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----------------------------------------------------------------------------------- Istituto “Tommaso Gullì” - Reggio Calabria
Liceo delle Scienze Umane - Liceo delle Scienze Umane opz. Economico- Sociale – Liceo Linguistico Anno Scolastico 2012/2013
Sede Centrale: Corso Vittorio Emanuele III, 69 -Reggio Calabria Tel. 0965-499424 - Fax 0965-499423
Sede Staccata: G. Marconi - Via Caserma Borrace Crocevia- Reggio Calabria Tel. e fax 0965-891353
www.magistralegulli.it/[email protected]
LICEO DELLE SCIENZE UMANE
opzione ECONOMICO - SOCIALE
LICEO DELLE SCIENZE UMANE
LICEO LINGUISTICO
Prot. n. 5807/C12 del 7/11/2012
ANNO SCOLASTICO 2012-2013
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Liceo delle Scienze Umane - Liceo delle Scienze Umane opz. Economico- Sociale – Liceo Linguistico Anno Scolastico 2012/2013
INDICE
Premessa pag. 2
Ubicazione e storia dell’Istituto pag. 3
Il territorio e le sue richieste pag. 5
Dalle rilevazioni dei bisogni formativi alla didattica culturale pag. 7
Principi generali: Finalità formative pag. 10
Integrazione alunni diversamente abili pag. 12
Diritto allo studio alunni con D.S.A. pag. 13
Educazione all’interculturalità pag. 14
Integrazione studenti di lingua altra pag. 15
Mobilità internazionale degli studenti pag. 17
Struttura didattica dell’Istituto pag. 21
Innovazione didattico -metodologica pag. 22
Punti di forza pag. 23
Servizi alla persona e attività aggiuntive pag. 25
Strategie educative pag. 27
Finalità formativa degli indirizzi liceali pag. 28
Verifica e valutazione pag. 40
Validità dell’anno scolastico pag. 43
Attribuzione del voto di condotta pag. 44
Certificazione competenze pag. 46
Attribuzione del credito scolastico pag. 47
Strutture e dotazioni pag. 52
Progetti ed attività pag. 54
Organigramma pag. 55
Coordinatori di Classe pag. 57
Informazioni utili pag. 58
All. 1- Piano accoglienza alunni stranieri
All. 2- PECUP I biennio, II biennio e V anno Licei
All. 3 -Patto educativo di corresponsabilità
All. 4 - Regolamenti vari
All. 5- Programmazione dei Dipartimenti con Griglie di valutazione
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Il Piano dell’Offerta Formativa costituisce una sorta di “carta d’identità”, elaborata dalla
Commissione Didattica sulla base delle proposte e dei pareri formulati dai Consigli di classe e dai
Dipartimenti, approvata dal Collegio dei Docenti e adottata dal Consiglio d’Istituto.
Nel rispetto del disposto dell’ Art. 3 del Regolamento sull’Autonomia, esplicita nelle linee
essenziali, l' Organizzazione dell'Istituto, i Piani di studio e le Attività curricolari, i Progetti, le
iniziative programmate in collaborazione con enti e soggetti esterni, al fine di presentare all’utenza,
in forma compiuta ed esaustiva, le politiche scolastiche adottate, fornire informazioni sul suo
funzionamento, evidenziare le linee programmatiche a livello metodologico, didattico, culturale e
formativo, illustrare le proposte educative e i criteri valutativi.
Il POF si declina come attività progettuale che, pur rispettando l’autonomia didattica e la
progettualità di ciascun Docente, pianifica le varie iniziative secondo un Progetto d’Istituto che
coglie e valorizza gli elementi unificanti delle specifiche dimensioni operative, nella condivisa
consapevolezza che la attuale, delicata e radicale fase storica di passaggio tra sistemi scolastici
richiede coerenza, cautela e attenzione, per acquisire il nuovo attraverso un vaglio critico, senza
correre il rischio di rinnegare e distruggere un patrimonio di risorse e di strutture didattiche e
organizzative consolidate e radicate.
La scuola, nell'elaborazione del percorso formativo, si impegna a coniugare gli obiettivi dell'offerta
formativa con il principio del diritto allo studio e della centralità dello studente.
Si prefigge, pertanto, di sviluppare programmi disciplinari ampi, articolati, diversificati, a seconda
delle potenzialità, degli interessi, degli stili di apprendimento di ciascuno, delle diverse e specifiche
realtà delle classi, con le necessarie mediazioni tra la cultura tradizionale, su cui si fonda la nostra
civiltà, e le esigenze innovative della società contemporanea. Ciò significa disponibilità a
supportare lo studente in difficoltà nell'apprendimento disciplinare e nel metodo; dunque rifiuto
dell'appiattimento, del declassamento di contenuti e competenze, valorizzazione delle eccellenze.
La scuola si ispira a principi di rispetto, tolleranza, solidarietà, senso della legalità, della
cittadinanza, della civiltà e della multiculturalità, ritenendoli aspetti fondanti e integranti della sua
funzione.
La scuola curerà il rapporto continuo e sinergico con le famiglie, attraverso frequenti comunicazioni
dei risultati del profitto, degli elementi di valutazione, del comportamento degli studenti (colloqui e
convocazioni - valutazioni quadrimestrali - pagellini intermedi -valutazione finale).
Il presente documento, disponibile sul sito WEB della scuola all’indirizzo: www.magistralegulli.it,
è espressione delle scelte autonomamente assunte dall’ Istituto e trova fondamento nella normativa
che negli ultimi anni ha promosso e sorretto l’affermazione della logica dell’autonomia.
Può essere modificato e integrato in itinere; sarà oggetto di monitoraggio e valutazione al termine
dell’anno scolastico.
PREMESSA
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L’Istituto “Tommaso Gullì” sorge sul
Corso Vittorio Emanuele III, si
affaccia con il prospetto principale sul
Lungomare Falcomatà e, tramite la via
2 Settembre, accede immediatamente
al Corso Garibaldi, cuore del centro
storico, turistico e commerciale della
città. Collocato all’interno di Palazzo
De Blasio, uno dei più rappresentativi
e rinomati edifici liberty di Reggio
Calabria, è stato il primo tra gli edifici
pubblici ad essere costruito, nel 1911,
su progetto dell'ing. Domenico
Genoese Zerbi, dopo il terremoto del
1908. La collocazione privilegiata lo rende agevolmente raggiungibile da tutti i mezzi pubblici che
collegano il territorio comunale e la Provincia.
L’Istituto “Tommaso Gullì” ha già celebrato il Centenario della sua fondazione e costituisce una
delle più antiche, prestigiose e consolidate istituzioni scolastiche della nostra realtà territoriale.
Esso, nel tempo, ha saputo
cogliere ed interpretare le
trasformazioni e le mutazioni che
si sono avvicendate nel tessuto
politico, socio-economico,
culturale e di costume, offrendo
puntualmente risposte idonee
alle esigenze culturali e
professionali di intere
generazioni.
La storia secolare dell’Istituto
“Tommaso Gullì” inizia nel
lontano 1908, all’indomani del
devastante terremoto che lascia
solo qualche labile traccia della
nostra Città, grazie alla sensibile
solidarietà del Consiglio Comunale di Milano. Da subito, nonostante le macerie e la precaria
collocazione in “baracche”, diventa il simbolo della rinascita, della ricostruzione. Le speranze e le
aspettative di una popolazione, prostrata e deprivata persino della sua storia, risiedono nella sua
istituzione e si intrecciano con il convincimento che solo investendo nell’educazione e
nell’istruzione delle giovani generazioni sarebbe stato possibile concorrere alla rifondazione
morale, civile, economica e sociale del popolo reggino. Generazioni di maestri e di professionisti,
esponenti della classe dirigente, stimati e apprezzati in ambito locale e nazionale, hanno conseguito
UBICAZIONE E STORIA DELL’ISTITUTO
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l’abilitazione presso l’Istituto, a testimonianza di quanto sia stata determinante e incisiva la sua
azione nel veicolare quei valori forti di formazione intellettuale e di partecipazione civile che,
anche attraverso serie tensioni, hanno accompagnato la città nel suo sviluppo.
Nel tempo, con straordinario acume e professionalità i Dirigenti ed i Docenti, che si sono
avvicendati, hanno saputo intendere le trasformazioni epocali, che hanno imposto una
reinterpretazione dei bisogni umani e culturali, ed hanno più volte fronteggiato le trasformazioni
strutturali e degli impianti disciplinari per porsi al servizio della cittadinanza, sia in prospettiva di
evoluzione e crescita civile ed economica della comunità, sia di proiezione verso una dimensione
europea e globalizzante.
Da qui le Sperimentazioni Brocca che negli ’90 hanno sancito la transizione dall’Ordinamento
tradizionale all’istituzione degli indirizzi Socio-psicopedagogico e Linguistico, la successiva
sperimentazione autonoma che ha dato avvio alla istituzionalizzazione dell’Indirizzo delle Scienze
Sociali ed, oggi, la legge di Riforma Gelmini che, a pieno titolo, proietta l’Istituto in un sistema
articolato e complesso di liceizzazione, che converte gli indirizzi preesistenti nel Liceo delle
Scienze Umane, nel Liceo delle Scienze Umane opzione Economico-Sociale, nel Liceo Linguistico.
L’Istituto propone un ventaglio di offerte formative volto a favorire il processo di radicale
rinnovamento e di apertura al dialogo interculturale, basilare per la crescita umana e sociale. Lo
sguardo attento alle lingue, la priorità psico-pedagogica in un momento in cui i luoghi
dell’educazione sono sotto processo, l’apertura all’indagine antropica e sociale, sicuramente
rappresentano il “fiore all’occhiello” della nostra proposta culturale.
La sfida è onerosa ma, al contempo, coinvolgente; ancora una volta pone l’urgenza di riconsiderare
il processo di insegnamento-apprendimento, l’impianto epistemologico dei saperi, metodologie,
strategie e tecniche per creare un ambiente educativo stimolante, un laboratorio di percorsi culturali
sempre più conformi alle aspettative dei
giovani e agli standard di formazione
europea.
Nonostante il ruolo della scuola e
dell'istruzione siano profondamente cambiati,
il «Tommaso Gullì», coniugando innovazione
e tradizione, continua a riconoscere la
necessità di uno sviluppo armonioso della
personalità e l'importanza del valore della
cultura come base comune della civiltà.
L’insegnamento è orientato ai valori umani
ereditati dalla tradizione greco-romana e dalla
cultura umanistica, irrinunciabili per
l’educazione e la preparazione del giovane
che desideri affrontare con sicure basi
culturali, in piena libertà ed autonomia di
pensiero, la vita, l’istruzione universitaria ed
il mondo del lavoro.
L’istituto, per soddisfare le crescenti richieste
dell’utenza, dispone della sede staccata
“Guglielmo Marconi”, che ospita i corsi del Liceo Linguistico e, a rotazione, alcuni corsi del Liceo
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delle Scienze Umane e del Liceo delle Scienze Umane opzione Economico-Sociale.
La sede, ubicata lungo la Via
Caserma Borrace Crocevia,
precisamente alle spalle del Palazzo
della Regione “T. Campanella”,
gode dei vantaggi di essere
collocata in un’area tranquilla e
preservata dal caotico traffico
cittadino, pur essendo facilmente
raggiungibile, a piedi, dalle zone
centrali e, con una capillare rete di
mezzi di servizio pubblico e
privato, dalle zone periferiche.
Completamente ristrutturata, dispone di locali ampi, di aule accoglienti, luminose e cablate; di
palestra, di attrezzati laboratori fissi e mobili, di sofisticate dotazioni tecnologiche di ultima
generazione.
I Licei del “Tommaso Gullì” si rivolgono attualmente ad un'utenza proveniente da una realtà
territoriale vasta, complessa ed eterogenea, che comprende tanto l'area urbana (con il suo
eccezionale bagaglio storico e la sua Università), quanto i comuni limitrofi della fascia jonica e
tirrenica afferenti all’area metropolitana. Il territorio presenta caratteristiche non sempre uniformi
dal punto di vista economico e socio-culturale. L’economia locale si regge, prevalente, sul settore
terziario tradizionale e avanzato, legato agli ambiti del turismo, del piccolo e medio artigianato e
dell’agricoltura, a causa della scarsa vitalità di molti settori produttivi e commerciali e per la
situazione di crisi che investe le limitate attività industriali presenti. La realtà territoriale evidenzia
alcuni problemi di non facile soluzione tra cui quello dei servizi e dei trasporti, che interessa un’alta
percentuale di studenti e condiziona gran parte delle attività lavorative della Provincia. Dal punto di
vista strettamente culturale, se si esclude la città di Reggio Calabria ed i Comuni più vicini, dove si
assiste al proliferare di numerose e varie proposte offerte da Istituzioni, Enti e Associazioni, il
bacino di utenza residente in centri più interni, non fruisce di centri di aggregazione di una certa
rilevanza, ad eccezione della scuola. Ad essa è delegata la funzione vicariante di offrire ai giovani
diverse opportunità formative e aggregative per favorire una crescita equilibrata ed armonica della
loro personalità, con positiva ricaduta sull’intera collettività.
Inoltre, il nostro territorio posto a Sud dell’Italia, e ancora più a Sud dell’Europa, nonostante la
collocazione geografica, è al centro del Mediterraneo, considerato storicamente crocevia di popoli e
IL TERRITORIO E LE SUE RICHIESTE
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culture. Ciò ci pone in una posizione centrale nel percorso che vede come priorità i processi di
integrazione in quanto la nostra Regione è il bacino privilegiato di scambi e accoglienze.
In tale contesto l’Istituto “Tommaso Gullì”, partendo dalla valutazione del retaggio esperienziale
maturato, prevalentemente nell’ambito della formazione in oltre cento anni di storia, finalizza la sua
missione specifica nella sensibilità di interpretare i bisogni della contemporaneità e di fornire, con
rinnovata professionalità, gli strumenti adeguati a soddisfare le complesse e numerose istanze delle
nuove generazioni, per:
Anche per l’anno scolastico 2012-13 è prevista la prosecuzione delle iniziative di collaborazione
tra scuola e soggetti esterni (Comune, Provincia, Regione, Tribunale di Reggio Calabria, Asp,
Università del Mediterraneo, Università della Calabria, Università di Messina, AIDO, AVIS,
WWF, FAI, Lega ambiente, ….), già attuate nei precedenti anni scolastici, per la realizzazione di
alcuni progetti specifici relativi all’orientamento, all’educazione all’affettività, alla salute ed alla
sessualità, all’ambiente ed al territorio, alla legalità ed alla cittadinanza attiva.
comprendere criticamente la realtà presente;
partecipare attivamente e responsabilmente alla vita civile;
progettare concretamente il futuro.
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La società complessa in cui viviamo suggerisce analisi approfondite sulla condizione dei giovani e
delle famiglie, sullo schiacciante predominio dei mezzi di comunicazione e di informazione, sullo
stato di disagio delle istituzioni educative e dei soggetti che operano nella formazione.
L’indagine, tuttavia, conduce alla conferma dell’insostituibile ruolo affidato alla scuola, alla
necessità della cooperazione scuola/famiglia, all’urgenza di mettere al centro del lavoro scolastico
la relazione allievi/docenti, di costruire il triangolo “virtuoso” scuola/famiglia/studente.
Occorre, innanzitutto, conoscere i giovani, capirne le attese, saper rispondere alle aspettative loro e
dei rispettivi genitori.
Oltre le mode temporanee, gli atteggiamenti aggressivi e trasgressivi, i giovani, anche in forme
implicite, esprimono bisogni di felicità, di sicurezza, di guida, di comprensione, dunque di
educazione: desiderano crescere e maturare, chiedono di essere riconosciuti nella loro identità e
di essere valorizzati, sentono l’aspirazione al bello, al giusto e al vero.
I giovani sono naturalmente portati alla disponibilità verso l’altro: hanno curiosità ed attenzione
per le altre culture, per i costumi, le religioni e le mentalità diverse dalle nostre, nella prospettiva
di inserirsi nel mondo degli adulti, nella complessa società multietnica delle professioni e dei
lavori.
La nostra Scuola rappresenta un microcosmo della società contemporanea: è una realtà ricca e
multiforme; accoglie ragazzi che provengono da Paesi, culture ed esperienze diverse; opera per
l’integrazione culturale, sociale e umana; promuove la conoscenza e il rispetto reciproco; educa alla
vita e alla costruzione del futuro. È consapevole che i ragazzi chiedono di essere incoraggiati a
confrontarsi col principio della reciprocità. Di ogni allievo rispetta l’identità culturale e religiosa,
incoraggiando la conoscenza delle tradizioni, della cultura e della religione di ognuno. La
prospettiva ultima, per tutti gli allievi, è la consapevole conquista della cittadinanza a pieno titolo.
La formazione degli studenti del “Tommaso Gullì” prende avvio dalla riflessione che il mancato
rispetto delle persone e delle cose, il disordine, la confusione, il disinteresse non generano un clima
favorevole alle relazioni umane, non producono una condizione positiva per i processi di
apprendimento e, soprattutto, non permettono l’esito più atteso: il benessere individuale e di gruppo,
senza il quale non si realizza crescita, né apprendimento.
Gli allievi aspirano ad essere autonomi, a costruirsi un corretto metodo di studio, a conquistare
gli strumenti per la conoscenza critica del mondo, degli uomini, del passato, della tradizione e
dell’esperienza degli adulti.
Desiderano il supporto dei genitori e dei docenti, vogliono vivere con gioia e partecipazione
l’esperienza della famiglia e della scuola. Genitori e docenti hanno l’onere e la soddisfazione di
corrispondere alle loro aspettative, facendo appello alla propria esperienza, alla propria cultura,
alla propria umanità; accettando la sfida del mestiere più difficile e affascinante: quello
dell’educatore.
DALLA RILEVAZIONE DEI BISOGNI
FORMATIVI ALLA DIDATTICA CURRICOLARE
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Per quanto all’apparenza sembri diverso, i giovani avvertono come inalienabile il diritto
all’apprendimento, all’istruzione, alla formazione.
I giovani desiderano raggiungere il possesso dei linguaggi, migliorare le capacità di esprimersi
e di comunicare (anche facendo ricorso alle nuove tecnologie), orientarsi nel mondo delle
informazioni, interpretare i messaggi scientifici e tecnologici dei media, possedere i nuclei
fondanti delle discipline di indirizzo (al fine anche di proseguire negli studi di area), conoscere
le lingue straniere e l’informatica, per essere, nell’epoca della globalizzazione dell’economia e
della cultura, cittadini del mondo, consapevoli e liberi.
La proposta didattica curricolare, elaborata dai docenti e adottata dal Consiglio d’Istituto, tiene
conto delle Indicazioni Ministeriali ed è ispirata ai principi del dialogo interculturale. Gli itinerari
formativi dei vari indirizzi liceali, così come i Piani di studio, nell’intento di corrispondere ai
bisogni rilevati, sono configurati come percorsi in continua sperimentazione e intrinsecamente
problematici; sono aperti alla realtà e alla storia dell’umanità e del mondo; sono animati dall’idea
che la “differenza” non è un ostacolo, né un limite, ma è una risorsa a cui attingere nella costruzione
di “plurime identità”. In tale ottica il processo di elaborazione dei curricoli liceali si impernia e
focalizza l’attenzione sulla:
intesa come centralità pedagogica su cui fondare gli apprendimenti e come sostegno al benessere
scolastico.
Gli obiettivi formativi prioritari diventano, pertanto, i seguenti:
I curricoli dei Licei costituiscono il punto di partenza per un percorso formativo che mira a fornire:
RELAZIONALITÀ
Prevenire ogni forma di esclusione sociale, nel rispetto delle pari opportunità.
Educare alla democrazia e alla partecipazione.
Educare al rispetto delle regole che governano una comunità.
Educare al rispetto delle altre culture, all’accettazione delle diversità, alla solidarietà.
Potenziare la conoscenza della lingua inglese e delle altre lingue comunitarie.
Educare al rispetto dell’ambiente.
Potenziare l’orientamento formativo e informativo.
Promuovere la collaborazione delle famiglie nel processo educativo.
Sollecitare la partecipazione delle agenzie educative e degli Enti territoriali.
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Inoltre, l'organica struttura formativa che l’Istituto offre, si prefigge di far conseguire a tutti gli
studenti una sempre più articolata e qualificata preparazione, spendibile in ambito universitario e
lavorativo, attraverso l’acquisizione delle seguenti competenze e capacità metodologico-
disciplinari:
Stimola e favorisce la conoscenza del territorio, la partecipazione ad iniziative culturali, gli scambi,
le uscite didattiche e i viaggi di istruzione.
Cardine di questo processo formativo è la relazione tra docenti e discenti, che pone le studentesse e
gli studenti al centro dell'azione educativa e risponde alle esigenze di socializzazione e relazione,
con coetanei e adulti, tipiche dell'età adolescenziale.
le capacità critiche di ragionare e di scegliere (competenze di analisi, sintesi,
rielaborazione);
gli strumenti per condurre un'opposizione critica al continuo processo di
semplificazione e svuotamento del senso delle cose, dei fatti, delle idee, delle
persone;
la conoscenza dei fondamenti culturali della civiltà occidentale;
la capacità di cogliere e godere della bellezza delle opere antiche e recenti della
letteratura, dell'arte.
le competenze matematiche e informatiche;
le competenze comunicative in una o in più lingue comunitarie;
la capacità di riflessione e di confronto tra le lingue;
la capacità di meditare sugli avvenimenti, sulle forme educative, sociali e culturali
del passato e del presente per comprendere la complessità del reale, per sviluppare
la consapevolezza di sé e di ciò che è altro da sé;
la capacità di comprendere il valore del patrimonio culturale ed artistico-
architettonico locale e nazionale, tutelarlo e valorizzarlo.
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L’Istituto “Tommaso Gullì”, come comunità intellettuale ed educativa, valorizza e tutela la libertà
d'insegnamento (art. 33 della Costituzione della Repubblica italiana) nel quadro delle prerogative
degli organi collegiali. Fonda la sua linea educativa sul sistema di diritti e doveri riconosciuto dal
dettato costituzionale, dallo statuto delle studentesse e degli studenti, dalla carta dei servizi e dal
regolamento di istituto, secondo i seguenti principi:
La scuola, nel dialogo e con l'esempio, è luogo di istruzione e di educazione volto alla
crescita della persona in tutte le sue dimensioni, soprattutto sotto i profili della
responsabilità, dell'autonomia e dell'esercizio consapevole della cittadinanza.
La scuola collabora a far maturare la consapevolezza della specificità della singola persona,
in costante relazione con gli altri.
La scuola riconosce e valorizza tutte le differenze ed educa all'integrazione e alla solidarietà.
La scuola stimola lo sviluppo dello spirito critico nell'acquisizione delle conoscenze.
La scuola pone le discipline scientifiche in rapporto costruttivo e complementare a quelle
umanistiche.
L’identità dell’Istituto si caratterizza per la continua ricerca di coerenza tra i compiti istituzionali e i
cambiamenti della società e della cultura attraverso la trasmissione e la dinamica interpretazione dei
valori e dei saperi del mondo classico e del mondo contemporaneo.
In armonia con la normativa scolastica italiana vigente e con le indicazioni europee sull’educazione
dei giovani, il Collegio dei docenti ha definito le competenze che caratterizzano il profilo delle
studentesse e degli studenti formati presso il nostro Istituto. L’acquisizione di tali competenze
costituisce la finalità comune dei percorsi di studio e dei progetti compresi nell’offerta formativa.
Al termine del quinquennio le allieve e gli allievi – grazie all’acquisizione dei saperi disciplinari e
alla partecipazione al dialogo educativo – dovranno aver conseguito:
Competenze per la formazione permanente Organizzare in modo autonomo lo studio, nella consapevolezza del continuo
aggiornamento richiesto dalla società contemporanea.
Valorizzare le proprie attitudini individuali, orientandosi nell’elaborazione di un
progetto personale per gli studi universitari e l’inserimento nel mondo del lavoro.
Comprendere criticamente il presente, formulando giudizi autonomi e razionalmente
giustificati.
PRINCIPI GENERALI - FINALITÁ FORMATIVE
PROFILO DELLO STUDENTE IN USCITA
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Competenze per la comunicazione e la produzione culturale
Padroneggiare i linguaggi disciplinari per acquisire correttamente le informazioni, per
esprimere con proprietà e argomentare con coerenza e rigore logico le proprie conoscenze,
ipotesi, opinioni …
Disporre degli strumenti concettuali e metodologici necessari per analizzare e interpretare
la produzione culturale dei diversi ambiti disciplinari (testi letterari, opere d’arte, …).
Ricostruire lo sviluppo della cultura occidentale in ambito letterario, artistico, filosofico,
pedagogico e scientifico, richiamando in prospettiva storica e rielaborando criticamente le
conoscenze acquisite nel corso degli studi.
Individuare nella civiltà latina le radici degli interrogativi, delle forme di sapere e di
espressione che hanno contrassegnato il processo di sviluppo della civiltà europea.
Riconoscere caratteristiche e potenzialità dei metodi di studio del mondo antico e della
civiltà classica.
Comprendere il valore culturale e formativo del confronto con l’eredità umanistica, nella
consapevolezza della discontinuità tra i contesti storici.
Definire le discipline studiate, apprezzandone l’apporto alla comprensione del reale, nel
quadro di una visione unitaria della cultura.
Individuare i rapporti tra la lingua madre, la lingua italiana, le lingue straniere, i linguaggi
settoriali e cogliere le connessioni tra il pensiero filosofico e il pensiero scientifico.
Competenze per la convivenza civile
Possedere autonomi riferimenti valoriali, coerenti con i principi della costituzione, e la
disponibilità al confronto con la pluralità di orientamenti presenti nell’attuale società.
Interagire con gli altri, collaborando responsabilmente alla soluzione dei problemi e allo
svolgimento di attività comuni, nel rispetto delle potenzialità individuali e delle regole
della convivenza civile.
Conoscere i diritti e i doveri della cittadinanza italiana ed europea e comprendere il
valore della cooperazione internazionale e del confronto con culture diverse.
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In ottemperanza alla Legge 104 del ʼ92, sono inseriti in più classi dell’Istituto alunni diversamente
abili. Nel rispetto, nella tutela e nella valorizzazione delle diversità sono attivati piani educativi volti
a promuovere “uno sviluppo armonico delle potenzialità della persona diversamente abile ai fini
dell’apprendimento, della comunicazione, delle relazioni e della socializzazione”.
La scuola, compatibilmente con le proprie strutture e con la tipologia di handicap, mira a fornire a
questi allievi conoscenze e competenze volte a ridurre il più possibile il potenziale disadattante della
disabilità, favorendo la conquista di maggiori livelli di autonomia ed integrazione sociale, intesa
come partecipazione attiva alla vita comune, in un tessuto di relazioni umane soddisfacenti.
La progettazione didattica per alunni diversamente abili é realizzata dal Consiglio di classe che,
sulla base delle indicazioni fornite dalla diagnosi funzionale redatta dall’ASL competente, elabora
un piano educativo individualizzato, in cui saranno individuati contenuti e obiettivi minimi che
l’alunno potrà raggiungere in tempi flessibili, anche con il supporto dell’insegnante di sostegno.
Gli obiettivi educativi e didattici, definiti nei P.E.I., mireranno a:
• favorire l'inserimento dell'allievo all'interno del contesto classe e del contesto scolastico in
generale, rimuovendo ostacoli fisici e socio – culturali (decondizionamento);
• promuovere la conoscenza di sé e far assumere consapevolezza delle proprie capacità;
• rafforzare l'autostima valorizzando anche i piccoli successi scolastici;
• stimolare l'autonomia e la partecipazione alla vita scolastica;
• sviluppare le capacità relazionali e di decentramento affettivo;
• sviluppare l'identità socio-lavorativa;
• sviluppare l'autonomia e la capacità di autodeterminazione;
• sviluppare e potenziare le competenze/abilità di base nelle aree: linguistica, logico-
matematica, pratico-operativa e sociale;
• migliorare i livelli di apprendimento consolidando le abilità di base.
Per il raggiungimento di queste finalità la scuola si avvarrà dei seguenti strumenti:
• strumenti informatici;
• lavoro in rete con altre scuole;
• laboratori linguistici, multimediali ed espressivi;
• progetti mirati all'integrazione;
• attività di alternanza scuola-lavoro.
La valutazione sarà effettuata in relazione al progetto predisposto e condiviso dal Consiglio di
classe e dalla famiglia.
Per questi alunni è previsto un percorso scolastico a due uscite:
• frequenza orientata all'acquisizione del titolo di studio (con programmi semplificati, Art. 13
O.M. 90/2001);
• frequenza orientata all’acquisizione di un attestato di frequenza (con programmi
differenziati, Art. 15 O.M. 90/2001).
INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
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L'Istituto, nell'ambito della valorizzazione della persona e del suo potenziale socio-cognitivo, mira
al superamento di ogni forma di disagio e dedica attenzione particolare agli studenti/esse che
presentano Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Tale termine comprende un gruppo
eterogeneo di problematiche che riguardano le difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di abilità di
comprensione della lettura, scrittura, calcolo e organizzazione visuo-spaziale, in soggetti con livello
cognitivo nella norma e capacità sensoriali adeguati all’età, ma che, comunque, costituiscono una
limitazione all’esercizio pieno del diritto allo studio e al conseguimento del successo formativo.
Pertanto, i Consigli di Classe interessati, tenendo conto degli specifici bisogni educativi di ogni
studente, nella volontà di attuazione delle disposizioni di legge, nello specifico della Legge 8
ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito
scolastico; del DM del 12 luglio 2011 n. 5669 e delle Linee guida per il diritto allo studio degli
alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento allegate al DM 5669/2011,
individueranno e attiveranno:
1. pratiche metodologiche idonee a creare in classe un clima sereno, accogliente e inclusivo;
2. interventi tempestivi per ridurre il disagio relazionale ed emozionale, sostenere la
motivazione allo studio e l’autostima personale, favorire il successo scolastico, garantire
una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità individuali anche
attraverso misure didattiche di supporto;
3. percorsi mirati, elaborati dai docenti curricolari e formalizzati nel Piano Didattico
Personalizzato, con l’indicazione degli strumenti compensativi, compresi i mezzi di
apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche (libri digitali, sintesi vocale,
software finalizzati alla rielaborazione dei testi e all’elaborazione di mappe mentali e /o
concettuali, audiolibri) ed, eventualmente, delle misure dispensative da alcune prestazioni
non essenziali ai fini della qualità dell’apprendimento;
4. una fattiva rete di supporto con la famiglia e gli operatori professionali che seguono lo
studente, per organizzare e condividere materiale didattico, strategie metodologiche tempi
e/o modalità di verifica.
DIRITTO ALLO STUDIO
ALUNNI CON D. S. A.
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La società di oggi ha superato i confini nazionali ed anche la scuola, con essa, si muove in direzione
di una comunità multietnica e multiculturale. Da qui l’impegno a formare persone in grado di
reagire positivamente e consapevolmente a tale cambiamento.
La presenza, nell’Istituto, di un numero sempre crescente di alunni stranieri comporta la necessità di
progettare e realizzare percorsi formativi e progetti che hanno in comune l’obiettivo prioritario di
garantire agli utenti sia il diritto all’istruzione, sia alle pari opportunità per quanto riguarda
l’accesso, l’inserimento e il successo scolastico.
Il primo obiettivo è quello di “innalzare il livello di parità e di ridurre i rischi di esclusione”,
attraverso azioni mirate di inclusione e di integrazione, calibrate alle diverse caratteristiche e alle
specifiche potenzialità di ciascuno, nel rispetto della persona nella sua globalità.
Si vuole promuovere il dialogo ed il confronto interculturale, per far sì che la scuola possa svolgere
un ruolo di mediazione e di socializzazione.
L’Educazione interculturale è, quindi, da noi intesa come:
EDUCAZIONE ALL’INTERCULTURALITÁ
coscienza di appartenere ad una precisa realtà storico-culturale e di essere
nello stesso tempo cittadini europei attivi e consapevoli
consapevolezza di doverci confrontare sempre più da vicino con culture
diverse
disponibilità a conoscere e a collaborare con persone di altra formazione
culturale
educazione alla tolleranza e alla pace attraverso il superamento di pregiudizi e
stereotipi
educazione ad un atteggiamento intellettuale ed umano rivolto ai valori della
solidarietà e del rispetto del prossimo
stimolo a spirito di curiosità e conoscenza nei confronti di altre culture,
tradizioni e consuetudini, usi e costumi diverse dai propri
educazione ad una lettura critica e dialettica del presente e del passato.
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La frequenza di alunni stranieri che, non sempre, conoscono la lingua italiana, impone la necessità
di predisporre, almeno per il periodo di prima alfabetizzazione della lingua italiana (L2), un
P.D.P, inteso come “percorso di riallineamento” ai livelli standard di scolarizzazione, articolato
per ambiti disciplinari e scandito in Unità di apprendimento. In questa fase tutti i docenti del
Consiglio di Classe concorreranno a facilitare l'apprendimento e la comprensione della lingua
italiana, operando l'adattamento dei programmi disciplinari e delle relative prove di verifica alle
reali competenze linguistiche dello studente, al fine di:
• garantire il diritto allo studio e la parità nei percorsi scolastici
• favorire le condizioni di scambio interculturale
• valorizzare il plurilinguismo
• promuove percorsi formativi in prospettiva interculturale e plurilinguistica.
Nello specifico, per favorire il successo formativo degli studenti stranieri, particolare attenzione
sarà dedicata alle seguenti fasi propedeutiche:
Apprendimento dell'Italiano L2 per:
favorire un passaggio graduale e non traumatico dalla lingua del paese d'origine a quella del
paese ospitante
Utilizzare il processo di apprendimento della lingua italiana come mezzo di comunicazione,
conoscenza e scambio culturale
Utilizzare la comunicazione verbale e scritta per l'espressione dei bisogni e dei vissuti
quotidiani
Promuovere l'apprendimento della lingua italiana come strumento per gli altri
apprendimenti.
Educazione interculturale per:
Favorire una positiva immagine di sé, della propria cultura
Favorire lo sviluppo di una positiva immagine degli altri, di altri gruppi etnici, di altre
culture, di altri popoli
Passare dalla conoscenza dell'altro ad atteggiamenti permanenti di rispetto e di scambio;
Comprendere che ogni persona è portatrice di diversità (fisiche, ideologiche, di mentalità, di
comportamenti ...) e saper apprezzare il valore della diversità
Osservare ambienti, tradizioni, culture e caratteristiche specifiche di altri popoli
Riconoscere altri punti di vista e ad acquisire la consapevolezza di avere una concezione del
mondo non condivisa da tutti;
Sviluppare conoscenze, atteggiamenti, valori importanti per vivere in una società multietnica
e multiculturale.
Integrazione scolastica, sociale ed educazione alla relazione interpersonale per:
Favorire la comprensione della realtà circostante attraverso la semplificazione dei testi di
studio
Esprimere il proprio pensiero, le proprie conoscenze, disagio e sofferenza
INTEGRAZIONE STUDENTI
DI LINGUA ALTRA
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Gestire i conflitti negoziando le soluzioni.
Risultati Attesi
Appropriazione del nuovo sistema linguistico senza traumi e nel rispetto della scolarità
pregressa;
Acquisizione delle abilità di lettura e di scrittura secondo le regole ortofoniche della lingua
italiana
Migliorare l'uso della lingua orale del quotidiano per comprendere e comunicare;
Apprendimento della lingua italiana come strumento per gli altri apprendimenti (italiano per
studiare);
Comprensione della realtà circostante ed espressione dei bisogni e dei vissuti quotidiani
attraverso l'utilizzo della comunicazione "verbale e scritta"
Acquisizione di fiducia in sé e di autonomia, superando il trauma dell'emigrazione,
Superamento delle difficoltà scolastiche
Costruzione di equilibrate relazioni con i compagni e con gli adulti
Graduale superamento delle misconoscenze e dei pregiudizi
Inserimento attivo nell'ambiente scolastico ed extrascolastico
Raccordo operativo degli interventi realizzati dalle varie agenzie
Maggior competenza ed efficacia nell'affrontare e risolvere le problematiche connesse
all'intercultura.
Il Piano di accoglienza/riallineamento degli alunni stranieri, correlato del modello di P. D. P. e
delle linee guida per la sua redazione, è allegato al presente documento (All. 1) e ne costituisce
parte integrante.
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L’istituto scolastico “T. Gullì”, nella consapevolezza che l’educazione interculturale e gli scambi
internazionali rappresentano una risorsa formativa e didattica, aderisce ai programmi di studio
all’estero, ne condivide la validità riconosciuta dal Ministero della Pubblica Istruzione,
prevedendo, all’interno della propria offerta formativa (POF), la mobilità dei propri studenti
all’estero e l’ospitalità di studenti stranieri, secondo le indicazioni della C.M. n° 236 del 08. 10.
1999, ma intende anche garantire la coerenza di tali esperienze con gli obiettivi didattici dei propri
percorsi liceali.
In ottemperanza del disposto dell’art. 14, comma 2, del DPR n. 275/99, che attribuisce alle
istituzioni scolastiche la funzione di provvedere “a tutti gli adempimenti relativi alla carriera
scolastica degli alunni” (…) e di disciplinare, "nel rispetto della normativa vigente, (....) il
riconoscimento degli studi compiuti in Italia e all’estero ai fini della prosecuzione degli studi
medesimi”, il Collegio dei docenti regolamenta la frequenza, presso l’ Istituto, di allievi provenienti
da scuole estere e la frequenza all’estero degli allievi dell’ Istituto, come di seguito specificato.
Accoglienza di studenti stranieri
Normativa di riferimento
Decreto legislativo n. 297/94, art. 192, comma 3, che consente l’iscrizione di giovani
provenienti dall’estero;
C.M. n. 181 del 17.03.1997 che riconosce la validità degli scambi individuali e, ai fini della
valutazione dell’esperienza di studio, incoraggia la collaborazione fra la scuola che invia il
giovane all’estero e quella che lo ospita;
Legge 645 del 9 agosto 1954, art.17, che prevede l’esenzione dalle tasse scolastiche per gli
studenti stranieri;
Legge 423 del 23 dicembre 1991, art.14, che abolisce la ratifica, da parte del Ministero della
Pubblica Istruzione, dell’iscrizione degli studenti provenienti da scuole estere.
Linee operative
Al fine di creare attorno allo studente un ambiente sereno e comprensivo delle sue difficoltà
iniziali e per sollecitare, allo stesso tempo, una reale partecipazione alla vita e alle attività
scolastiche, si fissano le seguenti direttive:
1. lo studente straniero viene iscritto in una classe, in genere quella dell’allievo che lo ospita a
casa, e aggiunto nell’elenco degli alunni della classe;
2. il Dirigente individua e nomina, tra i docenti della stessa classe, un Tutor scolastico, che
sarà il referente dello studente straniero;
3. il Tutor acquisisce dalla scuola straniera di provenienza informazioni circa il piano di studi
seguito dallo studente e mantiene i contatti con i colleghi stranieri;
MOBILITÁ INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI
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4. il Tutor, tenendo conto del piano di studio della scuola di provenienza, dei suoi interessi e
delle risorse dell’Istituto, concorda con lo studente le discipline di studio ed elabora per lui
un orario di lezioni, flessibile ma vincolante, che permetterà all’allievo di seguire, previa
intesa con i singoli docenti, le discipline prescelte, anche in altre classi dell’Istituto; copia
dell’orario verrà allegato al registro di classe;
5. il Tutor svolge azioni di coordinamento e di integrazione tra la scuola di provenienza, il
Consiglio di Classe e la famiglia ospitante, collabora alla valutazione e alla certificazione
che lo studente deve riportare nella scuola di origine, cura la ricaduta e la memoria del
progetto sulla classe e sulla scuola;
6. l’allievo si recherà ogni mattina nella propria classe per l’appello e successivamente, ove
previsto in orario, raggiungerà la classe di destinazione;
7. l’allievo è tenuto al rispetto delle norme contenute nel Regolamento di Istituto e, in
particolare, a frequentare la scuola con costanza, serietà e profitto;
8. i docenti della classe, come pure quelli delle discipline che l’allievo seguirà in altre classi,
avranno cura di coinvolgerlo nelle attività didattiche, esigendo impegno e disciplina come
per gli allievi interni;
9. lo studente può partecipare a qualsiasi attività extracurriculare, sia progetti che visite
guidate, con autorizzazione della famiglia ospitante;
10. in caso di assenza da scuola, i docenti sono tenuti ad annotarlo sul registro della classe di
riferimento e a richiedere regolare giustifica a firma della famiglia ospitante;
11. al termine del soggiorno la scuola rilascia un attestato di frequenza, in genere in Italiano e
Inglese, da cui risulta l’attività didattica svolta e le conoscenze acquisite dall’alunno.
Frequenza di una scuola estera
Normativa
Decreto legislativo n. 297/94, Art. 192, comma 3, che consente l’iscrizione di giovani
provenienti dall’estero;
C.M. 181/97 che riconosce la validità delle esperienze di studio all’estero e invita il
Consiglio di classe ad acquisire dalla scuola straniera informazioni sui piani e sui
programmi di studio e sul sistema di valutazione per deliberare sulla riammissione
dell’alunno nella sua scuola/classe di origine.
DPR n. 275/99, art. 14, comma 2, che attribuisce alle istituzioni scolastiche il compito di
disciplinare il riconoscimento degli studi compiuti in Italia e all’estero ai fini della
prosecuzione degli studi medesimi;
C.M. n. 236/99, che disciplina l’attribuzione dei crediti scolastici al rientro nella scuola
di appartenenza, raccomanda di riconoscere il valore globale dell’esperienza, e consente
la partecipazione anche agli alunni con debito formativo.
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Linee operative
Al fine di disciplinare, nell’interesse degli studenti, le richieste di mobilità, il Collegio dei
docenti stabilisce che le domande di ammissione ai programmi di studio all’estero sono consentite
durante la frequenza della terza classe e dovranno riferirsi alla futura classe quarta, che potrà essere
trascorsa, in parte o in tutto, presso una scuola estera a scelta dell’alunno.
Inoltre, al fine di uniformare il trattamento di tutti gli alunni interessati, impartisce le seguenti
direttive:
a) Prima della partenza (nel corso della classe terza):
1. lo studente interessato all’esperienza e i suoi genitori si rivolgeranno al referente di
intercultura per un colloquio, allo scopo di conoscere le modalità di attuazione del soggiorno
all’estero;
2. saranno ammesse solo le istanze degli alunni che, nello scrutinio finale di giugno, si
prevede potranno conseguire la piena promozione alla classe successiva;
3. il Dirigente Scolastico designa un Tutor tra i docenti della classe dello studente interessato,
affidandogli il compito di tenere i rapporti con l’allievo e di fare da tramite continuo tra
l’alunno e il Consiglio di classe, prima, durante e dopo il periodo di frequenza all’estero;
4. l’allievo presenterà presso la Segreteria dell’Istituto regolare domanda di iscrizione alla
classe quarta, della quale farà formalmente parte per tutta la durata dell’esperienza
all’estero;
5. prima della fine dell’anno scolastico, il Tutor elaborerà un documento concordato con i
colleghi del Consiglio di Classe indicante i programmi (o parte di essi) che saranno svolti
durante la sua assenza, che l’allievo dovrà acquisire durante la permanenza all’estero, o
mediante i programmi offerti dalla scuola ospitante e/o con lo studio autonomo, per
reinserirsi senza traumi nella classe di provenienza e le competenze;
6. lo studente e i genitori, prima della partenza, sottoscriveranno un modulo di accettazione
delle regole stabilite dalla scuola;
7. si ritiene che una proficua collaborazione tra studenti e docenti della classe sia il
presupposto fondamentale perché l’esperienza all’estero abbia valenza positiva.
b) Durante il soggiorno all’estero (nel corso della classe quarta):
1. Il Tutor dell’allievo annoterà nel Registro di classe e sui verbali del Consiglio di classe che
l’allievo sta frequentando una scuola estera e tutte le notizie concernenti la sua esperienza;
2. il Tutor favorirà uno scambio costante di informazioni tra allievo e classe di provenienza,
nonché tra le due scuole, via e-mail;
3. al suo rientro, l’allievo consegnerà al Tutor e depositerà in segreteria studenti copia dei
programmi svolti presso la scuola estera, l’attestato di frequenza e la certificazione di
competenze;
4. nello scrutinio finale il Tutor presenterà il percorso formativo dell’allievo indicando le aree
di studio e gli argomenti svolti, offrendo, così, al Consiglio di Classe la possibilità di
riconoscere formalmente il percorso ed i progetti attuati durante l’esperienza nella scuola
estera;
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5. nella stessa sede il Consiglio di Classe, ai fini del reintegro, valuterà il percorso
confrontando i programmi svolti presso la scuola estera con quelli svolti dalla classe di
appartenenza: per le materie comuni agli ordinamenti della scuola italiana ed estera terrà
conto della valutazione conseguita nella scuola estera; invece, per le materie non oggetto di
studio del percorso all’estero, predisporrà eventuali prove integrative di valutazione;
6. per quanto concerne l’esito dell’anno scolastico in corso, sarà annotato sui registri, sui
verbali, sulla pagella personale e sul tabellone dei risultati finali la dicitura “Frequenza di
scuola estera ai sensi della C.M. 181/97, comma 1”.
c) Reinserimento nella classe (nel corso della classe quinta)
1. All’inizio dell’anno scolastico, il Consiglio di Classe, ai fini del reintegro o meno dello
studente nella classe di appartenenza, verificherà le competenze, abilità/capacità e
conoscenze conseguite nelle materie non studiate all’estero, ritenute indispensabili per
proseguire proficuamente gli studi;
2. nel successivo Consiglio di classe, lo stesso organo stabilirà, valutato positivamente il
percorso formativo dello studente, avrà cura di assegnare, per l’anno trascorso all’estero, il
credito scolastico e il credito formativo, in base alla relazione della scuola che l’ha ospitato.
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A partire dall’anno scolastico 2010/2011, con il Decreto di Riforma dell’Istruzione Superiore,
presso l’Istituto “Tommaso Gullì” sono istituiti: il Liceo delle Scienze Umane, il Liceo delle
Scienze Umane opzione Economico-Sociale, il Liceo Linguistico.
Un sistema liceale che, raccogliendo l’eredità delle migliori sperimentazioni sorte dagli anni ’90,
coniuga tradizione e innovazione, nell’intento comune di formare i propri studenti a:
assumere la responsabilità di giudicare in modo autonomo;
scegliere e operare coerentemente;
consolidare le capacità progettuali e la creatività.
La Scuola, a tal fine, facendo propria la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio
dell’Unione del 18 dicembre 2006, relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente,
ritiene prioritario lo sviluppo delle competenze necessarie per la realizzazione e lo sviluppo
personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione, come definite dal Quadro di
riferimento europeo:
1. comunicazione nella lingua madre;
2. comunicazione nelle lingue straniere;
3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
4. competenza digitale, di utilizzo delle tecnologie della società dell’informazione;
5. imparare a imparare;
6. competenze interpersonali, interculturali e sociali e consapevolezza civica;
7. capacità di tradurre, con spirito di iniziativa, le idee in attitudine imprenditoriale;
8. consapevolezza della propria cultura e dell’importanza dell’espressione creativa.
LICEO DELLE SCIENZE UMANE opzione ECONOMICO -
SOCIALE
LICEO LINGUISTICO
LICEO DELLE SCIENZE UMANE
STRUTTURA DIDATTICA DELL’ISTITUTO
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La vera innovazione dei Licei del “Tommaso Gullì”, riguarda l’organizzazione didattico-
metodologica, fondata sull’approccio laboratoriale dello studio delle discipline. Ciò implica nuove
dinamiche relazionali di gruppo tra “pari” e un nuovo rapporto docente-studente, in cui entrambi
diventano protagonisti del processo di apprendimento-insegnamento, seppur con ruoli e funzioni
diversi.
Lo studente-ricercatore diviene “manager” del suo apprendimento, grazie alla guida di un team di
docenti- esperti che facilitano, mediano e coordinano il processo formativo.
Come esperto, il docente nel biennio introduce le strutture fondanti delle discipline e orienta
all’acquisizione di competenze, abilità, conoscenze e metodologie propedeutiche allo studio
“specialistico” del 2° biennio e, nel 5° anno, favorisce processi di apprendimento sempre più
complessi, fondati su criteri di razionalità, autonoma e creativa progettualità, criticità.
L’impianto curriculare supera la tradizionale logica della segmentazione disciplinare e si incardina
in una progettualità multidisciplinare che interagisce, nell’arco di un quinquennio, per la formazione
di individualità armoniche e complete.
Per quanto riguarda la metodologia i Dipartimenti hanno condiviso di:
a) adottare metodologie capaci di suscitare l’interesse e la partecipazione individuale e di gruppo e
di stimolare capacità di valutazione critica dei contenuti culturali, quali:
la lezione frontale
la lezione dialogata e interattiva
il problem solving
il mastery learning
il brain storming
il cooperative learning
b) tenere conto degli stili di apprendimento di ciascun allievo:
Sistematico/Intuitivo
Globale/Analitico
Impulsivo/Riflessivo
Verbale/Visuale
c) di avvalersi di procedimenti didattici:
di tipo inferenziale-euristico (la lezione frontale, la lezione interattiva, la ricerca, la
discussione, il dibattito)
di tipo laboratoriale (simulazione di casi, ricerca-azione)
di tipo modulare.
INNOVAZIONE DIDATTICA E
METODOLOGICA
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d) Strumenti funzionali all’insegnamento sono da considerare:
libri di testo, in versione cartacea e multimediale;
biblioteca, emeroteca, pinacoteca;
quotidiani e mezzi audiovisivi;
cinema e rappresentazioni teatrali;
conferenze, dibattiti, seminari;
laboratori vari, rete Internet;
stage, viaggi- studio e di istruzione, visite guidate.
Al fine di operare approfondimenti su argomenti specifici saranno istituiti, dai Consigli di classe,
raccordi pluridisciplinari su aree tematiche ritenute di notevole valore formativo relative a:
Legalità, Cittadinanza e Costituzione, Tutela del Territorio e dell’Ambiente, delle minoranze
etniche e linguistiche.
1. Attività di laboratorio e uso di tecnologie interattive:
laboratori multimediali e informatici, linguistici (glottotecnologie, secondo le direttive
C.E.), chimico-fisici, e scientifico-ambientali;
L.I.M.;
piattaforma e-learning ed e-twinning; sistema di videoconferenza Embraze-V com;
metodologie per “apprendere ad apprendere”;
lezione frontale introduttiva e interattiva, cooperative learning, project work, role-play,
problem solving.
2. Rapporti con il mondo esterno:
partecipazione a convegni ed incontri culturali; a rappresentazioni teatrali e a
proiezioni di film anche in lingua straniera;
partecipazione a visite guidate e a viaggi d’istruzione in Italia ed all’estero;
partecipazione ad esperienze di stage e di alternanza scuola-lavoro presso strutture
pubbliche e/o private che operano nel settore socio-psicopedagogico, turistico,
economico, istituzionale e di supporto alle aziende;
partecipazione a viaggi-studio “Progetto lingue” in Italia e all’estero, scambi culturali
PUNTI DI FORZA
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con omologhi istituti francesi, inglesi, tedeschi e/o spagnoli;
adesione al Piano di mobilità intenazionale degli studenti; progetto intercultura.
adesione ad esperienze formative organizzate in collaborazione con Università ed Enti
Internazionali con rilascio di certificazioni delle competenze acquisite ai vari livelli.
3. Un piano per l’offerta formativa ricco di attività e progetti consolidati da anni che
integrano e completano le conoscenze e le competenze previste dai piani di studio dei licei:
Progetto Accoglienza S.O.S Save Our Students per gli alunni delle prime classi, svolto
con la collaborazione degli operatori della Cooperativa Azimut-Alta Formazione;
orientamento alla scelta universitaria e al mondo del lavoro per le classi quarte e quinte;
progetto tutoring;
interventi di educazione alla salute, alla sessualità, all’ambiente, alla legalità, alla
cittadinanza e Costituzione;
counseling psicologico;
insegnamento delle lingue straniere con la presenza di insegnanti di madrelingua e
organizzazione di corsi per il conseguimento delle certificazioni europee;
metodologia C.L.I.L. in lingua inglese, applicata all’insegnamento della Storia, nelle
terze classi del Liceo Linguistico.
sede accreditata AICA per il conseguimento dell’ECDL;
sede accreditata AICA per l’acquisizione della certificazione ECDL WebEditing;
istituto campionato dall’INVALSI per il monitoraggio a livello internazionale OCSE
PISA .
Progetto PP&S100
Il Progetto PP&S100 (Problem Posing & Solving) si inserisce nelle iniziative, promosse dalla
Direzione Generale degli Ordinamenti Scolastici del MIUR, dirette a sostenere le molteplici
innovazioni che hanno interessato in particolare gli ordinamenti dell’istruzione secondaria di
secondo grado. Lo scopo del progetto, che ha tra i principali soggetti proponenti l’AICA, il CNR,
Confindustria, l’Università di Torino e il Politecnico di Torino, è quello di concorrere a
concretizzare il cambiamento prospettato a livello normativo con il passaggio dai “programmi
ministeriali d’insegnamento” alle Indicazioni Nazionali per i Licei.
Il progetto, culturalmente incentrato sul problem solving, intende sfruttare il potenziale innovativo
dell’informatica come fattore abilitante dell’innovazione. Ne consegue un immediato impatto nei
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domini applicativi scientifici (fisica, chimica, scienze naturali, ….) ma parimenti un rilevante
potenziale innovativo in tutte le aree disciplinari, anche quelle socio-umanistiche, sulla base della
transdisciplinarità del linguaggio e della rappresentazione informatica.
Gli obiettivi sostanziali del progetto possono essere così sintetizzati:
Rafforzare la cultura informatica, anche nella sua dimensione disciplinare, con l’attivazione
di corsi nel primo biennio laddove non è presente.
Sviluppare uno spazio di formazione integrata che interconnetta logica, matematica e
informatica.
Costruire una cultura “Problem posing&solving”, investendo trasversalmente l’ampio
insieme degli insegnamenti disciplinari, anche d’indirizzo, con un’attività sistematica
fondata sull’utilizzo degli strumenti logico-matematico-informatici nella formalizzazione,
quantificazione, simulazioni ed analisi di problemi di adeguata complessità.
Assicurare una crescita della cultura informatica della docenza chiamata ad accompagnare la
trasformazione promossa.
Adottare una quota significativa di attività in rete (piattaforma e-learning) con azioni di
erogazione didattica, tutoraggio, autovalutazione.
Il progetto mira ad attivare, nell’ottica interdisciplinare della cultura del problem
posing&solving,un confronto collettivo su percorsi innovativi per l'acquisizione di precise
conoscenze, abilità e competenze riconducibili all’ambito degli insegnamenti della matematica e
dell’informatica.
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SERVIZI ALLA PERSONA E ATTIVITA’ AGGIUNTIVE
I Licei offrono agli studenti servizi e attività aggiuntive di orientamento, di ascolto e di
accoglienza, prevenzione della dispersione scolastica.
Orientamento
Il servizio di orientamento mira a potenziare le capacità dello studente di conoscere se stesso,
l'ambiente in cui vive e le offerte formative a lui proposte. Inoltre si propone di renderlo
consapevole delle competenze, capacità e conoscenze acquisite nel percorso liceale, per giungere
ad una matura riflessione sulle possibilità di realizzare i propri desideri e progetti futuri, nonché ad
un realistico confronto con il mondo della formazione superiore e del lavoro. Ecco le attività del
servizio di orientamento:
Orientamento in entrata
Agli studenti del terzo anno di scuola secondaria di 1° grado viene offerto un ventaglio di occasioni
per incontrare e conoscere in modo più approfondito la realtà del nostro liceo:
• servizio di consulenza, prestato dai docenti della Commissione Orientamento, presso il Liceo, per
chiunque desideri informazioni o consigli;
• open day con visita delle sedi dell’Istituto, incontro con il Dirigente Scolastico e Docenti,
presentazione dell’Offerta Formativa, colloqui orientativi collettivi, o rivolti anche a singoli studenti
(o piccoli gruppi) e alle loro famiglie.
Il Liceo inoltre partecipa attivamente alle attività di orientamento promosse dalle scuole del
distretto e ad iniziative volte a promuovere la continuità didattica fra le scuole secondarie di 1°
grado del territorio e il primo anno dei licei.
Ri-orientamento
E’ un’attività finalizzata a ridurre la dispersione scolastica e rivolta agli studenti del primo biennio
che, all'inizio del loro percorso, si rendono conto di non avere intrapreso la via più adatta per lo
sviluppo delle loro capacità, e decidono, dopo un approfondito confronto con i docenti e la famiglia,
di cambiare indirizzo di studi. Ogni caso verrà seguito singolarmente dalla presidenza e dai
Coordinatori di classe in modo da facilitarne il passaggio.
Attività di accoglienza come progetto permanente di istituto
Le attività rivolte ai ragazzi della scuola secondaria di 1° grado si concludono con l'attività di
accoglienza rivolta alle classi prime: vengono programmate dai Consigli delle classi prime sulla
base delle proposte formulate dai Dipartimenti e deliberate dal Collegio dei Docenti.
Pur sottolineando il concetto che l’accoglienza non riguarda solo i primi giorni di scuola, ma
l’intero percorso di studi, tutti i docenti delle classi prime prevedono nella propria programmazione
della prima settimana una ripartizione di compiti in modo da sviluppare le seguenti attività:
• la presentazione del Piano Corresponsabilità e del Regolamento d'Istituto
• la familiarizzazione con la nuova realtà scolastica
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• la somministrazione di test d'ingresso di tipo trasversale e/o per ambiti disciplinari per valutare le
competenze e le abilità possedute, quindi programmare eventuali percorsi di riallineamento e
interventi sul metodo di studio.
Speciale e attenta accoglienza sarà destinata agli allievi tutelati dalla Legge 104/92, al fine di
tutelare la continuità educativa del soggetto con disabilità certificata in entrata nella nuova realtà
scolastica.
Orientamento in uscita
L’orientamento in uscita è finalizzato a suscitare nei giovani il desiderio di progettare scelte
consapevoli attraverso le quali realizzare la propria esistenza: scelte di studio e di lavoro, ma anche
di vita; questo processo presuppone da un lato capacità progettuale, conoscenza di sé, senso
dell’identità: tutte qualità che la scuola dovrà promuovere; dall’altro implica la conoscenza della
complessa realtà socio-economica in cui il giovane dovrà sviluppare il suo progetto di vita:
conoscenza della società in generale, ma anche della realtà locale e del suo specifico tessuto socio-
economico.
Le attività di orientamento sulla scelta post-diploma sono indirizzate prevalentemente agli studenti
delle classi quarte e quinte e intendono fornire un valido supporto per tracciare un bilancio del
cammino percorso (conoscenze, competenze e capacità acquisite e sviluppate), per confrontarsi in
modo realistico e positivo con le proprie aspirazioni, l'offerta formativa superiore e il mondo del
lavoro. A tal fine gli studenti incontreranno i responsabili delle facoltà degli Atenei dello Stretto e
delle più rappresentative Università italiane presenti al “Salone dell’Orientamento”, visiteranno le
sedi universitarie limitrofe, i rappresentanti delle Forze armate.
Tra le varie attività: la simulazione dei test di Medicina e Scienze Infermieristiche (Università di
Catanzaro), correzione e indicazioni sulla preparazione per superare la prova di accesso.
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PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL PROFILO FORMATIVO AL
TERMINE DEL CORSO DI STUDI
IMPARARE AD ESSERE
IMPARARE AD APPRENDERE
Responsabile
Assumere comportamenti sempre più responsabili
nei confronti di se stessi, della famiglia, della
scuola e della collettività.
Valorizzazione dell’esperienza
Il punto di partenza di ogni attività è l’esperienza
maturata dallo studente, per aiutarlo a collegare i
nuovi contenuti alle conoscenze che già possiede.
Autonomo
Utilizzare esperienze e competenze per operare
scelte consapevoli ed autonome.
Ricerca di un senso
Individuare ed attribuire significato conoscitivo e
valoriale alle competenze ed alle conoscenze
apprese.
Cittadino del mondo
Maturare la consapevolezza dei propri diritti e
doveri per potersi inserire positivamente nella
comunità sociale e civile.
Partecipazione attiva
Stimolare a partecipare attivamente ai processi di
apprendimento con dialoghi, discussioni,
sperimentazioni, approfondimenti, rielaborazione
autonoma, originale e critica.
Critico
Potenziare la capacità di esprimere esperienze e
valori personali per guidare lo studente ad una
sempre più sicura acquisizione del senso critico.
Attivare motivazione ed autostima
Incentivare la curiosità ed il gusto per la scoperta.
Inviare feedback positivi per sviluppare il senso di
autoefficacia e l’autostima personale.
METODOLOGIE ATTIVE ED INTERATTIVE
Fare assumere responsabilità. Condivisione del percorso formativo.
Affinare l’esercizio della cittadinanza
attiva attraverso l’attitudine dialogica.
Esplorazione e scoperta del proprio ambiente.
Migliorare l’autostima dell’allievo. Pratica laboratoriale, project work, problem
solving.
Potenziare le capacità cooperative
e collaborative degli studenti.
Lavoro di gruppo.
Role play, cooperative learning.
Assicurare rapporti sistematici con le
famiglie per lavorare in sinergia.
Apprendimento cooperativo.
Ricerca.
MODALITÀ OPERATIVE
STRATEGIE EDUCATIVE
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La proposta formativa del Liceo Linguistico si rivolge ai giovani interessati prevalentemente allo
studio delle lingue straniere e che intendono approfondire la conoscenza della storia e della cultura
della realtà comunitaria e globale. Mira ad un’azione formativa in sintonia con la tradizione
culturale e di civiltà dell’Italia, ma arricchita da una profonda sensibilità interculturale e da una
visione del mondo articolata e complessa. L’attenzione alla comunicazione funzionale nelle lingue
straniere presenti nel curricolo non esaurisce, infatti, la valenza formativa dello studio delle stesse
che vengono prese in esame nel loro status di sistema linguistico e nelle reciproche interrelazioni.
Lo studio del latino, disciplina che, unitamente alla filosofia, caratterizza la “licealità”
dell’indirizzo, integra opportunamente la conoscenza delle lingue moderne, consentendo agli allievi
di avvicinarsi ai processi che hanno governato nel tempo il cambiamento linguistico e di rintracciare
le comuni radici culturali del mondo occidentale. Lo studio stesso delle lingue è, infatti, affiancato
dalla conoscenza delle civiltà di cui esse sono espressione. La conoscenza dei momenti
fondamentali della letteratura, dell’arte, della storia e della filosofia, inoltre, consentono allo
studente di cogliere le peculiarità dei popoli e di comprendere il percorso compiuto fino alla
costituzione dell’Europa unita e di aprirsi al cambiamento e all’integrazione.
“Il percorso del Liceo Linguistico è indirizzato allo studio di più sistemi linguistici e culturali. Guida lo
studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità, a maturare le competenze necessarie
per acquisire la padronanza comunicativa di tre lingue, oltre l’italiano, e per comprendere
criticamente l’identità storica e culturale di tradizioni e civiltà diverse” (art. 6 comma 1).
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento
comuni, dovranno:
• avere acquisito in due lingue moderne strutture, modalità e competenze comunicative
corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento;
• avere acquisito in una terza lingua moderna strutture, modalità e competenze comunicative
corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento;
• saper comunicare in tre lingue moderne in vari contesti sociali e in situazioni professionali,
utilizzando diverse forme testuali;
• riconoscere in un’ottica comparativa gli elementi strutturali caratterizzanti le lingue studiate ed
essere in grado di passare agevolmente da un sistema linguistico all’altro;
• essere in grado di affrontare in lingua diversa dall’italiano specifici contenuti disciplinari;
• conoscere le principali caratteristiche culturali dei Paesi di cui si è studiata la lingua, attraverso
lo studio e l’analisi di opere letterarie, estetiche, visive, musicali, cinematografiche, delle linee
fondamentali della loro storia e delle loro tradizioni;
• sapersi confrontare con la cultura di altri popoli, avvalendosi delle occasioni di contatto e di
scambio.
LICEO LINGUISTICO
FINALITÁ FORMATIVE DEI LICEI
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PROFILO FORMATIVO
L’impianto curriculare del Liceo Linguistico fornisce una formazione completa ed una
preparazione culturale solida.
Il percorso di studio verte, già dal primo anno, sull’apprendimento di tre lingue straniere: inglese e
francese (obbligatorie), tedesco o spagnolo (a scelta). Completano il piano di formazione:
conoscenze letterarie (italiano e latino), artistiche (linguaggi visivi) storiche (storia e geografia),
filosofiche, matematiche e informatico-scientifiche. L’approccio plurilinguistico include,
limitatamente al solo biennio, lo studio della lingua latina con la funzione di facilitare
l’apprendimento delle strutture logiche, morfo-sintattiche e lessicali delle lingue straniere, mentre
concorre a rafforzare la consapevolezza dell’appartenenza alla comune cultura europea, fondamento
del senso sovranazionale di cittadinanza. La conoscenza e la competenza comunicativa acquisita in
tre lingue straniere dell'U.E. offre, inoltre, la possibilità di eliminare le barriere che si frappongono
al dialogo interculturale, ponendo i giovani nelle reali condizioni di affrontare le sfide della
contemporanea società complessa, beneficiare di migliori opportunità di inclusione, occupazione,
indipendenza e progresso economico.
SBOCCHI PROFESSIONALI E OCCUPAZIONALI
Dopo il conseguimento del diploma è possibile iscriversi a tutte le facoltà universitarie, specie ai
Corsi di Laurea in Lingue e Letteratura Straniera, in Lettere Moderne, in Giornalismo, in Scienze
della Comunicazione, in Pubbliche relazioni, in Beni Culturali, in Economia e Commercio Estero,
nonché alla Scuola Superiore di Interpreti e Traduttori e di Mediatori culturali, sicuro sbocco nel
mondo del lavoro nei settori del Marketing, dell’Import-Export, della Pubblicità, del Turismo, oggi,
in larga espansione.
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QUADRO ORARIO
1 ° B i e n n i o 2 ° B i e n n i o
5°ANNO 1°ANNO 2°ANNO 3°ANNO 4°ANNO
Attività e insegnamenti obbligatori Piano di studi - orario settimanale
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4
Lingua e cultura Latina 2 2
Lingua straniera 1* 4 4 3 3 3
Lingua straniera 2* 3 3 4 4 4
Lingua straniera 3* 3 3 4 4 4
Storia 2 2 2
Storia e Geografia 3 3
Filosofia 2 2 2
Matematica** 3 3 2 2 2
Fisica 2 2 2
Scienze Naturali*** 2 2 2 2 2
Storia dell’Arte 2 2 2
Sc i enze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2
Religione Cattolica o Att. Altern. 1 1 1 1 1
Totale ore settimanali 27 27 30 30 30
* è compresa 1 ora di conversazione col docente di madrelingua
** con informatica
** Biologia, Chimica, Scienze della Terra
1 ° B i e n n i o 2 ° B i e n n i o
5°ANNO 1°ANNO 2°ANNO 3°ANNO 4°ANNO
Attività e insegnamenti obbligatori Piano di studi - orario annuale
Lingua e letteratura italiana 132 132 132 132 132
Lingua e cultura Latina 66 66
Lingua straniera 1* 132 132 99 99 99
Lingua straniera 2* 99 99 132 132 132
Lingua straniera 3* 99 99 132 132 132
Storia 66 66 66
Storia e Geografia 99 99
Filosofia 66 66 66
Matematica** 99 99 66 66 66
Fisica 66 66 66
Scienze Naturali*** 66 66 66 66 66
Storia dell’Arte 66 66 66
Sc i enze Motorie e Sportive 66 66 66 66 66
Religione Cattolica o Att. Altern. 33 33 33 33 33
Totale ore annuali 891 891 990 990 990
* è compresa 1 ora di conversazione col docente di madrelingua
** con informatica
** Biologia, Chimica, Scienze della Terra
LICEO LINGUISTICO
LICEO LINGUISTICO
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La proposta formativa del Liceo delle Scienze Umane si rivolge ai giovani interessati ad un percorso di
studio prevalentemente umanistico e, nel contempo, moderno. Approfondisce la cultura dal punto
di vista della conoscenza dei fenomeni collegati alla costruzione dell’identità personale e delle
relazioni umane e sociali, con particolare riguardo all’elaborazione dei modelli educativi. La solida
cultura generale, garantita dalla presenza delle materie formative proprie dell’indirizzo “liceale”,
mira in particolar modo al dominio delle discipline afferenti all’area delle scienze umane. L’aspetto
caratterizzante di questo indirizzo di studi concerne l’acquisizione di competenze spendibili tanto
nell’area legata alla formazione scolastica quanto in quella dei servizi culturali, sociali e sanitari.
Il Liceo si fonda sulla compresenza sinergica di discipline specialistiche (Psicologia, Sociologia,
Pedagogia, Antropologia), che ne danno un assetto prettamente socio-psicopedagogico, di
discipline giuridico-economiche (Diritto ed Economia) e delle principali discipline – comuni agli
altri indirizzi liceali – dell’Area Umanistica (Storia, Geografia, Filosofia e Storia dell’Arte),
dell’Area Scientifica (Matematica, Fisica e Scienze Naturali) e dell’Area linguistica (Italiano,
Latino e Lingua Straniera).
L’insegnamento delle discipline caratterizzanti, già introdotto sin dal primo biennio, oltre a
concorrere ad una completa formazione culturale, fornirà allo studente l’acquisizione di linguaggi
specifici, di strumenti metodologici e di tecniche di indagine, utili per l’interpretazione della
dimensione interiore e socio-relazionale dell’uomo, nei contesti antropologici di riferimento.
PROFILO FORMATIVO
«Il percorso del Liceo delle Scienze Umane guida lo studente a maturare le competenze necessarie
per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi» (art. 9 comma 1) e per giungere
ad «una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento
razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi» (art. 2
comma 2 del regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico
dei licei…”).
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento
comuni, dovranno:
Padroneggiare le principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura
occidentale ed il ruolo da esse svolto nella costruzione della civiltà europea.
Aver acquisito le competenze necessarie per comprendere le dinamiche proprie della realtà
sociale, con particolare attenzione ai fenomeni educativi ed ai processi formativi formali e
non, ai servizi alla persona, al mondo del lavoro, ai fenomeni interculturali ed ai contesti
della convivenza e della cittadinanza.
Aver acquisito, in una lingua straniera moderna, strutture, modalità e competenze
comunicative corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di
Riferimento.
LICEO DELLE SCIENZE UMANE
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Saper identificare i legami esistenti tra fenomeni culturali, economici e sociali e le istituzioni
politiche, sia in relazione alla dimensione nazionale ed europea, sia a quella globale.
SBOCCHI PROFESSIONALI E OCCUPAZIONALI
Il Liceo delle Scienze Umane, proprio in virtù della sua struttura liceale, garantisce una formazione
completa e consente l’accesso a tutti i corsi di laurea, in particolare alle facoltà di: Lettere Moderne,
Filosofia, Scienze della Formazione, Scienze dell’Educazione; Scienze della Comunicazione;
Psicologia, Sociologia, Lingue e letterature straniere, Beni Culturali, Scienze dei Servizi Sociali,
Giurisprudenza, Scienze Infermieristiche, Logopedia, Fisioterapia.
Il percorso formativo offre, infine, sbocchi lavorativi nel campo del sociale (assistente sociale,
assistente per l’infanzia, operatore di animazione sociale), della comunicazione (esperto in servizi
della comunicazione e in pubbliche relazioni), dell’organizzazione e della promozione culturale.
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QUADRO ORARIO
1 ° B i e n n i o 2 ° B i e n n i o
5°ANNO 1°ANNO 2°ANNO 3°ANNO 4°ANNO
Attività e insegnamenti obbligatori Piano di studi - orario settimanale
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4
Lingua e cultura Latina 3 3 2 2 2
Lingua e cultura straniera 3 3 3 3 3
Scienze Umane * 4 4 5 5 5
Diritto ed economia 2 2
Storia 2 2 2
Storia e Geografia 3 3
Filosofia 3 3 3
Matematica** 3 3 2 2 2
Fisica 2 2 2
Scienze Naturali*** 2 2 2 2 2
Storia dell’Arte 2 2 2
Sc i enze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2
Religione Cattolica o Att. Altern. 1 1 1 1 1
Totale ore settimanali 27 27 30 30 30
* Antropologia, Pedagogia, Psicologia e Sociologia
** Con informatica al primo biennio
*** Biologia, Chimica, Scienze della terra
1 ° B i e n n i o 2 ° B i e n n i o
5°ANNO 1°ANNO 2°ANNO 3°ANNO 4°ANNO
Attività e insegnamenti obbligatori Piano di studi - orario annuale
Lingua e letteratura italiana 132 132 132 132 132
Lingua e cultura Latina 99 99 66 66 66
Lingua e cultura straniera 99 99 99 99 99
Scienze Umane * 132 132 165 165 165
Diritto ed economia 66 66
Storia 66 66 66
Storia e Geografia 99 99
Filosofia 99 99 99
Matematica** 99 99 66 66 66
Fisica 66 66 66
Scienze Naturali*** 66 66 66 66 66
Storia dell’Arte 66 66 66
Sc i enze Motorie e Sportive 66 66 66 66 66
Religione Cattolica o Att. Altern. 33 33 33 33 33
Totale ore annuali 891 891 990 990 990
* Antropologia, Pedagogia, Psicologia e Sociologia
** Con informatica al primo biennio
*** Biologia, Chimica, Scienze della terra
LICEO DELLE SCIENZE UMANE
LICEO DELLE SCIENZE UMANE
SCIENZE UMANE
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Il Liceo Economico-Sociale rappresenta una nuova opportunità per il futuro dei giovani e per il
sistema Paese, rappresenta una dimensione formativa privilegiata. Nasce, infatti, da una profonda
esigenza di adeguamento dei programmi alla realtà attuale e costituisce una straordinaria novità nel
campo scolastico, in grado di colmare il vuoto della tradizione Liceale italiana (solo umanistica o
solo scientifica).
Si pone, infatti, il precipuo intento di dare risposte concrete e qualificate all'esigenza di formare
nuove figure pre-professionali, capaci di inserirsi nei nuovi ambiti lavorativi, sorti in seguito alle
trasformazioni del mercato del lavoro. In particolare, l’offerta formativa di questo corso di studio è
in grado di offrire agli studenti le competenze necessarie per apportare il proprio contributo nelle
politiche sociali e nel settore dei mass-media e della comunicazione.
Il Liceo persegue, infatti, il fine di fornire all'allievo un'ampia base culturale per comprendere la
complessità dell'organizzazione sociale e le sue caratteristiche di globalizzazione e comunicazione.
Al centro dell'apprendimento si colloca l’essere umano nel suo ambiente fisico, geo-politico, sociale
e istituzionale. Un Liceo "ponte" tra l'insegnamento e la realtà locale, in cui il processo di
formazione diviene anche motivo di crescita di una comunità, che esige un costante rinnovamento
di conoscenze e di tecnologie, per essere in grado di rispondere alle esigenze che provengono dal
mondo esterno.
PROFILO FORMATIVO
Il disegno curricolare del Liceo delle scienze umane ad opzione economico-sociale fornisce gli
strumenti necessari per comprendere e analizzare il sistema sociale anche nelle sue dimensioni
politico, economico e culturale. Lo studio delle scienze umane (psicologia, sociologia, antropologia
culturale, metodologia), asse portante del percorso formativo, permette di interpretare in piena
consapevolezza i fenomeni del mondo contemporaneo. Lo studio del diritto e dell’economia, in
tutto il quinquennio, congiuntamente allo studio della matematica e della statistica permette di
entrare con adeguata competenza nel mondo del lavoro. La formazione si completa con lo studio di
due lingue straniere europee per tutto il quinquennio e con lo svolgimento di Stage presso Enti che
operano nel sociale.
Il suo profilo curricolare, infatti, tende ad una formazione solida e concreta, attraverso:
La metodologia dell’alternanza e dei tirocini scuola-lavoro, per l’acquisizione di
competenze specifiche, realizzando una perfetta sintesi tra le conoscenze tecniche e i profili
umanistici. Un orientamento in vista dell’inserimento nei processi di lavoro.
L’interazione con il territorio per promuovere la partecipazione al processo di sviluppo
dell’industria culturale-turistica (patrimonio artistico-culturale-paesaggistico). La cultura
per l’economia e l’economia per la cultura
Convergenza del Liceo Economico Sociale con i modelli Europei (in particolare quello
francese) facilitando gli scambi e i contatti degli allievi con i sistemi educativi Europei.
Valorizzazione delle scienze Economiche-Giuridiche-Sociali per assicurare una
formazione indispensabile per vivere pienamente e partecipare alle dinamiche decisionali
della dimensione politico-sociale-economica.
Nuova educazione economica per permettere agli studenti di acquisire competenze e
capacità spendibili in futuro nel mondo del lavoro, attraverso un raccordo tra economia-
matematica-informatica-statistica al servizio dei processi formativi di management e di
marketing.
LICEO DELLE SCIENZE UMANE opzione ECONOMICO - SOCIALE
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Nuova educazione sociologica, intesa come “immaginazione sociologica”, per imparare a
sapersi collocare in una prospettiva più ampia e diversa dalla propria (dall’individuo alla
società).
Nuova educazione giuridica per coniugare facilmente le scienze umane e la conoscenza
giuridica, in modo tale da offrire agli studenti un’opportunità di inserimento lavorativo.
Educazione linguistica per acquisire, anche in una seconda lingua moderna, strutture,
modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro
Comune Europeo di Riferimento.
SBOCCHI PROFESSIONALI E OCCUPAZIONALI
Il titolo conseguito offre l’opportunità di inserirsi nel mondo del lavoro presso aziende pubbliche e
private, nel settore delle pubbliche relazioni, della pubblicità, della comunicazione d’impresa,
della ricerca sociale e di mercato, dell’animazione culturale.
Il diploma di Liceo delle Scienze Umane- opzione economico-sociale consente l’accesso a tutte le
facoltà universitarie, con lo sbocco facilitato per i corsi di laurea in Sociologia, Scienze
dell’Educazione e della Formazione – Scienze della Comunicazione – Scienze Statistiche,
Demografiche e Sociali – Giurisprudenza – Economia- Relazioni Pubbliche.
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QUADRO ORARIO
1 ° B i e n n i o 2 ° B i e n n i o 5°ANNO
1°ANNO 2°ANNO 3°ANNO 4°ANNO
Attività e insegnamenti obbligatori Piano di studi - orario settimanale
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4
Lingua e cultura straniera 1 3 3 3 3 3
Lingua e cultura straniera 2 3 3 3 3 3
Scienze Umane * 3 3 3 3 3
Diritto ed economia 3 3 3 3 3
Storia 2 2 2
Storia e Geografia 3 3
Filosofia 2 2 2
Matematica** 3 3 3 3 3
Fisica 2 2 2
Scienze Naturali*** 2 2
Storia dell’Arte 2 2 2
Sc i enze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2
Religione Cattolica o Att. Altern. 1 1 1 1 1
Totale ore settimanali 27 27 30 30 30
* Antropologia, Metodologia della ricerca, Psicologia e Sociologia
** con Informatica al primo biennio
*** Biologia, Chimica, Scienze della Terra
1 ° B i e n n i o 2 ° B i e n n i o 5°ANNO
1°ANNO 2°ANNO 3°ANNO 4°ANNO
Attività e insegnamenti obbligatori Piano di studi - orario annuale
Lingua e letteratura italiana 132 132 132 132 132
Lingua e cultura straniera 1 99 99 99 99 99
Lingua e cultura straniera 2 99 99 99 99 99
Scienze Umane * 99 99 99 99 99
Diritto ed economia 99 99 99 99 99
Storia 66 66 66
Storia e Geografia 99 99
Filosofia 66 66 66
Matematica** 99 99 99 99 99
Fisica 66 66 66
Scienze Naturali*** 66 66
Storia dell’Arte 66 66 66
Sc i enze Motorie e Sportive 66 66 66 66 66
Religione Cattolica o Att. Altern. 33 33 33 33 33
Totale ore annuali 891 891 990 990 990
LICEO DELLE SCIENZE UMANE opzione ECONOMICO - SOCIALE
LICEO DELLE SCIENZE UMANE opzione ECONOMICO - SOCIALE
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I PIANI DI STUDIO DELLE CLASSI 4ₐ e 5
ₐ (INDIRIZZI SPERIMENTALI)
In attesa del completamento, a regime, del Riordino dei cicli, previsto per l’anno scolastico
2015/2016, l’Istituto, pur nella sua unità giuridico-funzionale, manterrà per le classi IV e V, per gli
anni scolastici 2013/14 e 2014/15, i percorsi curricolari inerenti agli indirizzi vigenti prima
dell’avvio della Riforma:
PROFILO DELL’INDIRIZZO SOCIO-PSICOPEDAGOGICO
L’indirizzo, attivato come sperimentazione Brocca a partire dal 1992/1993, ha un percorso
quinquennale e si articola in un biennio e in un triennio entrambi di 34 ore settimanali. Esso
permette allo studente di ottenere una solida formazione culturale generale perché il suo curricolo
contiene discipline attinenti a tutti gli ambiti del sapere. Sono egualmente rappresentate l’area
linguistico-letteraria, quella storico–giuridico-economica e quella scientifico-matematica. La
preparazione specifica dell’indirizzo è garantita dalla presenza delle discipline sociali, psicologiche
e pedagogiche. Tale indirizzo offre basi culturali idonee alla prosecuzione degli studi universitari in
tutti i corsi e, in particolare, nell’ambito umanistico, psico-pedagogico, sociale e giuridico; sbocchi
professionali rivolti al sociale con valenze culturali ed educative e con riferimento ad aspetti
relazionali e della comunicazione.
QUADRO ORARIO
DISCIPLINE PIANO DI STUDIO 4 anno 5 anno
Religione – Attività alternative 1 1
Italiano 4 4
Latino 3 2
Lingua straniera 3 3
Musica - -
Storia 2 3
Storia dell’Arte 2 2
Diritto ed Economia - -
Elementi Psicol., Sociologia, Statistica - -
Geografia - -
Matematica 3 3
Scienze della Terra - -
Biologia - 3
Filosofia 3 3
Legislazione Sociale - 3
Psicologia 2 -
Pedagogia 3 3
Sociologia 2 -
Fisica 4 -
Chimica - -
Metodologia della Ricerca - 2
Educazione Fisica 2 2
Totale ore 34 34
Licei
Progetto Brocca:
Indirizzo Socio-Psicopedagogico
Indirizzo Linguistico
Liceo
Sperimentazione autonoma:
Indirizzo delle Scienze
Sociali
39
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Liceo delle Scienze Umane - Liceo delle Scienze Umane opz. Economico- Sociale – Liceo Linguistico Anno Scolastico 2012/2013
PROFILO DELL’INDIRIZZO LINGUISTICO
L’indirizzo, attivato a partire dal 1990/91, come sperimentazione d’Istituto e, dal 1992/93 come
sperimentazione Brocca, ha un percorso quinquennale che si articola in un biennio e in un triennio.
Offre agli studenti la possibilità di seguire un corso di studi in cui i tre assi: linguistico- letterario-
artistico; storico-filosofico e matematico-scientifico, concorrono a fornire conoscenze organiche e
coerenti nei diversi ambiti.
L’insegnamento di tre lingue straniere (inglese, francese, tedesco/spagnolo) è finalizzato sia
all’acquisizione di competenze linguistico-comunicative, grazie alla compresenza di docenti
specialisti di madrelingua durante le ore di conversazione, sia all’incontro con patrimoni di storia,
letteratura e civiltà.
L’indirizzo liceale offre sbocchi di studio e accesso a tutte facoltà universitarie, in particolare
nell’ambito linguistico-letterario; attività professionali nel settore turistico-ricettivo, nelle pubbliche
relazioni, nell’editoria, nel terziario e nelle attività di interprete-traduttore.
QUADRO ORARIO
DISCIPLINE PIANO DI STUDIO 4 anno 5 anno
Religione – Attività alternative 1 1
Italiano 4 4
Latino 2 3
Lingua straniera 1 (Francese o Inglese) 3 3
Lingua straniera 2 (Inglese o Francese) 3 3
Storia 3 3
Storia dell’Arte 2 2
Linguaggi visivi - -
Lingua straniera 3 (Tedesco o Spagnolo) 5 4
Geografia - -
Matematica 3 3
Fisica 4 2
Filosofia 3 3
Scienze della Terra - -
Biologia - 2
Chimica - -
Diritto ed economia - -
Educazione fisica 2 2
Totale ore 35 35
40
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PROFILO DELL’INDIRIZZO DELLE SCIENZE SOCIALI
L’indirizzo delle Scienze sociali, attivato come Sperimentazione globale ex art.. D.P.R. 419/74 art.7
del D.I. n.177 del 15/03/’97, nasce dall’esigenza di proporre un percorso che soddisfi una duplice
necessità: adeguare l’attività formativa della scuola alle nuove richieste sociali e culturali della
società contemporanea; rispondere ai bisogni di adolescenti e famiglie di acquisire una formazione
di base ma anche abilità specifiche afferenti alle aree di lavoro sociale, sociosanitario ed educativo-
comunitario.
Il percorso quinquennale è distinto in un biennio e un triennio, entrambi di 30 ore settimanali. Esso
si articola su un’area dell’equivalenza (20 ore), una d’indirizzo (8 ore) ed una della committenza
locale (2 ore). Il piano di studi è volto a dare, sia una solida cultura di base (l’area dell’equivalenza
vede infatti la presenza di 2 lingue straniere e dei linguaggi multimediali), sia strumenti idonei a
conoscere, comprendere e progettare il presente, attraverso una ricerca problematica che solo le
Scienze sociali possono ipotizzare.
L’indirizzo consente possibilità occupazionali nei settori dei servizi sociali e delle pubbliche
relazioni, nel terziario avanzato oltre che il prosieguo negli studi universitari.
QUADRO ORARIO
DISCIPLINE PIANO DI STUDIO 4 anno 5 anno
Religione – Attività alternative 1 1
Italiano 4 4
Storia 2+1* 2+1*
Lingua straniera 1 (Inglese) 2 2
Lingua straniera 2 (Francese) 3 3
Filosofia 2+1 2+1
Diritto ed economia 1+1 1+1
Matematica 3 3
Scienze Sociali 5+1** 5+1**
Scienze della Terra - -
Scienze Sperimentali 1 1
Committenza locale 2 2
Linguaggi multimediali e non verbali - -
Educazione fisica 2 2
Totale ore 35 35
* di cui 1 h settimanale (99 triennali) in compresenza con Diritto ed Economia
di cui 1 h settimanale (99 triennali) in compresenza con Storia
di cui 1 h settimanale (99 triennali) in compresenza con Scienze Sociali
** di cui 1 h settimanale (99 triennali) in compresenza con Filosofia
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Relativamente alla verifica e alla valutazione, la programmazione modulare, fondata sui principi di
progettualità e flessibilità, implica la necessità di monitorare in itinere il percorso di apprendimento,
verificare il conseguimento degli obiettivi intermedi, recuperare eventuali lacune emergenti nel
corso dell’attività (verifica formativa). Un corretto e valido sistema di valutazione deve garantire il
più alto grado di imparzialità, oggettività ed equità per rendere comparabili i risultati . In tale
contesto, diventa sostanziale la distinzione tra valutazione e misurazione. La misurazione si
riferisce alla rilevazione dei vari livelli di apprendimento, mentre la valutazione esprime il giudizio
qualitativo rispetto ad una determinata misurazione effettuata. Per poter valutare è necessario
raccogliere informazioni, effettuare una serie di misurazioni, attraverso le quali giungere alla
formulazione del giudizio qualitativo. La misurazione e la valutazione delle conoscenze e delle
abilità risulta, quindi, correlata alle prove di verifica adottate, rispondenti a tre requisiti
fondamentali:
Validità - È riferita agli aspetti qualitativi delle prove. Le prove sono valide se ancorate al
curricolo effettivamente svolto e tengono conto:
a) degli obiettivi previsti;
b) dei contenuti sviluppati;
c) della vocazione formativa dell’indirizzo di studi;
d) della metodologia didattica usata.
Attendibilità - È riferita alla fedeltà delle misurazioni. Le prove sono attendibili se utilizzano
sistemi di misura stabili ed omogenei e se predeterminano senza ambiguità i criteri di
interpretazione dei risultati.
Funzionalità - È riferita agli aspetti pratici dello svolgimento e della valutazione delle prove. Una
prova è funzionale se le richieste sono enunciate in modo chiaro, se la valutazione è puntuale ed
ottenuta in modo pratico e verificabile.
Nell’iter valutativo i docenti si avvarranno di:
- prove iniziali con valore diagnostico: test, questionari, esercizi per discipline o per aree
disciplinari;
- prove formative, da svolgere in itinere per monitorare il processo di insegnamento-
apprendimento;
- prove sommative, o conclusive per verificare i risultati complessivi. Si esprimono a fine
quadrimestre e traducono, in scala decimale, un giudizio che traduca il livello di
acquisizione degli obiettivi cognitivi, delle competenze e delle abilità prefissati.
VERIFICA E VALUTAZIONE
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Le prove da somministrare saranno di diverse tipologie:
- prove non strutturate, (tema, scrittura creativa, saggio breve, articolo di giornale, relazione,
riassunto, commento, analisi testuale, traduzione, prove funzionali, esercizi, problemi, prove
scrittografiche, progetti, quesiti, trattazioni sintetiche, domande a risposta aperta, colloqui orali);
- prove semistrutturate e/o strutturate:
test vero/falso;
test a scelta multipla;
test di completamento;
La valutazione sommativa sarà effettuata nel rispetto dei criteri concordati in sede dipartimentale ed
approvati dal Collegio dei Docenti.
Per la correzione delle prove scritte e per la valutazione dei colloqui disciplinari saranno adottate
le griglie elaborate dai Dipartimenti.
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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DISCIPLINARE
LEGENDA RELATIVA AGLI INDICATORI VALUTATIVI
Conoscenze Capacità/Abilità Competenze Giudizio -Voto
A A A Eccellente
10
Complete, approfondite,
ampliate e personalizzate
Sa cogliere e stabilire relazioni anche
in problematiche complesse,
esprimendo valutazioni critiche,
originali e personali
Esegue compiti complessi;
sa applicare con la massima
precisione contenuti e procedure
in qualsiasi nuovo contesto
B B B Ottimo
9
Complete, approfondite ed
ampliate
Sa cogliere e stabilire relazioni nelle
varie problematiche; effettua analisi e
sintesi complete, approfondite ed
originali.
Esegue compiti complessi; sa
applicare correttamente contenuti
e procedure anche in contesti non
usuali
C C C Buono
8
Complete ed approfondite
Sa cogliere e stabilire relazioni nelle
problematiche note; effettua analisi e
sintesi complete ed approfondite
Esegue compiti di una certa
complessità applicando con
coerenza le giuste procedure
D D D Discreto
7
Complete e precise
Sa cogliere e stabilire relazioni nelle
problematiche note; effettua
autonomamente analisi e sintesi
complete
Esegue compiti di una certa
complessità applicando i criteri e
le procedure correttamente
E E E Sufficiente
6
Esaurienti
Sa cogliere e stabilire relazioni in
problematiche semplici ed effettua
analisi e sintesi con una certa
coerenza
Esegue semplici compiti
applicando le conoscenze
acquisite negli usuali contesti
F F F*
Mediocre
5
Superficiali
Sa effettuare analisi e sintesi parziali;
tuttavia, opportunamente guidato/a,
riesce ad organizzare le conoscenze
Esegue semplici compiti ma
commette qualche errore; ha
difficoltà ad applicare le
conoscenze acquisite
G G G* Insufficiente
4
Frammentarie
Sa effettuare analisi parziali; sintesi
poco corrette ed evidenzia difficoltà
ad organizzare le conoscenze
Esegue solo compiti piuttosto
semplici e commette errori
nell’applicazione delle procedure
H H H* Scarso
3
Pochissime
Manca di capacità di analisi e sintesi
e non riesce ad organizzare le poche
conoscenze neanche se
opportunamente guidato/a
Non riesce ad applicare neanche
le poche conoscenze di cui è in
possesso
I I I* Molto scarso
1-2
Nessuna
Non ha alcuna capacità di analisi e
sintesi. Non riesce ad organizzare
alcun contenuto neanche se
opportunamente guidato/a
Non riesce ad individuare temi
e problemi; non è in grado di
applicare qualche semplici
procedure.
N.B.: gli indicatori F*-G*-H*-I*, afferenti ai livelli di competenza (terza colonna), sono da considerare
non conseguiti, dunque non certificabili.
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VALIDITÁ DELL’ANNO SCOLASTICO
Secondo quanto disposto dal Regolamento sulla Valutazione (DPR n. 122/09), ai fini della validità
dell’anno scolastico, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente è richiesta la
frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale” (art. 14 comma 7). La possibilità di deroga è
prevista, come da Circolare del MIUR n. 20/2011, solo “per assenze documentate e continuative, a
condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la
possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati alla fase valutativa, considerata la
non sufficiente permanenza del rapporto educativo”.
Il Collegio dei docenti, tra le deroghe suggerite dalla Circolare del MIUR, ha considerato valide le
assenze per:
• gravi motivi di salute adeguatamente documentate e continuative e/o saltuarie se riferite alla
stessa
patologia;
• terapie e/o cure programmate;
• donazioni di sangue;
• partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal
C.O.N.I;
• adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano un
giorno di riposo.
Al fine di improntare l’operato dei C.d.C. a criteri generali di trasparenza e di uniformità, le
tabelle sottostanti, indicano il limite massimo di assenze consentite (in ore e in giorni), in
riferimento al quadro dell’orario annuale personalizzato, per non inficiare la validità dell’A.S.
corrente:
Istruzione Liceale - Classi Vecchio Ordinamento
Indirizzi
Liceali Classi
Ore
settimanali Settimane
Ore
annuali
Media ore
giornaliere
Assenze consentite
(25% totale)
ore giorni
Sociopsico-
pedagogico
Quarte
Quinte 34 33 1122 5,5 280,50 50
Scienze
Sociali
Quarte
Quinte 30 33 990 5,0 247,50 50
Linguistico Quarte
Quinte 35 33 1155 6,0 288,75 50
Istruzione Liceale - Classi Nuovo Ordinamento
Classi Ore
settimanali
Settimane Ore
annuali
Media ore
giornaliere
Assenze consentite
(25% totale)
ore giorni
Prime 27 33 891 4,5 222,75 50
Seconde 27 33 891 4,5 222,75 50
Terze 30 33 990 5,0 247,50 50
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ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA (DPR 249/1998, Statuto delle Studentesse e degli Studenti e DPR 122/2009
Regolamento per la Valutazione degli Alunni).
Nella consapevole osservanza di quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica
24/6/1998, n°249, e successive modificazioni, in materia di diritti, doveri e sistema disciplinare
degli studenti nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, in sede di scrutinio intermedio e
finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella
sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attività ed agli interventi educativi
realizzati dalle istituzioni scolastiche, anche fuori dalla propria sede.
L’art. 7 DPR n. 122/09 precisa che “La valutazione del comportamento degli alunni si propone di
favorire l’acquisizione di una coscienza civile, basata sulla consapevolezza che la libertà personale
si realizza nell’adempimento dei propri doveri, nella conoscenza e nell’esercizio dei propri diritti,
nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita
scolastica in particolare.
La votazione sul comportamento degli studenti, espressa in decimi, é attribuita collegialmente dal
Consiglio di Classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a
sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo. Per
correlare la particolare e oggettiva gravità del comportamento al voto insufficiente, il D.P.R.
122/2009, ne specifica i criteri applicativi:
- La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi in sede di scrutinio
intermedio o finale è decisa dal consiglio di classe nei confronti dell'alunno cui sia stata
precedentemente
- irrogata una sanzione disciplinare ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto del Presidente
della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, e al quale si possa
attribuire la responsabilità nei contesti di cui al comma 1 dell'articolo 2 del decreto-legge, dei
comportamenti:
previsti dai commi 9 e 9-bis dell'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica
24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni;
che violino i doveri di cui ai commi 1, 2 e 5 dell'articolo 3 del decreto del Presidente
della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni.
- La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi deve essere motivata con
riferimento ai casi individuati nel comma 2 e deve essere verbalizzata in sede di scrutinio
intermedio e finale.
Per la determinazione del voto di condotta si farà, pertanto, riferimento, agli indicatori contemplati
dalla griglia di valutazione del comportamento, elaborata dai Dipartimenti ed approvata dal
Collegio dei Docenti, di seguito allegata.
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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA CONDOTTA
Indicatori Punti: 10 Punti: 9 Punti: 8 Punti: 7 Punti: 6 Punti: 5 (1)
Punti
Livelli di partecipa-zione al dialogo
formativo; consapevolezza dei
valori di cittadinanza e convivenza civile; consapevolezza di
diritti e doveri
Tenace interesse e
partecipazione propositiva alle
lezioni. Responsabile ed autonoma
esecuzione delle
consegne. Notevole
acquisizione e diffusione
consapevole dei valori di
cittadinanza e convivenza
civile.
Costante ed attiva
partecipazione alle lezioni.
Solerte adempimento
dei doveri scolastici.
Equilibrio nei rapporti
interpersonali.
Efficace acquisizione e applicazione dei valori di
cittadinanza e convivenza
civile.
Adeguata attenzione e partecipazione alle attività scolastiche. Svolgimento puntuale dei
compiti assegnati.
Rispetto dei valori di
cittadinanza e convivenza
civile.
Discontinuità nello svolgimento
dei compiti. Selettività
nell’attenzione, nella
partecipazione e nell’impegno.
Acquisizione dei valori basilari di cittadinanza e
convivenza civile.
Scarso interesse per le attività didattiche.
Superficialità nell’attenzione, nella
partecipazione, nell’impegno e nel
rapporto con gli altri. Debole consapevolezza dei valori di cittadinanza
e convivenza civile.
Assoluto rifiuto per ogni attività didattica e proposta formativa. Violazione delle basilari norme
di cittadinanza e convivenza civile.
Comportamento: rispetto del
Regolamento di Istituto e del “Patto di
Corresponsabilità”
Rispetto consapevole degli altri e dell’istituzione scolastica. Ruolo esemplare all’interno della classe. Scrupoloso rispetto del Regolamento scolastico.
Rispetto puntuale delle regole e delle norme. Ruolo collaborativo all’interno del gruppo classe.
Rispetto regolare delle norme della vita scolastica. Partecipazione attiva all’interazione del gruppo classe.
Comportamento generalmente corretto con qualche forma di intemperanza e di disturbo all’attività didattica. Funzione non sempre costruttiva all’interno della classe. Episodi sporadici di mancata applicazione del Regolamento scolastico, sanzionati con “note” sul Registro di Classe.
Frequente disturbo e scarsa attenzione alle lezioni. Comportamento non sempre corretto nei rapporti con compagni, docenti e personale scolastico. Gravi e/o reiterate infrazioni disciplinari, derivanti dalla violazione dei doveri di cui all’art. 3 del D.P.R. n. 249/98 e del Regolamento di Istituto, sanzionate con “note” sul Registro di classe o con provvedimento di allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica per un periodo non superiore a 15 gg. (Art.4 Com. 8).
Comportamento gravemente scorretto e irresponsabile nei confronti di compagni, docenti e personale scolastico, sanzio-nato con allontanamento dalla comunità scolastica per periodo superiore a 15 gg. (Art.4 comm. 9, 9 bis e 9 ter). Il provvedimento, di competenza del Consiglio d’Istituto, può essere erogato solo in concomitanza di due condizioni necessarie: 1) “reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana (violenza privata, minaccia, percosse, ingiurie, reati di natura sessuale etc.), oppure è stata determinata una concreta situazione di pericolo per l’incolumità altrui (ad es. incendio o allagamento); 2) il fatto commesso deve essere di tale gravità da richiedere una deroga al limite dell’allontanamento fino a 15 giorni previsto dal 7° comma dell’art. 4 dello Statuto”. Trasgressione del Cod.Penale.
Freq
uen
za
Rit
ard
i in
gres
si /
usc
ite
anti
cip
ate
(2)
I Valutazione infraquadr /I
bimestre
Assenze: Comprese tra 0
e 3 gg.
Assenze: Comprese tra
4 e 6 gg.
Assenze: Comprese tra
7 e 8 gg.
Assenze: Comprese tra 9 e
10 gg.
Assenze: Comprese tra 11 e 13
gg.
Assenze: Superiori a 13 gg.
I quadrimestre
Comprese tra 0 e 6 gg.
Comprese tra 7 e 12 gg.
Comprese tra 13 e 16 gg.
Comprese tra 17 e 20 gg.
Comprese tra 21 e 25 gg. Superiori a 25 gg.
II Valutazione infraquadr./ I
quadri. + II bimestre
Comprese tra 0 e 9 gg.
Comprese tra 10 e 18 gg.
Comprese tra 19 e 24 gg.
Comprese tra 25 e 30 gg.
Comprese tra 31 e 38 gg.
Superiori a 38 gg.
I + II quadrimestre
Comprese tra 0 e 12 gg.
Comprese tra 13 e 24 gg.
Comprese tra 25 e 32 gg.
Comprese tra 33 e 40 gg.
Comprese tra 41 e 50 gg. Superiori a 50 gg.
Ritardi: max. 4
per quadrimestre
Ritardi: max. 6 per
quadrimestre.
Ritardi: max. 8 per
quadrimestre.
Ritardi: max. 15 per
quadrimestre.
Ritardi: max. 25 per quadrimestre.
Ritardi: super. a 25per quadrimestre.
Non si procede a scrutinio finale. D.P.R. 122/2009 art. 4 com.5
Tabella di conversione del voto da trentesimi in decimi
15 16-19 20-22 23-25 26-28 29-30 Voto:
/10
Punteggio totale: /30 5 6 7 8 9 10
(1) D.M. n. 5 del 16/01/2009 art. 4 “Criteri attribuzione votazione insufficiente comportamento”
(2) Per il terzo indicatore sarà data maggiore importanza alla voce ritenuta più grave.
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CERTIFICAZIONE COMPETENZE
Il nuovo obbligo di istruzione, in vigore dal 1° settembre 2007 (Legge n.269/2006), prevede che
l’istruzione obbligatoria sia impartita per almeno 10 anni. L’assolvimento dell’obbligo scolastico, al
termine della seconda classe o al compimento del 18° anno di età, é sancito dal Certificato delle
Competenze di Base, predisposto dal Ministero dell’Istruzione con decreto 22 agosto 2007, n.139, sulla
scorta delle Raccomandazioni del Parlamento Europeo al fine di garantire l’equivalenza formativa di
tutti i percorsi, nel rispetto dell’identità delle singole scuole.
Il profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) degli studenti dei Licei dell’Istituto “Tommaso Gullì” di
Reggio Calabria recepisce e fa proprie le indicazioni contenute nell’Allegato A al Regolamento, al fine di
programmare percorsi formativi mirati a fornire “gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione
approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di
fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze sia adeguate al
proseguimento degli studi di ordine superiore, all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, sia
coerenti con le capacità e le scelte personali" (art. 2 comma 2 del Regolamento n.89/2010).
La programmazione educativa e curricolare d’Istituto si fonda su tre principi cardine:
- “Il primo biennio é finalizzato all'iniziale approfondimento e sviluppo delle conoscenze e delle
abilità e a una prima maturazione delle competenze caratterizzanti le singole articolazioni del
sistema liceale di cui all'articolo 3, nonché all'assolvimento dell'obbligo di istruzione, di cui al
Regolamento adottato con decreto del Ministro della Pubblica Istruzione 22 agosto 2007, n.
139.”
- “Il secondo biennio è finalizzato all'approfondimento e allo sviluppo delle conoscenze e delle
abilità e alla maturazione delle competenze caratterizzanti le singole articolazioni del sistema
liceale”(art. 2 com.5).
- “Nel quinto anno si persegue la piena realizzazione del profilo educativo, culturale e
professionale dello studente delineato nell'Allegato A, il completo raggiungimento degli
obiettivi specifici di apprendimento, di cui all'articolo 13, comma 10, lettera a), e si consolida il
percorso di orientamento agli studi successivi e all'inserimento nel mondo del lavoro”(art. 2
comma 6).
Strategie didattiche e di metodologie trasversali
Al conseguimento dei suddetti risultati concorrerà la piena e imprescindibile condivisione di strategie
didattiche e di metodologie trasversali mirate alla valorizzazione di tutti gli aspetti del lavoro scolastico:
lo studio delle discipline in una prospettiva sistematica, storica e critica;
la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari;
l'esercizio di lettura, analisi, traduzione di testi letterari, filosofici, storici, scientifici, saggistici e di
interpretazione di opere d'arte;
l'uso costante del laboratorio per l'insegnamento delle discipline scientifiche;
la pratica dell'argomentazione e del confronto;
la cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente, efficace e personale;
l'uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca.
Cfr. PECUP I Biennio, II Biennio e V anno in allegato 2.
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ATTRIBUZIONE CREDITO SCOLASTICO
E FORMATIVO
Agli studenti degli ultimi tre anni del corso di studi, che avranno conseguito la promozione, verrà
assegnato il credito scolastico (Tab. A allegata al D.M. n.99/2009).
All’interno della banda di oscillazione, determinata dalla media aritmetica dei voti conseguiti in
tutte le discipline, compreso il voto sul comportamento, per l’attribuzione del massimo o del
minimo di fascia si considereranno:
l’assiduità della frequenza scolastica;
l’interesse e l’impegno nella partecipazione;
la partecipazione ad attività integrative interne;
l’eventuale presenza di crediti formativi riconosciuti dal Consiglio di classe.
CREDITO FORMATIVO
Per l’attribuzione del credito formativo, i Consigli di Classe, in ottemperanza del D.M. 49/00 del
24.2.2000, valuteranno la “rilevanza qualitativa” delle esperienze, anche con riguardo alla
formazione personale, civile e sociale degli studenti. Le esperienze devono essere coerenti con
l’indirizzo degli studi e carattere di continuità per almeno un anno.
Esse, inoltre, devono:
a. essere esterne alla scuola;
b. riguardare iniziative culturali, artistiche, ricreative, sportive; attività di tutela dell’ambiente,
volontariato, solidarietà, cooperazione, lavoro;
c. essere debitamente documentate.
Le certificazioni relative ai corsi di lingua straniera dovranno essere rilasciate dagli Istituti
accreditati dagli enti certificatori; le attestazioni relative ai corsi di musica dal Conservatorio.
Per quanto concerne le attività sportive, le certificazioni dovranno attestare: il tesseramento a
Federazioni affiliate al CONI o ad enti di promozione sportiva riconosciuti; la partecipazione a
gare e tornei.
Per l’attribuzione del Credito, i Consigli di Classe si avvarranno delle Tabelle di ripartizione,
approvate dal Collegio dei Docenti, di seguito allegate.
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CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL PUNTEGGIO NELLA BANDA
DI OSCILLAZIONE DETERMINATA DALLA MEDIA DEI VOTI
INDICATORI DESCRITTORI PUNTEGGI PUNTI
ASSEGNATI
Assiduità della
frequenza scolastica
Scarsa ( Assenze totali da 41 a 50) 0
Incostante ( Assenze totali da 33 a 40) 1
Regolare ( Assenze totali da 25 a 32) 2
Assidua ( Assenze totali da 24 a 0) 3
Interesse e impegno
nella partecipazione
Insufficiente 1
Sufficiente 2
Buono 3
Ottimo 4
Eventuali attività
integrative interne
Nessuna 0
Superficiale 1
Costante e costruttiva 2
Propositiva e creativa 3
Credito Formativo
Nessuno 0
Appena coerente 1
Pienamente coerente 2
TOTALE PUNTI ASSEGNATI
Media dei voti Punti di credito
M = 6 3-4
6 < M ≤ 7 4-5
7 < M ≤ 8 5-6
8 < M ≤ 9 6-7
9 < M ≤ 10 7-8
Media voti:
Punteggio assegnato nella banda di oscillazione:
Totale credito:
……………………
…………………..
……………………
CREDITO SCOLASTICO CLASSI III e IV
TABELLA A (sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio
1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007)
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NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno
scolastico. Ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo
del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina
o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente.
Sempre ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del
secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il voto
di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di
discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente, alla
determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno
scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla
precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M
dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al
dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il
riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento
della banda di oscillazione corrispondente alla media M dei voti.
N.B.: premesso che l’oscillazione di banda si attesta sullo scarto di un punto, la ripartizione ha
tenuto conto dei seguenti criteri:
Valorizzazione del percorso scolastico e formativo degli alunni
Qualificazione del merito
M (MEDIA VOTI)
MINIMO
Punti assegnati
Da 1 a 5
MASSIMO
Punti assegnati
Da 6 a 12
M=6 3 4
6<M≤7 4 5
7<M≤8 5 6
8<M≤9 6 7
9<M≤10 7 8
TABELLA DI RIPARTIZIONE DEI PUNTEGGI
TOTALIZZATI CLASSI III - IV
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CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL PUNTEGGIO NELLA BANDA
DI OSCILLAZIONE DETERMINATA DALLA MEDIA DEI VOTI
INDICATORI DESCRITTORI PUNTEGGI PUNTI
ASSEGNATI
Assiduità della
frequenza scolastica
Scarsa ( Assenze totali da 41 a 50) 0
Incostante ( Assenze totali da 33 a 40) 1
Regolare ( Assenze totali da 25 a 32) 2
Assidua ( Assenze totali da 24 a 0) 3
Interesse e impegno
nella partecipazione
Insufficiente 1
Sufficiente 2
Buono 3
Ottimo 4
Eventuali attività
integrative interne
Nessuna 0
Superficiale 1
Costante e costruttiva 2
Propositiva e creativa 3
Credito Formativo
Nessuno 0
Appena coerente 1
Pienamente coerente 2
TOTALE PUNTI ASSEGNATI
Media dei voti Punti di credito
M = 6 4-5
6 < M ≤ 7 5-6
7 < M ≤ 8 6-7
8 < M ≤ 9 7-8
9 < M ≤ 10 8-9
Media voti:
Punteggio assegnato nella banda di oscillazione:
Totale credito:
……………………
…………………..
……………………
CREDITO SCOLASTICO CLASSI V
TABELLA A (sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio
1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007)
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NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno
scolastico. Ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo
del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina
o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente.
Sempre ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del
secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il voto
di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di
discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente, alla
determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno
scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla
precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M
dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al
dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il
riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento
della banda di oscillazione corrispondente alla media M dei voti.
N.B.: premesso che l’oscillazione di banda si attesta sullo scarto di un punto, la ripartizione ha
tenuto conto dei seguenti criteri:
Valorizzazione del percorso scolastico e formativo degli alunni
Qualificazione del merito
M (MEDIA VOTI)
MINIMO
Punti assegnati
Da 1 a 5
MASSIMO
Punti assegnati
Da 6 a 12
M=6 4 5
6<M≤7 5 6
7<M≤8 6 7
8<M≤9 7 8
9<M≤10 8 9
TABELLA DI RIPARTIZIONE DEI PUNTEGGI
TOTALIZZATI CLASSI V
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L’Istituto, in entrambe le sedi dispone di moderne strutture e risorse didattiche e tecnologiche
funzionali a soddisfare le richieste formative dei giovani utenti:
Sede Centrale
Biblioteca
La Biblioteca, intitolata al prof. Cosimo Zaccone, stimato prof. di Filosofia e poi Preside
della scuola, adeguatamente aggiornata e informatizzata, possiede un pregiato patrimonio
librario di circa 5.000 opere letterarie, storiche, filosofiche, pedagogiche, psicologiche ed
artistiche. Una sezione, Veteres, ospita importanti volumi dell’Ottocento, pervenuti
attraverso donazioni ed acquisti.
Videoteca
Laboratorio di informatica Shool Net –ECDL Sede Cen
Il laboratorio è fornito di 22 postazioni, in rete, per 44 alunni. Su ogni PC è attivo l'accesso
ad Internet.
Il laboratorio è sede accreditata per il conseguimento della Patente Europea (ECDL).
Ḕ dotato, inoltre, di un modernissimo sistema per videoconferenze.
Laboratorio linguistico
Laboratorio per il potenziamento delle lingue straniere dotato di 18 postazioni mobili
multimediali corredate di cuffie.
Laboratorio chimico-fisico- Shool Net -GAIA LAB
La struttura del laboratorio permette agli allievi di lavorare in gruppi con attrezzature di base
per lo studio dei fenomeni chimici e fisici. Per l'insegnamento della geologia, il Liceo
dispone di un'antica e preziosa collezione di minerali e rocce e di plastici in rilievo.
Laboratorio per l’educazione ambientale per le rilevazioni sismiche e per le analisi delle
acque.
Laboratorio multimediale e dotazioni tecnologiche - Bando 5685 - 20/04/2011 (FESR)
Circolare straordinaria POR Azione A 2 –
Ambienti per facilitare e promuovere la formazione permanente dei docenti attraverso
l'arricchimento delle dotazioni tecnologiche e scientifiche. - FESR (E.1) Bando 7848 -
20/06/2011
Attrezzature sportive
La scuola è dotata di una ristrutturata, spaziosa e attrezzata palestra e di un ampio cortile
interno.
STRUTTURE E DOTAZIONI
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Sede Staccata “Guglielmo Marconi”
Laboratorio multimediale (POR FESR Calabria 2007/2013 – Asse IV- Qualità della vita e
inclusione sociale.)
Il laboratorio dotato è fornito di 25 postazioni fisse + 1 per il docente, collegati in rete
(Didasoft), per 48 alunni. Su ogni PC è attivo l'accesso ad Internet. Ḕ dotato, inoltre, di un
modernissimo sistema per videoconferenze.
Laboratorio di linguistico e multimediale (POR FESR Calabria 2007/2013 – Asse IV-
Qualità della vita e inclusione sociale.)
Il laboratorio mobile è dotato di 24 postazioni notebook + 1 per il docente collegati in rete
(Didasoft + Modulo linguistico) e di L.I.M. mobile, per il potenziamento delle lingue
straniere.
Laboratorio scientifico (POR FESR Calabria 2007/2013 – Asse IV- Qualità della vita e
inclusione sociale.)
Il laboratorio mobile è dotato di 24 postazioni notebook + 1 per il docente, collegati in rete
(Didasoft) e di Touch focus monitor 55’ LED correlato di supporto mobile.
L.I.M. n. 3 fisse. (POR FESR Calabria 2007/2013 – Asse IV- Qualità della vita e inclusione
sociale.)
Laptop con monitor 3D n. 5
Macchina fotografica Canon reflex
L’intero plesso fruisce la copertura per il collegamento wireless con internet
Attrezzature sportive
La scuola è dotata di una nuova, ampia, funzionale palestra e di un cortile esterno recintato.
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Progetti Fondo d’Istituto
CORSO PER LA PREVENZIONE DELLE TOSSICODIPENDENZE
IL ‘900 NEL CINEMA
I “MERCATI” DI NATALE
CORSO DI PREPARAZIONE ALLA CERTIFICAZIONE B2
Piano Operativo Nazionale 2012/ 2013
C-1-FSE-2011-430
“DIGITAL-COMPUTER” mira a far apprendere l'utilizzo dei multimedia e far acquisire la
Patente Europea – Laboratorio AICA-ECDL
“I AM A CITIZEN OF THE WORLD” finalizzato a potenziare negli studenti una reale e
funzionale competenza della lingua inglese nei diversi settori della vita culturale e sociale.
“JE SUIS UN CITOYEN EUROPÉEN” finalizzato a potenziare negli studenti una reale e
funzionale competenza della lingua francese nei diversi settori della vita culturale e sociale.
“ICH STUDIERE DEUTSCH” finalizzato a potenziare negli studenti una reale e
funzionale competenza della lingua tedesca nei diversi settori della vita culturale e sociale.
“YO ESTUDIO ESPAÑOL” finalizzato a potenziare negli studenti una reale e funzionale
competenza della lingua spagnola nei diversi settori della vita culturale e sociale.
C-5-FSE-2011-79
“IMPRENDITORE EUROPEO” si prefigge di diffondere un modo di pensare
imprenditoriale nell’ambito scolastico. Vuole dare l’opportunità agli alunni di allargare
l’orizzonte delle esperienze, potenziando nel contempo i contenuti curriculari riferiti al
settore del Marketing e della Pubblicità.
POR FSE CALABRIA 2007/2013-
Asse IV –Capitale umano. Obiettivo operativo I.2: “Ridurre l’abbandono scolastico e le
disparità di genere nella partecipazione all’apprendimento permanente”- Piano Regionale per
le risorse umane-
PROGETTI ED ATTIVITÀ INTEGRATIVE
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PRESIDENZA E UFFICIO DI PRESIDENZA
DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Alessandro De Santi
COLLABORATORE VICARIO Prof.ssa Caterina Rossi
COLLABORATORE Prof.ssa Maria Luisa Araniti
FIDUCIARIA SUCCURSALE “G. MARCONI” Prof.ssa Serafina Gangemi
FUNZIONI STRUMENTALI (delibera Collegio Docenti del 29/10/ 2012)
AREA INTERVENTO n. 1
Area alunni
“Supporto didattico e relazionale
degli allievi. Rapporti con le
famiglie. Orientamento.”
Prof.ssa Maria De Benedetto
Prof.ssa Fortunata Nucera
AREA INTERVENTO n. 2
Area tecnologica
“Innovazione didattica,
coordinamento dell’utilizzo dei
multimedia ai fini della tenuta dei
registri elettronici, della piattaforma
e-learning, videoconferenze e
lezioni a distanza”.
Prof.ssa Maria Morabito
Prof.ssa Margherita Tromba
AREA INTERVENTO n. 3
Area docenti –Gestione del P.O.F.
"Coordinamento ed integrazione
delle progettualità d'istituto;
sostegno didattico al lavoro dei
docenti. Gestione del POF”.
Prof.ssa Domenica Federico
Prof.ssa Caterina Papisca
COORDINATORI DEI DIPARTIMENTI
AREA LINGUISTICO-LETTERARIA Prof.ssa Margherita Tromba
AREA FILOSOFICA Prof.ssa Maria Negrini
AREA MATEMATICO-SCIENTIFICA Prof. ssa Serafina Pennestrì
ORGANIGRAMMA
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DIRETTORI DEI LABORATORI SEDE CENTRALE
LABORATORIO MULTIMEDIALE E
INFORMATICO
Prof.ssa Maria Luisa Araniti
Ass. Tec. Sign. Vincenzo Polimeni
LABORATORIO SCIENTIFICO E AMBIENTALE Prof.ssa Anna Borzumati
Ass. Tec. Sign. Francesco Gravina
LABORATORIO CHIMICA E FISICA Prof.ssa Vittoria Giunta
Ass. Tec. Sign. Demetrio Fiorentino
DIRETTORE DEI LABORATORI SEDE MARCONI
LABORATORIO LINGUISTICO
Prof. Andreas Hölzle LABORATORIO MULTIMEDIALE E INFORMATICO
LABORATORIO CHIMICA E FISICA
RESPONSABILE
SICUREZZA
RSPP Prof.ssa Serafina Gangemi
RLS Prof.
GRUPPI INNOVAZIONE e RICERCA
REGOLAMENTO ISTITUTO
Ufficio Presidenza - Funzioni strumentali
Dipartimenti
RICERCA DPR 15.03.2010 Proff: Giunta, De Benedetto, Borzumati A.,
Papisca, Rossi.
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COMMISSIONI E GRUPPI DI LAVORO
ORARIO Proff: Araniti M.L., Morabito M., Filocamo
CONTINUITÀ - ORIENTAMENTO Proff: De Benedetto, Nucera, Papisca, Morabito
M., Hoelzle.
PROGETTI Proff: Rossi, Araniti M.L., Hoelzle, Nucera.
VISITE GUIDATE-VIAGGI ISTRUZIONE Proff: Vigilante, Rossi, Colico, Federico Luigi.
ELETTORALE Prof.sse Negrini e De Benedetto,
Sign. Zavaglia (A.T.A.).
G.I.O. Proff: Morabito M. e docenti sostegno
VALUTAZIONE SERVIZIO
INSEGNANTI
Proff: Negrini, Nucera, Morabito M., Araniti.
(Suppl. Prof. Gangemi, Papisca).
VALUTAZIONE TITOLI FUNZIONI
STRUMENTALI Prof: Gangemi, Spinelli, Vigilante, Rossi.
REFERENTE MONITORAGGIO
PRATICHE DIDATTICHE DI R.C. Prof.ssa Caterina Rossi
GESTIONE AGGIORNAMENTO SITO
WEB Prof. Caterina Rossi, Maria Luisa Araniti
SERVIZI AMMINISTRATIVI
DIRETTORE GENERALE DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI: sig. Fabio Focà
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ALLEGATI
Al POF sono allegati:
All. 1 - Piano accoglienza alunni stranieri
All. 2 - PECUP I biennio, II biennio e V anno Liceo delle Scienze Umane, Liceo delle Scienze
Umane opz Economico-Sociale e Liceo Linguistico
All. 3 -Patto educativo di corresponsabilità
All. 4 - Regolamenti vari
All. 5- Programmazione dei dipartimenti con Griglie di valutazione
LICEO CLASSI
SCIENZE
UMANE
SEZ Cl. I Cl. II Cl. III Cl. IV Cl. V
A Prof. Valeria
Barreca
Prof. Lucia
Spinelli
Prof. Antonino
Richichi
Prof. Maria
Celona
Prof. Maria
Negrini
B
Cl. I Cl. II Cl. III Cl. IV Cl. V
Prof. Anna
Borzumati
Prof. M. Teresa
Baldessarro
Prof. Loredana
Severino
Prof. Domenico
Foti
Prof. Caterina
Rossi
C
Cl. I Cl. II Cl. III Cl. IV Cl. V
Prof. Marianna
Condello
Prof.Marianna
Condello
Prof.Margherita
Tromba
Prof. Giuditta
Caputo
Prof.Margherita
Tromba
D
Cl. I Cl. II Cl. III Cl. IV Cl. V
Prof. Domenica
Sergi
Prof. M. Grazia
Miceli
Prof. Liliana
Malara
Prof. Eleonora
Pitasi
Prof. M.Luisa
Araniti
E
Cl. I Cl..I Cl. III Cl. IV Cl. V
Prof.Fortunata
Nucera
Prof. Silvana
Polimeni
Prof.Serafina
Pennestrì
Prof. Antonia
Petruccelli
Prof. Maria De
Benedetto
F
Cl. I Cl. II Cl.III Cl.IV Cl.V
Prof.Carmela
Scilipoti
Prof.Monica
Laurendi
S.U. opzione
ECONOMIC
O - SOCIALE
A
Cl. I Cl. II Cl. III Cl. IV Cl. V
Prof.Francesca
Cotroneo
Prof.Giuseppina
Marra
Prof.Domenica
Federico
Prof.Marialuisa
Porcino
Prof. Vittoria
Giunta
B
Cl. I Cl. II Cl. III Cl. IV Cl. V
Prof.Antonia
Bonocore
Prof. Luigi
Federico
Prof. Agata
Vigilante
Prof. M. Pia
Amaddeo
Prof. Agata
Vigilante
LINGUISTIC
O
A
Cl. I Cl. II Cl. III Cl. IV Cl. V
Prof.Tiziana
Filocamo
Prof.Donatella
Velonà
Prof.Caterina
Marra
Prof.Giuseppe
Costantino
Prof. Serafina
Gangemi
B
Cl. I Cl. II Cl. III Cl. IV Cl. V
Prof. Evelyn
Lloyd
Prof.Caterina
Papisca
Prof. Andreas
Hoelzle
Prof. Ilenia
Crucitti
Prof. Caterina
Papisca
C
Cl. I Cl. II Cl. III Cl. IV Cl. V
Prof. Ausilia
Mangano
Prof. Ausilia
Mangano
COORDINATORI DI CLASSE Anno Scolastico 2012-2013
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INFORMAZIONI UTILI
Gli uffici di Segreteria si trovano presso la sede centrale dell’Istituto “Tommaso Gullì”
Corso Vittorio Emanuele III, 69
89100 Reggio Calabria
Telefono n. 0965/499424, fax n. 0965/ 499423
E-mail: [email protected]
ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO DEGLI UFFICI DI SEGRETERIA
Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00.
Martedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
Telefono n. 0965/499424
Sede succursale presso Istituto “Guglielmo Marconi”
via Caserma Borrace
89100 Reggio Calabria
Telefono/fax n. 0965/891353
Il Dirigente Scolastico riceverà i genitori previo appuntamento.
Il Dirigente Scolastico
Prof. Alessandro De Santi
Funzione strumentale Area P.O.F.
Prof.ssa Caterina Papisca
Gruppo di lavoro
Collaboratori D.S.
Prof.ssa Caterina Rossi
Prof.ssa Maria Luisa Araniti
Coordinatore G.I.O.
Prof.ssa Maria Morabito
Coordinatori Dipartimenti
Prof.ssa Maria Negrini
Prof.ssa Serafina Pennestrì
Prof.ssa Margherita Tromba
61
61
ALL. 1
PIANO PER L’ ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI
1. Premessa
Il Piano di accoglienza e integrazione dell’Istituto “T. Gullì”, mirato a regolamentare l’accoglienza e
l’integrazione degli studenti stranieri nelle nostre classi, nasce dalla consapevolezza che l’ingresso sempre
più numeroso di alunni stranieri di lingua “altra” nella scuola italiana, pone una nuova sfida formativa da
affrontare sia in ambito istituzionale, che culturale. “La presenza di alunni con cittadinanza non italiana ha
assunto da tempo le caratteristiche di un fenomeno strutturale, che la scuola ha affrontato nella sua
complessità, con esperienze di innovazione. Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una
proficua integrazione dei minori interessati, dovrà essere posta particolare attenzione a tutta la complessa
problematica che caratterizza l’iscrizione e la scolarizzazione di tali alunni.”.
Il presente documento costituisce un modello di accoglienza finalizzato alla piena e concreta attuazione
delle Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri. Esso offre una modalità
pianificata per affrontare l’inserimento scolastico degli alunni stranieri, prevede e introduce pratiche per
l’integrazione, processo composito che comprende l’apprendimento, la padronanza della nuova lingua, la
capacità di rapportarsi e di pensare al futuro, la ricchezza degli scambi con i coetanei e con gli adulti.
Esso vuole essere un punto di partenza, comune e condiviso dai vari Consigli di Classe; uno strumento di
lavoro duttile e flessibile, quindi suscettibile di integrazioni e revisioni, subordinate alle esigenze e alle
risorse della scuola.
Il Rapporto Eurydice del 2007\2008, “Integrazione scolastica dei bambini immigrati in Europa”, conferma
quella che da anni è una certezza per chi ha a che fare con il mondo dell’istruzione: non si può parlare di
istruzione senza porsi la questione dell’ integrazione degli studenti stranieri. I dati parlano chiaro, e tuttora il
fenomeno dell’immigrazione è in costante crescita in tutta Europa. La Commissione Europea ha prodotto,
negli ultimi anni, riflessioni significative sull’immigrazione e l’integrazione, raccolte in particolare in due
testi:
1) Il Libro bianco sul dialogo interculturale «Vivere insieme in pari dignità» (Ministri degli Affari Esteri
del Consiglio d’Europa nel corso della loro 118a sessione ministeriale Strasburgo, 7 maggio 2008)
presenta un approccio politico all’integrazione che può tradursi in forma di raccomandazioni
fondamentali e di linee guida. Nello studio viene dichiarato che “vivere insieme in una società
diversificata è possibile solo se possiamo vivere insieme in pari dignità” e che “l’apprendimento e
l’insegnamento delle competenze interculturali sono essenziali per la cultura democratica e la coesione
sociale”. Ecco perché “offrire a tutti un’educazione di qualità, favorendo l’integrazione, permette la
partecipazione attiva e l’impegno civico, prevenendo al tempo stesso gli handicap educativi.”
2) Il Libro Verde “Migrazione e mobilità: le sfide e le opportunità per i sistemi d'istruzione europei” (UE
3 luglio 2008), forse il testo che offre i più interessanti spunti di riflessione e operativi in tema di
integrazione. “Il presente Libro verde analizza un’importante difficoltà che devono affrontare oggi i
sistemi di istruzione, una sfida che, anche se non nuova, si è di recente intensificata ed ampliata: la
presenza nelle scuole di un gran numero di studenti provenienti da un contesto migratorio che si
trovano in una posizione socioeconomica debole. Numerosi figli di migranti soffrono di un handicap
scolastico. Una delle prime cause delle difficoltà per gli alunni migranti è, spesso, l'ambiente
socioeconomico sfavorevole dal quale provengono. Ma la situazione socioeconomica non spiega da
sola l'handicap scolastico di questi alunni: l'inchiesta PISA mostra, infatti, che tra i bambini migranti è
più alta la probabilità di avere bassi risultati scolastici rispetto ad altri bambini provenienti da contesti
socioeconomici simili e che ciò avviene in alcuni paesi più che in altri. Tutti gli Stati membri
considerano l'acquisizione della lingua del paese ospitante un elemento fondamentale dell'integrazione
e tutti hanno adottato misure specifiche in merito”.
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2. Normativa di riferimento
1. Per la piena integrazione di tutti nella scuola e l’educazione interculturale come orizzonte:
Legge 40/98 art. 36 non modificato dalla Legge 189/02.
Circolare Ministeriale 8 gennaio 2010, n.2: Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di
alunni con cittadinanza non italiana
2. Per la tutela del diritto di accesso a scuola del minore straniero:
Legge n. 40 del 6 marzo 1998 e decreto legislativo del 25 luglio 1998 sull’immigrazione.
Legge Bossi-Fini n.189 del 30 luglio 2002.
3. Per la costruzione di soluzioni appropriate e specifiche al problema:
D.P.R. n. 275/99 sull’autonomia scolastica.
4. Per il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione anche dei minori stranieri presenti nel territorio dello
Stato:
Decreto Legislativo n. 76 del 15 aprile 2005
art. 68 Legge 144 del 17 maggio 1999.
5. Per consentire l’iscrizione in qualsiasi momento dell’anno:
D.P.R. n. 394/99, art.45;
6. Per iscrivere con riserva alunni privi di documentazione anagrafica o in posizione di irregolarità, senza
pregiudicarne il conseguimento del titolo conclusivo:
art.45 del D.P.R. n.394/99.
L. 40/1998 D.lgs n.286/1998 (obbligo di accoglienza dello straniero minore a scuola
indipendentemente dalla regolarità del suo soggiorno).
7. il Piano del MIUR per l’integrazione nella sicurezza: Identità e incontro del 2011
8. Le linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri del 2006
9. Stranieri ed Esami di Stato: nota prot. n. 465 del 27 gennaio 2012.
3. Finalità:
Mediante il Piano di Accoglienza, i Collegio Docenti si propone di:
Definire pratiche condivise all’interno dell’Istituto, in tema di accoglienza di alunni stranieri
Facilitare l’ingresso a scuola degli alunni di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale e
sostenerli nella fase di adattamento al nuovo contesto
Favorire un clima di accoglienza e attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali
ostacoli e offra pari opportunità
Costruire un contesto favorevole all’incontro tra varie culture
Entrare in relazione con la famiglia immigrata
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Promuovere la comunicazione e la collaborazione tra scuole, tra scuola e territorio, sui temi
dell’accoglienza e dell’educazione interculturale, nell’ottica di un sistema formativo integrato
Promuovere il coinvolgimento degli alunni in un rapporto interattivo con gli alunni stranieri
immigrati, in funzione del reciproco arricchimento
Individuare nell’educazione interculturale la forma più alta e globale di prevenzione e contrasto del
razzismo e di ogni forma di intolleranza. (pronuncia del Cons. Naz. P. Istr. del 24-03-1993).
4. Prima fase di accoglienza (alunni di recente immigrazione)
Al momento del primo contatto con la scuola, una persona incaricata della Segreteria provvede a dare le
prime informazioni sulla scuola, richiedere la documentazione e fissare un appuntamento con il docente
referente per intercultura e con il coordinatore della classe in cui lo studente é stato assegnato.
Il coordinatore attiverà subito l’accoglienza, coinvolgendo:
alunni già presenti nella scuola, possibilmente della stessa nazionalità dell’alunno da inserire come
nuovo iscritto, in grado di dare un contributo linguistico e culturale
alunni già presenti nella scuola, che possono svolgere la funzione di tutor o supporto per gli alunni
stranieri già iscritti e frequentanti l’Istituto.
Inoltre, assieme a tutti i docenti del Consigli di Classe, si occuperà:
delle prime attività destinate agli alunni stranieri (foglio notizie, test di conoscenza della lingua
italiana, modelli di programmazione)
delle difficoltà da loro incontrate
della compilazione del P.D.P. e della predisposizione del materiale utile al tempestivo
“riallineamento” linguistico.
del contatto con eventuali mediatori linguistici e culturali
5. Inserimento degli alunni nelle classi
5.1 Proposta di assegnazione alla classe
Per gli alunni stranieri che richiedono l’iscrizione in corso d’anno, tenuto conto della documentazione
prodotta, delle disposizioni legislative, delle informazioni raccolte, dopo aver valutato competenze, abilità e
conoscenze possedute, viene disposta l’assegnazione alla classe idonea. È opportuno considerare che
l’inserimento in una classe di coetanei favorisce rapporti “alla pari”, può evitare ritardi e rischio di
dispersione scolastica.
Per gli alunni iscritti a giugno, sarà possibile programmare, già per i primi di settembre, la somministrazione
di prove di italiano L2 e di test di ingresso per le discipline di indirizzo.
5.2 Scelta del corso e della sezione
La scelta del corso sarà determinata in base alla preferenza espressa e a tutti i fattori facilitanti l’inserimento:
Ripartizione degli alunni nelle classi, evitando di formare classi o sezioni con predominanza di alunni
stranieri rispetto alle altre
Presenza di altri alunni provenienti dallo stesso paese (tenendo conto che a volte questo fattore può
essere in alcuni casi di distrazione circa l’apprendimento della lingua italiana, in altri può essere di
sostegno)
Criteri di rilevazione della complessità delle classi (disagio, dispersione, disabilità, rendimento, ecc.).
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5.3 Compiti del Consiglio di Classe
Favorisce l’integrazione nella classe del nuovo alunno e, accanto all’insegnante di Italiano, ogni
docente è responsabile, all’interno della propria disciplina, dell’apprendimento dell’italiano L2.
Individua modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina, da utilizzare
affinché l’alunno acquisisca i concetti espressi anche con una minima conoscenza dell’italiano.
Predispone percorsi individualizzati per l’alunno straniero
Può prevedere e programmare un percorso individualizzato anche con temporanea esclusione dal
curricolo di alcune discipline che presuppongono una più ampia competenza linguistica e
potenziamento di attività di alfabetizzazione o di consolidamento linguistico.
Compila il Piano Didattico Personalizzato
Assieme al referente per l’integrazione alunni stranieri: programma o prende informazioni sui
percorsi di alfabetizzazione o consolidamento linguistico che potranno essere attuati sulla base delle
risorse disponibili (docenti con ore a disposizione, progetti di istituto, finanziamenti e fondi
particolari su progetto, volontariato …), in orario scolastico ed extrascolastico, e prevede la
possibilità di uscita dal gruppo classe per interventi individualizzati di supporto, in piccolo gruppo,
insieme ad altri alunni di altre classi, anche in orario curricolare.
Mantiene i contatti con i docenti che seguono l’alunno nelle attività di recupero.
6. Didattica
La classificazione di esami e diplomi secondo i livelli comuni di referenza del consiglio d’Europa
Livelli Competenze/abilità
A1 e A2: uso elementare della
lingua
Il livello della lingua di prima
comunicazione, parte dalla
acquisizione più elementare
dell’alfabetizzazione primaria,
fino ad arrivare al livello A2 e
richiede tempi di lavoro che vanno
da qualche mese ad un anno.
Pervenuto a questo secondo livello
l’alunno sa cogliere l’essenziale di
un messaggio semplice e molto
chiaro, che contenga parole di uso
comune e che tratti argomenti
molto familiari. Non è ancora in
grado di gestire una conversazione
prolungata, di prodursi in un
monologo (un’interrogazione, ad
esempio). Può leggere testi di
qualche riga su argomenti concreti
e facilmente individuabili, può
scrivere brevissime
comunicazioni, appunti.
A1 A2 E’ in grado di capire frasi ed
espressioni familiari e quotidiane
nonché frasi molto semplici per
soddisfare bisogni concreti. E’ in
grado di presentare se stesso o
qualcun altro e porre a una
persona domande che la
riguardano – p.es., su domicilio,
conoscenti, oggetti che possiede,
ecc. – e può rispondere allo stesso
tipo di interrogativi. E’ in grado di
comunicare in maniera molto
semplice, a condizione che
l’interlocutore o l’interlocutrice
parli lentamente, in modo chiaro e
si mostri disposto ad aiutare chi
parla.
E’ in grado di capire frasi ed
espressioni usate frequentemente e
di senso immediato (informazioni
sulla propria persona e sulla
famiglia, oppure su acquisti,
lavoro, ambiente circostante). E’
in grado di comunicare in
situazioni semplici e abituali che
comportano uno scambio di
informazioni semplice e diretto su
temi ed attività familiari e
correnti. E’ in grado di descrivere,
con l’ausilio di mezzi linguistici
semplici, la propria provenienza e
formazione, l’ambiente circostante
e fatti relazionati ai bisogni
immediati.
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Livelli Competenze/abilità
B1 e B2: uso indipendente della
lingua
Al livello B2, il nostro allievo sarà
capace di sostenere una
interrogazione ed una
composizione scritta con una certa
autonomia. Per conseguire questo
traguardo, dopo aver superato il
primo passaggio della lingua di
comunicazione, possono occorrere
ancora 2 o 3 anni di studio mirato.
B1 B2 E’ in grado di capire i punti
principali di un discorso, a
condizione che venga usata una
lingua chiara e standard, che si
tratti di argomenti familiari
inerenti al lavoro, alla scuola, al
tempo libero, ecc. E’ in grado di
districarsi nella maggior parte
delle situazioni riscontrabili in
viaggi nelle regioni in cui si parla
la lingua. E’ in grado di
esprimersi, in modo semplice e
coerente, su argomenti familiari
inerenti alla sfera dei suoi
interessi, E’ in grado di riferire
un’esperienza o un avvenimento,
di descrivere un sogno, una
speranza o un obiettivo e di
fornire motivazioni e spiegazioni
brevi relative a un’opinione o a un
progetto.
E’ in grado di capire il contenuto
principale di testi complessi su
argomenti astratti e concreti
nonché di comprendere una
discussione nell’ambito del suo
campo di specializzazione. Sa
comunicare con un grado di
scorrevolezza e di spontaneità tali
da permettere un’interazione
normale con chi parla la propria
lingua madre, senza che ciò
richieda grandi sforzi da entrambe
le parti. E’ in grado di esprimersi
in modo chiaro e dettagliato su
una vasta gamma di argomenti e
di esporre un punto di vista su un
problema attuale, indicando i
vantaggi e gli inconvenienti delle
diverse possibilità.
Livelli Competenze/abilità
C1 e C2: uso competente della
lingua
Tra il livello B2 e C1, il nostro
allievo sarà persino in grado di
iscriversi all’università. Saranno
trascorsi, dall’inizio, 5-7 anni di
studio mirato
C1 C2 E’ in grado di capire una vasta
gamma di testi esigenti e di una
certa lunghezza come pure di
comprendere significati impliciti.
E’ in grado di esprimersi in modo
scorrevole e spontaneo, senza dare
troppo spesso la sensazione di
dover cercare le sue parole. E’ in
grado di utilizzare la lingua con
flessibilità ed efficacia nella vita
sociale, professionale o
nell’ambito della sua formazione e
del suo studio. E’ in grado di
esprimersi in modo chiaro,
strutturato e dettagliato su fatti
complessi, utilizzando in modo
adeguato mezzi linguistici per
connettere le varie parti di un
testo.
E’ in grado di capire senza
difficoltà praticamente tutto quello
che legge o ascolta. E’ in grado di
riassumere, in un’esposizione
coerente, informazioni provenienti
da diverse fonti scritte e orali,
riportandone le motivazioni e le
spiegazioni. E’ in grado di
esprimersi in modo spontaneo,
molto scorrevole e preciso e di
rendere chiare anche più sottili
sfumature di senso, pur se si tratta
di fatti complessi.
7 Parte prima - analisi della situazione iniziale
La pratica didattica deve tener conto degli studi di psicolinguistica, delle esperienze dei laboratori linguistici,
delle iniziative glottodidattiche di ItalBase, per la definizione di un modello di competenza comunicativa di
ItalBase, e di ItalStudio, necessaria all’uso consapevole della lingua per affrontare i diversi alfabeti delle
discipline non come semplici misure compensative, ma per la realizzazione del pieno diritto
all’apprendimento.
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ItalBase, ossia l’italiano di base è quello che comunemente definiamo “lingua della comunicazione” o
impropriamente “alfabetizzazione”. “Alfabetizzare” significa (con un certo grado di generalizzazione)
insegnare a leggere e a scrivere in un codice non conosciuto e ciò non implica necessariamente la non
conoscenza della lingua orale. Appare chiaro che un parlante non-nativo italiano non è necessariamente “da
alfabetizzare”, a meno che non abbia mai appreso, nemmeno nel suo paese d’origine, a leggere e a scrivere in
una qualche lingua. L’uso indiscriminato del termine “alfabetizzazione” ha fatto erroneamente pensare che
chiunque, adulto o bambino, per il solo fatto di non parlare l’italiano, fosse analfabeta o, come spesso si
sente dire da taluni insegnanti “non sa niente”, fosse privo di qualsiasi tipo di competenza acquisita
precedentemente. Valutazione che indurrebbe ad adottare metodi, strumenti e materiali inadeguati (per molto
tempo sia per l’insegnamento ad adulti che a minori si sono talvolta usati i libri in adozione nelle scuole
primarie) con gravi conseguenze sulla motivazione all’apprendimento e sulla caduta dell’autostima.
Distinguiamo, dunque, in corsi di alfabetizzazione, quelli rivolti a chi non ha competenze di lettura e scrittura
in alfabeto latino, e in corsi di italiano L2, quelli per tutti coloro che hanno competenze in una L1 e/o in LS.
Per riuscire a definire i livelli di competenza in italiano di base (ItalBase) secondo criteri e descrittori
condivisi ci si può avvalere del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER). Si sottolinea
il termine “competenza”, intesa come “insieme di conoscenze, abilità e caratteristiche che consentono
l’agire linguistico” (Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue - La Nuova Italia, 2001). La
definizione di un curricolo di ItalBase dovrebbe prevedere attività linguistiche e comunicative finalizzate ad
attraversare i livelli A1, A2 fino almeno al livello B, definito appunto “soglia”, ossia il livello di ingresso in
una fase di minima autonomia nell’agire linguistico. I riferimenti normativi all’adattamento dei curricoli e ai
piani educativi personalizzati pongono la scuola di fronte a una sfida complessa: quella di elaborare criteri
condivisi di selezione dei contenuti di studio relativamente ai diversi ambiti disciplinari e ai diversi livelli di
competenza linguistica in italiano degli alunni stranieri. Si tratta, in sintesi, di stratificare i curricoli
disciplinari seguendo l’approccio di un apprendimento integrato di lingua e contenuti (C.L.I.L., Content and
Language Integrated Learning), poiché i nostri alunni stranieri si trovano nella difficile condizione di
imparare contenuti nuovi in una lingua nuova.
Ogni insegnante disciplinare è, quindi, chiamato a maturare competenze glottodidattiche, prendendo
consapevolezza della dimensione linguistica (microlingua) della propria materia.
7.1 Studente appena ricongiunto
Competenze linguistiche
Nessuna o scarsa competenza nelle diverse funzioni linguistiche orali/scritte in italiano
Buona conoscenza della lingua materna, delle eventuali altre lingue parlate in casa e nel paese d’origine
Conoscenza delle lingue apprese nella scuola del paese d’origine
Necessità
Lo studente ha la necessità di raggiungere la competenza del livello A2 del framework europeo delle
lingue nel più breve tempo possibile. I tempi dipendono da molti fattori, come il tipo di lingua praticata,
la possibilità di parlare italiano in altri contesti: se sono alunni fortemente motivati e sostenuti a scuola e a
casa, possono bastare dai 3 ai 6 mesi di studio linguistico mirato, a scuola ed extra-scuola. Talvolta anche
di più. Il livello A2, tuttavia, non garantisce ancora prestazioni adeguate alle richieste della scuola
superiore. Lo studente, infatti, presenta difficoltà nel sostenere un monologo, un’interrogazione, stendere
una relazione compiuta.
Si rende quindi necessario un secondo livello di intervento da parte della scuola, per garantire l’uso
indipendente della lingua italiana, al livello B1, per ottenere il quale può occorrere anche qualche anno.
Egli inoltre ha la necessità di orientarsi rispetto al metodo di studio e alla strutturazione generale richiesti
dalla scuola (studio e compiti a casa – compiti in classe – eventuali stage esterni – ora di religione...)
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Buone prassi
1. Contattare la famiglia
Per verificare le loro aspettative/possibilità/progetto migratorio: succede a volte che i genitori inseriscano i
ragazzi alla scuola superiore con il desiderio che apprendano in fretta la lingua italiana e che proseguano
l’indirizzo di studi appena lasciato, ma senza avere una chiara consapevolezza delle reali difficoltà che il
figlio/a potrà incontrare.
Occorre spendere tempo ed energie per spiegare il tipo di impegno richiesto nello studio (a volte gli studenti
a casa si occupano direttamente dell’andamento familiare e non trovano tempo, concentrazione e spazi
necessari allo studio); é necessario presentare il funzionamento e le iniziative della scuola, comprese quelle a
favore degli stranieri, i diritti e doveri e il regolamento disciplinare.
2. Alfabetizzare
E’ indispensabile organizzare corsi di prima alfabetizzazione inseriti nell’orario curricolare dello studente
e/o extra curricolari, condotti da personale interno alla scuola o esterno
Non è pensabile aspettare i tempi e i modi dell’alfabetizzazione spontanea
3. Valutare la scolarità pregressa e i pre-requisiti disciplinari
Mai dare per scontato che a parità di corso di studi e di anno scolastico corrispondano le competenze, i
contenuti e i metodi. Occorre individuare, almeno a grandi linee, i saperi acquisiti e le eventuali aree
critiche
I saperi acquisiti, se superiori a quelli richiesti o diversi (ad es. il possesso di una lingua non insegnata
nell’istituto, un’abilità particolare, una competenza musicale, artistica, motoria…), andranno a confluire
nel sistema dei crediti e comunque potranno essere utilizzati per valorizzare lo studente, la sua cultura e
lingua d’origine, per sostenere la motivazione allo studio
E’ necessario individuare i debiti e predisporre le opportune modalità di recupero (una volta che la lingua
italiana sia stata appresa in maniera da veicolare la comunicazione)
Per tutti questi passaggi, è necessario darsi dei tempi per le prime osservazioni, dopo aver stabilito nella
propria disciplina quali siano i pre-requisiti di base necessari per affrontare il programma annuale
7.2 Studente da due o tre anni in Italia
Competenze linguistiche
Conserva la conoscenza della lingua materna, delle eventuali altre lingue parlate in casa e nel paese
d’origine
Con ogni probabilità, se è stato regolarmente scolarizzato nel paese d’origine ed in Italia, la sua
competenza nella lingua italiana si colloca tra il livello A2 e B1 del framework europeo
La correttezza ed ampiezza della conoscenza dipende da numerosi fattori, tra cui riveste particolare
importanza il tipo di insegnamento ricevuto nella scuola italiana da cui proviene
La lingua italiana può presentare delle “fossilizzazioni”, ovvero apprendimenti sbagliati che si sono fissati
nella memoria, e che vanno corretti con molti esercizi di ripetizione
Un alunno straniero può parlare un italiano fluente ma avere grossi limiti nel pensiero alfabetizzato, se ha
ricevuto un’alfabetizzazione parziale o superficiale (la scuola superiore raccoglie “il testimone” passato
dalla scuola media e ne eredita pregi e difetti).
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Necessità
Lo studente ha la necessità di arrivare ad un uso indipendente della lingua (pieno possesso del livello B1
del framework europeo – al livello B2 si accede all’Università; per arrivarci occorrono dai 2 ai 5 anni di
studio e un’ adeguata pratica della lingua italiana)
Necessita dell’acquisizione di competenze nella lingua delle discipline (a livello lessicale/concettuale e
nei pre-requisiti di base)
Buone prassi
1. Verificare
tramite appositi test il livello la competenza linguistica posseduta nelle diverse funzioni ed abilità
2. Prendere visione
del giudizio degli insegnanti italiani, ed eventualmente mettersi in contatto direttamente con loro, per
avere una serie di notizie utili sugli apprendimenti, la preparazione raggiunta dallo studente ed anche per
sapere quale tipo di alfabetizzazione sia stata proposta nella scuola.
3. Insegnare la lingua
per portare lo studente al livello adeguato, meglio in orario extrascolastico (visto che la competenza
linguistica posseduta gli consente di seguire, anche se in parte, le lezioni)
4. Lavorare sulla lingua dello studio
in classe ed in tutte le discipline, rendendo comprensibili la lezione ed i testi scritti;
in laboratorio, agganciandosi quando possibile alle discipline.
5. Sapere che questo è il passaggio più delicato
si impara a ragionare in L2 con la lingua astratta delle discipline; un insuccesso a questo livello,
compromette la prosecuzione degli studi
6. Adattare i programmi di studio
solo per il periodo strettamente necessario
7. Sostenere l’alunno e la famiglia
di fronte alle difficoltà incontrate, la famiglia straniera, spesso, non si capacita delle ragioni di una
valutazione negativa della scuola sulle competenze linguistico/disciplinari, quando il ragazzo/a in realtà fa
da interprete ai genitori stessi e si mostra molto motivato ed impegnato verso lo studio; spesso svolge un
ruolo di responsabilità in casa ed è visto come un adulto o quasi rispetto alla capacità di auto-gestione dei
propri doveri.
lo studente straniero ha bisogno di instaurare un rapporto positivo con l’adulto e deve sentirsi seguito ed
incoraggiato
va curato anche l’inserimento nel gruppo dei pari (questo vale per ogni ragazzo straniero,
indipendentemente dall’uso della lingua italiana, con sfumature diverse dipendenti dal tempo trascorso in
Italia).
7.3 Studente nato/scolarizzato in Italia
Competenze linguistiche
Non è automatico che chi è stato scolarizzato, completamente o quasi, in Italia abbia conseguito una
preparazione pari a quella di un autoctono. Possono, infatti, manifestarsi ugualmente difficoltà
nell’apprendimento e nelle prestazioni, perché molto spesso la lingua italiana è stata appresa, fin da bambini,
in maniera decontestualizzata culturalmente, ovvero non c’è stata la possibilità di radicarla nell’esperienza
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diretta o non è stato possibile riferirla al vissuto personale, familiare o sociale. Inoltre può verificarsi,
soprattutto in questa tipologia di studenti, la scarsa conoscenza della lingua materna, senza il cui pieno
possesso non si apprende bene nessun’altra lingua. Una buona prospettiva di successo scolastico si ha in
presenza di un completo bilinguismo e di un’intelligenza emotiva ben sviluppata, che abbia quindi fatto i
conti (nel caso specifico) con il superamento del trauma migratorio, con condizioni familiari ed ambientali
equilibrate.
Succede che bambini stranieri che fino alla scuola elementare e, parzialmente, alla media “andavano bene”,
mostrino i primi segni di cedimento di fronte all’accresciuta richiesta di operazioni astratte, possibili soltanto
in presenza di uno sviluppo linguistico adeguato nel ragionamento e nel possesso lessicale.
Si deve, inoltre, tenere conto che la scuola italiana, storicamente monoculturale, nei programmi ed ancor più
nel parlato e nell’agito quotidiano, fa riferimento a conoscenze ed impliciti socioculturali dati per scontati
per un autoctono (impliciti che più spesso si rivelano nell’uso metaforico della lingua, nei linguaggi
specialistici, in riferimenti a situazioni ed ambiti esperienziali tipici di un ragazzo/a medio italiano).
Necessità
Va controllato il livello della lingua italiana posseduta ed eventualmente integrato attraverso i corsi
predisposti dalla scuola
Buone prassi
1. Sostenere il processo di apprendimento
avendo cura di verificare se l’eventuale insuccesso o difficoltà dipendono dai fattori sopra esposti o da
una vera demotivazione allo studio
eventualmente predisporre recuperi disciplinari.
2. Dedicare dello spazio individuale
alla relazione docente/allievo per chiarire eventuali problemi
8 Parte prima – Compilazione del P.D.P.
Il P.D.P. è uno strumento di tutela per l'alunno, per gli insegnanti, per la famiglia.
Personalizzare l'insegnamento significa rendere flessibile l'intervento didattico con tempi adeguati ai tempi
dello studente, significa conoscere e utilizzare strumenti dispensativi e compensativi, significa modificare la
propria metodologia affinché diventi efficace per ogni studente della classe, significa vivere in prima persona
una delle finalità primarie della scuola "… riorganizzare e reinventare i propri saperi, le proprie competenze
e persino il proprio stesso lavoro" (Indicazioni per il curricolo "La scuola nel nuovo scenario").
Il P.D.P. permette agli alunni stranieri già in possesso di una competenza in italiano L2, con le necessarie
semplificazioni di contenuti, obiettivi e verifiche, di essere inseriti nel percorso formativo della classe di
appartenenza.
Per gli alunni stranieri che non hanno nessuna conoscenza o una conoscenza estremamente limitata della
lingua italiana, il PDP consisterà invece in un percorso individualizzato di prima alfabetizzazione che
contempli la temporanea omissione dal curricolo di alcune discipline che presuppongono una più specifica
competenza linguistica.
Esso consta di quattro parti:
1) Dati dell’alunno (scheda anagrafica e foglio notizie riguardante l’alunno il percorso scolastico pregresso
e le eventuali interruzioni o dati di rilievo emersi dalla documentazione agli atti).
2) Competenza linguistica in Italiano L2 (valutazione delle competenze in italiano L2 vuole essere un
primo strumento, al contempo descrittivo e diagnostico, del livello di conoscenza e uso dell’italiano
dell’alunno, valutato nelle quattro abilità fondamentali: comprensione dell’orale e produzione orale,
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comprensione dello scritto e produzione scritta. Essa si riferisce sostanzialmente ai parametri considerati
dal cosiddetto Framework europeo o Quadro comune europeo di riferimento per le lingue:
apprendimento, insegnamento, valutazione del Consiglio d’Europa)
3) Livello di competenza nell’Area linguistica, tecnico-scientifica con le indicazioni relative al tipo di
intervento di recupero da attuare (recupero-riallineamento-sostegno).
4) Profilo dell’alunno
5) Esplicitazione delle strategie metodologiche e dei criteri per la valutazione dello studente.
6) Patto con la famiglia e con l’alunno, il cui fine è la condivisione delle strategie e aumenta la fiducia
nella possibilità di perseguire il successo formativo.
9 Parte seconda - l’adattamento dei curricoli per abilità – competenze– conoscenze e dei metodi
La scuola superiore è strettamente vincolata allo svolgimento e all’attuazione delle Indicazioni Nazionali per
i licei, e segue “tabelle di marcia” piuttosto rigorosa. Questa caratteristica rende problematica la necessaria
individualizzazione dei percorsi, come è più volte indicato nella normativa scolastica vigente. Il rischio di
“perdere” l’alunno/a straniero è alto. Egli/la, infatti, presenta degli elementi critici che possono creare
frustrazione e demotivazione irreversibili. Tuttavia, il suo desiderio di riuscita è molto forte, sia per
l’investimento familiare, sia per la motivazione assolutamente autonoma di trovare un buon inserimento
personale nella società italiana. Questo fattore può a sua volta sostenere l’insegnante nell’impresa, non certo
facile, di adattare il proprio metodo di lavoro alle nuove esigenze.
Buone prassi
Non si tratta di rallentare o cambiare la “tabella di marcia” prevista fin dall’inizio dell’anno scolastico,
occorre invece introdurre delle attenzioni particolari al modo di condurre la lezione, di interrogare, di
assegnare i testi di studio, di relazionarsi con lo studente; occorre inserire nel suo curriculum attività mirate,
percorsi paralleli. Si tratta quindi di introdurre un cambiamento di ordine metodologico e relazionale, di
accettare tappe graduali che leghino l’apprendimento linguistico a quello disciplinare e che in ogni caso tutto
venga circoscritto allo stretto periodo necessario.
Il preliminare della lingua
Si è già ampiamente detto come in ogni caso, per i ragazzi/e di immediato o recente arrivo, oppure nati in
Italia, sia indispensabile procedere fin da subito ad un accertamento del livello di competenza linguistica in
italiano, del possesso dei pre-requisiti di base e dell’individuazione di eventuali debiti o crediti formativi di
partenza. Non è possibile pensare che sia sufficiente la sola permanenza in classe, anche ripetuta, per far
conseguire i progressi necessari.
Servono quindi corsi paralleli di lingua, accordi con le associazioni di volontariato.
Va presa in considerazione la possibilità di individuare nell’istituto un gruppo di docenti che si occupino di
reperire materiale, contattare esperti, fornire supporti, se non di condurre ricerche ed elaborare materiali utili.
9.1 La conduzione della lezione in classe
A. L’uso della lavagna
L’uso della lavagna aiuta a sintetizzare la lezione che si andrà a svolgere, scrivendo prima di tutto il titolo
o l’idea fondamentale, seguiti da una mappa concettuale; si useranno parole chiave e finestre di
chiarimento del contesto e del lessico. E’ importante far ricopiare a tutta la classe quanto si scrive. Questo
fa bene agli alunni/e italiani che si esercitano nella tecnica della sintesi e del ripasso. Serve agli alunni/e
stranieri, che inoltre potranno riprendere a casa i termini e i concetti nuovi.
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Dare un titolo alla lezione del giorno
Si fornisce in questo modo un appiglio utile ad individuare l’argomento, a condizione che
il titolo/ l’idea fondamentale siano estremamente sintetici
si chiariscono immediatamente gli impliciti relativi al contesto e al lessico
Utilizzare mappe concettuali
Si rivela estremamente utile la schematizzazione visiva dei concetti che si andranno successivamente a
trattare e la puntualizzazione dei loro legami sequenziali o logici, tramite frecce ed indicatori di priorità.
Usare parole-chiave e finestre lessicali
Gli argomenti citati nella mappa concettuale devono essere indicati attraverso parole-chiave
opportunamente scelte, che saranno riprese poi nel corso della lezione vera e propria ed individuate alla
fine nel testo di studio;
Vanno evidenziate le difficoltà e le ambiguità lessicali che si incontrano, ad esempio le diverse accezioni
d’uso di uno stesso termine.
Graduare gli obiettivi e gli argomenti
La scarsa competenza linguistica rende difficile all’alunno/a straniero immagazzinare la quantità di
contenuti inseriti normalmente nei programmi
Si deve quindi mettere cura nella presentazione degli argomenti disciplinari, che vanno somministrati alla
classe nella loro interezza, ma, in fase di interrogazione-verifica – valutazione dell’alunno straniero in
fase di ripresa, ridotti entro criteri di priorità ed ineliminabilità.
B) La spiegazione e l’uso del testo
La spiegazione
Si fa riferimento a quanto visualizzato sulla lavagna, seguendo quindi l’ordine dato nella mappa
concettuale
Occorre fare attenzione a riprendere le parole-chiave, senza paura di ripetersi. La ridondanza del
massaggio aggiunge efficacia alla comunicazione, in caso di scarsa competenza linguistica
dell’ascoltatore
Vanno scelti i termini del vocabolario di base
E’ consigliabile utilizzare il più possibile immagini (dal testo, da cartine, foto, oggetti …)
E’ determinante curare la relazione alunno-insegnante, ad esempio tenendo il contatto visivo durante la
lezione.
L’uso del testo
Si possono far evidenziare le parole ed i concetti – chiave sul testo normalmente in uso
C’è la possibilità di usare testi semplificati (non i testi degli ordini inferiori di scuola o brani ridotti nella
lunghezza, ma testi su cui sia stato fatto un lavoro sulla lingua tale da rendere più chiaro e comprensibile
il messaggio)
Oltre alla tradizionale lezione frontale condotta come sopra descritto, è raccomandabile adottare il
cooperative learning, che si rivela molto utile nei casi di classi con più livelli di apprendimento e di
motivazione allo studio.
Un altro metodo efficace è il tutoring, che va svolto tenendo conto, quando possibile, di cambiare i ruoli
in modo che chi riceve possa in qualche altra situazione dare. Le forme di tutoring vanno concordate a
livello di consiglio di classe per coordinare al meglio gli interventi
Per le esercitazioni individuali, sia nei compiti in classe che a casa, può essere utile assegnare esercizi
graduati, esercizi di comprensione del testo, lavoro sul lessico (questo vale per ogni disciplina).
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9.2 La scelta del metodo di lavoro
A) Verifiche orali
Se lo studente non padroneggia il livello indipendente della lingua (B1), non sarà possibile per lui
sostenere un monologo
L’interrogazione può allora essere condotta per domande successive, a risposta chiusa o aperta
Il linguaggio dell’insegnante terrà conto delle parole-chiave, dei concetti di base espressi nella mappa
concettuale e forniti al momento della lezione, in modo da fornire appigli linguistici di orientamento.
B) Le verifiche scritte
Anche per lo scritto vale lo stesso ragionamento. Meglio parcellizzare la prova in domande, magari
graduate per complessità
Meglio invitare l’alunno/a ad esprimersi attraverso brevi pensieri scritti in maniera comprensibile,
piuttosto che trovarsi poi a cercare le risposte in un ammasso di strafalcioni difficilmente correggibili
Restituire un compito devastato da sottolineature rosse e blu eseguite nell’encomiabile tentativo di
evidenziare espressioni linguistiche “tremende”, può ottenere un effetto boomerang, perché lo studente
con scarsa padronanza linguistica non riesce a raccapezzarsi e rischia alla lunga di demotivarsi
I testi in uso presentano normalmente livelli di difficoltà molto elevati per gli studenti stranieri, sia per la
complessità linguistico concettuale, sia per i riferimenti, talvolta impliciti, al contesto storico e culturale
italiano ed europeo: questi riferimenti vanno accuratamente esplicitati
Si possono anche utilizzare i momenti di ripresa degli impliciti storico-culturali (che non fanno male
nemmeno al resto della classe) per invitare lo studente straniero a presentare qualche analogia con il suo
contesto di riferimento originario, sempre che egli/la non mostri segni di vergogna per le sue origini
Va molto bene anche la semplice tecnica, di applicazione quasi immediata e già abbastanza in uso, di far
individuare nel testo scritto le parole-chiave ed i concetti di base
L’elemento di novità in presenza di alunni/e stranieri consiste nel riutilizzare le parole ed i concetti chiave
con la stessa formulazione usata nella mappa concettuale, precedentemente scritta alla lavagna (l’uso
ridondante della lingua è fondamentale nel periodo di apprendimento della L2 e/o della LS)
La riformulazione trascritta a margine del testo, la sottolineatura, possono essere seguite dal compagno
tutor o dallo stesso docente
La verifica immediata di quanto appreso può far parte di una breve ed immediata esercitazione orale tra
compagni di banco o in gruppo, in cui ciascuno, meglio se a turno, spiega quanto appreso al vicino.
C) La comprensibilità dei testi
Rielaborare i testi
Con appunti a margine del libro, oppure su fogli consegnati durante la lezione che possono essere raccolti
in vere e proprie dispense, si assegnano ai ragazzi/e stranieri (e, a volte, anche agli italiani in difficoltà) i
testi di studio rielaborati dal docente
L’insegnante ha bisogno di formazione adeguata e di pratica, per riuscire a padroneggiare le modalità di
“semplificazione” (che non significa riduzione del testo, bensì restituzione dei concetti chiave allo stesso
livello linguistico dell’apprendente)
Ciascun docente può rielaborare i testi a seconda delle necessità. Meglio sarebbe se veri e propri gruppi
disciplinari collaborassero alla costruzione di serie di unità didattiche.
D) Come semplificare lo scritto
Ecco alcune indicazioni che si richiamano al lavoro svolto da un’équipe diretta da Tullio De Mauro per la
semplificazione dei testi (progetto CNR/Rivista ”Due parole”)
Le informazioni vengono ordinate in senso logico e cronologico
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Le frasi sono brevi e i testi in media non superano le 100 parole
Si usano quasi esclusivamente frasi coordinate
Si fa molta attenzione all’uso del lessico, utilizzando solo il vocabolario di base e fornendo spiegazione
delle parole che non rientrano nel vocabolario di base
Il nome viene ripetuto, evitando i sinonimi e facendo uso limitato dei pronomi
Nella costruzione della frase si rispetta l’ordine SVO (Soggetto, Verbo, Oggetto)
I verbi vengono per lo più usati nei modi verbali finiti e nella forma attiva
Si evitano le personificazioni, così ad esempio “il Senato” diventa “i senatori”
Non si usano le forme impersonali
Il titolo e le immagini sono usati come rinforzo alla comprensione del testo
E) Valutazione
La valutazione degli studenti stranieri ha una valenza prevalentemente orientativa e formativa finalizzata
alla promozione della persona nell’interezza della sua storia e del suo progetto di vita.
La valutazione iniziale coincide con la fase dell’accoglienza che vede i docenti impegnati nella rilevazione
delle competenze in ingresso prevedendo, se necessario, l’intervento di docenti esperti in mediazione
linguistica e culturale.
Sulla base delle difficoltà emerse in fase diagnostica il Consiglio di classe propone interventi di
riallineamento in italiano da svolgersi nel corso dell’anno scolastico con il fine di conseguire livelli di
competenza esplicitati nel Quadro Comune Europeo delle lingue per quanto riguarda l’apprendimento
dell’italiano come L2.
Nella valutazione intermedia e finale del Consiglio di classe si integrano gli esiti delle verifiche del lavoro
svolto in classe e di quello svolto in corsi di riallineamento, la registrazione dei progressi rispetto alla
situazione di partenza, le osservazioni effettuate dai docenti in merito all’impegno, alla motivazione, alle
competenze relazionali, alla situazione generale in cui si verifica il processo di inserimento nella nuova realtà
sociale e culturale.
Il carattere prevalentemente formativo della valutazione degli studenti stranieri tiene conto di quanto
esplicitato dall’art. 45, comma 4 del DPR del 31 agosto 1999 n. 394: “Il Collegio dei Docenti definisce, in
relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri il necessario adattamento dei programmi di
insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni
per facilitare l’apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della
scuola. Il consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzata, altresì,
mediante l’attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell’ambito
delle attività aggiuntive di insegnamento per l’arricchimento dell’offerta Formativa”.
Tale concetto viene ribadito nelle Linee Guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri del
2006 “… in questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella certificativa, si
prendono in considerazione il percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e
l’impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate”.
Nel caso che l’ingresso a scuola dello studente avvenga in prossimità della scadenza valutativa e quindi non
sia possibile acquisire tutti i dati utili per una valutazione correttamente fondata è possibile per il primo
quadrimestre sospendere la valutazione per alcune discipline con la seguente motivazione:
“La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno/a si trova nella fase di alfabetizzazione della lingua
italiana”.
F) Esami di Stato
Con nota prot. n. 465 del 27 gennaio 2012 il Ministero precisa che “né l’art. 1, comma 12, del d.lgs.
226/2005, né l’art. 1, comma 9, del D.P.R. 122/2009 possono essere invocati per sostenere che gli studenti in
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oggetto debbano superare l’esame di Stato conclusivo del primo ciclo per poter essere ammessi a quello
conclusivo del secondo ciclo di istruzione, in quanto tali norme si riferiscono a diverse fattispecie.
Per questi studenti, si deve ritenere, infatti, che i competenti collegi dei docenti (o i consigli di classe in caso
di applicazione dell’art. 192, comma 3, del d. lgs. 297/1994) abbiano già valutato, all’atto dell’iscrizione alle
classi degli istituti di istruzione secondaria, i corsi di studio seguiti nei Paesi di provenienza e i titoli di studio
eventualmente posseduti, senza nulla eccepire circa il mancato possesso del diploma di licenza conclusivo
del primo ciclo di istruzione previsto dal nostro ordinamento scolastico.
Inoltre gli interessati, a seguito dell’iscrizione, hanno legittimamente frequentato i percorsi di istruzione
secondaria, ottenendo l’ammissione alle classi successive e infine alle classi quinte, confidando a ragione
nella regolarità delle proprie posizioni scolastiche e nella possibilità di sostenere gli esami conclusivi a
seguito di ammissione deliberata in sede di scrutinio finale.
Pertanto, il complesso delle disposizioni richiamate attribuisce alle singole istituzioni scolastiche e ai loro
organi collegiali il compito e la responsabilità di definire, in fase d’iscrizione, l’ingresso degli studenti con
cittadinanza non italiana, privi del diploma di licenza di scuola secondaria di primo grado, ai percorsi del
secondo ciclo d’istruzione.
Le disposizioni non prevedono, invece, la possibilità di subordinare, per tali studenti, l’ammissione come
candidati interni all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo al superamento dell’esame conclusivo del
primo ciclo.
Restano ovviamente ferme, come precisato nell’annuale Ordinanza sull’ Esame di Stato, le disposizioni
dell’art.2, comma 7, della legge 10/12/97, n 425, come modificate dall’art.1, comma 1, della legge
11/01/2007 n 1, nonché dell’art.3, comma 8, del D.P.R.23/07/1998, n 323, relative all’ammissione come
candidati esterni all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo, rispettivamente, degli studenti non
appartenenti a Paesi dell’Unione europea e dei candidati provenienti da Paesi dell’Unione europea.”
GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Dati dell’alunno
Specificare il percorso scolastico pregresso riportando eventuali interruzioni o dati di rilievo emersi dalla
documentazione agli atti.
Competenza linguistica in Italiano L2
La scheda di valutazione delle competenze in italiano L2 vuole essere un primo strumento, al contempo
descrittivo e diagnostico, del livello di conoscenza e uso dell’italiano dell’alunno, valutato nelle quattro
abilità fondamentali: comprensione dell’orale e produzione orale, comprensione dello scritto e produzione
scritta. Essa si riferisce sostanzialmente ai parametri considerati dal cosiddetto Framework europeo o
Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione del
Consiglio d’Europa (pubblicato in italiano dalla La Nuova Italia-Oxford, Firenze, 2002; si veda pure M.
Vedovelli, Guida all’italiano per stranieri. La prospettiva del Quadro comune europeo per le lingue,
Carocci, Roma, 2002).
Tale quadro propone 6 Livelli di competenza standardizzati raggruppabili in 3 macrolivelli:
(A = basico o elementare, suddiviso in A1 e A2;
B = indipendente o intermedio, suddiviso in B1 e B2;
C = competente o avanzato, suddiviso in C1 e C2).
Ai livelli B1, B2, C1, C2 si riferiscono anche i 4 livelli di Certificazione di Italiano come Lingua Straniera,
CILS, adottata in più sedi internazionali oltre che italiane, in varie Università e CTP (P. Barki et al., Valutare
e certificare l’italiano di stranieri. I livelli iniziali, Guerra, Perugia, 2003).
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Si riportano i livelli del Quadro Comune Europeo:
A - Basic User:
A1 Breakthrough – livello di primo contatto, con “competenza formulare”
A2 Waystage - Elementare
B - Indipendent User:
B1 Threshold - Livello Soglia, dell’autonomia - Intermedio
B2 Vantage – Intermedio Superiore
C - Proficient User:
C1 Effective Proficiency - Avanzato
C2 Mastery – Utente esperto
La scheda seguente riprende i primi 4 livelli del Quadro comune europeo (A1, A2, B1, B2) e ad essi ne
viene aggiunto uno inferiore ad A1, ossia un livello principiante che corrisponde al livello di conoscenza
tipica di alunni giunti da poco in Italia. Non si sono considerati i livelli avanzati (C1 e C2) in quanto si
ritiene che non necessitano percorsi di studio dell’italiano personalizzati. Per la valutazione della competenza
di alunni immigrati arrivati da poco sarà utile far riferimento soprattutto ai livelli A1 e A2 (focalizzando
maggiormente l’attenzione su aspetti comunicativi che su aspetti formali) e, gradualmente, puntare ai livelli
B1 e B2.
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VALUTAZIONE INIZIALE
(Valutazione in ingresso del livello di conoscenze)
SCHEDA LINGUISTICA: COMPETENZE IN ITALIANO L2
Comprensione dell’orale
Livello principiante
Non comprende alcuna parola (in italiano)
Comprende singole parole (dell’italiano)
A1
Comprende espressioni familiari e frasi molto semplici
Comprende semplici domande, indicazioni e inviti formulati in modo lento e chiaro
Comprende alcuni vocaboli ad alta frequenza delle discipline scolastiche
A2
Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente e di senso immediato
Comprende quanto gli viene detto in semplici conversazioni quotidiane
Individua l’argomento di conversazioni cui assiste, se si parla in modo lento e chiaro
Comprende l’essenziale di una spiegazione semplice, breve e chiara
Ricava le informazioni principali da semplici messaggi audiovisivi
B1
Comprende i punti principali di un discorso su argomenti legati alla vita quotidiana e
scolastica, a condizione che si parli in modo lento e chiaro
Ricava l’informazione principale da testi (audiovisivi,) radiofonici o televisivi
B2
Comprende un discorso anche articolato in modo complesso purché riferito ad argomenti
relativamente noti.
Comprende la maggior parte delle trasmissioni televisive e dei film
Comprensione dello scritto
Livello principiante
Non sa decodificare il sistema alfabetico
Sa leggere e comprendere qualche parola scritta
Legge parole e frasi senza comprenderne il significato
A1
Comprende semplici domande, indicazioni e frasi con semplice struttura e con vocaboli di
uso quotidiano
Su argomenti di studio comprende testi molto semplificati, con frasi elementari e vocaboli
ad alta frequenza della disciplina
A2
Comprende il senso generale di un testo elementare su temi noti
Comprende un testo di studio semplificato con frasi strutturate in modo semplice
B1
Comprende testi in linguaggio corrente su temi a lui accessibili
Adeguatamente supportato, comprende i libri di testo
B2
Riesce a comprendere un testo di narrativa (contemporanea) o su un argomento di attualità
Produzione orale
Livello principiante
Non si esprime oralmente in italiano
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Comunica con molta difficoltà
Comunica con frasi composte da singole parole
A1
Sa rispondere a semplici domande e sa porne
Sa usare espressioni quotidiane per soddisfare bisogni concreti
Sa produrre qualche frase semplice con lessico elementare
Sa comunicare in modo semplice se l’interlocutore collabora
A2
Sa produrre messaggi semplici su temi quotidiani e scolastici ricorrenti
Prende l’iniziativa per comunicare in modo semplice
Sa descrivere in modo semplice fatti legati alla propria provenienza, formazione, ambiente
B1
Sa comunicare in modo semplice e coerente su argomenti [per lui/lei] familiari
Sa partecipare in modo adeguato a conversazioni su argomenti [per lui/lei] familiari
Sa riferire su un’esperienza, un avvenimento, un film, “su un testo letto”
B2
Si esprime in modo chiaro e articolato su una vasta gamma di argomenti, esprimendo
eventualmente anche la propria opinione
Produzione scritta
Livello principiante
Non sa scrivere l’alfabeto latino
Scrive qualche parola (in italiano)
A1
Sa scrivere sotto dettatura frasi semplici
Sa produrre frasi semplici con lo spunto di immagini e di domande
Sa produrre brevi frasi e messaggi
A2
Sa produrre un testo semplice con la guida di un questionario
Se opportunamente preparato, sa produrre un testo semplice, comprensibile, anche se con alcuni
errori
B1
Sa produrre testi semplici e coerenti su argomenti noti
B2
Sa produrre testi articolati su diversi argomenti di suo interesse
_______________
N.B.
L’indicazione del Livello di competenza (principiante, A1, A2, B1, B2 secondo il Framework europeo) non
figura nel documento di valutazione dell’alunno, ma consente al docente di delinearne la competenza
linguistica finalizzata alla comunicazione orale e scritta per predisporre le scelte didattiche.
Patto con la famiglia e con l’alunno
Nota: il patto con la famiglia e con l’alunno deve essere costantemente arricchito dalla ricerca della
condivisione delle strategie e dalla fiducia nella possibilità di perseguire il successo formativo (a tal fine
sono molto utili i riferimenti relativi alle figure di riferimento per lo studio).