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Tutti insieme appassionatamente! Tutti insieme appassionatamente! Tutti insieme appassionatamente! vi aspetta alle pagine 10-11 www.museogrigio.it QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO – Direttore Massimo Taggiasco Anno VII n. 7 31 mar. 2015 Pizzeria-Ristorante ALESSANDRIA Corso Crimea 67 Tel. 0131 445005 Pizzeria-Ristorante ALESSANDRIA Corso Crimea 67 Tel. 0131 445005 Bar Stadio dello La tua pausa caffè nel tempio del calcio Aperto tutti i giorni dalle 7,30 alle 20,00 Via V. Bellini ALESSANDRIA sotto la tribuna centrale del Moccagatta Aperto tutti i giorni dalle 7,30 alle 20,00 Via V. Bellini ALESSANDRIA sotto la tribuna centrale del Moccagatta DIVENTA ANCHE TU PROTAGONISTA DELLA STORIA DELL’ORSO. TUTTI ALLO STADIO LA LEGGENDA DELL’ORSO www.museogrigio.it ancora più ricco di contenuti I TABELLINI, LE STAGIONI, IL BLOG, LE BIOGRAFIE, la video gallery, LA RICCA GALLERIA FOTOGRAFICA DEI CALCIATORI CHE HANNO FATTO GRANDE L’ALESSANDRIA CALCIO www.museogrigio.it MASSIMO TAGGIASCO O ra più che mai il nostro de- stino è nelle nostre mani e si deciderà al Moccagatta. Mancano sei partite alla fine del campionato: di queste, ben quat- tro si giocheranno tra le mura amiche. Non è certo il momento di mollare, anche se la delusione, dopo la trasferta di Bassano, è for- te, ma dobbiamo crederci sino in fondo: oggi arriva la Pro Patria, poi sarà la volta del Monza. Dopo queste due gare potremo capire qual è il futuro di questa Alessan- dria. Inutile dire che le ultime par- tite ci hanno profondamente amareggiato: quando si è trattato di tirare fuori gli artigli, l’Orso si è eclissato. Due punti nelle ultime tre gare non sono un bottino da squadra che voglia lottare per la promozione in B. Nulla, però, è deciso. La strada, infatti, è ancora lunga, anche gli altri possono sba- gliare e, poi, attendiamo le deci- sioni del giudice sportivo. La vola- ta finale vedrà vittoriosa la squa- dra che saprà gettare in campo non solo la tecnica, ma anche e soprattutto il cuore. Proprio al Moccagatta abbiamo gettato pun- ti preziosissimi: i due pareggi con Torres e Albinoleffe sono stati gra- vissimi passi falsi. Adesso, non si può più sbagliare e anche noi tifo- si abbiamo il dovere di accompa- gnare la squadra in questo finale terribile di stagione. Abbiamo se- guito l’Orso in trasferte impegna- tive, con una partecipazione che non si vedeva da anni: adesso riempiamo il Moccagatta. Quattro gare casalinghe, dodici punti: tutti assieme ce la possiamo fare. Nes- suno resti a casa, è il momento di sentir battere un solo, immenso cuore grigio. Hurrà Grigi! hurra.grigi INTERNET www.hurragrigi.it ALL INTERNO DEL SITO Il Pallone Verde hurra.grigi INTERNET www.hurragrigi.it ALL INTERNO DEL SITO Il Pallone Verde Alessandria-Pro Patria Story [GSM Photo]

Alessandria - Pro Patria

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Crediamoci!

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Tutti insieme appassionatamente!Tutti insieme appassionatamente!Tutti insieme appassionatamente!

vi aspetta alle pagine 10-11www.museogrigio.it

QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO – Direttore Massimo Taggiasco Anno VII n. 7 • 31 mar. 2015

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MASSIMO TAGGIASCO

Ora più che mai il nostro de-stino è nelle nostre mani esi deciderà al Moccagatta.

Mancano sei partite alla fine delcampionato: di queste, ben quat-tro si giocheranno tra le muraamiche. Non è certo il momentodi mollare, anche se la delusione,

dopo la trasferta di Bassano, è for-te, ma dobbiamo crederci sino infondo: oggi arriva la Pro Patria,poi sarà la volta del Monza. Dopoqueste due gare potremo capirequal è il futuro di questa Alessan-dria. Inutile dire che le ultime par-tite ci hanno profondamenteamareggiato: quando si è trattatodi tirare fuori gli artigli, l’Orso si è

eclissato. Due punti nelle ultimetre gare non sono un bottino dasquadra che voglia lottare per lapromozione in B. Nulla, però, èdeciso. La strada, infatti, è ancoralunga, anche gli altri possono sba-gliare e, poi, attendiamo le deci-sioni del giudice sportivo. La vola-ta finale vedrà vittoriosa la squa-dra che saprà gettare in camponon solo la tecnica, ma anche esoprattutto il cuore. Proprio alMoccagatta abbiamo gettato pun-ti preziosissimi: i due pareggi conTorres e Albinoleffe sono stati gra-vissimi passi falsi. Adesso, non sipuò più sbagliare e anche noi tifo-si abbiamo il dovere di accompa-gnare la squadra in questo finaleterribile di stagione. Abbiamo se-guito l’Orso in trasferte impegna-tive, con una partecipazione chenon si vedeva da anni: adessoriempiamo il Moccagatta. Quattrogare casalinghe, dodici punti: tuttiassieme ce la possiamo fare. Nes-suno resti a casa, è il momento disentir battere un solo, immensocuore grigio. Hurrà Grigi!

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L’INTERVISTA a Sivio Bolloli (Radio Voce Spazio)

«Pensiamo a tornare alla vittoriasenza preoccuparci più di tanto»

HURRÀ GRIGI 331 mar. 2015

Silvio, stiamo perdendo iltreno per il primo posto?mi«Andiamoci piano, prima di

dire che lo stiamo perdendo, per-ché siamo sempre nella ‘top four’del girone, abbiamo davanti anco-ra sei partite e il calendario non èsfavorevole.»

Però, abbiamo raccolto duepunti nelle ultime tre partite...

«Quasi tutte le squadre del cam-pionato, anche le migliori, hannoavuto momenti di flessione: adesempio è toccato proprio al Bas-sano fino allo scorso mese. Se i Gri-gi hanno raccolto un po’ pochinonelle ultime tre uscite, non ci si de-ve allarmare più di tanto, ma pen-sare piuttosto a come tornare subi-to alla vittoria.»

Sì, però, anche la nostra imper-forabile difesa ha preso cinquegol nelle ultime tre partite e aBassano nessun attaccante è an-dato in gol...

«Anche questi dati, pur inconfu-tabili, non smentiscono quello cheti dicevo prima: in ogni caso, se vo-gliamo giocare con i se e con i ma,potremmo dire che se non avessi-mo beccato gol al 93° contro l’Albi-noleffe e se Germinale avesse mes-so in fondo al sacco il pallone del3-3 a Bassano, adesso avremmo trepunti in più in classifica.»

Cosa ti preoccupa di più del-l’Alessandria in questo momen-to?

«Nulla.»Come nulla?«Nulla perché non mi aspetto

che l’Alessandria vinca tutte lepartite e aggiungo perché perderea Novara o a Bassano ci può stare.»

Ah, è così?«L’Alessandria, per il suo girone,

non è quello che è la Juventus perla Serie A: intendo dire che pensoche il Novara ed il Bassano abbia-no qualcosa in più e che anche laqualità del nostro gioco lasci spes-so a desiderare. La vera forza dei

Grigi, come abbiamo più volte sot-tolineato, è la convinzione ed il ca-rattere che nascono dal fatto di sa-pere di avere alle spalle una socie-tà solida e motivata, ma questonon significa che siamo una span-

na al di sopra della concorrenza.»Dobbiamo, allora, dare l’addio

al primo posto?«Niente affatto, perché ci sono

ancora alcune partite da giocare eil calendario che ci aspetta non è

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male. E poi, non dimentichiamoche, per male che ci vada, ce la gio-cheremo comunque ai play-off.»

Non è possibile che l’Alessan-dria non raggiunga neanche iplay-off?

«Matematicamente è ancorapossibile, ma razionalmente è im-probabile guardando al camminoche è stato percorso sino ad adessoe al livello delle altre squadre.»

Ripartiamo dalla Pro Patria.Cosa ti aspetti da questa partita?

«Solamente la vittoria.»

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HURRÀ GRIGI4 anno VII n. 7

Il pokerissimo è servito e la vet-ta riconquistata, anche se soloper una notte. Poi il Novara,

vittorioso 1-0 sul Real Vicenza, èritornato da solo in cima allaclassifica. Piegando (e sorpassan-do) l’Alessandria davanti a oltreduemila persone nello scontro di-retto che rischia di valere uncampionato, il Bassano riescenell’impresa che mai nessunoavrebbe creduto possibile un me-se fa, dopo il ko casalingo propriocon il Novara: rimontare non una,non due, ma addirittura tre diret-te concorrenti e partire addirittu-ra avanti nel rush finale per la B.Merito della quinta vittoria conse-cutiva, la seconda di fila al ‘Mer-cante’ dopo il favoloso tris in tra-sferta che ha prepotentemente ri-lanciato le azioni giallorosse.L’Alessandria deve pertanto pie-garsi per 3-2.

La prima occasione della partitaè dei Grigi: al 4’ Mora, dalla sini-stra, la mette dentro per Iuncoche tocca di testa. Rossi, con uncolpo di reni, devia in corner. IlBassano alla prima possibilità uti-le colpisce e si porta vantaggio: al19’ cross di Furlan e preciso colpodi testa di Cattaneo che trafigge ilportiere. Al 22’ ancora giallorossipericolosi con Iocolano, che dallimite dell’area fa partire un tiro agiro che si spegne sul fondo. I ra-gazzi di Mister D’Angelo ci prova-no con Iunco che, servito da Ran-tier, cerca di penetrare nella dife-sa veneta, sulla sua strada c’è

Priola che spazza in angolo. Al 39’Cattaneo serve in velocità Pietri-biasi che di tacco passa a Iocola-no: il tiro termina di poco sopra latraversa. L’Alessandria acciuffa ilpareggio allo scadere della primafrazione di gioco: angolo di Vito-francesco, la difesa allontana mail pallone finisce sui piedi di Mo-rero che calcia e insacca in rete.

Al rientro dagli spogliatoi i pa-droni di casa sono più scatenatiche mai e affondano l’Alessan-dria soprattutto sul contropiede esulla velocità. Bassano in grandecondizione fisica, con Iocolanoispirato come il Maradona deitempi migliori, e Grigi fermi sullegambe, incapaci di tenere il passoanche solo per fermare con un fal-lo le incursioni del Bassano.

Al 59’ traversone di Furlan cheattraversa tutta l’area ma si spe-gne sul fondo. Al 62’ Iocolano par-te in contropiede e serve il Con-dor Pietribiasi che mette la pallain rete. Passano appena quattrominuti e Pietribiasi, sfruttandonuovamente un contropiede, gon-fia la rete. Ad accorciare le distan-ze ci pensa Vitofrancesco al 70’che, servito da Sirri, trafigge Rossicon un piatto vincente. La partitaè riaperta ma i veneti difendonobene l’importante bottino con-quistato e la punizione di Rantieral 90’ che si spegne di poco a latonon fa paura.

Il Novara, in attesa di conoscereil verdetto sulla penalizzazione, èal comando con 63 punti, a due

lunghezze proprio dal Bassano re-duce da quattro successi consecu-tivi. II Pavia, una vittoria e tre pa-reggi nelle ultime tre gare, dopo lo0-0 in trasferta contro la GianaErminio, è a 60, l’Alessandria (trepareggi e una sconfitta) a 59. Infi-ne, annotiamo la battuta d’arrestodel Como a Cremona (1-0), cheinterrompe la serie positiva disuccessi che durava da tre gare eche lo aveva portato a quota 54.

◗ In sala stampa

Il presidente Di Masi: «Grazie atutti. Ci dobbiamo credere. Oggipiù che mai. Sono triste ma, nonarrabbiato con la squadra. Episo-di, soprattutto. Ma rialzare la testae la classifica ora è tutto ciò chepossiamo e dobbiamo fare».

Mister D’Angelo: «Possiamo re-criminare su occasioni ed episodi.Il risultato più giusto sarebbe stato

il pareggio, l’entusiasmo del nostropubblico ci darà la spinta per con-tinuare a lavorare e lottare».

Santiago Morero: «Facciamo te-soro degli errori e ripartiamo se-reni. Non ci facevamo illusioniquando eravamo primi, non ci de-primiamo dopo questa sconfitta».

Ferdinando Vitofrancesco: «Cirimettiamo a lavorare da subito,abbiamo ancora sei partite eniente è compromesso. Anzi».

DETTO FUORI DAI DENTI di Mario Bocchio

L’Alessandria non tiene il passo del Bassano, perde e ora è quarta. Ma bisogna crederci, tutti quanti

LA LEGGENDA DELL’ORSO

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Che siano 406 o che siano408 poco importa, quello checonta è che nessuno mai (fi-nora e chissà per quanto an-cora!) sia riuscito a fare me-glio di lui. Per più di quattro-cento volte si è infilato la ma-glia grigia, e in tantissime oc-casioni ci ha pure aggiunto lafascia da capitano. Tony è ilsimbolo del calcio alessan-

drino: a lui e solo a lui i tifosisono riusciti a perdonare an-che un passaggio da allenato-re in seconda nell’odiata Ca-sale, un affronto se compiutoda chiunque altro, derubrica-to a peccato veniale se a pro-porlo e chi, comunque, sullapelle ha tatuata la maglia gri-gia e una semplice stellabianca potrà, al massimo,

provocare un po’ di allergia.Colombo è del ‘47, nato e cre-sciuto nell’hinterland milane-se (e tracce di ‘bauscia’ resi-stono ancora oggi nella suaparlata) ma dal 1968 ha pre-so la cittadinanza alessandri-na e non l’ha più abbandona-ta. La prima maglia è quellalilla del Legnano, troppo pocovirile per un ‘duro’ come lui.Suo compagno di viaggio ver-so Alessandria sarà il centra-vanti Tomy, così che quell’an-no i Grigi acquistano Tomy eTony! Da allora prendono ilvia le oltre 400 partite in gri-

gio, con condimento di CoppaItalia Semipro, di Serie Bconquistata e (purtroppo) su-bito persa, di tante sfide chelo hanno consacrato al ruolodi icona del calcio mandro-gno. Nel 1983 Colombo ap-pende le scarpe al fatidicochiodo ma non abbandona dicerto il calcio (e tantomenoAlessandria). Con Ghio e Fer-retti affina metodi e tecniche,fino ad assumere in primapersona il titolo di ‘mister’,portando una squadra presain mano a centroclassifica agiocarsi un drammatico spa-

reggio col Prato: la promozio-ne non arriva ma la via dellaseconda vita calcistica di Co-lombo è segnata. In questiultimi anni non è rimasto conle mani in mano: prima il set-tore giovanile grigio, poi a fa-re da spalla a Buglio in primasquadra, poi ancora il periodonero (stellato) di Casale e in-fine Acqui, sempre a collabo-rare col mister toscano. Conuna certezza: su qualsiasicampo si sia trovato, la primacosa che ha sempre chiesto,a fine partita, è stata: «Ueh,cos’han fatto i Grigi?»

Antonio Colombo:il più ‘grigio’ di tutti

CELO/MANCA: FIGURINE DEL ‘NOSTRO’ CALCIO del Triso

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Guizzardi ‘Scattino’ MassimoFOTOGRAFO RITRATTISTA, SPORTIVO E PER EVENTI

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HURRÀ GRIGI 531 mar. 2015

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Grigi in vetta con il PaviaPoi il Novara a un punto

Al ‘Moccagatta’ l’AlbinoLeffeferma la corsa dell’Alessandria:gli ospiti agguantano il pareggionei minuti finali con Spinelli cherisponde a Germinale per l’1-1 fi-nale. I Grigi sono dunque ripresiin testa alla classifica dal Pavia.

Un pareggione all’ultimo tuffoin casa della capolista. Mica malel’esito del sabato pomeriggiodell’AlbinoLeffe, che impedisce lafuga dell’Alessandria tenendosi laterzultima posizione (a quota 24,ma il Pordenone è a soli 3 punti,raggiunto dalla Pro Patria che habattuto il Lumezzane nel matchclou domenicale) grazie alla se-conda perla del metronomo bo-naerense Fernando Horacio Spi-nelli, rinforzo di gennaio già a se-gno nell’ultima vittoria stagionalea Como (il primo febbraio scorso).

Il bottino pieno all’AlbinoLeffeormai latita da sette partite, maper come s’era messa è andata be-none. Allo start nei Mangone-boys a proporsi in avanti sonodavvero in pochi, come Corradiquando al 3’ si allarga innescandodalla mancina Silva Reis, chiusoin corner dalla diagonale di Mora.Di lì a poco l’ex clivense Morerodeve immolarsi sulla percussionedalla destra di Momentè – capo-cannoniere di squadra (11) e dop-piettista-killer dei piemontesi al-l’andata –, ma i rischi arrivanodall’out anche per i bergamaschi:al 7’ Moi stoppa l’ex di turno Ger-minale – cercato a ripetizione dalcompagno di linea Iunco – in pie-na area prima che Spighi liberi iltiro-cross abbrancato da Offredisul suo palo.

I Grigi sganciano palloni dalleestreme senza azzeccare una solaverticalizzazione, agevolando cosìai raccogliticci rosso-gialli (kit datrasferta) i recuperi sulla trequartidifensiva. Il problema resta la se-mi-latitanza nella fase di costru-zione, che quando si scorge al-l’orizzonte non è nemmeno ma-laccio: al 27’ Corradi e Silva Reisconfezionano dal limite per Mo-

mentè, che cade sul contrasto(apparso regolare) con l’onnipre-sente Morero.

I Grigi sfiorano il vantaggio trevolte mentre il cronometro scorreverso la pausa: con l’ennesimaazione di Obodo, che impegna ilGigante di Strozza al 33’ approfit-tando di un rinvio corto della re-troguardia sul cross di Mora eprovando la palombella nel setteal 42’, e con Germinale che un pa-io di giri di lancetta dopo si vedeannullare l’appoggio da un passosusseguente ad azione dalla ban-dierina per un probabile fuorigio-co sulla sponda (di mezza spalla)di Morero.

Roba da richiedere correttivinell’atteggiamento e in un paio dipedine, insomma. E difatti la ri-presa vede due avvicendamentida trazione anteriore: Pesenti perSilva Reis e, in capo a quattro mi-nuti, Bradaschia per Corradi.Nemmeno il tempo di acclimatar-si per le new entry e al 6’ la traver-sa piena di Iunco dal vertice de-stro, poi Sabato a imbeccare la gi-rata con battuta secca del veleno-sissimo ex della Marca. Il tematattico non cambia, solo che l’un-dici di D’Angelo si concede il lus-so di gestire in scioltezza rintuz-zando l’incostante forcing orobi-co. Succede poco o nulla (Morerosvetta al 27’ sull’angolo di Vito-francesco ma non trova la mira),fino alla combinazione di primatra Momentè e Pesenti sventata infallo di fondo da Obodo al 38’. Calìnon sfrutta la torre di Momentèsparacchiando a lato di stinco al45’, poi sul mischione da pallainattiva (fallo conquistato daSalvi) l’azione di disturbo del duo

d’attacco e di Moi spiana a Spi-nelli la strada della zampata dipunta dell’insperato 1-1.

È dunque durato una sola do-menica il primato solitario del-l’Alessandria: il peggior attaccodel girone è riuscito ad infilzare lamiglior difesa del torneo quandoi giochi sembravano ormai fatti.

Ne approfitta il Pavia; con uncolpo di testa di Malomo al 76’ hala meglio su un Pordenone che, atratti, ha giocato alla pari contro ipiù quotati avversari, creando an-che un paio di opportunità spre-cate da Maccan. La coppia di testaha 58 punti, uno in più delNovara, fermato a Bolzano da unbrillante Sudtirol, in vantaggiodopo 4 minuti con Mazzitelli eraggiunto dal decimo gol stagio-nale di Evacuo a 10 minuti dal ter-mine. Nel finale due legni clamo-rosi di Shekiladze mentre in pre-cedenza era stato poco fortunatoBianchi.

Torna in corsa il Bassano (55punti): terza vittoria consecutivasu un campo non facile, Sassari. Èancora Pietribiasi a risolvere ilmatch al 57’. Torres, due puntinelle ultime 5 partite, risucchiatain zona play out.

Anche il Como vive un momen-to particolarmente brillante: terzavittoria consecutiva, 11 punti nel-le ultime 5 gare, quota 51 e ilquarto posto, per ora, nel mirino.Vince in trasferta il derby contro ilRenate grazie a Le Noci al 72’.

Il prossimo turno vedrà l’impe-gno più difficile proprio per i Grigiad Arezzo, nell’insolito orario del-le 11 di domenica mattina. Si gio-cherà conoscendo i risultati delComo (a Pordenone sabato ore

15), del Bassano che riceve la ProPatria (sempre sabato ore 17) edel Novara che alle 19,30 ospita ilRenate. E alle 14,30 di domenica ilPavia sarà di scena a Sassari.

◗ In sala stampa

Domenico Germinale : «C’èrammarico per il risultato perchéabbiamo giocato una buonagara. Il gol mi ha sbloccato, hofatto in po’ fatica all’inizio, ma poimi sono sentito sempre meglio».

Così Rantier: «Nel calcio ci staanche pareggiare partite che me-riti di vincere. Dopo di che ci rim-bocchiamo le maniche ricomincia-mo a lavorare più determinati diprima, lavorando con la solitaconcentrazione e la solita rabbia».

Mister D’Angelo: «Abbiamo gio-cato 70 minuti nella loro metàcampo, facendo una prestazioneche reputo positiva. Poi ci sta nelcalcio prendere gol su un rimpallo,ma senza dimenticare che la parti-ta l’abbiamo fatta noi. Adesso nonfacciamo il pieno di pessimismo econcentriamoci sui prossimi impe-gni, il campionato è ancora lungoe ci aspettano 8 battaglie’.

Bel pari tra Grigi e ArezzoMezavilla replica a Guidi

Giusto pareggio nella sfida tral’Arezzo e la capolista Alessandriagiocata all’inedito orario delle 11di mattina, davanti a un discretopubblico considerata l’ora. Primotempo equilibrato con l’Alessan-dria che ha avuto una grande oc-casione, di testa con Marconi sucross di Rantier. I due gol nella ri-presa, quella più brillante. Gliamaranto sono andati in vantag-gio al 18’ con un bel colpo di testadi Guidi su cross di Carcione do-po che poco prima lo stesso nu-mero 5 aveva sfiorato il gol su untiro da fuori deviato da Nordi.

L’Alessandria ha pareggiato al32’ con Mezavilla (settimo sigillostagionale) sull’unica disattenzio-ne difensiva amaranto. Partita vi-va fino alla fine con i piemontesiche hanno sfiorato il sorpasso

con un diagonale di Mezzavilla afil di palo.

Pareggio giusto al tirar dellesomme, Arezzo solido in difesa aparte nell’occasione del gol, di-screto a centrocampo; gli attac-canti pur non avendo avuto gran-di occasioni si sono battuti conimpegno. Da parte dell’Alessan-dria la consapevolezza che avreb-be potuto vincere la gara nel fina-le, e la recriminazione per il golannullato a Rantier per fuorigio-co millimetrico.

◗ In sala stampa

Adriano Mezavilla: «Mi spiace,meritavamo di più e invece andia-mo via con un solo punto, che ètroppo poco rispetto a quello cheabbiamo fatto in campo».

Kenneth Obodo: «Partita nonfacile, ma ne siamo venuti fuoribene, con carattere. Quello cheserve per arrivare più in alto possi-bile».

Mister D’Angelo: «Risultato giu-sto. Noi abbiamo pagato un mo-mento di sbandamento, ma per ilresto abbiamo giocato un’ottimapartita, pur con il vento che davafastidio. La strada è ancora lunga,sono fiducioso. Arezzo e’stato unbuon banco di prova».

Il punto sul campionato

Pareggiano dunque Alessandriae Pavia; vincono Novara e Bassa-no e il Como fa il botto a Porde-none. Cambia la vetta con il No-vara solitario capo classifica (60punti) seguito, ad un punto, daiGrigi e dal Pavia, ma incalza ilBassano (58 punti), alla quartavittoria consecutiva. Il quarto po-sto è ambitissimo visto che nel gi-rone B sono indietro di 11 punti e,a tutt’oggi, garantirebbe la disputadei playoff . E ci crede eccome ilComo, quarta vittoria nelle ultime5 giornate, che di punti ne ha 54 edeve ancora affrontare Bassano,Alessandria e Pavia. Ora i venetiattendono proprio l’Alessandriaper una sorta di spareggio che va-le doppio.

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HURRÀ GRIGI6 anno VII n. 7

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STATISTICHE Mucchio selvaggio: le fantastiche quattro continuano ad avvicendarsi in testa

Como: brutto ko in chiave play-offIl Pordenone ora tenta il miracolo

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SQUADRE PT G V N S GF GS +/-

CLASSIFICA

1ª Promozione diretta in Serie B. Dalla 2ª alla 4ª: play-off trale seconde e le terze classificate e le due migliori quarte dei tregironi. Dalla 16ª alla 19ª: play-out. 20ª: retrocessione in SerieD. Nel caso in cui due (o più) squadre abbiano lo stesso numerodi punti, le seguenti norme decideranno l’ordine: 1. Scontri direttitra le due squadre in questione; 1a. Punti totali; 1b. Differenzareti; 1c. Reti segnate; 2. Differenza reti; 3. Reti segnate.

1 NOVARA 63 32 18 9 5 51 28 23

2 BASSANO VIRTUS 61 32 17 10 5 49 32 17

3 PAVIA (-1) 60 32 17 10 5 50 34 16

4 ALESSANDRIA 59 32 16 11 5 47 28 19

5 COMO 54 32 16 6 10 39 29 10

6 FERALPISALÒ 48 32 12 12 8 39 37 2

7 REAL VICENZA 46 32 11 13 8 40 33 7

8 AREZZO 44 32 11 11 10 31 29 2

9 SÜDTIROL 43 32 11 10 11 35 32 3

10 UNIONE VENEZIA 43 32 12 7 13 40 37 3

11 MANTOVA (-3) 40 32 12 7 13 32 27 5

12 RENATE 40 32 10 10 12 32 42 -10

13 CREMONESE 39 32 9 12 11 36 39 -3

14 TORRES 38 32 9 11 12 29 33 -4

15 GIANA ERMINIO 36 32 9 9 14 25 30 -5

16 MONZA (-2) 35 32 9 10 13 32 33 -1

17 LUMEZZANE 30 32 7 9 16 27 43 -16

18 ALBINOLEFFE 28 32 6 10 16 23 44 -21

19 PRO PATRIA (-1) 25 32 5 11 16 35 57 -22

20 PORDENONE 24 32 6 6 20 25 50 -25

32ª GIORNATA RISULTATI

ALBINOLEFFE UNIONE VENEZIA 3-3

GIANA ERMINIO PAVIA 0-0

AREZZO PRO PATRIA 2-2

CREMONESE COMO 1-0

TORRES MONZA 0-0

BASSANO VIRTUS ALESSANDRIA 3-219’ Cattaneo (B), 45’+1’ Morero, 61’ e 66’ Pietribiasi (B), 69’ Vitofrancesco

LUMEZZANE SÜDTIROL 0-0

PORDENONE MANTOVA 2-1

NOVARA REAL VICENZA 3-0

FERALPISALÒ RENATE 0-0

33ª GIORNATA 1/2 aprile 2015

UNIONE VENEZIA LUMEZZANE

COMO BASSANO VIRTUS

CREMONESE PAVIA

ALESSANDRIA PRO PATRIAMercoledì 1 aprile 2015 - Ore 20,45

SÜDTIROL TORRES

RENATE PORDENONE

MONZA FERALPISALÒ

ALBINOLEFFE NOVARA

REAL VICENZA AREZZO

MANTOVA GIANA ERMINIO

34ª GIORNATA 11/12 aprile 2015

GIANA ERMINIO ALBINOLEFFE

MANTOVA NOVARA

AREZZO CREMONESE

PRO PATRIA FERALPISALÒ

ALESSANDRIA MONZASabato 11 aprile 2015 - Ore 17,00

PORDENONE SÜDTIROL

LUMEZZANE COMO

TORRES REAL VICENZA

PAVIA RENATE

BASSANO VIRTUS UNIONE VENEZIA

MARCATORISalvatore BRUNO (Real Vicenza) Reti 16

Matteo MOMENTÈ (Albinoleffe) 14

Andrea FERRETTI (Pavia) 13

Stefano PIETRIBIASI (Bassano Virtus) 13

Pasquale MAIORINO (Torres) 12

Pablo GONZALEZ (Novara) 12

Manuel FISCHNALLER (Südtirol) 12

Felice EVACUO (Novara) 12

Simone CORAZZA (Novara) 11

Simone GANZ (Como) 10

Alessandro CESARINI (Pavia) 10

Page 7: Alessandria - Pro Patria

Tutto da rifare ma pronti allo sprint

HURRÀ GRIGI 731 mar. 2015

Quando sembra che sia arri-vato il momento di chiude-re i giochi, di mettere la pa-

rola fine alla questione, di metter-si tranquilli ad attendere sola-mente l’ultimo minuto dell’ultimasfida per far festa... arriva la doc-cia fredda: tutto da rifare!

Solo qualche settimana fa sem-brava che l’Alessandria avessemesso definitivamente la frecciaper andarsene a conquistare il pri-mo posto, poi un paio di pareggicasalinghi hanno raffreddato glianimi e gli entusiasmi, hanno ri-portato tutto il gruppo di testa

(formato da Grigi, Novara, Pavia,Bassano e forse anche Como) abraccetto. Ora, la sconfitta di Bas-sano (che brucia anche di più per-ché ottenuta... in casa!) riporta iGrigi più o meno alla stessa con-dizione di qualche settimana fa,quando, pur rientrando nel grup-petto delle pretendenti, si guarda-vano tutte le avversarie dal basso.Novara, Pavia, Bassano sono tor-nate tutte davanti, il solo Como hamancato l’aggancio, e i ragazzi diD’Angelo sembrano aver perso labrillantezza e la spinta positivache li aveva portati in vetta.

Le assenze pesanti di RiccardoTaddei e Michele Marconi sicura-mente hanno il loro peso ma nonbastano a giustificare questa crisidi risultati e questo rilassamentopsico-fisico.

Alla fine ne mancano sei e a nul-la serve stare a fare calcoli e pro-nostici: l’esperienza insegna chequando si arriva a questo puntodella stagione entrano in ballotanti fattori che, fino a poche set-timane fa, avrebbero potuto sem-brare ininfluenti e quasi banalima che, al contrario, assumonooggi un’importanza vitale.

La differenza la potrà fare il fat-to di incrociare il proprio percorsocon squadre senza più ambizioni,né paure, senza stimoli, piuttostoche scontrarsi con squadre alla di-sperata ricerca di punti salvezza;la differenza la potrà fare il fatto diaver impostato una preparazioneche abbia tenuto conto del fattoche da aprile in avanti il caldopossa arrivare all’improvviso a ta-gliare le gambe e ad azzerare il fia-to; la differenza la potrà fare, per-ché no, la volontà ‘vera’ di qualchesocietà di ambire a quel salto dicategoria che per certe realtà po-

trebbe rappresentare un’incognitapericolosa; la differenza la potràfare anche la forza morale e psico-logica del gruppo nel reggere ilpeso di una lotta di vertice, parti-colarmente stressante, che richie-de doti che vanno oltre il puro esemplice tasso tecnico. La diffe-renza, infine, la potrà fare la serie-tà di una società che paghi rego-larmente tasse e stipendi o chenon si lasci impelagare nel sotto-bosco dell’illecito delle scommes-se clandestine.

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PARLA L’ORSO di Beatrice Bruno

Città e squadra, fuoriÈquesto il momento

più difficile. Il mo-mento in cui viene

davvero fuori il carattere diuna squadra e quello di unacittà. Un tifoso ha affermatoquanto sia troppo facilecrederci occupando il pri-mo posto in classifica, sot-tolineando che bisogna so-prattutto imparare a creder-ci quando il gioco si fa duroed essere duri diventa l’or-dine del giorno.

Qual è stato il significatodi questa sconfitta? È statauna condanna o un sempli-ce ostacolo non superato? Ilbicchiere era davvero mez-zo pieno? Lo è ancora? Cosasignifica per voi credercidavvero? E poi, credere inche cosa? Nella fortuna,nella sorte, o in noi stessi?

È questo il grande quesi-to: il significato del nostrocrederci davvero. Non è uninsieme di fattori né un in-sieme di episodi. Dipendetutto da noi. La fortuna èstata tirata in ballo già trop-pe volte e sappiamo perfet-tamente che per un punto afavore ci punisce con trepunti contro.

La fortuna è da lasciarperdere e non è determi-nante. Mesut Özil, in unadelle sue prime dichiarazio-ni da giocatore professioni-sta ha affermato: «Talento efortuna vengono dopo, pri-ma ci vogliono grinta, deter-minazione e passione». Det-to da lui potrebbe suonareanche strano, conoscendole sue imparagonabili quali-tà tecniche e... la sua carrie-ra. Eppure, lo ha detto. E loha detto prima di compiere

il suo grande percorso. Pri-ma di far conoscere il suonome in giro per il mondo.Prima della fama, della glo-ria, della fortuna, del talen-to, della precisione, della vi-sione di gioco; c’è l’aspettomentale. È il punto di par-tenza, la prima perla dellacollana. È importante comela pietra centrale di una di-ga; pietra che però vacillafacilmente. Pietra che non èper niente salda.

Chiunque tra noi ha esal-tato entusiasta la compat-tezza e la solidità i questasquadra, nei momenti piùgloriosi e nei momenti unpo’ più bui. Ora è arrivato ilmomento di crederci senzadarlo per scontato. È arriva-to il momento di spremerenoi stessi e i nostri cuori,perché o la va o la spacca enon potrà spaccarsi persempre se compiere il capo-lavoro dipenderà da noi.

Si riparte, amici, si ripartegià da questo mercoledì se-ra. Si riparte dalla Pro Pa-tria, una squadra che mai siè fatta superare facilmente,sia al Moccagatta sia alloSperoni. Si riparte con laprematura brezza primave-rile che soffia sul Mocca allasera, si riparte con il caloredelle luci e la Nord illumi-nata, il solito immensospettacolo. Si riparte tuttiassieme, vecchi e nuovi,giovani e anziani. Si riparteper la storia, per la maglia eper noi stessi: perché il cuo-re batte solo per l’Orso eperché siam contenti solose vediamo vincere i Grigi.Si riparte dalla tana inespu-gnabile, con la consapevo-

lezza di aver organizzato ot-to pullman per la trasferta aBassano del Grappa. Si ri-parte con la fame di un leo-ne, la determinatezza di unfalco e la grinta di un orso.Si riparte come noi sappia-mo ripartire: con i nostrisorrisi e la nostra inconteni-bile voglia di vivere l’Ales-sandria in tutte le sue sfu-mature.

John John Motta vive e lavo-ra in provincia di Bergamo e,per lavoro, viaggia moltospesso nei posti più disparati:non a caso, si è messo a stu-diare anche il russo e l’arabo.Eppure, con la stessa genero-sità e il grandissimo entusia-smo con cui in campo davasempre il massimo (sia chedisputasse una gara dall’ini-zio, sia che subentrasse apartita in corso), ora è fre-quente vederlo in tribuna allostadio Moccagatta. E, oggi co-me allora, da parte sua c’èsempre un sorriso e una cor-diale stretta di mano per tutti:addetti ai lavori, calciatori osemplici tifosi.John John, quando uno menose lo aspetta, spunti dal nullae dimostri sempre grande at-taccamento ai colori grigi... «Assolutamente: io sono unpo’ distante, ma il cuore èsempre qua ad Alesandria:appena posso, faccio sempreun salto molto volentieri.»Come hai visto i grigi nelle va-rie partite a cui assistito?«Quasi sempre, l’Alessandriami ha dato l’idea di una squa-dra solida, con una sensazio-ne di dominio e sicurezza, sindalla prima partita, giocata incasa contro il Mantova».E i ragazzi della GradinataNord? Te li ricordavi così at-taccati alla squadra e ai colorigrigi?«Certamente! Sono sempreeccezionali, davvero, perchénon fanno mai mancare il lorosostegno ai ragazzi in campo,

QUATTRO CHIACCHIERE CON... di Gianmaria Zanier

...John John Motta

Alcuni momenti della conversazione con John John Mottasono presenti nel video all’interno della videogallery del Mu-seo Grigio (www.youtube.com/watch?v=tic31X7X-TQ)

dal primo all’ultimo minuto.Io credo che ci siano tutti i nu-meri per fare bene quest’an-no: speriamo che sia così finoalla fine».Ogni volta che ci incontriamoo ci sentiamo, mi fa semprepiacere ricordarti la frase chetutti i tifosi grigi dicevanoquando entravi in campo:«Con Motta, l’impegno è assi-curato...»(Sorride, Ndr.) «Io sono ono-rato di aver giocato ad Ales-sandria e indossato la glorio-sa maglia grigia, con un pen-siero particolare per la partitadel Centenario. Un’emozioneche resterà per sempre neicuori di chi ha vissuto quellaserata, sia per quanto riguar-da i giocatori, sia per i tifosi.In bocca al lupo a tutti e...FORZA GRIGI!»

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Page 9: Alessandria - Pro Patria

Dal 31 gennaio l’allenatore del club èMarcello Montanari, subentrato alposto a Marco Tosi. Tra i pali c’è Me-lillo, giunto a settembre da svincola-to, che ha alle spalle due campionatidi C1 nella Paganese; dietro di lui Pe-rilli, approdato in prestito annualedal Sassuolo e Zanier, arrivato dal Ri-mini. Notevoli cambiamenti anche indifesa. Botturi, Cannoni e Zaro sonoarrivati in prestito annuale, rispetti-vamente dal Bra, dal Novara e dal-l’Inter; Guglielmotti, scuola Inter, èstato prelevato dal Viareggio; Mar-teddu a gennaio dall’Iglesias; Paniz-zi è in prestito fino a giugno dallaReggiana; Pisani, approdato dal-l’Arezzo, ha tanta esperienza di C1 eC2 con 14 presenze nel Sorrento, 19presenze nel Portogruaro, 17 pre-senze nel Barletta, 24 presenze nellaPistoiese, oltre a 21 presenze in Bnel Cittadella; Taino è giunto in pre-stito dal Savona. Tanti movimenti an-che a centrocampo. Arati è in presti-to dalla Reggiana dove ha disputato6 campionati con 47 presenze; Can-nataro è in prestito annuale dall’In-ter; Bovi è approdato dalla Reggiana;Casantini dal Bellaria; Ro-meo dal Lecco; Calzi, 8apparizioni in B nel Ca-tanzaro e 14 nel Raven-na è arrivato a gennaiodal Savoia; Palumbo, tan-ta C1 e C2 nell’AversaNormanna con 25 presen-ze, nel Monza con 13 pre-senze, nel Como con 6 pre-senze, nel Casale con 9 pre-senzee nella Reggiana con 11presenze, è giunto l’ultimo gior-no di mercato dalla Reggiana; Ryu-stemov Graham sono giunti da svin-colati rispettivamente a ottobre e asettembre. Volti nuovi anche in attac-co. Baclet è in prestito dal Novara,dove ha giocato 8 partite segnandouna rete, e ha molti anni di B nel cur-riculum con 30 presenze e 6 gol a

Lecce, 17 presenze e 3gol a Vicenza, 10 presen-

ze a Frosinone, 9 presen-ze a Vicenza; Candido è in

prestito annuale dal Monzadove ha raccolto 23 presen-

ze e 3 gol; Brunori è stato pre-so a febbraio dalla Reggiana;

Casolla è arrivato a febbraio daSan Marino dove in tre stagioni è

sceso in campo 50 volte segnando 8gol; D’Errico è stato acquistato dalBarletta dove ha fatto 2 gol in 26 par-tite. Montanari sta utilizzando il 4-2-3-1. In porta, come detto, il titolare èMelillo. Botturi è il difensore centra-le, all’occorrenza anche mediano; al

HURRÀ GRIGI 931 mar. 2015

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PasquaAureliano CamuratiForza Grigi!

il carattere!LE VITE DEGLI ALTRIdi Paolo Baratto

PORTIERI Vincenzo Melillo (1986), Simone Perilli (1995), AlessandroZanier (1993). DIFENSORI Andrea Botturi (1991), Alessio Cannoni(1993), Davide Guglielmotti (1994), Fabio Lamorte (1991), Andrea Mar-teddu (1993), Erik Panizzi (1994), Andrea Pisani (1987), Marco Taino(1993), Giovanni Zaro (1994). CENTROCAMPISTI Matteo Arati (1990),Nicolas Bovi (1993), Giampaolo Calzi (1985), Alessandro Cannataro(1995), Matteo Casantini (1994), Manuel Romeo (1993), Cosmo Palumbo(1989), Bedri Ryustemov (1995), Liam Matthew Graham (1992). ATTAC-CANTI Alain Baclet (1986), Roberto Candido (1993), Matteo Brunori(1994), Francesco Casolla (1992), Andrea D’Errico (1992), Francesco

Giorno (1993), Filippo Moscati (1992), Matteo Serafini (1978),Giovanni Terrani (1994). ALLENATORE Marcello Montanari.

Questi tigrotti non hanno mai graffiato

suo fianco Lamorte; come terzino si-nistro agisce Taino; Pisani è il terzinodestro ma può giocare anche difen-sore centrale; Calzi è il mediano cheagisce davanti alla difesa; Arati ha ilcompito di correre sulla fascia de-stra ma sa giocare anche da terzinodestro; Bovi è l’esterno alto di destranello schieramento a tre dietro l’uni-ca punta, oppure l’ala destra in casodi centrocampo a quattro; Serafinipuò giocare da prima o da secondapunta; Candido è l’ala sinistra altama può essere impiegato anche daseconda punta; Terrani può farel’esterno sia a destra che a sinistra eanche la seconda punta.[G

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Page 10: Alessandria - Pro Patria

HURRÀ GRIGI10 anno VII n. 7

a cura di Mario Bocchio

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L’Orso Grig

L’Aurora Pro Patria 1919 nac-que a Busto Arsizio comePro Patria et Libertate USB

nell’immediato primo dopoguerrasulle ceneri delle numerose for-mazioni calcistiche preesistenti; laneonata società adottò la casaccabiancoblu dell’omonima SocietàGinnastica. Arrivata alla DivisioneNazionale e da qui alla Serie A ri-mane nella massima divisione fi-no al 1933, viene retrocessa in Se-rie C, risale fino alla A (che abban-dona definitivamente nel 1955-56), staziona per qualche anno trai cadetti (ultima presenza nel1965-66) e comincia una lenta di-scesa. Dopo varie vicissitudini so-cietarie (retrocessioni, fallimenti,fusioni) che fanno sparire la vec-chia società, dal 2009 assume ladenominazione attuale ritornan-do a livelli più consoni al blasonedi una squadra che ha militato perdodici anni in Serie A e diciotto inSerie B.

Le partite storiche

Il 23 dicembre 1928, campiona-to di Divisione Nazionale che se-lezionerà le squadre per la nuovaSerie A, al Campo degli Orti i bu-stocchi esordiscono ad Alessan-dria e i Grigi li... battezzano conun grande 4-1: Gandini, Ferrari edue volte Elvio Banchero sono imarcatori.

Alessandria - Pro Patria 4-1 (2-0)Reti: 4’ Gandini (A), 36’ Ferrari (A),53’ Banchero I El. (A), 65’ Reguzzoni(P), 73’ Banchero I El. (A).Alessandria: Morando, Lauro, Costa,Avalle, Gandini, Bertolini, Cattaneo,Marchina, Banchero I, Ferrari, Autel-li.

Pro Patria: Raimondi, Agosteo, Rava-sio, Borsani, Bocchi, Giacchetti I, Co-lombo I, Kregar I, Bonivento, Reguz-zoni, Crosta.Arbitro: Pessato (Monfalcone).

Nella gara di ritorno i bustesi sirifaranno con gli interessi vincen-do 4-0.

L’anno successivo, seconda par-tita in Serie A al Campo del Litto-rio (l’attuale Moccagatta inaugu-rato la domenica precedente) epareggio a reti inviolate.

Ancora un 4-1 il 21 dicembre1930: tocca ad Ettore Bancherosegnare una doppietta mentre lealtre due reti sono di Bertolini eautorete di Fizzotti.

Alessandria - Pro Patria 4-1 (1-1)Reti: 10’ Rossi (P), 20’ Banchero II(A), 52’ Bertolini (A), 85’ Banchero II(A), 87’ aut. Fizzotti (A).Alessandria: Balossino, Gallino, Bal-lerio, Lauro, Gandini, Bertolini, Catta-neo, Avalle, Banchero II, Borelli,Chierico.Pro Patria: Colombo II, Agosteo, Fiz-zotti, Borsani, Monza II, Giani, Dusi,Molinari, Rossi, Cazzaniga, Crosta.Arbitro: Carraro (Padova).

22 Maggio 1932: quattro reti diMarchina e due di Notti (più unrigore dei tigrotti) siglano il mae-stoso 6-1 miglior risultato dellastoria che stiamo raccontando.

Alessandria - Pro Patria 6-1 (3-0)Reti: 25’ Notti (A), 33’, 39’, 50’, 80’Marchina (A), 50’ Notti (A), 86’ rig.Stella (P).Alessandria: Mosele, Montanari, Fe-noglio, Avalle, Costenaro, Barale,Cattaneo, Scagliotti, Notti, Marchina,Borelli.

La sfida in cifreTotale V. Al Pari V. PP G.Al G.PP

Ad Alessandria 33 17 10 6 49 26A Busto Arsizio 36 8 8 20 36 59Totale 69 25 1 26 85 85

Da Alessandria-Pro Patria 0-0 del 22 aprile 2000 i Grigihanno sempre subito dai bustocchi almeno una rete.

23.12.1928 Alessandria - Pro Patria 4-1 Divisione Nazion.19.05.1929 Pro Patria - Alessandria 4-0 Divisione Nazion.13.10.1929 Alessandria - Pro Patria 0-0 Serie A09.03.1930 Pro Patria - Alessandria 4-0 Serie A21.12.1930 Alessandria - Pro Patria 4-1 Serie A07.06.1931 Pro Patria - Alessandria 0-1 Serie A27.12.1931 Pro Patria - Alessandria 2-1 Serie A22.05.1932 Alessandria - Pro Patria 6-1 Serie A02.10.1932 Alessandria - Pro Patria 1-0 Serie A05.03.1933 Pro Patria - Alessandria 2-1 Serie A26.10.1941 Pro Patria - Alessandria 0-0 Serie B01.03.1942 Alessandria - Pro Patria 0-1 Serie B25.10.1942 Pro Patria - Alessandria 1-1 Serie B21.02.1943 Alessandria - Pro Patria 1-3 Serie B19.05.1946 Alessandria - Pro Patria 1-0 B-C Girone finale29.06.1946 Pro Patria - Alessandria 2-1 B-C Girone finale06.01.1948 Pro Patria - Alessandria 3-2 Serie A30.05.1948 Alessandria - Pro Patria 2-5 Serie A27.09.1953 Pro Patria - Alessandria 3-2 Serie B17.03.1954 Alessandria - Pro Patria 0-0 Serie B14.10.1956 Alessandria - Pro Patria 2-1 Serie B03.03.1957 Pro Patria - Alessandria 0-1 Serie B02.10.1960 Alessandria - Pro Patria 2-0 Serie B12.02.1961 Pro Patria - Alessandria 3-1 Serie B07.01.1962 Alessandria - Pro Patria 0-0 Serie B20.05.1962 Pro Patria - Alessandria 2-0 Serie B11.11.1962 Pro Patria - Alessandria 2-0 Serie B07.04.1963 Alessandria - Pro Patria 1-0 Serie B15.12.1963 Alessandria - Pro Patria 0-0 Serie B10.05.1964 Pro Patria - Alessandria 0-1 Serie B04.10.1964 Alessandria - Pro Patria 3-1 Serie B28.02.1965 Pro Patria - Alessandria 2-0 Serie B16.01.1966 Alessandria - Pro Patria 0-0 Serie B19.06.1966 Pro Patria - Alessandria 3-1 Serie B29.10.1967 Alessandria - Pro Patria 2-1 Serie C

17.03.1968 Pro Patria - Alessandria 4-0 Serie C01.12.1968 Pro Patria - Alessandria 0-4 Serie C04.05.1969 Alessandria - Pro Patria 1-1 Serie C19.10.1969 Alessandria - Pro Patria 2-1 Serie C25.03.1970 Pro Patria - Alessandria 1-0 Serie C29.11.1970 Alessandria - Pro Patria 2-0 Serie C25.04.1971 Pro Patria - Alessandria 1-1 Serie C28.11.1971 Pro Patria - Alessandria 1-1 Serie C30.04.1972 Alessandria - Pro Patria 1-1 Serie C07.01.1976 Pro Patria - Alessandria 0-0 Serie C09.05.1976 Alessandria - Pro Patria 3-0 Serie C07.11.1976 Alessandria - Pro Patria 4-0 Serie C27.03.1977 Pro Patria - Alessandria 2-2 Serie C20.11.1977 Alessandria - Pro Patria 0-0 Serie C16.04.1978 Pro Patria - Alessandria 0-1 Serie C11.01.1981 Pro Patria - Alessandria 1-1 Serie C224.05.1981 Alessandria - Pro Patria 1-0 Serie C229.11.1987 Alessandria - Pro Patria 1-0 Serie C217.04.1988 Pro Patria - Alessandria 1-2 Serie C230.08.1998 Pro Patria - Alessandria 2-0 Coppa Italia C25.10.1998 Alessandria - Pro Patria 0-2 Serie C207.03.1999 Pro Patria - Alessandria 1-1 Serie C205.12.1999 Pro Patria - Alessandria 1-2 Serie C222.04.2000 Alessandria - Pro Patria 0-0 Serie C204.11.2001 Pro Patria - Alessandria 2-1 Serie C210.03.2002 Alessandria - Pro Patria 1-2 Serie C230.08.2009 Alessandria - Pro Patria 2-1 Lega Pro 1. Div.07.10.2009 Pro Patria - Alessandria 3-2 ts Coppa Italia C10.01.2010 Pro Patria - Alessandria 1-0 Lega Pro 1. Div.11.12.2011 Pro Patria - Alessandria 1-0 Lega Pro 2. Div.29.04.2012 Alessandria - Pro Patria 1-1 Lega Pro 2. Div.09.09.2012 Alessandria - Pro Patria 1-2 Lega Pro 2. Div.13.01.2013 Pro Patria - Alessandria 3-2 Lega Pro 2. Div.22.11.2014 Pro Patria - Alessandria 1-3 Lega Pro

Le statistiche individuali

Presenze 12 partite: Colombo. 10: Avalle, Cattaneo, Sonci-ni Antonio. 8: Nobili, Oldani Tullio, Vanara. 7: Borelli, Marchi-na, Melideo, Scaglia Vitali Alessandro.Reti 4 gol: Lojacono, Marchina, Marullo. 3: Cattaneo, Frige-rio, Stradella. 2: Banchero (I) Elvio, Banchero (II) Ettore,Bettini Lorenzo, Fanucchi, Marconi, Notti, Proietti.Reti subite 9: Servili. 8: Nobili, Moriggi. 5: Balossino, Moran-do, Diamante, Malatesta. 4: Roggero.

Page 11: Alessandria - Pro Patria

HURRÀ GRIGI 1131 mar. 2015

Pro Patria: Latella, Agosteo, Monza,Colombo I, Albertoni, Giani, Conti,Stella, Grilli, Dusi, Dalfini.Arbitro: Mazzarini (Roma).

Entrambe le squadre scendonodi livello ma si ritrovano di frontesolo nel torneo di Serie B 1941-42in piena guerra: il 1° marzo 1942 laPro Patria vince per la prima voltain trasferta per 1-0, replicando ilrisultato l’anno successivo (3-1 ilpunteggio).

Dopo il girone finale del torneomisto B-C 1945-46 che sancirà ilritorno dei Grigi in A, si rivedononella massima serie (e sarà l’ulti-ma volta): i bustocchi disputanola loro migliore stagione di sem-pre classificandosi ottavi, i Grigisono destinati a tornare mesta-mente tra i cadetti e la differenzadi valori si vede:

Alessandria - Pro Patria 2-5 (0-3)Reti: 9’, 15’ Cavigioli (P), 40’ Molina(P), 41’ Pietruzzi (A), 55’ Stradella(A), 65’ Antoniotti (P), 79’ Candiani(P).Alessandria: Diamante, Delaude, Tor-tarolo, Coscia, Rosetta, Gallea, Sot-giu, Soffrido, Stradella, Pietruzzi, Ar-mano. All.: Kovacs.Pro Patria et Libertate Calcio: Uboldi,Azimonti, Patti, Borra, Fossati, Pozzi,Cavigioli, Turconi, Antoniotti, Molina,Candiani. All.: Biffi.Arbitro: Bellè (Venezia).

Passano gli anni: le due squadrefanno saliscendi e si non incrocia-no tutti gli anni. Nel 1965-66 gio-cheranno l’ultimo confronto diSerie B: 0-0 al Moccagatta e 2-1per i tigrotti a Busto.

Tra il gruppo di partite giocatein serie C importante (per il pun-

Le fotografie sono tratte dal sito www.museogrigio.it

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3

gio racc nta

teggio) la partita giocata il 7 no-vembre 1976: Alessandria-Pro Pa-tria 4-0 con quattro gol di MicheleMarullo.

Alessandria - Pro Patria 4-0 (2-0)Reti: 30’, 38’, 82’, 87’ Marullo (A).Alessandria: Zanier, Romei, Di Brino,Borghi, Colombo, Alberti, Pileggi (84’Baretta), Vianello, Marullo, Vanara,Frigerio. All.: Viviani-Trebbi. Pro Patria et Libertate Calcio: Fellini,Frigerio, Trabalza, Mela, Vallacchi,Carniti, Aliverti (54’ Fortunato), Na-varrini, Pietropaoli, Bosani, Nicolini.All.: Rosa.Arbitro: Vitali (Bologna).

La tradizione dell’ultimo ven-tennio è negativa: nelle ultime seipartite giocate ad Alessandria iGrigi hanno raccolto la miseria diuna vittoria e due pareggi. L’ulti-mo precedente al Moccagatta ri-sale al 9 settembre del 2012 quan-do vinsero i bustocchi 2-1 con Da-niele Degano che rimontò solo inparte la doppietta di Falomi riu-scendo anche a farsi parare un ri-gore.

Alessandria - Aurora Pro Patria1919 1-2 (0-2)Reti: 30’, 37’ Falomi (P), 75’ Degano(A).Alessandria: Servili, Gambaretti, Mo-ra, Mazzuoli (67’ Boron), Roselli,Cammaroto, Barbagli, Mora, Bianchi(60’ Bertocchi), Ferretti, Degano, Fa-nucchi. All.: Cusatis.Pro Patria: Sala, Andreoni (31. Bon-fanti), Panatano, Vignali, Nossa, Pol-verini, Calzi, Buccini (45+2’ Botturi),Serafini, Giannone, Falomi (70’ Arta-ria). All.: Firicano.Arbitro: Magnani di Frosinone (Gu-glielmi, Donvito).

RIMPIANTO NEL ‘49 IL FUORICLASSE FU TESSERATO DAI BUSTOCCHI

La Pro Patria e Kubala, un matrimonio ‘bianco’

Per una volta tanto, l’Orso Grigionel parlare della sfida tra l’Alessan-dria e la Pro Patria, ha deciso di rac-contare la storia di un calciatore di-ventato famoso al mondo e che nonriuscì mai a consumare il matrimoniocon il club bustocco. Il migliore lo ve-devano all’opera tutti i giorni, ma nonquando serviva: in quel 1949, LászlóKubala vestiva la maglia della Pro Pa-tria. In allenamento e nelle amichevo-li, ma non in campionato. Perché erasqualificato a vita, quel ragazzo natoin Ungheria ma apolide per convinzio-ne e destino. Dall’Ungheria comunistaera fuggito, aveva riparato in Italiapassando attraverso l’Austria e avevascelto di mostrare il suo calcio, qualo-ra ne avesse avuto la possibilità, a Bu-sto Arsizio. Il tutto per merito di Pep-pino Cerana, presidente della Pro mi-gliore di sempre. Ci aveva visto giusto,Cerana, e aveva saputo toccare le cor-de adatte: László, uno dei giovani ta-lenti più forti del calcio europeo, pre-ferì Busto al Torino di Novo e alla Ju-ventus degli Agnelli, perché lì si sa-rebbe inserito facilmente, grazie allapresenza di diversi suoi connazionali,come Viney e Turbekey.

E bene, in effetti, si inserì. Solo chefu tutto inutile, perché la fuga dall’Un-gheria aveva portato per lui l’ostraci-smo del calcio internazionale, con laFifa che ratificò la sua squalifica. Ma aBusto la fede era incrollabile e, dalmomento che la soluzione era tutt’al-tro che semplice, qualcuno organizzòuna spedizione a Roma. Gennaio 1950:partirono un paio di industriali bustoc-chi ed altrettanti dirigenti della Pro.L’obiettivo, per sbloccare la squalificadel migliore, era chiedere l’interces-

sione con la Federazione ungherese alMigliore, al segretario del Pci PalmiroTogliatti cioè, considerando la sua no-ta passione calcistica (quella che, ungiorno, lo portò ad apostrofare PietroSecchia con uno sferzante «e tu pensidi fare la rivoluzione senza sapere i ri-sultati della Juve?»).

Partirono, arrivarono, tornarono in-dietro. Alle Botteghe Oscure li dissua-sero: Togliatti aveva altro a cui pensa-re, inutile compiere passi che nonavrebbero raggiunto lo scopo. Il so-gno, più o meno, cedette il passo allarealtà proprio in quel momento e tutticapirono che mai László Kubalaavrebbe giocato con la Pro Patria unapartita ufficiale.

Andò proprio così. Il 30 novembre1950, infatti, fu proprio Kubala ad or-ganizzare la fuga di una dozzina di cal-ciatori ungheresi tesserati per squa-dre italiane. Partenza da Ciampino, di-rezione Colombia, con l’obiettivo di farnascere un club di globetrotter, l’Hun-garia, che non venne mai riconosciutodalla Fifa. Durò poco, ma portò fortu-na a tutti, a László soprattutto, perchéfu proprio in quel periodo che PepeSamiter, onnipotente manager delBarcellona, si adoperò per procurare aKubala un passaporto spagnolo e,sfruttando le sue entrature politiche,riuscì a fare ridurre ad un anno la suasqualifica. Perché il Barcellona, a pa-lazzo, conta più della Pro Patria. Ku-bala diventerà uno dei più forti gioca-tori della storia del Barcellona. E cosasarebbe successo se avesse potutogiocare con la Pro Patria, noi non losapremo mai.

Kubala passò dunque al Barcellona,alla Pro Patria andarono 300.000 lire

di indennizzo e l’incasso di un’amiche-vole coi catalani: in ambienti cattolicila chiamerebbero elemosina.

Kubala a Barcellona divenne un ido-lo: giocò per 10 stagioni, dal 1951 al1961, realizzando 131 gol, e vestì an-che la maglia della Nazionale spagno-la, la sua terza dopo Ungheria e Ceco-slovacchia. Ma questa è un’altra sto-ria: peccato non averlo mai visto incampionato in maglia biancoblù: laPro Patria in quegli anni era davveroforte (lo testimoniano l’ottavo postodel 1947-’48 e il clamoroso 5-1 rifilatoall’Inter sul prato dello ‘Speroni’), eLaslo lo zingaro sarebbe stato la cilie-gina sulla torta.

Il 4 febbraio 2000 venne insignitocon decreto reale, con ‘Ordine di GranCroce del Real Ordine per MeritoSportivo’, con il quale si poteva fregia-re anche del titolo di ‘Don’. Il 26 apriledel 2002, a meno di un mese dalla suascomparsa, venne ancora premiatocon un altro grande del calcio iberico,Alfredo Di Stefano, con la ‘Medalla deOro al Mérito en el Trabajo’ dal Consi-glio dei ministri di Spagna, unici cal-ciatori a riceverla fino ad ora.

Nel febbraio del 2002 le sue condi-zioni fisiche, già minate da tempo dal-l’Alzheimer, si aggravarono in seguitoad un’emorragia cerebrale; nei mesiseguenti peggiorò ulteriormente, spe-gnendosi il 17 maggio, alla Clínica delPilar di Barcellona, mentre veniva pre-sentato il nuovo allenatore dei Blau-grana, l’olandese van Gaal.

Il presidente del Barça, ricevendola notizia dall’addetto stampa blau-grana, interruppe la conferenza per lapresentazione del tecnico per annun-ciare la scomparsa di Kubala.

1 Kubala con la maglia della Pro Patria. 2 L’ex bustocco László Kubala con Alfredo Di Stefano. 3 Laszlo Kubala ful’unico giocatore al mondo a vestire la maglia di tre diverse nazionali: Ungheria, Cecoslovacchia e Spagna. 4 Una bel-lissima immagine: Kubala e Suarez si complimentano dopo una rete del Barcellona.

1 2

3 4

1 L’oriundo grigio Francisco RamónLoiácono in Alessandria-Pro Patria.2 e 3 Due istantanee dell’epoca:Alessandria-Pro Patria 2-5 del cam-pionato 1947-’48.

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HURRÀ GRIGI12 anno VII n. 7

Un grazie particolareal popolare Kuntz,che, a poche ore dal-

la partenza per Bassano, èriuscito a trovare il tempoper inviarci via mail le ri-sposte alle domande chenormalmente l’insostituibi-le Beatrice Bruno, in gita sulPireo ma con il cuore in Ve-neto, rivolge agli intervistatidella sua rubrica ‘Facce dacurva’, che tornerà puntualesul prossimo numero.

Massimo, da quanto vieniallo stadio? Ricordi la tuaprima volta al Moccagatta?

«Maglia grigia, pantalon-cini neri, calzettoni grigibordati di nero, questi sono igrigi che ricordo la primavola che sono entrato alMoccagatta. Sono orgogliosoe fiero di seguire questasquadra da metà Anni Ot-tanta, avevo circa 8-9 anniquando mi portarono neiparterre per la prima volta(grazie Gianni), e da allorasi è instaurato un legameindissolubile con questi co-lori. Mio padre mi raccontaancora oggi, che passavo piùtempo a guardare la curvache a seguire le vicende dellapartita, affascinato dallaNord che in quegli anni erasempre una curva stracolmae ‘vociante’. Non ricordo conprecisione la prima partitaal Mokka, ho 37 anni e ri-cordo bene Marescalco ,Guerra, Tortora e tanti al-tri... ma posso dire che il ri-cordo significativo più data-to è sicuramente il gol di

Ciccio contro il Venezia, cheboato!»

Cosa significa essere tifo-so?

«Io credo che il tifo siacondivisione, perché unagioia non condivisa conqualcuno non ha lo stessovalore, mentre una sconfittapuò diventare più digeribile,quantomeno hai una spallasu cui piangere. Credo ancheche ognuno sia tifoso a mo-do proprio, anche chi nonviene in trasferta o chi noncanta allo stadio è sicura-mente un tifoso, l’importan-te è sostenere la squadra conogni mezzo ed iniziativautile. Una cosa molto positi-va, in questi anni di tesseredel tifoso e prevendite conbiglietti nominali che han-no cambiato tutto il mododi vivere la partita, è la na-scita di nuovi gruppi di ra-gazzi giovani, che hanno vo-glia di fare il tifo, vengono intrasferta e si divertono se-guendo i Grigi. Purtroppo èuna realtà il fatto che glistadi siano meno frequenta-ti rispetto ad anni passati,ed anche ad Alessandria vi-viamo questa situazione, ilmondo cambia e il calcio diconseguenza. Quest’anno,dopo anni in cui avevo deci-so di non fare la tessera, so-no tornato ad abbonarmi,perché questo presidente equesta società si meritano ilsupporto di tutti, e con undirettivo ‘super’ come Orgo-glio Grigio si possono solofare ottime cose.»

Qual è il tuo coro preferi-to?

«‘Son contento solo seee ...vedo vincere i Grigi... forzaforza forza Grigi... forza for-za forza Grigi! Son contentosolo seee... vedo vincere iGrigi... forza forza forza Gri-gi... forza forza forza Grigi!’È così, sono contento pertutta la settimana se vinco-no i grigi, il lunedì mattinaha un approccio totalmentediverso! Da non dimenticareanche il coro su Mezzavillasulle note di Maledetta pri-mavera: è meraviglioso. Bra-vo Sandro!»

Qual è la coreografia chericordi più volentieri?

«I fuochi d’artificio di Jer-ry sullo sfondo di una nordstracolma, sono da brividi, emi riferisco ad Alessandria-Novara, stupende tutte quel-le nell’anno di Sarri, per ci-tarne una, NE ABBIAMO VI-STE DI TUTTI I COLORI, epoi... quelle fatte nelle not-turne, tutte bellissime per-ché fatte da noi, con il no-stro sudore ed i nostri sacri-fici. Indimenticabile il copricurva grigio, nero e rosso de-gli Anni ‘90... questo biso-gnerà rifarlo...»

Quale trasferta non po-trai mai dimenticare?

«Indimenticabili certe tra-sferte degli Anni ‘90, ma lamia prima trasferta Oltre-pò-Alessandria rimane uni-ca; andammo in macchinacon la mia famiglia, miamadre si fermò a Broni dauna zia ed io e mio padre

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FACCE DA CURVA UNA BREVE RIFLESSIONE

Il gol di Artico al Veronaè il ricordo più esaltante

Mancano ancora sei partitedi campionato, ma le giornatesi allungano e le ‘Facce dacurva’, più passa il tempo, piùaumentano. Avendo raccoltoper quasi due anni emozioni,ricordi, sentimenti e idee dimolti tifosissismi grigi, ho de-ciso per questa edizione, di fa-re un resoconto di quelle chesono state le impressioni, lefigure, le emozioni, i rimpiantipiù condivisi. Molti tifosi, han-no affermato che le partitepiù belle siano state: Alessan-dria-Verona con l’indimentica-bile gol di Fabio Artico sottola Nord; Salernitana-Alessan-dria che aveva coronato unadelle stagioni più belle degliultimi dieci anni e Alessan-dria-Biellese che finì 3-1 e chesi rivelò un importantissimoscontro diretto nell’anno dellapromozione in Serie C. Un’al-tra partita che è rimasta im-pressa è stata durante la seradel centenario, contro il Rimi-ni: l’ennesima firma del Bom-ber. Per l’etichetta di ‘partitapiù triste’, le più quotate sonostate Alessandria-Salernita-na: dimostrazione di come unsogno possa spegnersi infran-gendosi dolorosamente in solinovanta minuti; e lo spareggiodi Modena, in cui tanti nonhanno nascosto di aver pianto.La coreografia della Nord chepiù ha impressionato risultasia stata contro la Salernita-na; si ricorda volentieri anchequella sulle tinte dell’oro perla serale al Mocca contro ilNovara, senza escludere quel-la per la serale contro la Sam-bonifacese. Sui cori del cuoreinvece c’è stata meno mono-tonia, ognuno ha citato il coroche più gli ricorda un momen-

to significativo della propriaesperienza. ‘Eccoci qua, noidella Nord’ trasmette brividi eadrenalina: gli ultras grigistanno arrivando, gli ultrasgrigi arrivano ovunque. ‘Sontalmente deficiente’ spiega lapura essenza (per quantogrezza) del tifoso grigio in ma-niera chiara e immediata; ‘Ri-cordo quando ero fanciullo’proietta in ognuno la propriafigura adolescente con unabandiera grigia in mano... Otempora! I giocatori che piùsono rimasti impressi, invece,non hanno nemmeno bisognodi tante presentazioni: CiccioMarescalco, Fabio Artico eAndrea Servili su tutti. La do-manda a mio avviso più bellaresta ‘Cosa significa per te es-sere tifoso?’, a cui tutti hannorisposto fornendo idee diver-se; che però si rifacevano tut-te al concetto che l’amore peri Grigi va oltre all’amore per illuogo, per la città e per ciòche ci circonda. Questo amoreè irriducibile e irrinunciabile.Questo amore è... semplice-mente indescrivibile. E in que-sta sua impossibile descrizio-ne si fornisce una definizioneesageratamente completa.[BB]

Page 13: Alessandria - Pro Patria

HURRÀ GRIGI 1331 mar. 2015

andammo allo stadio. Perchi ha scarsa memoria vin-cemmo 3-1 guadagnandocila promozione insieme adun’altra squadretta di cuinon ricordo il nome. Uscen-do dallo stadio festeggiam-mo fino al treno, specialeper l’occasione unica, poitornammo alla machina erincasammo molto tardi,ore dopo la fine della parti-ta, era maggio 1989 e la miapassione stava nascendo.»

Qual è il giocatore a cuitu sei più affezionato?

«Rispondo... Fabio Artico,un giocatore che ci ha rega-lato grandissime emozioni‘dentro e fuori dal campo’; èstato indispensabile per lesue giocate, per i suoi gol edil suo carisma. Arrivato danoi in un momento partico-lare della sua carriera, alcu-ni a Busto lo davano per ungiocatore sul viale del tra-monto, ma si erano sbagliatidi grosso. Il giocatore era in-tegro, non più un giovanottoma con un esperienza cheha noi serviva come il paneper la Nutella, lui è riuscitoad incendiare i nostri cuori,noi lo abbiamo fatto sentirea casa sua. Anche all’internodello spogliatoio ha contri-buito in maniera significati-

va ai risultati ottenuti dallasquadra e se dovessi descri-vere il mio capitano ideale,descriverei lui, grande uomoe grande amico. Indimenti-cabili il gol sotto la nordcontro il Verona, quando se-gnò a Ravenna nel pub ci fuil delirio, la punizione da 25metri nel derby, il gol controla Biellese, Como... e tutti glialtri. Grande Fabio, uno dinoi!»

La partita più bella e lapartita più triste.

«Da tanti anni seguo le vi-cende dell’Unione SportivaAlessandria e non è facilescegliere queste due partite.Abbiamo vissuto tanti annibui, ma quanti bei ricordinel campionato di eccellen-za, gli anni della Serie D,con trasferte rocamboleschea dir poco, per citare poi Vi-cenza, Reggio Calabria, Spe-zia, Sorrento, Perugia, Arez-zo, Foligno, Alghero, Rondi-nella, Verona, Gradiscad’Isonzo, Olbia, Massa, Bre-scello, ecc. Incominciamocon la partita più triste: po-trei citarne molte che abbia-mo perso, ma dico Alessan-dria-Borgomanero del 6 no-vembre 2005, quando il Dol-ly purtroppo ci ha lasciato,ma voglio ricordare Alessan-dria-Salernitana, ritornoplay-off giugno 2011, con unrigore assegnato ai campaniper un fallo di VincenzoCammaroto, commesso unmetro fuori dall’area, ag-giungo dalla parte del guar-dalinee, ma la storia poi

racconta che forse è statomeglio così. La partita piùbella, voglio essere banale,spero sia quella, di questocampionato, che dobbiamoancora giocare, ma se devoricordarne una, dico Ales-sandria-Rivaroese, perdeva-mo 2-0, poi vincemmo 3-2.Tripletta del Bomber... I ri-cordi sono sicuramente perla partita, ma soprattuttoper il dopo con i miei amici,a casa di Rigà, in quel perio-do lavoravamo al libro sugliultras. Che risate!»

Come giudichi questastagione e cosa ti aspettiper il finale di campionato?

«Come può un tifoso deigrigi non giudicare positivaquesta stagione? O ha scarsamemoria o non è tifoso. Ab-biamo sempre vissuto trop-pe annate altalenanti, senzaprogrammazione, vivendoalla giornata e sperandosempre in qualcosa che nonsi concretizzava mai. Ora ilvento è cambiato, abbiamoun grandissimo Presidente,che ha posto delle basi soli-de, abbiamo un squadraforte e dei tifosi che voglionosognare e che hanno il dirit-to di farlo! Dal finale dicampionato mi aspetto cheil sogno di tutti i tifosi grigidiventi realtà... non diciamoniente... non capita... ma secapita andiamo a ridere!Grazie Luca Di Masi, nonho parole per descriverequello che state facendo...GRAZIE!!! FORZA GRIGIPER SEMPRE!»

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Santiago Morerodra della città di Pergamino inprovincia di Buenos Aires, ilcui nome è un omaggio a ungenerale britannico che com-batté durante il primo conflit-to mondiale. Dopo due anni aPergamino, Morero arriva alClub Atletico Tigre, che hasede a Victoria e che ora, gio-ca nella prima serie naziona-le argentina. Ai tempi del no-stro, questa società, disputa-va il campionato di B, fino aquando nella stagione 2006-2007, Morero e i suoi compa-gni conquistarono la promo-zione in A. Emozioni grandis-sime, vissute nella sua terra,nel suo calcio, nel suo mon-do. Dopo tre stagioni con lamaglia del ‘Matador’, sopran-nome del club, Santiago Mo-rero arriva in Italia, nel Chie-vo. Ci resta fino al 2012, ac-cumulando ben 57 presenzee due gol nella massima se-rie. Nella stagione 2012-2013si trasferisce in Serie B a Ce-sena, dove firma 16 presenzee un gol. SuccessivamenteSiena e Grosseto. Tutte piaz-ze importanti che hanno con-tribuito alla formazione e allacrescita di questo preziosissi-mo giocatore. Il suo arrivo ingrigio ha fornito sicurezza alreparto, alla squadra e ai tifo-si, che sono orgogliosi delsuo operato fin dalla sua pri-ma partita, meravigliati dallasua correttezza e dal suo luci-dissimo ingegno. Giocatoricome questi fanno bene almondo del calcio e alla genteche va allo stadio, anche perimparare lezioni di vita. San-tiago Morero è pronto a lotta-re fino all’ultimo e ci crede,ora più che mai. Santiago Mo-rero c’è. Si va all’assalto!

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HURRÀ GRIGI 1531 mar. 2015

Reduci dall’en plein ottenutonella tappa di Biella delloSpecial Basket dedicata al

3vs3 i Bulls sono scesi sabatoscorso sul parquet del PalaFolis diPino Torinese per un doppio in-contro con i padroni di casa delVivere Sport. In un’unica giornataandata e ritorno del girone F dibasket unificato per due matchche, sulla carta, promettono di es-sere molto equilibrati. Nella primagara i Tori partono un po’ imballa-ti anche a causa della pausa forza-ta dagli allenamenti ripresi solonell’immediata vigilia del campio-nato. Stante la conoscenza reci-proca dei due team il fattore sor-presa è veramente ridotto al mini-mo. Coach Petrozzi apporta unavariazione significativa al consue-to assetto difensivo, inserendo alcentro della seconda linea dellazona 2-3 il pivot Bragato al postodi Emilian Fishta che si posizionadavanti per sfruttare le sue qualità

di contropiedista. L’accorgimentotattico permette ai mandrogni diportare a +11 il vantaggio all’inter-vallo lungo con Fishta in doppiacifra e miglior realizzatore dell’in-contro. Nella seconda metà di ga-ra trovano spazio anche i giocatorimeno utilizzati con Massimo Tes-sino ispirato dalla media distanzae Sonia Salice autrice di una buo-na prova nonostante la scarsa ve-na realizzativa. L’ala torinese In-ches tiene a galla i suoi con unbottino personale di 10 punti cheporta il distacco dai Tori al -6 fina-le. Una prima vittoria che dà aiBulls il giusto entusiasmo per af-frontare nuovamente gli amici diVivere Sport che entrano in cam-po risoluti a conquistare la rivinci-ta. Grande equilibrio nel primoquarto che termina in perfetta pa-rità anche a causa dell’uscita anzi-tempo per infortunio del centroStasio. L’assenza di un punto di ri-ferimento sotto i tabelloni com-

SPECIAL BASKET A Pino Torinese i cissachini si impongono due volte sul ‘Vivere sport’

Fishta e Kondi super al PalaFolis:i Tori volano anche in campionato

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Nuovo HURRÀ GRIGI

SOTTO RETEdi Sara Pilotti

Premesse e promesse per il volley alessandrinoDomenica 15 marzo, il PalaCima diAlessandria ha ospitato un eventosenza precedenti, le ‘Final Four’ delvolley che hanno riunito le miglioriquattro under 16 del PiemonteOrientale (Alessandria, Vercelli, No-vara e Biella). «La centralità del ca-poluogo oggi è soprattutto nellosport», ha affermato Giancarlo Cat-taneo, assessore allo sport e Vice-sindaco, nell’incontro tenutosi in Co-mune in cui si sono confermate le di-rettive del presidente dell’Alessan-dria VBC, Ernesto Pilotti, e del diret-tore sportivo Renato Rustichelli, or-ganizzatori dell’ evento. L’Under 16femminile è una categoria in cui ilPiemonte è al top nazionale. Lesquadre che sono scese in campoper aggiudicarsi il titolo di campioneterritoriale sono state quattro: la fa-vorita Igor Trecate (nella foto), viva-io della squadra di A1 che aveva vin-to la Coppa Italia due settimane pri-ma, poi l’Acqui Volley e due squadrevercellesi, l’S2M e il Red Volley. Lagiornata di domenica si è svolta condue incontri in contemporanea: alle10.30 al PalConi, tra l’Acqui Volley eil Red Volley e al Palacima tra l’IgorTrecate e l’S2M. Le finali per il terzoposto, successivamente giocate alle15 al PalaCima, hanno visto scon-trarsi le due vercellesi, Red Volley eS2M ma il momento agonistico piùaccattivante è arrivato sicuramentenell’incontro successivo delle 17: lafavorita Trecate e l’Acqui Volley han-no dato spettacolo combattendo fino

alla fine. L’Igor si è aggiudicato loscudetto, che andrà ad alimentaregià la ricca fila di risultati ottenutianche negli anni passati e un secon-do posto per l’Acqui, una realtà viva,vivace e vincente, che ha frequentatodi recente le finali nazionali. La favo-rita del girone ha confermato i pro-nostici della vigilia e si è aggiudicatala finale contro le ragazze termalicon un 3-0 che però è stato ben piùcombattuto di quanto il risultato pos-sa far credere: le novaresi hannovinto il primo set 25-18 ma hannosofferto tantissimo nella seconda fa-se della gara poiché l’Acqui ha com-battuto con orgoglio portandosi mol-to vicino a riequilibrare le sorti delmatch. Il 27-25 con cui si è conclusala seconda frazione, a favore del-l’Igor, la dice lunga sull’equilibriodel gioco in campo ma con il 3-0l’Igor ha posto seri limiti all’ avver-sario, aggiudicandosi la terza frazio-ne 25-19. L’Acqui è uscito a testa al-ta, confermando di aver numeri asuo favore di cui, sicuramente, potràservirsi in un prossimo futuro. Tuttee due le finaliste parteciperanno allaseconda fase regionale del 17 mag-gio il cui vincitore accederà alle fasinazionali. La manifestazione è statoil risultato dell’ottima organizzazionedella società Alessandria VBC che siincaricherà anche della finale regio-nale dell’Under 19 maschile che,speriamo, possa riservare le stesseemozoni e partecipazione dell’Under16 femminile.

plica non poco i piani dei man-drogni costretti a trovare una so-luzione per arginare lo strapoterefisico nel pitturato di Thawilo,una vera forza della natura cheBragato prima e Fishta poi riesco-no comunque a limitare dal puntodi vista realizzativo (solo 4 punti areferto per il colored torinese). Afar pendere l’ago della bilancia afavore dei Tori ci pensa l’ottimoKondi che riesce finalmente acompensare la sregolatezza che locontraddistingue in campo e fuoricon alcuni lampi di genio cestisti-co: sua la bomba allo scadere del-la seconda frazione di gioco cheporta i Bulls a +6. La seconda par-te di gara si sviluppa all’insegnadel controllo. Inches viene limita-to ad uno score personale di solidue punti grazie all’attenta mar-catura di Daniele Zanda e a nullaserve l’ottima prestazione dell’az-zurro Matteo Tamagnone (bronzocon la nazionale Special Olympicsagli Europei di Anversa 2014) au-tore di una doppia doppia (puntie assist). I partner Buzzi, Canuti eUgaglia accompagnano i Tori allaseconda vittoria di giornata chesignifica primato in solitaria nelgirone. Prossimo appuntamentodopo la pausa pasquale a Comocontro la Polisportiva Senna, se-riamente intenzionati a non inter-rompere la striscia di sei vittorieconsecutive.

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Page 16: Alessandria - Pro Patria

HURRÀ GRIGI16 anno VII n. 7

Quando i primi raggi di solefanno capolino e il loro te-pore comincia a farsi senti-

re sulla pelle, si pensa solo al sole,al mare e a concedersi, in assolutorelax, una bella tintarella, in gradodi cancellare quell’antiesteticogrigiore accumulato nei mesi in-vernali. Questo è quanto la mag-gior parte degli italiani riesce aconcepire nelle prime giornateestive. Non si perde mai l’abitudi-ne di partire la domenica mattinasul presto, arroventarsi per benetutti i lati del corpo e tornare la se-ra, tra code di automobili, fumi discarico e altri fumini, mandando abenedire quel timido relax cheaveva provato a pronunciarsi. Nonsi spiega come un tale esodo fuoriporta, possa ogni anno puntual-mente avverarsi, considerandoanche il fatto che gli avvertimentidei media e la quantità di bollinirossi, pressoché da orticaria, sonoun ottimo strumento di consulta-zione in grado di diffondere capil-larmente, l’intensità del trafficosulle strade italiane. Nulla da fare!Il fatto è che probabilmente la-sciano il tempo che trovano o co-munque non scoraggiano ‘la fre-gola’ dei vacanzieri della domeni-ca verso l’irresistibile richiamodelle spiagge, del sole e del mare.Se è vero che la positività e l’entu-siasmo accompagnano sempre lapartenza, il ritorno non è tutto ro-sa e fiori. Eccoli lì, qualche ora do-po, in fila per due e al passo da lu-maca: cotti, stracotti, infuriati esbuffanti. Compressi nel loro abi-tacolo, come in un vasetto di sot-taceti, che solo se apri il finestrinoesplode un boato di bestemmie.Li senti imprecare contro tutto econtro tutti, inveendo all’idea delmare, nata soltanto poco prima eche solo poche ore più tardi, si è,ahimè, trasformata in un tour de

force! È questa più o meno la foto-grafia di una domenica estiva de-gli italiani. Siamo quasi tutti tipida spiaggia. Dico quasi perchénella corsia opposta a quelli inpartenza per il mare e il sole, viag-giano alcuni, tra cui mi annovero,che con l’arrivo della bella stagio-ne, decidono di trascorrere unagiornata in controtendenza, tra isuoni della natura, a debita di-stanza dalle autostrade e dallespiagge, dalle fila dei vacanzieridella domenica a senso unico.Senza fare troppi chilometri, tra iparchi più vicini a noi, ve n’è unoche passa abbastanza inosservato:il Parco del Po e dell’Orba, con uncalendario fitto di appuntamentitutto l’anno. Consulto la propostadella domenica e mi pare allettan-te. Punto, così, in direzione Po-bietto per una piacevole cammi-nata tra i suoni e i rumori dellanatura. Il fil rouge della passeggia-ta consiste nell’osservazione dellaflora e della fauna del parco, ac-compagnati dal naturalista, la cuiabilità sta nel riconoscere dai suo-ni emessi che si diffondono nel-l’aria, quale uccello o altro anima-le si tratti. In questo modo, guida-ta dall’esperto il parco diventa piùinteressante, si impara la sua sel-vatichezza, scoprendo quali formedi vita endemiche o migratorie loabitano. Odo il richiamo di unacapinera e l’accordo di un usigno-lo. Anche senza vederli il loro can-to è sufficiente per accorciare ledistanze tra il loro e il mio mondo,mi sento a mio agio nel cinguet-tante concerto. Con il binocoloche ho avuto l’accortezza di por-tarmi appresso, posso osservaregli uccelli a distanza. Tra tanti ven’è uno dal piumaggio coloratissi-mo: il Gruccione, che passa partedell’anno nel parco per poi migra-re in Africa in inverno. Metto a

fuoco il binocoloe lo vedo. Appol-laiato su un ramospoglio, posso os-servare i suoi magni-fici colori che vannodall’arancio, al verde eal giallo. Davvero unameraviglia! Con il retinodelle farfalle cerchiamo dicatturarne alcune, ma il ri-schio è elevato: potremmo at-tentare all’incolumità delle loroali delicate. Preferiamo osservar-le mentre si posano di fiore in fio-re. Tra papaveri, cardi mariani ealtre specie vegetali arriviamo alfiume, da cui osserviamo, sullasponda opposta, una colonia diaironi cenerini, intenti a bagnarsiil becco. Alcuni cormorani vorti-cano in cielo. Hanno nidificato incima alla collina, mi dice l’esper-to, ma non ho l’occhio clinico perintercettarlo nonostante il bino-colo. Sulla strada del ritorno ci fer-miamo presso l’unico laghetto delparco: è il luogo in cui si ritrovanole colonie di anatre germane e ipiù rari, cavalieri d’Italia. Si tuffa-no e riemergono, lustrandosi lepiume che con il sole splendonocome specchi.

Qui è necessario stare in religio-so silenzio per non farle volarevia. Ecco spiegata la mia inversio-ne di rotta di una calda domenicad’estate. Andar per suoni e perfarfalle, per libellule e aironi, hagiovato e non poco al mio orolo-gio biologico, il quale ha ripresoun ritmo positivo, sincronizzan-dosi con il ciclo naturale dei fiori,degli alberi e di tutte le forme vi-venti del parco.

Un rispetto che dovevo, innan-zitutto a me stessa e che conto diripetere nelle prossime domeni-che, ancor più da bollino rosso.Mens sana in corpore sano.

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ARCHITETTURA IL BAROCCO IN MONFERRATO

Sebastiano Guala

Sebastiano Guala nasce a Frassi-nello Monferrato alla metà del 1600.Diventa canonico e viene inserito nel-la Collegiata di Santa Maria di Piazzaa Casale Monferrato. Vissuto nel cuo-re dell’epoca barocca è autodidatta: ilprogettista più attivo del Monferrato.Il barocco è lo stile tipico dell’epocain cui è vissuto Sebastiano Guala, unacorrente tipica, articolata su uno stileartistico appariscente, in netta con-trapposizione al classicismo, al rina-scimento, colto con l’estro grandiosodegli artisti. Il movimento si sviluppain Italia, Spagna, Austria, diffonden-dosi nel resto dell’Europa fin oltreoceano. I soggetti sono elaborati coneffetti grandiosi, quasi sempre ac-compagnati dalla conchiglia, tipicocontrassegno della corrente il cuitermine, secondo l’etimologia più ac-creditata, deriverebbe dal nome di untipo di perla. Se lo stile in pittura, inscultura, in musica, in letteratura,ecc.. risulta pesante, nell’architettu-ra, il barocco, trova la parte migliore:gli architetti s’ispirano a forme nuoveper l’edificazione di palazzi, chiese,ecc... con raffinato estro. I progetti diSebastiano sono orientati, in gran

parte, alla costruzione di edifici reli-giosi; fra i primi la ristrutturazionedella Chiesa di Santo Stefano a Casa-le; altrettanto imponenti sono i dise-gni per gli Oratori di San Giuseppe,Santa Maria sopra le mura, dalla pro-fonda navata unica. La sua creativitàè evidente nel progetto per la Chiesadi Pozzo Sant’Evasio a struttura pen-tagonale, con uno schema persona-lissimo realizza, per la sua terra na-tale, il grazioso edificio dedicato aSan Bernardo in Frassinello a piantaesagonale. L’impostazione fortemen-te soggettiva è la Fabbrica di San Fi-lippo Neri, già disegnata fantastica-mente dall’architetto Camillo Guari-ni, migliorata dallo stesso Sebastianocon impostazione a croce greca, dagliampi bracci incastonati fra loro perreggere la cupola. Ottiene l’incaricoper sovraintendere alla ricostruzionedell’altare incastonato in Sant’Evasioa Casale, come la risistemazione del-la parrocchiale dell’Assunta a Frassi-nello. L’opera di Sebastiano Guala ècolta da eminenti storici quali Giu-seppe Antonio Morano, GiuseppeFabrizio De Conti, anch’essi eccle-siastici. [Franco Montaldo]

LA LEGGENDA DELL’ORSO

www.museogrigio.it

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HURRÀ GRIGI 1731 mar. 2015

L’ANGOLO DEL DIALETTOdi Luciano Olivieri

Drumi taca‘na toulaDòp mangià a m’andrumentàvatàca el tòuli degl’usteréi.La tèsta ans i bràss a pugiàva...e a mé papà ui scapàva u réi:«J’uma fàc tànta strà,visità tànc cliént,a fè col publich j’o mustràspécie se ‘t trovi cùi esigént!»As n’andàvu per is culéinicol furgon, tut u dì;trà scusà e bel vestéinifàva prestu rivè mesdì!S’a j’àvu vendì, a festegiàvucon ‘na bùta e doi tajarén,al cuntràri as cunsulàvucoi medésim bicér ad vén!Am ricòrd ‘na stiveta,ch’la scaudàva cmé ch’la pudìva,ad la piòla la stansietatànt che ‘d fora la fiòca avnìva.U j’éra la fum del sigàlidi stì òmi le setà;parlàvu ‘d vìgni e ‘d butàlicon del fàci sénsa età.Anca papà po us pugiàvacon la tèsta ans u taulén;Dòp mesùra um ciamàva:«Dài ch’andùma... svìg-ti bén!»

Castagnàs«U t’al mànda l’amis Nicola» am fa entranda mé mujè. Me a vigh ‘na vaschëta ‘d tòla fàcia su ant’in papè. «L’era za ‘n po’ ch’at al spiciàvi e lü u l’à fàc pròpi asghegià! Ut uardàva tant che ‘t parlàvi d’is castagnàs ch’at ai pü mangià.» «Uh! Che bràv! Ma ‘l’è ‘n bunbón! At ringràsi, mé càr Nich! Se pó ‘t scapeisa ‘n chigiar d’amnestrón... l’andreiva bén con ‘stì ginich!»

Dormire appoggiati a un tavoloDopo pranzo mi addormentavovicino ai tavoli delle osterie.Appoggiavo la testa sulle braccia...e a mio papà veniva da sorridere: «Abbiamo fatto tanta strada,visitato tanti clienti,gli ho insegnato a trattare con il pubblicospecialmente con quelli più esigenti!»Ce ne andavamo per quelle collinecon il furgone, tutto il giorno;tra grembiuli e bei vestitini faceva presto arrivare mezzogiorno!Se avevamo venduto, festeggiavamocon una bottiglia e due tagliatelle,in caso contrario ci consolavamocon gli stessi bicchieri di vino!Mi ricordo una piccola stufa,che scaldava come poteva,dell’osteria la stanzettamentre fuori cadeva la neve.C’era il fumo dei sigaridegli uomini lì seduti;parlavano di vigne e di botticon dei visi senza età.Anche papà poi si appoggiavacon la testa sul tavolino;dopo mezz’ora mi chiamava:«Dai che andiamo... svegliati bene!»

Castagnaccio«Te lo manda l’amico Nicola» mi dice entrando mia moglie.Io vedo una vaschetta di latta avvolta in un pacchetto. «Era già un po’ che l’aspettavi e lui l’ha fatto proprio alla svelta! Ti guardava mentre parlavi di quel castagnaccio che non hai più mangiato.» «Uh che bravo! Ma è un bonbon! Ti ringrazio, mio caro Nik! Se poi ti scappasse un cucchiaio di minestrone... andrebbe bene con questi freddi!»

natura

Il filo conduttore è la parolae tra le parole si muovono gli attori.

Scenette, ballate, canzoni, invenzionicomiche. Un uomo e una donna ci

prendono per mano e ci portano in unmondo pieno di risorse: il mondo della

comunicazione. In fondo parlare vuoldire comunicare, partecipare, vivere.

I discorsi dei personaggi spaziano dalla banalità quotidiana ai massimi

sistemi. Da “Ha visto dove sono arrivatii carciofi?” a “Ma secondo lei esiste

una vita oltre la vita?” Fiumi di paroleannegano la nostra solitudine.

Satira di costume, canzoni, ricchi premie cotillons senza la pretesa

di insegnare niente a nessuno ma solodi aiutarci nel ricordo di quelloche merita di essere ricordato.

Biglietti:• platea intero € 28 • platea ridotto € 25• galleria € 20Vendita biglietti presso la cassa delCinema Teatro Alessandrino dalle ore 19alle ore 22, festivi dalle ore 16 alle ore 20(tranne il mercoledì)On line sul sito: www.cinemalessandrino.it

La Città a Teatro / Stagione Teatrale 2014/2015

Coraggio: il meglio è passato

Giovedì 9 aprile 2015 ore 21.00

Teatro AlessandrinoAlessandria • Via Verdi 12 • Tel. 0131 252644 • www.cinemalessandrino.it

MassimoBaglianiIsabellaRobotti

Scritto daEnrico Vaime

e Massimo Bagliani

RegiaENRICO VAIME

Kerry Washington, nel momento in cui ha deciso di vestire ipanni di Olivia Pope nella serie televisiva Scandal, ha fatto lastoria: è stata la prima protagonista di colore in televisione dal1974. «Non lo sapevo nemmeno, ho accettato la parte perchémi era piaciuta la sceneggiatura, ma non avevo pensato allasua portata storica – ha rivelato l’attrice a Vanity Fair –, non ècambiato nulla quando l’ho scoperto, faccio il mio lavoro sem-pre al meglio, a prescindere dal ruolo. La responsabilità non èmia, ma del pubblico. Sono gli spettatori a decidere di quali per-sonaggi appassionarsi». Non è difficile appassionarsi ad Olivia:bellissima, intelligente, indipendente, forte. È una risolutrice dicrisi e scandali, sempre al lavoro con i suoi gladiatori (i membridell’Olivia Pope e Associati) per ‘aggiustare’ le persone salvan-do la loro immagine pubblica. Il suo punto debole? Il vino ros-so e... il presidente degli Stati Uniti d’America, Fitzgerald GrantIII, di cui è l’amante. «Non sono Olivia – le piace ricordare sor-ridendo –, La sua vita sentimentale è molto più incasinata dellamia». La crisis manager più efficiente di tutta Washington èispirata a una persona realmente esistente: Judy Smith. Primaaddetta stampa del Presidente degli Stati Uniti George W. Bush,poi ha lavorato con clienti del calibro di Monica Lewinsky ed èstata chiamata dalla Sony per gestire la polemica che ha coin-volto l’azienda dopo la cancellazione della proiezione di The In-terview. La Smith, intervistata durante il programma americanoThe View, ha parlato della sua reazione quando la produttricedello show, Shonda Rhimes (produttrice anche di altre serie TVdi successo come Grey’s Anatomy e How To Getaway With

Murder), l’ha informata del fatto che il suo al-ter ego televisivo avrebbe avuto una relazio-

ne con il presidente: «Ho dovuto fare unpo’ di telefonate, per mettere in guardiaalcune persone dal momento che la se-rie è dichiaratamente ispirata a me. Non

è basata sulla mia vita, comunque: sonomolto più noiosa di Olivia». Kerry Washin-gton ha accolto a braccia aperte la sfidae il grande successo di Scandal, arrivato

alla sua quarta stagione, sta premiandoil suo duro lavoro. È una stakanovista,

ha lavorato fino al nono mese di gravi-danza e si è presentata sul set tre mesi

dopo aver partorito Isabelle, avutanell’aprile 2014 dal marito, il gioca-

tore di football Nnamdi Asomu-gha. «Ho molta passione per quel-lo che faccio e non voglio sprecare

le opportunità che ho. Desiderouna vita piena sia a livello persona-le che lavorativo». E, per il momen-to, sembra riuscirci perfettamente.

Kerry,una vita piena

DIETRO LE QUINTEdi Serena Trisoglio

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HURRÀ GRIGI18 anno VII n. 7

Torna, dopo cinque lunghis-simi anni di attesa, SufjanStevens, il folletto di De-

troit, capace, nella sua carriera, dispaziare con naturalezza dal folkpiù genuino degli esordi all’elet-tronica più sperimentale, passan-do per alcune esibizioni live chenulla hanno da invidiare a LadyGaga. Con Carrie & Lowell, inuscita il 31 marzo per AshtmaticKitty, Sufjan ci racconta della suainfanzia, di sua madre che lo ab-bandona al negozio di videocas-sette, dei complicati rapporti fa-miliari che hanno caratterizzato lasua infanzia, per poi continuare ilsuo ennesimo viaggio attorno aun insieme di ricordi, pensieri esentimenti provenienti dalla suaparte più intima. Le strofe e le me-lodie di I Should Have Known Bet-ter, genuino pezzo folk, racchiu-dono bene l’obiettivo dell’interopercorso: farci volare alto attra-verso immagini bucoliche, inputfilosofici, luci, ombre e tante schi-tarrate gentili. ‘When I was three,three maybe four, she left us atthat video store. Be my rest, be myfantasy’: dove ‘she’ è Carrie, la ma-dre alcolizzata e schizofrenica diSufjan che lo ha abbandonato al-l’età di un anno e che si è rico-struita una vita con Lowell, an-ch’egli alcolista, ma ora managerproprio della Ashmatic Kitty. Duepersonaggi non certo facili da ge-stire per un ragazzo dalla sensibi-lità spiccata quale il nostro, mache gli consentono di sottolinearel’importanza dell’amore incondi-zionato, che va al di là di tutto, aldi là dei torti subiti, tanto da ren-derli protagonisti del titolo del di-sco. Dopo aver concentrato tuttol’interesse per i sintetizzatori inThe Age of Adz (uscito nel 2010 eforse l’apice della sua carriera adoggi) Sufjan Stevens decide di tor-

nare a suoni e tematiche cari alperiodo in cui nominava ogni al-bum con il nome di uno Stao (Illi-nois, Michigan), come era facil-mente intuibile anche dal trailerdel disco, ricco di suggestive im-magini di montagne e laghi ame-ricani. E lo spiega anche, prose-guendo con le tracce del disco:‘Landscape changed my point ofview’, canta in All of me want all ofYou, facendoci volare sopra un la-go canadese. Tutto sembra inco-raggiarci ad andare a fumareuna sigaretta sulle Mon-tagne Rocciose al tra-monto, o a farci rivi-vere un trauma fa-miliare al negozio divideocassette, maCarrie & Lowell èanche funerali, vi-sioni notturne, co-spirazioni tra lucied ombre racconta-te attraverso gli oc-

chi di un bambino. Car-rie&Lowell è, insomma,il disco in cui uno degliartisti più interessantidegli ultimi dieci anninon si dimentica chi è,

ovvero un visionarioastronauta dei sen-timenti in continua

ricerca di spiegazio-ni, colori, verità e so-

gni, che ha il raro donodi farci cantare ‘We are

all gonna die’ col sor-riso sulle labbra e

la testa piùleggera.

LA MUSICA CHE GIRA INTORNO di Davide De Faveri

Il ritorno di Sufjan

Sufjan Stevensè un visionarioastronauta dei sentimenti in continua ricerca di spiegazioni,colori,verità e sogni.

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Ultimo appuntamento in cartelloneal teatro Alessandrino, per la stagio-ne teatrale 2014-2015 ‘La Città aTeatro’. Giovedì 9 aprile alle ore 21sarà il direttore artistico della stagio-ne, Massimo Bagliani a calcare lescene dello storico teatro di Alessan-dria. Accompagnato sul palco daIsabella Robotti, propone ‘Coraggio,il meglio è passato’, commedia contesto e regia di Enrico Vaime. Cometutte le sue opere, caratterizzate daun intelligente umorismo e da unagarbata ma pungente ironia che na-sce spesso dalla nostalgia per unmondo ormai scomparso, ‘Coraggio, ilmeglio è passato’ è un mix di satira dicostume e di canzoni indimenticabili.Il filo conduttore è la parola e tra leparole si muovono gli attori; un uomoe una donna prendono per mano lospettatore e lo conducono in un mon-do pieno di risorse, il mondo della co-municazione. I discorsi dei personag-

gi spaziano dalla banalità quotidianaai massimi sistemi, da ‘Ha visto dovesono arrivati i carciofi?’ a ‘Ma secon-do lei esiste una vita oltre la vita?’.Fiumi di parole annegano la nostrasolitudine, non sappiamo più cosa dir-ci ma abbiamo bisogno di comunica-re. E a parte alcuni proverbi, qualchefrase fatta, qualche citazione da rea-lity show cosa ci rimane? Le canzoniindimenticabili. Insomma niente filo-sofia ma notazioni ironiche per sorri-dere delle nostre paure e delle nostredebolezze, senza la pretesa di inse-gnare niente a nessuno ma solo diaiutarci nel ricordo di quello che me-rita di essere ricordato.

Per informazioni e prenotazioni èpossibile rivolgersi al botteghino, invia Verdi 12, dalle 19 alle 22 (festividalle 16 alle 20) tranne il mercoledì.Biglietti: 28 euro in platea (ridotto 25euro), 20 euro in galleria. Anche on li-ne su: www.cinemalessandrino.it.

STAGIONE 2014-2015 ULTIMO APPUNTAMENTO

Al Teatro Alessandrinogran finale con Bagliani

Iniziamo da questo numero diHurrà Grigi una nuova rubrica cheio considero di ‘servizio e informa-zione’ verso gli alessandrini. Nellamia qualità di Presidente dellaCommissione Bilancio del Comunedi Alessandria desidero, infatti, te-nere informati i miei concittadini su

quanto avviene in questo ambito,quali sono gli argomenti affrontati.In attesa della presentazione delBilancio di Previsione del Comune,cha rappresenta un passo fonda-mentale della vita amministrativa,due sono i temi su cui intendo ri-chiamare e tenera aggiornata la

CRONACHE DALLA COMMISSIONEdi Giovanni Barosini (Presidente Commissione Bilancio del Comune

Teleriscaldamento e norme di trasparenza

Centrale termica

Page 19: Alessandria - Pro Patria

Ricordo che in-torno agli an-ni 2000, tutti

si riempivano labocca con il termi-ne dotto di globa-lizzazione, si di-scuteva in ogni do-ve del fantasticomondo globalizzatodove come per in-canto, tutti avreb-bero avuto grandiopportunità di unanuova vita.

A distanza di soloquindici anni ci sista rendendo contoche la globalizza-zione, non è statoaltro che una gran-de catastrofe per lagente media, per chi eraabituato a vivere in quellafascia sociale che si reggeva sul reddi-to da lavoro dipendente o no.

Con la globalizzazione, i sistemiproduttivi dei vari continenti si sonotrasformati e la dove c’erano estro eintelletto, piano piano si è inaridito iltessuto produttivo e sociale.

La globalizzazione ha portato allegrandi speculazioni economiche, im-poverendo milioni di famiglie, ha spo-stato il lavoro la dove è sottopagato esfruttato, ha fatto in modo che chi po-teva e voleva, con il denaro invadessealtri stati per prenderne il controllodella politica e della produzione.

Non sono mai stato incline alla teo-ria del complottismo, ma mi rendoconto che pochi oggi, stanno condi-zionando la vita di molti stati e popoli,giocando sulla vita e sulla morte dimilioni di cittadini, proprio come inuno stato di guerra continuo.

Oggi decisioni prese al di fuori deiconfini nazionali rischiano di condi-zionare la vita dei cittadini e fatto stra-no, nel caso italiano dobbiamo alline-arci sempre quando è a sfavore del cit-tadino ma mai quando potrebbe esse-re a favore.

Il caso Grecia insegna, lo sbagliodelle valutazioni e il bieco tentativo daparte della cerchia di potere interna-zionale, di usarla come lezione e puni-zione, perché altri stati comprendes-sero, ciò di cui era capace il dominiodel denaro, hanno condizionato emesso sull’orlo di una catastrofe uma-nitaria uno stato.

Che fare dunque per limitare i dannidi quei pirla benpensanti che ci hannotrascinato con la loro follia della glo-balizzazione, sull’orlo di un baratro?

La soluzione è vivere italiano e ac-quistare italiano; il mercato italiano è

uno dei mercati più importanti d’Eu-ropa, la genialità e il gusto italiano so-no un vero e proprio marchio nelmondo, apprezzato molto più diquanto ne siamo capaci noi italianid’apprezzare.

Basta piangerci addosso, spazziamovia i mercanti dal tempio e torniamo afare, come siamo capaci, facciamorientrare le menti migliori che un si-stema d’inefficienza e stupidità ha la-sciato scappare all’estero.

Torniamo a fare, costruire, progetta-re, nessuno al mondo è capace più dinoi italiani di fare cose magnifiche, ilgusto e l’estro italiano sono primi almondo e quindi come consumatori ri-fiutiamoci di comprare ciò che non èitaliano.

Per chi vuole vivere italiano, devecomprare italiano, rilanciando così la-voro e dignità per il nostro popolo.

HURRÀ GRIGI 1931 mar. 2015

BlackhatNon bastano belle riprese alla MiamiVice per raddrizzare questa pellicola,che oltre ad avere un eccessivo minu-taggio, non giustificato da una sceneg-giatura che poteva essere snellita sen-za problemi, è anche in debito di credi-biltà. Difficilmente infatti si riesce a col-locare il protagonista tra i geni infor-matici (e oltre a quello, mena, ammaz-

za e ha persino il senso della giustizia). In più, la ragazza sem-bra proprio piazzata lì solo per lui, visto che il suo contributo èabbastanza superfluo. Nel complesso, decisamente mediocre,con qualche momento audiovisivamente piacevole.

Vizio di formaUn viaggio, nel vero senso della parola,tra realtà e interpretazione della stessaquando il protagonista è fatto (quasisempre). Purtroppo, la pellicola è trop-po altalenante; e nonostante la notevo-le lunghezza, l’eccessiva carne attoricaal fuoco finisce per sminuire certe in-terpretazioni, o semplicemente, nonriesce a conferire il giusto spessore adalcuni personaggi (una botta visiva evia). Detto ciò, il protagonista e Bigfootsono sufficienti a dare un perchè al tut-

to; e l’investigazione finisce per essere più una scusa per farliincrociare. Merita un’occhiata, ma si poteva fare di più.

La solitacommedia- InfernoLa classica allegra cinecavolata, irrive-rente, ma non volgare, con qualchesimpatico momento (Minosse, Dio, Ge-

sù e Satana non sono male) e parecchie sciocchezze, comun-que abbastanza sopportabili (se non altro, i protagonisti si im-pegnano a dare vita a più personaggi, come sempre tra l’assur-do e il demente). Vengono prese di mira le brutture del nostrotempo, colpendo soprattutto la tecnologia (quella più superflua;c’è anche un omaggio a Trainspotting) e la dipendenza da essa,che finisce per rimbambire, tra un selfie, uno scaricamento euna password. Consigliabile no, ma c’è di peggio.

I PALLINI di Puppigallo

KingsmanPreso per quello che è, un action perteenagers, con giovani 007, questo pro-dotto di puro svago non è poi così male,grazie a una regia piuttosto agile e alfatto di lasciare spazio all’ironia, visto ilgenere. Gli attori se la cavano dignito-samente, il protagonista è sopportabilee le scene d’azione, seppur spesso instile videogame, sono girate decorosa-

mente. Il minutaggio doveva essere ridotto e il cattivo (Jack-son) necessitava di un doppiaggio meno fastidioso, ma rispettoa produzioni analoghe, questa pellicola almeno ha un suo stile,leggero, naif (le cranioesplosioni) e senza pretese.

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Cosa si può fare perlimitare i danni dei

benpensanti che cihanno trascinatocon la follia dellaglobalizzazione,sull’orlo diun baratro?

COLPO D’OCCHIO SULLA CITTÀ di Mauro Morando

Compra italiano e vivi italiano

Città. Il primo è il teleriscaldamen-to. Dobbiamo essere tutti consape-voli di quale sarà la qualità di que-sto servizio e quali saranno i costiche graveranno sulle tasche di noitutti. In secondo luogo intendo fa-vorire la creazione, nel nostro Co-mune, di regolamenti e norme cheelevino il tasso di trasparenza edevitino qualunque episodio di cor-ruzione e clientelismo, secondoquanto stabilito anche dalla Com-missione Nazionale per le PoliticheIstituzionale dell’ANCI, di cui fac-

cio parte. Dalla colonne di HurràGrigi, terrò periodicamente infor-mati gli alessandrini sugli sviluppidi queste e altre tematiche cheaffronteremo in Commissione.Ritengo, infatti, fondamentaleaumentare le occasioni e i momen-ti di informazione perché i cittadiniseguano e abbiano gli stru-menti conoscitivi pervalutare e, magari,promuovere la poli-tica amministrativadi Alessandria.

BILANCIO di Alessandria)

Utenze civili

Rete del teleriscaldamento

Page 20: Alessandria - Pro Patria

di Concetta Bitetto

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Un nido, un fior di pesco rosa, un inno a cento voci nella chiesa... e finalmente la pace, tanto attesa.

Buona PasquaALLA GENTILE

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