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ISTITUTO COMPRENSIVO DI SOLIERA ANNO SCOLASTICO 2013/2014 INSEGNANTI ZETTI CRISTINA FERRARI LORENA

ANNO SCOLASTICO 2013/2014 - · PDF filePREMESSA La Scuola dell’Infanzia è una vera e propria istituzione scolastica, il “luogo” in cui il bambino incontra i “saperi” del

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI SOLIERA

ANNO SCOLASTICO 2013/2014

INSEGNANTI

ZETTI CRISTINA FERRARI LORENA

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PREMESSA

La Scuola dell’Infanzia è una vera e propria istituzione scolastica, il

“luogo” in cui il bambino incontra i “saperi” del mondo adulto attraverso:

- un ambiente educativo intenzionalmente e professionalmente

strutturato

- l’organizzazione flessibile e funzionale degli spazi e dei tempi

- l’interazione con i pari e con l’adulto

- l’insegnante regista e mediatore, impegnato a progettare percorsi in

grado di stimolare il bambino (soggetto attivo, curioso e

competente) nel suo cammino di rielaborazione e rappresentazione

della realtà.

La Scuola dell’ Infanzia si propone come contesto di relazione, di cura e di

apprendimento. Promuove una pedagogia attiva che si manifesta nella

capacità di dare ascolto e attenzione a ciascun bambino, nella

predisposizione adeguata dei materiali, degli spazi e dell’ambiente

(accogliente, curato, che parli dei bambini, del loro valore e delle loro

potenzialità).

L’apprendimento avviene attraverso il gioco, l’esperienza, l’esplorazione, i rapporti tra i bambini. L’ambiente di apprendimento è organizzato in modo che ogni bambino si

senta riconosciuto, sostenuto e valorizzato.

LA FAMIGLIA

Le famiglie, che rappresentano il contesto più influente per lo sviluppo dei

bambini, pur nella loro diversità, sono sempre portatrici di risorse che

possono essere valorizzate, sostenute e condivise nella scuola per

consentire di creare una solida rete di scambi e di responsabilità comuni.

L’incontro con la scuola e con gli insegnanti, nonché l’esperienza scolastica

dei figli, aiutano i genitori a prendere più chiaramente coscienza della

responsabilità educativa che è loro affidata.

Essi sono così stimolati a partecipare a un dialogo intorno alle finalità

della scuola e agli orientamenti educativi, per rendere forti i loro bambini

e attrezzarli per il futuro che non è facile da prevedere e decifrare.

La scuola dell’infanzia è inoltre un’ occasione di incontro tra genitori di

culture diverse, per costruire rapporti di fiducia e nuovi legami di

comunità.

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ORGANIZZAZIONE DEL CURRICULO

Le Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia

(4 settembre 2012) confermano che, per ogni bambino e bambina, la

Scuola dell’ Infanzia concorre al PIENO SVILUPPO DELLA PERSONA

UMANA attraverso 4 FINALITA’:

maturazione dell’IDENTITA’ del bambino come persona, in relazione a

se stesso e agli altri; si tratta di stimolare la fiducia, l’autostima e la

disponibilità al confronto consentedogli così di sentirsi sicuro in situazioni di

socialità;

conquista dell’AUTONOMIA nei confronti della gestione di se stesso, nel rapporto con le altre persone e con la realtà esterna. Sviluppa la

capacità di compiere scelte, nell’interazione con gli altri, favorendo il formarsi

di atteggiamenti di iniziativa, di rispetto e di solidarietà.

sviluppo della COMPETENZA intesa come acquisizione e consolidamento

di abilità, apprendimento e utilizzo di strumenti linguistici, rappresentativi e

cognitivi;

sviluppo della CITTADINANZA finalizzata a porre le fondamenta di un

“abito democratico” (scoprire gli altri, i loro bisogni, il riconoscimento dei

diritti e dei doveri ecc.) in una civiltà cosmopolita e sempre più multietnica. Il curricolo si articola attraverso i CAMPI DI ESPERIENZA che sono i

“luoghi del fare e dell’agire” del bambino e introducono ai sistemi

simbolico culturali (le discipline).

I CAMPI DI ESPERIENZA sono 5:

1) IL SE’ E L’ALTRO

Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme.

E’ il grande campo entro il quale i bambini formulano le prime domande

esistenziali, cominciano a riflettere sul valore morale delle loro azioni,

prendono coscienza della loro identità, scoprono le diversità e apprendono

le prime regole necessarie alla vita sociale.

2) IL CORPO E IL MOVIMENTO

Identità, autonomia, salute.

I bambini prendono coscienza e acquisiscono il senso del proprio sé fisico,

il controllo del corpo, delle sue funzioni, della sua immagine, delle

possibilità sensoriali ed espressive; imparano ad averne cura attraverso

l’educazione alla salute.

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3) LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE

Gestualità, arte, musica, multimedialità.

E’ il campo di esperienza nel quale i bambini sperimentano ed entrano in

contatto con linguaggi differenti: il gesto, l’ arte, la musica, la

multimedialità. La fruizione di questi linguaggi educa al senso del bello,

alla conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà.

4) I DISCORSI E LE PAROLE

Comunicazione, lingua, cultura.

I bambini apprendono a comunicare verbalmente, a descrivere le proprie

esperienze e il mondo, a conversare e dialogare, a riflettere sulla lingua,

si avvicinano alla letto-scrittura. Attraverso la conoscenza della lingua

materna e di altre lingue consolidano l’identità personale e culturale, si

aprono verso altre culture.

5) LA CONOSCENZA DEL MONDO

Ordine, misura, spazio, tempo, natura.

E’ il campo di esperienza nel quale i bambini compiono le prime riflessioni

di natura matematica e scientifica, delle prima “organizzazione fisica” del

mondo esterno (forma, movimento, luce, calore), dell’interesse verso gli

artefatti tecnologici (come è fatto e cosa fa ad es. un episcopio, una

bilancia, un microscopio, ecc.). Partendo da situazioni di vita quotidiana i

bambini riflettono sul numero, sulla misura, sull’organizzazione spazio-

temporale, sugli eventi naturali, sugli esseri viventi in relazione con

aspetti del mondo fisico e tecnologico.

ORGANIZZAZIONE METODOLOGICA

Per programmare un curricolo rispondente ai bisogni reali dei nostri

bambini è bene soffermarsi un attimo a capire di che “ragazzi” stiamo

parlando. I nostri bambini hanno 5 anni, frequentano la Scuola

dell’ Infanzia già da due anni e hanno interiorizzato le prime regole

sociali. In questo periodo stanno vivendo dei grossi cambiamenti sul piano

cognitivo ed affettivo. I bambini appaiono attivi, curiosi, interessati a

conoscere e a capire. Sono vivaci, affettuosi, timidi, esuberanti, sono

“tanti”… con diversi tempi di attenzione e partecipazione.

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Durante le attività notiamo un’ accresciuta capacità di impegnarsi per

tempi più lunghi, di portare a termine un lavoro ampliando i tempi di

riflessione personale. Anche le dinamiche affettive ed emotive si stanno

evolvendo nella costruzione di positivi rapporti di amicizia.

Il nostro compito è quello di aiutarli a sviluppare la loro personalità in

modo armonico.

L’apprendimento per i bambini di questa età avviene attraverso

l’esperienza e la sua rappresentazione. I mezzi con i quali l’esperienza si

fa crescita intellettiva e acquisizione di conoscenze sono:

- il gioco,

- l’ esplorazione,

- la ricerca,

- la vita di relazione.

La programmazione è lo strumento che rende l’intervento educativo

intenzionale e organizzato e permette di costruire un progetto adeguato alle esigenze dei bambini. Il punto di partenza è sempre il bambino con il suo vissuto, i suoi

interessi, le sue motivazioni, le sue competenze; imparare a leggere

queste “tracce” permette a noi insegnanti di approntare contesti

educativi ricchi e stimolanti, percorsi flessibili, fruibili da ciascun

bambino con strategie operative, tempi e ritmi personalizzati, in base alle

proprie esigenze formative.

La scelta di base della nostra azione didattica è quella dello

sfondo integratore, inteso come contesto che favorisce una serie di

processi cognitivi, coinvolgendo anche l’emotività e la vita di relazione; è

la “struttura connettiva in base alla quale poi acquisteranno senso le varie

attività”.

La nostra Programmazione è uno strumento educativo-didattico

flessibile, suscettibile di modifiche e aggiustamenti sulla base delle

risposte, degli interessi e dei bisogni dei nostri bambini.

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La pausa estiva rappresenta un lungo periodo durante il quale i bambini

modificano le loro abitudini e le loro attività quotidiane. Hanno

l’opportunità di trascorrere maggior tempo con la loro famiglia, di visitare

località marittime o montane e di conoscere nuovi amici. Il rientro a scuola rappresenta sicuramente un momento particolare per

cui si rende necessario accoglierli predisponendo un ambiente stimolante

e proponendo attività accattivanti.

Prendendo spunto dalla forte motivazione che i bambini hanno nel

raccontare ai compagni le loro vacanze e il loro vissuto si procede alla

illustrazione individuale dei “compiti”, alla lettura delle storie fantastiche

inventate insieme ai genitori, alla stimolazione di conversazioni a tema

naturalistico-ambientale.Tali attività permetteranno di realizzare

esperienze linguistiche, logico-matematiche, grafico-pittoriche.

Fin dai primi giorni di scuola si propone un calendario “nuovo” che consiste

in una tabella a doppia entrata in cui si trovano in verticale i nomi dei

bambini e in orizzontale i giorni del mese, della settimana e uno spazio

dove registrare “Che tempo fa”. Quotidianamente i bambini devono

colorare il quadretto della presenza. Successivamente, a turno, contano i

bambini presenti e verificano sulla tabella che i quadretti colorati

corrispondano. Si passa poi a compilare una “scheda” scrivendo il giorno

della settimana, la data e il numero degli assenti e dei presenti. Viene

osservata la situazione meteorologica e si rappresenta sulla tabella

mediante dei simboli preventivamente concordati con i bambini.

Sul calendario vengono compiute:

* attività di lettura e riproduzione grafica dei numeri

* semplici operazioni aritmetiche

* quantificazioni.

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E’ la storia di una gabbiana che volava felice nell’aria insieme al suo stormo. Ad un

tratto, si tuffa nel mare per assaggiare qualche piccola aringa, ma… il mare è una

distesa di petrolio e la povera gabbiana non riesce più a volare libera nel cielo

perché le sue ali si sono inzuppate di quel malefico oro nero e restano immobili.

Raccolte tutte le sue forze, riesce a raggiungere la città, ma precipita sul

balcone di una casa. Qui abita Zorba, un gatto grosso dal mantello lucente e nero.

La gabbiana è tutta sporca e puzzolente e Zorba le dice che le darà un po’ del suo

cibo così guarirà. La gabbiana affida il suo uovo a Zorba, dopo avergli chiesto di

mantenere tre promesse: covare l’uovo, aver cura del pulcino che sarebbe nato,

insegnargli a volare. Zorba promette di prendersi cura del piccolo che sta per

nascere.

Il gatto ha una forte tentazione di mangiarlo, ma per rispettare le promesse,

con delicatezza si va a posare sull’uovo e comincia a covarlo e riscaldarlo.

All’improvviso dall’uovo esce una gabbianella che viene chiamata FORTUNATA.

Zorba, con l’aiuto dei suoi amici gatti, alleva con tanto amore la piccola

gabbianella e la protegge dai pericoli. Il problema nasce quando Zorba deve

insegnare a volare a Fortunata. Zorba la porta sul campanile e dopo tanti

tentativi un bel giorno la gabbianella aprì le ali e volò verso il mare e da lontano

salutò il suo amico.

Due animali così diversi e nella realtà tanto avversi sono riusciti ad aiutarsi e ad amarsi. E’ molto facile accettare e amare chi sembra uguale a noi.

E’ difficile far entrare nel cuore chi uguale non è.

La Scuola dell’Infanzia ha il compito di porre le basi del percorso

formativo dei bambini e di educare alla convivenza attraverso la

valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni bambino.

Per incoraggiare questa apertura si darà una particolare attenzione alle

varie forme di diversità e di “fragilità” al fine di vivere la scuola come un

luogo accogliente che favorisca lo star bene, utilizzando il racconto di

L. Sepùlveda

“Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”

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FILO CONDUTTORE

“LA GABBIANELLA E IL GATTO”

RACCONTO

“FORTUNATA E L’ACQUA”

RACCONTO

“FORTUNATA E L’ARIA”

RACCONTO

”FORTUNATA E LA TERRA”

- RISPETTO DELLE DIVERSITA’

- FEDELTA’ ALLE PROMESSE

- VOGLIA DI CRESCERE

- LO “SFORZO” COME ATTITUDINE

(indispensabile per raggiungere

una conquista)

- AMORE E

SALVAGUARDIA

DELL’AMBIENTE

ANALISI DELLA STORIA E

INDIVIDUAZIONE DEGLI

ELEMENTI COSTITUTIVI:

AMBIENTE, PERSONAGGI,

GUAIO, FINALE

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ITINERARIO METODOLOGICO

Attraverso la lettura del racconto di Sepùlveda porteremo i bambini a

riflettere sui grandi temi che la storia propone.

Partendo dai loro racconti sulle vacanze estive andremo ad

affrontare ancora una volta l’argomento “MARE” e, insieme alle

avventure della gabbiana “Kengah”, lo analizzeremo come un

ambiente da proteggere dall’INQUINAMENTO.

Parallelamente a questo aspetto, estenderemo il concetto di

AMBIENTE al nostro territorio, proponendo un’uscita in campagna

per effettuare l’esperienza della vendemmia.

Infine presenteremo ai bambini il problema dell’inquinamento legato

al trattamento dei rifiuti, con l’obiettivo di sensibilizzarli verso

comportamenti corretti quali la raccolta differenziata e il

riciclaggio.

In prossimità delle feste natalizie approfondiremo il tema dell’amicizia e

della solidarietà che Zorba ci ha insegnato, riproponendo l’esperienza del

“Natale a colori” (che prevede la visita agli anziani della casa protetta di

Soliera) ed effettuando letture di storie inerenti a tali tematiche.

Nella seconda parte dell’anno scolastico faremo leva sulla naturale

“voglia di crescere” dei bambini (come Fortunata che voleva imparare a

volare) per condurli alla scoperta del loro territorio e per attivare un

percorso didattico finalizzato ad agevolare il passaggio alla scuola

primaria.

Attraverso questi itinerari i bambini impareranno a conoscere meglio il

luogo dove vivono ed intuiranno l’importanza della letto-scrittura e del

numero nella loro vita quotidiana. L’obiettivo non è quello di insegnare loro

a leggere, scrivere e far di conto, ma quello di stimolarli a capire che c’è

un meraviglioso mondo di suoni e di simboli che li attende per essere

esplorato e conosciuto.

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Naturalmente il processo di crescita comporta una maggiore autonomia e

consapevolezza del proprio agire per cui i bambini sono pronti ad

affrontare compiti sempre più “impegnativi” (come allungare i tempi

dell’ascolto, acquisire un adeguato contenimento fisico e verbale,

risolvere i conflitti con il dialogo, portare a termine una consegna e

curare il proprio elaborato esprimendo al massimo le proprie potenzialità,

ecc.) ed è in questo momento che riescono a comprendere il valore dello

SFORZO e dell’IMPEGNO come attitudine indispensabile per compiere

una conquista.

Fortunata ci insegna che per imparare a volare occorre molto allenamento

e sforzi costanti e, come lei, anche i bambini impareranno a dare valore

all’impegno personale poichè si sentitranno gratificati nel momento in cui

riusciranno a raggiungere “piccoli-grandi” traguardi nel loro percorso di

crescita.

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L’idea fondamentale del progetto nasce dall’esigenza di sviluppare fin

dalla prima infanzia processi sempre più ampi di attenzione e

responsabilità nei confronti della natura. E’ infatti fondamentale far

comprendere precocemente gli effetti che i nostri stili di vita producono

sull’ambiente in modo da intervenire positivamente sulla formazione ed

interiorizzazione di micro e macro comportamenti adeguati.

Il percorso quindi si propone di porre le basi per la promozione, da maturare nel corso degli anni, di comportamenti critici e propositivi verso il proprio contesto ambientale. Lo sviluppo della capacità di osservazione della realtà circostante e degli

elementi naturali consente di stimolare la formazione di un metodo

scientifico attraverso il quale i bambini vengono abituati a riflettere e a

formulare semplici ipotesi relative alle esperienze vissute.

L’itinerario metodologico prevede la lettura di tre racconti nei quali

il personaggio-guida della gabbianella Fortunata affronta difficoltà e

disagi dovuti all’inquinamento.

“FORTUNATA E L’ACQUA”

“FORTUNATA E L’ARIA”

“FORTUNATA E LA TERRA” La lettura, le drammatizzazioni, le conversazioni, le rielaborazioni

grafico-pittoriche di queste storie hanno la finalità di portare i bambini a

riflettere sulla necessità di “trattare bene” e rispettare la natura per

consentire una vita migliore a tutti gli esseri viventi.

Inoltre sono previsti due incontri con l’esperta del CEA di Carpi per la

realizzazione del progetto “Missione rifiuti”.

La terza proposta consiste nell’uscita presso l’isola ecologica di Soliera.

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Nel corso di quest’anno scolastico vorremmo trattare l’ambiente anche

dal punto di vista antropologico. La scuola può attingere dal territorio

molte occasioni di apprendimento per stimolare i bambini ad osservare e

riflettere sui simboli che li circondano (scritte, numeri, immagini ) sui

codici che l’uomo ha inventato per comunicare ed organizzare la propria

vita sociale.

Intendiamo quindi sviluppare un percorso che ci consenta di conoscere ed

esplorare alcuni “luoghi” importanti come il castello, il municipio,

la biblioteca, la ludoteca.

Il castello è sicuramente un luogo affascinante nell’immaginario dei

bambini perché vi si possono trovare principesse, fate, cavalieri e dame…

protagonisti di tante storie e fiabe.

La lettura di alcune storie ambientate nel castello ci offrirà

l’opportunità sia di rielaborarle dal punto di vista linguistico ed

espressivo, sia di “entrare” nel fantastico mondo del castello.

Dalla fantasia ci caleremo nella realtà e andremo a visitare il castello di

Soliera per conoscerne alcuni aspetti storici. Partendo dalle ipotesi dei

bambini, andremo alla scoperta di usi e costumi del passato confrontandoli

con le loro esperienze quotidiane (ad es. come era organizzata la vita

all’interno del castello? C’erano delle regole per vivere insieme? Come si

vive oggi nella nostra cittadina? Cos’è il Municipio e chi ci lavora? Come si

comunicava un tempo e come si comunica oggi? Quali erano i giochi di un

tempo e i giochi di oggi?).

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Da questo gioco di osservazione e riflessione sulla vita nel castello e nel

paese andremo a sviluppare contenuti didattici inerenti ad ogni campo di

esperienza del bambino (sociali, spazio-temporali, logico-matematici,

linguistici, espressivi, ecc.).

Cercheremo di rielaborare insieme ai bambini i dati dell’ esperienze

servendoci, come sempre, di tutti i linguaggi a disposizione (da quello

grafico –pittorico a quello verbale, da quello mimico-gestuale a quello

musicale ecc.) per vivere il territorio come un “grande contenitore

lessicale” ricco di stimoli cognitivi. L’ambiente fornisce al bambino la

massima espansione del proprio vocabolario d’uso quotidiano proprio

perché lo impegna al riconoscimento dei “frammenti” del proprio

territorio sociale (immagini presenti nelle strade, scritte, oggetti esposti

nelle vetrine, negli uffici, negli edifici, ecc.).

Sul piano logico-matematico l’ambiente si presta ad essere utilizzato

didatticamente: la strada, la piazza, le case, si presentano agli occhi dei

bambini come strutture con le quali compiere giochi di classificazione,

seriazione, combinazione, relazione ecc..

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Lo studio delle prime fasi di acquisizione della lingua scritta ha

dimostrato che il bambino ha bisogno di un contesto educativo stimolante

per elaborare le prime ipotesi sui simboli scritti.

Se è vero che un bambino impara la lingua orale “immerso” in un sistema di

comunicazioni significative, lo stesso vale per il linguaggio scritto.

Per questo motivo abbiamo predisposto in aula uno spazio attrezzato

per attività di letto-scrittura spontanea “IL GIOCO delle PAROLE” e un

mobile allestito con materiale strutturato (timbri, lettere di varie

dimensioni, normografi, scatola dei nomi, puzzle con le lettere ecc.), la

biblioteca di sezione, l’angolo dell’appello,

Apprendere a leggere e a scrivere non è solo l’apprendimento meccanico

di una serie di automatismi percettivi e motori, ma è un processo

cognitivo di straordinaria complessità.

E’ importante che il mondo dei segni scritti, la loro funzione ed il loro

significato siano oggetto di riflessione e ricerca da parte del bambino.

Durante quest’ anno scolastico cercheremo quindi di sviluppare la

FUNZIONE METALINGUISTICA, porteremo i bambini a RIFLETTERE

SULLA LINGUA STESSA E SULLE SUE STRUTTURE.

Quando i bambini chiedono il significato di una parola, compiono

un’operazione metalinguistica, così come quando chiedono “cos’è ?”, quando

fanno giochi di parole e di rime, quando imparano a pronunciare

correttamente i suoni, quando fanno concordanze fra maschile e

femminile, singolare e plurale, o individuano assonanze e differenze fra le

parole.

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Le proposte didattiche saranno finalizzate a:

sviluppare fiducia e motivazione nel comunicare agli altri le proprie

emozioni

usare il linguaggio verbale per esprimere domande, ragionamenti e

pensieri

formulare una semplice frase di senso compiuto

raccontare un’esperienza legata al proprio vissuto personale

ascoltare e comprendere un breve racconto

individuare le sequenze fondamentali di un racconto

raccontare una semplice storia

formulare ipotesi sulla lingua scritta e sperimentare le prime

forme di comunicazione attraverso la scrittura, utilizzando anche le

tecnologie

giocare con le rime

produrre assonanze

riconoscere somiglianze tra parole (pozzo, pazzo, pizzo, pezzo ecc.)

trovare sinonimi (dire – parlare - fare - costruire ecc.)

trovare diverse forme di omonimia : viola (il fiore), viola (lo strumento),

Viola (il nome) ecc.

saper trovare nomi con significati diversi al maschile e al femminile

(foglia/foglio, porta/porto ecc.)

giocare con i suffissi accrescitivi e diminutivi (botte, bottino, bottone)

giocare con i suffissi vezzeggiativi e dispregiativi

scoprire che variando il fonema iniziale, si possono ottenere parole

diverse ( cane, pane, rane ecc.).

Attività previste

Gioco del “Bastimento” con sillabe

Gioco del “Bastimento” con singoli fonemi

Scatola dei nomi

Classificazioni di nomi per lettera iniziale o finale uguale

Anticipazione di significati

Scrittura spontanea

“GIOCO delle PAROLE”

“LA BIBLIOTECA” che anche quest’anno sarà riproposta per stimolare ulteriormente l’interesse e il piacere della lettura nei bambini.

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La Scuola dell’Infanzia è spesso vista come il luogo dove si gioca.

In fondo giocare è una cosa seria, spesso scientifica, certamente

razionale. Allora sfruttiamo questa grande risorsa e iniziamo a risolvere

problemi nel mondo della matematica fin da ora. Da qui l’importanza di

affrontare i concetti logico-matematici attraverso un approccio ludico e

in un contesto conosciuto e familiare. I concetti di quantità e numero si

formano gradualmente nel bambino attraverso la relazione continua con la

realtà che lo circonda e le attività proposte.

I bambini esplorano la realtà, imparando a organizzare le proprie

esperienze attraverso azioni consapevoli quali il raggruppare, il

comparare, il contare, l’ordinare, l’orientarsi e il rappresentare con disegni e con parole.

Partendo da situazioni di vita quotidiana (appello, apparecchiare, giochi,

conte, filastrocche, ecc.) e da problemi legati all’esperienza concreta il

bambino comincia ad:

- osservare,

- manipolare,

- interpretare i simboli,

- si avvicina al NUMERO come segno e strumento per interpretare la

realtà.

L’ osservazione, la capacità di mettere in relazione e ordinare, sono

procedimenti conoscitivi che stanno alla base non solo della “matematica”,

ma di tutto il campo d’esperienza scientifico, per cui intendiamo abituare i

bambini a “guardare ” il mondo che li circonda con “occhi da viaggiatori

attenti ”. Cercheremo di stimolare la loro curiosità verso i fenomeni

naturali e gli organismi viventi con attenzione e sistematicità.

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ITINERARIO METODOLOGICO

Attraverso la lettura del libro “NEL MONDO SENZA NUMERI” di

Lucy Coast (Mondadori) cercheremo di stimolare, in modo accattivante, la

naturale curiosità dei bambini verso il mondo dei numeri.

Questo racconto ci consentirà infatti di fare molte riflessioni e

conversazioni sul numero dalle quali scaturiranno spontaneamente vari

percorsi didattici finalizzati a portare i bambini a:

riflettere sull’uso del numero nella realtà

rappresentare la realtà con i simboli

raggruppare e ordinare secondo criteri diversi

confrontare e valutare quantità

associare le quantità al numero

numerare da zero a dieci

riconoscere le cifre tra altri segni grafici

discriminare le forme geometriche principali

conoscere e riconoscere le cifre da zero a dieci

classificare le forme in base ad un dato criterio

compiere misurazioni mediante semplici strumenti

collocare correttamente nello spazio se stesso, oggetti e persone

seguire correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.

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(DIPINGO, CANTO,BALLO … E MI DIVERTO)

I bambini possono esprimersi in linguaggi differenti: con la voce, il gesto,

la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione e la

trasformazione dei materiali più diversi, le esperienze grafico-

pittoriche, i mass-media, ecc. .

La fruizione di questi linguaggi educa al “senso del bello”, alla

conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà.

L’ incontro dei bambini con l’arte e la musica rappresenta una grande

occasione per guardare con occhi diversi il mondo.

Infatti quando i bambini si cimentano nelle diverse pratiche di pittura e

manipolazione, osservano, interpretano e inventano.

Quando si avvicinano al mondo musicale, scoprono un linguaggio universale

carico di emozioni e tradizioni culturali.

I bambini si confrontano anche con i “nuovi media” e con i nuovi linguaggi

della comunicazione. La scuola può aiutarli a familiarizzare con

l’esperienza della multimedialità, favorendone un contatto attivo e la

ricerca delle loro possibilità espressive.

Tutti questi linguaggi “creativi” fanno parte integrante della nostra

didattica quotidiana. Ogni volta che affrontiamo un’esperienza con i

bambini cerchiamo sempre di svilupparla attraverso tutti i vari codici

espressivi.

Inoltre da vari anni la scuola offre dei veri e propri PROGETTI di supporto alla normale pratica educativa.

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I progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa sono:

- PROGETTO “MUSICA” curato da esperti presenti al martedì a

cadenza settimanale, a partire dal mese di febbraio fino alla fine di

maggio. Fare musica è importante. Psicologi dell’età evolutiva, pedagogisti,

operatori del settore sono concordi nell’affermare che un’attività

musicale ben strutturata possa contribuire allo sviluppo globale ed

armonico del bambino. La musica è uno strumento multidimensionale.

Musica è corporeità e movimento, suono, voce. Musica è un canale

attraverso cui favorire l’esplorazione di sé e dell’altro, l’espressione

verbale e non verbale dell’emozione e del sentimento. Musica è cultura e

intercultura. A partire dall’ingresso e per tutta la sua permanenza nella

scuola d’infanzia il bambino vive una serie di trasformazioni sostanziali.

Le metamorfosi di questa età, decisive per la costruzione della sua

personalità, impegnano il corpo, la mente, l’affettività: il bambino è

naturalmente proteso a sviluppare una coordinazione sempre maggiore, a

comprendere eventi, a manipolare sistemi di simboli, a dare nome alle

proprie esperienze e alle proprie emozioni, a relazionarsi consapevolmente

con gli altri. Il bambino afferma se stesso conquistando la propria

autonomia. Fare musica significa in questa fase, un intreccio costante di

campi di esperienze: corporeità e motricità, suono ed ascolto, creatività

ed espressione, contatto e interazione.

- PROGETTO “MUOVITI-MUOVITI”: anche quest’anno il Comune di

Soliera propone e sostiene economicamente questo progetto che coinvolge

i bambini di 5 anni delle Scuole d’Infanzia. Prevede 18 ore di lezione per

sezione, effettuate dall’ esperta laureata in scienze motorie Nicoletta

Ribaldi, ed articolate nel seguente modo: 14 ore di attività motoria nella

struttura scolastica, e 4 di acquaticità presso la piscina di Carpi dove è

previsto l’intervento di istruttori specializzati. Il calendario verrà

concordato con le insegnanti.

L’educazione motoria considera il bambino nella sua globalità, cioè come

unità tra le strutture somatiche affettive e cognitive. Attraverso il corpo

il bambino è in grado di conoscere se stesso e di mettersi in relazione con

il mondo degli oggetti e degli altri. A noi inseganti il compito di non

dimenticare mai di considerare il bambino nella sua globalità e che ogni

tipo di relazione è legata alla conoscenza e all’uso del proprio corpo-

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PROGETTO “INGLESE” realizzato da un’insegnante madrelingua

presente al giovedì a partire da ottobre fino a dicembre. Il progetto di

insegnamento della lingua inglese si fonda sulla consapevolezza che oggi,

tutti i bambini europei debbano essere messi nelle condizioni di stabilire

tra loro rapporti di positiva convivenza, attraverso un’educazione alla

multiculturalità, ovvero alla conoscenza, comprensione e rispetto di usi,

costumi, culture e lingue diverse dalla propria. La prima esperienza con

l’inglese sarà volta a promuovere la creatività dei bambini in situazioni

ludiche e a favorirne l’alfabetizzazione. Pertanto, la sua introduzione non

si configura come un insegnamento precoce, ma come sensibilizzazione del

bambino verso un codice diverso dal proprio che si svilupperà

gradualmente in un apprendimento attivo e consapevole. Avvalendosi della

curiosità verbale tipica dell’età, oltre che della massima plasticità intesa

sia in senso fisico che mentale, essa può diventare una sorgente di stimoli

poiché coinvolge il soggetto in evoluzione nella sua globalità.

- PROGETTO “GRAFICO-PITTORICO” e PROGETTO “LETTO-

SCRITTURA” realizzati dalle insegnanti all’interno dei singoli progetti

didattici. E’ previsto un contributo economico da parte dell’Istituto

Comprensivo di Soliera che permette l’acquisto di materiale da utilizzare

per la realizzazione delle attività.

- PROGETTO “LETTURA” realizzato dalle insegnanti attraverso

l’attivazione della BIBLIOTECA DI SEZIONE. I fondi stanziati

dall’Istituto Comprensivo saranno utilizzati per l’acquisto di libri al fine di

costituire una biblioteca della nostra scuola.

- PROGETTO DI MUSICOTERAPIA attivato nell’ambito del percorso di

“prevenzione al disagio” promosso dall’Unione delle Terre d’Argine. Le

proposte previste si avvalgono principalmente della musica. Una delle

finalità del progetto è quella di fornire a tutti i bambini, in particolare a

quelli con qualche forma di disagio, una forma di comunicazione ed

espressione alternative a quella verbale, in modo che abbiano la possibilità

di entrare a far parte attivamente nel gruppo dei pari. Sul piano

individuale l’intenzione è quella di far emergere le capacità musicali e

comunicative liberando la creatività personale, di rinforzare l’autostima

dei bambini. Sul piano collettivo il lavoro è orientato ad aumentare

l’integrazione del gruppo sezione e favorire un clima positivo.

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Negli anni della Scuola dell’ Infanzia i bambini osservano le relazioni tra le

persone, ascoltano le narrazioni degli adulti, partecipano alle tradizioni

della famiglia e della comunità. Sentono di poter essere accolti, di poter accogliere o escludere.

Scoprono gli altri bambini come importantissimi compagni di gioco, ma

anche come limiti alla propria volontà.

I bambini sperimentano le difficoltà della condivisione e i primi conflitti; queste esperienze generano riflessioni e comportamenti che hanno

bisogno di elaborazione e spazi di incontro. Compito dell’adulto è quello di

contenere e sostenere il bambino nella sua scoperta dell’altro, di aiutarlo

a capire le regole del vivere insieme. In questi anni si definisce e si

articola l’identità di ciascun bambino, nella consapevolezza della propria

personalità e del proprio stare con gli altri.

La scuola si confronta con le famiglie per condividere le regole che consentono di realizzare le finalità educative e propone ai bambini

prime forme di dialogo sulle domande che essi pongono, sugli eventi della

vita, sulle regole ecc.

ITINERARIO METODOLOGICO

Attraverso il gruppo, la vita di relazione, la proposta di determinate

letture ed esperienze cercheremo di stimolare i bambini a:

- riflettere; ascoltare; dialogare;

- rendersi conto che esistono punti di vista diversi;

- controllare ed esprimere in modo adeguato i propri sentimenti;

- porre domande sui propri diritti e sui propri doveri.

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Occasioni molto importanti per riflettere sul valore dello “stare bene

insieme” sono i momenti d’intersezione attivati per organizzare le varie

feste scolastiche: NATALE, CARNEVALE, FINE ANNO.

Il Natale a scuola viene vissuto come un grande momento di FESTA,

incoraggia i bambini alla solidarietà e all’aiuto reciproco, richiama un

desiderio di pace e fratellanza. Inoltre il Natale suscita nei bambini una

grande creatività nel realizzare simboli e personaggi caratteristici,

conoscendo tradizioni e usanze delle festività. Offre la possibilità di

svolgere tantissime attività grafico – pittorico - plastiche per

“addobbare” l’ambiente. I bambini si prepareranno a vivere intensamente

questo momento di festa attraverso: letture, canti, drammatizzazioni,

attività grafico-pittoriche. Quest’ anno inoltre volevamo rivolgere

l’attenzione dei bambini al Natale di “una volta” per riscoprire insieme

ai nonni l’origine di alcune tradizioni popolari che rischiano di perdersi

tra le mille proposte consumistiche del Natale di oggi.

La Festa si svolgerà mercoledì 18 dicembre in orario scolastico.

Il tema del carnevale offrirà l’opportunità di attivare un percorso

finalizzato alla percezione, discriminazione e denominazione di alcune

forme geometriche (triangolo, cerchio, rettangolo e quadrato). Saranno

proposti giochi con i blocchi logici per operare classificazioni, seriazioni e

sequenze.

Sono previste attività di intersezione per la realizzazione degli addobbi

del salone e la memorizzazione di poesie e filastrocche da “recitare” agli

amici delle altre sezioni in occasione della festa che si terrà in orario

scolastico.

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La continuità del percorso formativo deve avvenire secondo una logica di

sviluppo coerente, attraverso la valorizzazione delle competenze acquisite

dal bambino all’interno della specificità e della pari dignità di ciascuna

scuola.

Una particolare cura richiede, a nostro parere, la comunicazione di

informazioni utili sui bambini e sui percorsi didattici effettuati, al

fine di rendere il più sereno possibile il loro inserimento nella nuova

scuola.

La continuità educativa tra Scuola d’ Infanzia e Scuola Primaria prevede

due tipi di intervento:

1. MOMENTO TECNICO

- incontri tra insegnanti dei due ordini di scuola per programmare il

percorso didattico da svolgere con i bambini e fornire informazioni

utili per la formazione delle classi prime. Già da alcuni anni, anche le

scuole d’Infanzia di Soliera in accordo con le scuole facenti parte

dell’ Unione delle Terre d’Argine, adottano la

“CARTELLINA PONTE” come strumento di passaggio alla scuola

primaria. I bambini saranno impegnati nel mese di maggio nella

realizzazione di elaborati che saranno inseriti nella cartellina e

avranno la funzione di presentare se stessi a quelli che saranno i

nuovi compagni e le nuove maestre.

2. MOMENTO OPERATIVO

- specifici momenti di attività didattiche alla Scuola Primaria, come

la presentazione della cartellina ponte, la visita alla nuova scuola, le

conversazioni sulle “ansie e preoccupazioni” dei bambini, ecc. .

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La strada fa parte del nostro contesto ambientale. Per il bambino si

presenta come una “grande aula didattica decentrata” (pensiamo alle

scritte, ai segnali stradali, alle forme, ai numeri, ai colori, ai suoni, ecc.). Fin da questa età è importante proporre attività che aiutino i bambini a

decodificare alcuni SIMBOLI convenzionali.

Inoltre cercheremo di rivolgere molta attenzione alla prevenzione di

atteggiamenti a rischio nei confronti dell’incolumità personale ed altrui.

ITINERARIO METODOLOGICO

Uscite in paese per osservare la strada.

Osserviamo i cartelli stradali.

Fotografiamo i cartelli fondamentali (stop, precedenza, divieto ecc.)

Rappresentazione grafica dei cartelli.

Classificazione dei cartelli per forma.

Classificazione dei cartelli per colore.

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Si pone non soltanto come un pomeriggio di festa fine a se stesso, ma

come momento di verifica delle attività svolte nelle tre sezioni.

Realizzandosi nell’area esterna alla scuola consente a tutti i genitori di

partecipare ad un importante occasione di socializzazione.

Inoltre questa festa ha lo scopo di salutare i bambini di cinque anni che

andranno alla Scuola Primaria.

L’itinerario che si compie nella Scuola dell’Infanzia assume pieno

significato per i soggetti coinvolti nella misura in cui può venire

adeguatamente rievocato, riesaminato, ricostruito e socializzato. Il

progetto educativo, infatti, si rende concretamente visibile attraverso

un’attenta documentazione per la quale ci si avvale di strumenti di tipo

verbale, grafico e audiovisivo. Tale documentazione offre ai bambini

l’opportunità di rendersi conto delle loro conquiste e fornisce a tutti i

componenti della scuola varie possibilità di informazione, riflessione e

confronto.

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