Upload
ca-foscari-alumni
View
218
Download
1
Embed Size (px)
DESCRIPTION
Â
Citation preview
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
1
editoriale
di Maurizio Beraldo
Chi frequenta un social network come linkedIn, ed è iscritto a qualche gruppo,
riceve spesso posts da altri membri, alcune volte riscontrando una certa
partecipazione, altre con scarso seguito. Può essere frustrante, ma una
domanda tipo “Se poteste dare UN suggerimento, al titolare di una piccola
azienda, per vendere di più quale suggerimento dareste ? “, che effetto
avrebbe in rete ?
Nel nostro primo articolo, vediamo come passare dalla teoria alla pratica:
essere attivi in rete, in questo caso, ponendo una domanda forse generica, ma
analizzando dopo le numerose risposte ottenute applicando competenze
spesso non considerate quando si entra nel mondo dei social networks.
L‟articolo di Antonella Grana e Duccio Cosimini illustra come affrontare il
problema della comunicazione nei social network, quali strategie adottare,
come inserire la propria azienda in LinkedIn e rendere il profilo coerente con
il sito web aziendale.
La rubrica Imprese nuove inizia da questo numero a pubblicare gli articoli
di Vega, il Parco Scientifico e Tecnologico veneziano, che ospita al suo interno
VegainCube, un incubatore in grado di rispondere alle necessità di dar vita a
nuove iniziative imprenditoriali dedicate alle attività innovative; VegainCube
accoglie al suo interno anche un FabLAb, come il TIS di Bolzano del quale
pubblichiamo il relativo articolo, luoghi dotati di attrezzature tecnologiche con
interfacce digitali, nei quali persone particolarmente creative possono passare
dall‟idea all‟oggetto: forse nasceranno gli “artigiani digitali” ?
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
2
Sommario
Come Mr. Magoo capì qualcosa dei social, di Antonella Grana e Duccio Cosimini
Imprese nuove
Coltiviamo nuove idee, di Milena Bortolotto, AREA Science Park, Trieste Al BIC Incubatori Friuli Venezia Giulia S.p.A, un esempio concreto di come trasformare attività di ricerca in attività imprenditoriale, BIC Incubatori FVG S.p.A Udine, la nuova partecipata di Zucchetti vince BeStartup2013, di Francesca Pozzar, Friuli Innovazione
Start Cup, la fabbrica del successo, di Alessandro Tibaldeschi, I3P, Torino
VegainCube, l’incubatore certificato del VEGA, Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia, di Gabriella Parmesan, Vega Il TIS apre la sua officina, di Astrid Brunetti, Heiko Schoberwalter, Eva Pichler, TIS innovation park
InALEA
Convegno Capitani coraggiosi, prossimo appuntamento ALEA a
Venezia, dalla Redazione ALEA Ca’ Foscari
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
3
Come Mr. Magoo capì qualcosa dei social
Parte prima
Doverosa premessa: mi occupo di marketing
e vendite, in particolare dell‟integrazione tra
marketing e vendite e per quanto riguarda
l‟impatto dei Social sul marketing sono una
“fai da te”, da qui il titolo dell‟articolo.
Ricordarte tutti Mr. Magoo, vero?
Vi voglio raccontare in termini molto pratici
ciò che è avvenuto lo scorso anno dopo aver
postato una domanda in un gruppo di
LinkedIn e la lezione che ho appreso nel
frattempo sull‟integrazione ANCHE dei Social
con marketing e vendite.
Quale era la domanda? Ecco a voi:
“Se poteste dare UN suggerimento, al titolare di una piccola azienda,
per vendere di più quale suggerimento dareste?
Il mio sarebbe: condividi le informazioni con il tuo staff e considera la
vendita un processo integrato con gli altri processi”
Come potete notare è una domanda molto ampia, anche un tantino tendenziosa
lo ammetto, che ha scatenato 285 risposte. Risultato casuale? Non proprio. Prima
di postare la domanda avevo valutato attentamente i vari gruppi a cui sono
iscritta e ne avevo selezionati due. Entrambi i gruppi hanno risposto in modo
propositivo, il secondo è stato un po‟ più lento nelle risposte e ho preferito far
abbandonare la discussione perché non ero in grado di gestire un thread di quella
portata in entrambi i gruppi.
di Antonella Grana,
Duccio Cosimini,
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
4
Sì gestire, perché le discussioni vanno gestite se si vuole ricavarne qualcosa di
utile in termini di contatti e di condivisione di informazioni e conoscenza. In fin
dei conti i Social servono proprio a questo: a darsi visibilità (chiamiamola anche
“personal branding”) e a condividere. Gioco forza che devo rendermi visibile nei
posti virtuali che reputo interessanti per la mia carriera. Perciò che cosa ho
appreso in questa prima fase?
1. Valuta attentamente i gruppi di discussione a cui ti iscrivi;
2. Per un breve periodo fai un monitoraggio sul tipo di domande postate;
3. Valuta il livello dei commenti alle domande e se possibile verifica i profili
di chi ha risposto;
4. Posta una domanda che sia interessante per te e per gli altri;
5. Dedica il tempo necessario a leggere tutto e rispondere. Personalmente
mettevo almeno un like a tutti, anche se a volte non ero proprio
d‟accordo, per far vedere che avevo letto. A me piacerrebbe molto che
fosse inserito un “thank you” su cui cliccare. In fin dei conti c‟è gente
che investe parte del suo tempo per rispondermi e mi sembra giusto
ringraziare. A prescindere dagli scopi di alcuni che poi vedremo!
Quali risultati sono emersi ?
Soprattutto una grande differenza di visione del problema e tipi di approccio alla
possibile soluzione. I risultati emersi sono riassunti in questi grafici:
Maggiore focus delle
risposte sul livello
strategico più che
operativo. Le
risposte prese in
esame sono solo
quelle pertinenti alla
domanda. Infatti
molte risposte erano
fuori tema ma
alcune così
interessanti che
hanno fatto scaturire nuove discussioni.
All‟interno dell‟area strategica sono emersi altri quattro segmenti: cultura
d‟impresa, marketing, vendite e WEB. Un grande focus è emerso sulla “cultura
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
5
d‟impresa” di cui si sente la mancanza. Purtroppo pochi imprenditori hanno detto
la loro sulla problematica culturale.
N
e
i
s
u
g
g
e
r
i
m
e
n
t
i
Nei suggerimenti più operativi la concentrazione maggiore dei commenti è
sull‟area WEB. In genere questi suggerimenti arrivavano dai partecipanti più
giovani.
O
k
d
i
r
e
t
e
v
OK direte voi, “e allora?” Altra fase di apprendimento.
FIGURA 1 - SUDDIVISIONE DELLA TEMATICHE DELL'AREA STRATEGICA
FIGURA 2 - SUDDIVISIONE DELLE TEMATICHE DELL'AREA OPERATIVA
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
6
Se una domanda genera un tale interesse, non disperdetene i risultati. Fate un
favore a voi e agli altri e traetene le conclusioni utili per tutti. Fate
un’analisi, un riassunto, un report da condividere con gli altri.
Nel caso specifico è stato elaborato un report1 che, con l‟aiuto di Duccio Cosimini,
è costato circa un mese di lavoro. E‟stato un lavoro abbastanza faticoso ma ne è
valsa la pena per il livello di contatti che mi ha permesso di acquisire con altri
professionisti e per la quantità e qualità delle informazioni elaborate.
Che contatti ho acquisito: chi ha risposto e perché ha risposto
Nella maggior parte dei casi le risposte sono arrivate da consulenti, pochi gli
imprenditori e un fatto per me macroscopico pochissime donne.
Molte le risposte interessanti, alcune che si intersecavano, si ripetevano e
rimbalzavano con nuovi spunti tra un partecipante e l‟altro. Il fatto più palese è
stato che, mentre alcuni volevano condividere informazioni, altri volevano
soltanto fare il proprio show personale e tendevano a provocare. Ne ricordo uno
in particolare con la sindrome da “piccolo professore” che tentava di provocare in
ogni modo con tecniche di guerrilla marketing da poveracci.
Che cosa ho imparato?
Per attrarre le risposte è necessario non cadere nelle provocazioni altrimenti tutto
diventa solo un gran schiamazzo, la parola chiave è RISPETTO per le opinioni
altrui.
Dopo la pubblicazione del report ci sono state varie telefonate e incontri con
alcuni partecipanti alla discusssione. Sono nati due gruppi di lavoro, uno di cui
faccio parte con Duccio, un secondo di altri consulenti, con i quali siamo
comunque in contatto, in rete in varie regioni. Altre persone invece erano
veramente fasulle.
Ultimo apprendimento: la realta‟ della rete non sempre corrisponde al vero,
bisogna incontrare le persone, in tanti tendono a mascherarsi quando sono dietro
a un computer.
1 Per scaricare il report: Report di una discussione
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
7
Fortunatamente altrettante sono le persone vere, come Duccio, Claudio 1 e 2,
persone con le quali iniziare uno splendido rapporto professionale con una
interessante integrazione tra marketing digital e off digital e vendite.
Parte seconda
Antonella ha raccontato efficacemente una caso “realmente accaduto”.
Ha raccontato l'uso di un social media per utenza tipicamente business. Il social
media business, cioè LinkedIN.
Con questo racconto ha descritto come funziona la comunicazione sui canali
sociali:
quali sono i meccanismi di ingaggio e di interrelazione;
l'utilità della iniziale produzione di valore espressa tramite contenuto;
contenuto interessante e coerente all'audience di riferimento;
contenuto talmente rilevante da contenere intrinsecamente una chiamata
all'intervento (non per niente Antonella è esperta sul ciclo di vendita e
sulla sua integrazione con quello di marketing);
il contenuto di valore provoca coinvolgimento, partecipazione e
condivisione;
l'emittente iniziale, Antonella, aiuta se stessa mentre aiuta gli altri;
partecipazione significa anche “user generated content”, o
“crowdsourcing”, ovvero un sistema virale dove generazione di interesse
genera ulteriore interesse, contenuto genera altro contenuto.
Mi sembra davvero tanta bella roba espressa da un caso vero e adatto a pratiche
sia di “personal branding” (cioè politiche di promozione individuali) che di
“brand engagement”, dove chi cerca ingaggio è un'impresa.
Le parole non sono usate a caso e, se non vi sono già note, il suggerimento è
quello di approfondire.
Io, per completare quanto Antonella ha scritto, ho cercato di produrre una sintesi
che possa costituire una guida di accelerazione verso una proficua presenza in
LinkedIN. L'uso frequente di elenchi puntati è inteso a supportare realmente il
momento della produzione.
Le cose sono molte e tutte da approfondire: la logica dell'approccio è però
pressoché definitiva.
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
8
La partenza: stabilire l'obiettivo
Intanto, cosa è LinkedIN?
LinkedIN è il social media che ha trasferito la rete sociale professionale sui canali
digitali, dando possibilità uniche in termini di accesso a persone, discussioni
professionali ed altre opportunità tra le quali le più importanti sono le offerte di
lavoro.
Lo spunto iniziale circa la partecipazione a LinkedIN è data da una richiesta
esterna (“è giunto il momento di realizzare la mia/nostra presenza LinkedIN”),
dove veniamo chiamati in causa quali consulenti, oppure dal desiderio di essere
presenti noi stessi su LinkedIN (come la maggior parte di coloro che partecipano
alle discussioni).
Il problema relativo al primo punto è che chi chiede la presenza spesso non sa
perché la chiede. E' probabile che l'abbia letto sul giornale oppure gliene abbia
parlato vagamente il suo amico imprenditore. E‟ quindi facile che il primo pezzo
della consulenza, quella discorsiva, precontrattuale, sia esprimere una logica
d'intervento che in progressione consenta il raggiungimento di:
Obiettivo delle attività sul canale LinkedIN (che concorra al
raggiungimento di...);
Obiettivo delle attività di social media marketing (che concorra al
raggiungimento di...);
Obiettivo delle attività di marketing digitale (che concorra al
raggiungimento di...);
Obiettivo delle attività di marketing (che concorra al raggiungimento
di...);
Obiettivo aziendale.
Far capire che serve un obiettivo da raggiungere e stabilirlo all'interno di questa
progressione di obiettivi sarà interessante sorgente di discussione. Fatto sta che
se non c'è un obiettivo non ci può essere un processo per
raggiungerlo.
Alla luce di quanto detto, il primo passo è stabilire (oppure suggerire e
condividere) l'obiettivo che ci si prefigge.
http://infographic.it/wp-content/uploads/2012/11/the-marketing-map.jpeg
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
9
http://www.hallaminternet.com/assets/TUBEMAP_HALLAM_INFOGRAPHIC_
FINAL_72dpi.jpg
http://ovrdrv.com/blog/wp-content/uploads/2013/10/Social-Media-Map-
10.09.jpg
Quale tipo di obiettivo?
Il generico obbiettivo che le organizzazioni pubbliche e private possono
raggiungere tramite l'uso consapevole dei social media è quello di aumentare
l'efficienza delle azioni di marketing.
Un social media come LinkedIN consente di:
Distribuire informazioni in modo molto rapido
Verificare la rilevanza dei contenuti progettati
Aumentare l'impatto di messaggi importanti
Fare leva sulle reti social per facilitare la condivisione
Creare messaggi diversi per corrispondenti diverse audience
Ingaggiare il pubblico di riferimento.
LinkedIN, usato per creare consapevolezza e credibilità, può essere un ottimo
strumento in fase di gestione del customer care e di supporto alla customer
satisfaction.
In generale, i social media contribuiscono a generare la “decisione finale” da parte
del potenziale “adopter”. Il caso classico, ma non certo unico, è il consumatore
che, durante il suo percorso d'acquisto utilizza i social media per
raccogliere informazioni da altri utenti ed esperti.
Creare contenuti
La generazione di contenuti per i social media deve tener conto della tipo di
navigazione che il fruitore adotta in questo caso. Infatti non si focalizza su di un
solo documento e la lettura è poco lineare.
Piuttosto che iniziare dando i (molti) suggerimenti circa il fare bene, data la
necessaria sintesi, suggerisco cosa NON fare:
L‟uso di acronimi, parole e frasi non comunemente comprese dalle
persone alle quali ci stiamo rivolgendo;
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
10
Contenuti lunghi e densi, che non danno chiare indicazioni e che non
suggeriscono azioni;
Elementi distrattivi quali icone o testo troppo piccolo.
Si tratta di realizzare dei contenuti utili per chi legge e con uno stile a
loro accessibile.
In generale il contenuto dei social media dovrebbe essere generato cercando di
scrivere nella consapevolezza del destinatario al quale ci si rivolge e si (cerca di)
raggiungere e adottando un linguaggio semplice e lineare cioè contenuti:
Rilevanti, utili ed interessanti;
Facile da capire e condividere;
Amichevoli, non formali e coinvolgenti;
Orientati a produrre azioni.
Profili e pagine
Come accennato in premessa, LinkedIN è progettato e strutturato per ospitare
due principali profili di presenza:
Un profilo che organizzi ed ospiti efficientemente la presenza di
organizzazioni che, in qualche modo, abbiano una relazione con un
pubblico;
Un profilo per persone fisiche che aggiornano i propri dettagli con testi,
immagini, video e link con la possibilità di poterlo rendere pubblico. Le
persone fisiche accrescono il proprio network collegandosi ad altri profili
e partecipando ad attività svolte dai profili delle organizzazioni.
Dal momento che mi rivolgo ad un'audience che immagino composta da persone
che, come me, sono chiamate a contribuire al successo delle aziende, d'ora in poi
mi dedicherò alla presenza di quest'ultime, e della loro relazione con profili
individuali.
Quindi, passiamo ad esplorare qualche componente fondamentale della presenza
aziendale LinkedIN con qualche suggerimento operativo.
La company page su LinkedIN
LinkedIN inizia assicurando all'azienda di poter essere inserita (e trovata)
nell'elenco delle aziende presenti su LinkedIN e di poter essere “seguita” da utenti
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
11
che desiderino essere aggiornati. Nel frattempo la company page LinkedIN è
diventata una potente, gratuita e soprattutto nota sorgente di informazioni.
Un'azienda dev'esserci.
Queste le componenti principali della “company page”:
Nome dell'azienda: verificare che il nome dell'azienda corrisponda al
nome che è inserito nei profili degli individui presenti su LinkedIN e che
riportano relazioni con l'impresa stessa;
Assegnazione del ruolo di amministratore: dal momento che
LinkedIN chiede chi amministrerà la pagina, è necessario scegliere un
amministratore;
Caricare il logo dell'azienda: può essere caricato sia normalmente che
contenuto in una “piastrella” che sarà usata per gli aggiornamenti verso la
rete di relazioni dell'impresa;
Descrivere l'azienda: nella sezione di descrizione dell'azienda, è
possibile descrivere l'impresa e cosa fa, è importante verificare che
l'informazione sia coerente con ciò che è riportato sul website dell'azienda
e, ancora più importante, generare informazioni rilevante per chi legge
piuttosto che autoreferenziale;
Elencare i rami d'attività dell'impresa: da descrivere con 2 o 3
parole chiave al massimo;
Campi per la tipologia e dimensione dell'azienda e il link al
website: si seleziona semplicemente l'opzione giusta tra quelle proposte,
il link potrebbe portare, oltreché all'homepage naturalmente, ad una
pagina realizzata appositamente per coloro che provengono da LinkedIN;
Selezionare il comparto, lo stato operativo, l'anno di
fondazione;
Locazione geografica: possono essere aggiunti fino a 5 indirizzi
diversi;
Immagine di copertina: è possibile aggiungere un immagine all'inizio
della company page, il suggerimento è di usare un'immagine che sia
originale, coerente e significativa, che aggiunga valore e non
semplicemente replichi l'informazione.
Aggiornare lo stato dell'impresa
La parola aggiornamento immediatamente mi ricorda alcuni recenti lavori e
l'approccio strutturato verso l'aggiornamento. Una presenza social strutturata
richiede un progetto editoriale ed un piano di interventi di aggiornamento. Ma, in
questo contesto di alta artigianalità, siamo nel frattempo arrivati alla
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
12
realizzazione della company page seppure lo sforzo sia quello successivo:
aggiornare, aggiornare regolarmente la company page, possibilmente inserendo
link al website e al blog, se esistente. Aggiornare arricchendo, non stancandosi di
generare valore, rendendo il contenuto dinamico e interattivo. Il tutto con 140
caratteri. Lo stile è quello suggerito in apertura: chiaro ed amichevole, costruito
per ottenere una reazione fino al suo suggerimento espresso.
Prodotti e servizi
“Prodotti e servizi” è la sezione ideata per elencare i propri prodotti e servizi ma
anche e, auspicabilmente, raccogliere le raccomandazioni di utenti che
testimoniano a favore dell'impresa. Altra caratteristica della sezione è che ciascun
prodotto o servizio può rimandare traffico verso il website dell'impresa e verso la
pagina di prodotto/servizio corrispondente: questa possibilità aumenta
sensibilmente la capacità di produrre dei lead di vendita. Il 70% degli utenti segue
i link dei propri amici e famiglie che è il motivo primo dell'esistenza delle
raccomandazioni. Gli utenti LinkedIN sono in grado di vedere le
raccomandazioni fatte e le connessioni di altri membri LinkedIN riconosciuti.
Tramite questo meccanismo LinkedIN offre un sistema di generazione d'interesse
d'alto valore per il quale è utile lavorare.
Anche in questo caso qualche suggerimento:
È bene iniziare con l'aggiunta del prodotto/servizio più rappresentativo
dell'impresa sia perché più popolare sia perché più significativo;
Qual è la caratteristica del prodotto per la quale ricordarlo, per quale
fattore dovrebbe essere raccomandato; è necessario essere informativi ma
con personalità:
Inserire sempre un link che rimandi al website per l'approfondimento;
Nel caso si volesse accelerare sulla leva commerciale è possibile linkare
una pagina di offerta di prodotto;
Arricchire i contenuti della scheda con video è molto utile.
Conclusione
Si può fare social media perché “lo fanno gli altri” o perché se ne parla, ma il
social media marketing funziona. Il fatto che il canale non costi trae in inganno.
Non è l'apertura della presenza il costo maggiore, tutt'altro. L'apertura è solo
l'inizio. Poi c'è il mantenimento. E' una strada senza ritorno. Quindi farla se si è
nelle condizioni di farla pensando a fare poco ma fare bene.
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
13
Un approccio diverso può potenzialmente generare grosse delusioni, perché
l'attività è impegnativa per tempo e competenze. Non per niente si trovano spesso
presenze social abbandonate. Ma, attenzione, i social funzionano se adoperati
correttamente come dimostra il caso reale da cui siamo partiti.
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
14
Coltiviamo nuove idee
Campus d’impresa è il progetto che
raccoglie idee innovative nate nel mondo
della ricerca per farle diventare business
attraverso la creazione di impresa.
La creatività e l'innovazione non sono elementi
distintivi che da soli possono tramutare un‟idea in un‟impresa di successo. Per
essere “business” l‟intuizione deve generare profitti, altrimenti viene meno, fin
dall'inizio, la possibilità di trasformarla in un'attività imprenditoriale. Qualsiasi
business idea si deve concretizzare in un processo di produzione di un bene o un
servizio, che abbia degli acquirenti e che generi, in definitiva, ricchezza. È solo
quando dalla business idea si passa a definire con precisione le caratteristiche del
prodotto che si può cominciare a dare forma al complesso sistema di creazione e
sviluppo di una startup.
Campus d‟impresa è un progetto finanziato dalla Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia, nell‟ambito della programmazione del Fondo Sociale Europeo,
offre un servizio a supporto dei ricercatori che vogliano valorizzare know-how e
tecnologie sviluppati in ambito accademico attraverso la nascita di nuove imprese
ad alto contenuto tecnologico. I partner del progetto, AREA Science Park,
Innovation Factroy e Università di Trieste, offrono un percorso formativo ai
ricercatori con delle potenzialità imprenditoriali, dando loro l‟opportunità,
attraverso un programma si seminari specialistici, di incrementare le competenze
in tema di gestione d‟impresa e acquisire il ”giusto piglio” imprenditoriale. Ogni
partecipante può contare sull‟assistenza di un coach d‟impresa, nonché su servizi
reali destinati allo sviluppo applicativo di prodotti e servizi, alla tutela della
proprietà intellettuale, alle convalide tecnologiche e prestazionali. Viene garantito
anche un primo supporto nella stesura di piani strategici e nell‟elaborazione di
una strategia commerciale e di marketing.
Ad oggi Campus d‟Impresa assiste 67 aspiranti imprenditrici/imprenditori (27
femmine, 40 maschi) per un totale di 36 business idea, di cui 25 in ambito
scientifico e 21 in quello umanistico. Nei primi nove mesi di attività sono stati
depositati tre brevetti. Interessante osservare che, ad oggi, i seminari più seguiti
di Milena Bortolotto,
ste.it
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
15
e le consulenze più ricercate sono inerenti i temi del marketing, della
contrattualistica e delle analisi di mercato. Tale apertura verso tematiche market
oriented rappresenta un grosso cambiamento culturale, che testimonia
dell‟attitudine a intraprendere un processo di valorizzazione dei propri studi
avendo come sbocco occupazionale non la sola carriera universitaria, ma anche la
creazione di uno spin-off o di una startup.
E‟ utile sentire dalla viva voce di uno degli aspiranti imprenditori, Alberto
Tessarolo, ricercatore dell‟Università di Trieste, il vissuto della propria esperienza
di partecipante a un progetto come Campus d‟Impresa. Alberto, oltre a essere
impegnato in attività di ricerca in ateneo, ha sviluppato una forte competenza
nella consulenza aziendale. Per questo la sua inclinazione appare già strutturata
rispetto alle esigenze del mercato - non tutti i progetti hanno lo stesso livello di
definizione - e la sua idea è quella di realizzare uno spin-off in cui poter
coniugare la vocazione per la ricerca applicata con l‟aspirazione a realizzare
software che possano aiutare le aziende a rendere più efficienti i loro processi
interni di progettazione e di analisi. In effetti, uno dei valori aggiunti di Campus
d‟Impresa è quello di aprire un nuovo scenario professionale e di competenze a
persone che nel loro bagaglio di conoscenze non hanno una formazione orientata
alla finanza, al marketing o alla commercializzazione di prodotti e servizi. Le
competenze di molti ricercatori, infatti, normalmente non sono orientate nella
direzione di saper maneggiare in modo corretto risorse e opportunità così come i
rischi e le problematiche connessi al rapporto con i clienti.
“Affrontare un percorso come Campus per un ricercatore non è semplice –
ammette con franchezza Alberto. Una delle maggiori criticità sta nella capacità di
gestione del tempo, poiché se sei dedicato alla ricerca normalmente sei troppo
assorbito dai tuoi studi per riuscire a dedicare attenzione ad aspetti che esulino
dal risultato scientifico”. Altra criticità normalmente riscontrata è quella legata
all‟individuazione dei ruoli nel team della futura impresa. “Tutti i vorrebbero
continuare a fare attività di ricerca e sviluppo con le stesse modalità alle quali si è
abituati dentro l‟Università – chiosa il ricercatore - ma bisogna capire che quando
si costituisce un team che vuole fare impresa servono altre competenze e quindi
bisogna mettersi in gioco sotto altri punti di vista”. Ci sono poi da considerare gli
aspetti finanziari, che sicuramente rappresentano uno dei tasti dolenti quando si
parla di creazione di startup. “Nel nostro caso – spiega Tessarolo - i fondi non
sono un particolare problema poiché, grazie ai contatti sviluppati con le attività
dell‟Università, abbiamo collezionato diversi contratti di consulenza che ci hanno
permesso di fidelizzare i clienti e di accompagnarli. Il problema dei fondi è legato,
più che all‟avvio, al sostentamento delle attività”. Insomma, la ragionevole
possibilità che nel 2014 lui e i suoi colleghi possano avanzare una proposta di
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
16
spin-off all‟Università avviando una nuova impresa è sul tappeto. Un po‟ di
ottimismo tutt‟altro che scontato, considerando i tempi di crisi.
Tra i progetti supportati da Campus d‟impresa, alcuni dei quali sottoposti a
brevetto, ci sono sistemi di ottimizzazione dell‟efficienza degli impianti
fotovoltaici, soluzioni per consentire a motori elettrici a magneti permanenti di
operare alle alte velocita (utile per macchine utensili e altri congegni), un test di
ultima generazione per la diagnosi precoce del cancro alla cervice dell'utero, un
nuovo tipo di rilevatori per raggi X o una tecnologia che permette il riciclo delle
capsule per espresso, separandole dal caffè residuo.
Campus d‟Impresa è un progetto finanziato dalla Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia, nell‟ambito della programmazione del Fondo Sociale Europeo -
Asse 4 – “Miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e dello
sviluppo tecnologico”, Programma specifico n. 50 “Sostegno ai processi di
creazione d‟impresa”.
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
17
Al BIC Incubatori Friuli Venezia Giulia S.p.A, un esempio concreto di come trasformare attività di ricerca in attività imprenditoriale
Nealys S.r.l. un‟azienda
costituita nel 2010 con sede al
BIC Incubatori di Trieste,
nasce dall‟esperienza di
ricercatori di un gruppo farmaceutico multinazionale e dalla loro volontà di
utilizzare le conoscenze tecnico scientifiche acquisite su biomateriali specifici e su
tecnologie chimico-biofarmaceutiche per realizzare nuovi prodotti e nuove
tecnologie in campo diagnostico e terapeutico. Il management vanta
un‟esperienza ventennale nel settore della chimica e biochimica di biopolimeri e
della sperimentazione farmaceutica.
Nel settore della biologia molecolare e della
diagnostica clinica, l‟attività aziendale è
incentrata sull‟utilizzo e lo sviluppo di nuove
procedure diagnostiche per la rilevazione di
biomarcatori tumorali, ed in particolare per il
carcinoma prostatico. Questo, infatti, è il
tumore più diffuso nel sesso maschile, con
una frequenza pari al 20% rispetto a tutte le
forme tumorali, con eccezione di quelle cutanee. L‟utilizzo di nuove procedure
diagnostiche mirate ad aumentare la specificità dei risultati analitici è il target per
ridurre l‟esecuzione di biopsie non necessarie e contribuire al miglioramento
della diagnosi precoce. La metodica di elezione presso il
nostro laboratorio consiste nell‟analisi molecolare dei vettori
di espressione del PCA3, gene iper-espresso nel tumore
prostatico e ottima “sentinella” della presenza e
progressione neoplastica.
Nel settore della ricerca, Nealys sviluppa tecnologie per la produzione di delivery
systems basati sull‟utilizzo di trasportatori biomolecolari per la veicolazione e
Ufficio Relazioni Esterne
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
18
rilascio controllato „a bersaglio‟ (drug targeting) di molecole terapeutiche. Il fine è
quello di sviluppare forme innovative di trattamento chemioterapico che
indirizzino il farmaco specificatamente nel sito tumorale, aumentandone la
biodisponibilità e limitando i suoi effetti tossici a livello sistemico e di organo.
Dalla sua costituzione, l'azienda ha visto approvato un progetto nell‟ambito dei
contributi comunitari POR-FESR 2007-2013, per una linea di ricerca
sperimentale intitolata “Sintesi e valutazione di scaffolds biomolecolari per
applicazioni in nano medicina”, nel campo dei nanovettori ad uso terapeutico.
Il tema dei sistemi di rilascio dei farmaci (scaffolds o anche drug delivery
systems) rimane un argomento molto attuale, in quanto, tanto maggiore è la
specificità delle molecole terapeutiche tanto più importante è il “veicolo” grazie al
quale esse giungono a destinazione.
L‟impegno della ricerca Nealys, in tale direzione, ha generato incoraggianti
risultati ottenuti anche in collaborazione con enti di ricerca riconosciuti come
l‟Ospedale Infantile Burlo Garofolo di Trieste. L‟efficacia di trasporto attraverso le
membrane cellulari è stata comprovata dalla capacità di promuovere l‟ingresso, in
cellule specifiche, di molecole modello, quali frammenti di acidi nucleici ad alta
specificità di riconoscimento del bersaglio (studi in vitro).
Rappresentazione idealizzata della potenziale veicolazione di materiale
genetico per mezzo di un vettore nanomolecolare.
Tali risultati sono uno sprone importante per l‟impresa a perseguire la
progettazione di sistemi di drug delivery applicabili a varie patologie di grosso
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
19
impatto sociale (in particolare in ambito oncologico) e per applicazioni in altri
settori biotecnologici.
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
20
Udine, la nuova partecipata di Zucchetti vince BeStartup2013
È Easystaff srl, azienda ICT che ha creato
l’unico software per il planning di spazi e
risorse umane dedicato alle università
italiane, ad aver vinto la seconda edizione
del premio istituito dall’incubatore friulano
Techno Seed di Friuli Innovazione.
Fare leva sul proprio potenziale innovativo, sull'elevato capitale umano ed
investire in azioni di ricerca, sviluppo e innovazione, sono state le caratteristiche
che hanno fatto ottenere a Easystaff srl, oltre all‟interesse da parte del gruppo
informatico italiano Zucchetti, il riconoscimento di miglior start up nata
nell‟incubatore certificato Techno Seed di Udine.
Il premio BeStartup è un‟iniziativa di Friuli
Innovazione per mettere in luce le start up nate
all‟interno dell‟incubatore friulano che, dopo la
fase “assistita”, hanno saputo stare sul mercato con le proprie gambe ed è stato
istituito nel 2012.
Ogni anno BeStartup individua fra le imprese nate in Techno Seed che hanno
terminato il proprio percorso di incubazione da almeno tre anni, quelle che
hanno avuto i migliori esiti. Risultati economici, risorse umane coinvolte e
progressivamente strutturate in azienda e capacità di valorizzare risultati di
ricerca nel proprio modello di business, sono i criteri di valutazione per
l‟aggiudicazione del premio del valore di 2.500 euro per consulenze in servizi per
lo sviluppo d‟impresa.
Alla seconda edizione, oltre a Easystaff, hanno partecipato tre imprese, tutte
appartenenti al settore ICT e fondate nel biennio 2006-2007: si tratta di Fill in
The Blanks, MoBe e Mobile3D.
Fill in The Blanks, è un‟azienda di ICT Architects, ovvero architetti delle
tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni, che progetta e gestisce
soluzioni ICT ad hoc per i propri clienti. Specializzata in Business Continuity,
di Francesca Pozzar,
Friuli Innovazione
francesca.pozzar@friulinno
vazione.it
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
21
ricerca di strategie e soluzioni per l‟ottenimento di un sistema informativo
sempre disponibile a supporto dei processi aziendali, si occupa anche di sicurezza
dati e infrastrutture reti, protezione e monitoraggio dei sistemi.
Core business di MoBe è la ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per dispositivi
mobili e sistemi web e multimediali. Dal 2009 ha avviato l‟attività di
progettazione e sviluppo di applicazioni mobili su misura con particolare
attenzione ai settori turistici, della mobilità e della logistica. A questo, si affianca
la progettazione di soluzioni per l‟automazione industriale e la domotica, lo
sviluppo di software desktop tradizionale e gestionale e l‟offerta di consulenza e
formazione.
Mobile 3D, vanta invece un expertise significativo nel campo dell‟animazione
grafica 3D ottimizzata per smartphone e tablet. Anche per Mobile 3D i mercati di
riferimento sono prevalentemente quelli del turismo e dell‟industria, cui offre
prodotti come guide turistiche su smartphone e palmari, progettazione e sviluppo
di software per dispositivi mobili, grafica 3D, simulazione e realtà virtuale.
EasyStaff srl, la vincitrice dell‟edizione 2013 del premio, è nata nel 2007 e
insediata da sempre al Parco Scientifico e Tecnologico Luigi Danieli di Udine.
Offre consulenza e soluzioni informatiche personalizzate nel settore
dell‟ottimizzazione di orari e calendari di lavoro. L‟intuizione iniziale avuta dai
fondatori, tutti giovani laureati dell‟Università di Udine, è stata quella di lavorare
a un prodotto per coprire un mercato di nicchia - quello degli atenei, per i quali
prima della suite EasyAcademy – il primo prodotto di EasyStaff - non esistevano
software specifici per la pianificazione in automatico del calendario didattico. La
peculiarità delle soluzioni offerte, anche nei prodotti successivi, è lo sviluppo di
moderne tecniche algoritmiche integrate nelle soluzioni proposte ai clienti che
garantiscono un valore aggiunto per velocità e qualità.
Collaborando con l‟Università di Udine, EasyStaff ha mantenuto il focus dei suoi
prodotti sulla ricerca, tanto che Workforce Planner, un avanzato motore di
calcolo per la gestione dei turni di lavoro e l‟assegnazione dei servizi del personale
aziendale, ha suscitato l‟interesse di un player internazionale nel settore dei
software gestionali. Il gruppo Zucchetti, infatti, intuendo il potenziale di mercato
di EasyStaff ha rilevato la maggioranza dell‟impresa friulana nell‟estate 2013 e già
dai primi mesi del 2014 la nuova compagine societaria sta portando i primi frutti
in termini di progettualità (con un orizzonte internazionale) e di fatturato (in
netta crescita).
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
22
Il traguardo raggiunto, celebrato con l‟assegnazione del premio Bestartup, è
merito di un modello di business che pone costante attenzione alla ricerca e allo
sviluppo tecnologico, linea che l‟incubatore Techno Seed raccomanda a tutte le
proprie aziende.
Finora Techno Seed ha contribuito alla creazione e allo sviluppo di 34 imprese,
di cui 19 attualmente in fase di incubazione. Altre 15 hanno ormai superato
i 4 anni di vita quindi sono uscite dalla fase di incubazione. Dal 2005 sono state
raccolte quasi 400 richieste di supporto per lo sviluppo di idee imprenditoriali.
Circa un centinaio sono state accompagnate fino alla realizzazione del business
plan.
Attualmente nell‟ambito di Techno Seed vengono supportati una decina di
progetti imprenditoriali (quindi non ancora imprese), cinque dei quali hanno una
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
23
propria sede fisica nell'open space dedicato alla pre-incubazione del Parco
scientifico e tecnologico Luigi Danieli di Udine, dove l‟area dedicata a Techno
Seed copre 520 mq arredati uso ufficio e connessi con fibra ottica.
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
24
Il TIS apre la sua officina
Il primo FabLab altoatesino al TIS innovation park
Un’officina dove si possono usare
gratuitamente diversi macchinari per la
fabbricazione digitale dove si incontra la
Community locale e internazionale e che è
aperta a tutti: questo è un FabLab. In tutto il
mondo al momento ne esistono circa 270, di
cui 43 solo in Italia. Il primo FabLab
altoatesino è insediato al TIS innovation park e verrà trasferito al
futuro parco tecnologico a Bolzano Sud.
Il FabLab al TIS è attrezzato con
una stampante 3D con la quale si
possono stampare prototipi e una
tagliatrice laser che può
stampare e intagliare diversi
materiali. Inoltre a disposizione
c‟è anche una mini fresa
computerizzata per fresare
plastiche, legno e circuiti
stampati elettrici.
«Al momento i macchinari del FabLab vengono usati soprattutto da architetti e
artigiani per stampare modelli o tagliare qualcosa con il laser» afferma Walter
Weissensteiner, collaboratore del Centro Sviluppo di Prodotto & Nuove
Tecnologie al TIS e responsabile del progetto FabLab. «Ma anche la cooperativa
sociale GWB lavora già da mesi in totale autonomia nel FabLab» continua
Weissensteiner.
Il FabLab al TIS è aperto a tutti: dagli studenti ai designer fino ai ricercatori o gli
hobbisti. «Tutti posso realizzare qui i propri progetti, che si tratti della stampa 3D
di un portabatterie o dell‟incisione con il laser di un piatto di marmo o del taglio
di una confezione in legno. L‟unica condizione è che l‟utilizzatore, dopo
un‟introduzione iniziale, lavori in autonomia» spiega Weissensteiner. Ma non
di Astrid Brunetti, Heiko
Schoberwalter, Eva Pichler,
TIS innovation park
Foto di ©TIS/martinajaider
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
25
solo: c‟è anche la possibilità di imparare a usare i macchinari e i relativi
programmi e, cosa ancora più importante, ci si incontra e aiuta vicendevolmente.
«Tutti i FabLab nel mondo sono messi in rete. Nel momento in cui si incontra un
problema che nessuno è un grado di risolvere in loco, la Community
internazionale può aiutare a trovare la soluzione. Si ha quindi la possibilità di
attingere al sapere di tutta la FabLab Community» afferma Weissensteiner.
«A breve al FabLab si svolgeranno corsi base per l‟uso delle apparecchiature,
workshop ed eventi, un cosiddetto “repair-café”, dove possono essere riparate
insieme elettrodomestici e verrà organizzato anche un programma apposito per
gli studenti» afferma Weissensteiner.
Il primo evento del FabLab del TIS è già fissato: si tratta dell‟ “Arduino Day”, che
si svolgerà il 29 marzo dalle 14:00 alle 18:00 al Kurhaus di Merano. Arduino è
una specie di mini-computer che, semplicemente, viene messo in collegamento
con dei sensori e altre componenti elettroniche per poter così costruire
velocemente soluzioni intelligenti per hobby o a scopo didattico. A questo evento,
che viene organizzato dal TIS insieme all‟Arduino User Group BZ, si incontrano
gli “Arduino-User” e tutti quelli che aspirano a diventarlo. Arduino è un hardware
aperto, un software libero e la Community tutto in uno, e proprio elementi come
questo sono costitutivi di un FabLab che funziona bene» conclude
Weissensteiner.
Per maggiori informazioni sul FabLab e sull‟ ”Arduino Day” rivolgersi a Walter
Weissensteiner, [email protected], T 0471 068037.
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
26
VegainCube, l‟incubatore certificato del VEGA, Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia
L‟incubatore VegainCube è una struttura di più di
1000 mq con locali arredati e dotati delle infrastrutture
tecnologiche più all‟avanguardia al fine di potenziare la
funzione del Parco quale attuatore del trasferimento
tecnologico e facilitatore dell‟innovazione d‟impresa. In
funzione del Decreto agenda Digitale 2.0 il VegainCube è un incubatore
certificato che garantisce un sistema di servizi e di assistenza dedicato alle start-
up innovative e agli spin-off universitari, con particolare attenzione per le attività
di giovani e per quelle ad elevato contenuto innovativo e tecnologico .
Ad oggi al VegainCube sono insediate 21 start up che operano nell’ambito
di ambito ICT e Green Economy e molte di loro hanno ricevuto premi
e riconoscimenti a livello regionale e nazionale. L‟incubatore certificato
del Vega rappresenta l‟unico Incubatore Certificato della Provincia di Venezia e
pur essendo un‟iniziativa “giovane” sta producendo delle ricadute positive sul
territorio sia in termini di occupazione che di imprenditorialità.
Al Vega, l’innovazione digitale a portata di artigiani, studiosi e creativi
Quattro giovani professionisti, passione per la progettazione, la tecnologia e il
lavoro manuale: questi sono gli ingredienti che hanno dato vita a FABLAB
VENEZIA, insediata all‟interno di VegaInCube. La prima start up che in Veneto
si sta strutturando per dotare la città di Venezia di un laboratorio di fabbricazione
digitale, nasce dall‟obiettivo di soddisfare il mondo della produzione offrendo ad
artigiani e imprenditori servizi di formazione e produzione nella modellazione
digitale avanzata, nella prototipazione rapida e nella fabbricazione seriale di pezzi
unici.
di Gabriella Parmesan,
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
27
«Il FABLAB VENEZIA, ad oggi, è uno spazio dove condividere conoscenze e fare
rete tra professionisti. – afferma Elia De Tomasi, AD di FABLAB VENEZIA
– Offriamo a designer, artigiani e imprenditori l‟opportunità di creare oggetti e
prototipi di ogni genere a prezzi contenuti, utilizzando macchinari
tecnologicamente avanzati. Sono già partiti i primi workshop ed è prevista la
realizzazione di un laboratorio con stampanti 3D, frese, laser cutter e plotter
vinilici».
FABLAB VENEZIA ha tutti i requisiti per entrare a far parte del circuito
internazionale FABLAB NETWORK.
«Siamo felici di ospitare questa start up all‟interno di Vega InCube. – dichiara
Tommaso Santini, Ad di Vega Scarl - L‟incubatore, che si colloca all‟interno
del VEGA Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia, nasce proprio con l‟obiettivo
di sostenere la nascita di nuove imprese, seguendone lo sviluppo dal
concepimento dell‟idea, alla sua prima concretizzazione in un piano d‟impresa,
fino alla sua costituzione e gestione. Una struttura, quindi, che contribuisce a
potenziare la funzione del Parco quale attuatore del trasferimento tecnologico e
facilitatore dell‟innovazione d‟impresa».
«Il Comune di Venezia è attento alle attività di innovazione scientifica e
tecnologica che si svolgono all‟interno del Vega e guarda con particolare interesse
allo sviluppo delle start up innovative quali il Laboratorio FabLab. – dichiara
Alfiero Farinea, Assessore allo Sviluppo Economico, Comune di
Venezia - Il Parco Scientifico Tecnologico e le attività svolte dalle numerose
imprese innovative e dai centri di ricerca di eccellenza insediati al suo interno
costituiscono infatti un patrimonio di conoscenze e di relazioni di straordinaria
potenzialità per lo sviluppo del nostro territorio e di Porto Marghera in
particolare».
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
28
Start Cup, la fabbrica del successo
«Hai un‟idea imprenditoriale che
ti gira per la testa? Prova a
sottoporcela, ti aiuteremo a
realizzarla!». Recita così l‟invito a
partecipare alla Start Cup
Piemonte Valle d'Aosta, la
competizione che da dieci anni
premia i progetti d‟impresa
innovativi e ad alto contenuto di
conoscenza. Ma in cosa si
caratterizza un‟impresa “innovativa”? Le imprese innovative sono quelle che
apportano, in un prodotto o in un processo, nell‟organizzazione o nel rapporto
con il mercato, caratteristiche di novità rispetto allo stato della tecnologia
riscontrabile nelle imprese del territorio e che rappresentino una valorizzazione
economica di saperi e competenze scientifiche.
La Start Cup punta alla nascita di imprese innovative presso gli incubatori
universitari piemontesi (I3P del Politecnico di Torino, 2i3T dell'Università di
Torino e Enne 3 dell'Università del Piemonte Orientale) o nelle province degli
enti sostenitori. La Start Cup rappresenta quindi un‟opportunità per promuovere
lo sviluppo economico del territorio. Ma non solo. L‟evento punta a sensibilizzare
i giovani (e non) alle tematiche relative all‟imprenditorialità. Ed inoltre, cerca di
offrire ai partecipanti l'opportunità di confrontarsi con idee e persone già
coinvolte nel mondo produttivo.
Il concorso, a partecipazione gratuita, si articola in due fasi. Nella prima fase, il
“Concorso delle Idee”, si presenta un'idea di impresa descrivendo sinteticamente
il progetto ed evidenziando il contenuto innovativo e i settori applicativi. Nella
seconda fase, il “Concorso dei Business Plan”, si presenta un business plan
completo, che deve descrivere un progetto imprenditoriale caratterizzato da un
alto contenuto di conoscenza, tecnica o tecnologica, indipendentemente dal suo
stadio di sviluppo. A questa fase possono partecipare sia i vincitori del Concorso
di Idee, sia soggetti esterni portatori di un business plan. Partecipare alla Start
Cup è semplice: basta compilare il form disponibile sul sito ufficiale del concorso
di Alessandro Tibaldeschi,
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
29
www.startcup-piemonte-vda.it entro le due scadenze prefissate (4 maggio per il
Concorso delle Idee, 20 luglio per il Concorso dei Business Plan).
La Start Cup, oltre a rappresentare un'occasione di visibilità, può essere un
trampolino di lancio per il successo. È il caso di Niso Biomed, start up operante
nel settore biomedicale, che nel 2009, dopo essersi classificata tra le prime cinque
idee di impresa alla Start Cup (con il nome di PM Biomedical) è stata inserita tra
le finaliste del Premio Nazionale dell‟Innovazione. Nel 2013, grazie anche al
percorso di incubazione all‟interno di I3P del Politecnico di Torino, la start up si è
aggiudicata il Premio “Start-Up dell‟anno 2013″. Inoltre, durante la settima
edizione dei premi UK-Italy Business Awards, la start up ha ricevuto il “Bright
future ideas Award - Vision for growth”, ovvero il riconoscimento per le giovani
imprese in rapida crescita che, come tutti gli altri premiati, hanno scelto il Regno
Unito per i propri piani di crescita e internazionalizzazione.
La lunga serie di riconoscimenti a Niso Biomed è culminata lo scorso 20 febbraio
con la consegna da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del
"Premio Leonardo Start-up". Il riconoscimento è stato ottenuto da Niso Biomed
grazie al suo EndoFaster 21-42, un dispositivo in grado di analizzare in tempo
reale il succo gastrico prelevato durante gli esami endoscopici. In soli 60 secondi
fornisce una diagnosi sulla presenza dell'Helicobacter Pylori e individua
potenziali fattori di rischio per tumori allo stomaco e al colon. Il dispositivo è in
uso nelle più importanti strutture ospedaliere specializzate nel settore, in
Inghilterra, Italia, Spagna, Portogallo, Arabia Saudita e Israele.
“Sono davvero orgoglioso di questo riconoscimento. Niso Biomed ha un suo
mercato internazionale e globale ed il premio è un ulteriore stimolo a continuare
nella nostra opera di diffusione di EndoFaster in tutte le migliori strutture del
mondo” ha dichiarato Paul Muller, socio fondatore e presidente di Niso Biomed.
“Niso Biomed è un nostro fiore all‟occhiello, che dimostra la capacità
dell‟ecosistema torinese delle start up di generare imprese ad elevato contenuto
tecnologico" ha aggiunto Marco Cantamessa, presidente di I3P. "Più in generale,
noto come il livello delle start up italiane stia sempre più innalzandosi, creando le
premesse per un reale rinnovamento del tessuto industriale del nostro Paese”.
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
30
Convegno Capitani Coraggiosi, prossimo appuntamento ALEA a Venezia
Imprenditori e Manager della Cultura, Università Ca' Foscari Venezia
Capitani Coraggiosi si pone quale appuntamento annuale di confronto tra
protagonisti del Nord-Est italiano, capace di illuminare la necessaria metamorfosi
nel ruolo imprenditoriale e manageriale per competere a livello internazionale nei
diversi settori cruciali per l'economia del nostro territorio. Ideato e organizzato da
Ca‟ Foscari Alumni e ALEA, in seno alle iniziative realizzate dall'Ateneo
veneziano, il convegno affronta i temi in discussione mettendo a confronto le
concrete esperienze di influenti accademici, grandi imprenditori e manager di
successo.
L'appuntamento del 2014 è dedicato al tema di Economia e Cultura, intendendo
presentare importanti esperienze di produzione, gestione e valorizzazione nel
settore della cultura capaci di creare realmente valore e occupazione e che sono
emerse nel corso degli ultimi due decenni in Italia.
In molti casi, la chiave del successo è stato rappresentata proprio dal corretto
connubio fra sensibilità culturale, scommessa sull'eccellenza, competenze
manageriali e spirito imprenditoriale. Fenomeni quali la crescente eperienzialità
dei processi di consumo o l'esteticità della produzione industriale, combinati alla
globalizzazione dei flussi turistici e all'iper-competizione fra manifestazioni
artistiche, richiedono competenze nuove e aggiuntive per saper utilizzare
correttamente la risorsa strategica costituita dal patrimonio culturale.
Il convegno intende presentare esperienze di successo di manager e imprenditori
della cultura per dibattere sul necessario rapporto fra economia e cultura quali
autentiche risorse per lo sviluppo del Nord-Est e dell'Italia intera.
Interverranno i seguenti relatori:
- Franco Bernabé (President FB Group, Presidente MART Trento e Rovereto)
- Roberto Cecchi (Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali)
- Matteo Marzotto (imprenditore, Presidente Fiera di Vicenza spa)
- Andrea Moretti (Direttore Dipartimento di Scienze Economiche, Università
di Udine)
dalla Redazione
ALEA Ca’ Foscari
ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com
Alea News, Marzo 2014
E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore.
31
- Renato Quaglia (già Direttore della Biennale di Venezia e del Festival di
Napoli)
Scopri la scheda dettagliata del Convegno Capitani Coraggiosi: Imprenditori e
Manager della Cultura.
Iscriviti all'appuntamento del 24/05/2014 su:
Eventbrite, Convegno Capitani Coraggiosi 2014