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analisi bisogni salute - docente.unicas.it · i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi I PIANI PER LA SALUTE Il Patto di Solidarietà per la Salute,messaggio

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ice PRESENTAZIONE

INTRODUZIONE

I FOCUS GROUPS

SINTESI DEL LABORATORIO DEI CITTADINI

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

LE SCHEDE DI RILEVAZIONE DEI PROBLEMI DI SALUTE

Strumenti e metodiRisultatiCriteri di scelta delle tematiche di salute

Gruppo Amministratori / politici Distretto Urbano

Gruppo Amministratori / politici Distretto Val d’Arda

Gruppo Amministratori / politici Distretto Montagna

Gruppo Amministratori / politici Distretto Val Tidone

Gruppo Volontari Caritas Diocesana

Gruppo Giornalisti Quotidiano Libertà

Gruppo Industriali (ASSOINDUSTRIA)

Gruppo Medici Pediatri di base

Gruppo Volontari ed Educatori della Parrocchia S.Vittore di Piacenza

Gruppo Pensionati UILP Piacenza

Gruppo Questura di Piacenza

Gruppo Studenti Istituto Tramello di Piacenza

Note introduttive

Metodologia

Campionamento

Descrizione del campione

Risultati

Criteri di scelta delle tematiche di salute

Percezione dell’iniziativa da parte degli intervistati

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

I PIANI PER LA SALUTEIl Patto di Solidarietà per la Salute, messaggio centrale del Piano Sanitario Nazionale,viene assunto anche dal Piano Sanitario Regionale che identifica, quale strumentoper l’elaborazione di programmi e di interventi per il miglioramento della salute, iPiani per la Salute.

E’ noto che sono diversi e molteplici i fattori che condizionano lo stato di salute.Mentre alcuni di questi non sono modificabili (genetica, sesso, età), su molti di essi,quali condizioni socioeconomiche,ambientali,stili di vita,disponibilità di servizi (SSN,servizi sociali e scuola) è possibile intervenire. E’ necessario, soprattutto, sottolinearel’importanza che la interazione dei diversi fattori tra di loro può avere sulla salute deisingoli e della collettività.

Ancora è noto che non esiste una correlazione diretta effettuabile tra variazioni dellostato di salute e variazioni della spesa per l’assistenza sanitaria. In altre parole, esisteuna quantità crescente di prove che indica che, a seguito dei sostanziali migliora-menti della salute verificatesi nell’ultimo secolo, i problemi di malattia, disabilità emorti premature che permangono sono sempre meno sensibili ad una ulterioreespansione dell’assistenza sanitaria.

Queste considerazioni permettono di comprendere come, per una “politica per lasalute” efficace, sia necessario un sistema di alleanze che veda coinvolti in primoluogo le Istituzioni che devono assumere decisioni potenzialmente in grado di inci-dere sulla salute della popolazione (particolarmente gli Enti Locali),ma anche tutti gliEnti ed Associazioni e gruppi organizzati le cui azioni hanno un impatto sulla salute,oltre al Sistema Sanitario.

Il Piano per la Salute (PPS) viene definito dal Piano Sanitario Regionale come “unpiano poliennale di azione elaborato e realizzato da una pluralità di attori - coordinatidagli Enti Locali a livello di Conferenza Territoriale - che impegnano risorse umane emateriali allo scopo di migliorare la salute della popolazione anche attraverso il miglio-ramento dell’assistenza sanitaria”.

Ancora viene definito come “ Patto Locale di Solidarietà per la Salute” dove gli attori,ognuno per la propria parte, si assumono impegni e responsabilità nel raggiungimentodegli obiettivi selezionati come prioritari per la popolazione del territorio di riferimentodella Conferenza Territoriale, con il supporto tecnico dell’AUSL e coerentemente alle indi-cazioni regionali”.

In sostanza, gli EELL hanno il compito di coordinare le attività per la costruzione e larealizzazione del Piano per la Salute, quale strumento di programmazione concerta-ta e condivisa per la salute, con il supporto tecnico delle competenze epidemiologi-che dell’AUSL e con il supporto di altre organizzazioni, gruppi di popolazione e sin-goli individui dentro e fuori dal SSN.

Dario SqueriPresidente Conferenza Sanitaria Territoriale

di Piacenza

Presentazione

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Introduzione

Questo documento ha l’obiettivo di descrivere il percorso di ascolto realizzatonella provincia di Piacenza ed i risultati dell’analisi dei bisogni di salute così comesono stati espressi dai cittadini.

IL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEI PIANIPER LA SALUTE NEL PIANO SANITARIOREGIONALECostruire un Piano per la Salute significa definire, in base alla situazione demografi-ca, epidemiologica e socioeconomica locale, gli obiettivi di salute da raggiungere inuno specifico ambito territoriale.

Il Piano Sanitario Regionale (PSR) descrive le diverse fasi di costruzione del PPS, chepartono dalla Fase della ricognizione/rilevazione dei bisogni e dei problemi(momento iniziale del percorso da cui dovranno emergere sia la situazione obietti-va dei dati epidemiologici sociosanitari sia i bisogni e problemi percepiti dalla popo-lazione), a cui segue la Fase della selezione delle priorità (dove la ConferenzaSanitaria Territoriale, considerata, per la responsabilità politica delle scelte, il momen-to istituzionale più rappresentativo della dimensione territoriale interessata, analiz-za le varie proposte che emergono dalla fase precedente e fissa le scelte sugli ogget-ti e gli ambiti di intervento prioritario). Segue ancora la Fase di elaborazione del PPS(dove un gruppo tecnico-politico elabora concretamente, secondo le linee di indi-rizzo e le priorità stabilite, il Piano per la Salute esplicitando obiettivi ed indicatori) ela Fase attuativa del PPS che costituisce la fase operativa vera e propria dove le pro-poste contenute dal PPS devono essere gestite dai vari attori interessati secondo leazioni e le responsabilità definite.

Sia durante la fase di attuazione del programma che al termine del percorso devonoessere stabiliti momenti di verifica del grado di congruità delle attività programmatee di valutazione degli obiettivi prefissati. (Fase di monitoraggio e valutazione delraggiungimento degli obiettivi ).La valutazione in itinere permette anche di adattare e riaggiustare sia le attività pro-grammate che gli obiettivi prefissati in funzione di nuove esigenze e situazioni ver-ificatesi nel frattempo.

IL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEI PIANI PERLA SALUTE NELLA PROVINCIA DI PIACENZAIl percorso, nella Provincia di Piacenza, è formalmente iniziato nel giugno 2001 condecisone assunta dall’Esecutivo della Conferenza Sanitaria Territoriale e con l’ap-provazione del progetto “La consapevolezza come strumento di partecipazione nelgoverno della salute” (progetto di impianto: fase di promozione ed avvio).

Nell’autunno 2001, sono stati organizzati incontri con tutti i Comitati di Distrettodella Provincia, con enti, associazioni, operatori sanitari, volontariato, produttori dibeni e servizi di carattere sanitario, cittadini, organi e strumenti di comunicazione alfine di illustrare e condividere le finalità ed il percorso e chiedere l’adesione al prog-etto.

Nel Marzo 2002 sono stati effettuati due corsi di formazione di tre giorni ciascuno acui hanno aderito complessivamente più di 80 persone fra amministratori di tutta laprovincia e rappresentanti di Enti, Istituzioni ed Associazioni. Gli obiettivi generalidei corsi di formazione erano la costruzione / condivisione di un linguaggio comunee la valorizzazione di tutti gli attori coinvolti, mentre gli obiettivi specifici erano final-izzati a conoscere e condividere la logica dei determinanti della salute, identificare ibisogni di salute della popolazione e costruire strumenti operativi condivisi.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Introduzione

A seguito di queste giornate, tenuto conto della necessità di predisporre degli strumen-ti di raccolta dei bisogni di salute percepiti dalla popolazione, sono stati identificati duestrumenti: uno qualitativo (focus group) e l’altro quantitativo – qualitativo (“schede deiproblemi di salute”, appositamente predisposte).

Tutti i soggetti che hanno partecipato al percorso formativo e che hanno costituito il“Laboratorio dei Cittadini” a supporto della Conferenza Sanitaria Territoriale, si sono fattiparte attiva in questa raccolta dei bisogni.

Nel stesso periodo il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL , su mandatodell’Azienda stessa, ha redatto, in collaborazione con altre strutture aziendali, il docu-mento “Il Profilo di Salute della Provincia di Piacenza”. Il profilo di salute di una popo-lazione è un documento tecnico – epidemiologico dove vengono descritti quei diversiaspetti che hanno importanti ripercussioni sullo stato di salute, sul benessere e sullaqualità di vita delle persone, quali ad esempio gli aspetti demografici, ambientali, socialied economici, gli stili di vita, le cause di malattia e di mortalità. E’ sostanzialmente il ritrat-to dello stato di salute descritto dal professionista epidemiologo.

Indispensabile, comunque, per definire gli obiettivi di salute prioritari è fondere “il puntodi vista del professionista” (Profilo di salute) con “la percezione di salute dei cittadini”(raccolta tramite attività di ascolto).

Il “Laboratorio dei Cittadini” ha rielaborato tutte le informazioni raccolte ed ha presen-tato i risultati alla Conferenza Sanitaria Territoriale affinché la Conferenza potessedefinire le priorità di salute del nostro territorio.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Le schede di rivelazione dei problemi di salute

CONFERENZA SANITARIA TERRITORIALEdella Provincia di Piacenza

SCHEDA RILEVAZIONE PROBLEMI DI SALUTE

ENTE/ ORGANIZZAZIONE/ ASSOCIAZIONE:

Problema(descrizione ben esplicitata di un problema di salute ritenuto rilevante nellapopolazione. I problemi possono essere generali o specifici)

Motivazioni / criteri di scelta(è possibile indicare, per uno stesso problema, anche più criteri)

dimensionegravità oggettivagravità / urgenza socialepossibilità di soluzione all’interno del Laboratorio dei Cittadiniragioni di rilevanza identificati in altri atti programmatoripresenza di progetti istituzionali settorialipotenzialità / stimolo al coinvolgimento di ampi soggetti (individui o gruppi sociali)

esemplarità risolvibilitàdiseguaglianzaaltro

Redazione schedaRappresentante Ente / OrganizzazioneRappresentante Ente / Organizzazione con gruppo di riferimento

Data di compilazione:

Firma:

Strumenti e metodiUna prima indagine è stata realizzata attraverso la raccolta di informazioni tramite unascheda appositamente redatta (definita “scheda rilevazione problemi di salute”). La scel-ta è stata quella di predisporre una scheda “aperta” per lasciare la maggior libertà possi-bile di espressione alle persone che dovevano compilarla, tenendo sempre conto,comunque, che il riferimento era il concetto di salute così come definito dall’OMS (“con-dizione di benessere fisico, psichico e sociale e non soltanto assenza di malattia”).

Nella scheda che di seguito si rappresenta, è stato chiesto di indicare, oltre ai proble-mi di salute percepiti, anche i criteri utilizzati per la scelta effettuata.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Le schede di rivelazione dei problemi di salute

Sono state consegnate complessivamente 200 schede a 50 dei partecipanti al percorsodi formazione (4 schede ciascuno) con il mandato della loro compilazione che avrebbedovuto essere preferibilmente effettuata insieme agli aderenti all’associazione / ente /istituzione che essi rappresentavano (ciò avrebbe permesso non solo il coinvolgimentodi un numero maggiore di persone nel percorso della costruzione dei Piani per la Salute,ma anche la possibilità di un maggiore ascolto della percezione dei bisogni della popo-lazione) e della loro restituzione entro un determinato periodo di tempo.

RisultatiSono state restituite 153 schede (76,5% delle schede consegnate) con la segnalazionedi 171 problemi di salute. La quasi totalità degli enti / associazioni coinvolte ha rispos-to (98%). Le schede che sono state compilate dal rappresentante dell’Ente /Associazione con il gruppo di riferimento sono risultate pari al 63,6%, quelle compi-late dal solo rappresentante sono risultate essere il 29,8%. Nel 6,6% delle schede per-venute non erano specificate le modalità di compilazione.

Tutte le indicazioni pervenute sono state raggruppate in sei macro aree tematiche (com-portamenti e stili di vita, problemi relazionali, problemi sanitari, fasce deboli, ambiente divita e di lavoro, qualità dell’ambiente), rispetto alle quali sono stati evidenziati i problemispecifici segnalati e che si riteneva avessero necessità di interventi.

I problemi di saluteViene illustrata di seguito l’elaborazione effettuata.

Alcool /sostanze legalied illegali

In relazione a:

• età giovanile

• danni fisici

• incidenti stradali

• disturbi del comportamento

• necessità identificazione precoce problemi alcool

correlati

• patologie correlate

• abuso farmaci a scopo non medico

• abuso farmaci benzodiazepinici

• nuove marginalità

Bassapercezione del rischio

In relazione a:

• omportamenti alla guida nei giovani

• HIV / AIDS e malattie sessualmente trasmesse

nei giovani e negli eterosessuali

• Utilizzo raggi UVA e raggi solari

Fumo attivo e passivo

In relazione a:

• danni fisici

• età giovanile

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Le schede di rivelazione dei problemi di salute

Alimentazione In relazione a:

• anoressia – bulimia

• cattive abitudini alimentari

• danni fisici

• prevalenza sovrappeso

• obesità infantile

Attività motoria In relazione a:

• donne in gravidanza

• diabetici

• nefropatici

• anziani

Genitori In relazione a:

• gestione conflitti nella famiglia e con i figli

• ruolo educativo

• rapporto con il mondo della scuola

• mancanza supporto e spazi di confronto per i genitori

• mancanza di realtà di “mutuo aiuto” tra genitori in

relazione alle problematiche genitoriali

Ragazzi / giovani In relazione a:

• conflitti con il mondo degli adulti

• difficoltà relazionali fra pari

• mancanza spazi di crescita autonomi

• malessere / autostima / successo / insuccesso /

disagio

• difficile integrazione nella vita sociale / civile

• riconoscimento dei bisogni dei minori

Scuola In relazione a:

• difficoltà relazionali con famiglie e ragazzi

• gestione conflitti tra insegnanti

• necessità di aumentare le competenze psico-sociali

Adulti In relazione a:

• insoddisfazione / frustrazione / ansia

• suicidi

Problemi relazionali

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Le schede di rivelazione dei problemi di salute

Problemi sanitari

Serviziterritoriali

In relazione a:

• assistenza infermieristica domiciliare

• trasporti pazienti

• servizio prelievi

• servizio terapie a domicilio

• defibrillazione precoce

• integrazione AUSL – servizi – farmacie

• medicina di base

• gestione della comorbilità tra dipendenza e

psicopatologia nei percorsi socio-riabilitativi

• fornitura latte artificiale (in caso di necessità)

Screening oncologici

In relazione a:

• Tumore della mammella

• Tumore dell’utero

• Tumori colon – retto

Altro In relazione a:

• Donazione organi

• Donazione sangue

Malattie In relazione a:

• Dolori alla schiena

• Allergie / asma allergico

• Nevrosi

• Depressione

• Tumori

• Colesterolo

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Le schede di rivelazione dei problemi di salute

Infanzia In relazione a:

• affido diurno

• gestione alunni “certificati” dall’AUSL

• il bambino “troppo vivace”

• i problemi dell’apprendimento

Anziani In relazione a:

• autosufficienti :

• parzialmente o non autosufficienti :

• in precarie condizioni socio-economiche:

Immigrazionestraniera ed interna

In relazione a:

• integrazione alunni stranieri nella scuola

• accessibilità e fruibilità servizi

• disadattamento / disagio sociale

• necessità mediazione culturale

• consumo alcool / droga

• malattie dell’immigrato straniero

• condizioni igieniche di vita

• diffusione HIV / AIDS e malattie sessualmente trasmissibili

In relazione a:

• accessibilità strutture

In relazione a:

• tossicodipendenti attivi:

mancanza strutture a bassissima soglia

mancanza strutture abitative

diffusione HIV / AIDS e MST

• alloggi edilizia pubblica

• percorsi guidati per categorie che non rientrano fra

quelle protette

• persone HIV + (problemi abitativi,lavorativi,sociali e sanitari)

• prostituzione (diffusione AIDS e MST)

• senza fissa dimora

• nomadi

Fasce deboli

Disabili

Altre Emarginazioni

vivibilità sociale

mantenimento autonomia

assistenza domiciliare integrata

strutture post-ospedaliere

strutture

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Le schede di rivelazione dei problemi di salute

Problemi sanitari

Ambiente di vitae di lavoro

In relazione a:

• sicurezza

• incidenti sul lavoro

Ambiente di vita In relazione a:

• incidenti domestici

• inadeguatezza strutturale / impiantistica

Sicurezzastradale

In relazione a:

• manutenzione stradale

• qualità dei percorsi stradali

• segnaletica

Inquinamentoatmosferico

In relazione a:

• impatto sulla salute

• aumento traffico veicolare

• emissioni industriali

• mancanza aree verdi

• viabilità

Sicurezza alimentare

In relazione a:

• qualità produzione alimentare standardizzata

• gestione alimenti in ambiente domestico

• presenza nitrati nelle acque potabili

Qualità dell’ambiente

Sono poi state analizzate le frequenze con cui i diversi problemi sono stati segnalati.

Distribuzione percentuale dei problemi di salute espressi

problemirelazionali

11%

ambiente di lavoro

2%ambiente di vita

1%comportamenti

/stili di vita34%ambiente

12%

servizi sanitari14%

fasce deboli26%

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Le schede di rivelazione dei problemi di salute

Come si evidenzia, i problemi relativi ai comportamenti e stili di vita (34%) risultanoessere quelli maggiormente percepiti come rilevanti.All’interno di questo capitolo,numerose sono state le segnalazioni relative all’uso / abusodi sostanze legali ed illegali ed,in modo particolare,all’uso di alcool per il quale risulta evi-dente come troppo bassa è la percezione del rischio, soprattutto nei giovani.La non con-sapevolezza del rischio viene ritenuta la causa prima oltre che dei danni fisici (morbositàe mortalità legati all’alcool) anche di incidenti stradali e di comportamenti a rischio nellaguida (quali velocità, non utilizzo dei sistemi di sicurezza come le cinture).Ancora viene segnalato l’abuso ed il non corretto uso (“misuso”) di farmaci, soprattuttobenzodiazepici o quei farmaci utilizzati a scopo non medico (ad es. i dopanti).

attività motoria8%

Distribuzione percentuale dei problemi di salute relativiai “comportamenti e stili di vita”

alimentazione29%

fumo attivo e passivo

14%

alcool / sostanzelegali ed illegali

35%

bassa percezione del rischio

14%

Distribuzione percentuale dei problemi di salute relativia “fasce deboli”

infanzia14%

altre emarginazioni

23%

disabili5%

immigrazioneinterna e straniera

33%

anziani25%

Nei problemi di salute relativi alle fasce deboli (26%), vengono sottolineati soprattuttoquelli relativi legati all’immigrazione sia straniera che interna ed in modo particolare allacarenza non solo di percorsi di mediazione ed integrazione culturale sia per i minori nellescuole che per gli adulti nella vita sociale, ma anche di interventi edilizi al fine di favorirecondizioni igieniche di vita.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Le schede di rivelazione dei problemi di salute

sicurezza stradale30%

sicurezza alimentare25%

inquinamento atmosferico

45%

Distribuzione percentuale dei problemi di salute relativia “qualità ambientale”

Al quarto posto come frequenza, vengono segnalati I problemi di salute relativi allaqualità dell’ambiente (12%) principalmente legati all’inquinamento atmosferico neisuoi diversi aspetti relativi non solo alle emissioni veicolari ed industriali e all’aumen-to del traffico, ma anche alla mancanza di spazi verdi che possono agire come “pol-mone” della città.

Di seguito vengono segnalati quelli che sono stati definiti problemi relazionali (11%).Si evidenzia una grande richiesta di aiuto da parte dei genitori che chiedono spazi diconfronto e supporto per poter svolgere il loro ruolo di genitori. Per contro, I giovanisegnalano la mancanza di spazi di crescita autonomi ed esplicitano la loro diffidenzanei confronti del mondo degli adulti che non riconosce i loro bisogni. Problematico econflittuale risulta ancora il rapporto fra genitori, ragazzi e scuola.

genitori35%

Distribuzione percentuale dei problemi di salute relativiagli “aspetti relazionali”

ragazzi / giovani30%

adulti15%

scuola20%

Nei problemi di salute legati ad aspetti prevalentemente sanitari (14%), viene sotto-lineata soprattutto la non ottimale integrazione dei diversi servizi territoriali (comp-rese farmacie e medicina di base) e fra questi e le strutture ospedaliere affinché ci siauna presa in carico totale del paziente che spesso, nella realtà attuale, si trova adaffrontare dei “vuoti” nel processo assistenziale.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Le schede di rivelazione dei problemi di salute

I criteri di scelta

Nelle schede di rilevazione dei problemi di salute, è stato chiesto di specificare ancheil criterio o i criteri di scelta utilizzati per indicare il problema di salute segnalato. Nesono stati proposti alcuni, ma è stata lasciata la possibilità di indicarne anche altri.

I criteri proposti comprendevano:dimensione (n° di persone o categorie sociali coinvolte o aree geografiche interessate),gravità oggettiva (danni epidemiologicamente evidenziabili, costi umani, socialied economici),gravità / urgenza sociale (alto livello di percezione e di attenzione sociale),possibilità di soluzione all’interno del Laboratorio dei Cittadini (risorse umane,professionali ed economiche già coinvolte nel processo di costruzione dei PPS),ragioni di rilevanza identificati in altri atti programmatori e presenza di progetti istituzionali settoriali (presenza di attività e di progetti anche di altri Enti o Associazioni già in corso),potenzialità / stimolo al coinvolgimento di ampi soggetti, individui o gruppi sociali (empowerment dei cittadini),esemplarità (capacità di essere significativo),risolvibilità (possibilità di risoluzione anche parziale di un problema),diseguaglianza (capacità di ridurre le diseguaglianze).

I criteri indicati in aggiunta nelle schede sono stati:prevenzione / educazione / sensibilizzazione,promozione azione autotutela della salute,innovazione,bassa percezione del rischio,potenziamento della collaborazione fra soggetti diversi.

I criteri di scelta maggiormente utilizzati sono stati :la dimensione la gravità / urgenza sociale potenzialità / stimolo al coinvolgimento di ampi soggetti gravità oggettiva

81 scelte 81 scelte 70 scelte 50 scelte

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

I focus group

Alcune note introduttive sul “Focus Group” comestrumentoLa presente ricerca sui bisogni di salute di Piacenza ha privilegiato il focus group inquanto strumento di indagine qualitativo; altri dati quantitativi sono stati infatti reperi-ti attraverso strumenti standardizzati.

Il focus group viene definito come “una tecnica di rilevazione per la ricerca sociale basa-ta sulla discussione tra un piccolo gruppo di persone alla presenza di uno o più moder-atori, focalizzata su un argomento che si vuole indagare in profondità”. 1

Si differenzia dall’intervista in quanto i partecipanti non devono rispondere a livelloindividuale alle domande poste dall’intervistatore ma discutere e confrontarsi sul temaoggetto d’indagine.

Questo tipo di approccio si considera tanto più riuscito quanto più è stata intensa l’in-terazione fra i partecipanti. In questo senso il confronto di gruppo offre ai soggetti lapossibilità di formarsi un’opinione anche nel corso della discussione o di cambiare quel-la espressa inizialmente.

Un ulteriore caratteristica del focus group è che i partecipanti sono invitati ad astenersidal formulare giudizi negativi sulle persone e sui loro interventi, mentre è legittimo edanzi incoraggiato, dichiarare il proprio disaccordo rispetto alle opinioni degli altri mem-bri spiegandone le motivazioni.

L’obiettivo del nostro lavoro è stato quello di raccogliere informazioni relative ai princi-pali bisogni di salute percepiti dalla popolazione. La tematica da analizzare, quindi, erauna sola e ben definita, a differenza di quanto può avvenire in altri tipi di ricerca dove ladiscussione è articolata su una scaletta di domande.

Nel nostro caso, (fase esplorativa della ricerca) si è voluto privilegiare la possibilità di faremergere le diverse opinioni senza condizionare in alcun modo le posizioni iniziali deipartecipanti. In sintonia con quanto sottolinea il Piano Sanitario Regionale in base alquale “ogni azione che voglia essere efficace nel migliorare la salute deve vedere agirequeste organizzazioni o gruppi in un sistema di alleanze”, e “all’opportunità di recuper-are sensibilità e dialogo sui temi della salute”; la metodologia del focus group rispondeanche alla opportunità di creare consenso, partecipazione e coinvolgimento intorno alprogetto, promuovendo quella assunzione di responsabilità personale che dovrebbecaratterizzare l’atteggiamento del cittadino nei confronti delle decisioni e strategie cheriguardano la propria salute. Infine questa metodologia, che possiamo definire a tutti glieffetti lavoro di gruppo, attiva anche una maggiore conoscenza reciproca tra i soggettiche si confrontano sul piano delle opinioni, su un tema che ha un forte impatto socioemotivo e che, considerato il concetto globale di salute proposto dal P.S.R. riveste a tuttigli effetti una valenza universale.

1 Cfr. S. Corrado,“Il focus group”, Franco Angeli, 2000

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I focus group

Metodologia dei Focus GroupsUno dei due conduttori ha introdotto ogni gruppo con alcune informazioni relative alpercorso che, dal Piano Regionale per la Salute, porta al patto locale di solidarietà gesti-to dagli enti locali, passando attraverso un momento di ascolto dei cittadini che costi-tuisce l’elemento di novità nella costruzione dei piani di salute.

Il secondo conduttore ha fornito invece alcune nozioni relative alla metodologia e obi-ettivi dei “Focus Groups” sottolineando la centralità dell’interazione.

E’ stata svolta una prima fase di “riscaldamento” del gruppo attraverso una serie di associ-azioni libere al termine “salute”, che hanno comunque avuto anche la funzione di fornire leprime idee sulle quali lavorare durante la discussione vera e propria.Successivamente si è passati alla domanda che costituisce l’oggetto della presente ricerca:

“Quali sono i bisogni prioritari di salute della nostra comunità? Perché?”

Il confronto di gruppo, della durata di circa un’ora e mezza, è stato centrato sulle opin-ioni espresse dai partecipanti, che venivano di volta in volta scritte su una lavagna afogli mobili, in modo che ciò che era emerso fosse sempre sotto gli occhi di tutti epotesse fungere da stimolo per nuove idee o per il perfezionamento di quelle giàespresse.

Alla fine di questa fase è stato chiesto al gruppo di accordarsi nell’individuare i trebisogni principali in ordine di importanza; in alcune situazioni territoriali molto diso-mogenee, come ad esempio all’interno dei diversi distretti, rispetto ai quali i politicierano gli interlocutori, é stata accettata e registrata una differenziazione nelle priorità.

CampionamentoLa scelta dei gruppi è avvenuta secondo criteri di rappresentatività e significatività di cat-egorie sociali della popolazione, dunque attraverso una scelta intenzionale e noncasuale; in qualche caso il criterio è stato dettato dalla disponibilità stessa a collaborare.

Nella costituzione dei gruppi si è tenuto conto dei criteri che regolano questo tipo diattività, che prevede un gruppo ideale formato da otto soggetti, all’interno di unrange variabile da un minimo di quattro partecipanti ad un massimo di dodici.

Tutte le persone intervistate inoltre, erano residenti o comunque svolgevano l’attivitàlavorativa nel territorio piacentino.

Descrizione del campioneAi 12 gruppi di discussione hanno partecipato complessivamente 100 persone di cuiil 54% erano di sesso maschile ed il 46% femminile. Le età rappresentate erano cosìdistribuite: il 9% fra 13 e 18 anni, l’11% fra 19 e 30 anni, il 51% fra 31 e 50 anni ed il 29%oltre i 50 anni. Per quanto concerne il titolo di studio, il 39% era in possesso di diplo-ma di laurea, il 34% di diploma di scuola media superiore, il 6% di diploma universi-tario ed il 21% di diploma di scuola elementare o media inferiore. I partecipanti eranoresidenti per il 47,5% nel Comune di Piacenza e per il restante 52,5% in provincia.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

I focus group

Elenco focus groupsGruppo Amministratori / politici Distretto Urbano Gruppo Amministratori / politici Distretto Val d’ArdaGruppo Amministratori / politici Distretto MontagnaGruppo Amministratori / politici Distretto Val TidoneGruppo Volontari Caritas DiocesanaGruppo Giornalisti Quotidiano LibertàGruppo Industriali (ASSOINDUSTRIA)Gruppo Medici Pediatri di baseGruppo Volontari ed Educatori della Parrocchia S.Vittore di PiacenzaGruppo Pensionati UILP PiacenzaGruppo Questura di PiacenzaGruppo Studenti Istituto Tramello di Piacenza

Il numero dei gruppi e dei soggetti coinvolti, consente di fornire alcuni dati quantita-tivi, ma la ricchezza della ricerca ci sembra provenire principalmente dagli aspettiqualitativi, per questo motivo si è scelto di allegare i risultati della discussione di ognisingolo gruppo, in modo da dare spazio alle idee emerse, alcune delle quali partico-larmente interessanti e creative, ed eventualmente da approfondire in un successivostudio di fattibilità.

RISULTATI DEI FOCUS GROUPSDa una prima lettura del materiale è stato possibile dividere le risposte alla domanda“Quali sono i bisogni di salute della nostra comunità” in due grandi aree:

A) Salute♦ Ambiente: affiora il bisogno di salvaguardia, tutela, riorganizzazione e conoscenza.

In molti gruppi è emerso il problema dell’inquinamento atmosferico e delle acque,inoltre è stato sottolineato il bisogno di tutelare ponti, suolo e strade. Tra le necessità va anche ricordata quella di cibi sani.

♦ Disagio psico - sociale: emerge la necessità di porre l’attenzione alle fasce deboli (anziani, bambini, emarginati e disabili); è richiesta una maggior comunicazione e ascolto da parte degli operatori e la creazione di centri di aggregazioni misti (giovani e anziani.)

♦ Stili di vita: prevenzione dei rischi connessi all’alimentazione, al fumo e agli incidenti stradali e alle sostanze di uso / abuso, da attuare anche attraverso la scuola.

B) Servizi socio - sanitari e assistenziali♦ Emerge la necessità di una maggior riqualificazione, adeguatezza, flessibilità e

integrazione dei servizi socio - sanitari soprattutto in riferimento alle fasce deboli (anziani, bambini, emarginati e disabili): snellimento delle liste d’attesa, accesso più semplice ai servizi e assistenza di base per tutti.

♦ E’ stato posto l’accento anche sugli aspetti relazionali: umanizzare l’assistenza,adottare una comunicazione più attenta e chiara che tenga conto della globalità del malato.

Analizzando quanto emerso con un maggior dettaglio, si evidenziano una serie dibisogni, anche specifici, ma che rendono chiara l’idea della qualità della vita e di salutedesiderata.

1.2.3.4.5.6.7.8.9.

10.11.12.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

I focus group

Relazione / educazione

Famiglia:• richiesta di centri di ascolto focalizzati sulla relazione

che affronti il disagio di coppia ed i problemi con i figli

Scuola:

• richiesta alla scuola una maggiore attenzione

“all’educazione” e non solo all’istruzione, con maggiore

spazio, quindi, ad attività formative, ricreative e sportive

Giovani:

• centri di aggregazione extrascolastici autogestiti

Fasce deboli Anziani:

• necessità di centri misti (fasce di età diverse) e alloggi

con mini appartamenti in condomini con famiglie giovani

• supporto / facilitazione nell’accesso ai servizi e nelle

pratiche burocratiche / economiche

• incentivazione dell’assegno di cura per familiari e non,

(che non esclude quello di accompagnamento) assistenza

domiciliare sanitaria e sociale

Bambini / giovani:

• più spazi fisici e verde

• più attenzione alla relazione in base all’età

Emarginati:

• più centri di ascolto

• più mediatori culturali

• più case popolari adeguate

Disabili:

• necessità di maggiore integrazione socio-sanitaria

Disoccupati (comprese anche le persone che perdono

improvvisamente il lavoro per crisi del settore)

• Prevenzione secondaria malattie croniche

• Maggiore accessibilità ai servizi con snellimento delle liste

di attesa

• Umanizzazione dei servizi

• Informazioni chiare e tempestive

• Ruolo del medico di famiglia (assunzione in carico

globale del paziente)

• Comunicazione efficace tra AUSL e cittadini

• Assistenza sanitaria per tutti

Servizisanitari

Comportamenti,stili di vita

Prevenzione ed educazione per:

• Alcool

• Sostanze stupefacenti

• Fumo

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

I focus group

Criteri per la scelta delle tematiche di salute(criteri tratti dalla “scheda di rilevazione dei problemi disalute”)Al termine della discussione di gruppo è stata proposta la compilazione di una gradua-toria dei criteri per l’individuazione dei problemi di salute. Ogni criterio è stato breve-mente spiegato e introdotto dalle conduttrici che hanno definito come consegna diimmaginare di dover decidere di scegliere di investire su una tematica di salute dovendoutilizzare per tale decisione criteri predefiniti. La lista consegnata conteneva 10 criteri,all’interno di questi i soggetti dovevano sceglierne 3 in ordine di importanza.

Il lavoro è stato svolto in due fasi: in un primo tempo ciascuno dei partecipanti hacompilato individualmente la propria scheda, in un secondo tempo i criteri sono statimessi a confronto e si è cercato di arrivare a delle scelte condivise.

La graduatoria che segue si basa sul numero di scelte assolute (frequenze) che ognicriterio ha ricevuto dai partecipanti.

Graduatoria

1) Potenzialità/Stimolo al coinvolgimento di ampi soggetti (individui o gruppi sociali):

2) Gravità/Urgenza sociale:

3) Risolvibilità:

51 scelte

42 scelte

40 scelte

Tutela dell’ambientee del territorio

• Inquinamento atmosferico

• Inquinamento delle acque

• Tutela fondi stradali

• Difesa del suolo

• Alimentazione (cibi naturali)

Pubblico / privato / volontariato (centri d’accoglienza

per tutte le fasce deboli)

Sociale e sanitario (sportello unico d’informazione)

Integrazione fra servizi

Comportamenti,stili di vita

• Alimentazione

• Incidenti stradali (abuso di sostanze e comportamenti)

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

I focus group

Ritiene che l’intervista di gruppo (focus group) abbia consentito di raccoglieredelle indicazioni significative rispetto ai bisogni di salute della nostra comunità?

Ritiene che le priorità individuate dal gruppo rappresentino delle indicazioniimportanti rispetto ai bisogni di salute della nostra comunità?

Personalmente ritiene che l’intervista di gruppo le abbia consentito di esprime-re delle indicazioni rispetto ai bisogni di salute della nostra comunità?

QUESTIONARIO DI VERIFICA DELL’ATTIVITA’ DI GRUPPODati anagrafici

Età13 – 18 ❏ 19 - 30 ❏ 31 – 50 ❏ oltre 50 ❏

SessoMaschio ❏ Femmina ❏

Titolo di studioElementari/media inferiore ❏ Dipl. superiore ❏ Dipl. universitario ❏ Laurea ❏

Comune di residenzaLe chiediamo gentilmente di rispondere a queste poche domande per aiutarci a capire se la metodo-logia e l’approccio utilizzato rispondono agli obiettivi di partecipazione e coinvolgimento che dovreb-bero caratterizzare questo tipo di lavoro.

Personalmente ritiene, nel corso dell’intervista di gruppo, di esseresi sentitosufficientemente coinvolto?

Complessivamente come valuta l’esperienza dell’intervista di gruppo a cui haappena partecipato?

Molto significative Abbastanza significative

Poco significativePer nulla significative

Molto significative Abbastanza significative

Poco significativePer nulla significative

Molto positivamenteAbbastanza positivamente

Poco positivamentePer nulla positivamente

Molto Abbastanza

Poco Per nulla

Molto coinvolto Abbastanza coinvolto

Poco coinvolto Per nulla coinvolto

1.

2.

3.

4.

5.

Percezione dell’iniziativa da parte degli intervistati(Dati ricavati dal questionario di gradimento somministrato al ter-mine dell’attività)

Al termine di ogni incontro è stato chiesto ad ogni partecipante di rispondere ad unbreve questionario (che viene sottoriportato), le cui risposte erano considerate utiliper comprendere se la metodologia utilizzata rispondeva agli obiettivi prefissati dipartecipazione e coinvolgimento.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

I focus group

Infatti, la maggioranza (95%) deisoggetti ritiene che l’intervista digruppo abbia fornito indicazionimolto o abbastanza importanti.

Dai dati dell’elaborazione dei questionari, è possibile dedurre con chiarezza che sia ilcoinvolgimento che la produzione di idee sono stati percepiti dal gruppo come obiettivicompletamente raggiunti.

Consenso di esprimere indicazioni

abbastanza 71%

poco10% molto

19%

poco importanti5%

Importanza delle indicazioni

molto importanti33%

abbastanzaimportanti

62%

molto38%

Coinvolgimento

per nulla2%poco

4%

abbastanza56%

Come valuta l’esperienza

poco positiva8%

molto positiva34%

abbastanzapositiva

58%

Una maggioranza altrettanto rile-vante, pari al 90%, ritiene che il gruppoabbia consentito di esprimere libera-mente le proprie opinioni.

Il 94% dei partecipanti ai gruppi affer-ma di essersi sentito molto o abbas-tanza coinvolto

Da ultimo la valutazione complessivadella partecipazione al focus group èritenuta molto o abbastanza positivadal 92% dei soggetti.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Sintesi del laboratorio dei cittadini

Il Laboratorio dei Cittadini, al termine delle due indagini realizzate sui problemi disalute percepiti, ha rielaborato tutti i dati raccolti e ha effettuato, anche tenendoconto dei dati epidemiologici descritti nel documento “Profilo di Salute dellaProvincia di Piacenza”, un primo elenco dei problemi di salute ritenuti rilevanti nel nos-tro territorio. Ancora il Laboratorio ha rivisto e ridefinito in parte, anche i criteri chepotevano essere utilizzati nella scelta delle priorità. L’obiettivo del lavoro delLaboratorio dei Cittadini è stato quello di fornire una prima sintesi, discussa e condi-visa, alla Conferenza Sanitaria Territoriale affinché questa potesse definire le prioritàdi salute della nostra provincia.

Sono stati proposti due gruppi di criteri di scelta. Un primo gruppo era relativo allecaratteristiche dei problemi di salute: - diffusione del problema (n° persone coinvolte,aree geografiche interessate…), - gravità degli effetti (danni sulla salute evidenziabiliepidemiologicamente, costi sociali, costi economici..…), - importanza sociale (livellodi percezione sociale del problema, urgenza, attenzione…), - condivisione con Enti /Istituzioni (possibilità di collaborazione con enti che se ne occupano specificamente),- interesse e coinvolgimento di singoli e gruppi (capacità di aggregazione), - motivazionee risorse degli attori disponibili. L’altro gruppo era correlato maggiormente alle carat-teristiche delle soluzioni: - risolvibilità / evidenza di efficacia (politica, culturale, tecno-logica, economica….), - esemplarità / innovazione (capacità di essere significativo),capacità di ridurre le diseguaglianze, - empowerment dei cittadini (la soluzione rafforzai cittadini nella loro capacità di scelta), - capacità di prevenire.

Per quanto concerne, invece, la scelta dei problemi di salute, è emersa fortemente lanecessità di agire nella logica della prevenzione intesa proprio come interventi coor-dinati che abbiano l’obiettivo di evitare il manifestarsi di problemi sociali, sanitari oambientali. Per fare ciò è necessario agire per il miglioramento della qualità della vitanei suoi diversi aspetti.Pertanto, mentre è stata ribadita la necessità di migliorare, eventualmente potenziareed intervenire sulle criticità, ove necessario, dei servizi sociali e sanitari sia pubblici cheprivati già esistenti, l’attenzione è stata posta in modo particolare su tutte quelle areeconsiderate ancora troppo “scoperte” e che costituiscono l’origine dei problemi disalute segnalati dai cittadini sia per quanto concerne i giovani (compresa anche l’in-fanzia e l’età evolutiva) che gli anziani ed, in generale, tutte le fasce deboli.

La stessa modalità di approccio è stata utilizzata anche per quanto concerne l’ambi-ente esterno, per migliorare il quale, pur essendo necessario proseguire ed eventual-mente migliorare l’attività di controllo e vigilanza, si ritiene indispensabile agire permodificare quelle condizioni che, di fatto, determinano un incremento dell’inquina-mento atmosferico.

Notevole rilevanza è stata data all’aspetto “relazionale” considerato fondamentale alfine della prevenzione, soprattutto per quanto concerne il mondo giovanile nei suoirapporti con gli adulti (ed in modo particolare con i genitori) e al mondo della scuola.

Sulla base di queste considerazioni condivise da tutti i partecipanti al Laboratorio deiCittadini, è stato stilato un elenco dei problemi di salute ritenuti rilevanti e chenecessitavano di interventi programmati e coordinati.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Sintesi del laboratorio dei cittadini

• mantenimento autosufficienza (condizioni di autonomia,

di relazione e di vivibilità sociale)

• maggiore collaborazione fra medici di famiglia e pediatri,

farmacie, servizi ed ospedale nella logica della continuità

assistenziale,

• integrazione fra richieste ed adeguatezza ai bisogni

• interventi relativi ai pazienti terminali

• inquinamento atmosferico (viabilità, volumi traffico….)

• sicurezza stradale (qualità dei percorsi stradali)

• aree verdi

• educazione / prevenzione

• accessibilità strutture

Incidenti domestici

Ambiente

ServiziTerritoriali

Qualità dellavita deglianziani

Disabili

• spazi autonomi e spazi verdi utilizzabili

• comportamenti a rischio

(in relazione ad es. agli incidenti stradali)

• relazioni fra pari

• conflitti all’interno della famiglia

• conflitti con la scuola

• uso di alcool / sostanze legali ed illegali

• fumo

• cattive abitudini alimentari

• gestione alunni “certificati AUSL” per corsi integrati

• per categorie non protette

Qualitàdella vitadell’infanzia e dei giovani

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Considerazioni conclusive

L’analisi delle schede e la sintesi delle opinioni derivanti dai focus groups mette inluce un concetto chiaro di salute nei cittadini, come unità tra psiche e corpo. In questo,il livello di coscienza dei bisogni di salute corrisponde alla consapevolezza che unapopolazione mediamente socio evoluta riesce ad avere oggi dei bisogni individuali edi come questi ultimi interagiscano con l’ambiente e con gli altri.

Gli intervistati, che si possono considerare rappresentativi della popolazione di una cit-tadina tipo del nord Italia, presentano una elaborazione dei bisogni di salute fortementecentrata sugli interventi e sugli approcci caratteristici della prevenzione più che dellacura. Ancora, soprattutto le considerazioni relative al disagio psicosociale e ai problemirelazionali sembrano essere caratterizzate dall’attenzione all’uomo nella sua interezza econsapevolezza di sé visto in un’interazione dinamica con l’ambiente sociale.

Benessere e salute sono ritenuti, comunemente, due concetti ben distinti. Infatti, men-tre il concetto di salute è relativo all’organismo / soggetto / singolo, il benessereriveste valenze più collettive e coinvolge un positivo rapporto del soggetto con glialtri e con il proprio ambiente di vita.

I nostri intervistati, pur orientati dagli input da noi forniti, hanno comunque posto l’ac-cento sulla salute nella sua accezione di benessere. Significativa, inquesto senso, èstata la presa in esame di tutte le fasce della popolazione, dedicando particolareattenzione a quelle deboli. Così, di fatto, emerge come i bisogni emergenti in materiadi salute si ritrovino a coincidere con i bisogni generali dell’uomo secondo la scala deibisogni di Maslow. Tale scala, che ordina i bisogni dai più bassi ai più alti, evidenziacome sia necessario soddisfare prima i bisogni ai piedi della scala stessa per potersioccupare poi di quelli posti al vertice. Vengono, quindi, distinti:

• bisogni fisiologici (sete, fame, calore o basilari)

• bisogni di sicurezza, che riguardano il lavoro e la salute

• bisogni di accettazione, che riguardano gli aspetti della relazione e della

socializzazione

• bisogni di stima, che riguardano il successo ed il riconoscimento da parte degli altri

• bisogni di autorealizzazione, che comportano la sensazione di usare il proprio

potenziale umano (ad es. attraverso un lavoro creativo in cui ci si possa riconoscere

o in cui si ha possibilità di decidere)

Da questa scala è abbastanza intuitivo capire come gli immigrati e la fasce deboli sicollochino ai primi due gradini della scala, mentre i giovani e le persone socialmentepiù integrate si identifichino maggiormente con i bisogni dei livelli più elevati; così ades. se per l’immigrato il bisogno sarà una casa, un posto di lavoro, un salario minimoed un’assistenza di base garantita, per il cittadino medio i bisogni riguarderanno lanecessità di un ambiente più curato e di un’assistenza sanitaria che riunisca nel pro-prio prodotto professionalità, flessibilità e competenze interpersonali.

Sia le schede di salute sia i focus groups fanno emergere l’immagine di un cittadinoche auspica assunzione di responsabilità verso se stesso e verso la collettività.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Considerazioni conclusive

Dall’analisi delle schede, i problemi relativi ai comportamenti e stili di vita (34%), lefasce deboli (26%) e gli aspetti relazionali (11%) assommano al 71% delle schede esappiamo dall’analisi qualitativa dei dati emersi dal lavoro dei gruppi che, in tuttequeste tematiche, la componente umana e gli aspetti sociali vengono individuaticome fondamentali all’interno delle spinte risolutive.

Dalla lettura congiunta e sovrapposta dei dati quantitativi con quelli qualitativi, è pos-sibile, quindi, dedurre come praticamente la quasi totalità dei problemi di saluteespressi passi, per il suo miglioramento, attraverso l’opzione della centralità della per-sona che può trovare espressione piena solo nella maggior attenzione posta da unlato alla relazione e dall’altro al rapporto che unisce uomo, ambiente e tessuto sociale.D’altra parte sembra importante sottolineare come gli intervistati abbiano dato vocealle proprie aspettative e, in questo senso, si siano posti in una situazione di criticaattiva, come peraltro era richiesto dal loro compito. Poiché ci si muove in ambito pre-ventivo, occorre tuttavia tenere presente come numerose ricerche testimonino comei processi di cambiamento pur partendo da consapevolezze oggettive implichinopercorsi lunghi e per questa ragione a volte difficili da misurare analogamente aquanto succede nei processi educativi.

In questo senso una delle possibili strategie operative, in linea con l’analisi emersa, èdi agire affinché i processi di cambiamento del cittadino nei confronti della propriasalute e le iniziative riguardanti il benessere collettivo possano integrarsi e arricchirsireciprocamente (empowerment).

Ancora, potrebbe essere utile porre strategicamente l’accento, così come suggeritodai cittadini, su una forma di prevenzione che tuteli tutto ciò che oggi è “debole” (siaquesto relativo a categorie sociali - infanzia, anziani, immigrati, ecc.-, sia relativo aspazi / luoghi pubblici - tutela dell’ambiente e diverso utilizzo degli spazi urbani-).

Un’ulteriore importante indicazione potrebbe essere colta da un’altra forte seg-nalazione fornita dai cittadini, su come la comunicazione e la relazione costituiscanostrumenti trasversali da affinare e valorizzare per rendere gli interventi, le organiz-zazioni e i servizi, sia sociali sia sanitari, più integrati e più a misura d’uomo. Infatti,anche se i problemi identificati relativi agli aspetti relazionali ricoprono percentual-mente solo l’11%, è evidente come il fattore “relazione”attraversa tutti i problemi seg-nalati. Esemplificativo di questo bisogno è il successo attuale della medicina alterna-tiva, nella quale il forte accento posto sull’unità psicofisica dell’uomo trova attuazioneanche in un rapporto speciale tra esperto e paziente.

In sintesi, ciò che colpisce nei due approcci di indagine è l’emergere di una culturadella salute (e di bisogni di salute) intesa come atteggiamenti, opinioni e valori indica-tivi di un senso dell’uomo in quanto soggetto unico e da rispettare, idealmente ininterazione equilibrata con l’ambiente fisico e dove il rapporto tra benessere individ-uale e collettivo si pone come l’obiettivo centrale delle politiche per la salute.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Allegati

AMMINISTRATORI / POLITICI DISTRETTO URBANOFocus group di 7 soggetti

✽ Associazioni libere al termine salute

Bambini disabili – Benessere – Equilibrio con se stessi –Stili di vita – Solitudine anziani –Benessere economico – Inquinamento – Traffico – Fascia giovanile – Accesso ai servizi –Lavoro – Prevenzione secondaria.

✽ Quali sono i bisogni principali di salute della comunità e perché

Per la città di Piacenza la tutela dell’ambiente, perché si avverte il problema della viabilità, del-l’inquinamento da traffico, della scarsità di verde pubblico.

Problema della diagnosi precoce alle malattie croniche per il loro alto potere invalidante e ilcoinvolgimento delle famiglie che sono poco sostenute; sono rilevati gli svantaggi che pro-vengono da queste malattie es. accessi ai servizi e possibilità di lavoro (sono citate le cardio-patie e il diabete).

La prevenzione secondaria è funzionale ad evitare l’aggravamento della malattia ed è possi-bile attivarla sia tramite un monitoraggio regolare da parte dell’AUSL, sia aumentando la con-sapevolezza su quali stili di vita sono utili per potere mantenere una vita dignitosa.

Il problema degli anziani è avvertito anzitutto come problema di solitudine da cui nasce l’e-sigenza di mantenere ove possibile, il legame con il suo territorio di appartenenza, attraversoil lavoro del volontariato, associazionismo ecc. (settore no-profit) che si occupi di questoaspetto e secondariamente di garantire l’accesso ai servizi e alle case protette sempre all’in-terno del territorio di appartenenza. Il volontariato svolgerebbe la funzione di mantenere ilcollegamento tra l’anziano e il suo territorio, con attenzione all’aspetto socio-relazionale.

La solitudine è ritenuta un problema diffuso che crea malessere, perciò non solo per gli anziani,ma per tutti sarebbe importante il mantenimento dell’identità con il territorio dell’appartenenza.

Le condizioni di lavoro, vale a dire i ritmi stressanti e lo stile di vita imposto da certi lavori e/odal pendolarismo creano disagio, sarebbe importante potere agire per migliorarli e ritagliarlisulle esigenze dell’individuo e della famiglia.

Aspetti sanitari: si ritiene sia da migliorare la disponibilità dei servizi (liste d’attesa, possibilitàdi servizi pubblici).

✽ Priorità

Fascia giovanile.

Integrazione handicap scolastico.

Integrazione anziani – territorio (con più relazioni, servizi, case sul territorio di appartenenza).

1)

2)

3)

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Allegati

✽ Proposte concrete

Per la fascia giovanile:

Valorizzare le competenze educative degli adulti (genitori – insegnanti) rinforzandoli con laformazione.Luoghi per l’aggregazione, il dialogo, occasioni di incontro.

In funzione dell’aumento del benessere, lavorando sulle relazioni e gli stili di vita, incre-mentare il terzo settore (valido per Ponte dell’Olio, Rivergaro, Podenzano, Gossolengo).

Per gli anziani: lavorare sull’accessibilità dei servizi alla persona, sia pubblici che privati.

✽ Sintesi delle opinioni

La priorità attribuita alla fascia giovanile è dovuta a una carenza, ritenuta maggiore in cittàpiuttosto che in provincia, di strutture ricreative per i ragazzi; l’emergenza dell’integrazionedell’handicap è motivata dal ricorso sempre più frequente al personale di assistenza che difatto va ad integrare la progressiva diminuzione delle ore di sostegno all’integrazione scolas-tica assegnata al personale docente.L’integrazione dell’anziano attraverso il terzo settore risponde alle caratteristiche di dis-tribuzione demografica e anagrafica della popolazione di Piacenza e provincia che vede lasituazione di crescita zero da anni e il conseguente aumento di anziani, con una difficoltàmaggiorata rispetto alla solitudine e la possibilità di accesso ai servizi per tutta la fetta dianziani dislocata sulle montagne piacentine.

B)

C)

A)

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Allegati

AMMINISTRATORI / POLITICI VAL D’ARDAFocus group di 11 soggetti

✽ Associazioni libere al termine salute

Benessere generale - Servizio - Prevenzione del disagio - Stare bene - Equilibrio - Benesserepsicofisico - Cura dell’ambiente - Medico / Ospedale - Pari opportunità - Integrazione e social-ità - Intercultura - Sviluppo sostenibile - Nutella - Alimentazione - Attività fisica - Sesso -Qualità abitativa - Felicità - Libertà -Formazione come diritto alla cultura - Povertà in sensoabitativo/economico - Sicurezza nei luoghi di lavoro - Sicurezza/ordine pubblico - Sicurezzastradale - Limiti di sicurezza sui tassi di inquinamento posti dalla leggi (alzati o abbassati inbase ad esigenze di comodo)

✽ Quali sono i bisogni prioritari di salute della comunità e perché

Qualità abitativa (problemi disagiati e affitti equi) legato a pari opportunità per una vita deco-rosa. Carpaneto: abitazioni popolari per ceti bassi o affitti accessibili.

Accesso ai servizi sanitari di base e garanzia di efficienza, anche attraverso una adeguata attiv-ità di informazione e prevenzione. Vernasca: prevenzione/ Castelvetro: efficienza dei servizi/Pontenure: conoscenza e accesso ai servizi.

Ambiente/inquinamento: per la necessità di un’informazione e di un monitoraggio continuo,perché il cittadino deve essere informato con chiarezza; questo dovrebbe essere un obbietti-vo strategico dell’amministrazione pubblica. (in modo particolare Fiorenzuola)

Diffusione di una cultura della salute, perché sono necessari più controlli e una maggiortrasparenza di gestione.

Coltivare l’educazione alla salute.

Sicurezza rispetto a dove rivolgersi e sicurezza di trovare il servizio e l’accessibilità allo stesso.

Informazione chiara e trasparente su ciò che mangiamo, perché è necessario per la tuteladella salute.

Vivere bene: spazio gioco, scuola, servizi, abitazioni; per Lugagnano: problema delle scuolesuperiori.

Accessibilità dei servizi come sicurezza, perché esiste una dimensione soggettiva di salute,una percezione del cittadino di insicurezza e incertezza rispetto ai servizi. (tuttavia esiste lapossibilità di educare il cittadino ad una percezione più oggettiva attraverso una infor-mazione corretta).

Salvaguardare anche la dimensione soggettiva della salute, perché riflette comunque unbisogno sentito dal cittadino.

Bisogno di parlare, di aggregarsi attraverso occasioni semplici di incontro.

Creare una cultura del concetto di salute: perché garantire la sicurezza dell’accesso ai servizipermette di occuparsi di altri livelli di salute. Il cittadino che conosce ed è consapevole, puòintervenire in modo più diretto e responsabile nelle scelte che riguardano la salute.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Allegati

Sicurezza stradale: perché c’è un’oggettività dei dati relativi agli incidenti nella provincia diPiacenza. L’azione sui fattori di rischio (alcool, sostanze, stili di vita, discoteche) è di tipo infor-mativo e formativo e costituisce un’occasione per promuovere la cultura e la conoscenzadella salute.

✽ Priorità

Servizi accessibili, chiarezza di informazione e certezza di trovare una risposta tempestiva aipropri bisogni.

Cultura, conoscenza, consapevolezza di ciò che significa salute; educazione e prevenzione.

Ambiente: salvaguardia e chiara conoscenza dei cittadini sul suo effettivo stato e sulle misureprese per tutelarlo (aria, acqua, alimentazione).

✽ Sintesi delle opinioni

La discussione pone l’accento sulle problematiche ambientali e in seconda battuta sullacertezza e accessibilità ai servizi visti come soddisfazione di un bisogno di base che permettedi occuparsi di altri bisogni. Trasversalmente a tutte le problematiche è la necessità di unainformazione chiara e trasparente che dovrà riguardare l’ambiente, i servizi e i fattori di rischioall’interno di una strategia preventiva.

1)

2)

3)

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Allegati

AMMINISTRATORI / POLITICI DEL DISTRETTO MONTANOFocus group di 5 soggetti

✽ Associazioni libere al termine salute

Benessere – Riposo – Lavoro - Svago - Tranquillità economica – Bellezza – Compagnia –Tranquillità emotiva – Ambiente di vita (habitat) – Servizi – Famiglia – Alimentazione –Socializzazione – Antropizzazione - l’incidenza del macro e micro ambiente – Ecosistema –Istruzione – Sport – Attività ricreative – Salute fisica - Condizionamenti sociali – Intercultura(integrazione culturale) – Solitudine – Costume – Stress – Cure alternative – Pericoli.

✽ Quali sono i principali bisogni di salute della comunità e perché

Lavoro e il livello socio-economico-culturale.Influsso dell’eco sistema- fattori ambientali sul comportamento e abitudini.

Socialità e vita di relazione.

Pericoli e stili di vita. (incidenti – sostanze ecc)

Età in rapporto alle fasi evolutive e ai costumi sociali o evoluzione sociale.

Spinta all’autorealizzazione.

Formazione permanente degli adulti sia in età lavorativa che non (aggiornamento costante.)

Intercultura: lavoro e relazioni.

Armonia fisica e autostima.

A)

1)

2)

3)

4)

✽ Priorità

Corsi per adulti per recupero culturale (dai 18 anni in su)

Centri di aggregazione per i giovani.

Controlli sulla strada.

Recuperare dati sulla frequentazione turistica periodica sulle strade.

✽ Proposte concrete

Incentivare professioni che nel tempo si sono perse, quali: artigiano, agricoltore; recuperare leprofessioni attraverso la formazione dei giovani e l’aggiornamento a chi già conduce attività:ristoratori e ambulanti. Ambulanti: valorizzare e incentivare sia in funzione della vendita chedella relazione. Muoversi anche per “pochi”su prenotazione; anche per servizi alla casa anchecon incentivi pubblici. (ente pubblico come garante)

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Allegati

Mantenimento dell’ecosistema attuale ed eventuale riduzione dell’inquinamento presente.

Divulgatore/consulente globale rivolto ad anziani per quanto riguarda i servizi e attivazionedi una cooperativa che risponde ai diversi bisogni.

Consolidamento dei versanti con regimazioni delle pendici e difese del suolo che si traducein educazione del proprietario e sensibilizzazione al problema della difesa del suolo.

Fare leva sui giovani: insegnare a rispettare la natura con giornate ecologiche (raccolta dif-ferenziata e altre iniziative) in collaborazione con scuole della città.

✽ Motivazioni

Recupero produttivo e occupazione per evitare lo spopolamento.

Prevenire le calamità naturali per permettere ai giovani di restare sul territorio.

Consulente globale: per dare garanzie e sicurezza a chi vive sul territorio.

✽ Indicatori

Spopolamento.

Giovani in fuga.

Anziani e abitanti che sono rimasti.

✽ Sintesi delle opinioni

Il distretto della montagna si caratterizza con bisogni diversificati rispetto alla città. Alcunemacro-aree risultano simili, ma si articolano in modo diverso. Lavoro e livello socio-economi-co culturale sono intesi come necessità di garantire il lavoro a chi rimane in zone sempre piùdisertate creando un circuito vizioso tale per cui più la montagna si spopola e più diminuiscel’offerta di lavoro e servizi; a sua volta questa carenza di offerte, incrementa lo spopolamento.La problematica ambientale è intesa come salvaguardia dell’ecosistema e in particolare delladifesa del suolo.L’aspetto relazionale sembra comunque porre al centro i bisogni dell’anziano, per i quali ènecessaria una rete di servizi flessibili e in grado di raggiungere l’anziano se è possibile, e inogni caso più accessibili.Anche la proposta di formazione per giovani e adulti sembra andare sia nella direzione delmantenimento di un buon stile di vita sia nella direzione dello sviluppo relazionale, in quan-to momento sociale e di apprendimento.

B)

C)

D)

F)

1)

2)

3)

1)

2)

3)

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Allegati

AMMINISTRATORI / POLITICI VAL TIDONEE VAL LURETTAFocus group di 11 soggetti

✽ Associazione libere al termine salute

Benessere – Benessere psico-fisico - Medico - Ambiente - Sanità - Sociale - Serenità -Autosufficienza: poter badare a se stessi - Facilità di accesso ai servizi - Indipendenza eco-nomica - Consapevolezza di sè e di che cosa significa salute - Presenza e disponibilità deiservizi - “Ritratto della salute” - Acqua – Suolo (2) -Attività fisica.

✽ Quali sono i bisogni di salute della comunità e perché

Educazione, informazione, prevenzione.

Controlli sull’acqua, suolo, aria anche in zone non a rischio.

Durante il periodo estivo (non scolastico) garantire i trasporti e i servizi socio - sanitari (per lazona della collina: Piozzano, Ziano, Vicobarone, Gragnano, Agazzano).

Ricercare una maggiore oggettività nelle richieste poste all’amministrazione: perché c’èmolto individualismo e autocentratura sui propri bisogni mentre si registra indifferenza per ilbisogno della comunità.

Stile di vita più a dimensione della persona: perché c’è malessere e quindi molte lamentele erichieste; il malessere nasce da uno stile di vita inadeguato.

Abitazione intesa come edilizia popolare: per andare incontro ai bisogni delle fasce deboli,quali extracomunitari e gente del luogo con difficoltà.

Qualità del lavoro perché ci sono molti fattori che fanno si che il lavoro sia stressante con ritmipoco adatti alla famiglia, agli individui, ai bambini e non resti più tempo per occuparsi di sè,della propria salute, dei propri figli.

Qualità delle strade, in particolare provinciali.

Bisogni degli anziani (Borgonovo 25% della popolazione): medico presente e maggiore facil-ità di accesso ai servizi ospedalieri e non, una certa tranquillità economica e mantenimentodell’autosufficienza e dell’autonomia presso la propria abitazione.

Bisogni dei giovani: lavoro e abitazione decente.

Bisogni degli adolescenti: disagio dovuto ai genitori che vanno e vengono e che sono pocodisponibili al dialogo: trovare delle risposte che vadano incontro a questi loro disagi (piùdisponibilità e competenza al dialogo dei genitori).

Ansie genitoriali dovute alla lontananza delle scuole superiori: timore delle cattive compag-nie che si possono trovare in città.

Problematiche genitoriali in generale: i vari modi in cui si manifesta l’ansia dei genitori dioggi. (vedi gruppo pediatri), si rileva una necessità di supporto.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

AllegatiAllegati

Che cosa trovano i ragazzi a scuola: come la scuola in quanto agenzia educativa e formativapuò rendere i ragazzi più consapevoli delle loro scelte in funzione preventiva?

E’ necessaria una maggior consapevolezza e condivisione sui bisogni della comunità stessa edei doveri che i cittadini hanno nei suoi confronti. Attualmente il problema è che i cittadinihanno coscienza dei loro diritti ma non dei loro doveri.

Anziani: ricevono troppi messaggi da Banche, INPS e altre agenzie: troppe bollette che li man-dano in confusione (timore di perdere le scadenze). C’è bisogno di avere un aiuto nella ges-tione di queste mansioni. Per gli anziani : “ricoveri di sollievo”, ovvero possibilità di attivarebrevi ricoveri per anziani non autosufficienti come supporto aperto alla famiglia in alcunimomenti (in corrispondenza alle vacanze o anche in momenti di particolare stress).

Servizi di supporto alla famiglia : es. nidi con orari flessibili e adeguati al lavoro. Assistenza allamaternità modello consultorio.

Strutture residenziali per etilisti: perché il Sert ha disponibilità ridotta.

Riconversione delle risorse, strutture e servizi in modo da renderli più agili, flessibili e rispon-denti ai bisogni specifici del territorio: es. micro nidi per 3 - 4 bambini.

Migliori utilizzi degli extracomunitari nell’assistenza agli anziani; perché la struttura costa piùdi 4 milioni al mese e allontana l’anziano dalla sua casa e dalla sua famiglia; l’extracomunitariocosta attorno ai 2 milioni al mese e permette alla famiglia di stare tranquilla e all’anziano dimantenere il riferimento con la propria casa ed ambiente.

✽ Priorità

Informare la popolazione sui problemi della collettività per attivare una maggiore parteci-pazione, condivisione sulle diverse problematiche e creare quindi un rapporto di fiducia neiconfronti delle istituzioni. (educare, informare, prevenire)Tutela dell’ambiente.

Servizi flessibili.

✽ Sintesi delle opinioni

Le richieste dei cittadini vengono lette in due sensi: una più legata ad un malessere di vita chenon potendo trovare canali di sfogo adeguati si traduce in lamentele e sfiducia nei confrontidell’amministrazione, l’altra letta come espressione di un forte individualismo e indifferenzaverso i bisogni della comunità, che ricade negativamente sulla qualità della vita comune.I bisogni dell’ambiente sono qui intesi come tutela dell’acqua, del suolo e dell’aria, da miglio-rare attraverso controlli regolari.La flessibilità dei servizi, infine, parte soprattutto dai bisogni degli anziani, visti in difficoltà sulpiano economico, nel gestirsi le informazioni e nell’accedere ai servizi sanitari; ma investeanche altre fasce della popolazione e diventa una modalità di risposta ai bisogni, che nellepiccole realtà periferiche sono diverse da quelle cittadine. In questa direzione vanno le pro-poste dei mini nidi per 3 - 4 bambini e la regolamentazione della posizione degli extracomu-nitari, come prevede la proposta di legge, per un’assistenza agli anziani più a misura delle loroesigenze e più economica per le famiglie.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Allegati

CARITAS DIOCESANAFocus group di 9 soggetti

✽ Associazioni libere al termine salute

Serenità - Benessere sociale - Benessere psicofisico - Assenza di malattia - Star bene con lapropria coscienza - Benessere di tutti – Composita - Relazioni positive reciproche.

✽ Quali sono i principali bisogni di salute della comunità e perché

Alloggio adeguato.

Servizi pubblici e privati che favoriscono la socializzazione e le relazioni tra le persone.

Favorire l’integrazione tra diverse culture.

Sensibilizzare i cittadini a creare una cultura dell’accettazione della diversità attraverso la for-mazione degli adulti.

Possibilità di lavoro maggiori per le fasce sociali più deboli.

Affrontare diversamente il disagio mentale raggiungendo e sostenendo l’utenza e aumen-tando la competenza relazionale nel raggiungere l’utenza stessa.

Attivarsi nei confronti di quelle fasce di cittadini che non hanno diritto all’assistenza in quan-to si trovano in situazioni limite come ad esempio anziani o persone in età lavorativa che siritrovano con il capo famiglia senza lavoro.

Sensibilizzare i mass media ad una cultura della speranza e del positivo.

Attivare centri per giovani gestiti da adulti dove i giovani possono esprimere la loro creatività.

Attivare interventi diversi: cooperative lavoro, posti di lavoro protetti, riqualificazione allavoro, riaddestramento al lavoro, centri diurni e case accoglienza per donne, per senza dimo-ra, multiproblematici ed ex carcerati: per tutte quelle persone che non avendo più né amici,né famiglia, né relazioni significative, sono entrate in uno stato di precarietà fisica e mentale.

Necessità di riqualificazione dei percorsi già esistenti andando verso una maggiore inte-grazione e solidarietà con più attenzione all’efficacia del percorso ( sia pubblico che privato ).

Affrontare la crisi della famiglia e in particolare il ruolo educativo dei giovani genitori, incre-mentando centri di formazione e informazione per chi si vuole sposare.

✽ Priorità

Attività di formazione indirizzata a chi opera nel settore delle relazioni per fare in modo chela persona possa avere un’attenzione diversa ai suoi bisogni trattati nella loro globalità, quin-di attivare un rinnovamento di ciò che già esiste a livello di interventi pubblici e privati conuna sottolineatura di tipo valoriale.

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i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

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Aumentare o attivare una maggiore integrazione tra intervento pubblico e privato che sipotrebbe tradurre operativamente in un centro polivalente di accoglienza nel quale chi ha unbisogno può trovare una risposta completa.

Centro diurno per le donne.✦ Cooperativa per avviamento lavorativo.✦ Più alloggi con affitti equi.

N. B.: non esiste una fascia debole che debba essere privilegiata rispetto alle altre, necessitanotutte di uguale attenzione.

✽ Sintesi delle opinioni

L’attenzione viene posta sulla caduta dei valori, sulla crisi della famiglia e quindi sulla neces-sità di sostenere, sul piano educativo e valoriale, la famiglia stessa. Concretamente, questo sitraduce nell’attesa che l’intervento pubblico e privato, a livello sociale e sanitario, vengariqualificato nel senso di una maggiore attenzione alla persona. In particolare tutte le fascepiù deboli dovrebbero essere facilitate nell’accesso ai servizi con un’attenzione particolareposta sulla fase di accoglienza

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i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

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GIORNALISTIFocus group di 9 soggetti

✽ Associazioni libere al termine salute

Anziani – Disabili – Giovani – Anziani soli – Sicurezza – Prevenzione – Malati – Assistenza acasa – Studenti – Tempi lunghi – Fiducia – Rispetto del malato – Rapporti umani – Strutture– Soldi: risorse per la spesa pubblica e per l’investimento privato.

✽ Quali sono i bisogni prioritari di salute della comunità e perché

Anziani: perché Piacenza è una provincia che invecchia, quindi necessita di assistenza e sup-porto a casa.Necessità di assistenza ai disabili o alle persone affette da Alzheimer.

Prevenzione: iniziare dalla scuola per cominciare a crescere cittadini che imparano correttistili di vita e in futuro possono stare meglio (evitare rischi da alcool, fumo, sostanze,alimen-tazione scorretta).

Visite approfondite obbligatorie: screening scolastici.

Maggior tempestività possibile nei contatti tra malato e struttura..

Informazione corretta e comunicazione adeguata sui servizi, dalla loro reperibilità alla facilitàdi accedervi.

Valorizzare la figura del medico di famiglia: dovrebbe essere più preparato e più attento allaglobalità della persona, dovrebbe conoscere la storia della famiglia e dell’individuo e utiliz-zarle per fornire informazioni più mirate. Medico di famiglia come referente per avere unavisione più complessiva della persona e più propositiva. Il medico dovrebbe avere un ruolodi prevenzione, dovrebbe informare e comunicare maggiormente con il paziente; avere unruolo di guida.

Formazione professionale: perché attualmente la “formazione” del medico è svolta dalle casefarmaceutiche. Necessità di una formazione e aggiornamento sulla clinica.

Sportello unico: informazione, prevenzione e organizzazione per gli anziani, ma anche peraltre fasce d’età; volantini informativi sulle malattie; sapere dove rivolgersi e avere una chiaramappatura di tutti i servizi.

Giovani con grave disagio psicologico (ma non caratterizzati da malattie psichiatriche o dadisturbo tipo T.D. e alcolismo).

Umanizzazione del rapporto con il malato: è necessario che i medici si mettono nei panni delmalato.

Non fare sentire il paziente abbandonato: la sensazione di abbandono è provata da personecon una buona cultura e di buon ceto socioeconomico, a maggior ragione l’anziano e le fascesvantaggiate. Le persone si rivolgono alle cure alternative, perché si sentono prese in caricoe curate. Con i medici la frase più frequente è:“Non mi ha neanche visitato”.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

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Tenere conto della percezione dei cittadini e dare le necessarie informazioni, ad es. la chiusuradell’ospedale di Monticelli è stata sentita come un abbandono e un declassamento. Scelte sucui la popolazione deve essere resa più partecipe, non è sufficiente un discorso.Rassicurazioni, più sul piano psicologico, che i servizi verranno comunque garantiti in modosoddisfacente.

Medico di famiglia: ripristinare un rapporto di fiducia che è venuto a mancare. Il cittadino èdemotivato è il primo che dice:“Che cosa ci vado a fare?”

Disumanizzazione del rapporto tra medico e paziente dovuto anche alle divisioni tra lediverse specializzazioni; si interviene sul malato in modo settoriale, almeno il medico difamiglia dovrebbe mantenere un approccio globale. C’è difficoltà di comunicazione, inospedale, tra un reparto e un altro, la persona non è trattata nella sua interezza.

Spesa privata: problema economico crea disuguaglianza, la persona che può pagare lo spe-cialista ha tempi più brevi.

Pronto soccorso in pediatria: non funziona per tutti i problemi, se un bambino ha una scheg-gia in un dito è mandato nel pronto soccorso normale.

Aspetti positivi da cui si ricavano i bisogni: molti non entrano nel tecnico, ma sono soddisfat-ti “se sono trattati bene”.Dalle lettere del giornale si ricava che nei reparti del Polichirurgico c’è cortesia.

A volte i disaccordi tra i primari creano i conflitti.

✽ Priorità

Umanizzazione della struttura ospedaliera: non essere un numero, ma una persona per tutti ilivelli della sanità; dal medico di famiglia all’ospedale, alla possibilità di assistenza domiciliare.

Anziani e disabili come fasce deboli privilegiando l’assistenza domiciliare sia sanitaria chesociale.

Comunicazione facilitata tra sanità e paziente attraverso: sportello unico, più comunicazionitra i reparti, annullamento delle liste d’attesa, informazione al cittadino su come muoversi neiservizi, informando anche a livello di iniziative preventive.

✽ Sintesi delle opinioni

La discussione è stata molto centrata sulle problematiche sanitarie specialmente nel senso diuna riqualificazione clinica, professionale e relazionale, di alcune figure, in particolare, emergela centralità del medico di famiglia. Tale rapporto andrebbe recuperato attraverso unaconoscenza reale e con l’assunzione, da parte del medico, di un ruolo di guida e di infor-mazione. In generale si avverte la necessità di un rapporto e di una comunicazione diversa tracittadino e sanità, privilegiando in questo senso i bisogni degli anziani e delle fasce deboli.

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INDUSTRIALIFocus group di 5 soggetti

✽ Associazioni libere al termine salute

Ben stare – Benessere – Benessere psicofisico – Prevenzione- Informazione – Attenzione–Interazione – Salus – Ricerca – Ambiente – Assistenza – Conoscenza – Serenità – Educazionealla salute – Sacrificio – Aiuto – Formazione – Strutture – Riabilitazione – Intervento –Nascondere – Curare – Salvare – Capire – Tempo libero- Accoglienza – Ascoltare – Salute men-tale – Sicurezza del posto di lavoro – Vacanze.

✽ Quali sono i bisogni prioritari di salute della comunità e perché

Ambiente, traffico, inquinamento.

La struttura della città che non comporta piste ciclabili o mezzi pubblici e verde; è studiatacome se fosse una grossa città; problema trasversale a studenti, anziani e lavoratori. E’ unimpedimento a vivere la città. Problemi di collegamenti; accessibilità all’ospedale, anche per ilavoratori, per chi assiste, per i pazienti.

Ambienti, punti e centri di prevenzione e aiuto alla persona con figure sanitarie preparateall’ascolto.

Attenzione alle fasce deboli. (tossicodipendenti, extracomunitari)

Problema dell’accesso al medico per problemi di tempo e di comunicazione: medici, comepromotori di farmaci.

Si è perso il concetto globale di persona e di salute.

Timore degli esami medici.

Presa in carico nelle cure alternative.

Mancanza di disponibilità all’ascolto, perché gratuito.

Salute sanitaria, sociale, ambientale: attivare sperimentazione di un approccio globale.

Superare le divisioni e gli schieramenti politici: concetto di salute della polis.

Problemi della qualità dei servizi pubblici e privati; differenze tra i reparti, di relazione e dipreparazione. Arroganza da parte del personale di base e da parte dei medici. Verifica sul vis-suto che il medico ha del paziente.

Si vive sull’immagine più che sulla qualità del servizio.

Problemi di igiene delle strutture e rispetto delle norme di base.

Vigilanza sul servizio pubblico analogo alle aziende; lavoro nero, servizi igienici a norma,ascensori e altri servizi. Controlli sanitari del personale che lavora in nero.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

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Necessità di attivare una rete tra i servizi sociali; insuccesso per mancanza di comunicazionee di controllo.

Lavoro nero attivato dai servizi sociali.

Mancanza di informazioni sulle risorse del territorio.

Necessità di aiuti alle aziende private dalle strutture pubbliche e sociali.

Ottimizzazione delle strutture e dei macchinari.

Capacità del servizio di rispondere alla domanda.

✽ Priorità

Ascolto come modalità operativa all’interno di un centro di servizi e comprensione del-l’aspetto psicologico. Attenzione all’uomo e ai suoi bisogni in alternativa alla centralitàattribuita ai macrosistemi.

Struttura efficiente dei servizi socio-sanitari ospedalieri e loro controllo nel tempo.

Ambiente e struttura della città.

N.B. Sfere d’azione; struttura a cerchi concentrici: con sé, con servizi, con l’ambiente e deiservizi tra loro.

✽ Sintesi delle opinioni

Si evidenzia la necessità di riqualificare il servizio pubblico introducendo maggiori controllisia sul suo funzionamento, sia sull’adeguatezza delle sue strutture.Viene inoltre posto l’accento sui bisogni emotivi della persona e sulla necessità di adattaremodelli informativi e preventivi più efficaci. Il successo delle cure alternative viene attribuitoalla maggiore centralità che all’interno di queste riveste la globalità della persona.Per quanto riguarda l’aspetto ambientale viene posto l’accento sulla necessità di ripensare lacittà con maggiori collegamenti interni (trasporti).

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i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

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MEDICI PEDIATRI DI BASEFocus group di 8 soggetti

✽ Associazioni libere al termine salute

Gioco – Benessere – Equilibrio (2) – Felicità – Serenità – Natura – Priorità – Movimento –Educazione alla vita

✽ Quali sono i bisogni prioritari di salute della comunità e perchéEducazione alla salute nella scuola: perché i pediatri sono assillati da richieste “fuori dalmondo” da parte dei genitori che riguardano competenze di uso quotidiano (abbigliamen-to/alimentazione); ciò porta ad un uso improprio del servizio.

Bisogni degli extra comunitari: prese in carico, perché tendono a proporre richieste eccessiveal medico utilizzando una forma di delega dei problemi a questa figura. Legato a questo c’èil problema del loro inserimento scolastico, la scuola non ha sufficienti strumenti, occor-rerebbero mediatori culturali.

Carenza di servizi per l’handicap: per aumentare la qualità della vita dei bambini disabili e deiloro genitori. In particolare su questo problema non c’è abbastanza integrazione tra i servizimancano figure adatte alla riabilitazione e non c’è un vero progetto di cui venga verificatol’adeguatezza. (N.B. Fiorenzuola: c’è integrazione.)

Educazione dei genitori: perché il genitore oggi non riesce a gestire la quotidianità dei prob-lemi anche banali; il ruolo genitoriale è debole e questo porta ad ansia eccessiva nei confrontidei figli (per la salute, ma anche per altri aspetti), ad insicurezza e a richieste assurde.

Educazione alimentare: attraverso una azione integrata scuola e servizi.

Nell’educazione alla salute dare priorità al lavoro con i bambini (per eccessiva difficoltà acambiare gli adulti).

Necessita’ di ulteriore coordinamento dei servizi già esistenti per aumentarne la qualità(Neuropsichiatria con Pediatri).

Verde e spazi per giocare: perché mancano servizi, idee e iniziative per i bambini, legato aquesto si pone il problema del traffico mal gestito e dell’inquinamento (urbanizzazione.)Mancano zone per gli animali (cani). Gli spazi per i bambini sono poco attrezzati (es.Galleana.).

Strutture scolastiche: non sono adeguate alle attività e al numero dei bambini, necessitano dicambiamenti per potere fare movimento.

Educazione al movimento.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

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✽ Priorità

Educare i bambini a corretti stili di vita, sia utilizzando esperti, sia cercando di coinvolgereinsegnanti e genitori. Percorsi e programmi differenziati che potrebbero coinvolgere pediatri,psicologi e medici di famiglia. Programmi di tipo formativo integrando con un’informazionepiù partecipata.

Ambiente: adeguandolo e migliorando avendo particolare attenzione ai bisogni dei bambini.

Integrazione dei servizi.

✽ Sintesi delle opinioni

L’attenzione è focalizzata particolarmente sui bisogni dei bambini che rappresentano il filoconduttore attraverso il quale vengono proposti miglioramenti in base a due tipologie: edu-cazione alla salute proposta direttamente ai bambini , ma che ove possibile deve coinvolgeregli adulti educatori (dei quali una volta di più viene rilevata la crisi) e a questa legata la fasciadi bambini più debole: i portatori di handicap e gli extracomunitari per i quali si intravede unprogetto parziale e insufficiente.Il filone ambientale, pur proponendo un obiettivo di miglioramento delle qualità della vita ingenerale, pone comunque al centro i bambini, privilegiando l’attenzione al verde in funzionedi un aumento degli spazi di gioco e la struttura scolastica che deve essere più adeguata alnumero e alla possibilità di movimento.

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i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

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ORATORIO PARROCCHIA SAN VITTOREFocus group di 8 soggetti

✽ Associazioni libere al termine salute

Benessere della persona - Fiducia - Socializzazione attraverso il gioco - Tolleranza -Accoglienza - Gestione del tempo libero - Accontentarsi - Serenità - Tranquillità di un sorriso- Lavoro - Volontà di osare - Educazione - Attività sportiva.

✽ Quali sono i bisogni principali di salute della comunità e perché

Ricerca sui bisogni del quartiere: perché si ritiene importante conoscere le reali motivazionidei genitori che non usufruiscono delle iniziative parrocchiali. Si intende appurare se si trattadi ragioni di ordine professionale, piuttosto che educative o organizzative. Si intende capire,inoltre, quale tipo di iniziativa o di struttura potrebbe rispondere a necessità di aggregazionedelle quali si è verificato la partecipazione e il gradimento in alcuni momenti offerti dalla par-rocchia, ma che non riescono a trovare spontaneamente uno sviluppo e un seguito.

Costituire un centro di accoglienza preposta alla socializzazione per tutte le fasce di età.Dovrebbe configurarsi come una struttura con spazi chiusi e verde attrezzato, suddivisa conattrezzature che rispondano a interessi e bisogni specifici delle diverse fasce di età: giochi peri bambini, punto di ritrovo per adolescenti, panchine ecc. per anziani, ma con la possibilità diinteragire in modo da non penalizzare nessuno.In particolare dovrebbe comprendere un parco gioco sicuro e vigilato. La struttura potrebbeprevedere una collaborazione tra pubblico e privato. La parrocchia potrebbe fornire volon-tari, il quartiere porsi come tramite con il Comune per avere la struttura o personale special-izzato (psicoeducativo) convenzionato per un tempo ridotto.

Partendo dalla solitudine degli anziani, si intravede la necessità di individuare modalità dirisposta ai loro problemi, sia organizzativi che relazionali, sollecitando anche le associazioni eil volontariato.

✽ Priorità

Bisogni di comunicazione e interazione che nel caso dei bambini si deve tradurre in modal-ità educative che facilitano un confronto aperto con l’educatore e tra di loro, con modalitàche consentono la crescita e l’uscita dell’egocentrismo misurandosi comunque con il puntodi vista dell’altro.

Sportello/punto di ascolto gestito da esperto psicologo, ad accesso libero per adolescentinormali con momenti di crisi e difficoltà, fisiologici per l’età.

Lavoro gratificante specialmente in relazione ad una forte presenza giovanile nel quartiere.

Aumentare la qualità degli interventi educativi costituendo un gruppo di lavoro consapevoledei propri ruoli, funzioni e interazioni, con obiettivi e procedure chiare e definite che con-sentono di attuare una buona programmazione e una gestione costruttiva dei problemi.

Educare i genitori a stare con gli altri e aiutarli ad assumere consapevolezza dei propri bisogni.

Creare momenti di aggregazione nel quartiere.

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i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

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✽ Sintesi delle opinioni

La vita del quartiere e i meccanismi di isolamento che si verificano al suo interno, la necessitàdi “rianimarlo”, creando aggregazione, costituiscono il filo conduttore della percezione deibisogni di volontari ed educatori.Poiché la popolazione del quartiere abbonda di giovani famiglie, vengono posti in primopiano i bisogni dei bambini, degli adolescenti e dei genitori; tuttavia la solitudine deglianziani presenti è un problema emergente. Di conseguenza l’iniziativa auspicata, di un cen-tro di accoglienza attrezzato ai bisogni specifici per fasce d’età e deputato alla socializzazionee alla relazione, assume la necessità di offrire agli anziani un luogo non ghettizzato, ma unpunto di incontro per generazioni diverse. L’iniziativa si caratterizzerebbe per la possibilità diintegrare risorse pubbliche e volontariato, cominciando a coinvolgere parrocchie e comitatodi quartiere in un progetto comune.

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PENSIONATIFocus group di 9 soggetti

✽ Associazioni libere al termine salute

Benessere psicofisico – Piena espressione delle nostre potenzialità – Alzarsi al mattino –Malattia – Mangiare poco – Solitudine – Cattiva alimentazione – Informazione corretta sullaprevenzione secondaria – Serenità/Sicurezza – Non fumare – Non bere – Non drogarsi –Soddisfare i bisogni primari.

✽ Quali sono i principali bisogni della popolazione e perché

Creare strutture alternative alle case di riposo: es. offrire la possibilità a giovani coppie diabitare nello stesso condominio con anziani attraverso incentivi economici per favoriresocializzazione e cure (modello Reggio Emilia e Modena). Mettere a disposizione mini appar-tamenti vicini ad infrastrutture necessarie (bus, farmacie, negozi ecc.)

Centri sociali misti per giovani e anziani, per evitare di ghettizzare l’anziano.

Possibilità di assegno di cura per familiari e non (es. per vicino di casa) che non escludel’assegno di accompagnamento (come previsto dalla legge 5/94 che non riesce a trovarepiena attuazione).

Mass - media (in particolare TV): necessità di programmi adeguati per anziani che nonvogliono film violenti; attivare programmi adeguati a questo target.

Educare giovani e mass - media al rispetto dell’anziano.

Attivare famiglia, scuola e chiesa su una cultura del vivere civile che include anche la cura e ilrispetto dell’anziano.

Snellimento delle procedure burocratiche che permette all’anziano di districarsi in mezzo aiservizi.

Volontariato specifico per i bisogni dell’anziano che lo accompagni nello svolgimento dellediverse incombenze (le agenzie di volontariato si occupano tutte degli stessi settori; quellodegli anziani è scoperto)

Agenzia unica:“Informa anziani”.

Potenziare A.D.A. (Associazione Diritti Anziani) che ha problemi di sedi e di mezzi.

Lavori socialmente utili: problemi fiscali, lavoro da agevolare.

Sportello unico per informare, dare piena applicazione alla legge 5 e 20 (regionali): es. assis-tenza integrata.

Sensibilizzare sindaci e politici alle esigenze degli anziani, perché manca il coordinamento tradi loro. (es. alla conferenza con i sindaci ne erano presenti 12 su 48.)

Creare una corsia preferenziale con snellimento delle liste d’attesa; eventuali trasporti se iposti per gli esami si liberano in sedi decentrate.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Allegati

Incontro USL e medici di famiglia; creare una cultura in cui il medico di famiglia impara a direno a farmaci ed esami inutili; educare i medici e i pazienti ad un corretto uso dei farmaci.

I giovani devono essere educati a diventare anziani; la popolazione, in generale, non è prontaad affrontare il proprio invecchiamento.

Snellimento burocratico, abbreviare i tempi per percepire l’assegno di accompagnamento.

Attivare confronto tra responsabili USL e medici di famiglia in modo che i medici di famiglia pos-sono portare le problematiche dell’anziano che conoscono da un osservatorio privilegiato.

Problemi economici per alcuni anziani sono presenti e disturbano la serenità, cioè si hannotimori quando vengono create nuove tariffe.

Problema di sensibilizzazione dei sindaci ai bisogni degli anziani (cfr. iniziative di Reggio eModena.)

✽ Priorità

Corsia preferenziale per gli anziani: snellimento delle liste d’attesa, assegni di invalidità, luoghida raggiungere (burocrazia, applicazione della legge 5).

Non ghettizzare l’anziano (mini appartamento con i giovani, centri sociali misti, educare ibambini al rispetto dell’anziano e a diventare anziano).

Prevenzione secondaria nelle malattie croniche per garantire una certa qualità della vita.

Sicurezza e serenità sociali finalizzati all’anziano affinché nella sua precarietà (fragilità psi-cofisica) possa muoversi tranquillamente con una buona qualità della vita.

Medici di famiglia che interagiscano con i comuni sensibilizzandoli sui problemi degli anzianie che li rappresentino adeguatamente.

✽ Sintesi delle opinioni

Si ritiene importante che l’anziano venga agevolato sia per quanto riguarda l’accesso aiservizi sanitari sia per il disbrigo delle pratiche economiche.Il problema della solitudine e dell’isolamento sociale può essere affrontato a vari livelli e ven-gono citate esperienze positive di altre città della regione che potrebbero essere prese amodello. Infine viene posta l’attenzione sulla prevenzione secondaria, perché non manchi l’in-formazione su come sia possibile vivere malattie invalidanti mantenendo una certa qualitàdella vita.

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i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

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QUESTURAFocus group di 11 soggetti

✽ Associazioni libere al termine salute

Mangiare – Benessere (5) – Starnuto – Qualità di vita – Longevità – Vita – Movimento – Gioco– Dormire – Sesso – Allegria – Energia – Ottimismo – Vacanza.

✽ Quali sono i bisogni di salute della comunità e perché

Soddisfazione dei bisogni di sicurezza, sentirsi tutelati.

Assistenza sociale e sanitaria, risposte efficienti dell’ente pubblico.

Lavoro non stressante.

Ambiente sano: inquinamento, stile di vita, alimentazione.

Possibilità economiche.

Partecipazione da parte del cittadino dei problemi reali, perché attualmente c’è un’atten-zione a questioni superficiali: agli status simbol; occorre invece sensibilizzare ai valori e aiproblemi di fondo. Favorire la presa di coscienza.

Agiatezza (perché chi ha più benessere economico ha più probabilità di curarsi meglio e intutti i sensi vivere più a lungo).

Occupazione e istruzione.

Rispetto per altri.

Meno burocrazia nei servizi e contatto più diretto con il pubblico.Valorizzazione della soggettività.

Attenzione ai bisogni dell’infanzia.

Sportello unico per stranieri, anziani e soggetti deboli.

Luoghi di aggregazione in particolare per la città.

Igiene (carente o di diverso concetto nelle culture diverse dalla nostra che sono entrate es.nomadi).

Educare alla tolleranza.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

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✽ Priorità

Ambiente, per i problemi legati all’urbanizzazione: inquinamento da riscaldamento, carenza diverde, alimentazione.

Lavoro – occupazione - istruzione: perché la famiglia e la scuola sono in crisi, perché il lavoroper tutti è la base per il benessere e l’istruzione è alla base per un buon lavoro.

Bisogni infantili: perché i bambini rispetto agli adulti sono soggetti deboli; perché i genitorioggi sono poco attenti e quindi occorre attivare un lavoro con i genitori per sostenerli, val-orizzarli e restituire loro competenza e responsabilità educative.

Fasce critiche (es. disoccupato, anziano): perché occorre sensibilizzare i cittadini ai bisogni diqueste fasce sociali.

Sicurezza:è la percezione del cittadino,che rinforzata scorrettamente dai mass-media, recepisce unamancanza di tutela,in effetti i dati confermano che tale percezione è errata e Piacenza risulta una cittàpiù sicura (rispetto ai rischi connessi a furti, rapine, malavita in generale)come incidenza sia rispettoalla media nazionale (13,5%) che a quella regionale (4,8%),Piacenza ha un’incidenza del 2,5%.

✽ Proposte concrete

Ambiente:Abolire il traffico nelle zone urbane.Conversione delle fonti energetiche.Sfruttamento e ampliamento aree verdi.Lavorare con i comitati di quartieri e le parrocchie per la valorizzazione di spazi adatti alla socializzazione (parchi e altre strutture).Giornate dedicate all’ambiente nelle scuole, ben pubblicizzate con iniziative di educazione.

Lavoro – Occupazione – Istruzione:Creare nuovi posti di lavoro e puntare ad eliminare il lavoro nero che a Piacenza ha un’incidenza rilevante.

Bisogni infantili:Trovare modalità e spazi per incrementare il dialogo tra scuola e famiglia (attualmente i tempi e gli spazi della scuola sono insufficienti).Formazione degli insegnati da parte di esperti con l’obbiettivo di aumentare le competenze educativo/relazionali e quindi capire meglio i bisogni dei bambini e degli adolescenti.Incrementare nella scuola la possibilità di ascolto e di informazione sulle tematiche della salute potenziando la struttura scolastica con personale preparato.

✽ Sintesi delle opinioni

L’osservatorio dei poliziotti (analogamente al gruppo caritas, pediatri, studenti, politici) associa alconcetto di salute l’esigenza di assumere il malessere sociale che si esprime in due grossi filoni:uno è la crisi di identità dei genitori,percepiti nell’incertezza e difficoltà del loro ruolo di fronte allacomplessità educative (peraltro riflesso della complessità sociale) l’altro è il problema dell’occu-pazione intesa come posto di lavoro garantito in alternativa alla realtà del lavoro nero.In cima alle priorità ci sono invece i bisogni legati all’ambiente per i quali sono auspicati siainiziative strutturali, come la riduzione del traffico e la conversione energetica, sia iniziative

educative, come sensibilizzazione/educazione svolte nelle scuole.

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STUDENTI SCUOLA TRAMELLOFocus group di 8 soggetti

✽ Associazioni libere al termine salute

Operazione – Valido – Ospedale – Intervento – Benessere (2) – Palestra – Malattia – Stare bene– Serenità – Divertirsi – Vita – Felicità – Prestanza – Giochi – Educazione –Alimentazione –Fumo – Bere – Droghe – Attenzione alla qualità dei cibi.

✽ Quali sono i bisogni principali di salute della comunità e perché

Educazione alla salute: 8 studenti sono favorevoli che venga fatta a scuola, in questo modo ilmessaggio arriva a tutti anche se non per tutti risulta efficace. In alternativa vengono propostigruppi mirati extra scuola.

Centro sociale (extra scuola). Si immagina un centro autogestito per ragazzi dai 14 ai 20 anni; lemotivazioni sembrano riguardare più il bisogno di avere un’alternativa alla scuola che, comestruttura,“va stretta”a molti soggetti,specialmente a quelli con difficoltà,per i quali i ragazzi riten-gono che gli insegnanti, a loro volta demotivati, siano in grado di fare troppo poco.

Sport.Viene proposto sia a livello agonistico che amatoriale. Per quello amatoriale si sottolin-ea la necessità di avere un maggior numero di strutture o comunque più spazi a disposizioneper attività di tipo ricreativo.

Si suggerisce un uso agevolato, per gli studenti, (bambini e adolescenti) di strutture a paga-mento es. pattinaggio; che potrebbero essere utilizzate anche in convenzione con le scuole.

Scuola modello college (vista come scuola ideale).Viene auspicata una scuola modello col-lege inglese con orario 8 – 17 all’interno della quale si svolgono compiti, attività sportive, corsidi recitazione, ecc.

Modifiche alla scuola attualeSi registra un vissuto di abbandono da parte di molti insegnanti, in particolare i ragazzi diquinta si sentono poco stimolati e incoraggiati in relazione alle scelte del dopo fine - scuola.In generale i ragazzi desiderano maggiore comprensione da parte degli insegnanti e sug-geriscono l’opportunità di svolgere i compiti a scuola per gli studenti in difficoltà.

Viene lamentata una carenza di autorevolezza da parte degli adulti in generale e in partico-lare si registra l’opportunità di rimotivare gli insegnanti alla professione, (anche se contem-poraneamente viene manifestato un prevalente scetticismo).

Ospedale: si sottolinea la necessità di un’assistenza sanitaria e ospedaliera garantita per tutti(a livelli di base).Stili di vita: perseguire la serenità che è il prodotto di uno stile di vita sano.

Necessità di musica, sport, scuole meno opprimenti, perché per essere sani bisogna metterein moto il cervello.

Famiglia: i genitori sono stressati, bisognerebbe aiutarli ad essere più sereni, perché per starebene, bisogna stare bene in famiglia.

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Educatori: lavorare sulla formazione degli educatori, perché gli adulti ascoltano poco (insegnantie genitori); i ragazzi sono l’anello debole della catena e non decidono, la loro voce è poco ascolta-ta. La maggioranza dei ragazzi (5 soggetti) ritiene più utile lavorare con gli insegnanti, mentre laminoranza (3 soggetti) privilegerebbe i genitori. I genitori sono ritenuti più difficili da modificare,perché sono più coinvolti nella relazione, tuttavia tale coinvolgimento fa sì che il problema siricomponga. Agli insegnanti è richiesto più ascolto, ma anche più professionalità; spesso si regis-tra un lasciarsi andare che a volte raggiunge il disimpegno totale (es. leggere il giornale in classe);ciò rende i ragazzi più pessimisti sul loro eventuale cambiamento.

✽ Priorità

Centro sociale: il comune può fornire lo spazio da gestire che potrebbe servire ad iniziative cre-ative di vario tipo, sia culturale (mostre, concerti) che economiche (allestimento di mercatini.)

Scuola: va ripensata sul piano organizzativo e strutturale come un tempo pieno che permetta disvolgere a scuola sia i compiti, sia alcune attività ricreative e sportive.

Formazione: i ragazzi formano gli insegnanti alla relazione con gli adolescenti, perché i primi sisono dimenticati della loro adolescenza e non sanno sintonizzarsi con i problemi dei loro stu-denti.

✽ Sintesi delle opinioni

Il primo bisogno nasce dalla sensazione di crisi di identità della scuola come istituzione e degliinsegnanti come professionisti ed educatori.Si ricerca una riorganizzazione alle radici cambiando la struttura in modo che i diversi soggettipossano muoversi in cornici diverse da quelle abituali, mentre parallelamente si registra la neces-sità di una extra scuola più accessibile ai giovani in cui gli stessi possono esprimere le loro partipiù creative e quindi iniziative che partano da loro e con le quali identificarsi. Da ultimo, sullo sfon-do del pessimismo legato al cambiamento degli adulti e in modo provocatorio, si propone unaformazione degli insegnanti svolta dagli studenti stessi.

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Allegati

Associazione Ambiente e Lavoro

Associazione “Il cuore di Piacenza”

Associazione Italiana per il DAIEE

Associazione Italiana per l’educazione Sanitaria

Associazione “La Ricerca”

Associazione culturale “La Conchiglia”

Assoindustria

ACI

AIDO

ARPA

ARMONIA

Caritas Diocesana

Casa di Cura S.Giacomo

Casa Morgana So. Coop a R.L.

Centro Tutela Utenti Sanità

Collegio - IP ASVI

Comitato Consultivo Utenti Val Tidone

Comitato Consultivo Utenti Montagna

Comitato Consultivo Utenti Piacenza

Coop. Inacqua

Croce Rossa Italiana

Curia Vescovile

Federconsumatori

Istituto Magistrale “Colombini”

Istituto Tecnico “Tramello”

Istituto Tecnico “Raineri”

Lega Cooperative

Lega Italiana Lotta all’AIDS (LILA)

Ordine Prov. Farmacisti

Provveditorato agli Studi

Questura di Piacenza

Sindacato medici pediatri (FIMP)

Sindacato medici medicina generale (FIMMG)

ELENCO DEGLI ENTI/ ISTITUZIONI/ ASSOCIAZIONI CHE HANNO PARTECIPATOAL LABORATORIO DEI CITTADINI

i bisogni di Salute nella provincia di Piacenza: percezione ed analisi

Allegati

Sindacato medici medicina generale (SNAMI)

Sindacato medici specialisti (SUMAI)

Sindacato CGIL FP

Sindacato UIL FPL

Sindacato UIL Pensionati

Sindacato CISL FPS

Società Medico chirurgica

Tribunale Diritti del Malato

Unione Italiana Mutilati della voce

Unione Provinciale Artigiani

Unità cure palliative e ass. domiciliare

Università Cattolica Sacro Cuore

Amministrazione Provinciale di Piacenza

Amministrazione Comunale di Bobbio

Amministrazione Comunale di Carpaneto

Amministrazione Comunale di Castelsangiovanni

Amministrazione Comunale di Ferriere

Amministrazione Comunale di Fiorenzuola

Amministrazione Comunale di Piacenza

Amministrazione Comunale di Pianello V.T

Amministrazione Comunale di Piozzano.

Amministrazione Comunale di Ponte dell’Olio

Amministrazione Comunale di Pontenure

Amministrazione Comunale di S.Giorgio P.no

Amministrazione Comunale di Travo

Amministrazione Comunale di Ziano P.no

Direzione Sanitaria Aziendale – Az. USL

Distretto Urbano – Az. USL

Distretto Val Tidone – Az. USL

Distretto Val d’Arda – Az. USL

Servizio Sociale – Az. USL

Dipartimento di Sanità Pubblica – Az. USL

Dipartimento di Salute Mentale – Az. USL

SERT – Az. USL