCH) b. Rossi (ITA) 46 64 64Sukova/Tomanova (TCH) b. Mur-go/Simmonds (ITA) 46 75 61

Petra Kvitova, campionessa di Wimbledon

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Super Tennis10

australian open

La grinta di Sara Errani

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Super Tennis

ERRANIsalto tra le grandi Sara ha centrato a Melbourne i suoi primi quarti di finale in un torneo del Grande Slam, ma il destino dell’azzurra è quello di essere sottovalutata come tutti i Davide di questo mondo. Eppure nei suoi 23 anni di vita, la Errani ne ha fatti fuori parecchi, di Golia. A cominciare dalla nostalgia di casa, quando papà Giorgio e mamma Fulvia la spedirono a Bradenton, in Florida, da Nick Bollettieri. Aveva solo 12 anni e da allora ha sempre lavorato con intelligenza, umiltà e dedizione totale entrando stabilmente nell’elite del tennis mondiale

Smith, seconda voce del tennis femminile – sono francamente sorpresa, nel senso che pensavo che il gap fosse maggiore. Con tut-to il rispetto per la Errani non vedo con quali armi Sarah possa opporsi alla Kvitova”.E il destino di Sarita, quello di essere sotto-valutata. Che poi è il destino di tutti i Davide di questo mondo. Eppure nei suoi 23 anni di vita, la Errani ne ha fatti fuori parecchi, di Golia. A cominciare dalla nostalgia di casa, quando papà Giorgio e mamma Fulvia la spedirono a Bradenton da Nick Bollettieri, e a 12 anni Sara si ritrovò a dividere i campi con una nidiata di adolescenti predestinati – Sharapova, Jankovic, Golovin – senza par-lare una parola di inglese. “Bologna è una delle città più belle d’Italia. Lasciarla da bambina per andare negli Usa deve stato uno shock”. Andò effettivamente

MDI DARIO CASTALDO

MELBOURNE - A mezzogiorno il collega-mento di Channel 7 con Melbourne Park si apre con il sondaggio del giorno. “Chi ha più chances di mettere a segno la sorpresa: Makarova contro Sharapova o Errani contro Kvitova?”.E’ il 25 gennaio, gli Australian Open sono cominciati da 10 giorni, e per la prima volta la conduttrice si sbilancia. “Petra è troppo forte, non vedo proprio come Sarah – la chiama così – possa procurarle il minimo fa-stidio”. Pochi minuti dopo il quarto di finale tra Errani e Kvitova sta per cominciare nella Rod Laver Arena e il pubblico da casa si è espresso via sms.“Il 77% dei telespettatori dà più credito alla Makarova, il 23% alla Errani – riporta Sam

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Super Tennis

australian open

così. Le lacrime di quelle notti entrano nel bagaglio di Sara. Resistere alla tentazione di mollare la Florida significò poi non tirarsi indietro quando 4 anni dopo la strada por-tò a Valencia. Tutta esperienza. E le spalle crebbero. “Ma magari se n’è voluta andare pur di non aiutare il padre a vendere frutta” dice con dubbio gusto il giornalista di Chan-nel 7. In realtà a papà Giorgio – mediatore – e mamma Fulvia – farmacista - Sara è così legata che ancora oggi condivide con loro tutto, anche i proventi dei suoi risultati.“La Errani regge il campo meglio di come mi aspettassi”, puntualizza Sam Smith dopo 33 minuti. Quattro dei primi 5 games si decido-no ai vantaggi, e 3 di questi li vince la ceca. Il punteggio dice perciò 5-2 Kvitova. “Vedete inquadrato il suo coach, Paolo Lorenzo”.Che in realtà si chiama Pablo Lozano. Perché è proprio a Valencia che comincia il cammi-no da professionista di Sara, e il primo pas-so è l’incontro con Lozano. E’ il novembre del 2004, la Sharapova s’è portata a casa

Wimbledon mentre Sara è ancora numero 560 del mondo. Quello con Pablo è un in-contro casuale, quasi imposto. Ma si rivela come quei matrimoni combinati nei quali la scintilla si accende a scoppio ritardato. Nel loro caso, la missione impossibile fa scatta-re la molla: Pablo traccia il percorso e Sara attacca la salita.“Continuo a non credere che possa dare fa-stidio a Petra, però mi piacciono da morire il gioco di gambe e l’atteggiamento di Sarah. Sulla carta contro la Kvitova è una lotta im-pari, ma intanto la Errani ha recuperato un break perché ci sta mettendo tutta se stes-sa”. Il punteggio nel primo set dice 5-4.Proprio con tutta se stessa, con intelligenza, umiltà e dedizione totale al tennis, la Errani

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A destra Sara Errani all’ingresso della Rod Laver Arena. A sinistra l’azzurra con Petra Kvitova prima dei quarti di finale sulla Rod Laver Arena

alla tv e si alza solo per cucinarsi i passatelli o i tortellini.“M’è sempre piaciuto il modo in cui Sara gioca in doppio con Roberta Vinci: le ho vi-ste spesso in Fed Cup, e ho sempre adorato il modo in cui si pongono, il fatto che sorrida-no sempre. Lo trovo fantastico, penso che il tennis dovrebbe essere vissuto esattamente così”. La storia di Sarita in Fed Cup comincia nel febbraio del 2008. Un mese dopo che ha messo paura alla Davenport proprio a Mel-bourne Park, viene gettata nella mischia al Pala Vesuvio. Il confronto con la Spagna è compromesso, ma la Errani mette subito le carte in tavola: recupera un set di svantag-gio alla Dominguez Lino e poi vince anche il doppio. Il k.o. azzurro è meno pesante e

comincia a raccogliere i risultati a fine 2007. Il lavoro fisico con David Andres, il confronto con gli altri avventori dell’accademia Tenni-sVal -Ferrer, Andreev, Safina, Kirilenko - sono un test quotidiano. E Sara ama le sfide. Sve-glia alle 8.15, tre ore in campo, poi 2 ore di lavoro in palestra, quindi altre due ore di tennis. In mezzo giusto quattro chiacchiere con Ferru o con la Medina. A fine giorna-ta c’è talmente tanta stanchezza addosso che tocca a Lozano accompagnarla a casa in auto. Perché Sara ha il foglio rosa da un bel po’, ma in Italia viene sempre solo di passaggio, e non riesce mai ad organizzarsi per l’esame della patente. Così a Valencia al massimo va in bici. E quando torna a casa è così cotta che si accascia sul divano davanti

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Super Tennis13

Bis di Djokovic, per Azarenka trionfo da n.1Errani/Vinci hanno sfiorato il titolo di doppio

● L’ultimo atto degli Australian Open vinto da Novak Djokovic su Rafael Nadal per 57 64 62 67(5) 75 ha riscritto il libro dei record per quanto riguarda la lunghezza di un match agli Austra-lian Open (il precedente primato risaliva alla semifinale del 2009 tra Rafa e Verdasco, durata 5 ore e 14) e, soprattutto, per quello che concerne la durata di una finale di slam. Il precedente

record risaliva alla finale degli Us Open del 1988 vinta da Mats Wilander su Ivan Lendl, dopo 4 ore e 55 minuti. Il match più lungo di sempre rimane l’incredibile maratona portata a termine vittoriosamente da John Isner contro Nicolas Mahut a Wimbledon nel 2010, durata 11 ore e 5 minuti e terminata con il punteggio di 64 36 67(7) 76(3) 70-68.● Con il terzo sigillo messo in bacheca agli Australian Open, Novak Djokovic entra di diritto nella storia dello Slam che apre la sta-gione a Melbourne. Nole è infatti il quarto giocatore nell’Era Open a conseguire per ben tre volte il titolo. Prima di lui c’erano ri-usciti i soli Mats Wilander con tre vittorie (1983-84, 1988) e, con quattro successi, Andre Agassi (1995, 2000-01, 2003) e Roger Federer (2004, 2006-07, 2010).● Per la seconda volta in carriera, su 135 incontri, Rafael Nadal ha perso un match in uno Slam, dopo aver vinto il primo set. L’unico a riuscire in questa rimonta, prima di Djokovic, era stato David Ferrer agli Us Open del 2007. Per la quarta volta (su 19 match) Nadal esce sconfitto da un incontro protrattosi al quinto set, cinque anni dopo la finale di Wimbledon del 2007 persa contro Roger Federer. Lo spagnolo è il primo tennista nell’Era Open a perdere tre finali consecutive in un major.● Victoria Azarenka, grazie al trionfo di Melbourne in finale su Maria Sharapova, spazzata via per 63 60, è diventata la quarta giocatrice, in altrettanti major, a centrare il suo primo successo in uno slam, dopo Na Li al Roland Garros, Petra Kvitova a Wimbledon e Samantha Stosur agli US Open. La 22enne di Minsk è la a 21ª numero 1 nella storia del ranking Wta, la terza a riuscirci in occasio-ne del primo titolo conquistato in un major, dopo Martina Navratilova, n.1 dopo aver trionfato a Wimbledon nel 1978, e Ana Ivanovic, ascesa al trono dopo la vittoria al Roland Garros del 2008.● Sara Errani e Roberta Vinci, raggiungendo la finale del doppio, poi persa contro le russe Svetlana Kuznetsova e Vera Zvonareva, sono entrate nella storia del tennis azzurro, diventando la prima coppia italiana, al femminile, a qualificarsi per la finale di uno slam, per un’impresa che al maschile era riuscita l’ultima volta a Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola, protagonisti dell’ultimo atto del Roland Garros del 1959.

l’Italia del tennis scopre che alle spalle di Schiavone e Pennetta c’è un piccolo tesoro. Che un anno dopo umilia la Mauresmo ad Orleans e poi contribuisce a firmare i succes-si 2009 e 2010.“Vedete inquadrato Corrado Barazzutti. Da giocatore era soprannominato Barracuda perché non mollava mai l’avversario. La Er-rani in campo sembra aver preso molto dal suo capitano”.La Kvitova vince il primo set per 6-4 e stringe il pugno con sollievo. Ma la mezz’ora della Errani a cavallo dei due set è da incorniciare: la romagnola infila un parziale di 6 giochi a 2, e non si limita a sbagliare poco, correre tanto e variare tantissimo. Tira anche più vin-centi della ceca.“Favolosa! Mi ricorda tanto le giocatrici ita-liane della mia epoca: tutte molto talentuo-se, capaci di giocare palle corte e di variare il gioco. E poi che grinta” approva la Smith. La Kvitova è in difficoltà, non solo tecnica. Sara non ha mai battuto una top 10, ma c’è andata vicina contro Safina, Stosur, Jankovic e Clijsters, sempre sul duro. La stessa super-ficie sulla quale nel 2008 vinse a Portorose il suo secondo titolo WTA, al termine di in una settimana nella quale superò anche la Wozniacki. Negli Slam, però, non era mai an-data oltre il terzo turno. Non prima di questi Australian Open.“Ora capisco perché Sarah è arrivata ai quarti. Ha perso giusto il primo set al tiebre-ak con la Cirstea, ma per il resto ha lascia-to 3 games alla Savinykh, 4 alla Petrova e 3 alla Zheng, che era in ottima forma. L’inerzia della partita adesso è dalla sua parte. Se la Kvitova non reagisce si va al terzo. Chi l’a-vrebbe mai detto…”. La conversione della Smith – e di tutti quelli che guardano la par-tita - è completa.Avanti 4-1 Sara sale 0-30 su servizio Kvitova e nel game successivo ha la palla del 5-2. La Rod Laver apprezza, un po’ incredula. Poi in un soffio, la ceca spara tutto e lascia alla Er-rani 3 degli ultimi 15 punti giocati.“Sì, ma che paura che ha fatto prendere alla Kvitova! Sarah merita un grande plauso. Ne-gli ultimi 4 anni è sempre rimasta fra le pri-me 50 del mondo, ma non vedo perché non possa diventare una top 20! E intanto torna a casa anche con un assegno da 300.000 dollari”.In realtà Sara Errani lascia l’Australia soprat-tutto con tante consapevolezze in più. E a chi le chiede se si sente pronta raccogliere il testimone di Schiavone e Pennetta, replica: “Per un torneo giocato bene?”. Con i pie-di incollati a terra e la stessa umiltà che l’ha portata fra le migliori otto di uno Slam.

Sopra a sinistra Novak Djokovic e Rafa Nadal con Rod Laver durante la cerimonia di premiazione. A destra Victoria Azarenka. Sotto le finaliste Roberta Vinci e Sara Errani con le vincitrici del doppio Svetlana Kuznetsova e Vera Zvonareva

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Super Tennis

DDefinirla “finale” al femminile è parso ai più una sorta di ossi-moro. C’è stato chi ha sostenu-to, vantando più di una ragione, che sarebbe stato più giusto parlare di “finale” al maschile: il finale. Perché accettando come un dogma le caratteristiche che normalmente identificano la femminilità (grazia, eleganza e delicatezza mai scevre, ovvia-mente, da una buona dose di determinazione) la partita che ha concluso l’Australian Open 2012 di femminile non ha avuto nulla. Quello tra Nadal e Djokovic du-rato poco meno di sei ore è sta-to un scontro titanico, più simile a certi duelli dei videogiochi di ultima generazione che non ad una partita di tennis. E al di là del vinto e del vincitore per una volta il dibattito si è spostato su un altro tavolo: è stata una bella finale oppure no? Per una partita del genere si possono utilizza-re, anche a posteriori, i termini “entusiasmante, appassionante, commovente”? Ed infine: la fina-lona di Melbourne è stata il sim-bolo di ciò che si avvia a essere il tennis negli anni a venire?

L’ACCUSALa risposta è semplice: Nadal-Djokovic non è stata né entusia-smante, né appassionante, né commovente. Non è stata una partita bella e nemmeno bellina; ed è stata altresì, ahinoi, l’esem-pio di ciò che sempre più fre-quentemente ci toccherà vedere in futuro. Dato che il tempo ci priverà, certo non nell’immedia-to, dell’arte di Federer così come ci ha privato anni fa dei tocchi di McEnroe e ci sottoporrà invece le botte da fondo di Raonic e Tomic. La bellezza nel tennis,

che è poi ciò che ha costruito la grandezza del nostro sport, è un’altra cosa. Non è solo una vo-lata lunga sei ore corsa tra confini tecnici e tattici assai simili, tanto per proseguire nella metafora, ai limiti che un software impone ad un videogioco; chiedendoti, nel frattempo, chi dei due con-tendenti riuscirà a superare pri-ma il livello oppure, molto più semplicemente, a sopravvivere. La bellezza non può avere per sua natura confini predisposti da un software o da una moda, o da una tendenza. Bellezza può essere un gesto singolo, può essere una lucida follia, può essere pure una sconfitta. Può essere uno sguardo che non sia quello della versione tennisti-ca di Quinto Masimo Meridio, ovvero il Gladiatore cinemato-grafico di cui Rafa e Nole sono stati interpreti. Bellezza può an-che essere una partita di sei ore ma all’interno della quale non ci sia solo il predominante fatto-re della forza fisica ma anche la genalialità, la sofferenza, perfino

l’errore. Dove ci sia una storia. Nello spot pubblicitario di tanti fa (clamorosamente anticipato-rio di quella che oggi è la realtà) Agassi e Sampras giocavano un unico interminabile scambio che si prolungava lungo giorni, setti-mane e stagioni: e che alla fine si concludeva con la decisione dell’arbitro di ripetere il punto. Quella era una storia. Quella di Melbourne non è stata una storia ma solo la ripetizione di un unico schema. Dunque una noia.

LA DIFESA C’è un certo gusto retrò nelle motivazioni dell’accusa. Come se la bellezza fosse un retaggio del passato e non una possibilità per il presente. Il match di Mel-bourne è stato bellissimo perché perfettamente inserito nel mood dei tempi oltre che essere stato un esempio fulgido di meto-do, determinazione, capacità di mantenere il cervello lucido dopo uno sforzo fisico eccezio-nale e pure di sportività visto che non è facile per uno dei due

contendenti, dover accettare la sconfitta dopo una maratona del genere. Altro che assenza di sto-ria: la finale dell’Australian Open è stata un thriller scritto talmen-te bene da celare fino all’ultimo l’identità del vincitore e quella dello sconfitto. Una storia ottima con ottimi personaggi e che è destinata, per fortuna, a essere l’architrave di tutta la prossima storia del tennis. La poesia può emergere anche da un duello fisico, se no dovremmo dichia-rare che i match di Cassius Clay contro Foreman o Frazier furo-no privi di poesia quando inve-ce ne furono ricchissimi. Inutile rimpiangere ciò che fu: Djoko-vic, Nadal e quelli che sono già pronti e prendere il loro posto non giocano con le racchette di legno. Ma grandi pagine di sto-ria possono essere scritte anche con gli strumenti favolosi di cui la tecnologia dota oggi i giocatori.

LA SENTENZAQuesta corte prende atto che la finale di Melbourne è stata figlia dello spirito dei tempi e che, molto probabilmente, si tratta di una sorta di paradigma di quanto vedremo in futuro. S’inchina alla determinazione, alla sportività e alle capacità tecnico-tattiche dei due giocatori. Ma sentenzia che gli aggettivi “bella, bellissima, entusiasmante”, non possa esse-re applicata a tale incontro. Sarà l’età della giuria, probabilmente. O forse la maledetta abitudine di considerare bello ciò che ti sorprende. Nadal-Djokovic ha tenuto tutti col fiato sospeso ma non ha mai sorpreso. E se que-sta sentenza aprirà il dibattito sul futuro della bellezza del tennis, questa corte ne sarà orgogliosa.

La sfida vinta da Djokovic su Nadal dopo quasi sei ore è stata per alcuni più simile a certi duelli dei videogiochi di ultima generazione che non ad una partita di tennis: il simbolo di ciò che si avvia a essere

il nostro sport negli anni a venire. Dove sono finite grazia ed eleganza da gesti bianchi?

Tennis o playstation?

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DI PIERO VALESIO

LA FINALE DI MELBOURNE

il processo del mese

Novak Djokovic e Rafa Nadal dopo la finale degli Australian Open

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IL RE DELLA TERRARAY GIUBILO

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Super Tennis

TTutti i più grandi tecnici del mondo convengono sull’impor-tanza cruciale che riveste la pro-grammazione nella costruzione dei giovani giocatori. In Italia, Riccardo Piatti e Massimo Sarto-ri, fra gli altri, non si stancano di ripeterlo: “I ragazzi devono fare le esperienze giuste, nei tempi giusti, nei tornei giusti, con gli avversari giusti, al momento giu-sto, secondo un piano coerente di crescita pluriennale.” Detto così, sembra facile. Ma la realtà è tutt’altra cosa. Occorre andare ogni tanto a giocare eventi im-portanti, per confrontarsi con i migliori e controllare la qualità del lavoro svolto, ma occorre anche prevedere lunghi periodi di allenamento, per lavorare sul-la tecnica, sul fisico, sulla tattica, per aggiungere nuove soluzioni, correggere punti deboli, mette-re a punto tanti piccoli dettagli. Un puzzle complicatissimo, in cui vanno considerate tantissi-me variabili, fra calendari, entry lists, periodizzazioni di allena-mento, voli da incastrare, sca-dimenti di forma, cali di fiducia, infortuni. E’ anche per questo, che emergere nel tennis moder-no è così difficile. Certamente, essere figli di un addetto ai lavori aiuta molto. E’ il caso di Stefano Napolitano, timido e longilineo piemontese di Biella, uno dei nostri migliori juniores, guidato da sempre da suo papà Cosimo, un ex prima categoria, che dopo aver appe-so la racchetta al chiodo si è fat-to valere in molti altri ruoli: mae-stro federale, gestore di circolo (I Faggi di Biella) organizzatore (il challenger da lui organizza-to nella cittadina piemontese ha vinto per ben due volte il

premio annuale dell’Atp come miglior evento della catego-ria). Con un simile background tennistico, unito all’assidua fre-quentazione dei migliori tecnici italiani, non stupisce che finora Cosimo nella gestione del per-corso agonistico di suo figlio non abbia praticamente sba-gliato una mossa. Niente fretta, nessuna pressione, carichi di la-voro dosati con cura, ogni cosa al momento giusto, senza fughe in avanti, ma sempre con la giu-sta ambizione. Il risultato è che Stefano può già vantare un no-tevole curriculum, fatto di espe-rienze agonistiche importanti: da bambino ha disputato tutti i tornei giovanili più prestigiosi del mondo: il Super 12 di Auray, il Petit As di Tarbes, la Kremlin Cup, l’Orange Bowl. Non ne-cessariamente con l’obiettivo di vincere subito, ma per stare lì, tra i migliori, per vedere da vicino gli altri, quelli che fanno sul serio, seguendone le orme. Cosimo spiega: “Nei primi anni

ho preferito che giocasse pochi tornei, soprattutto in Italia. L’ho portato spesso all’estero, sia per allenarsi sia per confrontarsi con quelli che a mio avviso era-no i più bravi, e dai quali c’era da imparare. Ora siamo molto contenti di quanto fatto, per-ché ritengo che Stefano abbia acquisito anche un’ottima edu-cazione sportiva. E’ cosi che siamo arrivati pian piano e con molta tranquillità a oggi. Oggi, appunto. Oggi il ragazzo vanta due partecipazioni a tornei del-lo Slam junior (New York 2011 e Melbourne 2012) e poche setti-mane fa ha vinto il torneo di Cit-tà del Messico, un Grado A (la categoria più importante, come gli Slam, come il Bonfiglio) che lo ha lanciato nella top 10 della categoria juniores, a poco più di 16 anni. Risultati interessan-ti, ma ben più interessante è la qualità del lavoro effettuato sul ragazzo, che immediatamente colpisce. Un fisico importante (1,92 di statura) ma dalle mo-

venze agili e coordinate. Un servizio già eccellente, con un gesto che ricorda vagamente quello di Ivan Ljubicic. Due fon-damentali molto equilibrati, con aperture compatte, in cui spicca un magnifico rovescio bimane, eseguito con ottimo anticipo e timing impeccabile. Il tutto con-dito da una discreta disinvoltura nel gioco al volo, acquisita an-che per merito dei tanti doppi giocati con il suo coetaneo e amico Matteo Donati, talentuo-so alessandrino dal gran diritto, con cui fa da sempre coppia fissa. Insomma, l’unica cosa che sembra mancare, per iniziare la scalata fra i pro, è un po’ di forza fisica. Stefano è ancora alquan-to sfornito di muscoli. Cosimo, però ha le idee molto chiare su come affrontare l’inserimento nel professionismo: I risultati che stiamo ottenendo ora per quanto mi riguarda non contano niente. Sono importanti come allenamento delle motivazioni, ma il tennis che conta Stefano arriverà a giocarlo tra 4-5 anni, se lo avrà meritato. Ora l’impor-tante per i prossimi 2-3 anni è allenarsi e crescere fisicamente. In questa stagione giocherà gli slam junior più altri 4 tornei di grado 1 o A e poi una quindi-cina tra futures e qualificazioni challenger. Non ci interessa prendere 3-4 punti in un anno: l’obiettivo, quando sarà pron-to, è di farne 50-60, per poter uscire al più presto dai futures e iniziare a fare sul serio. Parole pacate, serene, convinte. Una visione lucida e sicura. Cosimo conferma di possedere grande cultura sportiva e profonda co-noscenza del nostro sport. Le basi del successo.

Il sedicenne di Biella, uno dei nostri migliori juniores, è guidato da sempre da suo papà Cosimo, ex prima categoria e maestro federale. L’azzurrino può già vantare un notevole curriculum, fatto di

esperienze agonistiche importanti con alle spalle i tornei giovanili più prestigiosi del mondo

Studiare da campione

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DI ROBERTO COMMENTUCCI

STEFANO NAPOLITANO

largo ai giovani

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Super Tennis

Caro Professore sono un giocatore amatoriale di 24 anni. Dopo aver cambiato racchetta dopo un po’ di tempo ho iniziato ad accusare

dolori all’altezza del gomito. Può, a suo parere, il cambio della racchet-ta aver innescato uno stato infiammatorio? Il peso e la tensione delle corde sono identici alla vecchia racchetta. La ringrazio. (P.P. – Cuneo)

Carissimo Lettore, spesso il cambio di racchetta può provocare fa-stidi come quelli da lei descritti. Questo accade anche se il peso e la tensione delle corde rimane invariata. La nuova racchetta è comun-que un attrezzo diverso dal precedente e le sue vibrazioni possono innescare fenomeni infiammatori non solo a carico del gomito, ma anche a carico della spalla e del polso.

Carissimo Prof. Parra, il giornalista Gianni

Clerici ci ricorda ogni vol-ta che lei è un mago della laser terapia. A suo parere, qual è il laser più efficace al momento attuale per la cura dell’infiammazione del tendine sovra spinato? (V.L. – Roma)

Gentile lettore, la sua do-manda mi da l’occasione per ringraziare Gianni Cleri-ci per la sua bontà di giudi-zio nei miei confronti, non sono un mago, ma solo un medico che ha dedicato gran parte della propria vita alla ricerca e allo svilup-

po di metodologie per la cura di patologie con un metodo alterna-tivo a quello dell’intervento chirurgico. In merito alla sua domanda non esiste un laser più efficace, occorre trovare un professionista se-rio in grado di intervenire con competenza sull’arto infortunato. Cre-do che ancor oggi sia l’uomo a far la differenza e non lo strumento.

Ho 40 anni e gioco a tennis da due anni. Ho sempre giocato sulla terra rossa ma da un paio di mesi ho cambiato superficie pre-

diligendo le superfici veloci. Forse è dovuto a questo il dolore che accuso alla coscia destra che esami mi consiglia e che terapia dovrei adottare? (U.S. – Brindisi)

Caro Lettore, il cambio di superficie di gioco può diventare causa di patologie ed infortuni, nello specifico quando si passa da una superficie “morbida” quale la terra rossa ad una “dura e veloce”quale il cemento o certi tipi di sintetici. Nel suo caso specifico occorre capire quale tipo di trauma ha subito: se muscolare, se ten-dineo o di altro tipo. Prima di adottare qualsiasi tipo di terapia occorre eseguire una serie di accertamenti diagnostici per poter iniziare la cura più idonea.

Caro Professore, gioco su superfici veloci. Accuso spesso dolori alle arti-

colazioni: caviglia e ginocchio. Crede che la superficie e non leggero sovrappeso possano essere le cause di questi dolo-ri? Oppure la causa deve essere ricerca-ta altrove? Il dolore lo avverto maggiormente il giorno successivo dell’allenamento o della partita. Grazie per i consigli che vorrà darmi. (R.O. – Ancona)

Gentile Lettore, è evidente che uno stato di sovrappeso e superfici di gioco dure possono essere causa di infortuni a carico del ginocchio e della caviglia. Il consiglio che posso darle è cercare di ridurre il peso con un’idonea dieta. Ciò le permetterà nel futuro di migliorare il suo gioco e parallelamente di ridurre eventuali stati infiammatori e traumi a carico delle articolazioni al di là della superficie di gioco. Una corretta e bilanciata alimentazione è di per sé un ottimo modo per approcciare ad una qualsiasi attività sportiva.

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scrivete a Pier Francesco Parra via mail a: [email protected] oppure per posta a: Ufficio Stampa FIT - Stadio Olimpico, Curva Nord, scala G - 00194 romail Dr Parra risponde

MEDICINA A BORDO CAMPO

L’importanza della racchetta

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Super Tennis

Dovrebbe essere così, non lo è ancora. Senza barriere architettoniche dovrebbero essere bar, marciapiedi, servizi e... impianti sportivi. Ma purtroppo le limitazioni alla libertà di chi è costretto a vivere in carrozzina ci sono anche nei circoli. Ecco quali…

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vita di circolo

NDI DANILO MANGANARO CON LA COLLABORAZIONE DI GIANLUCA VIGNALI*

Non è possibile immedesimarsi neanche lontanamente nella condizione di chi vive su una carrozzina. E’ già un successo e un orgoglio poter parlare e scrivere su una ri-vista specializzata sportiva che atleti disabili riescono a disimpegnarsi con racchetta e pallina, con un volontà e una generosità da replicare e clonare su tanti altri, ragazzini, agonisti o amatori appassionati di tennis che troppo spesso dimenticano quanto sono fortunati e perdono di vista l’unico indispen-sabile obiettivo/scopo di un gioco/attività, il divertimento.Proprio a partire da questo presupposto è forse più facile comprendere quanto sia

doloroso trovarsi costretti a rinunciare alla propria ora settimanale, a vedere i match domenicali della serie B dei propri amici, alla consueta sfida in sala carte o alla finale del Torneo Sociale. Insomma scegliere di non farlo è una cosa, non poterlo fare un’altra, ben più grave. E solo perché qualcosa sbar-ra la strada alla propria corrozzina.Eppure esistono leggi e normative che pre-vedono adeguamenti vari di qualsiasi strut-tura in modo da renderla pienamente ac-cessibile ai portatori di handicap. Un tennis club, circolo privato o centro comunale che sia fa poca differenza in questo caso, non deve avere nessun tipo di barriera architet-tonica che ostruisca il passaggio o l’accesso di una persona in sedia a rotelle.In questo senso è fondamentale immaginare che il soggetto in questione si debba muo-

UN CLUB ANCHE PER LORO

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Super Tennis

dere ai servizi, nessuno si sentirà ben accolto e benvoluto. E’ un impedimento insormon-tabile.Prendendo in considerazione più nello spe-cifico, le strutture più tipicamente sportive di un Club sono ovviamente i campi e l’acces-so ad essi è fondamentale per un tennista diversamente abile. Non ci devono essere dislivelli o cancelletti troppi stretti all’ingres-so. E pensando alla stagione invernale e al tennis indoor proprio le strutture fisse (ma anche i “palloni” pressostatici) non devono presentare scalini o dislivelli e dovrebbero prevedere passaggi più ampi del consueto. Le carrozzine sportive sono difatti più larghe.In generale i percorsi tipici lungo i campi e i giardini di un club, perché siano tutti fru-ibili, dovrebbero evitare qualsiasi superficie sdrucciolevole o comunque irregolare (pavè, ciottoli etc.etc.), per lo meno affiancandola con una superficie completamente liscia e più idonea allo scorrimento delle rotelle.In quest’ottica è secondario, ma non ultimo, tutto quanto concerne Club House, risto-rante e bar. Soprattutto perché – non di-mentichiamocelo – si tratta di fatto di locali pubblici che, almeno in teoria, dovrebbero sottostare alle normative esistenti.Nei circoli esistono da sempre scalini e disli-velli ovunque. E questo è uno degli ostacoli più immediati per chi è costretto a usare le

rotelle. Le soluzioni sono diverse: tecnologi-che e più costose (ascensori o montacarichi) ,che richiedono anche costanti interventi di manutenzione oppure più economiche e di semplice costruzione. Basta la consulenza di un geometra o un ingegnere per pro-gettare una discesina a fianco degli scalini, attrezzata a dovere, in modo da scavalcare la barriera architettonica in corrispondenza di un qualsiasi dislivello (basti pensare agli spogliatoi).Infine di nuovo sui campi: contrariamente a una sbagliata e purtroppo diffusa credenza la superficie dei campi non deve avere niente di diverso dai campi da tennis normali. Non c’è bisogno di nessun ulteriore trattamento: d’altronde se impegnano per i tornei di Whe-elchari Tennis gli stessi campi del Roland Gar-ros e addirittura di Wimbledon significa che non c’è bisogno di modifiche. Solo la pallina deve abituarsi a fare due rimbalzi.

* Gianluca Vignali è responsabile del settore Pa-ralimpico presso la Federazione Italiana Tennis; da tecnico ha partecipato a due Paralimpiadi (Atene e Pechino) e ha condotto la nazionale Italiana in dodici edizioni della World Team Cup raggiungendo il titolo di vicecampione del mon-do (Brasilia, 2006).

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Un circolo di tennis dovrebbe essere

fruibile anche dagli atleti disabili:

basterebbe rispettare le normative...

di attività sportiva, divertimento e

vere da solo, non assistito, perché in quel caso l’assistenza potrebbe risolvere quasi tutte le “ostruzioni”.Temporalmente è proprio l’ingresso al Club che deve essere adibito, per larghezza e si-stema di apertura delle porte, al passaggio di una persona con handicap fisico. Ma per grado di importanza è sicuramente il bagno il luogo più importante da rendere perfetta-mente accessibile.E’ la prima cosa che un diversamente abile chiede e verifica in qualsiasi luogo si trovi; deve esserci una toilette che rispetti le nor-mative vigenti, con maniglioni appositi l’a-pertura delle porte verso l’esterno. E che sia funzionante, perché spesso, laddove esiste, è adibita a magazzino o deposito.Senza privacy e senza la possibilità, da soli e senza assistenza, di poter sfruttare e acce-

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Super Tennis22

Quando è il caso di… tagliare la corda

l’angolo tecnico

Quando si rompe, è facile: va sostituita. Ma quando non succede,

quanto bisogna aspettare? E quali tipo di costruzione o materiali

scegliere per ottenere una maggiore durata? Bisogna scegliere

oculatamente, tanto più in periodo di crisi

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Super Tennis

È

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DI MAURO SIMONCINI

È una delle caratteristiche di tutti i beni, una di quelle che acquista importanza tripla nei periodi neri dal punto di vista economico: la durata. Associata al prezzo che si paga per acquistarlo, è una delle prime voci che si con-sultano su listini e cataloghi di auto e elet-trodomestici. E anche di racchette e corde. La resistenza all’usura è diventata una delle qualità più apprezzate, in tutto e per tutto.Quando e perché si rompono le corde? Quando sostituirle? Quali scegliere per otte-nere il massimo dal proprio gioco?Lo abbiamo già ribadito più volte: nel valu-tare, scegliere e acquistare la “nostra” at-trezzatura ideale per il tennis, siamo troppo coinvolti e assorbiti dal telaio e dalle sue ca-ratteristiche. In realtà le corde sono decisive. Un fusto senza l’incordatura montata non serve a niente. E’ banale, ma sono le corde a impattare la pallina e a decidere gli esiti del nostro gioco. C’è chi non ha mai “rotto” un’incordatura; chi aspetta ancora di rompe-re la sua “prima”; chi ne rompe due al mese, chi una per ogni sessione di allenamento, chi si fa regalare un montaggio nuovo a Natale, chi ha provato a tagliarle per cambiare colore e provare l’effetto che fa.Se per durata si intende il tempo che inter-corre tra il montaggio delle corde e la rottura (causata dal gioco) ovviamente i monofi-li sono il tipo di costruzione e di corda che dura di più. Costituiti da un unico filamento (di poliestere, aramide o altro) sono molto re-sistenti ma anche rigidi. Prezzo medio basso perché costa poco produrli, ma a livello pre-stazionale (controllo, potenza, comfort) non sono il top, se non per le prime ore di gioco: perdono velocemente la tensione. Perché li usano molti professionisti? Per esempio perchè con altre corde li vedremmo rompe-re ogni 3-4 game. Come succederebbe con i multifilamenti, le corde sintetiche che si avvicinano di più al budello naturale: hanno un’anima complessa di più filamenti avvolti tra loro. Costano di più e si “sfilacciano” più in fretta (più fibre sottili unite con resina o altro): le prestazioni però fino al momento della rottura sono costanti e di alto livello Quando c’è un nucleo centrale per rendere la corda più duratura (sempre con filamenti av-volti attorno) si parla invece di avvolgimen-ti. Ce ne sono di diversi tipi e costruzioni, a seconda dello spessore dell’avvolgimento e del nucleo. Più sono le fibre, meno spesso è il centro, più la corda è confortevole, più costa e meno dura, purtroppo. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. La via di mezzo si chiama syntethic gut; cor-

che possono contraddistinguere un’incor-datura “moribonda” (sfilacciature nei punti di maggior sfregamento)le corde possono sembrare anche sane, ma comportarsi come fossero “morte”: stanno perdendo o han già perso elasticità e resilenza (capacità di restituire energia alla palla). Le corde usurate si allungano di più ma producono meno po-tenza per i colpi.Un po’ come le gomme delle auto, le corde della racchetta non devono rompersi per essere considerarsi usurate. Trovare e stabi-lire con certezza una regola generale per la sostituzione non è possibile; incidono troppo fattori, dalle condizioni atmosferiche di gioco e di mantenimento della racchetta, passando per lo stile di gioco, la superficie, la frequenza e ovviamente il tipo di corda (e di racchetta), la tensione e il calibro. E’ una giungla. Come

minimo sindacale si dovrebbe reincordare come minimo ogni 5-6 mesi. Se avete la pos-sibilità di rilevare o far rilevare la tensione del piatto corde, potete considerare una perdita del 20% rispetto al dato di partenza come il momento per far sostituire la corda. Ultima notazione: se fate parte di coloro che mai hanno “rotto”, utilizzate un calibro più sottile, che crea un piatto corde più con-fortevole, produce più potenza e morde la palla al meglio (con più spin). Solo quando avrete provato una rottura davvero prema-tura delle corde, varrà la pena di ricorrere al calibro più spesso.

A sinistra, un’incordatura tagliata a regola d’arte, “a croce”, in modo uniforme e progressivo tra verticali e orizzontali

de per lo più costruite con nylon, assemblato in modi diversi. Ogni azienda ha il suo. Cor-da duratura e di prezzo accessibile, buona un po’ per tutti. Già, perché sinora non si sono considerate le esigenze specifiche di un gio-catore: agonista o amatore, under18 o over 60: ognuno ha il suo gioco, la sua tecnica, il suo fisico. Quindi la “sua” corda.Tornando ai professionisti, non serve ispirar-si a loro anche perchè non hanno problemi economici e di fornitura delle corde (nella maggior parte dei casi non le pagano); e in-cordano prima di ogni partita e anche prima di una sessione di allenamento, portando molte racchette diverse. Cercano il massimo controllo (a partire dal loro livello di gioco, ottimo) e ciò significa corde “fresche”, ap-pena montate. Poche volte in tv osservia-mo “rompere” le corde; molto più spesso

si vede cambiare una racchetta senza aver rotto, in contemporanea al cambio palle (o il game prima, come fa Federer). Per il “resto del Mondo” è buona abitudine far segnare la data e il tipo di montaggio dell’incordatura, con tensione applicata. E fare poi attenzione alle prestazioni del pro-prio attrezzo: se vi serve più forza per manda-re la palla di là dalla rete oppure se controllo e costanza sono “ballerini” e soprattutto se le corde emettono un suono diverso all’im-patto, potrebbe non essere solo colpa di una giornata no. Specialmente se sono passati mesi dal montaggio! Al di là di alcuni aspetti

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Super Tennis

P

Le esercitazioni illustrate di seguito hanno una valenza a carattere tattico-strategico con la finalità di migliorare il carattere proattivo del gioco, le scelte tattiche e gli schemi di base ed individuali

che un giocatore dovrà sviluppare. Il lavoro tecnico in questa fase deve essere dunque di rifinitura

RACCHETTA ROSSA

La specializzazione

maestri

ARTICOLO A CURA DELL’ISF “ROBERTO LOMBARDI” E DEL SETTORE TECNICO NAZIONALE

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Per lo sviluppo di abilità tecni-co\tattiche possiamo andare a sviluppare i seguenti aspetti:Ritmo ( favorire situazioni di gioco nelle quali gli allievi siano chiamati a produrre accelerazio-ne e decelerazioni ) Complessità di palla ( lavorare sul-la capacità di imprimere alla palla velocità orizzontale di penetrazio-ne nell’aria e al contempo grande quantità di rotazione top-spin ) Potenza dei colpi ( attraverso la velocità di palla si creano i presupposti per togliere tempo all’avversario ) Dal punto di vista strategico

invece è necessario mettere in risalto questi elementi:● avere un piano di gioco● Avere una strategia di base oltre alle varianti tattiche che il giocatore pianifica di utilizzare (piano a)● Avere una strategia ed una tattica alternative (piano b) se le “cose” vanno male● Usare le armi migliori quando possibile● Usare il proprio colpo piu’ debole per prevenire l’attacco avversario giocando con pro-fondita’ di palla● Usare un’intelligente selezio-

ne dei colpi: analisi della situa-zione e corretta valutazione del-le proprie abilita’ e possibilita’● Fare riferimento al primo pensiero durante l’esecuzione e non ai successivi● Cercare di adottare una con-dotta di gara che prima di tutto sia relativa ai punti di forza del giocatore stesso e solo succes-sivamente tenga conto delle debolezze avversarie● Imparare a combinare poten-za e controllo durante la gara● La potenza diminuisce il tem-po a disposizione dell’avversa-rio per intercettare la palla ed e’

necessaria per giocare vincente● Usare combinazioni di colpi per creare “aperture di campo” laterali e longitudinali ● Provare a far muovere l’avver-sario variando la direzione della palla, la profondita’, la rotazione● Provare a comandare il punto in ogni situazione possibile● L’importanza delle “serie” positiveQueste sono le esercitazioni che il Settore Tecnico Nazionale e l’Istituto Superiore di Formazio-ne “Roberto Lombardi” hanno strutturato per i ragazzi di que-sto livello:

1 RISCALDAMENTO FONDO – FONDO

(con un compagno ed una sola palla)

2 RISCALDAMENTO FONDO – RETE (con un compagno posizionato a rete; successivamente si alternano nelle posizioni; a disposizione una sola palla)

3 FONDO – FONDO 2 + 2

(l’allievo parte dall’angolo destro – sinistro se mancino – e gioca 2 diagonali e 2 lungolinea con il diritto e poi si sposta sul rovescio eseguendo la stessa sequenza; il compagno si adegua al gioco; successivamente si alternano nelle posizioni)

4 FONDO – FONDO 2 + 1

(l’allievo parte dall’angolo destro – sinistro se mancino – e gioca 2 diagonali e 1 lungolinea con il diritto e poi si sposta sul rovescio eseguendo la stessa sequenza; il compagno gioca sempre in diagonale; successivamente si alternano nelle posizioni)

5 FONDO – FONDO 1 + 1(l’allievo parte dall’angolo destro – sinistro se mancino – e gioca 1 diagonale e 1 lungolinea con il diritto e poi si sposta sul rovescio eseguendo la stessa sequenza; il compagno gioca sempre in diagonale; successivamente si alternano nelle posizioni)

6 FONDO – FONDO FARFALLA(l’allievo parte dall’angolo destro e gioca diagonale, poi si sposta a sinistra per indirizzare sulla diagonale opposta la palla, inviata dal compagno sempre sul lungolinea; successivamente si alternano nel gioco diagonale – lungolinea)

7 FONDO – FONDO ANGOLAZIONI (A 2, DA DESTRA)(l’allievo parte dall’angolo destro e gioca sempre diagonale; anche il compagno gioca diagonale, ma alternando 1 colpo esterno ed 1 al centro; successivamente si alternano nelle posizioni)

8 FONDO – FONDO ANGOLAZIONI (A 3, DA DESTRA)(l’allievo parte dall’angolo destro – sinistro se mancino – e gioca 1 diritto diagonale ed 1 lungolinea; 1 compagno risponderà diagonale al diritto diagonale, 1 altro compagno risponderà lungolinea al diritto lungolinea; successivamente si alternano in tutte le posizioni)

9 FONDO – FONDO ANGOLAZIONI (A 2, DA SINISTRA)(l’allievo parte dall’angolo sinistro e gioca sempre diagonale; anche il compagno gioca diagonale, ma alternando 1 colpo esterno ed 1 al centro; successivamente si alternano nelle posizioni)

10 FONDO – FONDO ANGOLAZIONI (A 3, DA SINISTRA)(l’allievo parte dall’angolo sinistro – destro se mancino – e gioca 1 rovescio diagonale ed 1 lungolinea; 1 compagno risponderà diagonale al rovescio diagonale, 1 altro compagno risponderà lungolinea al rovescio lungolinea; successivamente si alternano in tutte le posizioni)

IMPARA CON IL TUO MAESTRO QUESTE ESERCITAZIONIgli obiettivi tecnico-tattici saranno determinati dal maestro

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Super Tennis25

11 FONDO – FONDO ANGOLAZIONI (A 3, CON DIRITTO A SVENTAGLIO)(l’allievo parte dall’angolo sinistro – destro se mancino – e gioca 1 diritto diagonale ed 1 diritto a sventaglio; 1 compagno risponderà diagonale al diritto diagonale, 1 altro compagno risponderà lungolinea al diritto a sventaglio; successivamente si alternano in tutte le posizioni)

12 ALLENAMENTO SPECIFICO PER I COLPI A RIMBALZO(l’allievo si posiziona a fondo campo e il Maestro gli fornisce 2 palle: la 1^ con traiettoria alta e lunga, la 2^ alta e corta; l’allievo deve giocare carico e profondo la 1^ palla, per poi entrare e concludere sulla 2^. I colpi carichi e profondi devono essere giocati tutti in diagonale)

VARIANTI

a:diritto carico e profondo sulla 1^ palla seguito da 1 diritto a entrare e concludere sulla 2^b:rovescio carico e profondo sulla 1^ palla seguito da 1 rovescio a entrare e concludere sulla 2^c:diritto carico e profondo sulla 1^ palla seguito da 1 rovescio a entrare e concludere sulla 2^d:rovescio carico e profondo sulla 1^ palla seguito da 1 diritto a entrare e concludere sulla 2^

13 FONDO – FONDO(il compagno deve giocare sempre in traiettoria alta, mentre l’allievo deve scegliere quando continuare a giocare alto o entrare; successivamente si alternano nelle posizioni)

14 ALLENAMENTO SPECIFICO PER I COLPI A VOLO(l’allievo si posiziona a rete e il Maestro gli fornisce 2 palle; l’allievo deve giocare profonda la 1^ palla, per poi concludere sulla 2^. Il Maestro può aumentare sia il numero di colpi da 2 a 3, sia le ripetizioni)

VARIANTI

a:volèe di approccio di diritto e chiusura con la volèe di rovesciob:volèe di approccio di rovescio e chiusura con la volèe di dirittoc:volèe di approccio di diritto e un successivo smash al volod:volèe di approccio di rovescio e un successivo smash al voloe:diritto al volo diagonale e una successiva volèe di rovescio diagonalef:rovescio al volo diagonale e una successiva volèe di diritto diagonale

15 RECUPERO DI UNA SMORZATA VOLÈE IN ALLUNGO(l’allievo si posiziona a fondo campo e il Maestro gli fornisce 2 palle: la 1^ è smorzata e la 2^ è libera; l’allievo deve recuperare la smorzata ed effettuare, sulla 2^ palla, una volèe in allungo)

16 ALLENAMENTO SPECIFICO PER LE FASI D’ATTACCO E IL GIOCO A VOLO(l’allievo si posiziona a fondo campo e il Maestro gli fornisce 2 palle; l’allievo deve giocare un colpo di attacco sulla 1^ palla, per poi concludere sulla 2^. Il Maestro può anche inserire lo smash, offrendo all’allievo 1 palla con traiettoria molto alta)

VARIANTI

a:attacco di base di diritto o di rovesciob:il solo attacco di rovescio, anche in backc:attacco in sventagliod:attacco in controtempoe:attacco con una smorzata

17 RITMO E CONTINUITÀ A RETE –1(l’allievo e il compagno si posizionano a rete e iniziano a palleggiare mantenendo ritmo e continuità)

VARIANTI

a:allievo e compagno giocano entrambi diagonaleb:allievo e compagno giocano entrambi lungolinea; successivamente si alternano nelle posizioni per giocare entrambi sia di diritto che di rovescio c:l’allievo gioca 1 volèe di diritto diagonale e 1 volèe di rovescio lungolinea;successivamente si alternano nelle posizioni d:l’allievo gioca 1 volèe di diritto lungolinea e 1 volèe di rovescio diagonale; successivamente si alternano nelle posizioni e:allievo a rete e compagno che si sposta a fondo campo; alterneranno una volèe e uno smash; successivamente si alternano nelle posizioni

18 RITMO E CONTINUITÀ A RETE –2(l’allievo si piazza a rete e il compagno a fondo campo; iniziano a palleggiare mantenendo ritmo e continuità; successivamente si alternano nelle posizioni)

VARIANTI

a:palleggio con volèe diagonali di dirittob:palleggio con volèe diagonali di rovescioc:palleggio con volèe lungolinea di dirittod: palleggio con volèe lungolinea di rovescioe:l’allievo gioca lo smash ed il compagno risponde con 1 pallonetto

19 RETE – FONDO (l’allievo si posiziona a fondo campo, sul lato destro, e palleggia con il Maestro o con il compagno; dopo alcuni colpi da fondo, l’allievo avanza gradualmente verso rete, per poter giocare dei colpi al volo; l’allievo deve ripetere la stessa esercitazione dal lato sinistro del campo; se l’esercizio viene eseguito con un compagno, successivamente allievo e compagno si alternano nelle posizioni)

VARIANTI

a:palleggio da fondo campo, sul lato destrob:palleggio da fondo campo, sul lato sinistro

20 SERVIZIO DA DESTRA SUL DIRITTO E RISPOSTA(l’allievo si posiziona a fondo campo, sul lato destro, e serve sul diritto del compagno; il compagno risponde in diagonale, poi si giocano il punto; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni)

21 SERVIZIO DA DESTRA SUL ROVESCIO E RISPOSTA(l’allievo si posiziona a fondo campo, sul lato destro, e serve sul rovescio del compagno; il compagno risponde in diagonale, poi si giocano il punto; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni)

22 SERVIZIO DA SINISTRA SUL DIRITTO E RISPOSTA(l’allievo si posiziona a fondo campo, sul lato sinistro, e serve sul diritto del compagno; il compagno risponde in diagonale, poi si giocano il punto; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni)

23 SERVIZIO DA SINISTRA SUL ROVESCIO E RISPOSTA(l’allievo si posiziona a fondo campo, sul lato sinistro, e serve sul rovescio del compagno; il compagno risponde in diagonale, poi si giocano il punto; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni)

24 SERVIZIO DA DESTRA E ATTACCO

(l’allievo si posiziona a fondo campo, sul lato destro, e serve sul diritto o sul rovescio del compagno; il compagno risponde in diagonale o lungolinea; l’allievo deve comunque avanzare ed eseguire la 1^ volèe in diagonale, poi si giocano il punto; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni)

25 SERVIZIO DA SINISTRA E ATTACCO

(l’allievo si posiziona a fondo campo, sul lato sinistro, e serve sul diritto o sul rovescio del compagno; il compagno risponde in diagonale o lungolinea; l’allievo deve comunque avanzare ed eseguire la 1^ volèe in diagonale, poi si giocano il punto; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni)

26 DOPPIO FONDO/FONDO – RETE/RETE

(l’allievo e il compagno si posizionano a fondo campo, mentre 2 avversari si pongono a rete nella metà campo opposta; il Maestro fornisce 1 palla all’allievo o al compagno per iniziare il gioco; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni con gli avversari)

VARIANTI

a:l’allievo/il compagno eseguono 1 colpo di attacco sulla 1^ palla, con successivo avanzamento a reteb:l’allievo/il compagno recuperano 1 smorzata sulla 1^ palla, con successivo avanzamento a retec: l’allievo/il compagno recuperano 1 pallonetto sulla 1^ palla, con successivo punto

27 DOPPIO FONDO/RETE – FONDO/RETE

(l’allievo si posiziona a fondo campo, mentre il compagno si piazza a rete; l’allievo serve e gioca dei punti di doppio seguendo il servizio a rete sia sulla 1^ che sulla 2^ palla; l’esercitazione si svolge con un tie – break a 7; successivamente si alternano nelle posizioni con gli avversari)

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Super Tennis

Insegnamento e federazioniun grande passo avantiUna recente sentenza del Consiglio di Stato ha attibuito alla FIT l’esclusiva competenza in materia di insegnamento nel Paese, facendo chiarezza e garantendo così la qualità dell’addestramento certificato dalle istituzioni sportive

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focus

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Super Tennis

IIl Consiglio di Stato ha accolto la richie-sta della Federazione Italiana Tennis e del Coni, che avevano fatto appello, dichia-rando inammissibile e in parte irricevibile il ricorso di primo grado presentato da Clau-dio Pistolesi al Tar del Lazio.Una sentenza di grande importanza che fa chiarezza in modo definitivo in materia di insegnamento del tennis in Italia, attribuen-done alla FIT l’esclusiva competenza. La vicenda si riferisce infatti al ricorso di Pistolesi accolto il 3 dicembre 2009 contro la sanzione pecuniaria di 10.000 euro e l’i-nibizione per un anno e sei mesi a ricopri-re cariche federali e a svolgere l’attività di tecnico per la violazione del regolamento di giustizia della Federazione, illecito spor-tivo aggravato dal fatto che Pistolesi rico-priva all’epoca dei fatti la carica di tecnico federale. Pistolesi, che poi si è dimesso da tesserato e tecnico della Federazione il 6 novembre 2008, venne sottoposto a procedimento disciplinare per affermazioni pubbliche

gravemente offensive espresse nei riguardi della FIT e del suo Presidente.

La pronuncia del Consiglio di Stato attribu-isce dunque a tutte le federazioni sportive la competenza in materia di insegnamento, rafforzando così la lotta all’abusivismo e garantendo la qualità dell’addestramento certificato dalle istituzioni sportive. Il rego-lamento dei tecnici FIT preclude infatti a chi non è tesserato (nel caso Pistolesi) di insegnare presso i circoli affiliati. Ai circoli stessi è vietato utilizzare tecnici non qualifi-cati dalla FIT per l’insegnamento.

Va sottolineato, inoltre, che la pronuncia del Consiglio di Stato rileva anche il difetto di giurisdizione non considerato in primo grado e disciplina quindi il rapporto tra l’ordinamento statale e quello sportivo, ribadendo l’importanza della autonomia dell’ordinamento sportivo stesso, come ri-conosciuto dagli articoli 2 e 18 della nostra Costituzione.

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L’

LEMON BOWL 2012

panorama

Grandissimo successo per l’ormai tradizionale appuntamento giovanile chiusosi il giorno della Befana. La manifestazione ha segnato il primato storico di partecipanti raggiungendo la considerevole cifra

delle 1936 iscrizioni. Numeri importanti per un torneo che riesce a rinnovarsi di anno in anno

Un’edizione record

L’Epifania tutte le feste porta via recita un detto popolare e l’arrivo della simpatica vecchina è coinciso, come da tradizione, con la giornata conclusiva della XXVIII edizione del Lemon Bowl. E di grande festa si è trattato an-che quest’anno che la manifesta-zione ha segnato il record storico di partecipanti raggiungendo la considerevole cifra delle 1936 iscrizioni. Numeri importanti che hanno sempre caratterizzato un torneo che non accusa minima-mente i segni del tempo riuscen-do a rinnovarsi di anno in anno grazie alla dedizione assoluta degli organizzatori capitanati dal Maestro Paolo Verna, Direttore del Torneo ma soprattutto anima indossolubile dello stesso con cui vive in assoluta simbiosi. La passione unita ad una forte dose di professionalità è la linfa vitale

che dà energia a questa manife-stazione e di questo dobbiamo essere grati a tutti coloro che si adoperano per la sua riuscita, dagli addetti ai campi dei quat-tro circoli che ospitano la manife-stazione (New Penta 2000 sede principale; Eschilo 2; La Madon-netta e la Polisportiva Palocco) ai giudici arbitri, dalle segreterie ai responsabili della comunica-zione che hanno riportato con puntualità e dovizia di partico-lari tutte le fasi del torneo. Tanti i personaggi che si sono succe-duti durante la manifestazione come il Capitano di Coppa Davis Corrado Barazzutti che ha voluto sottolineare come Il livello me-dio si sia alzato molto in questi

anni e come questi ragazzi stiano crescendo molto bene tecnica-mente e tatticamente. Anche il popolare Max Giusti, appassio-nato tennista dilettante, si è fatto vedere spesso venendo a soste-nere la sua pupilla Ena Kajevic che giocava per il suo circolo, il Villa Pamphili.Non è mancato il Presidente della FIT Angelo Binaghi che ha accompagnato il figliolo nelle qualificazioni dell’under 14 svol-tesi presso i campi in cemento dell’Eschilo 2 e che si è voluto complimentare personalmente con il Direttore Paolo Verna. Ma veniamo alla giornata con-clusiva che ha avuto come tea-tro principale i campi del New

DI MARCELLO GIORDANI

Sopra, la cerimonia di premiazione. A lato, il capitano

azzurro Corrado Barazzutti con l’organizzatore Paolo Verna

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Super Tennis29

RISULTATI FINALI LEMON BOWL 2012UNDER 8 MASCHILEPETER BULDORINI B. ENRICO BALDISSERRI 61 63UNDER 8 FEMMINILEEMMA VALLETTA B. VERONICA SIRCI 26 62 74UNDER 10 MASCHILE LORENZO MUSETTI B. SAMUELE PIERI 62 60UNDER 10 FEMMINILEMATILDE PAOLETTI B. HELENE PELLICANO 64 67 76(7)UNDER 12 MASCHILE RICCARDO PERIN B. ALESSIO DE BERNARDIS 61 62UNDER 12 FEMMINILEGIULIA PEONI B. COSTANZA TRAVERSI 62 62

UNDER 14 MASCHILERICCARDO BALZERANI B. DA-NIELE IAMUNNO 61 61UNDER 14 FEMMINILEYANA KOCHNEVA B. ROSANNA MAFFEI 61 61UNDER 16 MASCHILEGIANMARCO MORONI B. SAMUE-LE GALLI ND (NON DISPUTATA)UNDER 16 FEMMINILEENA KAJEVIC B. GIULIA CASCA-PERA 61 62UNDER 18 MASCHILE FRANCESCO BESSIRE B. UMBER-TO PREZIOSO 62 60UNDER 18 FEMMINILEDEBORAH CRUCIANI B. GLORIA MARISCOLI 60 60

Penta 2000 con la sola eccezione delle finale under 14 che, come detto, si sono disputate presso L’Eschilo 2 per il secondo anno consecutivo su superfici veloci. Verdetti piuttosto netti in questa categoria con le affermazioni di Riccardo Balzerani del Salaria Tennis su Lamunno per 61 61 e della russa Yana Kochneva sulla campana Rosanna Maffei con identico punteggio.Nell’under 12 Riccardo Perin (Greenland) si è sbarazzato in due set di Alessio De Bernar-dis, palesando un tennis a tratti talentuoso che seppure ancora acerbo potrebbe riservargli un futuro interessante. Il campano ha chiuso 61 62, portando a casa la coppa ricolma di limoni. “Ho iniziato male il torneo” – spiega Perin – “ma per fortuna negli ultimi due giorni ho alzato il mio livello di tennis esprimendomi al

meglio, nonostante il vento che oggi ha messo tutti i giocatori in difficoltà.” Nel femminile vittoria finale di Giulia Peoni (Tc Marina di Massa), che dopo la maratona di ieri in semifinale con Lisa Picci-netti, ha avuto vita facile contro Costanza Traversi (62 62). “Mi aspettavo di fare bene e di poter arrivare sino in fondo. Sono vera-mente soddisfatta!” – ha conclu-so la Peoni.La partita più emozionante del-la giornata è stata senza alcun dubbio quella tra Matilde Pao-letti del Tc Perugia e la maltese Helene Pellicano, che hanno dato vita ad una finale under 10 emozionante e coinvolgente. La piccola umbra ha annulato due

match point prima di chiudere 64 67 97 e alzare le braccia al cielo. “Non mi aspettavo più di vincere” – racconta Matilde – “e sinceramente credevo di aver perso sotto 4-6 al tie-break fina-le. Per fortuna mi sono concen-trata, senza più sbagliare, e ho recuperato. Amo il Lemon Bowl e tornerò sicuramente anche nel 2013.” Nel torneo maschile vit-toria agevole di Lorenzo Musetti del Tc Spezia, che ha superato 62 60 Samuele Pieri.Il torneo under 16 femminile è stato vinto dalla croata Ena Kaje-vic, che in poco più di un’ora ha superato 61 62 la toscana Giulia Cascapera. La giocatrice slava, allenata da Stefano Pescolido al Villa Pamphili, è apparsa in gran forma e il suo tennis ha impres-sionato per potenza e precisio-ne. Vittoria trionfale per i due cam-

pioni under 18: France-sco Bessire, tesserato Tc Parioli ma attualmen-te all’Accademia di Napoli, ha demolito 62 60 il campano Prezioso. “Sono molto contento per questa vittoria” – dichiara Bessire – “e, nonostante il punteg-gio, non è stato un in-contro semplice poiché a Napoli mi alleno tutti

i giorni con il mio avversario. Quest’anno voglio giocare molti tornei under 18 per disputare le più importanti manifestazioni in-ternazionali giovanili.” Nel fem-minile Deborah Cruciani passata dal T.C. Garden Roma alla Ferra-tella da pochi giorni, ha rifilato un severo 60 60 a Gloria Marisoli anch’essa del T.C. Garden, che ha sicuramente risentito della dura semifinale della giornata precedente conclusasi nella tar-da serata.I vincitori del torneo under 8 sono Emma Valletta (Tc Ercole) e Peter Buldorini (Ct Guzzini). Bellissima in particolare la finale femminile, terminata 26 62 74 al tie-break finale.

Premiazione finale con la tradi-zionale parata di coppe colme di limoni e una platea di persona-lità pronte a consegnarle ai neo campioni. Presente il Presidente del C.R. Lazio della FIT Fabrizio Maria Tropiano con i Consiglieri Cenci, Graziotti e Giordani, Il Consigliere della XXII Circoscri-

zione Pierfrancesco Marchesi e non è voluto mancare Max Giusti che ha premiato personalmente la vincitrice dell’ Under 16 fem-minile per la quale aveva tifato per tutto il Torneo. Foto di grup-po di tutti i partecipanti e appun-tamento al prossimo anno con un nuovo carico di limoni!

FUTURES MASCHILIITALIA F1 – TRENTO (19 MARZO)L’ATA Battisti Trentino ospiterà il primo Itf italiano della stagione 2012. Lo scor-so anno il future trentino, dotato di un montepremi di 15mila dollari, fu teatro del decimo successo in carriera, a livello Itf, di Stefano Galvani. L’azzurro, classe 1977, sconfisse in finale il transalpino Gregoire Burquier, classe 1984, n.248 del mondo, con il punteggio di 64 36 63. Il primo future, Galvani lo vinse nel 1998 in Egitto, sulla terra rossa. Oltre al tennista patavino, destò un’ottima impressione il bresciano Andrea Agazzi, giunto nei quarti dopo aver eliminato il numero 7 del seeding, Luca Vanni e il croato Cerovic. Non ci fu nulla da fare, invece, per colui che doveva rappresentare la grande attrazione del torneo trentino, Paolo Loren-zi, eliminato all’esordio dal rumeno Luncanu. Il senese si sarebbe rifatto poche settimane dopo, battendo a Indian Wells un certo Ivan Ljubicic.

ITALIA F2 – CIVIDINO (26 MARZO)L’Accademia Tennis Mongodi di Ci-vidino (Bergamo) sarà teatro, dal 26 marzo al 1° aprile, di un torneo futures da 10.000 dollari di montepremi, la cui prima edizione è andata in scena lo scorso anno. Nel 2011 a imporsi sui rapidi campi in Play It di Cividino, fu il serbo Dusan Lajovic, secondo favo-rito della vigilia. Nell’atto finale della manifestazione il ventenne di Belgra-do riuscì, per la quarta volta in cinque incontri settimanali, a recuperare un set di svantaggio. Se i meriti di Lajovic furono parecchi, almeno altrettanti furono i demeriti del suo avversario, Andrea Stoppini (5), incapace di chiudere una sfida ampiamente alla sua portata, ma autore comunque di un buon torneo. Sfortu-nato Luca Vanni, a sua volta protagonista di una discreta settimana, giunto a un passo dalla finale. Nel penultimo atto contro Lajovic, infatti, il toscano non riuscì a concretizzare due matchpoint.

DOVE SI GIOCA A MARZO

Lajovic e Stoppini finalisti all’ITF di Cividino 2011

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Super Tennis

panorama

COPPA BARRANQUILLA 2012Trionfa Quinzi: primo titolo in un G1

Gianluigi Quinzi si è aggiudicato a fine gennaio la Copa Barran-quilla 2012, torneo Under 18 di categoria Grade 1, disputatosi sui campi in terra rossa di Bar-ranquilla, in Colombia.Quinzi, classe 1996 e accredita-to della prima testa di serie, ha sconfitto dopo due ore e venti minuti di battaglia Mateo Nico-las Martinez, argentino, classe ‘94, suo compagno di club al CT P.S.Giorgio, con il quale il giorno prima si era aggiudicato il torneo di doppio: 75 57 63 il punteggio per il marchigiano che, nel set decisivo, ha subito staccato l’avversario (2-0) prima di subire tre giochi consecutivi. Il break decisivo giungeva nel set-timo gioco, con Quinzi che non concedeva alcuna possibilità di rientrare al tennista sudameri-cano.Undici mesi dopo la vittoria

nell’Uruguay Bowl (Grade 2), giunge la sua prima affermazio-ne in un torneo di categoria su-periore (Grade 1), in quella che era la sua prima uscita stagiona-le. Si conferma davvero positivo questo inizio di stagione per i nostri colori a livello Under 18. Il successo di Quinzi segue di poche settimane il titolo con-quistato da Stefano Napolitano all’Abierto Juvenil Mexicano 2012 di Città del Messico, pre-stigioso torneo di categoria Grade A, la stessa dei tornei dello Slam e di appuntamenti storici come il Trofeo Bonfiglio e l’Orange Bowl.

2011 DA RECORD PER FEDERTENNIS.ITLette oltre 23 milioni di pagine

Ancora un anno di vertiginosa crescita per www.federtennis.it. Il sito internet della FIT nel 2011 ha ulteriormente rafforzato la propria già schiacciante leader-ship nel campo dell’informazio-ne tennistica online grazie a ben 4.476.400 visite (+13,4% rispet-to alle al 2010) e ai 23.744.448 di pagine viste (+ 15,8%). I visi-tatori unici nel 2011 sono stati 933.547 (+13,1% rispetto al 2010).Dallo scorso dicembre il sito web della FIT è online con una nuova veste grafica e tante no-vità. Come sempre tutto sul tennis non solo italiano ma mon-

diale, con news, interviste ai protagonisti, risultati aggiornati in tempo reale, approfondimen-ti e tante curiosità. Rafforzata la multimedialità del sito web con un maggior numero clip e vi-deo con i servizi di SuperTennis ed una sezione con le edizioni quotidiane del TG Flash della tv della FIT. Come da tradizione spazio in Tribuna Aperta, il blog della FIT, ai commenti e alle opi-nioni di tutti gli appassionati del nostro sport.La Direzione e la Redazione del sito ringraziano gli appassionati e si impegnano a offrire loro un prodotto sempre più interessan-te, tempestivo e professionale.

COPPA D’INVERNO 2012Vince il Piemonte, seconda la Lombardia

Il Piemonte battendo la Lom-bardia per 4-0 ha vinto la quarta edizione della Coppa d’Inverno, manifestazione gio-vanile a squadre riservata alle categorie under 15 maschili e femminili disputata al Centro Tecnico nazionale di Tirrenia nel fine settimana. Le formazioni finaliste erano Toscana, Lombar-dia, Piemonte ed Emilia Roma-gna. Nel 2011 era stata la Lom-bardia ad aggiudicarsi il titolo.

Piemonte b. Lombardia 4-0Castelli (P) b. D’Auria (L) 61 64Fonio (P) b. Mora (L) 61 62Procacci (P) b. Bestetti (L) 46 62 61Ocleppo (P) b. Rossi (L) 76 61

Emilia-Romagna b. Toscana 4-3Pratesi (T) b. Gugnali (ER) 60 61Fratini (T) b. Pagani (ER) 63 75 Abbate (ER) b. Pellegrini (T) 62 64

Dragoni (ER) b. Galli (T) 62 64Porisini/Dragoni (ER) b. Galli/Lulli (T) 36 64 10 6Pieri/Pratesi (T) b. Ercolino/Gussetti (ER) 63 46 10 5Porisini/Ercolino (ER) b. Galli/Pieri (T) 64 46 10 6

Classifica finale1° Piemonte2° Lombardia3° Emilia Romagna4° Toscana

VARIE

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Super Tennis31

ÈÈ alle porte una nuova stagio-ne colma di appuntamenti im-portanti, a cui nessuno dei veri campioni, ma anche dei giova-nissimi emergenti, vuole manca-re. Tante le attese per il Circuito Nazionale, che lo scorso anno ha visto trionfare, con il primo posto nella classifica finale, Alessandro Testoni dell’ A.s.d. Paddle City di Bologna, e che anche in questo 2012 vedrà in scena i più forti protagonisti del paddle italiano. Otto le tappe che faranno da palcoscenico alla stagione. Fiore all’occhiello, per il terzo anno consecutivo, l’ap-puntamento degli Internazio-nali BNL d’Italia, in cui a fare da

protagonisti non saranno solo i campioni della terra rossa, ma anche quelli del paddle mon-

diale. Come nei tre anni passati, anche quest’ anno bambini ed appassionati potranno provare a giocare con i grandi campioni nei campi allestiti al Foro Italico, con la ghiotta opportunità di as-sistere, dal vivo, al Trofeo “Foro Italico”, la tappa del Circuito Nazionale che prenderà il via durante gli Internazionali BNL d’Italia, sullo sfondo suggestivo del Foro Italico. Da annoverare, tra l’altro, la grande soddisfa-zione per un nuovo ingresso: l’A.s.d. Paddle di Milano diviene ufficialmente un circolo affiliato alla F.I.T., rappresentandosi dun-que come un nuovo punto di riferimento per gli appassionati

e per i praticanti della discipli-na, e quale nuovo candidato ad ospitare una tappa del Circuito Nazionale. Obiettivi importanti anche in campo internazionale. Se la stagione passata ha visto l’ingresso in scena dei giovanis-simi azzurri nell’ambito dei cam-pionati mondiali di Melilla, per le categorie under 14, under 16 ed under 18 (gli azzurrini hanno esordito sul palcoscenico mon-diale affrontando a testa alta le più forti promesse del paddle mondiale), la stagione 2012 aprirà le porte ai Campionati Mondiali Assoluti, appuntamen-to a cui le nostre nazionali non vogliono mancare.

DI MARTINA CIPRIANI

PADDLE

Un futuro colmo di attese

Alessandro Testoni, primo classificato del circuito italiano 2011

Tecnici e Ufficiali di Gara a braccetto per una FIT più brillanteDI SABINO SANTAMATO (COMPONENTE DEL CCUG)

GIUDICI DI GARA

Un’annata piuttosto laboriosa quella trascorsa che ha impegnato il C.C.U.G. in un lavoro molto impegnativo nel predisporre contempo-raneamente, l’impostazione di corsi per GAC1 e GAT1 oltre a prepa-rare gli UdG a sviluppare il nuovo sistema, con l’ausilio dell’elettronica, nella compilazione dei tabelloni, l’ ormai famoso SGAT, che nonostan-te l’ impegno profuso dai vari D.S.R., purtroppo a qualcuno risulta an-cora indigesto. Questo lavoro che il Comitato Centrale ha svolto con la solita competenza e disponibilità, ha fatto sì che il Consiglio Fede-rale riconosciuta questa capacità ha demandato al Settore il compito per svolgere i corsi di reclutamento per GAC1/GAT1 e Arbitri, in seno ai corsi predisposti dall’Istituto Superiore di Formazione “ R. Lombardi “ per Istruttore di 1°. Il planning relativo a questa attività formativa è stato spalmato su un arco di dodici mesi e che prevedendo a breve il via dalla Sardegna, si snocciolerà per tutto il territorio nazionale fino a concludere il suo iter nel prossimo novembre in Veneto. Questa deci-sione che i vertici federali hanno preso, sicuramente con avvedutezza, fa si che sinergie di una stessa entità concorrano alla ottimizzazione del prodotto ultimo, in effetti i nostri Tecnici che hanno già dato prova di grossa competenza, hanno lamentato in passato qualche lacuna nella conoscenza delle Carte Federali e nella interpretazione delle regole sia statutarie che tennistiche. Logico quindi che chi ci governa, dopo

attento studio, ha indicato la strada da intraprendere e logico pure, che due branche importanti della F.I.T. quali i Tecnici e gli UdG si in-camminassero a braccetto per questa via per rendere l’Italia tennistica più affidabile e competitiva nel firmamento internazionale. Stilare un programma per i corsi che si terranno è purtroppo divenuto da poco tempo un ostacolo da superare per questo Comitato Centrale, poiché una disgraziata circostanza non prevista, ci ha lasciato orfani dell’ami-co fraterno Dante Getti a questo compito delegato tempo fa, e che con l’esperienza maturata negli anni era diventato un faro per tutto il settore arbitrale. Il componente al quale è stato passato l’onore e l’onere di sostituirlo è una new entry, l’amico Adriano D’Anna, il quale aveva già dimostrato di avere una particolare propensione a questo argomento, considerato che si era naturalmente affiancato al povero Dante nel preparare vari quiz e compendiare gli aggiornamenti che ci venivano proposti. Ho iniziato scrivendo di “ una annata laboriosa “ concludo aggiungendo anche una “ tristissima annata “, poiché nel breve arco di un anno questo C.C.U.G. ha perso due assi portanti: Giorgio Bertagna e il già citato Dante, colpi durissimi da assorbire ma sentendoli sempre presenti tra noi, essi ci hanno fornito l’energia per proseguire e per essere sempre pronti e disponibili alle esigenze del tennis. A questi carissimi amici fraterni il nostro forte abbraccio.

Si accendono i riflettori su una nuova stagione di grandi avvenimenti. Tutti pronti a offrire spettacolo nel circuito Italiano e negli appuntamenti internazionali di una disciplina che continua

a richiamare appassionati sia tra le giovani leve che tra i veterani. Sarà un 2012 di ulteriore crescita

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la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

ABRUZZO Un 2011 da ricordare

di Ferdinando De Fenza

Nella sala consiliare del comune di Pescara si è svolta lo scorso 4 dicembre l’annuale festa del tennis organizzata dal Comitato Re-

gionale FIT Abruzzo-Molise. Oltre agli atleti, alle società e ai dirigenti dei Circoli abruzzesi, erano presenti autorità sportive e politiche del-la regione. Oltre al Presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano, erano presenti l’assessore allo sport del comune di Pescara, Nicola Ricotta, il Consigliere Federale FIT, dott. Emilio Soda-no, il Presidente Provinciale del CONI Pescara, Prof. Enzo Imbastaro.La Festa è stata presieduta dal Presidente, dott. Luciano Ginestra, ac-compagnato da tutto il consiglio regionale FIT con i consiglieri Arrigo Marchegiani, Maurizio Ferrari, Pina Benedetto, Giancarlo Staniscia, i delegati provinciali Ennio Marianetti per la Provincia di Chieti, Italo Di Nicola per la Provincia di L’Aquila. Molto toccante il momento dedicato al ricordo di due figure sempre presenti nei cuori di tutti i tennisti abruzzesi: il Maestro Sergio Maz-zone, scomparso poco meno di un anno fa, e il compianto Tecnico Nazionale Paolo Tommasetti.Premiati i migliori giovani atleti che si sono particolarmente distinti nella stagione agonistica appena conclusa: Antonio Taraborelli (CT Lanciano) e Ingrid Di Carlo (CT Tortoreto) per il Premio Tomassetti, Gianluca Di Nicola (CT Avezzano), Alessio Amadei (CT Lanciano), Andrea Orlandi (CT Avezzano), Emidio De Cola (CT Pescara), Laura Seritti (APD Avezzano TT), Maeva Essama (Tennis Chieti), Vanessa Di Pompeo (TC Roseto), Federico Iannaccone (CT Porto San Giorgio) con premi speciali per l’attività 2011.La stagione passata rimarrà negli annali in virtù delle promozioni del CT L’Aquila alla Serie A2 maschile (Ismar Gorcic, Giancarlo Petrazzuo-lo, Pietro Angelini, Alberto Iarossi, Andrea De Silvestri, Gabriele Ca-vacchioli, Alessandro Agrusti, Gianluigi Santilli) e del CT Pescara alla Serie A2 femminile (Anastasia Grymalska, Elena Bertoia, Alice Mat-teucci, Martina D’Ettorre, Alessia Recchia), oltre al secondo posto ot-tenuto nella fase nazionale dalle Ladies 50 del CT Tortoreto (Simonetta Bozzano, Maria Ida Robuffo, Vjera Vuckovic) e alla vittoria di Raffaele Colangelo ai campionati individuali nazionali nella categoria over 75.

CALABRIAIn onda “Momenti di tennis”

di Rosaria Ionà

E’ terminato il conto alla rovescia. La prima puntata della trasmissio-ne televisiva “Momenti di tennis”, curata dal Comitato regionale

della Calabria, è andata in onda nelle scorse settimane. Trasmesso da Video Calabria, il programma tv ha cadenza quindicinale e va in onda il sabato alle ore 15. A illustrarne il contenuto ci hanno pensato, duran-te la conferenza stampa di presentazione svoltasi a Lamezia Terme, il presidente e il vicepresidente del Comitato regionale calabro, rispet-tivamente Giuseppe Lappano e Mauro Lento, insieme al coordinato-

re del settore comunicazione, Antonio Caroleo. “L’intento di questa nuova iniziativa - spiega il presidente Lappano - è quello di dare una più ampia visibilità a questo sport e quello di far crescere i numeri. Numeri che, da tre anni a questa parte e, quindi, a seguito del nostro insediamento, hanno già registrato ragguardevoli balzi in avanti che hanno regalato al tennis un volto più dinamico rispetto al passato. Un sentito ringraziamento - prosegue Lappano - va all’amico Gianfranco Riga”. Le telecamere di Video Calabria visiteranno, di volta in volta, i circoli calabresi, ottanta nel complesso, che così avranno modo di illustrare i propri progetti immediati e futuri, avranno l’opportunità di rivelare come sia vissuto il tennis nel proprio ambiente dai giovani ma anche dai meno giovani, e quali siano i principali risultati già raggiunti. Il programma tv non è l’unica novità svelata durante la conferenza stampa: c’è ancora qualche dettaglio da discutere nell’ambito del set-tore comunicazione della Fit Calabria, ma non manca molto alla pub-blicazione del primo numero di una rivista online che porterà lo stesso nome della trasmissione. Il prodotto verrà pubblicato mensilmente e sarà corredato da rubriche, interviste e curiosità. Manca poco affinché i riflettori vengano puntati su un mondo che già appassiona ed emo-ziona i tanti che lo frequentano e, di conseguenza, affinché il Comitato regionale possa brindare all’ennesimo eccezionale risultato.

CAMPANIAInsieme contro il racket

di Maria Grazia Ciotola

Un colpo al racket allo Sporting Paradise, glorioso circolo del tennis vomerese, che ha dato vita alla prima edizione di un

evento particolare, che ha visto sui campi in terra rossa i team

di Polizia di stato, Carabinieri e Guardia di finanza, sfidarsi a col-pi di racchetta. A Napoli è intervenuto Tano Grasso, primo sto-rico presidente di un’associazione anti-racket in Italia, che ha vo-luto testimoniare, con la sua presenza, l’importanza sociale di

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�Un momento dell’evento “Un colpo al racket” al Paradise Napoli

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una giornata dedicata, oltre che al tennis, alla lotta alla malavita. “Sono entusiasta della partecipazione del quartiere Vomero - ha spie-gato Gianni De Vita, l’imprenditore che, insieme a Roberto Imperatrice e Raffaele Iovine, ha dato vita all’evento e che rilancerà il Paradise con una ristrutturazione che durerà circa un anno e mezzo -. Sono interve-nute tutte le forze buone della città, dal mondo militare alla politica, dall’economia allo sport. Per noi ha rappresentato un grande onore collaborare con Tano Grasso.In un’atmosfera di sport e amicizia, al Paradise è stato celebrato anche il gemellaggio tra i ragazzi di Scampia e quelli del Vomero. Sui campi da tennis si sono alternati gli allievi della Star Club di judo di Giovanni Maddaloni e dell’oro olimpico Pino Maddaloni, il settore giovanile del club vomerese. Una targa all’interno del circolo ha celebrato così la nascita del primo club sportivo d’Italia anti-racket.

EMILIA ROMAGNARodeo Week End alla ribalta

di Michael John Lazzari

L’attività agonistica 2012 in Emilia Romagna è partita col piede giusto nella prima settimana dell’anno, con la disputa dei primi

tornei Rodeo Week End, mani-festazioni che si concludono in soli due giorni ricchi di gare. Splendida conclusione del Ro-deo Open maschile con monte-premi complessivo di 1000 euro disputatosi alla Libertas Fiora-no. Dopo una finale equilibrata e appassionante, l’ha spuntata Amerigo Contini su Alessandro Arginelli col punteggio di 45 41 11-9 (tie break). Grande succes-

so anche per il Torneo Rodeo Open Maschile Week End al Tennis Siro. Sono stati ben 92 i giocatori iscritti alla manifestazione. Vittoria

finale per la rivelazione Andrea Patracchini (2.4) beniamino di casa e allievo della Bologna Tennis Academy del maestro Cesare Zavo-li, che ha superato nell’ordine Federico Ottolini, Luca Serena e, in finale, Alessandro Arginelli, battuto col punteggio di 42 40. Nella settimana precedente sempre sugli stessi campi, affermazione del-la beniamina di casa Agnese Zucchini che si è aggiudicata il torneo Rodeo Open Femminile. La bolognese ha confermato i pronostici della vigilia, superando in finale Arianna Tricarico col punteggio di 40 40. La Polisportiva Poggi si aggiudica il Trofeo Emilia Roma-gna 2011.Successo dei padroni di casa della Polisportiva Poggi nella finale del Trofeo Emilia Romagna (gara a squadre veterani riservata ai gio-catori di quarta categoria) disputatasi poco prima di Natale, dove ha sconfitto la compagine ferrarese del Tennis Frescobaldi.Pomeriggio di tennis con un buon pubblico, attento e partecipe al-le varie fasi delle partite, nella loro alternanza di punteggio. Vittoria nel primo singolare per Saverio Selleri (4.1, Tennis Frescobaldi) in un incontro equilibrato su Marino Turolla (4.1, Pol. Poggi). Succes-so tribolato invece, per uno stoico Mauro Bigiani (4.1, Pol. Poggi) vittima di una leggera contrattura, su Romano Ravani (4.1, Tennis Frescobaldi) che, non avendo saputo approfittare della situazione favorevole, ha finito per soccombere nel tie break decisivo.In campo quindi il doppio di spareggio, con Zanna e Turolla che hanno incamerato il risultato, grazie a un gioco brillante e concreto. Risultati: Selleri b. Turolla 64 63, Bigiani b. Ravani 46 63 76 (5), Turolla/Zanna b. Selleri/Barboni 61 64.

FRIULI VENEZIA GIULIA Campioni in passerella

di Fausto Serafini

E’ toccato al paese friulano di Buttrio essere il punto d’arrivo delle varie direttrici territoriali che conducevano alle pre-

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�I finalisti Rodeo Libertas

�I finalisti Rodeo maschile al Siro Tennis

� I finalisti Rodeo femminile al Siro Tennis

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la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

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miazioni dei Campioni Regionali 2011, evento ormai identificato come il vero “happening del tennis” a cura della Fit del Friuli Ve-nezia Giulia. Come di consueto, la sintesi dell’attività annuale del movimento regionale veniva presentata dal presidente Antonio De Benedittis. Non mancavano i ringraziamenti ai collaborato-ri del Comitato regionale, ai circoli organizzatori dei tornei più qualificanti e agli ospiti intervenuti, primo tra tutti l’assessore allo sport del Friuli Venezia Giulia, Elio De Anna, personaggio sempre vicino allo sport della racchetta e da tutti stimato per concretez-za e lungimiranza. Lo stesso De Anna spendeva parole d’inco-raggiamento per gli organizzatori degli eventi più importanti, rassicurando i responsabili sulla solidarietà del suo assessorato per l’assegnazione degli aiuti contributivi, aggiungendo l’invito, ai sodalizi destinatari delle somme relative al Talento Sportivo, a devolvere l’intero riconoscimento ai giovani atleti propulsori del premio stesso. Si dava il via alla lunga sfilata dei premiati e, vicino ai nomi di alcune rampanti racchette junior, si sentivano risuonare i nomi, da tempo ben noti, degli instancabili over, vero zoccolo duro del movimento regionale. Accanto alla chiamata dei blasonati circoli che avevano ribadito il loro storico potenziale agonistico, si sentivano scandire i nomi di piccoli sodalizi capaci di ottenere pregevoli risultati con audaci pianificazioni sportive e ammirevoli sforzi economici. Una partico-lare menzione veniva riservata al team Over 50 del Tc Gradisca, per il secondo anno consecutivo bardato di tricolore e autore del primato europeo di categoria. Così come veniva ripercorsa la stu-pefacente annata del 14enne triestino, Gianluca Grison, azzurrino inserito, a pieno merito, nei ranghi formativi del Centro Federale di Tirrenia. Poi, si accendevano le luci della ribalta a inquadrare dirigenti e personaggi emersi nell’intera stagione, il cui elenco sarebbe lunghissimo, e che, insieme al folto pubblico di appassio-nati, si riunivano in un simpatico momento conviviale nel rievocare le più vibranti emozioni della stagione agonistica.

LAZIOI campioni regionali e nazionali

di Marcello Giordani

Tradizionale festa di fine anno organizzata dal C.R. Lazio all’Ho-tel Summit di Roma nel mese di dicembre; un’occasione per

premiare e ringraziare gli atleti e i circoli che si sono distinti in regione durante l’anno, ma anche per fare un consuntivo di dodici mesi che sono stati sicuramente positivi per il tennis laziale. Pre-sente il C.R. del Lazio al gran completo capitanato dal Presidente Fabrizio Tropiano, i vice presidenti Antonio La Malfa ed Ettore Marte e tutti componenti il Consiglio. Una festa autentica cui nes-suno voleva mancare e dove a tutti, atleti e addetti ai lavori, è sta-to riconosciuto il proprio impegno. In questi termini si è espresso il Presidente nel suo discorso di apertura, ringraziando i suoi col-laboratori e ponendo l’accento anche sull’ottimo momento che sta vivendo il nostro movimento a livello nazionale, non solo per la raggiunta serie A della nostra squadra di Davis, ma anche per l’ottima opera di restauro e architettura messa a punto in questi anni da una Federazione attenta, che ha saputo capitalizzare al massimo le proprie risorse, rilanciando il tennis nazionale, portan-do gli Internazionali d’Italia in forte attivo e attuando un piano di risanamento che oggi fa della nostra Federazione un fiore all’oc-chiello dell’intero movimento sportivo. Alla presenza di Mauro Guerrini, gradito ospite e Presidente del nostro Comitato per tre mandati prima dell’insediamento di Tro-piano sono cominciate le premiazioni, prima dei Campioni nazio-nali a squadre e di singolare, e poi dei Campioni regionali. Ribalta meritata per il T.C. Parioli, paragonato alla Juventus del tennis dal nostro Presidente, un paragone che rende merito a un Circolo che ha sempre vinto tantissimo a livello regionale e nazionale e che quest’anno si è aggiudicato il titolo di Campione d’Italia femminile di A1, succedendo al T.C. Viterbo e confermando una tradizione che vede il titolo rimanere nella nostra regione da ben nove anni. Alla fine tutti alla cena offerta dal Comitato ai parteci-panti che hanno manifestato apprezzamento per il lavoro svolto in questi anni. Una festa dello sport e degli sportivi per suggellare un anno da incorniciare.

LIGURIACoppa Bonici Al Tc Finale

di Marco Preti

E’ finita sui campi di Lavagna la Coppa Bonici (il campionato inver-nale 2.7 della Liguria).

Nel ricordo dell’amatissimo Fabio si sono affrontate il TC Finale Li-gure e i genovesi dell’Andrea Doria. La vera protagonista della gior-nata è stata Clementina Rovere, la solidissima 2.7 finalese, tornata in squadra per l’occasione, che ha portato ben due punti ai suoi colori, al pari di Damonte.

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��

�Il presidente De Benedittis con il doppio misto degli Assoluti Appio-Orlini.

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In realtà, a partire meglio erano i doriani: Nicolò Ginocchio, opposto al 3.1 Stefano Pellerino, riusciva a spuntarla in una gara comunque incerta: 61 46 63.Dall’altra parte, però, c’era una sicurezza come Stefano Damonte, 2.7, che nella sfida dei numeri 1, costringeva alla resa Fabio Parodi (stessa classifica). Come già detto l’asso nella manica per il team po-nentino era rappresentato dal settore femminile. Se già in semifinale, contro il Park, si era distinta la giovane Bizzo, il valore della squa-dra cresceva con in campo la Rovere. In singolare, infatti, la finalese non soffriva troppo prima regolare la portacolori dell’Andrea Doria, Arianna Moncagatto. Ancora la Rovere, schierata in coppia con Da-monte, firmava il punto decisivo, quello del 3-1. Eppure di fronte c’era un pezzo di storia del tennis ligure degli ultimi anni, con Anto-nella Bini ed Antonio De Prà. Stavolta però l’Andrea Doria doveva ar-rendersi: 63 62 per i finalesi e coppa in mano al circolo del Ponente. Ricordiamo che le semifinali erano state vinte dall’Andrea Doria e dal TC Finale Ligure (che avevano tra l’altro il vantaggio del campo amico), rispettivamente sul Break Point Savona e sul Park Genova.In viale Aspromonte i padroni di casa, dopo aver perso il primo pun-to, pareggiavano subito i conti con Nicolò Ginocchio, opposto al 3.2 Gabriele Legge. Fondamentale il punto di Arianna Moncagatto sul-la Sabattini (61 61), completato dalla tradizionale forza dei doppi. Quanto al TC Finale, a decidere la contesa era il misto con Bizzo e Damonte che superavano la Musso e Marco Micali per 62 62.

LOMBARDIAGiovani protagonisti

di Cristian Sonzogni

Giovani in evidenza tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012. A Giussano, si è giocata la sesta edizione del ‘Saranno famosi’,

uno dei tornei under più importanti in Lombardia. Nel tabellone under 12 maschile ha vinto Alberto Fossati, che ha superato nell’ul-timo atto Tommaso Vescovi per 60 75. Nella corrispondente prova femminile, titolo a Federica Rossi, capace di battere Francesca Ru-mi per 64 61. Nell’under 14 maschile, vittoria per Massimiliano De Pasquale, che ha battuto Andrea Cattaneo in tre set, per 36 62 63. Tra le ragazze, successo di Giuliana Ansaloni su Sara Colombo, che si è arresa col punteggio di 67 63 63. Infine, nell’under 16 maschile, titolo a Fabio Caletti che, dopo la sconfitta in finale un anno fa, è riuscito a conquistare il trofeo a spese di Andrea Borroni, battuto per 26 62 64. Nel tabellone femminile, Giulia Turconi ha superato Camilla Moroni per 61 62.Oltre 200 iscritti, invece, nel torneo di Bagnatica, che ha coinvolto under 12, under 14 e terza categoria. L’unico bergamasco a portare a casa il successo è stato Simone Gotti, under 14 del Tc Brusaporto che ha trionfato nella sua categoria, nonostante la presenza di tanti partecipanti di un anno più grandi di lui. Per lui, vittoria in fina-le in tre set su Natali. Di Gabriele Bosio, Viviana Giorgi e Camilla Moroni gli altri tre successi nelle categorie giovanili. Passando al tabellone di terza, invece, il milanese Alberto Nava ha superato in finale l’orobico Marco Magri, che in semifinale aveva vinto il derby con Angioletti. Tra le donne, titolo ad Alessandra Battaglia, che ha

approfittato del ritiro nell’ultimo atto della bergamasca D’Auria, messa ko da un malanno di stagione. Secondo posto per la rappresentativa della Lombardia in Coppa d’Inverno, manifestazione per squadre regionali under 15 andata in scena al centro tecnico di Tirrenia. Il team lombardo era composto per tre quarti da giocatori bergamaschi, con Filippo Mora, Alessia D’Auria e Giuliana Bestetti insieme al milanese Rossi.Infine, ultimo atto a sorpresa a Trezzo sull’Adda, nel primo torneo di seconda categoria della nuova stagione. Si è imposta la testa di serie numero 3 Davide Pontoglio, che in finale ha avuto la meglio su Jacopo Bartolini, classificato 2.8 e vera rivelazione della mani-festazione. Aiutato da una serie di ritiri (in particolare del favorito Matteo Galli e di Compagnucci nei quarti), Bartolini era stato co-munque bravo a battere il quarto favorito Simone Vismara negli ot-tavi. In finale, invece, non ha opposto molta resistenza a Pontoglio, strappandogli soltanto tre game.:

MARCHELa forza dei risultati

di Roberto Senigalliesi

“Una stagione da incorniciare”. Con queste parole il presiden-te del Comitato regionale Emiliano Guzzo ha condensato il

2011 nel corso della festa del tennis marchigiano, svoltasi all’Hotel Le Terrazze di Grottammare. “Le Marche - ha detto ancora Guzzo

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� Simone Gotti

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la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

- si stanno imponendo in campo nazionale a suon di risultati. Lo dicono i numeri: incremento delle affiliazioni e dei tesserati (circa 7500 agonisti) e i risultati che ci hanno visto conquistare risultati prestigiosi, come il successo alla mitica Coppa Lambertenghi con Samuele Ramazzotti e Lorenzo Battista, il titolo nazionale under 11 con Erik De Santis, la finale del campionato del mondo under

16 con Gianluigi Quinzi, la finale di Chiara Gatto ai campionati di terza categoria, la brillante performances del CT Moie nell’under 12. Da sottolineare ancora la buona attività internazionale dei vari Simone Vagnozzi, Stefano Travaglia, Daniele Giorgini, Alice Savo-retti, Alice Balducci, Federico Torresi e dei più giovani Lamberti, Lombardi, Giunta, Camilla Rizza. Fioretti, Cocciaretto. Soprattutto i nostri giovani vincono e sono temuti da tutti”.Altro vanto del Comitato può essere la creazione di un proprio centro tecnico regionale. “Con questa struttura i nostri giovani potranno crescere e migliorare ancora - ha detto ancora il presi-dente del CR Marche - grazie alla professionalità e passione dei nostri tecnici. In generale, all’inizio del quarto anno di mandato mi preme ringraziare tutte le persone, compresi i genitori dei ra-gazzi, che permettono alla nostra disciplina di ottenere risultati di grande prestigio”. Nel corso dell’incontro è stato evidenziato anche il sempre cre-scente numero di manifestazioni e tornei che si svolgono nella re-gione, capace di coprire ormai l’intero anno solare. Grande spazio viene dato anche alla formazione.“Insomma il tennis marchigiano gode di ottima salute - ha com-mentato il presidente onorario Michele Brunetti - ed è sempre più capace di stupire a ogni livello”. Sono intervenuti, fra gli altri, il tecnico federale Luca Sbrascini (anche lui marchigiano) che dirige il Centro Tecnico, il vice-presidente del Comitato Paolo Scandiani, il Delegato maestri Giovanni Torresi, il referente Pia Marche An-drea Pallotto, il consigliere regionale Francesco Mandelli.

PIEMONTESuccesso nella Coppa d’Inverno

di Ugo Veglia

L’auspicio formulato sullo scorso numero di Super Tennis, a seguito del secondo posto al “Trofeo Polla”, si è verificato:

il Piemonte per la terza volta (su quattro) vince la “Coppa d’In-verno”. La fase finale del campionato a squadre per Regioni, riservato ai giovani under 15, si è disputata presso il centro tecnico di Tirrenia con i ragazzi piemontesi capitanati dai maestri Luigi Bertino e Al-berto Gillerio. La competizione ha visto il team sabaudo dapprima imporsi sull’Emilia Romagna, quindi sulla Toscana ed, infine, sulla Lombardia, campione uscente. Nella giornata finale i piemontesi si sono aggiudicati tutti i quattro singolari, con Castelli, Procacci,

Ocleppo e Fonio impegnati contro avversari assai accreditati, ren-dendo inutili i doppi e confermando il valore di una regione, ormai da anni al vertice delle competizioni nazionali. Il Sistema Piemon-te, che può contare anche su uno specifico contributo economico dell’Assessorato allo Sport della Regione, dimostra ancora una volta la validità delle scelte di risorse umane e dei piani operativi.

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� La premiazione di Samuele Ramazzotti

�La squadra piemontese alla Coppa d’Inverno da sinistra in piedi: Alberto Gillerio, Andrea Bolla, Giovanni Fonio, Julian Ocleppo, Stefano Reitano, Luigi Bertino; in basso: Anna Turco, Anna Maria Procacci, Federica Joe Gardella, Cecilia Castelli

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Super Tennis

PUGLIATennis clinic a Margherita di Savoia

di Marianna La Forgia

Così come avviene in Florida nella prestigiosa Bollettieri Aca-demy, e in Spagna, nella famosa Academia Sànchez-Casal, an-

che in Puglia sui campi del Circolo Tennis di Margherita di Savoia si è svolta, il 21 e 22 gennaio, una clinic di tennis altamente specia-lizzata. Presenti i dieci migliori atleti under (dagli 8 ai 18 anni) del-la regione tra cui: Andrea Pellegrino (SC Bisceglie), già campione italiano 2011 under 14, che nel mese di dicembre ha partecipato all’Orange Bowl, la più importante manifestazione Mondiale delle varie categorie giovanili a Miami; Martina Zerulo (SG Angiulli), cam-pionessa italiana under 14 e Alex Gammariello (T.C.Match Point), vincitore del Lemon Bowl nel 2010 nella categoria under 8. I ragazzi hanno avuto la fortuna di allenarsi con la supervisione e i preziosi consigli di due grandi giocatori, come Vincenzo Santopadre, che è stato il numero 100 delle classifiche mondiali e più volte ha in-dossato la maglia azzurra in coppa Davis, e Stefano Pescosolido, campione italiano e di Coppa Davis. Con l’organizzazione della clinic, Margherita di Savoia si fa pro-motrice, seguendo le indicazioni della Federazione Italiana Tennis, dei campi in duro, in modo da agevolare lo sbocciare di talenti in grado di competere anche sul rapido, terreno su cui si disputano la maggior parte dei tornei che contano. Puntare su questo appun-tamento, vuol dire promuovere il turismo sportivo e far diventare la cittadina di Margherita di Savoia un punto di riferimento del tennis, non solo a livello regionale, ma anche nazionale, anche perché or-mai il turismo sportivo rappresenta in maniera crescente un modo per destagionalizzare il settore vacanziero, e sfruttare tutto l’anno le valenze attrattive di un territorio.

SARDEGNATante novità in calendario

di Lazzaro Cadelano

Qualcosa si perde, qualcosa si guadagna. Ne sa qualco-sa il calendario 2012 dei tornei della Sardegna, un can-

tiere work in progress con tante novità, a cominciare dalle tappe nazionali che hanno tracciato i binari per il nuovo ca-lendario. Tornei storici in periodi nuovi e nuovi tornei che im-preziosiscono quasi ogni mese di una stagione già comincia-ta, e che finirà proprio il 30 di dicembre sui campi del Tennis Club Porto Torres, che ha confermato il Rodeo di Capodanno. Il nuovo anno, a dirla tutta, è iniziato l’anno scorso, con il nuovo Fit Ranking Program, adesso doppio, con un mini-circuito del nord e uno del sud dell’Isola. Ma il primo torneo si giocherà allo Sporting Club di Quartu Sant’Elena, che inaugurerà la stagione e il circuito Winneritalia Under 10, 12, 14 e 16. Il treno dell’attività giovanile, almeno in questa prima versione dell’attività individuale, conta 24 tornei, intervallati dai vagoni del Circuito Fit cui parteciperanno

tutti i migliori giovani d’Italia. In quel di Cagliari, a Monte Urpinu, il prestigioso appuntamento under si svolgerà dal 31 marzo all’8 aprile. Il Memorial Angelini decreterà i campioni sardi juniores, ma cambia periodo: start il 18 giugno. Le prove di qualificazione per i Tricolori under saranno al Tc Terranova Olbia (under 11 e 12), mentre a Poggio dei Pini si staccheranno i biglietti per i campio-nati Italiani Under 13, 14 e 16.A proposito di scudetti, ecco la grande novità della stagione in terra sarda: il Tennis Club Alghero ospiterà per la prima volta i campionati italiani di tennis in carrozzina, dal 28 maggio. Confer-mato il Sardinia Open internazionale a settembre, che quest’anno fa “13” e si incastona tra gli unici due Itf sopravvissuti, proprio quelli storici: il 15 mila dollari maschile di Porto Torres e il 10 mila dollari femminile di Settimo San Pietro. Confermati anche i due appuntamenti europei: alla Torres Sassari c’è il girone Under 14 maschile della Copa del Sol, ad Alghero si assegnerà il titolo eu-ropeo under 12 maschile. La fetta più grossa è rappresentata come al solito dai tornei di Terza e Quarta categoria: 30 solo nella provincia di Cagliari, 20 nel Sassarese e una decina tra Nuoro e Oristano. Gli Open saranno 12, con i riflettori puntati sui campionati sardi Assoluti, che da quest’anno tornano a Nord. I campioni regionali di singolo e dop-pio si eleggeranno alla Torres Sassari, dal 27 agosto al 9 settem-bre. I sovrani della Quarta categoria saranno sanciti allo Sporting Quartu, mentre Costa di Sopra sarà la sede per la prova unica di qualificazione ai campionati Italiani di Terza. Il Tc Su Planu elegge-rà i nuovi campioni sardi Over.

SICILIABilancio positivo al Lemon Bowl

di Fabio Tedesco

Nessun vincitore, ma bilancio positivo per i tanti atleti siciliani presenti nei tabelloni finali al Lemon Bowl di Roma. Nell’U14

maschile il miglior risultato è arrivato da Nicolò Schilirò (TC Ro-mano) che si è arreso in semifinale a Riccardo Balzerani, vincitore del torneo. Un risultato analogo è stato raggiunto nell’U8 fem-minile dalla palermitana Giorgia Pedone (Country Time Club). Quarti di finale nell’U14 femminile per Martina Lo Pumo (TC Le Roccette), battuta da Rosanna Maffei, e nell’U12 femminile per la

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��

�Il corso di aggiornamento obbligatorio svolto al Tc Assemini

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la voce delle REGIONI SUDCENTRONORD

Super Tennis

portacolori del Tennis Club Palermo 2, Giulia La Rocca. Nell’U12 maschile è uscito agli ottavi Christian Proietti (Proietti TT) battu-to dal finalista del torneo, Alessio De Bernardis. Sono usciti agli ottavi anche Martina Forcisi (Match Ball di Mascalucia) e Giulia Tedesco (Country Time Club) nell’U10 femminile, Raffaele Marino (CT Montekatira) e Steve Straquadaini (Match Ball di Mascalucia) nell’U8 maschile.Se il 2012 si è aperto con queste buone prestazioni, non da meno era stata la chiusura del 2011. Al Torneo di Natale giocato a Bari, infatti, Fabrizio Andaloro, bissando il successo dell’anno scorso, ha trionfato tra gli under 11, categoria nella quale tra le donne so-no arrivate in semifinale Alessia Truden e Beatrice Vitale. Bella vit-toria, nell’under 12 femminile, per la palermitana Giulia La Rocca che, anche in questo torneo, ha confermato i grandi passi in avanti fatti vedere durante tutta la stagione. In semifinale, nell’under 14 maschile, si è invece fermato il cammino del catanese Nicolò Schi-lirò. Sconfitta in finale, nell’under 16 femminile, per Dalila Spiteri. Vittoria, infine, tra i 2003 per Giorgio Tabacco e Giulia Paternò.Importanti novità per quel che riguarda uno dei tornei internazio-nali in programma in Sicilia: il torneo di Caltanissetta, giunto alla XIV edizione, in programma al Tennis Club Villa Amedeo dal 2 al 10 giugno 2012, ha avuto il placet dall’Atp per il cambio di data da marzo a giugno. Ci sarà anche un aumento del montepremi che passerà da 30.000 a 64.000 euro. Il cambio di data è stato fortemente voluto dalla dirigenza del club, presieduta da Michele Trobia, al fine di con-sentire l’effettuazione di almeno due incontri durante le ore serali. Sarà, infine, anticipato di una settimana il torneo internazionale femminile del Country Time Club di Mondello, a causa dell’ap-puntamento olimpico.

UMBRIA Paoletti super al Lemon Bowl

di Sergio Pioppi

Il tennis umbro baby va ancora una volta sul podio e le fa nel tor-neo più prestigioso a livello giovanile nazionale, il Lemon Bowl.

La competizione che apre la stagione 2012, si è conclusa come da tradizione il giorno dell’Epifania sui campi dei circoli romani New Penta 2000 ed Eschilo 2. Nell’under 10 femminile trionfa colei che oramai non è più una sorpresa, Matilde Paoletti del Tennis Club Perugia. Battendo in finale la maltese Helene Pellicano, dopo una lotta all’ultimo colpo, la Paoletti si è confermata come una delle più forti a livello nazionale nella sua categoria, se non addirittura la numero uno, anche se a questa età è più difficile stilare una gradua-toria precisa. Una cosa è comunque certa: se Matilde crescerà con queste premesse, tra qualche anno saranno in molti a parlare di lei. Bene anche Alessio De Bernardis dello Junior Perugia il quale si è arreso nella finale under 12 maschile solo al favorito Riccardo Perin del Tc Greenland. Poi c’è la novità rappresentata da Veronica Sirci di Villa Candida Foligno, finalista nell’under 8 femminile, superata solo al tie break da Emma Valletta del Tc Ercole. Se consideriamo che alla manifestazione hanno preso parte oltre 1000 ragazzi con

varie provenienze, anche estere, il successo dei baby umbri acqui-sta ancora più prestigio. La gara era riservata alle categorie under 8-10-12-14-16-18 maschili e femminili. “Il livello medio si è alzato molto in questi anni – sottolinea il capita-no di Davis e Fed Cup Corrado Barazzutti – e questi ragazzi stanno crescendo molto bene tecnicamente e tatticamente. Il Lemon Bowl si conferma una bellissima manifestazione, che seguo ogni stagione con grande interesse e curiosità. Il mio obiettivo è puntato su under 10, 12 e 14 e devo dire che ho visto molte cose interessanti”. Risultati delle finali: Under 8 femminile: Emma Valletta b. Veronica Sirci 26 62 74; Under 10 femminile: Matilde Paoletti b. Helene Pel-licano 64 67 76; Under 12 maschile: Riccardo Perugina b. Alessio De Bernardis 61 62.

VALLE D’AOSTAAgazzi e Caregaro in evidenza

di Demetrio De Gaetano

Sui campi veloci del Palazzetto dello Sport di Chatillon è andata in scena la 14° edizione del Memorial Giorgio Minini, organiz-

zato dal T.C. Chatillon/Saint Vincent. Il montepremi di 2.000 euro, sia per il torneo maschile che per quello femminile, ha richiamato 66 giocatori di cui 29 di seconda categoria, e 33 giocatrici di cui 16 di seconda categoria. Tra gli iscritti in campo maschile spicca-vano il vincitore della passata edizione Andrea Agazzi e il finalista Luca Serena, rispettivamente n. 3 e 2 del tabellone, la testa di serie n. 1 Antonio Comporto e il valdostano Matthieu Vierin TDS n. 8.

Matthieu ha disputato un buon torneo, concludendo la sua av-ventura nei quarti contro Comporto, cui ha ceduto solamente per 75 76 dopo un match molto combattuto. Nella parte bassa del tabellone, la semifinale ha riproposto l’incontro che l’anno scorso

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� La premiazione dei finalisti

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Super Tennis

valeva il titolo, con il solito spettacolo e con lo stesso vincitore; Agazzi si è infatti imposto per 76 46 62. La finale tra Comporto e Agazzi è stata all’altezza delle aspettative. Per due ore il pubblico ha potuto assistere allo spettacolo offerto da due giocatori com-pletamente diversi: da una parte Agazzi, attaccante puro allergico alla linea di fondo, dall’altra Comporto, giocatore potente, princi-palmente ribattitore. La battaglia è stata vinta da Agazzi che, col punteggio di 76 64 62, ha bissato il successo dell’anno scorso.In campo femminile tutta l’attesa era per la giocatrice di casa Mar-tina Caregaro, testa di serie n. 1 e grande favorita del torneo. Il forfait della n. 2 Paola Cigui aveva fatto temere un torneo sen-za storia, ma, per fortuna, la giovanissima Giulia Pairone, n. 3, approfittando del “buco” lasciato dalla Cigui, ha conquistato la finale e, per quasi tre ore, ha tenuto testa alla più quotata Care-garo, cedendo soltanto al terzo set col punteggio finale di 36 76 64. Grande soddisfazione per il pubblico, che ha visto trionfare la beniamina di casa, e per Martina che si aggiudica finalmente il torneo che l’anno scorso l’aveva vista sconfitta in semifinale. Al termine delle finali, con il presidente Alessandro Finelli e la fami-glia Minini a fare gli onori di casa, si sono svolte le premiazioni e il tradizionale rinfresco per pubblico e atleti, con gli auguri di fine anno e l’arrivederci alla prossima edizione.

VENETODoppio brindisi a Capodanno

di Roberto Bonigolo

Capodanno tra panettoni, spumante e... racchette. Un modo un po’ insolito, ma anche stimolante per trascorrere le festi-

vità di fine anno, da Natale all’Epifania, e per brindare all’anno nuovo. Due appuntamenti tennistici in terra patavina hanno ca-talizzato l’entusiasmo di atleti, addetti ai lavori ed appassionati: un torneo open maschile al TC Oasi 2Mila di Padova e un quarta categoria maschile e femminile (entrambi limitati a 4.3) all’USD Feriole Montecchia. Al primo evento hanno partecipato circa 140 atleti. Non sono mancate le sorprese in questo “Memorial Alessia Brombin”, a cominciare dal forfait per infortunio della prima testa di serie,

il 2.2 Riccardo Ghedin, per proseguire con la caduta sul campo dell’altro 2.2, e vice favorito, Viktor Galovic ad opera del 2.6 Bo-nadio. Così il quartetto finale era costituito da Aprile-Papasidero e Radic-Bonadio per un match finale appannaggio di Mario Radic (2.2) e Lorenzo Papasidero (2.3). Una finale incompiuta (ritiro per infortunio dell’italo-croato Mario Radic sul punteggio di 57 13 a suo sfavore) consegnava il trofeo nelle mani dell’emergente Pa-pasidero, bravo e fortunato. Il 21enne pisano, portacolori del TC Prato, succede così nell’albo d’oro della manifestazione a nomi illustri nel firmamento internazionale quali Matteo Viola e Walter Trusendi. I tabelloni intermedi di terza e quarta categoria sono stati incamerati rispettivamente dal 3.1 Coletto (su Castagna) e dal 4.1 Bresci (su Rampazzo).Al Tennis Montecchia, invece, l’unico tabellone di gara a livello femminile ha visto primeggiare a sorpresa la 4.4 Norma Gennai (un’under 12 ferrarese!) sulla più accreditata bolognese Ilaria Mor-gillo (4.3), dopo che le stesse avevano eliminato in precedenza le favorite Camilla Ronchini e Celeste Zodo (entrambe 4.3). In campo maschile si è imposto meritatamente un altro 4.3 di Azza-no Decimo, Alessandro Francesconi, in una equilibrata finale sul veneziano Luigi Tegon (Società Canottieri Mestre). Semifinalisti i 4.4 Scorzato e Apostoli nel tabellone finale, mentre nella sezione NC si è aggiudicato la finale il giocatore di casa Dennis Zaniolo su Davide Sambo.

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��Premiazione del torneo open al TC Oasi 2Mila

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Super Tennis

DDopo un lungo periodo la forma-zione professionale degli istruttori di Beach tennis riparte nel 2012. L’attesa per la definizione delle nuove qualifiche per l’insegna-mento del beach tennis e per l’attuazione dei relativi nuovi pro-grammi si è resa necessaria per la completa revisione del Rego-lamento dei Tecnici (http://www.federtennis.it/CarteFederali.asp) su cui tale riforma poggia le basi.Il Regolamento dei Tecnici così emanato risponde pienamente alle esigenze di aggiornamen-to di ogni qualifica che ruota attorno all’insegnamento delle discipline sportive federali. Tale aggiornamento è stato effettuato con l’approvazione del CONI ed in linea con quanto previsto dallo “SNAQ” (Sistema Nazionale di qualifica dei tecnici sportivi), ren-dendo il nostro sistema dell’inse-gnamento federale all’avanguar-dia. Segnatamente, nell’ambito delle qualifiche del Beach Tennis, è stata prevista una diversificazio-ne delle figure deputate all’inse-gnamento di tale disciplina.Difatti le qualifiche professionali sono diventate 3 e sono le se-guenti:- Istruttore di primo livello di beach tennis (art. 25) - Istruttore di secondo livello di beach tennis (art. 26) - Maestro di beach tennis (art. 27)La qualifica di istruttore di primo livello di beach tennis, che ha va-lidità biennale, consente all’istrut-tore stesso di operare in completa autonomia solo per l’avviamento al beach tennis, avendo per allievi esclusivamente giocatori princi-pianti o che posseggano classifica

federale di quarta categoria.Nel corso del 2012 sono previ-sti ben 9 moduli per diventare istruttori di primo livello di beach tennis. Il primo di questi corsi è previsto in Sardegna e poi via via si coprirà tutto il territorio nazio-nale. Le lezioni sul Beach Tennis saranno tenute da importanti professionalità del settore scelte nell’ambito delle categorie dei giocatori di vertice nonché di in-segnanti con vasta esperienza nel settore. Queste figure compon-gono un “comitato scientifico” del quale l’Istituto di formazione Roberto Lombardi si sta avvalen-do per preparare questi corsi e quelli per le qualifiche superiori. I corsi che l’istituto sta organizzan-do avranno tra le altre cose il ri-conoscimento degli organismi in-ternazionali (l’ITF tra le altre cose parteciperà ad alcune sessioni).I corsi per diventare istruttori di primo livello di beach tennis sono inseriti all’interno di un modulo di una intera settimana al fine della quale i partecipanti otterranno sia la qualifica di istruttori di primo li-

vello di tennis che di beach tennis oltre alla qualifica di GAT! e GAC! (giudici arbitri). Tuttavia coloro che sono interessati a diventare solamente istruttori di primo livel-lo di beach tennis possono farne domanda ed in questo caso la durata del corso si limiterà a due mezze giornate giornate (gene-ralmente venerdi pomeriggio e sabato mattina oppure tutto il sabato. Gli aspiranti istruttori per partecipare devono fare doman-da all’Istituto Superiore di Forma-zione Roberto Lombardi (l’orga-no deputato dalla FIT per questo scopo). E’ importante rispettare le scadenze dei vari bandi perché i posti sono limitati.Coloro che diventeranno istrut-tori di primo livello potranno par-tecipare al primo corso utile per istruttori di secondo livello.La qualifica di istruttore di se-condo livello di beach tennis, ha carattere permanente, ed è con-seguita dagli istruttori di primo livello attraverso l’idoneità otte-nuta con la frequenza di un corso di formazione, comprensivo di un

tirocinio. L’istruttore di secondo livello può svolgere in tutto il terri-torio nazionale le funzioni attribu-ite all’istruttore di primo livello ed è abilitato, inoltre, a seguire atleti agonisti che svolgono attività di livello nazionale con esclusione di atleti di prima categoria o di atleti che svolgono attività di livello in-ternazionale.Nell’ambito di questa qualifica saranno inseriti coloro che hanno ottenuto la qualifica di “istruttori” precedentemente, previa parteci-pazione al corso di aggiornamen-to obbligatorio che verrà organiz-zato nel corso dell’anno 2012.La qualifica di maestro di beach tennis, ha carattere permanente, ed è conseguita dagli istruttori disecondo livello di beach tennis attraverso l’idoneità ottenuta con la frequenza di un corso di forma-zione, comprensivo di tirocinio. Il maestro di beach tennis può svolgere in tutto il territorio nazio-nale le funzioni attribuiteall’istruttore di secondo livello ed è abilitato, inoltre, a seguire atle-ti di prima categoria o atleti che svolgono attività di livello interna-zionale. Al momento non è previ-sto un corso per maestri di beach tennis nel 2012 ma l’Istituto di for-mazione si riserva di organizzarlo nell’ultimo periodo dell’anno qualora il numero di istruttori di secondo livello sia congruo.Ogni informazione riguardante i bandi di concorso, e ogni altro aspetto riguardante la formazio-ne può essere ricercato nel porta-le: http://www.federtennis.it/ISF/ od in alternativa scrivendo alla segreteria: [email protected]

La definizione dei nuovi ruoli per l’insegnamento e per l’attuazione dei relativi programmi di addestramento si è resa necessaria per la completa revisione del Regolamento dei Tecnici su cui

tale riforma poggia le basi. Tale aggiornamento è stato effettuato con l’approvazione del CONI

NOVITA’ NELLA FORMAZIONE

Tre le qualifiche professionali

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beach tennis

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WWW.WINNERITALIA.IT� � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � �

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Super Tennis

LLa stagione appena iniziata è arricchita dall’arrivo ormai im-minente dei Giochi Paralimpici che si svolgeranno a Londra il prossimo settembre. Tre anni di rincorsa verso la qualificazione ad un evento che spesso rap-presenta l’apice di una carriera sportiva stanno per produrre, si spera la tanto sospirata qua-lificazione anche per alcuni dei nostri giocatori italiani.Per questo motivo chi oramai sente di essere vicino a questo traguardo non lascia niente di intentato e, anzi, attraversa il mondo in lungo e largo alla conquista degli ultimi punti di-sponibili.E cosi non erano ancora termi-nate le feste di Natale che una nutrita rappresentativa italiana, formata da 9 giocatori della categoria maschile, ha raggiun-to l’Australia per confrontarsi con l’atmosfera del tennis che conta e disputare i primi tornei del circuito 2012. Molti di loro, dopo un anno intenso passato a gareggiare scalando la classifica italiana, erano alle prime espe-rienze internazionali e sfruttan-do il lungo viaggio hanno ap-profittato per giocare quattro tornei di fila allenandosi al cal-do australiano.Altri, ed è il caso di Marco Inno-centi, che in Australia cercava i punti decisivi per aggiudicarsi la qualificazione a Londra dopo un lungo lavoro durato tre anni nei quali il tennista fiorentino si è ritagliato un posto importan-te nel panorama internazionale culminato a fine dicembre scor-so con l’ingresso nei primi dieci

giocatori del mondo. Questo successo di per se però non è sufficiente per garantire a Mar-co la qualificazione visto che da qui fino a maggio (termine del periodo di qualificazione) tanti punti saranno in palio nei vari tornei e solo 12 saranno i qua-lificati diretti nel tabellone dei Quad di Londra.E dunque era importantissimo iniziare la stagione con la pre-senza in Australia non solo per prendere i punti ma anche per mantenere a distanza gli an-tagonisti principali in questa corsa! E il risultato sotto questo punto di vista è stato raggiunto.Al termine della tappa “down under” il tennista fiorentino ha mantenuto la posizione batten-do la concorrenza del sudafri-

cano Sithole e dei giapponesi Moroishi e Kawano in grande ascesa. A Brisbane, nel torneo d’esordio, Innocenti ha sfiorato la vittoria fermato solamente da un colpo di calore, dopo il primo set della finale, che ha costretto al ritiro il tennista azzurro nella gara di singolare. Mentre nella gara di doppio Marco, in coppia con lo statuni-tense Hasterok, centrava la pri-ma vittoria italiana nel circuito mondiale ITF 2012.Battuta d’arresto invece nel torneo di Adelaide nel quale Kawano (proprio uno dei due giapponesi in corsa per Lon-dra) ha sconfitto il tennista az-zurro in semifinale con il pun-teggio di 75 63.Nel terzo torneo del tour, che

si è disputato a Mel-bourne, è arrivata ancora una sconfitta, questa volta nei quar-ti, contro Hasterok e una finale nel doppio che ha parzialmente mitigato la delusione del tennista azzurro che contava di otte-nere migliori risultati da questa lunga tra-sferta.Ma a Sydney, uno dei più importanti tornei al mondo, nell’ultima tappa Marco ha di nuovo trovato il suo tennis, ha raggiunto i quarti di finale ed è stato sconfitto dal numero 2 del mondo Norfolk con il pun-teggio di 63 62 in una

partita bugiarda nel punteggio perché combattuta fino in fondo.“E’ vero mi aspettavo di più - ha dichiarato Innocenti al rientro - ma il cambiamento di clima così repentino e il colpo di calore patito a Brisbane ha rallentato il mio tennis nel momento in cui forse ne avevo più bisogno. Poi mi sono acclimatato e tutto è andato meglio. Ma il percorso da fare per staccare il biglietto per Londra è ancora lungo, di sicuro ci proverò fino alla fine!”Il tour degli altri italiani in gara registra alcune buone presta-zioni, da Banci a Cippo, ma soprattutto tanta tanta espe-rienza che tornerà utile in pro-iezione futura per innalzare il livello tecnico di tutto il movi-mento tennistico italiano.

Per Marco Innocenti una lunga trasferta down under con l’obiettivo di conquistare i punti necessari alla qualificazione per i Giochi Paralimpici di Londra. Finale a Brisbane, quarti a Melbourne e Sydney: il

fiorentino resta saldamente in corsa. Il tour ha fatto registrare anche le buone prestazioni di Banci e Cippo

OBIETTIVO OLIMPIADI

Australia prima tappa

tennis in carrozzina

DI FEDERICO ROSSI

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Marco innocenti

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Super Tennis

Emozioni livee tante novità

La primavera a SuperTennis arriva in anticipo. Marzo sarà il mese dei grandi match e delle novità. Partenza sprint con gli Atp500 di Acapulco e Dubai. In Messico gli specialisti del rosso andranno alla carica del titolo vin-to un anno fa da David Ferrer. Saranno notti di grande tennis (1-4 marzo) in rosso. Il top, però, è rappresentato dal torneo di Dubai, classico appuntamento per i big pri-ma della campagna sul cemento americano. Torneo dal ricco montepremi e per questo “stimolante” anche per i top10. Federer, Murray, Tsonga hanno già confermato la propria partecipazione, ma potrebbe essere anche il torneo del numero 1 del mondo Novak Djokovic, inserito nella entry list, così come Berdych e Fish.

Spettacolo puro, dunque, un torneo da intenditori.Non solo tennis giocato nel marzo di SuperTennis. Le grandi novità riguardano i nuovi format, che spazieran-no dal campo ai salotti, dalla teoria alla pratica. L’offerta di SuperTennis sarà ampliata da “Lezione di tennis”, una trasmissione che punta ad insegnare i rudimenti della tecnica a tutti coloro che vogliono iniziare a ci-mentarsi con la racchetta o che magari vogliono perfe-zionare i propri colpi. I maestri dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi daranno infatti le indica-zioni tecniche e mostreranno alcuni esercizi da eseguire in campo per poter iniziare una “carriera” amatoriale.Gli amanti della musica, invece, potranno coniugare la propria passione per il tennis e per le note con “Tennis Parade”. Ogni settimana i colpi più belli dell’anno af-fiancheranno la hit parade, un mix tra il miglior tennis e la miglior musica del momento.“Terra Rosa”, invece, è il format pensato per le donne. Un contenitore di curiosità e gossip, arricchito da inter-viste e notizie utili, tutto ovviamente dedicato soprat-tutto al pubblico femminile.A marzo SuperTennis anticipa la primavera.

Giovanni Di Natale

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Giovedi 1

� 00:00 LIVE ATP 500 Acapulco (Ottavo di Finale)� 04:00 LIVE ATP 500 Acapulco (Ottavo di Finale)� 11:00 LIVE ATP 500 Dubai (2 Quarti di Finale)� 16:00 LIVE ATP 500 Dubai (2 Quarti di Finale)� 22:00 LIVE ATP 500 Acapulco (2 Quarti di Finale)

Venerdi 2

� 02:00 LIVE ATP 500 Acapulco (2 Quarti di Finale)

� 13:00 LIVE ATP 500 Dubai Semifinale 1� 15:00 LIVE ATP 500 Dubai Semifinale 2

Sabato 3

� 00:00 LIVE ATP 500 Acapulco Semifinale 1� 04:00 LIVE ATP 500 Acapulco Semifinale 2� 16:00 LIVE ATP 500 Dubai Finale

Domenica 4

� 04:00 LIVE ATP 500 Acapulco Finale

in tv

MARZO SU

Note: * gli orari possono subire variazioni

Roger Federer

AndyMurray

Jo-WilfriedTsonga

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46Super Tennis

la posta di Nicola

Caro Nicola,ho avuto modo di assistere in tv alle due finali dei recenti Au-stralian Open, quella femmini-le vinta facilmente dalla Aza-renka sulla Sharapova, quella maschile, indimenticabile, tra Djokovic e Nadal che hanno a mio parere scritto una pagina di storia del tennis. Siamo pas-sati da una finale francamente deludente ad una indimentica-bile che mi ha fatto riflettere sullo stato attuale del ten-nis femminile. A giudicare lo

spettacolo visto a Melbourne sembravano quasi due sport diversi… Mi piacerebbe sape-re cosa ne pensa un grande campione come te.

LUCA SAVINI (GROSSETO)

Caro Luca,ti ringrazio innanzitutto per i complimenti. Il tuo commento, però, mi sembra alquanto inge-neroso: paragonare tennis ma-schile e femminile, permettimi di dissentire dal tuo pensiero, non ha molto senso. Nel tennis

maschile moderno prevalgono la velocità e la forza fisica, oltre che naturalmente il talento di campioni come Federer, Djoko-vic Nadal e Murray, per men-zionare solo i più acclamati del momento. Ma anche il tennis femminile ha i suoi personaggi , la sua bellezza, la sua peculia-rità. Probabilmente, rispetto al tennis maschile, in quello fem-minile acquista maggior valen-za l’aspetto emotivo: ecco che spesso assistiamo a sfide ma-gari non bellissime dal punto

di vista puramente tecnico, ma appassionanti ed incerte fino all’ultimo quindici. Match che ci tengono con il fiato sospeso per l’intera durata dell’incon-tro. E poi spesso nei match femminili, proprio perché la velocità del gioco e la potenza dei colpi sono più contenuti, si riesce ad apprezzare maggior-mente il gesto tecnico, cosa questa in genere molto apprez-zata dal giocatore di circolo. In-somma viva il tennis, tutto. Non solo Djokovic o Nadal…

Tennis maschile e femminile: unici nella loro diversità

10 a SARA ERRANI – Non tanto per aver salvato l’onore del tennis italiano agli Australian Open quanto per i notevoli progressi compiuti, progressi che a Melbourne, nei quarti

di finale, le hanno permesso di spaventare la campionessa di Wim-bledon Kvitova. Poi eroina, purtroppo sfortunata, anche in Fed Cup.

9 a VICTORIA AZARENKA, che in Australia ha impiegato appe-na 122 minuti a mettersi in tasca gli stessi soldi che Djokovic ha dovuto sudare 5 volte di più per guadagnarsi.

8 al CONSIGLIO DI STATO che ha ristabilito la legalità, sventan-do il tentativo di golpe ai danni dello sport italiano operato da alcuni desperados e restituendo così a chi vuole imparare

a giocare a tennis il diritto di ricevere un insegnamento certificato e di qualità.

7 a GAIA PICCARDI – La stellina del “Corriere della Sera” è or-mai diventata talmente brava da indurre lo sbadato autore di questa rubrichetta a scambiare per sua l’intervista a Raffaella

Reggi in realtà realizzata per “Repubblica” da sua maestà, la regina Emanuela Audisio.

6 a FRANCESCA SCHIAVONE – L’orgoglio non è acqua.

5 a PENNETTA E VINCI, che solo causa emergenza azzurra si sono decise a ricomporre il doppio più bello del mondo.

4 a ROGER FEDERER – Per averci prima illusi di essere tornato imbattibile e poi disillusi, ricadendo in preda al complesso-Nadal.

3 al DESTINO cinico e baro che si è divertito a opporre lo stes-so (durissimo) ostacolo alle nostre Nazionali, quella maschile e quella femminile, spedendole entrambe a tentare l’impossibile

in Repubblica Ceca.

2 al SOLITO (EX) GIORNALISTA italiano che, non pago delle im-prese consimili in passato compiute in giro per il mondo, ha co-stretto anche gli organizzatori degli Australian Open a ritirargli

l’accredito.

1 a QUELLI CHE hanno definito la finale maschile di Melbourne come “la più grande partita di tennis di tutti i tempi”.

0 a ROMINA OPRANDI – Con tutto ciò che la FIT ha fatto per lei, ha chiesto di diventare tennisticamente svizzera. Che la gratitudine non fosse di questo mondo lo sapevamo. Ma cre-

devamo che anche all’ingratitudine ci fosse un limite...

&PROMOSSI

BOCCIATIDI GIANCARLO BACCINI

Page 47: AD APRILE SFIDIAMO DI PETRA KVITOVA Piccola grande SARA · professor Dave Martin, durante una partita un giocatore di ... Mario Collarile (affiliati) Segretario Generale Massimo
Page 48: AD APRILE SFIDIAMO DI PETRA KVITOVA Piccola grande SARA · professor Dave Martin, durante una partita un giocatore di ... Mario Collarile (affiliati) Segretario Generale Massimo

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