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PERIODICO DI CONFINDUSTRIA L’AQUILA • SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE L. 662/96 C.20/C ANNO XX

ANNO - confindustria.aq.it · DIFENDERE I NOSTRI PRIMATI ... re a rendere più forte,ancora più di quanto già non lo lo sia,la credibilità di ... ECCO I PERCHÉ DI UNA NUOVA CONFINDUSTRIA

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PERIODICO DI CONFINDUSTRIA L’AQUILA • SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE L. 662/96 C.20/C

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XX

L'INDUSTRIALE 4-2011.qxd 3-11-2011 15:45 Pagina 1

Spedizione gratuita in abbonamento postaleReg. del Tribunale dell’Aquila n. 259 del 6/4/89

Direttore responsabile Maria Paola IANNELLADirettore Antonio CAPPELLIRedazione Fabio SPINOSA PINGUEFrancesco DE BARTOLOMEISPaolo GARGANOCarlo IMPERATOREMarco MASCIOCCHIGiovanni SARACINO

Nucleo Industriale Campo di PileTel. 0862.0862.317938/312769Fax 0862.317939www.www.confindustria.aq.ite-mail: [email protected]

Realizzazione Studio Grafico Pierpaolo CECCARELLIVia P. Tedeschi, 1 - L’Aquila • 338.6992697

Stampa TIPOLITO 95 - L’Aquila

Servizi di Redazione O.S.A. Srl

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TRASPARENZA, LEGALITA',LOTTA ALL'EVASIONE, IL NOSTRO IMPEGNOPER FAR RIPARTIRE IL PAESE

indice

n.4OTTOBRE 2011

ATTILIO BEFERA AGLI IMPRENDITORI:“IL NOSTRO OBIETTIVO È ANCHE IL VOSTRO”

UNA NUOVA VISION SULL’ORIZZONTEDEL TERRITORIO SPA

4 LE INFRASTRUTTURE IMMATERIALIPER COSTRUIREUN TERRITORIO COMPETITIVO

LA RICETTA PER USCIRE DALLA CRISI?FARE SQUADRA, INNOVARE,DIFENDERE I NOSTRI PRIMATI

10 SCUOLA E IMPRESA

13 ALLA RICERCA DELL’ANTIMATERIALASSÙ QUALCUNO PARLA ITALIANO

16 NUOVI ASSOCIATI

RIPARTIAMO DALLE PMIQUI ED ORA CON I GIOVANI

12 PARI OPPORTUNITÀOBIETTIVO RAGGIUNTO O CHIMERADI UN PAESE IN AFFANNO?

14 TELECENTRAL SPA CELEBRA IL SUO 15° ANNIVERSARIO

QUESTO GIORNALE È STAMPATO SU CARTA ECOLOGICA

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L’INDUSTRIALE / OTTOBRE 20113

L’Aquila, 5 settembre 2011

prendo spunto dal Comunicato Stampa, emesso a seguito della riunione del Direttivo di Confindustria, per espri-merTi tutto il mio sostegno e quello dell’Imprenditoria aquilana.Non ci stiamo a farci governare dagli eventi perché possiamo, e dobbiamo, sognare un paese davvero modernoe civile, che non può prescindere dall’adottare comportamenti trasparenti e virtuosi; credo sia arrivato il mo-mento che le Imprese “sposino”, una volta per tutte, questo Paese e tirino fuori tutto il coraggio e la loro vogliadi continuare a stare sul mercato.Sono convinto che ci vuole una forte discontinuità, soprattutto in tema di trasparenza ed in particolare su lega-lità e lotta all’evasione.Per quanto attiene la legalità, stiamo lavorando con la locale Prefettura, per instaurare un rapporto nuovo congli Organi preposti al controllo ai quali vogliamo offrire la massima collaborazione, e speriamo di avere a L’Aqui-la il Ministro Maroni per la sottoscrizione del relativo Protocollo di Intesa.Relativamente alla lotta all’evasione, dobbiamo ora profondere il massimo sforzo per poterne raccogliere i beneficiin un prossimo, speriamo immediato, futuro. Forse è necessario un patto con il Paese: trasparenza in cambio di unrapporto più sereno con il fisco. Solo noi possiamo farlo perché siamo noi che produciamo sviluppo ed occupazio-ne e, certamente, non favoriamo fabbriche di evasione e non vogliamo che si possa avere il minimo sospetto di vo-lerle favorire. Del resto il futuro, da sempre, lo costruiscono i virtuosi; le persone illuminate, creative e sognatrici.Giammai le liste di prescrizione, come potrebbe essere l’espulsione degli evasori dal sistema perché è complica-tissimo decidere chi sia o meno evasore vista la complessità della nostra legislazione in materia (5 diversi com-mercialisti chiuderebbero lo stesso bilacio in 5 modi diversi con 5 diverse imposte da versare) e, poi, a partireda quale importi si è evasori?Applicare, su base volontaria,alcune nostre proposte,purtroppo non recepite dal legislatore,credo possa contribui-re a rendere più forte, ancora più di quanto già non lo lo sia, la credibilità di Confindustria come attore virtuoso.Suggerirei,proprio per evitare di alimentare un clima torbido,di impegnarci come Confindustria a pubblicare,esclu-sivamente su base volontaria, i redditi di tutti i componenti degli Organi Sociali (Consigli Direttivi, Comitati di Pre-sidenza, Presidenti, Probiviri ecc.) e dei nostri dirigenti apicali; sarebbe un gesto forte da quella parte della societàche ha, ancora, a cuore gli interessi del Paese e che fa della trasparenza del mercato un suo cavallo di battaglia.Potremmo anche abbassare, sempre su base volontaria, a 500 euro (rispetto ai 2.500 stabiliti dal legislatore) lasoglia per l’uso del contante da parte delle imprese aderenti al sistema Confindustria.Spero di non averTi tediato eccessivamente e che vorrai prendere in considerazione queste mie “proposte”, fa-cendone oggetto di discussione con gli organi che riterrai più opportuni.

Fabio Spinosa Pingue

TRASPARENZA, LEGALITA',LOTTA ALL'EVASIONEil nostro impegnoper far ripartire il paese

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Le infrastrutture immaterialiper costruireun territorio competitivo

L’INDUSTRIALE / OTTOBRE 2011

Fabio SPINOSA PINGUEPresidente Confindustria L’Aquila

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ECCO I PERCHÉ DI UNA NUOVA CONFINDUSTRIA ANCORA PIÙ VIRTUOSA

HO TROVATO UNACONFINDUSTRIA VIRTUOSA,MA DOBBIAMOE POSSIAMO FARE DI PIÙ.

La sensazione è che stiamocercando di progettare il fu-turo con lo sguardo tropporivolto al passato, mentre ilmomento che viviamo, in-vece, ci chiede di osare, di

fare un salto ancora più lungo: accettarela sfida di consentire al nostro Territoriodi crescere attraverso l’innovazione e laricerca. Gli strumenti che non possonomancare sono legalità, etica e trasparen-za quali veicoli di crescita per un doma-ni credibile laddove credibile traduce ilconcetto di “infrastrutture”:- infrastrutture che garantiscono liber-

tà e diritti,a cominciare dal diritto e dal-la libertà di spostamento delle persone edelle idee, onde accorciare le distanze,mettere in comune e moltiplicare le ri-sorse per offrire a tutti più opportunità

- infrastrutture della conoscenza cheveicolano creatività, ricerca, spirito diimpresa, e che supportano la culturacome fattore di crescita, compresi pro-getti a sostegno dei talenti quali porta-foglio della nostra ricchezza

- infrastrutture della solidarietà che non la-sciano indietro nessuno,anzi,che parlano illessico dell’inclusione invece di quello del-l’esclusione (cioè produzione di povertà edevianza,un pericolo che toglie certezza deldomani a tutti, ricchi e poveri).

Questa idea di infrastrutturare il Territo-rio deve generarsi con investimenti fortie intelligenti ma, soprattutto e da subito,con un cambiamento radicale: una rivolu-zione intellettuale della portata di quellaindustriale di oltre un secolo fa ma che,questa volta, non pesa sui bilanci di nes-suno, non su quelli pubblici né su quelliprivati. Una rivoluzione culturale che la-scerà sul campo molti caduti, come accad-de quando in tanti si spaventarono veden-do il primo treno.... e pensarono che fossesolo una trovata di breve vita.Ecco perché, se davvero vogliamo co-struire un futuro migliore per la nostraComunità, non dobbiamo aspettare chealtri facciano per noi e chiedere soloagli altri di cambiare ma dobbiamo esse-re Noi i primi a farlo. E fare come la mo-glie di Cesare: sempre al dì sopra di ognisospetto. Diversamente non possiamoparlare di trasparenza, etica, legalità, am-

il Presidente

biente: rischiamo di essere accusati, co-me già qualche volta accade, di essere isoliti imprenditori furbi che predicanoagli altri le ristrettezze e intanto fanno labella vita: no, siamo lontani mille migliadalla cultura del fare i kamikaze con ilcorpo degli altri.Allora dico che Noi confindustriali dob-biamo pubblicare su base volontaria ladichiarazione dei nostri redditi, che dob-biamo deliberare di non essere candida-bili alle elezioni per due/tre anni succes-sivi all’incarico di Presidente, che dob-biamo costituirci parte civile quandoqualche nostra Associata viene condan-nata per concussione, corruzione e viadicendo. Sono operazioni che segnanouno stacco netto rispetto a chi vuole an-cora fare il gioco delle tre carte o muo-versi protetto dalla lobby. Ma noi siamouna autentica Istituzione della Comuni-tà, non una lobby, quindi vogliamo offri-re riparo a chi sceglie di costruire quelleinfrastrutture immateriali di cui ora ab-biamo bisogno.Certo, anche questo è fare politica, ma inmaniera sana. E chi si sente di poter dareun contributo in prima persona direttaal Paese si faccia avanti, purché non ci siacommistione di ruoli, e non offra il fian-co a possibili manipolazioni, sempre inagguato, soprattutto per quanti nella vitahanno sempre lavorato anziché affinareil proprio ingegno nello scambio di inte-ressi personali.

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L’INDUSTRIALE / OTTOBRE 20115

Il tassator corteseagli imprenditori

Attilio BEFERADirettore Agenzia delle Entrate e Presidente Equitalia

“IL NOSTRO OBIETTIVO È ANCHE IL VOSTRO”

ATTILIO BEFERA È DIRETTOREDELL'AGENZIA DELLE ENTRATEDA GIUGNO DEL 2008.ROMANO DI NASCITA, HAORIGINI MARSICANE PER PARTEDI MADRE E ALL’ABRUZZO ÈSEMPRE STATO MOLTO LEGATO.

Lo abbiamo incontrato aL’Aquila, a margine del con-vegno “Dall’azienda dellegabelle all’Agenzia delleEntrate – 150 anni di fi-sco”, organizzato dalla Di-

trate ed all'Inps il compito di creareun'apposita società (Equitalia S.p.a.) econtestualmente potenziando le procedu-re esecutive e cautelari degli Agenti dellariscossione. L’anno dopo il c.d. decreto“Bersani-Visco” ha dato il via concreta-mente alla riforma, il cui obiettivo prin-cipale era quello di evitare che un inade-guato funzionamento della riscossionecoattiva pregiudicasse la lotta all'evasio-ne fiscale e contributiva. A distanza dicinque anni, l’obiettivo è raggiunto?Certamente è più vicino. Con l’eserci-zio 2010, il quarto della gestione pub-blica degli Agenti della riscossione, chechiudeva di fatto la fase di start up delgruppo Equitalia, i volumi riscossi an-nualmente con ruoli erariali e previ-denziali sono quasi raddoppiati (da 5¤/miliardi a 8,9 ¤/miliardi) e le maggio-ri risorse acquisite al bilancio delloStato hanno contribuito, in un periododi crisi economica e di diffuso disagiosociale, a garantire la prestazione deiservizi pubblici essenziali e la tenutadei conti. A questo gettito di imposterecuperate, che è raddoppiato negli ul-timi anni, si è affiancata, infatti, unadrastica riduzione dei costi del siste-ma, nella direzione del contenimentodella spesa pubblica, ottenuta superan-do la frammentazione precedente ecreando economie di scala. In sintesiun bilancio complessivo ampiamentepositivo, in cui il miglioramento rispet-to alla gestione precedente affidata aiprivati è netto. E non stiamo parlandosoltanto di numeri, ma anche di affi-dabilità e credibilità dello Stato. Solocosì si combatte seriamente la battagliaper la legalità e l’equità fiscale.

Qualcuno obietta che i risultati sono an-cora gocce rispetto al mare magnum del-l'evasione fiscale, calcolata in circa 100miliardi di euro all'anno e gocce anche ri-spetto al totale già scoperto (secondo laGDF 23 miliardi solo nei primi 5 mesi del-l’anno), di cui però lo Stato non riesce adentrare in possesso. Peraltro nella corsaalla riscossione accade di scegliere strate-gicamente i crediti più facilmente esigi-bili. In questa ottimizzazione delle risor-se che potrebbe condurre a scegliereobiettivi “deboli”, non rischiamo di dareil colpo fatale a soggetti già in difficoltà?Molti studi mostrano come il peso fiscalee contributivo sulle PMI arrivi a sfiorare

Legalità e imprese

SEGUE A PAG. 6

ATTILIO BEFERA

Nato a Roma il 29 giugno 1946, laureato in Economia e Commercio (con lode),prima di diventare direttore dell’Agenzia delle Entrate e presidente di Equita-lia, Attilio Befera è stato dirigente bancario e ispettore centrale tributario del

Secit. Ha lavorato per circa trent’anni (dal ’65 al ’95) in Efibanca, una banca d’affari lacui attività era principalmente l’assistenza di aziende medie e medio-grandi in attivi-tà di credito industriale e strutturato, di Capital Market e Merchant Banking. Nomina-to ispettore tributario del SECIT (Servizio Centrale degli Ispettori Tributari) nel 1995,due anni dopo ottiene la carica di dirigente generale al ministero delle Finanze, conl’incarico di direttore centrale per la riscossione del dipartimento delle entrate.Nel 2001, con la nascita delle Agenzie fiscali, passa alle Entrate, prima con l’incarico didirettore centrale per i rapporti con gli enti esterni e poi (da ottobre dello stesso an-no) come direttore centrale dell’amministrazione. Dal 2005 il ministro Tremonti lochiama a guidare Riscossione spa (che poi diventerà Equitalia), la società pubblicacreata in quell’anno per accentrare e riaffidare allo Stato la riscossione dei tributi - si-no ad allora effettuata attraverso concessioni a istituti di credito. Una trattativa diffici-le, quella con gli istituti di credito per l’acquisto delle concessionarie, dalla quale Befe-ra esce vincitore. Alla fine, dalla riforma della riscossione restano abilitate solo 3 delle40 società precedenti, con una riduzione da 11.000 a 8.000 dipendenti, e la partecipa-zione azionaria di Equitalia assegna il 51% all’Agenzia delle Entrate, di cui Befera di-viene direttore nel 2008.

rezione Regionale abruzzese dell’Agen-zia delle Entrate insieme alla Federazio-ne Regionale dei Dottori Commercialistied Esperti Contabili.

Dott. Befera, lei è stato protagonista diuna storica riforma bipartisan: quelladella riscossione, pensata dalla destra,concretizzata dalla sinistra, continuatadall’attuale governo. Per decenni quellodella riscossione è stato un business affi-dato a privati, che avevano standard diefficienza, economicità ed efficacia estre-mamente bassi. Nel 2005 Governo e Par-lamento hanno deciso di invertire la rot-ta, riportando la gestione in ambito pub-blico, attribuendo all'Agenzia delle En-

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il tassator corteseagli imprenditori

L’INDUSTRIALE / OTTOBRE 20116

il 75%, a fronte di percentuali molte piùbasse per le grandi imprese. E con la crisieconomica e i mancati incassi dalle com-messe pubbliche, molte di queste aziendesono già sull’orlo del collasso.Noi siamo incaricati di accertare e riscuo-tere, il resto spetta al legislatore. Però vo-glio invitare gli imprenditori a ponderareseriamente il grave danno di competitivi-tà indotto dal fatto che il sistema fiscalenon garantisce la legalità. L’imprenditoreche sopravvive perché non paga le im-poste falsa la concorrenza e impediscela crescita del mercato e dell’economia.So che le imprese “oneste” lo sperimenta-no ogni giorno. Perciò il nostro obiettivoè anche il vostro. Se riusciamo a ristabili-re un corretto atteggiamento dei contri-buenti, perseguendo e sanzionando icomportamenti illegali, allora le impresenon potranno che giovarsene, perché unfisco efficiente mantiene sano il mercato.Che poi i costi imposti alle aziende dalloStato siano troppo alti è altro aspetto. Ilnostro ufficio sta svolgendo uno studiomolto interessante sugli oneri ammini-strativi nel settore fiscale, che sono unavoce assai ingombrante nei costi delle pic-cole e medie imprese. Non parlo del pesofiscale,ma proprio dei costi amministrati-vi: moduli da compilare, registri, docu-mentazioni… Abbiamo avviato un’attivi-tà di misurazione di questi “costi burocra-tici”presso le imprese con meno di 250 di-pendenti, con l’obiettivo di fornire unabase informativa essenziale per definiregli interventi di semplificazione che cipermettano di giungere entro il 2012 (co-me stabilito in sede comunitaria) alla lororiduzione del 25%.

Equitalia suscita oggi un malcontentodiffuso dei contribuenti. A tratti violento.La creazione di Equitalia col coinvolgi-mento di Agenzia delle Entrate e Inps hacreato i presupposti per un governo uni-tario dell'azione di accertamento e diquella di riscossione.Questo cambiamen-to è stato realizzato in un brevissimo ar-

co di tempo, avendo dovuto integrare inuna nuova struttura pubblica numerosesocietà private, non avendo strumentitecnologici adeguati e dovendo introdur-re interventi coattivi in un’attività che,nei fatti, non li aveva a pieno utilizzati. Etutto questo senza interromperne lo svol-gimento neanche per un solo giorno. Èinevitabile che si siano determinate diffi-coltà e incomprensioni, che in partepersistono. Per ridurre l’incidenza diqueste criticità, Equitalia ha intrapresoun vasto programma di interventi finaliz-zato a sviluppare a tutti i livelli il dialogocon il contribuente, direttamente o per iltramite di associazioni imprenditoriali eorganizzazioni professionali. In questianni i servizi ai cittadini sono significati-vamente migliorati: dall’attivazione dicanali alternativi di pagamento all’acces-

so a servizi di interrogazione on line del-la propria posizione fiscale; dalla facoltàdi rateizzazione delle somme in cartellaall’emanazione a maggio 2010 della di-rettiva “antiburocrazia” che consente alcontribuente, con una semplice dichia-razione, di ottenere la sospensione del-le procedure di riscossione, avendo cosìil tempo di ricevere dall’Ente creditore unatto ufficiale di definizione della sua po-sizione. Certo, il meccanismo è in trasfor-mazione, suscita attriti e richiede messe apunto progressive. Ne siamo consapevolie chiediamo la collaborazione di tutti maanche il rispetto per un lavoro che svol-giamo a servizio della collettività, impe-gnandoci da parte nostra a farlo con ladedizione, la trasparenza e la correttezzache deve guidare i dipendenti della PA neiconfronti dei propri cittadini.

Il direttore dell'Agenzia delle Entrate interviene al Convegno dell'Aquila

Si è tenuto lo scorso mercoledì 19 ottobre, all’Aquila, presso l’Aula Magna del-la Facoltà di Ingegneria, un interessante convegno sul tema ENERGIA DABIOMASSE: prospettive di sviluppo tra innovazione tecnologica ed econo-

mia locale. Sono intervenuti, insieme ai numerosi tecnici ed esperti del settore edelle università che hanno illustrato lo stato degli studi in materia, l’ On. StefanoSaglia, Sottosegretario di Stato allo Sviluppo Economico con delega in materie dicompetenza del Dipartimento Energia; l’ing. Emilio Cremona, Presidente del GSE(Gestore Servizi Energetici); l’ing. Giacobbe Braccio, Responsabile Unità TecnicaTrisaia dell’ENEA; e il nostro presidente Fabio Spinosa Pingue, che ha illustratol’ambizioso impegno del progetto “Confindustria Green”. L'incontro, organizzatodalla Facoltà di Ingegneria dell’Università dell’Aquila in collaborazione con Fu-turis Aquilana, si proponeva di approfondire il tema della generazione di energiada biomasse, offrendo spunti di riflessione e analisi scientifiche, per raccogliere leopinioni dei tecnici e gli orientamenti delle istituzioni. Un tema cruciale, sul qualesi giocheranno molte delle scelte future del nostro paese.

Convegno sul temaENERGIA da BIOMASSE

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L’INDUSTRIALE / OTTOBRE 20117

L’INDUSTRIA AGRICOLA

CONFAGRICOLTURASI ASSOCIA A CONFINDUSTRIAL’AQUILA.UN FATTO IMPORTANTEPER TUTTO IL TERRITORIO,PIÙ ANCORA CHE PERCONFINDUSTRIA.

Sicuramente acquisire come As-sociato una realtà di più di 500aziende portatrici di oltre 2000dipendenti è un dato rilevante,che accresce la capacità e la for-za di Confindustria su tutta la

provincia, ma la considerazione da fareva di gran lunga oltre i numeri che ri-guardano “casa nostra” ed oltre il peri-metro provinciale.Il connubio, infatti, ha una portata direistorica per il futuro del Territorio Spa: fi-nalmente con un fronte comune che insi-ste su settori di così grande rilevanza,l’agricolo e l’industriale, si potrà comin-ciare a mettere mano a quella program-mazione dello sviluppo dell’Abruzzo chemai è stata fatta nel corso degli anni.Molto si è parlato di vocazioni territoria-li delle diverse aree, di turismo, di pro-dotti tipici, di sviluppo industriale, maun’azione univoca e unidirezionale voltaa (ri)programmare lo sviluppo non hamai visto la luce.Qualche considerazione è dunque dove-rosa.Confindustria ha una tradizione storicanella concertazione, l’ha praticamente

inventata, così come nel fare politica, nelsedere al tavolo dei grandi...: elabora ideee le inserisce nell’Agenda del Governo, edell’opposizione. E’ un soggetto politicoche contratta direttamente con i sindaca-ti e con i governi. Dello stesso potere ne-goziale non sono depositari gli Artigiani,i Commercianti, né gli Agricoltori.L’unione di intenti di Industria e Agricol-tura arriva giusto appunto in un mo-mento di grande cambiamento: fino adoggi infatti Confindustria ha lavoratoprevalentemente sulla protezione della

Confagricoltura si associa a Confindustria

categoria datoriale perché i tempi ci co-stringevano in trincea, al fronte “contro”i sindacati. Oggi, salve le realtà che vivo-no “nel e del” passato (come la pubblicaamministrazione), non c’è più distinzio-ne tra datore di lavoro/impresa e lavora-tore: tutti nella stessa barca. Dunque, aben riflettere, i due settori attraverso unapolitica concordata potrebbero farequanto mai è stato fatto in passato. Quel-lo che si vede all’orizzonte di questa vi-sion è anche un unico Assessorato al-l’Agricoltura e alle Attività Produttive:dunque programmi unici per settori chesono nella prassi e in parte già integrati.Certo il discorso ci porta dritti al Turi-smo. Prodotti tipici, filiera corta per bas-so costo e alta qualità, enogastronomia,strutture ricettive... sono le fonti di pro-duzione del valore che vanno connessecon i mercati nazionali ed internaziona-li. E per questo Confindustria ha il patri-monio di conoscenza, la rete di relazioni,le “maestranze”.Diversamente, restiamo alle fiere, aglistand con le brochure, ai depliant e alleragazze in costume tipico.Il tema è molto semplice e al contempoambizioso: l’industria agricola come pro-pulsore per la ripresa economica del-l’Abruzzo interno. Questo potrebbe essereuno degli strumenti per riprogettare unnuovo asse politico-economico che “attra-verso” il Capoluogo della Regione avvicinila pianura Marsicana alla Valle Peligna... eentrambe al mondo.

Una nuova visionsull’orizzontedel Territorio Spa

Carlo IMPERATOREVicedirettore Confindustria L’Aquila

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La ricettaper uscire dalla crisi?

L’INDUSTRIALE / OTTOBRE 2011

Stefano FABRIZIDirettore Confagricoltura L’Aquila

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FARE SQUADRA, INNOVARE,DIFENDERE I NOSTRI PRIMATI

IL MADE IN ITALY, LE NOSTRESPECIALITÀ CONOSCIUTE INTUTTO IL MONDO, SONO ARISCHIO. I NOSTRI “NEMICI”SONO LA PIRATERIAALIMENTARE E LACONCORRENZA SLEALE CHE CISOTTRAE MERCATO. NONBASTA PROTESTARE, DOBBIAMOAGIRE. PER QUESTOCERCHIAMO LACOLLABORAZIONE DEGLIIMPRENDITORI DELL’INDUSTRIA.

Perché è ormai chiaro che laproduzione agroalimentaree agroindustriale italianapossono essere adeguata-mente valorizzati e difesisoltanto attraverso contratti

ed accordi di filiera stabili tra agricoltoried industriali. Confagricoltura e Confin-dustria hanno molti tratti in comune, acominciare dalla tutela degli interessidell’impresa e della libera iniziativa. Oradobbiamo avviare collaborazioni con lerispettive società di servizi nell’ambitodella consulenza, dell’informazione, delcredito, della formazione. Infine, last butnot least, dobbiamo porci l’obiettivo,complesso ma non impossibile, di crearesinergia tra i nostri soci, cooperazioneeconomica tra imprese. Come Confagri-coltura L’Aquila, siamo consapevoli chegli agricoltori devono impegnarsi mag-giormente nella ristrutturazione delleimprese, nel loro ammodernamento,

nell’introduzione di quei fattori di no-vità che la stessa industria mette loro adisposizione. Per questo ogni giornocombattiamo quelle forze, assecondatedalla miopia politica, che hanno interes-se a rappresentare l’agricoltura comemero fatto folcloristico e residuale. OggiConfagricoltura L’Aquila rappresenta ol-tre il 60% degli occupati agricoli nellaprovincia, un territorio ad altissima vo-cazione agricola grazie soprattutto allapresenza del Fucino. Associamo oltre 560imprese agricole di cui 250 assume ma-nodopera dando lavoro a 2300 operai peroltre 300.000 giornate di lavoro annue. Enon vogliamo fermarci, perché sappiamoche il nostro settore offre ancora nu-merose opportunità di sviluppo e dicrescita economica. Anche nelle zonemontane più difficili troviamo modellivirtuosi di economia “sana” con impren-ditori che investono e innovano, entran-do in sinergia con la natura, il turismo,l’artigianato tipico. Questi modelli, nonsporadici e casuali, potrebbero essere in-crementati se la “burocrazia cattiva”non ne ostacolasse la crescita (ad esem-pio attraverso una gestione meno ideolo-gica dei parchi e delle riserve). Ecco,troppo spesso la burocrazia regionalerappresenta la vera e propria palla al pie-de dell’imprenditore. I motivi li cono-sciamo: confusione di ruoli tra i troppiEnti (bene la soppressione dell’ARSSA daparte del Governo) chiamati a occuparsidelle questioni agricole, generale impre-parazione di dirigenti e funzionari (per-ché non fare una formazione seria?),mancanza di una visione ampia, strategi-

ca e d’insieme delle problematiche agri-cole mentre, al contrario, la pratica piùdiffusa è la gestione quotidiana del-l’emergenza. Ciò detto, abbiamo anchealtri problemi. L’orticoltura di pienocampo sconta le difficoltà tipiche dellaglobalizzazione senza regole e qui è evi-dente che è il complessivo ambiente eco-nomico che ostacola la crescita delle im-prese e dell’occupazione. Per questo dob-biamo ridare competitività alle impre-se agricole. E possiamo farlo.Attraverso interventi infrastrutturaliche non sono più rinviabili (p.e., per cita-re solo l’area del Fucino, certamente lapiù rilevante in termini occupazionali edeconomici diretti e indotti: l’impiantofisso d’irrigazione che consenta il rispar-mio dell’acqua ed energetico; il piano didepurazione delle acque a scopo ambien-tale con recupero delle stesse a scopo ir-riguo; il Concreto avvio dell’interporto diAvezzano, per la gestione del quale le for-ze imprenditoriali locali dovrebbero im-pegnarsi direttamente al suo utilizzo).Investendo su ricerca e innovazione.L’Agricoltura in generale e quella del Fu-cino in particolare è una forte divoratri-ce di innovazione: in campo agronomico(sementi e presidi sanitari), nelle tecno-logie di campagna (macchine ed attrez-zature agricole), negli impianti di condi-zionamento, lavorazione e confeziona-mento di ortaggi, nella catena del freddo,nel settore della logistica e dei trasporti.Occorre però razionalizzare le iniziativemesse in campo dalle troppe istituzioniscientifiche (università, centri di ricerca,patti, parchi e distretti) e, soprattutto, oc-corre che i progetti siano legati agli effet-tivi bisogni del territorio. Infine, dobbia-mo indirizzare i flussi finanziari versoprogetti in grado di fornire ai nostri im-prenditori il know how italiano tenendoa mente che, nonostante la crisi e l’ag-gressività dei nostri concorrenti (Spagnae paesi mediterranei africani), l’Italia haancora una leadership nel comparto or-tofrutticolo.Razionalizzando il sostegno alle im-prese: basta con gli aiuti a pioggia, inco-raggiamo la politica che sa scegliere eche è capace di dire dei no; basta finan-ziare la mera sostituzione di macchinaribanali, o l’acquisto di PC da parte di SPA,basta finanziare notai per occupare bor-se lavoro; gli interventi devono essere se-lettivi e settoriali per rimuovere le fragi-lità e sostenere la crescita.

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L’INDUSTRIALE / OTTOBRE 20119

Ripartiamo dalle Pmiqui ed ora, insieme ai giovaniIL PIACERE DELLA “SFIDA” NEL RISOLVERE I PROBLEMI,SAPER PENSARE IN MODO CRITICO: SI PUÒ IMPARARE

Le piccole e media impresesono da decenni l’ossaturaportante del nostro sistemaproduttivo. Oggi l’intero si-stema è in crisi e certamen-te in gravi difficoltà sono

molte PMI, schiacciate dal peso fiscale econtributivo (di un’amministrazioneche esige con rigore il rispetto della leg-ge soltanto dai più deboli e che troppospesso non tiene fede ai propri impegnie non corrisponde servizi adeguati) eindebolite da un mercato in cui la con-correnza – troppo spesso e in troppi set-tori – non è libera e trasparente. Questisono gli scogli più grandi contro i qualidobbiamo batterci, alzando la voce oveconviene perché possano essere abbat-tuti e superati. Ciò detto, però, anche noidobbiamo fare la nostra parte, tenendosempre a mente quello che ha reso forteil nostro sistema economico: un tessutoproduttivo dinamico capace di traman-dare tradizione ed esperienza ma anchedi sperimentare e innovare. In quest’ot-tica è importante la nostra partecipa-zione alla SECONDA GIORNATA NA-ZIONALE DELLE PICCOLE E MEDIEIMPRESE, prevista per i prossimi 25 e26 novembre 2011. Lo è per due motivi:perché abbiamo bisogno di visibilità af-finché questo paese si ricordi che è an-che grazie a noi che ha conosciuto il be-nessere e può perpetuarlo, e perchédobbiamo puntare sui giovani, l’unicarisorsa che può davvero salvarci.Il PMI Day è l’occasione per portare iragazzi delle scuole nelle nostre aziendee mostrare loro che cosa significa, in

concreto, condurre un’azienda (quantapassione ci mettiamo, quali competen-ze, quali risorse economiche e persona-li) e anche che cosa ha significato perla comunità la presenza di quell’azien-da sul territorio e in che modo ne ha

influenzato i destini. Vorremmo che allafine di quella giornata (il 25 novembrep.v.) in cui li porteremo dietro i cancellio i portoni delle nostre piccole o medieimprese, quei ragazzi tornino a casa conla percezione più chiara di quello cheproduce il loro territorio e di come loproduce, di che cosa è un imprenditoree qual è il suo ruolo sociale, di come siproduce occupazione e benessere equanto sia fragile un’impresa se non èsostenuta dalla comunità in cui vive,dai suoi dipendenti e dal corretto rap-porto con le istituzioni, e infine diquanto il territorio viva e respiri al-l’unisono col benessere del tessutoeconomico che lo sostiene.Abbiamo bisogno dei giovani almenoquanto loro hanno bisogno di noi. Dob-biamo comunicare loro le nostre diffi-coltà ma anche i nostri punti di forza, fi-duciosi che il futuro ci darà ragione onon sarà. Queste due giornate (nella se-conda faremo il punto ascoltando gli in-terventi di esperti e personalità impor-tanti degli imprenditori, incluso il no-stro presidente nazionale) devono di-ventare una finestra sul e per il nostromondo, mostrando che un’impresa, so-prattutto una PMI, è una comunità dipersone che vive e opera in stretta rela-zione con il territorio, condividendone(e in parte influenzandone) i drammi ele fortune e soprattutto contribuendocoi suoi abitanti alla costruzione di unfuturo benessere condiviso.

Pmi Confindustria L’Aquila

PROGETTORAPPORTOISTITUTI DI CREDITO/PICCOLEE MEDIE IMPRESEIN ABRUZZO

Il Comitato Regionale Piccola Indu-stria di Confindustria Abruzzo hasviluppato un articolato progettovolto a far emergere le problemati-

che esistenti tra il mondo del creditoe le piccole imprese: l’obiettivo è ela-borare una proposta coerente con leaspettative di entrambi.Il progetto prevede una fase di inda-gine ricognitiva (somministrazione diquestionari) da parte delle imprese,ed è stato affidato ad un Team com-posto da docenti universitari e ItaliaLavoro.Il questionario è predisposto dal-l’Agenzia tecnica del Ministero delLavoro e sarà utile anche per valuta-re lo status occupazionale nelle Pic-cole Imprese dell’area del sisma.

Guido CANTALINIPresidente del Comitato Piccola Industriadi Confindustria L’Aquila

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Esperienze formativeDai banchi di scuolaall’azienda

L’INDUSTRIALE / OTTOBRE 2011

Maria Assunta TRICARICOVicepresidente Confindustria L’Aquila

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C’È UNA SCUOLA,A SULMONA, CHE DA DIVERSIANNI OFFRE AI PROPRI ALLIEVIUN’ESPERIENZA CHE SIPROPONE DI AVVICINARLI ALMONDO DEL LAVORO E DELLEIMPRESE DEL TERRITORIO IN CUIVIVONO. SI TRATTADELL’ISTITUTO TECNICOCOMMERCIALE STATALE“A. DE NINO” E L’INIZIATIVASI CHIAMA “PROGETTOALTERNANZA SCUOLA-LAVORO”

Ne abbiamo parlatocon la professoressaAngela Cicatelli, chene è la coordinatrice,e abbiamo raccolto ilparere degli studenticonvolti.

Come si svolge il progetto e quali obiet-tivi si prefigge?Il progetto “Alternanza Scuola-Lavoro”si svolge in due fasi. Nella prima è pre-visto un periodo di attività formativache è svolto da esperti esterni pressoun’aula e/o un laboratorio di informa-tica del nostro Istituto. Nella secondagli alunni partecipano agli stage estivi,della durata di cinque settimane, che sisvolgono presso aziende del nostroterritorio. L’intento è quello di comple-tare il percorso educativo della scuolacon la concretezza della situazioneoperativa, inserendo i ragazzi diretta-

mente nella realtà lavorativa per dareloro la possibilità di conoscerla a pocoa poco e confrontarsi con essa.Come vengono scelti i partecipanti?Possono aderire all’iniziativa gli allie-vi che hanno frequentato con profittoil terzo e/o quarto anno del corsocommerciale Amministrazione Finan-za e Marketing, e in particolare quelliche hanno mostrato capacità, serietà eresponsabilità nell’affrontare le inizia-tive scolastiche ed extrascolastiche.Quest’anno hanno partecipato in di-ciotto.

Il vostro bilancio è positivo?Senz’altro. All’interno del percorsoformativo, l’esperienza dello stage rap-presenta un momento davvero impor-tante per gli allievi, che incide sia sullaloro maturazione complessiva sia sul-l’acquisizione di capacità professionalispecifiche. Inoltre, porta l’adolescentead acquisire una nuova immagine disé, adulta e positiva, e può rappresen-tare un tentativo di creare percorsi eprospettive finalizzate ad una futuraintegrazione nel mondo del lavoro, altermine del percorso scolastico.

Scuola e Impresa

LE AZIENDE CHE HANNO PARTECIPATO AL“PROGETTO ALTERNANZASCUOLA-LAVORO” NEL 2011:

Ciesse Intermediazioni-ScannellaHotel Meeting Santacroce (2 alunni)Confetti Di CarloRanalli Infissi (2 alunni)Pingue (2 alunni)SintabAgenzia delle EntrateReginella D’AbruzzoComune di Pettorano Studio Commercialista ValeriStudio Commercialista Presutti(2 alunni) FarmajetAzienda agricola CalcagniComune di Castelvecchio

Gli stage presso le Aziende si sonosvolti con le seguenti modalità at-tuative:dal 13 giugno al 15 luglio 2011, dallunedì al venerdì dalle 8,30 alle13,30 con mansioni d’ufficio;presenza, all’interno della struttura, diun tutor con il compito di sostenere ilragazzo negli apprendimenti e checonsenta, in collaborazione con il do-cente, la verifica del progetto tramiteopportune schede di valutazione;Presenza di un tutor dell’istituzionescolastica, identificato nella personadel referente del progetto, Prof. Cica-telli, per favorire l’ambientamento,mediare le relazioni e valutare il rag-giungimento degli obiettivi.

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esperienze formative. Dai banchi di scuola all’azienda

Jessica Moltoni IV A

Quest’anno, come l’anno scorso, ho avuto la possi-bilità di effettuare lo stage presso l’Hotel Meetingdi Sulmona. Conoscendo già l’ambiente ho avutoun approccio più disinvolto per quanto riguarda

sia la relazione con i clienti (aspetto fondamentale di unhotel) che l’aspetto gestionale. Posso dire che l’esperienza èstata utile, sia per un futuro contatto con strutture alber-ghiere, in quanto sono a conoscenza del tipo di attività dasvolgere, sia per qualsiasi contesto lavorativo. A prescinde-re dall’ambiente nel quale si svolge, lo stage è comunqueun’ ESPERIENZA lavorativa che ti prepara al mondo del la-voro, che ci aspetta dopo la fine della scuola. Molti amici mihanno detto : -Ma cosa ci vai a fare? Riposati! Beh, io a que-ste persone dico: - Io ho imparato a fare qualcosa... E tu???.

Agnese Spagnoli IV A

Avendo capito l’importanza dello stage, io ho appro-fittato di questa importante possibilità sia al terzoche al quarto optando per due esperienze diverse:sia in un ente privato che in uno pubblico.

Durante lo stage nell’ente privato ho avuto la possibilitàdi fare esperienza su realtà apprese nel corso di studi, ap-profondendo le mie conoscenze in materia di contabilità,di relazioni con i clienti e i fornitori… Ho anche impara-to a rapportarmi con il mondo del lavoro rispettando de-gli orari, relazionandomi con le diverse figure del conte-sto lavorativo, assumendo gradualmente delle responsabi-lità di gestione ovvero eseguendo dei compiti assegnatinei tempi e nei modi previsti dal tutor o da chi per esso.Invece nel corso dello stage presso l’ente pubblico, ovveropresso l’Agenzia delle Entrate, ho appreso l’organizzazio-ne e i compiti di questo ente, acquisendo conoscenza suun settore per me poco noto. Ho provato due modalitàoperative: il back-office e il front-office. Nel front-office,che consiste nel confronto diretto con i contribuenti, hoimparato a conoscere i vari servizi che l’ufficio offre e iproblemi o le difficoltà che si possono incontrare nelle re-lazioni con il pubblico. In alcuni casi sono stata anchemolto soddisfatta perchè sono riuscita a trovare una solu-zione in tempo reale per soddisfare le esigenze del contri-buente. Nel back-office, invece, ho soddisfatto le richiestedel front-office e ho svolto altri compiti tipici dell’Enteaumentando le mie conoscenze e mettendo a frutto ciòche avevo studiato, come ad esempio leggi e normativeper quanto riguarda le dichiarazioni di successione, e mi-gliorando le abilità nel campo contabile partecipando edeffettuando in prima persona l’attività di accertamentodei redditi delle imprese.Entrambi gli stage sono stati molto utili anche a livellocaratteriale, in quanto mi hanno aiutata a crescere inte-riormente e a superare il timore di interfacciarmi conpersone nuove e diverse dal contesto in cui vivo quotidia-namente. Personalmente, sono stata molto fortunata inquanto ho potuto provare sia l’attività di un’impresa-contribuente sia l’attività dell’ente di riscossione. Pensoche il percorso completo che un ragazzo iscritto ad unistituto tecnico debba affrontare sia quello che io ho per-corso.

il parere degli alunni

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Pari opportunitàobiettivo raggiunto o chimeradi un Paese in affanno?

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Incoronata D’AMICOVicepresidenteGruppo Giovani ImprenditoriConfindustria L’Aquila

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ERA QUESTO IL TITOLO DELCONVEGNO ORGANIZZATODAI GIOVANI IMPRENDITORICHE SI È SVOLTO ALL’AQUILALO SCORSO 16 SETTEMBRE,PRESSO IL SAN DONATO GOLFRESORT & SPA DI SANTI DIPRETURO. UNA GIORNATA PERDISCUTERE SULL’OCCUPAZIONEFEMMINILE MA, AL CONTEMPO,PER RACCONTARE LEECCELLENZE ITALIANE EDEMANCIPARSI DA SCHEMI CHEOGGI, NEL PIENO DI UNAGRAVE CRISI ECONOMICO-FINANZIARIA, SEMBRANOESSERE ANACRONISTICI.

Parlare di occupazione in rosaoggi significa in effetti guar-dare all'uscita dalla crisi, tan-to più in un territorio, comequello abruzzese, in cui il la-voro femminile ancora sten-

ta ad affermarsi. L'incontro è stato dun-que un’occasione per affrontare il proble-ma di fondo della crescita economica, chevede la disoccupazione femminile comeun tratto distintivo. Proprio dai giovani edalle donne – è emerso nel corso degli in-terventi che si sono susseguiti al San Do-nato Golf - è opportuno ripartire per ri-lanciare la crescita dell'Italia."L'Abruzzo è in ritardo", ha affermato

Alessandra Rossi, Presidente dei Giova-ni Imprenditori di Confindustria L’Aqui-la. "Siamo ancora lontani dagli obiettiviche ci eravamo prefissati nel 2006, con ungap da recuperare che si aggira intornoal 15%. La disoccupazione femminilenon è una questione solo di pari dignità,ma costituisce un freno allo sviluppo, da-to che si è visto che là dove il tasso occu-pazionale femminile è più elevato, il pae-se si sviluppa e cresce maggiormente."."Lo sviluppo economico passa attraversole donne e le eccellenze" ha spiegatoMauro Barnabei, presidente del Comita-to Regionale Giovani Imprenditori Con-findustria Abruzzo."Noi giovani voglia-mo mandare questo messaggio sia agliimprenditori di prima generazione, sia aquelli che stanno affrontando il mondo

Giovani Imprenditori

del lavoro: non si parla di differenze trauomini e donne, ma di imprenditori atutto tondo, che portano avanti i propriprogetti nel segno della meritocrazia".Mettere i giovani e le donne al centro del-l'agenda politica è l'obiettivo immediatoche ha proposto l'assessore regionale al-le risorse umane Federica Carpineta,sottolineando l'incremento di 10.000 uni-tà delle donne occupate nel 2011 inAbruzzo. "Rimane tanto da fare, a partiredalla politica. In Abruzzo tutti i presiden-ti di provincia sono uomini, tutti i sinda-ci dei comuni più grandi sono di sessomaschile, in consiglio regionale ci sonosolo 5 donne su 44 eletti.". Unica donnain giunta, Federica Carpineta ha fatto no-tare che là dove le donne lavorano e stu-diano, portano un livello maggiore di in-novazione e di qualità della ricerca. Ma ladifficoltà principale continua ad esserequella di conciliare lavoro e famiglia.Una difficoltà che vive quotidianamenteLucia Votano, direttore dei Laboratoridel Gran Sasso dell'Istituto Nazionale diFisica Nucleare: "La vita del ricercatore èa tempo pieno, non si smette di lavorareneanche di notte. Ci troviamo di frontead un doppio binario ed è per questo chela conciliazione, senza aiuti da parte del-lo Stato, non è facile".Presente anche Lorenza Lei, direttore ge-nerale della Rai: "Le donne hanno dellepeculiarità: la temperanza, la pazienza, latolleranza. Lo sforzo che bisogna com-piere è quello di comunicare e far perce-pire il ruolo della donna davanti alloschermo e fuori dallo schermo in mododiverso, mettendo in evidenza il suo rea-le valore per far sì che venga rispettata".La giornata non si è esaurita nella di-scussione delle politiche di genere.Fabio Spinosa Pingue, presidente di Con-findustria L'Aquila, ha voluto richiamarel’attenzione sul territorio aquilano,gravatodal peso del post terremoto. Auspicandoche dalla tragedia del 6 aprile possa nasce-re una’opportunità di sviluppo per l'interotessuto economico, il Presidente ha lancia-to però la sua stoccata agli ingegneri: "So-no ubriachi di incarichi. Bisogna tenere labarra dritta,basta con le proroghe.E' ancheuna questione di dignità. Bisogna stringe-re i tempi della ricostruzione e mettere unlimite agli incarichi dei tecnici. Chi ha daseguire troppi lavori non può fare un buonlavoro. E noi abbiamo bisogno di lavori ot-timi,non sufficienti,perché dobbiamo ridi-segnare questa città”.

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L’INDUSTRIALE / OTTOBRE 201113

LO SHUTTLE HA ACCESOI BOOSTER E NEL FRASTUONOASSORDANTE SI È STACCATODALLA RAMPA ED È SPARITOTRA LE NUVOLE. ERA IL 16MAGGIO E QUELLA SAREBBESTATA L'ULTIMA MISSIONE DIENDEAVOUR, LA 25°, AVVIATAPER CERCARE RISPOSTA AD UNO DEI MISTERI PIÙAFFASCINANTI DELL'UNIVERSO:ESISTE L'ANTIMATERIA? UNA MISSIONE REALIZZATACOL SUPPORTO DI UN’AZIENDAABRUZZESE, LA G & AENGINEERING DI ORICOLA (AQ)GUIDATA DALL’INGEGNERGIORGIA PONTETTI, CHE ÈOGGI UNA DELLE ECCELLENZEITALIANE NEL CAMPO DELLATECNOLOGIA SPAZIALE.

Sulla navetta, con il comandanteMark Kelly e il pilota Gregory H.Johnson, tra gli specialisti dimissione, accanto a MichaelFincke, Andrew J. Feustel e Gre-gory Chiamitoff, c’era l’italiano

Roberto Vittori, colonnello dell'Aeronau-tica Militare e astronauta dell'Esa, l’agen-zia spaziale europea. Con sé Vittori porta-va una pietra, apparentemente insignifi-cante. L’aveva consegnata a lui e a Greg ilsindaco Cialente - il 4 ottobre dello scorso

anno, in una toccante cerimonia davantialla Casa dello Studente dell’Aquila. Unsimbolo, voleva essere quella pietra trattadalle macerie - pegno del dolore da elabo-rare, onere e onore del passato di una cit-tà storica ferita, monito e impegno versoil futuro, per la ricostruzione. Dopo 15giorni, 19 ore e 14 minuti nello spazio,quando infine le ruote dell’Endeavourhanno toccato terra al Kennedy SpaceCenter della NASA, in Florida, anche lapietra ha iniziato il viaggio di ritorno a ca-sa. E’ arrivata lo scorso 20 settembre (nonc’è corrispondenza, si sa, tra i tempi chevalgono nello spazio e quelli terrestri,senza contare che all’Aquila, forse, il tem-po è così rallentato che sembra quasi fer-

Eccellenze

LASSÙ QUALCUNO PARLA ITALIANO

Alla ricercadell’antimateria

mo, come sotto incantesimo), quandoGreg e Roberto l’hanno riconsegnata nel-le mani del sindaco, all’Istituto di FisicaNucleare ai piedi del Gran Sasso, in unasala gremita di autorità,scienziati e giova-ni studenti. Questa volta con loro c’eranoquasi tutti i membri dell’equipaggio del-l’ultimo Shuttle, venuti a riportare la pie-tra alla città e a condividere la loro espe-rienza e la loro passione - testimoni di unaltro mondo, un paese senza nazionalità,in cui gli unici requisiti richiesti per la cit-tadinanza sono il desiderio di avventura ela sete di conoscenza.Per l’Italia è stato davvero un viaggio spe-ciale, quello della missione STS 134. E nonsolo per la presenza dell’aquilana G & AEngineering.Ad aspettare l’Endeavour sul-la ISS (la Stazione Spaziale Internazionale)c’era un altro italiano,Paolo Nespoli.Era laprima volta che due nostri connazionali sitrovavano insieme nella Stazione Spazialee hanno festeggiato l’evento sventolandoun vessillo tricolore, che il presidente dellaRepubblica Napolitano aveva affidato aVittori per celebrare nello spazio i 150 an-ni dell'Unità d'Italia.“Nei primi giorni Pao-lo mi ha dato una mano a svolgere i mieicompiti” ha confessato Vittori, ammetten-do che nonostante l’addestramento opera-re in assenza di gravità e dover in quellecondizioni maneggiare strumenti costosis-simi è stata una dura prova,“una situazio-ne a cui nessuna simulazione sulla terra tipuò preparare”. Compito di Vittori era lasistemazione sulla ISS dell’AMS (Spettro-metro Magnetico Alfa), un sofisticatissimocongegno grande come una stanza, conce-pito per interpellare lo spazio e intrappola-

SEGUE A PAG. 15

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L’INDUSTRIALE / OTTOBRE 201114

Una data importante, nonsolo per l’azienda ma perla Città, dal momento chenella sede aquilana lavora-no ben 55 addetti. La ricor-renza è stata occasione per

una giornata di riflessione sulla crimina-lità nell’Aquila post terremoto. Una cittàormai "diffusa" – sempre più popolata damanodopera a volte straniera e malavi-tosa - che pone seriamente il tema delcontrollo del territorio per prevenire lacriminalità e garantire una sicurezza to-tale non solo ai privati e alle aziende, maanche all’enorme patrimonio artisticodell’Aquila. E non soltanto oggi, ma an-che nei futuri anni della ricostruzionedel centro storico (già solo i tesori dellechiese sono un’enormità).“E’ possibile, a distanza di quasi tre annidal sisma – si è chiesto il Direttore gene-rale Giancarlo Liberatore - adottare si-stemi di controllo che supportino le for-ze dell’ordine attraverso un meccanismodi prevenzione”? Il fatto che all’incontroci fossero esponenti Istituzionali e Im-prenditoriali ha consentito di proporreuna vera svolta: “chiederemo a Telespa-zio l’uso di una delle sue bande ad un co-sto di favore onde consentire un control-lo satellitare in sostituzione dell’Adsl” –hanno dichiarato ufficialmente FabioSpinosa Pingue, Presidente Confindu-stria L’Aquila, e Giancarlo Liberatore.“Ci è venuto in mente semplicementeparlando della città, di come viviamo og-gi, dei rischi, di come riuscire a control-lare il territorio seppur senza i mezzi ne-cessari”– ha commentato Alfredo Moro-ni, Assessore all’Ambiente del Comunedell’Aquila. Dal 6 aprile, quando il centro

ha cessato di esistere e con esso l’Adslche lo copriva per intero, i collegamentirimasti in funzione sono pochissimi, an-zi, praticamente impossibili in moltaparte del territorio che un tempo era pe-riferia e che oggi è la nuova città. Un pro-blema irrisolvibile, almeno per come so-

no andate le cose fino ad oggi, se non conle bande satellitari.Giancarlo Liberatore ha inoltre lanciatoaltre due proposte, una all’Università euna alla Regione:- stages per gli studenti dell’Università del-

l’Aquila nelle aziende di vigilanza: gli stu-denti possono fare pratica usando i siste-mi tecnologici elettronici e informatici diavanguardia, entrare in contatto con ilmondo produttivo, conoscere la vita inazienda, affacciarsi al mondo del lavoro:

- convenzione con la Regione Abruzzoperché sia agevolato l’acquisto di siste-mi di sicurezza per le imprese e per lecase, così come avviene già in altre re-gioni d’Italia. Con il 6 aprile è saltatol’80% dei sistemi privati di vigilanza(telesoccorso e videosorveglianza) la-sciando incustoditi affetti e beni e con-testualmente i tagli che hanno subìtogli enti non consentono dotazioni di si-stemi di controllo del territorio ma cer-to non impediscono di unire le forze trapubblico e privato per raggiungere unobiettivo condiviso con la collettività.

La PRESENZA diTELECENTRAL SPAALL’AQUILATelecentral S.p.A dal 1996 opera nel terri-torio di L’Aquila e dei principali comunidella sua provincia, e da oltre 60 anni nelsettore della sicurezza, è parte del net-work Vigilanza Group.La centrale operativa di Telecentral, dotatadi sistema Disaster Recovery, consente difornire in modo diuturno servizi di localiz-zazione satellitare, videosorveglianza e te-levigilanza. La centrale operativa rileva lesegnalazioni degli impianti d’allarme adessa collegati 24 ore su 24 valutando l’en-tità di ogni singola situazione ed attivandole procedure previste in tempo reale.

Telecentral Spa:- 1.200 clienti in tutta Italia di cui 500 al-l’Aquila;

- 400 addetti, di cui 55 all’Aquila;- 2.500 telecamere in Italia;- 100 campi fotovoltaici controllati in Italia- 500 collegamenti di teleallarmi all’Aquila(1.500 pre sisma);

- 1.000.000 di autovetture in Europa col-legate al sistema satellitare Gps.

PREVEZIONE: QUALCHE DATOSULL’ANNO IN CORSODal 1° di gennaio ad oggi l’attività di pre-venzione sicurezza, prevenzione e prote-zione della sola Telecentral Spa ha coadiu-vato risolto positivamente ben 1651 tentati-vi di furto, una media di più di 5 al giorno: • oltre 1.500 auto recuperate dopo il fur-to con l'ausilio delle FF OO;• oltre 85 furti sventati di cui 2 arresti nei

100 campi fotovoltaici controllati;• oltre 70 interventi su allarme degli im-

pianti siti nella provincia dell’Aquila;• su 70 allarmi scattati sono 66 i furti

sventati.

Telecentral Spacelebra il suo 15° anniversario

azienda del mese

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L’INDUSTRIALE / OTTOBRE 201115

telecentral spa celebra il suo 15° anniversariore raggi cosmici e informazioni sull’an-timateria e sulla materia oscura.Ideato dal premio Nobel Samuel Ting,l’AMS è costato un miliardo e mezzo didollari, e ha richiesto 15 anni di colla-borazione tra 16 Paesi, 60 istituti e cir-ca 500 scienziati di cui 60 italiani. Ma ache serve? “Sappiamo che negli istantisuccessivi al Big Bang tutta la materiaa meno di parti per miliardo si è anni-chilita con la corrispondente antima-teria: tutto cio' che ci circonda derivadalla piccolissima frazione della mate-ria sopravvissuta, che fondendosi al-l'interno delle stelle ha prodotto nucleivia via piu' pesanti. Non sappiamo pe-ro' che fine abbia fatto la corrispon-dente quantità di antimateria. Con glistrumenti disponibili a Terra siamo ingrado di realizzare le forme di antima-teria nucleare piu' semplici, ma questirisultati non spiegano dove sia finita l'antimateria primordiale, quella cheera presente al momento del Big Bange che oggi sembra essere sparita” spie-ga il fisico dell’Istituto Nazionale di Fi-sica Nucleare Roberto Battiston, vice-responsabile di Ams, “Dalla ISS l’AMSsfrutterà quelle che sono condizioniuniche per studiare l’universo e le sueorigini. La strumentazione identifi-cherà decine di miliardi di raggi co-smici primari che,dopo essere stati ac-celerati da forti campi magnetici galat-tici, hanno viaggiato per milioni o mi-liardi di anni prima di raggiungerel’esperimento». Insomma, in ballo c’èl’origine dell’universo.E non solo.Per-ché moltissime potrebbero essere leapplicazioni pratiche delle ricerchesull’antimateria (p.e. la PET, o chissàquante altre che non possiamo ancoraimmaginare).Dal 2012 l’Endeavour sarà esposto inun museo, ma sulla Stazione Spazialel’AMS continuerà a intercettare e mi-surare raggi cosmici almeno fino al2028. C’è un laboratorio unico almondo, che ruota sopra le nostre te-ste, dove scienziati di ogni parte del-la terra possono cercare risposte. C’èspazio per molti altri esperimenti,lassù. Il prossimo potrebbe essere ilvostro?

Alla ricercadell’antimateria

DA PAG. 13

Fabio Spinosa Pingue Presidente Confindustria L’Aquila, Mauro Fattore Assessore Rapporti Istituzionalidella Provincia dell’Aquila, Alfredo Moroni Assessore Ambiente Comune dell’Aquila,Prof. Nicola Rotondale Pro-Rettore Delegato Prevenzione e Protezione Università degli Studi dell'Aquila,Avv. Rudi Facchini, Prof. del Corso di Investigazione Università di L’Aquila,Giancarlo Liberatore, Direttore Generale Telecentral Spa

Il quadro è dedicato a Telecentral, realtà dedicata ai servizi di sicurezza ad alta tecnologia, e molte sono lesimbologie presenti nell’opera per descriverne la natura. Nel centro del quadro è posta l’Italia, vista dal satellite,con un preciso riferimento a L’Aquila, città sede dell’impresa: da questo punto si irradiano i segnali delle onde,che formano il logo della società, con i satelliti nello spazio preposti al servizio di radiolocalizzazione dei mezzimobili. Sulla destra, a simboleggiare i servizi di videosorveglianza (occhi elettronici), si staglia la figura di ArgoPanoptes, mitica creatura dal corpo coperto da cento occhi, fedele sorvegliante “che tutto vede”, in grado dioffrire una costante vigilanza facendo riposare solo cinquanta occhi per volta. Lungo le onde del logo, i numeriromani riportano la data significativa del terremoto, momento critico di Telecentral che è stata scossa ma nondemolita. Il sole sullo sfondo è anche il risorgere della città e dell sue attività produttive.

L'INDUSTRIALE 4-2011.qxd 3-11-2011 15:46 Pagina 15

CONFAGRICOLTURA

L'AQUILAVia Marco Antonio Colonna N° 41

67051Avezzano

Tel. 0863/441179

Fax 0863/441237

[email protected]

Settore: agricoltura

ELABORA SRLVia Cimino, 32

67100 L'Aquila

Tel. 340/6167675 - 340-6167675

[email protected]: terziario

ELLECALL SRL Via Antica Arischia N° 18/G

67100 L'Aquila

Tel. 0862/3478105 - Fax 0862/319933

[email protected]

Settore: telecomunicazioni

ETHOS COOPERATIVA

SOCIALEVia Antica Arischia N° 18/G

67100 L'Aquila

Tel. 0862/3478105 - Fax 0862/319933

[email protected]

Settore: telecomunicazioni

FABIANI & CO. STAMPATORI SRL

Zona Ind.le San Lorenzo

67020 Fossa

Tel. 0862/755096 - Fax 0862/755214

[email protected]

Settore: grafica e stampa

FON.E.MA. FOND. EUR.MED.

ANTROP. ONLUS Via Roma, N° 12

67012 Cagnano Amiterno

Tel. 0862/978280 - Fax 0862/978282

[email protected]

Settore: socio sanitario

ZEROCOULD SRLVia dei Peschi, 5

67100L'Aquila

Tel. 0862/785150 - Fax 0862/785163

[email protected]

www.zerocould.com

Settore: telecomunicazioni

PANONE SRLS.S. 17 KM. 51,500

Loc. Forfona 67021 Barisciano

0862.89195 - 0862.89195 - 340.2276452

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SAN DONATO GOLF

Piazza della Chiesa snc

67100 Santi di Preturo (L'Aquila)

Tel 0862.601212 - Fax 0862.601400

Legale rappresentante Antonio Cicchetti

www.sandonatogolf.it - [email protected]

BIANCONE COSTRUZIONI SRL

Via Cardinale Mazzarino 100, 67100 L'Aquila

Tel 0862410343 - Fax 0862 414992

Legale Rappres: Gaetano Massimo Biancone

Settore: costruzioni

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VERSO “CONFINDUSTRIA GRAN SASSO”

Cominciano gli incontri tra le delegazioni delle nostre associazioni

territoriali per parlare di iniziative e proposte attivabili sinergica-

mente, nell’ambito del progetto denominato “Confindustria

Gran Sasso”. L’obiettivo è quello di promuovere l’aggregazio-

ne, condividere idee e servizi, razionalizzare le risorse, “unire” quindi le

forze dei nostri sistemi industriali, simili per molti aspetti, sotto il vessillo del

Gran Sasso. Una prima oc-

casione per favorire la cono-

scenza e l’integrazione è pro-

grammata per venerdì 11

novembre ad Assergi

(proprio ai piedi del Gran

Sasso) per un’originale e di-

vertente sessione formativa

pomeridiana incentrata sul

“CASHFLOW”, aperta a

tutte le Imprese associate,

che ci viene offerta gratui-

tamente dalla società Iter

Novit Srl di L’Aquila.

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CONFINDUSTRIA GRAN SASSO

Iter Novit srl - formazione&servizi

presenta la

GIORNATA "CASHFLOW"

UN VIAGGIO VERSO LA LIBERTA' FINANZIARIA!

HOTEL FIORDIGIGLI - Base Funivia del Gran Sasso - Loc. Fonte Cerreto - Assergi (AQ)

Venerdì 11 Novembre 2011 - ore 15,00

PROGRAMMA

15,00 Registrazione dei partecipanti

15,15 Cashflow e libertà finanziaria: aspetti teorici e pratici -

15,45 Le basi dell'intelligenza finanziaria. Coffee break

16,30 composizione dei tavoli,

presentazione e spiegazione delle regole del gioco

18,15 termine del gioco e confronto fra i partecipanti

19,30 aperitivo e saluti

ISCRIZIONE - ENTRO IL 5 NOVEMBRE 2011

Comunicare l’adesione a:

Confindustria L’Aquila: Dott.ssa Cristiana Sansone

[email protected] - Tel. 0862.317938

Confindustria Teramo: Sig.ra Francesca Menaguale

[email protected] - Tel. 0861.232417

FRATELLI MARCHETTI SRL

Via Ugo Piccinini, N° 28/C

67100 L'Aquila

Tel. 0862/580463 - Fax 0862/580048

[email protected]

Settore: edilizia

MICOS SNCViale del Lavoro, n°14

67039 Sulmona

Tel. 0864/253026 - Fax 0864/253664

[email protected]

Settore: materiale costruzioni

SOAVE ENERGIA PROJECT SRL

Via Marco Barbato, 4

67039 Sulmona

Tel. 0864/210043 - Fax 0864/210043

[email protected]

Settore: progettazione impianti elettrici

TALEA SOC. COOPERATIVA

Via Antica Arischia N° 18/G

67100L'Aquila

Tel. 0862/3478105 - Fax 0862/319933

[email protected];

[email protected]

Settore: telecomunicazioni

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