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ALLEGATI 1 - Commissione sulle competenze professionali nei Beni Culturali Relazione – arch. Enrico Milone 2 - Delega alla sperimentazione progettuale e BB.CC. Relazione – arch. Alessandro Camiz 3 - Consulta per la professione Iunior Relazione – arch. Iunior Luisa Mutti 1

ALLEGATI 1 - Commissione sulle competenze professionali ... · eseguito da un ingegnere, relativo ad opere su un edificio classificato di interesse storico e monumentale dal Piano

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Page 1: ALLEGATI 1 - Commissione sulle competenze professionali ... · eseguito da un ingegnere, relativo ad opere su un edificio classificato di interesse storico e monumentale dal Piano

ALLEGATI

1 - Commissione sulle competenze professionali nei Beni CulturaliRelazione – arch. Enrico Milone

2 - Delega alla sperimentazione progettuale e BB.CC.Relazione – arch. Alessandro Camiz

3 - Consulta per la professione IuniorRelazione – arch. Iunior Luisa Mutti

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Commissione sulle competenze professionali nei Beni CulturaliRelazione * – arch. Enrico MiloneDelegato della Consulta dei Beni Culturali

RESTAURO E COSTRUZIONI CIVILI DI CARATTERE ARTISTICO

Dal punto di vista della competenza professionale, gli interventi su edifici esistenti privi di carattereartistico rientrano nella categoria dell’edilizia civile, anche se vengono denominati “interventi direcupero”. Gli interventi veri e propri di restauro, invece, sono riservati solo agli architetti, ai sensidel secondo comma dell’art.52 del RD 2537/1925: “…le opere di edilizia civile che presentinorilevante carattere artistico ed il restauro ed il ripristino degli edifici contemplati dalla legge364/1909 [ora DLgs 490/1999] per l’antichità e le belle arti, sono di spettanza della professione diarchitetto; ma la parte tecnica può essere compiuta tanto dall’architetto quanto dall’ingegnere.” Di conseguenza l'architetto ha competenza esclusiva per:- il restauro e il ripristino degli edifici vincolati dalla legge 1089/39 che ha sostituito la originarialegge 364/1909; - le opere di edilizia che presentino carattere artistico.Il campo del primo gruppo è sicuramente definito in quanto gli edifici sono analiticamente indicatiin appositi elenchi. Nello stesso gruppo sono da considerare inclusi tutti gli edifici pubblici chehanno superato i 50 anni di età, anche se non compresi negli elenchi, visto che la giurisprudenza liconsidera assoggettati a vincolo di fatto, con la sola maturazione dell'età, anche in assenza diesplicita dichiarazione di vincolo, fermi restando gli altri requisiti di legge, cioè che si tratti di operecreative e che il progettista non sia ancora in vita. Per le opere comprese nel secondo gruppo, invece, occorre formulare per ciascun caso un giudiziodiscrezionale sulla artisticità o meno dell'opera stessa. La casistica può comprendere sia un edificioesistente che uno da costruire su una data area. In quest'ultimo caso la artisticità può essereindividuata dallo stesso programma dell'opera se si tratta di una opera pubblica da costruire secondocriteri di monumentalità o può derivare dal valore artistico dell'ambiente costruito o naturale nelquale l'opera deve essere inserita. Altri requisiti che possono concorrere a definire il carattere artistico sono determinati dalla qualitàdel contesto nel quale è ubicato l'edificio esistente o l'area sulla quale deve essere costruito: talirequisiti possono considerarsi automaticamente verificati nel caso di ubicazione all'interno delperimetro del centro storico (zone di tipo A del DM 1444 del 2.4.1968) ovvero nell'ambito di areesottoposte al vincolo paesaggistico e ambientale ai sensi delle leggi 431/1985 e 1497/1939. Nelcaso di edifici da costruire si può ulteriormente precisare che il carattere artistico può riscontrarsiquando abbiano la funzione di essere rappresentativi della memoria collettiva, celebrativa e,comunque, di rispondere ad esigenze di correlazione fisica, funzionale ed estetica con fatti,manufatti e contesti di particolare carattere artistico ed ambientale.

Anche gli ingegneri possono operare sugli edifici di carattere artistico e vincolati, ma solo per la"parte tecnica", alla pari con gli architetti. Per parte tecnica non può che intendersifondamentalmente gli aspetti strutturali ed impiantistici. Nel campo non vi è competenza dei tecnicidiplomati come geometri e periti industriali edili.

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- Il TAR Emilia con sentenza 28.11.1991 haannullato una delibera comunale di incarico a treingegneri per la ristrutturazione di un edificiovincolato, per il motivo che un ingegnere puòadempiere ad un simile incarico solo qualoraaffianchi un architetto.

- Il TAR Lombardia, con sentenza del 14.6.1994, haannullato una concessione edilizia di un progettoeseguito da un ingegnere, relativo ad opere su unedificio classificato di interesse storico emonumentale dal Piano Territoriale dicoordinamento, con la motivazione che il progetto èdi competenza esclusiva della professione diarchitetto.

- La competenza esclusiva dell'architetto è da riferirsispecificamente agli immobili vincolati dallaPubblica Amministrazione. Consiglio di Stato,sezione SI, decisione 395 del 17.10.1974.

- - La progettazione di opere di rilevante carattereartistico e d’interesse storico-artistico spettaesclusivamente agli architetti, salvo la parte tecnicache spetta anche agli ingegneri.. Il limite per gliingegneri vale anche per gli ingegneri civili di altroStato dell’Unione europea. Consiglio di Statosezione VI, decisione 11.9.2006 n.5239

Alcuni hanno ipotizzato che gli ingegneri civili italiani, essendo riconosciuta la loro laurea

dalla direttiva sull’architettura, possono esercitare in Italia nel campo degli immobili con carattere

artistico. Tale tesi è erronea, ed è stata respinta dalla Corte di Giustizia europea con un’ordinanza

del 5 aprile 2004 (causa C-3/2002).

Infatti, come è indicato nel “Dossier architetti stranieri” del CNAPPC del 23.3.2005, la

Direttiva 384/85/CEE, recepita con D.lgs. 129/92, è finalizzata al riconoscimento da parte dell’Italia

di titoli rilasciati da altri Stati membri dell’Unione Europea, attribuendo loro la stessa efficacia di

quelli rilasciati da Istituti italiani, al fine di consentire il libero stabilimento nel nostro Paese di

professionisti stranieri.

Allo stesso tempo, si osserva che il D.lgs. 129/92 non contempla, in alcun modo, la

possibilità del riconoscimento del titolo di architetto in Italia, nei confronti di coloro il cui titolo di

formazione sia costituito dal diploma di laurea in ingegneria civile e dalla relativa abilitazione

professionale entrambi conseguiti in Italia; infatti, nel nostro Paese, a partire dal percorso formativo

accademico e dal successivo esame abilitativo, le due professioni sono ben distinte, come distinti

sono i due albi professionali.

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Si ritiene, pertanto, che in assenza di specifiche e diverse statuizioni legislative in merito,

debbano trovare applicazione, in ambito nazionale, le vigenti disposizioni che regolano l’esercizio

delle due professioni, per quanto concerne sia le rispettive competenze professionali, sia le

iscrizioni all’Albo.

Pertanto l’iscrizione all’Albo degli Architetti è consentita esclusivamente a coloro che sono

laureati in architettura (ora laurea 4S o LM4 riconosciuta dalla UE, architettura e ingegneria edile)

ed abbiano superato il relativo esame di Stato e, solo a questi compete il titolo di architetto. Occorre

tuttavia considerare che un laureato in 4S UE o LM4 UE presso una facoltà di ingegneria può

sottoporsi all’esame di abilitazione per la professione di architetto e quindi iscriversi all’Ordine

degli architetti sezione A settore architettura. Tale ingegnere avrà il diritto-dovere ad usare il titolo

di architetto ed avrà tutte le competenze dell’architetto comprese quelle nel campo dei beni

culturali.

La Corte di Giustizia europea con un’ordinanza del 5 aprile 2004 (causa C-3/2002) ha

escluso che il percorso formativo, stabilito nella direttiva 85/384/CEE, rilevi ai fini delle

competenze che l’ordinamento degli Stati membri attribuisce alle diverse categorie professionali nel

settore dell’architettura. Ciò in quanto scopo della direttiva è quello, e solo quello, di agevolare e

rendere effettivo il diritto di stabilimento e la libera prestazione dei servizi tra gli Stati membri.

Secondo la Corte di Giustizia “la direttiva 85/384 non si propone di disciplinare le

condizioni di accesso alla professione di architetto, né di definire la natura delle attività svolte da

chi esercita tale professione; per cui spetta alla normativa nazionale dello Stato membro ospitante

individuare le attività rientranti in tale settore”.

Il che ha portato ad escludere che gli ingegneri che hanno conseguito una formazione

rispondente a quella indicata nella direttiva 85/384 possano svolgere la loro attività relativamente

agli immobili vincolati, vigente l’articolo 52 del regio decreto n.2537/1925, che ne riserva la

competenza agli architetti. D’altra parte la disciplina italiana non si espone a vizi di illegittimità

nemmeno sotto il profilo della disparità di trattamento sancito dal diritto comunitario in quanto la

situazione sollevata ha carattere puramente interno.

Viene meno, pertanto, la possibilità di utilizzare la leva del diritto comunitario per

razionalizzare un sistema, come quello italiano, che prevede competenze differenti per percorsi

formativi omogenei.

Alla luce della omogeneità dei percorsi formativi e coerentemente con i principi della

riforma universitaria, l’indice per il riparto delle competenze tra le categorie professionali sembra

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essere rappresentato dall’esame di Stato, ossia dalle materie sulle quali il candidato è chiamato a

dimostrare la propria idoneità all’abilitazione professionale.

Dopo la riforma dell’accesso alla professione, il terreno è diventato particolarmente

scivoloso.

Appare, allora, in tutta la sua rilevanza l’indicazione dei giudici europei che, nel decidere sul

riparto di competenze tra architetti e ingegneri, hanno ricordato come “in una situazione del genere

spetta al giudice nazionale stabilire se vi sia una discriminazione vietata dal diritto nazionale e, se

del caso, decidere come essa debba essere eliminata”.

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* tratta da: Manuale per l’esercizio professionale di architetti e ingegneri, autore E.Milone, editore Mancosu, 2009, Capitolo C.3

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Delega alla sperimentazione progettuale e BB.CC.Relazione – arch. Alessandro Camiz

Ph. D. - Delegato della Consulta dei Beni Culturali

Il valore sociale dell'antico: La consulta dei Beni Culturali incontra le imprese

“l'arte architettonica degli antichi èveramente una seconda natura, che

opera conforme agli usi e agli scopicivili”1

La Consulta dei Beni Culturali dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e Provincia ha avviato isuoi lavori, nell’intento di ridare voce ad un settore strategico per il sistema Paese, quello dei BeniCulturali: ogni luogo in Italia -anche il più piccolo centro abitato- dispone di un patrimonio storico-archeologico inesauribile, spesso ancora da studiare, documentare, conservare ma soprattuttovalorizzare, rendere accessibile e polarizzare2 tramite il progetto di qualità. Oggi siamo moltolontani da una concezione che considerava il rudere come morto e quindi solamente oggetto diconservazione: un rudere è il campo fondamentale di apparizione della permanenza, è il luogo dellacontinuità, è il momento essenziale del radicamento identitario; occorre proteggerlo, consegnarloalle generazioni successive ma soprattutto renderlo fruibile, dandogli vita tramite l'architettura diqualità. Nel contesto dell’Agenda 21 Locale della Provincia di Roma3.si è avviata unasperimentazione4 volta alla costituzione di un grande Parco archeologico degli acquedotti, daSubiaco e Roma. La collaborazione accademica in campo internazionale (Facoltà di Architettura"Valle Giulia" -University of Miami) si è articolata con un Convegno, un workshop internazionale"Progettare il paesaggio archeologico", diretto dal prof. G: Strappa, una serie di incontri con lacittadinanza e due mostre dei progetti5 una delle quali è stata affiancata dalla mostra "I Gigantidell'acqua"6 con le fotografie degli acquedotti scattate da T. Ashby7. Questa sperimentazioneprogettuale, in collaborazione con il Comune di Castel Madama e l'architetto Cicerchia, ha portatoalla definizione di un vincolo urbanistico nella Variante Generale del Piano Regolatore del Comunedi Castel Madama, il cui sindaco G. Salinetti ha per primo voluto tracciare un area di inedificabilità1 J. W. Goethe, Viaggio in Italia, 1786.2 G. Strappa, Unità dell’organimo architettonico, Bari 1995. 3 Agenda 21 Locale della Provincia di Roma http://www.provincia.rm.it/siti_esterni/Agenda21/home1.html4 Workshop internazionale di progettazione sostenibile in area archeologica,htttp://www.paesaggioarcheologico.info5 A. Camiz (a cura di) Mostra, Materia, materiale, costruzione. Progettare il paesaggio archeologico,Facoltà di Architettura Valle Giulia, Roma, Castello Orsini, Castel Madama 2009.6 I giganti dell'acqua. Acquedotti romani del Lazio nelle fotografie di Thomas Ashby (1892-1925), a cura diS.La Pera e R. Turchetti, Roma 2007.7 G. Strappa, Uno sguardo sulle rovine, Corriere della Sera, Roma, 12 ottobre 2007.

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assoluta intorno al tracciato degli acquedotti aniensi 8. Questo pur limitato esempio di cooperazionetra i diversi attori presenti nel campo della tutela dei Beni Culturali dimostra quanto sia importantela sinergia tra le diverse istituzioni, Comuni, Provincia, Regione, Direzione regionale,Soprintendenze, Università e Ordini professionali. La serie degli incontri tra la Consulta dei BeniCulturali e le diverse Istituzioni preposte alla tutela, alla gestione e al restauro dei monumenti,rappresenta senz'altro una buona prassi da proseguire e sviluppare in futuro. La rappresentanza chequesti incontri, rivolti ai professionisti iscritti all'Ordine, mette in pratica è di fondamentaleimportanza per sperimentare nuove proposte operative. Il Bene Culturale dovrebbe esserericonosciuto come capitale sociale in grado di fornire valore al territorio che lo ospita. Questaforma di progettazione, questo campo di azione non può essere più considerato un campo esclusivodegli archeologi, ma aspetta di diventare pienamente condiviso con quegli architetti e queirestauratori capaci di tenere il corretto atteggiamento di fronte all'antico, e per dare forza a questopercorso sperimentale occorre stringere il rapporto strategico tra pubblica amministrazione eimpresa, anche mettendo a punto una serie di incontri:dal titolo "La Consulta dei Beni Culturaliincontra le imprese".

8 A. Camiz, Progettare con i modelli e l’Agenda 21 locale nel Paesaggio archeologico, "Architettura Città"(4/2009).

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Consulta per la professione IuniorRelazione – arch. Iunior Luisa Mutti

Consigliere dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma Responsabile della Consulta per la professione Iunior

Il lavoro svolto in sinergia dalla Consulta dei Beni Culturali e dalla Consulta per la professioneIunior, in questo anno di attività, si è basato sull’analisi delle problematiche inerenti l’attività deiprofessionisti iscritti alla sezione B e la loro integrazione con le altre figure professionali cheoperano nel complesso iter di un progetto di Restauro.

La Consulta per la professione Iunior, tra gli argomenti di programma da affrontare, ha postomaggiore attenzione alla “formazione”, in quanto fondamento essenziale per affrontare con serietàil problema delle competenze.Dall’analisi dei programmi didattici dei corsi di laurea triennale in Scienza dell’Architettura attivatidalle tre Università della nostra città, e quella effettuata sui corsi specifici di durata triennaleinerenti esclusivamente la materia del Restauro e Conservazione, si è potuto constatare una buonaformazione, in grado quindi, di rilasciare una qualifica professionale non affatto carente dellematerie di base e caratterizzanti il futuro esercizio della professione degli architetti iunior in materiadi Beni culturali. Da quanto esposto in sintesi, si può definire il “limite” entro il quale giustamente l’architetto iuniordeve far rientrare la sua competenza. Questo limite secondo le Consulte si dovrà basare sul “livellodi complessità dell’intervento” in relazione all’ambito di attività ricadente nella manutenzioneordinaria e straordinaria così come definita dal Codice dei Beni Culturali.

Altro argomento è stato quello inerente l’attività di “..rilievi diretti e strumentali sull’ediliziastorica” così come stabilito dal DPR 328. Le Consulte hanno avviato la programmazione di uncorso sul “rilievo diagnostico”, che partirà in autunno. In relazione alla competenza sul rilievo, peraltro così chiaramente esplicitata nel Decreto, facontrasto una recente circolare del CNAPPC sulle competenze degli architetti iunior che interpretain modo molto restrittivo le disposizioni del DPR 328. L’Ordine di Roma su proposta della Consulta Iunior di concerto con la Consulta dei Beni Culturali,avvierà un più ampio studio, coordinato da un legale, per arrivare nel prossimo futuro ad unaproposta che racchiuda in modo esaustivo le competenze degli architetto iunior nel settore dei BeniCulturali.

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LAUREA TRIENNALE S.A.C. FACOLTA’ DI ARCHITETTURA VALLE GIULIAAnno Modalità Insegnamento3 Assetto e composizione del paesaggio3 Lezioni - Esercitazioni Caratteri costruttivi degli edifici storici e problemi di restauro2 Lezioni - Esercitazioni Composizione architettonica e urbana (Laboratorio)1 Lezioni - Esercitazioni Disegno dell'architettura1 Lezioni Estimo2 Lezioni - Esercitazioni Geometria descrittiva1 Lezioni Istituzioni di matematica I2 Lezioni Istituzioni di matematica II1 Lezioni Legislazione edilizia e urbanistica1 Lingua straniera3 lezioni Organizzazione del cantiere di restauro1 laboratorio Principi di progettazione architettonica1 Laboratorio Principi di progettazione architettonica (Laboratorio)3 Progettazione architettonica ed ambientale (Laboratorio)3 Lezioni - Esercitazioni Rilievo dell'architettura3 Lezioni - Esercitazioni Riqualificazione energetica ambientale2 Lezioni - Esercitazioni Scienza delle costruzioni1 Lezioni Storia dell'architettura e dell'urbanistica antica e medievale2 Lezioni Storia dell'architettura e dell'urbanistica moderna3 storia dell'arte moderna e contemporanea3 Lezioni - Esercitazioni Tecnica delle costruzioni2 Lezioni - Esercitazioni Tecniche di rilevamento ambientale1 Lezioni - Esercitazioni Tecnologia dell'architettura I2 Lezioni - Esercitazioni Tecnologia dell'architettura II2 Lezioni - Esercitazioni Urbanistica I3 Lezioni - Esercitazioni Urbanistica II

LAUREA TRIENNALE IN RESTAURO FACOLTA’ LUDOVICO QUARONI

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ROMA TRE CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN SCIENZA DELL’ARCHITETTURAPrimo anno • Laboratorio di progettazione architettonica 1 (10 cfu) Progettazione architettonica (8) Disegno (2)• Storia dell'architettura 1 (8 cfu)• Fondamenti e applicazioni di geometria descrittiva (8 cfu)• Lingua staniera (4 cfu)• Laboratorio di costruzione dell'architettura 1 (10 cfu)Progettazione di sistemi costruttivi (8) Caratteri distribuitivi degli edifici (2)• Urbanistica a (8 cfu)Urbanistica (a corsi riuniti) (4) Urbanistica - parte applicativa (4)• Urbanistica b (8 cfu)• Fisica (4 cfu)• Istituzioni di matematiche 1 (8 cfu)

Secondo anno• Laboratorio di progettazione architettonica 2 (10 cfu) Progettazione architettonica (8) Disegno automatico (2) Dall'a.a. 2007/2008 Materiali ed elementi costruttivi (2)• Fondamenti di meccanica delle strutture (8 cfu)• Fisica Tecnica (4 cfu)• Disegno dell'architettura (8 cfu)• Laboratorio di progettazione urbanistica (10 cfu) Progettazione Urbanistica (8) Diritto urbanistico (1) Antropologia (1) • Storia dell'architettura 2 (8 cfu)• Progettazione ambientale (8 cfu)• Istituzioni di matematiche 2 (8 cfu)

Terzo anno• Tecnica delle costruzioni (8 cfu)• Laboratorio di restauro (8 cfu) Restauro architettonico (6) Conservazione e riqualificazione tecnologica degli edifici (2)• Laboratorio di restauro (8 cfu)• Teorie e storia del restauro (4 cfu)• Laboratorio di progettazione architettonica e urbana 3 (16 cfu) Progettazione architettonica e urbana (8) Progettazione assistita (2) Estimo (4)• Altre attività formative (10 cfu) • Prova finale (6 cfu)

• Discipline a scelta (8 cfu)*** (E’ obbligatorio acquisire 8 cfu tra le discipline dell'area IX dell’ex tabella XXX - SECS-P02 – IUS10 –SPS10 - prima del conseguimento del titolo di laurea magistrale UE)

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CORS O DILAUREA U.E A CICLO UNICO

FACOLTA’ DI ARCHITETTURA VALLE GIULIA

Anno Modalità Insegnamento5 Lezioni Acustica5 Lezioni - Esercitazioni Architettura del paesaggio, parchi e giardini5 Lezioni Arredamento45 Lezioni - Esercitazioni Cartografia - pianificazione delle infrastrutture5 Lezioni Climatizzazione1 Lezioni - Esercitazioni Disegno dell'architettura I2 Lezioni - Esercitazioni Disegno dell'architettura II54 Lezioni - Esercitazioni Disegno industriale123 Lezioni Estetica5 Lezioni Estimo2 Lezioni - Esercitazioni Fisica dell'edificio45 Lezioni Fonti di archivio45 Lezioni Geoarchitettura1 Lezioni Geografia urbana e analisi della città1 Lezioni - Esercitazioni Geometria descrittiva5 Lezioni Illuminotecnica3 Lezioni - Esercitazioni Impianti tecnici1 Lezioni - Esercitazioni Istituzioni di matematica I2 Lezioni - Esercitazioni Istituzioni di matematica II1 Lezioni Istituzioni di storia dell'arte1 Laboratorio Laboratorio di progettazione I2 laboratorio Laboratorio di progettazione II3 Laboratorio Laboratorio di progettazione III4 Laboratorio Laboratorio di progettazione IV5 Laboratorio Laboratorio di progettazione strutturale4 Laboratorio Laboratorio di realizzazione dell'architettura4 Laboratorio Laboratorio di restauro5 Laboratorio Laboratorio di sintesi finale4 Laboratorio Laboratorio di urbanistica2 Lezioni - Esercitazioni Meccanica delle strutture

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