Agorà n°9

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Periodico informativo della missione dei padri Barnabiti in Albania, luglio 2014, n.9.

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  • I G S

    Ci sono delle parole nel no-stro vocabolario che assumo-no il loro pieno significato solo se le inseriamo nel con-testo evangelico. Ges, vero maestro di vita, non si ferma ad insegnarci laccezione dei termini, ma con il suo aeg-giamento ce ne rivela la por-tata. Compassione una di queste parole. Nel nostro linguaggio comune il termine viene ridoo ad un semplice senmento di piet verso qualcuno meno fortunato di noi. A volte, si pu dire, viene usato anche a sproposito, fino a significare una sensazione momentanea che pi che guardare alle necessit dellaltro, vuol meere a posto la nostra coscienza. La compassione che Ges mostra per lumanit , invece, il modo di condividere la soerenza altrui, al punto di addossarla su di s, farsi carico della situazione dellaltro e condividere totalmente con laltro. Ges caricandosi della croce, prende su di s le nostre croci e sore con noi e per noi. Come ci ricorda Papa Fran-cesco, avere compassione vuol dire anteporre le necessit dei poveri alle nostre. Le nostre esigenze - connua il Papa - pur legime, non saranno mai cos urgen come quelle dei poveri, che non hanno il necessario per vivere. Questa riflessione sposa a pieno il significato pi profondo della solidariet che in tan manifestano araverso azioni gratuite, indice di una generosit che va ben oltre la facciata, la buona educazione. Allo stesso tempo, sem-pre presente il pericolo di lasciare troppo spazio al saper fare, allo strafare o allapparenza, soprauo nellambito del sociale o allinterno delle nostre comunit parrocchiali, senza per che il nostro saper essere sia davvero in li-nea con quanto di buono siamo in grado di dare. Non dunque nelle grandi azioni che troviamo il Signore e faccia-mo la Sua volont, andando incontro ai pi bisognosi, ma nella inma libert del nostro cuore che guida le nostre azioni e ci permee di giungere allaltro con consapevolezza e amore. Pertanto, facciamo nostro questo insegna-mento e riusciremo a scrollarci di dosso quellegoismo che, pur inconscio, non ci permee di riconoscere laltro come un fratello da amare.

    Non occorre che vadano; voi stessi date loro

    da mangiare". (Mt. 14,16)

  • Avit pastorali Anno V numero 9 Pagina 2

    U M Quello che sta per concludersi stato per me un anno molto parcolare. Sono p. Vito e sono qui in Albania da seembre 2013. La parcolarit di questanno, per me, legata essen-zialmente allessere stato il mio primo anno da prete e da missionario in Al-bania. Certo, durante gli anni di for-mazione avevo gi avuto modo di en-trare in contao in modo piuosto ravvicinato con questa realt; ma es-sere mandato da padre, fa cambiare un po la prospeva dellesperienza. In questo primo anno, mi sono occu-pato essenzialmente delle due realt di Fush Milot, oltre a vivere un tem-po di inserimento nella nostra comu-nit barnabica. E s, perch per un prete religioso la vita tracciata su due binari: gli impegni della vita reli-giosa e comunitaria da una parte e dallaltra gli impegni dellavit pa-storale. La vita comunitaria si svolge in modo abbastanza regolare; dico abba-stanza perch siamo sempre sogge a imprevis. La preghiera, la vita co-mune, il confronto delle idee scandi-scono la quodianit e, con il tempo, stanno facendo aumentare il senso di familiarit e di conoscenza con p. Gio-vanni, di conoscenza e di apprezza-mento del lavoro fin qui fao dai no-stri confratelli, coadiuva dalle conso-relle angeliche. E se da una parte ascolto e osservo cercando di impara-re dalle esperienze di p. Giovanni e

    degli altri padri che da Milot sono passa, dallaltra parte stato anche il tempo del primo contao/confronto con lavit pastorale. Questa avi-t, anche se preferisco parlare di esperienza di vita, ha avuto una data di inizio ben definita: il 4 oobre, gior-no in cui si celebrata la prima messa nella nuova cappella di Fush Milot II e di cui mi sarei dovuto occupare io. Insomma, gi da diacono (infa in quel periodo ero qui come diacono), Il Signore mi aveva indicato la strada. In questo periodo le esperienze sono state diverse; una parte hanno riguar-dato le classiche avit di catechismo con i bambini e i ragazzi di Fush Mi-lot I e II; per un periodo ho fao un po di italiano con i ragazzi oltre all

    ormai immancabile corso di chitarra. Ma lesperienza pi importante e pi edificante per me stata certamente quella vissuta nel periodo di quaresi-ma quando ho iniziato a vistare, ac-compagnato da madre Tringa o madre File, un po tue le case di Fush Mi-lot. Il contao direo, il dialogo, len-trare e il visitare le case di quan abi-tano in queste zone stata sicura-mente lesperienza pi forte e pi importante di questo primo anno tra-scorso qui. Insomma le avit sono

    Famullia Shn Nikolla, Natale 2013. Centro polifunzionale Agor. Unim-magine della festa natalizia organiz-zata dai giovani per le loro famiglie.

    In alto: Famullia Shn Nikolla, Milot. P. Vito imparsce lezioni di chitarra. In basso: foto panoramica della chie-sa di Fush Milot II dedicata a Ges Misericordioso.

    di Vito Giannuzzi

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    state tante e diversificate e spesso capita di senrsi inadegua e fuori luogo; ma queste sensazioni e impres-sioni, infondo, aiutano a restare con i piedi per terra e a ricordarci che sia-mo qui non per i nostri meri e per le nostre qualit, ma siamo qui essen-zialmente come tesmoni dellamore e della misericordia di Dio che ama ognuno dei suoi figli; e cos si riscopre il senso dellessere strumen della-more di Dio per luomo, lessere stru-men della Sua pace. Il senso del no-stro essere qui, in questo modo appa-re ben chiaro; lessere vicino ai biso-gnosi, svolgere avit umanitarie, di solidariet e di vicinanza umana ritro-vandosi a fungere da pon araverso i quali il bene possa passare. Tuo ci fondamentale e di grande importanza, ma il nostro essere qui trova la sua essenza e il suo vero senso nellessere al servizio del comando del nostro Maestro Risorto: Andate dunque e ammaestrate tue le nazioni, baez-zandole nel nome del Padre e del Fi-glio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tuo ci che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tu i giorni, fino alla fine del mondo (Mt. 28,18-20).

    I Anche questanno limpegno pastora-le si concentrato in modo parcola-re nelle avit di catechismo dei bambini e dei nostri giovani. A Milot i giorni dedica al catechismo sono sta il marted, per i bambini di scuola elementare, e il gioved per quelli del-la media. Al gruppo dei giovani, con i quali abbiamo intrapreso un cammino di formazione al volontariato, ispirato alla parola di Dio, era dedicato il po-meriggio del sabato. Il mercoled po-meriggio e il sabato mana erano riserva rispevamente alle prove di canto e alla formazione dei ministran-. Ma oltre che a Milot, lavit di catechesi si svolta anche nei diversi villaggi, con laiuto anche delle suore Angeliche, con degli incontri sema-nali. Lanno di catechesi si concluso per mol bambini e ragazzi con la ce-lebrazione dei sacramen: baesimi, nei diversi villaggi, Cresima e prima comunione a Milot.

    Cracovia nel 2016. Papa Francesco invita a rifleere sulle Beatudini evangeliche, suddividendo questo percorso di discernimento in tre tap-pe. Per questo anno si soerma sulla prima beatudine: Bea i poveri in spirito, perch di essi il regno dei cieli (Mt. 5,3) Il Papa ci ricorda che le Beatudini di Ges sono portatrici di una novit rivoluzionaria; sono la vera felicit, quella che dobbiamo ricercare a tu i cos ponendoci liberamente alla sequela di Ges, per essere dav-vero vivi.

    L G G Ripeamo spesso che bisogna ripar-re dai pi piccoli per costruire un mondo migliore, per stare insieme ed imparare ad amare le dierenze, pi che le qualit di ciascuno. Per questo anche questanno ci siamo ritrova a Lezja per lincontro nazionale dei gio-vani. Hanno fao da sfondo a questo appuntamento le parole del Papa che, nel messaggio annuale rivolto ai gio-vani del mondo, ha lanciato il tema della prossima GMG, che si terr a

    Agor 2014

    Villaggio di Skuraj, chiesea Madre della Divina Provvidenza. Moter Ana fa catechismo prima della S. Messa domenicale.

    Skuraj. Chiesea Madre della Divina Provvidenza, benedea il 7 maggio 2000 e il poliambulatorio del villag-gio, terminato nel giugno del 2001.

  • Pagina 4 Anno V numero 9

    V M F Per la prima volta nella storia, limma-gine pellegrina della Madonna di Fa-ma giunta in Albania. Bambini, gio-vani, uomini e donne raccol in pre-ghiera nella Caedrale di San Paolo hanno partecipato a questo importan-te evento. Anche la nostra comunit parrocchiale ha voluto essere presen-te e con un gruppo abbiamo raggiunto la capitale per partecipare alla funzio-ne. Il culto della Madonna Pellegrina risale alla fine del XIX secolo e si inse-

    risce nel culto mariano rifiorito in mo-do parcolare prima della Grande Guerra e ripreso subito dopo gli even bellici. La caraerisca della pellegri-nazione mariana la veste missionaria che assume la Madon-na, ossia lei che si mee in cammino per entrare nelle nostre case e giun-gere a noi.

    A G Dal mese di febbraio ha avuto inizio nella nostra parrocchia una nuova esperienza di catechesi degli adul. Dopo numerosi tentavi, negli anni preceden, a piccoli passi si sta cos-tuendo un gruppo di adul che se-manalmente si raduna per imparare a leggere e meditare la Parola di Dio. Consapevoli della necessit di sedersi alla scuola di Ges, nostro maestro, una decina di adul, soo la giuda dei Padri, hanno iniziato un percorso spi-rituale in ascolto della Parola.

    F N Anche questanno, in occasione della festa di San Nicola, il 9 maggio, si svolta la seconda edizione della festa dei nonni. San Nicola, patrono della nostra parrocchia e noto nella tradi-zione come il nonno che porta i regali ai bambini, stato festeggiato anche dagli anziani della nostra parrocchia, che rappresentano il tesoro pi pre-zioso della nostra comunit. La festa ha avuto inizio con la celebrazione delleucaresa a cui ha avuto seguito un momento ricreavo animato dai bambini e dai giovani della parrocchia. Ricordiamo, infine, che a gioire con noi cera anche il P. Generale in visita uciale alla nostra comunit.

    Milot, 9 maggio. Seconda edizione della Festa dei Nonni e festa di S. Nicola, Patrono della Parrocchia.

    Tirana, 22 marzo 2014. Katedralja e Shen Palit.

    Immagine del libreo per la catechesi alle famiglie Alla scuola di Ges.

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    L S Il Villaggio di Skuraj si trova nella par-te montuosa del comune di Milot. Gi dagli inizi del loro arrivo in Albania i padri hanno seguito quel villaggio araverso la catechesi e la celebrazio-ne dei sacramen. Nei primi anni del loro ministero, non essendoci ancora la chiesa, i padri ulizzavano anche la scuola del villaggio per i loro incontri semanali. Il direore della scuola e tuo il villaggio si sono sempre mani-festa disponibili nellaccogliere il sacerdote. Nonostante la costruzione della Chiesa e dellambulatorio laenzione dei padri nei confron delle necessit della popolazione non mai mancata. Negli ulmi mesi, gra-zie alla generosit di alcuni benefao-ri, la parrocchia si fao carico della sistemazione del corle della scuola, dove i bambini vivono i momen di ricreazione e di ginnasca. Un piccolo spazio, inizialmente in terra bauta, stato rivesto con maoni, rendendo lo spazio pi pulito e sistemato. Il di-reore della scuola, il Sig. Zef Pjetri, in una cerimonia uciale ha ringraziato, a nome dei bambini, per lulteriore aenzione della parrocchia di Milot verso il bene dei bambini di Skuraj.

    I V .

    Sono mol anni che opero accanto ai padri nel territorio albanese. I nostri villaggi, posso dire, li ho vis sorgere quasi dal nulla. Sembra quasi sconta-to, eppure molte cose sono cambiate dal nostro arrivo. La gente so-prauo, che un po alla volta ha pre-so fiducia e si accosta ai sacramen in modo nuovo, o forse semplicemente in modo diverso da altri pos. Oltre allAlbania, infa, ho lavorato anche in altre realt, ad esempio a Napoli, e sebbene era anchesso un ambiente con gravi disagi, soprauo giovanili, mi rendo conto che qui ben diverso. Per mol di loro, ci sono poche o scar-se possibilit, soprauo per chi non pu studiare o vive nelle zone isolate. Ma la povert non il solo problema, bens lassenza di luoghi sani in cui crescere o di modelli gius da seguire. Per questo cerchiamo di orire loro spazi adegua e siamo conten di questo gemellaggio con lItalia, perch colviamo la speranza! E poi bisogna accompagnarli nella crescita, seguirli ed esortarli. A volte, si deve anche giocare con loro per non lasciarli soli.

    In Basso: Skuraj, marzo 2014. Allaenzione dei padri e delle suore e degli abitan del villaggio, il di-reore della scuola inaugura il nuovo campeo giochi.

    Agor 2014

    Altre nozie della Comunit

    In alto: Skuraj, marzo 2014. M. Ana gioca con alcuni giovani parrocchiani della chiesa Madonna della Divina Provvidenza prima della Messa.

  • Pagina 6 Anno V numero 9

    T , F! Piazza San Pietro, 15 giugno 2014, Papa Francesco annuncia, dopo lAn-gelus, il suo viaggio in Albania, che si terr il 21 seembre prossimo. Poche parole, sinteche ed ecaci hanno aperto i cuori di tan albanesi allae-sa di questo importante giorno: Con questo breve viaggio - ha deo il Papa - desidero confermare nella fede la Chiesa in Albania e tesmoniare il mio incoraggiamento e amore a un Paese che ha soerto a lungo in conseguen-za delle ideologie del passato. Questo viaggio, oltre ad essere il pri-mo del Papa in un paese europeo, rappresenta anche un gesto di grande vicinanza verso il popolo albanese e soprauo verso la chiesa locale, im-pegnata giorno dopo giorno, dalla caduta del comunismo, nel riprisnare il senso religioso cancellato dalla fe-roce diatura.

    F Da quando stata ucializzata la no-zia del viaggio del Papa in Albania, i preparavi di questo storico viaggio si sono fa sempre pi impegnavi. Fa parte della commissione organizzatri-ce anche P. Giovanni, nel ruolo di reli-gioso missionario da tempo in Albania e soprauo in qualit di Presidente dellUCESM, dellUnione delle confe-renze europee dei/delle Superiori/e Maggiori. C dunque un grande fer-mento e tante cose da fare, ma anche una grande aesa! In occasione di

    questo appuntamento stata ideata anche una grafica a ragurare leven-to. In parcolare ci soermeremo sulla realizzazione del logo, facendo riferimento a quanto illustrato dal coordinatore generale del viaggio, Albert Nikolla: Al centro del logo ragurata una persona umana men-tre cammina ed orientata verso la Croce. Vicino ai suoi piedi ci sono or-me di sangue: il sangue, come spesso accade in piura, simbolo del sacrifi-cio, della tesmonianza e della soe-renza. Nel caso dellAlbania,

    rappresenta tu i marri della Chiesa caolica, ma non solo: anche tu gli uomini creden e non creden, che hanno soerto la repressione del regi-me comunista. Questo uomo, che potrebbe rappresentare ogni uomo, ha le mani in alto, rivolte verso il cielo, verso il Signore. Sulle mani situato il moo del viaggio: Insieme con Dio, verso la speranza che non delude. Nellintervista rilasciata a Klaudia Bumci, della Radio Vacana , Albert Nikolla si soerma anche sui prepara-vi: E in corso un lavoro veramente freneco. [...] I tempi sono stre. Normalmente per lorganizzazione di una visita del Papa si va dai sei mesi ad un anno: noi abbiamo a disposizio-ne soltanto ques tre mesi. Ma que-sto non solo non ci preoccupa e non ci stanca, ma ci d anzi molta gioia e molta energia per arontare questo impegno. Sono assolutamente sicuro che il Papa trover una Chiesa caoli-ca che lo aende con tanto amore e con tanta dignit. Ed eevamente, la dignit di questo popolo nellac-cogliere gli ospi o gli stranieri, sebbe-ne per orire loro quel poco che han-no, davvero eccezionale. Sar una grande gioia per tu vivere queste-vento che si prefigge davvero unico!

    In basso: logo realizzato in occasione della storica visita di Papa Francesco in Albania.

    Ci del Vacano, aprile 2014. Padre Giovanni Peragine incontra il Santo Padre.

  • Pagina 7 Agor 2014

    P M G C

    Qualcuno ha scrio che ogni viaggio lascia una scia nella memoria da poter ripercorrere in ogni momento e che, ogni volta che si ripercorre questa scia, si scoprono nuovi parcolari che danno vita a nuove emozioni. Ripen-sando allesperienza vissuta a Milot, in occasione della Santa Pasqua, a di-stanza di tempo, succede proprio que-sto: situazioni, vol, sensazioni che riaorano con un impao diverso ma con la stessa intensit, a conferma di una esperienza unica. Grazie allinvito di padre Giovanni e di padre Vito, ho potuto sperimentare, insieme ai con-fratelli dello studentato romano, il vero significato della Pasqua in una terra, come quella albanese, segnata ancora da anche ferite che facano a

    rimarginarsi e dove la voglia di norma-lit della gente deve loare quodia-namente con una realt dura e dici-le. Non nascondo il disagio provato quando entravo nelle case per la be-nedizione, trovando situazioni di estrema povert che erano un vero e proprio pugno nello stomaco. Altres, era commovente la dignit che traspa-riva dagli occhi di quella gente, il loro genuino senmento di fede, il loro volersi senre pienamente partecipi di un momento speciale. Araverso le loro storie personali che, grazie allin-terprete, ho potuto condividere, mi sono sento accolto nella loro vita

    oltre che nella loro casa. Posso dire di aver vissuto davvero una esperienza forte che mi ha portato a compren-dere che esiste un mondo di fragilit che esige aenzione, ma che pure apre il cuore alla speranza di un futu-ro, e che possibile fare un passo in pi perch gli altri si possano senre non tollera ma accol e riconosciu, sma, ama.

    In alto. Milot, Pasqua 2014. Gli stu-den barnabi in visita a Milot. Di lato. Milot. 13 aprile, Domenica delle palme.

    In basso. Pasqua 2014. Rappresenta-zione dellulma cena.

  • Anno V numero 9 Pagina 8

    C S QA Appena qualche anno fa, pensare ad una rete di volontari struura era semplicemente un sogno. Adesso, invece, una realt che prende corpo giorno dopo giorno e siamo gi alla 2 edizione del #formailvolontario. Ma a cosa serve questo lavoro? Semplice-mente a dare corpo al desiderio di sostenere la missione dei padri barna-bi di Milot in maniera consapevole. Infa, per animare un campo esvo serve solo entusiasmo e voglia di con-dividere ci che siamo con gli altri, a parre dai pi piccoli. Ma abbracciare unaltra realt, con tue le sue perso-ne e i suoi bisogni, invece, richiede passione e desiderio di crescerci insie-me. Ecco allora il senso della forma-zione al volontariato, o meglio, al ser-vizio verso il prossimo: imparare a pensare, agire, vivere come squadra e non solo come singoli.. riconoscen-dosi parte ava del Qendr Agor!

    Roma, 1-2 giugno 2014. I volontari del Qendr Agor si sono da appun-tamento presso lo studentato barna-bico di Roma per la seconda edizio-ne del #formailvolontario in occasio-ne dellEstate Zaccariana 2014.

    Prossimi appuntamen in collaborazione con

    lUcio Pastorale Giovanile 15 17 novembre 2014: Incontro Mariano della Famiglia Zaccariana presso la comunit barnabica di Montserrat (Spagna).

    25 gennaio 2015: St. Paul on Air han-gout per festeggiare insieme San Pao-lo.

    #formailvolontario2015: giornate di formazione in preparazione allEstate Zaccariana.

    La rete dei volontari di Gaia Terzani

    Livorno, 2 marzo 2014. Alcuni giova-ni del Qendr Agor incontrano la comunit barnabica di Livorno. Si allarga la rete di SAMZ!

  • Agor 2014 Pagina 9

    C S Siamo una rete di idee, di inten, di avit. Di persone. Il nostro obie-vo di dare corpo e sostanza allimpe-gno solidale preso e rendere visibile e riconoscibile il nostro legame con la missione albanese. Siamo giovani e adul che condividono gli stessi obievi, sebbene ognuno sia prima di tuo parte ava della propria realt di appartenenza, che sia una parroc-chia, un oratorio, una scuola dei Padri Barnabi. Ma tu ci senamo parte della Famiglia Zaccariana! Infa, la parcolarit della rete del Qendr Agor (QA) risiede nellessere sovra-nazionale e sovraprovinciale. Ossia, pur riconoscendo la missione di Milot un luogo di sperimentazione di un modello di volontariato barnabico basato sullincontro di culture diverse e fondato sulla spiritualit zaccariana, la nostra rete trasversale alla stessa Congregazione, con lintento di ab-bracciare tue le comunit barnabi-che in Italia e allestero. Il nostro obievo , quindi, di essere una forza promotrice di iniziave al fine di rea-lizzare un ponte non solo tra le co-munit barnabiche, ma soprauo tra le avit pastorali e missionarie dei Chierici Regolari di San Paolo.

    C F Le avit principali sono:

    1. Animazione 2. Sostegno a distanza 3. Formazione

    Siamo na come animatori per caso, ognuno di noi partendo per lAlbania per la prima volta, sapeva che avreb-be trascorso alcuni giorni con dei bambini. Siamo diventa una squa-dra di volontari aata, che prepara-no mecolosamente il campo esvo e soprauo i giochi, inventandosi (o rubacchiando) ogni estate idee e nuo-ve storie per sorprendere i pi piccoli. Ma una volta a casa, lentusiasmo e la voglia di fare non passa, anzi.. La vo-glia di raccontare, di trasmeere a chi ci vicino la nostra esperienza tale che in breve riparte lorganizzazione per lanno successivo. Con s, per, si porta dietro anche il desiderio di aiu-tare chi ha bisogno (perch nonostan-te i passi avan, c ancora molto da fare) e allora si d il via alla raccolta di quote singole per le borse di studio, oppure per le visite mediche, per laiuto alle famiglie etc. Capita poi il progeo impegnavo, come quello 8 passi per Alessia (ricordate?), ma non ci si ra indietro perch si sa quanto siano necessari e fruuosi ques aiu!

    Infine, si riprende con la formazione al volontariato. Nessuna pretesa di diventare volontari esper o coope-ran, ma certamente, soprauo per chi torna pi di una volta in Albania, necessario imparare gradualmente a responsabilizzarsi e a far parte della squadra degli animatori; imparare a stare con gli altri e a creare un ponte culturale dove incontrarsi e superare i vari ostacoli per collaborare insieme, anche con i giovani animatori albane-si.

    ...E C Proponiamo due risposte: la prima, praca, risponde alla domanda Come si fa a far parte del QA? Sem-plicemente partecipando ai diversi appuntamen che si organizzano e seguendo le avit proposte, anche semplicemente araverso i social net-work. Far parte della rete, infa, non comporta un impegno parcolarmen-te oneroso. Si aderisce innanzituo con il cuore e poi in base alla propria disponibilit di tempo e risorse. Non si volontari solo sul campo, ma a par-re dalle proprie case, dalle proprie realt. In questo senso senamo su-perato il confine tra il benefaore e coloro che partono come volontari. Soprauo per i componen della Famiglia Zaccariana che in diverso modo tesmoniano la loro vicinanza alle missioni e alle opere dei Padri Barnabi. Per questo amiamo condivi-dere le nostre avventure e cerchiamo di restuire alle nostre comunit quanto vissuto; per questo consideria-mo tanto importante sostenere a di-stanza la comunit albanese, so-prauo araverso le borse di studio, reale motore di rinascita. La seconda risposta, invece, risponde alla doman-da In che modo facciamo tue que-ste cose? Lo facciamo con gusto, con seriet ma soprauo con gioia, per-ch vivendo queste esperienze e la rete solidale, scopriamo ogni volta che il talento pi grande che in noi la capacit di donarci e la libert di rice-vere altreanto in cambio. Perch aiutare gli altri spesso il modo mi-gliore per imparare ad essere felici, senza tan perch!

    Per info, vedere anche il sito della Provincia dei Padri Barnabi del Cen-tro Sud www.barnabicentrosud.it

  • Pagina 10 Anno V numero 9

    I SAMZ P. G S

    Non so se santAntonio Maria Zaccaria fosse un grandissimo comunicatore, ma da quel poco che sappiamo non lesinava energie e creavit nellan-nunciare il Vangelo; la sua capacit di coinvolgere i giovani, che gli cost il bando dalle terre venete! e linvenzio-ne delle 40 ore ci inducono a pensare che fosse capace di comunicare con maestria e che se fosse vissuto oggi non avrebbe evitato lulizzo delle nuove tecnologie. Da questa constata-zione nata lidea di ulizzare il web per connuare a parlare del nostro Santo e cercare di vivere il Vangelo secondo il suo carisma; nata lidea di

    quella di san Paolo, qualitavamen-te migliorata sia come tecnica di tra-smissione, sia come preparazione spi-rituale da condividere. Il volontariato a Milot o in altri luoghi non solo quel tempo determinato che viene vissuto in estate, il volontariato esige con-nuit e legami. Il web in questo senso una grande opportunit che santAntonio non avrebbe lasciato scappare: vogliamo essere minori alla vocazione che abbiamo ricevuto? Lo Spirito santo lanima della pre-ghiera, ma la preghiera deve trovare gli strumen per farsi annuncio, per aocare Venezia, o meglio il mon-do!

    SAMZ G Parlare ai giovani, ragionare con loro e realizzare insieme delle avit non mai semplice, ma allo stesso tempo ore sempre occasioni di rinnovare il nostro modo, da religiosi, di educarli al vangelo e ad una correa visione delluomo posto nella societ di ogni tempo. Uno strumento a nostra dispo-sizione lUcio Pastorale Giovanile che nasce proprio con lo scopo di veri-ficare e coordinare le diverse espe-rienze e avit giovanili sparse nel nostro mondo, sollecitando cammini comuni che aiuno a pi correre co-me ma verso Dio e verso il prossi-mo. Cos, grazie allimpiego delle nuo-ve tecnologie si pensa a far incontrare culture e generazioni diverse ara-verso alcuni momen, come lhangout o organizzando incontri in occasioni parcolari. Questa nuova spinta nata certamente da esperienze passa-te, ma anche dal desiderio crescente di un gruppeo di giovani volontari che da qualche anno ritornano a Milot e che, anno dopo anno, si stanno for-mando al servizio di volontariato bar-nabico. Infa, il volontariato une-sigenza di mol giovani che non va disaesa, perch un modo dei gio-vani per senrsi vivi e per far vivere. Sostenere il volontariato ed educare al volontariato una delle carte che lUcio di Pastorale Giovanile vuole perseguire in collaborazione al Qendr Agor (esperienza pilota nel mondo barnabico).

    festeggiare il 5 luglio coinvolgendo i giovani che abbiamo in giro per il mondo barnabico con un hangout, una specie di conferenza zaccariana via web. Il web non vuole supplire la liturgia, un'altra cosa, un altro mo-do per dire il Mistero di Dio. Infa i partecipan dallIndia, dallItalia, dal Belgio, dal Cile, dalla Polonia avevamo una traccia zaccariana sulla quale ri-fleere a casa propria da condividere in rete. Ma lhangout zaccariano nasce anche dalla spinta propulsiva che i volontari italiani danno a noi pastori, la loro voglia di non far perdere la forte esperienza che stanno vivendo da anni, di non perdersi come amici di SAMZ. Sicuramente questa seconda edizione, terza se conamo anche

    5 luglio, SAMZ DAY! La Famiglia Zac-cariana in festa e on air.

  • Agor 2014 Pagina 11

    I P 8 P Alessia cammina meglio, Alessia tornata a giocare in parrocchia. Ales-sia, a volte, sorride. Ebbene s, Alessia sta meglio. Quanta gioia vederla sorri-dere dopo tan mesi ferma a leo! Certamente non ancora finita la fase di riabilitazione e connuano periodi-camente le visite presso gli specialis che lhanno avuta in cura, ma possia-mo dire che va gi molto meglio e di questo siamo certamente gra a tu voi che ci avete sostenuto in questo progeo! A seguito del prossimo cam-po esvo, i volontari che vi partecipe-ranno, saranno certamente in grado di raccontare meglio di me, a voi e alle diverse comunit, i progressi fa dal-la bambina. Nel fraempo per la nostra comunit vuole cogliere nuova-mente loccasione per ringraziarvi di cuore e festeggiare insieme questo importante risultato!

    R B S.. La povert non va in vacanza, purtrop-po. Per fortuna, nemmeno la carit! Siamo quindi pron a rilanciare il no-stro programma di sostegno a distan-za, sperando di poter contare sempre sul vostro generoso aiuto. In modo parcolare facendo aenzione alle borse di studio che, come mol gi sanno, consistono in una forma di adozione a distanza di un giovane, garantendogli cos la possibilit di realizzarsi professionalmente e rilan-ciare leconomia del Paese! Per lanno scolasco passato le borse di studio sostenute sono state 6, speriamo di migliorare questo primato della soli-dariet che ha visto anche la raccolta di fondi per i medicinali, il sostegno delle avit dei nostri giovani parroc-chiani e un grande aiuto nella raccolta dei pacchi viveri per le famiglie. Per-tanto la nostra riconoscenza va a tu coloro che ci hanno sostenu e so-prauo pregato per noi e per la no-stra comunit. La gratuit del vostro dono per noi fonte di grande gioia e di ringraziamento al Signore.

    Il MiNformo in numeri: con 25 possibile sostenere un laboratorio didaco del Qendr Agor per un mese; con 30 possibile sostenere il trasporto scolasco di un giovane per un mese; con 125 possibile sostenere una borsa di studio completa (convio, scuola, acquisto libri e materiale didaco per un mese); con 150 soseni lacquisto dei libri scolasci oppure un giovane al convio per tre mesi.

    possibile adoare una borsa di studio singolarmente o in gruppo (valore com-plessivo di 1,500 euro annuali) garantendo ad un giovane di avere per un anno vio e alloggio in un collegio religioso e l acquisto dei libri di testo e del materiale necessario per arontare gli studi. I beneficiari delle borse di studio sono individua dai Padri che conoscono bene la realt in cui operano e seguono costantemente il loro percorso durante lanno. Il S bashku in numeri: con 25 soseni una famiglia nellacquisto di medicine; con 30 soseni una famiglia per un mese (pacco viveri); con 45 assicuri una visita medica specialisca. Con 50 soseni le avit dei giovani albanesi nel Qendr Agor a Milot.

    Vuoi sostenerci? Compila il bolleno postale, indicando il numero di C/C 12401741 e lintestatario Prov. Napoletana Chierici Reg. Barnabi Missione Albania come nellesempio, e adoa la missione araverso i suoi proge. Il tuo contributo ci permeer di aiutare chi ha pi bisogno.

    Progeo Rilindja di Giovanni Peragine