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Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

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Page 1: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

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sul tema delle origini

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Edizioni dell'Ateneo Roma· \

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Page 2: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

se da un certo punto di vista può sembrare di una presun­zione impressionante: era soltanto di far vedere, attraverso pochi esempi di un solo ma quasi inesauribile complesso <ii temi religiosi, che - cosa inaudita! - anche gli antichi ro­mani hanno avuto una religione, come tutti gli altri popoli arcaici del mondo. E', a mio parere, un modestissimo passo iniziale: ma su una strada, in cui solo incamminarsi- può sembrare un peccato d'arroganza. E' la strada però che, prima o poi, dovrà pur condurre alla conquista storico-re­ligiosa della religione romana. r; ~~~ i '1: l ' .. ~~:.;~ Settembre, 1955

8

AB.

I -

Il I

l

Roma e- Praeneste Una polemica religiosa nell'Italia antica

1.

Nel 2.8.°. e nel.29'O capitolo del se§lQ_U.brQ __ LJyto.narra dei preparativi alla battagHLche-GomanL~_J prenestJni §.vrebhero_enmhattuta-ueL 3~~~":c_ç...:-_Q:r~E§9_iLfìJ1ID~_AJUa. I prenestini, allontanatisi finalmente dalle porte di Roma che avevano minacciate, si schierano nei pressi del fiume che dieci -anni prima vide la catastrofica sconfitta romana per opera dei Galli. L.Q.c s_ç~lta del luogo per la battaglia çru:u.nale non è casuale da 12artè ~rprenestini:-::J.g,tl1llf?1C$I~ 11.rbJ_Romae l_Qcu.m.cep.iss(JintgL~e ~actab-ant. Come i ro­mani che temono perfino i giorn.i ~'aniilver-sari di quella sconfitta - il dies Alliensis che, com'è noto, restò_ un dies r eligiosus lungo i secoli della storia romana - potrebbero non impressionarsi sul posto stesso di quel disastro mili­tare? Has inanium rerum inanes ipsas volventes cogitatio­nes fortunae loci delegaverant spes suas. Ma nei romani ferve invece la volontà di cancellare il ricordo dolarasa:

- - . nessun luago dev' ésser nefasto alla vittaria ramana.· Pri-ma di dar battaglia, il dittatare T. Quinzio Cincinnato. ri­volge le seguenti parale al magister equitum: Videsne tu ... A. Semproni, ZQ-c..LfQTizY.nlJ& illos fretos ad Aliam constitisse.? 'fI,ec illis di immortales 'certioris quidquam fiduciae maio­risque quod sit auxilii dederint. At tu, fretus armis ani­rnisque, concitatis equis invade mediam aciem; ego cum legionibus in turbatos trepidantesque inferam signa. Ade­ste di testes foederis et expetite poenas debitas simul vobis violatis nobisque per vestrum nt{,men deceptis.

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N Qn IU, difficile per gli storici moderni (1) rilevare l' in­~ero~iinigÙaiìiél:~dL.JJ}1~~~2E1battimep.t~~LJr.a .. -rcom;Ili_L12re~ stinJ~p'iesS(LJ.'AJJJ.é!.~ç4e' çade""corgpI,etamente' fuori. della viç, tra.Je.due .. città .. Secondo la loro concorde opinione si tratte­rèbbe sèmplicemente di un'igyeg~Jone anna}~s~ic§:. t~I?-~~!l!e -é1.Còntra pporre_1JJ)~ vj ttQ!'J.§:'_E~mana. presso 1'~lli.ét _étHéLJ;;CQR-:-

'fLtta.-dLdieci_CtIlJ:ll.._prima. .-.. ' .. -

Ma nella critica della tradizione romana spesso accade - .che mentre è abbastanza facile dimostrare l'impossibilità . di un preteso avvenimento storico, è molto piu difficile spie­

gar'e .iP: ... ~QQQ_.~s.g1Jri~Y!.t~ .. ~.Jl.~~eis<:) .. le ragionf-c:fi'è~nallno sp~gtO-g li .gI1JE~li§tJ .,9.g lLe.tQr'ici __ él~ _él~ f~r~f~!~ ___ V'~~li~;:::~l1r:e:-c~samell!e. aqalterarla nel modo particolare in cui lo han­n:;-'fatto. 'Se 'una battaglia tra romani e prenestini fosse ve­ramente avvenuta esattamente dieci anni dopo la clades Gallica, forse ci sarebbe stata la tentazione di situarla pres­so il fiume fatale: ma gli storici moderni hanno motivi suf­ficienti per mettere in dubbio anche la data di quella bat­taglia, spostandola di vari decenni, di modo che vien fatto di chiederci: perché, inventando di sana pianta e luogo e data di una battaglia, l'annalistica romana ne avrebbe fatto protagonisti - tra i tantissimi nemici che la nascente po­tenza romana si trovava di fronte nel IV secolo a. C. -proprio quei prenestini che in nessun modo si sarebbero potuti accampare presso l'Allia?

Anche a parte, però, questi dubbi giustificati, fatto sta che illlotivt deL.racconto.diLiyio (o delle sue fonti) non sembrano-.esaurirsLnell'in tento ·di,·riscattare ·-1a.-triste. Jama dell~A:llia. L'intetessece11trale deipassteitati "erte sull'ef~ ncac'e -con tfappbsiZ1Q.I!.~~1L' Q'l:!~ ___ ?i~~ggj9:D:lEil.L~~Qn u~astilll_a jn vistél.dell'tIl}.rY!inentepattaglia:.~JétntQ~~è. ygL~~L~~h§ .. L009 vi ' .. iYlsi.st.~, tracciandola ripetutam-ente, prima con parole propr[é~" poi per bocca del dictator romano; §~1:!lJ,~JlI'~~,~ si (;redereb be forse che.lostoriografo.mirasse ,.semplicem~gte

(1) G. DE SANCTIS, Storia dei romani, II, 1907, 249. J. BELOCH, Romische Geschichte, 1927, p. 355; E. PAIS, Storia di Roma, IV8

,

Roma 1928, p. 84sgg. L. PARETI, Storia di Roma, I, Torino 1952, 555 sg.

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§."g§:re - in questo passo come in tanti altri -negalìvo far risaltare la virtus 1fa"nQn :~~~-': ,::.,:-';::~:,,:,~.

bensl di ,uno che prenge i colori. eIa una U,~,"""':!""f-~~ .. ,\','':~,~!;,±'~~;..~ romana relativa ai prenestini~.Fll )1 lVIOl\tIl\tI,SEN Gesch.s p. 893) ad accorgersi per primo'deiie--"tr1cé~ lette­,rarie di una .PélrticQlaI'eID9-1iguiJl_L9mill)_~.ll~,LJii~!§i iì~~i preIl~stini. Nessuna meraviglia. che"Lr.omanL~nut:rissero

"sentimenti ostil~, pergICélpita,nti di.quella .. città,che-;~rie YQ.1t~L,nel corso' d,ei secoli, osò ribella,rsi ,alla.,)3QP!:g.ilélzione l'()mana. L'opinione pubblica romana esercitava il suo sc~o '- oltre che s~.L,di:::).Jett.o, facile mira di ogni po­lem'ica interregionale - sulla proverbiale millanteria dei prenestini. Praenestin1lm apina esse: ita erat gloriosus -dice un passo di Plauto (Bacch. fr. X Goetz-Schoell), giu­dizio cui sembra faccia eco la parola liviana iactabant (v. sotto a p. 35).E',çhiét:ro t~,t~étyia çhel1eaIlche, qll~sta osser­yaziOne , ,c()gne.a.Il~?ra "l' iIl te:r!~ion~ prec~sa .. def,.passo'.~iLYfa~", EO. 1'atteggiamE:nto ,dei"p,renestini, ,in quel passo, .!l0Il è s~m'Plicemente iaetaritia, anzi, per la verità, non là 'è af­fatto; essi non si« Yante-}}~!._.gJ_e.ss,er,p~.lL·JQI'tl degli av­versari, non sopravvalutano le proprie qualità: ripongono sonta.Il~<? §pe§ ,?'Ila..s. .. nellél.foTt'lfna loci.I~!:Qm?l1L invecé".han­no evidentemente' ,·certioris quidquàm 'fiduciae·;·essi . .sL.af-

'fidano (j,rmis ani,""isq1le ed invocano il giusto aill!o"ei}-dic'atore --cfe{ "'èJj" 'tèsÙs{oederis. .. ". ,'. ', ... " ,

. çlle, ciascllna ,delle p-aI'ti avversarie contisuun .. ,a,i-"1l1~ diyip.o nellél<bat,taglia".,.non, è.c.he~E:ltutto", Ilatllrale . nel ~)911doa.Iltiç9. Tuttavia, neI119stroéasQ,~.R:i:.QPiiq::ii1:~qu~ cctmp? il contrasto- tra ]:~~~1éil1i .. P!:",Sl);"§git1)J.r.)ìgll1;?,rzl . '4,~Jb'2;' nei3.rsi in un. modopiuttost&.specHìco .. ·~~ggep~~._,çh~ipre­nestini. sp~r'ano,l1ella. fortuna, com~_riQl1<_pens<ir:~, .2L,{aItg che. la. divinità. princip~Ied~lla loroeittàeI'aPresisaIrl~l1t~. ' Fortuna?' A Fortuna non· cisiabbaIldol1a:' che. c011 's}Jer~n­za:.~ta.nto -fvero' che non solo' nei modi (ii ':dfre (Cfr. letscri­ziòili sepolcrali CIL VI 11743; VIII 27904; IX 4756; XI 531), ma anche nel culto Fortllna e Spes sonostabilIrlente connesse: il culto c ·d.L' $PE?~ nel. santuCl,riQ. prenesti;no:dLiror~, tùna ·primigenia risulta da due iscrizioni (CIL XIV 2853,

11

I

Page 4: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

2867) e stretti rapporti cultuali t anche da Roma (2). ra le due dee sono noti

~~~~~.~~.~J2~s_~:gza,~ i romani hanno (dat h . zano l prene·f' .. · .. ·· . :, o c e dlSp . SInI perche questi non ha . '" rez-.. 1g1},r;~f!:::.~"pra, il concetto della fid' nno)~naplueerta l.1~~Q1Qg~§'I'!?1.igi(}§él legata a Foruc'ta, . mentre e estraneo al­p:e~enza di Spes), }~- invece' tuna ~ e. caratterizzata dalla dlv~nità prinçi pa~~ . deirorrla:-o~o '. V:clnpalla.sfera della rOl11al1L;~Lappellano ai .. ' d;-t .. ··, t .. ·.'~.·.·. ,u .. PPlt.~r (3). E qU§lndò i

fnerica non "'d~v~farci :diinee:ti~:!:~th;'t~i ~ :spresslone ge­" oe.d..~J_.per ecce1]enza ' 'l' .~_H?g~x:?:gt~del sanxit: Verg ... ·:~fen.-·12' 2

eOO)UPPlter . (qu't foedera fulmine

retrius, i cui sacerdoti' i f t- ~ preCIsamente Iuppiter Fe­cifico di foedus ferire.' e za es, avevano il compito spe-

/' '11 ,.~L ha_<g~J:.lgll~ l'impressione che il p 1" .~~.. l.~s.trare un contrasto ·dr·atrft··c·r-·····,·;·~~s~.; .. I~~~!l2 .. Y(}gJia

; partI combattenti l'a'- 'C"l"t"t"': ·~d······F·ggél.rnJ~ntI . .rBl'tg'lP§'t J:rale dij.e 111 '. ' a l ortuna 1 't" ..... - ._"';.""' ....•.

..... ,,~ ~m pressIOne per nient' ... '~-b-;'-:':z:':---:,> ~.:.~. :~9::.çlJ~glJ~.Plnter: 1 t · e lzzarra .ove SI pe . '. ··c .. • ...... ·.P •. _· .• ·.C·

.. _~!!.l~ri J:g~_&ensibi1ità.-classica c~i nslqu~iltò-·vo __ sOPX:9c_lJnQ. sfond d' . ···· __ ·;-)()çg~~~~J§_c8!~Ildl guerre

.' . -_·_· .. ··_-·Q .. · .• L,QQnfhtto rehgIO dd··· ... ·_·"·,···~·~··;:;··i·:".·,, .. ·.· rnachla; e ciò vale t '-~-:-~'~"~--""''''~''''i'''~~'~~~'~ .... lrIttura dI teo-

-d'" ...~-~---_ ..... _,.......gn tQ .. P~:r. re .guer:re . p' l U~k"-'" 'm:'-';''''"'7'-'''''I'''"''~::'::'"'':''; '," .-211e, com ... :. e .. l.l·m ..... presa trol'a~ --~ ... , .. '.".~ ... ",",." .. ~_: .. _": ... Q::,,,~.,_.~:po .. egge ... n-"', ..... .' na o Il d '~"",----.... ,:," .. di . Enea' 'in.Ital·'"' ... ---'-::·-.'''"-='"·-.. c- ... ,.T-::-... 91!~T.~,'"-.~i Sette o 'quéÙa autorl1i,-lél,1 . quanto per .... quelle .iea1f?è ir----fis'p-eir","--""'-·I·-i . c e ne parlano, recentissim~"":"''"'' o ag l

s:ana o p. es. la battélO'Iia di A . e, ,Go:ne.laguerra, .. per_ fII tto t:r~_ A P.9llQe.Dioni~o (4) ". c-tl1111Lylst§l_~gme un con-

Tuttavia, un esame:· . iU' "t" f§lr sorgere dei dubbi . t P CrI 1CodelJe.stQ_JJVtél.gQ~.YUò ____ o _ • In ornO. alJa fQ:Pclélt!=~zad.i,. g~E?..!riiii;

(2) I dati in WISSOW R l , 1912, ~63/6 e 330/2 e in K AL e. u. Kultu~ der Romer, Munchen

Psemphce caso che l'arcai~o ~~~iu~ ~pes l> In RE, col. 1631. Sarà un res~o la porta da cui n!'l thr" 1 ;10. ~ol?an.? di Sp~s,. si trov"l"Tr!:l ..

. ",,", P!,kTl-i'El:ì-AsHBY~ ·l'opogr. 'i/ié'!"~ 494. lct - stl'aaa: Roma-Praeneste? Cir~

d'l R(oma e .suburbio, III, Ro~a 193~· !1U7GLI, I monumenti antichi . 3) Iovzs fiducia è il si' ,.

14) della parola etrusca da ~l.fi~at~, secondo Macrobio (Sat 1 15 corrono insieme in numerosi l er~va lato idus. Fiducia e ide~ ;i' ~~~ 142) attraverso Livio (24 5P~~)I'fi da Plauto (Aulul. 586' Trin-

l es, quale divinità, rientr' , no a.d A?ç>st~no (civ. d.' 10 . 9)' ter, cfr. WISSOWA, p. 134. a nella cerchIa PlU rIstretta di IUPPi~

(4) Cfr. O. IMMISCH' A . 1 sgg. In« us Roms ZeitWende », Leipzig 1931,

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pressione. Intanto,tprenestini non rammentano aff'aÙ;d/fti~~,~<'t;:~'-i?'!'>' loro' dea F?rtuJ?-a Primigeilia, né i romani nominano' piter; i primi si richiamano soltanto alla fortunal()pi,c:;on­cetto religioso documentato da qualche iscrizione romana piuttosto recente e abbastanza lontano dalla complessa fi­gura divina della Primigenia prenestina. Il richiamo alla. ---,'" fortuna d~l . luogo è, inoltre, perfettamente motivato. dalla ;0:":_:>

situazione (inventata, è vero) che giustifica anche l'inyo- -"'.' cazione romana degli dèi garanti del patto, indipendente­mente da ogni specifico riferimento alla funzione poliade di Iuppiter. L'ln~_erpr~té:!~iQl'le, dunque, ancheqJJ,~t~ YJìlt~_ ~.ttro:va -in, .. .niezz0·-,ai-~d-ue/cperiGPU,()pposti. del:' yolervedere . ~~ltesto ciò.che.nonvièe del n,onv()lervedere quanto vi è~",yale a .. dire, dell'illazi()ne arbitraria e dell'~percrjtica.

Le possi'bilità, in realtà, sono. tre: o s,Ltratta dimere coincidenze 'e'l~r:>arole iactaban~) for~'U~~;"spe~'~itroyano per puro caso' in' un contesto relatlvo ai pr~~~stlrii,. mellfre l~ .. parolaft4uciae 1'~n;v9célZiog~ ~d{ t~§f§_~.}gid~ris~ si spiega119 .. élJwhe ~al.~i_fuori d' og~i c()ntra:sto religJOso 'trji~le due parti; ositl'atta dl-1i!i=~içQ~~n~§'~iQ.~([aparte dibiyi() ì:

c~e ,~.9tJàlgg~.!:~r~~:~~li~1l~~~:~~,::,~§g!t~~19..=~1}i!i:ggI~i!lti ' . religiosi, ma per ragioni di eleganza letterari:;t si astiene intenzlonallnente da riferimenti troppo precisi; or. JIltil'l~, lI· testo liviano. Jsi ~()n..da su fp.!l~Lpll~L.éll'l.t!.ç,h~ :Ìll.,çgLLop-Po-. s~zione dei romani afla-·-iei..1giositàr:>r,~~~§t!ga .. erç.gelille9.t.9. p'~ù espliCitamente,.ma--·LivÌo··hi·preferito non riportarla nel suo testo, sia perché essa per 'la sua epoca non aveva piu interesse, sia per ragioni di stile (5).

Ne~§una. di queste tre possibilitàpotr~bbe escludersi

'bJ1~O~an;;c~·.1~1:'r;:a~:.e~W~~:_~n§':~~~~~$~~t~r ..:pOl~I9:1,~(),çl~ . .I'.o.r;:t.aI,lI,~·E!?{!l:l~~I:L~~~o'"claJ .:)2er1.odù .' t:;"tt la.J1ll,e { gel III e il principio del I~ .. s~colo a. C., neLriguar1Clidel/ culto prenestino di Fortunà.- ,,-----., .....

Il segno pili ln.antfesto di quell'atteggiamento polemi~ _è il caso di Q. Lutatius . Cerco .cui, gel 241 a., C., il s,eIlato

(5) Un analogo procedimento liviano di elaborazione e altera­zione della tradizione piu antica è analizzato brillantemente da J. HUBAUX, in <t Bull. Ac. Roy. Belg. i, 1952, 610 sgg.

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! J

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sotto la minaccia del supplizio proibisce di consult.are l'.o~él.~ Eolo ~ella dea prenestilla: auspiciis enim patriis, non alie­nigenis, - rem publicam administrari iudicabdnt oportere (Val. Max. epit. 1, 3, 2). Ora, non sembra che una simile convinzione, avversaaglL ?xtrariaresponsa, Obid.) ~ e documentata in quest'unico caso - abbia guidato, Roma, quando si trattava di consultare, per esempio, Delfì (6).

~011 passano tuttavia molti anni dopo il efl~o~Lu-1azio, e Ròma accoglie il cult? dil~\)rluna F'rimigenia Tt).

Sebbene·.il Silentium-de1l6f()uttiion.autorizzi .. le.asserZioni categoriche dei, mod;rni (8)" restaPl1r sempreprobabile che il culto prenestino sia~tato accoltoda-ROì:tilfilé15ii?ì: ?ione di rlnun ci are ai suoi tratti piu ~i:ng91àFr'<juare'I"'di"à~ colo e il culto di Iuppiter.:g1ièr.( v : sottò); . .c!tJ!!.e'Ia l1iniL .~ospes. 'lan uyi]J,i:l·. aYrà .. per$.QJ:Qrg,eEéi.s!~L~~:r;p§~nELQ~.laJ)i~" !'pa aricina.tl re:X: .. NemQt~?:ìsi~. l'i()1:l.-~, .. §ti:ltfk"notata."ancora~ lasingolarità.d~J grélnd~jntel'Y.élJl(),Jl'a vo.to. (204 a. C.: Liv. 29, 36, 8) e dedica (194: Liv. 34, 53, 5 sg.)g'~L~io _ sUgiIe {;ç1-~sattamente con,temporan~o a quelioGbe)nt.~r_ C;or§e_tra )'ingr~SSO .all()I!1"<i~U.aM:<tg71alWat~r e la de<!~ca gel suo tempio e che a qualcuno (9)sembr1!Y.!! . .PQ.çQ..gELdi~ bile: forse'- ma questo è de( tutto indimostrabile e ci potevano esser mille altre ragioni - nell~llg_~§l§Q_G()me

....... -.--.-.: .~. '.' ~, .. ~~

(6) H. DIELS) Sibyll. Bliitter) Berlin 1890, 46/3 rileva che, per quanto le tradizioni relative alle consultazioni di Delfi anteriori alle guerre puniche (p. es. Liv. 1, 56; 5, 15) siano da ritenersi leg­gendarie, il cratere romano collocato nel thesaurus dei Massa­lioti (Diod., 4, 93, 5) dimostra la storicità dei rapporti antichi tra Roma e l'oracolo.

(7) In realtà, non si vede perché il culto di Fortuna Primige­nia sul colle capitolino, che la tradizione romana riteneva una fondazione di Servio Tullio (v. sotto), non potesse e~se,r- anteriore' al tempio di cui nelJesto; gli studiosi':"':: da W. F. OTTO (( Fortu-

-na» in RE) coI 28) e WISSOWA (RuKdR2 260 sg.) a C. KOCH (Der rom. JuPp.) Frankfurt 1937, 49) - sono stranamente concordi nel ritenere che la dedica del 194 a. C. significasse l'accoglimento del culto prenestino e nel dimenticare, in questa connessione, la fon­dazione « serviana ». Il riferimento prenestino della fondazione del 194 acquista, tuttavia, probabilità, dall'epoca che ha visto l'ac­coglimento di altri culti del Lazio: allo stesso anno risale, infatti, la dedica di un tempio della (lanuvina) luno Sospeso

(8) P. es. C. KOCH) l. c.

(9) P. LAMBRECHTS) in « Bull. Soc. roy. beIge d'Anthrop. et de Préhist.» 52, 1951, 45 sg., 59 sg.

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Il' .. lt ........ ' .. 1 .... caratter.e .. troppo«· esotico.» .. def;;ètf1t();i'~rd~ç:qi]~Q~;,~~~ l!e a ro l ...... '. , d Il sua T~-' e;~s~gue:qte l1eses~tta . e . a maIlizzazion~l1aJlno ... .cc.ay:sa~() i. r ;I.~~·.tc.l.r 'd.,.Q .....• ·.a~it·~·~d;·i;·H .. ~.I~~~~.~ :;~~,.~. la . S· d questo punto SI sarebbe tentat .'. ........ ... ~.~~=.

.. ID .a è mcdp' ossibile che tra du.e ci~t~.:~~~t~H!.t§::gl4~Fa questIOne .. ----...::.. .. ::.. ... -. ·.··'-h···.·l··· t ' .. e. ntrambe dI lIngua. latI~a,

. uantlna dI c l ome rI, .. '. - ...... '. '1 ul1él ~,IPq . . . ..' .,.. . "'d . i d.enti co ambiente etnico.~ .. ~u-formatesI nello stesso e .. ta reli ioso una diffe-turale, ,ci sia stata, dal punto dI VIS 'tEi~e 'cc5SClenie'"'op .. '''

, f te da dar luogo a. un::t"~~"""-c.~ ..... q •••••• _.~. • regzaeoSl.Q:r...; .. -. "'~T mento la domanda in :PO~lziQrie? Ma lascI.amo,. p~r l m~nSider~ti cerchiamo di sospesÒ' e, stand~ ~I fattI nc:s~o c intravisto: mediante un precisare i termInI del cont~. di Fortuna e il culto ro­confronto tra il culto prenes Ino mano di Iuppiter.

2.

. iamo del culto .. prenestiIlo .. d!]f,or:-'l''l:ltt

o qll13.~to .sapp.. . ... uadro.grandiosoeperfet~ .. . tuna PrimigenIa .. rlentra.ln.un., q

tamente c~er~r:te.. d' significato carat~~~~~é!.~~.~ ~l GrandIOslta e pIenezza, l .~. h"e'--'- c'om"e del resto,

·'1 tuarlO c - , luogo stessQ del culto. ,l. san ~-'--r' parte _ sul ver~ante la città di cui occupava la ~aggI~ezzOgiOrnO verso l'am­rocc!()s() di un monte fa fron ~z~onte guida -l~ sguardo al ~ia vallat:: che, .al lont~o ~: ini. Per poco 'c:h:e si sap~ia mare t~é!. ~ Jllo~t~~lbam_e_ p rio lO): è d,a r:!ts;JJ,eJ~l. In­,della forma prI~!tIV9- del san~ua rott~ scavata :g.ena rQc.çi~ dubbio che ne facev~~"~I?§;~t~ l . r b ata si vede tutt'oggi. 51~ che, archi~~tton~cam:~~~o~a~~~l~_ ~r9:ttq .. suggeri§C'Q:r19 . ;rut!QJ.2 .. sce:~ -~~c~sSimo_ ~~~lt().$1e<!i.\'}l,t,?~1,IE.~.<!<;.a­~a~~:§"~I=~ip~o'~_~-m!iq~r~Ifclli<~~?~»' (11).

. l ccezionali proporzioni della (lO) Anche prima di assumere e e G GULLINI _ F. FASOLO)~l sua forma definitiva (su ~u.es~a e~ia o~a pdZestrina) Rom~ 1953) 11 Santuario della Fortuna nm'lg '1 suo splendore se 11 filosofo tempio doveva esser. ~e1ebre P:~a l dire di' non ave~ visto in alcun Carneade, avendolo V1S1t~to, ~t~nata.: Cie. de div., ,2,.86. 4-altro posto « Fortun~ pm fo f l mie osservazionI In SMSR 2 (11) Sui santuarl-grotta c r. e 25, 1953-54, 44 sgg.

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Il nome della deaclle siveIlerétya JIl.queLsantuario. e che vrp6:ftava"l'epitetoFfimigenla~ (v. sotto), era~.~Qr­

.{una - nome diyino probabilmente ?nteriore,aLnome.co_ mune fortuna (12), e.prot>él,bilrrlt(nt.~.)g:rgpportoetimQlQ,: gico con fero. Ma se il rap:portQ.ste§s.o8".è,,~quantojncer_ to (13) a maggior ragione lQ .~ .. iL_s.eE_sg,.g~LX~PJJQrto. Men­tre, infatti, aJçunLstudiosi.propendeya,nQ . ..E, .. l'~yyj,gJ.1).are il nome divino. a quei der'tvati deL:verbo_J~r:(), ché hanno·-'un significato di feconc:U.tà· (fertilis) ferax} ecc.)g ,'9.J._R~,ayidanza (forda) (14), non.si-:!>uònon t~!l<:;I' presente. il siiil!TI-ç~to della parola fOIS(çé:3..~Q), n.çill.,J<?[rl,ét.fri~ __ ~!f_J.cfr:"fortuitus) ~H. PrE~suppofÙrÙnguistico dijo'rtuna).e-concui ançll~~:':ll piano religioso Fortuna conserva un' esplicita connessione' nel nome Fors Fortuna (v. sotto). Qllanto aifatti cl.i culto, da essi' si potrebbero trarre argomenti' in {avor'e::sli'"<'a.èf: l'uno che dell'altro senso del supposto rapporto con fero, e sarà pili giusto dire che essi rivelano llIJ:§:.~~.E<,.'I!.~ originaria tra i duesensi, «caso »e «fecondità)} (15). In-fatti, i due __ ",~p.tttù_al!~p.ti -!;I;Gp~t(Ù)l"~~~tillii::""S~~ .cisamen t.e que,Ili çh~.'V.§L,.~.i?prim.Q;gg_J~.1J.jlq" ... r:t:.E;JJ~L,JQ!:m.§l~Q~I:-1'oracolo che ha reso celebre il culto, l'altro nei b~:ciL:Pile-vaÙ-tratii-maternii;ieiìàdea.··---- ... _.. ... ....._--~-, ·u oracoloè-éù;;;ì~-;;~-·e~-s~Ilziale, çeIlt,,,le. qel cw..tg""Es-

§o. è-1!pertosoìop;;:r=d.1l~:iì9LriIj!l~~i~Y!Lil~~ _ l'Il e 12 aprile - che sono evidentemente i giorni festivi

(12) W. SCHULZE, « Sitz.-ber. preuss. Akad. Wiss.» 1916, p. 1329.­Cfr. i nomi divini analogamente formati: Portunus, Vacuna; Nep-tunus, Mutunus Tutunus, ecc. . ....•

(13) Cfr. i dubbi espressi in ERNOUT-MEILLET, Dict. ét. S.V.' (14) Cfr. W. W ARDE FOWLER, The Roman Festivals, London

1925, 167 sg. J. FRAZER, The Fasti of OVid, London. 1929,. III, 258; ,_ S. WEINSTOC~!~GJ otta. ~ i .22; ·18G·1;-14:5;-·lYI: iVIARcoNI; Rifiessimedi­·"terrànei, Messina-Milano, 1939, 230 sg.

(15) II pregiudizio, che i nomi divini contengano il ([ signi­ficato» originario e piu semplice di un culto che solo con l'andar del tempo si sarebbe allargato e complicato (p. es. ianus = porta, e quindi, successivamente, inizio, ecc.) non è soltanto ingiustifi­cato, ma contraddice a quanto sappiamo dei processi semantici nelle lingue antiche e primitive, dove il complesso e indi.fferenzia~ to precede sempre il semplice, l'astratto e ben definito. Quanto al rapporto oracolo-fecondità, sarebbe soltanto troppo facile dimo­strarne l'antichità nel mondo mediterraneo (Ge, Demeter, Tropho­nios, ecc.).

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(16) Cfr M GUARDUCCI in «Bull. Com. », 72, 1951, 1~3 e n: ~4. Anche nella· M~sopotamia ~ntica ~a «determinazione del destml» ha luogo nel capodanno prlmavenle.. . . 2 85 s

(17) La leggenda è riportat~ da CIcerone, De dZV"l ' t h~: N . Suffustium Praenestmorum monumenta dee aran , . ne~T,::U':minem et nobilem, somniis cTebri:', ad extTemum etuu,!_

.,. 'bus eum ,;uberetur certo in loeo s~l2Cem caedere, pertern m~nae~ ~ .... isse itaque per­tum visis, irredtentibus .s~1,S /:,ZV:~;:.L;d;.~~PCe;;l~;t~~ePp'ìig;aTUm 'Ute'ta-' frar.to ~nT.fl 8nr"es er1.1.p2Su e ';v I VVVI '" .''':'' • L' ••

ru~~ n~;ti;.- Is "èst hodie loeus saeptlf's rel1,g~.ose propter 10ms pue;J~ qui lactens cum 1unone Fortunae .1,n gremw sedens

t mamma: eo

petens ?astis si:::::e ';,~;;;;"es~ a,:%:;'b::;'i :;~~;:.qfi~:;:PJ!c"unt, ha-loco,. ub1, Fortfxisse summa nobilÙate illas sortis futuras, eorum­rusp~cesqu:x ~lla olea arcam esse faetam, eoque conifitas ~ortis quae que .~uS;::riun~e monitu tolluntur). Per il valor~ ml.tolog~co del no­~p'd~(NumeriUS) del ritrovatore delle sortes .cfr. Il mIO artlColetto su Numeria in SMSR, 19-20, 1945-46, p. 178 ~gg. . ., ta

(18) E' significativo che nella Grecla arcaIca VI e st~ .un:'l specie di «polemica» contro le sortes i~ no~eD~~~~~~~ntf~;~~~ rata (apollinea): cfr. W. R. HALLIDAY, ree , 1913, p. 210 sg.

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2

il'

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DIO.v-g) F~~~~V}~~i~l~~~JI:A/TDIOONNVO CRATIA / FORTV'!:'fl (20) Cfr M DEDI. ",

78. PRELLERJ 'R~"mesM F:t:~lQUE~ Etude sur Préneste, Paris 188Q, 'P.

tatore del1'iscrizi~ne ~. O'J II. 189 sgg. e lo. stesso primo commen-453 sg.· l rcevIa, H. DESSAU In «Hermes »,,19, 1884, ' (21) Ult . . .

29-30. erlOrI conferme in GULLINI-FASOLO, op. cit., p. 285, n/'" (22) H. J ORDAN S ". . . I

... ,alterae. Regimontì{ 18~rfbolae ad hzstonam rel'yzonum Italù;aru~

·18 . ' l

\

vencio,dél. queste posizigni,)l 'yyISf}OW ~._ (23) .. cohipi:i~n:.ait~ci 'i)assQ~jpitt.~I!<io iifèlljbbiÒ:r[valore~~ra~ ~~stimo~l~;t~~;,-~_~.~~

fpniana.:.i1 cQJ~~~tt:g._c:lt l.lJ1LJJ,p'pitg_r~PYl~Z."allatt,g,ko~J~~~f.Jltl11nél. non sarebbe stato che il. frpttoQ.'UI1 Jn.q.lil1t~§~Lc~g!t~). da una parte da11él PI'e~.enza di~~él.~rnIJ:la~i~e>.~~g.~_cl=~~alla~!I2~ due oàinbini, d~a1tÌ'a parte dalle iscrizioni nelle quali non si c'ompren'deva piu l'espressione arcaica, Iovis puer.rif~~~~,~,,­alla dea (24). Ora, ~,9;_1:!p._,pgnt9-dL:v:ista~str:~1tél:m~Bl~Jgs>1()~ ... ~ico, .. all'ip.,t~~PE~tClz~o~~v.ri~§o"yy~é3.p'é3._ $LpQss.QnQ.QPPQ:r.':r.'~ ~g 1J~ . ,argomenti .. ,decisivi.: "i1 .. ,;pr~:trlO" ~~_rc.:g.eYJ9,..pctrola,pri1.mig"g;rlius in.nessUl1.,C9l}tes.toç1é;t;;f?iç()~~igruJiçé:lc~<.1)riJll,qgeJl1tQ .. "gL9.1!.~l­éuIlo.»,. be~§! ,_:<~prim9,or!g~n<3.I'i?».,Jn seIl~QéJ.s.:s()lytg;~jLJ~_~~ condo, ancora p[li'lmpòrtante,' ebeJa pr:eseJ;lf_~:,_qLJ~1?pJ-.tèrpu,erneLe~I!t~~ri? prenestillo . è. ~estin:l~Il~<3.~~,Q~.9~~.~E~::-c ne indipendentenientiP'-tlanTriìriiàgirl~.·,~ç~!tll9-!e.;.,· ~ u/l!T!!ter

........ ' ..... , •• , .• "C ••. = '~""?: .•. "~"" .... ",,,,,.,,., •..•. ;,,, •• ,., .> ...... " .... ,> .. _,c' ....... "1 .... S' ~= ... _~ ••. -pu,er .,c:tveY.?,.n~l,SéJ.pJlJ9:t!2.!:!Il .. r~J~IntQ_.,:g~It~ç9_~Ee..:-; .. };,R~R.~g~ giungere. clle .1a~eoria d(;l «,WélHn.t.eB.o;»".çlJll.~L~~.~O.q.~.,~g~­vincente, sarebbe, élnehereyersibJ1~: :~~9rtq~~l.lt~ .. J!li,ettI, sare.bbe.p()ssipilf1che . i1se~sooi~ginari6 del clllto fos!~:p~~~­prio ·quèllocll~· .. I'i~1JJt~".:4~i~·.~ .. ~ti_èILJ~1§·~t!É!2FfaIi·,'c:l~~.Q!si=.­ronee .. più ... tardi, .. __ per:«mélUp,t.eso")~,.",t_nrenestini.avessero conferito .allaparol?- Pr:.i'f!l:tg€J'l/,:iq,jl.~e.J!§'Q.=(!! .'. «gI'gg~ge~it~_», facendò della madre (o nutrice) di Iuppiter una sua fIglIa ...

Ma da un punto di vista piu propriamente storico-reli­gioso si' possono fare anche .. a!tr'<=9s~tFX~~; .. m}t 1Yi13.§.Q:Ya. I:il._ certamente ragione, quandq~"_a J2E9P9~i~0 . de,~~'i!llm§'J$~~~~s.1:ll:: ... tuaie-des'cfjita':~d~-':CIce~one, -ÙlniW~ntél.,. quapt().=,fQ~~~_clik",", fui'-; -iii-. Iialia3[Aiipo~~IG.Qnògia[ù~·o-;iiT -1in~-·J{ea'-.~c2~~b~rg,JìiE:l, ~iIl,·'-br.él.cdo·· (i;': -es~I;i"dè·a.èìT·c'apli'a;'·1a·"·Mater··MatùTa .ar~a~

... -."\.:... • ..:".;.::._.::1l;.~'l:"fj:"!:"-... "-:. _ .'_

(23) RuKdR!, 259 sg. . (24) Il suggerimento conciliante del MOMMSEN - m una let­

tera riportata dal DESSAU 1. C. - secondo cui si poteva p.ensare a uno Iuppiter, concepito come padre e a un altro concepIto com~ figlio. di Fortuna venerati contemporaneamente a Praenest~, e stato raccolto dall'Altheim, Terra Mater, Giessen.1931, 38 sgg. ch~ parla di un «intrecciarsi» di due culti differentI, a Praeneste, dI Tyche: bisogna però rilevare che non si tr.att.a, nel n.os!ro. caso, di documenti relativi a due o più culti qualsIasI della CItt~ dI r:re,' neste bensl di uno solo e identico complesso cultuale, In CUI e assurdo immaginare la simultanea presenza di· due tipi completa­mente differenti della stessa divinità.

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tricum ecc.): !a s~atua prenestina aPJ?a~~erreb?e a<!u~,~to

:r~~lf!~~e iìa~~g~~~C~J~Ji~~~Jlf,~~I%~~~~~l;~~i%~":: eia.' InIafti,-'A~$SuÌic}'potr~~lJe'- aJf~TIriare-'C~~-, nèU~"'~s~afù§t , ~"che potev~ essere' anche arcaica - i:tl1J~c~~iiiS!nCliQi: tassero.attributiche defin,isseroJé;l. J.Qr:<Ltd~l1tit~:"é,lI.!~J", JJH?­simile im~agine .. sareb'be" ,çgrrlpl§twrH~nt~\$~!1~a""paraàfelo nell'iconografia ',italica, ~èlla,«clei:l.n:gtQ.re ». Ma, s~.IinJ1Il­damo al significato ,c~ceronianQ.Jfell'in;p;ga.~~lle; -:~ln3:I'altJo significato possiamo'asériv~J:'~e? è. $jçuramè-nteji~~:s.~grio accontentarci dalla v~gae~p~ès~i~ne d~~ea~lIladre? '::fè"'{os­se cosi, TesteI'~Jil:>e, ad 6grii -IìÌodO,)(f-{ri~CJh,af!zE.lg.L!11:la «Re~ .. madre»a' uno" I JJI)J;~!!~~" b~mbi~o, quale' indiCaiione "non' trascurabile per irapporffaellE(due divinità. JYIél.J.a.,.J':~Qm~ par:aziQne iconQgl'aficét,.può,~,po.EtaFcL-,qua1ch,e_,-pçl§~Q~~'pjJt avanti. "'::"f..'..'.;:

'I .-, ~er. C():q:lR~~A§~~~<cH~~~~s~Wc.~~~~~~~1.P!fag!l?:~, cpult~a~,

.~~~ii~i~~t~~!~~t~lii· e le altre avevano, CIascuna, una .propr:la.,fISIOJ),Onna ' dIVina

.... :0:-•• _.... . -. - •. - ..• :. ," .• ~_<":~~".",,',:>:. ".' ." .C"~'-::_~"_:.. .. ; •.• , •• J.(r;:"J".; ....... ;::-.• ,,,.!.-~..r.:::-~~JiI.

.. Ra,.:r:tig9!~X.E?:A~.~fi[ljl~=Jt,~E~.ç!~L~.,~~tt~gU",4~ .. tJ~MltQ"",.~~, à~~!i 19;.,tuttavia, il .. fattQ.rsh~, .r()-~~t,~~,l?,Q_J~~R~~".!ç2.I!Qg:Fa..~j&2-It9!éy~,·· servire a raffigurarle, dimostra che esse erano divinità~<tàf':'~ "--"~-- '" .' "-~ •• ' ". ,.' ~._. -. '<o' ,. ~ ....... ·_·.,.~_,_~_w •• ~ ... _ .... _. "~'~:""''''':"_:');''''~~.'''~~~~.,

fini' », dello stesso «tiro», vale a dire formulazioni,lfi,llg91§::: ~e concrete 'di 'un"medesimo «tema» religioso. QrkJi'lsìli?:' l'ia di.SLuel tipo iconogra~ico ~ una storia troppo lunga:·::'(2.5)"· e rlcca'I;èr-entra're~'''sl'Éi'pure- in riassunto, nei quadri di,q«~~ $to lavoro - c.'iJJ.:segna.ehe ".gpeL «temét~}}-J;eli~iosQ:_~::~{ilt~

- t'altro.. çh~ -§p~çgLç~uH~Di.&ji~l.içQ:~~~QitQJi~IiL~ii2-~2Èliit~Z' .n~l ~V-.IIlmillelll1!(Lg._ç., cioè con le prime _~te civI1t~)~I,gri:::

".',.,-, ..... ;.,.-;:.""-~.~~,,'~~~ •• __ .""'--~-".~ .•. -' ,~. - '.~ • .:>I' _.',-.,!., •... " __ , .• ~...,._~.,~~"..:.:,_" _,,:.'.~_:.::;:~':._:.~.~_:...~"~.~~~~

. ,.:.; .. ;'~\;.>~:: 7~ !:~ (25) L'unico tentativo di tracciàre le linee di questa st9r,i~J~aì~

la preistoria all'arte paleocristiana è il lavoro di G. A. RSNIiTlJERi De forma matris cum infante sedentis, Vindobonae 1920 .. Esso, è:; or­mai necessariamente antiquato; inoltre, la limitazione·......,...~giustifi­cata forse dal punto di vista storico-artistico, ma certo' non da quello storico-religioso - al tipo della madre seduta e-Iarilancata distinzione delle varianti (numero, sesso, aspetto dei., bambini) compromettono in parte le prospettive che il lavoro' potreòbe of-frire agli studi storico-religiosi. ..

.. ~ . -'~~~ .. " :.

... °'.1.:

, - -' . " . , - e 'b~byl;nienn~, Paris 1914. e (26) G CONTENAU, La deesse n,u f Babylonia and Assyna,

m DOUGLA~ VAN BUREN, Clau fig~nnes ~n'ampia veduta sulle pos-L~ndon 1930 sono i lé~.vori che o rono . . .

'bili variazioni del tIpO... . Assur:W. ANDRAE, D~e SI (27) P. es. dal santuarIO. dI Ishtar (~~hss Ver6:ff. Deutsch. Or. archaischen Is~htar-Tempel ~n Assur .' . _ Ges 39) Leipzlg, 1922. . 50 pensa al re o al d~

"(28)'m DOUGLAS VAN BUREN, ?p. c~t., p. tato in braccio o add~-natore' co~Unqlle, già il fatto dI. esse~l P~:mbino un carattere dI: rittura' allatt~to. dalla

t. ~a'c~~n~~~~~e Marduk, nell'enuma elish e

vino. Non SI dlmen lC l «allattato dalle dee'».

21

q

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zi ana .. Qualepuò essere, ora, l'intenzione delleraffigurazio_ ni in cui la déàapparemadre enutriGed(l1U;;-bambinidi

. sesso differente, .apPosit;;uneI1t~,etl~ttaw~tè':dìstiiiIQ,~e j _QP"ev., essere FìnunagiJ!'\Jlr~nestini!ZChe 'ìiOi',."Sìtiàtti ~dj . un tipo isolato, ì1é'èastùtie,' risulta alriieno da una raffigura, zione (e SUppongo che i conoscitori della materia saprèbbe-

. ro citare altri esempi analoghi, ma il problema finora non ha richiamato la loro attenzione): ul1& s~atuetta cij .. ÀsSur çhe. risale .al~1!.S.~C91lcl'l}n",!iU;!~!J!L~J!..t~,~~ç:JI2!Jij~~­cui i due bambini s9rr~tti d'lll'l /i~ra fe~inil~hanJ]o .i caratteri sessu.llli .•• I>~onun.èìata!Ì'en.t~:SlistinttNer:iìì:çll"dò gr<)co non è l'icono&Tari13.; .ni~lÌlWitO:ÌogÌa ad.qffli.rc({iii'~à: .r1!lleIo, 1,a .... classic13.i1Ìit9!og]a ... ellen.ic~~isegn~ÌÌali:ìr1Ìllt.i"fu te un posto preciso è' pàrtìèolareallà tllad~,,' clì..~~ofion~è=.Ji Art.W!i~; ma laft'isdi::(*Cruestf'gémèTr~" çll~~$$ò:dr~ <;OlJllery", - pur nell' orgàniZzazione" differenZiata 'defpefIl::" teismo greco - ~I}.~ç.!',r~tt~re .. <l:yj,lìe1J,tem.<,;meS!'~$,~ men tre Leto perfi119.neI suo nome rimanda alla « Si&n

ora;.

l®I::iIDiçi:u...~a:··.J1~n-ao·illa'juce·o·nùtrendC;'Jii bambino per ciascun sessò~' fà' deil rivela accenttiiiI1ÌIp.'15'& "

~S'.<=l1~ità».risjJeÙOa.I~~~iàilf~reAZi~i~o~ii: : ~te~sQ..t<=1l1PO.il carattere completo della 'proP1"i[~-/ temità. I due bambini, maschio e femmina, rappresep.taJil,o. 'L !tidiiiendellteme1}t~ J!1l.'?B!!.L!~.~::it!E:~E9,n~t;r!itolo,~€:;-1.'LJlXi!llli:.fQ!:J1lll,.QLl!!J!L!:!jff~~p~a~i.oJ:1~ .... '2 ..• à'@~6~g~n1.~S" ne COsmIca. _

•. " -.-~,.,,-•• ".,- -.',', 'v,',,>, • ,',

Per .. tornare, ora .all'immagine. prenestina, nessuno ,'gà~' . •. , .... ,. ,'. '. " ............. , ... , ... - •... , .... , .... "C-'" '" . ":X"",;'i~ {l!~1:J1:J~gtr:~, }lé tantomeno dimostrare,gpi!n~():AÌ:"~~

;:;:~i§d:7~J~t:~[4~!i~~~=~~~lJli~:P~ir~.- . i 3l~~iQ~(~1:iPJl~t4~~~~~~

a CUI C. KOCH attrIbUIsce una larga diffusIone nell'ItalIa preromana) . Ngll!, .. ~tt~§tg. )'J.)AQdp J;lig ~Re.QJ!iX!)ç,i!1?il!'l-I~, f11,~i()ni . cosmiche della coppià' i: uPP]fèr'.1iìno nelTààrcaièà--- . -..,_ .. "~-.,,_.,,.,.-~-..... _ .... ,.~ .. _ .. _- .... ,-., ~, ... , .. ,-''''''~~ .. ,~".~.,_ .... _, .. ==.~ .. ,~-", .. ~-,."..- .. ,,~\,.,'':;;~l;~'::;:::?";;·!1'N"'~!~~.",-".,...."

(29) W. ANDRAE, op. C., p. 94, tav. 57 al; cfr. E. DOUGLAS VAN BUREN, op. cit., p. 87 (n. 443).

(30) Cfr., tra gli altri, P. KRETscHMER in «Glotta,., 14, 1925, p.307.

:: satura essenziale dig.;4el '. . d l t mpo

nella materI~ e" e e ripetiamo se l'individ1J.azione_~~ . o N on SI nuo saper , , ...... - t . ,smlc_. '-...,. ...J: .. biiii nutriti. da-EortJ.!I!.~ .fo§~~, ]lI~~e~ ,e ~'L. tologI~a ~~I bam .. dei cultorf della dea prene~tlna _ da PtrIUClpJJLallo,_s.JìJrI.t....o.. .. "''-... -; .. ~~~ _.- -:.. .. , . '.. er il si-

~_. -- . tiva non era necessana p l'individuazi0:r:-e nO~Ina h . reO'ge perfettamente anche gnificato dell'~n;maglI~e ~ d~ s~sso differente _ maessaJ:'!.' con due bambInI anonlm. ualsiasi momento, con teva inqUadrarsiS~el ~Ult~~~~ ~~ci~r aperta la po~sihilttà piena coerenza. l puo an . d' reazione polemica

. av:v:enuta.. per una specIe_ I __ ~ ___ ~_ .. " __ ~-;_~~~ c:he essa SIa per affermare la maggIOr an-contro il « cosmo >~ _r9mb~~l-?t~'a':d "ella -dea prenestina. . h't" e quindi venera l l tIc l a ,.. del culto prenestino aPJ2<l,\<: Del resto, tutto l InSIeme ,-- - -'- --::--" ~.- ~~.z---==-f" . -Qer--

. l" t tazIOne del JJP...Q...1ç"Q~~I~ ,IC9:-.:~_ gia plenament~~ erpre_ ;-.;--_.: ~:.- è - la riéchezz0: __ ~_ yg_ l'immagine di F':orj:l1na PrI1mlgenI.a

c·o

(~~) i sb:1-~-;li;le~ . "d l r guaO'gio cultua e arCaI ~ _____ ~~ _ ... _ ,I:h=-=----_

rleta e In o . ..~;" '~d-'diverso e con un sen­d 'l culto evocano - CIascuno In mo o , a real­"~' -::: --~~";-~---fa loro perfettamente d accordo --:: ... Jfll===-. so proprIO; ~a r mica indifferenziata e germinale c1ie tà p~r . . ~.Q~~ dw.e ~~e __ c9~._.~,~< futura» organizzazione ~Q::" è soltanto. condJ~~on_~ __ çÌl_~1.:!:.na ~~-d!~-='''~ancora~ alle mam­smica: « Iuppiter » _e,.-5S..1~!!.<!_~ .:pe~. ~.~? a nati e m:i'tu-m:':::e~ll~e~d-:el~la~-=d.::f'e=a=..J2~r'!::ir~~}Ken!a; e~sI .sOE-~_.~RZP.~l! __ -;-_ tl~tti i suoi . ---. -- .... -. - -- tt' ome Il bambIno ~.~~ 'In . ralmente m una~ro a,.e~.. . -"'Uo';;";o in Arcaél.1a. Dal~ l'ùogÌli di nascita in Gr';"la () com" "-,C~l~a~"';ua, l'~jeniento l~, n g,retLde Il a grotta stl}~a. ---ltutt)o~a:c--'uf 'p" 'erliriO"'lé"'Ferati-

. -. . in aIe (e oraco are su . ., .. --.. , . ..,."~w-;;._~" . caotIco e. germ . .. . . del santuarIO con-. . . t tarde rafflgurazlOnI In mosaIco . "--·_·"'-"-·--:·-d-···"l-'Ni-vamen e .. dI'inondazIone . e . tinuano ad insistere, Sla nevocan o i1paY\méllti:ì'con" fio lo, sia - nella grotta stess~ -. ornando le pure '''illaiii di un gure di animali marini. DI prImavera . .. __ .: '.

'. io cultuale», (concetto pB:ral: (31) Per il concetto del «ln~guag~ ) cfr le mie Osservazwn?, lelo a quello del ~ ling.u~ggio m~o~~gI~~50, 1 ~gg., partiéolarmente sulle esclusioni ntual~ ,In SMS , p.20.

23 ,/

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I [T.

bambino - puer come lo è ancora Iuppiter stesso - tl:qg;: gono casualmente le sorti da un' arca che ricorda le condi­zi"òilr-di quella primordiale e paradisiaca realtà in cui il miele (32) può stillar~ da un ulivo e in cu,i Iuppiter è aD:.: . cora «arcano». Il castissimo culto delle madri si rivolge al dio bambino,1fgilodella dea prima ed unica, qUIIl,a:i yer· Bì~~ feconda e madre casta nello stesso. tempo.' ... _~~,.~ __ . .

,Tornando però alla singolare contraddizione tr:~.,L,g?,ti del culto e --l e'-iSCriZioni che definiscono ia deacQm~ fIglia d~~jte.r(33) ci resta da chiedere c0,!lle mai laji~.9.- ... PJ;~~. migenia sia potuta diventare figlia del dio che è p:re_~<?:gte in forma di puer nel santuario? ", __ ,_,~"~,,,

.o. Non bisogna dimenticare che n~l tempo cui risalgortò l le iscrizioni - anche qU,ella piu antica, di Orcevia::-'Ro-, 'rri~-~~7ià pagron~, del .:mondo latino .. <?ra, ~J>~.~:,~r. .yista,d~lla. religione pllbblicaromana, 11~ulto~reJ)~§~~. r1J.~,gen~:rale,.~~g ra~29rtò prenestino"'tra Forturr~c~-·~',tftp.RJi~r; iI1 particol::ire, pote'lano rappresentare, come .. Sul?Jt9.cY~~rt<' rIlO, . un.a~l?~~cié 'di scarid.alo:. la .. ~12l!i~nizza~ione .. di .:Era.en~L, .~te .. , doveva, . inevitabilmente, J?o~tare a unXQY~$clamenlO~/ii>, p()leJ:nièò' déiteI':m~nL;dL~<parentela);' ~!~a ,le. due ~ divintt~!;},:

Per' evitare subito ogni' possibile malfnteso, è neç~§,~_gi·:s:.

rio premetterè che, sul piano dellq,r:J~Ugiq±l~ I?Qlite.~~,!~~él~ :r:83t'~L esiste urta' con traddizione sostaLe~;téllS!,JI'.~tJtçJJ,lto dI unQ_I1J!)t-0~; ; piter bambino· eilculto .• dL.u;no.JUI?P~t(;:r;,~g.gl~Q: :JUppr,fèt;=~{ «padre .. degli--uomini e degli d.èJ!~,.J~Qm~Jo è lo.Zeus. 'gr~~~:~~~f" m.a la posizione di padre e sovrano unl'\rersàle' 'àftfi5uitçt':91i::\ .

. Zeus dà tutto~iliri(),ria:6,~élTenfe&,~·nQn"-hg mai . ihip~çrLto~J~li~;:;: iiI .q~teLIP.-ln..éllJJuog1:li.di culto ~~u~)~~,.adorat? }?~9~~t-.:.::,

,-di R.amhino .. :o~"dLlçJ)'wi'~O~$ .. "l!] IÌÒitserve, certo, come SI usa fa~:~, '-re;" s'pfegare-'què'stTslngolari culti di Zeus bambino con una,:'· pretesa interpretatio Graeca di qualche divinità infanti1e~'7"

(32) Per il significato del miele nel culto e nel mito .cfr. i dati raccolti da H. USENER, in Kleine Schriften IV, 398 (partlColarmen­te 402 sg.) e da K. KERÉNYI, Miti e misteri, Torino 1950, 419 sg.

- (33) Figlia non necessariamente «primogenita»: già il MOMM-SEN (presso DESSAU, l. c.) si è accorto del fatto che la formula «For­tuna Iovis filia Primi genia » è calcata sul modello dell'ono~astic~

. /romana e quindi . Prirnigenia vi ha semplicemente funzlOne dI

. . sarebbe infatti, assurdo IIIlL::l~ct~.J~~·:~~~~:\S.:':~2:;;:~;2:J~;;i~~:;~ preell~nlca. luto d~re proprio il non:e ci abbIano vo lim ico a un dIO C;G:rl,C~~1,}1 paterno, eterno ed o P loro mitologia (e

to o adolescente, se \~,--.- e particolare, guella teogo-na una dlmenSIOn - --- '.. l loro) non avesse -'---;-- reèedenti, le _o..~~g~n~ d~ ___ ~~smo ~o-

l'ca orientata ve~~~, 'IL----'---dun-~que non soltantQ.;nou TI _.,- l . greca ,~-_.-

':'ft~ito PeiTa mito Ogl~_=--- ' '. - ltabile con"cep!=.~~uho s 1 __ ' --=--' è -seriiyricement~X!!-~Y ..... ~ ,-' - .. <r' ;C;nlco _ an-è assurdo, .~na ___ --"'- cC'---quefmomento éO~m'?~ ___ -'-="---'-:l ·z bambIno vale a Ire - ~ Z - .. vrano - In CUI l , e~s ____ , .. ______ ~ .. ò,rernato--dal~~u~_~"--=-;---É oiché teriore al cosmo. g,,·---ancora un bap1~lE-_O. , ,:-12;-_-: __ _

futuro padre ~nlv~r~ale, ~~~'zic;n'é- dì re~,~r_E~.~sent~, .ln~2~ miti riti, ~~nno la fun lostato attual~.Q~g~. cose, lne~temporaneamente c~:ndano, ne~ __ ~21it~i ~_~eus

,-re oti1lini (~4;) ch:e tal,e ~!~~!?--11';:-'i6' non possa y',~~.e,~~.~n­'b'ambirlD'-=-' e non, si ~ed,e P--~P~<:" e eCste nefcurcaso, con la

. ·t puer dI raen, t' 'u ca , che per lo IuPP~ er. .' contrano gli elemen 1 pl -;'~ --rotta e la dea nu~rlce, SI rls.

no Zeus _ si re~Jizza_la pre-

ì ~atteristici dei .cultI. del ba~~~smica che, 'del resto, no~ sol­f a di una sltuazlOne P~'-"--d-"ominato dal dlO so-senz "d di un cosmo ---, -----.~ , tanto non esclude Il ea '. d'esserenel~~.II?-~)~ __ ~on 1--~ a ha la sua rag~~ __ -._-~·~·_,-~- .

vrano, m . --.-.... ---- . d' d'i zione e tQ:~gin-~. ultime ragioni dei cult~ .1 e ,

Ora perQ..non sono queste ,. concreti fa~~i storIcI, ~al , bamhlni che 0nt~ress~.ni! ~:~~l iienestin~E~~ev~_ apparlE;" #p', punto di vi~?:i!..~}-·q~~b.; g-U-occhldel' romanI. ~no __ ,,?,: \V ' ';candaloso e inaccetta 1 e ~, ne lareligione pubblIca :r;~~~' ! .'-

~luesti fatti, il pi~ ~ilevaI?:~~~t~-~u1?QiteLPUer (@. R~S_~~,_~~ 'mana non ha mal nC,onoscl fuoco 'il carattere par l: erito di C. KOCH l aver messo ~a ~.! T,,, ,~iter:. La SU8.. tes.~ m-l~ . del 'culto ufficiale 'rOInano (ll .L\A1?fuppata mediante co are maggiormente SVI '. del

otrebbe forse esser. l svolgimento storICO p a piu precisa artico~azIO~e de~ 0509 a C. (fondazione del-~~lto. Se, infa.:t!h...I~~ter ~ifc;~l'con i ·~ingQlaJ>i§.~tmi- (per­l' Qli,cles -capitoli~~)3Pp3re .a"e-iteti optimus maxJr(LUs e con 'èhé completamente IsolatI) .. J?, ,,-- . .

h de l'éternel'reto'Ur, Paris 1949, (34) Cfr. M. ELIADE, Le myt e. '. ..... M 1937,

42 sg. e passim. . h l'Upmiter, Frankfurt a. . (35) C. KOCH, Der rom~sc e li'

p. 48. 25

Page 11: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

J~-1!gyg).m~llj;g._,sbi olari funzioni.di dIvinità oli"dB", n0l1 . bisogna dimenticare cheJ1u,esta .. tanna decisiva della fOrina-~'" -=.~ ~---'''''''''''~''-'''''-~-''''-''-~'--~:::!:;;--'~:;,=c~"""",",.,_",~,,,_ .. .,..,..,,.,. " '. "', '. :.'''~'_' __ .,_ zione deIsuo cu]tQ nOllè.J1reced1!tq._~WR)ice!llente da una -àItra gen~~italiéa-';-( nei sènso" in • cui . il . KOCH adopera il termine),. bensfgilJJ!l,moiA<mto,,&tQJ,1co_ in cui I uPRiter .èvenerato.Ùgu-aJmente,suICOllecapito-!inoe.-e€r,ae:. ceiitra1lliomO'iiSé';cunreslrerii"àinente.ca~atte!is~(n, es. 'guelIi di Terminus, di Fides) ch,e lle.sqttQi'[lleano ilearat: tere. di garante sovrano. g.eIl:or(jI~~uest9 I

llRPiter.mec,'

cà-piiollìioche dOmina. le id'US, .. dei dogjçj ,mè"i;J~he ha:.al prgp!iÙ.i!:".§;;JT fla~l5iaziS~c&~~cii~iJiJiiUloEoito neIl'arcaicissima triade' fomata con Mais €i' Q"ulrmus; che,

9u ale ,E.cretrius, regol~ i ral2l?~i giuridici internazioTIaIT e l'rivati. E forse anteriore anche a guesta forma del cùlto dì rUit;:,:! è quella non ancora esclusivam~te romana, non ancora del tutto sublimata (si pensi p. es. alla significativa fusione del dio con il capostipite morto, Latinus, e all'im. portanza, nel culto, dei legami di sangue, della comunione ecc.) che intravediamo nel culto di Iu iter Latiaris, dio Qur sempre «politico», §oy!:a",:>~ da[alto. Per ~ato ..romano che nol1", solo si è ~n!~E}:,:to ~ all'Wca di questo I ul2l?ite-,,-- sO~rt,l'l.J'ha. __ ,~ch~.E!!.eriormente . elaborata, purificando la figura divina al punto di darle una superiOrìtàassOlii'ta"{opti;:;1,U8maximus)~ra -':"l!litb- . ,,~ ,. "'-"'--"',--, ........ _".=~".>.=~--.~,"" ... , ... _._ .•. --" ... _ ........... --~ ... ····"·--~ .. ,,,.'--,.·.c .. "~ ..• ___ ~ .lggi~agI~l1!e jl!~12E,~t~~~!:.È!!...mbino no]')

r"poteva essere oggetto di culto. Lo stato romano, er me,zl!Q

. r 1~Lsuoi_culti, voleva situami nel cosmo ordinato e sorret,!o A?Lso!pm(L dio, e no'U!veva ~~i v2lger lo S~b

··ij!~!r:d~~~~à~\~~~~~~~~~ i Come l'infanzia del dio sovrano, COSI, infatti, neanche

11 caso poteva -rientrare nei coSm()]i]i9~I:a(lìVinazione ._Rer !ll~.~'!'Q._dt_ .. Qrt~çO!?il1itgamente diffusa in Italia, non ha trovato posto nella religione pubblica di Roma antica. ~a' asoi)4aié'11'lsi~:,Ìj()ne 12!es~];ier cO~rv; la propria azione al fine di non ledere l'ordine (con le SUe iYiliiàtive) o di ristabilirI07con mezziritiiaìl) ove risultasse tUtQll.W.;' su queste sole intenzioni si fondan~J;t~..'!:~ gurale, sia la consultazione dei libri sibillini, come pure la 26

3.

. erò riprendere la domanda A questo punto. conVIene p ".... .. po .. s .s. i. bile.:-che .t:r.a . peso· e mal~. ____ _

che abbiamo lascia~ :n S?S . L' o.Gp .. dLStgn:t.Lyi,si<l.ll:,a le religioni di due CItta. J9,tl)),~&QlL.Puella,che ab1;Jiam,(t ~_ differenzà c~~L fongS-1!le..n~al~"gQ1;p-g-,-,:g;·t~· . r~l±g§1JnQ.,gJ.Fqr= -~t~(ìfeìaborare cQn.frol1tg!1~!1",ù.;.mJL __ R '.' ccentrata,@t9r-ca o ' .. . ." . li IOne rOIl1aJ!?- a.. . ,' .. ".'-.. -.' . t

a Primigenla co:p. la r.e, g. . .: .. ;:'. ..... '." .. a~l'"-ib.G,ontl'a,$to un -'-" ' , ....... ··t· ? La dlfferen2!g'~,.c2'/'·"· '. t >. .. l .. I·······'."f·l·<m.·." .. ra. dI. I. u.n. 12 1 .... e.r ..... "''''''".''i-'''if''''.'''''''' .. l:''''',,''i'··é'''':<''.· .. :'.··· .. · .. b. ·l'a .. tan .. to .. aCUQ, no a a . ~. . '~- . "'1; . ione'serrL .. ,;:;. ""'.'., .. ,., .. 'li . SrB'11el:ì:n:eat'O"neHfl~confroll'P"T " . 6s~ ben distinte,l'.d ~*qp,~ri.~~~~"-~iJiiltiLre_!gj .. ,~_~~_ .......... . ;~tr~nee:J~VJ'ié1~:~~U::a..Jt.ra. ··.t l·one re. a, le.,. dev'ess~r:~,§tata .' ." . h la SI uaz . . ___ e~__, '. Ora, è chiaro c e, ',_ __~ __ "_". ,' ..

ben diversa. . l'im ossibilità che.i..pre~=-E' Iamnante, per esempIO,. p sero uno Iuppiter so-l::: non veneras -=_~_.:.. E' stini non conoscessero o ~ d', adult0 e «cosmICO)}.

. vrano e dominatore, vale a't

Ire sovrano universale, come . ·b·I nerché lo !l!P.J?~ .. - h e lo è la sua l·mnossl l e, .~.~.~"-=~-=. _.- .- e romana anc eSI.

. .t:, - .• _~ .. ~- "creazIOn , , d '.- t- '1 1-"ben si sa, no,: e una._ o ". l"'''1ed\ata.'Ilente preGe. ~'---: "forma capitolIna o qUG.Llu. uf.~~ erano bell'e prontI, _ an

d .. . della sua 19ura . t. in ma-neamenti eCISlVI --- tt'bili di esser plasma '.. . 'che 'se naturalme";te susce l creative operanti nel dIVer~, niere varie dalle ~IVer~e for~e i 11 lontani primordi d.ella Cl­ambienti culturah :-.~~~."-: p ro ea. IUImiter "!:.a..2

10 so,:,,~

viltà dei popoli di. hngu.a lna~:~diOP ~òVràno di tutti i Lat~n1, I!l0 in tutta .l~!taha antIca, e . , __ , ,

r:);" 1 90' fatum enim di. A 10 628. Cfr. Isid. or. 8, 1 4: ei4. sic fata Iovis (36). Ser:r. I

en. 'te~ fatur. _ Verg. Aen., . cunt qU2dqU2d Upp2

poscunt. 27

Page 12: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

sP:e -:. ... molto 'prol?.<:*bilme~t.e prenestini compresi @) --:.1.? yeneravano" sulla ve~!é!,., del jl{ ons Albanus._,)\1,:,~,~,g,S.g~_J2!~' ~ndQ::_élJ:J·., . ..9.1:!~st~,_K~ne~~~hè certe~~~,. __ q~12!iQ!i, abbi§;g!,9 (un' dato, notevole per l'epoca arcaica cui si riferisce e, per nof;di particolare curiosità, poiché è inserito nello stesso contesto che ci ha messi sulle tracce della polemica religio­Ra romano-prenestina: dopo la vittoria sui prenestini,' 'at-

') ~.~ testa Livi,o (6, 29), il dittatore romano port~ via' dalla citt~~ ~, '(\ _g.~"bellata l!:na statua di Iuppiter Imperator, per collocar!~~

i.:r::,!=ll'aedes capitolina (38). il L'epitein, ___ imperator. che esprime completamente _~:!l1l

:\J é;l,~pett9,~ov::r:9-EQ,_.~,J2ggtico _ del dio - un aspetto, dunque, H perfettalflente _ corrispondente allo spirito del cliIfo-iomlirio_ ~1 di J~ppjl~r - appare, tanto piti importante, in quanto, es­~; -éendo quasi del. tutto' isolato. ($,9)'" e- 'ad ogni modo prIvo di ~\ l~ar~lI~.!r ~Roma, attesta uneulto locale, prenestino, dello t~l~l!~_sov~ ....... ' ',' ,

fìI -,~, Fortuna poteva forse essere ignorata aRoma? Il Wis­Il, yow~B-.u.K.d.R.2, 256), f~:mdandosi in parte sull'assenza

,della dea dal 9.~~~ndario «numano », in parte sulla tra,dt­zione che. attribuisce, a ,,·Servio., Tullio ".la, fondazione della ~maggror-parte deitempliro;rnani piu antichi di Fortuna, la 'considera come una divinità accolta in un secondo tem-120 da Roma' e di «provenienza italica». Ma i legami tra Fortuna e Servio Tullio (v. anche sotto, a p. 42 sg.) sono

\ trormo specifici e significativi J?er non spiegare da sOiiIa l attrlQu~ioIl.~gel, ruolo di fondatore dei santuari al sesto re

(37) Cfr. G. DE SANCTIS, op. c., 1, 379/1. _." (38) La contradqiz!QJ:l.e tra-Li'v;6; ,2v"'e eic. Verr;4, 129 secon­

do cui l'im,:magihé' capitolina di Iuppiter Imperator sarebbe stata un bottino di un altro Quinctius (Flamininus) e proveniente dal­la Macedonia, è ,stata discussa da quasi tutti gli storiografi. mo­derni di Roma antica: resta, a mio avviso, decisiva l'osservazione di G. DE SANCTIS (StoTia dei romani, II, 249/6) che cìoèFlaminino non fu dictator, mentre Liv. 1. c. e Festo, p. 498 Linds. concorde­mente riferiscono che la dedica della statua era fatta da T. Quin­ctius, dictatoT. - L'epiteto, inoltre, è spiegabile sòlo dall'ambien­te latino (e non, certo, dallo Zeus Urios - portatore di buoni ven­ti - come lo vuole Cicerone, ibid., 4, 128).

(39) Secondo Cicerone, 1. c., esistevano tre sole immagini di Iuppiter Imperator in tutto il mondo: oltre a quella capitolina, una al Ponto, una in Siracusa.

28

uelle la assenz te nel a-

..... ". . ' ue f .... ". . '.' ". " ervl're da argomento crol1olog~o • ,. ..' no» non]2.uo s .. ' -."":-. 1-

rIO «nl1m:~_-,-~~----~-- . '("'d'U'introduzlOne dI un cu . ':er " dimostrare le recenz:orl a . e. na una sola festa per , '~a perché il calendarlO arc~~co s~KI'-f t' che coincide-

- .. '. ' t n . es dI tutte e es e .......---.---lin giOrnO .ii=_~COSI ace ~~, ..... ~. ~"-'... t lmente con . altre - . q. r Id s o le Kalendae oeven ua v~nQcon ~ u f'l "della festa dell'october equus f~ste pubbhche - c r. l cas? che la si celebrava in un, non segr:a~a per .la sola ~a~~c:~ detto che tutte l~iv:init~, giorno dI ~dus) SIa perch " '. dai tem'Qi piti antichi, d,.9-conosciute e venerate a RO~~ SIn bblico cioè un culto tri:-;e~~~~!::2~.~Y~~-,§I!.çh~1!1LcÌ c~l o fdtQ co~e ta~N el c~~.i .... -. t' l ro da narte e o s . ~----~-'~"-'--. ."

'. I but.9:. 0_.9:, .. 9., .... ,,-~,-~_ .. m'~~~lt..' ossibiÌità: può darSI, ClOe, '. ~~ Fortuna sono aperte entram~e. e p. t ~ntenzione di dedicaÈle ' f,4- .' o non abbIa a~ o L .. ·· .. , . :3

. ~'lll' ~~e ;~l~~a~~~~~t:~.~a p;ò"'a~~hedars~e~:iu!iè!~~ti:~: " , ! - q' --''''''''oDr-'''~'sra runasta sepZa tracCIa... . ......... ' . ""Q 'festa pu lC.~..... ..' ," é . 1 à. ,festa'pubbl1ca~ .'. ue:

. fl>··uà·":c6iffèldenzaeon.qllalc~~e.::.~.tr .:: ..... '. ... ... "'ove SI .§ ,_ ~.. ,,,_~,,. _.o"." .. -'·,,~ "--""""':"'e" . una .. mèta·' pOSSI~l~1.~~ ".~eo:rlCa,

, st ultima, ,!?Ol, noni' .. (i"ù"if'gliignò; ~_' segnatl nel calen­pensi che l M,atra la ~o festivo comun~2- Ma-dario « numano » - erano. due telnpli contigui delle due t~~~atu~ .':l_!:..<:'~~::~: ed~ti secondo la tradizione da Ser­dee sul Foro BoarlO - on . quella data il loro comune vio Tullio! - celebravano In ' ",

giorno di dedica. . e osservare la grande varietà Ma ci basta s~mph?e:n~r:t lti romani dI 'F'ortuna, p~r

Il .~ ~Lr~lOl~L§~E?-~P.:.~~-, ~r<:al~~_ ,.~_e~a~~"RorU dietro model1i ~.!:-11 mettere i~ Q,Uh?IO .çhe. e~~~~t-ft--non sappiamo assoluta-

'.- J!. r' i:omani, modellI dI CUI, tra a r~tulare unicamente se fos-!\ ..!!tw.te niente e che dovrem~: :~ che la piÙ antica Roma, \\ se dimostrato - come ?,on ie abile avesse ignorato quella l per un caso _davvero .lnsp g er ~asi tutta l"Italia (40).

dea, il cui c~~to era ~ifUS~ 2int!essa piuttosto saEere, s~ Per il nostro pro ero , tt . molto dissimili da quell1

F tuna avesse cara erI ' --' l re

\.~ Roma ._ o~. ' - Nel complesso_~çultt.L~"'::'"

't della PrlmlgenIa, prenestln~~r_ , \

. d ti in OTTO «. Fortuna» (40) Per la diffusione del culto v. l a '

in RE, col. 15. 29

Page 13: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

- che Arnobio (adv. nato 2, 67) chiama Fortu:na VirginaJis - ,dedièavano le vergini, offrendole" 'il-vestIto "dà' fanCiùlla' alla vigilia delle nozze. ~_~lJ_Q_~tesso tempo' però 'il «castis­simo» culto delle matres prenestine' trova abbondanti ri­'s'c'ontri nei'~ulti romani: Fortuna Muliebrls il cui santuario in' via -"Latina f~~~-~~}~<~i9.~~.~~i~ndg la ~. ieggenda cultuale (iill.z. dalle matronae, amm~~~Y.§;,~}2!:'..2l2.~io culto esclusivamente i~ univirae l~), co~~.Yl~~4g __ q'!:l~sta caratteristica « esclu­sione rituale» con quella dea pronunciatarnente materna ~~.f:!}J~~_~t~~F-_~_~!ut3:t.-~~~_ cui Fortuna ha rapporti strettis­si~.~ __ ~,_B-,~~a!.,_.~0ll!:.e si è vistgL!~.~ue d~~yeva~ teml2!L contigui sul Foro ]3.9~ri.2, v~l}.~-=_ ~~~!,~~~!~i él;l medesimo fon­datore, Servio _ T.~!]:!Q,J.9_y .. _ ?,qst',.'?L.§69) ~=-~çelebravan~,~ s~~s..~o giorno festivo ,J~~)~_ }V~a la gamma delle espressioni che l'esperienza religiosa prende in prestito a quella ses­suale per delineare i caratteri di una divinità, non si limita, nel caso del culto romano di Fortuna, alla con~rappo'Sizione' della. v~rginità e ~ella casta maternità. Fortuna Mammosa (46) dì cui non ci è :rimasto 'che il nome, si rivelava proba-

.ìbilmente sotto l'aspetto della.grande nutrice,qual'era, nella l s_~i.:Iunzione te<?gQ,~i~~.L~!?:~~ __ ~_ dea prenestina. Ma la dea l romana - che secondo la leggenda manteneva, essa stessa, [ .. _.-._, "-'''-'.. .. ~~2.p..9!,!~_amorosi con Servio Tullio (47) - promuoveva, j sotto il nome di Fortuna Virilis (la cui festa del 1 aprile ,_. ... '.

il coincid~:Y_~~L~i dire!?È~?_~i}.?.~9-~va con quella di Venus Ver-

(43) Connessa con la leggenda di Coriolano (che cede alla per­suasione delle donne, tra cui la madre): Liv. 2, 40; Plut .. Cor. 37; Val. Max:. 1, 8, 4 .

. (44) Fest. l. c.; Servo Aen. 4, 19; Tert. de monog. 17 .. (45) Mater Matuta - che il suo tipo iconografico conosciuto

da Satricum collega con la dea prenestina - aveva un culto importante a Praeneste: CIL XIV 2997, 3006.

(46) Un vicus Fortunae Mammosae nella 12. regio·: CIL VI, 975 .. :/'

( (47} .. Per la nota leggenda connessa con un TuX"l)C; .&&;À~(.Loc;. press-o"la Porta Fenestella, V. Plut. De Fort. 10; Q.R. 36, e OV. F'ast. 6, 573 sgg. -----

31

Page 14: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

esplicitamente , :"gr~:rn.matiQQ,_ che esprimono in un modo

JelIce la maniera in cui l'indiff '. .;",possbno, m-anifestarsi sul iano sere.nzlazlOne e la casualità

'!1-_COnfermal nei fatti del cUlfo' la f oClale, . .,trovano una chiara " l' :l<?bX~~ta particolarmente . , , ' .~~. F~~_~ortuna è ce­!. ".sllch1a.Yf, {52J"~ li't··dalla

; p'zebs.e :~p~rteCiparìéf'atlC,lie ì ~,.:-:,~:"",,,,,;-.. , q es l esserI anomml" prIvi di personali:

(48) I problemi connes . l U. PESTALOZZA in SMSR 8 s\9~~n 1 ~6 festa sono stati discussi da

.(49) Le donne _ e 'Fdst p; sgg. , precIsano: le donne del o· I aen. a. d. e Lyd. de mens. 4 65 gIorno .si rivolgevano alla Yfr~i o, ~on qu~lle nobili che in quel sta,. nel bagni riservati a li uo c9r .. a - SI la,:avano in quella fe-

I van cum. viris (QuintiI. gCitato m.lm, ora est szgnum adulterae la-~~~~ ~ n;,~tl;:azi~ni ~el culto del1 ",1~W1 ~:",~~, ~ co~. ~2). La di.vergE'TIza,

,. ,- ".~--;.~.;;, ~li v'V.' P'ast 4 145 -~ .i; 01 LUlld. Vlrllls da parte d II ~.arattere ~osticcio;' cdmunq~~g~n~r;!~' ~raen. a.d. rivela iI l~r~ lcato erotICO. e anno un esplicito signi-

(50) Troppo poco si sa della F 11; 6, 1; T~rt. ad nato 2, 11) ort~.ma . Barbata (Aug. civ. d.,

~o~s~bilità _ l'ipotesi p~r ar;::lschlar:e - se'l non a titolo nferlmento all'idea cos un l~ma~me androgina: e del

anct.rogino, le cui tracce non~omca di. un essere primor-"'/':',~'\.:.Li:l!SSlCO. ,'" ' ' ncano al margini del mondo

. (51) Ad ,Ter. Phorm 841 (52) OV. Fast. 6, 781': .

«convenit et servis l>: 783.

migenia a Praeneste (5~),.~ on è g.unquE? .1.l,l!:.-,~aso che anchè 1 ~" nel, culto - limitato alle donne - della, Fortuna Virilis /' \:\'~iano'1éhun:iliores, le .. 'ro~ ~1}!~~-.lu'~o:~~~i_=~~~~~E~rela,i I

'~dea. E,@n e, soprattutto, un caso che Il leggendario fon- \ ~\ ,,', ,.,------_.,._-'_ .... ':,"-:-.. :-:----~----_ ... ,--,'-'-.. ,,_ .. __ .,,- .. , .- ,,-.-, .. ~ ...... ' .. _._~-.. ~_.~-.,.. ~idatoredei piU-antic~ culti romani di Fortuna sia Servio

f 1~~~~~~~~1~~la-schiilVa,che_~nche~nel nome~o~ .!~ '-"·-".~Tra il Ctg12.i"E~E~stino e i culti ~ni di Eg~.t_1!.na, co­me del resto anche tra i singoli culti romani della stessa divinità, .YL s9.P5?J..,.Q~1g.!'a@~pte, mol~lici diff~E~nz<:.~ nes­sun culto (come nessun mito e, in generale, nessuna crea-'zione culturale)~. è perfettamep.te~2:!g~_a~~§l~ ... gp. .. 9:l~~9., .. ~~!­tavia, l'esperienza fondamentale"che ,si è concretata sul pia-no'religloson-eiia'f9rm~~Qge ,4.~J1~.~::~gg~~?-_~~ç1J:L~!!él, Q(ltj?r­

, !~na, trasQare chl.~~~~.~!_~_§:.~<::.he at!~~v~~o J~~~.ri,e..~~pres­s~!?ni del linguaggio cultuale romano, malgrado lo stato frammentario in cui queste ci son pervenute.

JVIa se ~oma, dai _ tempi piu arcaici a quelli .pi~ .. recenti ~ d~!lg. s~9.-~!<?ri.9-.1 d_~2-~~g,§:~~EJ!! - perfino sorprendentemente n.umerosi -a:tl~él..A,~§l-.,9h.~".Q~.r.:_ç~!~!!~,:r_E? __ ~~~g~~,~J~_.!!.9n dif-

~J~i::~;~~1!f~lf~~!~iàI!li;Jf~~~,~~~{fjp e;; . ~ ,~L s~rano degli dèi, l'imper..ator, ,,9.uaptè . al19r§. . .J.~" sost~a, \ qllale.,g .. ?Lg?:.!!l~?:.!o,._q~<?J~ ... t.,.1i.:tP.~~fl_g~a.:!~ .. l'<?~ig~l!~ dell'avver- \ '~i9pe, dei.I'():t:IlaJ.lLp~~Ja, r~ligi()s~tA prenestin.liLo, .. ev~ntual- (

, .mente, P~Jl'.?~t~gZ~~Fn~,~t.(l :~~~~~g-iE.~p"_~.~~~PE9~~ente poi~mi-co tra le due città? j

"'--Prima (lTTentare una risposta, dobbiamo procedere a un'altra «confrontazione» tra la religione romana e quel-la prenestina, e questa volta sul campo della" ~itologia.

(53) Cfr. H. WAGENVOORT, Romandynamism, Oxford 1947, p. 24. - A. BRELICH, Die geheime Schutzgottheit von Rom, Ziirich 1949" p. 61, n. 85. - SMSR 22, 1950, 14 sgg.

(54) CIL VI. 167, 168, 169. {( Bull. Com. », 32, 1904, 317. (55) CIL XIV 2874-2883 e GULLmI-FASOLO, op. eit.,'p. 275, sgg.

n. 10-20.

33

3

Page 15: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

"'io",,,::,,,,,,,,",.,.:.,,,', '. cat e umo. Caeculus . , ,o,.per hmgo tempo al br' 'p0l, dopo essersi dedi-troc~natus'~e-st-~-~_d' ~ .. ' Igant~ggio postquam' -d'>- l

tud' n con gente racéo' T f 'u a­t ,ne. onda .nei moritr là citi' d g ~ lCcia (collecta multi-•. ~m~nte per aùmentare'la ". a ~ .. ,raeneste. Poi, eviden-d'le Invita i popoli e r popolaZIOne della città lud

cade per causa d l f

;X, occasi . l esorta a restar . ' OTUm ", èr ?lle. eg!1 comincia a iactare se . e. con 1m. In questa

",,,,,,,:,Co":,, , ~'" .'!lmQstrarl0, invoca il dio h t,lzu,m esse Vulcani e : _.}.J~.~m~~Ja folla dei presenti Cd' e effettIvamente circond~

,-81, SI stabilis ~ - ! 1 modo che t' L . cono nella nuova cite' ... ,,_._ ...... ~..h..l?ersua-a verSIOne servian '1 .". a. --

taglj ilF> 7'0,..,+"""'''' ,." a e a pIU lunga m!=l i . t:-: .': .""a"v <;ullIermati a . h .., ... .mportanti ùet' e.' RIChIamandosi d' nc e dalle versioni i' . 'Solim5 (1' ) Irettamente alle fo t' l . P u succm-

-:- .c. rammenta Caecul ~ l ocal1 prenestine znvenerunt~ma est,J2i{zl:t~o;:::,em ,uxta ignes fortuito; " __ o ...Jl2,~Qres. A Roma già

(56) Secondo un ." ' ste,s, figlio di Latim~s ver~lOne, il fondatore sara ' un altra Telegonos li i' m~ote di Odysseus' S I

bbe stato Praene'

(57) Aen.')-678 ' g 10 di Odysseus: Ps PI o m. 2, 9;. Secondo V:0lcano' geniMm sgg .. N~c Praenestinae'f ~t. paral!. ,,!,m. 41. . c," 0m

nis quem c~:~f;~ mter agrestia reg~::;' ator. defu,t urbis -

. ' aetas, _ Caeeulus mventumque fo·

. ,34 ...

Catone conosceva il mito ........ , .... "'r"" ... "~~ ,oriiitneiCJle-'resta-tracéi~a'~n~e=g.u;;.~S~C:h~~o~li'..!a~v:1-e~rL.o.s.ln~e~nY.S~1·a~~~~~]::,<':;:~7':;i; tato passo dell'Eneide: Gato in Origini bus ait Gaeculurf", virgines aquam petentes in foco invenisse iMoque Vul~ cani filium eum existimasse et, quod oculos exiguos habue­ret, Gaecu/,um appellatum. II io collecticiis pastoribus ur­bem Praeneste jundavit. Lo stesso scolio~oi V arrone , seconc:lo_clliC~~~~.s..~arebb~~~O educato ab "pepjdiis pa­~tori~.egli stesso avrebbe avuto per nome Depidi

us, cui

Caeculus

si sarebbeaggiunto come eognomentum.- .-­~Onpossia:IiiOSapère qualCe-quantiefeméntr di que-sto racconto d'origine indubbiamente prenestino siano do­yuti ad aggiunte o alterazioni romane. Sorprende, ad ogni modo, che anche nel mito di Caeculus rlcorrel'aécusa ro-- . ",._---~ , -]Ilana dEilla iact~l'!enestin8::..~_tutt:u>~'h-anzi, ~i. ~"-~ , r'è

bbe ten~ti di credere~~ri r~~t.t.o

a ositamente

di Caeculus una figura oco raccomandabile, quasi REl!;.$ontatmorlo al divino f.ondator~ di .J1.~.:..fii: esemgio, .J:Q.ggj&e __ U 0D}ol,2. tuttLg,li ~E-.t9.E!-~~!!t­to prestante (58), dell'asl'etto di Caeculus non ci risulta che un difetto ;,:grrocCiiiSu~cu:rrv;;:riTeSHìilsist:éiiiQ.~èaiiche di peggio:_!!l.ep,t!:~ Livio (1,...1;, 9) e OvidioVasi-:2, 369 Sgg~) ci presentano i gemelli in ardua e lodevolissima lotta con-" .. ,~, ~ •. ~-~-_ .. _,-----, .. ~-_._-_.~._----- --tr0J;gig@ti, il fondatore di Praeneste è brigan

teJEi2es

-r, @. cer.i9~, q.:...qrtg,~g~_ divhna anche_,,Q~~~~~~:~,~o di \ un ..<lio,~lcanus, che i romani: ."..l'~~~p.J~omill9

. ') ~...J!'lut . .9lh-4;7) - preferiscono escludere dalla, cit-

tà (59). ' ' ., l ~ .!J§.Q~J:a_~<l§i cli§cuti.bile -:-"si dirà 7I'o~~~e dlventare fondatore di Praeneste: a Roma, certo, essa sa_o r~~arJ.a.Jiide~~e~-{~~ un fondatori­Infatti, nel ci<llo dei miti connessi con le ori ini di Roma, i ' i aI';Q~,:".e.,3f, . un figli? di y~~-,-.11,.&.ualm~te ladro e bri-.J. g~te, ma con funzioni esclusivamente negative. Non ~ cNfl!TI~ulus, ma il sti2: nome - CacUS - non è aJ;-fatto lontano da quello j-el fo~atore pr

eneStin2' ~ m049

(58) Cie. de re p. 2, 2, 4; Ov. Fast. 2, 395; Dion. Hal. 1, 79, 10;

Plut. Rom. 6, 3 ecC . (59) Cfr. WISSOWA, «Volcanus' in Roscher, col. 358. 35

Page 16: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

~he __ 51§.)ungQ tem:po li t d' . le due -figure"come du ,s u, ~OSI. ropendono per considerare L'avventura di H ~ Va1?Ianti dello stesso prototipo (60) --. ercu es con Cacus l' t ' parte dI quest'ultimo (1"" b' . d' G as uto furto, da l'eroe, e la successiv; v:~deUtOtai dI, Heryonleus conquistati dal-Per d' l ercu es - è t , . overla Illustrare in dettaglio' tutt' l ., - ;-oPBo nota tQhnearne alcuni -momenti ch z., -:-, :~11....§llra utile sot-part~colare,:'~ che cioè 9.Uell'avv:n~~~ac ~~!eres~ano in modo re In- connessione con le ori -mI d' R ne r~ordata sem-

HaI. 1,39' Verg Aen 8 185 l oma (Liv. 1,7; Dion. h ' , , " sgg. - Ov fast 1 54

le e anche Cacus come Cae '. , 3 sgg.); , I~store -(Lìv."l 7' 5) e coman~Ulus, oltre che ladro è anche ,; "H l l l 1;, a un gruppo d' t· .

.i \ a. . c.); che, come Caeculus s:C-t --",,~_-2...pas ~rI (DlOn. i al fuoco e al fumo (61) C ' rova sempre In mezzo 1 ' 11" - . acus non ha l' '. l /n~n"ha, apparentemente, null h g l occhi dIfettOSi, : ne' '8 monoftalmo mal rado .t a c e vedere. con~la cecità : d' , l suo nome' ' I l riportare qui alcuni versi 'T ' ma_ yale la ena j t.Qlineandone certe espressio~;~~an.i (Aen. 8, ~?1 sgg.),.,sot-

J1arte tra poco ci sembreranno ~ e ,~n ~arte gla adesso, in IgnI catIve: -

Ille(sc.Cacus) autem ... jaucibus ingentem fumum . , . evomit· l' I--m.'lx.ab'lle d'lCtu

, 'lnVQ v.'ltrruo domu. l" . ','':- ,~_. ,- -. .'llL.C.a Jgln,e~J;!aeca .prospectum .erIplens ocuI" l ", -, _.,.-.- -- ... _ .... _, fumiferam noctem commi~i. g.omeratqu.e. sub. antro Non tulit Al 'd " 'lS Igne tenebris.

C'l es an'lm'lS sequ . . ' praecipiti iecit saltu qua ;lu .e. 'lpse per Ignem fumus agit nebul '. nmus undam Hic Cacum in te~~~;i;~~~:s ;?ecus aestuat atra. rorr1'rnif ,;tn tYl ...-.-1--.... ~ ~ n la vana vomentem

: -J:'"" "'" I&vu/Uin cO'lnp~exus et a- -'r' h . e11sos oculos et siccum san . ng'l 'ln aerens

, gU'lne guttur.

P, '~c~(60) J. A. HARTUNG Die Rel dR" REUNER, Hestia-Vesta' Tub' . er omer, Erlangen 1836 I 319 A

Mytholo.Uie8 TI. Berlin' 1883 ~~~en 1864, 400; L. PRELLER, R/imis~h~ Rom, Glessen 1930, 178 sg '-F' M"F. ~THEIM, Gr. Gotter im alten 89 sgg. - L. EUING, Die S'a . ULLER In. <C Mnemosyne l) 58, 1930 A. BRELICH in SMSR 15, 19~~, v3~n s~anaqU'll, Frankfurt 1933, 26. ~ . , (61) Verg. Aen;8 198 h' g. ,

,'lll'lus atros _ ore vomens Sfir .U'lC mon~tro Volcanus erat pater' Ov. fast. 1, 577: vomit cum, , 'lsuann'lSuu': C,fr

i· Il passo citato nel testo:

" '; 'lne umum. ' 36

Pili tardi lo spettacolo del mostruoso impressiona gli spettatori (ibid. 265 sg.):

... nequeunt expleri corda tuendo terribilis oculos, voltum villosaque saetis pectora semiferi atque e.1:tinctos faucibus ignis.

g~S!<~~,,,~2lP:~" __ ç~~_~ulu~, è dunque presente aUe origini di una citt~: ,.I.n:9: ,};J.Q!!_§olo non ne è fondatore: anz(" pare che la sua eliminazione sia una condizione della salvezza ~.~l1a ,f~tltf~~·"~l!i~~;~~givis.:,- periélis--servatf''(lbid~-' i88' 'sgS,~ Evandro e i suoi sacrificheranno, da allora in poi, a Her­cules. Da parte sua, l'eroe ha suggellato il proprio atto li­beratore con un' sacrificio a Iuppiter (Ov. fast. 2, 579; Dion. HaI. 1, 39, 4. - Solin. 1, 7).

§~~PE~E~_~ dl!.~g~~2_~~_~,._~Q ... s~.e.~.~=?",p_e!:~.?~~~"~.~.?.,.~~,, .. ~,~i . P!'_~~~~~~.~~l?:~ il" propri<l.Jond~.!2E~_ d' otig~ne _9-1yi:t:!~l per Roma fosse diventato esclusivamente un mostro e, an-Zf,~un~'p'erré~OIo''''p'er>-rtenurprlmordi --delrU r~e. -----.. ---

Ma i fatti neanche questa volta sono tanto semplici da poter senz'altro concludere per un netto contrasto tra lo spirito delle tradizioni mitologiche romane e quello delle tradizioni prenestine ... ll.~_<?same piu accurato dei dati can­cella completamente la prima ~mpressione ....

Jntanto, prima~.di _abbandonare la s9~J2..elt.~ .. Jl_~ra di çaeculus-Cacus,", bi~ogngtlLJiir.§s:g.,§:,_,~9t19,aJt[~_.y.~§.1hessa, !.:icorre anche nella tradizione romana con segno positivo, anziché negativo. Innanzitutto, sarebbe çlifficile mett.~re in· . dubbio l'esistenza ~i un diOCacus_E.ella piu_ antica re]jgione' romana, dal, mOmento che di, « sua sorella}) Caca ...-:. 'fnipli~ 'cata,' o-piuiiòsto"tirata'--per'- (:capelli: 'nella stèSS'§/r,;n.y@hda .'" mitologica del « mostro)} Cacus -:)3/lpp,ié,l;.mo che~,àite:v.a.,Jln.

.~ts~~f~:~o'U~~~,jl§,~::~::°cJ:~;~~i::;;~~;<!a:e~~ ? p.asso ci. è rimast~ in due lezioni. assai di~~e:ri~~t~\I6~): ~ ) SIa che Il culto dI Caca fosse affIdato alle;:.XestalI,' SIa che \ fosse le~~~~,,~_~l]-~.f~2.~2~P~;:P',~t'l!2, esso ar~p~izz,ab,enissimo ì

... .:.:;:':,:-::,,-=-.-,', " . !

'}:~~~'~~~~~~"": ;; .... (62) Contro sacellum meruit, in quo ei<àJer',virginem Vestq;e

sacrificabatur della «vulgata », codex Flori.a:c~ènsis;:·sacellum merU'lt, in quo ei pervigili igne sicut Vestae sacrffi~fLbatur.

37

Page 17: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

relativi . t ' "Ff1.,~)t;:".,t.':,iù~s:!,~.,T, .. <. 'r:-J'i'uC,',.-"",. SI rovano riuniti nell'Onomasticon 1940 116'sgg' L'hé 't .,' . , ., r'/, age mdoeuropéen

[email protected])j)_perde gli OCChi,,~n~e~11~ffi1ii.~~~~~~~~?1D~l~ii;~11 pi?, di Vesta s'alvCI/re'"'-- . : lutisaJque ~'YYI-perii» (Cic. pro Scauro, 48). .'.' . ' .. :: . :';

. iCtem;-caecuiùs ha trovato dunque, . a~c]ll; aR~m", .... fo~i.iI#E)e1Lii.~_~l~ln-=é§i!ii1~;iji§!l~l~llJli&a medag.Ù~ . <!!. Romol

o non avrà il suo rovescio? D'Le volte, nel. corso

delle osservazioni precedenti, abbiamo dovuto tacere il no­me di Romulus, per non suscitare sospetti prematuri intorno a una forse non del tutto perfetta separazione tra la sua fi­gura e quelle che rientravano in una connessione con Cae­eulus: e lasciamo pure stare il fatto che la statua di Romolo si trovava, anèli,~ii;-her-voicanal,-datoche Coc1es,-ffial-::" grado i suoi truci occhi, ci è apparso'cOmeu:nbuon- ciclo­ie, . salvatore dellap;;tr;a:; manon è -forsé-sIngoià.re,·che Romuius'rSiato-anevato ( (6) e anzi, forsè(ii7) ha conti­nuato ad abitar-epréSi;;;-\eScalaecacirpercilé questoCacus, seppure una -reijid nonpOsSedeva' chenefliriguagg

10 poe-tico di Virgilio (Aen. 8, 242), dava nome a monumenti im-

. portanti _~lla Eta antica Rom~ - oltre alle scalae (Taci, si. conosce anche l'atri-um Caci -'. call§~ __ Q.--clIetto-.dLg

uella

. y~rsione del~l1{)lPJ.t"..Ì!Lç,gi.~.fumr~Y;L\'.om~J1LUiliL Ora però non sono questi vaghi sospetti che devono fer-

mare la nostra attenzione, ma tutto il rovescio della meda­glia romulea'.She ~.lL..<!~lla_Chie':la il fondatore di'

1l.oma

non sia sembrato un personaggio ideale, è un fatto ass",i~~!è!F~e: molto meno naturale è~a;;:Che autori . .!?l8 ssici ci permettaTlQ.._e_~~lt~J.-~ng,_ei jnvi ..!ino

.JUlettare un'occhiata nel Ebro nero di Romulus (69). Il lacUS clas- 75' Sicus , in-questo rigVard(),è- un: passodei.F'!~: di Ovidio _.(~3 _~ggJ,u.n_a.udaee c.o!lfro."..to tra J\ll~~o e R6tiìo16a

. "., -.: "". "..., ' .. ,:.... ..' ..' . '.'" :

(65) A. BRELICR, Il mito nella storia di Cecilia Mè#!llo; SMSR

15, 1939, 30 sgg. r.. . . (66) Solln. 1, 18: Il tugurium Faustuli è ad su.perciz,um scala· rum Caci. " '.' ,

(67) Se Il passo corrotto di Plut. Rom. 20 ,;~pd:-'<oÒ<; )."Y0~blo"" ~~&p.oò, K~).~' a>«'iJ" si riferisce, come generalme,nte si ammette, al-le scalae Caci. . ... ,."

(68) Solin. 1, 8 sg. - cfr. Dion. HaI. 1, .. 42;'2 sg. (69) Qui non possiamo evitare di ripeterè. diverse osservazioni

fatte da G: DuMllzIL (Mitra-Varuna) che. per primo ha .dato fondo

al do'ssier mitologico di Romolo. 39

H"

Page 18: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

tutto svanta ' d' ,",_. __ . _; .. _ .. _ .. _.~gg!~ I.....92::l-est' lf É1ITlO In altri brani-délÌa s~s~:o, pur celet2

rato c~n.~l!~E.:§.ia-

. JmImo

facili tra la pote z opera. Dopo alculi confrotiti A - n a romana sott . R -------'-_ ugusto, Ovidio dice' (e. noi sotToì~--'-'? omolo e sotto

sembrano I>articolllF.I:tl~g1:~.Significa~~:~o le parole che ci T ( .. ' . .

u ,~_~' l!0m:~~us) .rapisJ ille cqsjf!:?. __ g,uce se iub '. . . .:tu-pee>p,,;..laeer1'eppulit ille nefas: -.~ et esse VlS ttbt grata' fuit . fZorent s b C' , ___ . .1.. [ matronas

. ' . . tu' . ~.,' ~ aesare leges ... te R::-- d?mIni nomen, pnncipis ille tenet' . " . . ,emus tncusat, venimn dedit hostibus ili t A . e e c.

, , • ppaIOno dunque già presso il ~ <i.~ccusa .. che' i cristl'ani' la .. .._~poeta augusteo 1 capi

R ---- nceranno co t 'l f -

oma: l'uccisione del fratell 'l ~ ro 1 ondatore di n::,~r:1l_ aycolta nell' asy lum; o~ 1 . ratte: _delle Sabin:, l~ TeCcia contrapposta alle lego. -l _~d'·""d-~\~P~J.1,,",,ancora, la vIOlenza , • '-1S e a omi ' . -, ~--"". --,e .. .!()!~a-"to l'intento adulatorio ~~zlOne tlranlica. Ora, n'Oli getta si~i1i ombre sull f confronto ovidiano che teratura c1assièa--réìat)l_·_lS'..~Rr~j.el fondatore: tutta la let-lva a omulus rie h 'l ~ ,=~-me accuse, ora esp-II'cI'te-o--' --;- c eggia e medesi-

t, >A, ' ra InSInuate t Igate, negate.' Di t " ,ora rasformate, mi-

quèlle ~éhè~mettonoq1~~ -~i~ a,_.nOl c'Interessano soprattutto fOlÌ.dato~e di Roma ~'~ué~'1ey:o a~uIli, tr~f:ti, comuni tra il

. con il .mostro aèll'.AV;n:t,·l~~ ~_J~r~ene~te .çe, .. horribile dictii t . mo, acus!.)· A h" R • ' ra. J?aston .e fa il pastore' e' ',' nc 'L, .. ,J"n:':li;l];ts· qesce

OVIdIO, Plutarco) afferman~ c~e pa~te deg~ autorr:CBivio, lottato contro i ladri e ch R e eglI, con ,11' fratelIo;--'abbia

J;.eressata attività di poii:a ~mus s~~questa loro'dislri: dai pastori di Numitore d SIa ~t~to trascI~ato davanti al rè \[.~:rp. .. ~lli non emer ' .. a a ,rI r:ac~2..1}1LJ2 posizione dei :1 1"7" :;_~_ .... __ :._~_..,,_"~~_ .. ç.9SI nuhta: D,;(\,y\;",i" .:l' f\ l! ---:,.1.; I v, l~ sg.) p. es. paria"soltanto :. ~_~;..U"V ,ù .n.'w,;ar:nasso u;emelli e l,Etstori di Nt't dI f~eguentl contrasti tr8 _~§.t~b"perchè gli uni r __ ·~ml ore ,che SI accusavano a vicen-,~~~""-=_~.~~ nva evano l p'rati d l' lt' SI appropriavano--de' --t-:" eg 1 a ri o perchè

h 1 pra 1 comuni Si h t' " r.7~~~ione che trasformava' -? mo. '-:'0 dI ntenere

cJproche violenze ladresch' ~U~S~I attrItl e queste re­die e ladri sia soltanto un,e ~~, un edIfIcante storia di guar­t~to alguant~zant: ~wl1'l!.urgat:.' di un mito diven­lisio ç!..J:t!rivano l!arole si' . ~' a .verslO;,e che segue Dio-" lJ:ybreis (1,81

1

2) con cui' gnIfIC~tlve: SI pensi a tutte le 1 g!=melh affhgg2:p.o i pastori, e iE;...

40 .

confronto delle quali impallidisce la iactantiiJ;di Caeculus.;'." ii peiìsf~ll'a,rtropastore~ladro, Cacus;' no,..:" leve finitimis hospitib11sque ma/11m (Ov. fast. 2,552). E' .' u~1LPi~..!lo~~§..'- trascinatore dei buoi a ritroSO,' che non a Caeculus rimanda un altro malefatto di Romulus. su cui perfinO il citatopaSsoovidiano preferisce sorvoiare: R.Q!!1UI~_J2rÌJ.!l'!o.'!Lsgpprimere il.J~lo ingan­E!":pérmezzo d(Uh vi1e~n~an~_Jdo~to a quella regni cupido che anche Il buon LIVlO (l, 6, 4) dIsapprova nel fon­'datore di Roma, _ oppure, come, forse piu vicino alla

{( realtà)} mitica, si domanda Dionisio: a un suggerimento divino?) Romolo riesce ad usurpare il diritto di fon,dare la ci!t

à, ~ g~2c~pici _~~,52n~Ito_a-R~iUiJclr;

Dion. Ha!. 1, 86, 4; Plut. Rom. 9, 5 e lO, 1). ~Q.~ ap~Ul1'~"i~~_<1~lliL'!u,!-_~.!...(!Li~ni~violen,~~.:. d,QE0 verrà ,yucci~el f,alello, d~~g~~:n.~'i.9 :j,i sab!Jli (~~~.ll.d.i(Lç~1l'§'!oS_~(1",~§i~-010_§.C().PO: Plut. Rom. 14,3) in un'occasione simile a quella in cui Cae­culus, allo .stesso fine, invita i popoli vicini a una festa; dJ?J2o verrà il tirannico periodo ultimo <:~~2:~~()_,<:.erte v~.rsioni ha condotto alla s~~~.<r~.f().I}i1?-tore:" Mi non sono soltanto guesti i motivi - tracotanza, la-droGinio, fraudolenza, violenza - che collegano il mito di Romulus con Quello di Caeculus. Seé1uest'ù1Hriio fo

i'idala

· ;;,..;;...;~.;,..;;..----~-~"'-~~.~._~-_ .. _.".,--•.. ,= ......... _---_ .. ~ ...... _._.~._-sua città collecta multitudine, che dire della. gente rac-c().gli~ci~ dell'llsylum romu~, iiI Cll.iaì:ì~oÌÌd'-a'J.l()'gli schia"' :vi fuggiaschi e~§..'!-.§:S1I11 (Dion. 2, 15; P,lut. 9) - gente dello stessa risma di un Cacus che se è fur anche nella sua veste mitica (Verg. Aen. 8, 205), nella formulazione. eveme­ristiCa diventa nequissim11s serv1tS et f'fu (Serv. Ae,.-•.. g,,190)'

9~~to~~e aglL~et~~~ella:lor~ce!: riera i due fondatori non sono tanto lontanllunoedallaltrok còm~semb;:er;bbè~da1faVersfonBÌ;Urgata . d'i"l\?-;.'y!§.di Ro­mulus. Ma indipendentemente da quegli ~12l'1'!1.9Scuri, ~n­che altri elementi ci convincono del fa.tto c1l:.enel

mito cl!. \ ROrriUiiiS e in quéllodI"caeculus' s;'tr.atfrcf2·in 'sostanza di_

aue variazioni sop;:a~co tema,:..l?e~l'lO la nascita di ~ -Homul

us véniva raccontata, com~ ,f,::rl<:!ti".lRròriia

:thion

in pliit. Rom. 2 sgg:r,anche Tnu!\amahiera molto simile a -quella di Caeculus, ciCièattribuel'l<l'" il'i"J1()lç fecondatore ]i..!. .~-,...._<l-' -..".....,..~.,..,... . .---,........,.....-~~ 41

Page 19: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

/

fuoco del focolare - con la differenza che nel ~ito di Ro~ ri-q;~us, ~l po~t~ del1'eufemistica scintilla, troviamo anc?r;1l ,p_hallàs ap:parso n.el focola:s~, e ~ ~he la do~.pa fecondata; e una 'schiava. Romulus e Caeculus1 Inoltre, sono entrambI bam­n;r~i,wesRosif"'ffnsie~::.c.9m' è noto;'-èOri' una lunga" sèhiera di '"<;'f5ndatori }: mediterranei, da Sargon d'Accad a Mosè, a Ci­ro ecc.)E"se.~:Lmadre.,.dei gemelli appare eS2licitam<?nte .comeJlestaie,,:Jévirgines aqùam petentes..~_~he 'ritrovano il piccQIQ:,~:Jja:eculus~cricor:dan~ llgualmente .. 1~. classica figug dèìIa .... '·'VèS'taIill~~ si è sposta1&Jj è impallidito, nel' mito:'prenestino,' ma in una certa forma vt.~_rimagQ... ugualmente;· e altrettanto è da dirsi intorno al motivo. dei fratelli.: .. mentre. Romulus e Remus sono fratelli gemelli e la loro storia ,implica un'altra,s0R1?ia di fratelli (Amulius e .-!'J~mitor), .. n~]la .... stoda- di ç~~ecu~s=aJ2E.aiono Jn un ruolo ~ .la cui originaria importanza traspare daH'insist,enza con

. cui essi ,sono menzionati anche neLpiu, ridotti ,riassunti, del mito, ma il cui senso ci sfugge completamente.~. certi' Divi, .Digidii o Depidii fratres (e secondo Varrone Ceculo stesso ~sàrebbè,stato.unDepidio). -Nel mito di Romulus Volca-

,',;>rius. noh"'sembra aver alcuna parte: ma anche qui bisog'na ','contare;sttrguasi . illimitato trasformisrno .• dei miti. Intanto, '. '§2J2arepur,'s~mpresign:ificativoche 1~ ,.statua· di Romulu~ , venisse' = eretta "proprio nel. VolCanal. e'che:giiestb.: ~santtiario

,(con 'dentro' una pianta di loto che si riteneva';aéquaeva urbi: PIin. n. h. 16, 236) fosse una fondazi()ne di Itomulus.

. Ma c'è dell'altro :.Jl'phaZZ;;D;i}oç9IaI.!L - della versione di Promathion - appare una seconda volta in un mito di na­scita romano: nel mito di nascita di un «secondo fondn-1&re~~ -c.'onditor_ ~ Qfnnis .. il1- .civitate·~ d-iscpi'~;fi'i'nis 'ordi~umqiie (LIv. 1, 42, 4), Servius Tullius. Anche. q1,l.est9:.YQIta, esso f~,çondCl1Jna se hia1?f!;' rP.~_1!?-.-S11!~~ occasione esso viene identificatp_ - ipoteticamente e senza escludere altre pos­sibilità - con Volcanus (Ov. fast. 6, 627 sgg.; Dion. HaI. 4, 2, 3; Plut. Fort. Rom. lO); identificazione plausibile, ove si pensi alla fiamma che circonda - non una folla, come a Praeneste, ma - il capo del bambino S'ervio (Liv. 1,41, 3).

. (70) L. EUING, op. C., 30 sg.

42

'1 l

5.

. nto di trarre qualche conclusione' E' arrivato Il mome fatti di culto. e tradizioni

scorreria attraverso

't '. d l ome si-(71) Cfr. J. HUBAUX, op. ~l. . secondo fondato~e, a '? è OCCU-(72) Di un alt!o stran?lltIPo~le ugualrnen~e rapI~ore,« ~hoiboS »

'ficativo - Furws CarnI U8 V" oltre l'artIcolo Cit., gm .' J HUBAUX,., 3 696 sgg pato a vane rIpr,:se B' 11 Ac. Roy. », 195 , . 5, 1950-51, 73 sgg·,« U . 43

Page 20: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

Postazione primitiva, in quanto dall'esame dei dati è emer-~n;:~:-te~~ia~L~se~d~-·djie-cit~ analone:_-Roma venerava intensamente la rande dea For­t~~pur non vedendola sostanzialmente diversa daEa dea prenestina, mentre Praeneste riconosceva ugualmente in -'--~_._~~.~~ .. _. __ ._ .. ,~-~_ .. ----..-....,..--_.-... Iuppiter il dio sovrano, l'imperatore Quanto ai miti di fon-daZIOne; in eiitram1ieleClttiCabbTamo-rIscontrato ·10 stesso _ti~~]tu1ù~~a, SL]na an<;Èe c~~ promessa, di carattere fraudolento e violento, attaccato a uìlaìUWente di pastori o ladri o schiavCsePòi tra i culti, malgrado ogni profonda affinità, non abbiamo trovato due perfettamente uguali, è soltanto naturale che nei miti la varietà, malgrado il fondo comune, sia ancora molto pi11 grande: infatti, mentre i culti, una volta istituiti, assumo­no forme stabili e non facilmente SOggette il trasformazioni,

. i miti, per natura loro, sonoinc0.l1titlti.1l.tr,,§f017rla,dOllè: la variazione è, Per cosi dire, là forma d'essere del mito.J;)_~r­ciò il mito del «fondatore », salvo certi motivi .tematici .che. ne COstìtiiìs<;pii.Q:i:C1'(UCIélnffiii1tiliJ;ì5;:-puog1l.Piifrn.Jiù6Bìie dI~~rsisslm:: alfeindatòre prenestino, p. es., manca (stan­

·<lo sempre ·alle scheletriche testimonianze che ce ne sono pervenute) j.] fr'!telIo gemello, manca la lupa nutrice ecc.;

'al, fOl:J.datore :'"rom%6'1ni.:liC,t"'QuetSìngolare . dil'ett6:agli6c~ ... ··(i!1iJ;'lt<i:mìUi.iffiiii~:e:~lii::~~m:§W~t;g~tl.iì:Jljtffu~iéLn;:~~i ...

( CO~Ies~ Ceci li o M etello) .. M.~..!l'l.egtp.1lIJ1~!l?.9~_ç9.Q"L.t1:IOri _. _ legge, idla violenz(t ~.Illla.lr.a!)..d91"nll1!. quanto a.lla nascita prodl

glO

sa-e'8:iT'ìnràiìZia abbandonatà;· :aomolo ,e Ceculo si c()I'rispond?,n? . p~ené:lm~nteo ·[email protected]ùIti e.9!!ill9 dei miti di fondazione c~­c.Qrggno dun!L~~.I can~e guell'impressiOOe ~nta1l2-nismo relis!9~o rom~nt~tL~_q\, . .fIÉ~lq .~ P? ~QJ.Q,sP.JJpto ~~, ._.. .

. Pi'lìna: di rispondere definitivamente a questa doman­da, è bene osservare che nel corso delle nostre divagazioni lp prospettive iniziali hanno subito una. notevole altera­zione. Ciò .che all'inizio ci appariva come un contrasto tra le religioni di due città,ora - tutt'altrOèì1eScomparso _ ci _. .'"'~" ... , .. "_ .... _.~~~ .. >,,~,.,.....,. -

si ripresenta come un contrasto, indipendente da ogni loca­lizzazione geografica(j politica, tra due t<i!"!1~1~ §l'ma religione comune ad entrambe le città. E', per cosi

~'''-'.'''''''\.4'''''-''""",."._,,,,,,,,,, __ ,, ............. _ .......... ~ 44

h " ontrappone al « mondo d di Fortuna )} c e SI c _ dire, il «mon o. ma che a·Priierieste, in un senso,! di IUPEiter », SIa ~~ Ro. . anto essi non soltanto p.!!!!._ 'perÒ, puram~E.:!~~Iale!~Ico, In qdU 'ma concezione religios~,

.~- ---'~'-lstere in seno alla me eSI ----:- enda o la real-sono coes . _' . p' p-ongono a VIC o ~ anzi si implicano e SI presu =ttinge infatti, il p~~

ma -,~~- d ' " ata da Fortuna a ! _Y"'~-~-'-l' o tà precosmic~_ .0lll..':~_, • _ fonte ed origine de ~osm -p 'no valor~ra!e d",l fatto che e non-sarebbe suffic:ent~-

. "t l'l quale, a sua ... volta, «~--,."" Ilo che e orl-dl IUppi er, , ~- .. _' . f ndasse su que

mentri ~jarantito », se non ~I . o emo ';,-.--Qua!!...n-to-p-o~i-a·"i ~ti gin e in-o sens~§:..ssoluto, ({ prlm:.g sC rivelano la medeslma di fondazione, a ben os~er:var I/alra stessa concezione. ,La struttura di~ettica. e, s?rg~~~to creativo dell'ordine, ~ Ite­fondazione dI una c~t~a.e u,_ - ' (73) che non puo fare

- f d' - ·one ileI cosmo, ., chel" l'azione della ~n azi . - ---- upposti pre-cosmici, a. ~10 "~I ',\ a 1l1~0 -~ ric~amarsi a::esuindi alla mentali~à m:tI: a ap- I ·ha preceduto I °nlme

· ~ c tii ui le OriginI .I!t~tu:ne e i pare come ii non-Ord!?-,e'l-r:;;ta tra i fuori-legge, l loro , prodigiose .dèf jond?-t.oX:kt',l~ 2~~ ileèessariamente preludono ; inganni e violeUZ.e

trtll.nl,Gl, .. ,c Venerare il fondatore , ... d l uovo« cosmo)} o -,= _.- t rale alIat'Ondazione e ~ .. , - I i della città è cosa na u , fuori-legge pe~ vener~~ le ,;gglta alle « origini ». Il fonda­' "-'~ .. , ··'mentalità relIgIosa rIVO -- l' è P es. su un per una b' lente _ come o , . tore-è' una Jig1!:E~ am Iva . e divina o titanica che pre-lano· cosmogonico, la gene~"':I?n. del cosmo _ rappresenta ~ede quella dei padroni dleflnltIvd~zione imprescindibil~ del-

' a anche I a con t" SI me-il non-ordIne, m t' nOSI'tI'vi)} e «n~g.9-~.=..lVl~}}--o;~~ ..... lemen l «J:'. _ _. . l' 9!,gJ!l~;..-~.r.ç.l~~----e-···-nella SUéL§!2~!'1~_ . scolano nel suo carattere, ----.~,-- nsiderazioni ch~. f~~-_·"---O-;:;-~erò, malgrado. tutte ques!~I? religiosffà,}?ffia_I7

a ~

'. ca ire la cornune stru~tura ~ déllà.'- nosfra-iQotesi dl no PtOna restano ~lc~~2:... .... puntl . " r':"u<':".Ìosse' altro che prenes 1 -c. __ ~._ ~.--- egare -:-- no f lli!!tenza che non SI po~son().n - a' ~er l' oracQlo pre.n!!~ _ 1::. la gocumentata avver~Io~e~t:or%~iaff cerc.~o di~zzare ~o, o 1'.i~R,~S:~P. c~ CUI g,~ ': '

.' . ..' •• o· d o i atto di fonda' " i« cosmo» implicltl a. gn G JUNG-K. RE-(73) I rife~entl ~tanza noti. Cfr. tuttayut C. t~rdam-Leipzig

zione sono.ormaI ~I:J~~ Wesen der MythOIOIl'~, A~ariS 1949, p. 21 RÉNYI, Einfuhrung 'ln L mythe de l'éternel re our, 1941, 197 e M. ELIADE, e s.,Ws_ ~

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lq.J~~@ra di RQ.g}olo! - e che, anzi, solo ora appaiono vera­mente . pro.blem~tici, dal momento che non vediamo piu alcun motIvo dI una «polemica» religiosa tra due città che, come è apparso, avevano una comune e identica con­cezione religiosa. '

. P~rtia~Q __ 4~n~....2rig:~!:~h~_Lprenestini abbiano, eleva­!Q.L ~}?:., .. :!;lP:' ~p,o,ca incerta ma :probabilmente assai antica~ il ç~ltq ... g,i f~.E!un.a .~ culto cent.i~~i(rell~j_<2-ro città,!. è-Uil-iitto çlr .. ~.er" ~e " nOIL_Q~~J.g.!lififill.!vO _,çt~l1~~~,,§,ç§l~~L~)' delle altre ,~lttél." .. ~§.~~_~~~ del cu~to ~i, Iuno Sospes a. Lanuvio, di Diana ad AncIa, ecc. !~~!,,~,~J2.~_la « scelta» dI Roma sembra sin­gol..9.:!.~_~Lareb~~!lasi :eensare - ma i dati ci mancano -chr~~pon sia q~~~~2E~fnaria"e spontanea, bensl una scelta eC?~_~lente p~esa in. un second~i~ pure antichissimo, tem­:R0'= nulla dImostra, infatti, - penché del resto. nulla esclu­da - ~:tt_~_J~_ f~nzi~ni ,poliadi fossero 'attribuite a luppiter é}nc~e ,anterlOrmente alla fondazione del tempio capitolino. ' ~er~o e ?he con questa scelta Roma si 'distingue dalIealire ~!!!éi. latl~e; ma e~sa si distingue - e pressapoco nello stesso perlOdo della fondazione capitolina - anche in altre maniere (p. es. l'istituzione della repubblica!). Roma sidif­~e7enzia dalle altre città latine e si contrappone ad esse, mlr~n~o a conqui.stare 1'égemonia. Con l'éspansione del suo dO~ln:oR~ma soggioga e iggua.<:!!,~,' nel . EEo]rio' « cosmo » le CItta -latine.: l~ opp.osizioni, je .. ,rEleHioni di queste 'Città

r é1.~~~~no ...9.ul!ld~_~glL.9cchi rOI!,l_~lltj~asEetto di un 'at­teggIamento recalcitrante all'ordine, al faturi?- Iovis. D'altra P'~F~L. ~otto iLEeso della, dura prepotenza romana, le città sQggiogate si sentiranno -sprrrte-'"acCaccentuarè i caratteri

- P~~FjicQlari "della loro tradi:6ione religiosà:- le"])asì . dIUila « pole~ica)} erano gettate: .9A.~~~~p_olemica, s'intende, non teo~oglCa, non basata su articoli di fede o su argomenti della raglOne, bensl squisitamente politeistica e mitologica. Quelli ~_he erano soltanto i termini dialetticamente antiteticreìi1 r_~,él,~~à_ inscindibili di ~na comune concezione religiosa, si tra­~~o~~,~~.2z spontaneamente, i_:g._,.1~;:~L~L§i,~emica:' per la ~.~t_t?- dI Fortuna sarà i~rtante venerare una dea piu : an!~~§.,.,~~~ dio della città nemIca;-linadeatra le cui braccia '\que.l d~o. è bar;nbin~~ Roma, guella dèa del caso e degli , schiaVl lncomlncera ad apparir~.~~na divinità del disordine.

46

Al1aJ~~"di q~%.:5~pol~E1ica », Rgma sarà costretta di ri­y.edere le proprie tradizioni, eliminandone o atten~ando, r.§m~rI?I§j:§::g.cJgLc.9.}},~~19-.,!.!'.2J2l?0 imbarazzante}llente rIcorda 1~_E9;~!~12~L __ Sombattute. ç~~L si arr~verà. - p,ri~~ anc?ra di ogni secondaria' tendenza moralizzatrlce d onglne fllo-, ~dfica che anche in Grecia trasforma le tradizioni mitolo­gi.che - a .. ug. modellamento specificamente romano della religione: .. P:..~~~ al~e...:: qemi~izzazione » dell~ivinità ~) alla rigida eselu~~I)._~._~.~gli dei non-ro.!!!ani dal pom~erium.i e, per quanto ri1{~_~rÈa,~. r~p.P9fti _c2.E~ p'r~e_nest~J.,~1l- oppo~ 7.10ne formale -alla consultazione den'oraco~o, aJ~~ trasfor-·fi.lqz~Q}1~..9.eÌla:' p,r1mIg~!ù~~Jn -1 ovis--~..t ~~.[~.~C~E:!.~~~2~~, n~i_,p!:.~p!..L mitU;!~,.f~.~daz.ion~~!).~!i.~~J2?.§i!~Y.:L~ ~J!Lquen9 p're~estino ~ dei la!.~~E:,~~~.~!yl. ~_9:\ __ ~.~_.~~.~S9 __ ,~."S;.9.gI~.De, ~o~-__ p}~,~.~gN~~~'~~~~_!~:' ~~r. effe~to dI un antagonls~o 12oht!,co, \ .r.9.:~~tte~"_puramente « dlalett1:.9~~ » ,t,JA ~~_?].'.e-cosrr:lCO » e «. co- , i~~tç9., .. » comincia a diventare un OppoSlzl~ne dl.due?rlen- 1 (tamenti religiosi contrastanti, e l'ordine dI Iupplter SI con- l trappone a ciò che tende a considerare' non piucorne pro- ' prio ,p!.~uPE.~to divino e fecondo, ma come cieca tracota..!!­za di un disordine titanico. ' _." ~_. . "= .• ".::·U~· •• ___

47

Page 22: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

2

I primi re latini (l)

1.

(1) Con il titolo « :i primi re l t" .. .... ho presentato le tesi princi ali . a 1m: divm~ta eq eroi culturali» Internazionale di Storia de~le : 19-~est.o studIO alI VIII Congresso

(2) La piu completa rasse . e l~om ~Rom'a 16-23 aprile 1955). di A. SCHWEGLER, Romische G~~h~e~t~e~t1 Tr~lba~ivi è tuttora quella

, u mgen 1853, 212 sgg.

48

accettata ingenuamente dai primi grandi investigatori. religione romana (3), fu :':.J.~ •. !:?~5'::'!:!:.~~_!::::!-''i'-':.I..,L:!-:!,.~g._\'';Ul,Ll~···I;.H:I;éi~··o«~E~r-B'I';~-,·~~. jmII~ Jahrhundert v-:--~~r. entstandeIl8. Gescl1icl1tsk1itt~­.!}lr.:~.~» --daÌla critica wissowiaha' (4r-e' come "tale' iu"dopo" cons1derata dalla maggioranza degli studiosi: sembrava cl;iqtQçJ;)g,.Jr~tt?:llçl9§t .. q}_~iyiRil~;:.,~~~~P}1~, 1.~,R§;t:t~.gj·>~~_p:ri:., ..• _ .. ~,!'_~,~ . ..§.,JQt9 .. ,.~~~~~gn~!§~L_~2n ~~11!1!..Lc!F3!t~,l~ J!l~cHI; "-fosse. ~futt9 o di .. un~tc?:I~e_ .. ~:'~~5l:~~~,~~A.9n{:!-}?,P8euçlo.s.i()rIs-~-0?-pseu.: d()~it6Iogica.Tra figure come quelle delle antiche 'dl:viillfà r6mane,' ben lontane in fatto di plasticità mitologica da quelle greche, «among such vague figures» - scrisse il ' ROSE - «Euhemerism raged unchecked... most of them were converted in early kings of the ltalian tribes» (5). -All'estremo negativismo nei riguardi di tuJta l.a rn.i!olggiE. r:6inan?: non tardò a manifestarsi una certa reazione, legata, cQm~~._riQJ(); .. éii -nomi di . VV"-~:F ... ()r~:rgJ:If~.Alll,;g~.ll\:t~· dètlorò seguaci. Del loro tentativo dCrl-vàiut~zioIle ~~L;rpjJi.:r::Qm:ani v~nne a beIl~I~G~él:r:~" parzialmente,-anche-'Tei--nostra tKaçlb~.

_~iol].~,:.~~'OT_,!:g.e()~!e~Ile_~h.:~ n()!). t~ t~o ·i(elI~-·~~~i.~~~.,~~élE:.é1 . . del mito d~-F_~"!:!!lLl~ fb~~~~_J~rtYQ. .. gJaJlt~I}tigt_el~ID~n!t~:-. .tici (m; ·lO.~L·~HE!.~Jçg:rnpar:élnd:9 .alcJJJ1L~l~m~llttd~l.rnito 'di « re o»., Jrél~I.J:li~. GgI} .. Ig()ti Yi~d~U~ .. J:r:élgi~!9.IlLfg.tg±:I1Q,.§:11'élP~1() re pal!Illl§,. res~.p.robabileunalo~onotevole.él.Il~icmtà o o( 7); compilando per la ReaIencyclopadie dl""1?arily-Wlssowa là voce « Picus » nel 1941,anche-Georg-RoRD.E .. si .espresse-con esplicit~,risoe:rY~ _ n~i xigua~di dell~ Ilegé1z!<!J:l~A.sli9gni.Y.alore .

. mitico della figu!'5l di « re-»Pfcus'làr. "TlittàYJa,)l,.quapto'.-mi risulta, l1e§l1jllno si è preso finora lafatiGa çlisottqpQrre élJlJJ,li aIlalisiorgal1iç(;ì .l'tnsterne de11.a_~!,adizione. .' ,co o '",-

o' - •• ":. 'Ma 'è~ Tilverita; o beli" co:inpreyìsibne~ lè.sv(Jg1!iat~~.ziq.i;:!gli. ' ___ ~ ___ . -~"""~~""==~--=,.=o-~-=..".--=~-. ~ .. ~·~",,"'7--o--~""'"~~~~-=7~~-·""'~:'

(3) J. A. HARTUNG, Die Religion der Rom~.r./)jJ};l~:b.gén 183Ò, 123 sgg., 173 sgg., 185 e passim; R. H. KLAusEN,,4é:~~(I$''ll/rLd die Pe­naten, 2, Hamburg-Gotha 1840, 2, 843 sgg. o e'Pf!iss'im;"\L.:' PRELLER, Romische Mythologie (3. ed), Berlin 1881-83;37l?·;'Elgg.;~i2,12 sg. ec.c.

(4) G. WISSOWA, Religion und Kultus; (Ler<.:1jlomer,o Munchen2

1912 66 . ·""-':"'X,c.'o'..' . '(5) Handbook of (keek Mythology. Lonà6:ii.d9281 310. (6) RE s. v. Faunus, col. 2054.. ,"o'(,,;,.:;~J.:o.,:'ro 'o (7) A History of Roman Religion,"L9tidpri/1938,·.211 $gg. (8) Col. 1214. : ';1'::0"; t;o~ :0<', .:,' . o

4

49

Page 23: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

studiosi di fronte .,~11' argo~el"l:t~.~ eIplIleIlQ jJ?J~ ç()Ilyint~ assertOri" dell

tesistetiz1Cafun' autentIca mTiOIQg1~iQrnai=ii-RQS~~

$6iio" nàscontlèfsrl'~ssiii1t~"Cne. nella seriE; d~iJni re'Clatllii' » -Vi~sia'clualcgs~a~':-;-tii;evfaentemente.Jattizio1:ar:mI;. ~@9~sà~~;,eru~i~_,~; ·S~~i~~tJJj1HL,~.tt2l<Lg!s?-rn~gM:,:~.J29: verDi Già è difficile convincersi del' valore di un mito che -~sullo stesso piano divinità cosi lampantemente diffe­renti come uno Ianus e un Faunus. Ma; quel che è peggio, nerriiiiério si tratta soltanto di ridurle al comune denomina­tore di primi re, ma a _ ~i~scu~a delle<l1.léì~~D?:'_.c:§:gUf~",c,y~n~ ,gQnoattripu.!t.epr:~:s-o~~12~eo -:.:::: 'e" ~rvolte~ esattamente -,J~:;_., stesse furizfonr;--fondazioni di città, di culti, istituzioni di "iéggi·":e~-·cònstietudini civili, -l'introduzione delFagricoltura son,6/'come vedremo, meriti ascritti, spesso senza riguardo a'conffaCtdizì(}ru, a· tutti i singoli componenti della serie.YJ .. _. ,.~,-~JJn.9.i.1~~R.I±~_§l~oraègJéi?te sch.ematici!à in questi, raccQritr~ Glie.' J~'-~lcche~~~;c~8~~~~~: .. Q.~i::Y~~~Lf~fgl11~ffi~~E?:~~i~~9R~~x:~ 9 le parzialiD;l~rp;iol1.tÈ;:~~lL~1.lE9rtPQ§§()n9. ... J1QJJ,Js~c:rjsaJtare, __ ~ rna: .. ch~_p.~lla __ tradiZiQne .. integrale_,~è.Jastidios.am_~n.t~_.~P~~-:

... sg+l~e. E' dunque comprensibile che i ricercatori delle trac­ce di un'autentica mitologia romana abbiano rinunciato ad occuparsi di questa tradizione: quanto piu possiamo allora capire. il disprezzo, per essa, dei grandi negatori di ogni mitologia romana!

Stando cosi le cose, q~_~c~Q~~t~pot~ebbe. 40mandare a che .. serva, g~~,._,:riprengJ~I~,[a:r::gQmento~·Eppure, .,11~Lg~rto ~n~res$i;-o~i~!l~ ___ !!!.~!!~U;'.Y.riQ~i~~,:cDQtr.BlJbei~_mi serilb."a".sc:a~: ttiijie anc~e da. una semplice . rif1~,s@'~9Jl~.,,,~11~~.~J~.§~gJJ_ente :

. ..c.~n:t~~~maI'i\gJjJ>;J;ì:!qrW~;'~ll\:([,~rm,:n.~.AJ?as~t:.J~~ ,'eli chiedersi, ~~rché __ antica o recente che fosse -ill.,J:lo-

"< •• 'j.j~~~91;~~;~~~~!~~~_ ",'~,:~')ì:ièssiin'altra? E' a"qu'esfo 'punto che la tesi d'un'origine ~~""~.;;:;::;:;:;;::~ ... --

evemerìstica comincia a vacillare: agli evemeristi poteva di umanizzare divinità preminenti, come uno

;':·~·t:'1:'''''',",.Lf::·· C:),.divinità particolarmente oscure presenti nel ~"~~:,'=::::":;~)'-;"'.L':" .Ioroepoca. Ora, per lo meno Picus non sembra ':VP~Rc:::p::.m' "",',' ~ importanza nel culto romano: fatto sta

ne troviamo traccia (9).:fauIl':!s, }l.ella sua forma che non _' __ ,-laFe.-e--trorìpopoc(Lregale .. ~p.er~-~dar­recente era,troppo l?epe . l Y'e. e se a

. 'r--- . emerizzaziQue .. dL7que .. _gene ...... +~ ____ .. • QCCaSlOne.éL,u,U9".J~Y,~. __ .... -- .. t tte ,le dICe-.. -'·'·--C"~"'--"'.'. • tt ccava InSIeme con u S t S faCIlmente SI a a , . t'

... a urnu h l" terpretazione evemens lca rie sul Kronos greco, ~nc e ln

reco degli dèi romani, con-

di quest'ultimo" Ian~s, Il meno g te caratteristici nel culto traddistinto da. tratt: estre~a~~anti a un erudito eveme­pubblico, non SI offnva l~er t~~so paniere con gli altri tre. rista, ad esser me~so n~ o Senta in nuovi termini: _~t2,,5~Q~.

Cosi la questlOne SI pres , 'u" tanto 1'età antica o . ,. porta non e pl ___ .. ______ ~ Per Il momento c.~ .. __ .. _ .. 2 _____ . _____ .. ______ • _ pifoblema -.,.- .,-,-.- ---·_,·-.----·-c1' . quale -la conOSCIamo _ . . E~S·~·J}·~~'-~~~dJ~~icl~dfrfl~fiffiente si risolverebbe con l meZZI che, preso .1 pe. ?, 10 _ ma las.~':l,",E§'J3:~2P.~ .. .9-~.~reL._ a nostra dlSposlz:one ( .. )'. . hanno ermesso o, ev~n-cioè i fattori stonco-rellglOsl che . p E chi sa sel'esa-.------- d t . ato la sua formaZlOne. ,_ 1

~!?J:ente, . e erml~_,. luce indiretta~ anche sulla que-me di questi non gettera. u.na t' e dell' età della tradlzlOne... ta

S lOnper far fronte ai compiti che scaturiscono da ques

. di una festa o di un ~empio (9) A Roma manca ogm documento 11 epigrafi dedicatorle. Ma di Ficus che non figu!a ne:n:lI~en~i~~s~rare un suo. ~u1to per i neanche fuori Ro~a .e pOSSIbIle di T-iora Matiene (Dl(~n. Hal. 1, tempi storici: il 'plCchlO oracolar~ultuale di Mars. Del FlCUS Fero. 14 5) fa parte dI un comples~o ulla ni~s (Fest. 214 L.) no~ sappIamo r~cente di tutta la nostra ,docu-

(lO) Anzitutto ~er"'~~~'1a;~t\e.;e trac~izionedei « primi re» e pre­iY.i:efltuzicIle lettGrar-,-a'.l.:-,~"''''~.::L~';:-- sin dagli inizi della letteratura supposta com~. nota, sl8~uO dI~!~rx) ed Ennio (fr. 213 '!ahlet:), romana: LUCIho (fr. sg. Ma uesto fatto non dImo~ la almeno per FauIlUS, ~ah~t~no~~~~~~ne iutenticamente mitolog~t~ ancora una vera antic l a, solo per Faunus _ qua Molto piu importante è - ma sempre BAYET L'origine de l'Her­ci risu1t~ ~all'ant~ca l~tteratura gr~:. di~ostrato chè i greci cono­cule roma'Ln, ,Paris. 1926! ~65 ~~~"già nel III sec. a.C., e lo s1!Ppon~ scevano il n:ito. la~}no di' l f~ Ma sarebbe verament~ u?-a « IpercrI­esistente qumdI gra per l 'icun motivo che non SIa ~l «~ogm~» tica» voler nega~e - ?en~ a. latina -che quell AgriOS. c e dell'inesistenz!1 dI .ogm mItologIa strettamente legato a .L~tmus, nella Teogoma eSIodea appar~ Faunus« agrestis», « sllviCola» (Theog. 1013) sia ,:era~ent~ .1 come lo ha visto già lo SC~GL~ (Silvanus) e selvaggIO del la~mHist 215; e ROHDE {( Picus». Ir:' !l~, (RG. I, 217/1; cfr: ALTHEI~ist'essi ~ezzi non si arriva a SImIh n­col. 1218). Tu~tavIa! con g » della tradizione. ::)ultati per glI altn tre «re

51

Page 24: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

>:,~',Pot;remm~ incominciare anche con il primo re della serle. Ma Jr~ ~~1!~0 ve n'è ~ç1~:~§.L§~~S.E~_ dag}:t al~!,j, dal pu:r:to, dI vIsta della nostra documentazione, in quanto, come SI e dett?, nulla sapRiamo di un suo cutio~'-plcus: quale lo Co~oscla:n0 dalla tradizione, è una figura esclusi­vamente mzt?logzca. E, trattandosi nel nostro caso di uri ~rgomento m:tologic?, ciò lo rende particolarmente interes­sante per nolo '~~u~_ç1ubbio che in' un tem20 antico ep'li avesse anche culti ma di t' = 'w • " •• o.::.:.. .,--_._-"._--; ... "-"~ ,. , ques l non Cl e rimasta. traccia probabIlmente proprio per la loro grande antI·cit..I·t',. '

... . tul a, ora, se e rac?lOn~vol~ SUpporre sempre - fino a provà" contraria - che Il r:r:ltO dl una divinità sia ).egato al suo culto. avrem­mo ... con ClO aI?-che un indizio per l'età del mito: ~on pili pero, che un Indizio... . ,

_~E:..-f2.ti~a gual~ficazione con cui Picus ci' si' presenta, ~on. Og~l eVIdenza, ~ P.~t sl!Q_1191!l~ stesso: egli è un· uccello-' It.J2.~cchlo.:.J!n.Jl~~Jl(L.dio? un uccello re? Nessuno dirà ch~ ,

(11) Con un simile esame integrale della documentazione cor­~~;~~_ U~'a,:~~~vol:~ _-:- m~ n~ per. la prima, né per l,uitima ~ .... ~.~, ·:·l~ ·":.Lù,,"i:.L~0~dl: "vederCl l'mfaCCIaré~ l'Uso inaiscrirrtiir' C d' -testlmomanze risalenti ~lle piu v:=trie epoche ... Nella storiaCl. Jell~

roman:=t, tut.tavla, r:-0 ?- eSIstono, sostanzialmente, che due In CUI la relIgIOne romana si è costituita e di cui

,p;r:aticarne:nte non abbiamo notizie (salvo il calendario arcaico e dedurre~, e q~ella da cui ci sono r,imasti i docu­

d0.cumer:-!l tardI, affatturati, nati nel segno della ew~m;sti(~a. e. CIO vale tanto per Varrone, quanto per

per Enmo per Macrobio! La questione è sem-.. .,.,..",',~ " ~3~~1~(3.nt;o Cosa ?onservano quei docùmenti, alcuni

~U'"",",.L.L.L. ma t~ttl sempre troppo recenti, di ciò che .. '-.L.LEl.L\JJ..lC' çll Roma pre-Ietteraria.j preellenistica?

rr:-a. utile, sarà questo: ha probabilità ,~tÌ'l.'··Vi,n·~· '"',"~~,.;_~ __ una .tradiZIOne letterariamente documentata

con l noti caratteri della mentalità ellenistica~

sia un'idea molto razionalistica, molto recente, Tànto'è'~e:;, ro, che @_,?:~t(?ri.r:om~!.li, si,2.r.eoc(;u.pé:l.y~p:'q""di .}.!!ta· simil~. ' « assurdità ». E allora, cercavano una spiegazione ragio-nevole:'Plcus'era-"Uil .' re--c'ompieiaITiente-'riormale;~ umano, ma :RratiCava--_.-,_._~nl·~r~-Ji~9.P-~!IT.ie:tt~~si. questo~d, ~~jro--­i;a'rte dell'indovino; e. poichè .. il picchio è. un u~~~~l() ,g,r~~~ la.r~ .. (ì~~glQ~J?~~?:)P:~ ç~,~?:Eri plc,~g!().~g~2_~E~l~ .. s~. c.~am~ picchio ~~J2.P~~!<? per:ch~, :q~.PF~~g}L!1,9~~g.;~~ .. ~;~:~.:j}3t A1t~ non si sono spinti a COSI eccess~~~J~!?:<:tm!?g~~~J??:I.; _?~ -q~~L~~~~~ chiamava 'con" il nome di un uccello, era perché., a un cer~o momento fu trasformato in u.n uccello: anche in questo caso sec~ndoll noto tipo" dei racconti di metamorfosi, è l'uc~ello che prende il nome dal re" e non viceversa. Ma chi l'ha trasformato? .Chi, se non .1a_g~9.:g§.~,J~.9:~f,~r.J:!l:~:tr:ice, .. 1'iIP.:: bestÙÙrice-"p'er-~e-ccelieiù:~a;"-d~gli uomi~i, Kir~e? .. Ma. .,(;.9~<~ pot'e~~' trov~~:posto la ])laga. gr .. ~,c<:t_Fleg9:,.~~oria _,<i! ~11 r.~, d~ Laur~ntumf Eftando alla tradizione, J?içlls avey'a.. una. brava m<?g~Ie-114)~'ina"la"bramosa Kir~~.~y.i~!?J?~ .. ~.9.!~y?",s(:;~UElg~. non essendoci .riuscJta,_ .. p.er .. Y~!.lq.~~t~~o,..tJ:'a..s~()r::tn() IP: ucc~l1o:, Oppure,'secon'do-"uu'altra v~r:~i2~.~-" .. J~,!~~~ .. _§J~§§?: ... s,ar:e.QR,~ stata la n.?:9gJI~::~fl!~iTl~§.tfy<?_q.t:IJ~tra..~f9r~,~?tQJj.e.,. iIl_~~_~­sto caso non ci è stat()tr?:lllar:tdato(~5).:. Certo,'la presen­zadi u~a figura-mitologica' greca in un supposto mito ita­lico sembrerebbe dar buoni motivi per relegare almeno questo elemento del racconto tra le solite elucub~azioni dei mitografi. Ma solo al fine di avvertire, quanto SIa, a volte, insidioso il terreno delle discriminazioni, ricorderemo che

''(12f'Cfr ~ il' cUlto dr'-Tiora IvIatienedi·..,:c"l:i:i sopra; . cfr --: ino1t:-e Fest. 214 L (Oscinum, Oscines); per il carattere oracol.are del, pl~­chio nell'attuale folklore europeo, v. A. H. KRAPPE, Pwus, , who 'lS also Zeus in « Mnemos. », Ser. 3, 9 (1940-41),244..,· :" :.;' .

(13) Picum avem quidam dictum p'}ttant a .PwO'. rege.,A,b.o.ng~­num, quod is solitus sit ... Fest 228 L.; pwus a Pwo S"at,,!,rn'l,fil'lO' no­men sumpsit, Isid. or. 12, 7,47. - Cfr. Servo Aen. 7, 190. qU'la,.augur fuit et domi habuit picurn, per quem futura nosceba,t.: •..•..

(14) Di nome Canens, secondo OV.Met. 14 .. 32.0,sgg.;- Pomona, secondo Servo Aen.7, 190. " ,':'" . li .

(15) G. ROHDE (RE S. v. Picus) ritiene che questa SIa· ,a versIO-ne piu antica. La troviamo in Verg. Aen . .7,189 sgg:;, Plu~. Q.R. 21, mentre SiI. ItaI. 8, 439 Sgg. non precisa llrapporto tra Il r.e e la maga. Al contra!io, Val. FI. 7, 232 ra.m.menta l~ rapporto conIUgale, pur senza accenare alla metamorfosI. .

53

Page 25: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

COSI dire costituzional­non solo perché, a

te ; ma an.2pe -'p,erché in un . in strettà 'unIOne=éon

notarsi, senza il minimo acccenno a né al rango regale!): egli, insieme con il

~~~~~~~J~?~fl~Q~t~~Il~~~Jgt~r~a~s~fjo~"'r~m~'azioni"'prim~;t 'di" ~ "~~''''''''''-:--:-"",-~"",-,,~-,-~,-,,,,::,,:, --:re':-ili-e'''N uma-" '. fulmini, viene a sapere la'""Egeria-"ch~

\JJ.."uJ.J.o.;v"' .. :PICUS e Faunus saprebbero rivelargli il modo di una sorgente, dove i.due dèi o demoni sono

tL~l(;:I;i>ere, durante i loro vagabondg.ggi, Numa Ii aspetta .. '. . buon conto, mescola vino e miele nell'acqua

.,..~.k,..,·"'".:"",· •.. PICU~ e Faunus si ubbriacano .e . si addormentgno' ?he l dodici cr:sti iuvenes (Arn.) saltano loro ad~

--'vuuv.·"" II cattu~~n?; .. ~~~~~~." .. ~.J~.?:Y~ll!!..lL§~Q..l}Qs..Q§l~~tj a rive­~~t~1ftj~1~E?'f5~~-~~~:~~1 v~I~n~go.-;c~~h~e~I)~!:~~ttt~.~e. ét }:~~ -gma di fondaretl ~·~1~;.~~1~i~lW01ri~~~~~;~~~- Secondo il .. WISSOWA, il rae-'{', ~are.bbe che un calco romano sull' episodio di ~~~~;:f,f:·\:~);!!ci~t~lri's·nell Odlssea; secondo altri (COSI già A KUHN f

c 19 15) h d " c r. . '-' . c.e anno) in esso) minor peso al motivo

·ae!He~~ctr:H~f()rm anI, sarebbe piuttosto da ravvicinare al cattura di Sileno da parte di re Mida' sia' di.

'uno. che all'~ltro racconto greco, il mito 'romano .:rattl peculari (P: es. quello di fungere da aition

',?'i2;:çlt~:~,~~lf[N~~f~J5tr{' ~~e~U:lr:~~~~r~:~~~ar:;~:.:~o i~~:~~t~~t! ~~t~~0!~7~ç~~~~~~~~~~~~~~~~.K~~jgt[~~~~~.Picus e

, pur non OMlit()monm Pic~s, come del

If~~~l!ljt~;i~i;[a!J1l1lli:-ri§1lltLQ[Qt:mL9UL,J;LC.ill2..~cità di cam~", ~'i;cr;tHiEr~':~~~~~~.Q?lll!Y.!~~.JL~i~sodio Pl'otejçQ_Q._.mlenico? Al~

. in passi paralleli di Ovidio (Fast. 3, 291 sgg.) ~·J.i;:l:!ltica;.i,.. ee . ArpAob .. (5, 1): quest:ultimo ci indica una font~

e~{;;tl~Wl"a.·· '1' no nZla~e. Il motrlvO delle metamorfosi ful-iii"~ . SO.O nelIa verSIone di Plutarco.

fondazione di un culto (17). Ora, se tornlamb :éò'ri la.l;nerrte~ .. ;.;'X;~t;~~;~f~!,~; 'arIi1ftOderr(tpTéus~ricorderem()""chEtegIi~fun(fà ·dinastie· è'; città e .moito--pr~~~biìm:en·te --,dipe~de~'s-oTò~_4a una lacuna . delleLn~stre' scirse' fonti,·~§i_.p-riiprio~sJ~L_~2IQ~·pié~~!!.o;-. Q .. è rimasto detto quanto lo schema mitografico applica. a tut­ti gli àTIri ~re della tradizione, ~<lh.~ .... cioè f.Q;gQ..~_y~ anche .g1!l!iJ, 18).

Ma il confronto tra i. 9:~~ .. ~i!!.. ir:tg~p'~p.<ieJ?:tLE9.E....tllE­cora 'esaurTto~-Nef-ràcconto oY!Qi@9. .. tQ.:u_~.Q.~LPigll~L.~_Fa1J­~us s()rÌoclefÙi.iiT"ora'-(v:-·303) silvestria numina (e quale ~~'~~ll;"è' piti"~~'~'Ù~'estre)} del picchio?),., ora .(v. 315).~"gL qgrl} $t.e".§. __ ~~~.A.gr~sJis)~potre b b.e aIlc}:].e. ... E3tgp.jftç,~r~. '., ~,~m p Ii­cemente . « selvaggio)}, «rustico)}, in opposizione a «civi­re,' cittadino )-;. 'ma .... gli dèi_,.~< ... 9-gr:e~!i:> dL§ol'it(), }lQ]1, seI.1_z~ ragione veJ:?g()no ~eE)srin èonn~ssione con l'ager :t;lel ~ens? J)ju specifico ._gJ~.questa parola, cioè con il ,_~.<:l..:tpP9,:.5~,9.1.~Ivato.;.. Sapendo ora _-sia dal folklore europeo moderno, SIa daI

.. miti greci (Keleos!) - SÈ~~Lpictl]l9...~Lat!!}:!?~~,~~Ol1:?~.~.e~~_~ __ ~e12.P.2E_~i..~9EJ~§.igric<[email protected]_~ 9 ~.C?E:. ... !,;~~~E~~.o .. ~._ ~-v,al' .!,;:t~~~t ~ __ pochi dati che anche al re Picus ascrIvono una qua SlaSI -.~"..::. tivlfà-agrarla (20),- benché,'~-Coine's(r'vedr~;" ~-a1tretta~to . opportuno ritenere il fatto che questi dati SIano POchI e

(17) Ad alcuni sembra inoltre che l'acc~nno della vers~one arnobiana ai dodici giovani contenga un'alluslOne alla fondazlOne di una sodalitas sacerdotale (Salii? Luperci?).

(18) Per la dinastia: Aug. civ. d. 18, 15: exo.rtum est r~gnum La1.Lrentum ubi Saturni filius Picus regnum pnmus accep2t; per la città: Servo Aen. 7, 678: Laurentum a Pico factum est. - .Quanto ai culti non ne .trovo traccia. G. ROHDE, forse per una SVIsta, at-tribuisde a ·Picus anche questa attività. . .

_ (l!n P~r: qu~st'argomento efr. R.HARRIS, P2~U~_ w~o 7S also Zeus 'Cambrldge"'1916' 45 sg.e l'articùicr-cff. dr A. ti. i:Crappe. I

(20)- Picus è fig1i~ di Sterces o Stercutius, (:= Saturnus, v. sotto) in Aug. civ. d. 1. c. Ma Servo Aen. 9, 4· d~ Il nome. Ster~l~­linius a l?icumnus (o, piu esattamente, come è rImasto nel COdICI, Pitumnus), con la stessa motivazione (inven~ione dell'uso del concime!). Ora l'identità tra Picus e Picumnus rIsulta da ,:,-n fram­mento di Aemilius Macer (in Non. 518 M). D'altra parte P~cumn,:~s e Pilumnus, com'è noto, formanci una coppia inseJ?arabIle, e. Il nome di Pilumnus raçchiude un riferimento agrarI? (cfr: Plm. 18 lO: Pilumnus è inventore. del pilum). Non pensereI, con .11 BLU' M~1)TTHAL (RE, S. v. Pilumnus) che il nome si riferisca a p2lum = hasta anziché al pestello: sia per la grande importanz'a ~acrale che hanno le singol~ operaz~oni ~~lla I?reparazione. c~e~l'~mtico ~e-reale latino, il far, SIa perche è pIli fa~Ile. ve~er~ divI:l1ta agrarIe, che non divinità guerriere nelle fUnZlOnI dI d'/, comugales.

!

Page 26: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

, .235 L.; Strab. 5, 4 2 (240 C)· S'l l etImologia proposta dal T)""~ ,l. Ital. 8, 439

~~~~~~~I~~I~~!!~~~~~~~-«' . -. ' n...ttETSCHMER Glotta 14 ti d~o~~~~i~IC~\») è tProbabile che' si tratt~ss~

ly~~~i~~Z'~@~~~lb~laYi;~~~~'t'~~al~lufidere propri~ a e u~es .0, .ie parole di Silio, Ita-poeta dice' Ho p' SImI e concetto; parlando

" statuit c. 'lcus quondam, nomen memora-:m,~1Qr:j~c~lrnplòrta:' nt.p 'nella prts~~for, passo. in cui oltre al termine

Fe t e connessIOne; è da rilevare che :l;.C:l.<,at::,t'i(~us:' ri:1i~ ~rrsIaaVt ano s~mp1icemente di un picchio:

!' urnus. ' ' ,,'Plut. Q.R. 21 ecc.

--: 0""'<" - ì

, Arrivati a questo punto, possiamo abbaIidbnare':,pfèUS:'~' élccontèntandoci del risultato che"-.!.?,.9_~,,_YJl.' sol9 trattò dell~i'

_~1~fJ. c,fig~!f;L"~,rJL!~, ,,~ .. ,'P:r:i'1Z.0.,_,cJL t;q!!.f~PJ!_r!:fj,enze nel resto.' della tradizione mitologica che riguarda il picçhio. come uccello Ò , Pièus":come-dIvi:;'Ii(f~à:iiTrcò:;;6~or1izzata~ ma ,indi'Qenden­te.-d(J,lia.·tra(jI~iQ!i.~~~r{~r.§~~r.gtlnr~'pas=sfamoora" agÌi altri tre 'r'e, fiduciosi di trovare, da ora in poi, qualche punto d'ap_ poggio anche nel culto.

3.

La nostra ,scelta cade, questa volta, su Faunus: è una scelta quasi inevitabile, 'dopo quanto è emerso per i suni

. stretti rapporti con Picus. Stretti rapporti e strette affin1-tà: perché anche in Faunus scor~ere:;no - e ancora ,.piQ chiaramente..,.Q.h<= iJ;lJ2.,çus.~ VE.....2io del bosco" 9racolar~ prontO alle metamorfosi, fondatore e antenato. "--'·'1?er""'Fauntls, -ie fonti abbon-dano. E precisamente fonti

della piu varia natura: culto e mito, storia leggendaria e ciò che si potrebbe chiamare folklore romano o italico ci offrono elementi, la cui molteplicità e varietà assicurano il reciproco controllo. 19 __ :~tç,~~ca ' __ Ctp:çJl~ _gy.~sta Y21gt_~:..!!!l.:Qer-=­:gi~:r.~,§ulla question_~)...§e la llggrg.di re 'Faunus sia «J.9.!lQ..§:.:. ~9-__ 2~~g~,~lP:,~.!10 ~~gI~~~~~ .. gellei9-~~~, a l!1,~!!:JJS.?}E_t?~~~ ... ~E;.gg~.9.§'~,~

, " . relative aJdio ,I\aunus. -, , "ìl:""dlb,"10 abbi~;;~'i·~contrato-I?oco X~Lil~l~.9J?,çQ, .. m~iitx~~ " e,!:rava:~-èo"n'" ir'fedeie~--coiiij?agpo~Picus,_ simile ai Daktyloi Idaioi (Plut. 1. c.), __ §J~llbbri.~y'~_yeniY~_.f.?-J!..~1:~to~ caml?l~ __ y:gJornia'_~,h,fin~Lrn.~DJ..? "si ,~çl~J.Q~XlL)~IJ, .. m,§,tt~I§~.J2fQ]2~5.a scienza divina al servizio della fondazione di un culto. ~2,nche indipendentemente da q1.ièSt'episodiO,'-io' siIil-=-contra molto spesso nel bosco: ~g].1.~~L.,§!F'p.:g1!t.9JAjL_~tZ.1?i.9.9.Ia E~!Ll1y..tL, (Verg. Aen. lO, 551), ~,çL>h,a, anzi, ~~:_,,~n "al~~.~, !lQ..l]l~~_çhe lo definisce precisamente sotto l'aspetto aella sua inseparabilità dal bosco: ~gyan11§l.:

Dopo quanto iI WISSOWA (RuKdR2 213) ha autorevolmente stabilito, non ci sarebbe forse bisogno di tornare sull'argomento, specie tenendo conto della convergenza di idee, in proposito, degli

57

... .JyA '

Page 27: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

191 (~'7~r /. B~YE.T, L'origine de l'Jler­U~-lVIEILLE del lIn~isti (cfr. WALD:m-

«( Studi e ma~~ »s2;'1~~~a), e del fatto ~i ~;;':"',~,':"""~"',~"',"',~.L'_.L.LJ. e moderni possono '. . 50, p. lO). lVIa POl­

esimiamo delIa fatica rI~ffIOr~re nella mente ;,~~ìn~(~~~~i~f~~t~~I~~~o singolare che una diV%i1rec~a!e i termini \~lf)J:ii'.h;"'m:d:n1r.,.l:.. q1;lando si osserva che Faun ~ a bIa d~e nomi

SIlvanus non ne ha e us, a temph e culto

::g~;~~t:t~~~&~8~~~ì~t.e~l.~tc~e;~n~tinaia di iscrizio~~e d. altra parte a Sil-~1 che Silv . PrIvate e a Faunus - ,anus, "era,,-I-l-.nome, che il d' lo ,'-'--l9._,_é!~.

. , ' . sil ,. sorge . va e szZveste'r silvestr' .

. . che una parola ent~at U3 e non szlvanus' ma a q t ' a una volta nell'u ) .... , I t" ues o ed esclusa dall'uso f so sacrale,

'f;;'~;~ ;%':'~#i~Ji.ùs a mI dovevano adoPer pro ano - anche per G': '.\"e."'''''''';';;'''''''''_ .... provenga dall'etrusco a:e~ venus!as) gratia ecc. - Che ::.L',"""':;;"~~~Y.' J .. "', ... dal KLOTZ in RE s v S'l vans).e un'ipotesi (sostenuta ';;'::~!~i;:~~tg)tiQ'i.,~ .. E d.,. di ~piegare un no~~ cd ~a~us) pnya di fondamento, trat-

~~f:.J~:::~~::::':è;r).ll1Jltò,; c.Ia szlva) con uno di cui lo ~I CO~oscIamo il significato (ap-o stati gli etruschi a p~~~~~am.o. Dati ~ numerosi casi

. ,m~nrva) maris) ani ecc.) _' e ~n prestlto nomi divini :;:!~,Si~~;~~ft~:l~ . caso Inverso' non' ff ed e ancora da dimostrar . i":"f . - e a atto, improb b'l . SI .,osse. ~tr~schizzato in selvans " a 1 e che anche Sil-

.:':;s;'-ii'·",'l;l;!,uu.e· pomI IndIpendenti). (sempre che non si tratti

~';~.{;~E:Jri~i2ritilà,se. non c'è alcun argoment h :r "di Faunus ·e Silvanus no~ c . e escluda preliminarmente

,{;:~.~'~:AIf)~~:S~~~:~:~~~la tradIzIOne. Sta aI- fatto c~~esta che s~a!e a quanto ' h' e ., .... e!ltrambI 1 nomi ven

voce a~n~n~~aun caso pen preciso - tràt~ repubblica romana. L' pella szlva Arsia la prima .

d'Ali~arnasso di Fau~s I(~IO lèarla di Siivanus (2, 7, è;;I;i:i3.W;ÙÙ):·';·· '. di °str plurale (e, quindi, trad~t~{ i~n;&ambI)' i ~om~

vanus sono documentati stre' V~t;. SIa di ::""":2;n.,.'iF>:,V;:;'::;~·;:':' ":"' .. ' (v. !,lVISR 22, 10 sg) N 11 ~tI neSSI con lVIars

. non eSIteremo di servir'. e e pagI~e seguenti - in .. ~aunus, di documenti che 10cIbh1:r la rIc.ostruzione della

'''''';;;''';';:''<:'':'';''''''':'!;;i!,::",,~;c.' a tre e non meno strette affinità~ano SIlvanus - emer-

Faunus o piu precisamente dei Fauni': saepe -Faun~rurr{' voces exauditae (de nato deor. 2, 6); saepe etiam in proe12is' Fauni auditi (de div. 1, 101; cfr. de nat deor. 3; 15). Voci' d'origine invisibile: infatti, solo la cagna nata da una cagna primipara può vedere i Fauni (PEn. n. h. 8, 151).

Queste manifestazioni vocali hanno una esplicita fun­zione, .. ed importantissim-à:':ne'iÌa-'personaltfà .. ··dlvllì.-o.:cièiìlo-riiacà:-'~di Fét~l1.~,s,~Q~ .. ,J?}'.9..p.dQj;~~i"g~~st'~p.!~~_~l~_~<!~_fari, C~9..~ .. _çl:L_p.étrl~~~Ly~!?lY9:_,~ht?:P.:l:.9.-.~Q~,,?:!:~,çp:~_ Fét ~1l ~,s_ -9..E§'~:!l­clus . (24). ,Si trattava, infatti, (li un parlare.olracolare e pre'Cisamente di una divinazione estatica (SerV. Ae:n~"o'8~~ 3'14: hos -Faun"os"etiam Fatuos dic1lnt, quod per stuporeln divina pronuntient): si ricordi, del resto~ che anche nel boschetto aventino Numa lo fa ubbriacare prima di interro-garlo. E' la sua voce, come abbiamo visto, - o, secondo Livio, quella di Silvanus - che dalla siZva Arsia annuncia la vittoria romana contro gli etruschi di Tarquinio. Quando Virgilio descrive (Aen. 7, 81 sgg.) l'oracolo di Faunus nei boschetti sotto 1'alta foresta Albunea, non dimentica di evocare i fenomeni cui alludeva il passo citato di Dionisio. E' un oracolo ad incubazione, h1 Virgilio; il sacerdote dor­me sub nocte s1,Zenti sopra le ... peiirdf'pecore sacrificate: m-;dta 'mòdis SimuZacrà-'videtvòZiùiriiia:'iriIr{i-et varzas audìf voces .. J~~_P12ur~.!~jL,I?0eta non par}~ __ q~~,_ dell' or~~~J?_,~ un CL~_~lsiasi dio del bosco, ma di ~g ... 9:~L9-~~:tJ:~!g_!.~ .. Fa~~':l~, ~dre (fatidici genitoris, V. 82) di Latinus che ne viene ap-peii~t~ o mea progenies (v. 97). Ai-icheneifa sua forma uma­na e regale e anche da. vivo,Fé3.tlllus preaiceva-'='" esatta- ' menEe--"com'è ·picus:'-'ma-·senza""iI' 'picchi'oC-:"'::" 'l'avvenire: i

'. '~. versi Suturnii; sì'diceva:; eraTiOqueHi-i.l1 cui Fauiiùs faù.i:·ceci c- •

nisse hominibus videtur (Fest. 431 L,) Egli si~ya resI??nsi ._

~ iJ. l"~ .1: (23\ .. OU .. Ci> j'lÌp &Vct .. ~-&éctm .. éj) 8ctEtJ.ovt ·PCùtJ.ct!ot .. lÌ 1tctV~'l<lÌ, 'l<ctt 8(jct i CP&:(jtJ.ct .. ct tJ.opcplÌt; &ÀÀo-re &ÀÀ.ctt; ~(jXoV'rct dc; I5IjJ~v &V-&(6)1tCùV 1tpxe .. ct~ 8e(p.ct .. ct

cpépov .. ct, ~ cpCùvctt 8ct~(.L6v~ct~ .. ctp&: .... oum .. lÌt; &xoulÌc;, .. o·j .. ou <pct(jLV t!Vct~ .. 013 -&tou .. ò 1tpj'ov; ,

(24) Anzi, secondo l'etimologia varroniana anche il nome Fau­nus deriverebbe da fari: de l. l. 1, 36; cfr. Servo Aen. 7, 47. Cfr, an­che l'etimologia &1tÒ 't"ij~ <pCùv7}c; Servo Aen. 7, 81. L'altra etim.o: logia corrente nell'antichità era quella da faveo) come vedremo pm sotto. lVIa per Fatuus, l'etimologia antica - caso raro - è esatta. - Per l'identità Faunus = Fatuus o Fatuclus, V. Servo Aen. 6, 775; 8, 314.

I,

Page 28: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

occasione di riin-

~rm'J.I.Ù?1"iJ:'~I«n···quam Gavius Bassus Fat . "_ fata canere Consuevisset u~~ nom'lnatG:'fr! tradit, quod

t~~ncr(i~;;'fiM;t!~ti(!él' ~I?-che nel caso di Fau ) '!l . aunus V'lrzs: Lact. inst ;:\~,7}'P.o1~etJlat·. f'lv~no4 spiritu impleta ~~l~~i trpa:tavfa di l,Ina divinazion~ ,'.:t".";',,,.,,,,,,,,,, Qu~s. 3, 1, 8. r urorem futura prae-

m vulgo Incubonem dicunt: Isiq. or. 8, 11, 104.vo;~~À h~nc Romani Faunum

'."'-"'J;,;" . .'..,I\J.·.~,Ju,;tae1n Faunus, 'ldem Fatuus Fatu! .'t7J.. graece) latine Incu-d. or., 8, lI, 103' '//;rrn c~~s. , ~erv. Aen. 6, 775.

c est stuprando p' "l''''''' et &/k'lWi à:icuntur ab in -"~.-;"'~,,,:,~ ..... ,~. ,'.;...r';a-L. 358 R' . er a parola è c tt. & cum,-

':~E(,;?}:;::::)~;jPl;Q~~;;si;;~in,nt:::f~~ Ie~e, indirizzata a un f"l ara, e:-lstica la poesia ~f~,~~;L~~;s4s~~;i:;:fi:~~~:i~;~'t.~?r;;id~s;aggJ.o agIi uomini ma' l ~SOfo stOICO che, di gior-

t.f~0~~~~~[,!iI;f~~:~eft::JJ;"t~gt~sj; sed cum petula~te iUmbo ' ~: 7:"osas subigis puellas ' zes subito per artus (o dudum !?!eras per art es actus) em. ,Riese)

~.c-~~òc~"u ab 'lneundo pas . . 1. c. szm cum animalibus v. Se:r,r.

'·;''"'''"'1;;,~~,·VPlr-n. 'c~e anche i cavalli sono' .

~5~i!·~~!?~~\~~~~:b~I~!~f~~tf~iA~;~~.~" . Pelago de arte veto 31 sottOE,oStl al~e vessazio-4~? m~erto, ma evidente) . - aggettIVO ficarius ,e Il fico è attributo metnte co~n~so in qualche'

cos ante dI SIlvanus.

paeonia (che si chiamava anche fatuina rosa come R~verte OTTO, in RE s. v. Faunus, col. 2060 in base a un passo 'di ' Ps.-Apul., de med.) medetur et F'aunorum in quiete ludi­briis (prin. n. h. 25, 29); e con la radice di un'altra, la natrix, nel Piceno (!) si scacciavano alle donne quelli quos mira persuasione Fatuos vocant; ego - aggiunge Plinio in tono inconfondibilmente illuministico - species lym­phantium hoc modo animo rum crediderim, quae tali medi­camento iuventur (n. h. 27, 107). Quel che per noi ha un interesse addirittura piccante, è che. questi __ l:D:e~,~L di prote­zione, cOYltro_if.é:l!1~,~J.J~g,~,pJ§l5:~~,iQP<?,_ ~~~.<i~!l~e.gl~n,te, al pic­chio; tanto è vero che. bisogna' cogliere,la paeonia di notte, quoniam s( picus Martiusvideat:-"~Y?~~9.t1l.2,ç~F!~,i!!l:p~,~":lm' faciàt (n. h.' 25, 29): '. ecco-che "il folklore italico conferma sul proprio piano,lo stretto legame che sul piano mitologico unisce Picus a Faunus! - E' quasi inutile aggiungere che anche Silvanus o i Silvani appaiono sotto l'aspetto erotico dr'~lncubi ;;:'Silvanos et ParLa =""rIcoréfa"-·AgostliiO (civ. "(f-15, 23) - -quos vl.llgo incubos vocant, inprobos saepe ex-titisse mulieribus et earum adpetisse ac peregisse concu­bitumo E lo stesso Agostino (ibid. 6, 9), riferendo una noti­zia varroniaria,éiia-·conos-éere un rito domestico che ser-y! v'i. H~g , a!l~.I,1 !51E:~_~i~~gv~iì.~~it~ll~~~~~I~~Iil-t~fP~!:i,~~vI: dentemente minacciata:- mulieri fetae post partum tres deos custodes~ (VarroFco;;:;'emorat adhiberi, ne, Silvanus deus per noctem ingrediatur et vexet, eorumque custodum si­gnificandorum causa tres homines noctu circuire limina' do-

'. mus et primo limcn securi ferire, postea pilo, tertio dever-, .rf3..rescopis, ut his datis culturae signis 'de'l1ts Silvanus pro­

!hibeatur in·trare, quoi neque arb'ores'oaeduntur ac putan-·'· itursi'fl-e ferro, neque far conficitur sine pilo, neque fruges : coacervantur sine scopis; ab his autem tribusrebus tres nuncupatos deos, Intercidonam a securis intercisione, P.i­lumnum a pilo, Deverram à scopis, quibus diis custodibus contra vim dei Silvani feta co'liservaretur. Ita contra dei no­centis saevitiam non valeret custodia bonorum, nisi plu­res essent adversus unum, eique aspero horrendo in culto utpote ,silvestri signis culturae tamquam contrariis repu­gnarent. Q~ale~ge:.~().~~e l'o:r~!!l§;!!Osignificato del rito e

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:~:'~~'c,:~~s~\~:iì~~~~1~~~~e.~~~'l,~~ ~. SA::"lTER. (N. ~b. 15,. 1905, 41) si tratterebbe sem. .;;;;' ,un rIto dI purificazlOne; Il WISSOWA, RE S. v. Interci.

~l~t~l~~!~~~~~~~~,ente .. A. v: BLuMENTHAL, RE S. v. Pilumnus riferisce In-'.t~gl,iare Il cordone ombelicale. ,J:,:.~lsC111SICme. delle dOl'l;ne è docuJ?1entata anche iN una

.,. .. ' .c;,----~ Szlvano mulzeres non lzcet sacrificare. 'Schot,

Gav. Bass .. in Lact. inst. 1, 22, 9; sorel-12, 27; figlIa: Macr. 1, 12, 21; Tert. ad

anteposu~sse res novas! Arn. L ma poco delicato, ~,alln~s., la. ";,:;;'-:,:,,,:,~:~§.~:;;,,,~~~_:~~~:......';~~::.~~!; mirto dell' esclusione --Dea); .. ' re ~~della moglie u~~lsé3:.... questa poca cosa in confronto di quanto .si na~ra del.(~Q:rp.~~~t~meri-: to del re nei riguardidellapr,9J?~la figlIa: eglI la clrcuIsc~,~, visto che la casta creatura resiste alle voglie del padre, ten: fa: di piega~la f.?-ç_e.~.ggl.ét ub~!'~ét~,~~~._~._~,~_~!~.~9-E!~,:. iI:-utilmen~ te. Ma' dove la violenza selvaggia non arriva, arrIvano gh astuti inganni di un essere demoniaco capace di cambiar forma; alla fine, infatti, transfigurasse se tamen jn serpentem. pater creciitur etcois~e cum ,~~,i,0,(Macr. 1, 12, 24) . .Qllest'~~­timo elemento del. racconto siJa.g~p:~~?:!rn.:.e.g~e, (32) deri­vare dal mito orflc6 'ciiZeus "e Persefone; ma una tale solu~ __ .. zione, anche ove fosse esatta ediinOstrabile, ~asce~e~b~_ sempre .. ~l?~~!~,<o"!~ __ ~q~~~~~,?.r:.~2 .. J~~r.C!h.~,~q,~~~"_.~~E:~~!,~!;~ __ ,~,~t?,.~: Zeus,~~ , ~o.~~,e. PEç>,~~~!~!2"P!.o.P.E!"2,~J:~.~_~,~1'-;g,1±~~ La rIs~osta, In tal caso, non sembra dubbia: grande Insidiatore dI. donne

, e cé1Q.ace di metamorfosi/, anche sotto il suo __ aspetto dI Ip,Su- . bus ,F'àunus era certamente J2iÙ adatto_d_el1g, .. .!!!I?P!1.!?_r:, __ ~P­ma~o' ~>s~-;;t~~ere ill:lell~~pa;rl~.J2Q.ç2"'§lg!?-ltos~. Ma. Ilon se~~ bra 'che"ltf';a.:attam~nto'H 4i--,~'n, rar:? mito _g;,~~,~_~i.~}~_,s~~~ ficente spiegazione del, motivo (33): questo, ,InfattI, eOll~.-

volge .troppiJ~!~,i.,,~~~p_~~,çl_§~I,,~~!~ di J?g~I?:~_!?e~ (n.e~la m:­toIogfi :"j~\i~gg) .. èhe semb.:r:~p..o provarne l'o.rig~.?:~~~~!i, .. ~~tl-

. na. Si vorrebbe sapere!,_q~é)J~ }u J11~1.:!.t.~Q, __ qt .. ,g1l~~11p:c~§~:t!o,~a. e mostruos-a'unTone~ Il mito,Il9,:t;l yi fa,cenno,_nella forma In cui· ci è rimasto": Ma -è noto che. spesso ~n I tal!a, ;a~r~~ules ,si annronria: dei .. miti e delle cara t,terisj;lçh~~_ ~:l!ra~n!lf:}~{ 311·, O~~, a~che 'a Hercliles'si attribuiva. la' paterni.tà di Lati~~~ (Dioil.Ha.l. '1;- 43} -e~"'à 'p-rima. vista si crederebbe che solo

, per non eliminare Faunus dalla genealogia, si dieey..~i~he la madre del re capostipite fosse la figlia di Faunus: cIt:},fche

(32) Do,po A. DIETERICH, Philol. 52, 1894, 9. - Anche Plutarc~ che (Caes. 9) sembra alludere al mito, riteneva che nel culto dI Bona Dea vi fossero elementi orfici! .

(33) Di questi fatti - presenza dei serpenti ed esc~uslOne de­gli uomini (parallel~ a Sluella d~lle d?nne dal culto di Faunus -Silvanus) - v. il mlO cItato artIcolo In SMSR, 22.

(34) J. BAYET, op. c. 334 sgg., 362.

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"'~:'E";:'\j;~~'i:.~~~7:;~;f2;:';J.;t':;~/~~'~~ (35)' L ;',,:"\;< .• • a relativa letteratura mi ' . g~'j;~~~'~~:';~~\~;~.'~~Dig:):;:P~;J74s~{?,-dl:' A. Kmsopp MrCHELS <C Tra e. nota fmo. all'articolo,) com· h l?:,' 84, 1953, 25· sgg. che la' cit ns .. and Proceed. Amer: Phil. .(;.,;":;\;.::,,:,C:,,,:' .• ';-:,,:~,':~';',é,,',;,:,,:,:"::,',arT,,,~;,,(,.:]3r~6:,:),A .questa possibilità f .a esaurIentemente. \;)~;:"~'::",f:;:::~,:,:,:~:,)&:?,{:,;'f;;",m~f:iJ.<!l';,;.;;;G:~~~r,.::e.:mera, in cui perisc~n~e~::~:nfa l.eggen~a della batta·

a, dopo aver compiuto o~e.1 .Fabll: essi escono 9; Ora il culto d' F un SaCrIfICIO gentilizio' DI'on' .

"'. ' l aunus molto b b'l . . W.l:l>l""·"'''}mportanza per la ens F . pro a l mente era di ,'6;:;>~;,~.'{S,:;:(}~i~~]~bìéfui; "l~ fatto che l'antenafo di' abza (cfr. Luperci Fabii o

'SI e detto e in parte anc~~no. dtella gens era Hercules VIS o, spesso subentra nei

rebbe nemmeno escluso che fosse stata addirittura la Je.sta del 13 a determinare la posizione dei Lupercalia. Si "aggiur~-:';: ga ancora ch~_,_~~un_~._Q_~, anche un'altra data in febbraio. " Caso raro e prezioso, la tradizione romana ha conservato la :Qrecisa data - a quanto"cl"ilsulta'ilon- festiva! - del gio;r;.o-i~--cui' i~ v()ce del, dio_" .. ~~~~~ __ ~_I!~~riçJ~0~=il~Jlé}_~lva -4 rsia, ,la vittoria dei primi consoli sugli etruschi di Tar-qlùnio: "eraJTu1i~~c?~~r .f~b1?'~!=l!g"i.~~)· Jl.m~~~, .4~.Ltll-Pi_rèaIlL ha d~!}g1:!.~~s~9J J~g~mi <;9P, .F.:~~p:~s ..

E' noto che ci è rimasta una testimonianza (39) su una tmmagl:ne'sàçra~de(dio-~:upercus,_ ,.identificato con Pan ,{cioè con Faunus!) e raffigurato esattamenteco:q:l~,JIA_$.~.ce.rJ1Qte Lup~rc:'!:l_~;" che il tipo dell'immagine divina sia stato calcato sulla figura del sacerdote, e non, naturalmente, viceversa (il costume rituale dei Luperci esisteva probabilmente pri­ma di ogni qualsiasi arte statuaria a Roma)1 non altera mi­nimamente il_.!'_aEP2~tg J.:r;9-JL_dJ9."eJsuoi§~c~rdoti partico­laJ;~1 __ ~_~E-~~2:EPP!'~!~~~?.!2. - funzione non aliena

:."

miti a Faunus. Per la· questione v. anche OTTO, RE «Faunus 1>

col. 2064. Che diversi autori situino la catastrofe di Cremera al giorno della clades Alliensis e soltanto Ovidio, Fast. 2, 195 la dati dal 13 febbraio, non solo non rende piu incerto il nesso tra la data e la leggenda, ma in qualche modo lo conferma, in quanto il nesso probabilmente non era già sentito· (perché, appunto, era troppo antico) quando il carattere infausto del dies Alliensis ha attratto anche la leggenda (non piu gentilizia, ma romana) di Cremera nella propria orbit"a. - Come vedremo, l'oscillazione tra"

. una data in febbraio e una in luglio ha anche una ragione di ca· rattere calendariale (v. articolo seguente, p. 122).

. (37)",C2.dendo .. st!. ,un giorno" di. ldus." ia festa, anche se fosse stata antichissima, non avrebbe potuto"'flgurare--i:ièf caleridafi;-1h ì' cui le notazioni delle Kalendae, Nonae e Idus escludono ogni al· "" tra notazione in caratteri grandi. L'attribuzione uniforme di tutte \ le Idus a Iuppiter con ogni probabilità risale alla riforma arcaica (<< numana l») del calendario.: alcune feste situate sulle Idus e non dedicate a Iuppiter (Anna Perenna, October equus, la festa di Diana del 13 agosto ecc.) hanno un carattere di estrema arcaicità.

(38) Plut. Popl. 9, 5. (39) Il1:stin. 43, i, 7: In huius (sc. Palatii) radicibus templum

Lyçaeo., quem Graeci Pana (per l'identità Faunus = Pan, v. sopra) Romani Lupercy,m appellant constituit (sc. Evander); ipsum dei simulacrum caprina pelle amictum est, quo habitu n'Unc Romae Lupercalibus decurritur.

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Tc:lJ'J':.u:: p PitIIO!lr . f~rU:nQDRial'll'sll?OpneCrepito 'CO~1 e &'(J.~UXOç x, !Xl la:pòv llGy!X~, "IX

. ". , un Slml e'ap t r A. BRELICH) Vesta ZUrich 1949 ~ 58Po~~ tra Vest~, e le

,,' " i Salii, arm~ti come lo è', (an~he sg~. - ~1 pos~ u.L c.,ù.1\JUI:: si. pensi alla hasta Martis!) il loro &.~l~a di ogm

I datl - tra cui i principali l'" rs.: ' ::;;·;';5~:t";'':!:':::~i~'~::::!c;i:~''--;'.'§1.t.r.0~r.aÌlul6t .. ~!?7!!t ,,'~~" § _Jtu!~i) e" Oy. :Jil,_)~r 42~ ~~~P~~~~~~A~:r~~oni ~Ti:~f~8;~;f';,i~jt~~';{MJ;~';i~~~t~1~~!}l'çl' ~"~' lUn~ l m OTTO) RE «Faunus» col \' 20é7"'·-L","v':'U":':;I-S[i " ,raglOnev~le della divergenza sembra qtiestaa . ~:ç)leLga. "tfl~j~r,~~j'Jt.ti~h;;j~§t.<®~~~tè~~~i~r~v~ano tuttI ma le do t . l u-l' ' nne a tendevano da questi cor"

,', ,e allontanamento della sterilità Cf G",· .. " .. PI ~!'~lM~;\~i~~:~n~~~):'~,] .~' " l~me .des Centaures, Paris 1929 204' . r. . . Du-:~:,:mento dI J. HUBAUX (Acad Ro B l sg. . :

, s~g.,. i~ particol~re 618 sgg.)· di ~"-vere ~ic~~l. ~l. ~ettres "'~''''''Uiç'""U.I: sI~mflcato, anzI, si potrebbe dire sull'es' ~a o. atten-.,;::'éJlf;l~·:'.f;~fii~ . exta rapere; ai casi da lui anaÌizzati lS enza s~es~~ .

~:o:zr(jh'ati: ,da',G. ROHDE Kultsatz 135' e a quelli gla . " ) '), SI possono agg' ·tlP\p~:ar.!§ro'tn, l,E !Uvto richiede~ebbe una trattazione integrale lUngere

1, r,(1.~ ,aruna, Pans 1940 7 sgg 13 Cf, . sg. ,. . r. anche,! HUBAUX,

. ~~

ci: fe.1J!:.~g:y!!:!!"Q:.q,J!!:._§._oda!J:..~q,s et planepastoricià" stis germanorum lup erc o rum, quorum 'coitio illa '<:?I.'np,(~"''Y'<i'ò ente est instituta quam humanitas atque leges. Ogni ,<

di questa. frase ~~r~ta at~enzione. !~~~E.~? ben :e.rese~~, ' h_.§09tanzlale _~f~1P.~~éìJ!~_g.}1l,J2~!9.~~ ___ ~,!~.~lg_~_ ri~nsandb é~L~ar_éì!~~E~,~iI?:~~~J!?:cl~yicl~~ti !J:l:._~~:t:!~~s.JtFover.~!po qui una caratterizzazione inq.ir:ett,a, ,l!},a preci~a." clelIa .~ué:tJlg~~a. Gli aggettivi fera, silve.stris e agrestis non ci sorprendonopiu, se non con il loro insistente accalcarsi: vi si rispecchia tut­lo quanto ~i~~:y§:ggi,9. .. _ (e si noti, tra parentesi, che anche la parola italiana conserva il nesso con «selva}», .di inse­parabile dalb()sco e di extraurbano abbiamo riscontrat~=in Faunus.-Pill' nuovoe'·I~t~r~ssipI~~~~p~~' .. !~P~, "faggeiffyo pa­~c;toT.ic.ia: sulle prime ,f3~rp.9:rc=r.e,pp.~~ç9J~:~~r:!!l.9-:r.e -:- a dispetto degli altri aggettivi - ~:!gUli.?J,ç"~, .. YJl3j9IJ:~,pg9tqJ:a~~_ che gli stu,g].Q§,L. moderni §P~,l?.f3o st_f9.Km9-P.:9,_Q~t .dJo .. ca pri p~de. In­fatti, non si possono disconoscere gli evidenti rapporti di Faunus con la pàstorizia. Servio lo definisce deus pasto­ralis (Aen. 8, 343). Arnobio (3, 23) dice: Pecorum gregibus Pales praesunt Inuusque custodes; ,e 130no noti i sacrifici cii giQy,q.ne_G,gllretto -:- ,pr.i]nJ~!.§: ... g~LKt:_~gg,~-=-:~f~~~ti,~ ~~~!i~­(Ov. F. 2, 361; Hor. c. "l, 4, 12). C'è anche qualcosa di pili concreto: _J~~~P,~~~,.,,<;1~g~, .. "~2~!.r:1:1~iop.~ ... d,e l , te~pio sull'i~91a tiberina furono coperte dalle m~i~. i~nttl~,"_a.i.pe.gu~!j, i~cor­si, evidentemente, in qualche trasgressione delle leggi (Liv. 33, 42, lO; 34, 53; 3).E_"~g .. ç.<?r:~'-:,~E:~L~_1:!I?er~§:J!§:. .. E~f3J?i..Jé!.3lk t~~~.,,~!?-_~!,~!~ç~le è un cap'!,.o o .u~~_._~px.a_.e. .. "p~rfin() r:t~l .. §l!g­K<ll_~!:~J.i.!Q._.9:.C?~<;ri~çui§:L_l?..QJQ,.rl~t~ç.Q.. (Rom. 21, 4),çleLQ..~e giòvani cui si tocca ,la front~_ con i1~oltello insangut~~to, il-pezio:-·dr7aiià,:·bàg~Ilato {[ì' ta;tte' c2g:euJ--si-leva Jam.a~~hi~ dL.?angue, ci po~'ta tra ingredienti rituali ne~tam~nte pa­~t~r:_a.Jli... quàl'è, del resto, anche il latte nel sacrificio privato a Silvanus: Tellurem porco) Silvanum lacte piabant (Hor. ' ep. 2, l, 143). '

Per compromettere quel quadro idilliaco (e tale sol­tanto -flnché-srparte deiil'ldeologtii'-deIFiircaciismo rinasci­luentale o tutt'al piu. da quell<t tuttavia già piu. equivoca, della poesia bucolica ellenistica),_"pas~t=r~~1:lt(;<!.e!::ci: che co­s§: .rappresenta:v:a.,E~! .. }?_~9.~~.~p'za ~~~_,?:!c_a_r:~m.§ìE-~ la vita E~~:~ .. ~!:,~~.?_.}.;ron abbiamo bisognoì in questo momento, di

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Page 32: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

, " ;c?e . p Qngono le torbide origini ''''''''"':':6+'>-'1,''''. ,i ·"" ... ri .. ' ti. semIpastorali esemibriganteschi

~f.tf;~J.,~):t.9isé;l,rebbe necessario· rievocare - lo faccia­·j;Q'.O:.Fc.l.'l:rIQsità - la descrizione ovidiana della vita

dlC)a!l>;{,:tfas~t. 2, 289 sgg.) nella motivazione dei Luper-

irt'Et;il~iC)V'(~m' genitum terras habuisse fer'Untur

·'.'=,C~~,_-·;"-·-_ similis nullos agitata per usus: , .. ,. expers et rude. volgus erat ·.do1nibus frondes ,!wrant, pro fr'ugibus herbas

~';;:Pf~~~~~~~~~~~ a coloro che dei romani arcaici vo­. « p~imiti:ri », salvo poi a negar loro tutte le Idee mItologIChe ed esperienze religiose che la

~~~t.!:~:q.OJlogla moder~a ~a scoperte presso tutti i popo).i .priml-conOSCIutI. Eppure, si vedrà subito, le nostre pro­

... ;, ...... ~;., .. ':'~~ 12rove~gono esclusivamente da miti ilidii'f:>5I'a- or}:' lO?Ic.a o da autori profondamente imbevuti di

"·-C,.":c."-:-:·,;:;,,,,,,,·,,;:-:;::;,;.<,·! .• ,Ll.LU1'i:l·, elleì1:1S-tlca CD111è' Ck'Brone~eOvidlo:' Ula dàl'caÌen-i,~~~~;~'~;~;~:~~~~~~~g~~primo grandioso monumento'deììare~

,':"·'i',~)W'1JJk·a. a -tI. 40, u~ My,sterium in Niobe, Ziirich 1949,.53 sgg

e m'lsten, Torino 1950, 377 sgg.). '. .'

c.9mp<?r.~~".~~<?,~~.~§~~g~~_"_~g_~~al~~q.J1~) V.19le:Eto e. selvag-gio anche nella §.g.~,J.qJ_ma uma~ll§b ~sembrerà a prima vista sQ~prenden~~,J~_,tr.él,qA~lg~~, secondo cui i~ __ !iten~l1.O l?"Foprio 11 re Faunus colui. qui cive~suC?s mitiorem vitam à"iJi:y,erit .rit~3~'TiÙ:~rn, viventes, (Pi:òb. 'Georg. "l, -ì6f'·.~~, .. Jll,K~~e;aÌe:'·"~., la vita feris similis, come abbiamo visto sopra, è quella an-

, teriore' all'agricoltura, inevitabilmente ci domandèremo: quali sono (rapporti di Faunu$ con 1'agricoituràf'Fiunus ~ non diversarrù~nteda-Picus~'ma' soito la 'sua forma ci!vI:­na -, figura C01r:l~:u.gG9:Q.çJ9-JQ.t~~ almeno Vortumnus, per­diventare Faunus, si mette le cq,sses dei cacciatori e prende in mano 1'harundo degli uccellatori (Prop. 4, 2, 33 sg.). ;Egli è, anche, .,come siè, YJl?,~Q",J231,§!Qr~" - due condizioni pr:èa:= gricole. D'altra parte, i1}~~!<?,~!~sso ch§~_~t~;rcuJ1.J.,~.,~ -:,)~ concimazione, - in una variante (Plin, 17, 50; per il resto, come vedremo, è identificato con Saturnus) figura come fi­gliq __ qt1:a~!!.~sl ~I~~L~n certo nesso 'tra il cfio-e·j~.':cQJt[v?:~~~_ ~one; nesso assai vago, è vero, che non appare rinforzato

. dall'unico altro passo addotto in proposito dallo SCHWEGLER:

Latii cùltor - anche se la lezione del verso di Grat. Cyn. 18 fosse sicura - difficilmente direbbe altro che «abitan­te, indigenoctel Lazio».,!. ce~~~~E~~_~~ __ ~g~ar~<2,._~,C?.!:l.Q....

(46) Ho evitato intenzionalmente di insistere sullo spe~so, ne­gato teriomorlismo di Faunus. Riunisco. qui, in nota, alcum argo­menti già noti in favore di tale aspetto del dio: presi uno per un?, potrebbero forse esser discutibili; la loro convergenza è tuttaVIa

, impressionante, 1) etimologia del nome proposta dal BLUMENTHAL e dall' ALTHEIM (ALTHEIM, A Hist., 206 sgg.); 2) la parola Lupercus, il luogo di culto Lupercal (lupercus da lupus come nove!,ca da .

, :n,Ql.'a~.,gj.à secondo· 10_ .JoEDANjp 1?~L'):;,~R,{l, 126/1); late~n .ç1ellQ,._ JORDAN'-- non piu ripresa dai moderni - secondo cui nel testo' ciceroniano citato l'espressione germani luperci sitmificherebbe «leibhaftige W6lfe», trova appoggio in una serie di passi rac­colti nel Thesaurus L. L. s. v. germanus, col. 1919, 1. 43 sgg., tra cùi uno proprio di Cicerone che scherzosamente si definisce ge-r­manus asinus!; 3) Per Varrone (ap. Arnob. 4, 3) Luperca era la Lupa, nutrice dei gemelli; perché in maschile Lupercus, sacer-

'dote-rappresentante o apellativo (v. il passo citato di Iustinus) del dio, non dovrebbe essere, parallelamente, lupo? 4) la strett!1 associazione nella credenza popolare tra il picchio e il lupo (Nl­gid. Fig. in Plut. Q.R. 21) sembra corrispondere troppo precisa­mente a quella tra Picus e Faunus, al parallelismo tra picus Mar­tius e lupus Martius, alle funzioni del picchio e della lupa nella nutrizione dei gemelli.

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, : la stessa etimologi f S ~:~;:;;;':,:;~{a(C,r(2S"',fn.1I.'YJ;à~:,b~,!EVandroFaunu": ~ r. erv. ad 1.: Cincius et Cas­.primum appellatas eum appelZat11;m ideoque aedes 1rj"t,;ljf~·:ftt1~d;:pr.(,le.cinerent fanaticos didi.postea fana dzcta, et ex eo qui

che il mondo di Faunus - il mondo del

j~:r:~~~~i~~~~~~rc(c~~i,I~.t··s~~~5~~·:·li~n~~o~~oi'~i;;;i;;~;';~""~~~~:al~~~~ e:heuna simile posizione di anteriorità del presup'posto e della ·éolJ:.çl~i',~~;~i'_;::QP.~~· .. ;;-~.'-.. "'CQ\'u~;~--;;+~J,~=~~:f:~~ un'inaspettata, quanto .decisiy?:c5~"nf~};.P1~é:! ___ 9:.?:." un lato nuo~ vo: . d<?-lla __ p9.§1~i9:rl~ .. __ s::.~J~Eqa~,i.af~ ,~~ll?- festa -::- o piuttosto:' ~el D;l,eseintt=r.Q"_-=~ill~ F~1:I9,1}S.~, .. ,.'

QUçl.nto al complesso ma organico significato del, mese di febbraio' nell'anno sacrale romano, esso richiedè ui1a~trat­tazione 'a parte , (48); ,in questa' con;'essione-'febbra.io2Iri-= tere.ssa j..QI~!i0 .. gli~l~ 'PQ,st.Q.~iL .ç_a'lendariù· romano '11a: riSér~ Y.f?.t9._ .. g~J[.llJJ.J1JJ§.:.

E', stato rilevato (49) che non a caso la festa o le -fe-ste deldio si situino inmezzò"'a. un"pe-rlododCfest:é" dei' morti': i dies parentaZés"durano, 'corrl'è nOto~' daflS-' al 21 del mese.' Effeftlvàmenté';' "8." parte ogni sforzo'" d'interpre­tazione moderno, quale quello dell'OTTO, ,~nche la stessa tradizione antica attribuisce esplicitamente a Faunus"nessi è"9Il,JrJì1on~o degTIJJ1-'-ferGnfèrnus deus diciti~r 'et· èongrue, dice di lui ServÌo (Aen. 7, 91). Se la tarda erudizione co­struisce un dio Februus o ,Feb~uariu~:q1.lesto,--qltaie--tit·()~"_· i~r~ ,~L q~i(~({i~s7 epry.~tY~s.,_,gh,i._~Jr~giorno, dei L u per .. ~?-lia. (~.9)'<~~O"~.ytq.~g~~m§If:i~,jn§g:pg,.:t:'.C3.-.PJl~,.~él Faunus: .9-~ali.I9.: __ p.9:!..-~~ eg1L_:!:.!~~_J9:~~~!f~9?-_tQ" niente meno~~e a Ditis P.f!:t.~'!. (Serv. Georg. 1, 43) 01 in greco, aI'luton (Lyd. de mens. 4, 25 che in proposito ~it~-·aèldiriÙ1.ira i libri pontificali!). gu~-sn._p~~§.L~2~ .... gltjp.l..~!i ..E~:r:gQr.~.1].9. ,ç.oAf~.élji anche dalla ~ç,~lt9: .. ci~tJ~qgo.jp': ___ ç-gJ __ §L~<?§tEl~-.isce'. il.~antuario di Faunus !].el 195,..f?.C.: J'isoll?-!iberina, format~si. del grano :rp.al~~Q deCreT5TI,~ e -"dove, . esaùàmente--negli 'stessr-irlnT'T_," votato nel 200 dedicato nef194~-=~·~I=c·~§Jiu1.s"~~ ~iI!chiLil!~1~mpi2-.. di, Veiovis; anche il rico~do, funesto di C,Ee~~~ (Y. sopra)

(48) V. l'articolò seguente. (49) Particolarmente da W. F. OTTO, <C Faunus:ll in RE, col.

2057 . (50) I Lupercalia, dies februatus: v. sotto a p. 109. Februarius,

quale dio dei Lupercalia: nella celebre lettera di papa Gelasio, A velI. ColI. 1, 454 Gunth.

(51) « ••• quia religiosum erat consumere» Liv. 2, 5, 3.

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Qri3. .. A.el calendario 'romano - come lo' ha vistC;;, G. DUMÉZIL - l'attuaIlzzazione del nHl'l"\'I"t-lì .....

:-~~-~·~~~~~~i

tuale ,avviene' precisamente, nella festa . , l~.$r~ty~ggjiL ' "'._, ____ ,,_,_ no rimanente non hanno alcuna funzione rituale (54f So-, lo la dimensIone calénclariale' rende pIenamente InIeIligi-' bile il carattere di quella fera sodalitas che piu sopra ab­biamo osservata.

Il disordine, di "fine-anno cuiprE?~iede . Faunus non è, dunque,. che' la preparazione, il presupposto _4en'.Q~dine fu­turo ~ come, del resto, tutto, nell'ultimo mese, è orientato' verso il nuovo anno: le purificazioni non hanno senso, se non in vista del nuovo periodo che sta per inaugurarsi; e anche i morti celebrati sono, in realtà, i di parentes, gli an- .I

tenati che rappresentano l'origine e la condizione del mon- I,

do dei vivi. A questo proposito non si può non ricordare che Faunus stesso è un. antenato,'Qadre di, Latinus; e che_ ~pl_e­sta sua aualità' motiva' ptenaméi1fe"aueCcarattere di «' semi-di~;;"( ··~he;o·sT·~h-e··gfriu·-attribuit-;-(55)."' . .. ,---,-.-" ...... . ·"'-;--'·Ora,il quadro è completo:Plcuse'·"Faunus ne emer­gono"sostanzi"ilmenté"'affTi-if"e'''strettairleiite associatL-'Tut'Ù i 'ca~att'eÌ{ 'dT'pTcus~'~ 'carattere,' silvesire, . o'racolare, . éipa-=-ctt~~_ dC;gÙ~i§:!p2.!i~~1~j~_~~9,m:<:>.~fi~1p.9~ r.~PP~J;t,~.<?g!l) ge.~~tL fondatori di Roma, l~gi3.r:n..! ,~gn. uni3. .. ~ult!.:t!,a.PI'~agricoli3.! . .!§!i­ttl~içn~.i eult:t;.tX,§lF =l:?tr.i,tr.9Yél..n9._!p:.~~t.!!l.u.s.: ma le notizie piu ricche' e precise che abbiamo di quest'ultimo, servono ad integrare quanto l'analisi della figura di Picus non ci ha, permesso che appena sospettare. Chi sono, irt. ... ~QIlclusio­~~~, .... mJ:~ste due figure?' Chi è Fau~:1u~.?

F.aùn'!.~s o1nninoQ1li4 'sft nesc,io - dice Cicerone per boc-- - - I .... J'.-'~. _ _. ,

mitico). G. DUMÉZIL, Le problème des Centaures, Paris 1929 (per il mondo indoeuropeo); M. ELIADE, Le Mythe de ·l'éternel retour, Paris 1949, 83 sgg. Cfr. anche le mie dispemse universitarie «In­troduzione allo studio dei calendari festivi» Roma, 1954-55.

(54) Le problème des Centaures, 197-222; cfr. q.èllo stesso au-tore: Mitra-Varuna. Paris 1940, 7 sgg., 13. . .

(55) Varro dicit deos alios esse qui ab initio certi et sempiter­ni sunto alios qui· immortales ex hominibus facti 's1f,nt: et de his ipsis alios esse privatos, alios comunes. Privatos quos unaquaeque gens colit ut nos Faunum, Thebani A.mwhiaraum, Lacedaemonii Tyndarum, etc.: Servo Aen. 8, 275.

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antichi e solenni culti cittadini. Vedremo in seguito" firt(r<~, a che punto questa impressione può dirsi giustificata: ma per il momento cerchiamo piuttosto di attenuarla.

VIl'immagine sac~~ di §gY9:g:g§ - l'unico monumento pubblico ricordato sotto questo nome del dio - ~r9-.S9llo.: cato ante Saturnill~4.e1?:,,_ .. (Plin. n. h. 15, 17), yicinQ, natu­ralmente, a ,u:rLfigo., (ç.fr. la ficus Ruminalis nel LupercaD. Questa vicinanza topograficé:1. g~,L.gJJg._g~L .Il0n . sembra ca-: suale; non doveva sembrar tale neanchè ai romani dèlpè~ riéiciò" in cui eran loro familiari le raffigurazioni delle divi­nità: tr?- un'iII?-rg?..g~?e.<:1}.§,~~vanus, ,e Ulladi Saturnus è fa­cile f~y confusion~, se' non si sta attentr agH"'attrTblitlpre­cisi: entrambi barbuti, entrambi vestiti rozzamente, da con­t,adini, ma Silvanus.--~~91te,_~olo d'una pelle di -'C8:PT<?:?.~~­trambi con un falcetto in mano (ma Silvanus spesso con un coltello da giardiniere, .!!lentre nell'altra mano porta un ramo ,di pino), i due dèi si somigliano di tutta evidenza. -Ed ,~ poco, forse,:She tr~!uttLgli _,g.~Lromap.L solo_JQr_o __ @~ e proprio loro due portano, nella poesia, l'epiteto senex? (57).

Nel suo mito, abbiamo visto, Faunus-Silvanus non ha molti rapporti espliciti con l'agricoltura. Eppure, la lette­r-ail!~ e l'epigrafia dei tempi classici~ostclas~.k.i fanno intravedere in Silvanus anche un dio agrario. I suoi ado-

. ratori sono, è vero, soprattutto boscalorre-'cacciatori, il che risponde al suo originario carattere di dio der-h'asco (58): ma' egli è anche presente nei car.g.J?i e as'sume-perfi'noIèfUrl­zioni di un tutor fini'Làn. Il DOMASZEWSKI immaginava che il carattere agrarfodi -Silvanus avesse creato un particolare ,ra,PP9.rJQ tr:a il. 'd.io .<= Jg Jqxnilia, ru~t~ç.ll~)(;l~ervit~ agr::l~ta,·. chepòi E?i sarebbe generalizzato in unrapp()rtopi:u.:.:.a:rnPio tra Silvanus e gli schiavi. In realtà, noi nori abbiamo. alcun documento clle attesti quest,a .. presunta ,.linea evolutiva che con' altrettanto diritto potremmo anche ;rovesciare, suppo­nendo che da un nesso originario tra il dio e gli schiavi si

(57) In J. B. CARTER, Epitheta deorum (Roscher-Suppl.), Leipzig . 1902, 147 (in una lunga serie di nomi mitologici greci).

(58) Per il materiale epigrafico relativo a Silvanus ci S'i può fondare ancora sull'esemplare studio di A. VçlN DOMASZEWSKI, Abh. zur rom Rel., Leipzig-Berlin 1909, 58 sgg.

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~,}~i:~~]i~~~;,t;ri;~~"iW;~,~'·.~:~c(59) Un rapporto . spe~ifico t ,. .. . . .' - notata già dal Domasz ~~s:pare d~IlISCrIZlOne CIL 14 ,..' .. . . .... ". ___ .!=:VS~L:-:-: .Ghe..e un::! n0n1f' .... f'.:lHn A' In occas'on d 11 . , -,-".-~c:..<A.LLau~· , '.' ,Fest. L.; Plut. Q R l~Oe.a ~ua ~mancipazione.

nemorense il sacerdote di 'D' . SI rICOrdI che nel parallelo .,.:': ....... '-.',.:r .•. ~onae Caprotinae: ancill~~na era !-lnO schiavo.

g1?rno dei Matronalia festa ~ry, /enae (Polem. Silv. a.d.). :'.y,:·::·,:·,:·;:,,<'·o·l.1.·,.·-= i .. \,:; .11.1 aVI: Macr. Sat. 1 12 7' , 1 uno, le padrone invitano

.. <. (62) Paul ,Fest. 75 L. ' . .... :".,.,.".: .... "~.,,.' .. : :' .. (63) quod servi cum d " .

'.S,tat: ~'tlv. 1, 6, 43: una om~f'ls vesc~rentur: Macr. 1 11 l' cf :.:$en .. :' er:1st,. 47, 14: instit;:::~~~rdi~:nf~ frdo mensa; ~fr.' a~co:a:

..... , .. " ...... :, ..... ,::., .. _.;.... ')0h''lm v~scerentur, sed quO utiq:'e um, non quo solo cum . , oc emm festo die reli . .

tamquam ad usum d . fJwsa~ domus prius famulos i'n? ic::::;.},:ij'i.;',:':p,a. tr·'.'i.l )us· familias mensae ap~r;;.~~~:ap'lbUs honorant, et ita demum

': .'. novatur: Macr. 1, 24, 23.

, t ::~""'~,'~': ':'-.~:.i: ./' .... ;\:;:."

. '.,.'

-

sI potevano esigere i debiti; la gente non po'rta.v~ la~;tçìg'~j;~t1 ecc. ecc. (66). D'un interesse specifico è forse il i romani - abitualmente senza coprIcapo - durantel:Sa .. ,· Lurnalia portavano II' pilleum, (67)~CUI unposl.zlone .. ; .' si emancapivano gli schiavi e che, come l'ha dimostrato il,' ;,:. MARQUARDT (68), era assurto, anche in un senso molto piu . vasto" a simbolo di libertà. . Tutte queste manifestazioni sono univoche, ma non e­

sulano dalla sfera privata delle usanze. Del culto propria­lpente detto si hanno scarse notizie. Il banchetto figurava z;pche qui, almeno dal 217 a.C. (Liv~ 22, 1,19: convivium publicum): era lo stato che lo offriva. - Merita una mag­giore attenzione il fatto seguente: il rito romano del sacri- ,

.' ficio richiedeva, com' è noto, il capo'coperto;-mentrei greci sacrifièavano'-'a:' testa scoperta: Ora,irsacflflcio a Saturnus avveniva a capo scoperto, e questo'-'e-unodegli'argomerrfi usualmente addotti in favore dell'origine ellenica o della aI;ltica ellenizzazione del culto~ ·Altrettanto avveniva, infat­ti, nel culto di Hercules all' ara M axima, della . cui origine greca nessuno ha mai dubitato. L'interpretazione sembra ovvia, ma - come accade ~ se la si osserva spregiudicata­lnente, non app~re del tutto soddisfacente. Culti d'origine greca ve n'erano in abbondanza nella Roma repubblicana

. (69): per'ché gli autori, a proposito del capo' scoperto, ram­mentano esclusivamente quei due culti (70)? Non soltanto: ma se per loro era, come appare (71)" chiaro che sacrificare ~!!!1!.ite aperto fosse normale. nel Graecus ritus, ,P-erché de­vonò inventare proprio per Saturnus ragiQni particolari che I!1.9ii..Y.i.!lQLuso? Plutarco (Q.R.11) ne rammenta due: ~ ché Sàturnus era consideratò"{('padr(f'd'ella ver1tà'j>,'o ver··

(65) Auson. de fer. 15: vel Saturnalia dicam festaque servo· rum cum famulantur eri. -

(66) I dati in NILSSON «Saturnalia» in RE. (67) Mart. 11, 6, 4 (pilleata Roma); 14, 1, 2. (68) Privatleben der Romer, Leipzi!t, 1886, 572/1 . (69) Sui culti con Grae,cus ritus v. G. ROIIDE, Kultsatz., 141sgg . (70) Per Saturnus: Pau!. Fest. 106 L.; Servo Aen. 3, 407. Per

Hercules: Macr. 3, 6, 17. (71) Per altri culti romani con Graecus ritus, v. G. ROIIDE,

1. C.

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-_""._."~"',...A'_'_"~'_'''''' .".,~ _u ... .. ';«72)' Aggiungiamo ancora che . . . Sa.turnus, della semplice avversio~o~po~eva trattarsi, nel caso

~~~~!!~~,jil~~l{{f~l~i;~' ~t:q greco, rinunciando alla sua ~nt\crIconosce!~ nel suo culto . vOlezza, vi era un ottimo a ro~amta: per ovviare ......... sg. L. ci narrano infatti h espedie~te. Plut. Q. R. 11

,;,;:' ;,c:':.':Y::':::i>,:;:.i,~~:.;7{;~;~'~l·~~;~lodtet:I() culto è la ragio~e dell'u~oc. C:I prop~IO. lagr~ndissima '!'.. .' ~a Enea, mentre il . ~ saCrIfiCIO capzte operto ~~··~~~:.~D:~;: .. };,;\~;,:~0~;;~;,··;~~~::~erra trOlana ... (Lo stesso m~~~to di Saturnus era anteriore

;i:i~~f{K',;):\tJf}i~t.,W;Kr.in' i~·'J·;r;;; .. Macr: 1, 8, 2, che motiv . lVO per He~cules: Macr. 3, 6, ::0 ,.,c;, .... '.'.m'n.~ ... ·.. . a Pelasgis, pOst ab Hercu~/\ Graecus rzt~ ~ol fatto quia

, . . putant. 'Z a eam rem dzvmam a princi. :~~\"~;i'},~·':~.~~.J:'?sjtai'Sii dati sui compedes l

1, 6, 4; Macr. sat 1 8 e5. sAu Iobro sCioglimento periOdico: . , , , rno. 4, 24.

Ora, in tutto ciò sarebbe arduo voler QH:)cernerE~.·flllj~l:tifi+·~.:;~~,:§;j vi è di arcaico romano da quanto è dovuto a influssiCg~:df:i~~·f{}1X~~5.$J;;~,j:A piu recenti. Una stratificazione cronologica negli dei riti,' usanze e credenze è da ammettersi senz'altro, sia per quello che ci risulta direttamente - l'esistenza di una' ara Saturni, la fondazione dell'aedes e, secondo Livio (2, 21, 2) della festa nel 497, l'innovazione del 217 segnano altret-

. tante tappe di trasformazione - sia per quanto si può de­durre dalla presenza, nell'ideologia. della festa, di motivi teogonici greci connessi con Kronos. La questione essen­ziale non è. però, neanche in questo caso, la cronologia, ma la coerenza. Da questo punto di vista, noi dobbiamo chie­derci, se nel culto di Saturnus vi siano elementi sicuramen­te . arcaici tali da giustificare .1' accumularsi - sia pure cro­nologicamente successivo - dei . tratti finora esaminati. Ed ecco che un'altra volta dobbiamo tornare al calendario, uni­co nostro documento sostanzioso per la fase arcaica della religione romana. . Il significato del «disordine rituale» dei Lupercalia .(festa· o originariàmente· apparten..~!!.~. come crediamo, o

.. piu tardi attribuita a Faunus) ci è apparso spiegato dal fat-,10 che febbraio .era· il mese chepreceaeva l'anno nuovo. Qr~~aturnalia hanno luogo nel decimo mese deIraiino «( numano » e quindi, apparentemente, non si offrono a una 'spiegazione analoga. Apparentemente :ma in realtà, la q~e­stione si presenta in un modo differente. SI puo dIscutere, a' che cosa sia dovuta la posizione, verso la fine dell'anno, g~.LJ:!!§~~~~.gJ~9.!!.~.L diq~~p~_~he in tutti gli altri riferimenti occupa' regolarmente il primo posto (74): se a una riforma

'~ .0, Jncbffipleta .. ehe .col1..1a --creazione dei"dl:l.e~-nUG,Ti-·mcsi-, Ianua~ rt'!:!s e Februarius, r~~:Qetto al sistema « romuleo » dei decem menses, avesse progettato anche di trasferirei! capodanno da marzo a. gennaio; çome· ~pensa:il ROSE (75);<L§.e, inve­ce,. come piu convicéllfeinente sostiene A. v. BLUMENTHAL

(76)/ essendo il calendario arcaic~ una specie di carta ma­gna religiosa del sinecismo·romano, esso avesse conserva-

(74) V. anche in seguito a p. 87 sg. (75) «Class. Journ.» 40, 194445, p. 74 sgg. (76) « Rhein. Mus.» 90, 1941, 312 sg.

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~~~~i®~;liJ~#~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ , al /~ che con gen-'

à~:~!~~0~~f:~i<~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~quale cheEda . . , d' . E che i

.... ,.,."".<.<.: ......... c' ...... :-.' •.• -, .•. , ....... ,..,,,..,'" • pIU tar l popolarmente si chiamavano Bru': " ...... ,'. . . un carattere solstizi aIe non e' sf 't ;' .. '. '. ' l ,. . Uggl o a

. .. '. . e a trettanto importante che i Saturnalia :'. ...... esattamente al rno del solstizio - e ciò

E:~j:i~:~~;~;::~~:~.~.~~:.:,~~:.~.·{ .. ;: •.. d .·l·.~:·~i:· [~.Q~O I~ senso astronomico, ma anche dal punto di' t .. ~; .•......•.. '. .' COSCIenza religiosa informatrice dell' d' . VIS a . . ' or In amento sa-;;0:;~'f;:~:,;';.\:<:è\':"«':':"':' e «numano» che sottolinea molto'u '1"' . :':;';;c;.:<:::,\~c.,:::,:~;;.~;t.;,?:~·;.: .. ·parattere solstizi aIe nei Divalia del 21 pl. ~sPLlcltame.nte Il

..•. c." ...... ; ..... .: •••. '.23dicemb . . e nel arentaha del :"c::':;'-;';";";"';"''''':'':-::''~ ...•..••. re ~ ma cadono pnma. del punto critico da cui :i:<::.";:x:;:,,;:':';':c-. •. :.·:. "l;rt pOI Il sole. rip.renderà vigore. Sotto l'asnettò-del . t l anno solare l Satur li ..t:: na ura e

.: .. , ....... ~._".,.,\:t .... " na a occupano dunque. esattamente lo .-:";:~";~'i;??~.R/:';'.,":'.:;;' .. ':.~: :.,sesso posto che la festa di Faunus occupa dal punt d' .

: ftia'dell'anno calendariale; essi costituiscono un'espro

: Vl-::::';>~::""i';,::":<··:-"-:' .• cal~ndariale delle co d'" ... . . - eSSlOne

< ......... ".;-... , .. : ... '~Lriti e usanze di « r;' IZI?nt «a tnterlOrl all'InIZIO?>'; perciò .. ,." .... .-, .... : .. ,:., .. :,.: ... ; .. ,..... .' . escI~men o » . 0« sospensione dell' or-

;:j}{:0~~~.::,;~~;.{:;-':~:V,~i;:~".====· .;-=anche ove cronologl~ame~te posteriori, ei innestano ~ umboo .. : - .

:c,c Un altro fatto di indubbia arcaicità è la r(" " .:~afic.a .del tempio o d~ll~ p~ecedente ara di~~~~~~s~o~~ .:~~y.t~rl rlC?rrOnO al ternllnl plU vari per definire il s· . t ;'m.a mvanabilment.e ~1 rapporto con il colle capitolt~oPr~9~'

'f:~i~~~~;;#;~:~~:::,~:;:jif:::,~,L'/:;:/:.~.~; L~.J \.\~ rr.~mcLo c0l1:to d~ rIcorrere qui a un argomento che puÒ arbItrarIO e che non posso difendere con suffi-

;.,;g~~t~,~jm~~n{~:~:;!!~B~ ;;":-a;!~;;;~1~gi·f.'23:·.-::if~·.i .::.:'(77)' v.' es-ta. Zurich 1949 32 sg . '(78)CfrW ,. ;:';~i;,è~"é;:'~l,)~t.>::~c~'<7':'. ". (79) in t'a' u "b

W, VFOWLER, The Roman Festivals 272 \,,, . . c~ us arr Il 5 42' IX' -l. II ~ , ò,

., ... ;,/'j;Wi'I.mv' <p~pOUO'lXv ti!. _ • .:' '.' ,:x 't'IX "'IV u.'JOoO\l 't'1J'J etc; 't'O KIX1tL-

:tYti':.;,,:c:i+«"/'-':l?irùl";-Fest 430 L ~c; ~yoPl5 DlOn. HaI. 6, 1, 4; in imo clivo Capito­'!"'~::':'-:::":'SlP'Mr."'Aen: 2, 116." su c wo: Servo Aen 8, 319; ante clivum Cap.

cente rigore: ma varie volte 'ho avuto (80) che la posizione uri' .go sacro, a seconda se cima, sul pendio o ai piedi;diun' altura, ha un significato reUgioso diversC!:.. Per la dimostrazione rigorosa, sarebbe ne- i

cessaria un'indagine estesa. Airlostri fini basterà tuttavia ricordare che ~L!~::1pghi sacri di ·Iuppiter.,,~,s.in dai tempi latini pili antichi, sono sempre sulle cime· delle alture. Ora, se il dio g.~~~:u~t~ ... 9:~JI~g!:g.~~~~~~, in cima' ~'~,$.vl. ... colle capitolino lo era anche prima della fondaziOne 'dell':aedes Iovis O.M . (Iuppiter Feretrius sull' arx), - diffltilmént~ sarà senza significato il fatto che al dio calendarialmente e ritualmente contraddistinto quale rappresentantedf uho'''stato « ante-- . ~ riore .alJ~2E_<i.!g~ .. ~-~~é.l_ .. _~~_~~9 assegnato un post(j:ai~pfedrdel coll~_cta euL1Jdpptt~.!'_era _q~stiIl~tO._ a. dominarè.' il mondo .

. h~str~!!§. e antica ~~~Jlln'essione cori il eolle:GapitolihO è,4,C?~uIllenta~a,_.cl:~1.!,~~_~p:c.1.le.J?~F il re Satu):'nu§.,·:al'q\la­te finalmente volgeremo la nostra attenzione. Saturntis~):~'i:l~ fatti, è il fondatore di una mitica e preistorica comunit~~$Uf:· .suolo· romano, situata 'sulcofié--"cheprima 'dIchiamarsi>Ca:' pifOllum--TFest:-430-r:.f-e'"'anche prlm'à"df chiamarsi MO!ls" Tarpeius (Varr. L l. 5, 42) si pretendeva si chiamasse Mòns Saturnius (81). Del resto, tutta Roma (82), tutto il Lazio, tutt:a:-c-i'Italia (83) prendevano nome da quel re che anche soio con questi suoi eponimati' dimostra quanto il ruolo di fondatore gli fosse congenito. Ma se l'~tt!vità fondatrice è essenziale per il re Saturnus, essa s'inserisce, d'altro can­t9, assaf coerenteIilente sia. in qU..E'!jhe:sap.Ì'iamo del· culto'. 'Q.~t dio, ~~,_~.~!~~:J::~t~ere d~E~ .. p~~~onalità che emerge . dal , rp.li9.,_!:~g~1.~: .. L'~bivalenza della f.~s~a, anteriore all'inizio'

(80) Die geheime Schutzgottheit, p. 33 sg. Un cuUo prei$torico' vivente. (SMSR 24-25, 1953-54) p. 44 sg. ' ..

(81) Non .è importante per noi che in realtà la denominazione può esser sorta dalla presenza dell'aedes Saturr:i ai pie~ide~ monte: ma, data l'enorme importanza del templO capltol

mo, e

per lo meno singolare che il tempio del dio molto meno impor­tante, ai piedi del colle, sia diventato, in qualsiasi epoca, eponimo

del colle. (82) V. Ov. F. 6, 31 citata sotto. (83) Saturnia Italia et mons qui nunc est Capito lium, Satur-

nius appelZabatur: Fest. 1. C. - Cfr. la Saturnia tellus virgiliarta

(Georg. 2, 173). 81

6

Page 39: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

. :.':'~~,.;r~v.:·.~~·~;·}_:~~~~~~~t ..

",,'

Verg. en.

scacciato dal proprio regno (che i,

one, s'intende, è quello di Kronos sopraffat~ . non soltanto, egli deve addirittura naseon­(~7n:~~1;~~~:!:~~)g.~i,~:r<:~{::[~:,;··~·;·:,t;;.:;r=~.d~aJI~s~uo la,t.ere prende'n nome tutto il Latium (86)-:

~~1~j~ii;;;L;;;:Ji!t~§tta~!lilero, esule, latItante - .tutti i requisiti che in una bel-=- . ;:':i::ji;;::;E,;:;:;;:;,:.;::::~;~ ...;' servono all'eroe perché alla fine diventi re: e Sa-

,.}l!:!.nlls · l~ div~n~a, infat~i~ perch~ ~l buon Ianu~ ._~QI>rezzari­~~·;11~~1~*0J~,.;":,,\,;,p:~01 SUOI n:-erItI e quahta, _,çondlvI2-~ __ con lui il proprio re- .

"',gno, ,no~ SI sa b~r:e se d~l Lazio, dell'Italia, o, come gli "':::::',: .. ':,,'.:.,:.',:" . ~lemen~I topografICI del mIto suggerirebbero,' del territorio

della futura· Roma (cfr. Ov. F. 6, 31: a patre dieta meo tjuondam Saturnia R~ma est):,,~,~~tre Ianus ha la proprià

.. ~se~: ~eg§J~..§.~I}o I anzculus mons) J,~~ovo Eartecipe al re-'gnO' s'Inst.§;lla sul monte Saturnio (87). --..... - .. '-.---.---___ _

.. Quali erano gli eccezionali meriti dell'esule str~niero? (84) Lua è u~a di .quell~ çlivi~ità. cut....§Lp.Qt§.Yano_ .. offJ:i~e .. J.e

' . VInto' In talI OCCaSIOnI le. armi vénivano distrutte per mezzo f appare da Liv. 45, 33, 2. , . . (85~ ~nch~ a questo punto dobbiamo rinunciare ai riscontri .etnologICI tutt altro che scar,si: . ess~ restano inutilizzabili, fino a

", q~é!.nçlo,. qJ-tr.:~L'V~ers() ... lln !Gl'C- preClSO mql.i.acìraillellto storico 'nori si ,di!-D:0strera ~he le smgole e isolate spiegazioni storiche dei singoli ',mItI (com~ e q?ella ~~ll'adattamento del mito di KTonos per Rom~ ~ sUPP?StI fattI stOrICI per certi popoli irochesi) perdono ogni ri­lIevo di 'fronte al comune tema mitico che evidentemente risale a

. '. :". :.: ..... ,.u.·tna .-forma culturale storica. ben piu comprensiva delle sI'ngole . ". ;: ·,.:s or.re locali.

i' ,", (8'6) Pe~ il nc::scon~ersi di Virbius cfr. SChutzgotth. 29: è dun-que Il ~otIvo !llitolo~ICO del nascondersi quello originario, e la

!";",s.:peculazlOne etImologIca sul Latium è secondaria! _ Sul latere ~':'·,::,f ,Saturnus-: v.erg. Aen .. 8, 323. Ov. F. 1, 238., ecc. cfr. anche

~'::' ?-tgufs.t. ~ons. Ev. ~, 34: 1,Psum eius simulacrum, quod operto ca-p1, e.. 1,ngztur} quas1, latentem indicato . ,::';'>(87) Verg Aen. 8

1 355 sgg.

82

Torn,i§Pl~er un moment~, al dio. Sa!~l}l'p;s .. AntiChi·(8'~J\ft~.;;i·~r~~~; e moderni ... (89) s.9p.o teIl.~c;]. .... ~osten!!Q.~!~,. dell etImologIa. . cne'/;';é';' ,;';~":/A;~:' connetterebb'e il nome alla semina~ Tàle etimologia è il1.::J:," '-:_/:;:;,":';~): , diUlostrahlie~ha-le- sue difficoltà puramente linguistiche.' 'M';:;K);); ! '(90) e non corrisponde con precisione né alla da~ festiva' •. }'{~ I del dio, né alla sua ImmagIne cultuale. _L9- .. ~~~~na. ne~a . "~)',;?~~ [~ antica Roma aveva luogo tra settembre e novem.~re, tutt al ':iiVZl g

pili la septimont{cilis satio (91) si prolu~~y~,. ultima, f~no :'~?1 , gi. prtmL di dicembre e l~_ festa ç!,~L1?_~p.1!mon1I::!::l~J!I_dI?) ';;.:: I ~esegnava forse la chiusura. Qll~ll!.oal siD1!1la,?o .de) dIO, "! j

il suo attributo più appariscente, la falce,.~!lo~_J2..l!:.9_ dIrs~? con tutt~ la buona volontà,. uno strl!-IP.:~g!~_~~~emiy!~: ... r;rlltt~,!g, indi penden temente dall' etimologia, . i1.,n.:_~.s~(}_§!.gr~r.i9 _. c~~, ov-viamente nel simulacro e c'~ nella festa. c.he_.!~..J.l.§:.r.t~_Q~ . .!lna 14.ngg._§~~~~ .. ill=lest~~=~hi~g.lç .. emJ~J~e, dt ,çy.l..ELP.uQ.. ~i:mo_strgr..~ un riferimento volutamente simultaneo alla SolstIzIale mor-te (condizione della rinascita) del sole e alla parallela morte

. (condizione deil~._rinascitat del ~elIl;~osto sotto terra: 1'1 . ~'. Dato questo, ca!att~~.È~1 dio, E.-9n ci sorprendera fatto che il re Saturnus Ji@ri soprattutto quale eroe della agric~itu~a~'En-i;introduzione. dell' ~g~,~~lt~~~ . è anche qu~lJ~, come ormai sappiamo, ~.elle con<IIZ}On.!.._~.!y",!,~:, Il passo clas~ sico è di Virgilio (Aen. 8, 314 sgg.), in cui va ponderata ognI parola:

Haee ne mora indigenae Fauni Nymphaeque tenebant gensque virum truncis et duro robore nata

. quis neque mos neque cultus erat} nee iungere tauros aut componere opes norant aut parcere parto sed-rami atq'ue asper -vict'u'vBnatus al"ebai; .

(88) videlicet ab sationibus: Fest. 432 L.; no"!,,i!l'atus ab. satu: ib. 202. - Presso Varrone (l. l. 5, 64) ab satu e mteso divers~ . mente: quare q'uod caelum prineipium. Cfr. Macr. 1, lO, 20: SatU}-

,numque a satu dictum, cuius causa de caelo. est. (89) PRELLER, 23

, 11; WISSOWA2} 204 (e m Roscher S. v. 427);

FOWLER, RF 269; THULIN in RE s. v.. .... . (90) Di cui sono consci ar;lrche glI StUdI~SI. che l~ s~stengono ~

WISSOWA in Roscher, THULIN m RE s. y. L etImologIa e stata de cisamente respinta da WALDE-HoFFMANN, S. V. ...

(91) Colum. 2, lO, 8; Pallad. 13, 1. Ma questa tarda semma rI­guardava soprattutto le fave.

83

....

~.' ~

Page 40: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

~III;~~~J;~~ S~turnus 'Olympo, t 'regnis exsul ademptis. dispersum monti bus altis

dedit ...

5{in:Erss:6.:S:V:Ìrgì1:itfTIl6 è appoggiato da una serie di altri

. (92) P. es.: Fest. 202 L:quod ipse agrorum cultor habetU'T" ;f;W~j~"':;';1;:Vi;~h:~~::i,': ....•• Macr. 1, 7, 21: (Ianus) ab eo edoctus peritiam ruris ferum illu~

:'\"et rude'fi!' ante fruges c.o~i~as victum'-in meZius redegiSset, regni , ;Bum. ~o?zetate muneravzt; IbId. 1, 7, 24: quasi vitae melioris aucto­

,,' ',:r:em, IbId. 1, 7, 25: .huic d~o insertion~s su,:~uZoru'fi!' pomorumque '\,:. . . .. et om.nzum cu,zus.que mc:dz je,:tzhum tnbuunt discipli­

ò:+:.;;,,;,:c:i;;'·;{·2';·"'.;':;·<·,r;,nam, IbId .. 1, 7, 32. hoc PTznczpe ab InCOml et tenebrosa vita quasi ':\;f:,;~\:·".:,.:i,Y;:;;':'::·; ·:,:::::;.ad Zucem et ~onarum artmm scientiam editi sumus; ibid. 1, lO, 19:

, ;~'i~~~u~;;u~, ~~~s~u~ ~?r), ta,,!,- jrupum q.1!:am }ru0t'l:lUm repert()res. "C-' ., •• ~::"'ll, .. "t.. H. ':t.:J. .ACi;prrwv eupe:'t""1Jç. xocl. ye:c.ùpytac;; ·~ye:(J.WV... - Ordine e

:;.t~::;:;.*c~.:i;J.~X;,::i';; '. ~':KgmstIzIa: Plut. Q. R. 12 : ... oÒxe:!vat 1tÀe:ove:ç(av &v &v.&p6mOtc;; oò8'&~tx(av ''''~ .~. p6vou ~ao'LÀe:uov't'OC;;, &ÀÀIX 1tLO''t'tV xal atxatoaUv'Y)v ...

: . (93) Hunc .Romani ~tiam StercuZium vocant, quod primus sterc.?re jec.undztatem agrzs comparaverit: Macr. 1, 7, 25; Sed haec po~tzca ,opznentur esse jigme1!~a .et Pici .patrem Stercen potius fuzsse ads~vera.nt, a quo pent'lsszmo agrzcoZa inventum ferunt

'~;:.':.;:,"'."'i.ii/,'.',:.;" .. ';"; ... ': ut fimo a.nzmaZ'lum agri fecundarentur, q'lfod ab eius nomine ste~-' c cus est d'lctum; hunc quzdam Stercutiy,m vocatum ferunt. Qualibet

. autem ex cause: eum Sat1frnum appellari vOluerint, certe tamen .. . 1unc 3.tercen szve Stercutzum mento agriculturae fecerunt deum. . Utg·Z?ZV. 18, 15; nam Stercutii Ficus, Pici Faunus Fauni Latinu~

"F~t"';""'0;,';;"";""";":""';':""" e§ fi zus: Servo Aen. lO, 76. ' '(94) . . ti miti del Trickster nordamericanosi occupano di

,parentemente audace. N elle superstizioni tuttora vive in Europa, vi è un solidissimo nesso tra gli escrementi e la fortuna, la ricchezza.' Ora, di divinità romane non ve ne sono ._c]:1e .due . cl1e .al?b~an9 nessi, una con . gli escrementi: .l.'altra con il con,cime: la prima è precisam_en~ Fortuna, un'ara (CIL 14 Suppl. Ost. 4281) della quaLe è stata ritro-vata in un latrina e che anche in raffigurazioni rivela una funzione precisa legata a tale posto· (95), l'altra Saturnus, jL~ui tel!illi~~~r la" .gtaggior parte deiÙl"storla-··romana, l'erario d~U.o §.tg,to(~.6)J.,~asciando da parte ogni suggestio­ne, re:~té!jl fatto che il dio garante dellaricchezzaagraria­di o infero:peraltro ~:-còmf_l' abbiamo visto~"e-"giCCThfinieri

. Smno se1l]:Q!:~.Ji~chi - _~.LUrestato ad esercitare un ...Qatr9.: cirlio anche sopr~_l~,~icE..hezza :QÙbblica sotto for:~§:.~~gJ}~­t~ri.9:. ,Il tempio-erario' serviva inoltre anche' alla affissione di.j1~7)~~ggL§._~contra~ti privati: Saturnus, introduttore del- -

.1' agric<?,!!.~E.~ ... ~,"delle" leggi. nel su.o niito'regale, anche quale

. c:1!.9. protegge la ricchezza e la legalità.·. ' .. ",:; ". '.' Agricoltura, civiltà, benessere é leggi- ~ 'piuttosto

il . ~9.t.t.(}fo1.ldo e condizione di· tutto questo, coine appare dalla funzione della concimazione e dalla sospensione tem-! poranea delle leggi nei Saturnalia - ~.~~ç>_ qua~to il_dio §~tur.ng~ ___ ~. il re Saturnus r:?:p.Q!'_~~ntano in modo perfetta- . mentè uguale . .N'ulla vi è di pili naturale - anche ove la figura dfvina di Saturnus si fosse formata dimostrabilmente

(95) Cfr. «Not. sco », 1880, 394 sg. Questi documenti, com'è noto, offrono una piena conferma al passo di Clem. Alex. Prot.

_;_ .4, fi, 1. .. (96) Secondo la tradizione sin dal principio della repubblica:

Plut. Popl. 12; cfr. Q. R. 42. (97) Del tempio' di Saturnus si servivano dice Plut. Q. R. 42,

come cpuÀax't'1jptcj> 't'wv O'U[J.~oÀa((ùv .. - 't'lÌC;; 't'e O''t'1jÀac;; 't'lÌç 1te:pl 't'ò Kp6vtov: Dio Casso 45, 17, 3. - quod post aedem Saturni in aedificiorum le­gibus privatis parietes " postici muri" sunt scripti. Anche l'allusione alle opes ha iI suo significato: si conoscono i rapporti in cui la erudizione romana ha messo Saturnus e Ops, su modello della coppia Kronos-Rhea; ma Ops è, in dicembre, anche calendarial­mente connesso con Saturnus; e nel tempio di Ops si trovava un archivio di documenti di stato (ROHDE, Ops, in RE col. 752); Cesare aui fece depositare anche il tesoro dello stato (ibid.). Aggiungiamo che l'unico tempio extraromano conosciuto di Ops era nella città di Fortuna, Praeneste (CIL, 14, 3007)?

85

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.• ~:::.:::.;~~:::..: Noi 'non sappiamo se al tipico motivo dell'Ent­~{:·;~[;tt·;({tiX~~);;:~t:.~.,.': i:!:~i;:u,c.k,ung dell' eroe il mito latino abbia aggiunto qualche .pre­;;; ;j"pis9-zione; ma ~ da ponderare il fatto che il mito greco che

·,.;.·.'c,·,,·,'."< ... ·,:·. ·.·'G~}!oca Krol1Q.~_.!?-el regno dei morti, non è esclusivamente ·':é[reco. Yama in India è prjmo mortale; re, primo sacrifica;;

:;.c,/:·,:,:>·,~};··,::··:''.,~:··:t6re; .. e· divent~_.re del mondo - ora concepito come· oscurQ . ~,;J:,.;y;,·:·~1::I,/.:: ... ;;'nl·::l come beato - .gei morti. E se- simile è .la :garallela figura

!«1:.if\F;~jE:~\~jt~~~~d~i ~Y~l~'m~~a::~r~e ~n!'?éf~\ii~rtl~);li:-~f~~:~~~~ .".... » .... p~.Tç,h~:.e~!?Q.Jul:....~.9_r::

.. nsponaenze . pre non solo presso popoli primitivi della .:::", .... ; ..... : .. ; .... ·.:::::.~~eriea Settentri2g~.l~ ._n.!~_él:!.1~h~_ in quel che .vi è di piu

'.:. }i ;·'.·~<,minoico}) della mitologia. greca: nella storia di Minos

'.~.\:;, •. ;i.,,·.:'.:1 UÒ~;~;a~!~i~~~i~~~ »pe~ ~~~::~:~iv;~:~t~:~ :;ii{::F<:~:;;\·.··;'O:\'c:·>' (97) Cfr. ALTHEIM, A. Hist, 126; ROHDE, Kults.

., .. ;,; ... ,,";., ..... ;.::,~~: .. ::;;< (99) Per i dati -sui tratti qui menzionati di Yama e di Yima \'·r:,>V,,:·H. GUNTERT, Der arische Weltkonig und Heiland, Halle 1923,

: '.'~.'. ::315 sgg. 370 sgg. < .. ·.~ .•. ~ .• j!F: ... : ... ,,(100) Anche nei suoi tratti ambigui: ingannatore, insidiatore "':'" .. ' .~ dL"donne, ecc.

·B6.,.

morti. Il mito };Qma:uQ, ripetiamo, p.on .dic~ nulla di preciso sullà"dimora di Saturnus dopo la sua « scomparsa »; ma sullo sfondo di siniili analogie sembra che il suo aspetto « infero}) sopra ricordato.assuma una maggiore precisione dI lineamenti._

5.

I capricci del filo della ricerca hanno voluto che per ultimo rimanesse il primo della serie dei re latini, anzi, colui che è il primo per eccellenza e sotto tutti gli aspetti,

/I Ianus: penes Iovem sunt summa, penes Ianum prima (Aug. civ. 7, 9). ..

Sembra che il sospetto del car?-ttere artificioso di tutto lo schema mitografico e perfino il sospetto dell' evemerismo siano - nel caso di Ianus - veramente giustificati. Non so­lo Picus, assente dal culto, ma ancné:$alurpus, dal culto li­mitato a un solo momento festivo; eIPauliu$,,:c.he da un' ana­loga limitazione evade solo nella religio.sltà popolarè; si P!e­sentano in una situazione assai diversa da quella dI Ianus, una delle divinità centrali di tutto il sistema politeistico romano. Il culto di Ianus è troppo noto nei suoi dati - se non àltrettanto chiaro nel suo significato (101). - per dover esser illustrato in dettaglio : ma non si può non rilevare in auesta connessione che il culto di Ianus è assolutamente continuo attraverso l'anno sacrale, .. non. solo per i. sacrifici 'che probabilmente venivano offerti al dio ad ogni primo~el mese (102), ma ancora mille volte di piu ,per il fatto, che Ianus è' invocato in tutti i sacrifici e precisamente pe~ ..

"primo ( 1 03). Solo· un' 'ragi6riàinenfò'-'èvefueiisUco . - sem-'

(101) Studi recenti hanno aperto ·nuov-e vie di interpretazio­ne: cfr. G. DUMÉZIL, Tarpeia, Paris, 1947, 38:11.3; A. ~REL:CR, V~­sta, Zurich, 1949, 28-40; R. PETTAZZONI, L'onmsc'lenza d'l D'tO J Ton-no 1955, p. 242 sgg. . . .

(102) La plausibile ipotesi del Wiss,o-wa (RuKdR2 103) è stata generalmente accettata.

(103) Ripetiamo qui i passi decisivi: et ipsa (se. Vesta) et la­nus in omnibus sacrificiis ~nvocantur: Servo Aen. 1, 292; cur, quamvis aliorum numina placem, lane tibi primum tura merum­que fero?: OV. Fast. 1, 171 sg.; principem in sa~rificando lanum esse voluerunt: Cic. de nato 2, 67.

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Page 42: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

disseminati lungo la carriera terre-<: ~\;::LS.t~t~; •• ~~~~~ Anch~ Ianus arriva esule in Italia e, pre-"'"

';?i:};:;;~~')'jç'lS.§!.JIl·~J}I..,~, anche lui arriva via" mare (104); anche Ianus' città su un colle che da lui prende il nome, il

&~~~~~~J'f,~;~af:;f~~2~~·tr~!~tf~~~~~.~[,1'l~~ mons (105). Non solo: ma anche di Ianus si nar­~;~/);;:;:.i;,'~;~;;i~)~H?:::):~~~1~0~~6r. che avess'e instaurato un genere di vita pi1i ci­

gente che viveva in modo selv~ggio e bestiale' }~';':;g::;;,;;j;!~<':";7G~~~h:~7~" m viverdes!), e questa sua opera civilizza-

:;'t~;:%3::;~'H~~;)Jf.!;!':(~F~~:~~::~fL~~~0?- naturalmente, compiersi, se non per mez­troduzione dell' . coltura (107). Nulla ·di

. ee di chiara

Dalla Tessalia, e pm esattamente dal regno pelasgo dei oi: Plut. Q. R. 22; cfr. ibid. 41. - I Perrhaiboi erano, per

<\;;~A:E~~;~~;;::1,D!L;~~J~tcienza greca, un prototipo di primordialità: cfr. Aeschy1. :{ 256: appartengono al regno di Pelasgo; fr. 185 Nauck: ado­

~:\~':;:;"~,::;-"':':;:;';<'·'r,<fi,ci.:r'Ji"''' corni per bere. T'AI'Campidoglio e-- al Gianicolo' alludono i versi"vl:rgI­

haec duo praeterea disiectis oppida muris / reliquias vete-tr,?I.'YYI{Y?I.'~ vides monumenta viror'um: / hanc Ianus pater)· hanc

:~~~~;:~:;:~~;:~~.~;1;ii;'I::;,:~;;r:1~:;~:1J-c' ,condidit arcem / Ianiculum huic) illi fuerat .saturnia c:, , (Aen. 8, 355 sgg.) - Cfr. Servo ad 1. (357): Ianus in Iani·

:':hdbitavit. Qui q1LOd una navi exul venit... è:t~(~::;-7:~;;f;i~:';;,:~;~:ii;::~~·';.,i·;·''(106) Plut. Numa 19. 10: ~x 't'013 6l)ptm~ouc:; xcà &yptOU Àéys't'oc~ .E~~j,~~i'{!:;;~&:~\~;l:j;!;)ji,~.TOC~OC·' IStV ~v ~toct't'ocv ... ; Q.R. 22: ... 't'oòc:; m:pl 't"Ì)v '!'t'ocÀ(OC\l cpu't'otc:; &YPLOtc:; xoct ~E::~'J~1~t:~}~S~MJ;>~:!'.%:~;Ay,6~~otc:; XP(l)[Lévouc:; ~&SO't\l etc:; €'t'epo\l ~(ou O'X1)[L 1..,. [Le't'é~ocÀs x<xt [Ls't'sx60'[Ll)O'sv

'':'~Ò,f~i~:~,,:'':{:\,;~l; (1107)" Plut. Q. R.) 22: n:dO'occ:; yS(l)Pyst\l ' Sol. Aristoph. Plut. 773: 't'tvÈ:C:; 8é cpOCO'L 't'oihov xoct ~tcpu1) ysvéO'·

~:'~;(fÙS~t,72l)~::ìij~~tf;;'~: . '. €'t'spot ~È: (ht v6[Louc:; n:oÀÀOòC:; ~cpeupl!: 't'otc:; ~v&pmn:otc:; xoct &n:ò ,n; dc:; ~[Lep6't'lJ't'oc ~yocys\l ...

to, non èil caso di dar molta importanza. La bimorfità di . Kekrops' è, in sostanza,. una variabilità o oscillazione tra il teriomorfisrno e l'antropomorfismo - fenomeno, come si è visto~'assaCc'omuneag1i esseri civilizzatori (e di cui la spie­gazione erudita non è che una «traduzione}) in linguaggio l'azionalistico). Ma Ianus non è nemmeno lontanamente te­r!~morf~,Qg~,9:gJ.1lE~O~.~1uttavia, antropomoITo -- ~oA. q~~!.t§!.. singolare testa a due volti - sarebbe eccessivo, ed è bene ,ricordare, come l'ieompleto an.trOpOillorfTsmo~~losse, per gl~ ant!chi, segno di. primordialità (109), di non perfetto di­stacco'dalle concfizion("caoiIChe (110) .. Ma il bifrontismo di Ianus ---.,; quale che ne 'sia la vera origine (111) - assume, ~neli;imentalità religiosa romana, una funzione .P.!'_~,C:_~~ e del tutto peculiare a questo dio: Janus presiede ai « passag­gi}) (cfr. OV. Fast. ,1, 135 sgg.). Riaffermare che i passaggi

Clli presiede non sono puramente spazi ali, confutare la deri­vazione di Ianus da ian'Ua (!) sarebbe come voler sfondare una porta aperta (a parte il fatto che neanche il varcare una porta è un momento puramente spaziale, ma carico di significati esistenziali): si tratta sempre del passaggio da una condizione all'altra - come dimostrerebbe da solo il pass~ggio purificatore del tigill'Um sororium - di mo§.2..

(109) Cfr. K. KERÉNYI) Die Geburt der Helena) Ziirich, 1945, 18. Quali le descrive, -p. es., Empedocle fr. 61 Diels-Kranz:' &[Lcptn:poO'(l)n:x (I) xoct &[LcpIO''t'spvoc cpusO''t'oct, ~ouye\l1) &\I~p6n:p(l)tpoc .. ,

ti.\I~'OO(PU'jj ~OÙXPOC\lOC "Ed ecco che alla luce di questa considerazione, ~ UctU(:l~Llct una certa consistenza anche il passo ovidiano (Fast. 1, 103

è identificato a Chaos (cfr. anche pauI. Fest. 45 L.) U,LI...I;;,LCUl.C1.' è . èspHcffariienfe--aennIt:a-~quaTé "èontusae quon­

dam nota parva figurae (v. 113)! - Non voglio fare a meno di suggerire, almeno in nota, un altro ordine di considerazioni: non mi sembra escluso un nesso (che però, almeno in' questo mo­mento, non sono ~n grado di dimostrarè) tra la figura bifronte e un tema tutt'altro che indifferente per noi: il tema dei gemelli. Ricordo che R. HARRIS (Boanerges) Cambridge 1913 p. 70) cita un ,solo' esempio africano in cui i gemelli sono raffigurati come una sola figura bifronte: è un riscontro troppo isolato e lontano. Che il tema dei gemelli nei miti culturali romani fosse ben radicato, dimostrano, oltre a Romulus e Remus, anche Picum­nus e Pilumnus.

(111) V. ora la tesi di R. PETTAZZONI ne L)onniscienza di Dio 1. C. - Io stesso ho sottolineato gli aspetti solari di Ianus in Vesta, 1. C.

89

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~~~ffi~~!0}~*~~~~~~~~~r~~~~~~~~~~~~~cio~n~t~in~u~0, in ;", saréij:"'" ~i~1'~~~;:~ilf!i"5.Jr:,:;:!,'~7~~~~~~~~~~Ta~~~~~e,~s;e~quella posi.,. ;'~~~';è~;::;i;;L':}d(\/~ }~zibhe iniiziale nel culto sia la causa o invece, chissà, la

:~:':;::'Cc?n~egùenza di un'idea «mitologica». Non siamo, infatti, ;,::,:';;:::~i,;~l/,~,l':"';""!:, ,: ," Q,rizzati a trascurare la circostanza che uno dei, nostri

:L':N":;:'.:<;:~:';;:::"""':i~d~c~~~nti cronologicamente pili antichi sul dio 'è'Ùn'espres- '. :,:::,;,;,:',,-,,c:, "l,:,'," "",_'" ',·slone,,·del carmen Saliare che lo definisce creatore ,e dio :"'.'''''',;"",;':,;;"-~",,,,;--" ':" :,:>~l.egli dèi- (112). L problemi telatlvi ai 'rapporti tra «crea-'

:P~~~;~;;i~:': :àc,}òri.»,- (<< esseri supremi») e «civilizzatori» -:- se si pos­";"~,-""".""",,-,',,,, sàno, ° meno, tracciare limiti netti tra t due tipi o se l'uno

;,~;::'t::",-,~,;~, .. <;i;"::.;:"",:,",,d,erivi dell' altro e quale da quale - sono ben noti agli ;!f:~;;;;:;::~;~!':,;:i::;f:;;i;'(i'"-'-"''''''\''-.LVOJ. di storia delle religioni e' di etnologia religiosa, che ,'L";'::-',:,',:;;,:";',:,'·; ;""'V,",,"''''''' non restano sorpresi a vedere che a lanus la tradi-

attribuisce entrambe le funzioni... E vi è di pili, sia eJ. çh~ ,:rjguarda la confusa fjgu.ra ,di creatore~civiliz-, ~ . ,.,l : di varie civiltà, che spesso assume anche una te;za

sia per un ulteriore senso della valenza

;~{1~~~~[;:;~:~::~;:':;; ;~.~~~~~~~ Un passo finora non considerato di PauI. ,',"A"'":."""';,',",,,' ,:"",;",,, ' dice esplicitamente: cui (sc. lano) primo

'"supplicabant veluti varenti. ,',Ma nemmeno co~ questo punto si esauriscono forse gli

~';!":';:":";:'<';::;', ' , '---" -----

;""..:;:""""",--,,,,:,:,,':':,~;.{i.h.~,'r::2) Varr. l. l. 7, 26; Macr. Sat. 1, 9, 14 e 16; cfr. Paul. Fest.

spunti offerti dal dio lanus alla formazione del suo mito , umano-regale. Tra le quattro figure della serie,.' infatti, nes­suno pili di Ianus ha diritto diapparire nelle vesti di un--ra :eJ' stato dettQ.'J~.h~_!L rex sacrorum fosse il sacerdote parti-

'colare di Ianus (113)., cosa che apparè probabile, benché non, si possa dimostrare a rigore. M'a quali che fossero le origi­D.é3.Fl~J.!:!nzioni 5lacrali del re' romano (114), resta il fatto che i~_sacrificio annuale (e forse ;mensile) a lanus non poté esser trasferito a un sacerdote, ,c.ne non si qualificasse come r-e,x, e non, occupasse il primo postQ_n~na, gerarchia sacerao:: tàle- romana. --'-'-'-'~'-"'-"~'- ,

'-~UiiaVOlta fondata su questi caratteri del dio, la tradi­z~one dèlre--suè funzioni di primo __ ~~:p'Qteva'- facilmente at­trarré"nèl1à propria"orbita i soliti motivi del tema dell'eroe èivÙTzzatore~_~ prenaelldò-li magari inpres,titoda altre1igU~ re, come Saturnus: COSI l'arrivo d? terra,str:aniera, la posi- J

zioné di esule~'f'Tntroduzione dell'àgricoli~r'a:'~e_GG-:)jjd è an­cora-e'sempre prudente ricordare che no! ignoriamo troppe ~ose dell' arcaica religione romana :per" p'oteresc1udere~,_,éhe ~TIche' tall1Ili di questi elementi possano aVer ayuto un fon­cianieht6'iiel culto di lanu~(115);, a noi, J2er esempio non :r:isulta" alcun riferimento agrario nel culto di Ianus;, ma guale'sl"gÌ1IIfcato avrà il fatto che l'offerta, sacrificale '!lar:" tlèòlare di lanus - lo ianual ---: èun libum cioè una focac­cia fatta, di far, primo cereale coltivato a ,Roma, il cereal~ P~!:.~~_~~!~!lza '<i.~unto di vista sacrale (116)? ,-

6.

, Cgmniut.a.Ja minuzio~a ana1isi denaJr:adizion~ e la,5~oIl-'frontazioIledei quattro re con le quattro corrispondenti di-vinifà,q~,aii sono ora le conclusioni dle--'né--emergono?~--'"

(113) WrssowA, RuKdR2 103. (114) Cfr. Schutzg. 28 sg. , (115) -SOlo . in nota oserò' ricqrdare, p. ,es., che l'unico altro

sacerdote qualificato come rex nel mondo latino - il rex N emo­rensis di Aricia - è al servizio di un «dio» o «eroe» arrivato da terra straniera che «si nasconde» (e che inoltre forse aveva raffigurazionibifronti: L. MORPURGO, «Ausonia »4, 1909, 109 sgg.): Virbius.

(116) Ianua~ libi genus quod lano tantummodo delibatur: PauI. Fest. 93 L. Cfr. Ov. F. 1, 127 sg.: Ianus cui cum Ceriale sacerdos imposuit libum farraque mixta sale; e ancora Iuv. 6, 386.

91

',II I

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confermano l'impressione ~2~:~~:~~~~~~,~:~j>~~;[~~~~~.fJJ~t~~~HI)i.J .. :~.I cipio: . la·· tradizione • analizzata, tale'

:",U;~~J..J,!,çJ.J.l. ente frutto di una compilazione artifi­:'.i.l:t;;,:;Yi:iJJ.;:,lt:'i:'oZé;:f;j1~~:i~·::l;.;,;'1, ·v~ente. r~ce?-te. ,Ma ora siamo' in gra-'

"'.' ..... , ... ,:."" J. . motIvI dI questa impressione e di-

;;:};~'i:;~"~::~.f1.:r\l\ii[ar'S,· .. ' Sec:onqo ~na variante' della tradizione Faunus è figlio anzlChe.di Picus! (D~on. HaI. .1: 31, 2. Appian. reg. 1, 1).

t\~:~5i;t~~;~t~~;"ç.ò,st·r, u· zio~riçe-;;rtl c?~ 9-uesta e la tradlzlOne pm antica, anteriore .·C .~tlf,lelOsa della serie genealogica!

Q}:'dinamento ,festivo e costituisce di per sé una prova della J?rdiva elaborazione della serie i cui autori muovevano -non piu, ormai,dai concreti-fatti culturali, ma - dall'astrai,..: ~a.içlea che. Ianus doveva essere pr!mo ad ognI cosTò-:crr=-

'111enticando che il vero significato di Saturn:us ·er_~,._:Rroprio ~?n' essere «anteriore al primo». .

Ma se. ~9:_ç~p.1J?D.~~~(?ne mitografica risulta artificiosa e !~I'9~ - e di questo nori vi era dubbio, benché nessuno'-fi~­nora abbia addotto delle prove per affermarlo - molto :Qiu jmport~n.t~,tAL!tsultato positivo: che cioè gli elementi di qUt:!llo schema artificioso sono invece antichi -'e autentici o per lo meno ~~gg§:1L l?~ .. ,~J.lti.che ed autentiche ,b'asl religiose. 'l'ali basi si possono '- astràttamente e'i"fini 'sCIentifici-= çirC9E)ç.I'i.Y~.r:E?"col!!.~quell:e,sp.!..!i,enza religiosa da cui scatu­'r:~sce} in_,~p:gr9:~ . .:r:l:.!-:lp:1ero ,di civiltà, il tema mitologico del-­T.?!.g~ cj,vili~.~!!~!2~e.:. A questàesperienza risalgono tutti i singoli elementi della nostra tradizione. E la garanzia della loro autenticità sta soprattutto nella· grande varietà e mol­teplicità4elle ,concrete espressioni che essi danno a quella esperienza fondamentale} espressioni che,' non riducibili a formule razionali, non possono esser attribuite alle elucu- . brazioni degli eruditi ,antichi .

. Tutte e quattro le divinità che la povera formula mi­tog!'~nça riunisce nella presunta successlone'''deT-prirriI-re latini, risultano. dal complesso dei lo'ro'''mI'tie culti' enÌinen-, f~E1ente~'~adatte ad' ~~cog!~i:~ ~!!.,_,~~!~ a<i.~~iIrrier~:·asvor. .. gere e variare il tema dell' eroe . culturale. Quale per un verso, q~ale per un altro, .f~~~_e quattro-portano in sé la Cé!r,.çlJteristica ambivale~za di colui che, per fondare le con-

.. di~i{jni umane, deve .. partire - secondo'le leggi di~ Un 'pen-'" "'. siero mitologico largamente documentabile nelle piu varie parti della terra - da, uno stato anteriore all' ordine. Questo stato anteriore all'orciine può esprimersi'.suipiani piu di­y:.ersi dell'esistenza. Socialmente esso . è . rap-:pl:~se~dai .f:uorilegge, quali i briganti ,(v. sopra a p. 45) o gli schiavr-jli~turnus .. Silvanus}, .. .9r§.-.9:.~! portator! .. dL 1Jn.é.l._ciyiltà,p.r.~a­gricola, quali i pastori (Faunus): calendarialmente si espri­i!ie-nel1a-'sospensione dell' ordine che· precede il nuovo an­'nojE~~~~:':ls, Saturnus]; sul12iano della natura esso è il pre­umano, ter~~,J:!l_<?I'fo .i~icus, _~~.~~~~.L9 __ g?:9..~,g,gg§Q_. (Ianus bi-

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-violenze s,essuali (Faunus) o in una li­~":~~~~~~l!&!~~d~is~o~r:Qd~in~-·a~tl:~à7.-. ~àlloste'ss-o- tempo . (Sàfur;.. :

--------deil'---------culturale si'

}~,,5:Q1!~.§!llgj:.ill:[email protected]:!.!L;@..!~~~~S:!g~1.. in una fase àuro-' -l'aIe, dell' esistenza umana: ess§l ,P~~_C.~_? __ P_~Ò (~}8) apparire. ançhe come·caI2Q§..tJ.pli~l..Jl1!§!JL@Raiono, infatti - ad ecce- , zione -di. Ianus (tuttavia pater e parens!) - i re latini, es­sèndo antenati di Latinus, capostipite epon.iillò-dei Iatii;I

i, Da questa loro qualità di antichi antenati dipende certa­mente anche ,la vecchiaia attribuita ad alcuni di loro (.Sa;.. turnus, Silvanus).

Per ultimo resterebbe il problema della loro regalità. N on tutti gli eroi culturali sono re: il tema mitologico esi­'§te- anche in società che ignorano qualsias! forma dell'or-'

i gariizzazionemonarchica. Dove però la regalità esiste, fonte' di ogni Istituzione . e di ogni ordine Dgn può essere CiieIT re;'Perèiò~l:iièllè(sdCiètà che conoscono laregalità, «primo

'7i l'e );, «fondatore»~ e «civilizzatore» coincidono e il re mi-

Il tologico (119) ,è pronto 'a caricarsi di tutte le ambiguità che , l_ ~ontraddistinguono, i ;primordiali instauratori dell' ordinata , J§si~1~11~~~éh..

-=.

(118) Studi piu estesi sono destinati a chiarire l'origine e la determinazione culturale delle funzioni di capostipite o antenato attribuite a numerosi eroi civìlizzatori.

(119) Ma, a volte, anche antichi re realmente esistiti, intorno ai quali si formano leggende cariche dei motivi connessi al tema dell'eroe culturale: il caso piu caratteristico è il re Nyikang degli Shilluk, la cui esistenza storica è sostenuta dagli etnologi (cfr. W. HOFMAYR: Die Schilluk, ModIing bei Wien 1925, 45 sgg.), ma a cui

. la tradizione attribuisce tutti i caratteri del «primo re-civilizza­tore ».

94

3

Februarius

Nel sistema calendariale cli Roma arcaica l'annQ, com'è noto i'ncominciava con il mese Martitis, marzo. _ Di que­sto f~ttc;praticamente non vi è alcun dubbio: basta consi­derare i nomi dei mesi numerati che da Quintilis a Decem­ber si regolano seJicondo la loro crescen~e dista.nza da mar­zo. La prudenza tuttavia non nuoce mal, e nOI ~e~ vg,1@~ tieri ridll,ç.ian:lO_J~a:ff~_:r.maziq~-'preced~!~Je a termInI pIU 11-ffiita.tt:'dicendo, per esempio, che'« tra i sistemi calenda: 'riali» di Roma arcaica doveva necessariamente trovarSI «uno» imperniato ,su un inizio in marz() .. A qu~sta pru­de~nza, magari eccessiva, ci spinge la conSIderazIOne che, in realtà noi non abbiamo una prova di certezza assoluta per a:ffer~are che' il cosiddetto calendario di .!'! urna. si . re­'golasse in' base a un inizio in marzo (1). ~L.EIU antICO c~; lendario romano che .possediamo, - .g2:!~Q~ precesareo dI Anzio, incomincia già con gennaio, contrariamente alle antiche supposizioni (MOMMSEN,Ro~. Chron;~ .B.erli?ll 1859, '103) che attribuivano l'introduzIOnedel~ InIzI.q In gennaio .alla rifo~a giuliana; qua?~o. all~ testimonIa~z~ da' cui SI deduee;o lnVec.e'ì'" c.he tale -.InIZIO -S:l.a stato SBJJ.C_t:_

so]o' nel corso del 200 'Sec. a. C. (2), esse si pres~ano, a rI­gore, a dubbi, in quanto riguardano .soltanto l'e~trata in.­carica, dei magistrati che variava amplameJ],te nel corso dI

~1) Cfr .. la po~izionedelWIsso:v;.A, ~he'(Ru!idRs 109/4) non ri­tiene affatto COSI assurdo - come lo .rIteneva l~ :Mommsen - che

. sin da principto gennaio" fosse consldera~o prlm? mese. . (2) Liv. per. 47: Consules anno qU1/r:,gente!~r!w nonages~mo

octavo ab urbe condita magistratum / kal. %an. / ~mre co.eperunt.·­Cfr. Fasti Praen. a. d. 1 genn. -- Cassiod. Chrcm. ad anno 601, p. 616 Momms.

95

~

'.:,4 .~

Page 46: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

·;,~,~0ì%~~tJtI~:.~~.,,;.~,j,;j .. ·,;i,} .. ~ ··':"~·::'::;:;·::'·:f~:. ~~"'.-::-;'

.~': ~::~f~~~~.;:~~.··:.' .... ' .. '" ,',.:'" ,

.•. ~~t!a~:i~I~~f:}~i~t~ìfi~a·_i...;!d~i~~~~~~~..;..Q~~~,~,'::I:~ soIOì~'?g:eher~lé;"'jiià:,~aI1che. particolarmente nei rapporti,.,

, çH~'LHiJE:rn pO',:' 'occupa ,seÌn pre un posto iniziale' .( v; .. sopra:::"') , - . ap<,8!Y.-:':Restà sempre molto probabile, a nostro 'avViso,':,':

'che'là.riforma.,ca:Iehdariale arcaica (<< numana ») del 6°~5"<'" >~s~é~,a:',C;,(4)abbra sanzionato Irp9~sizione iniziale di ,mar-' :,~zoi~;,;':::sareqb~,.jI1fatti, troppo strano . ". .,,~

, ',',.',«:JIumana», ·pur cosi aperta a riforme, avesse as.s~gp.é!to, ;' ,-at"Ihesi (numerati) una posizione calendaria,le in fiagrq:çtte·:::"

:'~oritraddiziohe con i loro nomi, - ~.~ è, E~~,.~~~~pìo,pos=' " sibilissimo quel che sostiene .A: VON BLUMENTHAL, (<< Rhein. M:us.)} 90~ 1941, p. 312), che cioè prima della codificazione .­le diverse comunità esistl.tesul suolo romano avessero si­

,!Sterni calendariali diffèrenti, uno dei qualiÌnizrava-l'ariilo kgennaio, l'altro in marzo e forse un terzo In agosto (5). , . Tutto· ciò, ai nostri fini, è di secondaria im porlanza:--. mentre l'essenziale è di constatare semplicemente che In.' un Eeriodo :molto antico marzo era il primo mese dell'an­

"~no" o,_,com'è probabile, nel calendario ufficiale di Roma, o ~ almeno in uno dei sistemi calendariali romani. Se i nomi dei' mesi -numerati escludono, come abbiamo "detto, ogni dribbio in proposito, è quasi inutile ricordare la conferma che la: constatazione attinge ai riti del 1 marzo: il rinnova­lB.~Jl.!:.~§_:t;,:"aDJ.i_di. lauro sulÌe porte dei flamini, del rex, 9~lL~~.S;1!I'i.u~el tempio di Vesta e il rituale spegnirn.ento .: •. ~ "e rjaccensionedel fuocòin quest'ultimo (6) sono, con tutta ' ' eviàenza, riti di capodanno, - e,' in questa connessione non c'interessa se anche ad altri giorni dell'anno sacrale roma- <I

no (tra cui,peraltro,figurano le Idusdi ;marzp!) si con~ .. 'l'iettono 'i'fti"'ciì 'anaiogo carattere.

(3) Cfr. le tabelle in O. LEUZE, Die rom. Ja'hrzahlunu, Tubin- . gen, 1909, 350 sgg.

(4) Per il problema della datazione del «calendario di Numa» rimando provvisoriamente alle dispense pubblicate del mio corso universitario Introduzione allo studio dei calendari festivi, Parte II (Roma 1955), p. 128 sgg. dove si modificano, nel senso di una mag­giore prudenza, le posizioni sostenute in Vesta, p. 20 sgg.

(5) Per l'inizio in agosto, v. sotto' a p. 122 sg. (6) I dati sono noti: Ov. Fast. 3, 135-144; Macr. Sat. 1, 12, 6;

Solin. 1, 35.

96

Il problema. che in. quest'occasione vogliamo soilE~vare .c,.

è semplicemente questo: per g'!!:E~ ragione i romani ~O? parte di loro - hanno situato l'inizio dell'anno in marzo? ) ,

Di spiegazioni antiche ce ne sono rimaste alcune, ri­conducibili, in sostanza, a una sola. §~, infatti, J:!na glossa di Festo (p. 136 L.>-~:p.uncia la tesi (d'origine varroniana, cfr: Censor. 22, Il) se~~~Q:9_....s..l!iMartius men,sis initiu'f!/-_ Q/!/-ni juit eLt!!! .. LatiSLet post 1]'9.1!lC!1A.,ç9J1-dAt.a'fi},.!1uod ~.~Jl?ns erat bellicosissima., mentre altrove (Serv. Georg. 1, 43Ltro-

. vlamo ~he M a;tiu~" ~utem anni princ~'R..i~m}l.fJJLe.Te volue-1:u11t'p~opte-;' Ma!j~ .. §?!:..q,e gentis auctorem, J~ __ ,g.~~.J~~u: là'iiòiiC diverse nel motivare l'importanza del dio Mars (o "quale dio preferito di un popolo «bellicosissimo» o quale capostipite divino), concordano nel dedurre da ~esta la. posizione iniziale del mese lVIartius. Ma noi moderni sa­remmo, se mai, piu disposti ad accogliere la tesi antica in termini rovesciati: l'importanza ·di Mars potrebbe, cioè, spiegare tutt' al piu, perché è stato dato il nome. di Mars a quel mese che e:ra" considerato come primo mese del-l'anno... .

Quant() agli studiosi moderni, essi per lo piu neanche si sono chiesti la ragione dell'inizio calendariale in marzo; , i pochi che l'hEl:nno voluto motivare, l'hanno fatto con leg- . gerezza, senza peraltro attribuire alla questione alcuna im-. portanza. Cosi W. WARI>E FowLER ,(7) si accontenta di ri­cordare il rinnovamento primaverile della natura e della vegetazione. Gli altri, anche coloro ai quali dobbiamo le

; piu importanti osservazioni sul calendario romano - un , MOMMSEN, un WISSOWA, un ALTHEIM, un NILSSON (8) - 'sor-

volano sulla'Questione... ,

(7) The R0'Yi1::arl-, F)J$.t.i'pals, ,Lorlclop-.. 18991.34 sg., citando a~che Ov. Fast~"3;"235 sgg.cl+e anticipa in qualche modo' la sua sp~eg!l-. zione. - COSI del resto, anche il GINZEL, H andbuch, 2 (Lelpzlg 1911), p. 170. ~ PH. 1p .. Hl!~CHKE, Dq,s .~~te rom. Jahr, Breslau 1869, 9 anche se in ternum plU «solarlstici », aveva accennato a una s~luzione sostanzialmente' uguale, parlando della «positiye Wirk-. samkeit der Sonne l>. ,

(8) M. P. NILSSON in Strena Philo~. Upps. (Festsskr .. perss01!-'), 1922 136 a proposito del problema del decem menses, dIce che In gen~aio ~ febbraio non si lavora sui campi. L'inizio dell'anno coin-ciderebbe dunque con la ripresa dell'attività. '

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7

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,:g?:~2f;~·I;~':·D<{~";5(7<stériza del CIO . uò essere er i agricoltori, . : 'la mietitura o, piu raramente, l'inizio dei lavori agrari IO};,

::~D;~f\\~·;}~·~:i;'::~~,;\:ii· J2~~ i popoli cacciatori~ raccqglito~_:g._S~~_ÈJ~t0..f!!:.. matico che, determina le condizioni della caccia e della

,,' r:,àcÒolt~,. per i pastori l'uscita o il ritorno delle greggC~o '. ':là:-tosatura . delle pecore ecc. Vi sono casi' iIi cui l'inizio

dèIf'.anno è Tègato a un fatto astronomico (levata eliaca di . ll:g.a costellazione, solstizi ed equinozi), ma quasi sempre

si può dimostrare che in simili casi il fattoàstronomico 'viene scelto in funzione dell'importanza essenziale della, stagio.1.1~ ~n 'cuì si verifica (11); ammettendo però che una crisLcosmica: possa determinare l'inizio dell'anno anche 'pe,nza':alcun,rapporto con l'esistenza economica del popolo -·taJeselllb:ra la, situazione presso diversi popoli che cele­brano un ca:Qocia.n.no 'legato al solstizio inve~nale _ con l' aggi u:ngere '. qu~sti" casla-quelll precèdèiitr "ab biamo pra-

. ticamente esaurito la tipologia dell'inizio dell'anno. E al-lora, appare in piena luce l'inconsistenza, delle' spiegazioni . finora off6:te per il capodanno. romano in marzo. Per im­p.<?r!ante . che_JQ§~e )a, guerra per .gH antichLlatini-, essa .era pur sempre - per loro come anche per i popoli pili guer-

(9) Anche per quest'argomento. devo per ora rimandare alle. mie dispense universitarie citate sopra in n. 4.

(lO) M. P. NILSSON, Primitive Time Reckoning, Lund 1920, 268' sgg. . (11) Esempi in NILSSON, op. C., 275 sgg. e altrove. Si pensi 'alla

l~vat~ eliaca del Sirio, nel calendario dell'antico Egitto, scelta. ori­gmarlamente per la sua corrispondenza approssimativa con nni":. zio dell'inondazione del Nilo, fattore decisivo di tutta l'economia" egiziana.

98

rieri - uno stato eccezionale e no~ la normalità s~ cui potesse fondarsi un sistema calendarIale. Quanto al rinno­vamento della natura e della vegetazione, questo è un' e­sperienza vagamente poetica, non un fatto d'importanza concreta, specie poi .nell'Italia centrale~ d?ve ~arzo no? rappresenta un netto taglio climatico. ~_,l?!~Il:!-a _.'Y.~E~<§:~. pero, l'inizio, dell'anno romano non s'inserisc~ n.emmeno _ne~la._ til2ologia sopra abbozzata: lontano dalla st~gIOne della mIe­titura e data la mitezza del climadell'ltaha centrale,. nem­meno c;rrispondente a una ripr~sa dell'attività a,grarla d~­po un lungo periodo di forzato rIposo, lontano, d altra par­te anche dalle crisi solstiziali, esso presenta ~n problema i~barazzante e richiede una spiegazione p~r~lColare . (l~) ..

Condotti ancora da esperienze comparatIstIche, nOI sla-.roQ",P9:r:'té3,tL.E,9:,.gs~9.ervare il cara.ttere. d~ll'ult~m~ mese del­t anno: in una buona parte del caSI, lnfattl, l ev~nto che determina-' Flnizio--aell'anno, ha luogo n~n. ~el prIm~, ma

.. precisamente nell'ultimo mese. e l: anno~ :n}~la dopo Il ve- i

! rificarsi del fatto o del fenomeno ~!:l_~Ul .Sl fon~a la. sua . l struttura. Ciò,' del resto, - a parte ognI con.slder~zIOne

religiosa -.:. è logico, specie (ma non solo) dove l ~esl han­no un' carattere lunare e non esist~ ancora un .lntercal~­zione·-·ciclica regolare: l'annq comincIa con l.a prima l~na­;;~e, ma }2er stabilir~ _quale sia 9,uesta prlilla ~ur:~zIOne bisogna 'prima aspettare il fenomeno ap~uale ,~e~l~lvo e poi ancora il fattO' lunare che determIna llnlzlo del mese (13). . . t" e

Accettiamo questa osservazione comparatls lca com. semplice spunto. eurjstico; n~lla ?_i __ :~_~ta._~\ __ So~topo~rEL:l: _ ..... -d' f bbraic5 a: un'analis1-serrata nelra speranza dL,tr.o lnese l e . h" . '1 mese varvi la chiave del nostro problema. E pOlC e OggI l

(12) Escludo senz'altro la spiegazione per. mezzo ~ up. m~ canico influsso culturale. (S. LANGDON) Babylonwn Men? 0fJ1,.es a

su ..

t'ne Semitic Calendars) London 1935, 64 presuppone un orl~e 114 mera come per molte feste greche e romane [v. p. es., p. , , 117 i28 ecc,] anche per l'inizio dell'ann?). R P.ARKER The

' (13) Questo era il caso, co~e l'ha dImostrat?ù ~ntico si~tema Ca.le.ndars of ancien;oEgife~d~~c_a:~u~~o, (~~~ P~iÙ lunare) inizia egIZIano. - g .:",:q.9§L.:.~ • ."..,..--_._._._ ... --.,~-" l'anno dovo ~r_7~o1stIzlO .Inve~nale:

99

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,esser:;certi' che - se la nostra ipotesi di lav' oro r - 1'" d"" . . egge-, ,- _~r lllamento festivo· di feb1:iraio nel calendario a ' .

contiene ·l'indicazione che cerchiamò-:----- rcalCO

. .' N çm sarà :r:emmeno necessario di procedere a un' ana­, liSI completa di tutte le feste di febbraio Infatti se i .~. .. del 1 marzo (e quelli, forse anche piu antichi dei15 rhI zo festa _'. '. ' mar­l~ 'Id ~rIma, a mIO parere, che dI Iupplter, come tutte

. us - dI A?na Perenna!L danno un esplicito rilievo al 11l9..:rpen~0 ~el_rIr:novamento annuale, alcune feste di feb­b~aIQ.J'!yelano dI ess~re i:q y,n rapI?Q[to_ di in confondibile èpend~nza da. quel rInnovamento: esse sono feste di fi _

.. ann~, ~n t!1'nz'lOne dell'inizio in marzo. Per esem i ~e. ~ EguIrria sItuati all'ultimo giorno disnarrudr~f'~e-b--b~~~' o} ..PÈ.. h l - ~m_~,~_~ .. ~~_ ralO non

sono c e a 'saldatura-d.ell'anno vecchio al nuovo' ~ a1?-che alla -vigilia delle _ Idus di marzo si celebra'cin~ dallo .ste~s? nome, 'di' modo' che i due Equirria incornician; ~~ u:ndicina l.una~e.ch~ va dalle n?tti oscure di fine-anno

rImo lenIlunlO a---carattere-'-dr-ca odanno d Il'

100

/

sistenza della tradizione romana (cfr. Ov. Fast. 2, 685 sgg.; Fest. 347 L.) che considera il Regifugium come una com­lnemorazione festiva dell'espulsione dei re! - se non fosse confermata da un esplicito passo di Plutarco (QR 63), se­condo cui in quel giorno sT--c'elebrava \ln sacrificio tradi­_~i9~~f~-_~a.~ ç§m!tium,' dopo il quale il r~ cbrreva-viapre­cipitosamente dal Foro. Certo, sapendo 'solt'anto questo, è

. iID:PQ:s§P?ilL - e probabifinente lo resterà sempre - inter­p!,_etare.la festa nel suo pieno significato. Sapessimo' al­meno - come nel caso di fughe rituali' greche - il desti­natario divino del sacrificio o il suo oggetto! Ma essi non trapelano nemmeno indirettamente dalla documentazione: perciò è arbitrario ricorrere per aiuto ai riti greci meglio conosciuti -- i Diipolieia ateniesi e il sacrificio dionisiaco di Tenedo (14) - dove proprio questi elementi (dio e vit­tima) ci conducono sulla strada dell'interpretazione. Quanto 211a presunta (e, malgrado la differenza della formazione del nome festivo, presumibile) analogia romana del' POP,li: ..

, fugia del 5 luglio, nel cui rituale Varrone (l. l. 6, 18}no'­tava ugualmente certi vestigia fugae) essa non ci serve, da,to . che di questa festa sappiamo ancora meno che dell'altra-o Si comprendono allora gli sforzi comparatistici che _, erp.,k nenti studiosi compiono' per uscire dall'impasse dovuto alla scarsità dei dati. E' nota la teoria del FRAZER (15), se~ condo cui il Regifugillm~-conserverebbe le' tracce di un? concezionedelf;--regaÙià'Tempòranea; anno per anno il, re ,~Yi:it)j)e:._~q:~tQ,.,girp._9~§1:r9:re con una- ga.r..~,~di corsa ( fa_ce) il sUQ~~Y1-gq!,e,_.:Rer poter coy!se.r~~_~~_JJ trono. 'Ma a gare'la ,.nostra tradizione. non accenna neppure ~J_ Ciò che è' 'ancora pIti:-Jrnpol'tante,-.Jy,pere non' sì-gniftèa-ÙlB,ì- correre in)gàra .! currere) , bensl solamente .fuggire. Lo stesso studiò so . piu 'tardi (16) ~sostituf a auesta ipotesi un'altra: .sisarebbe tréltt~tQ_.gi --u-n·~!!!9c~-khtg~~ de~!gnato per il periodo in-tercalçìre che s'inser~,-:_a,:,~~~(;l.t,!.?:~~~~e tr:a i Terminalia del

(14) Per' i dati su queste feste V. M. P. NILSSON, Griechische Feste} Leipzig, 1906, 14 sgg. e 308; L. DEUBNER} Attische Feste} Berlin 1932, 158 sgg.

(15) The Golden Bough 23, 290, 308 sgg.

(16) The Fasti o-f Ovid} London 1929, 2, 499 sgg.

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'~1~~:~~~~~~~~~~r;r:-affatto di un «mock .. king'}>'," cui tutta la 63a «questione roma:;.

;rijrerisè,e; inoltre, com'è noto, il Regifugium era una ., . mentre l'intercalazione non aveva luògo:"in

gli, anni; e, infine, l'analogia del rex Saturnalicius è piuttosto azzardata, per i tempi arcaici, dato che le notizie relative non risalgono piu in là dell'età imperiale. Anche F .. ALTHEI~ (17) ricorrE? a paralleli etnologici (il regno ,afrIcano dI Mon~matapa) -!2er s12~Bare. il R~gifUgitgp,-Ìll. pase a upa. fU~!Qpe partIcol~;rg_ ... çl~L~r§_.ç,Ve rappresente­rebbe una proiezione di vicende cosmiche; è vero che, con­trariamente ai' fatti etnologici, nella festa romana non vi è traccia di un sacrificio del re stesso o di un suo sostituto umano,ma il rituale della fuga, in quanto «it represents a compulsioh,' a pressure and, therewith, 'a humiliation of the king », avrebbe preso il posto di un originario sacri­ficio (18). Quest'ipotesi - il cui autore ha ilm'erito di avere messo, . in rilievo i legami tra il rex sacrorum €i il tempo ,( sue funzioni sacrali alle Kalendae nel mese, . al principio 'e alla fine dell'anno solare) - non è esplicitamente con­.tr.§!..ddetta dalle nostre fonti, ma è indimostrabile: non sarà certo il vago r;arallelo africano a darle una consistenza di prO-v-a.' ,

" Rinunciando a un'interpretazione integrale e, data la scarsità della documentazione, necessariamente ipotetica della festa, ne metteremo in rilievo quel solo aspetto ch~

(17) A History of Roman Religion, London 1938, 173 sgg. . (18) Anc~e G, ROHDE, Kultsatzungen der rom. Pontìfices, Ber ..

1m 1936, 103 e sulla stessa strada: «Offenbar handelt sich um das Ende des J~hresk6nigtums; nur dass der K6nig in Rom nicht er .. s9hlagen wI~d, sondern die Demtitigung der F~ucht auf sich mmmt und slCh durch diese dem Tode entzieht »,

102

in questa connessione c'interessa e c~e. app~r~ suffi­centemente fondato anc~ senza l'':liuto dI lpotes: Integra­tive. Volendo rtdurre le teorie del FRAZER e dell A~THEIM all'unico fondo che hanno in comune, possiamo dIre che

! esse"concordano"'nel "ritenere che il Reg}f~g_i.1!.~..!osse legato ,'~=ji1i~~:~~fI-s:Lii!~~~Le,_,~t~lLuegalità, O~a, il rex. sacro~~rr:" 'sotto l'aspetto sacrale rappresenta effettlvamente Il re. L, OpI-nione generaimente'_~~.~ft1! .. ~~.~ che tutti gli alti s~ce~dozl ro~ -m'ani derivassero da una divisione delle funzIOnI sacr,ah originariamente tutte detenute dal re, è indubbiament~ In­fondata: certo il re - che nell'Italia arcaica non posslan1o immaginare se non éome capo anche nell~ .gu~rra - non poteva sottostare, per esempio, alle intE:rdlzIOnl c~e. ~ete:u: minavano ogni minuto dell'esistenza del fla:nen ?wl~s, NOI non sappiamo né molto né poco della monarchIa romana) l praticamente non possiamo esser sicuri 1,lemmeno se ess.a I

sia mai esistita: ma che il rexsacrorum rappresentava Il re nel c~mpo religiQ.~2.z... o per lo meno l'idea roma~a ~ella

. -;egalità sotto il suo aspetto sacral.e, è si:~ro anche :n~lp~n­dentemente da ogni ipotesi stOrlCO-pohtlca, perche, e Im­plicito nel nome stesso della sua caric~ sacerdotale: Ora, tenendo fisso questo punto, nel Regifugl~m -. per 19not~ che sia il suo significato globale - .]20ssramo rIlevare due momenti chiarissimi. L'uno è che la festa ~ .un~ del~e du: ~~Ì;ehe nel cal~n<i~E!9 arcaico cadono su ?IOrnl parI. \19), . 'e-datò·"cheiCg:torno successivo non è festlvo, È:p~slZl?n: ' ' ~egQI'!L~ __ deJ1."festa non _~i spiega con un~ funZlOn~: -,-o :1' bensl necessariamente con la sua dIpendenza ,da Vlgl la, .. l' d l 23 (20)

. - festivo - preceden~e..: .. __ .L.!~_rmlna la e _ ,.. =-~;;;~i;-~-;;;i;;S(; qufrlp;éi1dere la: discùssfò~e; sui· Terrru;,a: lia: solo imponendosi forzatamente. la ~~clta,. glI studIOSI della generazione wissowiana sono rluscltl ad Ignorare che

. , è (19) Per l'altra, gli Equirria d~l 14 mar~o,. la . SPleg:i~~~~ il data dal fatto sopra ricordato, che ,l d~e Eqmrrra ICl~~~~ di Anna

eriodo di passaggio tra la fine dell ultImo mese. e. e ~erenna (originariamente capodanno?), per C~l Il. 1~ :n:arzo, ma anche tutto quel periodo, costituisce una speçle dI 'YlgIha:. ,

(20) Già il WrssowA (RuKdR! 43~/5). co~sid~rava Il ReglfugIum giustamente come vn « Nachtag» del Termmaha,

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,~~~~.!!.!!=-=-~;!;...,~/_,=",...=. •.• _':i.~se.t,!:,:o!....,-!-l,',,~a::..n~no nuovo incomincia subito ~~~~~~~9:.t..,;!:.;~.~~~~,.,..ES~~o~~I.t~_~at..~n!.to·irprimo·' ('é chi sa se' ori­

. '.' "ariamente, prima della codifiéazlon'è""-;--numana », non, ~ addirittura, soltanto il 15!)_ marzo. Anche a prescindere dal-

rinte..r.calazione (che non si sa da quale epoca in poG praticava con regolarità, ma che certo non a caso si inseriva', ~,?-bito dopo i T~rminalia!), tra la festa di. chiusura pr~~ sledut.a ,da, Ter!llI.Q~jl ç~danno restano un minimo di 'lcl.~e_giorniL_un~~eci~_di «no man's land)} temporale, ' 'I quale è,' del resto, anche ogni periodo intercalare. E" in 'lgg,est:Q~ il!9-!t<:~!!?-~a.:!?~J?~!,iodo di passaggio che ha luogaya ll!,g,~L del ,re. -, --_._", .. ,,, ... _- """." .. --_.-;-----

Ilseeondo momento d?- rilevare è ugualmente indipen-. ,dente _~aÒgn.r te,oria ò ipotesi. Quale che sia il senso, preciso ' . deLrito; .l'unica cosa che ne sappiamo con certezza, ,è che '.il refug~~.=~tanto: basta._L~ ragioni particolari di questa . f.!:!g~2Q~sono e~er}gnote!" ma la fuga è sicura e ,non meno ·,§l~.!!!.'Q~.~~.J.L_f~t.t2or".~h~.J~~, fug~_J]~.,_ rientra nella normalità (della prassi regale in nessuna monarchia. Si tratti di una 82st~~,~J!?n~~el sacr!Ecio um~!!.o,~!:.!?-_t.!.i di 'una forma sim­"~?lica, del ~del'cèipro' eSEiatol-io,' _~~.!~~tti --dl'un'éspreàsio":': ne simbolicaciella «fuga}) dell'anno, - non c' iIE.E.orta , qui,

(21) I dati si trovano negli autori moderni stessi che negano u~ senso temporale dei Terminalia: VVISSOWA, in Roscher s. v. Ter­rnmus, 383 sg.; FOWLER, RF, 324 ecc. Caratteristica la posizione del

} FOWLER, 1. c. : «But Terrninus is the god of the boundaries of 'il.and, and has nothing to do with tirne and the Terminalia is not 1the last festival of the year ... The Romans must have been misled ,by the coincidence (!!) of the day of 'Terminus with the last day , ìbefore intercalation ». - Cfr. in contrario, giustamente, ALTHEIM, D'P. C., 175.

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eccessivamente: fatto sta che il re deve fuggire, e un re cJ1e fugge non è I2i\t,JJ.p- r~;_. vale a dire! abbiamo a che vedere cog un esempJo,_ciLqg.~l1e '«ct'etronIzzazloril"tèmpòranee» o d~_quelle « un?J1.i?:~i<?n:LQ~1.~~2_.fhe, neiie--'pii:Cvarie forme, nel piu vari complessi di usanze e di significati, aPl2.§liQuojn diverse civilt~ -dagli Zulu ai babilonesi e ai persiani (22) ..:...;..,~. §g:t;;lQ .. §lr~_t.t.~.mg,n.Je l~gé:l.te al rinnovamento ap.nuaJ~,:, (Tra parentesi: è beJ}comprensibile che una simile festa, sia con il suo rito, sia anche col solò' nome;'-'àbbiaattratto nella propria orbita la tradizione storica della cacciata dei re. Ma, ,Q.Eto che non sappianlo nulla d.Lsicurp dell~p.li~ircostag~e d~l rQy~.e~~am~;tltg,,~ ~Q~e .. neanche 'dell' esistenza, della mo­n~rcM~ ... romaI?:~_e dato che la festa era, molto probabilment~ p~~ ant~~~_c!~na __ :@P-1!PlìJ.lç.a,I1QlL,:Qotremmo concepire tUttR la legg<=p:,c1~_ ,g.ell§l_, ~~p~,~1Qne ci~i l'e, come un mito calendn­'riale? Non si dimentichi che Dionisio d'Alicarnasso (5, 1J 2) ramm:enta «pochi giorni)} di .intervallo tra la ~1'(3oÀ~ di Tarq uinio e l'elezione dei primi consoli e rammentando (4,.84) un interre:1:, evidentemente presuppone cinquegior-

" ni (23): cioè l'esatta distanza tra il Regifungium e il capo­danno del 1 marzo!).

Tutto sommat~ neanche il Reglll!gL1!...IP.:L_P~E_.9..~llo ch~ I?:~ sapPiamo:-offre-ig:ç!~~.<?:,~J_o_l];LR~~ .. ,g,.~,~~~,!!.~~~.~~~Ea1~~-braio, salvo che sotto l'aspettodella fine dell'i:mno"determi-' natO"dal capodanno in marzo. :E ciò vale1 a maggior ragioJ:'l~, pe'r'~i Terminalia. TermInaD:a:_ RegifU:gillm~eEquirria ~?1?:0 teste che ~ almeno fin tanto che non sappiamo nulla di' plly·preCiso del loro cotenuto - po~~iaplg considerare come feste di chiusura, passaggio e saldatura dell'anno;, feste che, , ~riziché" èle:firilréif'-c'aiaùeresàCi:aìe:dèr~mese-'~é--:rìVeYare 'le'" ragi.QQL_cieiìi .. suapQ~!~IQ.~· nel calendario, dipendono dire t- ' tamente da tale posizione terminale. --'Che cosa rlman-e:'''dene:'fesÙ~''21i febbraio? Il calendario ::k

ar~~~~o"'segna"-per il 15 i L~.percalia, per il 17 i Quir~na11!, ~k 12e~il 21 i Feralia.:OJ q~eE?~:.1:l.1tima festa .si sa. ~he COStitl:iv~ ~t k conclusione PE?blie?:,.@_:U,l:!.,_~~p.go CIclo dI celeb~azlO~!.._

(22) Per gli Zulu: O. PETTERSON, Chiefs and Gods, Lund 1953, 235 sgg. .

(23) Cfr. O. LEUZE, op. C., 351.

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i,,,'

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/j~~.f~~!llitM~§!ill1@;~~lliL.§1§!iQ. _Tr~.Ie,}dus di febbr.?,.~Qe_jl':d ~tii~~~i!;~~:{r·%i~'f;l;if~~~~[Qll. ~2-Lcontando inclusivamente, come lo facevano.:::\~'.

'.":·:<·:~;:~";i;::rOìÌla.hi): ·Eov~e.$'jor:!:Li di IUlla calante; sia il numero dei gior- . .:. . lunare sembrano tivi, in quanto cor-

. . :....... .. '. al carattere della festa (25). Si trattaI infatti, di

.' ·-·lln.1:é:l._~esta~ei morti, E2-5!:.J2i~pre~l§.amente - come risuiia. 'an:clie--dal solo nome -dei morti concepiti come parentes cioè. §tllt~.p.:..~tLJ_?§).:_}l verbo'-pare'ntaresignifiéàva~prObabi1~ mente' - come lo ha sostenuto H. W AGENVOORT all'ultimo

. Congresso Internazionale di Storia delle Religioni (27) _ «xi.tgalmente proclamare qualcuno quale antenato divino» (28). La .'~9.~t?P~.?-._g~i dies parentales era dunque l'annuale p~n..Q.y_?~~nto o ri~!..f.~!:...~~~<?,_~_~_~ei legami - di sangue e

(24) Philoc. a. d . . (2.5) Per il' numero cfr. il novemdiale sacrum nel culto fune­

bre trIbutato al. singolo morto (novendiale dicitur sacrificium quod mortuo }ìtnòna die quam sepultuS' est: Porph. Ror. epodo 17, 48). Quanto alla fase lunare, nell'ordinamento festivo romano manca la t.endenza a distinzioni rigorose tra le parti del càmmino solare e lu~are,. quali esistono sia presso certi popoli primitivi (p. es. i bo­SClmam ch~ ~anzano solo nella fase crescente della luna) sia in certe alte C.IVIltà (cfr. la bipartizione vedica dell'anno tra devaya­na, «cammInO .verso gli dèi» periodo in cui il giorno cresce e .pi­tryana «cam.mIll'~ verso gli antenati », mentre crescono le notti): ma le feste esplIcItamente connesse con il mondo dei morti hanno se~pre luogo n~lla seconda m~tà del mese: cosi la parentatio pres-

. so Il s~polcro dI. ~c?a Larentla (23 dic., v. Fast. Praen. a. d.); la , .. fest~.-.ch Venu.s...Llbltm::l, (19 ag.};--eOOSl anchE: le feste àicètl.'àttere"'­

partlcolarm~n~e o~cure, p. e~. i Volcanalia (23 ag.) con il sacrificio' uI?a~o SOS~ItUlt~, l F~rrInalI~ (25 lug1.), ecc. - Sembrerebbero co­stltUlr~ un ecc~zlOne l LemurIa del 9-11-13 maggio: ma cb,e sappia­mo del Lemurla? v. anche sotto, a n. 31.

(2?) Cfr. WALDE-RoFFMANN3 s. v. parens. Anche le testimònian­ze antiche concordano in questo senso. V. p. 2S. PauI. Fest. 247 L.: Parens vulgo' p"ater aut mater appellatur, sed juris prudentes avos et proavos, amas e.t proavias par:entum nomine appellari dicunt ..

(27) Roma, ,apnle 1.955. Un rIassunto della comunicazione del WAGENVOORT. sara pubblIcato negli Atti del Congresso' il testo in-tero proba,bI.lmente nell~ rivista «~umen». '

(28) ~ Impo~tante In questo nguardo iI celebre passo della lettera. dI ço.rnelI.a, riportata in Nep. fr. 2: ubi mortua ero .pa~ rentabzs mzhz et znvocabis deum parentem ...

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di culto - .. ~ç,9J:L.glLJ!D1.~n.§:ll..l2:i): questa sostanza spiega anche li!~\, varie volte accentuata modestia dei sacrifici (30), che, d'altra parte deriva dalla significativa limitazione del lusso nel culto funebre romano. L'essenziale è la pietas che ~.pJgca» gli antenati_: animas placare paternas, (OV:. F .. 2, 533); et his placabilis umbra est, (ibid. 541); placat?,s ... se­pulcris, (ibid. 33)._~~!!.~?- il riconoscimento della loro .qua~ lità di antenati divini, i morti resterebbe};!?_. ~~~~~~da!I del 10ro.clirHiL~ssfJ;otreb·bero protestare, inva_g~Ed~-:l~;- città dei vivi, come risulta dalla leggenda narrata da OVIdIO (F. 2, 547-557) . ..M~L.§~_~qy~st~-.ill1g6sçiÒsa possibilità è scongiu:­rata mediante i riti dei dies parentales, non per questo ~I. carattere ~eriodo è privo. d'ogni preoccupazione : ~l trgii.g,~~!iilJ.:t;1éì __ S~_ri§ .. _<!L.gies religiosi, in cui i templi sono. chiusi e non si celebrano matrimoni (Ov. F. 2, 557-563). Le ragioni di queste cautele sono chiare: benché s~nza inten~ zÌoni decisamente cattive, i morti sono tuttavIa presentI tr~-;Tvr':-~nu;w . animae tenues et corpora functa sepulcro erra:n(--nunc posito pascitur umbra cibo (Ov. F. 2, 565 sg.) (31). . . .

I1_pe1:'i9g.Q_.9&L!;l-f~§._p'Q,[.f!ElqJ~§._ .. §~ ... çgJl.çluCLLç_on la festa

(29) A chi spettava la parentatio pubblica celebrata dalla Ve­stale? Sarebbe interessante saper lo. L'ipotesi del, MOMM~EN (CIL P p. 309 (fondata sulla combinazione del dato .filocah~no .... c?n Dion. HaI. 2, 40) secondo cui si sarebbe tratt~to di !arpe~a, e m­dimostrabile; Dionisio non parla di parentat'fo e dI cultI pr~ss<?

. supposte tombe potevano esserne anche altn; soprattutto pOI ?l chi è parens Tarpeia? Non si potrebbe pensare a una. parentatzo dei morti privi di discendenti o comunaue trascuratI dal culto privatò,' che pur ex'ano pU'i'erdes dei . popolo' roma~o? . . .

(30) Ov. F. 2, 535 sg.: parva petun~ mane~: pzetas pro dzmte grata est munere; cfr. Auson. Par. I?re~. m v.ersI 1 sgg.

(31) Forse per questo' gli studlOSI -. sm .dal MO~MsEN (CIL P p. 309) - considerano spesso i Parentaha e. l LeI?-un.a come .due f~steanaloghee anzi, i primi come un duphcato InlftIle deglI al~ tri (argomentando per la priorità dei Lemuria co.n 1.1 fatto. ~he l suoi giorni sono nefasti - come se il carattere. dI dzes relzgzosus non fosse indipendente,,in tutti i casi che conOSCIamo, da~caratte!e giufidico-sacrale definito con le sigle F, N, ecc.!). Ma del LeJll~n~, quali feste pubbliche, non sappiaJ?o ass?lu~ament~ nulla, ne Cl rl~ sulta chi fossero i Lemures (etlmologla Ignota!). certo non glI antenati divini! Anche il rito domestico (d.ell~ f<;tve gett8:te) de­scritto da Ovidio, è ben differente dai sacnficl aI sepolcrI docu­mentati dai Parentalia.

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,"".~.,..., ... , ___ ... J.e1.l"..,. e Ovidio non sarà t l COSI ~;?1,::~:,~,::;:,<!::"J·.::·arc~aI(~(] della f t roppo ontano dal significato .

sua epocae~ ~~:n~~9~g~~~O nello stile e mentalità.

. Scilicet ~ tumulis et qui periere propinquis }·[~~'J~'~i,i~I!~fg:~tl~'a;·~;W,iP.: prot'lnus ad vivos ora referre iuvat ,~~ postque tot amissos quidquid de san . )

adsp . - guzne restat 'lcere, et generis dinumerare gradus

. '.' :Q9Sr--rCaristia chludo~~ ._~~~_ ... t . - .-' . giç~!o agli antenati. SacrificT--:I~:n emente Il Beriodo d~­resenza dei mo"ftitraT-Vi-";-'"I---,_ .. _-0.,m.b_~_ .. ~_~gbL.~ntenati,

irìfÙie-;'banchetti alle i VI oro artecl aZlO.ne ai pasti e, , t6ri delle reI" . d ?!l. -:- .~~~~1!n g~qX9_ in cui conosci-·~-.:--.::.:.::;;;.:;.:;:,...!..:;;:.!;;I;t;:E:lonI el pIU varI r' --__ ...........;_=..

esitazione il cla-8Si~o tipo d' pOl~o 1 rIconosceranno senza : . . -- - ~ 1 «AlI Soul's' Days» c~..l

'/",-:. (32) CosfJoann Malal ( ·\':~a.zione della festa ~ Romo~. p. 180 Dind.) che attribuisce la fon-

'. .

certo non senza ragione". ig ... ~g_!].uIl!.~~<!. sorprendentemente grande d~~,.~él.~i.~L.,ç,~!~~~~@D.? proprio in' occasione del rin-11:9vamento annu_§!.1~_(3.~.L tutt'al piti qualcuno di questi co­noscitori proverà una certa delusione nel non riscontrare un elemento nella festa, _~!1e .spesso ap12-are determinante .nel'hQé;lp._çJ'~:.~gare annuale e nell'ospitalità offerta ai m9_rti: la momentanea abbondanza di cibo caratteristica della sta-g~9.~~:~~~)l~·"R~iilli~~~~" -_ .. _~-----_ ..

. DeiL1Jp§[email protected] del 15 .si è parlato nello studiQ.....Ps..~~~ çt~nte (p. 64 sgg.). Ma in quell'occ~sione si è messo l'accento su ll,~.J!eterminato aspetto della festa. - il «disordine ri­~~E:lE?~?? di fine-anno! :-:-- aspetto, del resto, ricostruito e defini­to con l'aiuto di esperienze storico-religiose e di termini co­niati dagli studi moderni, piuttosto che documentato da dirette testimonianze antiche. _ Se invece noi ci volgiamo alle testimon~~:g.ze .. _çlire!!~sseL con rara concordia,.' met­tono in rilievo un altro. !lsl?,~J!.~~~çt~l,! Jesta. Ognuno può interpretare, cOnle piti convincente gli sernbra, questo o' quel dettaglio o anche tutto il complesso del 'singolare ri-~ tuale dei Lupercali9,: l'unica cosa che non si ha dirit.to di t§}!.§!.!:~.L~ di trascurare o mettere in dubbio quanto gli an­t~qhi...r.l<?n..)?-_~!!p.o cessato di ri12et~E~: 'L,f'.Y:percalia. sono una tf!~.~!:!" fji p1f:rifiQç§ior~.: ......

L'.p)ti:r11o m~~.~ .... g .. ~}K~:g.~Q...§L_~p.iama Februarius da fe­bruum, «strumento di pllI'ificazione», februare, «lustra-~~~> ... M~·"q~~l~."p'lji.ilf~i~IQne·"ha--"(Iàto""irn·om~~ al m~se? La\ . ~ra.di~iQ!!-~_.§..!!.!if..~, ri~~nci~_!-:manimemen te: « ... .J!.. ~ br:..uqriurn (l die februato, quod tum f!!!l!.,!:!f!''!..?:!I.r populus'._i.4 est Luper­Ci~1}ud..is .. lustra~ur antiqu.u.JJ}.9PPidurn .. P.alatin1.lm.,r. (V;:trx:, ..

.. 'z." l.·~34);=~~nsis--àb"hiS"{~c-:-fEtbr~fs)0i~~?d:§2 __ secta quia pelle Luperci / omne solum lustrarLt, idque piamen habent (Ov. F. 2,~'3"rsg\' 'ci"'-'leb'ruYS'sacrisLuperèorum---(<< Suet.» fr. p. 165 Reiff.). 1..Ll1pgrQa.E§'~=§_Qp:QJLÈie~_t.ebruatus e con ciò, f.~~.EI:_~P.9.g!~.J:!~L.~~.~.~ .. : .... "z:rç_~ .. .E!:!:.~ f~rias 1ne.nst!.u~~'!L0nis ff}Q'f'Jj~.9!!,iis 'iQ.i2it'- .... "ft.1j,nc di.~!.n.._.tebr:?!:J!~.tum.ap.Pellat (Varr. l. l .. 6, 13; cfr. anche Plut. Q. R. 68). Dalle testimonianze risulta ancp~J'.QggettQ..j.~lla _purifica~~~E~: la c:~~~.~_. nel~él: sua t~!~

(33) In questo luogo ci limitiamo a rimandare all'elenco fra­zeriano in G. B.a 6 (Adonis .Attis Osiris, 2), 51 sgg.

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Page 53: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

~~~~~~~~~~~~~~~~~t~~hr~~nr.1~ populus, àbb~thfI6?~i~~ ~(i lustrant,Ìn.

,;<·tu,m,,~;.::'··P(Jp'ltl/ii~':; februaretur, id est lustraretur ac 'Y'l1 J'l'f'nn"""T'I l""",,,·

75 L,); in hoc autem mense Lupercalibus, lustratur (Censor. 22, 15); quia tum Romae

(Polem. Silv. a. d.); e la lista dei passi p01~relb;.; ancora esser aumentata. Il fatto, di per sé, è incontestabile. Esso però ci pone;

diversi problemi, tra cui c'interessano, ,in questo momènto; , soprattutto due, 1/.l!.n-Q .. ~.~_~,Qm,~~ __ ~_~Q..llciliab~l~ quest6c!9mi':'._ ~te significa't<2...L\l:strale dei Ll!.P~calié!. con altri elementi che abbiamo già osservati o <;..he. _.~i __ .12..(),§.§ono osservare riel rituale della festa? E l'altro: pe:r~h.~ __ !:!~_é!..%esta di purifica­~i'(ffi8"-gEmer~alè'-'-de;~~-tro'varsi . propr:~2-j!.l_..l~'pbr&9., ultimo . mese dell' anno?

.Quanto alla prima domand?-J.,,_J;!J1.9: .. J::t~RQ§J~_ veramente. esauriente richiederebbe l'analisi int~S!§t!~~~.ell~}esta. In questo luogo ci accontenteremo di singole osservazioni. U~· connessione tra il senso lustrale e i riti J~ miti: elimina-'­zione della sterilità delle ~Sabine, Dv.' F. 2, 429-448) fii fe-condità da molto tempo non sorP:r,~}l-g,~,~p~~~,g1L§.tl:!.illg§L(34),: ~ liri-'senso . oin un' altro, a tutti ~_~l!1bra ovvio 'che la fe-952ndità, sia femminile che agraria,~ per. non ~s~er com~r~ messa' richiede l'elimina2Jione di ogni Impunta. Se pOl 11· rito d~i due giovan,i'r (v. sopra a p. 67) descritto da Plutarco (Rorn. 21) contiene, come da l.ungo tempo ~ __ §'Q.~.R§:t.t9~ re­sidui di unantico rito iniziatico ( 35), .E..<?XL~ ... çl~jJ!f~li~~~r~cor:.

. (34) Cfr. FOWLE~: RF 319 sgg.;' OTTO, «Faunus» in RE, col. 2065' FRAZER' Fasti 2' ::m5" DUMÉZIL, Centaure s, 204 sgg.

'(35) Il'rclo sosp~tto ~i fonda sui seguenti elementi: 1) p~esso molti popoli l'iniziazione' tribale si svolge al mo.mento del rmno- . vamento annuale; 2) il rito del coltello . insangumat~, .d~l .latte e della risata rituale sembrano riassumere Il noto tema lnIZIatlCO del­la morte e risurrezione' 3) ai Luperci nudi che agiscono in feb­braio in servizio del « dÌeu de la brousse» Faunus, dànno' il cam­bio in marzo i Salii armati che eseguono la tipica danza inizia­tic~ del labirinto (redamptruare!), di mod? ch~ se i ~uper.ci. r:ap~ presentano la fase del noviziato nel bosco, 1 Sa~l1 sono 1 neo-mlzlat.1 atti alle armi; 4) infatti, gli adolescenti romanI vest<?no la toga m: rilis il 17 marzo! - Non si tratterebbe di « sopraVVIvenze », bensl di un tipico esempio di quel principio' organizzativo del culto ro-

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la2Jione alquanto astratta, si aspetti s'incontrano nell'idea-base dell'abolizione (36)

· l'anno passato, quale condizione del rinnovamento,ina"sj può anche fare un altro passo e dire che l'attuazione r:itué3.le del disordine, la· reimmersione nelle condi2Jioni caotiche, hanno già di per sé effetti lustrali; non si dimentichi, p. es., il vero significato dell'uso lustrale dell'acqua in numerose civiltà, significato en:yho dalla fenomenologia storico-reli-giosa moderna (37) e fondato sul carattere «caotico)} del­l'elemento umido. Con ciò sembra, è vero, che ci siamo al­lontanati dalla concretezza del nostro materiale, per ab­bandonarci a teorie generiche: ma la menzione dell'acqua caotica e lustrale· apparirà subito meno gratuita, se ricor-· diamo un dato insistentemente trascurato (38) dagli inter­preti della festa: N am et Lupercorum per sacram viam

· ascensum atque descensurn sic interpretantur ut ab eis signi­ficari dicant homines qui propter aquae inundationem sum­ma montium petiverunt et rursus eadem residente ad ima re-

· dierunt - dice Agostino (civ. d. 18, 12) parlando di feste i$tftuite . in memoria del diluvio! I Lupercalia potevano dunque sembrare a qualcuno come una commemorazione rituale del' diluvio: e che cosa, più del diluvio, esprime, almeno nelle mitologie mediterranee, una purificazione del mondo intero attraverso la riattuazione del «caos»?

. Quanto alla, secon,.dq domand~, ,la.8Qlu.zion,e Remhra or-

mano, in virtu del quale i riti a partecipazione collettiva son,? stati sostituiti da riti affidati a sacerdoti pubblici che sempre agIscono pro populo Romano! - Naturalmente, queste "Osservazioni non sorpassano il livello di suggerimenti. .

(36) Cfr. M. ELIADE, Le mythe de l'éternel retour. Paris 1949, 88, 99 e passim.

(37) G. VAN DER LEEUW, Phanomenologie der Religion, Tubin­gen 1933, cap. 49, 2; M. ELIADE, Traité d'histoire des religions, Pa­

"'" ris 1949; cap. V, § 64. (38) Con la meritevole eccezione di A. Kmsopp-MICHELS in TA­

p A, 84, 1953, p. 45. che se ne serve per altri fini.

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Page 54: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

purificazione periodica della una unità di t€JT.I.po, cioè prima

.Y\..,.'''',.....r 1<:> inizio. Tuttavia, non passeremo' sOltto,.sjléliZi0 se in questo momento ci accontenteremo

s.emplice accenno - che, al di fuori della periodièità;' " j .

grandi' riti di purificazione si celebrano di solito nell'im:rn.r: nenza di eventi decisivi nella vita dell'individuo ('i;izia~ zio~e, matrimonio ecc.) o della collettività (ripresa della vita normale dopo la guerra, imprese di caccia ecc.): e quindi, nei casi in cui anche l'inizio dell'anno si regola secondo un evento di grande importanza - ma, (v. sopra' a p. 68) in questo caso si tratta naturalmente di ·un evento l

periodico - ci si può chiedere, se la purificazione annuale dipenda solo «calendarialniente)} dall'imminenza dell'anno.,',:~· nliovò, o pili direttamente dall'imminenza del grande even.;.":'·~r to che determina anche l'inizio calendariale dell'anno? Sen"­za addentrarci nel problema, ricorderemo solo due grandi" purificazioni annuali, dall'ambiente mediterraneo: quella di Atene ha luogo nella festa dei Thargelia, nel penultimo mese del calendario attico (Thargelion), cioè immediata­mente . prima del mese della mietitura, Skirophorion; e,' quella degli antichi ebrei, la classica festa del « capro' espia­torio », dei Tabernacoli, che si celebra «alla fine dell' an­no» (Exod. 23, 16) ·dopo l'ultimazione di ogni operazione di racco~~o (40); in questi. casi la. dipender:z~ ~all'evento

. _,,~t~$$9~, p.!1Lche .dal calend8,f1O.( che, In Atene, InIZIava· F-anno' ' due mesi dopo, mentre presso gli ebrei aveva anche un al-, tro capodanno sei mesi prima) appare abbastanza chiaro.

A prescindere ora da questo asp'etto d~l problema, sem­brerf?Q.be che con i sacrifici agli antenati e con la lustrazione . della città, il significato sacrale di febbraj\q.fosse completa-

, - ,,~ _o·· ,.; ... ': :~~:i:.' .

. ;;~!~,,\ (39) Ai nostri fini ba:sterà anche qui rinvIare: soltanto al lun­

go elenco compilato dal FRAZER, GB 98 (The Scapè,goat), 198 sgg. , . (40) Per la festa dei Tabernacoli v. ora H.-J.KRAUS< Gottesdienst

in Israel, M'Gnchen 1954. . ' \

1 1~ !

.. /

mente esau:-ito. Gli autori, infatti, rilevano nel mese sol­tanto questI due caratteri dominanti che, peraltro, presen­tano come strettamente connessi:

Mensis ab his dictus, secta quia pelle Luperci omne solum lustrant, idque piamen habent

aut quia placatis sunt tempora pura sepulcris tunc cum ferales praeteriere dies.

(Ov. F. 2, 31 sgg.)

Oppure: lustrari autem eo mense civitatem necesse erat quo statuit ut iusta Dis Manibus solverentur (Macr Sat l' 13, 4). .' .,

. ~uest~ è il punto in cui, sulle prime, ci troviamo ~ome d~sorlentat1. .~a~ten~o dalla comparazione, riti di purifica­ZlOne e sacrIfICI agh antenati ugualmente hanno suscitato ih noi l'af;tesa dI trovarci, prima o dopo, di fronte a un evento agrario che prestasse a queste tipiche manifestà­zioni religiose (e contemporaneamente all'inizio dell'anno in marzo) una giustificazione tanto familiare quanto con­creta, ma, almeno fino a questo momento, non ne. abbiamo trovato traccia nell' ordinamento festivo di febbraio. Par- -f.

.te~do .invece da quest'ordinamento festivo stesso dopo l'eli~ mInaZIone delle feste di chiusura .e saldamento, Cl\lando prÒ-: ' pri~ ir: base ai. ~a~si. citati staremm~ ... p~~,~.~~.9-_~~~ che Pùrifi~»' c8:~!9.nI_~_~~c:r~~~~élU~"JQmR~ esaurissero il contenuto saH":; ~F.aJ.~~_e.!._~~.~~l .. ~P!ovvisa:tpen~e ci accorgiamo. ~he rimane"

i B,ncora una .festa- che~noi.-s"illserIScè'·Ìlen(t's6he:lna~-~T;r'Qu} .. , ~~ r.iE~li.~~g.~l"7'~L Il primo'n1O(1T-ragìonamenfò'(3' 'coÌ1duce dunque a qualcosa che manca, il secondo a qualcosa che è in piu. . .. ', .' .

.J Quirinalia sono un'antica crux dell'esegesi. eortolo­gica romana:. una festa di cui cOnOSCIarD.O la dì1qJ1Ita". Qtg­rinus, e la data, ma ignoriamo ogni rito. E ·se 'aJmenoI-a-' figura divina stessa non fosse una 'crux altrettanto tormen­tata! Si potrebbe partire dal suo significato o carattere per dedurre, almeno in grandi linee, quello della festa. Ma .la 9l,scussione su Quirinus non ha termine. Dio della guerra,

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113 _.~

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' ....... '. . ~ :estimon~:~O' .?il~r:~fUt~:!~· .f~,~~. .. , .. " .. ~ ................. ' )'lstiò nome con Enyalios; ~ggJ.!~armi (Fest. 238 L.); .'.'

.. ".. '. .' servizio stanno dei Salii, esattamente come al ser-"' c'

:ylizia~·d.rMars·;ecc. Gli altri (42) si fondano slr:ràtti aHret~'\~ ;. ' .• ···.·'":·tàrtto>·sicuri e su enunClazloiir antiche non meno esplicite '-

, .• :~:./ •. ;:..,.'i.':"'&"'·:'.'>":'c· .. :,::., .. · ... ·.··.c.; .• : per sostener~ .fhe _~~ contr~ri<2L . ..9!~J!'lp:"l:!~_.~.~q1!~si l ~~to ~~ìf.Ii~,~/i:i;~:~::Y· 't' c :.< . ;tlrMars~ 'dio della prosperità pacifica ( Quirinus autem es(" .

'.'.Marsqui praeest paci, Servo Aen. 6, 860 e passi analoghi); il .' termine, indubbiamente COlmesso, Quirites è frequentemente , opposto amilites; il flamen Qurinalis,) per tutto quello che qi-ris.ulta delle sue funzioni, agisce spesso in servizio di divinità con evidenti nessi agrari.

Fortunatamente non abbiamo da prendere posizione in , questa discussione, viziata, a quanto ci sembra, dalla ten­

denza di voler ridurre le complesse figure divine dell'arcal-" ca religione romana a una sola qualità o funzione e dall'in­c.ertezza del senso di molti fatti che vengono addotti come prove (43). NoLci limiteremo a quel poco - veramente po­chissimo - che la tradizione antica ci tramanda dellafe­sta .. stessa.

." . :8': ~n f~tto sin~0Iare~hegl~.~}l19.!'L~~.t.~~@~~;}aD;~0 .. j.ff cIel QUlrlnaha, non dIcano. altro che· questo: ~ f~§t~ ~l chla-~,j mava .anche·stultorum feriae, in quanto. chiunque avesse

~~jfé'ato~'peJ:'ignoranza ° altro, di sacrificare nel giorno fis-""..--. '.. . ~~-_.--;-----:;;'-:----=--,.-

. sato per celebrare i Fornacalia nella propria curia, lo· fa-c"éya in quel giornof~§tJyo:.Quirinalia a QJrino quod je/i . (léoferiaeet-éorum horriTnum qui Furnacalibus suis non fuerunt feriati (Varr. l. l. 6, 13): Quirinalia mense Februa-rio dies- .q!1.!:o-Q.1..!-i.rini .. fi'unt ·-sacra: idem. st1l1tonnn., }eriae

(41)WrssoWA, 154, FOWLER, RF '322 sg. . (42) Si tratta soprattutto di G. DUMÉZIL che torn.a sull'argd­

mento in varie opere. Un riassunto della sua posizione: L'héritage indoeuropéen à Rome, Paris 1949, 87 sgg.

(43) P. es. il sacerdozio saliare come prova di carattere guer­riero, da una parte, o dall'altra' il significato agrario (o esclusi­vamente agrario) di divinità come Consus, Vesta, Larentia; quan­to a Robigus, questa divinità. veramente agraria ha nessi anche con. Mars: Tert. de spect 5 Numa Pompilius Marti et Robigini ~~ ,

114

.'

.~.

appell~tur quod qui ~ji(em suorum Fornacalium sacro­rum j2gnorantj eo pot2ss2mum rem divinam faciunt (Fest. 304 L. cfr. Plu~. Q. R. 89; PauI. 419 L. cfr. anche Ov. F.2, 513. sgg .. su CUI pe~ò ritorneremo). !=~9~é:l..c.alia erano, in­f~ttl fenae concept2~ae ('!1'ec stata sacra: Ov~F:~2;-52'8)-:i.he. s: celeq7'avano .nell ambIto ~.elle .. curiae d~etr:p ... p,EQç~~~: zl2..~e, ~ v~l~a l~ volta, da parte dei singoli curionès; la 9,.~~r.,~d~~9~2!.11l<;t}~a ne= rappreséitava l'ultimo termine. ~ E'. nota ·la posizione dell'interpretazione tradizionale In merIto (44): si tratterebbe di una. Inera coincidenza tra l'ulti.ma, ~atafissata per i FornacalÙì 'e la festa di QUirinù;:;; e. pOlche In tempi storici la figura e il culto dell'antico Qui­nnus non avevano piu grande importanza, mentre le stul­torum feriae erano popolari, queste ultime' avrebbero' oscu­rat~ il. sig?-~ficato dei QU}rinalia. Dopo le penetranti osser­vazIOnI ~rltlche del DUMEZIL (45) è quasi inutile .riprendere la questIOne. Basti dire che l'interpretazione tradizionale è per lo meno arbitraria, perché nessun documento. allude min~amente ·a una coincidenza casuale '; per fissare un termIne ultimo ai Fornacalia, si poteva scegliere o una 'da­ta qualsiasi o prescrivere, piu conformemente allo stile del caIendario, una apposita festa fissa; per sostenere la casua­lità della coincid~nza, noi dovremmo postulare che i For­n~~alia ~vessero una durata prestabilita e un inizio presta­blhto, dI modo che la fine delle celebrazioni dovesse cade­fè necessariamente a una certa data che - guarda caso­era proprio quella dei Quirinalia: ma nulla nellariostra tradizione ci autorizza a queste ipotesi. Dovremmo, dtin­CJ.~.~; senz'alcun. mot~vo c()gen.te, el~rp.in?-re dalla tradizion<= sui Quirinalia'l'unicò 'èlemento'''sUI-aif tùite'ieriostre 'fon-ti insistono? Al contrario, proprio nel nome della massima fedeltà a quanto. ci è stato tramandato,' possiamo' fare un passo in senso opposto, dicendo: il ciclo delle feste cele­brate per curie e a data non fissa dei Fornacalia si cori~ -~.-""-~,, •.•. _,,~_ .• -.,,~~~'""'~-"""~'.-'-' ". • ... ':.' .. ',., . .!-::".~:,~ .•• " . ..".!:;,.;:..:. ... ,'"':!'>"'!:~':ò"_'7~~::-J!..,~'t::=.~_--'---'-

eludeva. a data fissa con i Quirinalia, come il ciclo dei P8.-rentalia, celebrato privatamente e a data non fissa si còi1: ...... ~ ~~-'U-~~~~ .. _,_.

(44) WrssowA, RuKdR. 155 e in Roscher s. v. Quirinus col. 14: cfr. FOWLER RF 305 e 322; FRAZER Fasti 2 401. '

(45) Héritage, 90 sg. ' ,

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instituit farris (n.h. 1.8,8). Tale significato della festa è con-

· . .L\;;;.LJ..Uo.I.C! da altre notizie: Fornacalia sacra erant cum far in rornalr;.~ ll'lS torrebant (PauI. Fest. 73 L.); Fornacalia feriae. institutae sunt farris torrendi gratia, quod ad fornacem,

. quaein pistrinis erat, sacrificium fieri solebat (ibid. 82). ·',.'Ad fornacem - dice la glossa pauliana, non Fornaci, men­

:. . i .. tre Ovidio CF. 2, 325) parla addirittura di una dea Fornax: . Faèta dea est Fornax, l'l-eti fornace coloni / orant' ut fru- .

.; ges temperet illa suas .

. - . :," .. §.L1U11t~ya, dunque, .5di un. rit.2.J.~o~pe~!a 'torre­fazIOn<Ldel.farro, che la tradizione attribuiva a Numa e nel

, corso del quale si sacrificava anche, a quanto pare, alla dea Fornax, cioè al forno in cui la torrefazione avveniva. Tut­to ciò che a noi mo4erni potrebbe apparire strano e incom­prensibile, si spiega limpidamente alla luce di fatti asso­lutamente concreti e abbondantemente documentati. Ve-diamo i singoli momenti; uno per uno. .

Perché nel centro della festa sta il cereale detto farro, "e,non, p. es., il frumento o l'orzo? Farra tamen veteres ia­

c{ebant, farra metebant / primitias Cerer:i farra resecfa da­Qt1;nt ~. i~isponde Oviàio(F. '2;-' ·519"sg.), n'lentre' PUnio cita -. l1n éi notizia ancora pili precisa: populum Romanum farre

: tant'l!'m e frumento CCC annis usum Verrius tradito (n.h. l8,62)~ Vi fu dunque, un periodo della primitiva storia ro­

",mana ,"--'che comprendeva l'epoca della codificazione del èà]endario di Numa' (il calcolo verriano si fonda sulla fit­tizia era ab urbe condita, per arrivare circa alla metà del 50 sec. a. C.!) - in cui non si coltivava altro cereale che 11

!:fa::ro : ~ ~~",,~.ra J1l!~qll:~J)l!~~}]!g, .. }OI?:~§tID!..~~ale dèll' ar­~:/calcé! romanità. pna volta stabilito questo, si viene improv-visamente a capire - oltre che l'attribuzione d~i Forna-

·116

calia a «Numa», CIOe proprio al fondatore delle antiche forme di esistenza dei romani - anche una serie di fatti di culto connessi con quel cereale. Alimento umano fonda-· merÌtale, il farro .aveva una funzione fondamen:§.le anche. nel culto: .la mola .salsa che non è altro che farro misto con ~ale cotto e crudo, '~~_ ingrediente indispensabile. di qgni ?a,crificio (immolare == cospargere di mola); la sua preparazione era 'quindi logicamente affidata a quelle Vestali (46) che curavano e custodivano, appunto, le garanzie e i . fondamenti dell' esistenza del. popolo, e av­veniva precis!3-mente in tre date festive ugualmente signi­ficative: Lupercalia, Vestalia e Idus di settembre (fonda-

. zione dell' aedes capitolina). Si viene ·a capire, perché la confarreatio rappresentava soltanto la forma perfetta ~el matrimonio arcaico. Si viene a capire perché il flamen Dw­lis non doveva toccare farina lievitata (47): la produzione del pane··..,- che richiede l'uso del lievito - era un'innova­zione tecnica .posteriore .all' epoqa della sist~mq.zione del culto roniano (48). Prima di conoscere il frumento. ~)_~_:2~e­parazione del.pane i romani mangiavano ~na specie di po-lenta, puls, fatta di farina di farro. . ". .

Ugualmente concrete e precise sono le ragIOnI della .torrefazione del farro. Numa instituit... ut auctor est He­mina, far torrere, quoniam cibo salubrius esset (Plin. n. h. 18 7). È' '-un fatto (49) che i grani sono pili digeripili quan­do' tostati: perciò - usi bus admoniti - gli antichi romani (farra) flammis torrencla dederv,nt (Ov. !l' 2: ~21~. M~"~~m­bra che, oltre al non trascurabile motIVO IgIenICO, ve, ~~ fosse un altro che rientrasse nella tecnica àrcaica della pre~ parazième- dEÙ"dbo: (faria) -pùrgàrT'-nisitosta "non pò!;sunt-·

(46) Servo Ecl. 8, 82. - Cfr. Vesta, 88 sglft. '. (47) ... farinam fermento imbutam ad.tmgere e~ fas non est

(Gell. lO, 15, 19). - Flamines quibus f,arma:;n .ter;nentatar:~ c~n­tingere non licebat (Serv. Aen. 1,179). OUX ~!;"lJ\I &À€UPOU ihy€w ouaè: ~UtL"lJç (Plut. Q. R. 109). . . d R"

(48) Cfr. ARBESMANN, Das Fasten. bei den Gnechen un 0-mern) Giessen 1929, 6I.

(49) Cfr. W. NAUMANN in «Rivist~ Ciba l) 8, .1954, .1609; .« Il modo pili semplice di preparaz~one al~m.entar:e del gram CO~SISt~ nella torrefazione ... La torrefazIOne mIglIora Il sapore e la digerI­bilità del ~ano l).

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.-.... rlll1·.· (18,61) (50). E con questa constata­vicinanza del problema che

~;P]::t:r,;:P,~.;r::Mè91arlnente ("7i'ntF'rp~:::~::l' ..:.,I2erché la fest~ .. della tor-;;L )~~Q!:P..§l;<;~~E9-_~~@~~J~~~ta-"·m feb-

del calendario romano spesso cado-di proiettare nell' epoca del calend'ario le con- .

romana illustrate da Catone, 'Var­Columella, Palladio e gli altri, e allora è na­

non trovino in febbraio alcun momento d'im­agraria. Eppure, questi medesimi autori recenti

dal punto di vista del calendario, ci danno notizie' preziose sulle condizioni arcaiche che erano ben diverse non fos­s'altro, per il fatto stesso che l'alimento fondam~ntale non era il frumento, come nei loro tempi, bensf il farro. II farro si continuava a coltivare anche piu tardi - come lo si coltiva tutt'o~gi - ma aveva naturalmente un'importanza margi­naIe: .tuttavia. gli. autori recenti sono ancora in grado di darcI InformazIonI sui modi della· sua preparazione. «Tor­r~nt, pinsunt, mo~ant» - distingue le tre fasi dell'opera­ZIOne ~ell~ .Vestah Servio (l. c.), e l'ordine corrisponde al purgar?, n2S2 tosta non possunt di Plinio: pinsere è battere con il piZum (51) le spighe, al fine di farne uscire i semi equivale cioè. a purgare e a excutere) ed è un' operazion~ . che dev' esser preceduta dalla torrefazione. Ora, la mietitu- .. ra . d~l f~rro avveniva' pressapoco nella ste~~a stagione in

.... ç~,~~§I_JJ;n~tQ.!1Q..gli altri cereali: tra. giugno .e luglio. l\!.~_ . Q!f~~~f?Ez~~el._frumento, .. il farro non era immediatamente çomestibile. }l nuovo raccolto natilrainieiite s'hpm~iit:iz.!::·

"'!.lava .. ( condere) --~. ,che·~si. kattassc-di·'frm:llentoo' di farro' miiCeccoche'<rcl farro veniamo a sapere due particolarità; far quia difficulter excutitur) convenit in palea sua càndi - c'istruisce Plinio (18,298); e un'informazione di Varrone (r. r. 1, 63) conferma e integra la notizia: far quod in spicis condideris per messem et ad usus cibat1.lS expedire velis,

(50) Cfr. W. NAUMANN 1. c.: «Molto spe~so la torrefazione non' aveva altr? scopo che quello di rilassare la pula, cioè. facilitare la frantumazIOne e la macinazione dei grani ».

. (?1) Per i! sig~i:fì~at~ sacrale del pilume del pinsere) basti qUI rIcordare l nomI dI PIlumnus e di Iuppiter Pistor.

118

promendum hieme ut in pistrinis pisetur ac torreatu'r. Vy.ol· dire: @p...QJ~L.:g:lietitura estivaJ~.t§gK:Q.~~.,J.r.rp:p~ggg;~i.: ~~[.~.~pXgg.~~"f).~~§'l?~ ... d_~tJ~r!:Q.~J~.eE.~él . trepqi'3.:t.:tIT,a); ~E2,,,.§919,, durante l'inverno lo. si poteva levare dal magaZZIno per mangiarlo (ad usus -cibatus), dopo ---averlò"-'-tostato"-e-

-"':--~.......,....~ ;"·~~f"::.":::::::":'~':.:."';~::::-~:~-'" « escusso». .

La torrefazione - che quindi non pote,-::~ .. ~~~E_i!_~.~_J non ileliastagion'e- Invernale - era un' 0P..~~z.~g!.!.~,_ ç!~J.tca- i 't;;: nam mo~(lo-'verre'b-anf-nigras --pro farre favillas) nunc ipsas ignes corripuere casas - immagina Ovidio i difficili tempi antichi (F. 2, 323 sg.). Ma era soprattutto un'opera­zione essenziale che andava circondata con tutte le cautele pratiche e sacrali. Era la condizione del consumo di ~u~l cibo' fondamentale: e veramente non farebbe meravIglIa sapere, con piu sicurezza di quanto ce ne d~a Ovidio, che 21le fornaci stesse si devolvessero sacrifici in. quell' o'cca­sione. La torrefazione era il grande momento in cuil'ali­mento l)a"se'-(iivenlva"-aGce§-~lblIe: "'epoiché gli antichi ro-'marrrne"'de'guÙ(ii;a;t'--quTd~~" :n;;;;as fruges .... antequam sa~ cerdotes pTimitias libassent (Plin. n. h. 18, 8), evidentemen­te ~n quel momento si doveva .procedere a un ~~~~ficio pri­miifaIe:--Cosf si giustifi~a JnP.i~n.9_1)d~_a avanzata uneen-

"'""'"tillàTod' anni fa -da-L. PRELLER., ,L~~.L,.s<:;,c~n~o __ ~~!j. For-_~~~~~~~'=e,~~~~".~~~.·.f.~~S!~~:i?~.illizi~le: id:a rigettata dag~i ~tu- I diosi successivi (53) per la troppa dIstanza dal~a mIetItu-ra: distanza che però, come abbiamo visto, aveva ·le sue concrete ragioni.

Ricordiamo ora che le grandi purificazioni e i . sacri­fici degli antenati - Lupercalia e Feralia (dies parenta­le;:;) "'-"-'-'ci sono sembrati perfettamente alloro posto nell'uJ-:­timo mese dell'anno, ma la loro analisi ha lasciato in noi come una punta di insoddisfazione: anche la piu elemen­tare delle· comparazioni ci ha insegnato, infatti, due cose,

(52) Rom. Myth,S, 2, 9: La la ed. dell'opera risale al 1858. (53) FOWLER, RF 305 che però adduce Dio~. HaI. 2, 23, .Pé3:s~o

in cui si rammentano --'- senza precisazione dI data - prl?TIlzle nelle curie. «But this cannot have been in February», aggIUnge l'autore. Cfr. anche FRAzER, Fasti 2,45 sg. (<<too long after har vest» ).

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Page 58: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

~lr~~~~~M~~cj~f;~~~~~\ ~tf~;;~ii~il ~~: ~;,i ~JÌJ~:}l~ t~! &h ~;;t':~c:a"ll'e':hdà.riale ~ neIIa, gran maggio-~!~ da un'fatto ,di esistenzialeim_

~~~I~~!~~;il~;jl~~~i~1!1~~~:!e che le purificazioni e i sacrifici agricole molto spesso precedono, agrario, fondamentale; ora, se

e i riti funebri si giustificavano puramente calendariale, - avendo

l~I:',::r:iiirlO'\TarneJnto deII'anno - non' potevano ~,i;'~1if;~,"j~:~.~.~~~1~~f#~~f~:tI concreto finchè questo punto di vista

era come sospeso in aria, privo cioè di motivazione deII'inizio deII'anno in marzo. Ed

la unica festa rimasta, dopo l'analisi deIIe feste di ,nh"~""",,,,, dei Lupercalia e dei Feralia, _ i Quirinalia _

:<solo con il fatto di «coincidere» con le feria e stultorum, ci ,\~'1:J?:r.pj,to, in maniera quasi inaspettata, queIIo che ci man­' çava: il fatto agrario decisivo, la prima accessibilità del

prodotto alimentare fondamentale. L'inizio dell' anno arcai- ' ,co ro~ano in marzo trova la sua spiegazione nella stagione

',qella torrefazione del farro ...

Con ciò il compito che ci siamo prefissi all' inizio dj ,questo studio potrebbe considerarsi esaurito. Tuttavia non vogliamo esimerci di un ulteriore passo - per audac~ che possa sembrare - che le pagine precedenti richiedono. ,fercllt la festa conclusiya dei Fornacalia si chiama QUiri­nalia ed è sacra a Quirinus? Rispondere-;-che ,Qufrinus era uE:., ~.~g.,agrgrio, .sarebbe .. ,s'emplice, ma poco soddisfacente:' in vista' delle sue armi, delle sue affinità con Mars _ e anche perché, per conto nostro, stentiamo di riconoscere l'esisten­za di divinità puramente e semplicemente agrarie, esatta­mente' come c!~vinità .. Pll,ramentp. ~e sernpH('ernente guerriere,. .solari, lunari, matrimoniali ecc., perché, secondo le nostre esperienze, per la mentalità politeistica difficilmente esisto- , no funzioni singole prive di molteplici implicazioni natura­

- li, sociali, cosmiche, culturali, ecc. Ma non è, nemmeno ora, "che vogliamo addentrarci nel complesso delle tradizioni re­lative al culto di Quirinus: in questo studio dedicato alle feste ci devono bastare gli scarsi elementi documentati sul­

'-lafesta dei Quirinalia; ed è appena appena che' ci approfit-' ti~mo del fatto che tra questi elementi figura anche il nome ~~Ila festa e del dio, che offre indubbiamente un elementO'

120

preciso. Consci della nostra incompetenza, non entreremo, nel vivo della discussione etimologica, del resto abbastanza.' nota, sul nome di, Quirinus (54): ci accontenteremo di quanto riconoscono tutti, che' cioè. tr~Q~j.Dpu~_~ .. guirites c'è un nesso evidente. Quale che sia la radice di questi due

'llòmi, quale che sia' il nome cui spetti la priorità, il fatto rimane che ..QillJig~.1,_ anche solo in base a~_qll~§1Q._~~so, ap-_:E~!,~.~~~~_ .. g._~t:),_g.~L,~~ ci~tadlni}}, dei Quirites. .

Ma, lasciando per ora da parte questa constataZIOne, _Q,§ser.:yj.9:l!.lQ, pi u tt.9sto_çpeL()ltI.~,_ all2.~~,p:~g~._ .. c.QI?:; . J,e_

- stult0.'l:um.feriae, la tradizione ci..~hL~~~~Y!.~~J9_.E:!?:._E:~ àitro eièmento' della' festa :'yelemento mitico. Qu~!.f!!:EliaJ Quo"4ii~~i1o,.ijjYlii~Q~·ci§y's .g~.,s.u~.~ ·~~:-ri.<?ta.JLs_~~~~g§lEig .. di P~,: __ . lemio Silvio per il 17 febbraio. ·_·· .. --Ora,·· chiunque conoscaIà--convergenza delle testimo-nianze che fissano il giorno della morte di Romulus sulle N onae del mese Quintilis (N onae Caprotinae, 7 luglio) (55) o tutt'al piu., e forse per una confusione tra le due fèste successive di luglio, sul giorno dei Poplifugia del 5' (56), obietterà immediatamente: ma si tratta solo dell'evidente errore di un tardo calendario (del sec, 50' d. C.)! Già: ma Ovidio, per esempio, perché narra la morte di Romolo a proposito dei Quirinalia nei Fasti (2, 481-512)? perché non ha riservato il «pezzo}} per il 7 luglio? Se si trattasse di un avvenimento storico~ sarebbe inevitabile scegliere tra d~e date. div.erse rife:-it, e , dalle no~tre f.ont~: ma, tratta~dO~i,I"

-, dI un mlto, Invece dl parlare subIto dI errore, e meglIo rI-cordare .che i miti hanno varianti e che la tradizione meno frequente può benissimo conservare una variante, antica,

(54) 'Per ultimo C. KOCH, Bemerkun~en zu'J!L romischen Quiri­nuskult in «Zeitschr. f. ReI. und Gelsteswlss », 5, 1953, Son, derdr. Ù sgg. ha . sottoposto a una forte (ma se non erriamo, non conclusiva) critica la nota teoria del Kretschmer (Glotta lO, 1920, 147 sgg.). , . Q' ..

. (55) Cic. de re p. 1, 25: quae (sc. solis defectio) Noms u'mct.'l,­libus' fuit regnante Romulo, qui'{;JUs quid~m. Rom1,llum tenebn~ etiamsi natura ad humanum eX'l,tum abnpu'l,t... Plut. Rom. 27.

. ~(j)OGv(O'&rj 8è voovOGtç 'IouÀl.OGtç... (e, tra altre versioni):. TCspt :ò ~~Àou­(..tSVOV octyòç ~Àoç. lin. 1, 20: apud Caprae paludem noms QU'mt2l'l,bus àpparere desiit.

(56) Plut. Rom. 29; Dion. HaI. 2, 56, 5.

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.... ~~~--------------------~-

Page 59: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

per del mese di luglio (Quintilis) che richiede­

,i~~;~;,g~~f,~4L~;:~;C~ t(":;'?,~,tJr~i:::~:,~~2~~L:s:t;~udio a parte e non meno, lungo del presente, a febbraio; con singoli accenni a certe analogie

~trafebbraio e,luglio - come per esempio il disordine ri-'t'llale (aiscrologia, licenza delle schiave ecc.) delle Nonae Caprotinae a confronto del disordine rituale dei Luperca-,

" .lia~o i vestigia fugae dei Poplifugia a çonfronto della fuga -rituale del rex, ecc. - si arriva, d'altronde, soltanto a una '({ impressione» di affinità t:.~~2:l~_ m_~~~: Di gr~n lunga

'maggiore è, però, la portata e la concretezza dell osser:va­'; zione che anche, agostç> ayeY,9:L. in un sistem~çaJ.~nd~r.l~I~_

TOmanOC;;:'--sopra' a"p.-OO), .ulla posizione di primo me,s,~ dell'a'llno: pèr un certo periodo del sec. ~{)I ~. C. i magistr?-tl 'e~~travano in' carica in agosto (57), e, Livio non compie una 'èteduzlone "da questo fatto, 'ma motiva il fatto stesso, ai:$­iiung~~ftoalla no~izJa..: _~(Ju~c princi.pium ~nni agebatu1': Se marzo ,~" agQ~1~.~!.~~Q __ ~<"'Pl.'_~r.g1._1p.t=~~ .. ??,,,_q~11,9-p-:r?J),, ,.(,5.~)" ,~

. )~

-consèi~~g~"a. fe1:>bra,io,~~,_l1JKliq.~rg;t}(),, __ ~nt~,9-:rp.Jn ,« l1.1,el?\.il.B: Je:riori al" primò )} .. ""Q.!:.~,,.1~_r..9:gi.,q1?:~ .. 4L _q~~,s.~g. p?-ral~eJ~~~.Q . non sono molto misteriose. Perché agosto poteva e~.~~!~~.!l: .. __ ................... --"-- ....... _~ .... -.. _ .. -.~- . _. _ . ..:._-,._~.-"-'~-"-""""'-"--"."."-,,,-

(57) Liv. 3, 6, 1 per l'anno 463; Dion. ~al. ~,.25, 1 per l'anno 478. , (58) Ci si trova di fronte a una blpartlzlOne l~regola~e del­

l'anno in 7 e 5 mesi, analoga a, quella del calendarlO persIano e che il DUMÉZIL nota anche in Irlanda (Centaures, 4/~); se n~ pos­sono osservare' tracce meno importanti anche in Grecia: la distan­za tra i piccoli e i grandi misteri (con il relat.ivo. mito della na­scita settimina di Iakchos). A Roma - anche mdlpendentement~ 'dalle concrete ragioni della biParti~ione .da noi tr<:-tt::-ta (ma eVI­dentemente fondata su altre ragiom precIse) essa SI ritrova anche ·il altre applicazioni: cfr. la distanza tra la festa di I anlfs , 9 gen­naio e la festa di Vesta 9 giugno. E ancora: la lustrazlOne delle armi nella festa detta Qclnquatrus, 19 marzo, e l'Armilustrium del 19 ottobre!

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~E:_g~;-~~!~f?i siste~~,,, ~a~~ndariEl:!,~ .. ~~~a~o: ,primo me_s.,~ _~~!: _"anno.~_,._ Non pare dubbIO che_Jale J)OSIZIOne gli derivava dal fatto ch~ l§:J?ietitu!,?-, si ,c:!oncludeva"'Iii-Iuglio, e agosto era il mese success.~'!?o f!}.f~_.~i:!!~itura come m;àfzo'-erd, i(rnè­se s~c.c~~sivo alZ!;"~9_r.!f!fg,.~i!!,!,::~,._~~~},,arr.C>~,--Cìoè~-aIIa-pnmaac:-­c_~~sIbIlIta dell'alImento fondamentale. - -, --... -----,--,

~ '·JMa~sè""tuùo questo è ben" chIaro e convincente resta ,tuttavia- da domandarci, se una tale affinità calendariale economico-sacralmente condi~ionata tra febbraio e luglio

,c?stituisca una spiegazione sufficente della doppia tradi­ZIOne sulla morte - in febbraio e in luglio - del fondato­~e d~lla ~ittà. Non sembrerebbe"J.~fatti, ~ PFima vista, che Il~~!o d1, Romulus potesse avere un qualsiasi riferimento' ~_a}endariale _,e, tanto men()l agrario; né 'appare'-facIlmente­llEc:t_rClgione per cui la morte del fondatOre debba situarsl in uno 'diqìiet 'due""mesf'che sembrano Ì'iàssurrù~ré in se "i «presupposti» del:Ì'inl1ovamento annuale. ~',.

.. --Gett'b.m6 'un-'rapid~ sguardo' sulla tradizione (59). E' noto che sull'improvvisa fine del primo re romano esistono di:rerse versioni. Le piu laconiche - che i filologi con il loro congenito evoluzionismo tendevano a considerare co­me le piu antiche - si limitano al motivo a, noi già noto: n)n comparuit, nusquam comparuit, apparere desiit ecc. Altri autori narravano con dettagli la scena della scompar­sa, precisando luogo, data e circostanze e aggiungendo che Romulus sarebbe stato assunto in cielo, tra gli dèi e da al­lora venerato sotto il nome di Quirinus. Infine, vi è la ver­sione, secondo cui in 'realtà Romulus sarebbe stato ucciso dai patres.

L<;l ,posizione dei classicisti' nei Tlguardi della questione" 'ha trovato la formulazione piu decisa in un articolo di J. ~. CARTER. (60): ~l m~tivo dell'uc,cisione sarebbe, il frutto I dI,un tardIvo razIOnalIsmo che non ammetteva piu scom­parse misteriose, né assunzioni in cielo. '

. ,

(59) Sarebbe inutile qui riportare tutti i passi che si trovano ottimamente raccolti nel Lexicon' roscheriano s.v. Romulus (Car­ter), col. 199.

(60) The Death oj Romulus, in AJ A 13, 1909, 19, sgg. tesi ri­, petuta dall'autore in Roscher s. v. «Romulus ».

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Page 60: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

e 'per spiegare quella . sua .

SUlPPorJ~e' in Romulus 'veileità tlrarlllIc.ne, c:\~':';t::>é:,"i!,!za,<,çF:UIU~,lLèI:, '-; come }o fa, infatti,

s~ quéste accuse non avessero un' fon~ame!lto ' .L.u.L"v""'-'r.~,,-,,-,, sarebbe stato inconcepibile 'inventarle' 9- detri­

venerata figura del primo re; se invece. -' co-. abbiamo cercato di mostrare piu sopra (p. 39 sgg.), le qua-

" .' Età «negative}) di Romulus erano mitologicament~ fon~a~ te anche il motivo della morte violenta poteva InserIrSI

. è;erentemente e senza l'inter:vento di speculazioni raziona­-:1istiche nello stesso complesso mitologico. D'altra parte, il '::presunto'razionaUsmo degli autori non spiega certi detta­

della tradizione sull'uccisione del fondatore. Sta bene: divenuto tiranno, inviso ai senatori, fu ucçiso da

Ma everamente' tanto razionalistico dire che, per na- . scondere' il loro misfatto, gli assassini hanno sbranato .il '

':cadàvere (61)? che ne hanno portato a casa i singoli pezzi. .. sntto -la toga (62)? che, una volta a casa, li hannosotter-

rati (63)?' . . Infatti a differenza dei classicisti, i' comparatisti già

décEmni or' sono hanno prestato attenzione a1... mjto _d~ -";"'~':"'''.'''''''~~.r- . ng,'f!1entQ~~J I3i2&WJl~.,- Wl che ai loro ~:chi a~pari~a IIlito­

~Togicamente pili autentico' ,e gi stile pIU 'arcaI~o dI. quell? dell'apoteosi. Lo sbranamento di figure mitolog:che e un motivo assai frequente nel mediterraneo antICO: e,

• -1" • .,. +. - ,,--"'+- .sull'ide~

~~r ~<~!~~t:~~~~~O~~~:.L)~ ;1~:~~~~~~~~;6do)~a~:àa'il compa-

(61) 8tsì..ov't'lXe; 't'ò 0'6l[.L1X XIX't'IÌ [.Lép"t): Dion. HaI.2, 56; è7tIXVIXO''t'civ't'IXe;, IXÙ't'éj'> xlXt 8tlXcp.&dpIXV't'IXe;, VS([.LIXV't'IXe; ''t'ò 0'_6l[.L,~: Plut. Rom. 27. ,_ .

(62) XpU1t't'OV't'IXe; \.mò 't'lXre; m;pt~oì..lXte; OO'ov l!xIXO''t'Oe; s!x.sv IXU't'OU, DlOn. HaI. 1. c:; XIX! [.Lépoe; éxcXO't'ou èv.&é[LsvOV de;. 't'òv X6ì..TCOV Plut. 1. c.

(63) XIX! [.Ls't'IÌ 't'OU't'o iii xpUtPlXt: Plut. 1. c. . '0 ' . (64) J. FRAZER, GB3 6 (Adonis Attis Osir.is), 98 .. ?g~. Bisogna

dar tuttavia atto come lo fa il Frazer stesso, aI classIcIstI (Schweg­ler". Otto, Cook) 'che solo in base a riscontr~ grec~ (Pe~theus,. !:y_ kurgos, Orpheus, Dionyso,s stesso) hanno mtravIsto.1 autentIcl~à del motivo.

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ratlsmo frazeriano ha giustamente assegnato al posto in una mitologia agraria (65). Oggi i miti ~ •• '~"'VS;""'L.L' so:po noti in una connessione ben pili ampia e sopra uno sfon~ do storico-culturale piu articolato. La morte violenta_ s,.2 per sbE-~ame:pt~~~ qe~"ç!!g~> o __ ~?Qe appar,e c6me~ 1"\ .... , " ...... _

I?Q§:tQ'~q~lla nascita dellepiaonte aJimentari. (6B.)'. ta: ucci~ione di R01:1lulus non a caso ha 1110go dUJ:lque,

"' rlabilmeiite, nel mese deÌla ÌriTetit-tira' o (nella festa dei' QUffhùiÙa) in quello della torrefazione, illesi, in cui si creano--" 'le cong.J,zionl dell' esis~ep:i~L dei ':popòlo')~omano (67). '~-_.,~-~ . .....-J_ ... __ ._w. - ..

(65) Alle indicazioni" del Frazer, 1. c., è opportuno aggiungere ,:almeno due casi molto indicativi. II «primo re» persiano Yima,

.-:- primo sacrificatore, ma anche primo peccatore, colpevole di ;:··'inganni. e di menzogne e di «hybris», e successivamente' re del

"',,';or~gno dei morti - muore di morte violenta, secondo una versione _:~":tarda segato, ma nell'Avesta: sbranàto, per i dati v. GUNTERT, op.

,~::::':.c. ·378. Dal mondo semitico ci arriva invece un testo di, Ras ,:r-;,Shamra: Mot, dio della morte, viene ucciso da Anat: «par la '.,~Jaucille elle (le) fend, dans le van elle (le) monde; dans 1e feu ' o.elle le brUle; dans le moulin' elle (le) moud; dans le champs elle

!·;:.'if:(le) sème pour manger sa chair ... » (trad. del VmoLLEAuD, in Syria .?F:J2, 1931, 206; cfr. TE. H. GASTER, Thespis, New .York, 1950, 200. 'J'oh:;X~ :' (66) E'. uno dei temi centrali trattati da AD. E. JENSEN, Das

",)è>t~ligiOse Weltbild einer fruhen Kultur, Stuttgart 1950. ~.:;:::-':,,':. (67) La nostra tesi sembra fondata sull'ammissÌ'one eli una

',' :>; identità ab DVO tra Romulus e Quirinus, negata dalla quasi tota­> lità degli studiosi e, in tutti i modi, indimostrabile. Ma non dia­

:moeccessiva importanza ai nomi: il nome stesso di Romulus può essere di ~o!'mazione .relativamente-tarda. La p:dodtà:è. del te'ma

· mitologico. Esso poteva confluire altrettanto lOgicamente nella : figura di Romulus, eroe fondatore di Roma, che in quella di · ~Quirinus, dio dei Quirites. La nostra tesi non esclude le piu

~ ·~vaiie,soluzioni storiche del problema Romulus-Quirinus: si adegua facilinente, p. es., alla teoria dell'esistenza di due comunità origi-

· nàriamente indipendenti, la sabina del Quirinale (con Quirinus . come dio «nazionale l») e la latin,a del Palatino (con Mars) cui >­. apparterrebbe Romulus concepito come figlio di Mars; su queste basi si spiegherebbe anche la triade Iuppiter-Mars-Quirinus ... Ma 'anche ,del tutto indipendentemente da una simile teoria, nulla esclude che' il medesimo tema mitolOgico s'incarni contemporanea­mente ili. 'piU di una figura e che successivamente queste :i:igure vengano, identificate proprio per il motivo comune dei loro miti,

· per differenti che siano le loro origini e il resto dei loro aspetti.

125

ii

Page 61: Angelo Brelich Tre Variazione Romane Sul Tema Delle Origini

acqua, 23, 111 . agricoltura, 55, 62, 68 sgg., 83 sg, 98

. bifrontismo, 88 sg. ; bosco, 56 sgg., 64, 67, 74, 94 ,'brigantaggio, 34, 66, 93 caccia,' cacciatori, 56, 60, 83, 98 Cacus, 35 .. sgg.

:.Caecilius; 38 sg. "Caéculus, 34 sgg . . calendario, 68, 79 ·sg., 92, 95 sg.

. scoperto, 77 sg. 16 sg., 32

38 sg. C011~1Jelaes, 78

71 19 sgg.

105 sgg.

. :' 111 sg. sgg., 76, 79, 93,

, .' cdivinazione, 26 sg., 53, 56, 59 sg. '. ,.',Equirria, 100

'~-.E?roe civilizzatore, 74, 90, 93. ·.escrementi, 84 sgg. esule, 82, 88

. evem~rismo, 49 sg. far, 55, 91, 116 sgg. :fatum; 27, 46 'Fauna; 60, 62 sg.

.. Faunus, 48, 50, 57, 74; 92 sgg. : febbraio, 65, 72, 95-125

'. : .fecondità, 16, 18, 21, 110 '" ;.' fiducia, 12 ~·· .. fonçlatore, fondazione, 34 sgg. 44,

'. ... 63 sgg., 70, 81 I . FornacaIia, 114 sgg . . Fortuna, 9-47 . grotta,: 15, 23, 94 Hercules, 36 sg., 58, 63 sg.

'. iactantia, . 11, 13, 35, 40 sg ..

Ianus, 48, 50, 87 sgg., 92 sgg. Incubus, 60 sg. inganni, 41, 43 Iuppiter, 9-47 luppiter imperator, 28 Iuppiter puer, 14, 19, 25 Kirke, 53 sg. mana, 6 morti, 71, 74, 107 ladri, 35, 40 sg. Luperci, LupercaIia, 64 sgg.,

sgg. occhi, 35 sgg., 38 oracolo, 16 sgg. origini, 25, 45 pastori, 35 sg., 39 sgg., 67, 93 Picus, 48, 50, 52 sgg., 92 sg. Praeneste, 9-47 . pre-cosmico, 23, 45 sgg. pre-umano, 68 purificazione, 72, 109· sgg. QUirinus, QUirinaIia, 113 sgg.

. Regifugium, 100 sgg. rex, regalità, 91, 94, 101 sgg . Romulus, 35, 39 sgg., 121. sgg. . Saturnus, 48, 51, 75-87, 92 sgg. sbranamento, 124 sgg. schiavi, 32 sg., 41 sgg., 75 sg . scomparsa, 864 sg., 123 sg. senex, 75 . Servius Tullius, 28, 31, 42 sg. Silvanus, 57 sgg., 75 sortes, 17, 18, 26 sg. spes, 11 sgg. Stercutius, 55, 69, 84 teriomorfismo, 52 sg., 69, 93 Terminalia, 103 sg. trasformazione, 53 sgg., 63, 74 ubbriachezza, 54, 65

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del volume

Roma e Praeri'este PAG. 5

li 9 latini

» 48

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di stampare dalla Tip.La Nuova Grafica a R.oma il 30 dicembre 1955 tipi de~~e. Edizioni dell'Ateneo, 13, Via Caio Mario, R.oma

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