17
anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 Periodico informativo del Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco • Cassa Rurale

anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Dicembre 2011 01

anno 1 / numero 0 / dicembre 2011

Periodico informativo del Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco • Cassa Rurale

Page 2: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Dicembre 2011 03

Edito

rial

e

EditoreCredito Cooperativodell’Adda e del Cremasco – Cassa Rurale

Rivolta d’Adda, p.za Vittorio Emanuele II,626027 Rivolta d’[email protected]

Direttore ResponsabileGiorgio Merigo

Hanno collaborato a questo numeroAlessandro Benzi, Iginio Bezza, Angelo Bonomi, Giacomo Bonomi, Vittorio Dornetti, Angelo Marazzi, Lorenzo Rinaldi, Cesare Sottocorno, Modesto Tonani, Bepi Tonello,

Grafica e impaginazioneClessidra Immagine e comunicazioneTreviglio (BG)

StampaGrafin – Crema (CR)

In copertina:Bongiovanni dè Lupi: ancona della Natività, anno1480 Basilica di Santa Maria Assunta e San Sigismondo, Rivolta d’Adda (Cremona)

Orizzonti Cooperativi…

…bene, ora ci siamo

Crisi, la riscossa parte dall’alto Cremasco

Assemblea ordinaria e straordinaria dei soci

Crisi, ma l’economia lodigiana tiene

Lancio dell’Anno Internazionale delle Cooperative

Giovani, costruite imprese cooperative!

BCC e Crisi: la Storia si ripete

Intervista a mons. Perego, Socio onorario della nostra BCC

Il “presepio del Paladino” tesoro d’arte a Rivolta d’Adda

Origini e scopo delle Casse Rurali

Agnadello: la sala riunioni “don Tabaglio”

San Giovanni del Calandrone

Credito Cooperativo in Terra Santa

Ecuador: alcune volte i sogni diventano realtà

Cooperazione autentica a 360 gradi

Klimahouse, quando l’ambiente diventa protagonista

L’agricoltura del futuro in mostra a Parigi

Un premio allo studio

Fiera Sant’Apollonia: nel ricordo dell’on. Grillottila Cassa Rurale premia i migliori allevatori

La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC

La tragedia di Haiti, il nostro aiuto

Firenze: uno speciale fine settimana formativo per il nostro personale

Celebrazione del 150°: le vie dell’unità d’Italia

Gastroenterologia, reparto più tecnologico grazie alla donazione della Cassa Rurale

Cella, “il maestro di Cremosano” raccontato in un libro

Corso di giardinaggio successo ‘annunciato’

03

04

05

06

08

09

09

10

12

15

16

18

19

20

22

23

24

24

25

26

26

27

28

28

29

29

30

in questo numero

Periodico informativo del Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco • Cassa Rurale

Autorizzazione del Tribunale di Crema, n.164 - 2 dicembre 2011

Anno 1Numero 0Dicembre 2011

Cari Soci, ho il piacere di presentarvi il primo numero di “Orizzonti Cooperativi”, il nostro periodico informativo che ci auguriamo possa raggiungere le vostre case e, insieme a voi, possa rendere partecipi le Comunità locali nelle quali la Cassa Rurale opera.Un ulteriore opportunità per un aggiornamento costante sulle principali attività effettuate dalla Banca e dal Movimento Cooperativo Italiano del quale siamo orgogliosi di far parte. Anche i lavori di ricerca relativi alla storia e alle tradizioni dei nostri paesi troveranno spazi utili per far buona memoria delle radici valoriali e culturali della nostra gente e rendere più familiare la messa in comune di idee, opinioni, proposte, fatti e progetti, in uno spirito di crescente partecipazione attiva dei i nostri Soci alla vita della Cassa Rurale per un sempre più proficuo radicamento della stessa, sia nelle sue Comunità storiche che nei territori ove più recentemente la Banca ha iniziato ad operare.In questo rinnovato spirito, fedele alla nostra identità di “Banca della Comunità” ci auguriamo che “Orizzonti Cooperativi” (inviato a tutti i Soci e disponibile anche in forma digitale nel nostro nuovo sito internet, in fase di ultimazione) possa essere un canale privilegiato per creare una rete virtuosa di connessioni fra Banca, Compagine Sociale e Comunità, affinché ogni numero sia alimentato da notizie, suggerimenti, testimonianze, con il contributo attivo di tutti i Soci.Ci auguriamo che questo periodico, oltre ad essere un’utile occasione per momenti di confronto e dialogo su fatti d’attualità, possa aiutarci a elevare il nostro sguardo aldilà della quotidianità, verso un orizzonte di valori cooperativi e solidali capaci di contribuire efficacemente alla costruzione del bene comune in un momento nel quale la complessità e gravità dell’attuale situazione economica è fonte di preoccupazione, ma siamo aiutati a guardare avanti con fiducia anche da un passo della “Caritas in Veritate” di Benedetto XVI: “dobbiamo assumere con realismo, fiducia e speranza le nuove responsabilità a cui ci chiama lo scenario di un mondo che ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale e della riscoperta dei valori di fondo su cui costruire un futuro migliore. La crisi ci obbliga a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno, a puntare sulle esperienze positive e a rigettare quelle negative. La crisi diventa così occasione di discernimento e di nuova progettualità. In questa chiave, fiduciosa piuttosto che rassegnata, conviene affrontare le difficoltà del momento presente” .Un antico proverbio dice “i sentieri si fanno camminando”, Orizzonti Cooperativi vuole accompagnarci in questo cammino.

Agnadello Via San Bernardino, 1Tel. 0373.93043

Bagnolo Cremasco Via De Magistris, 8Tel. 0373.234505

Bagnolo CremascoCentro Comm. “Girandola”Tel. 0373.648224

Capergnanica Via Garibaldi, 12 Tel. 0373.76250

Capralba Via Piave, 25Tel. 0373.450013

Casaletto Vaprio Via Roma, 18Tel. 0373.274477

Chieve Piazza Roma, 2Tel. 0373.648015

Cremosano Via Vignale, 9Tel. 0373.274455

Dresano Via Varese, 3Tel. 02.98274215

Melegnano Via Mazzini, 9Tel. 02.98232859 Mulazzano Via Pandina, 26Tel. 02.9896104

Palazzo Pignano Piazza RomaTel. 0373.971952

Pieranica Via Roma, 43Tel. 0373.71577

Quintano Via IV Novembre, 1Tel. 0373.71578

Rivolta d’Adda Piazza Vittorio Emanuele II, 6Tel. 0363.370468

Scannabue Via Marco Polo, 21 Tel. 0373.983085 Spino d’Adda Via Martiri della Liberazione, 7Tel. 0373.966011

Torlino Vimercati Via Roma, 11Tel. 0373.288888

Tavazzano con Villavesco Via Verdi, 31Tel. 0371.477244

Vizzolo Predabissi Piazza Puccini, 26Tel. 02.9835100

Zelo Buon Persico Via Alighieri, 13Tel. 02.90658888

Le filiali: indirizzi

Il PresidenteGiorgio Merigo

Orizzonti Cooperativi…

anno 1 / numero 0 / dicembre 2011

Periodico informativo del Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco • Cassa Rurale

Page 3: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Orizzonti Cooperativi04 Dicembre 2011 05

Edito

rial

e

Econ

omia

Da tempo volevamo realizzare un progetto integrato di Comunicazione … bene, ora ci siamo; grazie alla volontà del Presidente e alla spinta di una giovane risor-sa “dedicata”, abbiamo improntato una comunicazione moderna, destinata a dare vitalità, immediatezza, continuità al rapporto fra la Cassa Rurale ed i propri Soci, quali referenti dell’intera Comunità, convinti che su questo piano, quello dell’iden-tificazione e dell’appartenenza, si giocherà un set importante per il futuro delle Bcc.Come direttore, sarà mio compito descrivervi, in pillole, l’andamento dell’azienda banca; cercherò di farlo in modo comprensibile e trasparente, evidenziando i risul-tati, le tendenze, i successi e le difficoltà che incontreremo, sempre cercando di valorizzare il lavoro di un gruppo affiatato di “ragazzi” professionalmente capaci e motivati, con lo sguardo rivolto al futuro.Oggi, nello scenario di una crisi che “morde”, la nostra banca sta operando con determinazione e prudenza per salvaguardare gli equilibri patrimoniali, economi-ci e gestionali, cercando di assicurare alle famiglie e alle imprese meritevoli il necessario sostegno (i prestiti a clientela crescono anche nel 2011 con un passo superiore al 5 %).A livello di risultato economico, l’esercizio 2011 registrerà probabilmente una con-trazione rispetto al 2010, connessa principalmente all’aumento degli accantona-menti a fronte del rischio credito, ma si manterrà comunque in positivo. Nuove riflessioni e scelte ora si impongono: in particolare, la minor capacità di risparmio delle famiglie, connessa al persistere della crisi, richiederà interventi tempestivi ed efficaci, capaci di garantire sostegno allo sviluppo futuro del nostro territorio. Per superare la crisi occorre, nella nostra banca ma anche in ogni famiglia e in ogni azienda, richiamare, unire e valorizzare le migliori energie. Se ciascuno farà la sua parte certamente ce la faremo.Si dice che “se corri da solo puoi andare più forte, se con gli altri puoi andare più lontano”.

Il Direttore GeneraleDaniele Migliazzi

…bene, ora ci siamo

Settore cosmesi traino, il resto dietro, ad ar-rancare. E’ la fotografia dell’economia cre-masca, che poi – in ultima analisi – significa occupazione. La conseguenza è quasi scon-tata e annunciata: un autunno, quello appe-na lasciato alle spalle, difficile; caratterizzato dalla richiesta di nuova cassa integrazione e – decisamente più grave – dall’annuncio di esuberi. Ipc Cleaning, Arespan, Koch, Ame-tek, Cme, Bettinelli, Villa Bonaldi i nomi di alcune aziende le cui situazioni hanno riem-pito le cronache dei giornali locali. C’è però la

volontà di reagire. Parte proprio dall’Alto Cre-masco. Nove sindaci di altrettanti paesi hanno infatti sottoscritto un protocollo d’intesa per dare vita al ‘Piano d’area dell’Alto Cremasco’: due aree industriali di complessivi 86.000 metri quadrati e altrettante aree residenziali di 66.000 metri quadri in totale. Lo scopo è di sfruttare i benefici che porterà l’ultimazione della nuova autostrada Brebemi, che colle-gherà Brescia a Milano. Arteria stradale che lambisce l’Alto Cremasco, con due caselli au-tostradali (Fara Olivana e Caravaggio) che di fatto sono le porte del Cremasco. Occasione da cogliere al volo perché, ed è quanto sostenuto dai sindacati in diverse oc-casioni – non è possibile continuare a gestire

la crisi mettendo i lavoratori in cassa inte-grazione. Si guarda con estrema attenzione anche al raddoppio dell’ex statale Paullese: i finanziamenti per il secondo lotto dei lavori sono stati recuperati. Per vedere l’ex statale tutta a quattro corsie ci vorranno però ancora tre o quattro anni come minimo. Il protocollo d’intesa siglato dai nove sindaci (Camisano, Capralba, Casale Cremasco, Castel Gabbia-no, Pieranica, Quintano, Sergnano, Torlino Vimercati, Vailate) con la Provincia è invece molto più vicino. Entro un paio d’anni dovreb-be essere definito in ogni aspetto. Obiettivo finale, in entrambi i casi, è di contribuire nel creare sviluppo. Perché la situazione non consente di rimanere con le mani in mano. Ad esclusione del settore agroalimentare che la crisi l’ha sentita ma non pesantemente, e - come detto - del polo della cosmesi che rappresenta un’eccellenza cremasca, il set-tore metalmeccanico, dell’edilizia, del legno, tessile e chimico segnano un dato rosso mol-to marcato e profondo. C’è poi da aggiungere la miriade di piccole realtà. In questo caso si parla di oltre 1.500 lavoratori effettivamen-te coinvolti da ammortizzatori sociali, di cui circa 200 nel tessile e gommaplastica. Non sta meglio l’edile: in quest’ultimo periodo si è assistito alla perdita del 20 per cento delle imprese nel settore dell’artigianato.

Crisi, la riscossa parte dall’alto Cremasco

Credito Cooperativo: la Banca che pensa alla gente... anche lontana

Con gli auguri più fervidi perché il sorriso del bambino Gesù ravvivi i nostri cuori

e la serenità del Natale ci accompagni anche nel nuovo anno

Il PresidenteGiorgio Merigo

Il DirettoreDaniele Migliazzi

Page 4: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Orizzonti Cooperativi06 Dicembre 2011 07

La n

ostr

aba

nca

Una bella giornata primaverile ha fatto da cornice all’Assemblea dei Soci del Credi-to Cooperativo dell’Adda e del Cremasco – Cassa Rurale; un momento importante della vita della Banca, chiamata a deliberare su diversi temi, fra cui il rendiconto dei risultati di bilancio 2010, nonché la modifica di diver-si articoli dello Statuto Sociale, al fine di ren-derlo conforme al nuovo Statuto – tipo delle Banche di Credito Cooperativo Italiane.La presenza di oltre 700 Soci (di cui circa 200 per delega) testimonia la crescente vicinan-za, partecipazione e senso di responsabili-tà della Compagine Sociale alla vita della banca, espressione di un territorio che si è andato ampliando a seguito della nascita, nel maggio 2009, del “Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco – Cassa Rurale”.

tuto fronteggiare con energia e prudenza le situazioni di criticità che hanno toccato vari settori della nostra economia, senza trascu-rare l’attenzione alla salvaguardia del nostro patrimonio e la vicinanza ai nostri Soci e ai nostri Clienti. Questi aspetti, uniti ad un sempre maggio-re radicamento con il territorio, sono e sa-ranno sempre per noi motivo di distinzione e di serenità, per guardare avanti con fiducia e coraggio, affinché la nostra Cassa Rura-le attraverso la sua attività di sostegno allo sviluppo locale possa caratterizzarsi sempre più come “Banca della comunità”.Testimoni di questo impegno sono anche gli interventi in ambito sociale, con oltre 200 iniziative a sostegno delle molteplici realtà del territorio, con erogazioni complessive di otre 300.000 euro. Particolare attenzione è stata data al mondo giovanile, con l’assegnazione di borse di stu-dio e di finanziamenti a condizioni agevolate, quali quelli offerti ai giovani delle diocesi di Crema, Lodi e Cremona per la partecipazio-

Un atto di coraggio e coerenza con l’evolu-zione del mercato che ci ha consentito di gettare le basi per contribuire attivamente anche all’evoluzione in atto nel Movimento Cooperativo, in particolare in Lombardia, ove le Banche di Credito Cooperativo insie-me alla Federazione Regionale hanno mes-so in campo un percorso di analisi e di con-fronto per adottare le strategie progettuali più idonee e coraggiose al fine di affrontare adeguatamente le grandi sfide che si deline-ano all’orizzonte.All’apertura dei lavori la commozione si è fatta palpabile quando il Presidente Merigo ha ricordato i Soci defunti e, tra questi, gli Amministratori Lamberto Grillotti, Agostino Lameri e Francesco Riccaboni, prematura-mente scomparsi lasciando una testimo-nianza viva del loro attaccamento alla Cassa Rurale, nonché della loro generosa dedizio-ne nel sostenere la nostra Banca nella co-struzione del bene comune.E’ stato anche grazie al loro appassionato impegno che la nostra Cassa Rurale ha po-

ne alla Giornata Mondiale della gioventù.Sempre più intensa è la collaborazione con gli Oratori, le Parrocchie, le realtà di volon-tariato locali, in ambito sportivo, culturale e sociale, così pure come sempre più ampia è l’attività di cooperazione a livello internazio-nale: Terra Santa, Zambia, Ecuador, Brasile, Haiti, senza trascurare i progetti per la va-lorizzazione del nostro territorio. Il rinfresco al termine dei lavori assemble-ari è stato un bel momento di convivialità, che, nello spirito dei valori di cooperazione e solidarietà, riesce sempre a generare quel clima che ti fa sentire a casa, che ti fa risco-prire il senso dell’amicizia e che fa sentire il Socio partecipe della progettualità della sua Cassa Rurale e che la fa sentire molto più di una banca, con la consapevolezza che l’ope-rare insieme per costruire il bene comune non è un’utopia.Si dice che: “L’utopia è come l’orizzonte, più ti avvini più si allontana, ma a noi rimarran-no tutti i passi che abbiamo fatto”

Domenica 29 maggio 2011 Approvati Bilancio e nuovo Statuto

Assemblea ordinaria e straordinaria dei soci

Page 5: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Orizzonti Cooperativi08 Dicembre 2011 09

Coo

pera

zion

e

Econ

omia

Sono 16.108 le imprese attive in provincia di Lodi. Il dato, relativo al terzo trimestre 2011, è stato reso noto dalla Camera di commer-cio e testimonia come - nonostante il periodo di crisi generalizzata - il tessuto economico lodigiano sembra “tenere”, con punte di ec-cellenza e, inevitabilmente, qualche criticità. Se da un lato negli ultimi anni (soprattutto da metà 2008) si è registrata la chiusura di nu-merose aziende e il ridimensionamento di im-portanti multinazionali (vedi Unilever), dall’al-tro occorre prendere nota di aziende “made in Lodi” in forte crescita a livello nazionale e internazionale, solo per fare due nomi la Zuc-chetti (software house leader nel proprio set-tore) e l’Erbolario, che rappresenta una storia di successo e nel campo della cosmesi sta conquistando anche mercati esteri. Il quadro dell’economia lodigiana, dunque, è in chiaroscuro. Un’utile sintesi della si-tuazione può arrivare, ancora una volta, dai dati della Camera di commercio. Le impre-se attive al 30 settembre 2011 - come detto - sono 16.108, quelle registrate sono 17.949 ma ovviamente il dato comprende anche le imprese non attive. Rispetto alla fine del 2010 si registra un calo, tanto nelle imprese attive quanto nel totale delle imprese registrate: le prime al 31 dicembre 2010 erano 16.245, le seconde invece 18.292. Vediamo ancora qual-che numero: nel 2010 il tasso di crescita delle

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha lancia-to a New York l’Anno Internazionale delle Cooperative 2012.

L’Anno Internazionale delle Cooperative ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo delle coope-rative, sul loro contributo allo sviluppo socio-economi-co, sulla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Mil-lennio, in particolare riconoscendo il loro impatto sulla riduzione della povertà, l’occupazione e l’integrazione sociale.Gli obiettivi dell’Anno Internazionale delle Cooperative sono:• Sensibilizzare l’opinione pubblica in merito al ruo-

lo delle cooperative e al loro contributo allo sviluppo socio-economico e al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

• Promuovere la formazione e l’espansione delle coo-perative.

• Incoraggiare i governi ad adottare politiche, provvedi-menti normativi e regolamenti che favoriscano la for-mazione, la crescita e la stabilità delle cooperative.

Questa l’esortazione contenuta nel messaggio pronunciato dal segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, per la Giornata In-ternazionale delle Cooperative che ha aperto idealmente l’Anno Internazionale delle Cooperative del 2012.Il tema di quest’anno per la gior-nata internazionale delle coopera-tive, “I giovani, futuro delle imprese cooperative”, pone in luce l’impor-tanza dell’affascinante energia e grinta dei giovani. Sulla scia della crisi economico-finanziaria globa-le, la disoccupazione giovanile è la più alta di tutti i tempi. Ampliare le opportunità attraverso la vostra imprenditorialità rappresenta uno dei modi per affrontare questa sfi-da. Il modello cooperativo pone i giovani nelle condizioni di creare e gestire imprese sostenibili. Le cooperative sono fondate sul met-tere in comune risorse finanzia-rie e umane, conoscenza tecnica e abilità imprenditoriali. Inoltre, l’orientamento delle loro strutture a servizio dei soci le radica nelle comunità e incentiva imprese so-

cialmente responsabili, coerenti con le necessità locali. Attraverso il loro focus sui valori che le con-traddistinguono, le cooperative hanno dimostrato di essere un modello d’impresa resiliente e percorribile, in grado di prospera-re anche in tempi di difficoltà.Questo successo ha aiutato molte famiglie e comunità a evitare lo scivolamento verso la povertà. Le cooperative hanno offerto in modo continuativo anche l’accesso al credito e ad altri servizi finan-ziari per molti piccoli imprenditori. Ancor più significativo, le coopera-tive hanno operato in questo modo promuovendo la propria autono-mia e indipendenza e assicurando stabilità nei mercati in cui erano presenti. Durante quest’anno di celebrazione dell’Anno Interna-zionale della Gioventù, i decisori in tutto il mondo hanno sottoli-neato l’importanza dell’inclusione dei giovani a tutti i livelli del pro-cesso dello sviluppo. L’inclusione attiva di giovani, donne e uomini, nello sviluppo socio-economico aiuta a ridurre l’esclusione socia-

le, migliora le capacità produttive, interrompe i circuiti della povertà, promuove l’eguaglianza di gene-re e incrementa la responsabilità verso l’ambiente.

Accingendoci a entrare nell’Anno Internazionale delle Cooperative,

invito i giovani a considerare i be-nefici del costituire imprese coo-perative ed altre forme di imprese sociali.Allo stesso tempo, incoraggio il movimento cooperativo ad impe-gnarsi con i giovani in uno spirito di dialogo e comprensione reciproca. Dobbiamo riconoscere nelle gio-vani donne ed uomini dei partner preziosi per rinforzare il movi-mento cooperativo e per sostene-re il ruolo delle cooperative nello sviluppo sociale ed economico.

imprese nel Lodigiano è stato negativo (-0,05 per cento), mentre l’ultimo anno “importan-te” dell’economia lodigiana è stato il 2008, con 16.314 imprese attive.A incidere sul calo delle imprese attive è stata logicamente la crisi, che ha colpito duro non soltanto nel settore industriale. Il comparto “costruzioni” ingloba il 23,7 per cento del to-tale delle imprese lodigiane e, stante la fles-sione del mercato immobiliare, ha registrato una frenata, confermata in primo luogo dagli addetti ai lavori. Alla data del 30 settembre 2011 le imprese del settore costruzioni attive nel Lodigiano erano 3.820. Al secondo posto ci sono invece le imprese del settore “com-mercio all’ingrosso e al dettaglio”, che sono 3.627 (22,5 per cento sul totale). Segue il ma-nifatturiero, che conta 1.722 imprese (10,7 per cento). Interessante il dato sulle imprese agricole: al 30 settembre 2011 nel Lodigiano se ne contavano 1.470 (9,13 per cento sul totale delle imprese attive). In un territorio tradi-zionalmente agricolo le aziende rurali hanno progressivamente ridotto il loro numero, ma quelle rimaste sono generalmente cresciute di dimensioni. La sfida attuale è quella di ab-binare la tradizionale attività di coltivazione e allevamento alle nuove iniziative nel settore delle bioenergie.

Lorenzo Rinaldi

Numero di imprese in calo, ma quelle rimaste si ridimensionano e conquistano nuovi mercati

Crisi, ma l’economia lodigiana tiene

Lancio dell’Anno

Internazionale delle

Cooperative

Giovani, costruite imprese cooperative!

Page 6: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Orizzonti Cooperativi Dicembre 2011

Econ

omia

Econ

omia

10 11

La crisi è strutturale, inciderà alla radice sul nostro modello di svi-luppo sociale ed economico, tan-to più in un quadro di crisi globale che non lascia respiro e ci tiene sotto scacco.“E’ un po’ come se le onde del mare decidessero la nostra rotta molto più della bravura del timoniere”Il momento è difficile ed incerta la sua evoluzione. E’ come cam-minare al buio, dove tutti dicono la loro ma nessuno sa bene dov’è il sentiero; sappiamo solo che vi sono ostacoli e che li scopriremo inciampandoci. E’ un vociare di cosa fare o non fare, certi di non sbagliare, tanto più se non ci si mette in gioco.Come adulti non possiamo na-scondere la testa nella sabbia, ma prendere atto che la situazione è potenzialmente drammatica ed il Governo è di fronte ad una sfi-da impari. Agli occhi del mondo, o ne usciamo “declassati”, con tutte le conseguenze del caso, o più forti di prima, assicurando un futuro alle nuove generazioni.Gli studiosi della complessità de-

generato dalla capacità di imple-mentare realmente sul campo la strategia, tanto più in uno scenario in cui, cambiamenti ed innovazio-ne sono all’ordine del giorno, ed il risultato è indotto primariamente dalla motivazione, dal livello di coinvolgimento, dalla passione, dal gioco di squadra, dalle con-vinzioni e dai valori che guidano noi e i nostri collaboratori. E’ una discontinuità rispetto al nostro modo di concepire lo sviluppo di una strategia in quanto non sono le regole del gioco che cambiano ma il gioco stesso. “Correre sulla spiaggia è cosa ben diversa dal correre in acqua”. E’ la metafora tra il dire e il fare.Acquisito che la complessità è il nuovo “plancton” che alimenta i processi di cambiamento a livello globale e locale, è evidente il cre-scente disorientamento che come italiani stiamo vivendo in questi giorni, pressati da difficoltà eco-nomiche, dal senso di angoscia e speranza sul cosa succederà, dal bisogno di ridare senso al nostro modello di vita.Nessuno, a partire dai nostri go-vernanti ha la bacchetta magica, neanche le BCC, ma la secolare storia del Movimento del Credito Cooperativo, figlio di una visione cristiana della vita, testimonia il fatto che le Casse Rurali na-scono e si radicano proprio dove povertà, disagio, mancanza di prospettiva e di sviluppo erano la quotidianità a partire dai nostri territori, portando aiuto sul pia-no economico ma, nel contempo, umanità, appartenenza, condivi-sione, speranza nel futuro. La storia si ripete! L’evolversi della crisi in atto accrescerà , sul piano sociale ed economico, situazioni di disagio nell’ambito delle nostre Comunità, e costrin-gerà il Movimento del Credito Co-operativo a confrontarsi con uno

finirebbero tale situazione con il termine “imboccare il bivio”, in altre parole rendere compatibili le incompatibilità. Siamo infatti en-trati in una fase in cui le certezze di ieri sono messe in discussio-ne; emergono interrogativi a cui non sappiamo dare risposta se non agendo, perché solo così, per tentativi ed errori, riusciamo a cogliere gli snodi chiave delle cose da fare. Si parla di “emergentismo” come nuovo orizzonte con cui a livello locale e globale ci si dovrà quoti-dianamente confrontare, incalzati della velocità dell’accadere delle cose e dal pressing con cui dob-biamo dare risposte veloci e cre-dibili. Ci si sente di fatto in quello spazio che si può definire “tra il non è più e il non è ancora” in cui tutto sta evolvendo, sottraendoci certezze ed alimentandoci, nel contempo, di paure e di speran-ze, consci del fatto che siamo noi stessi causa e soluzione di quan-to sta accadendo. Si parla di “economie esperien-ziali” cioè del valore aggiunto

BCC e Crisi: la Storia si ripetescenario problematico, stretto fra l’imperativo, da un lato, di as-sicurare una sana gestione della Banca sul piano della normativa, degli indici di bilancio e dei risul-tati, dall’altro dal non venire meno al suo essere Banca “differente” , vicina alle propria gente di cui né espressione e da cui trae il senso del proprio esistere verso la co-struzione del bene comune.Un dualismo difficile da coniuga-re, che vede la Federazione Lom-barda impegnata a delineare e condividere una strategia capace di orientare, guidare e supporta-re le BCC in questa delicatissi-ma fase della vita del Paese, con interventi strutturali così come emerso in occasione dell’incon-tro a livello federativo tenutosi il 15 ottobre u.s. a Milano presso l’Università Cattolica, in vista del Convegno Nazionale a Roma. In estrema sintesi, median-te:“Rafforzamento della “Rete di Sistema”: (più focalizza-zione sul core-business e sull’efficentamento),“Fusioni tra BCC”: (più radicamento verticale – più scambio mutualistico – più qualità del servizio), “Fondo ga-ranzia istituzionale”: (più prote-zione Soci e clienti – più protezio-ne dal giudizio agenzie di rating), nonchè “Forte investimento sulla qualità del Personale”, assegnan-do alla Federazione un crescente peso in termini consulenziali, di indirizzo e guida. Il Presidente della Federazione l’Avv. Azzi, in un passaggio del suo intervento, definì il “rating” del Movimento Cooperativo a li-vello 3 “CCC”: Coerenza (i ns. Valori) – Competitività (visione socio-economica del mercato) – Conformità (rispetto delle rego-le), quali caratteristiche distintive insite nel nostro DNA.Senza approfondire oltre, lo spac-

cato strategico di cui sopra, quale presupposto per competere, (ve-dasi atti del Convegno), va rico-nosciuto che la crisi apre, di fatto, nuovi spazi per consolidare il no-stro radicamento, sia sul fronte di una presenza più propositiva e attiva nei processi/progetti mirati a promuovere nuove opportuni-tà di sviluppo socio-economico nel territorio, che sul piano di una nostra accentuata capaci-tà di ascolto, vicinanza e guida nella quotidiana relazione con la nostra gente , in un momento in cui dare e ricevere fiducia sarà la testimonianza più vera e forte del nostro esserci. Difficoltà finanziare, timori e di-sorientamento sono una miscela che andrà governata in quanto garanti dei risparmi di una vita di sacrifici per molti dei nostri soci e clienti, nella consapevolezza che le nostre filiali saranno “gli scogli su cui si infrangeranno le onde di questo mare in difficoltà. Fidarsi vuol dire affidarsi a qual-cuno. Questo qualcuno dobbiamo essere noi! La fiducia non è uno slogan, si genera sui percepiti e non sui dichiarati, si costruisce nel tem-po e si nutre di sfumature, come pure si distrugge in un attimo. E’ un patrimonio che da valore ai nostri Valori, che ci privilegia nella competizione; in estrema sintesi è il “prodotto” più evoluto che giornalmente generiamo nel rapporto con alla nostra gente, ed è questo che alla fine che ci rende “differenti”, e ci consente di andare avanti, di fare risultati, di operare per il bene comune.Per tutti noi è il momento di as-sumerci il coraggio di interrogar-ci più a fondo sui gap che ancora ci inquinano e fanno emergere a volte i nostri limiti fra dichiarati e agito. E’ il momento di porre l’ac-

cento non tanto sul “cosa” fare, visto che del “cosa fare per” ne sono intrisi da tempo documenti e dichiarati, ma bensì - proprio per la complessità delle cose - sul “come fare per” , in quanto è questa la vera area innovativa “il transfert” cioè la capacità di im-plementare sul campo le strate-gie partendo da chi è lì, e governa il nuovo. Fidarsi di qualcuno è cosa ben più grande del fidarsi di qual-cosa. Questa è la differenza ri-spetto alle altre banche. E’ il pre-supposto strategico ad un forte e reale radicamento verticale nel territorio.Occorre infine interrogarsi sul “perché” proprio noi. La rispo-sta è radicata nella coscienza dei ognuno. Non esiste una Banca “differente” se non esistono per-sone “differenti” che la animano e fanno si che si diffonda la voglia di fare del bene, perché quando si fa del bene non si sbaglia mai!Se non siamo parte della soluzio-ne, siamo parte del problema!

Giacomo Bonomi

“Signore dammi l’abilità e il co-raggio di cambiare ciò che posso, la forza di sopportare ciò che non posso cambiare,l’abilità di distinguere sempre l’una dall’altra.”

(S. Francesco)

Giacomo Bonomi Socio Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco – Cassa Rurale Economista – Psicologo – Ass.C.M. Facoltà di Economia Università Cattolica Milano

Page 7: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Orizzonti Cooperativi Dicembre 2011 13

Econ

omia

Soci

ale

Econ

omia

Soci

ale

12

Mons. Giancarlo Perego, nativo di Vailate, è stato ordinato sacerdote il 23 giugno 1984 e ha cele-brato la sua prima Messa ad Agnadello, dove la famiglia ha sempre risieduto. Dal 1984 al 1992 vicario e contemporaneamente collaboratore particolare del vescovo Enrico Assi e poi segretario del vescovo Giulio Nicolini, dal 1997 al 2002 è stato direttore della Caritas dio-cesana di Cremona e assistente del MEIC-Movi-mento Ecclesiale per l’Impegno Culturale e della FUCI-Federazione Universitari Cattolici Italiani.Nel 2002 è stato chiamato a Roma per assumere, presso la Caritas Italiana, alcuni importanti inca-richi che hanno trovato coronamento, nel 2006, con la nomina a responsabile del Centro studi e Archivio storico di Caritas Italiana. Laureato in teologia dogmatica a Roma e licen-ziato in teologia sistematica a Milano insegna dal 2006 teologia dogmatica presso la LUMSA-Libera Università Maria Ss. Assunta di Roma.

Attualmente è anche direttore generale dell’asso-ciazione Migrantes.Lo scorso anno il Cda della Cassa Rurale dell’Ad-da e del Cremasco lo ha inserito come socio ono-rario nella propria compagine.Mons. Perego, in quali azioni concrete si declina l’azione di Migrantes, la Fondazione della CEI di cui è direttore generale? “La Migrantes è una fondazione della CEI nata nel 1987 – compie pertanto 25 anni di vita nel 2012 – e si occupa di diversi mondi della mobilità e delle migrazioni: oltre che degli immigrati, degli emi-granti italiani, dei rom e sinti, della gente dello spettacolo viaggiante, dei marittimi e degli aere-oportuali. La Migrantes si occupa in particolare della cura pastorale di questi mondi, delle comu-nità di italiani all’estero e di immigrati cattolici in Italia, con un’attenzione a che cresca una cultura dell’incontro, del dialogo, del rispetto della digni-tà delle persone migranti e delle minoranze.

Intervista a mons. Perego, Socio onorario della nostra BCC

Cura pastorale e cultura si traducono in percorsi di iniziazione cristiana con strumenti adeguati, di accompagnamento spirituale, e in progetti di tu-tela delle famiglie e dei minori, di alfabetizzazione e scolarizzazione, di cittadinanza.”Quanti sono ad oggi gli immigrati nel nostro Pa-ese e in quali regioni la presenza è maggiore? “Attraverso il Dossier immigrazione, giunto nel 2011 alla 21a edizione, in collaborazione con Ca-ritas Italiana la Migrantes fotografa ogni anno la situazione dell’immigrazione nel nostro Paese. In Italia oggi vivono 5 milioni di cittadini di 198 nazio-nalità diverse. Il 60% di queste persone immigra-te regolarmente nel nostro Paese vivono al Nord, il 25% al centro e il 15% al Sud Italia. Il 25% degli immigrati, cioè oltre 1 milione, sono presenti nella Lombardia, seguono il Veneto, il Lazio e L’Emilia Romagna con una popolazione immigrata di oltre 500.000 persone.”La Fondazione si occupa anche degli italiani nel mondo: che dimensioni ha ancora il fenomeno? “La prima attenzione al mondo dei migranti del-la Chiesa italiana è andata per quasi un secolo – grazie anche a personalità come il vescovo Bo-nomelli di Cremona e la lodigiana madre Fran-cesca Saverio Cabrini – al mondo degli emigranti

italiani. In 150 anni di unità italiana oltre 30 milioni di italiani sono emigrati. Oggi sono ancora 4 milioni i cittadini italiani che lavorano e studiano all’estero, seguiti da quasi 500 presbiteri e religiose e 180 ope-ratori pastorali formati e seguiti dalla Migrantes.”Quali sono le problematiche sulle quali la vostra fondazione è maggiormente impegnata? “Quattro sono gli ambiti e le aree del nostro lavo-ro: l’informazione e la comunicazione – la rivista Migrantipress, l’agenzia quotidiana Migranteson-line, la rivista bimestrale Servizio migranti, il sito con oltre mezzo milioni di accessi – per aiutare a superare pregiudizi e paure; la ricerca e lo studio dei fenomeni migratori, con la pubblicazione di una collana di studi, il Dossier immigrazione, il rapporto italiani nel mondo...; la formazione, con corsi, seminari, anche in collaborazione con gli uffici della CEI...; il coordinamento e la progetta-zione pastorale (tavoli di lavoro con i rappresen-tanti delle Migrantes regionali, dei coordinatori delle diverse etnie in Italia, con i Delegati nazio-nali degli italiani all’estero). Un grosso lavoro è seguire la legislazione e par-tecipare a tavoli ministeriali sui diversi temi che riguardano la mobilità e le migrazioni. Un tema che oggi stiamo seguendo particolarmente è il

Page 8: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Orizzonti Cooperativi014 Dicembre 2011

Econ

omia

Soci

ale

Edito

rial

e

15Dicembre 2011

Terr

itori

o

cambiamento della legge sulla cittadinanza, così come emerso dalla settimana sociale di Reggio Calabria (2010).”Non sarà che le forti incertezze per il futuro, la crescente paura di perdita dell’occupazione e le sempre più gravi difficoltà economiche inducono le persone a essere meno disponibili e generose nei confronti degli altri? “Dossier immigrazione di quest’anno s’intitolava ‘Oltre la crisi, insieme’. Non è nella conflittualità e nel rifiuto degli immigrati che si risolvono i no-stri gravi problemi economici, ma solo con la loro collaborazione. Gli immigrati con la precarietà del loro lavoro, con la mobilità da regione a regione, con l’occupazione di posti che ormai non ritrovano più manodopera italiana – agricoltura, edili, ba-danti per fare solo alcuni esempi – stanno forte-mente sostenendo la nostra economia e pagando loro per primi il prezzo della crisi.”Una società sempre più multietnica e multicul-

turale anche nei nostri piccoli paesi sta cam-biando la vita delle comunità, delle famiglie e delle persone e della chiesa? “Il fenomeno dell’immigrazione ormai è struttu-rale alla vita del paese, della città, della parroc-chia e della comunità. In 2.000 classi soprattutto del Nord gli studenti stranieri sono oltre il 30%; 3 milioni i lavoratori; in 1 milione e mezzo di fa-miglie italiane c’è una badante che segue anziani e minori; 850.000 sono gli immigrati cattolici nelle nostre comunità; 400.000 i matrimoni misti cele-brati in Italia; mezzo milione di immigrati sono diventati in questi anni cittadini italiani. Nel 2050 saranno quasi 13 milioni gli immigrati su una po-polazione di 67 milioni di abitanti. Questi cambia-menti in atto chiedono un importante lavoro sulla partecipazione, sull’integrazione, sulla formazio-ne degli immigrati nel nostro Paese.”

Angelo Marazzi

Agli inizi del Novecento, mentre fervevano i restauri per riportare alle antiche forme romaniche la basi-lica di Rivolta d’Adda, Diego Sant’Ambrogio che se-guiva i lavori per conto di alcuni quotidiani del tem-po, scriveva d’aver rinvenuto un’importante opera d’arte in una chiesetta poco lontana dal paese.“Per gli amici dei monumenti e per gli studiosi, se-gnaliamo l’esistenza nell’Oratorio del Paladino, a tre chilometri da Rivolta d’Adda, di un’ancona inta-gliata e dorata, delle dimensioni di metri 1,70 per un’altezza di metri 1,90 della fine del XV secolo ed in ottimo stato di conservazione”.( Sant’Ambrogio D., in “Lega Lombarda”, 28 aprile 1903, n. 113).In un successivo articolo le caratteristiche del-la pala venivano presentate in modo dettagliato. L’autore metteva in rilievo la predominanza delle dorature e il particolare utilizzo del colore per le sottovesti della Vergine e di San Giuseppe e per i volti e le mani dei personaggi. Si passava poi alla descrizione del portale che occupa la parte centrale dell’opera e dal quale sporgono le teste dell’asino e del bue protese verso il Bambino Gesù adagiato in una cesta di vimini. La Vergine a sinistra e San Giu-seppe a destra, modellati dall’artista con mastice e gesso, sono rappresentati in atto di adorazione. I volti e le mani che risultavano colorati in modo delicato con tinte rosee e le vesti dei personaggi, dopo un attento lavoro di pulitura, sono ritornati a splendere in tonalità così vivaci da sorprendere il visitatore. Assistono alla scena della nascita alcuni angeli dalle voluminose capigliature a forma di alta corona secondo l’uso tedesco. Il loro abbigliamento è intagliato e dipinto con accuratezza. Sullo sfondo ci sono due pastori: uno ritto in piedi, l’altro acca-sciato e gozzuto (la derisione popolare utilizzava questo termine, quale soprannome per la gente di Rivolta d’Adda) con un lungo bastone a guardia del gregge. Lontano, sulla cima di alcune colline si in-travedono castelli, torri ed edifici diversi su uno dei quali è appollaiata una cicogna. Il nome dell’autore e la data dell’opera sono stati abilmente incisi sulla parte bassa di questo capolavoro dell’arte lignea: “BONIOHANES DE LUPI DE LAUDE INTALIAVIT PINXIT ET DORAVIT MCCCCLXXX”.Il dottor Pilade Clara, medico condotto del paese, nel 1930 ne descrisse i particolari sul periodico “Cremona”: “l’Ancona scolpita sta sopra l’altare maggiore di fronte all’ingresso, e chi entra in chie-sa, e, colpito dalla sua doratura splendente, solle-va ad essa gli occhi, rimane subito piacevolmente impressionato dal bel quadro d‘insieme che essa

presenta. Forse osservata poi più minutamente da vicino potrà per taluno presentare delle mende, quali la fattura un po‘ bambolesca di qualche per-sonaggio, la durezza ed eccessiva rigidità di qualche

altro, ecc; ma vista a quella distanza ed abbraccia-ta dall’occhio nell’insieme, appare come una scena armoniosa, gradevole, spirante pace ed una sereni-tà, veramente degne del presepe che raffigura”. Negli anni settanta del secolo scorso quello che tutti conoscevano come “Il presepio del Paladino” è stato preso di mira dai ladri. Sono così andate per-dute la corona della Vergine, la preziosa stella co-meta e due angeli che sorreggevano due candelabri ed erano collocati ai piedi dell’opera. Il parroco di allora, mons. Angelo Cattaneo, prese la decisione, pur tra i malumori e le proteste della gente del-le cascine vicine, di collocare in un luogo sicuro il capolavoro di Bongiovanni de Lupi salvandolo così dalle attenzioni di “amici dei monumenti e di stu-diosi” interessati a questo “pregevolissimo lavoro” per motivi non propriamente artistici.

Cesare Sottocorno

Il “presepio del Paladino” tesoro d’arte a Rivolta d’Adda

Page 9: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Orizzonti Cooperativi016

Stor

ia

Dicembre 2011 17

Stor

ia

L’Italia ha sempre goduto del mito (o lo ha sem-pre subito, a seconda dei punti di vista) della nazione “giardino”. E’ stata dipinta come una sorta di Paradiso Terrestre, beneficata dalla fertilità della sua compagna e dall’eccellenza del suo clima. Una simile opinione, per quanto palesemente falsa, trovava una certa conferma nel fatto che l’agricoltura costituiva la fonte principale del sostentamento della popolazione. Alla fine dell’Ottocento però, in coincidenza con l’affermazione di una borghesia sempre più in-traprendente e sempre più tesa a sostenere la manifattura e l’industria, il quadro era talmente cambiato, e i mutamenti così evidenti che nessu-no avrebbe più potuto alterare la verità dei fatti.La crisi agricola provocò la disintegrazione eco-nomica e culturale dei ceti agrari tradizionali e si riversò a cascata sui lavoratori più deboli econo-micamente e più fragili dal punto di vista sociale: i piccoli proprietari e i contadini, che cercavano di tenersi a galla lavorando come braccianti sta-gionali e coltivando un loro piccolissimo appez-zamento di terra. La loro condizione peraltro, già precaria nei secoli precedenti, raggiunse ben presto e superò i limiti di sussistenza.Allarmati da questa situazione di miseria abiet-ta, che veniva denunciata da più parti, i governi

convinti in cuor loro delle ragioni degli usurai, che potevano ben passare per uomini d’affari).In un lungo scritto, che accompagnava uno dei primi manuali scritti per fornire una guida a quanti volevano fondare Casse Rurali (Le Casse rurali di A. Rovigatti, redatto alla fine dell’Otto-cento e continuamente ristampato), il teologo Giovan Battista Sardi svelava i molti espedienti attraverso cui l’usuraio, che si presentava maga-ri nelle vesti di un “amico di famiglia” commosso e premuroso, ingannava gli sprovveduti contra-enti. Si giocava, per esempio, sulla percentuale dell’interesse, modesto in apparenza, ma in re-altà, e a conti fatti, esoso. Si stabiliva inoltre un interesse modesto, ma si pretendeva la restitu-zione dell’intera somma in un momento in cui il contadino non avrebbe mai potuto soddisfare la richiesta: da qui la richiesta di ulteriori presti-ti che avrebbero finito per strangolare l’incauto contadino. Oppure si concedeva il prestito ad un interesse equo, ma si impegnava il contraente a comprare sementi e tutto il necessario per la casa alla bottega del mutuante, imponendo quindi un vincolo ricattatorio. E così via...La dipendenza del contadino da simili figuri non era peraltro l’unica a vincolarlo ad un lavoro di-ventato sempre più faticoso e umiliante (una ri-presa, neanche tanto larvata, dell’antica “servitù della gleba”). Altrettanto odiosa era la subordi-nazione del contadino all’affittuario capitalista o al grande proprietario che in genere non pagava in denaro contante, ma retribuiva il suo lavoro attraverso beni di consumo o in cambio di diritti sul terreno appartenente al proprietario. A vol-te, era lo stesso proprietario che anticipava le sementi al contadino ad un prezzo esorbitante, che il lavoratore non era in grado di pagare, o lo faceva in modo parziale in modo da perpetuare all’infinito il legame di dipendenza per sé e per i suoi figli (se, poi, un raccolto non andava a buon fine, il debito aveva ben poche possibilità di es-sere estinto).Le Casse Rurali furono fondate per la maggior parte da parroci e curati, che sospinti dalle sol-lecitazioni dell’Enciclica Rerum Novarum (1891), che vedevano benissimo, proprio perché erano a stretto contatto con i loro parrocchiani, le ingiu-stizie a cui erano sottoposti. Attraverso la pratica dell’associazione economica a responsabilità illi-

che si susseguirono nell’ultimo quarto di seco-lo dell’ottocento, cercarono di venire in aiuto ai contadini più in difficoltà, promuovendo forme di credito agevolato, specificamente per i lavorato-ri della terra. Ma le iniziative in questo settore (ad esempio i banchi agrari e alcune Casse di Risparmio) non ottennero risultati; anzi, si di-mostrarono controproducenti, perché rastrel-larono il poco risparmio disponibile fra questi lavoratori, senza però impegnarsi a restituirlo al settore primario sotto forma di investimenti e di aiuti ai contadini per la ristrutturazione e il miglioramento del loro fondo.Questa serie di fallimenti venne giustamente cri-ticata dalla stampa specializzata, che mettevano continuamente in luce l’astrattezza dei provvedi-menti adottati, frutto di una sostanziale ignoran-za delle condizioni e dei bisogni dell’agricoltura.In verità, il problema più grave che travagliava lavoratori e piccoli proprietari era la mancanza di liquidità, che li metteva in balia di usurai e faccendieri. L’usura era (ed è attualmente) una forma di criminalità che sapeva bene occultarsi, e che spacciava per interesse onesto quelle che erano vere e proprie truffe legalizzate (compli-ce, certo, il disinteresse di governanti, poco pre-occupati di queste problematiche o addirittura

mitata, e con il versamento di una modestissima quota di iscrizione, le Casse Rurali costituirono da subito un piccolo capitale che le mettevano in grado di aiutare i contadini più in difficoltà e a programmare i primi interventi migliorativi.Le Casse Rurali quindi furono istituite principal-mente per risolvere questo nodo di problemi che tormentava e spesso soffocava i contadini. Esse costituivano infatti un’alternativa rispetto a co-loro che erogavano prestiti o anticipazioni in na-tura sul salario, o scorte. Le Casse conferivano prestiti a tassi molto bassi, praticavano in molti casi dilazioni sul rimborso, ponevano ipoteche sulle scorte vive o sui raccolti futuri in modo da far partecipare al credito anche chi non dispo-neva del contante necessario e anzi aveva stretto bisogno di liquidità per se stessi e la loro famiglia ( e il denaro poteva essere speso in mille modi, dall’acquisto di arredi per la casa, all’acquisto di bestiame o di attrezzi da lavoro, al migliora-mento del fondo, persino, nei casi più disperati, per ricevere la somma necessaria a comprare il biglietto per emigrare altrove).Al di là comunque dei vantaggi concreti, le Casse Rurali spezzavano il legame di dipendenza fra il contadino e l’usuraio, mostrandogli un’alterna-tiva, fornendogli una possibilità concreta di sot-trarsi ad una servitù che risultava, per molti ver-si, “legale”. La somma in contanti ricevuta dalle Casse si traduceva in una forma di libertà.

Vittorio Dornetti

Origini e scopo delle Casse Rurali

Page 10: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Orizzonti Cooperativi Dicembre 2011 01918

Terr

itori

o

Terr

itori

o

E’ stata caratterizzata da una intensa partecipazione la ceri-monia di dedicazione della sala riunioni a don Ernesto Taba-glio, fondatore della Cassa Rurale di Agnadello e ancor oggi vivo nella memoria degli agnadellesi. Nell’antica chiesetta di San Bernardino, dopo i saluti del parroco, don Angelo Ramella, del sindaco prof. Belli e di Giorgio Merigo, presi-dente della Cassa Rurale, è intervenuto il direttore nazionale della Fondazione Migrantes, l’agnadellese mons. GianCarlo Perego, che ha tenuto una interessante relazione sul tema “dalla Rerum Novarum di Leone XIII alla Caritas in Veritate di Benedetto XVI”, toccando particolarmente gli aspetti della solidarietà e dell’impegno sociale a favore dei più deboli. Il poeta dialettale Iginio Bezza, anch’egli di origini agnadelle-si, ha poi ricordato don Tabaglio e la Cassa Rurale, fondata dall’insigne presule, con alcune poesie da lui appositamen-te composte. Il Presidente Merigo, nella sua relazione ha poi sottolineato come don Tabaglio, uomo di fede e pastore saggio, fondando la Cassa Rurale di Agnadello, abbia saputo coraggiosamente guardare avanti, con infaticabile impegno alla costruzione del bene comune, attraverso l’amore e la sollecitudine concreta per i più deboli e i più poveri.

Consegna del diploma di Socio Onorario a Iginio Bezza

La Cassa Rurale dè Gnidèl (di Iginio Bezza)

‘N pó dè agn fa ‘l nòst Don Tabaglio,ché l’era difìcil ché ‘l faa uno sbaglio,

la pensàt bé, cumè ‘n brào amìs,dè fa una banca per tőcc chèi del paìs;

per mèi űtà la póra gènt,facendo pagà meno dè cal tant per cènt,

a chi ghìa bőzőgn, per pódì laurà,dè crumpà la ròba o dè fas ső la cà.

Tante persune iè stàce űtàde,o consigliàde a fa mìa di asnàde.E per tant temp, isé a mòdo nòst,

i la ciamàa tőcc “La Banca dèl Preòst”.‘Nvéce adès l’è la Cassa Ruraleciamàda col sò nóm vero e reale.

Adès ghè ‘l consiglio, ghè ‘l presidènt,i cunsiliér chi gà sta lé a rènt.Ghè le delìbere, le apruasiù,

con i bilanci e le relasiù.Con parte dèi ùtili, sta bùna banca,

la őta ‘l paìs per cèrte ròbe ché manca.La őta la banda e apò l’uratòre, dando a tőcc pròpe … col cuore. Fèm i auguri ala Cassa Rurale

ché la vàghe semper bé, e mai male,e ché la őte semper pusé ‘l paìs

cumè l’era nèle intensiù dè cal ” Nòst Grand Amìs”.

Il santuario si trova facilmente, a Merlino, vicino a Zelo e alla Paullese, sito sulla sponda destra della roggia Calandrone. La tradizione racconta di miracoli e prodigi legati all’acqua miracolosa delle vasche del Santuario di San Giovanni al Calandrone, testimoniate dai numerosi “Ex Voto” di persone miracolate per intercessione del Santo. Compresa la leggenda di un cacciatore che per far guarire il suo cane, lo immerse nella vasca che si crepò immantinente.

(tratto da una composizione del dr. Modesto Tonani)

La testimonianza della fede più schietta / è andarci alle cinque di mattina in bicicletta / a sentìr messa. / non avete mai visto niente: / la chiesa sommersa di gente, / ognuno splen-dente di gioia, / a messa dal suo Santo. / In fondo, / il santuario luccicante, / davanti, / seggiole cariche di sentimento. / E continua ad arrivare gente: / seduta, in ginocchio, / nel-la chiesa piena di devozione, / prossima alla vasca, / in piedi o accoccolata, / a chiedere una grazia, / un segno di redenzione. /Dalla sponda cremasca dell’Adda i fedeli arrivavano a piedi, attraversando il fiume, un tempo col traghetto, poi tramite il ponte.Ciao gente bella e risoluta, il tempo fugge, la nostra tradizione si frantuma, cerchiamo insieme un valido rimedio…

…Se non ci vanno a piedi, ci vanno carponi, tanta è la devozione.

....La testimuniansa d’la fed püsè s’ceta, / l’è ‘ndàgh ‘ la matina’ cinch ure’n biciclèta / ‘ sentì mesa. / I mai vist gnent: / la ceša quarciàda de gent, / ognün cul cör cuntént, / a mesa dal sò sant. / In fund, el santüàri tüt lüšént, / denàns, cadréghe cargàde d’sentimént; / e süta ‘rivà gent: / setàda, in sdenugiòn, / ‘n d’la cesa piena d’ divusiòn, / ‘renta la vasca, / en pé o ‘n criculòn, / ‘ cercà ‘na grasia, / un segn de redensiòn. /

Da là de Ada rivèa le gent da la cremàsca, a pé, pasénda ‘l fiüm prima cul traghét, pö sùra’l punt. Ciau bèla gent tegnìsa, el temp el pasa, la nosta tradisiòn la se scavìsa, pruém insema’ metegh una pesa…

S’i ghe van no a pé i ghe vàn a gatòn, tanta l’è la divusiòn…

Agnadello:la sala riunioni “don Tabaglio” San Giovanni del Calandrone

Page 11: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Orizzonti Cooperativi Dicembre 2011 02120

Coo

pera

zion

e

Coo

pera

zion

e

Il progetto di far nascere forme di credito cooperativo in Terra Santa nasce nel 2009 e vede attualmente impegnate la nostra Cassa Rurale insieme alla Cassa Padana e alla Fe-derazione Raiffeisen di Bolzano con l’obiettivo di portare un aiuto concreto alla popolazione di questa terra, così gravemente provata da conflitti che hanno radicalizzato situazioni già problematiche.Negli ultimi decenni, si sono infatti accentua-te situazioni di povertà ed esclusione sociale, costringendo molti cristiani, nativi di quei ter-ritori, ad emigrare. Confidiamo che la costituzione di cooperative di credito locali, basate su un modello di co-operazione che sorga dalle stesse comunità (sull’esempio di quanto avvenuto in Italia sin dalla fine dell‘800 e in Ecuador negli ultimi decenni) potrà segnare una svolta positiva per questa popolazione e offrire motivi di speran-za per uno sviluppo solidale in Terra Santa.Ricordando quanto citato nell’enciclica Popu-lorum Progressio (Paolo VI, 1967),nella quale si afferma che “lo sviluppo è il nuovo nome della pace”, appare in tutta la sua evidenza che “economia e tecnica non hanno senso che

nel mese di settembre dello stesso anno, la visita in Italia di una delegazione costitu-ita da rappresentanti dell’Autorità Monetaria Palestinese, dell’Università di Betlemme e di esponenti della Comunità locale, che hanno potuto verificare di persona la realtà del cre-dito cooperativo.Agli incontri tenutisi presso la nostra Cassa Rurale, l’ultimo dei quali presso la nostra Sede di Rivolta d’Adda, sono seguiti quelli presso l’Università Cattolica di Milano, la Re-gione Lombardia, la Federazione Lombarda, la Cassa Padana, la Banca d’Italia di Roma e Federcasse. Nelle altre due nostre missioni in Terra Santa, effettuate a marzo e luglio 2011, è proseguito il cammino di costruzione del progetto, che contempla l’emanazione da parte dell’au-torità locale di una specifica normativa che

in rapporto all’uomo che esse devono servire. E l’uomo non è veramente uomo che nella misura in cui, padrone delle proprie azioni e giudice del loro valore, diventa egli stesso au-tore del proprio progresso, in conformità con la natura che gli ha dato il suo Creatore e di cui egli assume liberamente le possibilità e le esigenze”.Ad una nostra prima missione in Palestina effettuata nel maggio 2009 ha fatto seguito,

consenta la nascita e l’operatività di Banche di Credito Cooperativo in loco.A supporto del Progetto si sta inoltre lavo-rando per l’attivazione di comitati promotori locali in collegamento con le realtà vive del territorio (es.: Nunziatura, Custodia di Terra Santa, Patriarcato Latino, Parrocchie, Uni-versità, associazioni di impresa e potenziali amministratori/cooperatori locali).In una situazione di grande complessità è no-stro impegno far sì che a Betlemme e nella parte nord del territorio di Israele (es. Naza-ret) possano nascere le prime “Casse Rura-li” con la speranza e l’augurio che altre BCC possano aggregarsi a noi, nello spirito di quei valori che ci rendono differenti e ci vedono pionieri nel segno della cooperazione inter-nazionale, in un mondo ...senza confini.

Credito Cooperativo in Terra Santa

Page 12: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Coo

pera

zion

e

Dicembre 2011 2322

Il sogno più grande della maggior parte della popolazione latinoame-ricana è quello di sconfiggere la povertà.Quando uno vive vicino ai poveri dell’Ecuador, comincia a conoscerli e a capirli. Scopre poco a poco che sono allegri e seri allo stesso tem-po, che sono generosi e solidali, che hanno voglia di lavorare e lavorano molto, le donne più degli uomini. E allora uno si domanda: perchè que-sta gente, con tutti gli sforzi che fa, non riesce a sconfiggere la pover-tà? E’ doloroso arrivare a costata-re che non basta la buona volontà per poterlo fare, perchè c’e tutto un sistema che non paga ai poveri ciò che è giusto, quando vendono la loro mano d’opera e i loro prodotti.Io sono in Ecuador da 41 anni, che ho dedicato al lavoro con i poveri. Quando sono arrivato nel 1970, un bracciante agricolo, per un gior-no intero di lavoro, riceveva solo 20 centesimi di dollaro. Era uno sfruttamento crudele. Oggi un bracciante riceve da 5 a 10 dollari al giorno: le cose vanno già meglio, ma c’è ancora sfruttamento perchè il lavoro umano produce molto di più di quanto lo si paga e perchè 10 dollari al giorno non bastano per mantenere una famiglia di 5 per-sone.I vizi del commercio sono anco-ra più evidenti, perché coloro che comprano e vendono il grano, la frutta o il latte, ossia i commercian-ti, guadagnano più di coloro che li hanno prodotti.Si può essere poveri al punto di non poter salvare la vita dei bambini quando si ammalavano, al punto di

Nel maggio scorso abbiamo avuto il piacere di accogliere presso la nostra Cassa Rurale Bepi Tonello, volontario italiano del FEPP, “Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio”, in Ecuador dal 1970, uno dei principali artefici dell’applicazione e del successo di un modello cooperativo da riscoprire e rivalutare anche nella nostra società.In questa occasione Bepi ci rinnovava con grande afflato l’invito a visitare la realtà cooperativa Ecuadoriana.Finalmente, pochi giorni fa abbiamo potuto realizzare una prima “missione esplorativa” che, nonostante la breve durata, ci ha con-sentito di scoprire una realtà cooperativa e solidale affascinante, nata dall’impegno di volontari laici, sacerdoti e vescovi che, così come avvenne 80 anni prima in Italia (quando le prime Casse Ru-rali vennero fondate su sollecitazione dell’enciclica sociale Rerum Novarum di Leone XIII), seppero mettere in pratica gli insegnamenti dell’enciclica Populorum Progressio di Papa Paolo VI che solleci-tava uno sviluppo solidale dell’umanità (ricordiamo un suo motto: lo sviluppo è il nuovo nome della pace) per innestare in un paese poverissimo, a quel tempo oppresso dalla dittatura, il lievito per un’autentica cooperazione come chiave di volta per la costruzione del bene comune.Nel corso della nostra visita abbiamo potuto toccare con mano una realtà cooperativa in pieno sviluppo, ove operano tanti giovani entu-siasti, impegnati a tradurre nel quotidiano il loro motto : “con intel-ligencia, sudor y amor cambiamos al Ecuador”.Mentre stiamo andando in stampa con il primo numero di questo notiziario ci accorgiamo che servirebbe molto più spazio di quello disponibile per rendervi partecipi della bella esperienza che stiamo tuttora interiorizzando: ci sarà materia di interesse per i prossimi numeri di Orizzonti Cooperativi, preferendo lasciare ora spazio al messaggio che ci ha inviato Bepi Tonello, indirizzandovi per gli im-mediati approfondimenti al sito “ecuador.bcc.it”.

Giuseppe Tonello, Bepi, nasce a Caerano San Marco il 12 marzo 1946 da famiglia contadina.Il padre era consigliere della cassa rurale di Caerano, ora Credito Tre-vigiano. Dal 1967 è volontario con l’Operazione Mato Grosso in Ecua-dor, sulle Ande a Salinas che, in trent’anni di attività diviene un mo-dello di sviluppo rurale comunitario per tutta l’America Latina. Dal 72 al 75 è direttore della cooperativa de ahorro y credito di Salinas; dal 75 capo progetti del Fondo Ecuatoria-no Populorum Progressio.Dal 1980 è direttore esecutivo del Fepp che contribuisce a far di-ventare la prima ONG del Paese, una sorta di Holding con imprese sociali attive nel campo dell’agri-coltura, della formazione, della costruzione, della forestazione, dell’acqua, del commercio equo e solidale, della formazione. Nel 1997 nasce Codesarrollo con l’am-bizione di costituire in Ecuador un sistema etico alternativo di piccole casse rurali e Bepi ne è presidente. Tonello è stato anche presidente di Folade, l’organizzazione latinoa-mericana che raggruppa istituzioni di microfinanza di 13 Stati. Nel cor-so della sua vita ha ricevuto diversi riconoscimenti per l’attività svol-ta, sia a livello personale che per conto delle istituzioni che dirige. Citiamo il premio Onu Global 500, per realizzazioni nel campo dello sviluppo sostenibile, il premio Onu per il Millenium Gold. In Spagna il premio internazionale di responsa-bilità sociale a Bilbao e in Italia, fra l’altro il Sodalitas Social Award.

non poter mandare i figli a scuola, al punto di soffrire ancora a causa del freddo e della fame.I lavoratori ecuadoriani comincia-no a capire che per sconfiggere la povertà non basta lavorare di più: bisogna anche lavorare meglio, ossia bisogna organizzarsi, avere conoscenze più vaste e profonde, stare molto attenti alla qualità, ai tempi, al prezzo dei beni e servizi che si mettono sul mercato. Allo-ra si passa da vinti a vincitori e si raggiunge lo sviluppo vero che, se-condo l’enciclica Populorum Pro-gressio di Paolo VI, “è il passaggio di ogni persona e di tutte le persone da condizioni di vita meno umane a condizioni di vita più umane”. Ci sono tante dimostrazioni che ciò è possibile. Noi speriamo di averlo dimostrato a Giorgio Merigo e a Ernesto Ercoli, Presidente e Consigliere del Credi-to Cooperativo dell’Adda e del Cre-masco – Cassa Rurale, che, con-servando il vecchio nome di Cassa Rurale, è particolarmente vicina al nostro spirito e alla nostra decisio-ne di lavorare con gli indigeni e i contadini poveri.Hanno avuto otto giorni appena Giorgio ed Ernesto per immergersi nella nostra realtà, per domandare, per scoprire nuove forme di affron-tare la vita, per emozionarsi e farci sentire la loro solidarietà. Non è stato il turismo classico fatto di grandi alberghi e divertimenti. Ab-biamo visitato cooperative piccole e grandi, dialogato con i loro diri-genti, ascoltato storie di sofferenza e di speranza, visto i miracoli che fanno le cooperative quando hanno

obiettivi chiari, buoni dirigenti, soci fedeli e alleati sinceri come il Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio e la cooperativa CODESARROLLO.Una di queste cooperative rurali è quella di Junín, in provincia di Ma-nabí, sulla costa del Pacífico, dove si sente il caldo del clima e il calo-re della gente. E’ una cooperativa di risparmio e credito, formata da uomini e donne che lavorano con passione e sudore la poca terra che hanno, ottenendo riso, mais, bana-ne, caffè, cacao e altri prodotti del clima tropicale.Hanno la speranza di ingrandire la loro sede, che è rimasta piccola rispetto alla crescita della coope-rativa. Vogliono pure amministrare meglio la loro economia e pensano che in Italia potrebbero imparare cose belle e utili. Sperano che la BCC d’Adda e del Cremasco possa gemellarsi con loro per aiutarli a crescere.Io, modestamente, vi faccio presen-ti queste loro necessità e desideri e vi assicuro che qui in Ecuador con poco riusciamo a fare molto.So che in Italia non è tempo di vac-che grasse. Ma Giorgio ed Ernesto hanno visto che qui sono magrissi-me.A me pare che la solidarietà si ri-empie di significato quando non nasce dall’abbondanza e dal su-perfluo, ma dal sacrificio e dalla sobrietà. Pensandoci bene, questo è lo spirito cristiano del Natale, che vi auguro di vivere, pieni di Gesù.

Bepi TonelloDirettore del FEPP

Presidente di CODESARROLLO

Ecuador: alcune volte i sogni diventano realtà

Cooperazione autentica a 360 gradi

Chi è Bepi Tonello

Bepi Tonello e la moglie Teresa

Page 13: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Dicembre 2011 25Orizzonti Cooperativi24

New

s

Ambiente al centro dell’iniziativa del Credi-to Cooperativo dell’Adda e del Cremasco-Cassa Rurale che, nel gennaio scorso, ha organizzato la visita alla fiera internazionale Klimahouse di Bolzano. Appuntamento le-ader del settore per l’efficienza nell’edilizia, nato dall’esigenza sempre crescente di co-struire in maniera sostenibile, risparmian-do energia e rispettando così l’ambiente.

Non a caso Klimahouse si svolge in Alto Adige, regione all’avanguardia per quando riguarda costruzioni sostenibili e risparmio energetico. La Cassa Ru-rale, d’altro canto, è da sempre atten-ta a favorire uno sviluppo sostenibile del territorio. L’iniziativa del gennaio scorso era aperta a tutti e in partico-lare rivolta ad artigiani, professionisti,

imprenditori che operano nel settore delle costruzioni e della relativa impiantistica. Partecipazione che è stata massiccia ed entusiasta, tanto che è stato chiesto di ri-proporre altre iniziative del genere.Sulla via del ritorno cena conviviale in un agriturismo. Momento che ha consentito di sviluppare e consolidare conoscenze e amicizia tra i partecipanti.

Ormai è una tradizione, capace - ogni volta - di rinnovare il successo. La visita al Sima di Parigi (la più importante fiera agricola francese) è infatti uno dei tanti mo-menti che caratterizzano la vita sociale della Cassa Rurale - Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco. Quattro – nel feb-braio scorso - i giorni dedicati all’escursione in Francia. Oltre alla visita al salone mondiale dei prodotti dell’agricoltura e dell’allevamen-to, i soci hanno potuto ammirare le bellezze che offre la capitale francese. Lungo la stra-da del ritorno, infine, la sosta nell’azienda agricola sperimentale la Ferme Expérimen-tale Agroparistec. Viaggio d’andata il sabato sera con pullman. Lunedì la visita alla Fiera Internazionale agri-cola francese. Appuntamento da non perdere, nel cui contesto si trovano le principali inno-vazioni nel settore delle macchine agricole e nel campo delle energie rinnovabili. Martedì, prima di oltrepassare le Alpi, l’incontro con il direttore dell’azienda agricola sperimentale francese, Bernard de Franssu.

Klimahouse, quando l’ambiente

diventa protagonista

L’agricoltura del futuro in mostra a Parigi

Credito Coperativo dell’Adda e del Cremasco, da sempre vicina al mondo dei giovani. Diver-se le iniziative messe in campo e tra queste l’ormai tradizionale assegnazione delle borse di studio. Un momento particolare, il ‘premio’ a coronamento dell’impegno profuso nello studio e che trova sintesi nella consegna degli attestati. Un modo, per la nostra banca, di far sentire la sua presenza, prendere per mano alcuni meritevoli giovani e accompagnarli nel loro percorso formativo. La Cassa Rurale ha per questo voluto dare il suo fattivo contributo insieme alle comunità del territorio, accomunata ad esse da un uni-co filo conduttore: il premio allo studio.Premi sono stati consegnati a Rivolta d’Adda. Questo l’elenco degli studenti meritevoli: Fa-bio Allevi, Maddalena Pandini, Corina Balzari, Myriam Donesana, Silvia Emendi, Laura Strep-parola, Barbara Strepparola, Giulia Favaron.La nostra Banca presente pure a Cremosano: Matteo Cappelli, Valentina Andrea Cappelli, Lucia Vailati gli studenti che si sono meritati il riconoscimento.A Tavazzano le borse di studio son state conse-gnate ad Alberto Arodi, Edoardo Mora, Federi-co Messina, Marika Riva, Micaela Manolio.E ancora cerimonia anche a Chieve, dove Alessia Dendena, Claudia Brambilla, Jennifer Barbati, Michela Lo Monaco, Giulia Tosetti, Viola Zilioli hanno ricevuto il riconoscimento all’impegno.A Crema, all’Istituto Agrario Stanga: Luca Bol-zoni, Alessandra Bombelli, Daniela Ghidoni, Paola Samarani hanno ricevuto il premio di-rettamente dalle mani del presidente Giorgio Merigo.

Un premio allo studio

Crema

Cremosano

Rivolta d’A.

Chieve

Tavazzano

Page 14: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Orizzonti Cooperativi Dicembre 2011

Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco protagonista anche nella tradizionale fiera di Sant’Apol-lonia, a Rivolta d’Adda. La Cassa Rurale, infatti, ha istituito un premio riservato ai migliori allevatori soci della nostra banca, oltre ad essere presente con un proprio stand. I premi (ex aequo) sono stati assegnati a Rosolino e Domenico Foglio dell’azienda agricola Reschisa di Rivolta d’Adda e ai fratelli Alberto, Piergiorgio e Giancarlo Manzoni di Spino d’Adda. A loro, oltre ad una targa, anche il viaggio gratuito alla fiera internazionale agricola di Parigi organizzato dalla BCC. Fiera di Sant’Apollonia che ha visto la presenza di 13 aziende agricole e 57 capi di bestiame, ma che soprattutto è stata caratteriz-zata dal ricordo del sindaco e consigliere, e socio della Cassa Rurale, Lamberto Grillotti, scomparso pochi settimane prima dell’apertura della kermesse. Proprio Grillotti è stato l’anima della fiera: è stato lui, infatti, nel ‘94 a volerla e ad organizzarla per la prima volta. Il premio della nostra Cassa Rurale è andato ad affiancarsi a quello proposto all’amministrazione comunale in ricordo di Grillotti appunto.

Anche quest’anno il Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco ha partecipato con la propria squadra al tradizionale tor-neo nazionale di calcio delle BCC che si è svolto a san Giovanni Rotondo dal 2 al 5 giugno u.s..Di anno in anno si evidenzia sempre più anche in queste occasioni la sintonia e la capacità di “fare gioco di squadra” del nostro personale, fattori indispensabili per un risultato di successo della nostra Cassa Rurale e dell’intero Movimento Co-operativo.

Fiera Sant’Apollonia: nel ricordo dell’on. Grillotti la Cassa Rurale premia i migliori allevatori

La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC

26 27

New

s

New

s

Dal Credito cooperativo dell’Adda e del Cremasco con-tributo a sostegno dell’opera di Fiammetta Cappellini, responsabile dell’associazione umanitaria AVSI ad Hai-ti. La cerimonia di consegna si è svolta nella casa ma-dre delle Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda nell’aprile scorso. Erano presenti il presidente della Cassa Rurale Adda e Cremasco, Giorgio Merigo e, con Fiammetta, il papà Alvaro, fondatore della onlus ‘il germoglio’. Oltre al direttore generale della BCC, Daniele Migliazzi, il vi-cepresidente Angelo Manfredi, il consigliere Francesco Riccaboni. “La risposta all’appello che la Bcc ha messo in campo per un aiuto alla popolazione di Haiti colpi-ta dal terremoto non si è fatta attendere: i dipendenti, gli amministratori e i sindaci della Cassa Rurale, sono stati i primi a dare la loro adesione personale a questa iniziativa alla quale hanno dato il loro contributo anche tanti soci e clienti della Cassa Rurale, tra i quali l’Avis di Bagnolo e di Spino d’Adda, i consiglieri e gli assessori comunali di Bagnolo, gli ex-allievi dell’istituto Salesiano di Fiesco, l’associazione Federcaccia di Rivolta d’Adda, la parrocchia di Zelo Buon Persico”. Anche la Banca di Credito Cooperativo di Cremeno ha voluto devolvere a Fiammetta quanto raccolto in Valsassina.La Cassa Rurale dell’Adda e del Cremasco ha poi inte-grato la cifra complessivamente raccolta con un con-tributo straordinario: complessivamente nelle mani di Fiammetta è arrivata la somma di 22.000 euro.

La tragedia di Haiti, il nostro aiutoAiuti per HAiti

Dona il tuo contributo

Permetti a questi occhi di “guardare” al futuro!

Un grande progetto...

una grande solidarietà

Gabriele Cappellini, dipendente del-

la nostra banca, da circa un anno

è distaccato ad Haiti e coopera con

i volontari dell’AVIS, per la realizza-

zione di laboratori artigiani grazie ai

quali i giovani haitiani potranno crearsi

un futuro certo.

presso le nostre filiali

www.bccaddaecremasco.it

Consegna del contributo a Fiammetta Cappellini

Page 15: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Orizzonti Cooperativi Dicembre 2011 29

New

s

New

s

Numerosa ed entusiasta la partecipazio-ne del nostro personale al “fine settimana formativo” che si è svolto lo scorso mese di ottobre a Firenze.L’iniziativa ha rappresentato un importan-te ed atteso momento di approfondimento

e riflessione sul ruolo strategico della no-stra BCC alla luce di un rinnovato impegno cooperativo e solidale che la renda capace di affrontare adeguatamente la grave cri-si che sta riflettendosi anche sulle nostre Comunità locali.Le giornate trascorse insieme all’insegna della cordialità e dell’amicizia sono state caratterizzate anche da momenti intensi come la partecipazione alla messa conce-lebrata dal nostro don Lorenzo insieme ai monaci nella Badia e le visite ad alcuni dei tanti tesori artistici che caratterizzano la città di Firenze.

Insieme all’Amministrazione Comunale di Pan-dino e alle istituzioni scolastiche territoriali si è voluta celebrare la ricorrenza del 150° dell’Unità d’Italia attraverso l’esposizione di targhe esplica-tive poste lungo le vie del paese intitolate a eventi e personaggi che hanno contribuito all’unità na-zionale. L’iniziativa ha riscosso notevole successo

tra i cittadini e i giovani che hanno potuto approfondire così questi importanti momenti storici.

Firenze: uno speciale fine settimana formativo per il nostro personale

Celebrazione del 150°: le vie dell’unità d’Italia

Manometria esofagia computerizzata: è l’attrezzatura che, dal febbraio dello scorso anno, può vantare il reparto di Ga-stroenterologia dell’ospedale Maggiore di Crema. Questo, grazie alla donazione di 20mila euro fatta dalla Cassa Ru-rale dell’Adda e del Cremasco. Un’apparecchiatura – unica in tutta la provincia di Cremona - che consentirà di ese-guire accertamenti clinici con una precisione fino ad ora mai riscontrata. A pazienti che soffrono di disfagia, dolori toracici, dolori epigastrici e patologie del tratto dell’esofa-go, l’introduzione di un semplice e piccolo sondino potrà diagnosticare la patologia. La consegna dell’apparecchia-tura è stata fatta, in reparto, dal presidente della Cassa Ru-rale dell’Adda e del Cremasco Giorgio Merigo al primario Alessandro Zambelli. Presenti anche il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Luigi Ablondi, il direttore sanitario Frida Fagandini.

‘Un uomo di Cremosano’. Così è stato definito, e a ragione, il maestro Malachia Cella, a cui è stato dedicato il libro che la Banca di Credito dell’Adda e del Cremasco ha sponsorizzato. Un uomo, Malachia Cella, che ha messo al centro della propria vita valori fondamentali come l’amore per la sua gente. Basti ricordare la tenacia ed il duro lavoro messo in campo per ottenere i permessi che hanno portato all’apertura del primo asilo di Cremo-sano nel 1956. A dimostrazione dell’attaccamento al proprio territorio, il senso di responsabilità nei confronti dell’educazione dei giovani, la voglia di essere utile e di supporto agli altri; una serie di principi che ci raccontano di una persona unica ed in-dimenticabile. “Ricordo infatti – ha sottoline-ato il presidente della nostra Cassa Rurale, Giorgio Merigo -, che di Malachia e del suo impegno nel sociale ne avevo sentito parlare fin da piccolo, esattamente dal fratello don Arsenio cappellano a Casaletto Vaprio”. Mo-tivi, questi, che hanno spinto la Cassa Rurale a patrocinare il libro per trasmettere anche alle nuove generazioni l’esempio e per far buona memoria di quanto egli ha saputo costruire, ricordando che non si può costrui-re il futuro senza rammentare il passato.

Gastroenterologia, reparto più tecnologico grazie alla donazione della Cassa Rurale

Cella, “il maestro di Cremosano”raccontato in un libro

Page 16: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Dicembre 2011 31

New

s

Orizzonti Cooperativi30

New

s

Nel 2010 a Rivolta d’Adda, nella primavera di

quest’anno a Melegnano. In entrambi i casi

il corso di giardinaggio organizzato dalla

Cassa Rurale dell’Adda e del Cremasco ha

confermato il successo, facendo registrare

un ottimo numero di iscritti. Che, tra l’altro,

rispondendo al questionario distribuito al

termine del corso, si sono detti entusiasti

e pronti a ripetere simili esperienze. Tre

le serate, altrettanti i macroargomenti af-

frontati e spiegati, oltre cento gli amanti del

‘pollice verde’ che hanno seguito le lezioni.

La prima ha affrontato il tema delle ‘varie

tipologie di giardino: la progettazione e rea-

lizzazione di un tappeto erboso’. Il secondo

appuntamento la settimana successiva: ‘La

cura e la scelta delle piante da giardino’.

Infine, nella terza e conclusiva serata ‘La

potatura delle piante da giardino e da frut-

ta: quali sistemi di coltivazione’. Bravissimi,

come sempre, i docenti, tutti appartenenti

all’Associazione ex-allievi dell’Istituto Agra-

rio Stanga di Crema.

Corso di giardinaggiosuccesso ‘annunciato’

Lunedi 28 Marzo ore 20,45

Primo incontro

Lunedi 4 Aprile ore 20,45

Secondo incontro

Lunedi 11 Aprile ore 20,45

Le varie tipologie di giardino;la progettazione e realizzazione di un tappeto erboso.

La cura, la difesa e la scelta delle piante da giardino.

La potatura delle piante da giardino e da frutto; epoche e sistemi di coltivazione.

Terzo incontro

www.bccaddaecremasco.it

iniziative INIZIATIVE iniziative iniziative INIZIATIVE iniziative INIZIATIVEiniziative iniziative INIZIATIVE iniziative INIZIATIVE iniziative

CREDITO COOPERATIVO DELL’ADDA E DEL CREMASCOCASSA RURALE

Corso di base intre incontri serali

GIARDINAGGIO E POTATURAPer combattere lo stress della vita moderna......nel verde tra cultura e relax

MELEGNANO – Marzo-Aprile 2011

in collaborazione conl’Associazione ex-allievidell’Istituto Professionale perl’Agricoltura e l’Ambiente di Crema

Docenti del corso:>prof. Attilio Maccoppi>Agrotecnico Alberto Bettinelli>Agrotecnici ed Esperti ex-allievi

Moderatore:>prof. Basilio Monaci pres. Associaz. ex-allievi

Istituto Agrario - Crema

Il corso si terrà presso la sala delle Battaglie del Castello Mediceo,piazza Vittoria, 11 - Melegnano.

Ai partecipanti verrà offerto un CD con la sintesi delle lezioni del corso

Informazioni ed adesioni presso:la filiale del Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco - Cassa Rurale di:

MELEGNANO, via G. Mazzini, 9 • tel. 02 98232859 • fax. 02 9835399

o presso gli altri sportelli della Cassa Rurale

[email protected]

La partecipazione al corso è gratuita

Agnadello • Bagnolo Cremasco • Bagnolo Cr. Centro Comm. "Girandola" • CapergnanicaCapralba • Casaletto Vaprio • Chieve • Cremosano • Dresano • Mulazzano • Palazzo PignanoPieranica • Quintano • Rivolta d'Adda • Scannabue • Spino d'Adda • Torlino Vimercati Tavazzano con V i l lavesco • V izzo lo Pr edabiss i • Zelo Buon Per s ico

Col patrocinio di: In collaborazione con:

Comune di Melegnano

Lions diMelegnano

Lunedi 28 Marzo ore 20,45

Primo incontro

Lunedi 4 Aprile ore 20,45

Secondo incontro

Lunedi 11 Aprile ore 20,45

Le varie tipologie di giardino;la progettazione e realizzazione di un tappeto erboso.

La cura, la difesa e la scelta delle piante da giardino.

La potatura delle piante da giardino e da frutto; epoche e sistemi di coltivazione.

Terzo incontro

www.bccaddaecremasco.it

iniziative INIZIATIVE iniziative iniziative INIZIATIVE iniziative INIZIATIVEiniziative iniziative INIZIATIVE iniziative INIZIATIVE iniziative

CREDITO COOPERATIVO DELL’ADDA E DEL CREMASCOCASSA RURALE

Corso di base intre incontri serali

GIARDINAGGIO E POTATURAPer combattere lo stress della vita moderna......nel verde tra cultura e relax

MELEGNANO – Marzo-Aprile 2011

in collaborazione conl’Associazione ex-allievidell’Istituto Professionale perl’Agricoltura e l’Ambiente di Crema

Docenti del corso:>prof. Attilio Maccoppi>Agrotecnico Alberto Bettinelli>Agrotecnici ed Esperti ex-allievi

Moderatore:>prof. Basilio Monaci pres. Associaz. ex-allievi

Istituto Agrario - Crema

Il corso si terrà presso la sala delle Battaglie del Castello Mediceo,piazza Vittoria, 11 - Melegnano.

Ai partecipanti verrà offerto un CD con la sintesi delle lezioni del corso

Informazioni ed adesioni presso:la filiale del Credito Cooperativo dell’Adda e del Cremasco - Cassa Rurale di:

MELEGNANO, via G. Mazzini, 9 • tel. 02 98232859 • fax. 02 9835399

o presso gli altri sportelli della Cassa Rurale

[email protected]

La partecipazione al corso è gratuita

Agnadello • Bagnolo Cremasco • Bagnolo Cr. Centro Comm. "Girandola" • CapergnanicaCapralba • Casaletto Vaprio • Chieve • Cremosano • Dresano • Mulazzano • Palazzo PignanoPieranica • Quintano • Rivolta d'Adda • Scannabue • Spino d'Adda • Torlino Vimercati Tavazzano con V i l lavesco • V izzo lo Pr edabiss i • Zelo Buon Per s ico

Col patrocinio di: In collaborazione con:

Comune di Melegnano

Lions diMelegnano

Page 17: anno 1 / numero 0 / dicembre 2011 … · La nostra squadra di calcio al Torneo Nazionale BCC La tragedia di Haiti, il nostro aiuto ... trazione rispetto al 2010, connessa principalmente

Orizzonti Cooperativi

Dal 1905 il nostro pensiero è sempre per voi.

Buon Natale eFelice Anno Nuovo

La Banca che pensa alla gente... anche lontana

Bongiovanni dè Lupi: ancona della Natività, anno 1480Basilica di Santa Maria Assunta e San SigismondoRivolta d’Adda (Cremona)

credito cooperativo dell’adda e del cremasco • cassa rurale

www. b c c a d daec remasco . i t

Le nostre filiali: • Agnadello • Bagnolo Cremasco (centro) • Bagnolo Cremasco (“Girandola”) • Capergnanica • Capralba • Casaletto Vaprio • Chieve • Cremosano • Dresano • Melegnano • Mulazzano • Palazzo Pignano • Pieranica • Quintano • Rivolta d’Adda • Scannabue • Spino d’Adda • Torlino Vimercati • Tavazzano con Villavesco • Vizzolo Predabissi • Zelo Buon Persico